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Journal articles on the topic 'Lavoro di comunità'

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1

Barbieri, Irene, Gabriele Prati, Cinzia Albanesi, Christian Compare, and Elvira Cicognani. "Il ruolo delle partnership nella promozione della salute delle comunità." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (September 2020): 63–82. http://dx.doi.org/10.3280/psc2020-002005.

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Abstract:
L'attivazione di partnership è da tempo riconosciuta come una componente centrale degli interventi di promozione della salute. Una questione ancora aperta riguarda come valutare la qualità del lavoro di partnership e i processi che lo rendono efficace. L'obiettivo di questo con-tributo consiste nell'esplorare se il tipo di ruolo e di contributo dato dai/alle partecipanti all'interno del programma "Guadagnare salute nei contesti di comunità" della regione Emilia Romagna (2014-2016) influisca sull'efficacia del lavoro di partnership. È stato somministrato un questionario a un campione di 238 persone (65,4% donne, età media = 51,13 anni). I risultati evidenziano che i ruoli assunti e le tipologie di contributo offerto dai/alle partecipanti influi-scono sull'efficacia della collaborazione; in particolare, sulla qualità percepita del lavoro di partnership, il senso di comunità e l'empowerment.
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2

Śliwa, Jan. "Autorzy i środowisko formacji ze szczególnym uwzględnieniem Kościoła i wspólnoty." Prawo Kanoniczne 35, no. 1-2 (June 5, 1992): 119–28. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1992.35.1-2.07.

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Abstract:
L’autore di questo articolo prende in considerazione le Direttive sulla formazione negli Istituti Religiosi occupandosi specialmente degli aspetti comuni a tutte le tappe della formazione alla vita religiosa. Il punto centrale del suo lavoro è costituito dal ruolo delle persone e dell’ambiente che contribuiscono alla formazione. E così ci parla del ruolo dello spirito di Dio, della Vergine Maria, della Chiesa, della comunità, dello stesso religioso responsabile della propria formazione e degli educatori о formatori responsabili. Nello svolgimento del tema proposto l’autore accentua in modo particolare il ruolo della Chiesa e della comunità.
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3

Martini, Alessia. "Scolpito nella pietra: testimonianze scultoree della comunità italiana di Barre, Vermont." Italian Canadiana 36, no. 1 (October 3, 2022): 201–27. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v36i1.39391.

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Abstract:
A partire dal 1890, la cittadina di Barre, Vermont, vide l’arrivo di numerosi operai italiani specializzati nella lavorazione della pietra. Questi operai, provenienti principalmente da Carrara, in Toscana, erano animati da ideali di solidarietà di classe e da una forte etica del lavoro; crearono così sindacati e corporazioni, si batterono per migliorare le condizioni lavorative degli artigiani del settore, e portarono a una riconfigurazione dell’intera comunità di Barre. Il lavoro della comunità italiana fu essenziale nello sviluppo dell’industria locale e contribuì a far diventare Barre capitale mondiale del granito. Tramite un’analisi dello spazio urbano, in particolare delle statue ed edifici eretti dagli immigrati italiani, questo articolo esamina in che modo la comunità è riuscita a preservare la propria identità e i propri valori. Esamina, inoltre, i luoghi che per la comunità hanno rappresentato un ponte con la patria lontana e che preservano ancora oggi l’identità di quegli uomini che hanno letteralmente scolpito la propria storia nella pietra, lasciando per sempre memoria del loro ruolo nella costruzione dell’America.
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4

Carlini, Gianluca, and Stefano Mennella. "Setting e confini nel lavoro di supervisione con un'équipe di comunità." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 37 (September 2022): 116–24. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037010.

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Abstract:
Gli autori in questo scritto focalizzano l'attenzione sugli aspetti fisici e simbolici del setting, evidenziando in particolare la centralità della dimensione del confi-ne. A partire da vignette cliniche riferite a sedute di supervisione ad équipe di lavoro in Comunità terapeutica e con riferimenti teorici ad autori che hanno evidenziato la dimensione "istituzionale" della personalità, vengono sottolineati gli aspetti più significativi dei confini del setting e della loro cura. L'attenzione rivolta agli aspetti di confine del setting rappresenta la condizione che permette l'emergere e la leggibilità di fenomeni relativi alla vita emotiva del gruppo di la-voro e pone le basi per la tensione verso la manutenzione del contenitore istituzionale, obiettivo finale del lavoro di supervisione.
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5

Pagan, Veronica, and Claudia Peiti. "Il welfare aziendale come comunità d'impresa." ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (January 2021): 103–23. http://dx.doi.org/10.3280/ep2020-003005.

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Abstract:
L'articolo si propone di analizzare gli attuali strumenti di welfare aziendale e le azioni introdotte dai diversi livelli di regolazione. Grazie al contributo di indagini e studi di settore, vengono pertanto presentate le diverse accezioni di welfare aziendale: il cosiddetto secondo welfare, gli elementi di conciliazione vita-lavoro, i beni e i servizi che attengono più alla cultura aziendale (fringe o flexible benefit) e infine gli strumenti più innovativi e che si identi-ficano con un concetto di welfare più recente (welfare allargato alla comunità esterna). Rispetto al ruolo della contrattazione, gli autori osservano come l'attenzione del-le parti sociali verso il tema sia cresciuta negli ultimi anni e come le iniziative aziendali abbiano assunto un carattere integrativo di rilievo rispetto al ruolo degli istituti negoziali collettivi. Il lavoro esplora, infine, le prospettive future del welfare aziendale, con uno sguardo al settore delle public utility, anche alla luce della recente emergenza sanitaria. La diffusione del COVID-19 ha infatti permesso di "accelerare forzatamente" l'adozione di strumenti già presenti nel ventaglio delle politiche di welfare azien-dale ma precedentemente relegati a quote minoritarie di imprese (come il welfare allargato e lo smart working). Sarà necessario mantenere viva la raccolta delle informazioni e i primi dati rive-lano come il welfare aziendale stia assumendo un ruolo di propulsore al cambiamento e possa, in futuro, costituire uno strumento capace di disegnare un nuovo modo di lavorare e di essere parte di una comunità d'impresa.
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Procentese, Fortuna, Davide Boniforti, Andrea Guazzini, Daniela Marzana, Laura Migliorini, Alessia Rochira, and Stefano Tartaglia. "Gruppo di lavoro su setting di intervento online in psicologia di comunità." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (June 2021): 113–22. http://dx.doi.org/10.3280/psc2021-001008.

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Francesco Maiorana, Lidia Nazzaro, Alice Severi, Angela Ciolli, Marina Porta, Giusy Cristaldi, and Mirko Labbri. "Riflessioni su un’educazione inclusiva alla leadership: dalle comunità di pratica professionale agli studenti." IUL Research 3, no. 5 (June 20, 2022): 324–37. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.286.

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Abstract:
Il ruolo chiave dell’educazione è affermato fin dall’antichità e noi indagheremo il ruolo della leadership nell’educazione dalle CdP (Comunità di Pratica) agli studenti, i leader di domani. Questo sarà fatto tramite l’esperienza diretta degli autori nell’azione educativa quotidiana, esperienze descritte attraverso le lenti della leadership e tramite il suo processo di sviluppo in classe, a scuola e nelle comunità di pratica locali e nazionali. Riflessioni e suggerimenti concluderanno il lavoro.
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8

Procentese, Fortuna, Alessia Fantini, Martina Giordano, and Cristina Malvone. "Comunità scolastica: intervento con insegnanti in tempo di COVID-19." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (June 2021): 96–110. http://dx.doi.org/10.3280/psc2021-001007.

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Abstract:
Il presente lavoro riporta riflessioni metodologiche dell'intervento nella comunità scolasti-ca in situazioni di emergenza. Lo spazio online di confronto in gruppo ha favorito da un lato ascolto e condivisione e dall'altro il riconoscimento di risorse dei docenti e il potenziamento di strategie e competenze efficaci per il rientro scolastico post-lockdown. Al percorso hanno par-tecipato 41 insegnanti di un istituto comprensivo della provincia di Napoli. L'intervento in pic-coli gruppi ha permesso di elaborare i vissuti, disagi organizzativi e le nuove competenze da riconoscere nella comunità scolastica di appartenenza.
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Bassetti, Anna, Luca Gaburri, Giancarla Panizza, and Barbara Panzeri. "Prove di paradigmi integrativi nella cura dell'adolescenza." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2021): 170–78. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001018.

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Abstract:
L'esperienza che segue è frutto dei venti anni di lavoro della Fondazione L'aliante con gli adolescenti e le loro famiglie. Tale percorso ha permesso di venire a contatto con bisogni in costante cambiamento, di pensare e sperimentare nuove risposte e di riflettere sugli esiti degli interventi realizzati. Ha inoltre posto le équipe di lavoro di fronte a riflessioni relative all'integrazione delle culture professionali, individuali e di gruppo. Di seguito si presentano due spaccati delle attività della Fondazione: il Centro Diurno, anche tramite la presentazione di un caso, e la Comunità, approfondendo in particolare la relazione tra pensiero individuale e di gruppo.
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Cassullo, Gabriele. "Attualità e storia della ricerca concettuale: Joseph Sandler e l'integrazione fra clinica e ricerca." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (February 2012): 65–86. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-001003.

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Abstract:
Prendendo spunto dal dibattito sul rapporto fra clinica e ricerca, l'Autore ripercorre i primi passi dell'attuale "ricerca concettuale" a partire dal pionieristico lavoro di Joseph Sandler e dei suoi colleghi alla Hampstead Clinic di Londra. Lo scopo è quello di mostrare come lo spirito della tradizione di ricerca a cui ha dato avvio Sandler possa rivelarsi uno strumento prezioso affinché si rafforzi l'interscambio fra la "cultura della ricerca" e la "cultura della cura", impedendo cosě che si cristallizzino due comunità isolate e divise in quanto a filosofie di lavoro, metodi conoscitivi e obiettivi.
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Muscarà, Marinella, and Alessandro Romano. "Le poliferie educative come modello organizzativo a sostegno del processo d'inclusione." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2021): 24–36. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12913.

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Abstract:
Il contributo propone una riflessione sugli aspetti del processo d'inclusione come azione sistemica e suggerisce il modello delle poliferie educative - intese come "comunità locali di apprendimento" - per promuovere e supportare sinergicamente gli interventi educativi. L'esperienza della pandemia di Covid-19 ha confermato che il contrasto all'isolamento e all'esclusione dei soggetti più vulnerabili, come gli studenti con BES, possa avvenire con la collaborazione attiva di tutti stakeholders del territorio, di cui fanno parte anche le università e i centri di ricerca. Il contributo individua nell'azione di partecipazione, riflessione e trasformazione un'opportunità di altissimo valore per elaborare efficaci schemi interpretativi e di intervento a sostegno del lavoro degli insegnanti e di tutta la comunità educante.
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De Gregorio, Orlando, and Elena Giacomelli. "Dentro, fuori e contro le involuzioni delle politiche sull'immigrazione: riflessioni dalle esperienze di microaccoglienza diffusa di richiedenti asilo in Valsugana e Valle di Susa." MONDI MIGRANTI, no. 2 (July 2022): 165–87. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-002008.

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Abstract:
Quest'articolo verte sulle esperienze di accoglienza diffusa di richiedenti asilo rea-lizzate nei comuni montani della Valsugana in Trentino e in alta Valle di Susa in Piemonte. Si tratta di progetti nati in seno all'accoglienza straordinaria, ma che hanno assunto le forme dell'accoglienza diffusa e integrata, come altri progetti realizzati in diversi altri territori del paese. Cosa sono state queste esperienze? Usiamo il passato perché nel momento in cui scriviamo, queste esperienze sono state smantellate o in via di smantellamento per gli effetti delle politiche salvinia-ne. Cosa ha significato, in termini di governance e processo d'implementazione, fare accoglienza diffusa in piccoli comuni montani di persone che sono o erano nell'attesa di ottenere lo status di rifugiato (o altra forma di protezione)? Come si sono collocate e si possono collocare queste esperienze rispetto alle politiche na-zionali sull'immigrazione da tempo caratterizzate dal paradigma dell'emergenza, dalla frammentarietà, e dall'incoerenza? Attraverso due progetti di ricerca qualita-tiva, l'articolo guarda all'interno di questi processi di implementazione, concen-trandosi su come le dimensioni spaziali e temporali siano state lentamente "riem-pite" dal lavoro costante di comunità locali, migranti e operatori sociali, in un mo-do che sfuma le distinzioni politiche e sociologiche di accoglienza e integrazione. Lo scopo principale è quindi quello di riflettere sull'interconnessione tra il meso (il livello locale), il micro (l'interazione quotidiana tra richiedenti asilo-operatori sociali-comunità locali) e il macro (le politiche nazionali).
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Toniolo, Francesco. "Antro-zoomorfismo videoludico e rappresentazioni comunitarie." Altre Modernità, no. 26 (November 29, 2021): 232–45. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/16808.

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Abstract:
L’articolo propone un'analisi dedicata ai videogiochi in cui degli animali antropomorfizzati (o degli esseri umani zoomorfizzati) sono impiegati come personaggi per costruire contesti narrativi incentrati su piccole società e micro-comunità. Lo scopo del presente lavoro è quello di osservare le peculiarità nell'uso dell'antro-zoomorfismo in contesti simili, dalle implicazioni in termini di identificazione al potenziale messaggio politico di tali prodotti. Il saggio – dopo un'introduzione sull’utilizzo degli animali nei videogiochi e un paragrafo di metodologia sulla scelta dei casi – si concentra su alcuni casi studio rappresentativi di categorie più ampie, distinguendo in particolare tra una prospettiva politico/bellica e una legata alle micro-comunità, le quali in modi differenti si legano a certe rappresentazioni del territorio.
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Brodsky, Anne E., and Jill E. Scheibler. "Quando l'empowerment non č abbastanza. Un argomento a favore della resilienza multilivello in situazioni caratterizzate da estreme diseguaglianze di potere." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (February 2011): 75–86. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-002008.

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Abstract:
L'articolo esplora i limiti dell'nei contesti caratterizzati da estreme, pericolose e persistenti diseguaglianze di potere. Il contesto indagato č quello di cui hanno fatto esperienza negli ultimi 30 anni i membri e i sostenitori di un'organizzazione femminile clandestina afghana dedita a scopi umanitari e politici. Benché l'sia considerato un principio guida per la psicologia di comunità, questo lavoro sostiene che in setting dove č quasi impossibile per una sub-comunità ottenere risorse, accesso, padronanza e controllo su se stessa e gli altri, l'puň essere un obiettivo irrealistico e ingannevole. In alternativa, le autrici propongono il concetto di resilienza, operazionalizzato come un processo radicato nella cultura e multilivello che porta a processi e risultati di qualità superiore in situazioni di perdurante difficoltà. La resilienza multilivello si occupa dei successi raggiunti malgrado il verificarsi di estreme diseguaglianze. Il concetto di resilienza, centrato sulla resistenza, la perseveranza, gli obiettivi e gli approcci locali, e i contesti sovra e sottoordinati di rischi e fattori protettivi, č in sintonia con i valori e i principi della psicologia di comunità.
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De Stefano, Francesco, and Antonio Pizzo. "Nuove osservazioni sul tempio del santuario extraurbano di Tusculum." Journal of Roman Archaeology 33 (2020): 73–92. http://dx.doi.org/10.1017/s1047759420000926.

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Abstract:
La Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma (EEHAR–CSIC) realizza ormai da 25 anni scavi archeologici e ricerche su Tusculum e il suo territorio, trattandosi di uno dei progetti di più lunga durata di una scuola straniera su territorio italiano. I risultati ottenuti da diversi gruppi di lavoro hanno restituito un′immagine straordinaria della città con la scoperta di una serie di complessi (foro, teatro, acropoli, chiese) che illustrano archeologicamente l'articolazione urbana del sito e le ulteriori possibilità di sviluppo delle ricerche. Dall′inizio dei lavori, nel 1994,1 la ricerca si è sviluppata in varie fasi contraddistinte da una strategia istituzionale coerente che ha facilitato la continuità del progetto, grazie anche alla partecipazione della XI Comunità Montana. In questi anni sono state numerose le pubblicazioni che hanno messo in circolazione i dati provenienti dalle varie campagne di scavo.2
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Stefani, Silvia, and Paola Cereda. "Fare insieme una cosa difficile. Dal teatro comunitario argentino alla compagnia integrata assaiASAI." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (February 2022): 133–45. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-002010.

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Abstract:
L'articolo analizza l'esperienza della compagnia integrata di teatro comunitario assaiASAI, attiva a Torino dal 2010. La compagnia, che dal 2010 a oggi è stata attraversata da più di trecento persone, è costituita da un gruppo eterogeneo che comprende persone diverse per età, provenienza geografica, (dis)abilità, professione, formazione, background socioculturale. Le autrici discutono il ruolo del teatro comunitario argentino e delle riflessioni che ne sono sorte sull'Arte per la Trasformazione Sociale che ispirano il lavoro di assaiASAI. A seguire, la compagnia integrata torinese viene analizzata in quanto "comunità di pratica". Questa lente analitica permette di discutere alcuni elementi portanti della compagnia: la pratica come contesto di apprendimento, la collaborazione oltre le differenze, la creazione di una comunità aperta. Infine, le autrici riflettono sulle difficoltà e le sfide nella relazione con altre realtà del welfare locale.
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Loner, Arnaldo. "Il lavoro del medico: La legge, la deontologia." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 4 (March 22, 2022): 248–54. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-4-5.

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Abstract:
Gli esseri umani stanno insieme, vivono insieme. Sono milioni nelle grandi capitali, poche migliaia nei piccoli centri. Il loro stare vicini cagiona e promuove incontri, relazioni, rapporti. Anche contrasti. Sono necessarie delle regole, una disciplina. Questo per ogni settore delle molteplici attività umane. La sanità rappresenta un elemento essenziale nella vita delle comunità e sussiste una particolare necessità di regolamentare compiutamente lo svolgimento di questa indispensabile attività di protezione della vita e della salute dell’uomo. Lo stato, con il parlamento e le istituzioni locali provvedono a disciplinare in modo dettagliato con specifiche disposizioni legislative il funzionamento delle organizzazioni sanitarie e il lavoro degli operatori sanitari. Vi sono numerose leggi che obbligano tutti i cittadini, non soltanto gli addetti alla sanità, all’applicazione ed al rispetto delle disposizioni.
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Carratelli, Teresa Iole. "L'Uomo nello scrittore e lo Scrittore nell'uomo." PSICOANALISI, no. 2 (February 2013): 79–87. http://dx.doi.org/10.3280/psi2012-002005.

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Abstract:
L'autrice riflette sul ruolo che ha avuto lo Scrittore nell'aiutare l'Uomo-Levi a contenere il dolore fisico e mentale "senza nome" nel corso della schiavitů subita assieme alla sua Comunità nel lager e nel viaggio avventuroso del ritorno verso casa. Attraverso i suoi romanzi egli ha reso pubblico un proprio "lavoro sui-generis di autoanalisi", testimoniando come la sua capacità di osservare e di pensare sono risultati importanti fattori di sopravvivenza in quelle condizioni estreme.
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Buttò, Simonetta. "Alphabetica, il nuovo portale per la ricerca integrata: un salto di qualità per le biblioteche italiane." DigItalia 15, no. 2 (December 2020): 9–15. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00010.

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Abstract:
Alphabetica, il nuovo portale progettato a cura dell’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU), si avvia verso la fase finale di realizzazione. Questa nuova piattaforma permetterà di accedere alle banche dati gestite dall’ICCU e ai progetti ad esso afferenti tramite un unico sistema di navigazione e ricerca, valorizzando il lavoro di cooperazione ultratrentennale svolto dalla comunità delle biblioteche italiane nel Servizio Bibliotecario Nazionale e le sue numerose risorse digitali.
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Messina, Patrizia, and Lorenza Perini. "Ripensare l'italia a partire dalle periferie: il caso del conselvano alla luce della pandemia di covid-19." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (February 2021): 39–50. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-003003.

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Abstract:
La ricerca ha come scenario alcune municipalità situate nella zona Sud di Padova, chiamata comunemente Bassa Padovana. Un territorio liminale, ritagliato negli interstizi tra zone di influenza urbane e vie di transito tra entroterra e mare. Un'area non tanto fragile, quanto piuttosto "non vista" e in parte dimenticata. L'obiettivo iniziale del nostro lavoro era co-costruire con gli attori locali una mappa generativa di comunità in vista di un futuro piano di sviluppo in termini di aumento dell'attrattiva dell'area in chiave turistica. Sfida complessa portare avanti durante il lockdown un progetto di questo tipo, ma questo nuovo scenario ha condotto la ri-cerca ad una svolta imprevista, permettendoci di individuare alcune chiavi di lettura interes-santi per inquadrare questo territorio in un nuovo scenario negli anni a venire. La nostra ricerca si è quindi spostata e concentrata nel far prendere coscienza alla comunità locale delle proprie potenzialità in termini di capacità di "fare rete", guardando anche alle prospettive tracciate dal recente Manifesto per riabitare l'Italia.
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Dessì, Valentina. "Scuole all’aperto di ieri e di oggi." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 140–57. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13589.

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Abstract:
L’esperienza delle open-air school ci ricorda che lo spazio esterno di pertinenza della scuola, se progettato assieme all’edificio, diventa parte integrante dell’attività didattica, come evidenziato nei primi due casi studio riportati, la Casa del Sole e la Rinnovata Pizzigoni entrambe a Milano. Per troppi anni si è persa la consapevolezza della risorsa spazio-esterno-scolastico. Fortunatamente sempre più comunità scolastiche sono coinvolte nella realizzazione di spazi attrezzati nei cortili, convinte che la didattica a contatto con la natura offra opportunità di stimolo per tutti gli studenti che apprendono fin da piccoli il rispetto per la natura. Gli esempi riportati della scuola Marymount di Roma e Dante Alighieri a Milano ci fanno ragionare su come valorizzare lo spazio esterno a disposizione attraverso l’individuazione di nuove funzioni e il lavoro sulle superfici e le attrezzature.
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Backhaus, Jürgen G. "The State as a Club: A Perspective for Public Finance in a Prosperous Democracy (*)." Journal of Public Finance and Public Choice 10, no. 1 (April 1, 1992): 3–16. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539356.

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Abstract:
Abstract Scopo del presente lavoro è quello di discutere il principio dello scambio volontario nell’economia pubblica, alia luce delle istituzioni politiche contemporanee, ed in particolare di definire le condizioni che una comunità democratica ed economicamente prospera deve soddisfare perché possa essere raggiunto il consenso politico. I tradizionali contributi di Pareto, Wicksell e Buchanan relativi a questa problematica costituiscono il punto di partenza dell’analisi, che viene condotta sia sul piano normativo, che su quello positive. Viene infatti presentata una serie di suggerimenti relativi all’attuazione pratica del principio wickselliano.
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Scafuto, Francesco, Giovanni Erra, and Fortuna Procentese. "Costruire percorsi di partecipazione civica. L'esperienza in un Comune di Napoli." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (March 2012): 57–67. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002006.

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Abstract:
Il presente lavoro nasce dalla domanda di un Movimento di cittadini, che intende porsi come mediatore nel dialogo tra istituzione e cittadinanza. É stata sviluppata una cooperative inquiry, al fine sia di comprendere i punti di vista della comunità locale rispetto ad argomenti di interesse collettivo, sia nel contempo di stimolare la riflessione sulle possibili soluzioni da adottare per affrontare alcuni problemi politici, primo passo per una partecipazione attiva. I risultati sono stati discussi in un incontro pubblico con il sindaco della città. Risultati operativi sono stati la formazione di gruppi consultivi, che periodicamente presentano le loro richieste a rappresentanti della giunta comunale, e la creazione di un giornale locale, dove questo processo č reso visibile.
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Luca Fanelli and Antonella Di Bartolo. "Condizioni per collaborare. Scuole e terzo settore nella costruzione della comunità educante." IUL Research 3, no. 5 (June 20, 2022): 240–51. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.296.

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Abstract:
Il presente contributo parte dalle specifiche esperienze dei progetti OpenSpace e FA.C.E. e dal processo Lab Sperone Children per esplorare i caratteri del rapporto tra scuola e terzo settore a livello territoriale, contestualizzandolo nelle vicende che configurano l’attuale scenario. Procede quindi puntualizzando alcuni apprendimenti e proposte riguardanti, da un lato, la creazione di figure dedicate al lavoro di rete e, dall’altro, alla configurazione istituzionale nella quale le alleanze educative territoriali possono prosperare. Nelle conclusioni si tratteggiano brevemente alcune ulteriori condizioni necessarie affinché ciò possa verificarsi.
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Bordoni, Stefano, and Gianluca Marchi. "ComunitÀ virtuali di marca e innovazione di prodotto: un modello di classificazione degli user basato su analisi testuale." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 1 (March 2011): 53–71. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-001004.

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Abstract:
Il paper analizza la conoscenza del prodotto come fattore di classificazione e selezione dei membri piů innovatori nelle comunitÀ virtuali di marca. Con un approccio multi-metodo, il lavoro, che ha come ambito applicativo il blog Ducati Hypermotard, analizza i contenuti e i temi ricorrenti nei messaggi degli user e la loro distribuzione in relazione al grado di potenziale collaborativo del consumatore. La possibilitÀ di stabilire un legame tra conoscenza dello user, linguaggio utilizzato e grado di innovativitÀ dello user č confermata. Infine, č proposto un modello per la classificazione di testi postati sul blog in grado di assegnare automaticamente il profilo didel mittente e di selezionare i commenti degli utenti piů competenti in termini di prodotto e piů innovativi.
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Rinaldini, Matteo, Anna Chiara Scapolan, Stefano Rodighiero, and Fabrizio Montanari. "Il time crafting negli spazi di coworking." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (December 2021): 67–92. http://dx.doi.org/10.3280/so2021-002003.

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Abstract:
Attingendo e contribuendo alla letteratura sulla accelerazione sociale, agli studi organizzativi sul job crafting e alla più recenti ricerche sui coworking, l'articolo indaga le forme di time crafting attivate dai mobile workers che frequen-tano gli spazi di coworking. I risultati riportati si basano su una ricerca empirica qualitativa esplorativa che ha coinvolto 126 frequentatori di 39 spazi di coworking nella Regione Emilia-Romagna. L'evidenza empirica suggerisce che i coworkers attivano due forme di time crafting per strutturare e gestire il loro tempo e la rela-zione tra il loro tempo di lavoro e di non lavoro: il time boundaries crafting e il re-lational time crafting. La prima forma si riferisce fondamentalmente a tutte quel-le azioni volte a separare o sovrapporre tempo di lavoro e tempo di non lavoro che vengono favorite dalla frequentazione dello spazio di coworking. La seconda for-ma include quelle azioni volte a concentrare all'interno dello spazio di coworking tutto il tempo dedicato alle relazioni professionali e a ritualizzare le relazioni extra-lavorative che si sviluppano spontaneamente nel coworking. In entrambe le forme di time crafting, lo spazio di coworking gioca un ruolo rilevante fornendo ai mobili workers che lo frequentano artefatti fisici, servizi e risorse immateriali (fondamen-talmente il senso di comunità) che li supportano nelle loro azioni volte a strutture e gestire la collocazione temporale (timing), l'estensione nel tempo (length) e l'intensità (intensity, pace) delle loro attività lavorative e non lavorative.
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Bompiani, Adriano. "Caratteristiche delle comunità terapeutiche e norme per il corretto comportamento degli operatori." Medicina e Morale 43, no. 2 (April 30, 1994): 231–72. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1020.

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Abstract:
L'importanza crescente delle comunità terapeutiche (CT) nella lotta alla tossicodipendenza nell'ultimo decennio in vari paesi ha spinto l'Autore, nell'articolo, a riflettere sulle tipologie di CT nella individuazione di quei comportamenti corretti che devono vigere al loro interno. In Italia, infatti, pur essendo stato riconosciuto alle CT un ruolo di enti ausiliari delle strutture pubbliche deputate all'assistenza dei tossicodipendenti, non esiste tuttora una normativa che ne regolamenti la tipologia, l'ordinamento interno, le caratteristiche della gestione e le verifiche del funzionamento. Dopo avere brevemente tracciato la cronistoria delle CT per poi illustrarne le caratteristiche - senza dimenticare lo sviluppo dei Servizi pubblici per le tossicodipendenze {SERT) -, si argomenta sulle dimensioni ed i criteri operativi dell'attività psicoergoterapica che si svolge all'interno delle CT. Sul personale operante all'intemo delle CT l'Autore analizza le motivazioni e l'idea di comunità nel pensiero dei loro "fondatori". Vengono così individuate delle Linee comuni ai diversi metodi adottati nelle CT: !'"educazione alla vita"; la personalizzazione del programma di riabilitazione; il rifiuto di ogni imposizione e violenza; la condivisione delle responsabilità, anche attraverso il lavoro come strumento formativo della personalità. E' ancora aperto, invece, il problema della valutazione dei risultati ottenuti nelle CT. L'articolo si conclude con le linee-guida approvate nell'aprile 1993 dagli operatori di CT e SERT nel Comitato nazionale di coordinamento per l'azione antidroga in Italia. Pur non essendo vincolante, tale documento rappresenta uno sforzo di consapevolezza dei problemi in gioco ed un impegno morale degli operatori su validi principi etici nella lotta alla tossicodipendenza.
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Skapinakis, Petros, and Glyn Lewis. "Epidemiology in community psychiatric research: common uses and methodological issues." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no. 1 (March 2001): 18–26. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008502.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – I principi epidemiologici sono alia base di molte ricerche mediche, in particolare di quelle concernenti la pianificazione e la valutazione dei servizi sanitari, comprese le ricerche di psichiatria sociale e di comunità. Scopo di questo lavoro è quello di effettuare una revisione relativa ad alcune comuni utilizzazioni dell'epidemiologia nelle ricerche di psichiatria di comunità e di discutere alcune questioni metodologiche che si presentano frequentemente nelle ricerche epidemiologiche relative ai setting comunitari. Metodo – Questa è una review della letteratura rilevante e delle ricerche in corso nel Dipartimento di Psicologia Medica dell'Università del Galles, Facoltà di Medicina. Risultati – Tra le varie utilizzazioni dell'epidemiologia nella sanità, quattro sono particolarmente rilevanti nei setting comunitari: l'accertamento dei bisogni di salute mentale della popolazione (vengono descritti quattro approcci: la raccolta di dati di routine, rilevamento dei pazienti esistenti, il rilevamento nella popolazione generale ed i modelli statistici), l'identificazione dei fattori di rischio della malattia, il contributo della prevenzione e la valutazione dell'efficacia clinica degli interventi di cura. Le questioni metodologiche più importanti includono l'inferenza di tipo causale, che in epidemiologia comporta la spiegazione dell'associazione tra esposizione e malattia (caso, bias, fattori confondenti, causalità inversa e causalità), la questione dei fattori confondenti e come tener conto di essi e questioni che sorgono nel contesto di specifici disegni di studio. Conclusioni – L'epidemiologia à divenuta un insieme di metodi utilizzati per rispondere ad un ampio settore di domande cliniche. La ricerca basata sulla popolazione è una parte senziale della ricerca clinica, ma le conoscenze epidemiologiche sono necessarie ai clinici per valutare e interpretare la letteratura scientifica.
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Ortuso, Luisa. "Teatro sociale e psicologia transculturale: un approccio multidisciplinare per il benessere individuale e delle comunità." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (February 2022): 77–88. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-002006.

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Abstract:
All'interno del dialogo tra teatro sociale e psicologia l'autrice esplora alcuni livelli di intervento che possono portare a una ricaduta positiva sul benessere dell'individuo e della collettività. La dimensione artistica, strutturandosi come terreno di azione comune, di confronto e critica sociale, offre in sé uno strumento culturale alternativo che permette di sviluppare una posizione di decentramento e trasformazione. In particolare si farà riferimento ad un'area di crescente interesse dell'Applied Theatre: il lavoro nell'area della migrazione. La riflessione, supportata dall'esperienza pratica, è orientata ad identificare criticità e buone prassi in un ambito trasversale al teatro e alla psicologia transcul-turale.
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Salvato, Valentina, and Giuseppe Paternostro. "LA NARRAZIONE COME STRUMENTO DIDATTICO E DI RICERCA NELLA ESPERIENZA DI ITASTRA." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 21, 2022): 49–62. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18153.

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Abstract:
L’obiettivo di questo lavoro è quello di presentare il ruolo della narrazione nel modello didattico e di ricerca della Scuola di lingua italiana per Stranieri dell’Università di Palermo. In particolare, gli autori illustrano i tre pilastri su cui poggia l’impianto narrativo del modello di Itastra: l’autobiografia linguistica (§ 2); i laboratori artistico-narrativi (§ 3); la narrazione come pratica discorsiva metacomuncativa (§ 4). In conclusione del lavoro (§ 5) si evidenzia, da un lato, come la narrazione consenta di ampliare la capacità degli insegnanti di riflettere sulla loro attività didattica; dall’altro come essa contribuisca alla costruzione di una comunità di apprendimento centrata sulla forza che le lingue hanno di valorizzare le diversità e favorire la loro convivenza. Narrative as a teaching and research method. The experience of ItaStra The paper illustrates the role of narratives in the teaching and research model developed by the Italian language school for Foreigners of the University of Palermo (ItaStra). In particular, we discuss the three pillars on which the narrative model is based: linguistic autobiography (§ 2); artistic and narrative labs (§ 3); narrative as a meta-communicative practice (§ 4). In the last section (§ 5), we focus the fact that narrative can help teachers broaden their reflective capacity about teaching; narratives support the construction of a learning community where multilingualism plays a central role.
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Moccia, Francesco Domenico. "La pianificazione territoriale e urbanistica in rapporto al Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza." TERRITORIO, no. 98 (March 2022): 43–47. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098007.

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Abstract:
La pandemia da Covid-19 ha messo in discussione concetti fondativi delle città e della sua organizzazione producendo un ampio dibattitto scientifico certamente utile per innovare l'urbanistica e migliorare la vivibilità e resilienza urbana. Tuttavia la possibilità che le azioni proposte siano attuate dipende da quanto rientrino nelle politiche di ripresa e resilienza. Questo articolo passa in rassegna il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (pnrr) per rintracciare linee d'intervento esplicitamente o potenzialmente rivolte al territorio confrontandole con le linee di lavoro su cui si sono orientate teorie e ricerche della comunità scientifica.
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Ferritti, Monya, Anna Guerrieri, and Luca Mattei. "Il percorso verso il successo formativo degli alunni adottati e alunni fuori della famiglia di origine: il ruolo della comunità educante." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2020): 17–28. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001003.

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Abstract:
Le criticità nel raggiungimento del successo scolastico dei bambini e dei ragazzi in adozione, in affidamento etero-familiare e in strutture di protezione, sono fenomeni attestati nella letteratura internazionale in diversi Paesi. In Italia (unico paese in Europa), su spinta dell'associazionismo familiare, la questione è stata affrontata con l'emanazione delle «Linee di indirizzo per il diritto allo studio degli alunni adottati» (MIUR, 2014) e delle «Linee guida per il diritto allo studio delle alunne e degli alunni fuori della famiglia di origine» (MIUR AGIA, 2017). Nel presente lavoro si analizzano le caratteristiche di questa tipologia di alunni, l'efficacia degli strumenti messi in atto e le pratiche della comunità educante.
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Conti, Caterina. "Affidamento del minore al servizio sociale. Indagine in sei comuni toscani." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (June 2021): 200–209. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004020.

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Abstract:
L'affidamento del minore al servizio sociale è una misura soggetta a diverse interpretazioni rispetto al suo utilizzo, in quanto ha come unico riferimento la legge n. 888/56 "Minore irregolare per condotta o per carattere". Tale situazione genera non poche difficoltà nella costruzione dei progetti a favore dei minori e delle famiglie nel lavoro di servizio sociale territoriale. Per poter instaurare un confronto con la magistratura, è prima necessario che la comunità professionale organizzi spazi dedicati al dialogo allo scopo di confrontare le esperienze da cui costruire modalità operative condivise. I risultati della ricerca attuata nei sei comuni toscani conducono a una maggiore consapevolezza della presenza dell'affidamento e delle diverse modalità di gestione di esso. Il collocamento del minore, l'utilità e l'efficacia dell'utilizzo dell'affidamento a favore del minore rappresentano alcuni degli elementi di discussione tra gli assistenti sociali e non solo. Rimane di fondamentale importanza la richiesta di ricevere provvedimenti con prescrizioni specifiche e in linea con la mission della professione in un tempo definito entro cui attuarle, sottolineando l'importanza di legittimare il servizio sociale nella sua veste istituzionale in un dialogo costruttivo con la magistratura che consenta di definire protocolli operativi di riferimento.
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Todaro, Letterio. "La cultura dell’educazione e le sue trasformazioni nel passaggio critico degli anni Sessanta /Settanta: conversazioni con Carmen Betti." Espacio, Tiempo y Educación 5, no. 1 (January 1, 2018): 281. http://dx.doi.org/10.14516/ete.198.

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Abstract:
Carmen Betti è tra le figure di riferimento della ricerca italiana in area storico-educativa. Per diversi anni ha insegnato presso l’Università di Firenze, rappresentando con i suoi lavori e con i suoi studi, una voce autorevole e notevolmente qualificata nel panorama italiano della disciplina. L’incisività dei suoi lavori ha contribuito a rafforzare il riconoscimento di una tradizione che porta a individuare nella sede fiorentina una «scuola» di alto profilo dell’accademia italiana nell’ambito degli studi di storia dell’educazione. La sua ricerca ha evidenziato un costante impegno a segnalare lungo i sentieri della storia dell’educazione un cantiere aperto per la costruzione di valori civili, indicando quali criteri «orientatori» dell’impegno intellettuale che caratterizza il lavoro dello storico dell’educazione la tensione a legare la lettura storica dei processi formativi con i motivi della conquista collettiva di spazi di libertà, di democrazia, di emancipazione. Recentemente ha ricoperto la funzione di Segretaria del Centro Italiano per la Ricerca Storico Educativa, segnando con il suo impegno l’attivazione di importanti strumenti di raccordo a servizio della comunità scientifica italiana degli storici dell’educazione e offendo un contributo qualificante per spingere in avanti le piste della ricerca sul terreno della storia dell’educazione.Per dare avvio alla conversazione mi sembra perciò utile chiedere all’interlocutrice una breve presentazione del proprio percorso professionale e un aiuto nel ricordare, attraverso anche spunti di memoria personale, i punti salienti che hanno segnato l’evoluzione del suo profilo di studiosa.
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D'ambrosio, Mariangela. "Educare alle emozioni: l'approccio pedagogico dell'agire emotivo." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 504–19. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9292.

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Abstract:
Il benessere emotivo ed affettivo degli individui, soprattutto dei minori, diventa uno fra gli obiettivi primari, seppur sfidante, della comunità educativa adulta che ha il compito di ripensare il proprio ruolo in un'ottica sociologicamente e pedagogicamente orientata dove le emozioni rivendicano il proprio posto al centro della relazione. Utilizzare l'approccio pedagogico dell'agire emotivo consente ai docenti e agli educatori tutti, da un alto, di ri-leggere e ri-costruire nel discente gli stili e le diverse sue modalità di apprendimento, orientando il proprio lavoro in maniera più efficace ed efficiente; dall'altro, di collettivizzare il processo conoscitivo e di acquisizione di nuovi saperi, in un rispecchiamento dinamico. Per gli insegnanti e gli educatori, focalizzarsi sulla comprensione emotiva dei propri ragazzi attraverso modalità, strumenti e attività specifiche proposte, in coerenza con gli obiettivi prefissati, diventa strumento non solo di approfondimento di tematiche umane più ampie ma anche possibilità per intercettare e prevenire condotte devianti o a rischio, e stimolare il benessere complessivo. I minori, d'altra parte, focalizzandosi sulle emozioni, diventano protagonisti attivi della loro crescita e del loro divenire, nonché del processo formativo, motivando e orientando comportamenti. Ritornare all'agire umano come agire emotivo consapevole significa, dunque, educare le giovani generazioni alla complessità societaria sia come individui che come gruppo all'interno di una comunità sia reale che virtuale.
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Boccagni, Paolo, and Silvia Volpato. "La casa di chi? Da territorialità esclusive verso territorialità inclusive: rileggere il lavoro di comunità in contesti di nuova immigrazione." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 117 (January 2019): 38–58. http://dx.doi.org/10.3280/sur2018-117003.

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Maugeri, Adelina. "Movimenti del setting e delle emozioni nella relazione analitica ai tempi della pandemia." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2020): 57–74. http://dx.doi.org/10.3280/psp2020-002004.

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Abstract:
In questo lavoro l'autrice offre una riflessione sulla esperienza traumatica vissuta durante l'emergenza per la pandemia Covid-19, esaminandola attraverso richiami teorici riguardanti i fenomeni della relazione corpo-mente, del funzionamento dei gruppi e attraverso l'esperienza della comunità psicoanalitica. Fa riferimento alla esperien-za di un gruppo di studio di analisti e a due flash clinici, in una dimen-sione in cui il distanziamento sociale, che si è imposto alla modalità di relazione in presenza di altri, ha richiesto l'appoggio a strumenti mul-timediali, andando a modificare l'assetto dei setting. Una dimensione in cui le senso-percezioni ridefiniscono la percezione di sé e di sé nella relazione con l'altro. Un trauma collettivo che propone piani di simme-tria nella relazione analista-paziente in quanto entrambi vittime della stessa minaccia alla vita.
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Cattorini, P., E. Bertoli, F. Buzzi, R. Gornati, A. Lazzarin, D. Morelli, A. G. Spagnolo, and M. Zanchetti. "Indagine sul grado di conoscenza e di valutazione della normativa italiana in materia di prevenzione dell'AIDS." Medicina e Morale 43, no. 2 (April 30, 1994): 273–317. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1021.

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Abstract:
L'articolo illustra i risultati derivanti dalla somministrazione di 451 questionari a pazienti affetti da Human Immunodeficiency Virus (HIV) ricoverati in reparti di malattie infettive appositamente attrezzati per la cura dell'AIDS o afferenti ai relativi ambulatori o day-hospital. In particolare, l'indagine ha inteso verificare tra le persone intervistate l'effettiva conoscenza, comprensione, valutazione ed applicazione degli articoli 5 e 6 della legge italiana n°135 del 1990 su "Programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l'AIDS". Tali articoli, infatti, riguardano le normative sull'accertamento dell'infezione (art. 5) e il divieto per i datori di lavoro di svolgere indagini volte ad accertare la sieropositività dei propri dipendenti (art.6). L'indagine è stata condotta in tre ospedali: Centro S. Luigi dell'Istituto Scientifico Ospedale S. Raffaele di Milano (150 questionari), Policlinico S. Matteo di Pavia (150 questionari) e Policlinico Universitario "A. Gemelli" di Roma (150 questionari). Il questionario è stato strutturato sulla base di doppie domande: una su ciò che il paziente personalmente pensa riguardo ai suoi "diritti", l'altra su ciò che il paziente pensa che la legge preveda. In generale sembra emergere che i soggetti intervistati sono coscienti di essere persone "infette", però in una comunità che tende a discriminarli. Non sembrano attendersi, inoltre, una piena tutela da parte dello Stato anche se rimangono propensi a collaborare perché la situazione cambi e sono, comunque, disposti ad accettare interventi normativi su se stessi a condizione della non discriminazione e che il loro sacrificio risulti veramente utile per la prevenzione della diffusione del contagio. Risalta, infine, l'esigenza di mantenere riservato lo stato di malattia nel luogo di lavoro.
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Seminara, Emma. "Il cuore con il manico." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2020): 86–99. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001009.

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Abstract:
L'articolo descrive il lavoro di un giudice minorile (e anche il suo animus: intenzioni ed ideali), nella ricerca dell'interesse concreto e attuale di ogni bambino tutelato: il bilanciamento con gli interessi dei genitori e degli altri soggetti coinvolti nella procedura; l'approfondimento di quanto descritto dal Servizio Sociale e di quanto osservato dagli Psicologi e dagli operatori delle comunità e dei vari servizi specialistici; la promozione delle responsabilità dei genitori con misure personalizzate per il caso. Il focus - per l'individuazione dell'interesse di quel minore, così da orientare la direzione della procedura (riunione della famiglia e salvaguardia dei legami oppure recisione dei rapporti e adottabilità, seguita da adozione) - è l'ascolto del minore interessato, un minore come Rocco che ha disegnato un cuore con il manico, per far capire al suo giudice la sua impossibilità di spostarlo altrove.
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Pegoraro, Marisa, Maria Pia Zito, Patrizia Galeotti, Alessia Delalio, Francesco Rossi, and Vincenza Guadagno. "Infermieristica Nefrologica: Competenze Assistenziali Generali e Specifiche." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 1 (March 4, 2014): 42–49. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.860.

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Abstract:
L’articolo esprime la posizione attuale dell’associazione EDTNA/ERCA Filiale Italiana rispetto al dibattito sulle competenze infermieristiche avanzate – o specialistiche - in atto nella comunità medico-sanitaria nazionale. Facendo riferimento al modello ISFOL, come strumento della definizione delle competenze nel mondo del lavoro, nel territorio europeo ed oltre, il modello viene declinato per il mondo sanitario ed ulteriomente capillarizzato per le aree di assistenza infermieristica nefrologica. Il modello riconosce competenze di base, competenze di settore, trasversali e specifiche. Attraverso questo percorso, da generico e a specifico, vengono riconosciute 6 aree specifiche di assistenza nefrologica (ambulatorio, degenza, dialisi peritoneale, emodialisi, area critica, trapianti) ed in ognuna di esse vengono elencate le competenze di pertinenza infermieristica (sapere e saper fare, saper essere). L’elaborato si propone come strumento di riferimento, di confronto e di stimolo per le varie realtà operative nazionale dell’assistenza nefrologica.
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Patanè, Andrea. "Enti del Terzo Settore e principio di solidarietà. Le opportunità del PNRR per rigenerare una rete a sostegno della società." Società e diritti 8, no. 15 (January 11, 2023): 55–70. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19678.

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Abstract:
Il tema di ricerca del presente lavoro prende le mosse dal ruolo che ha avuto la solidarietà negli ultimi anni, caratterizzati prima dalla pandemia da covid-19, con le forti conseguenze economiche sociali e poi dal vigoroso conflitto nel cuore dell’Europa con un numero elevato di rifugiati che si sono riversati nei Paesi dell’Unione europea. La risposta della società civile, organizzata nel terzo settore, ha fatto fronte a esigenze per cui lo Stato e gli Enti locali avrebbero incontrato molteplici difficoltà. D’altra parte, il terzo settore, fondato sulla solidarietà, non può essere chiamato in causa solo per sopperire a esigenze temporanee ed emergenziali bensì letto alla luce della chiave interpretativa della valorizzazione della solidarietà per il raggiungimento di un benessere sociale dell’intera comunità.
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Ales Bello, Angela. "Il problema del male nella filosofia politica, etica e metafisica di Edith Stein." Aoristo - International Journal of Phenomenology, Hermeneutics and Metaphysics 3, no. 1 (May 10, 2020): 67–80. http://dx.doi.org/10.48075/aoristo.v3i1.24878.

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Abstract:
Nel mio articolo suggerisco di iniziare "von unten", dalle associazioni umane, in particolare quellepolitiche in cui viviamo ogni giorno e che consideriamo positive o negative, come ha scritto EdithStein nel suo lavoro "On the State". Per comprendere il significato dei nostri giudizi sul bene e sulmale, è necessario approfondire ed esplorare l'origine del male in senso etico, metafisico e religioso.Pertanto, parto dall'analisi della descrizione essenziale della comunità di Edith Stein, e in particolarequella che è alla base dello Stato, per scoprire le difficoltà a costruire uno Stato secondo la suastruttura essenziale a causa del male etico. Secondo Stein, per comprendere la nascita e il significatodi questo tipo di male e del male in generale, è necessario proseguire fino alla comprensionemetafisica di esso come spiega in Essere finito ed Eterno.
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Di Simone, Valentina. "Il Dibattito Attorno All’ectogenesi: Un’analisi Quantita-Tiva e Qualitativa Degli Auspici e Timori Della Comunità Scientifica." Revista de Direito Econômico e Socioambiental 5, no. 1 (January 1, 2014): 19. http://dx.doi.org/10.7213/rev.dir.econ.socioambienta.05.001.ao02.

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Abstract:
Comprendere i processi di convergenza delle tecnologie robotiche, informatiche, nanotecnologiche e genetiche (RING) e lo sviluppo delle resistenze a queste innovazioni (neo-feudalesimo) è essenziale per prevedere e discutere le traiettorie dei sistemi sociali che caratterizzeranno il mondo nel prossimo futuro. Questi processi e le tensioni sociali che generano possono essere pienamente compresi studiando lo sviluppo dei dibattiti che generano in ambito accademico. Spesso, infatti, questi dibattiti si sono originati molto tempo prima che le tecnologie fossero realmente disponibili, grazie alla lungimiranza di pensatori visionari, e ne anticipano le conseguenze sociali. Lungo questa linea, il presente lavoro analizza gli sviluppi del dibattito sull’ectogenesi iniziato negli anni venti grazie alle intuizioni di J.D.B. Haldane. Ripercorriamo le varie fasi del dibattito con l’obiettivo di evidenziare le sue linee comuni e le argomentazioni che sono, invece, specifiche di alcuni periodi storici. Inoltre, intendiamo analizzare come il dibattito, nato inizialmente da una speculazione “fantascientifica”, si sia evoluto parallelamente allo sviluppo tecnologico, ad esempio con i progressi delle tecnologie associate alla realizzazione di un utero artificiale.
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Magnavita, Nicola, Angelo Sacco, and Giuseppe De Lorenzo. "Bioetica clinica - Problemi etici nella diagnostica occupazionale." Medicina e Morale 45, no. 3 (June 30, 1996): 515–24. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.909.

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Abstract:
La diagnosi eziologica di malattia professionale riveste particolare importanza, in quanto non solo consente l’adozione di idonee misure preventive, terapeutiche ed assicurative a favore del paziente, ma anche di interventi migliorativi dell’ambiente di lavoro, il cui beneficio può essere goduto dall’insieme della comunità lavorativa. Per una corretta impostazione del rapporto costi/benefici, occorre che gli accertamenti diagnostici siano accuratamente pianificati. Nelle fasi di screening si deve avere cura di assicurare ai lavoratori le stesse condizioni di informazione e segretezza che si rispettano nella diagnostica generale. Nella più complessa diagnostica eziologica delle malattie professionali, la decisione circa il tipo e l’approfondimento degli esami deve essere presa caso per caso, tenendo conto, secondo un’ottica personalistica, delle condizioni del singolo paziente e del vantaggio che egli può ricavare dall’esame. Considerazioni etiche, legate al rispetto del paziente, indurranno a condotte diagnostiche differenziate in casi apparentemente simili. Allo scopo di esemplificare tale possibilità, vengono esposti due casi clinici.
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Martini, Elvio Raffaello. "BuonAbitare. Il lavoro psicologico nei contesti abitativi per fornire servizi alle persone e promuovere comunità di vicinato." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (January 2020): 113–18. http://dx.doi.org/10.3280/psc2019-002008.

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Farina, Laura. "COLEOPTERA (CARABIDAE, CHRYSOMELIDAE) E LEPIDOPTERA (HESPERIOIDEA, PAPILIONOIDEA) DELLA VALLE DELLA NAVA (PROVINCIA DI LECCO, LOMBARDIA, ITALIA)." Fragmenta Entomologica 43, no. 2 (October 31, 2011): 187. http://dx.doi.org/10.4081/fe.2011.46.

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Abstract:
Nel presente lavoro sono riportate le attuali conoscenze faunistiche riguardanti i Coleoptera (Carabidae, Chrysomelidae) e i Lepidoptera (Hesperioidea, Papilionoidea) della Valle della Nava (Provincia di Lecco, Italia). Viene documentata l’attuale situazione ambientale in un’area ancora scarsamente soggetta alla pressione antropica, tramite lo studio delle comunità di questi gruppi tassonomici. Indagini analoghe hanno dimostrato in più di un caso di essere adatte ad evidenziare gli effetti dell’alterazione ambientale di un determinato territorio, consentendo di ricavare utili informazioni per la gestione degli habitat in esso presenti (Thiele 1977; Brandmayr 1983; Pizzolotto 1994, Balletto et al. 1982a, 1982b). I dati provengono da 7 anni di ricerche entomologiche effettuate con svariate tecniche di raccolta, a cui si aggiungono alcuni dati inediti ricavati dall’esame della collezione Brivio conservata presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano. È stata rilevata la presenza di 180 specie (68 di Carabidae, 72 di Chrysomelidae, 40 di Lepidoptera Hesperioidea, Papilionoidea). Considerata la piccola dimensione dell’area di studio (circa 75 ettari) i dati ottenuti sono particolarmente indicativi e interessanti. Vengono infine esposte alcune considerazioni zoogeografiche e ecologiche.
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Degrassi, Lidianna. "«Le industrie culturali e creative»: una formula fortunata, ma ancora in cerca di identità (giuridica)." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 22 (November 2018): 7–31. http://dx.doi.org/10.3280/dt2018-022001.

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Abstract:
Inquadrare concettualmente la formula «CCI - Industrie culturali e creative» è un'operazione di cui si è occupata principalmente la dottrina economica della cultura. Il presente contributo offre alla comunità scientifica alcuni spunti di riflessione da un punto di vista giuridico, in particolare in relazione al diritto dell'UE e al diritto interno. Ciò che rende la definizione un unicum nel panorama del diritto pubblico multilivello è la specificità del CCI, che, allo stesso tempo, indaga i profili di «cultura», «creatività» e di «industria/economia». Ciò acquista rilevanza anche nell'ordinamento giuridico italiano, perché la Costituzione repubblicana non conosce questa nozione, il che fa sì che gli studiosi ne diano un'interpretazione sistematica. Oltre a questo, avendo a che fare con una forma di stato regionale, occorre rendersi conto di come sono distribuite le competenze tra Stato e Regioni, a causa dell'eterogeneità del settore del CCI. L'incertezza della nozione di diritto costituzionale ha permesso al legislatore statale di introdurne una simile, ma non identica: quella di «imprese culturali e creative», su cui, nel paragrafo finale, questo lavoro cerca di riflettere in prima battuta
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Munarini, Giuseppe. "Ritratto di un esule: monsignor Octavian Bârlea. Aspetti del profilo intellettuale." Journal of Church History 2021, no. 1 (June 1, 2021): 55–80. http://dx.doi.org/10.24193/jch.2021.1.5.

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Abstract:
Riassunto: Octavian Bârlea (1913-2005) fu una personalità di riferimento dell’esilio romeno del secondo dopoguerra e, molto probabile, il più noto romeno di confessione greco-cattolica che ha vissuto l’esperienza dell’esilio. Durante i decenni che seguirono alla seconda guerra mondiale, svolse un’attività molto sostanziosa, se pensiamo solo alla Missione greco-cattolica romena di München (Monaco di Baviera), che fondò e diresse per molti anni, e alla rivista molto nota, „Perspective”, che fece uscire a partire dal 1978. Si è fatto notare per un’attteggiamento apertamente ecumenico all’interno della comunità romena dell’esilio, orientamento che fu infatti la sua convinzione personale, impegnandosi quindi nel far diminuire le controversie tra gli ortoodossi e i greco-cattolici. Il nostro contributo si sofferma sui principali aspetti della sua personalità e della sua attività durante il periodo dell’esilio, con un particolare riferimento al suo lavoro pastorale nonchè sul modo in cui è stata accolta la storia della Chiesa greco-cattolica romena nell’opera storiografica del monsignor Octavian Bârlea.
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Semeraro, Alessandra. "Un italiano del seicento nel mondo plurilingue africano: La compresenza di più lingue nell’Opera Di Cavazzi." Revista X 17, no. 2 (July 28, 2022): 588. http://dx.doi.org/10.5380/rvx.v17i2.83770.

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Abstract:
Considerando i contributi teorici della Sociolinguistica (AUER, 1984; BERRUTO, 2005; WEINREICH, 1953), l’obiettivo del presente studio consiste nell’analizzare il tema del plurilinguismo nell’opera di Giovanni Antonio Cavazzi da Montecuccolo, missionario vissuto nel regno del Congo e dell’Angola nel XVII secolo. Come si evince dai contributi citati, con plurilinguismo si intende la presenza all’interno di una stessa comunità, o nel repertorio linguistico di un singolo parlante, di almeno due varietà linguistiche. Basandoci su tale definizione, possiamo affermare che l’opera di Cavazzi presenta come peculiarità l’impiego di termini e strutture tipiche dei vari idiomi etnici della zona, pur trattandosi di un testo destinato a un pubblico italiano. Difatti, l’edizione critica dei manoscritti da noi condotta ha evidenziato la presenza di fenomeni tipici del plurilinguismo, dovuti al contatto con le popolazioni locali Jaga e con i soldati aventi il portoghese come lingua materna (L1). Tale processo si manifesta sia dall’italiano verso le lingue locali – a livello lessicale – sia dall’italiano verso il portoghese anche a livello sintattico –, tramite l’impiego di specifiche costruzioni lusofone. Pertanto il presente lavoro consentirà di comprendere i molteplici effetti determinati dai vari fenomeni di plurilinguismo all’interno dell’evento comunicativo, circostanza tipica dell’Africa del XVII secolo.
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Conci, Marco. "Psicologia psicoanalitica dell'Io. Una prospettiva europea." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (August 2021): 425–66. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-003002.

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Abstract:
Il modo migliore di riscostruire la storia della psicoanalisi non è quello di cominciare dalle teorie ma dagli autori e dai loro contesti. Importanti contributi allo studio dell'Io furono dati in Europa già da Ferenczi e Fenichel, ben prima che Hartmann fondasse la Psicologia dell'Io che egemonizzò il campo negli Stati Uniti. Nell'Europa dell'anteguerra importanti contributi a quella che qui viene chiamata "psicologia psicoanalitica dell'Io" vennero da Anna Freud, Paul Federn e Gustav Bally, e nel dopoguerra da Alexander Mitscherlich, Paul Parin e Johannes Cremerius per la comunità di lingua tedesca e da Joseph Sandler per quella di lingua inglese. Su questa base si potrebbe parlare di "psicologie dell'Io" al plurale, come si fa per le diverse teorie delle relazioni oggettuali. La psicologia psicoanalitica dell'Io di Fenichel attraverso i princìpi tecnici da lui enunciati negli anni 1930 informa tuttora di sé il lavoro di tanti psicoanalisti anche se in modo inconsapevole, soprattutto in Germania. Rappresenta ad esempio l'ingrediente di fondo della "terapia psicoanalitica", empiricamente verificabile, formalizzata da Helmut Thomä e Horst Kächele.
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