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Dissertations / Theses on the topic 'L-OR/12: LINGUA E LETTERATURA ARABA'

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Sabella, Serena <1988&gt. "Islam e omosessualità: il profeta Lot nella letteratura religiosa in lingua araba." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4733.

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Abstract:
Interrogando alcuni testi fondativi in lingua araba, il presente lavoro intende investigare come la tradizione musulmana abbia dato forma al proprio modo di concepire l’ omosessualità. Oltre che per comprendere la tradizione, si ritiene che tale indagine sia fondamentale per introdursi al mondo musulmano contemporaneo, in particolare al modo in cui esso si rappresenta i rapporti tra individui dello stesso sesso oggi. L’idea parte da moderne tendenze esegetiche che invitano ad una cosiddetta “ermeneutica queer” delle fonti primarie dell’ islam. Se per molti l’ipotesi è ancora azzardata, tuttavia questo orientamento è indice di quanto il discorso sul rispetto dei diritti fondamentali e quello sulla necessità di un mondo inclusivo siano parte del dibattito tanto presso gli studiosi quanto presso la società civile di religione musulmana. Le tendenze esegetiche moderne provano, infatti, a rispondere ai bisogni espressi dai movimenti associativi dando vita a una dinamica attiva su scala transnazionale. Una molteplicità di intersezioni ha così luogo, coinvolgendo non solo i musulmani della diaspora ma anche i paesi a maggioranza musulmana. In considerazione di ciò, analizzando lingua e modalità di narrazione, il presente lavoro prende avvio dalla storia coranica del profeta Lot. Comune alla tradizione islamica e a quella ebraico-cristiana, questo episodio è un riferimento trasparente alle relazioni tra individui dello stesso sesso nel mondo musulmano diventando anzi un paradigma di interpretazione negativa. La storia di Lot si ritrova in molteplici fonti primarie oltre che nel Corano: tafsīr (pl. tafāsīr) o commentari coranici, Qiṣaṣ al-Anbiyā’ o Storie dei Profeti, liste dei maggiori vizi/peccati note come al-Kabā’ir o Enormità. Con attenzione al lessico e ai contenuti estratti da questi generi, la storia di Lot viene qui declinata e la posizione degli ulema analizzata in una prospettiva diacronica. // The main goal of the following work is to investigate how Muslim tradition has shaped its view upon homosexuality by enquiring some of the grounding texts of Islam in Arabic language, an essential key to understand both Muslim tradition and the contemporary Muslim world. Particularly, this is the groundwork to comprehend how same-sex relationships are nowadays represented within Muslim contexts. Such an idea draws on modern exegetical trends, that are inviting Muslims all over the world to apply a “queer hermeneutics” on Islam’s primary sources. Despite being largely considered unwise and imprudent, such a stance shows how active the narrative upon fundamental rights and social inclusion is among both Muslim scholars and civil society. Indeed, modern exegesis perspectives meet more and more social movements’ requests, taking the issue on a transnational scale. Consequently, such intersections between modern exegesis perspectives and social movements can be noticed among Muslim-majority countries and also within Muslim Diaspora. By providing an enquiry method based on language and contents analysis, the following research begins with investigating the qur’anic story of the prophet Lot. Belonging to Judaeo-Christian tradition as well as Muslim, it is indeed a ready-reference to same-sex relationships within the Muslim world, no doubt negatively portrayed. Lot’s story occurs in many primary sources other than the Qur’an: tafsīr (pl. tafāsīr) or exegetical works, Qiṣaṣ al-Anbiyā’ known as Stories of the Prophets, major vices lists or al-Kabā’ir, Enormities. Paying attention to lexis and contents, the present research investigates such major works and recounts the story of Lot together with ulama’s viewpoints.
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Zorgui, Asmaa <1991&gt. "Tra segni e realtà dialettali: la lingua araba dei segni." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12804.

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Abstract:
Non si può non comunicare, non esiste un comportamento che non sia comunicativo.” È il primo degli assiomi della comunicazione messi sotto definizione da Paul Watzlawick nel testo “Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi” del 1971 ispirato dalla scuola di Palo Alto. Tra i vari tipi di sistemi comunicativi si sceglie da mettere sotto tesi, quello silente basato su sguardi e gesti. Il soggetto del presente lavoro è la lingua dei segni e in particolare un progetto iniziato più di dieci anni nei paesi arabofoni. L’intento è quello di unificare per rendere standard il sistema linguistico usato dai sordi che vivono in tutti quei paesi che riconoscono a livello costituzionale l’arabo come lingua ufficiale. Può sorgere un interrogativo abbastanza comune tra gli udenti in merito all'esistenza o meno di una lingua universale e comune a tutti i sordi senza distinzione di cultura o altro. La risposta è negativa seppur positivo è il fatto che ogni lingua dei segni è in parte ispirata dalla rispettiva lingua parlata di un determinato paese. Ad esempio;il nome Treviso in lingua dei segni si indica portando le tre dita all'altezza del volto e facendo girare la mano in senso orario giocando e dividendo il nome in “tre” e “viso”. Una definizione più precisa e completa è presa in prestito da Virginia Volterra alla quale spetta il primato della definizione “lingua dei segni” nel 1987. Di seguito: “Abbiamo scelto di usare il termine lingua dei segni proprio per sottolineare che si tratta di una lingua a tutti gli effetti e per differenziarci da un tipo di tradizione che non ha mai voluto riconoscere a questa forma di comunicazione lo stesso status della lingua vocale. Se intendiamo con il termine lingua un sistema di simboli relativamente arbitrario e di regole grammaticali che mutano nel tempo e che i membri di una comunità condividono e usano per scopi diversi per interagire gli uni con gli altri,[…] per trasmettere la loro cultura di generazione in generazione, non c’è dubbio che la comunicazione usata dai sordi è una lingua” (Volterra, 1987, pp. 12-13).
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Calamelli, Elisabetta <1985&gt. "Lingua araba e cultura marocchina in classe: il mantenimento della lingua e cultura d'origine per i figli di migranti. Storia di un'esperienza veneta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1862.

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Abstract:
Nel contesto di un’Italia plurilingue e multiculturale il tema delle seconde generazioni di migranti e di una loro inclusione nel sistema sociale ed economico italiano che ne rispetti e valorizzi specificità e competenze, è oggi una questione fondamentale per il sistema d’istruzione nazionale e per un'area caratterizzata da una forte presenza migratoria come il Veneto. Questa ricerca si propone di tracciare la traiettoria di due corsi di mantenimento della lingua e cultura d’origine per i figli di migranti arabofoni, realizzati dal 2006 ad oggi in Veneto. Nel primo caso si tratta di un progetto sperimentale, realizzato in una decina di scuole venete dal 2006 al 2009, in attuazione di un accordo di Cooperazione culturale tra il Regno del Marocco e la Repubblica italiana: in particolare la ricerca si focalizzerà sui corsi attuati nella scuola “Primo Maggio” di Treviso. Il secondo caso studiato è il corso attualmente in atto presso un’associazione marocchina che ha sede a Montebelluna, dove opera lo stesso docente inviato dal Regno del Marocco che era stato protagonista della precedente esperienza istituzionale, non rinnovata alla fine dell'a.s. 2008-2009. È stato scelto di utilizzare una metodologia di ricerca di tipo qualitativo, secondo la quale è stata svolta un’analisi approfondita dei casi di studio, attraverso la raccolta di dati e testimonianze degli attori protagonisti, lo studio del contesto e l’osservazione partecipante nella scuola dell’associazione di Montebelluna. L’obiettivo di questo elaborato è quello di analizzare alcune questioni salienti del dibattito oggi in atto sul mantenimento della lingua e cultura d’origine, a partire dall’esperienza osservata: la tesi, che è emblematicamente costruita secondo un constante dialogo tra teoria e prassi, porterà alla luce la distanza tra gli obiettivi asupicati nelle normative di riferimento e la situazione attualmente riscontrata, e si conclude con delle indicazioni precise sulle condizioni e le proposte decisive che potrebbero cambiare le sorti dell’iniziativa nel contesto specifico studiato. Infine l’elaborato si propone di aprire la strada ad un dibattito più approfondito sulle modalità e prerogative che dovrebbero caratterizzare dei corsi di mantenimento della lingua e cultura d’origine che mirino ad un’equilibrata inclusione sociale e ad una reale valorizzazione linguistica delle seconde generazioni di migranti arabofoni in Veneto.
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De, Sario Annalisa <1992&gt. "L'influenza della lingua araba in Italia: analisi etimologica di alcuni prestiti commerciali e scientifici." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11643.

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Abstract:
L'arrivo degli Arabi nel Mediterraneo durante l'alto Medioevo rappresenta un momento importantissimo per l' Occidente in quanto la loro cultura influenzerà in maniera significativa il mondo cristiano. La presenza araba in Italia ha contribuito alla diffusione di concetti, strumenti, materiali e tecniche del tutto nuove. Il presente studio si propone di descrivere in particolar modo l'influenza linguistica che gli Arabi hanno esercitato durante la loro dominazione nell'Italia settentrionale, presentando e analizzando, nei limiti del possibile, alcune voci di origine araba, che chiameremo arabismi, presenti nella lingua italiana. Il lavoro si apre con la descrizione dell'etimologia, la branca della linguistica che studia l'origine delle parole, e delle varie tendenze etimologiche moderne e prosegue con l'esposizione delle vicende storiche e culturali che hanno interessato l'Italia meridionale e gli Arabi. Lo studio procede con una lista di arabismi analizzati dal punto di vista storico ed etimologico, e si conclude con l'osservazione delle modalità con cui le voci arabe si sono integrate nel sistema linguistico italiano.
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Aqeel, Mohammad Shadi <1976&gt. "Didattica dell’arabo come lingua seconda. Metodi a confronto da Al-Ḥadīdī a Madkūr." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15517.

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Abstract:
Abstract Questo elaborato fa luce sui problemi dell’insegnamento della lingua araba, e sui metodi volti a risolvere e migliorare l’apprendimento attraverso una ricerca scientifica, riferita agli anni 50’-60’ e al periodo contemporaneo, per arricchire l’argomento si dedica un capitolo dell’elaborato alla traduzione dall'arabo all'italiano di una parte del libro dell’autore egiziano ʿAlī Al-Ḥadīdī intitolato: “Il problema dell’insegnamento della lingua araba per gli stranieri”, quest’opera tratta i principi fondamentali del metodo d’insegnamento, e illustra gli ostacoli e gli intralci che lo studente straniero incontra durante lo studio di questa lingua, l’intento è quello di affinare la comprensione degli studenti stranieri i quali hanno dimostrato un ampio interesse per l’aspetto culturale oltre che per quello linguistico della lingua araba in sé; tutto ciò viene incentivato per raggiungere esiti più elevati in minor tempo possibile.
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Shoul-Zarghani, Maral <1996&gt. "DA DĀR AL-FATĀ AL-‘ARABĪ AL TAMER INSTITUTE: LA LETTERATURA PER L’INFANZIA IN PALESTINA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21577.

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Abstract:
Il mondo dell’editoria araba, e in particolare dell’editoria legata alla letteratura per l’infanzia e i giovani, conosce una svolta decisiva tra il 1973 e il 1974. In quegli anni una questione fondamentale smuove gli animi degli intellettuali arabi: quale futuro spetta ai giovani? Nasce così la prima e più importante casa editrice panaraba, Dār al-Fatā al-‘Arabī, che con le sue pubblicazioni per bambini si interroga sull’infanzia e su come indirizzarsi ai piccoli lettori arabi. La letteratura per l’infanzia è specchio della società in cui viene prodotta per cui le prime produzioni della casa editrice seguono da vicino la questione palestinese. Il solco tracciato da Dār al-Fatā al-‘Arabī è di impulso alla nascita di altre case editrici all’interno degli stati nazionali che danno vita ad un vero e proprio mercato editoriale. Il mondo dell’editoria in Palestina, però, ha avuto un suo sviluppo influenzato dalle questioni politiche. L’obiettivo di questa ricerca è di rintracciare le realtà dell’editoria infantile nate in un mondo caratterizzato da un lungo ed interminato conflitto, e in una società in cui il fattore demografico è di fondamentale importanza per gli sviluppi futuri, considerato l’elevato tasso di natalità della popolazione palestinese rispetto a quella israeliana: dopo un breve periodo di crescita del tasso di fertilità delle donne in Israele, nel 2018 ha raggiunto 3.09, contro 3.6 della Palestina . Quei bambini saranno gli adulti di domani. In questo campo, è stata ed è tutt’ora fondamentale l’attività di realtà editoriali e culturali come l’Istituto Tamer, la cui sede si trova nella città di Ramallah, che si occupa di aiutare la crescita dei bambini, una crescita all’insegna della lettura e dell’apprendimento. Nel fare ciò, si evidenzieranno non solo i principali attori di questo genere, scrittori e illustratori, ma anche i principali temi che vengono trattati, veicolando quegli stimoli cognitivi ed emotivi fondamentali nella crescita dei giovani. L’analisi di libri, scritti e pubblicati in periodi differenti mi permetterà di poterne rintracciare le tematiche ed evidenziare gli aspetti letterari ed artistici che verranno indagati anche sul piano formale.
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Iazzetta, Giacomo <1995&gt. "Lingua e identità nella Tunisia postcoloniale: il ruolo delle politiche linguistiche nella formazione dell'identità tunisina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17390.

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Abstract:
La formazione dell’identità nazionale tunisina nell’epoca postcoloniale costituisce un elemento in continuo divenire, mutevole come gli atteggiamenti dei diversi governi che si sono succeduti nel corso degli anni. In un contesto multilingue come quello tunisino, le politiche linguistiche attuate in determinati settori della società possono rappresentare determinate volontà di manipolazione della società, laddove le lingue diffuse sul territorio nazionale non possiedono il medesimo statuto e riconoscimento. Le lingue, non solo possono essere intese come dei veicoli di un certo sistema di valori, ma possono di conseguenza contribuire a generare disuguaglianze e disparità in una comunità culturalmente e linguisticamente eterogenea. L’analisi proposta cerca di mettere in luce attraverso un iniziale excursus storico delle politiche linguistiche del paese e tramite un’osservazione mirata sul settore educativo attuale, le modalità e le motivazioni che hanno spinto lo stato tunisino alla creazione di uno specifico panorama linguistico-identitario nazionale.
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Jungmannova, Kamila <1970&gt. "Il verbo nel Kitāb al-Usūl fi-l-nahw di Ibn al-Sarrāg: aspetti morfosintattici e semantici." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3793.

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Cunetto, Marco <1987&gt. "La demagogia totalitaria nel discorso zanga zanga di Mu'ammar al-Qaḏḏāfī: un approccio pragmaretorico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1551.

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Olivieri, Simona <1988&gt. "Questioni di grammatica controverse: alcuni esempi dal Kitab al-insaf di al-Anbari (m. 577/1181)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1810.

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Negri, Andrea Maria <1986&gt. "Le maqmt indiane di Ab Bakr bin Musin Babd al-Alaw." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1964.

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Manca, Sara <1986&gt. "Resistenza in Rime: le Voci del Rap Palestinese e la Protesta in Musica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2141.

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Abstract:
Questa tesi esamina alcuni temi storico-politici e alcune problematiche legate alla società palestinese, così come essi emergono dalla produzione di alcuni gruppi rap palestinesi residenti in Israele, nei Territori Occupati e nella diaspora. Dopo un breve excursus storico sulla nascita dell’hip-hop nel contesto afro-americano, nel primo capitolo si analizza come questo genere è emerso in ambito palestinese e la sua capillare diffusione da Israele alla West Bank, da Gaza alla diaspora palestinese. Si individuano quindi i punti comuni tra il rap delle origini e quello palestinese e si presentano alcuni dei temi principali che lo caratterizzano, come la guerra, la resistenza, il terrorismo, l’esilio e il patrimonio culturale. Il corpus di fonti alla base di questo lavoro è rappresentato da otto canzoni complete e alcune parti di altri brani, le cui liriche sono analizzate ampiamente nel secondo capitolo, scelte tra la produzione di artisti palestinesi-israeliani, di Gaza e della diaspora; si tratta di testi che permettono al lettore/ascoltatore di guardare a questi temi dall’ottica dei giovani palestinesi. Come si può leggere nel terzo capitolo, il rap ha svolto la funzione di ponte tra le diverse realtà palestinesi, che ritrovano l’unità, assente a livello politico, attraverso la musica. Scelto dalla maggior parte degli artisti come strumento di resistenza non violenta, il rap ha in sé un grande potenziale, che può essere utilizzato come spinta al dialogo e alla risoluzione di conflitti. In conclusione si discute se il rap palestinese abbia effettivamente la capacità di operare in concreto il cambiamento di cui si fa portavoce.
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Longo, Chiara <1987&gt. "Il Cyber-attivismo nella Rivoluzione Tunisina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2384.

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Girelli, Lorenza <1987&gt. "Le tematiche ricorrenti nella narrativa del siriano Zakariyya Tamer con particolare riferimento alla donna." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2555.

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Abstract:
Approfondimento riguardo gli argomenti maggiormente trattati dai racconti di Zakariyya Tamer. L'attenzione viene focalizzata sopratutto sulla figura femminile grazie alla traduzione e all'analisi di alcuni racconti
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Palmigiano, Fabiola <1987&gt. "I musulmani a Caltanissetta: un invito nella “casa della conoscenza” tra le periferie della città." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2800.

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Abstract:
La presenza dei musulmani in Europa e non solo, oggi più che mai, rappresenta una vera è propria realtà, ben manifesta nella nostra società già a partire dagli anni Cinquanta. La creazione di una nuova identità musulmana europea è stata oggetto di studi della discussa figura di Tariq Ramadan, che viene definito un “riformista dall’interno dell’Islam” in ragione della seguente proposta sociale: in base alle relazioni che i musulmani hanno instaurato con l’ambiente circostante, di completa accettazione o rifiuto, occorrerebbe coniugare il rispetto degli insegnamenti islamici con il nuovo contesto di appartenenza. Ed è proprio dal nuovo contesto di appartenenza che vorrei incentrare il mio studio basato su un tentativo di ricercare-rintracciare, all’interno del territorio nisseno, la presenza dei musulmani al fine di “collocarli” non solo da un punto di vista geopolitico, ma di conoscerli più da vicino attraverso attività, iniziative, miranti a coinvolgere gli stessi all’interno della nuova società d’accoglienza, a cui però, sembra sfuggirgli un “contatto” più stretto, vuoi per il concentrarsi nelle zone periferiche della città, vuoi per il vivere il loro Islam e il loro essere musulmani in una sfera intima, privata, nonostante la loro presenza in una nuova società d’accoglienza. Il presente studio mira a fornire, in un primo momento, un quadro generale del “fenomeno” di “europeizzazione dell’Islam”, secondo diverse prospettive: storica, statistica, sociale, per poi avvicinarci sempre di più verso ciò che rappresenta un tentativo di ricerca sul campo, mirante a coinvolgere il territorio nisseno. La ricerca ha inizio da un’analisi, seppur sommaria, condotta a livello territoriale, per poi “incontrare” i nostri vicini di “casa”, invitandoli, in ciò che mi propongo di definire “casa della conoscenza” una casa, che però costituisce uno spazio aperto dove i migranti possano disegnare e ridisegnare la loro identità mediante attività e iniziative che li spingono ad “agire” nella società nissena “immaginandosi” e “definendosi” musulmani all’interno di una nuova realtà. Il caso specifico m’ha indotta a rivolgermi alla figura di Youssef Amraoui, cittadino nisseno d’origini marocchine, talmente integrato e ben radicato nella cultura locale da aver fondato, assieme a due coetanei, l’Associazione Culturale “La Scala di Afrodite”, un’impresa culturale entro la quale i temi dell’integrazione e della mediazione culturale sono oggetto di attività quotidiane. In particolare, attraverso il teatro dell’integrazione, ovverosia un modello di interpretazione della scena che si sostanzia nella multiculturalità e nella naturale multi etnia, designa percorsi artistici e d’apprendimento in perfetto equilibrio tra Sicilia ed Africa settentrionale.
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Cinzi, Gloria <1987&gt. "Diritti umani in Marocco." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2989.

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Abstract:
La tesi tratta il tema dei diritti umani all’interno del contesto politico marocchino, sia in termini di violazioni perpetrate dal potere che in termini di difesa da parte dell’associazionismo e delle istituzioni nate appositamente a questo scopo. Tale tema, infatti, rappresenta una chiave di lettura interessante rispetto all’evoluzione strategica compiuta dalla monarchia in termini di “apertura democratica controllata” che risale agli anni ‘90 ma che è tutt’ora in corso. La prima parte della tesi sarà dedicata, dopo aver introdotto teoreticamente il concetto di “diritti umani” all’interno del contesto culturale in esame, alla presa di coscienza rispetto a un passato marocchino non tanto lontano caratterizzato da gravi violazioni dei diritti umani, tanto da diventare tabù, i cosiddetti “anni di piombo” (1962-1990). La descrizione dell’evoluzione e della crescita del movimento associativo interno al Paese in difesa dei diritti umani rende chiaro, invece, come tale tema sia diventato un riferimento importante per quanto riguarda la lotta politica della società civile soprattutto quando lotta per il raggiungimento di uno stato di diritto che è proprio solo di un sistema democratico. Infine, descrivendo i cambiamenti avvenuti in campo istituzionale a garanzia della difesa dei diritti umani e, allo stesso tempo, le violazioni che continuano tuttavia a perpetrarsi, si sottolinea come la nuova politica del re Mohammed VI, che si vuole distanziare da quella degli “anni di piombo”, rimanga prudente per quanto riguarda la concessione di libertà e di diritti.
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Zoffoli, Giulia <1989&gt. "Traduzione e studio linguistico di "ʼAswār wa qalʿat Ṣalāḥ ad-Dīn" di Ḫālid ʿAzab." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4103.

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Abstract:
La presente tesi si propone di offrire la traduzione e lo studio linguistico approfondito della terminologia tecnica in lingua araba utilizzata nella redazione dell'opera "ʼAswār wa qalʿat Ṣalāḥ ad-Dīn" di Ḫālid ʿAzab. Il primo capitolo è costituito dalla muqaddima: l'introduzione in lingua araba. Il secondo capitolo invece ne offre la versione in italiano. Il capitolo successivo presenta una panoramica sulla realtà della lingua araba, affrontando le varie sfaccettature che la contraddistinguono. La prima fra tante è certamente la presenza dei dialetti. Dopo una breve biografia dell'autore, ci si addentra nello studio della lingua utilizzata. Inoltre, vengono proposti i risultati di un'indagine condotta al Cairo nel maggio 2013 sulla comprensione linguistica della fonte primaria di studio. Il quarto capitolo elenca i termini tecnici al singolare e al plurale e gli aggettivi al femminile e al maschile più frequenti nell'opera. Il quinto capitolo ne suggerisce la spiegazione grazie alle definizioni dei dizionari “Arabic-English Lexicon” di Edward William Lane, del “Diccionario avanzado de árabe” di Federico Corriente e di Ignacio Ferrando e del “Lisān al-ʻarab” di Ibn Manẓūr. La traduzione dell'opera di studio rappresenta il sesto capitolo. Infine, il settimo e ultimo capitolo costituisce la conclusione di questa tesi.
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Titi, Leila <1988&gt. "Ritrovare la Palestina attraverso il teatro: l'esperimento di Hubūṭ iḍṭirārī." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4396.

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Abstract:
Il testo su cui si incentra e si sviluppa questo progetto di tesi è Hubūṭ iḍṭirārī [Atterraggio d'emergenza], opera drammaturgica dello scrittore arabo-israeliano Salmān Nāṭūr. Il lavoro si articola in tre parti. Nel primo capitolo si introducono la vita, le opere e il pensiero dell'autore con un'attenzione particolare al tema della memoria palestinese, leitmotif dei suoi scritti, e al suo rapporto personale con il teatro. La seconda sezione è dedicata all'analisi testuale e alla traduzione della commedia Hubūṭ iḍṭirārī. Nella terza e ultima parte si mette in atto la fase sperimentale del lavoro: il laboratorio teatrale e la realizzazione dello spettacolo. L'esperienza, che coinvolge sei ragazzi dell'età di quindici e sedici anni, cura non solo la parte recitativa ma anche quella artistica e organizzativa. Gli obiettivi della tesi sono concentrati in questa terza fase: attraverso il teatro si cerca infatti di stimolare ragazzi arabo-israeliani a ritrovare la propria "palestinità"; riflettere sul dramma della questione palestinese, un problema troppo spesso resettato dalle coscienze degli arabi di Israele; impegnarsi in un'attività ricreativa nuova, coinvolgente e costruttiva che li allontani dall'apatia quotidiana e da una pericolosa mancanza di interessi che spesso sfocia in atti di nervosismo.
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Liguori, Antonio <1958&gt. "La tradizione della poesia sacra nel Dīwān di Šayḫ Aḥmed Al-‘Alawī e nell’opera dei suoi successori spirituali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4436.

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Abstract:
Soggetto di questa tesi è la poesia di genere sacro in ambito arabo-islamico nello studio specifico delle qaṣa’id cantate durante il rito della Ḥaḍra nella tarīqa Shadiliyya , studio che verrà sviluppato tramite la traduzione e l’analisi concettuale delle qasa’id tratte dal Dīwān dello Šayḫ Aḥmed Al-‘Alāwī e nella scelta di alcuni esempi poetici scritti dai suoi successori spirituali. Questo approfondimento sarà preceduto, seguendo la biografia degli autori, dall’esposizione del contesto storico-culturale, oltre che religioso-dottrinale, nel quale i testi in esame sono stati prodotti. L’obbiettivo dello studio sarà, inoltre, quello di dimostrare che il genere poetico sapienziale e sacro (distinguendo tra i due) ha un solido fondamento nella tradizione islamica, a partire dalla scienza degli aḥādīṯ e dalla tradizione letteraria e culturale che si è espressa nella storia del ṭaṣawwuf.
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Jaber, Kamal <1950&gt. "VIAGGI E VIAGGIATORI ARABI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4565.

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Abstract:
Dopo una breve premessa sulla definizione dei protagonisti dei viaggi, degli autori delle relazioni, delle motivazioni che hanno indotto i viaggi e della loro incidenza sul panorama letterario dell’epoca, si passa ad un rapido excursus dei viaggi e dei viaggiatori arabi da tempo riportati nei testi di storia della letteratura araba. I viaggi citati coprono praticamente tutte le rotte possibili partendo dalla penisola araba, terra dei primi viaggiatori, e successivamente dagli altri paesi arabi, fino ad arrivare a tutte le terre occupate dalla conquista islamica e dagli imperatori ottomani, oltrepassando in taluni casi le barriere del mondo conosciuto alla scoperta dell’ignoto. Si prosegue con la presentazione della letteratura odeporica, inserendola nel più ampio alveo della letteratura classica e ci si sofferma su quella che ha come meta finale Costantinopoli, prendendo da ultimo in considerazione il recente lavoro di trascrizione e interpretazione di alcuni manoscritti arabi rimasti fino a pochissimi anni fa inediti.
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Castellini, Laura <1987&gt. "Come la Palestina entra nel dibattito politico italiano. L’Unione Generale degli Studenti Palestinesi in Italia tra il 1965 e il 1995." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4734.

Full text
Abstract:
La sezione italiana dell’Unione Generale degli Studenti Palestinesi è attiva dalla metà degli anni '60, quando la diaspora intellettuale palestinese comincia ad essere consistente in Italia. Lo scopo della GUPS era di far conoscere la questione al popolo italiano, attraverso dibattiti, dialoghi, manifestazioni e libri informativi. Per far si che la loro opera di propaganda fosse efficace, questi studenti si appellavano a : organizzazione studentesche, partiti politici, sindacati e comitati di solidarietà. Lo scopo della mia ricerca è di individuare chi fossero gli interlocutori e di capire i modi con cui questi ultimi affrontavano il conflitto israelo - palestinese, nel delicato contesto italiano degli anni '70 e '80.
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Cappellari, Giulia <1988&gt. "Qarya Ẓâlima: ricezione e rilettura di un romanzo egiziano degli anni cinquanta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4757.

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Abstract:
Qarya Ẓâlima, romanzo pubblicato per la prima volta nel 1954 al Cairo, ii cui autore è Kâmil Ḥusseyn (1907-1977), risulta particolarmente interessante per l'interpretazione morale che l'autore fa della figura di Gesù Cristo, la cui missione sarebbe stata quella di ammonire l'umanità a prestare ascolto alla propria coscienza. Tutta la narrazione si svolge il Venerdì Santo a Gerusalemme, ma la scena prende dinamicità dalle riflessioni e dai dialoghi dei personaggi,favorevoli o contrari alla condanna di Gesù. Secondo alcuni noti critici religiosi cristiani, l'originalità dell'opera risiede nel massimo rispetto che l'autore dimostra nei confronti del Cristo e nell'innovativa soluzione di rendere lui e il suo messaggio gli unici veri protagonisti di tutta un'opera in lingua araba. Qarya Ẓâlima si dimostra, inoltre, un genere a metà fra il romanzo e il trattato filosofico, poichè Kâmil Ḥusseyn inserisce magistralmente fra le righe della vicenda il suo pensiero morale.
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Latrofa, Vincenzo <1990&gt. "L'Epistola sulle definizioni e descrizioni delle cose di al-Kindī." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4763.

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Abstract:
La tesi parte da una discussione del ruolo di al-Kindī nel movimento di traduzione greco-arabo e sul rapporto fra questo filosofo e la corrente teologica predominante nella sua epoca. Successivamente si approda ad una discussione più dettagliata delle definizioni in filosofia, della sua "Epistola" che verrà tradotta e di cui saranno analizzate alcune specifiche defizinioni
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Scarciolla, Claudia <1988&gt. "Ǧdūdnā yiqūlū-nā...klīma ḥalūwā!La società attraverso i proverbi: il caso della Tunisia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4774.

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Rizzo, Luca <1987&gt. "La ricezione dell’Adab al-kātib di Ibn Quatayba in al-Ğawālīqī e Ibn al-Sīd al-Baṭalyawsī." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4790.

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Abstract:
Nel nostro lavoro prendiamo in esame la ricezione dell’Adab al-kātib di Ibn Qutayba nello Šarḥ adab al-kātib di al-Ğawālīqī e nell’Iqtiḍāb fī šarḥ adab al-kuttāb di Ibn al-Sīd al-Baṭalyawsī. Lo scopo è di evidenziare come due autori coevi abbiano interpretato lo stesso testo, alla luce della loro formazione specifica in campo linguistico e filosofico.
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Aiello, Antonella Carmela <1987&gt. "Le tradizioni imamite nel Wasā’il al-Shī‘a di al-Ḥurr al-‘Ᾱmilī(m.1693)in merito al nikah al- mut'a." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5449.

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Abstract:
Questa tesi si propone di indagare il carattere, l’origine e la legittimità giuridica del nikāḥ al-mut‘a, ‘‘matrimonio temporaneo’’ o meglio ‘‘di godimento’’, attraverso la traduzione di un documento originale: il Wasā‘il al-Shī‘a di al-Ḥurr al-‘Ᾱmilī. Dell’intera opera, ovvero una vasta raccolta di ḥadiṯ che toccano le principali questioni del diritto islamico, abbiamo preso in esame esclusivamente la voce riguardante il matrimonio temporaneo, che si trova all’interno del quattordicesimo volume della raccolta, dedicato interamente alla questione del matrimonio. La traduzione, dalla lingua araba a quella italiana, costituisce il corpus principale della tesi e vuole essere il punto nodale dal quale le conclusioni verranno tratte. Abbiamo tentato inoltre di sottolineare la diversità dell’approccio sunnita e sciita rispetto a tale questione e di tracciare un breve excursus delle loro discordanze ideologiche. Il nikāḥ al-mut‘a, rappresentando un istituto matrimoniale in piena regola, è provvisto di molti aspetti che lo accomunano ad un normale matrimonio e che abbiamo preso in esame: la stipulazione di un contratto bilaterale tra le parti, la presenza di un walī e l’elargizione di una dote. Allo stesso tempo abbiamo analizzato peculiarità specifiche della mut‘a, legate proprio alla sua natura temporanea: la scadenza stabilita del contratto; l’assenza, anche se non in tutti i casi, di un’eredità; l’articolazione di formule e locuzioni che legalizzano l’unione delle due parti e la rendono lecita; i dettami che regolano il riconoscimento della prole nata sotto il contratto, i periodi di continenza(‘idda) della donna allo scadere del termine di ogni unione. Infine abbiamo cercato di trattare ogni aspetto sopra citato attraverso un ottica sia storica che giuridica, al fine di fornire un quadro utile alla comprensione della mut‘a a un lettore contemporaneo.
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Finetti, Caterina <1989&gt. ""Il digiuno nell’ Islām: una voce sciita". Traduzione dal “Libro del Digiuno”, all’interno dell’opera “Wasā’il al šī’a ilā tahshīl masā’il al-šarī’a” di Muḥammad Ibn Ḥasan al-Ḥurr al-‘Āmilī." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5451.

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Abstract:
Questo elaborato intende fornire una prospettiva della maniera in cui lo sciismo, una delle correnti principali e più antiche dell’Islām, ha recepito ed assimilato il concetto del “digiuno”, pilastro fondamentale della religione musulmana nel suo complesso. L’analisi incomincia col tratteggiare la visione dell’Islām sciita, i suoi sviluppi e le sue peculiarità, dalle origini ai principali elementi che contraddistinguono questa corrente; dopo aver brevemente confrontato le caratteristiche primarie dello sciismo e quelle della corrente attualmente maggioritaria nel mondo arabo (l’Islām sunnita), si passa dunque a delineare con maggiore chiarezza il concetto di “digiuno”, e la maniera in cui esso è stato percepito e accolto dall’Islām, arrivando a rivestire (tanto nell’ambito sunnita quanto, appunto, in quello sciita) , un ruolo fondamentale. La successiva parte della trattazione presenta una biografia essenziale di Muḥammad Ibn Ḥasan al-Ḥurr al-‘Āmilī (1624-1693), e la traduzione di un’ampia parte della sua opera maggiore, dal “Wasā’il al šī’a ilā tahshīl masā’il al-šarī’a” ,che descrive con chiarezza - da una prospettiva sciita - gli scopi primari del digiuno e le sue corrette modalità di attuazione. Il senso ultimo di questo scritto rimane comunque quello di dimostrare come l’Islām nel suo complesso , nonostante la molteplicità di interpretazioni e correnti di cui si compone, presenti valori comuni e fondanti, ritenuti sacri e fortemente identitari dall’intera comunità dei credenti; in primis appunto il valore del digiuno, percepito non solo come un atto di rinuncia “esteriore” ma soprattutto come un più profondo dovere interiore di ogni musulmano.
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Maccagli, Giulia <1990&gt. "Ginevra 2: la Conferenza Nelle parole di Al-Jazeera, Al-Arabiya e AMC." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5553.

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Abstract:
La tesi, dopo aver delineato le dinamiche della Conferenza di pace Ginevra 2 e il ruolo svolto dai differenti attori, si concentra sulla traduzione ed analisi linguistica e semantica di articoli che trattano dell'evento, estrapolati dalle tre testate giornalistiche di Al-Jazeera, Al-Arabiya e AMC
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Conte, Alessandra <1989&gt. "Dalla parola al contesto: traduzione di uno statuto societario egiziano e osservazioni sull'arabo giuridico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5577.

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Abstract:
Il lavoro è incentrato sulla traduzione di un modello di statuto di una società a responsabilità limitata egiziana e sulla riflessione attorno alle peculiarità dell’arabo giuridico, secondo quanto riscontrabile nel suddetto testo. Gli elementi linguistici presenti nello statuto vengono analizzati in un’ottica che passa dal singolo termine alla locuzione, alla proposizione, al periodo. Per interrogare il testo è stato impiegato Sketch Engine, un sistema di ricerca che consente di calcolare la frequenza dei termini usati all’interno di un corpus e di indagare come vengono combinati tra loro, secondo funzione grammaticale e significato. Non sempre, tuttavia, i dati elaborati dal programma si sono dimostrati accurati. Nel primo capitolo si affronta la traduzione del testo, mentre il secondo riguarda l’analisi frastica. Particolare attenzione è dedicata alle collocazioni, ai verbi frasali, alle locuzioni avverbiali e preposizionali, alla forma passiva. La terza sezione espone le riflessioni sulla struttura del periodo, analizzando le congiunzioni, le proposizioni relative e i cosiddetti participi complessi. L’analisi è corredata da un glossario dei termini presenti nel testo, accompagnati dalla traduzione adottata. Dallo studio emergono tre considerazioni: in primo luogo, il contesto è indispensabile per capire il significato delle parole e scegliere di conseguenza i traducenti adatti; in secondo luogo, l’arabo giuridico si dimostra una variante dell’MSA sensibilmente influenzata dall’inglese nel lessico, nella morfologia e nella sintassi; da ultimo, la lingua giuridica presenta una struttura piuttosto formulare, che impiega un set circoscritto di espressioni con le quali il traduttore deve avere familiarità sia nella lingua straniera, sia nella lingua d’arrivo.
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Bernardo, Sebastian <1982&gt. "IL CONFLITTO SIRIANO - L’INTERVENTO RUSSO NEL CONTESTO GIORNALISTICO ARABO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10857.

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Abstract:
Il lavoro di tesi proposto, si basa su una raccolta di articoli di tre famosi quotidiani, scelti nel panorama giornalistico del mondo arabo: al-Quds al-Arabi; al-Ahrām; Asharq al-Awsat. Il tema della ricerca fa capo ad una situazione conflittuale dai risvolti internazionali che si protrae ormai da più di un anno nel territorio siriano, ed in particolare all’analisi delle informazioni relative all’intervento militare e politico russo a sostegno del Presidente siriano Bashar al-Asad. Nel primo capitolo oltre ad una breve sintesi delle cause del conflitto, viene esposta la situazione politica siriana all’interno del contesto regionale e internazionale alla data di inizio dell’intervento russo, anche in considerazione delle diverse fazioni che combattono in funzione di differenti rivendicazioni. I tre capitoli successivi comprendono la parte essenziale della ricerca, riportando l’analisi degli articoli selezionati e la loro traduzione in lingua italiana a partire dall’ingresso in Siria delle truppe fino all’inizio del loro graduale ritiro. Nel corso dell’attività vengono messe in risalto, ove possibile, le differenti sfumature proprie dello stile giornalistico e gli sviluppi del conflitto. Le fonti sono state rappresentate in particolare dagli archivi, consultabili on-line delle tre testate giornalistiche. Nel corso della ricerca è stato fatto anche un confronto con fonti governative e non governative autorevoli, implementando talvolta gli articoli con del materiale illustrativo ed esplicativo.
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Migliorisi, Adalberto <1989&gt. "11 settembre 2001: Teorie cospirazioniste nei media arabi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10864.

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Abstract:
Il seguente elaborato ha come scopo quello di riportare le principali teorie cospirazioniste inerenti gli attacchi al World Trade Center l'undici settembre duemilauno. In particolar il modo il testo si focalizzerà su fonti di matrice araba, quali blog, testate giornalistiche, e tutto il web mediorientale. In base a questa ricerca e alla relativa raccolta dati, questo testo riporterà nel primo capitolo la teoria cospirazionista che vede il governo degli stati uniti come ideatore di questi attentati al fine stimolare l'opinione pubblica e quindi di legittimare il proprio intervento militare in Afghanistan e Iraq per una pura questione di interessi economici/militari. A prova dio ciò, verranno riportati sul testo una serie di fatti ed eventi inerenti gli attacchi, la abilità di pilotaggio degli attentatori, malfunzionamenti degli strumenti militari americani,ed altro ancora, tutto disposto a confutare l'idea di un complotto interno. Nel secondo capitolo verrà riportata una diversa versione dei fatti che vede invece dietro a tutto, il complotto giudaico.Questa teoria vede gli attacchi alle torri gemelle come un piano ideato dai servizi segreti israeliani, tesi avvalorata dalla notizia che più di quattromila ebrei si siano salvati poiché avvisati tempestivamente dal disastro al WTC. In fine si andrà a far luce sulle Speculazioni mediatiche e reazioni dell’opinione pubblica, ovvero le principali reazioni del web: dalla falsa numerologia della strage, alle stranezze sovrannaturali riscontrate nelle foto delle esplosioni fino alla rilettura dei profetici versetti coranici.
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Najafi, Gholam <1990&gt. "le due rivoluzioni e diritto di famiglia in Iran." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11778.

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Abstract:
«In nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso» Questa tesi è nata dal mio continuo interrogarmi sulle mie origini e sul mondo che per alcuni anni mi ha circondato. Crescendo e studiando ho potuto fare una sintesi tra i valori che mi erano stati insegnati da bambino e quelli che oggi ho ritrovato nella società in cui vivo. Ogni cultura infatti pretende di definire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, dunque una morale che ci permette di vivere senza scontrarci gli uni con gli altri. Ciò che è interessante notare, è come questa serie di regole si sia introdotta nelle nostre società e a quali sviluppi culturali abbia portato, influenzando perciò non solo la vita quotidiana, ma anche il campo politico e religioso. Ciò che mi ha sempre colpito è come la religione, spesso e volentieri abbia influenzato la politica, soprattutto nel Medioriente, dove questo fenomeno è molto più visibile rispetto al caso europeo. Lo scopo di questa tesi è analizzare i punti salienti della prima e della seconda rivoluzione Iraniana, mettendoli in relazione con il diritto di famiglia musulmano sciita. Essa perciò contiene nozioni di diritto classico musulmano e diritto contemporaneo, collegati ai vari cambiamenti sociali avuti negli ultimi secoli. Inoltre vi sono riferimenti al mondo occidentale. Cerchiamo dunque di capire se le figure politico- religiose che si sono susseguite hanno chiarito le questioni centrali e più problematiche del diritto e se loro studi hanno favorito lo sviluppo della famiglia musulmana, la quale è sempre stata oggetto di dibattito nello scambio / scontro tra religione e politica.
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Nicoletti, Ada Marie <1993&gt. "Metodologia dell’insegnamento dell’arabo come L2: un approccio produttivo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11793.

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Abstract:
Il lavoro si concentra sulla metodologia dell'insegnamento dell'arabo come L2 focalizzandosi su un approccio di tipo produttivo. La tesi si articola su tre piani: teorico, con una presentazione delle diverse metodologie applicate all'insegnamento, e delle tecniche adottate; empirico, con la somministrazione di un questionario agli studenti di arabo madrelingua italiani e la successiva rielaborazione in grafici e tabelle; ed infine pratico, proponendo tre capitoli-prototipo di un libro di testo suddivisi per livello di competenza del discente (principiante, intermedio, avanzato). Il tutto è stato elaborato a partire dai risultati del questionario che costituiscono la base sia delle formulazioni teoriche che della loro applicazione pratica. Dai questionari è emerso un bisogno comunicativo importante nella didattica italiana al quale si è cercato di far fronte proponendo tecniche modellate sulle loro esigenze "comunicative-produttive" tenendo sempre ben presente la natura multiglossica della lingua araba. Lo scopo della tesi è quello di stimolare un altro canale della memoria per facilitarne l'apprendimento, a tal proposito è opportuno sottolineare come questo metodo non abbia finalità comunicative dal momento che il MSA stesso è utilizzato solo in ben determinati contesti.
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Orsini, Daniele <1983&gt. "Le varie versioni della crisi libica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11933.

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Abstract:
Il presente lavoro intende focalizzarsi sulle modalità con cui l’attuale crisi libica è narrata ed analizzata dai suoi stessi protagonisti (Consiglio Presidenziale, istituzioni della Libia orientale ed il campo islamista) e dai mezzi di comunicazione locali e panarabi. Dopo aver fornito in breve il contesto storico della Libia dalla caduta del regime di Gheddafi ad oggi, la ricerca analizzerà dapprima i comunicati in lingua araba dei protagonisti di questa crisi, soffermandosi principalmente sulla terminologia da loro impiegata per descrivere se stessi e le fazioni rivali, ma anche sullo stile utilizzato da ognuno di essi. Successivamente, si passerà ad analizzare un campione di media in lingua araba, locali ed internazionali, per osservare come i loro vari orientamenti (a favore dell’una o dell’altra fazione) li spinga a raccontare gli stessi avvenimenti in maniera a volte diametralmente opposta o a soffermarsi su alcuni eventi tralasciandone o sminuendone altri. Si cercherà, tuttavia, anche di individuare quei mezzi di comunicazione che cercano, viceversa, di mantenere una certa neutralità.
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Rovetta, Claudia Fatima <1987&gt. "Palestina: un'economia con le spalle al "Muro"? Relazioni economiche tra Israele e i Territori Palestinesi dall'occupazione all'autonomia 1967-2005." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12009.

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Abstract:
Questo elaborato ha come obiettivo quello di mettere in luce le relazioni economiche esistite tra Israele e l'attuale Stato di Palestina, in quanto tali peculiarità economiche, facendo da contraltare a quelle politiche, hanno delineato un'asimmetria tra le due economie, fortemente politicizzate. Lo studio sarà strutturato rispettando la cronologia dei fatti storici accaduti, a partire dal 1967, anno di occupazione israeliana dei Territori Palestinesi, fino ai primi anni 2000, con un particolare focus al processo di pace degli anni ‘90, gli Accordi di Oslo. Lo scenario politico servirà quindi da sfondo per descrivere la nascita, la natura e l'evoluzione delle relazioni economiche tra Israele e i Territori Palestinesi. L’andamento dell’economia palestinese è strettamente connesso, nonché subordinato alle politiche messe in atto da Israele. E' impossibile pensare di scindere la storia politica ed economica palestinese da quella di Israele: in questa regione, come non mai, queste due dimensioni viaggiano intersecandosi tra loro a svantaggio dei palestinesi.
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Scapin, Caterina <1992&gt. "Ideologia dell'Islam: ǧihād e stato islamico. Proposte di traduzione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12204.

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Abstract:
Il lavoro effettuato consiste nella traduzione di sette testi dall'arabo all'italiano, riguardanti l'ideologia del ǧihād e dello stato islamico. In particolare, i testi tradotti sono stati estrapolati da: "Il Califfato o Grande Imamato" di Rašīd Riḍā, "Messaggio del Quinto Congresso" e "Lettera del ǧihād" di Ḥasan al-Bannā, "Pietre miliari" di Sayyid Quṭb, "La difesa dei territori musulmani" di ʿAbd ʾAllah ʿAzzām, "Testo di dichiarazione del Fronte islamico mondiale per il ğihād contro gli Ebrei e i crociati" di ʾUsāma bin Lādin e "“Dunque attendete, noi attendiamo con voi" di Abū Bakr al-Baġdādī. Il lavoro di traduzione è preceduto da un'introduzione che colloca gli autori e i testi nel periodo storico in cui sono calati, evidenziandone l'evoluzione a livello dottrinario. Infine, ogni testo è stato analizzato dal punto di vista linguistico tramite un'analisi per campi semantici.
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Uboldi, Irene Maria Agnese <1993&gt. "Il cinema in Palestina e Israele." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12430.

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Gentile, Mattia <1992&gt. "Marketing and Advertising Terrorist Propaganda: An Analisys of Modern Means and Methods used by Islamic Terrorist Organizations." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12548.

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Abstract:
Scopo di questo elaborato è stato l'analisi dell'utilizzo di metodi moderni di comunicazione e propaganda dalle varie organizzazioni terroristiche salafiste-jihadiste, e la loro evoluzione nel mondo dei media a partire dal primissimo Al-Qaeda fino al recente Daesh. Nella prima parte, oltre ad una breve introduzione storica dell'Islam Politico e del Salafismo-Jihadista, è stato analizzato il processo di evoluzione dell'utilizzo dei vari mezzi di comunicazione utilizzati dai gruppi terroristici fino ad oggi. Data la natura principale della propaganda incentrata sul reclutamento, il secondo capitolo è stato focalizzato sul 'marketing for recruitment'. Nel capitolo sono state analizzate la psicologia nel retroscena, le attività di propaganda ed i materiali utilizzati dalle varie organizzazioni. Infine, l'ultima parte si è incentrata sulle possibili modalità di combattimento, od almeno diminuzione, delle attività di propaganda e divulgazione.
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Brancaforte, Serena <1994&gt. "Alla scoperta degli “Arabi”." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13331.

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Abstract:
Questa tesi concerne la traduzione del saggio المفصل في تاريخ العرب قبل الاسلام جواد علي Compendio della storia degli arabi prima dell'Islam di Jawad Ali. Si tratta di un testo di storia e società del mondo arabo classico, pubblicato a Beirut tra gli anni 1968-1974. L’analisi traduttologica va alla scoperta della parola “arabi”, ne traccia l’origine e analizza i diversi punti di vista degli studiosi riguardo il significato che ad essa viene attribuito. Gli orientalisti moderni e i teologi della Torah hanno ricercato il suo significato nelle lingue semitiche e hanno trovato negli scritti della jāhiliyya e negli scritti assiri, babilonesi, greci, romani ed ebrei l’origine della parola “arabi”.
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Castegnaro, Giulia <1990&gt. "Nazione e religione: le due facce della riforma dell’educazione in Giordania attraverso l’analisi diacronica dei capitoli inerenti i diritti dell’uomo e della donna nel nuovo corso di religione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13396.

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Abstract:
A seguito della recente riforma scolastica in Giordania, il nuovo libro di religione per la classe XII° – adottato per l’anno scolastico 2017/18 – ha subito dei cambiamenti. Questa ricerca propone una traduzione in lingua italiana delle lezioni che affrontano i diritti dell’uomo e della donna nell’Islām, assieme alla loro comparazione in chiave diacronica con i contenuti del volume precedente. Un recente articolo sull’insegnamento religioso in Giordania ha segnalato che questi due capitoli potrebbero aver subito modifiche significative, così sono stati selezionati come campione per un’analisi oggettiva delle novità introdotte dalla riforma. Alla luce della minaccia dell’Isis, l’insegnamento religioso è al centro di diverse polemiche nazionali, che gli attribuiscono la colpa di un’islamizzazione troppo radicale e sempre più diffusa in seno alla popolazione. Infatti, nel 2016 è stata varata una riforma ministeriale dei libri di testo per contrastare le ideologie estremiste. Attraverso l’analisi parziale del nuovo libro di religione, questo lavoro intende approfondire il ruolo dell’Islām nell’educazione religiosa – e implicitamente nella società Giordana – ripercorrendo le tappe storiche della formazione del paese e della sua identità nazionale. La riforma dell’educazione ha apportato significativi cambiamenti, oppure è atta a distogliere l’attenzione pubblica dalle responsabilità della monarchia in un momento di forte crisi dell'identità nazionale?
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Desantis, Roberta <1991&gt. "La “decolonizzazione culturale” e il rinnovamento poetico del Marocco negli anni ’60: La guérilla linguistique di Mohammed Khaïr-Eddine." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14095.

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Abstract:
Con la presente tesi si vuole analizzare il rinnovamento della classe intellettuale in Marocco, in un periodo di profonda repressione, durante gli anni sessanta, che saranno ricordati a posteriori, come “anni di piombo” durante il regno di Hassan II. Dunque partendo da un’attenta analisi dei fatti storici avvenuti in quegli anni, siamo riusciti a definire il coté letterario che si stava sempre più delineando. Infatti la reazione degli intellettuali marocchini alle varie imposizioni messe in atto dal re, hanno portato ad una vera e propria “decolonizzazione culturale” e alla profonda rottura con il passato, non solo dal punto di vista stilistico e argomentativo ma anche dal punto di vista linguistico. Il rinnovamento culturale partirà infatti da quello linguistico, in cui all’imposizione dell’arabo, gli intellettuali risponderanno con l’utilizzo del francese. Per spiegare questa scelta linguistica, siamo dovuti innanzitutto partire dalla politica linguistica messa in atto da Hassan II in Marocco, che si è scontrata con il suo multilinguismo e poi, di conseguenza, con la questione identitaria che è entrata in crisi. La scelta del monolinguismo, con l’arabo come unica lingua ufficiale e l’esaltazione dell’identità marocchina, ha escluso infatti tutte le altre identità, tra cui quelle Imazighen, berbere, che sono da sempre presenti in Marocco, ma che non si riconoscono nell’identità marocchina come anche dal punto di vista linguistico non si sentono rappresentate dalla lingua araba. Ecco che dal punto di vista letterario la reazione degli intellettuali fu quella di denuncia contro la politica linguistica messa in atto in quegli anni, scegliendo dunque di essere rappresentati da una lingua neutra, il francese, che seppur fosse riconosciuta come la lingua del colonizzatore, riusciva a far esprimere tutti senza alcuna implicazione religiosa o identitaria. La letteratura che si è configurata, fu pertanto definita francofona, per via del medium linguistico servitosi. Ecco che per analizzare la rivoluzione culturale messa in atto in questi anni, abbiamo riportato anche il cambiamento della stampa, come mezzo di ribellione da parte degli intellettuali, servendoci di molte riviste che hanno cercato di denunciare una serie di problematiche culturali ed economiche in Marocco. In particolar modo abbiamo analizzato una rivista, la rivista Souffles, che ha segnato non solo la storia della stampa in Marocco ma ha racchiuso anche un numero enorme di intellettuali e artisti che hanno partecipato attivamente alla stesura della stessa. Attraverso il reperimento dell’intero testo, grazie allo studio svolto sul campo, in Marocco, abbiamo potuto presentare i vari numeri esposti nella rivista, sia in francese che in arabo, così come le varie tematiche affrontate dai vari artisti e intellettuali dell’epoca che hanno partecipato attivamente alla vita culturale marocchina. Pertanto esponendo come la situazione politica abbia inciso sull’andamento culturale in Marocco, abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione sull’identità Amazight, venuta meno durante il processo di costruzione identitaria del nuovo Stato, e per fare ciò ci siamo serviti dello studio di un autore berbero-marocchino, Mohammed Khaïr Eddine, essendo stato anche lui attivista di quel rinnovamento culturale attraverso la rivista Souffles.
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Lorenzin, Federica <1994&gt. "Con gli occhi di Shakespeare: Amleto a Gerusalemme." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14456.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi si propone innanzitutto di analizzare e raccontare quello che è stato il progetto teatrale Amleto a Gerusalemme, frutto della volontà di organizzazioni quali la Cooperazione allo Sviluppo italiana, il Teatro Stabile di Torino e il Teatro Nazionale Palestinese, che insieme hanno raggruppato formatori italiani e palestinesi, e sono riusciti a creare una troupe bi-nazionale. Lo spettacolo, che ha visto il debutto in Italia nel 2016, intreccia l’opera del grande drammaturgo inglese William Shakespeare con la storia del conflitto arabo-israeliano, utilizzando quindi le tematiche della tragedia shakespeariana per raccontare quelle che sono le esperienze quotidiane dei ragazzi nei Territori Occupati. Per prima cosa ho quindi messo a confronto l’opera del Bardo con questa variante moderna, poiché lo spettacolo è infatti ispirato alla tragedia, ma non una copia esatta. Ho poi continuato ad utilizzare il metodo di paragone anche per quanto riguarda l’analisi dei temi specifici dell’opera, che sono stati quindi messi a sistema con la storia e l’attuale situazione del conflitto israelo-palestinese. I temi analizzati sono stati quattro: in primo luogo il tema della terra, del territorio, e della sua conquista anche tramite la forza e la violenza. Il parallelo che si creerà sarà quello tra il personaggio del principe Fortebraccio di Norvegia, antagonista di Amleto, che, spinto dall’onore e dalla vendetta alla conquista delle terre di Polonia e Danimarca, raggruppa un esercito per invadere il territorio, e il colono israeliano del 1948, anno della fondazione dello Stato di Israele. Al tema della conquista si lega poi quello della vendetta: alla vendetta viene associata l’azione e il coraggio di agire, quello che manca ad Amleto fino all’ultima scena dell’ultimo atto. Si ricercheranno le diverse azioni e modi di vendetta all’interno della storia del conflitto sia da parte palestinese che da parte israeliana, cercando di capire che cosa significhi vendetta violenta. Infine l’analisi verterà sulla ricerca della alternative possibili alla vendetta, e se resistere in maniera pacifica corrisponda o meno all’immobilità e alla mancanza di valore, proponendo come terza via la resistenza nonviolenta e il ṣumūd palestinese. Un altro personaggio che verrà preso in esame sarà quello del padre di Amleto, o meglio, del suo spettro che appare all’inizio della tragedia shakespeariana alle guardie del castello di Elsinore. Il fantasma rappresenta la parte di eredità che i padri lasciano ai figli, l’eredità profonda che torna e poi resta anche dopo la morte dei genitori. In questo caso specifico siamo portati a domandarci: qual è l’eredità che un genitore palestinese lascia ai propri figli? Che immagine riceve un figlio dei propri genitori, quotidianamente vessati e umiliati dalle forze dell’occupazione? Cosa potrebbe chiedere lo spettro di un padre palestinese al figlio? Infine, l’ultimo e forse il più importante tema chiave che unisce l’opera dell’Amleto con la vita di ogni palestinese è il concetto di essenza: essere o non essere? Essere o morire? Tali problematiche vengono poste in maniera metaforica, con l’intento di ritrovare l’identità delle persone che abitano in Palestina e più in generale in terra di conflitto. Sono queste le domande che sono state poste all’inizio di questo lavoro, e a cui si cercherà di rispondere attraverso la ricerca e l’analisi sia letteraria che storica.
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Pasqualato, Sara <1993&gt. "APOSTASIA 2.0: TANTE VOCI, NESSUNA IDENTITÁ." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14898.

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Abstract:
Il mio lavoro vuole valutare se i social media e i social networks, la TV ecc. possano essere utili a raccontare o veicolare l’apostasia nelle società islamiche odierne. L'apostasia è un reato grave nei paesi islamici. Rinnegando l’Islam, l’individuo incorre in una serie di problemi e stigmatizzazioni: rischia sanzioni, carcere, l' esilio, la morte sociale o fisica. Internet può rivelarsi uno strumento alternativo per uscire dalla solitudine. E' moderno,istantaneo, discreto, anonimo per esprimere l'apostasia o discutere razionalmente di religione. Gli apostati, gli atei, le minoranze religiose hanno a disposizione un mezzo per manifestare il loro pensiero in modo universale e allo stesso tempo proteggere la propria vita. Una particolare attenzione è riservata al legame tra la miscredenza e i social media in Egitto. Secondo alcune statistiche qui vi è il più alto tasso di atei nel mondo islamico. L'Islam è la religione maggioritaria, ma il panorama religioso è variegato.
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Bernardi, Bianca <1992&gt. "Šubēk Lubēk di Dīna Muḥammad: come il graphic novel racconta l’Egitto post-2011." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15166.

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Abstract:
L’oggetto di questa tesi è l’analisi di un graphic novel egiziano, Šubēk Lubēk di Dīna Muḥammad, che racconta la lunga lotta di una donna per riuscire a realizzare il più grande desiderio del suo defunto marito. La tesi dell’elaborato è che, pur collocando gli eventi in un mondo di fantasia, l’autrice presenti una lettura satirica e al tempo stesso tragica della realtà egiziana dopo il fallimento della rivoluzione del 2011. Trattandosi di un’opera narrativa prodotta nel medium del fumetto, il primo capitolo sarà dedicato a definire questo medium con le sue caratteristiche fondamentali e le sue potenzialità narrative, collocandolo nell’ambito più ampio della narratologia e dando conto della ricca produzione accademica che si è sviluppata negli ultimi anni sull’argomento. Nel secondo capitolo si analizzerà il fumetto da un punto di vista storico e sociale, facendo particolare attenzione allo sviluppo e alla situazione contemporanea del fumetto arabo ed egiziano e, in particolare, a quello del graphic novel, per collocare l’autrice nel suo contesto. Infine, il terzo capitolo riporterà l’attenzione su Šubēk Lubēk, utilizzando gli strumenti narratologici delineati nel primo capitolo per analizzare l’opera in oggetto e mostrare l’uso fatto dall’autrice degli strumenti narrativi a sua disposizione per creare un’opera che crea un universo di fantasia per descrivere la realtà.
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Lorenzon, Alessia <1994&gt. "La presenza e l'integrazione della comunità marocchina in Italia: alcune osservazioni sull'associazionismo marocchino nel Quartier del Piave (provincia di Treviso)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15222.

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Abstract:
Questo lavoro di ricerca ha come oggetto l’analisi della comunità marocchina in Italia e lo studio del caso del centro culturale islamico di Follina nel più ampio contesto dell’associazionismo religioso marocchino della Marca trevigiana. La tesi che qui di seguito esporrò consta per la precisione di quattro capitoli, stilati secondo un ordine ed una successione che vogliono idealmente essere logico-temporali e causali. Nella fattispecie nel primo capitolo verrà analizzata la storia dell’immigrazione marocchina e le successive fasi che ne hanno scandito l’evoluzione, senza esimerci in tal senso dal fare anche una breve riesamina del quadro legislativo italiano in materia di diritto dell’immigrazione. Verranno poi analizzate le peculiarità socio-demografiche della comunità marocchina residente e, seppur in maniera più sintetica, le congiunture storico-politiche che prima incentiveranno e poi imprimeranno una decisa accelerata al fenomeno migratorio marocchino in Italia dagli anni’80 in poi. Sempre nel primo capitolo si tratterà brevemente del quadro socio-economico marocchino anche alla luce dei rapporti economico-politici che il paese intrattiene con gli stati europei e si analizzerà poi il caso di due città assurte emblematicamente a simbolo dell’immigrazione e della diaspora marocchina in Italia, ovvero Khouribga e Fkih Ben Salah. Lungi però dal redigere un lavoro di ricerca eccessivamente tediante seguirà poi una parte a carattere più spiccatamente antropologico culturale sul rapporto tra musica folklorica marocchina ed il fenomeno migratorio e sul modo in cui la darija marocchina abbia elaborato un proprio patrimonio lessicale della cultura dell’esilio. Il secondo capitolo, più tecnicamente connotato, si prefigge invece di discutere le caratteristiche socio-economiche della comunità in esame attraverso l’analisi di indicatori come i tassi di occupazione nei vari settori produttivi ed il grado di scolarizzazione. A tale scopo mi avvarrò dei dati più aggiornati in merito, ovvero quelli forniti dall’Inail, dall’Istat e dal Ministero degli Esteri e della cooperazione marocchino. Una parte specifica verrà poi dedicata all’analisi dei trend socio-demografici più recentemente espressi dalla comunità di nostro interesse, come la sempre maggior rilevanza numerica nel mondo accademico, il fenomeno delle unioni miste, quello della migrazione di ritorno. Oggetto della terza parte sarà poi l’analisi della situazione dei luoghi di culto islamici in Italia, dei rapporti tra Islam e stato italiano e delle criticità e delle sfide che la presenza della religione islamica nel belpaese tradotta nelle sue realtà associative comporta sia a livello di rapporti istituzionali che di generale percezione sociale della comunità musulmana in suolo italico. A tale scopo sarà fatta una generale panoramica sullo stato dell’associazionismo islamico in Italia, dedicando particolare attenzione alle realtà associative marocchine sia a livello nazionale, che a livello della Marca trevigiana, ovvero locale, e ci si avvarrà in tal senso del gentile contributo prestato dalle figure chiave dei direttivi dell’associazionismo religioso e laico marocchino nell’alta trevigiana. La quarta e ultima parte che si configura idealmente come la logica chiusa anche a livello geografico-cronologico del lavoro di ricerca, avrà come scopo la trattazione quanto più esaustiva possibile dello stato della comunità marocchina veneta, dettagliandone le caratteristiche socio-demografiche ed occupazionali. Infine la seconda parte dell’ultimo capitolo sarà dedicata alla situazione più specificamente di Follina che è anche il luogo che mi ha dato i natali, tramite l’analisi dei trend demografici espressi dalla comunità marocchina residente negli ultimi 15 anni e lo studio del centro culturale islamico ivi presente.
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Palumbo, Giulia <1995&gt. "Madri single in Morocco." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15456.

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Abstract:
La mia tesi si propone di studiare la questione delle madri single in Marocco. Nel primo capitolo si procederà con una brevissima presentazione del panorama storico e giuridico del paese a partire dalla promulgazione del trattato di Fès nel 1912 per poi trattare nel dettaglio della Moudawana con riferimento alle sezioni riguardanti il matrimonio e la filiazione e del codice penale vigente in Marocco, con una particolare attenzione rivolta all’articolo 490 che regola le relazioni sessuali extramatrimoniali. Il secondo delineerà la figura della madre single in Marocco attraverso una serie di dati. Si accennerà poi al sostegno internazionale offerto da agenzie delle Nazioni Unite a favore di enti locali che si occupano delle madri single e delle politiche adottate dal governo marocchino a partire dalla seconda metà del XX secolo. Nel terzo capitolo verranno introdotte delle associazioni che lottano per i diritti delle madri single e dei loro bambini e che operano nella città di Casablanca: INSAF, Solidarité Féminine, Samusocial e Basma. Il quarto capitolo affronterà le alternative della donna che decide di abortire o di dare in adozione il proprio bambino con un approfondimento di queste tematiche all’interno di un contesto in cui sono considerate anomale a causa di prescrizioni religiose esistenti al riguardo. Infine, si approfondirà anche l’impatto economico delle madri single che decidono di tenere con sé il proprio bambino. Prendendo in considerazione i corsi di formazione offerti dalle associazioni locali intervistate, si evidenzieranno i loro limiti rispetto alle richieste del mercato del lavoro marocchino, situazione che spinge le madri a lavorare come domestiche o operaie.
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Zara, Cecilia <1992&gt. "Cultura e resistenza tra tradizione e creatività. Il caso del Jenin Creative Cultural Centre." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16239.

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Abstract:
La tesi tratta del rapporto tra cultura e resistenza nei Territori Palestinesi occupati. Il primo capitolo prende in esame quanto le identità collettive cambino in base alle narrazioni dominanti, al contesto sociale ed alle esigenze contingenti. A causa del conflitto israelo-palestinese tali narrazioni tracciano dei confini tra sé e l’altro, e in questi processi un ruolo decisivo viene assunto anche dall’istruzione e dalle rappresentazioni identitarie portate avanti nelle scuole e nei libri di testo. Nelle fonti, viene contestato al sistema scolastico palestinese di accontentarsi di fornire nozioni che, anche se aiutano lo sviluppo di un orgoglio nazionale e a tramandare la memoria collettiva palestinese, lasciano poco spazio alla formazione di un pensiero critico e creativo. Nel secondo capitolo vengono analizzate diverse forme artistiche e culturali adottate nei Territori occupati per conservare e tramandare le proprie tradizioni ed il proprio patrimonio culturale, sia attraverso forme che rimandano a metodi, contenuti e simboli più tradizionali, sia che si ricerchino nuove tecniche espressive. Il terzo capitolo si concentra sul contesto geografico, storico, e culturale di Jenin con particolare riferimento all’invasione del campo rifugiati della città nell’aprile 2002. Il quarto capitolo racconta la realtà del Jenin Creative Cultural Centre: attraverso l’analisi di documenti rinvenuti sul luogo ed interviste personalmente condotte viene a delinearsi il profilo di un Centro culturale che per mezzo delle proprie attività diventa promotore di una resistenza non armata, bensì culturale. Le conclusioni indagano il rapporto tra cultura, resistenza e politica con una particolare attenzione al ruolo della creatività.
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Stefanoni, Giuliano <1986&gt. "La sessualità nelle argomentazioni teologiche di Tommaso d'Aquino ed Abu Hamid al-Ghazali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16403.

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Abstract:
L'elaborato prenderà in considerazione gli argomenti avanzati dai due grandi autori in merito alla tematica della sessualità, ssecondo quanto desunto dal confronto tra due delle loro opere principali.
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Barozzino, Francesco <1992&gt. ""I graffiti tunisini otto anni dopo la Rivoluzione dei Gelsomini: un'analisi sociolinguistica del fenomeno espressivo urbano"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17298.

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Abstract:
Nel periodo successivo alla Rivoluzione dei Gelsomini, nella Tunisia del 2011, il fenomeno del graffitismo esplose come forma espressiva di protesta verso il regime, ormai caduto, che fino a quel momento aveva fortemente limitato la libertà di espressione della cittadinanza. In tale fase, i graffiti si affermarono come un fenomeno espressivo libero, capace di rappresentare - dal punto di vista della classe meno agiata - un quadro sociale, economico e politico del paese. La presente tesi propone una ricerca sui graffiti tunisini, otto anni dopo la rivolta. La domanda che lo studio sociolinguistico si pone è se questo fenomeno espressivo sia ancora presente nel paese e, in tal caso, in che modo rilevante. Inoltre, ci si chiede se le tematiche trattate dalle nuove scritte urbane siano connesse al periodo della rivoluzione o se affrontino altri argomenti. Al fine di sviluppare questo studio è stata necessaria una ricerca sul campo, mirata a raccogliere un corpus di graffiti usati come materiale sul quale sviluppare l'analisi. Il primo capitolo è dedicato ad uno studio sociolinguistico sulla Tunisia. In questa sezione viene spiegato su quale background culturale si è sviluppato il panorama linguistico del paese e quali lingue si sono affermate. A tal proposito, il capitolo esamina l'interazione fra le presenti varietà linguistiche. Il secondo capitolo tratta l'argomento del graffitismo e dell'arte di strada nei paesi arabi, con particolare attenzione alla Tunisia, in modo da approfondire la natura espressiva del fenomeno. Il terzo capitolo si concentra su una parte dei graffiti raccolti nella ricerca, nel 2019. Questi rappresentano un piccolo gruppo di espressioni urbane che risalgono al periodo rivoluzionario. Le tematiche espresse da tali scritte vengono analizzate dal punto di vista sociopolitico e linguistico. Il quarto capitolo analizza i restanti graffiti raccolti nel 2019. Queste forme espressive sono state create recentemente e nella tesi vengono esaminate con la stessa modalità attuata nel precedente capitolo. Da quest'ultimi si delinea un quadro della situazione linguistica e sociopolitica dell'attuale Tunisia.
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Carrozzo, Silvia <1996&gt. "Combattere la violenza contro le donne: il caso del Marocco." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17700.

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Abstract:
La mia tesi si propone di studiare la questione della violenza contro le donne, nel caso specifico del Marocco. Il tema dell'uguaglianza di genere ha avuto sempre un ruolo preminente a livello internazionale, nel corso dei decenni sono state ratificate numerose convenzioni e si sono svolte molte conferenze che avevano come focus principale il problema della violenza di genere. Il Marocco è intervenuto per ratificare delle Convenzioni internazionali, ma ha anche attuato delle riforme su base nazionale, come la legge 130.13. Tuttavia la violenza contro le donne persiste, e l'azione del governo non basta a frenarla, per questo motivo molte sono state la campagne attuate dalle organizzazioni non governative a sostegno delle vittime di violenza e per sensibilizzare l'opinione pubblica su quello che ancora oggi costituisce un problema dilagante nella società marocchina.
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