Academic literature on the topic 'LETTERATURA LATINA MEDIEVALE E UMANISTICA'

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Journal articles on the topic "LETTERATURA LATINA MEDIEVALE E UMANISTICA"

1

Pucci, Joseph. "Letteratura latina medievale (Secoli VI-XV): Un manuale. Claudio Leonardi." Speculum 80, no. 1 (January 2005): 260–62. http://dx.doi.org/10.1017/s0038713400007193.

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2

Psaki, F. Regina. "Femina dulce malum: La donna nella letteratura medievale latina (Secoli X-XIV). Josip B. Percan." Speculum 81, no. 4 (October 2006): 1242–43. http://dx.doi.org/10.1017/s003871340000484x.

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3

CROTTO, Alberto. "Per un’informatica umanistica applicata alla ricerca degli acrostici in letteratura latina. Un case study ad Apul. Met. 9.8." Giornale Italiano di Filologia 73 (January 2021): 203–10. http://dx.doi.org/10.1484/j.gif.5.126016.

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4

Haarer, F. K. "E. Amato Ed.Rose di Gaza. Gli scritti retorico-sofistici e le Epistole di Procopio di Gaza (Hellenica. Testi e strumenti di letteratura greca antica, medievale e umanistica 35). Alessandria: Edizioni dell'Orso, 2010. Pp. x + 697. €80. 9788862742337." Journal of Hellenic Studies 133 (2013): 304–5. http://dx.doi.org/10.1017/s0075426913001328.

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5

Maxson, Brian Jeffrey. "Il greco a Firenze e Pier Vettori (1499–1585). Davide Baldi. Hellencia: Testi e strumenti di letteratura greca antica, medievale e umanistica 53. Alessandria: Edizioni dell’Orso, 2014. vi + 186 pp. €18. - La nascita del Rinascimento a Firenze. Anna Canonica-Sawina. Storie d’Italia 6. Florence: Franco Cesati Editore, 2014. 200 pp. €22." Renaissance Quarterly 69, no. 2 (2016): 635–37. http://dx.doi.org/10.1086/687615.

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6

Frank, Maria Esposito. "Leonardo Dati, Hyempsal Ed. Aldo Onorato. (Quaderni di filologia medievale e umanistica, 3.) Messina: University degli studi di Messina — Centra interdipartimentale di studi umanistici, 2000. 4 pis. + 181 pp. IL 40,000. ISBN: 8-87541-08-6. - Martini Philetici, In corruptores Latinitatis Ed. Maria Agata Pincelli. (Edizione nazionale di testi umanistici, 4.) Roma: Edizioni di Storia e Letteratura, 2000. xlvi + 131 pp. IL 44,000. ISBN: 88-87114-45-5. - Roberta Bargagli, Bartolomeo Sozzini giurista e politico (1436-1506) (Quaderni di “Studi Senesi,” 92.) Milano: Dott. A. Giuffre Editore, 2000. xiv + 255 pp. IL 40,000. ISBN: 88-14-08218-9." Renaissance Quarterly 55, no. 1 (2002): 295–98. http://dx.doi.org/10.2307/1512542.

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7

Collin, Franck. "Edoardo D’Angelo, La Letteratura latina medievale. Una storia per generi." Cahiers de recherches médiévales et humanistes, June 26, 2011. http://dx.doi.org/10.4000/crm.12297.

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Dissertations / Theses on the topic "LETTERATURA LATINA MEDIEVALE E UMANISTICA"

1

Villacara, Giulia <1994&gt. "I carmina latina di Giovanni Pico della Mirandola: traduzione, analisi e commento della produzione latina in versi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18706.

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Abstract:
I carmina latina di Giovanni Pico della Mirandola: una produzione, ricca di rimandi classici e intrisa di un'esperienza biografica importante, ma purtroppo giunta a noi in modo lacunoso. L'obiettivo della ricerca è quello di costruire un corpus dei componimenti latini attribuibili all'autore, facendo riferimento alle principali edizioni moderne che ne hanno curato l'analisi in precedenza. L'elaborato prende avvio da un excursus biografico di Pico e, esponendo le tematiche e le caratteristiche principali della sua produzione letteraria, si prefigge l'obiettivo di tracciare un quadro il più completo possibile della produzione latina in versi. Si fornirà pertanto una traduzione e un'analisi accurata, cogliendo i più rilevanti aspetti culturali, letterari e biografici.
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2

Pichenstein, Serena. "Le vitae medievali di Romedio." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2013. https://hdl.handle.net/11572/367876.

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Abstract:
Romedio e il dibattito storiografico: Il presente lavoro nasce dal desiderio di affrontare la questione romediana in un’ottica nuova, che unisca l’approfondimento della tradizione ad uno studio dei racconti agiografici di Romedio secondo un approccio culturale più vasto. Nello specifico, in una prima parte ci si propone di inquadrare la questione romediana attraverso il dibattito storiografico che nelle diverse epoche ha permesso di delineare come estremamente problematico e assolutamente non univoco il profilo dell’eremita anaune, a rischio di ideologizzazioni e strumentalizzazioni politiche della sua figura. Le agiografie medievali di Romedio: Lo sviluppo della tesi parte dall’analisi della tradizione medievale delle leggende romediane. Dopo aver presentato ciascuna Vita, sia dal punto di vista dei manoscritti che delle edizioni a stampa, si riconosce quale obiettivo principale l’opportunità di approfondire lo studio dell’ultima agiografia dell’eremita anaune, denominata in questa sede come versione K, in virtù della scoperta che la leggenda romediana riportata dal manoscritto sangiorgiano della biblioteca di Karlsruhe (K = Karlsruhe, Badische Landesbibliothek, St. Georgen 14, ff. 1r -10r) ci consegna la più recente e la più interessante agiografia, frutto della contaminazione di due versioni precedenti, corrispondenti alle Vitae BHL 7144 e 7145. L’edizione della vita K: L’allestimento dell’edizione della vita K verte attorno a due questioni fondamentali: si unisce infatti la problematica di un’agiografia attestata da un codex unicus allo studio del codice illustrato. Dopo aver riconosciuto la stretta corrispondenza che l’agiografia K intesse con le 10 illustrazioni che la accompagnano, si individua un rapporto biunivoco tra il testo e le immagini, tale però da superare, nelle suggestioni visuali introdotte, il contenuto veicolato dal solo testo scritto. Le icone biografiche: Per questa ragione si è scelto di connettere lo studio storico –letterario delle leggende romediane al contributo di ulteriori discipline quali la paleografia, ma soprattutto agli studi iconografici e storico –artistici. Si è rilevato molto proficuo il confronto con la tradizione iconica di matrice orientale. Nello specifico si è proposta una connessione tra le illustrazioni del codice K e le tradizionali celebrazioni in occasioni delle feste dei santi: si è potuto stabilire un netto parallelismo tra l’esposizione delle icone biografiche dei santi durante la pubblica lettura delle loro agiografie, affinché il fedele, immerso nella contemplazione del ritratto venerabile, potesse trovare conferma e motivo di riflessione nella corrispondenza dei fatti narrati dall’agiografia con gli episodi più significativi rappresentati iconograficamente. Considerato quindi l’allestimento codicologico della Vita di Romedio riportata dal manoscritto di Karlsruhe, pare di assistere alla proposta, all’interno di un manoscritto illustrato, dell’usanza delle icone biografiche. Suggestioni fantastiche e meravigliose: Terminato lo studio di K è parso opportuno un ulteriore raffronto con l’intera tradizione medievale delle leggende agiografiche romediane, dal quale è emerso come le suggestioni fantastiche e meravigliose appaiano come elemento prioritario. Le 5 agiografie propongono un ritratto di Romedio tracciato sulla base di nuclei narrativi comuni: il rapporto con Vigilio, il nascere della vocazione, la santità della vita eremitica, l’eccezionalità della sua esistenza. Pur nella specificità di ciascuna Vita, le 5 leggende romediane trovano così nell’elemento narrativo l’elemento unificante. Il gusto del narrare si riconosce infatti nella costante e crescente proposta di suggestioni fantastiche e meravigliose. Le peculiarità individuate all’interno della versione K apparivano infatti in nuce già nella versione più antica della Vita di Romedio, contenuta nel Liber epilogorum in gesta sanctorum di Bartolomeo da Trento, dove l’autore trecentesco dichiarava esplicitamente come l’intento di delectatio accompagnasse il proposito dell’edificatio fidelium. Partendo così dall’identificazione, secondo la classificazione di Le Goff, di scenari fantastici e corrispondenti al sentire medievale, le suggestioni meravigliose all’interno delle agiografie romediane individuano un motivo estremamente interessante e produttivo.
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Salis, Sabrina <1974&gt. "Manoscritti medievali in lingua latina della Biblioteca del Museo Correr di Venezia." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/804.

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4

Saiani, Gaia Sofia. "La «Passio XII fratrum qui e Syria venerunt». Studio, esame della tradizione manoscritta, edizione critica." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2016. https://hdl.handle.net/11572/368410.

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Abstract:
This paper has sought to establish the critical edition of the so called «Acta XII sociorum» (BHL 1620-1621, 1622b, 1622d e 6955),better known as «Passio XII fratrum qui e Syria venerunt», through the philological, palaeographical, historical and hagiological analysis of the available manuscript tradition. This research was intended, therefore, to retrace and re-discuss all historiographical literature on the subject so far published, with the aim to deliver a brief but detailed status quaestionis. He then proceeded to the collation of the text of all witnesses in the manuscript tradition, to the recensio and to the scrutiny of the variants, and to the identification of errors. This has allowed for the creation of a stemma modicum, thus leading to the identification of two families (? e ?). With special appendix is provided ??the critical edition of the texts corresponding to BHL 1621 and 1622f, hitherto unpublished.
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Giacomozzi, Christian. "Otlone di Sant'Emmerano, Vita sancti Nicolai (BHL 6126). Edizione critica, traduzione e commento." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2018. https://hdl.handle.net/11572/367972.

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Abstract:
Prima edizione critica di una Vita latina di San Nicola di Myra, celebre taumaturgo di origine turca. Si tratta inoltre dell'unica opera inedita del monaco benedettino Otlone di Sant'Emmerano, originario di Ratisbona, vissuto nel secolo XI.
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Pichenstein, Serena. "Le vitae medievali di Romedio." Doctoral thesis, University of Trento, 2013. http://eprints-phd.biblio.unitn.it/911/1/LE_VITAE_MEDIEVALI_DI_ROMEDIO_-_Tesi_di_Dottorato_di_Serena_Pichenstein.pdf.

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Abstract:
Romedio e il dibattito storiografico: Il presente lavoro nasce dal desiderio di affrontare la questione romediana in un’ottica nuova, che unisca l’approfondimento della tradizione ad uno studio dei racconti agiografici di Romedio secondo un approccio culturale più vasto. Nello specifico, in una prima parte ci si propone di inquadrare la questione romediana attraverso il dibattito storiografico che nelle diverse epoche ha permesso di delineare come estremamente problematico e assolutamente non univoco il profilo dell’eremita anaune, a rischio di ideologizzazioni e strumentalizzazioni politiche della sua figura. Le agiografie medievali di Romedio: Lo sviluppo della tesi parte dall’analisi della tradizione medievale delle leggende romediane. Dopo aver presentato ciascuna Vita, sia dal punto di vista dei manoscritti che delle edizioni a stampa, si riconosce quale obiettivo principale l’opportunità di approfondire lo studio dell’ultima agiografia dell’eremita anaune, denominata in questa sede come versione K, in virtù della scoperta che la leggenda romediana riportata dal manoscritto sangiorgiano della biblioteca di Karlsruhe (K = Karlsruhe, Badische Landesbibliothek, St. Georgen 14, ff. 1r -10r) ci consegna la più recente e la più interessante agiografia, frutto della contaminazione di due versioni precedenti, corrispondenti alle Vitae BHL 7144 e 7145. L’edizione della vita K: L’allestimento dell’edizione della vita K verte attorno a due questioni fondamentali: si unisce infatti la problematica di un’agiografia attestata da un codex unicus allo studio del codice illustrato. Dopo aver riconosciuto la stretta corrispondenza che l’agiografia K intesse con le 10 illustrazioni che la accompagnano, si individua un rapporto biunivoco tra il testo e le immagini, tale però da superare, nelle suggestioni visuali introdotte, il contenuto veicolato dal solo testo scritto. Le icone biografiche: Per questa ragione si è scelto di connettere lo studio storico –letterario delle leggende romediane al contributo di ulteriori discipline quali la paleografia, ma soprattutto agli studi iconografici e storico –artistici. Si è rilevato molto proficuo il confronto con la tradizione iconica di matrice orientale. Nello specifico si è proposta una connessione tra le illustrazioni del codice K e le tradizionali celebrazioni in occasioni delle feste dei santi: si è potuto stabilire un netto parallelismo tra l’esposizione delle icone biografiche dei santi durante la pubblica lettura delle loro agiografie, affinché il fedele, immerso nella contemplazione del ritratto venerabile, potesse trovare conferma e motivo di riflessione nella corrispondenza dei fatti narrati dall’agiografia con gli episodi più significativi rappresentati iconograficamente. Considerato quindi l’allestimento codicologico della Vita di Romedio riportata dal manoscritto di Karlsruhe, pare di assistere alla proposta, all’interno di un manoscritto illustrato, dell’usanza delle icone biografiche. Suggestioni fantastiche e meravigliose: Terminato lo studio di K è parso opportuno un ulteriore raffronto con l’intera tradizione medievale delle leggende agiografiche romediane, dal quale è emerso come le suggestioni fantastiche e meravigliose appaiano come elemento prioritario. Le 5 agiografie propongono un ritratto di Romedio tracciato sulla base di nuclei narrativi comuni: il rapporto con Vigilio, il nascere della vocazione, la santità della vita eremitica, l’eccezionalità della sua esistenza. Pur nella specificità di ciascuna Vita, le 5 leggende romediane trovano così nell’elemento narrativo l’elemento unificante. Il gusto del narrare si riconosce infatti nella costante e crescente proposta di suggestioni fantastiche e meravigliose. Le peculiarità individuate all’interno della versione K apparivano infatti in nuce già nella versione più antica della Vita di Romedio, contenuta nel Liber epilogorum in gesta sanctorum di Bartolomeo da Trento, dove l’autore trecentesco dichiarava esplicitamente come l’intento di delectatio accompagnasse il proposito dell’edificatio fidelium. Partendo così dall’identificazione, secondo la classificazione di Le Goff, di scenari fantastici e corrispondenti al sentire medievale, le suggestioni meravigliose all’interno delle agiografie romediane individuano un motivo estremamente interessante e produttivo.
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CREA, SARA. "Il Chronicon di Francesco Pipino: edizione critica dei libri XXII-XXXI." Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2019. http://hdl.handle.net/11563/141252.

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Abstract:
La tesi di dottorato, condotta sotto la supervisione del prof. Fulvio Delle Donne, è stata dedicata alla preparazione dell’edizione critica dei libri XXII-XXXI del Chronicon di Francesco Pipino. Pipino, frate domenicano bolognese vissuto tra la seconda metà del XIII e la prima del XIV secolo, è autore di un interessante e assai ponderoso Chronicon, una cronaca universale in lingua latina, composta da XXXI libri, ciascuno dedicato al periodo di regno di un imperatore, eccetto il XXV, dedicato alla storia delle crociate: il racconto abbraccia un arco di tempo che va dal 754 fino al 1317, ma con aggiunte di notizie che arrivano fino al 1322. La cronaca è tradita dal solo manoscritto ɑ.X. 1.5 conservato presso la Biblioteca Estense di Modena, di grande formato, che consta di ff. 187. L’unica edizione è quella a cura di Ludovico Antonio Muratori nei Rerum Italicarum Scriptores, ma è molto parziale, altera profondamente il testo e non fornisce alcuna indicazione sulle fonti usate. I libri XXII-XXXI ricoprono un periodo di tempo molto lungo, da Federico I al pontificato di Clemente V, e per la costruzione di questo racconto storico Pipino utilizza molteplici e variegate fonti: cronache universali, cittadine, biografie, agiografie. La vastità e varietà degli argomenti trattati, per molti dei quali sono riuscita a rintracciare fonti precise, ha reso lo studio critico del Chronicon e delle sue fonti particolarmente proficuo. Esso, attraverso l’individuazione delle strategie di costruzione e di rielaborazione della “memoria storica”, ha permesso di conoscere e comprendere non soltanto le modalità di trasmissione delle informazioni storiografiche, ma anche di ricomporre la “biblioteca” che aveva a disposizione il suo autore, figura esemplare di cronista medievale che raccoglie e manipola con riconoscibile competenza fonti di varia natura.
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LIBONATI, MARIAROSA. "Alle origini della storiografia umanistica aragonese. Edizione critica e studio dei "Gesta Alfonsi regis" di Tommaso Chaula." Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2020. http://hdl.handle.net/11563/140704.

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Abstract:
Il lavoro di tesi consiste nell’edizione critica dei Gesta Alfonsi regis dell’umanista siciliano Tommaso Chaula, corredati da uno studio introduttivo, dalla traduzione in italiano e da note di commento. Il testo latino dell’opera, di tipo storiografico, è noto attraverso la trascrizione diplomatica (di assai problematica intelligibilità) dello storico siciliano Raffaele Starrabba, pubblicata a Palermo nel 1904: il manoscritto, infatti, il Membr. 60 dell’Archivio di Stato di Napoli, è andato distrutto nel 1943. La trascrizione di Starrabba tuttavia non offre alcun supporto utile alla comprensione e alla fruizione del testo: non compie alcun intervento correttivo, preserva intatta la disorganica prassi ortografica del ms. (anche mantenendo le parole unite o divise in maniera scorretta), lascia tutti gli errori, dei quali si limita, raramente, a indicare in nota possibili ipotesi interpretative. Pertanto, partendo da questa fedele trascrizione diplomatica, che è stata trattata come fosse una sorta di riproduzione fotografica del manoscritto, è stata realizzata l’edizione critica dell’opera storiografica con l’intento di restituire il testo a più piena intelligibilità. L’edizione è stata realizzata anche collazionando le varianti trasmesse dal ms. AM833 (ff. 184r al 195r) conservato nel fondo principale della Kongelige Bibliothek di Copenaghen. Questo codice, composito e vergato da varie mani riconducibili alla seconda metà del XVI secolo, tuttavia, offre solo un compendio molto parziale dell’opera. L’edizione critica è introdotta da uno studio diviso in 4 capitoli: I. Storia e storiografia: l’Italia tra i secoli XIV e XV; II. Biografia dell’autore; III. I cinque libri delle gesta compiute da Alfonso d’Aragona: analisi e contenuto; IV. Lettura e interpretazione dell’opera storiografica. Dunque, il profilo dell’umanista siciliano è stato inserito nell’ampio scenario storico del primo Umanesimo e all’interno di quel dibattito culturale teso a definire il metodo di scrivere la storia; le scarse informazioni biografiche fin’ora note sono state integrate con l’individuazione di nuovi documenti, rinvenuti nel corso di un periodo di studio e ricerca trascorso presso l’Archivio della Corona d’Aragona, a Barcellona. L’esame della produzione letteraria precedente ai Gesta Alfonsi regis è stato necessario per far emergere la formazione e la personalità dell’autore. Dopo aver esposto il contenuto dei cinque libri e quindi le vicende politiche del regno di Napoli e le imprese di Alfonso il Magnanimo compiute tra il 1420-1424, è stata analizzata la struttura compositiva dell’opera attraverso l’analisi delle fonti. L’esame dettagliato della struttura e dei caratteri dell’opera ha permesso, infine, di inserirla nel dibattito storiografico umanistico della metà del XV sec., in quanto, oltre ad essere la prima opera d’ambito italiano dedicata ad Alfonso d’Aragona, nella narrazione storica evidenzia proprio quel nuovo metodo umanistico di scrivere la storia che si sviluppò presso la corte aragonese di Napoli. Attraverso l’edizione critica, è possibile, dunque, rivalutare l’importanza di un’opera storiografica che si rivela assai rilevante. In largo anticipo rispetto a quelle più note e studiate di Bartolomeo Facio, di Antonio Panormita o di Lorenzo Valla, essa testimonia, infatti, l’interesse per la scrittura della storia: un genere innovativo dalle forti connotazioni sia “propagandistiche” che etiche. Presentando taluni caratteri propri dello speculum principis, allo stesso tempo costituiva anche lo strumento privilegiato per l’elaborazione delle complesse strategie di legittimazione di un sovrano, che, come Alfonso il Magnanimo, alla sua corte fece germinare una peculiare forma di Umanesimo “monarchico”, che importanti esiti e ricadute ebbe nell’Europa dei decenni successivi.
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9

Macchiarelli, Agnese <1989&gt. "La 'Theosophia' attribuibile a Iacopo Passavanti: edizione e studio della cosiddetta 'redazione latina' dello 'Specchio della vera penitenzia'." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19525.

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Abstract:
Con il presente lavoro si propone la prima edizione critica di un testo adespoto e poco conosciuto: la "Theosophia". Trasmessa da un solo manoscritto quattrocentesco (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, San Marco 459) l’opera è anche nota come ‘redazione latina’ dello "Specchio della vera penitenzia" di fr. Iacopo Passavanti dell’Ordine dei Predicatori (Firenze, 1302 ca.-1357). Al fine di far luce sul rapporto che intercorre fra i due trattati, e valutare l’ipotesi corrente che Passavanti sia l’autore di entrambi gli scritti, si analizzano anche i luoghi paralleli, le fonti sottese e il contesto religioso, culturale e sociale in cui ebbero origine.
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10

Benedetti, Matteo <1980&gt. "Raffaele Regio: commento alle metamorfosi di Ovidio: In Ovidii metamorphosin enarrationes (libri I-IV)." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/446.

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More sources

Books on the topic "LETTERATURA LATINA MEDIEVALE E UMANISTICA"

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1910-, Perosa Alessandro, and Cardini Roberto, eds. Tradizione classica e letteratura umanistica per Alessandro Perosa. Roma: Bulzoni, 1985.

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2

Claudio, Leonardi, ed. Letteratura latina medievale (secoli 6.- 15.): Un manuale. Tavarnuzze (Firenze): SISMEL edizioni del Galluzzo, 2002.

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Claudio, Leonardi, ed. Letteratura latina medievale (secoli 6.- 15.): Un manuale. Tavarnuzze (Firenze): SISMEL edizioni del Galluzzo, 2002.

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4

La letteratura latina medievale: Una storia per generi. Roma: Viella, 2009.

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5

Claudio, Leonardi, ed. Letteratura latina medievale (secoli VI-XV): Un manuale. Tavarnuzze (Firenze): SISMEL edizioni del Galluzzo, 2002.

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6

Bertini, Ferruccio. Letteratura latina medievale in Italia: (secoli V-XIII). Busto Arsizio: Bramante, 1988.

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7

Nicolai, Elena. Percorsi di letteratura ed arte nell'età umanistico-rinascimentale. Napoli: Guida editori, 2017.

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8

Pincelli, Maria Agata. Catalogo dei microfilm di filologia medievale e umanistica. Tivoli (Roma): Tipigraf, 2002.

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9

Lo spirito, la storia, la tradizione: Antologia della letteratura latina medievale. Napoli: Loffredo, 2007.

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10

Percan, Josip. Femina dulce malum: La donna nella letteratura medievale latina (secoli X-XIV). Roma: Kappa, 2003.

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