Academic literature on the topic 'Letteratura araba'

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Journal articles on the topic "Letteratura araba"

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Reis, Rafael Vidal dos. "A interculturalidade entre a literatura italiana do Duecento e a literatura árabe-siciliana do Emirado da Sicília." Revista Italiano UERJ 12, no. 1 (September 5, 2021): 19. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.62147.

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Abstract:
RESUMO: Neste artigo, busca-se apresentar e confirmar as seis marcas da literatura e da cultura árabe, do período do Emirado da Sicília para o nascimento da literatura italiana no Duecento, período que remete a Scuola Siciliana. Os objetivos são comprovar a inserção das seis marcas utilizadas por Ibn Hamdis, mas que a partir do processo de interculturalidade e transferência cultural, e a adoção dos seus conceitos foi possível comprovar as contribuições/heranças árabes para o nascimento da Literatura Italiana, além de refutar a hipótese de que a poesia lírica amorosa ter sido originada da Literatura Provençal, assim como, colocar a Literatura Árabe Clássica no mesmo pé de igualdade das Literaturas Clássicas: Grega e Latina para a fundação da Literatura Italiana no mapa literário.Palavras-Chave: Poesia Lírica. Poesia Sarcástica. Scuola Siciliana. Duecento. Interculturalidade. ABSTRACT: In questo articolo cerca di presentare e confermare le sei marche della Letteratura e Cultura Araba nel periodo dell’Emirato di Sicilia per il nascimento della Letteratura Italiana nel Duecento, periodo che fa riferimento alla Scuola Siciliana. Gli obbiettivi sono verificare le inserzioni delle sei marche usati per Ibn Hamdis, ma che attraverso del processo d’interculturalità e di trasferimento culturale ed adozione dei suoi concetti fu possibile dimostrare i contributi arabi per il nascimento della Letteratura Italiana, oltre di rifiutare l’ipotesi di che la poesia lirica amorosa fu originata della Letteratura Provenzale, così come a mettere la Letteratura Classica Araba nella stessa egualità delle Letterature Classiche: Greca e Latina per la fondazione della Letteratura Italiana nel cammino letterario.Parole-Chiave: Poesia Lirica. Poesia Sarcastica. Scuola Siciliana. Duecento. Interculturalità. ABSTRACT: In this article, we will intend to present and confirm the six signatures of Arab literature and culture, from the Sicily emirate to the birth of the Italian Literature during the Duecento, the age of Scuola Siciliana. Our main goal is to prove the insertion of the six signatures used by Ibn Hamdis. Through the process of interculturality and cultural transfer as well as the adoption of his concepts, it was possible to inform the Arab contributions and heritages tot the birth of Italian literature; on the other side, we want to refute the hypothesis that the lyric poetry had its origin in the Provençal poetry. Furthermore, we intend to match the Classical Arab literature with Greek and Latin literatures regarding of the foundation of Italian literature in the studies of literature.Keywords: Lyric poetry. Satirical poetry. Scuola Siciliana. Duecento. interculturality.
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Zanelli, Patrizia. "La letteratura araba contemporanea a Fondamenta." Oriente Moderno 82, no. 2 (August 12, 2002): 470–72. http://dx.doi.org/10.1163/22138617-08202013.

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Corrao, Francesca Maria. "Materiali per lo Studio Della Letteratura Araba: Libano." Oriente Moderno 69, no. 1-6 (August 12, 1989): 121–23. http://dx.doi.org/10.1163/22138617-0690106011.

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Diana, Elvira. "Alcune considerazioni sull’influenza della letteratura russa sui pionieri della nahdah araba." Il segno e le lettere - Saggi 9788879168342 (December 2017): 211–23. http://dx.doi.org/10.7359/834-2017-dian.

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Amoretti, Biancamaria Scarcia. "Book review: La fantascienza nella letteratura araba, written by Ada Barbaro." Oriente Moderno 94, no. 1 (July 2, 2014): 253–57. http://dx.doi.org/10.1163/22138617-12340049.

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Viviani, Paola. "La storia della letteratura araba e al-Nahḍah: alcune riflessioni di Carlo Alfonso Nallino." Oriente Moderno 102, no. 3 (February 3, 2023): 358–61. http://dx.doi.org/10.1163/22138617-12340296.

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Sibilio, Simone. "Surrealismi arabi 1938-1970. Il Surrealismo e la letteratura araba in Egitto, Siria e Libano, written by Arturo Monaco." Oriente Moderno 101, no. 3 (December 28, 2021): 482–85. http://dx.doi.org/10.1163/22138617-12340275.

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Sirignano, Rosanna. "La grammatica araba: scienza sacra e chiave per l’esegesi coranica." Doctor Virtualis, no. 17 (May 14, 2022): 237–59. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7362/17857.

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Abstract:
In questo articolo rifletto sulla nascita della grammatica araba e il suo sviluppo come fonte dell’esegesi coranica dall’VIII al XIV secolo. Il legame tra esegesi e grammatica è stato oggetto di diversi studi che esaminano le origini delle categorie grammaticali. Sebbene non ci sia evidenza di uno spiccato interesse per la grammatica da parte degli esegeti coranici, essi hanno comunque dovuto adoperarla per spiegare i significati del testo sacro. In particolare, nei commentari classici è data particolare attenzione alla lessicografia e meno alla struttura grammaticale. A ogni modo, in alcuni passaggi, anche se sporadici, le categorie grammaticali stesse fungono da spiegazione, essendo portatrici di significati. Questo si evince dalla letteratura sufi dove le terminologie della grammatica araba sono simboli delle stazioni dell’anima nel cammino spirituale, come nella Grammatica dei cuori di al-Qushayrī. In questo articolo, analizzo il ruolo della grammatica nelle Scienze Coraniche secondo il teologo al-Ghazālī e dopo una panoramica della storia della disciplina nel periodo classico della storia islamica, e evidenzio il modo in cui le terminologie grammaticali servono per la comprensione profonda del significato nella Sūra al-Fātiha nel commentario sunnita di Ibn Kathīr. In this article I reflect on the emergence of Arabic grammar and its development as a source for Qur’ān exegesis from VIII to XIV century. The connection between exegesis and grammar has been the subject of several studies examining the origin of grammatical categories. Although there is no evidence of a clear interest for grammar by Qur’ān exegetes, they necessarily used it to explain the meanings of the sacred text. In particular, in the classical commentaries there is a particular attention to lexicography and less to the grammatical structure. However, in some passages, even if sporadic, the grammatical categories themselves perform an explanatory function, being bearers of meanings. This is manifest in Sufi literature where Arabic grammar terminologies are symbols of the stations of souls in the spiritual path, like in the Grammar of the heart by al-Qushayrī. In this article, I analyse the status of grammar in Quranic Sciences according to the theologian al-Ghazālī and after an overview on the history of the discipline in the classical period of Islamic History, and I highlight the way grammar terminologies serve as a key to understand profound meaning in sura al-Fātiha in Ibn Kathīr’s sunni commentary.
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Forte, Francesca. "Ibn Khaldūn e il pensiero marocchino contemporaneo." Doctor Virtualis, no. 17 (May 14, 2022): 185–209. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7362/17855.

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Abstract:
La moderna riscoperta del lavoro di Ibn Khaldūn da parte degli studiosi arabi si è sviluppata attorno a una vera e propria dicotomia: alcuni hanno descritto Ibn Khaldūn come un pensatore originale e anomalo tenendo conto del suo contesto e del suo tempo, o l’unico e più alto rappresentante del pensiero arabo-islamico, legittimando gli interessi di coloro che puntavano a mettere in ombra la restante parte della tradizione. Dall’altra parte si è assistito al tentativo opposto di ridimensionare la sua originalità rispetto al contesto evidenziando la sua piena appartenenza alla tradizione storiografica e di pensiero islamica. Questo contributo intende approfondire le interpretazioni di quattro importanti esponenti del pensiero marocchino contemporaneo che hanno dedicato a Ibn Khaldūn importanti studi: si tratta di Mohammed Aziz Lahbābi, Mohammed Abed al-Jābrī (importante esponente della scuola filosofica di Rabat), il noto intellettuale Abdallah Laroui, e il letterato Bensalem Himmich. Si fa riferimento in primo luogo a M.A. Lahbābi e al suo allievo più noto, M.A. al-Jābrī, al primo perché ha dato sicuramente un impulso importante allo studio dell’autore ed è tra i fondatori della scuola di Rabat, al secondo per la sistematicità e importanza della sua proposta teorica di critica della ragione araba. L’analisi proposta da A. Laroui, anch’egli rappresentante della scuola di Rabat, mette in luce caratteristiche diverse dell’opera di Ibn Khaldūn rispetto ai primi due studiosi, concentrandosi sui temi della modernità e dello Stato. Si è dato spazio infine a un’altra lettura, quella proposta da B. Himmich che all’autore ha dedicato uno studio e una biografia romanzata, a dimostrazione della sua attitudine a intrecciare ricerca accademica e letteratura. Si tratta di autori che hanno avuto grande riscontro e risonanza nel mondo arabo e che sono ben noti anche in quello occidentale, in particolare Laroui. The modern rediscovery and re-appropriation of Ibn Khaldūn’s work by Arab scholars has largely developed along the following dichotomy. On the one hand, some have described Ibn Khaldūn as an original and atypical thinker for his context and time, and as the only or highest representative of Arab-Islamic thought – thus partly reinforcing the view of many Western scholars who had minimized the role of the tradition to which he belonged. On the other hand, there has been an opposite trend that demotes his originality, by highlighting his complete adherence to the Islamic tradition of historiography and thought. This contribution studies four prominent contemporary Moroccan scholars who have systematically addressed Ibn Khaldūn’s philosophy: Mohammed Aziz Lahbābi, Mohammed Abed al-Jābrī, Abdallah Laroui, and Bensalem Himmich. The essay first considers Lahbābi and al-Jabri, Lahbābi’s most renowned pupil; the former due to his contribution to the advancement of the study of Ibn Khaldūn in general, and as one of the founders of the school of Rabat, and the latter due to the theoretical importance and systematic nature of his critical approach to Arab thought. Laroui, another representative of the school of Rabat, offers an analysis which highlights different characteristics of Ibn Khaldūn’s work, compared to the first two scholars, by focusing on the subjects of modernity and the State. Finally, the chapter examines Himmich’s reading. Himmich has written both an academic work as well as a literary/fictional biography of the Maghrebi figure in focus. All these four scholars have made a substantial impact on the Arab world, whilst also being wellknown in the West, Laroui in particular.
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Wadi, A. "Introduzione alla letteratura arabo-cristiana dei Copti (in arabo)." Studia Orientalia Christiana 29-30 (January 1998): 441–92. http://dx.doi.org/10.1484/j.socc.3.217.

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Dissertations / Theses on the topic "Letteratura araba"

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Sabella, Serena <1988&gt. "Islam e omosessualità: il profeta Lot nella letteratura religiosa in lingua araba." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4733.

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Abstract:
Interrogando alcuni testi fondativi in lingua araba, il presente lavoro intende investigare come la tradizione musulmana abbia dato forma al proprio modo di concepire l’ omosessualità. Oltre che per comprendere la tradizione, si ritiene che tale indagine sia fondamentale per introdursi al mondo musulmano contemporaneo, in particolare al modo in cui esso si rappresenta i rapporti tra individui dello stesso sesso oggi. L’idea parte da moderne tendenze esegetiche che invitano ad una cosiddetta “ermeneutica queer” delle fonti primarie dell’ islam. Se per molti l’ipotesi è ancora azzardata, tuttavia questo orientamento è indice di quanto il discorso sul rispetto dei diritti fondamentali e quello sulla necessità di un mondo inclusivo siano parte del dibattito tanto presso gli studiosi quanto presso la società civile di religione musulmana. Le tendenze esegetiche moderne provano, infatti, a rispondere ai bisogni espressi dai movimenti associativi dando vita a una dinamica attiva su scala transnazionale. Una molteplicità di intersezioni ha così luogo, coinvolgendo non solo i musulmani della diaspora ma anche i paesi a maggioranza musulmana. In considerazione di ciò, analizzando lingua e modalità di narrazione, il presente lavoro prende avvio dalla storia coranica del profeta Lot. Comune alla tradizione islamica e a quella ebraico-cristiana, questo episodio è un riferimento trasparente alle relazioni tra individui dello stesso sesso nel mondo musulmano diventando anzi un paradigma di interpretazione negativa. La storia di Lot si ritrova in molteplici fonti primarie oltre che nel Corano: tafsīr (pl. tafāsīr) o commentari coranici, Qiṣaṣ al-Anbiyā’ o Storie dei Profeti, liste dei maggiori vizi/peccati note come al-Kabā’ir o Enormità. Con attenzione al lessico e ai contenuti estratti da questi generi, la storia di Lot viene qui declinata e la posizione degli ulema analizzata in una prospettiva diacronica. // The main goal of the following work is to investigate how Muslim tradition has shaped its view upon homosexuality by enquiring some of the grounding texts of Islam in Arabic language, an essential key to understand both Muslim tradition and the contemporary Muslim world. Particularly, this is the groundwork to comprehend how same-sex relationships are nowadays represented within Muslim contexts. Such an idea draws on modern exegetical trends, that are inviting Muslims all over the world to apply a “queer hermeneutics” on Islam’s primary sources. Despite being largely considered unwise and imprudent, such a stance shows how active the narrative upon fundamental rights and social inclusion is among both Muslim scholars and civil society. Indeed, modern exegesis perspectives meet more and more social movements’ requests, taking the issue on a transnational scale. Consequently, such intersections between modern exegesis perspectives and social movements can be noticed among Muslim-majority countries and also within Muslim Diaspora. By providing an enquiry method based on language and contents analysis, the following research begins with investigating the qur’anic story of the prophet Lot. Belonging to Judaeo-Christian tradition as well as Muslim, it is indeed a ready-reference to same-sex relationships within the Muslim world, no doubt negatively portrayed. Lot’s story occurs in many primary sources other than the Qur’an: tafsīr (pl. tafāsīr) or exegetical works, Qiṣaṣ al-Anbiyā’ known as Stories of the Prophets, major vices lists or al-Kabā’ir, Enormities. Paying attention to lexis and contents, the present research investigates such major works and recounts the story of Lot together with ulama’s viewpoints.
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Shoul-Zarghani, Maral <1996&gt. "DA DĀR AL-FATĀ AL-‘ARABĪ AL TAMER INSTITUTE: LA LETTERATURA PER L’INFANZIA IN PALESTINA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21577.

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Abstract:
Il mondo dell’editoria araba, e in particolare dell’editoria legata alla letteratura per l’infanzia e i giovani, conosce una svolta decisiva tra il 1973 e il 1974. In quegli anni una questione fondamentale smuove gli animi degli intellettuali arabi: quale futuro spetta ai giovani? Nasce così la prima e più importante casa editrice panaraba, Dār al-Fatā al-‘Arabī, che con le sue pubblicazioni per bambini si interroga sull’infanzia e su come indirizzarsi ai piccoli lettori arabi. La letteratura per l’infanzia è specchio della società in cui viene prodotta per cui le prime produzioni della casa editrice seguono da vicino la questione palestinese. Il solco tracciato da Dār al-Fatā al-‘Arabī è di impulso alla nascita di altre case editrici all’interno degli stati nazionali che danno vita ad un vero e proprio mercato editoriale. Il mondo dell’editoria in Palestina, però, ha avuto un suo sviluppo influenzato dalle questioni politiche. L’obiettivo di questa ricerca è di rintracciare le realtà dell’editoria infantile nate in un mondo caratterizzato da un lungo ed interminato conflitto, e in una società in cui il fattore demografico è di fondamentale importanza per gli sviluppi futuri, considerato l’elevato tasso di natalità della popolazione palestinese rispetto a quella israeliana: dopo un breve periodo di crescita del tasso di fertilità delle donne in Israele, nel 2018 ha raggiunto 3.09, contro 3.6 della Palestina . Quei bambini saranno gli adulti di domani. In questo campo, è stata ed è tutt’ora fondamentale l’attività di realtà editoriali e culturali come l’Istituto Tamer, la cui sede si trova nella città di Ramallah, che si occupa di aiutare la crescita dei bambini, una crescita all’insegna della lettura e dell’apprendimento. Nel fare ciò, si evidenzieranno non solo i principali attori di questo genere, scrittori e illustratori, ma anche i principali temi che vengono trattati, veicolando quegli stimoli cognitivi ed emotivi fondamentali nella crescita dei giovani. L’analisi di libri, scritti e pubblicati in periodi differenti mi permetterà di poterne rintracciare le tematiche ed evidenziare gli aspetti letterari ed artistici che verranno indagati anche sul piano formale.
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Zorgui, Asmaa <1991&gt. "Tra segni e realtà dialettali: la lingua araba dei segni." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12804.

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Abstract:
Non si può non comunicare, non esiste un comportamento che non sia comunicativo.” È il primo degli assiomi della comunicazione messi sotto definizione da Paul Watzlawick nel testo “Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi” del 1971 ispirato dalla scuola di Palo Alto. Tra i vari tipi di sistemi comunicativi si sceglie da mettere sotto tesi, quello silente basato su sguardi e gesti. Il soggetto del presente lavoro è la lingua dei segni e in particolare un progetto iniziato più di dieci anni nei paesi arabofoni. L’intento è quello di unificare per rendere standard il sistema linguistico usato dai sordi che vivono in tutti quei paesi che riconoscono a livello costituzionale l’arabo come lingua ufficiale. Può sorgere un interrogativo abbastanza comune tra gli udenti in merito all'esistenza o meno di una lingua universale e comune a tutti i sordi senza distinzione di cultura o altro. La risposta è negativa seppur positivo è il fatto che ogni lingua dei segni è in parte ispirata dalla rispettiva lingua parlata di un determinato paese. Ad esempio;il nome Treviso in lingua dei segni si indica portando le tre dita all'altezza del volto e facendo girare la mano in senso orario giocando e dividendo il nome in “tre” e “viso”. Una definizione più precisa e completa è presa in prestito da Virginia Volterra alla quale spetta il primato della definizione “lingua dei segni” nel 1987. Di seguito: “Abbiamo scelto di usare il termine lingua dei segni proprio per sottolineare che si tratta di una lingua a tutti gli effetti e per differenziarci da un tipo di tradizione che non ha mai voluto riconoscere a questa forma di comunicazione lo stesso status della lingua vocale. Se intendiamo con il termine lingua un sistema di simboli relativamente arbitrario e di regole grammaticali che mutano nel tempo e che i membri di una comunità condividono e usano per scopi diversi per interagire gli uni con gli altri,[…] per trasmettere la loro cultura di generazione in generazione, non c’è dubbio che la comunicazione usata dai sordi è una lingua” (Volterra, 1987, pp. 12-13).
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De, Sario Annalisa <1992&gt. "L'influenza della lingua araba in Italia: analisi etimologica di alcuni prestiti commerciali e scientifici." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11643.

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Abstract:
L'arrivo degli Arabi nel Mediterraneo durante l'alto Medioevo rappresenta un momento importantissimo per l' Occidente in quanto la loro cultura influenzerà in maniera significativa il mondo cristiano. La presenza araba in Italia ha contribuito alla diffusione di concetti, strumenti, materiali e tecniche del tutto nuove. Il presente studio si propone di descrivere in particolar modo l'influenza linguistica che gli Arabi hanno esercitato durante la loro dominazione nell'Italia settentrionale, presentando e analizzando, nei limiti del possibile, alcune voci di origine araba, che chiameremo arabismi, presenti nella lingua italiana. Il lavoro si apre con la descrizione dell'etimologia, la branca della linguistica che studia l'origine delle parole, e delle varie tendenze etimologiche moderne e prosegue con l'esposizione delle vicende storiche e culturali che hanno interessato l'Italia meridionale e gli Arabi. Lo studio procede con una lista di arabismi analizzati dal punto di vista storico ed etimologico, e si conclude con l'osservazione delle modalità con cui le voci arabe si sono integrate nel sistema linguistico italiano.
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Cunetto, Marco <1987&gt. "La demagogia totalitaria nel discorso zanga zanga di Mu'ammar al-Qaḏḏāfī: un approccio pragmaretorico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1551.

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Olivieri, Simona <1988&gt. "Questioni di grammatica controverse: alcuni esempi dal Kitab al-insaf di al-Anbari (m. 577/1181)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1810.

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Calamelli, Elisabetta <1985&gt. "Lingua araba e cultura marocchina in classe: il mantenimento della lingua e cultura d'origine per i figli di migranti. Storia di un'esperienza veneta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1862.

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Abstract:
Nel contesto di un’Italia plurilingue e multiculturale il tema delle seconde generazioni di migranti e di una loro inclusione nel sistema sociale ed economico italiano che ne rispetti e valorizzi specificità e competenze, è oggi una questione fondamentale per il sistema d’istruzione nazionale e per un'area caratterizzata da una forte presenza migratoria come il Veneto. Questa ricerca si propone di tracciare la traiettoria di due corsi di mantenimento della lingua e cultura d’origine per i figli di migranti arabofoni, realizzati dal 2006 ad oggi in Veneto. Nel primo caso si tratta di un progetto sperimentale, realizzato in una decina di scuole venete dal 2006 al 2009, in attuazione di un accordo di Cooperazione culturale tra il Regno del Marocco e la Repubblica italiana: in particolare la ricerca si focalizzerà sui corsi attuati nella scuola “Primo Maggio” di Treviso. Il secondo caso studiato è il corso attualmente in atto presso un’associazione marocchina che ha sede a Montebelluna, dove opera lo stesso docente inviato dal Regno del Marocco che era stato protagonista della precedente esperienza istituzionale, non rinnovata alla fine dell'a.s. 2008-2009. È stato scelto di utilizzare una metodologia di ricerca di tipo qualitativo, secondo la quale è stata svolta un’analisi approfondita dei casi di studio, attraverso la raccolta di dati e testimonianze degli attori protagonisti, lo studio del contesto e l’osservazione partecipante nella scuola dell’associazione di Montebelluna. L’obiettivo di questo elaborato è quello di analizzare alcune questioni salienti del dibattito oggi in atto sul mantenimento della lingua e cultura d’origine, a partire dall’esperienza osservata: la tesi, che è emblematicamente costruita secondo un constante dialogo tra teoria e prassi, porterà alla luce la distanza tra gli obiettivi asupicati nelle normative di riferimento e la situazione attualmente riscontrata, e si conclude con delle indicazioni precise sulle condizioni e le proposte decisive che potrebbero cambiare le sorti dell’iniziativa nel contesto specifico studiato. Infine l’elaborato si propone di aprire la strada ad un dibattito più approfondito sulle modalità e prerogative che dovrebbero caratterizzare dei corsi di mantenimento della lingua e cultura d’origine che mirino ad un’equilibrata inclusione sociale e ad una reale valorizzazione linguistica delle seconde generazioni di migranti arabofoni in Veneto.
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Negri, Andrea Maria <1986&gt. "Le maqmt indiane di Ab Bakr bin Musin Babd al-Alaw." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1964.

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Manca, Sara <1986&gt. "Resistenza in Rime: le Voci del Rap Palestinese e la Protesta in Musica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2141.

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Abstract:
Questa tesi esamina alcuni temi storico-politici e alcune problematiche legate alla società palestinese, così come essi emergono dalla produzione di alcuni gruppi rap palestinesi residenti in Israele, nei Territori Occupati e nella diaspora. Dopo un breve excursus storico sulla nascita dell’hip-hop nel contesto afro-americano, nel primo capitolo si analizza come questo genere è emerso in ambito palestinese e la sua capillare diffusione da Israele alla West Bank, da Gaza alla diaspora palestinese. Si individuano quindi i punti comuni tra il rap delle origini e quello palestinese e si presentano alcuni dei temi principali che lo caratterizzano, come la guerra, la resistenza, il terrorismo, l’esilio e il patrimonio culturale. Il corpus di fonti alla base di questo lavoro è rappresentato da otto canzoni complete e alcune parti di altri brani, le cui liriche sono analizzate ampiamente nel secondo capitolo, scelte tra la produzione di artisti palestinesi-israeliani, di Gaza e della diaspora; si tratta di testi che permettono al lettore/ascoltatore di guardare a questi temi dall’ottica dei giovani palestinesi. Come si può leggere nel terzo capitolo, il rap ha svolto la funzione di ponte tra le diverse realtà palestinesi, che ritrovano l’unità, assente a livello politico, attraverso la musica. Scelto dalla maggior parte degli artisti come strumento di resistenza non violenta, il rap ha in sé un grande potenziale, che può essere utilizzato come spinta al dialogo e alla risoluzione di conflitti. In conclusione si discute se il rap palestinese abbia effettivamente la capacità di operare in concreto il cambiamento di cui si fa portavoce.
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10

Longo, Chiara <1987&gt. "Il Cyber-attivismo nella Rivoluzione Tunisina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2384.

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Books on the topic "Letteratura araba"

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Borruso, Andrea. Arabeschi: Saggi di letteratura araba. Milano: F. Angeli, 2002.

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2

Borruso, Andrea. Arabeschi: Saggi di letteratura araba. Milano: F. Angeli, 2002.

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3

D'Afflitto, Isabella Camera. Letteratura araba contemporanea: Dalla nahḍah a oggi. Roma: Carocci, 1998.

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4

D'Afflitto, Isabella Camera. Letteratura araba contemporanea: Dalla nahḍah a oggi. Roma: Carocci, 2007.

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5

Gori, Alessandro. Studi sulla letteratura agiografica islamica somala in lingua araba. Firenze: Dipartimento di linguistica, Università di Firenze, 2003.

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6

Gabrieli, Francesco. Dal Nilo alle fontane di Roma: Saggi di letteratura araba moderna. Milano: F. Angeli, 2004.

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7

Rosella, Dorigo Ceccato, Parfitt Tudor, and Trevisan Semi Emanuela, eds. L'" altro" visto dall'"altro": Letteratura araba ed ebraica a confronto. Milano: Libreria Cortina, 1992.

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8

Lutzoni, Silvia. L'Oriente allo specchio: Per una verifica del concetto di orientalismo nella letteratura araba contemporanea. Viterbo: Sette città, 2012.

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9

Mion, Giuliano, and Durand Olivier. Una presenza, non un ricordo: Studi di lingua e letteratura araba in memoria di Sameh Faragalla. Roma: Aracne editrice, 2013.

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10

Comito, Chiara, and Silvia Moresi. Arabpop: Arte e letteratura in rivolta dai Paesi arabi. Milano: Mimesis, 2020.

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Book chapters on the topic "Letteratura araba"

1

C., L. "I. PIZZI. — Letteratura araba." In Revue de l’Orient Chrétien (1896-1946), edited by René Graffin, 148. Piscataway, NJ, USA: Gorgias Press, 2010. http://dx.doi.org/10.31826/9781463220723-014.

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2

Di Branco, Marco. "Alessandro/Ḏū 'l-Qarnayn, il paradiso e la fonte della vita nella letteratura araba medievale." In Les voyages d'Alexandre au paradis: Orient et Occident, regards croisés, 127–46. Turnhout: Brepols Publishers, 2013. http://dx.doi.org/10.1484/m.ar.1.101450.

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3

Suriano, Alba Rosa. "Introduzione." In I grandi libri della letteratura araba. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-240-6/001.

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4

Idrīs, Yūsuf. "Alcune note sulla rappresentazione della commedia." In I grandi libri della letteratura araba. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-240-6/002.

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5

Idrīs, Yūsuf. "Atto primo." In I grandi libri della letteratura araba. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-240-6/003.

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6

Idrīs, Yūsuf. "Atto secondo." In I grandi libri della letteratura araba. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-240-6/004.

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7

Pennisi, Rosa. "5 • Simboli, ripetizioni e parallelismi: osservazioni poetiche sulla novella." In I grandi libri della letteratura araba. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-598-8/005.

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8

Pennisi, Rosa. "3 • La Lampada di Umm Hāšim: contestualizzazione, trama e ricezione." In I grandi libri della letteratura araba. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-598-8/003.

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9

Ḥaqqī, Yaḥyā. "La lampada di Umm Hāšim." In I grandi libri della letteratura araba. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-598-8/009.

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10

Pennisi, Rosa. "1 • Profilo biografico dell’autore." In I grandi libri della letteratura araba. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-598-8/001.

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