Dissertations / Theses on the topic 'Lagoon of Venice'
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Cucco, Andrea <1975>. "Transport and dispersion processes in a micro tidal lagoon: the Venice lagoon study case." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2005. http://hdl.handle.net/10579/180.
Full textFerrarin, Christian <1975>. "A sediment transport model for the lagoon of Venice." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/10579/636.
Full textSammarco, Paolo. "Theory of subharmonic resonance of storm gates for Venice lagoon." Thesis, Massachusetts Institute of Technology, 1996. http://hdl.handle.net/1721.1/43467.
Full textTran, Hoang Huu. "Experiments on subharmonic resonance of the Venice lagoon storm gates." Thesis, Massachusetts Institute of Technology, 1996. http://hdl.handle.net/1721.1/42582.
Full textVillatoro, Lacouture Monique Marie. "Sand transport in Chioggia Inlet, Venice Lagoon and resulting morphodynamic evolution." Thesis, University of Southampton, 2010. https://eprints.soton.ac.uk/195035/.
Full textTubaro, Marco <1989>. "Application of an environmental exposure model for POPs in Venice lagoon." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6139.
Full textCallegher, Gianmarco <1995>. "A geostatistical approach for extreme precipitations simulations in the Venice lagoon." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18137.
Full textNorris, Rebecca M. "Carpaccio’s “Hunting on the Lagoon” and “Two Venetian Ladies”: A Vignette of Fifteenth-Century Venetian Life." Kent State University / OhioLINK, 2007. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=kent1185214455.
Full textCappuci, Sergio. "The stability and evolution of an intertidal flat in Venice Lagoon, Italy." Thesis, University of Southampton, 2002. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.250074.
Full textHelsby, Rachel. "Sand transport in northern Venice Lagoon through the tidal inlet of Lido." Thesis, University of Southampton, 2008. https://eprints.soton.ac.uk/66264/.
Full textVale, Manfredi <1972>. "Hydrology and water quality of a subbasin discharging in the Venice lagoon." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2006. http://hdl.handle.net/10579/169.
Full textFiandra, Marco <1993>. "DAPSI(W)R(M) problem-structuring framework applied to the Venice Lagoon." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16538.
Full textScudiero, Elia. "Multiscale Soil Salinity Assessment at the Southern Margin of the Venice Lagoon, Italy." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3422637.
Full textL’intrusione salina interessa molte zone costiere del mondo con effetti negativi sulla qualità dell’acqua di falda e del suolo. Per gestire i problemi di salinità è necessario capirne le dinamiche temporali a livello di profilo di suolo e la variabilità spaziale a scala di campo. Tecniche geofisiche, in particolare l’utilizzo della conducibilità elettrica apparente (ECa), sono state utilizzate negli ultimi decenni per stimare la salinità del suolo e della soluzione circolante. A scala puntuale la bontà delle misure di salinità della soluzione circolante è legata alla giusta interpretazione del rapporto che la lega ad ECa, alle caratteristiche del suolo e al contenuto idrico. Inoltre, i sensori che misurano l’umidità del suolo spesso forniscono misure falsate in suoli salini e con alto contenuto di argilla e/o sostanza organica. A scala di campo il proximal-sensing può essere utile per caratterizzare vaste porzioni di territorio a partire da un numero relativamente ridotto di campioni di suolo. Spesso la caratterizzazione della salinità non è sufficiente per capire la variabilità spaziale delle rese colturali, che può essere influenzata da altre caratteristiche del suolo. Capendo come la salinità e altre proprietà del suolo influenzano la produttività agraria può essere utile per identificare delle aree in cui apportare interventi agronomici sito-specifici. L’obiettivo generale di questo lavoro è valutare delle metodologie per monitorare e caratterizzare la salinità del suolo ed altri parametri chimico-fisici del suolo ad essa legati, con l’ausilio di sensori, sia a scala puntuale che di campo. In particolare a scala puntuale si affrontano le problematiche relative all’utilizzo di sensoristica capacitivo-resistiva per stimare il contenuto volumetrico e la salinità della soluzione circolante. Mentre a scala di campo si propongono delle metodologie per caratterizzare la variabilità spaziale della salinità del suolo e di altre proprietà che influenzano la resa di Zea mais L. con l’utilizzo di tecniche di proximal-sensing del suolo. Questa tesi riguarda i suoli di un’area di studio interessata da intrusione salina, al margine meridionale della Laguna di Venezia. La tesi è strutturata in cinque capitoli. Il primo include una review sulla metodologia comunemente usata per caratterizzare la salinità del suolo con metodi geofisici sia a scala puntuale che di campo. È inoltre presentata una panoramica introduttiva sulle problematiche ambientali relative alla zona a sud della Laguna di Venezia. Il secondo capitolo si concentra sulla calibrazione di una sonda (low-cost) capacitivo-resistiva da utilizzare per stime in continuo di contenuto idrico volumetrico e salinità della soluzione circolante. Il terzo capitolo propone una metodologia per ottimizzare schemi di campionamento del suolo sulla base della variabilità spaziale di misure geofisiche. Il quarto capitolo analizza la variabilità spaziale della resa colturale in funzione delle proprietà chimico-fisiche del suolo e propone l’utilizzo di dati di proximal-sensing del suolo ad esse correlati per identificare delle aree di gestione omogenee. Infine, l’ultimo capitolo riporta le conclusioni generali e delle note conclusive sui lavori presentati nella tesi.
Marcosanti, Agnese <1982>. "Experimental study of the transitional behaviour of the silty soils from the Venice Lagoon." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4167/1/marcosanti_agnese_tesi.pdf.
Full textMarcosanti, Agnese <1982>. "Experimental study of the transitional behaviour of the silty soils from the Venice Lagoon." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4167/.
Full textScapin, Luca <1989>. "Habitat use of fish in seagrass meadows of the Venice lagoon: implications for seagrass restoration and for conservation of the lagoon seascape." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/12910.
Full textDalmonte, Camilla. "Use of isotopes for studying nitrogen processes in a wetland within the Venice Lagoon watershed." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6680/.
Full textSoldatini, Cecilia <1975>. "Anthropogenic influences on the behaviour and ecology of birds in Venice and the surrounding lagoon." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2005. http://hdl.handle.net/10579/732.
Full textMunaretto, Stefania <1975>. "Governing water and environment in times of climate change: the case of the Venice lagoon." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1057.
Full textLa ricerca esplora strumenti di governo ambientale per migliorare l’efficacia della governance della laguna di Venezia in presenza di cambiamenti climatici. La ricerca inizialmente riflette sulla capacità di difesa dall’innalzamento del livello del mare delle misure di protezione dalle acque alte. Poi, valuta la capacità di adattamento al cambiamento climatico delle politiche per il governo dell’ambiente lagunare e lo fa comparando Venezia e il Wadden Sea in Olanda. Infine, valuta l’attuazione dell’adaptive co-management a Venezia quale strumento di efficace governance ambientale. L’analisi evidenzia come l’alto livello di conoscenze tecniche e scientifiche e le infrastrutture in corso di realizzazione collochino Venezia tra le zone costiere che meglio possono adattarsi al cambiamento climatico. Deve però essere assicurato un regolare flusso di risorse e strumenti di governo per il completamento delle infrastrutture, la gestione e la manutenzione delle opere di salvaguardia e della città. La riforma della Legge Speciale per Venezia offre l’opportunità di disegnare una nuova governance lagunare capace di rispondere a queste esigenze. Le raccomandazioni di questa ricerca offrono un possibile percorso per avviare la riforma e alcune ipotesi di strumenti per una più efficace governance della laguna di Venezia.
Sigovini, Marco <1980>. "Multiscale dynamics of zoobenthic communities and relationships with environmental factors in the Lagoon of Venice." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1092.
Full textLa tesi analizza la comunità macrozoobentonica della Laguna di Venezia. Sono stati principalmente indagati: la variabilità spaziale e interannuale della struttura della comunità; il ruolo dei fattori ambientali; le scale spaziali di variabilità della comunità, in relazione alla scala di variabilità dei fattori ambientali. Il data set analizzato è relativo a tre anni. E' stata verificata un'elevata variabilità interannuale ed eterogeneità spaziale. Descrittori di struttura multivariata e univariate sono risultati notevolmente correlati ai fattori ambientali. E' stato evidenziato un gradiente da mare verso terra in merito al numero di specie e alla composizione della comunità, in relazione ad un ecocline composito, e principalmente a ricambio idrico e salinità. Sono emersi pattern spaziali più complessi. Descrittori univariati e strutture multivariate seguono diverse scale di variabilità. I risultati hanno implicazioni per la valutazione della qualità degli ecosistemi di transizione.
Bellafiore, Debora <1981>. "Study of the circulation processes in the northern Adriatic sea - coastal area and Venice lagoon inlets." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2104/1/bellafiore_debora_tesi.pdf.
Full textBellafiore, Debora <1981>. "Study of the circulation processes in the northern Adriatic sea - coastal area and Venice lagoon inlets." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2104/.
Full textSimeoni, Christian <1994>. "A Machine Learning-based approach for the assessment of water quality variation in the Venice Lagoon." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16759.
Full textYANG, ZHICHENG. "ANALYZING GEOMORPHOLOGICAL AND ECOLOGICAL CHANGES IN VENICE LAGOON SALT MARSHES THROUGH REMOTE SENSING AND FIELD OBSERVATIONS." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3447676.
Full textSalt marshes are important ecosystems, providing vital ecosystem services, but at the same time they are among the most fragile landscapes in the world. Halophytic vegetation is of critical importance in supporting marsh survival through complex eco-morphodynamic feedbacks. Analyzing the role of halophytic vegetation in biogeomorphic processes on salt marshes is a key step to understand and predict their morphodynamic evolution. Towards this goal, using both field data and remote sensing observations, we have analyzed changes in marsh vegetation distribution both in the vertical and horizontal frames, between 2000 and 2019, for the San Felice salt marsh (in the Venice Lagoon, Italy). Our main results suggest that: i) the previously reported vegetation-elevation relationship (e.g., halophytic vegetation species encroach specific elevation ranges, i. e., ecological niches, displaying a species sequence with increasing elevations) is found to be reliable and consistent at the whole marsh scale and, most importantly, over a period of 20 years. This is suggested to be a signature of vegetation resilience to changes in the forcings. ii) Although all marsh sites increased their absolute elevations with site-specific rates, marsh elevations relative to the current relative mean sea level (RMSL) decreased in time, indicating the possible drowning of the marsh. This indicates the need to consider local marsh elevations referenced to RMSL when monitoring marsh surface evolution and response to changes in the environmental forcings. iii) Halophytic vegetation species modified the elevation at which they populate the marsh platform with site- and species-specific trends in response to the increase in RMSL. iv) The proposed Random Forest Soft Classification algorithm developed for vegetation classification is accurate and allows one to analyze vegetation dynamics in space and time. We note that Spartina and Salicornia are more likely to be replaced by bare soil, whereas Limonium and Sarcocornia tend to encroach unvegetated areas, and the transitions among different species or between vegetated and unvegetated spots are widely observed over the marsh, indicating that eco-geomorphic patterns are highly dynamic and site-specific. v) The newly developed Random Forest Regression algorithm for the analysis of Lidar data is reliable to construct lidar-derived DEMs over the marsh with high accuracy. This represents an important tool to monitor marsh eco-geomorphic patterns, furthermore providing means to inform and test eco-geomorphic models. vi) The coupling of the corrected lidar-derived DEM and remotely sensed vegetation maps suggests that the vegetation-elevation relationship is also consistent at the whole marsh scale. vii) Finally, we also realized that marsh vegetation can quickly balance the loss in the above-ground biomass (AGB) caused by a dieback event of Spartina through the eco-morphodynamic feedbacks. Our results are of critical importance for further eco-morphodynamic analyses, especially in the case of marshes encroached by multiple halophytic vegetation species. In addition, we also suggest that the application of different types of remote sensing data is a useful tool to analyze eco-morphodynamic processes over the marsh.
Sciama, Lidia Dina. "Relations between centre and periphery in the City of Venice : a study of Venetian life in a lagoon island." Thesis, University of Oxford, 1991. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.338944.
Full textLovato, Tomas <1979>. "Modelling the hydrodynamic circulation and the biogeochemical cycles in the lagoon of Venice and along the North Adriatic coast." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/583.
Full textTagliafierro, Nicola <1990>. "The artificial creeks in Sant'Erasmo island (Venice lagoon): present status and suggestion for management based on two indicator species." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9256.
Full textRadomyski, Artur <1986>. "Integration of ecological and human PBPK exposure models and their application in exposure assessment to POPs in Venice lagoon." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/12922.
Full textTommasini, Laura. "Analysis of wind-wave induced erosion in the Venice Lagoon in the last four centuries: field observations and modelling." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3425751.
Full textI sistemi mareali sono soggetti ad innumerevoli forzanti interne ed esterne, le cui interazioni e feedbacks influenzano l’evoluzione morfologica delle principali strutture morfologiche che caratterizzano gli ambienti a marea:i canali, le barene e i bassifondi. Sono stati svolti innumerevoli studi che descrivono i diversi processi che determinano l’evoluzione degli ambienti lagunari (e.g., l’idrodinamica dei canali a marea, le conseguenze delle correnti di marea e delle onde da vento sulla dinamica dei sedimenti, i meccanismi di evoluzione laterale e orizzontale delle barene, l’incremento del livello del medio mare, gli interventi antropici). Capire i meccanismi di feedback positivi esistenti tra l’erosione delle barene, l’allargamento e approfondimento dei bassifondi e la generazione di moto ondoso più energetico con l’aiuto di dati di campo e di modelli numerici risulta un passo fondamentale per prevedere la risposta delle strutture morfologiche degli ambienti a marea ai futuri cambiamenti ambientali. Al fine di raggiungere questo obiettivo, abbiamo, in primo luogo, ampliato la nostra conoscenza delle configurazioni storiche della Laguna di Venezia attraverso la ricostruzione batimetrica della più antica mappa, risalente al 1611, che forniva una rappresentazione realistica delle strutture morfologiche lagunari. Questo ha consentito di conseguenza di approfondire l’analisi dei cambiamenti idrodinamici che si sono verificati negli ultimi quattro secoli. Abbiamo in seguito confrontato diversi approcci adottati in modelli esistenti, al fine di investigare e comprendere le implicazioni delle diverse assunzioni e formulazioni utilizzate per modellare la dinamica delle onde da vento in bacini a marea poco profondi. Di seguito, abbiamo analizzato gli effetti dell’azione delle onde da vento sui bordi delle barene e il cambiamento del campo di moto ondoso negli ultimi quattro secoli, allo scopo di enfatizzare ulteriormente i feedbacks esistenti tra l’erosione generale della Laguna di Venezia e l’aumento della potenza delle onde. Infine, abbiamo analizzato gli sforzi di attrito al fondo ottenuti per diverse configurazioni della Laguna di Venezia, in modo da supportare la possibilità di descrivere l’erosione del fondo indotta da onde da vento come un processo di Poisson marcato. I principali risultati di questo lavoro hanno evidenziato che: I) i più gravosi cambiamenti morfodinamici nella Laguna di Venezia sono iniziati nell’ultimo secolo e sono stati innescati principalmente dagli interventi antropici; II) le assunzioni adottate in diversi approcci modellistici fortemente influenzano il calcolo dello sforzo di attrito al fondo dovuto alle onde da vento, in particolare quando si considerano profondità molto ridotte; III) il tasso di erosione delle barene è linearmente correlato alla potenza generata dalle onde da vento; IV) la tendenza erosiva della Laguna di Venezia negli ultimi quattro secoli può essere spiegata dall’aumento della potenza media e dall’analisi della distribuzione dello sforzo di attrito al fondo; V) i processi erosivi dovuti alle onde da vento in sistemi lagunari possono essere descritti come processi di Poisson marcato in tutte le configurazioni passate e per quella attuale, questo produce importanti conseguenze per quanto riguarda la previsione di scenari futuri e implicazioni per la modellazione morfodinamica a lungo termine degli ambienti a marea.
Cultrera, Matteo. "HYDROGEOLOGICAL SURVEYS AND ANALYTICAL APPLICATIONS OF THE VENETIAN AQUIFER SYSTEM. IMPLEMENTATIONS OF SAFETY MEASURES FOR THE VENICE LAGOON AREA." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3422386.
Full textNell’area di studio (hinterland veneziano, Porto Marghera) si segnala la presenza di alcune centinaia di pozzi artesiani (80-350 m di profondità) realizzati nel periodo 1910-1970, successiva-mente dismessi. Tali pozzi rappresentano un possibile passaggio di risalita delle acque artesiane; processo, può innescarsi pertanto un di miscelazione tra le acque sotterranee del Sistema Acquifero Superficiale (0-80 m) con quelle contenute negli acquiferi artesiani profondi (Sistema Acquifero Artesiano, 80-350 m dal piano campagna) dove il potenziale piezometrico è in continua crescita da almeno 40 anni. In tal caso gli acquiferi prossimi al piano campagna (ca 0-30 m) potrebbero essere soggetti alla ricarica attraverso questi pozzi abbandonati. Tale effetto di ricarica va ad aggiungersi ad un sistema idrogeologico fortemente condizionato dalle attività antropiche, quali: il drenaggio prodotto dal sistema di bonifiche costituito da numerose idrovore che mantengono su vaste aree il livello freatico e piezometrico al di sotto del piano campagna; la conterminazione dell’intera area di Porto Marghera, sia in corrispondenza della gronda lagunare, sia nelle aree interne (retromargina-mento). Il marginamento si spinge fino a 15-20 m di profondità. Tale conterminazione prevede l’allontanamento delle acque sotterranee in surplus, che - attraversando terreni caratterizzati da un forte livello di contaminazione - devono necessariamente essere allontanate e trattate per un opportuno stoccaggio. La risalita spontanea di flussi di acque sotterranee attraverso pozzi abbandonati a causa di un incremento del potenziale piezometrico negli acquiferi profondi, dal punto di vista scientifico è un argomento poco investigato. I modelli analitici e numerici disponibili nella letteratura scientifica sono rivolti soprattutto alla definizione di un sistema composto da pozzi profondi dismessi, attraverso si possono avere flussi causati dall’iniezione di rifiuti fluidi o anidride carbonica attraverso da pozzi di re-immissione. L’applicazione di tali soluzioni richiede la conoscenza di una serie di parametri idrogeologici. Il più importante di questi è la ricostruzione geometrica degli acquiferi coinvolti. Un modello idrogeologico aggiornato dell’intera area di studio risulta essere necessario. Poiché mancano dati di indagini dirette alle profondità di interesse, è stata effettuata una aggiornata ricostruzione idrostrati-grafica dell’unico carotaggio continuo del quale si hanno numerose informazioni: il Ve-1 realizzato a 951 m nel 1971. La successione idrostratigrafica di riferimento ottenuta ha richiesto l’analisi delle più recenti pubblicazioni scientifiche relative al Ve-1 in ambito sedimentologico, palinologico, magnetostratigrafico. I dati provenienti dalle stratigrafie derivate da alcuni pozzi realizzati a distruzione di nucleo sono stati utilizzati all’interno di un nuovo pacchetto software, sviluppato all’interno del presente studio (modalstrata). Modalstrata consente di ottenere una stratigrafia media da una serie di verticali d’indagine in una determinata area. Nelle aree dove la distribuzione di dati stratigrafici è carente, è stato utilizzato il metodo geofisico della sismica passiva che ha consentito di individuare la conti-nuità laterale di alcuni riflettori principali. Il modello idrostratigrafico così ottenuto è stato validato attraverso il confronto con la successione idrostratigrafica precedentemente definita per il Ve-1. This hydrostratigraphic model is confirmed by the comparison of a first hydrostratigraphic series developed for Ve-1. Il modello idrostratigrafico aggiornato dell’area di studio ha così consentito la definizione delle geometrie da inserire all’interno delle soluzioni analitiche per la definizione delle portate di leakage ad un caso specifico, del quale si dispone di un sufficiente numero di parametri idrogeologici. Un ambiente GIS gestisce un elevato numero di dati ed informazioni. Il ricorso all’uso di applicativi GIS, permette anche lo sviluppo di ulteriori valutazioni geostatistiche e decisionali.
Wang, Cheng. "Contribution of airborne hyperspectral remote sensing and lidar altimetry to the classification of vegetation species of the Venice lagoon area." Université Louis Pasteur (Strasbourg) (1971-2008), 2005. http://www.theses.fr/2005STR1A002.
Full textThe objective of the work are twofold: i) investigate the potential of remotely sensed hyperspectral image data for accurate classification of vegetation species in complex ecological systems such as the salt-marshes in the Venice lagoon; ii) in conjunction with airborne Lidar altimetric measures, evaluate the reliability over the whole Venice salt-marsh area of a relationship between vegetation species and ground elevation with respect to mean tide level. This research thus develops an approach and complete procedure for data processing and analysis from the collection of raw remotely sensed data and field measurements to the relationship established at the end of this thesis. Significant advances in this study focused on a remote sensing perspective include: i) assessment of two methods for the selection of most informative spectral bands out of the ones acquired with hyperspectral images and exploration of the atmospheric influence on the band selection results. Ii) classification algorithm for the estimation of sub-pixel fractional abundance of vegetation species and vegetation mapping in salt-marsh areas. Iii) error analysis of raw Lidar data and information (geomorphic properties) extraction. Iv) synergistic analysis of Lidar data and hyperspectral data to search for a reliable relationship between vegetation species and associated geomorphic properties
Sambo, Beatrice <1995>. "Building the resilience of coastal systems to extreme events: the case of the Metropolitan City of Venice and its lagoon." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16973.
Full textBernardi, Ilaria. "indagine sperimentale sull'attenuazione del moto ondoso da parte di vegetazione sommersa o parzialmente emersa." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426517.
Full textLa presenza di vegetazione sul suolo delle barene della Laguna di Venezia svolge un importante effetto dissipativo sul moto ondoso che si propaga all’interno della laguna e può essere considerato un fattore naturale di protezione dai fenomeni di erosione. In questa tesi è stato effettuato uno studio sui meccanismi di dissipazione dell’energia del moto ondoso in presenza di una superficie vegetata, e sulla modellazione matematica degli effetti della vegetazione sul moto ondoso, attraverso un’indagine sperimentale condotta in laboratorio, con un tipo di vegetazione artificiale (Spartina maritima) e in condizioni idrodinamiche simili a quelle presenti in una zona di barena. I risultati sperimentali ottenuti sono stati analizzati assumendo valida la teoria lineare dell’onda, e confrontati con le soluzioni teoriche proposte da Mendez e Losada, allo scopo di quantificare il coefficiente di resistenza della vegetazione artificiale e determinare delle relazioni fra la dissipazione di energia del moto ondoso e le caratteristiche della vegetazione. Generalmente, nelle formulazioni dei coefficienti di resistenza CD presenti in letteratura, la resistenza prodotta dall’attrito del fondo viene considerata trascurabile rispetto a quella prodotta dalla vegetazione: vengono considerati dei CD globali, che inglobano al loro interno tutti gli effetti (vegetazione più attrito), senza alcuna distinzione fra di essi. In questo lavoro, invece, si è cercato di considerare separatamente i due effetti, allo scopo di determinare un coefficiente Kv responsabile dell’effetto della sola vegetazione, e un coefficiente Kf responsabile dell’effetto del solo attrito di fondo, in presenza di vegetazione. Per affrontare il problema viene presentato un approccio teorico, che è validato dai dati sperimentali. Questo lavoro può trovare delle possibili applicazioni nella descrizione della propagazione del moto ondoso all’interno di bacini caratterizzati da bassi fondali e presenza di vegetazione, come è il caso della Laguna di Venezia.
Diao, Toba <1977>. "Metal contamination of sediments in the lagoon of Venice: Studio of their geochemical speciation by sequential extraction in order to assess their mobility and their bioavailability." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9411.
Full textAdu, Godbless Benhene <1992>. "Occurrence of Rare Earth Elements (REEs) and trace elements in in feathers of fledglings of Ichthyaetus melanocephalus (Mediterranean gull) and Chroicocephalus ridibundus (Black-headed gull) from the Venice Lagoon (Italy)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16160.
Full textBuscemi, Federico. "Analysis of a mesoscale cyclone in the Adriatic Sea." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24953/.
Full textBarbaro, Jvan. "Hydro-morphodynamics of tidal embayments and climate change." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3424614.
Full textL'interesse di questa tesi è quello di meglio comprendere alcuni aspetti importanti degli ambienti a marea. In questo contesto, sono stati analizzati tre argomenti: modellazione delle sezioni trasversali di un estuario, caratterizzazione del vento nella laguna di Venezia e la formazione di canali di drenaggio. Si è costruito un modello analitico per lo studio dell'idrodinamica e il trasporto dei sedimenti focalizzando l'attenzione alle sezioni trasversali. Lo scopo principale è stato quello di analizzare gli effetti dell'applicazione di differenti condizioni al contorno. Al fondo sono state applicate tre differenti condizioni: quella classica di non scivolamento con viscosità di vortice costante, la condizione di parziale scivolamento con viscosità costante e la condizione di non scivolamento con profilo parabolico di viscosità. Le soluzioni sono state cercate attraverso l'utilizzo dell'analisi dimensionale e lo sviluppo perturbativo. La condizione di parziale scivolamento non ha comportato un miglioramento significativo rispetto al non scivolamento. Invece, la condizione di viscosità con profilo parabolico è risultata una miglioria significativa: permette una migliore comprensione e rappresentazione della fisica del sistema. Per quanto riguarda il vento in laguna di Venezia, si è studiato un database di 11 anni di dati di vento in laguna e nel mare vicino. Si sono utilizzati grafici di vento a settori e si sono calcolate le distribuzioni di probabilità. Attraverso questo lavoro, si sono caratterizzati gli andamenti annuali, stagionali, mensili e orari. L'ultimo argomento riguarda lo studio della formazione di canali di drenaggio in consizioni di flusso laminare. L'analisi riguarda lo studio della spaziatura dei canali a distribuzione parallela e periodica che caratterizzano diversi ambienti per un range ampio di parametri. Il modello è analitico e basato sulla fisica del sistema; le soluzioni sono ricercate attraverso l'analisi dimensionale e i metodi perturbativi. I risultati evidenziano che i parametri principali sono il battente d'acqua, la concentrazione, e la velocità critica per la risospensione. Si sono trovati i valori di spaziatura dei canali per un ampio spettro di variazione dei parametri.
Tolomio, Massimo. "Evaluation of long-term water management strategies for saving water and reducing nitrogen and phosphorus losses from agricultural fields: controlled drainage and surface flow constructed wetland case studies in Venice Lagoon drainage basin." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3421846.
Full textIn the context of increasing water scarcity and surface water pollution caused by agricultural activities, new water management practices that tackle these issues and that could be used in different environments should be identified. The Venice Lagoon drainage basin (in north-eastern Italy) is a sensitive area to surface water pollution. The prevalence of flat lands and the presence of shallow phreatic groundwaters, however, create suitable conditions for the implementation of two water management practices that can reduce N and P loads coming from agricultural fields: controlled drainage (CD) and surface flow constructed wetlands (SFCWs). Long-term monitoring of the performances of these practices is required to provide sound results that are not contingent on annual weather variability. This work evaluates the performances of a CD and SFCW system in a long-term experiment. CD was monitored during the periods 1995-2002 and 2006-2013 for water balance and crop yield, and from 2007 to 2013 for N and P losses. The SFCW was monitored from 2007 to 2013 for N and P removal loads. CD permitted to reduce water outflows of 69%, and provided an overall increase in maize grain yield of 26.3% and in silage maize yield of 4.0%. NO3-N and PO4-P losses to surface waters were reduced by 92% and 65%, respectively. The SFCW showed annual apparent removal rates of 83% and 79% respectively for NO3-N and total N, and of 48% and 67% respectively for PO4-P and total P. Both CD and SFCW proved effective in reducing N and P loads, and CD helped increasing crop yield through water saving. For these reasons, the application of these two water management practices is advisable in this environment.
Roner, Marcella. "READING THE SIGNATURES OF CHANGING ENVIRONMENTAL FORCINGS IN SALT-MARSH BIOGEOMORPHIC SYSTEMS." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3424455.
Full textLa questione inerente l’equilibrio delle morfologie tidali con le attuali condizioni ambientali, o se esse conservino tutt’ora i segni dei cambiamenti climatici o degli interventi antropici passati, è un argomento classico ed affascinante nel campo delle Geoscienze, oltre ad essere di interesse sia intellettuale che pratico. Comprendere i meccanismi che governano la risposta di un ambiente a marea a variazioni passate delle forzanti ambientali è fondamentale per prevedere la loro risposta a cambiamenti ambientali futuri, quali il tasso di innalzamento del livello del mare relativo e l’apporto di sedimenti. Si tratta di un tema tutt’oggi sospeso e di fondamentale importanza, soprattutto in tempi di cambiamenti sia naturali che umanamente indotti, durante i quali gli ambienti tidali sono maggiormente esposti a trasformazioni potenzialmente irreversibili, con implicazioni di vasta portata socio-economica ed ecologica in tutto il mondo. Il presente lavoro si propone di analizzare le firme del cambiamento delle forzanti ambientali impresse nella morfologia e nel record sedimentario della Laguna di Venezia, con lo scopo di affinare la conoscenza delle dinamiche tidali. La tesi volge allo studio di sistemi di barena attraverso un approccio biogeomorfologico. L’evoluzione geomorfologica delle barene, in risposta ai cambiamenti delle forzanti ambientali, è analizzata investigando il ruolo relativo, le interazioni reciproche e le regolazioni esistenti tra i processi fisici e biologici che modellano gli ambienti di barena. Il lavoro è realizzato attraverso una serie di analisi morfologiche, sedimentologiche, geocronologiche ed elementali, eseguite ad alta risoluzione spazio-temporale, volte ad esplorare le principali caratteristiche sia di campioni sub-superficiali di barena, sia di carote di sedimenti lagunari. Lo studio dei campioni sub-superficiali evidenzia il ruolo reciproco delle componenti organica ed inorganica nell’accrezione delle barene, la quale è principalmente guidata dalla componente inorganica in prossimità dei canali, mentre la componente organica contribuisce in gran parte nelle porzioni più interne delle barene. L’analisi effettuata sulle carote lagunari implementa la conoscenza della successione sedimentaria tardo-Olocenica della Laguna di Venezia, e fornisce un modello di evoluzione cronostratigrafica degli ultimi due millenni. In particolare, le analisi effettuate su una successione sedimentaria di barena, evidenziano la presenza di una risposta dinamica ritardata dell’ambiente a cambiamenti nei tassi di apporto sedimentario.
Brivio, Lara. "Morphodynamic evolution of meandering channels in tidal landscapes: sedimentology and stratal architecture." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3427220.
Full textI canali meandriformi costituiscono una delle principali componenti dei sistemi tidali e, come le relative point bar, sono una caratteri ricorrenti all'interno delle successioni sedimentarie lagunari. Tuttavia, un numero limitato di studi hanno analizzato l’evoluzione morfodinamica e le caratteristiche morfometriche di canali meandriformi tidali. La loro architettura interna e la distribuzione delle facies sedimentarie sono relativamente inesplorate, e comunemente investigate utilizzando i modelli di facies sviluppati per i meandri fluviali. Concentrandosi sulle differenze, più che sulle similitudini, tra i meandri tidali e fluviali, questo lavoro si propone di investigare le architetture stratali e la distribuzione delle facies sedimentarie delle point bar selezionate nella della Laguna di Venezia (Mare Adriatico, Italia). In questo lavoro vengono affrontate tre problematiche principali: i) il ruolo dei tributari di ordine inferiore nell'evoluzione dei meandri tidali; ii) l’influenza dell'aggradazione delle barene nella modellazione delle geometrie delle point bar tidali; iii) i processi sedimentari e le variazioni morfodinamiche agenti sulle point bar subtidali. L’evoluzione morfodinamica dei canali tidali, e i relativi prodotti sedimentari, sono stati analizzati utilizzando un approccio multidisciplinare, che comprende la comparazione di foto storiche, l’interpretazione di profili sub-bottom ad alta risoluzione, log di carote e modellazione 3D. I risultati principali ottenuti dai tre siti in esame evidenziano che: I) gli affluenti laterali possono influenzare fortemente l’evoluzione dei meandri, modificando i meccanismi locali di distribuzione dei flussi e dei sedimenti; II) la migrazione delle point bar tidali avviene in contesti aggradazionali, sia in ambienti intertidali che subtidali; III) le barre subtidali evolvono sotto l’influenza della forte interazione tra correnti da onde e di marea.
Cosma, Marta. "Stratal patterns and sedimentary facies in tidal point bars." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3422690.
Full textVianello, Rita. "Le savoir des mytiliculteurs de la lagune de Venise et du littoral breton : étude d'anthropologie comparative." Thesis, Brest, 2013. http://www.theses.fr/2013BRES0025/document.
Full textFrom a geographic perspective, the Venice Lagoon has almost nothing in common with the main northern bays of “Bretagne”; simply, both open on the sea. Therefore, the two studied realities have to share their submission to the action of tides that have pushed the coastal communities to develop fishing knowledge and techniques. They were able to evolve over time to better suit the characteristics of the environment. The different forms of harvesting and fishing, mussel farming in particular, led to domestication and human impacts in these areas. In “Bretagne”, as in Venice, is rather late the development of mussels as food and as economic resource.Whether in the literature sources or during the survey in the field, our research has led us to identify frequent allusions to the alleged toxicity of this mollusk in Venice called “peòcio” that mean “cootie” and considered inedible. What mechanisms have metamorphosed mussels into a regarded and sought food today? And how formerly very poor areas are transformed into places renowned for the production of mussels? It is to answer these questions that we undertook the reconstruction of the history of the mussel
Da un punto di vista geografico la laguna di Venezia ha poco in comune con la Bretagna settentrionale se non il suo sbocco sul mare. Di conseguenza le due realtà condividono la dipendenza dall’azione delle maree, le quali hanno spinto le popolazioni litoranee a sviluppare dei saperi e delle particolari tecniche di pesca adattate alle caratteristiche dell’ambiente.Nel corso della nostra ricerca abbiamo incontrato delle frequenti allusioni alla presunta tossicità del mitilo, a Venezia chiamato “peòcio”, cioè pidocchio. Infatti a Venezia, come in Bretagna, la valorizzazione dei mitili quale risorsa alimentare ed economica è un fenomeno tardivo. Quali meccanismi hanno trasformato i mitili in un alimento che è oggi apprezzato e ricercato? E in che modo delle zone un tempo molto povere si sono trasformate in località rinomate per la produzione di questi molluschi? Per rispondere a queste domande abbiamo ricostruito la storia della mitilicoltura
O'Connell, Giuliana Cattelan. "Venice, the lagoon and the Adriatic Sea : a historic struggle for survival /." 2005. http://www.consuls.org/record=b2743480.
Full textThesis advisor: Timothy Rickard. "... in partial fulfillment of the requirements for the degree of Master of Science in International Studies." Includes bibliographical references (leaves 123-137). Also available via the World Wide Web.
Sommerfreund, Julie K. "Evaluation of contaminant fate in the Venice Lagoon using a multi-segment fugacity/aquivalence model and a probabilistic uncertainty analysis." 2007. http://link.library.utoronto.ca/eir/EIRdetail.cfm?Resources__ID=452794&T=F.
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