Academic literature on the topic 'Libertà di religione'

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Journal articles on the topic "Libertà di religione"

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Santoro, Roberta. "Educazione religiosa, disagio e minori. Commento alla sentenza della Corte di Cassazione italiana del 24 maggio 2018, n.12954." Studia z Prawa Wyznaniowego 21 (December 18, 2018): 413–22. http://dx.doi.org/10.31743/spw.182.

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Abstract:
Il presente lavoro ha ad oggetto una pronuncia emessa dalla Suprema Corte di Cassazione, con la recente sentenza del 24 maggio 2018, n.12954, che ha posto l’accento su tematiche riguardanti i minori e la loro educazione religiosa. La vicenda, definendo questioni inerenti alla separazione in presenza di minore, tratta il complesso argomento dell’intesa tra i genitori circa l’educazione da impartire (nello specifico quella religiosa), analizzando la legittimità del comportamento del padre di imporre alla figlia minore una religione diversa da quella dalla stessa praticata con la mamma, rilevando soprattutto l’aspetto del disagio, lamentato dalla stessa minore nel praticare questo “nuovo” culto. L’analisi, inoltre, porta a considerare che la scelta e la pratica di una religione rientra nella manifestazione del diritto di libertà religiosa, tutelato dall’art. 19 della Costituzione, conseguentemente, a poter ritenere ammissibile un autonomo diritto di libertà religiosa da parte del figlio minore, e a domandarci se l’esercizio di questo diritto possa contrastare con la divergente decisione di uno o di entrambi i genitori.
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Pawluk, Tadeusz. "Sprawy wyznaniowe w Konstytucji 3 Maja." Prawo Kanoniczne 35, no. 1-2 (June 5, 1992): 3–13. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1992.35.1-2.01.

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Abstract:
La costituzione, votata a Varsavia dal parlamento polacco il 3 Maggio 1791, fu di grande valore, essendo la prima in Europa e la seconda nel mondo, dopo quella degli Stati Uniti di America (1787). Essa fu un coronamento di una lunga attività delle persone colte che desideravano sinceramente di sollevare la Polonia dall’umiliante caduta politica e farne un paese moderno dell’Europa. Con gli autori della Costituzione del 3 Maggio collaboravano numerosi rappresentanti del clero. La Costituzione del 3 Maggio era di stampo cristiano e cattolico. L’articolo primo stabiliva che la fede cattolica sarà in Polonia la religione reggente. Il fatto di aversi dichiarato per la religione cattolica come una religione reggente, non introduceva l’egemonia religiosa ma proteggeva pubblicamente, nello stato multinazionale e multiconfessionale, valori universali provenienti dal cristianesimo e dalla Chiesa cattolica alla quale la Polonia aveva legato la propia sorte. La Costituzione, in parola garantiva la libertà di fede a tutte le confessioni che esistevano in Polonia.
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Dammacco, Gaetano. "Riflessioni sul diritto di satira e i suoi limiti." Studia z Prawa Wyznaniowego 23 (December 30, 2020): 101–21. http://dx.doi.org/10.31743/spw.10355.

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Abstract:
La satira è un paradigma estremo della libertà di espressione, ma esistono incertezze sulla sua definizione concettuale e sulla relativa disciplina giuridica. Lo sviluppo della comunicazione ha prodotto numerose figure letterarie simili tra loro come la cronaca (una registrazione impersonale e non interpretativa di fatti accaduti), la critica (analisi soggettiva e giudizio relativi a fatti accaduti) e la satira (critica sarcastica di personaggi, comportamenti, modi di fare individuali con scopo di denuncia sociale). Gli elementi che caratterizzano la satira, sviluppatisi nel corso dei secoli, sono sostanzialmente due: attenzione alle contraddizioni (della politica, della società, della religione, della cultura) e intento moralistico per promuovere un cambiamento sociale. La satira religiosa colpisce il potere ecclesiastico e le sue contraddizioni, ma colpisce anche i simboli religiosi e i contenuti delle religioni. Ne conseguono differenti conseguenze giuridiche. Quando colpisce il patrimonio di fede dei credenti essa non è accettabile. La satira religiosa genera una specie di conflitto tra differenti valori costituzionali, e cioè tra il diritto alla libera espressione del pensiero e il diritto alla reputazione e alla tutela del sentimento religioso. Il diritto di satira in generale è riconosciuto dagli ordinamenti giuridici (sia internazionali, sia nazionali) come diritto soggettivo di rilevanza costituzionale, che deriva dalla libertà di espressione e di pensiero. Pensiero, coscienza e religione – per esempio nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – sono omologhi (come beni giuridici o valori etici). Pertanto pensiero, coscienza e religione non possono essere in contrapposizione tra loro. Notevoli incertezze esistono sulla disciplina giuridica del diritto di satira, che non può mai offendere i diritti fondamentali della persona, la sua dignità, la sua reputazione. La Carta di Nizza ha favorito un orientamento, che considera il diritto di libera espressione nella sua forma più ampia ed espansiva. È tuttavia sempre stato affermato il valore prevalente dei diritti umani fondamentali, che non possono essere offesi dall’esercizio del diritto di satira. Negli ordinamenti giuridici nazionali, la forza del diritto di satira consiste nel riconoscimento del suo rango costituzionale, ma anche nei limiti che deve avere. La giurisprudenza ha elaborato i vincoli “formali”, tra i quali i più importanti sono il limite della continenza e della funzionalità.
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Gurashi, Dario. "Religione e ideologia nel giovane Agrippa: Appunti sulla vocazione intellettuale." Mediterranea. International Journal on the Transfer of Knowledge 5 (March 20, 2020): 153–92. http://dx.doi.org/10.21071/mijtk.v5i.12250.

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Abstract:
La riforma della cultura promossa da Cornelio Agrippa richiede una riorganizzazione della teologia tradizionale. Recuperando la prisca theologia, Agrippa mira ad emancipare l’esegesi delle Scritture dalla filosofia scolastica, responsabile di aver corrotto il significato autentico della Parola di Dio tramite un impiego indisciplinato della ragione a scapito della fede. Ripensare l’approccio alla Bibbia significa allora ridefinire il concetto di teologia: in quanto meditazione sulla parola divina, essa dovrà abbandonare le dispute dialettiche per tradursi in uno stile di vita contrassegnato dalla virtù e dall’integrità della fede in Cristo. Il programma di Agrippa, dunque, intende dimostrare l’incompetenza dei teologi scolastici e allo stesso tempo rivendica per il pensatore laico la libertà di interpretare le fonti della vera sapienza.
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Pellegrino, Marina Pia. "Edith Stein. Verso la “comunita’ di destino” attraverso la liberta’ e la grazia." Aoristo - International Journal of Phenomenology, Hermeneutics and Metaphysics 4, no. 2 (August 22, 2021): 61–73. http://dx.doi.org/10.48075/aoristo.v4i2.27974.

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Abstract:
Il saggio di Edith Stein Libertà e Grazia , nel quale si sviluppano le sue riflessioni sulla comunità didestino, è stato ritrovato come manoscritto inedito e ha subito un percorso problematico prima diessere definitivamente datato e intitolato. Risalente al 1921, poco prima che l’autrice entrasse nellachiesa cattolica con il battesimo, e avendo come nucleo tematico l’incontro tra libertà umana egrazia divina, questa trattazione di filosofia della religione s’inserisce nel percorso filosofico edesistenziale che, dalla tesi di laurea sull’entropatia, ai lavori sulla Causalità psichica, su Individuo ecomunità e sullo Stato, caratterizza il periodo di ricerca della Stein come assistente di EdmundHusserl e quello subito dopo le sue dimissioni da tale incarico. E’ opportuno seguire a grandi linee ipassi di questo cammino, per scoprire come all’interno dell’analisi fenomenologica, che Edith avevafatto propria, emergano approfondimenti sulla struttura dell’essere umano, in particolare sull’anima,e questioni ad essi collegate, come quella della comunità di destino. Tale tipo di comunità, si inseriscenella riflessione, mai abbandonata dalla Stein, riguardante la relazione con l’altro, la libertà di aprirsio chiudersi all’incontro; essa si fonda sugli atti liberi di ciascuno e insieme sulla responsabilità cheognuno ha nei confronti della salvezza di tutti gli altri e viceversa. L’essere umano porta in sé lavocazione di proteggere anche il mondo animale, le creature inanimate e la natura. Il percorso diEdith, in un’osmosi tra pensiero e vita, si conclude con la sua offerta come “vittima di espiazione” afavore del suo popolo e in nome della nuova alleanza in Cristo, unico vero Mediatore per la salvezzadi tutti davanti a Dio.
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Dyduch, Jan. "Potrójna misja Kościoła w świetle Konkordatu Polskiego z 1993 roku." Annales Canonici 7 (December 31, 2011): 87–99. http://dx.doi.org/10.15633/ac.0706.

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Abstract:
L’aggressiva campagna antiecclesiastica condotta in Polonia ha attaccato il fondamentale diritto della Chiesa a svolgere la sua missione, per es. il diritto ad insegnare la religione nella scuola. In questa situazione vale la pena di ricordare che il libero compimento della triplice missione della Chiesa è garantito dal Concordato Polacco del 1993. E il suo principio conduttore è la libertà religiosa, grazie al quale il concordato assicura lo svolgimento della missione ecclesiastica: profetica, santificatrice e pastorale.
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Vicenza, Giordano. "Multiculturalismo Specifico in Svizzera." INFLUENCE : International Journal of Science Review 1, no. 2 (August 25, 2019): 1–9. http://dx.doi.org/10.54783/influence.v1i2.87.

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Abstract:
Ci sono numerose aree, culture e lingue in Svizzera. In Svizzera, le minoranze sono per lo più minoranze etno-linguistiche la cui lingua comune è unificata. Lo Stato elvetico è stato quindi considerato uno Stato multilingue sin dalla costituzione della Confederazione nel 1848. La Confederazione ei Cantoni devono preservare le minoranze linguistiche. I fondamenti della struttura sociale svizzera sono due principi: libertà linguistica (Sprachenfreiheit) e territorialità con multiculturalismo storico e quattro lingue nazionali (Territorialitätsprinzip). Non esiste una religione di stato ufficiale in Svizzera. La religione predominante è il cristianesimo, l'islam è la più grande minoranza religiosa. Le maggiori confessioni cristiane sono quella cattolica (37,7%) e la CRS (25,5 per cento). La Svizzera ha iniziato l'afflusso di nuove minoranze culturali dopo la seconda guerra mondiale ed era fortemente legata alla migrazione economica e al massiccio numero di lavoratori ospiti dal Terzo mondo e dall'ex Jugoslavia nell'Europa meridionale. La tutela delle minoranze nazionali, ma non delle minoranze culturali, coinvolge il diritto internazionale. La tutela delle minoranze nazionali in Svizzera si basa anche su norme internazionali.
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Fleming, John I. "I cattolici messi di fronte alle strategie pro-eutanasia e pro-aborto." Medicina e Morale 45, no. 1 (February 28, 1996): 101–20. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.922.

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Abstract:
I cattolici spesso si trovano esclusi ed emarginati dai dibattiti politici pubblici sull’aborto e l’eutanasia. Questo perché i sostenitori dell’aborto e dell’eutanasia legalizzati nelle attuali democrazie secolari e pluraliste hanno con successo definito l’opposizione cattolica come “fondata sulla religione, e quindi base rischiosa per la politica”. I cattolici, so sostiene, non dovrebbero cercare di imporre le loro opinioni sugli altri, ma dovrebbero rispettare l’autonomia degli individui a scegliere come reputano meglio per se stessi . In realtà sono i sostenitori dell’aborto e dell’eutanasia che cercano di attaccare i valori comunemente condivisi grazie ai quali le persone nelle società civili sono capaci di vivere insieme in pace e giustizia. la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e gli altri strumenti per i diritti umani testimoniano per gli inalienabili ed inviolabili diritti alla libertà e alla vita del nascituro. Questi stessi documenti vietano la legalizzazione della eutanasia volontaria in quanto qualsiasi concessione ad uccidere un innocente e la tratta degli schiavi (anche quando accettati volontariamente dagli individui) rappresentano una minaccia alla vita ed alla libertà di cittadini innocenti. I Cattolici possono entrare nei dibattiti politici pubblici sulle questioni della vita sulla base dei valori internazionalmente accettati, i quali sono in armonia con la tradizione morale cattolica.
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Żurowski, Marian Al. "Ewolucja pojmowania wolności religijnej w Kościele katolickim." Prawo Kanoniczne 29, no. 3-4 (December 10, 1986): 27–38. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1986.29.3-4.03.

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Abstract:
I concetti e le concezioni — che sembravano essersi stabilizzate alla fine del 19 e 20 secolo erano lesi dal ravvivarsi di intelletti che cercavano mezzi prevemtivi contro le violazikmi dei diritti dell’uomo che avevano luogo duranite la secanda guerra mondiale. Risultato di questo movimemto intellettuale era la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo (ONU 1948, 12. 10). Nella Chiesa Cattolica problerni simili erano smossi da Giovanni XXIII nell’enciclica „Mater et Magistra” e nell’enciclica „Pacem in Terris”. I pastulati preconciliard e le analisi del Concilio portavano a concrete soluzioni che si sono venute a trovare nei documenti conciliari. Non tutto nondimeno era in teoria risolto sino alla fine, particolarmente per quanto riguarda la materia del problema che c’interessa. In Concilio vuole chiaramente richiamare l’attenzione sul fatto ehe il problema è molto più complesso di quanto possa sembrare ad un primo squardo. Per esempio dalla Dichiarazione della libertà religiosa risulta chiaramente che la verità e la libertà non si escludono reciprocamente, ma sono valori strettamente connessi fra loro. Da questa Dichiarazione e dal Decreto sull’Ecumenismo risulta ehe un giusto modo di comprendere l’ecumenismo non puó ammettere compiti troppo catagorici. Si devorao rispettare le convinzioni apprese in buona fede. Del resto si rileva giustamente ehe al rispetto delle opinioni altrui non significa che le si approve. Dopo una tappa indiretta nella quale il documento „Matrimonii sacramentum” della Congregaaione della Dottrina della Fede attenuava le esigenze per la parte non cattolica, si aveva il passo successivo, preparato dal sinodo dei vescovi del 1967. Si tratta qui del Motu Proprio „Matrimonia Mixta”. Per quanto riguarda le esigenze poste alla parte cattolica, si è usufruito di concetti risalenti al periodo della formazione delle „cautiones aequipollentes” e al periodo conciliare, asserendo che il cattolico fa tutto „secondo le sue forze”, „pro viribus” perché tutti i figli vengano educati nella religione cattolica. Invece alla parte non cattolica si richiede soltanto che prenda conoscenza dell’obbligazione assunta dalla parte cattolica e ciò, per natura di cose, si porta dietro il postulato della tolleranza naturale. Un simile atteggiamento è un modo di rispettare la conscienza in realtà non sempre concorde con i principi cattolici, ma formatosi in buona fede. Una migliore comprensione della legge positiva divina, e prima di tuitto naturale, permette di sperare che pian piano si giunga ad una più completa soluzione dell’apparente contraddizione fra la legge naturale, che richiede di agire concordamente alla coscienza conformata in buona fede, e le canseguanze che derivano dalla legge divina positiva. Non vi può essere infatti un reale contraddizione.
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Vázquez-García-Peñuela, José María. "AA.VV., La tutela della libertà di religione. Ordinamento internazionale e normative confessionali, Editado por Silvio Ferrari y Tullio Scovazzi, Cedam, Padova 1988." Ius Canonicum 30, no. 59 (February 7, 2018): 377–80. http://dx.doi.org/10.15581/016.30.18608.

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Dissertations / Theses on the topic "Libertà di religione"

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GAETANI, ALESSANDRA. "LIBERTA' DI ESPRESSIONE LIBERTA' DI RELIGIONE: UNA QUESTIONE ISLAMICA?" Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/225439.

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Abstract:
The European legal tradition is increasingly called to face the composite Islamic experience that has acquired a stable presence in the “Old Continent”. Such confrontation, in the wake of the Universal Declaration of Human Rights, should offer a chance not for a ‘clash of civilizations’ but for positive action towards the construction of a world where both freedom of speech and belief are safeguarded as foundations of human dignity. The thesis reflects on the controversial dialectics between freedom of expression and religious freedom, always striving for a counterbalance. The development of such dialectics has been undertaken analyzing the approaches of the United Nations, of European institutions, and of a number of legal sentences by National Courts as well as by the European Court of Justice.
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GIMELLI, NADIA. "La libertà di religione nel disegno della Costituzione italiana." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2004. http://hdl.handle.net/2108/202223.

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Abstract:
L’art. 19 Cost. garantisce la libertà di religione negli aspetti che essa ha tradizionalmente assunto, cioè come libertà di professare la propria fede religiosa, di farne propaganda e di esercitarne il culto. Ma prima di esaminare le singole facoltà riconosciute dall’articolo 19 Cost., occorre chiedersi anzitutto che cosa si intenda per religione, e, in particolare, da domandarsi se l’ateismo possa o meno essere ricompreso nel nomen iuris della religione e se, anche in mancanza di qualunque norma espressa legislativa che lo sancisca, ricada automaticamente nella sua regolamentazione giuridica sotto la disciplina normativa dettata per assicurare e tutelare la libertà religiosa in un determinato ordinamento giuridico. Dopo essersi posto l’interrogativo se il «buon costume», unico limite esplicitamente previsto nella Costituzione italiana, si riferisca esclusivamente alla sola celebrazione di riti oppure operi anche nei confronti della professione della fede e della propaganda, se ne evidenzia la differente sfera di operatività, rispetto all’omologo limite contenuto nell’art. 21 Cost. per le manifestazioni di pensiero. Altro punto discusso è se le espressioni della libertà religiosa soggiacciano al limite dell’ordine pubblico. Viene, da ultimo, analizzata la figura dell’obiezione di coscienza con particolare riguardo a quella relativa al servizio militare, all’interruzione della gravidanza, alla formula del giuramento nel processo ed, infine, quella relativa alla sperimentazione animale.
Article 19 of Italian Constitution guarantees freedom of religion in its traditional aspects, i.e. freedom of confessing and disseminating one’s faith and of following the worship. However, before considering every single right recognized by article 19 of Italian Constitution, it’s necessary to ask oneself what is meant by “religion” and in particular whether atheism can be accounted in the religion nomen iuris or not and if, missing any other law that sanctions it, atheism happens to be automatically regulated by the law about the freedom of religion in a determined juridical system. Once asked if “morality”, only restriction expressly set by the Italian Constitution, refers exclusively to rites performing or applies both to faith profession and dissemination, it’s highlighted the different sphere of action compared to the analogous restriction belonging to article 21 of the Italian Constitution about the freedom of opinion. Another issue here debated is whether the freedom of religion has to be subjected to public order limitations. Eventually, it’s analysed the institution of conscientious objection with special regard to military service, abortion, wording of the oath in trials and animal testing.
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Toscano, M. "LE LIBERTÀ DI RELIGIONE E DI CONVINZIONE NELLA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE DI STRASBURGO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/173797.

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Abstract:
La prima parte della ricerca si propone di porre una base solida e ad ampio spettro per lo studio della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia di libertà religiosa e di convinzione. Il lavoro inizia pertanto dall’esame dei profili istituzionali, nella loro origine storica e nella loro evoluzione, per arrivare a fare il punto circa la situazione in cui versa oggi il sistema di garanzia dei diritti fondamentali che poggia sulla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Nel secondo capitolo la ricerca ha ad oggetto la più importante delle norme della Convenzione che tutelano le libertà religiose e di convinzione, vale a dire l’art. 9: di quest’ultimo è esaminata la struttura e, in secondo luogo, l’applicazione schematica che la Corte ne fa nello svolgimento dei giudizi avanti a sé. Nel terzo capitolo è affrontato, con un taglio prima cronologico e organizzato per filoni o materie, poi trasversale, l’esame della giurisprudenza della Corte che ha dato applicazione all’art. 9 e alle altre disposizioni che rivestono importanza centrale per la tutela delle libertà di convinzione (artt. 14 Conv. e 2 Prot. 1). La seconda parte della ricerca integra e completa la prima parte: si tratta della raccolta di tutte le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo che hanno considerato espressamente i profili di rilevanza dell’art. 9 della Convenzione di Roma. Le sentenze sono riprodotte per estratto, limitatamente alle parti di immediato interesse ecclesiasticistico.
The first part of the research aims to put a solid study of the European Court of Human Rights on freedom of religion and belief. The work therefore begins by examining the institutional profiles in their historical origin and evolution, to get to make the point about the ECtHR of protection of fundamental rights. In the second chapter the research relates to the most important provision of the Convention that protect religious freedom and belief, namely the art. 9: the latter is examined in his structure and, secondly, in the application in abstracto given to it by the Strasbourg Court. In the third chapter is examined the jurisprudence of the ECtHR which has given application not only to art. 9, but also to other provisions that are of central importance for the protection of freedom of belief (art. 14 Conv and 2 Prot 1). The second part of the research completes the first part: it is the collection of all judgments of the European Court of Human Rights which have specifically considered the impact of Article 9 of the Rome Convention. The reproduction of the judgments is limited to parts of immediate interest for law and religion researchers.
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Cadeddu, Francesca <1985&gt. "Democrazia e cattolicesimo negli Stati Uniti. La libertà di religione e il pensiero di John Courtney Murray." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5719/1/Francesca_Cadeddu_Tesi.pdf.

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Abstract:
L'elaborato affronta il pensiero di John Courtney Murray dal punto di vista teologico e politico, sottolineandone le influenze esterne ai circoli intellettuali cattolici e la particolare rilevanza per l'integrazione della comunità cattolica nella società statunitense.
This work analyses the thought of John Courtney Murray from the political and theological perspective. It focuses on the influences received by the jesuit from non-Catholic intellectual circles and the relevance for the integration of the Catholic community in the American society.
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Cadeddu, Francesca <1985&gt. "Democrazia e cattolicesimo negli Stati Uniti. La libertà di religione e il pensiero di John Courtney Murray." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5719/.

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Abstract:
L'elaborato affronta il pensiero di John Courtney Murray dal punto di vista teologico e politico, sottolineandone le influenze esterne ai circoli intellettuali cattolici e la particolare rilevanza per l'integrazione della comunità cattolica nella società statunitense.
This work analyses the thought of John Courtney Murray from the political and theological perspective. It focuses on the influences received by the jesuit from non-Catholic intellectual circles and the relevance for the integration of the Catholic community in the American society.
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RESTA, VALENTINA. "Società digitale e libertà religiosa." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/215.

Full text
Abstract:
Gli sviluppi tecnologici vissuti nell'ultimo quarto di secolo hanno determinato forti mutamenti non solo nella materialità dell'esistere, ma anche nella dimensione spirituale della persona. L'avvento della cittadinanza digitale ha obbligato ad un ripensamento del catalogo dei diritti e delle forme di esercizio degli stessi. La libertà religiosa, tanto nella sua dimensione individuale quanto in quella associata non solo ha subito l'influenza di tali cambiamenti, ma si è dimostrata in molti casi settore privilegiato per verificare la validità delle nuove forme di governo derivanti dallo sviluppo sempre più massiccio delle tecnologie informatiche. A partire, dunque, da un ripensamento dei rapporti tra diritto e religione sono stati individuati alcuni settori specifici di analisi al cui interno saggiare le nuove forme di governo elettronico, per comprendere le nuove declinazioni del diritto di libertà religiosa nella società digitale. Tali settori sono: la presenza delle confessioni nel sistema della stampa nazionale; il nuovo mondo di Internet e le problematiche connesse alla tutela dei marchi e del sentimento religioso; la presenza delle confessioni religiose nel sistema radio televisivo; la tutela dei dati sensibili religiosi nel nuovo Codice sulla privacy.
Last 25 years, technological developments have determined very important changes both on the material side and on the spiritual one of the people. The introduction of digital citizenship has obliged to rethink the bunch of rights and the way to apply them. The religious freedom, both individually and in association, has suffered the effects of these changes, but moreover has been a preferred sector where testing new governance rules needed to manage the innovations due to constantly increasing presence of information technologies in day by day life. Therefore, starting from a deep rethinking of the relationships between law and religion, some sectors of analysis, where testing new electronic governance rules, has been identified, in order to understand new evolutions of religious freedom rights in the digital society. These sectors are: presence of religious denominations in the national press; Internet world and issues related both to the trademark management and to religious sentiments; presence of religious denominations in radio-TV system; protection of religious sensitive personal data in agreement with the new privacy Code.
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Zago, Maddalena <1989&gt. "Il divieto di discriminazione in Europa. La libertà religiosa e di credo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9077.

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Abstract:
Il presente elaborato sviluppa il tema del principio di non discriminazione in Europa, focalizzando l’attenzione sulla libertà religiosa e di credo. Il principio di non discriminazione rappresenta uno dei capisaldi dei diritti inviolabili della persona e si ritiene quindi fondamentale esporre in maniera sintetica l’evoluzione storica dei diritti fondamentali dell’uomo. In una prima parte della presente tesi, oltre a mettere in luce la definizione del principio di non discriminazione, vengono esaminate le fonti internazionali ed europee su questo tema e le possibili cause e forme. L’Unione Europea promuove la lotta contro qualsiasi forma di discriminazione: questo principio rappresenta uno dei valori fondamentali su cui si basa la società moderna e comune a tutti gli stati membri. L’elaborato tratta quindi le politiche che l’Unione Europea adotta in materia di non discriminazione. Particolare attenzione all’interno della relazione viene riservata allo studio della discriminazione basata su motivi religiosi o di credo e completata con l’analisi della casistica più recente su questo tema, anche con riguardo all'attuale “caso Burkini”.
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FERRERO, MATTIA FRANCESCO. "La Santa Sede ed il processo di Helsinki: la lotta per la libertà religiosa." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/214.

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Abstract:
La tesi esamina la partecipazione della Santa Sede alla Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (ora Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), concentrandosi sui documenti riguardanti la libertà religiosa. Premesse le circostanze geo-politiche che hanno portato alla convocazione della Conferenza e la posizione vaticana antecedente ad essa, vengono analizzati i lavori della Conferenza di Helsinki nonché delle Riunioni sui Seguiti di Belgrado, Madrid e Vienna. Inoltre, viene illustrata la trasformazione ed istituzionalizzazione della Conferenza e, quindi, l'attività dell'OSCE nell'ambito della dimensione umana dell'OSCE, esaminando le procedure e i meccanismi istituiti per la verifica degli impegni. Infine, viene preso in considerazione il programma promosso dall'OSCE sulla tolleranza e la non discriminazione verso gli appartenenti alle confessioni religiose.
The thesis investigates the Holy See's participation in the Conference for Security and Cooperation in Europe (now Organization for the Security and Cooperation in Europe), focusing on documents about religious freedom. After a brief description of the geo-politic scenery that brought to the Conference and the Holy See's position, the thesis analyzes the Helsinki Conference's works and thereafter the Follow-up Meetings of Belgrade, Madrid and Vienna. The thesis examines also the Conference's transformation and institutionalization and, then, the OSCE activity in the human dimension, focusing on procedures and mechanisms provided for the commitments' implementation. Finally, the thesis investigates the OSCE program for tolerance and non discrimination to religions' members.
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ANGELUCCI, ANTONIO. "L'associazionismo musulmano in Italia: una sfida per il diritto speciale di libertà religiosa." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/10281/135854.

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Abstract:
L’associazionismo religioso acattolico soffre di una crisi profonda dovuta, essenzialmente, all’assenza di una legge sulla libertà religiosa e, di contro, alla sopravvivenza della legge sui culti ammessi, che risale ad un contesto molto diverso da quello attuale, al biennio 1929-1930. Tale crisi si manifesta nel diffuso fenomeno del mimetismo. In altri termini, il polimorfico associazionismo religioso dell’età contemporanea si nasconde, fruendo degli istituti del diritto civile mascherandosi, pertanto, sotto forme che cultuali non sono, bensì culturali, di promozione sociale, di volontariato, ecc. Nello stesso tempo, tuttavia, le associazioni, che hanno effettivamente finalità di religione e di culto, stanno aumentando, di pari passo con l’accrescersi della complessità del panorama religioso italiano, anche per effetto dell’immigrazione e con la volontà di integrazione. Di fronte al fermento dell’associazionismo religioso, il legislatore è rimasto inerte tant’è che manca, come si scriveva poc’anzi, un testo unico o una legislazione sui culti non cattolici che non sia quella del secolo scorso. Alle omissioni di chi siede in Parlamento “suppliscono”, da un lato, la giurisprudenza, che resta, comunque, tuttora sostanzialmente vincolata alla logica sottesa alla vecchia legge e, dall’altro, con grande difficoltà e imbarazzo, gli enti locali . La tesi di dottorato approfondisce il tema in questione, sia per dar conto del diritto vigente, sia per comprenderne le prospettive anche alla luce di recenti “sperimentazioni” amministrative
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ANGELUCCI, ANTONIO. "L'ASSOCIAZIONISMO MUSULMANO IN ITALIA: UNA SFIDA PER IL DIRITTO SPECIALE DI LIBERTA' RELIGIOSA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/225440.

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Abstract:
Le associazioni, che hanno finalità di religione e di culto, stanno crescendo, di pari passo con l’immigrazione e con la volontà di integrazione. Di fronte al fermento dell’associazionismo religioso, il legislatore è rimasto inerte tant’è che manca un testo unico o una legislazione sui culti non cattolici e si fa tuttora ricorso a quella del 1929-1930. Nella tesi si approfondisce il tema dell'associazionismo religioso in generale e di quello musulmano in particolare, sia per dar conto del diritto vigente sia per comprendere quali prospettive si possono delineare. Nel primo capitolo si fanno alcune considerazioni introduttive, illustrando le tracce interpretative seguite e il punto di partenza del lavoro. Nel secondo si dà conto del quadro costituzionale di riferimento. Nel terzo capitolo si illustrano le forme dell’associazionismo religioso nel diritto speciale e nel diritto comune; quindi, si tenta una definizione di confessione e di associazione oltre che di autonomia confessionale e negoziale. Nel quarto capitolo si prende atto degli strumenti civilistici utilizzati dalle associazioni musulmane per sfuggire alla “trappola” della legge sui culti ammessi, analizzando alcuni statuti di associazioni musulmane, indicando gli errori più comuni da evitare e tentando poi di proporne uno da cui si evinca con trasparenza il fine di religione e di culto. Si chiude poi con una riflessione sulla struttura giuridica di una possibile federazione di associazioni musulmane. Nel quinto capitolo, infine, si e' dato spazio a recenti aperture, ovvero all’esperienza del Comune di Milano che, nel luglio 2012, ha istituito l’Albo delle Associazioni e Organizzazioni religiose, a significare l’importanza del fenomeno associativo religioso nella realtà territoriale locale. In conclusione, si ipotizza una risposta alla domanda se l'associazionismo musulmano sia sfida per il diritto di libertà religiosa.
The associations, which have a religious and worship purpose, are growing, hand in hand with immigration and with the integration willingness. As regards the religious ferment of the associations, the legislature has remained inert so that there is no single text or legislation on non-Catholic cults and the legislation of the years 1929-1930 is still used. My thesis intends to explore the theme of religious associations, particularly of the Muslim ones, both to account for the existing law and to understand which prospects it is possible to outline. The first chapter contains some introductory remarks which illustrate the interpretive guidelines and the starting point of the work. In the second one the constitutional reference framework is given. In the third chapter I discuss the different forms of religious associations in the special law and in the civil law; then, I attempt a definition of confession and association as well as of confessional and contractual autonomy. The fourth one takes into account the instruments of civil law used by Muslim associations to escape the "trap" of the law on allowed cults, analyzing some statutes of Muslim associations and indicating the common mistakes to avoid, and then trying to propose one from which it is inferred with transparency the purpose of religion and worship. The final part of the chapter contains a reflection on the legal structure of a possible federation of Muslim associations. In the fifth chapter, finally, space is given to recent openings, that is to the experience of the Municipality of Milan, that established in July 2012 the Register of Associations and Religious Organizations, to signify the importance of the religious associative phenomenon in the local territorial area. In conclusion, I suggest an answer to the question of whether the Muslim association is challenge for the right of religious freedom.
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Books on the topic "Libertà di religione"

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Religione, storia, libertà: Studi di filosofia della religione. Napoli: Liguori editore, 2014.

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Cecilia, Morandi, ed. La libertà di religione in Italia. Firenze: Alinea, 2002.

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Cecilia, Morandi, and El-Ayoubi Mostafa, eds. La libertà di religione in Italia. Firenze: Alinea, 2002.

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Claudio, Mariano M. La libertà di religione nell'ordinamento giuridico italiano. Roma: Graphein Servizi, s.r.l., 2001.

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5

Zini, Paolo. Libertà e compimento: Saggio di filosofia della religione. Milano: Glossa, 2008.

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D'Agostino, Francesco, and Paolo Alberto Amodio. Le libertà di religione e di culto: Contenuto e limiti. Torino: G. Giappichelli, 2003.

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Corso, Lucia. Spirito di religione e spirito di libertà: Alle origini del contrattualismo nordamericano. Bologna: Il mulino, 2001.

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8

Comunità e libertà nell'epoca dell'industria: Storia, politica, religione nel pensiero di Arnold Toynbee (1852-1883). Roma: Edizioni di storia e letteratura, 2008.

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9

Tagliaferri, Teodoro. Comunità e libertà nell'epoca dell'industria: Storia, politica, religione nel pensiero di Arnold Toynbee (1852-1883). Roma: Edizioni di storia e letteratura, 2008.

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10

Domianello, Sara. Diritto e religione in Italia: Rapporto nazionale sulla salvaguardia della libertà religiosa in regime di pluralismo confessionale e culturale. Bologna: Societa Editrice Il mulino, 2012.

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Book chapters on the topic "Libertà di religione"

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Teeuwen, Mariken. "Riccoldo da Monte di Croce. Religious debates in Riccoldo of Monte Croce's Liber peregrinationis." In Textes et Etudes du Moyen Âge, 415–21. Turnhout: Brepols Publishers, 2013. http://dx.doi.org/10.1484/m.tema-eb.4.000342.

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2

Chizzoniti, Antonio G. "Proiezioni individuali del diritto di libertà religiosa. Introduzione." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/97888333921588.

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Fucillo, Antonio. "Proiezioni collettive del diritto di libertà religiosa. Introduzione." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215817.

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4

Martucci, Laura Sabrina. "La tutela della libertà religiosa individuale nei percorsi di deradicalizzazione." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215816.

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5

Zuanazzi, Ilaria. "Il diritto di libertà religiosa tra ordinamento canonico e ordinamento costituzionale italiano." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215810.

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6

Fiorita, Nicola. "Libertà religiosa e uguaglianza: itinerari, attori e contraddizioni di un percorso non lineare." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/97888333921589.

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7

Mazzola, Roberto. "La politica delle fonti di diritto in Italia in materia di libertà religiosa e di coscienza a settant'anni dalla entrata in vigore della Costituzione." In Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/97888333921585.

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"Appendix: A List Of Passages Of Liber Denudationis Quoted By Riccoldo Da Monte Di Croce In His Contra Legem Sarracenorum." In Religious Polemic and the Intellectual History of the Mozarabs, c. 1050-1200, 387–88. BRILL, 1994. http://dx.doi.org/10.1163/9789004247031_012.

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