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Journal articles on the topic 'Libertà di religione'

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Santoro, Roberta. "Educazione religiosa, disagio e minori. Commento alla sentenza della Corte di Cassazione italiana del 24 maggio 2018, n.12954." Studia z Prawa Wyznaniowego 21 (December 18, 2018): 413–22. http://dx.doi.org/10.31743/spw.182.

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Abstract:
Il presente lavoro ha ad oggetto una pronuncia emessa dalla Suprema Corte di Cassazione, con la recente sentenza del 24 maggio 2018, n.12954, che ha posto l’accento su tematiche riguardanti i minori e la loro educazione religiosa. La vicenda, definendo questioni inerenti alla separazione in presenza di minore, tratta il complesso argomento dell’intesa tra i genitori circa l’educazione da impartire (nello specifico quella religiosa), analizzando la legittimità del comportamento del padre di imporre alla figlia minore una religione diversa da quella dalla stessa praticata con la mamma, rilevando soprattutto l’aspetto del disagio, lamentato dalla stessa minore nel praticare questo “nuovo” culto. L’analisi, inoltre, porta a considerare che la scelta e la pratica di una religione rientra nella manifestazione del diritto di libertà religiosa, tutelato dall’art. 19 della Costituzione, conseguentemente, a poter ritenere ammissibile un autonomo diritto di libertà religiosa da parte del figlio minore, e a domandarci se l’esercizio di questo diritto possa contrastare con la divergente decisione di uno o di entrambi i genitori.
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Pawluk, Tadeusz. "Sprawy wyznaniowe w Konstytucji 3 Maja." Prawo Kanoniczne 35, no. 1-2 (June 5, 1992): 3–13. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1992.35.1-2.01.

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Abstract:
La costituzione, votata a Varsavia dal parlamento polacco il 3 Maggio 1791, fu di grande valore, essendo la prima in Europa e la seconda nel mondo, dopo quella degli Stati Uniti di America (1787). Essa fu un coronamento di una lunga attività delle persone colte che desideravano sinceramente di sollevare la Polonia dall’umiliante caduta politica e farne un paese moderno dell’Europa. Con gli autori della Costituzione del 3 Maggio collaboravano numerosi rappresentanti del clero. La Costituzione del 3 Maggio era di stampo cristiano e cattolico. L’articolo primo stabiliva che la fede cattolica sarà in Polonia la religione reggente. Il fatto di aversi dichiarato per la religione cattolica come una religione reggente, non introduceva l’egemonia religiosa ma proteggeva pubblicamente, nello stato multinazionale e multiconfessionale, valori universali provenienti dal cristianesimo e dalla Chiesa cattolica alla quale la Polonia aveva legato la propia sorte. La Costituzione, in parola garantiva la libertà di fede a tutte le confessioni che esistevano in Polonia.
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Dammacco, Gaetano. "Riflessioni sul diritto di satira e i suoi limiti." Studia z Prawa Wyznaniowego 23 (December 30, 2020): 101–21. http://dx.doi.org/10.31743/spw.10355.

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Abstract:
La satira è un paradigma estremo della libertà di espressione, ma esistono incertezze sulla sua definizione concettuale e sulla relativa disciplina giuridica. Lo sviluppo della comunicazione ha prodotto numerose figure letterarie simili tra loro come la cronaca (una registrazione impersonale e non interpretativa di fatti accaduti), la critica (analisi soggettiva e giudizio relativi a fatti accaduti) e la satira (critica sarcastica di personaggi, comportamenti, modi di fare individuali con scopo di denuncia sociale). Gli elementi che caratterizzano la satira, sviluppatisi nel corso dei secoli, sono sostanzialmente due: attenzione alle contraddizioni (della politica, della società, della religione, della cultura) e intento moralistico per promuovere un cambiamento sociale. La satira religiosa colpisce il potere ecclesiastico e le sue contraddizioni, ma colpisce anche i simboli religiosi e i contenuti delle religioni. Ne conseguono differenti conseguenze giuridiche. Quando colpisce il patrimonio di fede dei credenti essa non è accettabile. La satira religiosa genera una specie di conflitto tra differenti valori costituzionali, e cioè tra il diritto alla libera espressione del pensiero e il diritto alla reputazione e alla tutela del sentimento religioso. Il diritto di satira in generale è riconosciuto dagli ordinamenti giuridici (sia internazionali, sia nazionali) come diritto soggettivo di rilevanza costituzionale, che deriva dalla libertà di espressione e di pensiero. Pensiero, coscienza e religione – per esempio nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – sono omologhi (come beni giuridici o valori etici). Pertanto pensiero, coscienza e religione non possono essere in contrapposizione tra loro. Notevoli incertezze esistono sulla disciplina giuridica del diritto di satira, che non può mai offendere i diritti fondamentali della persona, la sua dignità, la sua reputazione. La Carta di Nizza ha favorito un orientamento, che considera il diritto di libera espressione nella sua forma più ampia ed espansiva. È tuttavia sempre stato affermato il valore prevalente dei diritti umani fondamentali, che non possono essere offesi dall’esercizio del diritto di satira. Negli ordinamenti giuridici nazionali, la forza del diritto di satira consiste nel riconoscimento del suo rango costituzionale, ma anche nei limiti che deve avere. La giurisprudenza ha elaborato i vincoli “formali”, tra i quali i più importanti sono il limite della continenza e della funzionalità.
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Gurashi, Dario. "Religione e ideologia nel giovane Agrippa: Appunti sulla vocazione intellettuale." Mediterranea. International Journal on the Transfer of Knowledge 5 (March 20, 2020): 153–92. http://dx.doi.org/10.21071/mijtk.v5i.12250.

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Abstract:
La riforma della cultura promossa da Cornelio Agrippa richiede una riorganizzazione della teologia tradizionale. Recuperando la prisca theologia, Agrippa mira ad emancipare l’esegesi delle Scritture dalla filosofia scolastica, responsabile di aver corrotto il significato autentico della Parola di Dio tramite un impiego indisciplinato della ragione a scapito della fede. Ripensare l’approccio alla Bibbia significa allora ridefinire il concetto di teologia: in quanto meditazione sulla parola divina, essa dovrà abbandonare le dispute dialettiche per tradursi in uno stile di vita contrassegnato dalla virtù e dall’integrità della fede in Cristo. Il programma di Agrippa, dunque, intende dimostrare l’incompetenza dei teologi scolastici e allo stesso tempo rivendica per il pensatore laico la libertà di interpretare le fonti della vera sapienza.
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Pellegrino, Marina Pia. "Edith Stein. Verso la “comunita’ di destino” attraverso la liberta’ e la grazia." Aoristo - International Journal of Phenomenology, Hermeneutics and Metaphysics 4, no. 2 (August 22, 2021): 61–73. http://dx.doi.org/10.48075/aoristo.v4i2.27974.

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Abstract:
Il saggio di Edith Stein Libertà e Grazia , nel quale si sviluppano le sue riflessioni sulla comunità didestino, è stato ritrovato come manoscritto inedito e ha subito un percorso problematico prima diessere definitivamente datato e intitolato. Risalente al 1921, poco prima che l’autrice entrasse nellachiesa cattolica con il battesimo, e avendo come nucleo tematico l’incontro tra libertà umana egrazia divina, questa trattazione di filosofia della religione s’inserisce nel percorso filosofico edesistenziale che, dalla tesi di laurea sull’entropatia, ai lavori sulla Causalità psichica, su Individuo ecomunità e sullo Stato, caratterizza il periodo di ricerca della Stein come assistente di EdmundHusserl e quello subito dopo le sue dimissioni da tale incarico. E’ opportuno seguire a grandi linee ipassi di questo cammino, per scoprire come all’interno dell’analisi fenomenologica, che Edith avevafatto propria, emergano approfondimenti sulla struttura dell’essere umano, in particolare sull’anima,e questioni ad essi collegate, come quella della comunità di destino. Tale tipo di comunità, si inseriscenella riflessione, mai abbandonata dalla Stein, riguardante la relazione con l’altro, la libertà di aprirsio chiudersi all’incontro; essa si fonda sugli atti liberi di ciascuno e insieme sulla responsabilità cheognuno ha nei confronti della salvezza di tutti gli altri e viceversa. L’essere umano porta in sé lavocazione di proteggere anche il mondo animale, le creature inanimate e la natura. Il percorso diEdith, in un’osmosi tra pensiero e vita, si conclude con la sua offerta come “vittima di espiazione” afavore del suo popolo e in nome della nuova alleanza in Cristo, unico vero Mediatore per la salvezzadi tutti davanti a Dio.
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Dyduch, Jan. "Potrójna misja Kościoła w świetle Konkordatu Polskiego z 1993 roku." Annales Canonici 7 (December 31, 2011): 87–99. http://dx.doi.org/10.15633/ac.0706.

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Abstract:
L’aggressiva campagna antiecclesiastica condotta in Polonia ha attaccato il fondamentale diritto della Chiesa a svolgere la sua missione, per es. il diritto ad insegnare la religione nella scuola. In questa situazione vale la pena di ricordare che il libero compimento della triplice missione della Chiesa è garantito dal Concordato Polacco del 1993. E il suo principio conduttore è la libertà religiosa, grazie al quale il concordato assicura lo svolgimento della missione ecclesiastica: profetica, santificatrice e pastorale.
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Vicenza, Giordano. "Multiculturalismo Specifico in Svizzera." INFLUENCE : International Journal of Science Review 1, no. 2 (August 25, 2019): 1–9. http://dx.doi.org/10.54783/influence.v1i2.87.

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Abstract:
Ci sono numerose aree, culture e lingue in Svizzera. In Svizzera, le minoranze sono per lo più minoranze etno-linguistiche la cui lingua comune è unificata. Lo Stato elvetico è stato quindi considerato uno Stato multilingue sin dalla costituzione della Confederazione nel 1848. La Confederazione ei Cantoni devono preservare le minoranze linguistiche. I fondamenti della struttura sociale svizzera sono due principi: libertà linguistica (Sprachenfreiheit) e territorialità con multiculturalismo storico e quattro lingue nazionali (Territorialitätsprinzip). Non esiste una religione di stato ufficiale in Svizzera. La religione predominante è il cristianesimo, l'islam è la più grande minoranza religiosa. Le maggiori confessioni cristiane sono quella cattolica (37,7%) e la CRS (25,5 per cento). La Svizzera ha iniziato l'afflusso di nuove minoranze culturali dopo la seconda guerra mondiale ed era fortemente legata alla migrazione economica e al massiccio numero di lavoratori ospiti dal Terzo mondo e dall'ex Jugoslavia nell'Europa meridionale. La tutela delle minoranze nazionali, ma non delle minoranze culturali, coinvolge il diritto internazionale. La tutela delle minoranze nazionali in Svizzera si basa anche su norme internazionali.
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Fleming, John I. "I cattolici messi di fronte alle strategie pro-eutanasia e pro-aborto." Medicina e Morale 45, no. 1 (February 28, 1996): 101–20. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.922.

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Abstract:
I cattolici spesso si trovano esclusi ed emarginati dai dibattiti politici pubblici sull’aborto e l’eutanasia. Questo perché i sostenitori dell’aborto e dell’eutanasia legalizzati nelle attuali democrazie secolari e pluraliste hanno con successo definito l’opposizione cattolica come “fondata sulla religione, e quindi base rischiosa per la politica”. I cattolici, so sostiene, non dovrebbero cercare di imporre le loro opinioni sugli altri, ma dovrebbero rispettare l’autonomia degli individui a scegliere come reputano meglio per se stessi . In realtà sono i sostenitori dell’aborto e dell’eutanasia che cercano di attaccare i valori comunemente condivisi grazie ai quali le persone nelle società civili sono capaci di vivere insieme in pace e giustizia. la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e gli altri strumenti per i diritti umani testimoniano per gli inalienabili ed inviolabili diritti alla libertà e alla vita del nascituro. Questi stessi documenti vietano la legalizzazione della eutanasia volontaria in quanto qualsiasi concessione ad uccidere un innocente e la tratta degli schiavi (anche quando accettati volontariamente dagli individui) rappresentano una minaccia alla vita ed alla libertà di cittadini innocenti. I Cattolici possono entrare nei dibattiti politici pubblici sulle questioni della vita sulla base dei valori internazionalmente accettati, i quali sono in armonia con la tradizione morale cattolica.
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Żurowski, Marian Al. "Ewolucja pojmowania wolności religijnej w Kościele katolickim." Prawo Kanoniczne 29, no. 3-4 (December 10, 1986): 27–38. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1986.29.3-4.03.

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Abstract:
I concetti e le concezioni — che sembravano essersi stabilizzate alla fine del 19 e 20 secolo erano lesi dal ravvivarsi di intelletti che cercavano mezzi prevemtivi contro le violazikmi dei diritti dell’uomo che avevano luogo duranite la secanda guerra mondiale. Risultato di questo movimemto intellettuale era la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo (ONU 1948, 12. 10). Nella Chiesa Cattolica problerni simili erano smossi da Giovanni XXIII nell’enciclica „Mater et Magistra” e nell’enciclica „Pacem in Terris”. I pastulati preconciliard e le analisi del Concilio portavano a concrete soluzioni che si sono venute a trovare nei documenti conciliari. Non tutto nondimeno era in teoria risolto sino alla fine, particolarmente per quanto riguarda la materia del problema che c’interessa. In Concilio vuole chiaramente richiamare l’attenzione sul fatto ehe il problema è molto più complesso di quanto possa sembrare ad un primo squardo. Per esempio dalla Dichiarazione della libertà religiosa risulta chiaramente che la verità e la libertà non si escludono reciprocamente, ma sono valori strettamente connessi fra loro. Da questa Dichiarazione e dal Decreto sull’Ecumenismo risulta ehe un giusto modo di comprendere l’ecumenismo non puó ammettere compiti troppo catagorici. Si devorao rispettare le convinzioni apprese in buona fede. Del resto si rileva giustamente ehe al rispetto delle opinioni altrui non significa che le si approve. Dopo una tappa indiretta nella quale il documento „Matrimonii sacramentum” della Congregaaione della Dottrina della Fede attenuava le esigenze per la parte non cattolica, si aveva il passo successivo, preparato dal sinodo dei vescovi del 1967. Si tratta qui del Motu Proprio „Matrimonia Mixta”. Per quanto riguarda le esigenze poste alla parte cattolica, si è usufruito di concetti risalenti al periodo della formazione delle „cautiones aequipollentes” e al periodo conciliare, asserendo che il cattolico fa tutto „secondo le sue forze”, „pro viribus” perché tutti i figli vengano educati nella religione cattolica. Invece alla parte non cattolica si richiede soltanto che prenda conoscenza dell’obbligazione assunta dalla parte cattolica e ciò, per natura di cose, si porta dietro il postulato della tolleranza naturale. Un simile atteggiamento è un modo di rispettare la conscienza in realtà non sempre concorde con i principi cattolici, ma formatosi in buona fede. Una migliore comprensione della legge positiva divina, e prima di tuitto naturale, permette di sperare che pian piano si giunga ad una più completa soluzione dell’apparente contraddizione fra la legge naturale, che richiede di agire concordamente alla coscienza conformata in buona fede, e le canseguanze che derivano dalla legge divina positiva. Non vi può essere infatti un reale contraddizione.
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Vázquez-García-Peñuela, José María. "AA.VV., La tutela della libertà di religione. Ordinamento internazionale e normative confessionali, Editado por Silvio Ferrari y Tullio Scovazzi, Cedam, Padova 1988." Ius Canonicum 30, no. 59 (February 7, 2018): 377–80. http://dx.doi.org/10.15581/016.30.18608.

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Webster, Ted. "Prefazione." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S4 (March 2002): 17–19. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000472.

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Abstract:
L'esame generale sulla salute mentale delle popolazioni indigene effettuato dal dr. Alex Cohen si inserisce a pieno titolo tra gli sforzi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nel promuovere la salute mentale, prevenire i principali disturbi mentali e neurologici, assicurare l'offerta di cure appropriate particolarmente ai soggetti più vulnerabili e bisognosi di servizi sanitari.Presentando questo lavoro in un contesto più ampio può essere utile richiamare uno dei principi costitutivi dell'OMS, che “il godimento del più elevato standard di salute raggiungibile è uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano senza distinzione di razza, religione, fede politica, condizione economica o sociale”. L'Organizzazione Mondiale della Sanità considera la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non meramente l'assenza di malattia o infermità”.Inoltre questo resoconto giunge a noi nel punto centrale dello svolgimento del programma International Decade of the World's Indigenuos People. Tale programma è patrocinato dall'Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite e dal Gruppo di Lavoro sulle Popolazioni Indigene (Working Group on Indigenous Populations-WGIP) che riferiscono i risultati raggiunti all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite attraverso la ECOSOC, la Commissione sui Diritti Umani e la sub-Commissione sulla Prevenzione della Discriminazione e Protezione dei Minori. Al WGIP è assegnato il compito di analizzare gli sviluppi riguardanti le attività di promozione e protezione dei diritti umani e fondamentalmente la libertà delle popolazioni indigene, ponendo particolare attenzione all'evoluzione degli standard relativi ai diritti di queste popolazioni. Al WGIP è stata richiesta la stesura della Dichiarazione sui diritti delle Popolazioni Indigene del mondo che al momento è in discussione e la cui conclusione è attesa nel corso del programma decennale.
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Gentile, Valentina. "La religione, le religioni e il progetto politico di J. Rawls." Rivista Italiana di Filosofia Politica 1 (December 3, 2021): 267–85. http://dx.doi.org/10.36253/rifp-1471.

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Abstract:
The essay explores the relationship between religion and Rawls from the perspective of some issues that are central to his political project: political autonomy, public reason and the implications of the fact of pluralism for the development of the idea of decent peoples. Religion has a dual dimension in political liberalism, plural and singular. The problem of the liberal political transition is to allow these two dimensions to coexist harmoniously within the liberal political project.
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Szewczul, Bożena. "Kształtowanie się prawa zakonników do należnej wolności w zakresie korzystania z sakramentu pokuty i kierownictwa duchowego (I) : (rys historyczno-prawny)." Prawo Kanoniczne 50, no. 1-2 (June 15, 2007): 27–51. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2007.50.1-2.02.

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Abstract:
La dovuta libertà dei religiosi nella scelta del confessore e del direttore spirituale e stata definitivamente espressa nel diritto canonico piu di 30 anni fa. La liberta sembra sia chiara, riconosciuta e rispettata in ogni comunità religiosa ma non sempre succede così. Insorgono, infatti, dei problerni, sia da parte dei superiori che delle comunità, i quali possono scatenare conflitti di coscienza in alcuni religiosi. Nell’articolo, l’autrice vuole presentare le difficoltà createsi al diritto soprannominato lungo la storia della vita consacrata. Si augura, inoltre, che l’esperienza degli anacoreti e dei primi monaci aiuti a far comprendere meglio ai superiori religiosi e a tutti i membri delle comunità religiose la necesità della dovuta libertà per quanto riguarda il Sacramento della penitenza e la direzione della cosienza nella loro vita spirituale.
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Cardia, Carlo. "Identitŕ religiosa e culturale europea: la questione del crocifisso." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (December 2010): 33–66. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001003.

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Abstract:
La presenza del crocifisso nelle aule scolastiche in Italia č stata ritenuta incompatibile con la libertŕ di religione e di educazione dalla Corte di Strasburgo, con una sentenza (Lautsi) che appare in contrasto con la giurisprudenza costante della stessa Corte, la quale riconosce agli stati un ampio margine di apprezzamento in materia della libertŕ religiosa, a tal fine richiamandosi alla tradizione dei singoli paesi. La sentenza, disattendendo il suo stesso criterio di valutazione, che impone di esaminare il contesto storico-culturale, perviene, con una sorta di atteggiamento di ‘iconoclastia laica', a un concetto limitato e fuorviante di educazione delle nuove generazioni. Infatti, se si concepisce il simbolo religioso come un elemento negativo e conturbante, i bambini cresceranno con un senso di ostilitŕ verso questi simboli, come se fossero fattori di divisione, e il rapporto tra religioni diverrebbe un rapporto diffidente, ostile e potenzialmente conflittuale. Senza poi considerare il fatto che il diritto di una maggioranza religiosa va tutelato con la stessa cura di quelli delle minoranze.
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Fitri, Wanda. "PLURALISME DI TENGAH MASYARAKAT SANTRI MINANG SEBUAH PENGENALAN PLURALITAS LOKAL DI SUMATERA BARAT." Islam Realitas: Journal of Islamic and Social Studies 1, no. 1 (July 2, 2015): 55. http://dx.doi.org/10.30983/islam_realitas.v1i1.12.

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Abstract:
The diversity of religious life in West Sumatra and Padang generally, is not different from the other regions in Indonesia which runs with a commitment to freedom of religion. Religious tolerance shown by the local community over the other religions, in the limits for other religions does not disturb and interfere with their religion. Although majority of the Minang community with Islam as their religion but there should not be a case of oppression or exclusion of other religions. This principle is upheld and into the control of social behavior in social life. Understanding of the local community in the city of Padang on the concept of religious pluralism was different from the concept of MUI and liberal groups. People understand not in the frame of theoretical pluralism, but rather the practical significance and applicable. Principally, Islam in Minangkabau is known as egalitarian society. It is an open advice to anyone through local value (dimana bumi dipijak disitu langit dijunjung) and then expressed through a model of tolerance that is packaged in a cultural figure or more precisely the formula of social relationships naturally. Keragaman hidup beragama di Sumatera Barat dan Kota Padang umumnya tidak berbeda dengan daerah lain di Indonesia yang berjalan dengan sebuah komitmen akan kebebasan beragama. Toleransi beragama yang diperlihatkan oleh masyarakat lokal lebih kepada agama lain dalam batasan selama agama-agama lain tidak menganggu dan mencampuri agama mereka. Meski masyarakat Minang adalah kelompok mayoritas dengan Islam sebagai agama mereka namun tidak boleh ada kasus penindasan atau pengucilan terhadap agama lain. Prinsip ini dipegang erat dan menjadi kontrol terhadap perilaku sosial dalam hidup bermasyarakat. Pemahaman masyarakat lokal di Kota Padang tentang konsep pluralisme agama ternyata berbeda dari konsep MUI maupun kelompok liberal. Masyarakat memahami pluralisme tidak dalam bingkai teoritis tetapi lebih kepada makna praktis dan aplikatif. Pada Prinsipnya, Islam di Minangkabau dikenal sebagai masyarakat yang egaliter. Untuk konteks anjuran terbuka kepada siapapun melalui nilai lokal (dimana bumi dipijak disitu langit dijunjung) kemudian diekspresikan melalui model toleransi yang dikemas dalam sosok kultural atau lebih tepatnya formula hubungan -hubungan sosial secara natural.
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Zarkasi, Taqiyudin. "JALAN PANJANG HUBUNGAN ANTARAGAMA DI INDONESIA." Al-Riwayah: Jurnal Kependidikan 9, no. 2 (September 30, 2017): 443–70. http://dx.doi.org/10.32489/al-riwayah.149.

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Abstract:
The struggle for independence was perceived by Muslims as a struggle for liberation not only the nation from colonialism, but also to liberate them from the religion of oppressors who come from other religions. These sentiments gained strong momentum when put in a historical context of the time, especially the harsh reality that the civilization of the Islamic world, which in the past grew rapidly and peaked brilliant, when it was sunk so deep, fell under Western colonialism that in fact claimed to Christian civilization. Of course, dissect interfaith relations in Indonesia must necessarily look at the history in which religions act in the constellation of politics since the country’s standing, even since before independent. Naturally, unpack these issues cannot be separated from the relation between religion and state as two of the most powerful institutions in the stage of world history. Patron-client relationship that is very hierarchical social character that forms as a religious group that is subordinate to the colonial powers, both in the religious and political dimensions. Compliance as servant relations among Christian missionaries in the future will be more colorful. Such circumstances make it difficult for the Christians when they are faced with a political choice for independence from the Dutch colonizers.
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Colao, Floriana. "La sovranità della Chiesa cattolica e lo Stato sovrano. Un campo di tensione dalla crisi dello Stato liberale ai Patti Lateranensi, con un epilogo nell'articolo 7 primo comma della Costituzione." Italian Review of Legal History, no. 8 (December 21, 2022): 257–312. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19255.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce la genesi della ‘Premessa’ al Trattato del Laterano del 1929, in cui le Due Alte Parti – governo italiano e Santa Sede, con le firme di Mussolini e del cardinale Gasparri – garantirono alla Chiesa «una sovranità indiscutibile pur nel campo internazionale». Da qui la «necessità di costituire, con particolari modalità, la Città del Vaticano […] con giurisdizione sovrana della Santa Sede», e l’art. 2, «l’Italia riconosce la sovranità della Santa Sede nel campo internazionale come attributo inerente alla sua natura, in conformità alla sua tradizione ed alle esigenze della sua missione». Il saggio considera che i giuristi – Vittorio Emanuele Orlando, che, da presidente del Consiglio nel maggio giugno 1919 tentò una trattativa con la Santa Sede per la risoluzione della Questione romana, e Amedeo Giannini, che tra i primi suggerì a Mussolini un «nuovo codice della legislazione ecclesiastica» – legarono la Conciliazione alla crisi dello Stato liberale ed al «regime diverso», insediatosi in Italia il 28 Ottobre 1922. Il saggio considera che già nel 1925 il guardasigilli Alfredo Rocco coglieva nelle ‘due sovranità’ una pietra d’inciampo nella costruzione dello Stato totalitario, anche se dichiarava di dover abbandonare l’«agnostico disinteresse del vecchio dottrinarismo liberale». Il saggio considera che Rocco rimase ai margini delle trattative con la Santa Sede, dal momento che metteva in guardia dal riconoscimento del «Pontefice sovrano, soggetto di diritto internazionale», e da «un altro Stato nello Stato», principio su cui convergevano giuristi quali Ruffini, Scaduto, Schiappoli, Orlando. Le trattative segrete furono affidate a Domenico Barone – consigliere di Stato, fiduciario del Duce – e Francesco Pacelli, avvocato concistoriale e fiduciario del cardinal Gasparri; la sovranità della Chiesa ed un suo ‘Stato’ appariva come la posta in gioco. Il saggio considera che la nascita dello Stato della Città del Vaticano complicava l’‘immagine’ del Regno d’Italia persona giuridica unitaria, ‘costruita’ dalla giuspubblicistica nazionale, difesa anche da Giovanni Gentile sul «Corriere della Sera». Mostra che il fascismo intese riconoscere il cattolicesimo «religione dominante dello Stato» per rafforzare la legge 13 Maggio 1871 n. 214, «sulle guarentigie pontificie e le relazioni fra Stato e Chiesa», che aveva previsto un favor religionis per la Chiesa cattolica. La Conciliazione risalta come l’approdo di un lungo processo storico, che offriva forma giuridica al ruolo che il cattolicesimo aveva e avrebbe rivestito per l’identità italiana; non a caso nel Marzo 1929 Agostino Gemelli celebrava una «nuova Italia riconciliata con la Chiesa e con sè stessa, con la propria storia e la propria bimillenaria civiltà». Il saggio mostra che la sovranità della Chiesa e lo Stato della Città del Vaticano furono molto discusse nel dibattito parlamentare sulla ratifica dei Patti firmati l’11 Febbraio 1929, con i toni duri di Mussolini, che definì la Chiesa «non sovrana e nemmeno libera». Rocco affermò che il «regime fascista» riconosceva «de iure» una sovranità «immutabile de facto»; rispondeva agli «improvvisati e non sinceri zelatori dello Stato sovrano, ma anticlericale», che «lo Stato è fascista, non abbandona parte alcuna della sua sovranità». Jemolo e Del Giudice – estimatori delle « nuove basi del diritto ecclesiastico – colsero il senso di questa «pace armata» tra governo e Santa Sede. Il saggio esamina l’ampio dibattito sulla «natura giuridica» della sovranità della Chiesa e sulla «statualità» dello Stato della Città del Vaticano, tra diritto pubblico, ecclesiastico, internazionale, teoria generale dello Stato. Coglie uno snodo nel pensiero di Santi Romano, indicato da Giuseppe Dossetti alla Costituente come assertore del «principio della pluralità degli ordinamenti giuridici». Il saggio esamina poi il confronto sullo Stato italiano come Stato confessionale, teoria sostenuta da Santi Romano, negata da Francesco Scaduto. Taluni – Calisse, Solmi, Checchini, Schiappoli – guardavano ai Patti Lateranensi come terreno del rafforzamento della sovranità dello Stato; Meacci scriveva di «Stato superconfessionale, cioè al di sopra di tutte le confessioni»; Piola e Del Giudice tematizzavano uno «Stato confessionista». Jemolo – che nel 1927 definiva la «sovranità della Chiesa questione forse insolubile» – affermava che, dopo gli Accordi, «il nostro Stato non sarà classificabile tra i Paesi separatisti, ma tra quelli confessionali». Il saggio esamina poi il dibattito sulla sovranità internazionale della Chiesa – discussa, tra gli altri, da Anzillotti, Diena, Morelli – a proposito della distinzione o unità tra la Santa Sede e lo Stato Città del Vaticano – prosecuzione dello Stato pontificio o «Stato nuovo» – e della titolarità della sovranità. Il saggio si sofferma poi sul dilemma di Ruffini, «ma cos’è precisamente questo Stato», analizzando uno degli ultimi scritti del maestro torinese, il pensiero di Orlando, Jemolo, Giannini, una monografia di Donato Donati e una di Mario Bracci, due dense «Lectures» di Mario Falco sul Vatican city, tenute ad Oxford, Ordinamento giuridico dello Stato della Città del Vaticano di Federico Cammeo, in cui assumeva particolare rilievo la «sovranità, esercitata dal Sommo Pontefice», per l’«importanza speciale» nei «rapporti con l’Italia». Quanto agli ecclesiasticisti, il saggio esamina le prospettive poi sviluppate nell’Assemblea Costituente, uno scritto del giovane Giuseppe Dossetti – docente alla Cattolica – sulla Chiesa come ordinamento giuridico primario, connotato da sovranità ed autonomia assoluta non solo in spiritualibus; le pagine di Jannaccone e D’Avack sulla «convergenza tra potestas ecclesiastica e sovranità dello Stato come coesistenza necessaria della Chiesa e dello Stato e delle relative potestà»; un ‘opuscolo’ di Jemolo «per la pace religiosa in Italia», che nel 1944 poneva la libertà come architrave di nuove relazioni tra Stato e Chiesa. Il saggio conclude il percorso della «parola sovranità» – così Aldo Moro all’Assemblea Costituente – nell’esame del sofferto approdo all’articolo 7 primo comma della Costituzione, con la questione definita da Orlando «zona infiammabile». Sull’‘antico’ statualismo liberale e sul ‘monismo giuridico’ si imponeva il romaniano pluralismo; Dossetti ricordava la «dottrina dell’ultimo trentennio contro la tesi esclusivista della statualità del diritto». Rispondeva alle obiezioni dei Cevolotto, Calamandrei, Croce, Orlando, Nenni, Basso in nome di un «dato storico», «la Chiesa cattolica […] ordinamento originario […] senza alcuna compressione della sovranità dello Stato». Quanto al discusso voto comunista a favore dell’art. 7 in nome della «pace religiosa», Togliatti ricordava anche le Dispense del 1912 di Ruffini – imparate negli anni universitari a Torino – a suo dire ispiratrici della «formulazione Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani». Tra continuità giuridiche e discontinuità politiche, il campo di tensione tra ‘le due sovranità’ si è rivelato uno degli elementi costitutivi dell’identità italiana, nel segnare la storia nazionale dei rapporti tra Stato e Chiesa dall’Italia liberale a quella fascista a quella repubblicana, in un prisma di temi-problemi, che ancora oggi ci interroga.
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Zainuddin, M. "PENDEKATAN MULTIKULTURAL MENUJU PEMAHAMAN AGAMA YANG PLURAL." El-HARAKAH (TERAKREDITASI) 7, no. 1 (August 13, 2008): 30. http://dx.doi.org/10.18860/el.v7i2.4656.

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Abstract:
<p>We have the expectation of the birth of change which makes our life blissful. Among the educators and the intellects, a new awareness is now there for growing and developing the open-mindedness (inclusive) on religion comprehension. The birth of intellectual thinking of transformative Islam, liberal, inclusive, contextual, and many other terms whatsoever are the new era for desecration of the thought of Islam (alla taqsidiyyah). Moreover, the contemporary liberal-inclusive thoughts such as Hassan Hanafi, Arkoun, al Jabiri, al Naim, and so forth were already introduced to the young intellects generation in Indonesia. This article discusses about the absolute claims of some religions and also multicultural approach to create the harmony life among people with different religions.</p><p> </p><p>Kita masih memiliki harapan akan lahirnya perubahan yang menggembirakan. Di kalangan akademisi dan intelektual kita, kini telah muncul ‘kesadaran baru’ bagi tumbuh dan berkembangnya pemikiran terbuka (inklusif) dalam pemahaman agama. Munculnya pemikiran intelektual Islam transformative, liberal, inklusif, kontekstual, dan apapun istilahnya merupakan era baru bagi desakralisasi pemikran Islam (alla taqdisiyyah). Apalagi kemudian pemikiran-pemikiran kontemporer liberal-inklusif seperti Hassan Hanafi, Arkoun, al Jabiri, al Naim, dan seterusnya telah disosialisasikan oleh generasi intelektual muda di Indonesia. Artikel ini membahas klai-klaim absolut dari beberapa agama dan juga pendekatan multicultural untuk menciptakan kehidupan harmonis di kalangan umat beragama.</p>
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Pizzo, Paola. "Islam, Egitto e minoranze religiose." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (November 2010): 29–32. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-003003.

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Abstract:
Il fenomeno dell'Islam oggi in Occidente č oggetto di attenzione da parte di molti studiosi da molteplici punti di vista. Certamente il tema della libertŕ religiosa č tra i piů interessanti nel panorama. Esperti di diverse discipline si sono incontrati presso la Facoltŕ di Sociologia dell'Universitŕ "Sapienza" di Roma per discutere in modo particolare la situazione della popolazione copta in Egitto nella prospettiva storica, costituzionale, sociologica, religiosa e culturale. Il Convegno si č tenuto il 4 maggio del 2009 ed č stato realizzato e coordinato da Romano Bettini.
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Acerbis, Elia, and Paolo Biavati P. "L'Insegnamento religioso nella scuola pubblica italiana. Libertà di insegnamento, libertà nell'apprendimento." Ius Canonicum 18, no. 35-36 (March 27, 2018): 81–138. http://dx.doi.org/10.15581/016.18.20439.

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Azmy, Ana Sabhana, and Amri Yusra. "PANDANGAN POLITIK JARINGAN ISLAM LIBERAL DI INDONESIA." Academic Journal of Islamic Principles and Phylosophy 1, no. 2 (November 25, 2020): 145–74. http://dx.doi.org/10.22515/ajipp.v1i2.2735.

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Abstract:
This article aims to look at the political views of the Jaringan Islam Liberal (Liberal Islam Network) in Indonesia. As a community that wants to carry out reforms with the spirit of modernization and rationality in religion, seeing it in political and democratic contestation in Indonesia is interesting. So this article questions two things; how does Jaringan Islam Liberal view the relevance of religion and politics? and how does Jaringan Islam Liberal view the implementation of democracy? The method used in this paper is a literature study that seeks to collect data from journal articles, books, and other related reading materials. This article shows that the Jaringan Islam Liberal (Liberal Islam Network) rejects forms of political Islam that try to formally fight for the superiority of Islamic value systems and symbols in the political sphere. They also reject the idea of an Islamic state and the formalization of shari'ah, and sees democracy as a value that must be implemented in a country. This is because it is in accordance with the basic rights that must be owned by individuals, which are known as human rights.
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Souza, Lidyane Maria Ferreira de, and Luca Baccelli. "L'UTILITÀ DELL’ANALISI CULTURALE DEI DIRITTI SOGGETTIVI RELIGIOSI." Revista Eletrônica do Curso de Direito da UFSM 17, no. 1 (December 31, 2022): e79979. http://dx.doi.org/10.5902/1981369470979.

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Abstract:
Nei paesi democratici, l’ordine giuridico in genere riconosce diritti soggettivi religiosi, prima di tutti la libertà religiosa. Dalla Guerra dei Trent’anni, un’ esperienza storicamente e geograficamente abbastanza specIfica, la libertà religiosa è presentata come soluzione universale alla sfida della coesistenza di differenti credenze religiose nello stesso spazio politico. Di conseguenza, si osserva come questi diritti promuovano determinati tipi di soggettività e di organizzazione religiosa. Dato che tale critica è già stata rivolta alla categoria dei diritti soggettivi, così come a quella dei diritti umani, questo articolo investiga se le risposte fornite a queste critiche – nell’ambito dei studi sociogiuridici, dell’analisi culturale del diritto e della filosofia e sociologia dei diritti umani – possono contribuire a riflettere sull’utilità dei diritti soggettivi religiosi per le persone di fede non egemonica. Si conclude che l’analisi culturale permette identificare possibili reinvenzioni della strategia politica dei diritti soggettivI religiosi.
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Bianca Ceffa, Claudia. "Fra coesistenza e convivenza. Le interazioni tra diritti individuali e collettivi all'interno delle confessioni religiose." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 2 (June 2021): 33–54. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-002003.

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Abstract:
Muovendo dalle peculiarità di quelle particolari formazioni sociali costituite dalle confessioni religiose, l'articolo mira ad indagare come al loro interno sia affrontato il tema del rapporto fra tutela delle libertà individuali e salvaguardia dell'autonomia confessionale, anche alla luce delle nuove esigenze della società multiculturale. Queste ultime, infatti, imponendo all'ordinamento di considerare nuovi possibili profili di lesione dei diritti inviolabili dell'uomo all'interno dei gruppi religiosi, rinnovano il dibattito intorno all'opportunità dell'esistenza dei diritti collettivi in capo alle realtà confessionali, nonostante la funzionalità di tale categoria di diritti all'inveramento dell'obiettivo costituzionale dello sviluppo della personalità individuale.
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Giacobbi, Secondo. "Psicoanalisi e identitŕ ebraica. Gli scritti di Freud su Mosč." SETTING, no. 32 (February 2013): 29–45. http://dx.doi.org/10.3280/set2011-032002.

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Abstract:
L'articolo analizza il singolare e complesso rapporto che legň Freud alla figura di Mosč. Nei suoi viaggi, a lungo procrastinati, a Roma, il viennese sostň sempre a lungo davanti al Mosč di Michelangelo, da lui assunto come incarnazione della forza dell'Io, capace di reprimere e dominare i moti pulsionali. In L'uomo Mosč e la religione monoteistica, opera di cui a lungo rinviň la pubblicazione, Freud ricondusse la vita di Mosč al mito primigenio dell'uccisione del padre, e vide nel profeta il fondatore, non ebreo, dell'identitŕ ebraica. L'opera propone, con l'ipotesi di un Mosč egizio, una tesi scandalosa per il mondo ebraico, ma di per sč plausibile e recentemente riproposta dalla archeologia e dalla egittologia. Nella sua profonda identificazione con Mosč, Freud vive sč stesso come il fondatore di una nuova "religione", la psicoanalisi, che egli avrebbe voluto emancipare dai rischi di una sua identificazione con il mondo ebraico. Nel rapporto con Mosč, padre dell'ebraismo, ma non ebreo, Freud rivive anche il rapporto, intensissimo e conflittuale, con il proprio padre. Al di lŕ del discorso antropologicoreligioso e clinico-psicoanalitico, l'opera di Freud colpisce profondamente per la straordinaria audacia e libertŕ intellettuale dell'autore.
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Melacarne, Claudio, and Marina Slavutzky. "Freire e Fromm. Biografie e connessioni teoriche." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (July 2022): 38–55. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-2022oa13729.

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Abstract:
L'articolo presenta un'analisi comparativa tra Paulo Freire e Erich Fromm. L'introduzione &egrave; incentrata sulla notevole importanza di studiare e interpretare il lavoro di Freire attualmente e sul suo contributo alla Pedagogia e ad altri ambiti. L'articolo riporta una sintesi delle biografie di Freire e Fromm e alcuni aspetti di similitudine che emergono, come la loro esperienza con la religione, lo studio del marxismo e la loro vita in esilio. Di seguito, alcuni concetti chiave utilizzati dagli autori vengono analizzati. I loro approcci all'educazione, alla libert&agrave;, all'oppressione, alla consapevolezza e all'emancipazione convergono sotto svariati aspetti e possono essere complementari e utili in diversi modi per gli studi contemporanei.
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Turi, Gabriele. "Le culture della destra." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 260 (February 2011): 392–403. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-260002.

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Abstract:
Della cultura di destra č stato sottolineato l'aspetto mediatico, ma il berlusconismo č un fenomeno piů profondo, capace di influenzare ampi strati del ceto medio: un'ideologia eclettica che amalgama le tradizioni di Forza Italia, Alleanza nazionale e Lega nord, fondendo insieme populismo, individualismo esasperato, revisionismo storico, uso strumentale e identitario della religione. Nell'ultimo ventennio le forze di destra hanno occupato lo spazio lasciato vuoto dalle sinistre, indebolite negli anni ottanta dall'offensiva culturale del riformismo craxiano: una volta al governo sono state capaci di costruire gli strumenti di una propria egemonia culturale, riviste e fondazioni portatrici di messaggi semplici ed efficaci: libertŕ intesa come liberismo e diffidenza per lo Stato, lotta al relativismo culturale, rilettura revisionistica della storia che tende a equiparare fascismo e antifascismo in nome di una "pacificazione nazionale". La Rivoluzione francese č considerata la fonte di tutti i mali della modernitŕ, il Risorgimento un premeditato attacco alla religione cattolica; la triade "Dio, Patria, Famiglia" č coniugata ieri come oggi a sottolineare l'identitŕ di un paese timoroso degli immigrati e delle loro culture. Si č cosě formato uno schieramento culturale teo-con che appare oggi tanto forte da far ritenere che nella societŕ italiana il berlusconismo possa sopravvivere a lungo a Berlusconi.
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Fumagalli-Carulli, Ombretta. "Il nuevo accordo tra Italia e S. Sede: profili di libertà." Ius Canonicum 25, no. 49 (March 14, 2018): 357–73. http://dx.doi.org/10.15581/016.25.18419.

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Zaenab, Cut. "MEMBUMIKAN MORAL BERPOLITIK NABI MUHAMMAD DI ERA 4.0." Al-Ijtima`i: International Journal of Government and Social Science 7, no. 2 (April 30, 2022): 157–66. http://dx.doi.org/10.22373/jai.v7i2.1184.

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Abstract:
Prophet Muhammad is a role model that Allah gave to mankind. Rasulullah teaches human everything that is in accordance with the Qur'an and hadith; included in politic. The politic taught by the Prophet Muhammad had been exemplified by him in its application when the Prophet Muhammad led Mecca and Medina.Rasulullah forming a country could not be separated from the support of the Arab community at that time. Rasulullah also applied correct moral and ethic in politic. However, we find in this 4.0 industrial revolution that everything becomes sophisticated and fast, the officials forget that moral. The leaders are too addicted to power and insane from office, so that they make politics as a bridge to pleasure without seeing the people in distress. Politics taught by the Prophet has been eroded more and more. Liberal official even provide separation on religion and politic. Religious matters are left to be the business of the Ulama and the state should be left to the business of politicians. Basically we already know that religion and state are of course inseparable. Religion must be upheld in politics and as a state; in order to create peace and peace as expected by the whole community.
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Sgreccia, Elio. "Quando la fede si confronta con la legge nell’ambito delle biotecnologie umane." Medicina e Morale 51, no. 3 (June 30, 2002): 407–27. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.691.

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Abstract:
L’articolo analizza il rapporto tra istanze religiose e la legge civile, tenendo presente i possibili interventi della legge nel campo della genetica e della procreazione. Dopo aver argomentato che il dialogo tra fedi religiose e regimi democratici stia diventando sempre più urgente per evitare sia i fondamentalismi religiosi sia presunte neutralità morali delle democrazie liberali, l’autore afferma che il fatto religioso cristiano-cattolico ponga tre esigenze fondamentali per un corretto rapporto tra fede e legge: l’esigenza antropologica, cioè di una concezione dell’uomo esigitiva del rispetto della dignità di ogni persona umana; l’esigenza epistemologica, per cui la fede non deve opporsi alla ricerca scientifica e razionale, ma deve indicare il senso della ricerca stessa, nel quadro dei fini dell’uomo; il principio dell’accettazione del sistema democratico nel quale deve essere garantito per ogni uomo il diritto alla libertà-responsabilità in un clima di dialogo e persuasione. Infine, l’articolo si sofferma sugli orientamenti di carattere normativogiuridico sulla genetica e sulla procreazione artificiale che una visione centrata sulla dignità della persona umana richiede: 1. la protezione di individuo umano, cioè la tutela del diritto alla vita di ogni essere umano innocente; 2. il Principio di non discriminazione; 3. il divieto di ogni intervento genetico non terapeutico alterativo; 4. il divieto di brevettazione del genoma umano; 5. la promozione della ricerca in tema di terapia genetica; 6. la protezione degli individui che operano e sperimentano nei laboratori di biotecnologie sul DNA.
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Novi Indah Sari. "Politik Simulacra dalam Ekstasi Media Sosial di Indonesia." Ad-Dariyah: Jurnal Dialektika, Sosial dan Budaya 1, no. 1 (June 26, 2020): 40–51. http://dx.doi.org/10.55623/ad.v1i1.21.

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Abstract:
Jean Baudrillard through Simulation (1983) made a thoughtful approach that predicted that reality would eventually die. The 'new world' which Baudrillard calls the 'Simulacra Galaxy', has in fact engulfed all aspects of life, including democracy. Dialectics on democracy, which provides an opportunity for every child of the nation to freely express opinions, actually leads to freedom that crosses the boundaries of the human rights of fellow citizens of the nation. Quietly, primordialism of religion, class, ethnicity, regionalism, and all exclusive social groupings has risen again, which is compounded with the liberal political process which since the reformation has been transformed into new shackles that limit national life. Regional autonomy which is increasingly liberal with the aroma of federation has strengthened the barriers of the new primordial revitalism. The predictions of the threat of "independence" and "referendum" which erupted in one or two regions when the 2019 election process tended to harden, shows how short the reasoning of some of the nation's children in this country is.
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Mutiah, Tuty, Dhefine Armelsa, Faqihar Risyan, and Agung Raharjo. "DISTOPIA KONDISI LIBERALISME DALAM FILM TIGA (Studi Semiotika Roland Barthes Tentang Distopia Liberalisme di Jakarta dalam Film Tiga)." Cakrawala - Jurnal Humaniora 19, no. 2 (September 6, 2019): 225–30. http://dx.doi.org/10.31294/jc.v19i2.5633.

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Abstract:
Dystopia in Film Tiga Liberalism Conditions (Roland Barthes Semiotics Studies about Dystopia on Liberalism in Jakarta in Film Tiga). This study goals is to determine the meaning of dystopian condition of Jakarta in the Film Tiga through the sign, signifier and signified. Three films is a film that adopts Liberal describe the depravity of Jakarta twenty years in the future in 2036. The method used semiotic analysis of Roland 2 Bartes.The object of research is the Film Tiga were directed by Anggy Umbara and classified through five objects dystopia condition of Jakarta, dystopian condition of the state apparatus, dystopia conditions of religion, dystopia technology, and dystopias journalism to find signs and markers and meaning at the level of the first and second, the denotation, connotations and myths.These results indicate that the situation of Jakarta transformed into an increasingly metropolis marked by the increasing number of high-rise buildings, as well as demonstrations marked depicted in 2015 until 2025. In 2026, the revolution ended and became State Liberalism. Changes in the State apparatus are characterized by the wish to dominate the world to create freedom in the face of the earth. One is to get rid of religion, by damaging the face of religion. State Officials do havoc with bring into conflict of the Religion. Changes religion marked by shifting religious values, is marked by religion becomes a thing wrong choice. The lack of freedom is depicted in this film, must be eradicated in order to function in a Liberal to be ideal. Technological changes are interpreted as changes in technology that convey information quickly, as well as the ability to hacked That meaning is characterized by technological devices that undergo changes such as, mobile phones, flash, televisions, doors, computers, laptops and so forth is now transformed into transparent. The changes meant the journalistic agenda setting media that is still happening characterized by lack of freedom of the press.
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Hesti, Kurniansyah, and Zulfadli Rizki. "PROBLEM PENDIDIKAN MULTIKULTURAL DI INDONESIA." PIJAR: Jurnal Pendidikan dan Pengajaran 1, no. 1 (December 31, 2022): 1–12. http://dx.doi.org/10.58540/pijar.v1i1.67.

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Abstract:
Pluralism of ethnicity, religion, race, class, which should be the capital of development, is often manipulated by the authorities to achieve their political interests. Therefore, when conflicts break out in the region, the state seems to cover up the reality of this diversity in the name of "national unity" or "national stability. This research method uses qualitative research with the type of liberal research. As for data collection, it uses books, journal articles, and websites. relevant to the research title.The results of the research with the analysis of various references state that the societal problems of multicultural education in Indonesia include: diversity of regional cultural identities, shifts of power from the center to the regions, narrow fanaticism, lack of solid nationalism, conflicts of national and multicultural unity , Unequal Economic Prosperity Among Cultural Groups, Low Quality of Educational Facilities and Infrastructure, Unclear Educational Objectives, Incorrect Measurements and Curriculum Mismatches.
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Baglioni, Guido. "Economia e societŕ a Gardone Val Trompia negli anni '40: una testimonianza." STORIA URBANA, no. 135 (February 2013): 43–63. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-135003.

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Abstract:
L'autore ricostruisce la vita economica e sociale di Gardone Val Trompia negli anni '40 del secolo scorso, tra la fine della seconda guerra mondiale e la ripresa delle libertŕ democratiche. Gardone era un centro dominato dall'industria, da due o tre imprese, dalla prevalente popolazione operaia; con la cornice di istituzioni pubbliche e pochi servizi. Lo stile di vita appare frugale, non si sente ancora la prospettiva del benessere, manca un ceto borghese consistente. La vita familiare si fonda sulla riservatezza e sulla distinzione dei ruoli maschili da quelli femminili. Come nel resto del pae- se, si manifestano divisioni religiose, politiche, sindacali. L'elemento che unisce č il senso del lavoro, dell'impegno attivo, del saper fare le cose con precisione e competenza e, anche, con passione.
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Kholiludin, Tedi. "Islamisme, Pos-Islamisme dan Islam Sipil: Membaca Arah Baru Gerakan Islam." IQTISAD 3, no. 1 (October 1, 2016): 52. http://dx.doi.org/10.31942/iq.v3i1.2460.

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Abstract:
AbstrakDi ranah kajian Islam, perbedaan antara Islamisme dan Islam sering diabaikan atau bahkan dihilangkan. Namun, demi alasan yang akan menjadi lebih jelas pada penjelasan berikutnya, pembedaan tersebut penting bagi kepercayaan bahwa umat muslim bisa hidup damai dengan non muslim. Keimanan Islam bukanlah penghambat bagi perdamaian atau juga ancaman bagi non muslim lainnya. Di sisi lain, Islamisme menciptakan keretakan peradaban antara muslim dan non-muslim. Bukan hanya label “Yahudi dan tentara Perang Salib” yang dianggap sebagai musuh, tetapi juga menyasar non muslim lainnya: Hindu di Kashmir dan Malaysia, Buddha dan Konfusian di Cina serta Asia Tenggara, orang-orang penganut agama animisme Afrika di Sudan. Islamisme mengklasifikasikan seluruh kalangan non muslim sebagai kuffar (orang-orang kafir) dan dengan demikian berarti merupakan “musuh Islam.” Kalangan Muslim liberal pun tidak luput dari sasaran. Selain berkontribusi terhadap polarisasi antara Muslim dan non Muslim lainnya, Islamisme juga memunculkan perseteruan internal yang kejam. Islamisme bukanlah sesuatu yang dibutuhkan oleh peradaban Is­lam saat ini di tengah krisis yang tengah melandanya. Malahan, kita perlu bersepakat dengan Islam sipil dan liberal terkait perspektif sekular. Dalam melakukan hal tersebut, kita sebagai Muslim non Islamis ti­dak hanya menerima pluralisme tetapi juga mencari tempat bagi Islam dalam kebinekaan buda'ya dan agama yang membentuk dunia modern. Para muslim liberal bukanlah “suatu irisan kecil”. Dengan menggambarkan kita seperti itu, yang akibatnya pun bisa kita abaikan, bukan semata kesalahan faktual, tetapi sebuah langkah taktis, ketika asumsi ini justru cenderung mengalienasikan kalangan muslim non-Islamis sekular yang paling bersahabat dengan Barat.Kata Kunci: Islamisme, Pos-Islamisme, Islam Sipil AbstractIn Islamic study, the difference between Islamism and Islamic are often overlooked or even eliminated. However, for clearer reasons will be explained on next chapter. The distinction is important to believe that muslims can live in peace with non-muslims. Islamic faith is not a barrier for peace or even a threat to non-muslims. On the other hand, Islamism creates a rift of civilizations between muslims and non-muslims. Not only label "Jews and Crusaders" were regarded as enemies, but also targeting non-muslims: Hindus in Kashmir and Malaysia, Buddhist and Confucian in China an Southeast Asia, the African animist religions in Sudan. Islamism classify all non-muslims as kuffar (infidels) and it means they are all "enemies of moslem." Among the liberal muslims are not missed the target. Beside to contribute the polarization between muslims and non-muslims, Islamism also raises cruel internal conflict. Islamism is not something needed by moslem civilization in the crisis that they faced. Instead, we need to agree that between the civilian moslem and liberal related to secular perspective. In this case, we are as moslem non-Islamism not only accept pluralism but also placing Moslem in cultural diversity and a religion that shape modern world. Liberal Muslims are not "a thin slice". By describing us like that, which its consequent can we ignore, not merely is factual errors, but a tactical step, when assuming it pricely tend to alienate secular Moslem non-Islamist who most friendly to the Western.Keywords: Islamism, Pos-Islamism, Civil Islamic
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Almu’tasim, Amru. "Berkaca NU dan Muhammadiyah dalam Mewujudkan Nilai-Nilai Moderasi Islam di Indonesia." TARBIYA ISLAMIA : Jurnal Pendidikan dan Keislaman 8, no. 2 (August 25, 2019): 199. http://dx.doi.org/10.36815/tarbiya.v8i2.474.

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Abstract:
Maintaining the moderation of Islam in Indonesia is a must because it is a command of the Qur'an. Didin Hafidhuddin said; Moderate does not mean that all religions are equal in line with the Ministry of Religion and MUI. Collaborative Cadre of Moderate Missionaries Muhammadiyah moderate and not excessive "Not too right (extreme) and not too left (liberal). This group of moderate wasathons or Muslims, in Ahlussunnah wal Jamaah (Aswaja) terms are called sawadh al-a'zham, or the largest group, the Aswaja group. It is this group that is embraced by most Muslims in Indonesia, which has so far maintained the country's sovereignty. The trend that is being echoed in the world today is the enthusiasm of Muslims to maintain this moderation, namely moderate Islam. So it is important, because it is too right (extreme) to only see things from a black and white, halal and haram angle, which sometimes when applied in a pluralistic society is not quite right, "sure the goals of all Islamic groups in Indonesia are the same, but when delivered in a way right and more flexible, it is felt to have more impact compared to the extreme values ​​of moderation of Islam that is actually what is currently needed by the world and needs to be used as a reference for sawad al-a'zham or the Muslim group, Aswaja and this is very in accordance with The Koran commands The problem is that there are opinions of Muslims who think that if there is something that is not in accordance with Islam, everything needs to be replaced, even though there are principles of fiqh that view the business and its way, as long as the benefits for Muslims must be accepted.
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Nasrun, Mahdalena. "REORIENTASI LGBT DI INDONESIA (STUDI FIQH AL-HADITS)." JURIS (Jurnal Ilmiah Syariah) 16, no. 1 (June 30, 2017): 1. http://dx.doi.org/10.31958/juris.v16i1.956.

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Abstract:
Liberal NGOs such as Ardhanary Institute, Gaya Nusantara and Arus Pelangi devoted their bodyfor LGBT with a statement “my body is mine, not the one who has the right to govern my body, notthe parents, the state, and even the religion”. This movement is disturbing the community. Theresearch question of the study was how did LGBT exist in Indonesia? And how does fiqh al hadithview about LGBT. This study used normative legal research. The result of this study revealed that theexistence of LGBT in Indonesia in its history. Prohibition and punishment have been explained inthe book of Tuhfah al Ahwaz , the fatawa of MUI (Indonesian Council of Ulama) (1974, 2014)in line with the criminal code article 292 homosexsual acts, article 4 point 1a of the law onpornography and contradictory to article 1 of law № 1 of 1974 about marriage.
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Sabri, Muhammad. "Konstruksi Pemikiran Moderasi Beragama Perspektif Hermeneutika Hadis." Jurnal Ilmiah Al-Mu'ashirah 19, no. 2 (July 30, 2022): 185. http://dx.doi.org/10.22373/jim.v19i2.14421.

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Abstract:
The conflict of religion is fundamentally caused by understanding and perception. This paper aims to build objectivity of thinking in understanding hadith, so as not to fall into a radical and liberal understanding. With this, the researcher explores the hermeneutics of hadith as construction in religious moderation thinking. This study uses a descriptive qualitative approach. By taking reference sources from books, and scientific articles related to hadith hermeneutics using Google Sholar and other websites. The data analysis technique is reading, critically analyzing and drawing conclusions. The findings in this study show that hadith hermeneutics can be positioned as a construct of religious moderation thinking because in hadith hermeneutics there is critical thinking, comprehensive thinking and comparative thinking. These three thoughts are the urgency in understanding the arguments in the midst of religious communities, between religions and nations. ABSTRAKKonflik suatu agama secara fundamental disebabkan oleh pemahaman dan persepsi. Tulisan ini bertujuan membangun objektivitas berpikir dalam memahami hadis, agar tidak terjerumus kepada pemahaman radikal dan liberal. Dengan ini, peneliti mengeksplorasi hermeneutika hadis sebagai konstruksi dalam pemikiran moderasi beragama. Penelitian ini menggunakan pendekatan Kualitatif deskriptif. Dengan mengambil sumber referensi dari buku, artikel ilmiah yang berkaitan dengan hermeneutika hadis dengan menggunakan Google Sholar dan web lainnya. Teknik analis data yakni, adalah membaca, menganalisis secara kritis dan menarik kesimpulan. Adapun hasil temuan pada penelitian ini, bahwa hermeneutika hadis bisa diposisikan sebagai konstruksi pemikiran moderasi beragama, karena dalam hermeneutika hadis terdapat berpikir kritis, berpikir secara komprehensif dan berpikir secara komparatif. Tiga pemikiran ini adalah urgensi dalam memahami dalil di tengah umat beragama, antar agama dan bangsa.
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Casas, Santiago. "Silvia SCATENA, La fatica della libertà. L'elaborazione della dichiarazione «Dignitatis humanae» sulla libertà religiosa del Vaticano II, Il Mulino («Tesi e ricerche di scienze religiose», 31), Bologna 2003, 602 pp." Anuario de Historia de la Iglesia 14 (April 18, 2018): 570–71. http://dx.doi.org/10.15581/007.14.23522.

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Ramlie, Habibah @. Artini, and Norshahrul Marzuki Mohd Nor. "ISLAMIC CIVILISATION AND ASIAN CIVILISATION (TITAS) COURSE AS A MEDIUM FOR THE INCULCATION OF ETHNIC TOLERANCE IN UNIVERSITI MALAYSIA SABAH: A NEEDS ANALYSIS." International Journal of Education, Psychology and Counseling 5, no. 35 (June 5, 2020): 81–91. http://dx.doi.org/10.35631/ijepc.535009.

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Abstract:
The Islamic Civilisation and Asian Civilisation (TITAS) course is offered as a compulsory subject in Malaysian institutions of higher learning (IHL) to expose undergraduates to the world and regional civilization history. In addition, it is aimed at inculcating ethnic tolerance among university students in aspects of diversity relevant to the context of Malaysia with its diverse races, ethnicities, and religions. This study sought to investigate the effectiveness of the TITAS course in Universiti Malaysia Sabah (UMS) as a medium for the inculation of ethnic tolerance and also to identify the necessity of continuing to offer TITAS as a liberal course in the Centre for the Promotion of Knowledge and Language Learning (PPIB) in Universiti Malaysia Sabah (UMS). The survey method was utilized and a questionnaire that had been adapted to suit the research objectives administered to 475 undergraduates enrolled in the TITAS course during their first year of studies. Descriptive analysis of the findings suggested that TITAS should be continued in PPIB so as to maintain its role as a medium for the inculcation of ethnic tolerance among undergraduates.
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Abdullah, Abdullah. "Indeks Paham dan Sikap Keagamaan Mahasiswa di Universitas Islam Negeri Alauddin Makassar." Teosofi: Jurnal Tasawuf dan Pemikiran Islam 7, no. 1 (June 2, 2017): 146–71. http://dx.doi.org/10.15642/teosofi.2017.7.1.146-171.

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Abstract:
The article attempts to measure ideological preference and religious attitude of the students of Alauddin State Islamic University (UIN) Makassar. The typology of religious understanding is categorized into radical, moderate, and liberal. These three typologies help us to observe preference indicators based on students’ responses to four categorical variables, namely Islam and religious pluralism, formalization of Islam (relation of religion and state), Islam and intellectual discourse, and perception of jihad and religious violence. Employing quantitative approach, the author tries to measure the level of religious preferences of UIN Alauddin’s students within positivistic paradigm by organizing the data into a pattern, category, and basic unit description. The study finds that the level of preference of four variables and 16 questions asked to the students of UIN Alauddin shows us index result 2.76 or moderate category. However, it is also found that there has been potential preference, within the same time, into radical attitude. The reason is that in some variables I find shocking index numbers, which are close to radical verge as it can be seen in the variables of Islam and pluralism and the formalization of Islam which reach the index 2.49 and 2.40 respectively. Keywords: ; religious attitude; radical; moderate; liberal.
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Wakhid Udin, Nur Hidayat. "Kontestasi antara Muslim Fundamentalis dan Muslim Liberal dalam Perebutan Makna Sosial Keagamaan di Indonesia." TEOSOFI: Jurnal Tasawuf dan Pemikiran Islam 8, no. 1 (June 1, 2018): 168–90. http://dx.doi.org/10.15642/teosofi.2018.8.1.164-186.

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Abstract:
Islam is a religion that highly respects and appreci-ates the values of humanity and puts strong emphasis on the creation of peace and harmony among humankind. It rejects and even condemns violent actions in any form with any means. However, the facts show us that ideological and political contestation, among the existed groups in Islam, often lead to open conflict, as can be observed in several cases. The article attempts to portray the contestation of Islamic Fundamentalist group and Islamic Liberal group in Indonesia. Although there have been many studies conducted and published on this issue, I see yet the importance of discussion about the issue. The significance could be observed in the fact that it is one of socio-religious problems faced by the Muslim community around the world, including Indonesia. Employing descriptive-qualitative approach the study stresses that different perspectives used and dissimilarly opposite interpretation produced by each group in understanding and interpreting the religious texts have resulted in massively deep but even hot contestation between the two groups. While the Islamic Fundamentalist group tends to see the holy texts in their narrow and rigid understanding, the Islamic Liberal one understands the texts loosely and, to a lesser extent, unrestrained.
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Amelia, Firdhausy, and Zahrotunnimah Zahrotunnimah. "Diskrimanasi Kelompok Liberal Terhadap Dakwah Orang Asli." SALAM: Jurnal Sosial dan Budaya Syar-i 6, no. 4 (December 15, 2019): 355–62. http://dx.doi.org/10.15408/sjsbs.v6i4.13717.

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Abstract:
AbstractIn Malaysia, there are still a number of small minority groups living far from urban areas. They are called Orang Asli. The life system is still very simple and underdeveloped. This native place is often targeted by da'wah and other religious approaches each year. Until recently the emergence of a statement from the humanitarian group, namely Pro Human Rights (Proham), which refused to preach the native people. As well as criticizing the Universiti Kebangsaan Malaysia (UKM) for the involvement of indigenous propaganda. Then this issue received support from a group of liberals in Malaysia. They argue that these activities have usurped the right to freedom of religion. This statement shows that there are acts of discrimination against Islam. Because it is only addressed to the propaganda of Islam, does not offend and dispute other religions.Keywords: Liberals, Caucasians, Indigenous Peoples, Malaysia. AbstrakDi Negara Malaysia, masih ada sejumlah kelompok kecil minoritas yang hidup jauh dari perkotaan. Mereka ini disebut dengan Orang Asli. Sistem kehidupannya pun masih sangat sederhana dan terbelakang. Tempat orang asli ini sering dijadikan target dakwah dan pendekatan agama lain di setiap tahunnya. Hingga baru-baru ini munculnya pernyataan dari kelompok kemanusiaan, yaitu Pro Hak Asasi Manusia (Proham) yang menolak dakwah terhadap orang asli tersebut. Serta mengecam pihak Universiti Kebangsaan Malaysia (UKM) atas terlibatnya dakwah orang asli. Kemudian isu ini mendapat dukungan dari sekelompok orang liberal di Malaysia. Mereka berpendapat bahwa kegiatan tersebut telah merampas hak kebebasan beragama. Pernyataan yang dibuat ini menunjukkan adanya tindakan diskriminasi terhadap agama Islam. Karena hanya ditujukan kepada dakwah agama Islam, tidak menyinggung dan mempermasalahkan agama lainnya.Kata Kunci: Liberal, Dakwah, Orang Asli, Malaysia.
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Witczyk, Henryk. "Eucharystia - sakrament zbawienia dla wielu." Verbum Vitae 1 (June 15, 2002): 123–54. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1315.

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Abstract:
Gesù durante la sua vita terrena si rivela come colui che va incontro all’uomo. Ai malati porta la salute, ai peccatori il perdono, agli indemoniati la libertà, ai morti ridona la vita. In Lui si avvicina il Regno di Dio, incomincia il tempo della salvezza escatologica. Crea attorno a se una comunità d’amore composta dalle persone che vengono da Lui o attirate dalla sua bont . Le parole di Gesù e le sue opere rivelano la sua pro-esistenza salvifica. La salvezza –anticipata nella terrestre pro-esistenza di Gesù – raggiunge la sua pienezza nella sua Pasqua. In questo momento l'’opera della salvezza raggiunge il suo apice: Gesù offre agli uomini se stesso. La croce di Cristo – vissuta come sacrificio pasquale – espia i peccati e permette ad ogni uomo di entrare nella nuova alleanza con Dio. La croce di Cristo è stata anticipata nell’evento dell'’Ultima Cena. Fra questi due eventi esiste inscindibile connessione. L’avvenimento dell'’Ultima Cena consiste nel fatto che Gesù distribuisce il suo Corpo e il suo Sangue, ossia la sua esistenza, dando se stesso. La morte violenta di Gesù, vissuta nell’'obbedienza filiale e nell’amore, viene trasformata in un sacrificio volontario, in quest’atto d’amore che è la redenzione del mondo. In modo esplicito l'amore infinito di Cristo – testimoniato sulla Croce – viene rivelato nelle parole dell'’Ultima Cena. L'’Eucaristia è presenza del Sacrificio di Cristo che consiste nel sommo atto di donazione, dell’'amore „sino alla fine”. Gesù, nelle parole dell'’istituzione dell’'Eucaristia esprime la verit salvifica che egli è il Sacrificio reale e definitivo. Dio aspetta quell’amore infinito, che è l’unica vera conciliazionefra cielo e terra.
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Syofyan, Donny. "SOME NOTES ON RELIGIOUS RADICALIZATION AND TERRORISM IN INDONESIA." Islam Realitas: Journal of Islamic & Social Studies 2, no. 2 (December 20, 2016): 133. http://dx.doi.org/10.30983/islam_realitas.v2i2.111.

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Abstract:
<em>Terrorism is no longer security issue in Indonesia. It truly goes above and beyond it, namely intellectual and cultural dimensions. Representing non security issues, critical education, religious depersonalization, the need for ambassadors, reconciling liberal and fundamental Muslims and cyber religion constitute major aspects to be viewed when it comes to fathoming religious radicalization and terrorism across the country. Various terrorist attacks have taken place across Indonesia in the past few years. Different approaches ranging from security to cultural modes have been applied. Yet, expected outcome, which is peace, remains far from public hope. Rather than spending physical and financial resources, intellectual approach is seriously pressing. This article attempts to look into the very nature of religious radicalization leading to terrorist acts across the country.</em> Terorisme tidak lagi mencakup masalah keamanan di Indonesia. Ini benar-benar berjalan di atas dan di luar itu, yaitu dimensi intelektual dan budaya. Mewakili masalah keamanan non, pendidikan kritis, depersonalisasi agama, kebutuhan untuk duta besar, mendamaikan umat Islam liberal dan fundamental dan agama maya merupakan pembuktian aspek utama yang harus dilihat ketika datang ke fathoming radikalisasi agama dan terorisme di seluruh negeri. Berbagai serangan teroris telah terjadi di seluruh Indonesia dalam beberapa tahun terakhir. Pendekatan yang berbeda mulai dari keamanan untuk mode budaya telah diterapkan. Namun, hasil yang diharapkan, yaitu perdamaian, masih jauh dari harapan masyarakat. Daripada menghabiskan sumber daya fisik dan keuangan, pendekatan intelektual secara serius menekan. Artikel ini mencoba untuk melihat ke dalam sifat radikalisasi agama yang mengarah ke tindakan teroris di seluruh negeri
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Septoyadi, Zikry Septoyadi, Vita Lastriana Candrawati, and Adi Ahmad Rezal. "Peran Guru Pendidikan Agama Islam dalam Membangun Semangat Keberagaman Beragama di SMPN 13 Kota Kupang." TRANSFORMATIF 5, no. 2 (October 30, 2021): 145–62. http://dx.doi.org/10.23971/tf.v5i2.2794.

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Abstract:
This research was started when the writer felt uneasy about cases concerning religious issues that have recently occurred in Indonesia. Either on purpose or not. Now there are a lot of certain people who become elements of a problem regarding religion in Indonesia, as well as when certain groups have liberal beliefs where they lack socialization in society. This study aims to describe the perspectives of an Islamic Education teacher and also the principle of religious diversity in schools. The type of research used is descriptive qualitative. Where the researcher looks for several sources and then puts them together and in the sense that the research is meant to gather information about the status of an existing symptom. The data collection technique was done by observing, interviewing, and documenting. As well as research subjects consisting of PAI teachers, school principals, Muslim students, and Christian students. This research was conducted directly at SMPN 13 Kupang City. From the results of the research carried out, it can be concluded that the task of a teacher is not just teaching but also the teacher can provide examples and motivation that is useful for students, besides that a teacher also has an important role in the community and also religious values. We must, but we will protect it so that in the future there will be no more cases regarding religion in Indonesia
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Fumagalli-Carulli, Ombretta. "La libertà di scelta religiosa quale principio fondamentale nello «Ius Publicum Ecclesiasticum Externum» e nella revisione concordataria italiana." Ius Canonicum 20, no. 40 (March 27, 2018): 115–24. http://dx.doi.org/10.15581/016.20.19248.

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Misbah, M. "Pendidikan Islam Populer: Sebuah Renungan Atas Nasib Pendidikan Madrasah di Tengah Pendidikan Nasional." INSANIA : Jurnal Pemikiran Alternatif Kependidikan 15, no. 1 (May 23, 2018): 84–98. http://dx.doi.org/10.24090/insania.v15i1.1517.

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Abstract:
Abstract: In the course of the history of Islamic education,Islamic schools as institutions of Islamic education was not as expected. One side, in terms of religion, alumni are not able to compete with graduates of boarding schools and on the other hand, in terms of general science, can not compete with public schools. So too, madrasas in education and learning are not in line with communitlr interests, and can not solve the problems faced by society. There has been a "dehumanization" in the practice of education in madrasas. Therefore, to liberate the madrasa education from the process of "dehumanization", as well as for education in accordance with the interests of society, the madrasa education should be society-based (popular) to instilt a spirit critical of social phenomena. Therefore, the critical educational needs in the learning process, cooperation between the madrasas with the community and always do the renewal of the retigious doctrines which have been shallowed. Keywords: Modrasah, Islamic Popular Education, Critical Education.
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Witczyk, Henryk. "„Godzina” Jezusa – Ofiara zbawczej męki, śmierci i zmartwychwstania." Verbum Vitae 8 (December 14, 2005): 117–36. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1395.

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Abstract:
Gesu durante la sua vita terrena si rivela come colui che va incontro all'uomo. Ai malati porta la salute, ai peccatori il perdono, agli indemoniati la liberta, ai morti ridona la vita. In Lui si avvicina il Regno di Dio. lncomincia il tempo della salvezza escatologica. Crea attorno a se una comunita d'amore composta dalie persone che vengono da Lui o attirate dalia sua bonta. Le parole di Gesu e le sue opere rivelano la sua pro-esistenza salvifica. La salvezza anticipata nellia terrestre pro-esistenza di Gesu - raggiunge la sua pienezza nella sua Pasqua. In questo momento l'opera delia salvezza raggiunge ił suo apice: Gesu offre agli uomini se stesso. La croce di Cristo - vissuta come sacrificio pasquale - espia i peccati e permette ad ogni uomo di entrare nella nuova alleanza con Dio. La croce di Cristo e stata anticipata nell'evento dell'Ultima Cena. Fra questi due eventi esiste inscindibile connessione. L'avvenimento dell'Ultima Cena consiste nel fatto che Gesu distribuisce il suo Corpo e il suo Sangue, ossia la sua esistenza terrena, dando se stesso. La morte violenta di Gesu, vissuta nell'obbedienza filiale e nell'amore, viene trasformata in un sacrificio volontario, in quest'atto d'amore che e la redenzione del mondo. In modo esplicito l'amore infinito di Cristo - testimoniato sulla Croce - viene rivelato nelle parole dell'Ultima Cena. L'Eucaristia e presenza del Sacrificio di Cristo che consiste nel sommo atto di donazione, dell'amore "sino alla fine". Gesu, nelle parole dell'istituzione dell'Eucaristia che provengono dalla terminologia sacrificale dell'Antico Testamento trasformata in linguaggio personale, esprime la verita salvifica che egli e il Sacrificio reale e definitivo. Dio non ha bisogno di tori e vitelli. Dio aspetta quell'amore infinito, che e l'unica vera conciliazione fra cielo e terra. Questo stesso amore donato nell'Eucaristia agli uomini espia i loro peccati, crea la nuova alleanza e porta loro nel regno di Dio.
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Villar, José R. "VV. AA., Libertà e obbedienza nella Chiesa, («Quaderni del Seminario di Brescia» n. 2), ed. Morcelliana, Brescia 1992, 302 pp., 13 x 20." Scripta Theologica 26, no. 2 (February 5, 2018): 852–53. http://dx.doi.org/10.15581/006.26.16800.

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Juhani, Sefrianus. "TEOLOGI DIALEKTIS: BUAH TEOLOGI DARI RAHIM PERANG DUNIA PERTAMA." Jurnal Ledalero 16, no. 1 (June 3, 2017): 7. http://dx.doi.org/10.31385/jl.v16i1.56.7-25.

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Abstract:
<p align="justify">On the one hand, the First World War was the epitome of destruction, on the other hand the war spurred humanity to think deeply and be creative. An example of human creativity, a fruit of World War I, was Dialectic Theology, a theology that counter-balances and corrects Liberal Theology. It corrects the concept that identifies God with the human, such that instead of humanity talking about God, humanity deifies itself. Dialectic Theology invites theologians to return to the Sacred Scriptures to rediscover the true concept of the Divine. The God of Christians is the God who is absolutely “Other”, a concept impossible for human reason to grasp. God can only be experienced in faith. Nevertheless, Dialectic Theology is not without imperfections for its theological model excessively absolutizes God. This tendency results in Dialectic Theology falling into a similar fault as Liberal Theology. Liberal Theology falls into anthropomorphism, while Dialectic Theology falls into theocentrism. It also ignors other theological sources, namely tradition and context. Contextual theologies are a reaction to Dialectic Theology. <b>Keywords:</b> dialectic theology, liberal theology, otherness, justification, religion, war. Di satu sisi, perang berdaya menghancurkan, pada sisi lain, ia memacu manusia untuk berpikir dan berkreasi. Salah satu kreasi manusia, sebagai buah dari perang Dunia I adalah Teologi dialektis. Teologi dialektis merupakan teologi yang muncul untuk mengoreksi Teologi Liberal. Hal yang dikoreksi adalah konsep tentang Allah yang bersifat antropomorfistis. Allah disamakan dengan manusia. Di sini, manusia alih-alih berbicara tentang Allah, padahal yang terjadi adalah ia yang meng-allah-kan dirinya. Terhadap realitas ini, Teologi dialektis meminta para teolog untuk kembali kepada Kitab Suci. Sebab konsep mengenai Allah yang benar ada di sana. Allah Kristen bukan Allah seperti yang dipikirkan oleh teologi liberal. Allah Kristen adalah Allah “yang lain”. Allah yang berbeda secara absolut dengan manusia. Terhadap Allah macam ini, rasio manusia tidak mungkin menjangkaunya. Ia hanya bisa dialami dalam iman. Teologi dialektis bukanlah tanpa cacat. Model teologi ini terlalu mengabsolutkan Allah. Tendensi ini telah membuat teologi ini jatuh ke dalam dosa yang sama seperti teologi liberal. Dosa teologi liberal adalah antropomorfisme, sedangkan dosa Teologi dialektis adalah teosentrisme. Kekeliruan yang lain dari teologi ini adalah pengabaian sumber lain dalam berteologi, yaitu tradisi dan konteks. Teologi kontekstual merupakan tanggapan atas Teologi dialektis. <b>Kata-kata kunci:</b> teologi dialektis, teologi liberal, alteritas, pembenaran,agama, perang.</p>
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