Academic literature on the topic 'Liberta di informazione'

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Journal articles on the topic "Liberta di informazione"

1

Poier, Salvatore. "Fughe di notizie, trasparenza e potere. A proposito di Wikileaks." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (July 2011): 107–22. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-001005.

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Abstract:
In questo articolo cercherň di dimostrare come il caso Wikileaks - e il suo fondatore e portavoce Julian Assange - usi il tema della sicurezza delle informazioni in Rete per creare quella che definisco qui unadi potere. Attivando il sospetto e la paranoia, Wikileaks cerca di assestare la propria credibilitŕ e legittimitŕ nel pubblico, senza perň fornire alcuna certezza sulla propria giustezza ed equitŕ. Questo non solo crea un certo scetticismo - di per sé un valore rilevante nel rapporto con l'autoritŕ - ma piuttosto spinge ad un antagonismo verso l'autoritŕ costituita solo al fine di legittimarne una, raggiungendo il paradossale risultato di mettere a rischio la libertŕ di informazione.
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Ferrando, Anna. "La libertà impossibile. Informazione e potere politico in Egitto (1922-1955)." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (September 2022): 5–41. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-003001.

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Abstract:
Bacino di raccolta delle informazioni da Nord Africa e Medio Oriente, l'Egitto fu teatro di tensioni e convergenze fra le più influenti agenzie di stampa occidentali per tutta la complessa transizione verso l'indipendenza, anche dopo il 1922 e il 1936. In questo contesto, la rivendicazione della libertà di espressione e del controllo nazionale sulle notizie divenne bandiera del giornalismo egiziano non solo per affermare una propria specificità e dignità professionale, ma anche come strumento di emancipazione politica tout court. A partire dai fondi documentari dell'Agence Havas, dell'American University del Cairo e dell'archivio privato del giornalista Mustafa Amin, l'articolo indaga la svolta della decolonizzazione in Egitto attraverso il complicato intreccio mediatico-diplomatico e il prisma, scarsamente considerato dalla storiografia, delle agenzie di stampa. Chi furono gli individui e i gruppi che in Egitto sfidarono le agenzie di stampa occidentali? Quali strategie perseguirono? Come cambiò il rapporto fra giornalisti e potere politico nel passaggio dalla monarchia di re Faruq alla repubblica degli Ufficiali Liberi, caratterizzata dall'istituzione della Middle East News Agency nel 1955?
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Lattanzi, Pamela. "La futura disciplina delle informazioni alimentari (Prima parte)." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 3 (March 2010): 47–68. http://dx.doi.org/10.3280/aim2008-003003.

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Abstract:
La proposta di regolamento sulle informazioni alimentari, presentata nel gennaio 2008, si pone l'obiettivo di semplificare e chiarire l'attuale scenario del settore dell'etichettatura degli alimenti attraverso la rifusione in un unico contesto di diversi atti normativi e la razionalizzazione, l'aggiornamento e il chiarimento delle disposizioni stabilite dalla fondamentale direttiva 2000/13. Molte sono le novitĂ introdotte, sia formali che sostanziali. Dopo aver analizzato il ruolo dell'informazione nei confronti della tutela del consumatore e della libera circolazione delle merci, il saggio si sofferma su un primo profilo innovativo introdotto dalla proposta concernente il rapporto tra tutela del consumatore e funzionamento del mercato unico. L'indagine rivela come, in controtendenza rispetto alla vigente legislazione (dir. 2000/13) - e alla ricca giurisprudenza della Corte di Giustizia in argomento, la proposta riconosca una maggiore attenzione alla tutela del consumatore in particolare al suo diritto all'informazione - rispetto alla libera circolazione delle merci.
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Di Palma, Gabriele. "Un sistema di informazione geografica per l'analisi del programma di rigenerazione del quartiere Libertà di Bari." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 79 (August 2022): 60–73. http://dx.doi.org/10.3280/riv2021-079004.

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5

Balaguer Callejón, Francisco. "L'impatto dei nuovi intermediari dell'era digitale sulla libertà di espressione." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (August 2021): 33–62. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2021-001002.

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Abstract:
Le nuove tecnologie hanno un impatto sia positivo che negativo sulla libertà di espressio-ne, sui diritti costituzionali e sui processi democratici. Tale incidenza è stata positiva nelle fasi iniziali di sviluppo del Web e in particolare nelle prime fasi del Web 2.0, quando Internet era progettato in modo più partecipativo e cooperativo. Negli ultimi anni, tuttavia, sono emersi processi gerarchici di organizzazione di informazioni e dati ad opera di grandi socie-tà tecnologiche che si pongono come nuovi intermediari tra utenti e sfera pubblica. La libertà di espressione è attualmente condizionata da questi intermediari che controllano i processi di comunicazione. L'articolo si propone di riflettere sul ruolo di questi nuovi intermediari in relazione alla configurazione della sfera pubblica nei sistemi democratici, mettendone in rilievo l'impatto riguardo alla libertà di espressione nell'ambito dei rapporti tra sfera pub-blica e privata e tra sfera statale e globale. In questi ambiti la capacità di regolazione e con-trollo da parte dello Stato si indebolisce a fronte del potere di queste grandi società che occu-pano e monopolizzano uno spazio pubblico dove la libertà di espressione viene ridotta a merce, tanto che informazioni e opinioni si trasformano in dati monetizzabili, attraverso gli algoritmi delle applicazioni Internet. In tal modo l'utilizzo di questi algoritmi, allo scopo di promuovere fake news e radicalizzazione per attirare l'attenzione del pubblico e generare maggiori guadagni, rischia di distruggere una percezione sociale condivisa della realtà. Tra le tante misure che possono essere adottate, spiccano quelle legate al diritto della concorren-za, ovvero basate su misure previste da regolatori istituzionali e volte ad ostacolare una concentrazione ancora maggiore di potere monopolistico. Tuttavia, invece di restrizioni, sarebbe preferibile lasciare spazio a una tecnologia aperta che ponga fine alla natura chiusa e gerarchica delle applicazioni.
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Cafagno, Maurizio. "L'evoluzione delle procedure di gara, alla ricerca di un bilanciamento tra le ragioni dell'efficienza economica e le ragioni dell'imparzialità amministrativa." ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (November 2021): 55–80. http://dx.doi.org/10.3280/ep2021-003003.

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Abstract:
Lo scritto muove dalla constatazione che studi ed osservazioni empiriche illu-strano come la disomogenea distribuzione di informazioni tra soggetti che si tro-vano a negoziare alimenta l'incertezza e concede spazio all'opportunismo, in-nalzando i costi di transazione. Calando, però, la questione strategica della miti-gazione dell'opportunismo all'interno dei tre diversi ordini di rapporti chiamati in causa dalle negoziazioni pubbliche, ossia il rapporto tra pubblica amministrazio-ne e funzionari, tra pubblica amministrazione e concorrenti e tra pubblica am-ministrazione e contraenti, possono affiorare delle prospettive legittime che, uscendo dalle strettoie della modellistica contabile familiare alla prassi giuridica , consentano di acquisire e sfruttare nuova informazione, in corso di gara, adat-tando stime e proposte e consentendo, in tal modo, di guadagnare parecchio in termini di efficienza. In definitiva ed in sintesi, teoria ed esperienza, che trovano ampio supporto ed ispirazione nel diritto europeo, inducono a pensare che l'obiettivo di innalzare efficienza e convenienza dei meccanismi di gara postula il ricorso a modelli di-versificati, aperti a gradi variabili di flessibilità. A ben vedere il diritto europeo, assumendo il patrocinio di procedure contrattuali più aperte e di criteri di bilan-ciamento più flessibili, ispirati dall'idea che la stretta sorveglianza dei funzionari e delle amministrazioni non sia la finalità incondizionatamente prioritaria, ac-credita piuttosto l'idea che gli oneri del formalismo vadano sopportati soltanto sinché si può supporre che ne discendano benefici superiori in termini di stimolo all'intensificazione degli scambi. Lo scritto approda alla conclusione che l'efficienza vada considerata alla stregua di una variabile endogena, e non esogena, rispetto alle politiche di promozione della concorrenza. Onde, sarebbe utile convalidare anche nel nostro ordinamento un criterio di libertà delle forme procedimentali, almeno per i cosiddetti contratti esclusi, che non sempre e non necessariamente siano tenute a tradursi in procedure di gara, fatta salva la possibilità di accesso alla tutela giurisdizionale per l'aspirante che dimostri di aver subito gli effetti lesivi e discriminatori della violazione dei principi generali.
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Chiarella, Paola. "Tra diritto di cronaca e privacy (sul filo delle intercettazioni telefoniche e degli internet blog)." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (November 2010): 127–43. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-002006.

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Abstract:
La pubblicazione delle intercettazioni telefoniche presenta un potenziale conflitto tra diritto di cronaca e privacy, poiché se generalmente essa soddisfa il bisogno di una informazione precisa e veritiera, nello stesso tempo, materializza il rischio di violare la riservatezza. Questo articolo vaglia la possibilitŕ di individuare un trattamento differenziato a seconda del soggetto sottoposto ad intercettazione, distinguendo tra comuni cittadini e uomini politici. Si affronta, inoltre, il tema della libertŕ d'informazione tramite i blog su Internet, considerando se e in che misura un blog possa essere una moderna forma di democrazia.
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8

Saccucci, Andrea. "Libertŕ di informazione e rispetto della vita privata delle personalitŕ politiche e di governo secondo la giurisprudenza della Corte di Strasburgo." DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, no. 1 (April 2010): 105–24. http://dx.doi.org/10.3280/dudi2010-001006.

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Mignella Calvosa, Fiammetta. "Politiche per la mobilitŕ sostenibile." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 30–42. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094004.

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Abstract:
La cittŕ contemporanea č sempre piů definita dalle pratiche di mobilitŕ e dalle intersezioni dei flussi di persone, beni, informazioni che vanno a ridefinire le relazioni e le connessioni sociali tra gli individui. Le diseguaglianze di mobilitŕ costituiscono, allo stesso tempo, causa ed effetto di differenti disponibilitŕ di risorse materiali e di maggiore o minore libertŕ di gestione del tempo a propria disposizione, ma anche di disparitŕ nella possibilitŕ di accesso alle funzioni urbane. L'accresciuta mobilitŕ, in particolare quella legata all'utilizzo del mezzo privato, pone come centrale il tema del suo governo sia in termini ambientali che sociali. L'elaborazione di forme di autorganizzazione e autoregolazione diventa cruciale per far fronte alle pressioni ambientali e ai flussi crescenti di merci e persone. Dopo essersi soffermato su alcune esperienze di mobilitŕ sostenibile in cittŕ europee (Londra, Parigi, Barcellona, Munster), l'autore si concentra sul caso romano.
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Barbarossa, Diamante. "La disciplina delle macellazioni rituali nell'Europa del benessere animale: tre decisioni della Corte di giustizia." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (November 2021): 31–69. http://dx.doi.org/10.3280/aim2019-001002.

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Abstract:
La sentenza della Corte di giustizia del 17 dicembre 2020 nella causa Centraal Israëlitisch Consistorie van België e a. ha stabilito che gli Stati membri possono imporre tecniche di stordimento reversibile in caso di macellazioni rituali, sostenendo che tale scelta realizzi un giusto bilanciamento tra benessere animale e libertà religiosa. Questa sentenza rappresenta la terza pronuncia in tre anni consecutivi in materia di macellazioni rituali, a riprova della complessità della questione. Il presente lavoro permette di ricostruire la disciplina dei mercati alimentari religiosi di carni halal e kosher, attraverso l'interpretazione delle principali disposizioni del reg. (CE) n. 1099/2009 in fatto di macellazioni rituali offerta dalle tre sentenze della Corte di giustizia, al fi ne di comprendere l'impatto di quest'ultime sulla disciplina. In seguito, si rifl etterà sulle maggiori problematiche che ancora oggi caratterizzano i mercati alimentari religiosi, soprattutto in fatto di informazioni, anche alla luce dell'auspicata etichettatura europea del benessere animale, promossa dalla Strategia From farm to fork a garanzia di scelte alimentari sostenibili.
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Dissertations / Theses on the topic "Liberta di informazione"

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MAZZOLAI, BRANDO. "Il fenomeno della disinformazione politica in Internet: prospettive europee." Doctoral thesis, Università di Foggia, 2021. https://hdl.handle.net/11369/425850.

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Abstract:
Tra le sfide più urgenti e affascinanti che si pongono oggi per il diritto costituzionale contemporaneo c’è sicuramente quella di trovare un giusto bilanciamento tra la libertà di espressione e gli altri diritti di rilevanza costituzionale che inevitabilmente finiscono per entrare in confitto con l’utilizzo delle tecnologie digitali sempre più protagoniste delle relazioni umane. Affrontare oggi il tema della disinformazione in internet richiede inevitabilmente di confrontarsi con una serie di interrogativi sollevati in gran parte dalla rivoluzione tecnologica ancora in pieno svolgimento nel campo della comunicazione politica. Consapevole della complessità definitoria il primo capitolo di questo studio cerca di circoscrivere l’area entro cui si sviluppa il fenomeno disinformativo (A new free market place of ideas?) evidenziando l’oggetto della ricerca (Quale disinformazione?), i soggetti coinvolti (Quali poteri?) e i diritti e le libertà coinvolti (Quali diritti e quali libertà?). Il secondo capitolo tratta invece del ruolo e della qualificazione giuridica degli intermediari di internet secondo i principi europei e quelli internazionali dettati dal Consiglio d’Europa. Il terzo capitolo si discosta invece dall'area costituzionale per lambire la materia privatistica. Tale approccio risulta utile al fine di evidenziare come la comunicazione politica sia resa possibile grazie alla raccolta e all’elaborazione dei dati necessari per i sistemi di profilazione degli utenti, Il quarto capitolo tratta la materia più delicata e cioè quella che riguarda i social network che oggi rappresentano i canali di comunicazione privilegiati per i partiti e i loro leader che li utilizzano al fine di diffondere senza limiti ogni manifestazione di propaganda politica. Le soluzioni normative emanate dai singoli Stati europei per contrastare le differenti manifestazioni di manipolazione delle informazioni compongono invece il quinto capitolo. Il sesto capitolo è invece dedicato all’approccio europeo alla disinformazione. Dopo un iniziale inquadramento costituzionale della materia secondo i principi sanciti dalla CEDU e dalla Carta di Nizza si approfondiscono i contenuti inseriti nel noto Code of practice on Disinformation e nel più recente Digital Service Act emanato dalla Commissione Europea. Da ultimo nelle conclusioni oltre a descrivere le buone pratiche contro la disinformazione come il fact checking e l’educazione al digitale, si prova a fornire una visione più ottimistica delle potenzialità offerte dalla rete attraverso cui riconoscere e garantire diritti e libertà per sperimentare nuove e più originali forme di partecipazione democratica.
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Gimigliano, Silvia. "Il diritto all'oblio del condannato penale." Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2022. http://hdl.handle.net/11579/144263.

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Abstract:
Lo scritto, articolato in quattro capitoli, si propone di analizzare il diritto all'oblio in rapporto alla figura del condannato penale. Quando ne è titolare quest'ultimo, tale diritto pone, infatti, temi e problemi peculiari, meritevoli di autonoma disamina. Il primo capitolo, di taglio introduttivo, è finalizzato all'individuazione delle direttrici di ricerca: la ricognizione di contenuti e caratteristiche generali della posizione soggettiva consente di cogliere, in controluce, le specificità che caratterizzano il diritto all'oblio (del reato e) della condanna, oggetto di approfondimento nei capitoli successivi. Segnatamente, il secondo capitolo è dedicato al conflitto con altre situazioni giuridiche, con particolare riguardo al tema del bilanciamento normativo e giurisprudenziale, mentre il terzo ha ad oggetto il rapporto con principi ed istituti penali, fra i quali spiccano il principio rieducativo sancito dall'art. 27, co.3, Cost. e le cause estintive della pena. Nel quarto capitolo si formulano, infine, conclusioni motivate, mettendo in evidenza, per un verso, la natura fragile - eppure non debole --- della declinazione in esame, e, per altro verso, l'insufficienza delle definizioni "classiche" di oblio con riferimento alla figura del condannato
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SARACENI, BARBARA. "La revoca dell’amministratore di s.r.l. a confronto con l’ordinamento tedesco." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2011. http://hdl.handle.net/2108/202141.

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Abstract:
Scopo della presente ricerca è quello di esaminare la materia della revoca dell’amministratore di s.r.l., regolata, dopo la riforma societaria del 2003, dall’art. 2476 c.c. Tale norma è stata oggetto di numerose interpretazioni da parte di dottrina e di giurisprudenza, in quanto solleva una serie di problematiche, non ancora risolte. L’art. 2476 c.c., infatti, rappresenta uno dei punti più controversi del diritto societario italiano, ove il legislatore della riforma, a fronte dell’autonomia della s.r.l., ha voluto in una medesima norma concentrare più istituti giuridici, con l’intento di incrementare il rilievo attribuito alla persona del socio nell’ambito del contratto sociale, nonché all’organizzazione e alla gestione dell’impresa societaria. Facendo un parallelismo con la medesima disciplina dell’ordinamento tedesco, più dettagliata e più sistematica di quella italiana, si possono notare alcune differenze fondamentali e, così, trarre possibili spunti per eventuali riforme future. La tesi si compone di sei capitoli. Al primo capitolo (“Contesto storico e normativo”) è dedicata la parte introduttiva della nascita della s.r.l. e della GmbH. Dopo un breve excursus storico, vi è un confronto generale fra i due tipi societari dei diversi ordinamenti, con l’analisi dei caratteri salienti della riforma societaria italiana del 2003 e della riforma societaria tedesca, relativa alla GmbH, del 2008 (la c.d. legge MoMiG), fino ad arrivare al quadro normativo relativo alla responsabilità e alla revoca dell’amministratore in entrambi i sistemi giuridici di riferimento. Oggetto dell’indagine del secondo capitolo (“Doveri e responsabilità degli amministratori”) è il tema della responsabilità gestoria, che gioca un ruolo fondamentale nella governance delle società di capitali, sia italiane che ESTRATTO II tedesche, ed è prodromica alla rimozione dall’incarico dell’organo gestorio, che si sia macchiato di atti di mala gestio. Si passa in rassegna l’art. 2476, comma 1, c.c., per quanto riguarda la s.r.l., e il § 46 GmbHG per l’ordinamento tedesco, analizzando i doveri in capo agli amministratori, la diligenza nell’eseguirli e le conseguenze giuridiche della loro violazione. Il terzo capitolo (“Diritti di controllo del socio”) è dedicato ai diritti di informazione e di consultazione attribuiti ai soci di s.r.l. e di GmbH, rispettivamente dall’art. 2476, comma 2, c.c. e dal § 51a GmbHG. Emblematica per il diritto italiano è la collocazione della disposizione nel quadro normativo della disciplina concernente la responsabilità e la revoca degli amministratori. Per la s.r.l. una novità è rappresentata non solo dalla maggiore incisività di cui si compongono i prefati diritti di controllo, ma soprattutto dalla titolarità attribuita a ciascun socio, indipendentemente dalla quota di capitale posseduta. Si è affidato il nuovo assetto di controlli prevalentemente all’iniziativa individuale del socio, avvicinando la s.r.l. al modello delle società personali. Vengono qui analizzate le modalità di esercizio dei diritti di informazione e di consultazione sia del quotista di s.r.l. che di GmbH, anche tramite professionisti di fiducia. Si esamina, poi, la possibilità per gli amministratori di opporre un rifiuto al rilascio delle informazioni richieste, al fine di salvaguardare l’interesse sociale alla non divulgazione di dati societari ritenuti sensibili. Al quarto capitolo (“L’azione sociale di responsabilità e la revoca dell’amministratore di s.r.l.”) si analizza l’azione di responsabilità nei confronti dell’amministratore, colpevole di cattiva gestione, in rapporto all’azione cautelare di revoca, ai sensi dell’art. 2476, comma 3, c.c. In tale fattispecie il legislatore ha abolito il rinvio prima esistente alle s.p.a. ed ha introdotto “altresì” la possibilità di revocare il singolo amministratore in via cautelare. Ampio esame è dedicato al tema della diligenza dell’amministratore e all’esenzione di responsabilità, specialmente per quanto riguarda la manifestazione del dissenso. Nel medesimo capitolo si valuta la questione, non così pacifica, della sostituzione processuale, ovvero se il singolo socio di s.r.l., nell’esperire l’azione sociale, agisce in nome proprio per conto della società, che, così, diventa litisconsorte necessario nel giudizio di ESTRATTO III responsabilità. Vengono, poi, presi in esame ulteriori aspetti di natura processuale dell’azione di responsabilità, quali la possibilità per la società di rinunziare o transigere l’azione intrapresa, il rimborso delle spese di lite spettanti al singolo socio agente e la prescrizione. Con il quinto capitolo (“La revoca cautelare dell’amministratore di s.r.l.) si vagliano le numerose problematiche riguardanti lo strumento cautelare di revoca dell’amministratore di s.r.l., ex art. 2476, comma 3 c.c. La revoca del manager di s.r.l., in realtà, è stata concepita dalla riforma del 2003 solo per via cautelare, mentre il legislatore è silente sulla possibilità di revocare l’organo gestorio attraverso vie extragiudiziarie, che, comunque, vengono analizzate all’interno della ricerca. Durante la trattazione si nota come l’art. 2476, comma 3, c.c. sia una delle disposizioni più controverse, sulla quale si sono affannate dottrina e giurisprudenza, evidenziando i vuoti legislativi lasciati aperti dalla norma. Nel medesimo capitolo si passano in rassegna i presupposti del cautelare di revoca, ovvero del periculum in mora e del fumus boni iuris. Successivamente si analizza la possibile strumentalità tra il rimedio cautelare della rimozione dell’organo gestorio e l’azione sociale di responsabilità introdotta nel merito, questione che ha generato varie linee di pensiero, fra loro discordanti. Inoltre, si valuta la possibile introduzione del rimedio cautelare ante causam, prima che sia esperita l’azione sociale di responsabilità. Infine, si accenna alla ormai remota possibilità di revocare l’amministratore per via giudiziaria (ai sensi dell’art. 2409 c.c.), dopo la nota pronuncia della Corte Costituzionale n. 481/2005, che ha escluso categoricamente l’applicabilità di detta disposizione alle s.r.l., anche a quelle provviste di organi di controllo. L’ultimo capitolo, il sesto, (“La revoca degli amministratori di GmbH e riscontro con la disciplina italiana) ha ad oggetto la rimozione dell’organo gestorio nell’ordinamento tedesco, così come disciplinato dal § 38 GmbHG, raffrontandola con il diritto italiano. Il principio cardine del legislatore tedesco in tema di revoca è quello della libera revocabilità degli amministratori in via stragiudiziale, salvo restrizioni contenute nello statuto societario. Si analizzano i presupposti e le modalità del procedimento di revoca, ponendo l’accento sui casi pratici di possibile accadimento. Anche l’ordinamento ESTRATTO IV tedesco, come quello italiano, conosce la revoca cautelare, che è regolata dalle disposizioni generali della ZPO riguardanti i provvedimenti cautelari. Per quanto concerne l’arbitrato, si analizza la possibilità direttamente per gli arbitri di revocare per via cautelare l’organo gestorio. Infine, sempre sulla scorta dell’esperienza comparatistica, si evidenziano le lacune del diritto italiano sul tema della revoca dell’amministratore, mettendo in luce analogie e differenze con la corrispondente disciplina tedesca. In conclusione, si richiama l’attenzione, attraverso alcuni esempi, sulle possibili modifiche della legislazione italiana in tema di s.r.l. conformemente alla GmbHG, in modo da rendere effettiva la tutela del socio e dei creditori sociali, attrarre investitori e così evitare la temuta fuga generalizzata verso altri modelli societari, sia italiani che stranieri.
The purpose of this legal research is the examination of the discipline of the director’s revocation of Italian limited Company “s.r.l.”, regulated by art. 2476 Italian Civil Code, after the corporate reform of 2003. Such a matter has been subject of numerous interpretations by the Doctrine and Jurisprudence, as it raises many systematic problems not yet resolved. The Art. 2476 c.c. is one of the most controversial points of Italian corporate law; the legislator of the reform, in order to maintain the s.r.l. autonomy, has joined more legal institutions in the same article, with the intention of emphasizing the partner’s figure in the social contract, the organization and management of company. Making a parallel with the same German rules, more detailed and more systematic than the Italian ones, it is possible to notice some key differences and thus take any possible ideas for future reforms. The thesis consists of six chapters. The first chapter (“Historical and normative context”) is dedicated to the introduction of the birth of “s.r.l.” and the “GmbH”. After a brief history, there is a general comparison between the company types of two different systems, analyzing the salient features of both the company reforms: the Italian one, relative to s.r.l., in 2003; the German one, relative to the GmbH, in 2008 (the so-called Law MoMiG), with particular care of the responsibility in both the legal systems. The topic of the second chapter (“Directors’ duties and responsibilities”) is the issue of legal responsibility management activity, which plays a key role in the governance of Italian and German limited liability company and it is prodromal to remove the director from his office, if he’s soiled himself with acts of mismanagement. There is an overview of the ABSTRACT II Art. 2476, comma 1, c.c. with respect s.r.l. and § 46 GmbHG of the German system, analyzing the directors’ duties, diligence executable and the legal consequences of their violation. The third chapter (“Partner’s control rights”) is dedicated to information and consulting rights granted to the s.r.l. and GmbH partners, respectively by art. 2476, comma 2, c.c. and by § 51a GmbHG. Italian law sets the topic “Partner’s control right” in the rule with regard to the responsibility and to the removal of the director, who is guilty of acts of maladministration. For s.r.l. a novelty is represented not only by the more wideness of the aforesaid control rights, but above all by the title attributed to each member, regardless of the share capital owned. Therefore the new arrangement of controls predominantly is left to the partner’s individual initiative, approaching the s.r.l. to the model of the individual companies. Here the procedures are analyzed to the exercise of the right to information and consultation of both the partners, s.r.l. and GmbH, even by trusted professionals. The directors’ power, then, is examined to withhold the release of the requested informations, in order to protect the social interest from the disclosure of corporate data deemed private. In the fourth chapter (“The action of social responsibility and the removal of the s.r.l. director”) the liability action is analyzed towards the director, guilty of misconduct, in relation to precautionary action of removal, in conformity with the Art. 2476, comma 3, c.c. In this case the legislator has abolished the previous reference to the s.p.a. and he has introduced “also” the possibility to remove the individual director by a preliminary injunction. Extensive review is dedicated to the director’s diligence and to his exemption of liability, especially with regard to the manifestation of dissent. The same chapter examines the not so peaceful question of the procedural substitution, or if the individual s.r.l. partner acts in the proceedings in his own name, but for a right of the company, that becomes necessary joinder in the liability action. Then, other procedural aspects of the liability action are examined, such as the company possibility to disclaimer or to settle the action, the repayment of the costs of litigation due to the individual partner claimant and the limitation of actions. ABSTRACT III The fifth chapter (“The precautionary action of the s.r.l. director’s removal”) examines the many issues surrounding the precautionary action of the s.r.l. director’s removal, in conformity with the Art. 2476, comma 3, c.c. The s.r.l. director’s removal, in fact, has been inserted by the 2003 reform only as a precautionary measure. In fact, the legislator is silent about the possibility of the director’s removal through extra-judicial remedies, which, however, are analyzed in the search. During the essay one notes that the Art. 2476, comma 3, c.c. is a much debated issue by the doctrine and the jurisprudence, which have highlighted the gaps left open by the provision. In the same chapter there is the review of the conditions of the precautionary action of removal, that is periculum in mora and fumus boni iuris. Then one analyzes the possible relationship between the precautionary action of the s.r.l. director’s removal and the subsequent action for liability, an issue that has generated several lines of thought, conflicting with each other. In addition, there is the examination of the possible introduction of the precautionary measure ante causam, before introducing the action for liability. Finally, one mentions the remote possibility of the director’s removal through the Judge (in conformity with the Art. 2409 c.c.), disappeared after the famous judgment of the Constitutional Court n. 481/2005, which has categorically excluded the applicability of that provision to s.r.l., even to those ones supplied with board of auditors. The last chapter, the sixth (“The GmbH directors’ removal and feedback with the Italian legislation”), relates to the director’s removal in the German law, as regulated by § 38 GmbHG, comparing it with the Italian law. The cardinal principle of the German legislature in terms of the company director’s removal is the directors’ extra-judicial free revocability, with the exception of the restrictions contained in the articles of association. One analyzes the assumptions and mode of the removal procedure, with an emphasis on practical cases. Even the German legal system, like the Italian one, knows the precautionary action of the director’s removal, which is governed by the general provisions regarding the precautionary measures of the ZPO. With regard to arbitration, one analyzes the arbitrators’ power to removal the director with a precautionary measure. Finally, completing the ABSTRACT IV comparison with the German legal system, there are the gaps of the Italian law in terms of director’s removal, highlighting analogies and differences with the matching German rules. In conclusion, attention is drawn, through some examples, to possible changes in Italian legislation regarding s.r.l. according to the GmbH, in order to make effective the protection of partner and creditors of the company, to attract investors and to avoid the dreaded generalized drain to other company models, whether Italian ones or foreigner ones.
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4

De, Napoli Emanuela. "Libertà di manifestazione del pensiero, informazione e pubblicità occulta." Thesis, 2007. http://hdl.handle.net/10955/290.

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Books on the topic "Liberta di informazione"

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Twain, Mark. Liberta di stampa. Prato: Piano B, 2010.

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2

Ghidini, Gustavo, and Andrea Stazi. Accesso a informazione e conoscenza nell'era multimediale: Libertà di espressione, libertà di concorrenza, proprietà intellettuale. Roma: LUISS, University Press, 2011.

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3

Bevere, Antonio. Il diritto di informazione e i diritti della persona. Milano: Giuffrè, 1995.

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4

Guerrini, Mauro. De bibliothecariis. Edited by Tiziana Stagi. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-559-3.

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Abstract:
Nell’attività del bibliotecario la dimensione tecnica, essenziale per lavorare con competenza, non può prescindere o separarsi dall’impegno, dall’attenzione ai diritti civili e al modo in cui questi vengono vissuti e praticati nell’ambito della comunità di appartenenza. Garantire l’accesso alle informazioni non può essere limitato alla ‘nostra’ biblioteca, ma dev’essere una responsabilità che riguarda il territorio dove viviamo e dove operiamo, guardando ai nostri colleghi che possono trovarsi in situazioni più difficili della nostra e soprattutto alle persone che si trovano in difficoltà nell’esercitare i propri diritti. L’auspicio è che la trasmissione della conoscenza registrata contribuisca sempre più alla libertà, ai diritti, al benessere di tutti. Quando si capirà che investire in biblioteche significa investire per la democrazia, lo sviluppo economico e la qualità della vita? Il quadro di riferimento per comprendere e interpretare le problematiche delle biblioteche è, come sempre, quello del confronto con le tradizioni bibliotecarie internazionali, a partire dal continente europeo, proprio perché la professione ha oggi un impianto teorico e una dimensione operativa di valore globale.
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5

Vergallo, Gianluca Montanari. Il rapporto medico-paziente: Consenso e informazione tra libertà e responsabilità : aggiornato a Cass. civ., n. 21748 del 16 ottobre 2007, e Trip. pen. Roma, n. 2049 del 17 ottobre 2007, in materia di consenso informato e di refiuto della nutrizione e della ventilazione artificiali. Milano: Giuffrè, 2008.

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6

Ahmad, Rafat, Afshang Maryam, Neri Stefano 1953-, and Information Safety and Freedom (Association : Florence, Italy), eds. L' ultima primavera: La lotta per la libertà di informazione in Iran. Firenze: Polistampa, 2006.

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Book chapters on the topic "Liberta di informazione"

1

Voorhoof, Dirk. "La libertà di stampa nella raccolta di informazioni, l’accesso all’informazione e la protezione dei whistleblower in base all’art. 10 CEDU e degli standard del Consiglio d’Europa." In Il giornalismo sotto attacco, 145–94. Nomos Verlagsgesellschaft mbH & Co. KG, 2019. http://dx.doi.org/10.5771/9783748904977-145.

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