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Sezzi, Annalisa. "L’ABC dei traduttori di letteratura per ragazzi." Italica Wratislaviensia 8, no. 2 (2017): 207–14. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2017.08.26.

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Arace, Angelica. "Stereotipi e disuguaglianze di genere nell'istruzione scolastica." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (January 2021): 23–32. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003003.

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Abstract:
Gli stereotipi di genere condizionano, sin dalla scolarizzazione di base, atteggiamenti, preferenze e impegno nei confronti delle diverse materie scolastiche: quelle scientifiche e tecnologiche vengono etichettate come più confacenti ai maschi, mentre le materie umanistiche sono considerate più "da femmine". Numerosi studi dimostrano che tali stereotipi influenzano le scelte formative e gli esiti scolastici dei ragazzi e delle ragazze e sono responsabili di meccanismi di segregazione formativa e professionale che distinguono nettamente tra percorsi di studio e mestieri adatti agli uomini e alle donne. La letteratura evidenzia inoltre come sia di primaria importanza attuare programmi sociali ed educativi di contrasto alle disuguaglianze di genere nelle opportunità formative e di successo scolastico, sia per i maschi sia per le femmine, come dimostrato dai dati sull'abbandono scolastico e sui giovani Neet.
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3

Cheli, Mariagnese, and Salvatore Busciolano. "Il ruolo del Trauma e del Linguaggio nel sistema penale minorile." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (January 2022): 116–31. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-002011.

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Abstract:
L'articolo mette in luce la necessità di una prospettiva trauma orientata nell'ambito degli interventi sui minori devianti perché la letteratura scientifica evidenzia sempre più come, da un lato, il Disturbo di Personalità Antisociale (Dpa) possa collegarsi a una storia traumatica e, dall'altro, come i ragazzi reduci da esperienze sfavorevoli infantili (Esi) più frequentemente possono avere condotte devianti. Questo orientamento porta a modificare l'approccio ai ragazzi all'interno di una nuova e necessaria progettualità sistemica che parte dalla giustizia minorile fino a toccare tutti gli attori istituzionali coinvolti e le famiglie dei minori, una progettualità coerente e condivisa negli obiettivi, nelle prescrizioni e nelle azioni. In questa progettualità è fondamentale, all'interno del processo minorile, il ruolo di un linguaggio istituzionale comprensibile ai ragazzi, medium necessario per attivare una relazione che porti a una corretta assunzione delle proprie responsabilità, per poter riattivare un itinerario educativo efficace.
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Caon, Fabio. "Motivazione allo studio della letteratura e canzoni." SPONDE 1, no. 1 (2022): 103–18. http://dx.doi.org/10.15291/sponde.3894.

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Abstract:
Come attestano diversi autori sia di letteratura e di didattica della letteratura, sia di glottodidattica, nella scuola italiana, la letteratura e la sua didattica attraversano da decenni una crisi. Tale crisi è dovuta a fattori legati al progressivo distacco, da parte dei giovani, dalla pagina scritta come forma principale di trasmissione dei saperi e a metodologie di insegnamento letterario che sembrano non motivare gli studenti allo studio. Come poter intervenire per uscire da questa crisi? Le risposte sono molteplici e in questo contributo si approfondisce il rapporto tra canzone e letteratura. Nello specifico, di come la canzone possa motivare gli studenti allo studio della letteratura creando un ponte tra le forme di fruizione estetica preferite dai ragazzi e il testo letterario. Dopo aver illustrato il valore strategico della motivazione intrinseca e del perché la canzone può rappresentare un "ponte", si propongono diverse modalità in cui canzone e testo letterario possano integrarsi e aiutare gli studenti ad avvicinarsi allo studio della letteratura nella scuola secondaria di secondo grado.
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5

Antoniazzi, Anna. "Sopravvivere alla catastrofe adulta. Tracce di distopie contemporanee nella letteratura per ragazzi." Transalpina, no. 21 (October 1, 2018): 173–90. http://dx.doi.org/10.4000/transalpina.312.

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6

Mirković, Eliana, and Tanja Habrle. "Gli scrittori della ‘Fionda’: considerazioni sull’editoria della letteratura per ragazzi in Croazia." Italica Wratislaviensia 8, no. 1 (2017): 121–35. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2017.08.07.

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Ferritti, Monya, Anna Guerrieri, and Luca Mattei. "Il percorso verso il successo formativo degli alunni adottati e alunni fuori della famiglia di origine: il ruolo della comunità educante." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2020): 17–28. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001003.

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Abstract:
Le criticità nel raggiungimento del successo scolastico dei bambini e dei ragazzi in adozione, in affidamento etero-familiare e in strutture di protezione, sono fenomeni attestati nella letteratura internazionale in diversi Paesi. In Italia (unico paese in Europa), su spinta dell'associazionismo familiare, la questione è stata affrontata con l'emanazione delle «Linee di indirizzo per il diritto allo studio degli alunni adottati» (MIUR, 2014) e delle «Linee guida per il diritto allo studio delle alunne e degli alunni fuori della famiglia di origine» (MIUR AGIA, 2017). Nel presente lavoro si analizzano le caratteristiche di questa tipologia di alunni, l'efficacia degli strumenti messi in atto e le pratiche della comunità educante.
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8

Padoan, Luca, Cristian Rossi, Pierluigi Badon, Hajar Ait Oumghar, and Sara Buchini. "Educazione alle manovre di rianimazione cardiopolmonare nei bambini/ragazzi in età scolare: revisione della letteratura." Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza 35, no. 3 (2018): 18–34. http://dx.doi.org/10.4081/scenario.2018.363.

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Abstract:
 L’arresto cardiaco extra-ospedaliero è attualmente una della cause di morte più frequenti nei paesi industrializzati.Numerosi studi sostengono ampiamente l’importanza dell’educazione alle manovre rianimatorie rivolta alla popolazione laica come possibile strategia per contrastare l’arresto cardiaco, arrivando ad ipotizzare perfino di poterla inserire stabilmente all’interno dei programmi sco-lastici fin dalla scuola primaria. Nonostante ciò, in Italia l’educazione alle manovre rianimatorie nei confronti dei bambini/ragazzi in età scolarepermane qualcosa di scarsamente approfondito.
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Menichetti, Laura, and Silvia Micheletta. "Makerspaces, flexible and inclusive learning environments. A scoping review." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 2 (2021): 78–92. http://dx.doi.org/10.36253/form-11520.

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Abstract:
The contribution analyzes the scientific literature from 2000 to 2021 to determine in which training contexts makerspaces are used and for what purposes, for preschool and school age children and youth. The scoping review shows that many experiences are documented in literature, but few experimental studies exist. However, the examples collected, of a constructionist nature, show some privileged areas of intervention: makerspaces are recognized as a valid tool for the development of problem solving and creativity skills, for a more conscious application in the technical-scientific-artistic disciplines, for the creation of inclusive contexts, in situations of social disease or of people more frequently excluded and underrepresented.
 
 Makerspace, ambienti di apprendimento flessibili e inclusivi. Una scoping review
 Il contributo analizza la letteratura scientifica dal 2000 al 2021 per determinare in quali contesti formativi siano utilizzati i makerspace e con quali finalità, per bambini e ragazzi di età prescolare e scolare. La scoping review mostra che in letteratura sono documentate molte esperienze, ma esistono pochi studi sperimentali. Gli esempi raccolti, di stampo costruzionista, mostrano però alcune aree privilegiate di intervento: i makerspace sono riconosciuti come valido strumento per lo sviluppo di competenze di problem solving e creatività, per una più consapevole applicazione nelle discipline tecnico-scientifiche-artistiche, per la realizzazione di contesti inclusivi soprattutto in situazioni di disagio sociale o di persone più frequentemente escluse e sottorappresentate.
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Cantini, Catia, and Claudia Chellini. "Arte e benessere a scuola." WELFARE E ERGONOMIA 9, no. 1 (2023): 109–19. http://dx.doi.org/10.3280/we2023-001009.

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Abstract:
Il rapporto tra arte e salute, suffragato da una folta letteratura, trova un interessante campo di applicazione nel mondo scolastico, dove può veicolare il benessere degli studenti favorendo al contempo l'apprendimento. Ma quale attenzione è rivolta dalle scuole al rapporto fra arte e benessere? Il contributo presenta i risultati di un'analisi secondaria basata su quanto emerso da due ricerche empiriche nazionali svolte dall'Indire con metodi misti, intercettando oltre 20.000 percorsi formativi erogati fra il 2014 e il 2021. I risultati mostrano la diffusione di molteplici usi delle arti a scuola ma anche la presenza di una cultura educativa solo in parte consa-pevole del potenziale delle arti, confermando quanto già sostenuto da altri studi di settore: il benessere dei ragazzi non sempre è stato il primo obiettivo perseguito. I dati lasciano emergere inoltre che, al di là degli usi, vi sono elementi essenziali per la buona riuscita degli interventi formativi.
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Seveso, Gabriella. "Differenze di genere e libri per l’infanzia: riflessioni sugli stereotipi di genere nei libri scolastici italiani [Diferenças de gênero e livros para a infância: reflexões sobre os estereótipos de gênero nos livros escolares italianos] (Gender differences and books for children: reflections on gender stereotypes in italian Schoolbooks)." Crítica Educativa 2, no. 2 (2017): 107. http://dx.doi.org/10.22476/revcted.v2i2.100.

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Abstract:
A partire dagli anni Settanta, in Italia si è avviata una riflessione sull’importanza dei modelli di genere presenti nella letteratura per l’infanzia.Contemporaneamente, si è verificato un interessante cambiamento nella produzione editoriale di testi di narrativa rivolta a bambini/e e ragazzi/e, perché molte case editrici hanno proposto storie e personaggi che introducevano stereotipi non tradizionali riguardo al genere. Un settore particolare di questa produzione è quello dei libri scolastici. In questo ambito, c’è stata, negli ultimidecenni, qualche riflessione che ha sottolineato l’importanza dei modelli di identità e dei codici di comportamento veicolati nei testi scolastici. Inoltre,a livello europeo, è stato redatto un regolamento che invita le case editrici a diventare sensibili al problema delle differenze di genere (Progetto POLITE). Nonostante questo, la produzione sembra essere rimasta legata a immagini e modelli molto stereotipati in senso tradizionale. Il contributo ricostruisce la storia del dibattito italiano negli ultimi decenni e propone i risultati di una micro ricerca svolta in Lombardia su testi scolastici rivolti alla scuola primaria.
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Ciccotti, Anna. "I "bisogni speciali" dei siblings: il vissuto psicologico dei fratelli di ragazzi autistici nel contesto familiare." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 53 (June 2021): 48–74. http://dx.doi.org/10.3280/pr2021-053004.

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Abstract:
La nascita di un figlio è il momento in cui si concretizza il più straordinario progetto d'amore e si sperimenta una condivisione di vi-ta, un'apertura al mondo. È altresì un evento "critico" perché porta la coppia ad affrontare una serie di situazioni nuove, alcune delle quali richiedono una ri-strutturazione del rapporto di coppia, delle consuete routines familiari: il piccolo sistema familiare da diadico diventa triadico (Larcan, 2016). Ma cosa succede quando alla criticità insita nella nascita di un figlio si aggiungono altri e ben più critici elementi, come una disabilità? Si susseguono nei genitori tante forti emozioni come tristezza e dolore, senso di colpa, ansia e paura, rabbia e invidia, che inizialmente sembrano sopraffare i genitori e viene richiesta loro un'enorme quan-tità di risorse per fronteggiare la situazione. Il momento dell'impatto con la diagnosi viene attraversato e percepito da ogni famiglia in maniera diversa in base alle esperienze personali di ognuno, ai valori sociali, al background culturale, ma anche in base alle modalità con cui la diagnosi viene formulata, alla disponibi-lità di adeguati supporti familiari e alle informazioni di cui si dispone. Un peso rilevante è dato infine dalla possibilità di usufruire di un adeguato sostegno sociale in termini di servizi di supporto sanitario e psicologico al bambino e alla famiglia (Cuzzocrea, Larcan, 2011). Non da molto tempo la letteratura ha iniziato a indagare su una tematica molto interessante e complessa che riguarda i fratelli "sani" di ragazzi affetti da problematiche fisiche o mentali: questo filone di ricerca si è dedicato allo studio dei cosiddetti siblings, termine che nel mondo anglosassone indica semplicemente un legame di fraternità, mentre nel panorama italiano, fa riferimento nello specifico a fratelli e sorelle di bambini con disabilità. Se per i genitori l'accudimento verso i figli è un processo naturale, che può diventare più difficoltoso per il disturbo di cui è affetto il figlio, per un fratello non è così scontato pensare di doversi fare carico della patologia e della vita del proprio caro, una volta che i genitori non ci saranno più. I fratelli degli autistici spesso si somigliano: sono silenziosi, pro-fondi, sognatori e diffidenti; per loro è difficile adeguarsi al modo di vivere, di scherzare, di comportarsi dei coetanei. Questo lavoro prende in considerazione il mondo emotivo, spesso ancora poco esplorato di chi vive come "fratello di" - per tutta la vita, analizzando le conseguenze della presenza del bambino con autismo sulla vita del fratello con sviluppo tipico.
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Greco, Serena, Elettra Morini, and Angelo Paletta. "Costruire una comunità educante: risultati della ricerca Leadership for Equity." IUL Research 4, no. 8 (2023): 5–27. http://dx.doi.org/10.57568/iulresearch.v4i8.468.

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Abstract:
Il presente contributo intende definire da un punto di vista teorico e operativo gli aspetti che caratterizzano la scuola come parte centrale della comunità educante, presentando i primi risultati della ricerca "Leadership for Equity", condotta da INDIRE e dall'Università degli studi di Bologna negli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022. Obiettivo della ricerca è stato identificare e analizzare i modelli organizzativi che, a fronte dei cambiamenti legati all’emergenza coronavirus, abbiano consentito prontezza ed efficacia all’adattamento all'interno delle istituzioni scolastiche. Per studiare questa complessità sono state analizzate sia le pratiche introdotte per rispondere all’emergenza, sia quelle attuate per costruire una comunità professionale di apprendimento, capace di rispondere alle nuove esigenze di equità, di inclusione degli studenti e di partecipazione e coinvolgimento delle famiglie. Il dialogo educativo tra scuola e famiglia, come ampiamente documentato in letteratura, è un presupposto fondamentale per una proficua azione formativa ed educativa. Autori come Dusi (2012) ed Epstein (2028) hanno dimostrato che l’atteggiamento positivo dei genitori verso la scuola influenza la motivazione e l’apprezzamento dei ragazzi nei confronti del proprio percorso di apprendimento. La scuola, quindi, deve condividere le informazioni con i genitori e considerarli partner strategici nel processo educativo e nell’organizzazione (Storai, Morini, Greco, 2018). Pensare in modo olistico agli studenti significa assicurarsi di pensare al loro benessere, anche utilizzando una molteplicità di servizi: le scuole, infatti, possono aver bisogno di risorse aggiuntive per rispondere adeguatamente alle esigenze degli studenti e dei ragazzi svantaggiati con particolari esigenze di apprendimento e di socializzazione. Come sottolineano autori come Harris (2020) e Kolls&Stoll (2021), la scuola come learning organisation (SLO), è una comunità che impara, composta da docenti, studenti e genitori che cooperano per rendere più dinamica e arricchire l’istituzione scolastica e aumentare le opportunità di apprendimento e il benessere degli studenti (Epstein & Salinas, 2004). La letteratura evidenzia infatti, che quando le scuole si trasformano in organizzazioni per l'apprendimento, i loro confini diventano sempre più e deliberatamente sfocati. Di conseguenza, l'apprendimento continuo tra il personale non è limitato ai confini fisici della scuola. Al contrario, per aumentare e migliorare le occasioni di sviluppo professionale continuo, nelle SLO insegnanti e dirigenti scolastici si impegnano in un lavoro collaborativo e nell'apprendimento con colleghi di altre scuole attraverso la creazione di reti o collaborazioni tra scuole e altri attori del territorio (Harris e von Tassel, 2005; Schlechty, 2009; Senge et al., 2019;). Queste collaborazioni consentono alle scuole di "trasferire" le conoscenze all’interno della comunità di apprendimento professionale (Katz et al., 2008). Attraverso la creazione di collaborazioni con gli stakeholder del territorio (enti locali, agenzie formative, altre istituzioni scolastiche…) la scuola sarà in grado di realizzare la propria vision e garantire il successo formativo per tutti gli studenti. Significativo in questo contributo saranno anche gli aspetti correlati alla corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia. L’idea che sta alla base è quella che i processi educativi, formativi e di crescita richiedano un patto condiviso e “corresponsabilizzato”, cioè una responsabilità che si ha insieme, un patto all’interno del quale sono esplicitati i diritti-doveri sia della scuola che della famiglia. Il concetto di corresponsabilità educativa acquista però un particolare peso e significato, una presa in carico di entrambe le parti della responsabilità relativamente alla crescita e allo sviluppo degli studenti. Il contributo presenterà l’analisi statistica descrittiva dei questionari studenti, docenti e genitori e l’analisi tematica dei focus group con i docenti e dell’intervista con i dirigenti scolastici delle 25 scuole coinvolte nella ricerca. In particolare, il tema della comunità educante sarà affrontato secondo due principali dimensioni: il rapporto scuola-famiglia e l’apertura della scuola al territorio.
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Paterlini, Federica. "Esordi psicotici in adolescenza e giovane età adulta: prospettive teoriche e di trattamento." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA 146, no. 3 (2022): 31–60. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-003003.

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Abstract:
La letteratura scientifica, negli ultimi anni, è sempre più costellata di articoli che trattano il tema del riconoscimento e dell'intervento precoce evidenziandone l'importanza al fine di intercettare il malessere dei giovani e ridurre la loro sofferenza soggettiva, il rischio di transizione alla psicosi e ridurne la successiva disabilità. Da una meta-analisi su larga scala è stato rilevato che il 12,3% dei disturbi psicotici si verifica prima dei 18 anni e il 47,8% prima dei 25, con un picco di insorgenza a 20,5 anni [1]. Una parte di questi disturbi ha il suo esordio anche prima dei 18 anni. È ormai noto che il periodo prodromico in cui emergono sintomi sottosoglia e aspecifici può essere anche di oltre 10 anni. A fronte di ciò è utile valutare il rischio di esordio psicotico nella fase adolescenziale. I servizi che si occupano di minori dovrebbero, sempre più, avere uno sguardo rivolto anche a ciò che emerge prima del disturbo psicotico, a quei fenotipi a rischio di transizione. Obiettivo di questo lavoro è analizzare, senza la presunzione di esser esaustivo, quali modelli di valutazione precoce sono utilizzabili per l'adolescenza e la giovane età al fine di riconoscere, valutare e aiutare giovani help seeker a rischio di sviluppare psicosi e conoscere quali sono, ad oggi, i possibili trattamenti psicosociali attivabili nei servizi al fine di prendersi cura di questa fascia di popolazione che sperimenta angoscia e stigmatizzazione causate dalla loro condizione già al momento in cui si rivolgono ai servizi [2-5]. Non verrà trattato l'aspetto psicofarmacologico di pertinenza dei colleghi psichiatri e neuropsichiatri. La ricerca deve continuare per poter fornire più risposte ai clinici che quotidianamente incontrano la sofferenza di ragazzi e famiglie e avere ulteriori risposte alle domande relative alla miglior identificazione e ai più efficaci trattamenti psicosociali.
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Biernacka-Licznar, Katarzyna. "Miei piccoli lettori…Letteratura e scienza nel libro per ragazzi tra XIX e XX secolo [My little readers…literature and science in books for children in the 19th and 20th centuries]. Ed. Elisa Marazzi." International Research in Children's Literature 11, no. 1 (2018): 95–97. http://dx.doi.org/10.3366/ircl.2018.0258.

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Spera, Lucinda. "Educare al molteplice: la letteratura per l’insegnamento della lingua italiana agli stranieri." Versants. Revista suiza de literaturas románicas 2, no. 67 (2020). http://dx.doi.org/10.22015/v.rslr/67.2.3.

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Abstract:
L’articolo affronta il tema dell’utilizzo della letteratura nell’insegnamento della lingua italiana, degli scopi e dei valori propri del testo letterario nella classe di lingua sia dal punto di vista di chi forma docenti, sia di chi progetta percorsi didattici indirizzati agli apprendenti. In questo secondo ambito, la riflessione intende rispondere a una duplice sollecitazione didattica: quella di quanti insegnano ad apprendenti stranieri che studiano l’italiano per inserirsi nel mondo del lavoro o perché avvertono il fascino esercitato dalla nostra cultura, ma anche dei docenti della scuola italiana che si trovano a rispondere alle esigenze di ragazzi stranieri inseriti nei percorsi curricolari di formazione scolastica che necessitano di una particolare attenzione sotto il profilo linguistico.
 Keywords: molteplicità, lingua, letteratura, progettazione, unità didattiche
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Trisciuzzi, Maria Teresa. "Cuori spezzati. L’odio e la violenza narrati attraverso la letteratura per l’infanzia e per ragazzi." MeTis. Mondi educativi. Temi, indagini, suggestioni 9, no. 2 (2019). http://dx.doi.org/10.30557/mt00102.

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Vegna, Veronica. "L’educazione delle donne nella letteratura dell’Ottocento." Incontri. Rivista europea di studi italiani 36, no. 2 (2022). http://dx.doi.org/10.18352/inc12791.

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Abstract:
Recensione di: Cosetta Seno (ed.), Modelli educativi nella letteratura per le ragazze nell’Ottocento. «Il lettore di provincia», num. 153, luglio/dicembre 2019, Ravenna, Longo Editore, 2020, 123 p., ISBN: 9788893500470, € 25.
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Di Rienzo, Paolo, Aline Sommerhalder, Massimo Margottini, and Concetta La Rocca. "Apprendimento permanente, saperi e competenze strategiche: approcci concettuali nel contesto di collaborazione scientifica tra Brasile e Italia (Lifelong learning, knowledge and Strategic Competence: conceptual approaches in the context of scientific collaboration between Brazil and Italy)." Revista Eletrônica de Educação 12, no. 3 (2019). http://dx.doi.org/10.14244/198271993584.

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Abstract:
This essay aims to show some approaches in the understanding of the lifelong learning concepts, knowledge, competence, from a literature review with the contributions of Dewey, Bruner, Freire, Schon and Tardif among others. Coming from theoretical studies carried out by Italian researchers and a Brazilian researcher, through their Research Centers/Laboratories and international collaborative partnership between Brazilian and Italian Universities, this text addresses from the undertake scientific literature, key terms which support the held studies. From the considerations, it is highlighted the regular understanding around lifelong learning concept, which considers the human condition for the permanent learning and valuing experiences from different contexts, such as family and school (basic and higher education). In view of this, the approximation between the concepts of competence and knowledge was also highlighted, recognized and valued as fundamental elements for the learning process and for the development of critical and reflexive thinking, and consequently transforming daily problems and challenges. The task reinforces the research network, pursuing the improving theoretical knowledge to subsidize the scientific research production in the educational field, besides Brazilian or Italian academic walls.SommarioQuesto saggio ha l’obiettivo di presentare gli approcci sulla definizione dei concetti di apprendimento permanente, saperi e competenze, partendo da una revisione della letteratura, con i contributi,tra gli altri, di Dewey, Bruner, Freire, Schon e Tardif. A partire dall’analisi teorica condotta da ricercatori italiani e una ricercatrice brasiliana, mediante i loro centri di ricerca/laboratório, e l’accordo di collaborazione internazionale tra l’università brasiliana e italiana, questo testo affronta, in base alla letteratura scientifica, i termini chiave che supportano gli studi realizzati. Dalle argomentazioni espresse, emerge la posizione comune sul concetto di apprendimento permanente o per tutta la vita, che considera l’approccio umanistico e la valorizzazione delle esperienze provenienti da diversi contesti come la famiglia e la scuola (in particolare di base e superiore). In questa prospettiva, si mette in evidenzia anche l'approssimazione semantica tra i concetti di competenza e saperi, riconosciuti e valorizzati come elementi fondamentali per il processo di apprendimento e per lo sviluppo del pensiero critico e riflessivo, e di conseguenza trasformatore rispetto ai problemi e alle sfide quotidiane della vita. Il presente contributo rafforza la rete di ricerca congiunta, con l'obiettivo di migliorare le conoscenze teoriche per supportare lo sviluppo di ricerche in campo educativo, al di là delle mura accademiche brasiliane o italiane.Keywords: Lifelong learning, Knowledge, Strategic competence, Reflexive competence.Parole chiave: Apprendimento permanente, Saperi, Competenze strategiche, Competenze di riflessione.Palavras-chave: Aprendizagem permanente, Conhecimento, Competência estratégica, Competência reflexiva.ReferencesALBERICI, A. La possibilità di cambiare. Apprendere ad apprendere come risorsa strategica per la vita. Milano: Franco Angeli, 2008.ALBERICI, A.; DI RIENZO, P. Learning to learn for individual and society. In: R. Deakin CRICK, C. S.; K. REN (Eds), Learning to Learn. International perspectives from theory and practice. New York: Routledge, 2014, p. 87-104.BALDACCI M. Trattato di pedagogia generale, Roma: Carocci Editore, 2002.BANDURA A. 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