Academic literature on the topic 'Letteratura di viaggio'

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Journal articles on the topic "Letteratura di viaggio"

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Masetti, Lucia. "Montagne e treni: due topoi purgatoriali nel secondo Novecento italiano Lucia Masetti." Quaderni d'italianistica 41, no. 2 (June 11, 2021): 71–92. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v41i2.36772.

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Abstract:
Tanto l’ascesa al monte quanto il viaggio via treno possono assumere nella letteratura contemporanea una valenza purgatoriale. La montagna in particolare riveste un duplice valore: è il luogo dell’affermazione e del perfezionamento del singolo, e insieme apre un passaggio verso la dimensione dell’eternità, dell’essenza. Similmente il viaggio ferroviario – ideale prosecutore del viaggio per mare – costituisce sia uno strumento di esplorazione, sia una via di collegamento con l’oltremondo. Entrambi dunque assommano in sé quelle che Freud chiama pulsione di vita e pulsione di morte, la prima intesa come istanza espansiva, la seconda come ritorno all’unità indifferenziata.
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Jaran, Mahmoud. "ELIAS CANETTI E TONI MARAINI A MARRAKECH: UN VIAGGIO NELLA MEMORIA." Revista Internacional de Culturas y Literaturas, no. 14 (2013): 28–42. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2013.i14.03.

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Abstract:
Nel presente articolo, si prendono in esame due opere di due autori decisamente lontani l’uno dall’altra, ma che si incontrano negli stessi luoghi nei loro sentimenti. La prima opera è “Le voci di Marrakech” (1968), dello scrittore bulgaro di famiglia ebrea e premio Nobel per la Letteratura, Elias Canetti, mentre la seconda è “Ultimo tè a Marrakech”, un diario di viaggio uscito nel 2000, della scrittrice e poetessa italiana, Toni Maraini. Entrambi questi viaggi nel mondo arabo, sono ritratto socioculturale del Marocco contemporaneo, conditi da squarci di vita quotidiana, i quali in modi e forme differenti, offrono la possibilità di compiere una serie di analisi e di riflessioni che interessano la tesa relazione ontologica tra occidente e oriente, ma anche una vasta gamma di campi interdisciplinari: dal femminismo alla teoria postcoloniale;dalla politica ai cultural studies
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Cascio, Gandolfa, Ivana Cutugno, and Serena Vitulo. "Voci di viaggio. Un'esperienza di Photovoice con minori migranti." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (January 2021): 143–58. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-001009.

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Abstract:
L'articolo presenta un'esperienza di Photovoice realizzata nell'ambito di un programma di supporto psicosociale rivolto a un gruppo di minori stranieri non accompagnati (MSNA). Dopo una breve rassegna della letteratura, le autrici presentano il percorso, descrivendone finalità, analisi dei dati e risultati. A partire dalla proposta di raffigurare il proprio viaggio attraverso le dimensioni temporali del passato, del presente e del futuro, i 7 MSNA coinvolti hanno selezionato 20 foto esempli-ficative dei seguenti temi emergenti: l'importanza di fare advocacy sulle violenze della migra-zione forzata vissuta come esperienza disumanizzante al limite tra la vita e la morte, le peculia-rità delle identità in transito che richiedono al soggetto di integrare le esperienze fatte attraverso i luoghi e nel tempo, la questione dell'incertezza del futuro, dimensione che viene poco affron-tata nei termini di un progetto di vita, la necessità di tararsi sulla concezione occidentale della minore età, la difficoltà di stringere relazioni con gli autoctoni, le tendenze passivizzanti caratteristiche dei centri di accoglienza. In linea con le evidenze della letteratura internazionale sul Photovoice, anche rispetto al target group dei MSNA, l'esperienza realizzata suggerisce le potenzialità della metodologia con riferimento alle possibilità di esprimere il proprio punto di vista e promuovere empowerment. Le peculiarità del percorso realizzato, inoltre, hanno messo in evidenza che, accolte alcune variazioni metodologiche, il Photovoice può presentarsi come contesto capace di supportare i partecipanti nell'elaborazione dei vissuti traumatici caratteristici dei loro percorsi migratori.
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Iacobucci, Gabriella. "Il lungo viaggio di Ricci: vicende di una traduzione." Italian Canadiana 35 (August 18, 2021): 183–89. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37226.

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Abstract:
Dopo trent'anni circa dall'uscita della versione italiana di Lives of the Saints, il primo romanzo dello scrittore canadese Nino Ricci, questo articolo intende fare un bilancio di quello che ha significato per l’Autrice tradurre la trilogia di uno scrittore di origine molisana diventato poi uno degli autori più importanti della letteratura italocanadese. In esso si ripercorrono i momenti salienti di questa sua avventura letteraria e umana, spiegando quello che ha compreso, nel frattempo, a proposito della traduzione e del “ritorno”. Lo studio sottolinea inoltre, citando alcuni passi della versione italiana, con quanta originalità di invenzione poetica Ricci sia riuscito a raccontare i sentimenti racchiusi nella voce Nostos.
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Guagnini, Elvio. "Carlo Levi nella letteratura di viaggio del NovecentoAlcuni appunti." Italies, no. 17/18 (October 1, 2014): 221–35. http://dx.doi.org/10.4000/italies.4755.

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Benvenuti, Giuliana. "O novo realismo italiano: de Pasolini a Saviano." Remate de Males 34, no. 1 (April 28, 2014): 235. http://dx.doi.org/10.20396/remate.v34i1.8635844.

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Abstract:
Ridurre la comprensione della letteratura italiana contemporanea alla contrapposizione tra "ritorno al reale" e postmodernismo è perdere la complessità del quadro. Accanto ad autori che si sono mossi sulla scia di Calvino, come Tabucchi e Del Giudice, a una narrativa di consumo che ha recuperato gli schemi della letteratura di genere, a scrittori che reinterpretano in modi originali i dettami del postmodernismo, come Siti e Lagioia, convivono scritture che escono dagli schemi di genere e si ricollegano ad autori difficili da etichettare, come Pasolini, praticando nuove forme di critica. Tra gli autori di maggiore interesse c’è Roberto Saviano, in particolare la sua opera d’esordio, Gomorra. Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra (2006).
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Calzati, Stefano. "Cross-medialità odeporica: dai blogs all’intelligenza artificiale." Texto Digital 15, no. 1 (August 21, 2019): 95–111. http://dx.doi.org/10.5007/1807-9288.2019v15n1p95.

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Abstract:
In questo articolo si esplorano alcune forme di cross-medialità digitale della letteratura di viaggio: i blogs, i social network, le apps e il caso estremo in cui è una forma di Intelligenza Artificiale (IA) ad essere in controllo della stesura del testo. Dopo aver evidenziato la difficoltà di trovare una definizione condivisa degli scritti odeporici, si propone di considerarli non solo come un genere, ma anche come una prassi testuale che emerge dal viaggiare e dallo scrivere intese come pratiche sociali. Da questa prospettiva pragmatica si sottolinea il fatto che più la tecnologia è protagonista nel modo di concepire e mettere in forma (digitale) un viaggio, più tale esperienza e la sua testualizzazione sono oggettificate e trasformate in meri atti tecno-linguistici. Nel caso invece in cui un’IA è (messa) in controllo della narrazione, come l’esperimento 1 the Road mostra, si ritorna a una forma di testualizzazione che richiama gli hypomnemata degli antichi Greci, aprendo una nuova strada per una discussione sul piacere letterario, l’autorialità, e l’emergenza (forse) di un tecno-sé.
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8

Piastra, Stefano. "Da "necropoli" a capitale. Nanchino nella letteratura di viaggio italiana (1864-1937)." STORIA URBANA, no. 146 (July 2015): 69–93. http://dx.doi.org/10.3280/su2015-146004.

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9

Di Vittorio, Arianna. "Turismo 2.0: le community on line dei viaggiatori e la condivisione dell'esperienza turistica." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 4 (December 2011): 147–67. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-004010.

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Abstract:
Il paper affronta il tema della condivisione dell'esperienza turistica tramite lo strumento del web. Dallo studio di questo fenomeno emerge come aspetto chiave il significato e il ruolo che hanno le comunitÀ on line di viaggiatori nell'ottica di un nuovo scenario: il turismo 2.0. Il paper, costruito su un'ampia rassegna della letteratura č di tipo positivo-descrittivo, ma offre implicazioni prescrittive di management e policy per le imprese che operano nel settore turistico. Esso intende dimostrare il crescente valore delle attivitÀ di viral marketing in un contesto, quale quello turistico, dove il consumo del viaggio č diventato esperienza di vita che genera "valore". Tale "valore", se trasferito ad altri consumatori tramite il web, diventa fonte di informazione ed arricchimento per le altrui scelte di acquisto. Nella sua strutturazione il paper parte dal presupposto secondo cui il viaggio č esperienza e il consumatore cerca esperienze positive, per poi sostenere la tesi secondo cui le esperienze degli altri possono notevolmente influenzare le nostre scelte decisionali. Alla luce di questa rivoluzione globale dei nuovi consumatori, anche le organizzazioni turistiche colgono i nuovi risvolti di un nuovo processo d'acquisto, formulando nuove modalitÀ di promozione e vendita dei propri prodotti turistici.
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10

Bartolotta, Salvatore, and Mercedes Tormo-Ortiz. "Egeria, testimonie dello scambio epistolare tra donne nell’antichità cristiana." Estudios Románicos 28 (December 19, 2019): 47–63. http://dx.doi.org/10.6018/er/379691.

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Abstract:
Egeria was a traveler of antiquity, mulier fortis, traveler of race. Her trip took her to the end of the world, with a double motive: historical and spiritual. She left his homeland, in the Spanish Gallaecia, to his community, the uenerabiles sorores, with the Bible as a guide on his way. For three years, at the end of the fourth century, it will travel through the Holy Land and the Near East with one sole objective: the study of the Bible. The trip of Egeria is narrated in a manuscript called Peregrinatio Egeriae, found by Gamurrini in 1884 in the Italian city of Arezzo, which is actually a letter announcing a new literary style: travel literature. Egeria fu una viaggiatrice dell’antichità, una mulier fortis, una viaggiatrice di razza. Il suo viaggio la portò ai confini del mondo con una duplice motivazione, una storica e una spirituale. Lasció la sua patria, la Gallaecia hispana, la sua comunità, le uenerabiles sorores, portando con sé, durante il suo cammino, come guida, la Bibbia. Per tre anni, alle fine del IV secolo, percorse la Terra Santa e il Medioriente con un solo obiettivo: lo studio della Bibbia. Il viaggio di Egeria è narrato in un manoscritto chiamato Peregrinatio Egeriae, scoperto da Gamurrini nel 1884 nella città italiana di Arezzo, ma, in realtà, si tratta di una lettera che annuncia un nuovo genere letterario: la letteratura di viaggio.
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Dissertations / Theses on the topic "Letteratura di viaggio"

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Brugiolo, Chiara <1992&gt. "La letteratura di viaggio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17985.

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Abstract:
La letteratura odeporica è un genere riconosciuto recentemente dalla critica letteraria, nonostante il viaggio sia sempre stata una costante nella vita dell'uomo. L'elaborato, dopo aver trattato le principali tematiche della narrativa di viaggio, prende in considerazione un territorio specifico: quello calabrese. La calabria è una regione raccontata da molti autori, sia italiani che stranieri, ma in questo contesto sono stati analizzati autori autoctoni e autori italiani, confrontando le diverse visioni.
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2

Nardari, Annamaria <1961&gt. "<> La scrittura di viaggio di Cino Boccazzi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18487.

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Abstract:
La tesi si presenta come un primo studio sulla scrittura di viaggio di Cino Boccazzi medico, scrittore e viaggiatore (Aosta, 7 febbraio 1916 – Treviso, 6 agosto 2009). Lo studio si pone l'obiettivo di inserire la sua opera nella più grande tradizione della letteratura odeporica attraverso l'individuazione dei temi e degli elementi caratterizzanti del genere presenti nei suoi testi. La prima parte dell’elaborato ricostruisce il profilo biobibliografico dell’autore e presenta la sua attività di scrittore e pubblicista. La seconda parte verte sull’analisi della figura del viaggiatore. Dopo un inquadramento teorico, storico-letterario, sul tema del viaggio, vengono esaminate le motivazioni che hanno spinto l’autore a viaggiare. Viene poi affrontata l’analisi dei suoi testi odeporici cogliendo gli spunti sia di carattere letterario sia di carattere antropologico. Nella terza e ultima parte viene approfondito il suo personale itinerario attraverso i deserti, dalla raffigurazione e descrizione dello spazio paesaggistico alla rappresentazione dell’alterità, per cogliere gli aspetti narrativi, descrittivi e retorici di rilievo, al fine di dimostrare il grado di letterarietà della sua scrittura odeporica.
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3

Brocardo, Chiara <1993&gt. "L’Italia nel diario di viaggio di Zhu Ziqing. La letteratura cinese di viaggio, traduzione di Ouyouzaji 欧游杂记 (Venezia, Firenze, Pompei e Roma)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15536.

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Abstract:
Dall’inizio del ventesimo secolo numerosi intellettuali e scrittori cinesi guardano all’estero con un rinnovato interesse soprattutto verso il Giappone e poi l’Europa. In questo contesto l’Italia, essendo percepita dai cinesi come la culla della classicità e delle tradizioni più antiche, viene praticata perlopiù come meta di viaggi turistici e o di piacere rispetto ad altre destinazioni d’Europa (Francia, Germania) che erano mete scelte come approfondimenti della cultura occidentale moderna, volta al progresso scientifico, tecnologico e culturale-filosofico. In questo panorama è interessante prendere in considerazione lo scrittore cinese Zhu Ziqing, famoso poeta all’inizio del Movimento del Quattro Maggio e membro della Società di Ricerca Letteraria. Quest’autore oltre all’interesse primario per la poesia, si dedicò anche alla redazione di saggi e di testi o diari relativi ai suoi viaggi. Nel suo testo Ouyouzaji 欧游杂记 (Diario di viaggio in Europa) descrive le sue esperienze in giro per l’Europa. Nello specifico ha viaggiato anche in Italia e ha visitato le città di Venezia, Firenze, Pompei e Roma. In questa tesi, partendo dalle considerazioni generali dei cinesi che hanno viaggiato in Europa, mi concentrerò sull’autore Zhu Ziqing ed in particolare analizzerò il suo testo Ouyouzaji 欧游杂记 (Diario di viaggio in Europa) cercando di evidenziare e di far emergere l’immaginario, l’idea e la percezione dell’Europa e soprattutto dell’Italia che l’autore attraverso la sua produzione letteraria trasmetteva ai suoi lettori cinesi.
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Caselli, Cristina <1990&gt. "Unterwegs: letteratura di viaggio e turismo. Dai periploi greci ai tagebuchen tedeschi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5189.

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5

Nuzzo, Giulia. "Percorsi identitari nella letteratura di viaggio ispanoamericana. Ricardo Rojas e Gabriela Mistral." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/193.

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Abstract:
2008 - 2009
Una premessa non inedita, ma comunque importante, del lavoro di tesi è non soltanto la rilevanza della soggezione ad una vera e propria “ossessione identitaria” nella storia della cultura latinoamericana postcoloniale, ma anche, proprio in ragione della pressanza di tale “ossessione”, il fatto che questa sia stata estremamente feconda di creazioni intellettuali e artistiche. Il dibattito sulla “specificità” del “ser” latinoamericano, per la sua imponenza, per l’ampiezza degli ambiti teorici e discorsivi investiti, per l’intensità delle espressioni artistiche in cui si è riflesso, in particolare nelle sue più mature configurazioni novecentesche, probabilmente non conosce uguali in altri contesti storici segnati da dominazioni coloniali. La grandissima estensione e varietà di interventi sulla materia sollecita ulteriori contributi di studio su stagioni, vicende, autori, testi, meritevoli di indagine o approfondimenti critici, e la continuazione del dibattito attorno a più generali prospettive teoriche e metodiche. E, in questa prospettiva critica, sicuramente risulta del più grande interesse un lavoro di ricognizione sistematica che investa i modi in cui la letteratura odeporica, e più in generale l’insieme di scritture nate dall’esperienza diretta con i paesi europei (naturalmente a partire in primo luogo dalla “madre” ispanica), si sia resa un tramite privilegiato delle ricerche identitarie degli intellettuali latinoamericani. In questa direzione il lavoro di tesi aspira a presentare una prima ricostruzione analitica ed interpretazione organica dei principali testi che in proposito possono essere studiati di due diverse figure della cultura del mondo latinoamericano: l’argentino Ricardo Rojas e la ben più nota cilena Gabriela Mistral. Prima di inoltrarsi nella disamina della loro produzione segnata dalla cifra del viaggio, si è ritenuto però indispensabile disporre una sezione introduttiva che presentasse lo scenario problematico e concettuale delle discussioni attorno alle identità latinoamericane ripensate e discusse in primo luogo nel rapporto con le patrie europee, e quindi delle principali posizioni configuratesi sul versante europeo attorno alle identità nazionali, culturali, etc. In tal modo si è potuto anche presentare in iscorcio una ricostruzione dell’ampio spaccato di scritture di viaggio (e sul viaggio) di autori ispanoamericani in Europa: dunque una ricognizione di alcuni momenti nodali e altamente rappresentativi di esse è stata presentata a chiusura di tale sezione iniziale. Si è ritenuto che in tal modo questa, con tale ampia apertura panoramica, potesse assolvere alla funzione di introdurre adeguatamente le più specifiche disanime critiche delle esperienze “odeporico-identitarie” di Rojas, nella seconda sezione, e quindi della Mistral, nella terza e ultima. Tali ricognizioni possono così essere considerate anche come momenti significativi di un lavoro ulteriormente destinato all’esplorazione di un’importante costellazione di testi occasionati dall’esperienza del viaggio o dalla rivisitazione letteraria delle patrie europee nel vastissimo scenario della cultura ispanoamericana del primo ‘900. È in questo contesto problematico e critico che va rinnovatamente studiata l’importante esperienza intellettuale di Rojas, il cui impegno teorico rispose innanzitutto all’esigenza di rafforzare le strutture umanistiche della cultura della nazione argentina, della cui genealogia produceva un’impegnativa rappresentazione, certamente anche mitologizzata nel riferimento ad un principio atavico e indissolubile dell’argentinidad. L’impegno nazionalistico di Rojas non è dissociabile però da un afflato americanistico, dal riferimento ad una comune identità di vincoli genetici ed esperienze storico-culturali dei paesi ispanoamericani, dalla cifra di un “tellurismo” comune alla più parte delle coeve rivendicazioni autoctone del sud del continente: da cui la rivendicazione americanistica, peculiarmente sincretistica e universalistica, “eurindiana”, dello scrittore argentino. Rispetto a tale plesso problematico comunque è mancato nella letteratura critica sull’autore un esame adeguato delle opere emerse dal suo viaggiare, le Cartas de Europa, del 1908, ed il Retablo español, di trent’anni più tardo. Se va riconosciuta la sostanziale povertà letteraria di tali testi, non vanno elusi altri livelli in cui può essere colto un loro interesse: la dinamica gestazione della riflessione sulla “filosofia della nazione argentina” che si sarebbe espressa quasi contemporaneamente nella Restauración Nacionalista e poi in Blasón de plata, La argentinidad e Eurindia; il valore paradigmatico che assume in Retablo español l’esperienza “iniziatica” del viaggio in Spagna in direzione del processo di conciliazione tra il mondo ispaoamericano e la ex madrepatria spagnola; i caratteri e significati della profonda incidenza del debito assunto da Rojas verso l’esperienza degli intellettuali del regeneracionismo e della generación del 98 spagnola, oggetto di un sostanziale silenzio in sede critica. La vita nomadica di Gabriela Mistral si presta ad essere riattraversata, approfondita criticamente, in quanto rispose tanto alla ricerca delle forme dell’identità ispanoamericana, nelle sue radici autoctone, e nelle sue possibili coniugazioni alle culture del vecchio mondo, tanto a quella di una difficile inchiesta esistenziale, segnata dall’esperienza sradicante, ma allo stesso tempo ricca di spunti vitali, dell’«extranjería». Non è certo una novità critica che la Mistral assurse già in vita a figura esemplare del movimento americanistico, delle sue istanze telluriche, popolari e indigeniste. Tuttavia dell’essenziale navigazione di Gabriela Mistral tra diversi paesi dell’Europa sono testimonianza una serie di scritti di viaggio (di tutt’altra tempra letteraria rispetto a quelli di Rojas) anche questi non ancora sistematicamente affrontati dagli studiosi. Seguendoli ravvicinatamente si è cercato di mostrare come essi mettano sulle tracce della complicata trama di riferimenti alle patrie europee che sottendono e accompagnano la modulazione del suo ethos americanistico. L’esperienza di viaggio e d’identità della Mistral, ben diversamente da quella di Rojas, mette tra l’altro in luce un nazionalismo ispanoamericanistico in cui si copre un rapporto estremamente conflittuale con la patria cilena. D’altra parte la prosa e la poesia della poetessa cilena continueranno a nutrirsi del calore terrestre delle radici contadine della memoria della sua terra, in una vicenda complessa in cui giocano un ruolo di primo piano le esperienze delle terre mediterranee, valorizzate nel loro ancoraggio alle espressioni parche della civiltà contadina e della religiosità francescana. Nelle pagine dedicate alla Mistral si sostiene che quel suo peculiare “tellurismo” fu anche una chiave decisiva di esperienza e di lettura delle varie patrie europee divenute elettive, e che quel nomadismo avrebbe assunto infine il senso di uno stare al mondo nel contatto essenziale con la sua pura natura, irriducibile alla logica politica dell’appartenenza patria.
VIII n.s.
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6

Montagnaro, Laura <1984&gt. "Interconnessioni tra spazio e tempo nella letteratura di viaggio. Tre casi di studio: Vittorini, Levi, Moravia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8232.

Full text
Abstract:
Il lavoro si propone di indagare le interconnessioni tra il piano spaziale e temporale nella letteratura di viaggio attraverso l'analisi di tre casi di studio collocabili nell'arco del Novecento: il resoconto del viaggio in Sardegna di Elio Vittorini (Sardegna come un'infanzia), quello esito dell'esperienza sovietica di Carlo Levi (Il futuro ha un cuore antico. Viaggio nell'Unione Sovietica) e i resoconti dei viaggi africani di Alberto Moravia (A quale tribù appartieni?; Lettere dal Sahara; Passeggiate africane). Il focus dell'attenzione è posto sulle modalità attraverso cui una realtà nuova e sconosciuta viene letta dall'autore attraverso le lenti del tempo. Sono analizzati i processi che attivano i richiami e i riferimenti al tempo passato, che può configurarsi come il tempo dell'infanzia e del sogno (Vittorini), del mito e della comunanza di origini (Levi), ma può assumere anche i tratti dell'assenza di storia (Moravia).
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Veneri, Toni. "Geografia di stato. Il viaggio rinascimentale da Venezia a Costantinopoli fra letteratura e cartografia." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4590.

Full text
Abstract:
2009/2010
Il procedimento innovativo di spazializzazione testuale che emerge a Venezia nel Cinquecento e caratterizza il nuovo trattamento rinascimentale delle informazioni geografiche, trova nell’Oriente e nel suo ampio e stratificato bagaglio di conoscenze precostituite un ambito privilegiato di applicazione, che si sviluppa lungo tre principali direttrici (Gerusalemme, Cambaluc, Bisanzio). Nel contesto di un declino delle utopie religiose (esemplificato dall’incontro fra il geografo Giovanni Battista Ramusio e il falso messia David Reubeni), di una rivalutazione dell’utopia politica imperiale (la riproposizione, da parte di Ramusio, dei viaggi di Marco Polo) e della tecnica di spazializzazione geografica del racconto medievale (il cronotopo storiografico dellla Quarta Crociata fissato dal figlio di Giovanni Battista, Paolo Ramusio), un importante investimento teorico e simbolico viene condotto nel Rinascimento – e attraverso i generi più diversi della produzione geografica e cartografica di cui la città è all’epoca capitale indiscussa – sull’itinerario che da Venezia si snoda lungo l’Adriatico orientale e, a seconda delle circostanze, attraversa i mari Ionio ed Egeo oppure valica per via di terra i Balcani, per raggiungere infine Costantinopoli, capitale dell’impero ottomano. Pellegrinaggio moderno e secolarizzato, questo viaggio si offre alla descrizione e al racconto, e quindi all’analisi, come oggetto unitario e discorsivo da contestualizzare nell’ambito umanistico del rinnovamento cinquecentesco delle conoscenze geografiche, della nascita dell’istituto diplomatico veneziano e dell’elaborazione di nuovi generi di scrittura letteraria. Il valore della ricerca e dell’individuazione di questo corpus si giustifica alla luce sia del suo significato quantitativo (l’itinerario da Venezia a Costantinopoli è quello che, soppiantando il tradizionale pellegrinaggio in Terrasanta, viene più descritto e narrato in assoluto durante il Rinascimento) sia del suo significato qualitativo (è il terreno di scrittura e rappresentazione in cui si sviluppa la moderna geopolitica, si promuove un discorso imperialista veneziano, si mettono alla prova nuove concettualizzazioni geografiche, si gettano le fondamenta del futuro discorso orientalista e della scrittura etnografica in generale). Oltre alle evidenti ragioni politiche ed economiche che giustificano la pratica di questo viaggio – ma non la sua incessante riscrittura – è possibile individuare gli elementi testuali che concorrono ad attribuire all’itinerario in questione un’immagine e una densità simbolica senza eguali: un contenuto utopico, veicolato principalmente dalla rappresentazione cartografica e dalle descrizioni impersonali, legato tanto al mito di Venezia quanto a quello imperiale di Costantinopoli e alla fortuna della rappresentazione idealizzata dell’isola come microcosmo; un corrispondente contenuto eterotopico che invece emerge dai racconti in prima persona che registrano l’esperienza materiale dei viaggiatori in quegli stessi spazi trasformati in luoghi dalla loro presenza; contenuti che vengono entrambi potenziati da drammatizzazioni storiografiche che svolgono un preciso ruolo politico e propagandistico nell’agenda governativa della Repubblica. Da un punto di vista metodologico questo corpus incoraggia l’integrazione di tre modalità di approccio critico (storico-letterario, teorico, interdisciplinare) che prevedono altrettanti terreni d’indagine: 1) L’analisi testuale delle descrizioni e dei racconti del viaggio cinquecentesco a Costantinopoli, nella loro graduale acquisizione di autonomia formale e nelle conseguenti possibilità di contaminazione, si articola in tre momenti, uno strategico (i quadri, le descrizioni), uno tattico (i racconti, le narrazioni), uno discorsivo (pellegrinaggi e viaggi in Oriente): dall’emergenza di una nuova inquadratura dell’area non contemplata in precedenza né dalla cartografia nautica né da quella tolemaica, alla visualizzazione in sequenza delle tappe del viaggio che negli isolari e nelle raccolte di vedute funge, oltre che da possibile alternativa cosmografica (la frammentazione in microcosmi insulari contro o a complemento della visione totalizzante della cartografia tolemaica), da inventario delle possessioni marittime veneziane, veicolo del mito di Venezia cui risponde l’immagine in bilico fra utopia e distopia della capitale ottomana; dalla pura descrizione degli scali offerta dai portolani e amplificata dalla stabilità e dalla razionalizzazione della pagina stampata, al graduale sganciamento, grazie al bilanciamento fra istanza narrativa e “medaglioni” geografici, del racconto di viaggio sia dai “blocchi” descrittivi tipici della prosa diplomatica e della trattatistica etnostoriografica sui turchi (il testo preliminare), sia dalla pura contingenza cronachistica praticata dagli stessi autori, tutti uomini di stato, ambasciatori, segretari o loro accompagnatori, nella scrittura dei loro dispacci al governo; dalla formalizzazione e standardizzazione dei capitoli descrittivi che permette di classificare le strategie all’opera nei racconti di viaggio, all’emergenza dei luoghi irripetibili dell’esperienza, ovvero delle tattiche dei viaggiatori, per i quali è possibile solo una casistica topologica in cui prendono risalto le eterotopie sottintese (Venezia), o annunciate ma raramente realizzate (Costantinopoli, il Serraglio), i luoghi della metastruttura rituale del viaggio, quelli che ne assicurano il regolare svolgimento (alloggi, luoghi di ristoro, mezzi di trasporto, chiese e luoghi istituzionali), le paratopie spesso drammatiche che invece ostacolano o ritardano il viaggio (tempeste, intemperie, aggressioni, incidenti), i luoghi che emergono per un salto nel tempo, in un passato collettivo o personale (eterocronie antiquarie, politiche, familiari), e luoghi invece in cui il viaggiatore valuta o gode direttamente del paese visitato senza descriverlo in maniera distaccata e impersonale. 2) A questa analisi storica e testuale si accompagna un’interrogazione teorica sulle nozioni applicate dalla critica per descrivere i cambiamenti epistemologici collegabili a questi testi: la scomparsa di elementi storici e religiosi (Lefebvre) da uno spazio rinascimentale fondamentalmente quantitativo e perciò da contrapporre al mondo prevalente in età medievale (Farinelli), a quello spazio di localizzazione (Foucault) strutturato su rapporti oppositivi fra luoghi qualitativi che si caratterizzano per una densità simbolica provocata dalla drammatizzazione e dalla presenza manifesta del corpo (Tuan), una competizione che dà vita al racconto di viaggio come bilanciamento o tensione fra strategie e tattiche (Certeau), fra descrizione e narrazione (Marin); l’elaborazione, in queste operazioni di spazializzazione rinascimentale, di un nuovo nesso fra spazio e tempo storiografico (il cronotopo), che chiama in causa il ruolo stesso di quest’ultimo nell’ambito della ricerca (i concetti neostoricisti di aneddoto e master narrative); infine l’utilità che queste categorie svolgono nell’individuare il viaggio da Venezia a Costantinopoli come un discorso che rappresenta storicamente uno sviluppo in controtendenza nella secolarizzazione di un precedente discorso sul viaggio (la peregrinatio medievale) sfociato nel meraviglioso periplo orientale, e allo stesso tempo una riserva di immagini che verranno risemantizzate, attraverso una loro esotizzazione, dal più tardo discorso europeo sul viaggio in Oriente (l’orientalismo). 3) L’individuazione e la valorizzazione di un corpus unitario e non univocamente letterario, ma anche cartografico e variamente scientifico o divulgativo, tanto manoscritto quanto a stampa, in relazione a un sistema umanistico di articolazione dei saperi mal tollerante rigide distinzioni disciplinari. Questo il contributo più importante che la tesi vuole offrire: oltre a indicare nella loro coerente totalità un insieme disperso di testi – alcuni dei quali per niente studiati o laddove oggetto di attenzione, frammentati in funzione di ristretti obiettivi disciplinari di volta in volta diversi – attirare l’attenzione sulle potenzialità teoriche ma anche storiografiche dell’analisi letteraria nella comprensione del ruolo politico e culturale svolto da questo corpus, fondamentale nella cultura europea per la definizione della propria geografia in base a una nuova idea di spazio e a nuove emergenti figure di alterità; mostrare che anche gli studi rinascimentali possono contribuire a dibattiti molto attuali su cosa sia lo spazio, dibattiti che sembrano esigere sempre di più operazioni di storicizzazione. Il repertorio bibliografico, pensato anche per alleggerire il discorso, offre infine uno stato aggiornato della bibliografia relativa ai testi e ai loro autori, permettendo di ripercorrerne il sostanziale intreccio in maniera più sequenziale.
XXII Ciclo
1981
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8

Postiglione, Jessica. "Il popolo finlandese nella letteratura umoristica: proposta di traduzione di “Xenophobe's guide to the Finns”." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9821/.

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Abstract:
Nel presente elaborato è analizzato il popolo finlandese attraverso la traduzione in italiano della guida umoristica "Xenophobe's guide to the Finns". L'analisi consiste in un primo capitolo sull'approfondimento del viaggio e della letteratura ad esso ispirata fino ai giorni nostri. Il secondo capitolo è incentrato sul popolo finlandese e gli stereotipi che lo caratterizzano, e il terzo analizza le difficoltà riscontrate nella traduzione.
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9

Pasin, Chiara <1991&gt. ""Fra intime forèste de respiri" Viaggio nella poesia dialettale di Mario Meneghini." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15997.

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Abstract:
Mario Meneghini, poeta vicentino inedito, si è fatto conoscere inviando i suoi lavori a numerosi concorsi letterari e ottenendo molti premi. Autodidatta, operaio saldatore di professione, ha accompagnato gli eventi più importanti e significativi della sua vita con poesie scritte nel suo dialetto, parole guidate da una visione originale, passionale e profonda di ciò che lo circonda. Il saggio introduttivo si preoccupa di indagare nella vita dell'autore, di cogliere gli spunti ambientali che possono averlo stimolato, di analizzarne le raccolte e i singoli componimenti sia dal punto di vista contenutistico che da quello della metrica e dello stile. Verrà data particolare attenzione all'uso peculiare del dialetto veneto (di origine vicentina e, nello specifico, scledense) e alle scelte effettuate dal poeta per rendere correttamente la grafia della lingua. Dopo qualche nota sullo studio delle fonti scritte, verranno inserite le raccolte e le poesie prese in considerazione nell'analisi precedente.
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10

Bevilacqua, Marco <1984&gt. "Tre vicentini in America. La scrittura di viaggio di Guido Piovene, Antonio Barolini e Goffredo Parise." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3418.

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Books on the topic "Letteratura di viaggio"

1

Farnetti, Monica. Reportages: Letteratura di viaggio del Novecento italiano. Milano: Guerini studio, 1994.

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Letteratura di vino: Un viaggio enoico tra le pagine della letteratura d'Italia. Firenze: Franco Cesati editore, 2014.

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3

Lodovica, Braida, ed. Amici di carta: Viaggio nella letteratura per i ragazzi. Milano: Università degli studi di Milano, 2007.

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Enrica, D'Agostini Maria, Biondi Carminella, Università di Parma, Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg, and Convegno La letteratura de viaggio (1986 : Parma, Italy), eds. La Letteratura di viaggio: Storia e prospettive di un genere letterario. Milano: Guerini, 1987.

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5

Cinquegrani, Alessandro, and Ilaria Crotti. «Un viaggio realmente avvenuto». Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-344-1.

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Abstract:
Nell’occasione della quiescenza di Ricciarda Ricorda, i colleghi cafoscarini e gli allievi le fanno omaggio di una raccolta di saggi, ispirata nel titolo a un assioma della stessa festeggiata, che cioè la letteratura di viaggio (uno dei campi di indagine da lei prediletti) debba trattare di «un viaggio realmente avvenuto». Sull’odeporica si concentra soprattutto la seconda parte di questo volume, laddove la prima tocca argomenti e periodi più ampi, ma pur sempre intersecantisi con l’attività di ricerca della studiosa, dalla letteratura di genere a quella migrante, dall’amato Settecento agli scrittori contemporanei. Il libro dedicato a Ricciarda Ricorda vuole anche onorare, come scrive il Rettore nella pagina introduttiva, l’attività da lei profusa nella gestione dell’Ateneo, e insieme le sue singolari doti di rigore, competenza, abnegazione, disponibilità al dialogo e, non ultimo, il garbo.
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6

La letteratura di viaggio in Italia: Dal Settecento a oggi. Brescia: Editrice La Scuola, 2012.

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7

Racconti di spaesamento: Indagini sulla letteratura siciliana e sul viaggio. Acireale: Bonanno, 2012.

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8

Scarca, Diego. Agli antipodi dell'Occidente: Letteratura di viaggio e antropologia, 1789-1815. Paris: H. Champion, 1995.

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9

Isenburg, Teresa, and Renato Pasta, eds. Immagini d'Italia e d'Europa nella letteratura e nella documentazione di viaggio nel XVIII e nel XIX secolo. Florence: Firenze University Press, 2004. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-028-3.

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Abstract:
Il libro raccoglie gli interventi al seminario 'Immagini d'Italia e d'Europa nella letteratura e nella documentazione di viaggio nel XVIII e XIX secolo, svoltosi presso il Dipartimento di Studi Storici e geografici dell'Università di Firenze nel 1999-2001. Viene affrontato il problema della costruzione dei confini (politici, amministrativi, linguistici, religiosi) in Europa e in Brasile dal Medioevo agli inizi del Novecento, con particolare riguardo al periodo tra XVII e XVIII secolo. Il tema della costituzione delle frontiere è un classico dei rapporti tra storia e geografia e coinvolge l'intera gamma delle scienze umane, offrendosi al confronto con i risultati internazionali della ricerca.
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10

L'immagine dell'Islam nella letteratura di viaggio tedesca tardomedievale: Prospettive a confronto. Göppingen: Kümmerle, 2005.

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Book chapters on the topic "Letteratura di viaggio"

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Manenti, Lorenzo. "Storia di un paradosso. Il mito di Giorgio Luti in Età Moderna." In Le vestigia dei gesuati, 267–81. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-228-7.19.

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Abstract:
The essay resumes, with new historical sources, the research concerning the biography of the Sienese Jesuat Giorgio Luti, the prophecy of 1491 attributed to him and the exegetical evolution of this text in the Modern Age, published in Giorgio Luti da Siena a Lucca. Il viaggio di un mito fra Umanesimo e Controriforma, Siena, Accademia degli Intronati (Monografie di storia e letteratura senese, XV) 2008. The essay is divided into two parts. The first is a study of historical sources on Giorgio Luti in the Venetian area. The second part is dedicated to the study of historians from Lucca who lived between the XVI and XVIII centuries: Gherardo Sergiusti, Giovanni Cividale, Giuseppe Bonafede and Giovanni Domenico Mansi. They paid attention to the content of the Sienese prophecy for the description about wars and devastation of the Towers of Lucca, the conversion of Islamic peoples to Christianity, thanks to a company of Lucca men and women, attributing a meaning of political pacification and religious palingenesis. Overall, however, the evolution of the myth about Giorgio Luti, paradoxically, reflects in particulary the identity crisis of the Jesuats between the XV and XVI centuries.
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Fiore, Peppe. "Il trip report come sottogenere della letteratura di viaggio." In La scommessa psichedelica, 75–92. Quodlibet, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv18phgjn.5.

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Nider, Valentina. "Il viaggio dell’Imperatrice Margherita Teresa nella Relatione della Città e Stato di Milano (1666) di Galeazzo Gualdo Priorato Con uno sguardo alla Historia di Leopoldo Cesare (1670-1674) e alle relazioni italiane e spagnole coeve." In La res publica di Galeazzo Gualdo Priorato (1606-1678) Storiografia, notizie, letteratura. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-627-5/006.

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Abstract:
One of the goals in the itinerant career of Galeazzo Gualdo Priorato is the appointment as historian of the Austrian court of which the Historia of Leopoldo Cesare (1670‑1674) is an important proof. It contains materials already used in the Relatione della Città e Stato di Milano (1666), including the report of the journey of Empress Margaret Theresa from Madrid to Vienna to marry her uncle Leopold I of Habsburg. This section, although hastily added to the volume when the wedding procession pass in Milan, constitutes an ‘official’ version of the journey, overcoming the fragmentation and the local perspective of contemporaries short anonymous Spanish and Italian broadsheets focused on local aspects.
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