Academic literature on the topic 'Letteratura croata'

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Journal articles on the topic "Letteratura croata"

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Vučetić, Zorica. "Milan Moguš, Povijest hrvatskoga književnoga jezika (Storia della lingua croata), /Globus/, Zagreb 1993, pp. 205." Linguistica 35, no. 2 (December 1, 1995): 329–31. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.35.2.329-331.

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Abstract:
Il libro del noto linguista Milan Moguš è un valido contributo alla storia della lin­ gua croata dall'iscrizione di Baška (Bašćanska ploča) fino ai nostri giorni. È la storia del croato scritto o letterario; essa è più complessa della storia della lingua standard dato che comprende anche i testi scritti la lingua dei quali non è stata soggetta alla stan­ dardizzazione. La letteratura croata, compresa in senso lato, come parte della ricca cul­ tura croata, contiene i testi scritti prima della standardizzazione, per cui in questo libro è descritto l'intero periodo della lingua croata scritta o letteraria. Alla base della lingua croata stanno tre parlate organiche (stocavo, caicavo e ciacavo) come dimostrano i testi scritti: i documenti, le lettere, le opere letterarie, le grammatiche, i dizionari ed altri testi. Nella sua storia la lingua croata era caratterizzata dalla continua compenetrazione di forti diversità e proprio da queste diversita il croato traeva una più profonda omo­ geneità. L'iscrizione di Baška (Bašćanska ploča) è un documento storico e linguistico che rappresenta con ragione il più antico monumento della lingua nazionale croata; ha tutte le caratteristiche della lingua a cavallo tra l' 11. e il 12. secolo. I primi testi nascono sul territorio del dialetto ciacavo, ma accanto ai testi con base ciacava appaiono ben presto quelli con base stocava.
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2

Avirović, Ljiljana. "La traduzione dei petrarchisti." Acta Neophilologica 33, no. 1-2 (December 1, 2000): 107–18. http://dx.doi.org/10.4312/an.33.1-2.107-118.

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Abstract:
In occasione del convegno internazionale dal titolo Tasso e i croati, svoltosi a Dubrovnik nel dicembre 1995, Tomasovié ha presentato il suo: Torquato Tasso: ljuvene rane/Le piaghe d'amore , un'antologia, con testo originale a fronte, delle migliori traduzioni in croato del vasto opus tassiano dal1580 ai giorni nostri in cui figurano traduttori (che sono a loro volta poeti, scrittori e teorici della letteratura) come Dominko Zlatarié, Ivan Gundulié, August Senoa, Ivan Mazuranié, Vladimir Nazor, Frano Cale, Ivan Slaming, Nikola Milicevié, Luko Paljetak e lo stesso Tomasovié. Si tratta di un volume in cui l'autore ha inteso raccogliere il fior fiore della traduzione croata, il cui fervore, a detta di Tomasovié, non conosce equivalenti in Europa.
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Kaksic, Nikola. "Un salterio miniato quattrocentesco dal convento di San Francesco a Zara." Eikon / Imago 5, no. 1 (June 8, 2016): 113–40. http://dx.doi.org/10.5209/eiko.73481.

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Abstract:
L'autore discute un manoscritto miniato dal convento di San Francesco a Zara. Nove fogli che caratterizzano le iniziali più rappresentative di questo manoscritto sono stati tolti nel 1974 e la loro ubicazione è sconosciuta fin da allora. Solo vecchie fotografie in bianco e nero di questo Salterio sono note nella letteratura scientifica. Con l'ausilio di particolari dei colori conservati su un rotolo di pellicola presso l'Ufficio della Conservazione a Zara, l'autore tenta di ricostruirne l'aspetto originario. Egli mette in evidenza il fatto che questo salterio non è stato analizzato a fondo o descritto consistentemente. Egli stabilisce che si tratta di un salterio liturgico (Psalterium feriale), che si distingue da un salterio biblico, e che contiene un innario (Psalterium cum hymnis). Ogni salmo e inno inizia con un’iniziale illuminata, la maggior parte delle quali sono decorative. Tuttavia, il salterio ha otto iniziali figurale (littera historiata), che l'autore analizza individualmente e stabilisce come un riflesso diretto della divisione del Salterio nei giorni della settimana liturgica. La decorazione figurale è stata data solo per le iniziali del primo salmo di ogni nuovo giorno liturgico (feria), che fanno sette in totale. Essi sono: i Salmi I, XXVI, XXXVII, LII, LXVIII, LXXX e XCVII, dove il Salmo I marca la Domenica, il Salmo XXVI il Lunedi e così via, fino alla fine della settimana liturgica. La decorazione figurale è stata data anche alla prima iniziale all'inizio del Salterio che si apre con un cosiddetto Invitatorium. Ogni iniziale figurale è descritta in dettaglio, e particolare enfasi viene data all’iniziale B nel folio 5, che rappresenta l'iniziale più ricca di tutto il Salterio. Nella sua parte inferiore c’è una rappresentazione di San Bernardino, invece di Sant'Antonio da Padova o di San Francesco come è stato suggerito. In questo lavoro, l'autore pubblica tutte le iniziali e le inserisce nel contesto dei rispettivi salmi. Il documento difrerenzia graficamente tre tipi di iniziali attraverso l'uso di differenti composizione. Le iniziali figurali, littera historiata, sono stampate in grassetto, il corsivo viene applicato alla littera dominicalis, mentre gli altri, 'littera ferialis', che costituiscono la maggior parte, sono stampati in caratteri regolare. Il colore rosso è utilizzato per una rubrica, che sono i sottotitoli che segnano le sezioni individuali del Salterio come l’Invitatorium, feria, inni, ecc. Questo permette anche coloro che non hanno il comando della lingua Croata di conoscere l'intero contenuto del salterio. Contrariamente all'opinione corrente che sostiene che il Salterio è l’opera di una scuola veneziana, e contrariamente a una visione isolata che è stato creato a Zara stessa, l'autore ritiene che il Salterio è stato creato nel cerchio di Bologna, molto probabilmente intorno al 1460 o appena dopo questa data.
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Tekavčić, Pavao. "Italianismi nella prosa non narrativa croata contemporanea: (sulle opere di Željka Čorak)." Linguistica 38, no. 2 (December 1, 1998): 149–55. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.38.2.149-155.

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Abstract:
L'autrice di cui qui ci occupiamo è una delle personalità più illustri della cultura croata attuale: storica dell'arte, specialist dell'architettura e dell'urbanesimo della Zagabria otto- e novecentesca, Željka Čorak è anche letterata, saggista, traduttrice, critica e vicepresidente del P.E.N. croato. Tra le sue opere spicca un libro di ricordi intitolato Krhotine ('Frantumi'), 1 vero capolavoro del genere, tanto artisticamente raffinato quanto profondamente vissuto e umano, dedicato dalla prima all'ultima pagina all'evocazione delle case distrutte nella II guerra mondiale (1942), alle tristi vicende successive e alla descrizione dei mille cimeli ricuperati. 2 Il volume, uscito nel 1991, è il tentativo dell'autrice di ricomporre i «frantumi», quasi i tasselli di un mosaico vivo nella memoria; una specie della Recherche du temps perdu dei nostri giorni, in sostanza Le temps retrouvé. Vi troviamo tutte le componenti dello stile di Željka Čorak presenti anche negli altri suoi scritti: intellettualismo meditativo e raffinato, vasta erudizione, abbondanza di reminiscenze (non soltanto letterarie), espressione deliberatamente indiretta, mai piatta né triviale, assenza totale di qualsiasi «marcia a vuoto», pregnanza di idee, ricchezza di associazioni. Nelle sue Krhotine vi si aggiunge una commovente affettività e una nobiltà d'animo, priva di qualunque rancore malgrado le tragedie sofferte. Con questi caratteri dello stile concorda la lingua, ricca, moderna e impressiva, lingua che non rifugge da tecnicismi, regionalismi, dialettismi e voci straniere.
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Guardiani, Francesco. "Francesco Mastriani: Due Capitoli di Storia e di Letteratura di Napoli e d’Italia." Revista de Italianística, no. 25 (June 7, 2013): 75. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i25p75-97.

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Abstract:
Apresentam-se aqui dois romances históricos de Francesco Mastriani (1819-1891), que mostram claramente o ponto de vista de muitos intelectuais após a unificação da Itália. Em particular: o primeiro romance, La figlia del croato (1867), descreve a resposta entusiástica pela anexação do Vêneto e de Veneza ao Novo Reino de Itália em consequência da terceira guerra de indipendência (1866); o segundo, Luigia Sanfelice / Due feste al mercato (1870 e 1876), esclarece, principalmente, a sensação de decepção e de desagrado provocado pelo ‘romance napolitano’ de Alexandre Dumas pai e corrige a perspectiva histórica de Dumas sobre os acontecimentos da Revolução Napolitana de 1799
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Lazzarich, Marinko. "La memoria del confine. Il motivo della patria perduta nel romanzo Il cavallo di cartapesta di Osvaldo Ramous." Quaderni d'italianistica 37, no. 2 (January 27, 2018): 125–48. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v37i2.29232.

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Abstract:
Nei testi letterari degli anni 1945–1956 che parlano dell’e­sodo degli italiani dalla città di Fiume il motivo del confine diventa il simbolo della conservazione di un’identità nazionale divisa. Al con­tempo, il tema della terra natale perduta lega direttamente la lette­ratura fiumana a quella mondiale coeva. In questo testo si propone un’analisi della letteratura della migrazione italofona e della questione dell’esodo dalla sponda orientale dell’Adriatico; in particolare, sarà osservato il costituirsi di identità individuali e di gruppo attraverso l’esperienza letteraria di convivenza propria della città di Rijeka (la Fiume di un tempo). Punto focale dell’analisi sarà il multiculturalismo nella scrittura di Osvaldo Ramous (1905–1981), autore che rappresenta la continuità della letteratura italiana autoctona di Fiume, i cui scritti portano la testimonianza dei traumi storici che hanno segnato il destino dei suoi concittadini. Attraverso una lettura critica del romanzo Il cavallo di cartapesta (1969) si tenterà un esame della dimensione estetica e so­ciologica dell’interpretazione delle doppie identità di questa città di frontiera, cosa che, nel contesto di un’Europa contemporanea senza confini interni, rende attuale la questione della tolleranza verso l’altro. di confine, storia, identità repressa, rapporti letterari italo-croati, la questione adriatica.
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Mirković, Eliana, and Tanja Habrle. "Gli scrittori della ‘Fionda’: considerazioni sull’editoria della letteratura per ragazzi in Croazia." Italica Wratislaviensia 8, no. 1 (June 30, 2017): 121–35. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2017.08.07.

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Godini, Neva. "Il punto su Sebastijan Krelj." Linguistica 27, no. 1 (December 1, 1987): 33–45. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.27.1.33-45.

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Abstract:
Come Sebastianus Krelo Austriacus si era iscritto all'Accademia di Jena nel 1557 colui che oggi viene considerato uno dei protagonisti di spicco dell'epopea pro­ testante slovena. Sono ormai parecchi anni che, nel celebrare l'anniversario del1584 nella cultura e storia slovena (anno della pubblicazione della traduzione della Bibbia ad opera di Jurij Dalmatin e della prima grammatica slovena, scritta in Iatino, Arti­ cae horulae di Adam Bohorič), non si contano ormai più libri, saggi, articoli, con­ vegni e commemorazioni varie così in Slovenia come all'estero ed in particolare a Derendingen, oggi periferia della città di Tübingen, che diventò Ia seconda patria di colui che viene considerato il padre della letteratura slovena, cioè Primož Trubar. E nella vicina città di Urach aveva sede l'importantissima tipografia dei protestanti sloveni e non: basterà ricordare che qui in soli cinque anni vennero alia stampa ben 50 tra pubblicazioni in sloveno, croato, glagolitico, italiano ecc. Ma queste dovreb­ bero essere cose abbastanza risapute. Meno conosciuta e, oseremmo dire quasi un po' trascurata in questa messe di commemorazioni, appare l'opera e l'importanza di uno dei protagonisti del protestantesimo sloveno, appunto Sebastijan Krelj.
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"L’INFLUSSO DELLE OPERE DI DANTE ALIGHIERI SULLA LETTERATURA E LA CULTURA CROATE." Studia Polensia 03, no. 03 (April 15, 2015): 13–29. http://dx.doi.org/10.32728/studpol/2014.03.03.01.

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Abstract:
Il presente saggio espone i risultati di una ricerca storico-letteraria riguardante l’influenza delle opere di Dante Alighieri sulla produzione e sulla traduzione letteraria croate. L’intento è quello di porre in rilievo l’importanza dell’influsso di Dante in Croazia, anche in considerazione del fatto che non pochi, oggigiorno, sembrano essere all’oscuro del fatto che il grande poeta-vate ebbe a soggiornare nei nostri territori, rimanendone così affascinato da volerne fare esplicita menzione nel proprio capolavoro — la Divina Commedia. Seguendo le tracce della sua fortuna in terra croata, scopriremo in tal modo che Dante Alighieri non solo ha reso possibile lo sviluppo della lingua volgare italiana, ma ha anche dato un significativo impulso allo sviluppo della lingua croata e, attraverso le traduzioni di Kombol e Kršnjavi, ha contribuito all’integrazione della Croazia nel panorama letterario europeo.
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"La creatività artistica quale strumento di emancipazione culturale. Letteratura e pittura degli italiani di Croazia e Slovenia: l’esempio di Claudio Ugussi." Studia Polensia 02, no. 02 (November 18, 2013): 25–50. http://dx.doi.org/10.32728/studpol/2013.02.02.02.

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Abstract:
L’articolo tratta della creatività letteraria e artistica degli appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana (CNI) di Croazia e Slovenia, che si manifesta nell’ambito del Concorso d’Arte e di Cultura «Istria Nobilissima» fondato nel 1967 dall’Università Popolare di Trieste e dall’Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume (dal 1991 Unione Italiana). Le Antologie delle opere premiate al Concorso, che si pubblicano annualmente dal 1968, costituiscono una fonte da consultare per conoscere le tappe del percorso di emancipazione culturale che gli italiani di Croazia e Slovenia hanno intrapreso e seguito dalla fine degli anni Sessanta dello scorso secolo a oggi. Inoltre, nell’anno in cui la Casa editrice EDIT di Fiume, fondata nel 1952, festeggia sessant’anni di attività, l’intervento pone in rilievo l’importante ruolo che l’Ente giornalistico-editoriale svolge a beneficio della Comunità. Si evidenzia in particolare il significato della pubblicazione, della ristampa e della diffusione delle opere degli autori istro-quarnerini, specialmente per il tramite della collana «Altre lettere italiane» avviata nel 2005 nella quale è evidente la volontà di coniugare la produzione letteraria e artistica degli italiani di Croazia e Slovenia per mezzo della scelta oculata della veste grafica dei volumi, curata da Daria Vlahov Horvat. Il contributo presenta inoltre un’analisi critica del romanzo La città divisa di Claudio Ugussi, che si presenta nella duplice veste di narratore e di pittore.
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Dissertations / Theses on the topic "Letteratura croata"

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mercep, neira. "Ante Tomić: Hrvatska sadaà ¡njica kroz prizmu novinarstva i knjià ¾evne obrade." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3425827.

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Abstract:
ABSTRACT The first pages of the dissertation, titled Ante Tomić: Hrvatska sadašnjica kroz prizmu novinarstva i književne obrade (Ante Tomić: Contemporary Croatia through the Prism of Journalism and Literary Shaping), are devoted to the analysis of a specific period of Croatian history, culture, and literature, i.e. the 1990s, a period when Croatia became an independent nation after the devastating disintegration of Yugoslavia. This period is characterized by the “impoverishment” of genres under the influence of the socio-cultural situation, a tendency that was particularly evident in the first five years of the 1990s. Among these genres are journalistic columns and fragmentary autobiographies, which mainly dealt with war events. The predominance of such themes is an inevitable consequence of the Croatian social context of those years of transition. The core of this dissertation is dedicated to the column, a genre which was particularly popular in daily press. Another cultural “novelty” of those years is the FAK, the Festival of Alternative Culture, which started with the beginning of the new century. The FAK is analysed as a socio-cultural, historical, literary and media phenomenon. The second chapter is devoted to a very complex and versatile protagonist of these years, Ante Tomić. A sociologist, philosopher and columnist, Tomić wrote for two magazines while being a prose writer, blogger, TV and cinema writer. This chapter provides an analysis of the writer’s main themes following a chronological order, while other important topics are presented in micro-unities, whose size changes depending on the importance of their content. The third chapter represents a bridge between the first chapter, which is devoted to themes, forms and literary dynamics in Croatian culture during the period analysed, and the second, which delves deep into the main topics of Tomić’s literary and journalistic activity. A comparative synthesis of these two aspects in Tomić’s writing is the means to provide an interpretation of Croatian society. The innumerable facts taken from real life are first studied as they appear in the writer’s literary production, and then compared with their representation in Tomić columns. Some of the writer’s peculiarities come therefore to light. An example is given by the representation of some real facts, which are dealt with in a sober and ironic way in his “humorous” novel, while being recounted with a strong vis polemica in his columns, a typical attitude of Tomić’s journalistic writing.
RIASSUNTO La tesi di ricerca intitolata Ante Tomić: Hrvatska sadašnjica kroz prizmu novinarstva i književne obrade (Ante Tomić: la realtà contemporanea croata attraverso il prisma del giornalismo e della rielaborazione letteraria) si apre con un’analisi di un periodo circoscritto della storia, cultura e letteratura croata degli anni Novanta, quando il paese, dopo la guerra che ha condotto alla disintegrazione della Jugoslavia, rinasce come paese indipendente. Questo periodo, in particolare il primo quinquennio degli anni Novanta, è caratterizzato dai generi che si “impoveriscono” alla stregua della situazione socio-culturale in cui nascono. Si tratta di “colonne” giornalistiche e di autobiografie frammentarie che hanno spesso come soggetto eventi bellici, perché è inevitabile che un contesto sociale così profondamente mutato offra nuovi temi, quelli di una società in transizione. È proprio alla “colonna”, regolare rubrica giornalistica molto diffusa nella stampa quotidiana, che è dedicata la parte principale di questa ricerca. Il passaggio del secolo porta con sé un’altra novità, il FAK, Festival della letteratura alternativa, che viene esaminato in quanto fenomeno socio-culturale, storico, mediatico, comunicativo e letterario. Il secondo capitolo invece affronta un personaggio assai complesso e versatile, sociologo e filosofo per formazione culturale e giornalista, o meglio “colonnista” (columnist) di due quotidiani, ma allo stesso tempo romanziere, narratore, blogger, sceneggiatore televisivo e cinematografico, Ante Tomić. Con un criterio dell’analisi cronologica, diciamo verticale, la tesi accosta un interessante spoglio tematico, mentre orizzontalmente si dedica a temi e argomenti concentrati in micro-unità in ragione dei loro contenuti. Il terzo capitolo della tesi ha funzione di raccordo tra il primo, che mira ad individuare forme, tematiche e dinamiche letterarie, e il secondo che mette in luce tematiche presenti nell’opera di Tomić, sia quella letteraria, sia quella giornalistica. Più precisamente, con la sintesi comparata di questi due aspetti dell’opera di Tomić, diventa possibile un’interpretazione della società croata anche attraverso la letteratura. Gli innumerevoli spunti tratti dall’attualità vengono dapprima messi a fuoco nella produzione letteraria dell’autore, e quindi comparati alla diversa rielaborazione che l’autore realizza nelle colonne giornalistiche. Emerge così, ad esempio, che i fenomeni d’attualità individuati nel romanzo “umoristico” sono trattati con un tasso di criticità e di ironia più contenuto rispetto alla forza polemica, principale strumento del Tomić giornalista.
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ESPOSITO, MATTEO. "MILJENKO SMOJE: IL CRONISTA DI SPALATO, OVVERO IL RAPPORTO TRA PERIFERIA E CENTRO TRA CAMBIAMENTI STORICI, POLITICI E DI MENTALITÀ." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/165037.

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Abstract:
The purpose of this study is to examine the Miljenko Smoje’s literary world. First of all I analyzed the particularities of Split, the city where the author lived all his life long. To better understand the mentality of the people living there I decided to follow three main paths: the historical, the geographical, and the cultural one. Infact without a deep comprehension of the culture it is even impossible to really understand the smojan work. I have focussed the attention on the concept of conflict, considered as a purposeful and inclusive attitude recognized not only in spalatian mentality, but even in all Mediterranean area. Then I described the history of spalatian dialectal literature since Marko Uvodić Splićanin till feralovci. This part of the study has been dedicated in particular to the poetics analysis of the considered authors. Finally I analyzed Miljenko Smoje’s life and work, firstly across its biography and secondly by a careful study of the most important literary works such us Naše Malo misto (Our Little place) and Velo misto (Big place). In this last part of the study I wanted to demonstrate the importance of Smoje’s work inside the cultural and literary develop not only of Split, but of Croatia and Yugoslavia in general, emphasizing and underling that the use of medias (newspapers and television) have contributed to the success of this author, very popular, but still really undiscovered and poorly studied by Croatian critics.
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Tormen, Chiara <1987&gt. "Buzzati e il mondo della cronaca giornalistica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1832.

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Gubbiotti, Ludovica <1994&gt. "La nuova ondata femminista in Cina Traduzione e analisi di un articolo di cronaca e delle lettere di ringraziamento delle "Feminist Five"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16065.

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Abstract:
This thesis concerns the translation and analysis of six texts regarding the arrest and detention of five Chinese feminists, known as the Feminist Five, in March 2015. The first text is a news article by the Chinese journalist and activist Zhao Sile, which describes the events that led to the arrest, detention and release of the five feminist activists and also their previous effort in social initiatives in the framework of the re-emerging Chinese feminist activism. It furthermore describes the international and local campaigns of support that spread out after their arrest and that led the authorities to release them after 37 days of detention. The other five texts are five letters of thanks written by the five activists after they had regained their freedom, published by the online newspaper chinadigitaltimes.net, just like the news article. In order to give further understanding of the topic of this dissertation, the translations are preceded by an introductive chapter that describes the history of the Chinese feminist movement, starting from an excursus on the society’s transformations regarding women’s rights during the 70s and 80s, which is necessary to better comprehend the current situation and the governmental policies about these matters. The chapter than focuses on the changes brought about by the UN World Conference on Women in 1995 and the following growth of non-governmental organizations and then analyses Xi Jinping’s policies in regards to women’s rights as well as the authorities’ censorship. Finally, the chapter describes the background of the Feminist Five, their arrest and its consequences. The second chapter is dedicated to the translations of the six texts, while the final one consists in a commentary where the translator describes the main characteristics of the texts, the problems of the translation process and strategies adopted in order to solve them. Because the five letters of thanks share the same typology and the same textual genre, they are analyzed all together , while a separated commentary is dedicated to the news article, because of the fact that it responds to more defined stylistic criteria.
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MUSIJA, SANELA. "Tra esperienza linguistica e testimonianza poetica. Il romanzo lirico degli anni Venti del Novecento nelle letterature serba, croata e bosniaca." Doctoral thesis, 2008. http://hdl.handle.net/11573/916980.

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Abstract:
Dopo aver analizzato il rapporto tra forme narrative brevi e lunghe e tra queste e il lirico, ci si concentra sul romanzo lirico come fenomeno rilevante nelle letterature slave meridionali negli anni '20 del '900. Particolare attenzione è dedicata all'analisi dei primi romanzi di M. Crnjanski, R. Petrovic e H. Humo.
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BELLANTONE, DANIELA. "La Cronaca di Marco. Linee storiografiche e culturali a Venezia nel XIII secolo." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11570/3133545.

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Abstract:
Oggetto di questa tesi di dottorato è la cosiddetta Marci Chronica Universalis (o Cronaca di Marco), un’operetta storiografica di taglio universale, redatta in latino alla fine del Duecento da un ignoto Marcus e incentrata sulla storia di Venezia dalla fondazione ai tempi correnti entro una cornice dedicata alle origini del mondo e alla storia della prima Chiesa. Rimasta ai margini degli studi dedicati alla cronachista medievale e utilizzata, semmai, per ricostruire il testo di ben più note compilazioni storiografiche, la Cronaca di Marco è ancora inedita, affidata a un testimone unico, il ms. It. XI 124 (= 6802) della Biblioteca Marciana di Venezia, una miscellanea di testi di interesse d’area veneta. L’opera si compone di tre libri preceduti da un Prologo: nei primi due libri si narra l’ascesa politica ed economica della Serenissima dalla leggendaria fondazione troiana (421 a.C.) fino al 1266; nel terzo, invece, che presenta una facies del tutto anomala, si ritrovano giustapposti materiali di natura differente quali importanti documenti ecclesiastici (bolle pontificie) e politici (fra cui il trattato Partitio Romaniae del 1204), brani di carattere astrologico e superstizioso, una vita dell’Anticristo, una descrizione delle pene dell'inferno, indicazioni sulle virtù terapeutiche di bagni e piante, e infine profezie varie (compresa quella tradizionalmente attribuita all'astrologo federiciano Michele Scoto e riportata anche nella Cronica di Salimbene da Parma). Sempre il terzo libro accoglie pure alcuni fatti relativi all'anno 1304, ultimo riferimento cronologico desumibile dal testo della Cronaca e utile ai fini della datazione. Il lavoro si è incentrato anzitutto sulle fonti e sulla tecnica di costruzione della Cronaca, allo scopo di saggiare la qualità storiografica dell’operetta e di individuare l’officina bibliografica di Marco, delineandone così una più limpida fisionomia culturale. Lo studio minuzioso del tessuto narrativo della Cronaca ha permesso infatti di restituire - accanto alle due fonti maggiori, peraltro già identificate nei primissimi studi ottocenteschi, ossia il Chronicon Altinate e le Estoires de Venise di Martin da Canal - tutto un reticolo di fonti minori (alcune ancora sconosciute) che costituisce l’impalcatura dell’opera. Il quadro che ne è risultato ha consentito di valutare il peso strutturante che le fonti stesse hanno esercitato sulla costruzione complessiva della Cronaca, scaturita dalla variabile interazione di tre criteri, ossia l’ordine cronologico, la contiguità tematica e la fedeltà crenologica. Sul versante dello statuto letterario dell’opera, la cui appartenenza al genere storiografico sembrava ostacolata dalla pesante ipoteca di quel III libro così anomalo, è emerso che l’opera presenta estesamente, non solo nel terzo libro, aporie contenutistiche e strutturali che inducono a ritenere la compilazione di Marco un lavoro incompiuto anche nei primi due libri, considerati invece fino a oggi come esito di una definitiva elaborazione. Quanto al terzo libro, esso costituirebbe un'appendice di materiali di scrittoio, raccolti probabilmente in vista di futuri impieghi ma rimasti in attesa di una sistemazione che di fatto non è mai avvenuta. La Cronaca di Marco che ci è giunta sarebbe insomma un’opera ancora in fieri, posta nel territorio della storiografia ma a confine con l’enciclopedismo; è un testo che presenta differenti gradi di elaborazione ma che aspirava a divenire una narrazione storica a primordiis di Venezia a integrazione e sostituzione delle precedenti entro una cornice universalistica del tutto nuova.
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Books on the topic "Letteratura croata"

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Frano, Čale, Zlatarić Dominko 1558-1613, and International Congress of the P.E.N. Clubs (59th : 1992? : Dubrovnik, Croatia), eds. Torquato Tasso e la letteratura croata. Zagreb: Croatian P.E.N. Centre, 1993.

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2

Ferluga-Petronio, Fedora. Introduzione allo studio della lingua, letteratura e cultura croata: Uvod u studij hrvatskoga jezika, književnosti i kulture = Uvod v študij hrvaškega jezika, literature in kulture. Udine: Forum, 1999.

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3

Ricorda, Ricciarda, and Alberto Zava. La detection della critica. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-455-4.

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Abstract:
I colleghi cafoscarini e gli allievi fanno omaggio a Ilaria Crotti, in occasione della sua quiescenza, di una raccolta di saggi intesa a seguire le numerose e variegate prospettive critiche e teoriche percorse dalla festeggiata che, sin dal volume del 1982 dedicato al genere poliziesco – cui qui ci si richiama nel titolo –, si era ritagliata un profilo di incisiva e raffinata detective della scena letteraria. Tra i contributi spuntano i nomi dei ‘soliti sospetti’: Buzzati, Goldoni e il panorama settecentesco, d’Annunzio, Pirandello, la letteratura di viaggio e i suoi itinerari, le dinamiche della scrittura femminile del Novecento e oltre… Il volume vuole rappresentare una prova tangibile della pluridecennale attività accademica di ricerca e di didattica della studiosa e rendere omaggio alla sua costruttiva presenza e al suo impegno costante nella vita dell’Ateneo.
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Međunarodni znanstveni skup "Književnost, umjetnost, kultura između dviju obala Jadrana" (4th c 2008 Zadar, Croatia). Književnost, umjetnost, kultura između dviju obala Jadrana, Zbornik radova s međunarodnog znanstvenog skupa Zadar, 25. rujna 2008 =: Letteratura, arte, cultura tra le due sponde dell'Adriatico, atti della giornata di studio Zara, 25 settembre 2008. Zadar: Sveučilište u Zadru, 2008.

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Congresso A.I.P.I. 14th( 2000 Split, Croatia). E c'è di mezzo il mare: Lingua, letteratura e civiltà marina : atti del 14. Congresso dell'AIPI, Spalato, Croazia, 23-27 agosto 2000. Firenze: F. Cesati, 2002.

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6

Michel, Bastiaensen, Salvadori Lonergan Corinna, and Bossche Bart van den, eds. E c'è di mezzo il mare: lingua, letteratura e civiltà marina: Atti del 14. Congresso dell'AIPI, Spalato, Croazia, 23-27 agosto 2000. Firenze: F. Cesati, 2002.

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