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Dissertations / Theses on the topic 'Libertà di religione'

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1

GAETANI, ALESSANDRA. "LIBERTA' DI ESPRESSIONE LIBERTA' DI RELIGIONE: UNA QUESTIONE ISLAMICA?" Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/225439.

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Abstract:
The European legal tradition is increasingly called to face the composite Islamic experience that has acquired a stable presence in the “Old Continent”. Such confrontation, in the wake of the Universal Declaration of Human Rights, should offer a chance not for a ‘clash of civilizations’ but for positive action towards the construction of a world where both freedom of speech and belief are safeguarded as foundations of human dignity. The thesis reflects on the controversial dialectics between freedom of expression and religious freedom, always striving for a counterbalance. The development of such dialectics has been undertaken analyzing the approaches of the United Nations, of European institutions, and of a number of legal sentences by National Courts as well as by the European Court of Justice.
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2

GIMELLI, NADIA. "La libertà di religione nel disegno della Costituzione italiana." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2004. http://hdl.handle.net/2108/202223.

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Abstract:
L’art. 19 Cost. garantisce la libertà di religione negli aspetti che essa ha tradizionalmente assunto, cioè come libertà di professare la propria fede religiosa, di farne propaganda e di esercitarne il culto. Ma prima di esaminare le singole facoltà riconosciute dall’articolo 19 Cost., occorre chiedersi anzitutto che cosa si intenda per religione, e, in particolare, da domandarsi se l’ateismo possa o meno essere ricompreso nel nomen iuris della religione e se, anche in mancanza di qualunque norma espressa legislativa che lo sancisca, ricada automaticamente nella sua regolamentazione giuridica sotto la disciplina normativa dettata per assicurare e tutelare la libertà religiosa in un determinato ordinamento giuridico. Dopo essersi posto l’interrogativo se il «buon costume», unico limite esplicitamente previsto nella Costituzione italiana, si riferisca esclusivamente alla sola celebrazione di riti oppure operi anche nei confronti della professione della fede e della propaganda, se ne evidenzia la differente sfera di operatività, rispetto all’omologo limite contenuto nell’art. 21 Cost. per le manifestazioni di pensiero. Altro punto discusso è se le espressioni della libertà religiosa soggiacciano al limite dell’ordine pubblico. Viene, da ultimo, analizzata la figura dell’obiezione di coscienza con particolare riguardo a quella relativa al servizio militare, all’interruzione della gravidanza, alla formula del giuramento nel processo ed, infine, quella relativa alla sperimentazione animale.
Article 19 of Italian Constitution guarantees freedom of religion in its traditional aspects, i.e. freedom of confessing and disseminating one’s faith and of following the worship. However, before considering every single right recognized by article 19 of Italian Constitution, it’s necessary to ask oneself what is meant by “religion” and in particular whether atheism can be accounted in the religion nomen iuris or not and if, missing any other law that sanctions it, atheism happens to be automatically regulated by the law about the freedom of religion in a determined juridical system. Once asked if “morality”, only restriction expressly set by the Italian Constitution, refers exclusively to rites performing or applies both to faith profession and dissemination, it’s highlighted the different sphere of action compared to the analogous restriction belonging to article 21 of the Italian Constitution about the freedom of opinion. Another issue here debated is whether the freedom of religion has to be subjected to public order limitations. Eventually, it’s analysed the institution of conscientious objection with special regard to military service, abortion, wording of the oath in trials and animal testing.
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3

Toscano, M. "LE LIBERTÀ DI RELIGIONE E DI CONVINZIONE NELLA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE DI STRASBURGO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/173797.

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Abstract:
La prima parte della ricerca si propone di porre una base solida e ad ampio spettro per lo studio della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia di libertà religiosa e di convinzione. Il lavoro inizia pertanto dall’esame dei profili istituzionali, nella loro origine storica e nella loro evoluzione, per arrivare a fare il punto circa la situazione in cui versa oggi il sistema di garanzia dei diritti fondamentali che poggia sulla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Nel secondo capitolo la ricerca ha ad oggetto la più importante delle norme della Convenzione che tutelano le libertà religiose e di convinzione, vale a dire l’art. 9: di quest’ultimo è esaminata la struttura e, in secondo luogo, l’applicazione schematica che la Corte ne fa nello svolgimento dei giudizi avanti a sé. Nel terzo capitolo è affrontato, con un taglio prima cronologico e organizzato per filoni o materie, poi trasversale, l’esame della giurisprudenza della Corte che ha dato applicazione all’art. 9 e alle altre disposizioni che rivestono importanza centrale per la tutela delle libertà di convinzione (artt. 14 Conv. e 2 Prot. 1). La seconda parte della ricerca integra e completa la prima parte: si tratta della raccolta di tutte le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo che hanno considerato espressamente i profili di rilevanza dell’art. 9 della Convenzione di Roma. Le sentenze sono riprodotte per estratto, limitatamente alle parti di immediato interesse ecclesiasticistico.
The first part of the research aims to put a solid study of the European Court of Human Rights on freedom of religion and belief. The work therefore begins by examining the institutional profiles in their historical origin and evolution, to get to make the point about the ECtHR of protection of fundamental rights. In the second chapter the research relates to the most important provision of the Convention that protect religious freedom and belief, namely the art. 9: the latter is examined in his structure and, secondly, in the application in abstracto given to it by the Strasbourg Court. In the third chapter is examined the jurisprudence of the ECtHR which has given application not only to art. 9, but also to other provisions that are of central importance for the protection of freedom of belief (art. 14 Conv and 2 Prot 1). The second part of the research completes the first part: it is the collection of all judgments of the European Court of Human Rights which have specifically considered the impact of Article 9 of the Rome Convention. The reproduction of the judgments is limited to parts of immediate interest for law and religion researchers.
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4

Cadeddu, Francesca <1985&gt. "Democrazia e cattolicesimo negli Stati Uniti. La libertà di religione e il pensiero di John Courtney Murray." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5719/1/Francesca_Cadeddu_Tesi.pdf.

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Abstract:
L'elaborato affronta il pensiero di John Courtney Murray dal punto di vista teologico e politico, sottolineandone le influenze esterne ai circoli intellettuali cattolici e la particolare rilevanza per l'integrazione della comunità cattolica nella società statunitense.
This work analyses the thought of John Courtney Murray from the political and theological perspective. It focuses on the influences received by the jesuit from non-Catholic intellectual circles and the relevance for the integration of the Catholic community in the American society.
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Cadeddu, Francesca <1985&gt. "Democrazia e cattolicesimo negli Stati Uniti. La libertà di religione e il pensiero di John Courtney Murray." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5719/.

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Abstract:
L'elaborato affronta il pensiero di John Courtney Murray dal punto di vista teologico e politico, sottolineandone le influenze esterne ai circoli intellettuali cattolici e la particolare rilevanza per l'integrazione della comunità cattolica nella società statunitense.
This work analyses the thought of John Courtney Murray from the political and theological perspective. It focuses on the influences received by the jesuit from non-Catholic intellectual circles and the relevance for the integration of the Catholic community in the American society.
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RESTA, VALENTINA. "Società digitale e libertà religiosa." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/215.

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Abstract:
Gli sviluppi tecnologici vissuti nell'ultimo quarto di secolo hanno determinato forti mutamenti non solo nella materialità dell'esistere, ma anche nella dimensione spirituale della persona. L'avvento della cittadinanza digitale ha obbligato ad un ripensamento del catalogo dei diritti e delle forme di esercizio degli stessi. La libertà religiosa, tanto nella sua dimensione individuale quanto in quella associata non solo ha subito l'influenza di tali cambiamenti, ma si è dimostrata in molti casi settore privilegiato per verificare la validità delle nuove forme di governo derivanti dallo sviluppo sempre più massiccio delle tecnologie informatiche. A partire, dunque, da un ripensamento dei rapporti tra diritto e religione sono stati individuati alcuni settori specifici di analisi al cui interno saggiare le nuove forme di governo elettronico, per comprendere le nuove declinazioni del diritto di libertà religiosa nella società digitale. Tali settori sono: la presenza delle confessioni nel sistema della stampa nazionale; il nuovo mondo di Internet e le problematiche connesse alla tutela dei marchi e del sentimento religioso; la presenza delle confessioni religiose nel sistema radio televisivo; la tutela dei dati sensibili religiosi nel nuovo Codice sulla privacy.
Last 25 years, technological developments have determined very important changes both on the material side and on the spiritual one of the people. The introduction of digital citizenship has obliged to rethink the bunch of rights and the way to apply them. The religious freedom, both individually and in association, has suffered the effects of these changes, but moreover has been a preferred sector where testing new governance rules needed to manage the innovations due to constantly increasing presence of information technologies in day by day life. Therefore, starting from a deep rethinking of the relationships between law and religion, some sectors of analysis, where testing new electronic governance rules, has been identified, in order to understand new evolutions of religious freedom rights in the digital society. These sectors are: presence of religious denominations in the national press; Internet world and issues related both to the trademark management and to religious sentiments; presence of religious denominations in radio-TV system; protection of religious sensitive personal data in agreement with the new privacy Code.
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Zago, Maddalena <1989&gt. "Il divieto di discriminazione in Europa. La libertà religiosa e di credo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9077.

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Abstract:
Il presente elaborato sviluppa il tema del principio di non discriminazione in Europa, focalizzando l’attenzione sulla libertà religiosa e di credo. Il principio di non discriminazione rappresenta uno dei capisaldi dei diritti inviolabili della persona e si ritiene quindi fondamentale esporre in maniera sintetica l’evoluzione storica dei diritti fondamentali dell’uomo. In una prima parte della presente tesi, oltre a mettere in luce la definizione del principio di non discriminazione, vengono esaminate le fonti internazionali ed europee su questo tema e le possibili cause e forme. L’Unione Europea promuove la lotta contro qualsiasi forma di discriminazione: questo principio rappresenta uno dei valori fondamentali su cui si basa la società moderna e comune a tutti gli stati membri. L’elaborato tratta quindi le politiche che l’Unione Europea adotta in materia di non discriminazione. Particolare attenzione all’interno della relazione viene riservata allo studio della discriminazione basata su motivi religiosi o di credo e completata con l’analisi della casistica più recente su questo tema, anche con riguardo all'attuale “caso Burkini”.
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FERRERO, MATTIA FRANCESCO. "La Santa Sede ed il processo di Helsinki: la lotta per la libertà religiosa." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/214.

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Abstract:
La tesi esamina la partecipazione della Santa Sede alla Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (ora Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), concentrandosi sui documenti riguardanti la libertà religiosa. Premesse le circostanze geo-politiche che hanno portato alla convocazione della Conferenza e la posizione vaticana antecedente ad essa, vengono analizzati i lavori della Conferenza di Helsinki nonché delle Riunioni sui Seguiti di Belgrado, Madrid e Vienna. Inoltre, viene illustrata la trasformazione ed istituzionalizzazione della Conferenza e, quindi, l'attività dell'OSCE nell'ambito della dimensione umana dell'OSCE, esaminando le procedure e i meccanismi istituiti per la verifica degli impegni. Infine, viene preso in considerazione il programma promosso dall'OSCE sulla tolleranza e la non discriminazione verso gli appartenenti alle confessioni religiose.
The thesis investigates the Holy See's participation in the Conference for Security and Cooperation in Europe (now Organization for the Security and Cooperation in Europe), focusing on documents about religious freedom. After a brief description of the geo-politic scenery that brought to the Conference and the Holy See's position, the thesis analyzes the Helsinki Conference's works and thereafter the Follow-up Meetings of Belgrade, Madrid and Vienna. The thesis examines also the Conference's transformation and institutionalization and, then, the OSCE activity in the human dimension, focusing on procedures and mechanisms provided for the commitments' implementation. Finally, the thesis investigates the OSCE program for tolerance and non discrimination to religions' members.
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ANGELUCCI, ANTONIO. "L'associazionismo musulmano in Italia: una sfida per il diritto speciale di libertà religiosa." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/10281/135854.

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Abstract:
L’associazionismo religioso acattolico soffre di una crisi profonda dovuta, essenzialmente, all’assenza di una legge sulla libertà religiosa e, di contro, alla sopravvivenza della legge sui culti ammessi, che risale ad un contesto molto diverso da quello attuale, al biennio 1929-1930. Tale crisi si manifesta nel diffuso fenomeno del mimetismo. In altri termini, il polimorfico associazionismo religioso dell’età contemporanea si nasconde, fruendo degli istituti del diritto civile mascherandosi, pertanto, sotto forme che cultuali non sono, bensì culturali, di promozione sociale, di volontariato, ecc. Nello stesso tempo, tuttavia, le associazioni, che hanno effettivamente finalità di religione e di culto, stanno aumentando, di pari passo con l’accrescersi della complessità del panorama religioso italiano, anche per effetto dell’immigrazione e con la volontà di integrazione. Di fronte al fermento dell’associazionismo religioso, il legislatore è rimasto inerte tant’è che manca, come si scriveva poc’anzi, un testo unico o una legislazione sui culti non cattolici che non sia quella del secolo scorso. Alle omissioni di chi siede in Parlamento “suppliscono”, da un lato, la giurisprudenza, che resta, comunque, tuttora sostanzialmente vincolata alla logica sottesa alla vecchia legge e, dall’altro, con grande difficoltà e imbarazzo, gli enti locali . La tesi di dottorato approfondisce il tema in questione, sia per dar conto del diritto vigente, sia per comprenderne le prospettive anche alla luce di recenti “sperimentazioni” amministrative
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ANGELUCCI, ANTONIO. "L'ASSOCIAZIONISMO MUSULMANO IN ITALIA: UNA SFIDA PER IL DIRITTO SPECIALE DI LIBERTA' RELIGIOSA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/225440.

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Abstract:
Le associazioni, che hanno finalità di religione e di culto, stanno crescendo, di pari passo con l’immigrazione e con la volontà di integrazione. Di fronte al fermento dell’associazionismo religioso, il legislatore è rimasto inerte tant’è che manca un testo unico o una legislazione sui culti non cattolici e si fa tuttora ricorso a quella del 1929-1930. Nella tesi si approfondisce il tema dell'associazionismo religioso in generale e di quello musulmano in particolare, sia per dar conto del diritto vigente sia per comprendere quali prospettive si possono delineare. Nel primo capitolo si fanno alcune considerazioni introduttive, illustrando le tracce interpretative seguite e il punto di partenza del lavoro. Nel secondo si dà conto del quadro costituzionale di riferimento. Nel terzo capitolo si illustrano le forme dell’associazionismo religioso nel diritto speciale e nel diritto comune; quindi, si tenta una definizione di confessione e di associazione oltre che di autonomia confessionale e negoziale. Nel quarto capitolo si prende atto degli strumenti civilistici utilizzati dalle associazioni musulmane per sfuggire alla “trappola” della legge sui culti ammessi, analizzando alcuni statuti di associazioni musulmane, indicando gli errori più comuni da evitare e tentando poi di proporne uno da cui si evinca con trasparenza il fine di religione e di culto. Si chiude poi con una riflessione sulla struttura giuridica di una possibile federazione di associazioni musulmane. Nel quinto capitolo, infine, si e' dato spazio a recenti aperture, ovvero all’esperienza del Comune di Milano che, nel luglio 2012, ha istituito l’Albo delle Associazioni e Organizzazioni religiose, a significare l’importanza del fenomeno associativo religioso nella realtà territoriale locale. In conclusione, si ipotizza una risposta alla domanda se l'associazionismo musulmano sia sfida per il diritto di libertà religiosa.
The associations, which have a religious and worship purpose, are growing, hand in hand with immigration and with the integration willingness. As regards the religious ferment of the associations, the legislature has remained inert so that there is no single text or legislation on non-Catholic cults and the legislation of the years 1929-1930 is still used. My thesis intends to explore the theme of religious associations, particularly of the Muslim ones, both to account for the existing law and to understand which prospects it is possible to outline. The first chapter contains some introductory remarks which illustrate the interpretive guidelines and the starting point of the work. In the second one the constitutional reference framework is given. In the third chapter I discuss the different forms of religious associations in the special law and in the civil law; then, I attempt a definition of confession and association as well as of confessional and contractual autonomy. The fourth one takes into account the instruments of civil law used by Muslim associations to escape the "trap" of the law on allowed cults, analyzing some statutes of Muslim associations and indicating the common mistakes to avoid, and then trying to propose one from which it is inferred with transparency the purpose of religion and worship. The final part of the chapter contains a reflection on the legal structure of a possible federation of Muslim associations. In the fifth chapter, finally, space is given to recent openings, that is to the experience of the Municipality of Milan, that established in July 2012 the Register of Associations and Religious Organizations, to signify the importance of the religious associative phenomenon in the local territorial area. In conclusion, I suggest an answer to the question of whether the Muslim association is challenge for the right of religious freedom.
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Decimo, Ludovica. "La disciplina giuridica della destinazione al culto degli edifici." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3422833.

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Abstract:
La ricerca si incentra sullo studio statuto giuridico degli edifici di culto, ponendo particolare attenzione anche alle evoluzioni della fenomenologia religiosa della società  contemporanea. Gli edifici di culto, per la loro particolare destinazione, assumono una rilevante funzione sociale e religiosa, la cui promozione e tutela è assicurata dall'ordinamento attraverso le limitazioni di pubblici poteri e delle facoltà  connesse al diritto di proprietà, nonché la predisposizione di una particolare disciplina giuridica. La destinazione cultuale concorre alla costruzione di un complesso regime giuridico dell'edificio di culto, il quale è frutto della stratificazione delle fonti giuridiche unilaterali e pattizie e delle norme religiose. L'individuazione di soluzioni giuridiche che soddisfino le esigenze cultuali e che promuovano il concreto esercizio della libertà  di culto costituisce uno dei principali obiettivi dell'attività  del legislatore e del giurista. Il pluralismo religioso dell'attuale società  impone all'interprete una costante rilettura delle norme giuridiche e costituzionali relative ai luoghi di culto nonché l'individuazione di nuovi strumenti giuridici, anche di natura negoziale, al fine di garantire l'effettivo esercizio della libertà  religiosa.
The research focuses on study of "legal status" of religious buildings, with particular attention to the evolution of the religious phenomenology of contemporary society. Religious buildings, due to their particular purpose, assume a significant social and religious function, whose promotion and protection is ensured by law through the limitations of public powers and the faculties connected with the right of property, as well as the provision of a particular discipline legal. The destination for worship contributes to the construction of a complex legal regime of the religious building, which is the result of the stratification of unilateral juridical sources and agreements and religious norms. The identification of juridical solutions that satisfy the cultural needs and that promote the concrete exercise of freedom of worship is one of the main objectives of the activity of the legislator and the jurist. The religious pluralism of the society imposes to the interpreter a constant re-reading of the juridical and constitutional norms relative to places of worship as well as the identification of new juridical instruments, also of a negotiating nature, in order to guarantee the effective exercise of religious freedom.
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CAMPESI, DANIELE. "DA PHILOSOPHIE UND RELIGION ALLA FREIHEITSSCHRIFT. IL FINITO, IL MALE, LA LIBERTA' UMANA NEL PENSIERO DI SCHELLING (1804-1809)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2017. http://hdl.handle.net/11584/248731.

Full text
Abstract:
The thesis is subdivided into two main chapters, which correspond to the analysis of two Schelling’s fundamental works, the Philosophie und Religion (1804) and the so called Freiheitsschrift (1809). In the first chapter, the thesis discusses the problem of finitude, evil and human freedom in the wider context of Schelling’s system of identity, while stressing some theoretical as well as ethical issues, provoked by the doctrine of a metaphysical prohibition of a transition from the infinite realm (the Absolute) to the finite and empirical world and the adoption of the mythical conception of the “fall” (Abfall) as explanation of the finite world itself (compared to the absolute world of ideas, the real and finite world is the result of an ontological decay). Not only does the finite world have no autonomy, but also human freedom, as the main consequence of the fall, is blankly denied. Refusal of finite human freedom means refusal of individuality, particularity and man’s historicity. The second chapter aims to investigate the special reworking of these concepts in the light of a new systematical frame, which finally acknowledges the ontological content of finitude and human freedom. Providing a more complex structure of the Absolute, Schelling is able to make his rational and pantheistic system compatible with issues like evil and freedom, putting into crisis his own system of identity and paving the way to the historical and theological speculation of the Ages of the world and the later “positive philosophy”. Generally speaking, the thesis provides a wide focus on Schelling’s philosophy of nature, art and history. Through a philological and hermeneutical approach, it takes into consideration Schelling’s numerous essays from the initial to the final step of his long meditation (even though, with a particular emphasis on the works of the “identity period”). This occurs all trough the main chapters as well as the closing Appendix. Key words: Schelling, finite, Absolute, freedom, evil.
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Mont, D'Arpizio Daniele. "LA LIBERTA' E LA CROCE Radici cristiane, valori e identità nei nuovi statuti regionali." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426949.

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Abstract:
The subject of this study concerns the references to religion and religious culture in the new Statutes of the Italian Regions, enacted after the reforms approved by the constitutional law No. 1 of 1999, which introduced the direct election of the President of the Region, and No. 3 of 2001, which instead managed the relationship between state and Regions as part of an overall reform of Title V of the Italian Constitution. The first chapter is devoted to the study and analysis of the new rules, of which the historical, political and cultural background is reconstructed, taking into consideration the Constitution, the previous Regional Statutes and those of other local authorities such as Provinces and Municipalities. The second chapter deals with the problem of the legal effects of these rules, analyzing the jurisprudence of the Italian Constitutional Court, particularly the rulings 372, 378 and 379 of 2004 that, by choosing an identical argumentation to treat the statements in the Statutes of Tuscany, Umbria and Emilia-Romagna, have determined that the "proclamation of targets and commitments [...] imply, so to speak, a cultural or even political function, certainly not normative". In carrying out this chapter we'll be able to demonstrate clearly enough that the cases cited do not necessarily apply to the rules concerning religion, so that the effectiveness of these is not questioned. Finally in the third and final charter, the theme of the relationship between law and values coming from a religious culture, particularly Christianity, is taken into consideration, in relation to constitutional principles of freedom of religion and the secular state. In particular, we consider those rules as expressing an explicit opening by the Regions to the values and the cultural traditions of the communities they represent. We'll see how it is possible to find an interpretation of these references that is fully compatible with the Italian constitutional system, but the Regions will have to pay attention to avoid the risk of a discriminating application against people from cultures that are not mentioned in the Regional Charters.
L'argomento di questo studio concerne i riferimenti alla religione e alla cultura religiosa presenti nei nuovi statuti delle Regioni Italiane, emanati dopo le riforme approvate con le leggi costituzionali n. 1 del 1999, che ha introdotto l'elezione diretta del Presidente della Regione, e n. 3 del 2001, che invece ha affrontato i rapporti tra Stato e Regioni nel quadro di una riforma complessiva del Titolo V della Costituzione Italiana. Il primo capitolo è dedicato allo studio e all'analisi letterale delle nuove disposizioni, delle quali viene ricostruito il contesto storico, politico e culturale, prendendo in considerazione la Costituzione – alla luce del dibattito svoltosi nell'Assemblea Costituente – e gli Statuti Regionali precedenti, oltre a quelli degli altri enti locali, come Province e Comuni. Il secondo capitolo affronta il problema dell'efficacia giuridica delle norme che formano l'oggetto di questo studio, confrontandosi sul punto con la giurisprudenza della Corte Costituzionale, in particolare con le sentenze 372, 378 e 379 del 2004 che, scegliendo un'argomentazione identica per trattare le dichiarazioni di principio presenti negli statuti toscano, umbro ed emiliano-romagnolo, ha stabilito che le “proclamazioni di obiettivi e di impegni [...] implicano una funzione, per così dire, di natura culturale o anche politica, ma certo non normativa”. Nello svolgimento di questo capitolo crediamo di riuscire a dimostrare con sufficiente chiarezza che le sentenze citate non si applicano necessariamente alle norme che riguardano il fatto religioso, di modo che l'efficacia di queste non ne è messa in discussione. Infine nel terzo e ultimo capitolo viene preso in considerazione il tema del rapporto tra ordinamento e i valori sottesi alla cultura religiosa, in particolare quella cristiana, in relazione ai principi costituzionali rappresentati dalla libertà religiosa e dalla laicità dello stato. In particolare si considererà come le norme considerate possano esprimere un'apertura esplicita da parte delle Regioni rispetto ai valori e alla tradizione culturale delle comunità che rappresentano. Si vedrà come è possibile trovare un'interpretazione di questi riferimenti pienamente compatibile col sistema costituzionale italiano, a meno di non cadere nel rischio – sempre presente – di un'applicazione discriminante nei confronti delle persone appartenenti a culture altre rispetto a quelle citate nelle Carte Statutarie.
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LAZZARINI, EMILIA. "L¿EDILIZIA DI CULTO TRA LIBERTÀ COSTITUZIONALI E GOVERNO DEL TERRITORIO: LA LEGGE N. 12 DEL 2005 DELLA REGIONE LOMBARDIA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/352130.

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Abstract:
This study concerns the construction and the preservation of religious buildings, mainly from an historical point of view by reconstructing the urban city laws since the Italian Unification, through Fascism, the two World Wars and finally the rebuilding during the second postwar period. At the beginning of the Seventies, the first devolution occurred and places of worship, that had been constructed or consecrated for religious purposes, began to be provided with city plans and each federalist intervention occurred without any constitutional changes. It was only at the beginning of the new Millennium that the most significant constitutional reform happened with the overturning of the State and the Regions' legislative competences: the general legislative competence had been conferred to the Regions, while the State remained in charge of specific topics listed in the Constitution. However, even if the competence of the State and the religious Confessions relationships continued to be regulated by the State's laws, the construction of religious buildings began to be controlled by the local authorities. In the last chapter I have focused my attention on the specific case of Lombardia's law for the governance of territories (legge per il governo del territorio), in which five articles concerns the construction of religious buildings. The Lombard law maker demands a long series of requirements of religious Confessions in order to consider a probable construction of a religious edifice or a change in the use of an existing building. There seems to be no problem at present if the religious faith has stipulated an "agreement" with the State. However, the attempt to exclude the Islamic faith is evident, since that it has not made any agreements with the Public Authority. The unconstitutionality of Lombardia's urban city law is therefore evident because it is in contrast with the Italian Constitution articles 3,8, 19 and 20, which represent Italian Secularism and therefore an equal treatment for every religious faith without discrimination or preference for any of them.
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Ervas, Elena <1988&gt. "La tutela della libertà religiosa da parte della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e della Corte Suprema Statunitense : tra scelte politiche e tecniche di scrutinio giudiziario." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/12900.

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Abstract:
In un mondo caratterizzato da un crescente pluralismo religioso, crescono anche le istanze dei singoli di vedersi riconoscere maggiori diritti in ambito religioso, talvolta creando dei contrasti con le previsioni del diritto. La ricerca ha come obiettivo l’analisi delle attuali problematiche connesse all’esercizio della libertà religiosa e soprattutto dei principi e metodi interpretativi che sono stati sviluppati dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e dalla Corte Suprema Statunitense per affrontare tali questioni.
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Marinho, Sérgio Augusto Lima. "A liberdade de expressão religiosa no rádio e na televisão: soluções constitucionalmente adequadas para a colisão entre o direito à liberdade de expressão religiosa e os demais direitos fundamentais dos ouvintes e telespectadores." Universidade Federal de Uberlândia, 2015. https://repositorio.ufu.br/handle/123456789/13229.

Full text
Abstract:
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
La garanzia del diritto fondamentale alla libertà religiosa è condizione essenziale per lo stato costituzionale e assicura l\'individuo a prendere qualsiasi posizione in materia di fede, tra cui la negazione o di opposizione. Allo stesso modo, il titolare del diritto alla libertà religiosa ha il diritto di comportarsi secondo i dettami della religione e di cercare nuovi adepti alla loro fede.Di conseguenza, il diritto alla libertà di espressione religiose, non rare volte, è in conflitto con altri diritti fondamentali, in particolare quando esercitata nei mezzi di comunicazione di massa come la radio e la televisione. Pertanto, questo studio ha l\'obiettivo di esaminare come lo Stato può risolvere i conflitti che coinvolgono il diritto fondamentale alla libertà di espressione religiosa, quando esercitata su radio e televisione, e gli altri diritti fondamentali di ascoltatori e telespettatori. Per raggiungere l\'obiettivo generale proposto, tre obiettivi specifici saranno necessari, ciascuno corrispondente a un capitolo della dissertazione. Essi sono: (i) Definire il diritto fondamentale alla libertà religiosa, che deflui il diritto alla libertà di espressione religiosa e la possibilità di utilizzo dei mass media per la diffusione di dottrine e credenze religiose; (ii) analizzare la radiodiffusione e la televisione come strumenti al servizio delle confessioni religiose per la diffusione di dottrine e credenze religiose; (iii) per studiare le modalità di ricerca di soluzioni adeguate costituzionalmente ai conflitti che coinvolgono il diritto fondamentale alla libertà di espressione religiosa di individui e organizzazioni religiose, che può essere esercitato attraverso la radio e la televisione, e altri diritti fondamentali di ascoltatori e gli spettatori che possono essere colpiti da discorso religioso. La ricerca è stato sviluppato con l\'aiuto del metodo deduttivo, con particolare enfasi su argomentazione giuridici, data la necessità di bilanciare i principie, in parallelo, il metodo induttivo con considerazione della giurisprudenza della Corte Suprema. La conclusione dimostra che le soluzioni adeguate al conflitto tra la libertà di espressione religiosa e altri diritti fondamentali sono il rispetto per lo stato a regola che vieta censura e l\'obbligo di licenza preventiva e per lo promuocione de un ampio accesso dei privati e confessioni religiose per i mass media. Inoltre, sembra che qualsiasi restrizione alla libertà di espressione religiosa solo può essere considerata costituzionale se resistere alla prova di proporzionalità
A garantia do direito fundamental à liberdade religiosa é condição imprescindível ao Estado de Constitucional e assegura ao individuo adotar qualquer posição em matéria de fé, inclusive a negação ou a oposição. Semelhantemente, o titular do direito de liberdade religiosa tem o direito de comporta-se de acordo com os ditames da religião que escolheu e de buscar novos adeptos à sua fé. Via de consequência o direito à liberdade de expressão religiosa, não raras vezes,entra em conflito com outros direitos fundamentais, em especial quando exercida em veículos de comunicação em massa como o rádio e a televisão. Por isto, o presente trabalho tem por objetivo geral analisar de que forma o Estado poderá solucionar os conflitos envolvendo o direito fundamental à liberdade de expressão religiosa, quando exercido no rádio e na televisão, e outros direitos fundamentais dos ouvintes e telespectadores. Para alcançar o objetivo geral proposto,será necessária a observação de três objetivos específicos, cada qual correspondendo a um capítulo da dissertação. São eles: (i) Delimitar o direito fundamental à liberdade religiosa, extraindo-se dele o direito à liberdade de expressão religiosa e a possibilidade da utilização dos meios de comunicação em massa para difusão das doutrinas e crenças religiosas; (ii) analisar o rádio e a teledifusão como instrumentos à serviço das confissões religiosas para difusão das doutrinas e da crença religiosa;(iii) investigar os caminhos em busca de soluções constitucionalmente adequadas para os conflitos envolvendo o direito fundamental à liberdade de expressão religiosa dos indivíduos e das confissões religiosas, o qual pode ser exercido por intermédio do rádio e da televisão, e outros direitos fundamentais dos ouvintes e telespectadores que podem ser atingidos pelo discurso religioso. A pesquisa é desenvolvida com auxílio do método dedutivo, com especial ênfase à argumentação jurídica dada a necessidade de ponderação de princípios, e, paralelamente, do método indutivo com a consideração da jurisprudência do Supremo Tribunal Federal. A conclusão mostra que as soluções adequadas para o confronto entre a liberdade de expressão religiosa e outros direitos fundamentais passam pelo respeito à regra da vedação da censura e da licença prévia e pela promoção do amplo acesso dos indivíduos e confissões religiosas aos meios de comunicação em massa. Ademais, verifica-se que qualquer restrição à liberdade de expressão religiosa somente pode ser considerada constitucionalmente adequada se resistir ao teste da proporcionalidade
Mestre em Direito Público
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PICCINNI, MARIA. "Tempo di Dio e tempo degli uomini: la rilevanza della festività nel diritto delle religioni e nel diritto italiano." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/682.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca analizza in tutti i suoi aspetti la disciplina relativa alla rilevanza delle festività religiose nell'ordinamento italiano. Il primo capitolo è dedicato all'individuazione del valore che la festività assume nei diversi ordinamenti religiosi e in particolare nel diritto canonico, ebraico, islamico ed avventista. Il secondo capitolo analizza l'evoluzione della normativa unilaterale dello Stato italiano in materia di giorni festivi. Tra i vari problemi che interessano i rapporti tra confessioni religiose e Stato, quelli che più hanno dato luogo a dissensi, e che sono oggetto di trattazione nel terzo capitolo, riguardano essenzialmente la libertà di osservare il riposo festivo e di adempiere i doveri religiosi ad esso connessi, nonché l'obbligo dei datori di lavoro di rendere effettiva tale libertà organizzando l'attività lavorativa in modo che essa non ostacoli l'osservanza del riposo festivo. Nel quarto capitolo viene analizzata la disciplina pattizia, e in particolare le modalità di tutela del diritto alla festività e al riposo per i fedeli di confessioni che hanno stipulato un'Intesa con lo Stato italiano. Infine nell’ultima parte viene esaminata la normativa sulle celebrazioni pubbliche in occasione delle festività religiose in ambito statale, regionale e comunale.
This research analyses in all its aspects the importance of religious festivity in Italian law. The first chapter is dedicated to the individuation of the festivity value in religious rules, in particular in canon, islamic, jewish and adventist law. The second chapter analyses the evolution of unilateral italian rules of week days and holidays. One of the most important problem in the relationship between State and religious confessions regards the freedom of observe the weekly day off and connected religious duties. Employers must guarantee religious freedom, organizing working activity without preventing the observance of festive rest. In the fourth chapter has been analysed the pactional discipline, and in particular the way of protecting the right to observe holidays and rests for people who belong to a religious confession that stipulated an agreement with Italian State. In the last part of the thesis have been examined the norms about public celebrations on the occasion of religious festivity in statal, regional and communal laws.
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ROVATI, ALESSANDRO. "Liberalismo, Neutralità dello Stato e la Politica della Chiesa. Filosofia Morale e Teologia Politica nel lavoro di Stanley Hauerwas." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6156.

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Abstract:
Questa tesi si occupa di analizzare il lavoro di Stanley Hauerwas, uno studioso di grande fama nel mondo accademico americano i cui testi sono molto letti in tutto il mondo. Tramite la lettura critica dell’intero corpus degli scritti di Hauerwas la tesi intende riflettere sul rapporto problematico tra Cristianesimo e liberalismo. A questo scopo, la tesi si concentra inizialmente sui presupposti filosofici che sono alla base delle argomentazioni di Hauerwas. In secondo luogo, riflette sulle idee ed istituzioni tipiche del liberalismo e sul loro rapporto con il Cristianesimo. Infine, descrive la proposta etica di Hauerwas e il modo con cui questa determina il tipo di politica che la chiesa e i cristiani dovrebbero avere. Seguendo l’ampiezza del lavoro di Hauerwas, la tesi si interessa di un gran numero di filosofi, teorici della politica e teologi, spaziando dagli scritti di Aristotele e Tommaso d’Aquino, alla filosofia del linguaggio di McCabe, Murdoch, e Wittgenstein, dalle riflessioni etiche di Kovesi, Anscombe, e MacIntyre, alle teorie politiche di Rawls, Stout e Coles. Grazie alla sottolineatura del ruolo delle virtù e della formazione morale, insieme all’enfasi posta sull’importanza che la tradizione della chiesa, le sue pratiche e il suo linguaggio hanno nel dare forma all’immaginazione e alle vite dei cristiani, Hauerwas descrive in maniera costruttiva e feconda una proposta politica genuinamente cristiana e ci aiuta a navigare le complessità del mondo contemporaneo.
The dissertation provides an in-depth analysis of the scholarship of Stanley Hauerwas, a very prominent figure in the American academy whose body of work is widely read in many countries. By providing a close reading of Hauerwas’ entire corpus, the dissertation aims at discussing the contested relationship between Christianity and liberalism. It does so first, by focusing on the philosophical presuppositions that shape Hauerwas’ overall argument. Second, it reflects on the main liberal commitments and institutions and their relationship with Christianity. Third, it describes Hauerwas’ ethical proposal and its bearings on the political commitments that the church and Christians ought to have. Following the breadth of Hauerwas’ work, the dissertation deals with a great number of philosophers, political theorists, and theologians, spanning from the writings of Aristotle and Aquinas, to the philosophy of language of McCabe, Murdoch, and Wittgenstein, to the ethical reflections of Kovesi, Anscombe and MacIntyre, and to the political theory of Rawls, Stout, and Coles. Through his stress on the role of virtues and moral formation, and by emphasizing the importance that the church’s tradition, language, and practices have in shaping the imagination and lives of Christians, Hauerwas gives a constructive and fruitful description of what a genuine Christian politics looks like and helps us navigate the complex world of today.
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