Academic literature on the topic 'LINGUA E LETTERATURA GRECA'

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Journal articles on the topic "LINGUA E LETTERATURA GRECA"

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Paci, G. "Le iscrizioni in lingua latina del la Cirenaica." Libyan Studies 25 (January 1994): 251–57. http://dx.doi.org/10.1017/s0263718900006397.

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Abstract:
Lo stanziarsi dei Greci in terra di Cirenaica nella seconda metà del VII secolo a.C. e la loro ininterrotta permanenza nella regione fino al tramonto della civiltà antica hanno dato luogo ad una mirabile fioritura di civiltà che noi conosciamo grazie alle testimonianze archeologiche, alla letteratura e alla cospicua messe dei documenti epigrafici: uno sviluppo civile tanto più sorprendente, per la sua ampiezza e ricchezza, ove si consideri l'isolamento in cui la popolazione greca è venuta a trovarsi — dal punto di vista geografico — rispetto alla restante nazione greca e ove si pensi alla forte e continua pressione cui la stessa fu sottoposta, d'altra parte, ad opera della popolazione indigena. Infatti i Greci non furono i soli ad abitare la regione: essi occuparono, arrivando, una terra già abitata da una popolazione libica, mentre successivamente — in età ellenistica — sopraggiunse una forte comunità ebraica; infine è da registrare una presenza romano-italica, pure abbastanza consistente, documentata per via epigrafica (vd. sotto) a partire dal I sec. a.C.La superiore civiltà greca esercitò un forte influsso sulla popolazione libica, o almeno su una parte di essa, e su quella ebraica, che furono più o meno profondamente ellenizzate: tanto che è possibile rintracciare — attraverso l'onomastica — una varia presenza di individui libici ed ebraici nell'epigrafia greca della Cirenaica (Masson 1976; Lüderitz 1983), che ne attesta anche l'avvicinarsi ad alcune istituzioni cittadine. Per contro non abbiamo, almeno finora, una autonoma produzione epigrafica Ubica o semitica dalla regione.
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Trentin, Bijoy M. "Progettare un curricolo di lingua e letteratura greca." Euphrosyne 36 (January 2008): 333–47. http://dx.doi.org/10.1484/j.euphr.5.124598.

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Beta, Simone. "Studiare la lingua e la letteratura greca divertendosi: gli indovinelli greci nelle scuole di Bisanzio." Pallas, no. 114 (November 5, 2020): 23–42. http://dx.doi.org/10.4000/pallas.18784.

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Bosisio, Matteo. ""Colenda poesis, et inde Poete" (Gen. deor. gent., XIV, 22, 11): Boccaccio, la novità della letteratura e la libertà dei poeti." Quaderni d'italianistica 34, no. 1 (July 22, 2013): 7–36. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v34i1.19871.

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Abstract:
L’articolo, dopo aver mostrato le esigenze storiche e culturali che spinsero intellettuali quali Mussato e Petrarca a ricodificare lo statuto della letteratura, si sofferma sulla difesa della poesia operata da Boccaccio. Il certaldese non solo giunge a un risultato innovativo, totalmente svincolato dai modelli medievali, ma, diversamente dal passato, prende in considerazione anche il problema del ruolo sociale dello scrittore e del rapporto con la committenza. Analizzando soprattutto i libri XIV e XV delle Genealogie, il contributo mette in luce le complesse metodologie e tecniche letterarie adottate per dirimere tali questioni. In particolare Boccaccio — inventandosi un committente fittizio, ricercando un pubblico dotto e avvertito, celebrando l’autonomia della poesia e sostenendo alcune nuove discipline come la lingua greca — traccia un modello di letterato indipendente e libero.
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Nutton, Vivian. "La medicina dei Greci e dei Romani: Letteratura, lingua, scienza. Innocenzo Mazzini." Isis 90, no. 2 (June 1999): 355–56. http://dx.doi.org/10.1086/384347.

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Popovic, Dusan. "Paideia i nasledje helenske kulture u inauguracionoj besedi Dimitrija Halkondila." Zbornik radova Vizantoloskog instituta, no. 45 (2008): 301–12. http://dx.doi.org/10.2298/zrvi0845301p.

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Abstract:
(italijanski) Nell'articolo l'autore cerca di identificare, tra gli elementi della tradizione retorica tardoantica greca, i principali argomenti con i quali Demetrio Calcondila, uno dei maggiori esponenti dell'umanesimo bizantino della seconda meta del Quattrocento nell'Occidente, si e servito nella sua elaborazione del significato della cultura greca (paideia) non solo per quanto riguarda la civilta europea occidentale, ma anche quella cristiana in generale. Ora, il suo discorso, pronunciato nell'anno 1463 in occasione dell'inaugurazione della cattedra di studi greci all'Universita di Padova rappresenta una testimonianza di primo grado sull'adozione della cultura greca nell'Occidente durante il periodo rinascimentale. Partendo dall'edizione di testo del discorso, pubblicato da Geanakoplos (cfr. n. 1 dell'articolo), e possibile individuare certe particolarita che distinguono il concepimento, da parte di Calcondila, dell'importanza di educazione greca per la formazione di future generazioni di intellettuali nell'ambiente culturale dell'Occidente latino. Demetrio sottolinea anche il vantaggio da ricavare dallo studio di poeti ellenici, soprattutto Esiodo, per le altre artes liberales nel curriculum scolastico, cosi come la disposizione delle discipline dentro il sistema scolastico tardobizantino (cfr. n. 9). L'argomento cruciale della parte esortativa del discorso e il tentativo che lo sforzo, necessario per impossessarsi di queste discipline, ci si giustifici con profitto da esse ottenuto. Questo viene realizzato facendo riferimento al famoso verso sull'acquisizione di virtu attraverso lavoro duro, che e un passo tratto dal poema didattico esiodeo di Opere e giorni, v. 289. La forma sotto la quale questo verso e riportato in greco e molto scorretta, pero Calcondila ne ha proposto, poco piu sotto, una traduzione esatta. Fenomeno, quest'ultimo, abbastanza raro nell'impiego retorico di detti formativi (gr. gnwmai, lat. sententiae). Tra i pochi autori classici, i quali hanno usato il procedimento del genere, si annovera il piu grande grammatico latino, Prisciano di Cesarea, nella sua versione degli eserzici preliminari di retorica ermogeniana, sotto il titolo di Praeexercitamina. Qui lo stesso verso egli ha tradotto dal greco senza molta destrezza, cosicche il verso in latino apparve molto male, trovatosi in contrasto con lo stile elegante del latino (la cosiddetta latinitas). E percio che Prisciano non puo essere considerato quale modello direttamente adoperato da parte di Calcondila. L'impiego del verso citato, nell'ambito della tradizione parenetico- -encomiastica, presso gli scrittori greci, sia quelli bizantini che quelli classici, e abbastanza frequente. Eccone qualche esempio eclatante. Alla meta del Quattrocento Giovanni Eugenico questo topos lo utilizza nella sua Descrizione di Trapezunto, riferendosi al verso esiodeo gia menzionato (cfr. n. 18). Nel secolo dodicesimo, Eustazio di Salonicco lo impiega, all'occasione, perche esalti le imprese dell'imperatore Manuele I. D'altra parte, l'autore anonimo degli scolii ad Aftonio cita questi versi in valore di argomenti, messi nel contesto di un'altro esercizio preliminare quello di dimostrazione (kataskeuh). Simile elaborazione di questo motivo viene intrapresa anche dal platonico Massimo di Tiro, nel quadro della proposizione (qesij), con la quale si cerca di corroborare l'affermazione sulla preminenza della vita attiva sopra quella contemplativa. Peraltro, gia Luciano di Samosata aveva notato che questi versi diventarono convenzionali nelle declamazioni retoriche, e tale sviluppo del loro significato possiamo rintracciare partendo dalla Repubblica e dai Leggi platonici, attraverso le Reminiscenze di Senofonte, fino al Corpus etico di Plutarco. Nel suo discorso inaugurale, in qualita di argomento a contrario, Calcondila riporta anche il verso 287 dello stesso poema esiodeo, e lo traduce in latino. Per il simile procedimento egli, molto probabilmente, si e ispirato al saggio Sull'ebbrezza di Filone di Alessandria, dentro il quale questi versi sono stati utilizzati nel contesto simile, cioe rilevando il contrasto tra virtu ed ignoranza (cfr. n. 37). L'altro modello per l'uso del tema presso Demetrio puo ritenersi il celebre scritto di Basilio di Cappadocia a proposito, visto che quest'ultimo ci sta elaborando il rilievo dell'educazione di gioventu cristiana, basata sulla letteratura pagana. Insomma, la conclusione principale, riguardo alla tecnica compositiva di Demetrio, deriverebbe dal fatto che il suddetto pensiero esiodeo appare anche quale testimonianza degli antichi (marturia palaiwn) dentro il manuale ermogeniano di Progumnasmata, dove si trova appunto per quanto riguarda il procedimento d'elaborazione di una chria, in questo caso quella espressa attraverso la sentenza pseudoisocratea che le radici dell'educazione sono amare, ma che i suoi frutti, invece, sono dolci. A parte i luoghi tratti da alcuni poeti appartenti alla cosiddetta Commedia attica nuova, la metafora di sapienza e di impegno emerge, tra i romani anche presso Catone il Vecchio e si riconferma con il lessico adoperato da Demetrio ai vari posti del suo discorso inaugurale scritto in latino. Infine vanno inoltre menzionate anche delle particolarita che segnalano la meticolosita che Calcondila dimostra nei confronti dello stile elevato (gr. semnothj). Termine, quest'ultimo, cui e stata prestata grande importanza da parte di Ermogene, nell'ambito della sua teoria sopra le Idee (varieta di stile), la quale, poi, avrebbe in gran parte influenzato diversi prodotti letterari rinascimentali, sia quelli scritti in latino che quelli in lingua volgare.
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La Penna, Antonio. "Il cammino della letteratura greca." Studi Classici e Orientali 2, no. 65 (2019): 31–35. http://dx.doi.org/10.12871/97888333922192.

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Duszyński, Wojciech, and Bartosz Jan Kołoczek. "Alcuni commenti sulla ricezione della figura di ificrate di atene nella letteratura latina e occidentale." Classica Cracoviensia 22 (October 29, 2020): 47–77. http://dx.doi.org/10.12797/cc.20.2019.22.02.

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Abstract:
Alcuni commenti sulla ricezione della figura di ificrate di atene nella letteratura latina e occidentale Ificrate di Atene (c. 420 – c. 350 a.C.) è un comandante militare greco che sembra essere un esempio di una figura famosa nell’antichità, ma quasi completamente dimenticata nei tempi successivi. Ha ricoperto più volte l’incarico di stratega nella sua città natale e nel 390 ha vinto gli Spartani nella battaglia di Lecheo. È stato condottiero al servizio dei sovrani traci e del re di Persia. Molto probabilmente ha apportato innovazioni negli armamenti di fanteria: conosciute come “la riforma di Ificrate”. La sua fama è andata ben oltre il mondo greco, come dimostrano i riferimenti conservati nella letteratura latina, sovente molto utili per la ricostruzione della sua biografia. Pertanto, l’Ateniese apparteneva ai personaggi piuttosto noti tra i Romani, che probabilmente attirarono l’attenzione su aspetti notevolmente diversi dal suo ritratto nelle fonti greche. I riferimenti sorprendenti su Ificrate si trovano anche nella letteratura moderna (sia neo–latina, che sviluppata in lingue nazionali). Lo scopo di que to articolo è quello di identificare quegli elementi della biografia del comandante ateniese, che erano di particolare interesse per gli autori latini e moderni basati sulla antica letteratura latina, di determinare le fonti che hanno usato e specificare le ragioni del loro fascino.
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Serafini, Nicola. "Il bestiame nella lingua greca: nota di definizione linguistica." Euphrosyne 38 (January 2010): 305–10. http://dx.doi.org/10.1484/j.euphr.5.124691.

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10

Klingebiel, Kathryn. "Letteratura medievale in lingua d'oc (review)." Tenso 19, no. 1-2 (2004): 22–27. http://dx.doi.org/10.1353/ten.2004.0003.

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Dissertations / Theses on the topic "LINGUA E LETTERATURA GRECA"

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Pomarici, Cesare <1992&gt. "Memoria e innovazione. Mitologia e letteratura greca nell'opera di Paolo Volponi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9722/1/Paolo%20Volponi%20MEMORIA%20E%20INNOVAZIONE%20Pomarici.pdf.

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Abstract:
Questa ricerca mira a ricostruire l'influenza della letteratura greca sulla formazione e sull'opera letteraria di Paolo Volponi (poesie e romanzi).
This research aims to analyze the influence of greek literature through Paolo Volponi's education and literary work (poems and romances).
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Mammis, Dimitrios <1965&gt. "La scuola greca di Trieste (1801 - 1937)." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3019.

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Abstract:
The initial aim of this study is to investigate the function of the Greek school of Trieste from 1801 until 1937. The establishment and initial operation can be seen as a distinctive aspect of the activities of the Greek community of Trieste and can be placed with in the Greek Enlightenment (1750-1830) and general intellectual Renaissance period, which characterized not only Greece but the Greek community as well. The presence of Greeks in Trieste from the mid 18th century onwards and their recognized contribution to the socioeconomic and cultural affairs of the city, linked them inextricably with the local history. There fore a detailed presentation of the Greek school is the second purpose of the study related to the history of local education. The presentation of the operation of an elementary private school in Trieste, the period in question, helps us understand the historical events and sociopolitical changes in the city and the broader area of today's Friuli-Venezia-Giulia, as well as understand their impact and extensions through a different angle. My study is divided into four chapters. The first chapter constitutes a brief history of the Greek community of Trieste, which is a general outline, useful to be placed in the main theme of the work. In the second chapter the first session of the school (1801-1830) is presented. The third chapter describes the operation of the school from 1830 until 1890 and the fourth chapter the last period of its operation (1890-1937).
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Di, Daniel Caterina. "Parola di donna: giuramenti femminili nella letteratura greca e latina." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3421860.

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Abstract:
La nostra ricerca prende in esame la rappresentazione dei personaggi femminili coinvolti nelle scene di giuramento all’interno della letteratura classica. Una prima sezione del lavoro è dedicata alla definizione di cosa sia il giuramento attraverso studi linguistici, antropologici, giuridici, storici e fornisce gli opportuni riferimenti alle fonti storiche e letterarie. La seconda sezione comprende una selezione di testi dalla letteratura greca e latina di epoca arcaica, classica ed ellenistica, di cui si offre un commento incentrato sull’analisi della formula di giuramento, degli aspetti gestuali descritti e del ruolo femminile nella scena. All’interno di ciascun quadro tematico si delinea una fenomenologia specifica, della quale si discute di volta in volta evidenziando il delicato rapporto tra la rappresentazione del personaggio femminile e il giuramento come forma del linguaggio autorevole e performativo. In questa dialettica tra performance di genere e parola efficace trovano spesso spazio la contestazione delle convenzioni sociali e una critica all’etica tradizionale, ma è anche possibile intravvedere dei tipi cristallizzati e delle ricorrenze topiche all’interno dei differenti generi letterari.
Our dissertation discusses the literary representation of female characters involved in the oath scenes of classic literature. In the first section of this work oath is analyzed from a linguistic, historical, juridical and anthropological point of view, providing references to many historical and literary sources. The second section consists of a selection of greek and latin texts of the archaic, classic and hellenistic period: our comment focuses on the oath formula, gestures and on the role of female characters, underlining the complex relation created by the interaction of female representation and oath as a speech act and an authoritative utterance. Each text is both exemplary for a specific phenomenology and it is indicative of peculiar literary themes, which are discussed. This tension between gender performance and performative language sometimes reveals a criticism concerned with social conventions and traditional values. Furthermore, it is also possible to identify some topic elements in different literary genres and to define some fixed and recurrent schemes.
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Cornacchia, Maria Raffaella <1966&gt. "La traccia del modello: ricezione della figura di Penelope nella letteratura contemporanea." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/521/1/TesiMRaffaellaCornacchia.pdf.

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Cornacchia, Maria Raffaella <1966&gt. "La traccia del modello: ricezione della figura di Penelope nella letteratura contemporanea." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/521/.

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Beriotto, Maria Pia. "Il mito delle Danaidi, dall'età classica alla paremiografia." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2013. https://hdl.handle.net/11572/368921.

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Abstract:
La tesi, prosecuzione del precedente dottorato urbinate, studia il mito delle eroine argive dal commediografo Aristofane fino alle testimonianze a livello ecfrastico del mondo tardoantico. Emerge l' importanza degli antagonisti delle Danaidi.
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Tisi, Laura. "Ricerche su Astidamante il Giovane." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2019. https://hdl.handle.net/11572/368819.

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Abstract:
Il presente lavoro si propone come una ricerca sulle testimonianze e i frammenti relativi all’opera di Astidamante il Giovane, poeta tragico ateniese del IV secolo a.C.: un drammaturgo di grande successo, discendente diretto del grande Eschilo e quindi esponente di una delle più importanti theatrical families di Atene. Il progetto di tesi è nato dalla considerazione che, pur nel generale revival d’interesse che ha caratterizzato negli ultimi decenni gli studi sul teatro greco del IV secolo, ancora molto restava da fare per ricostruire le opere e i profili dei singoli drammaturghi. È un lavoro naturalmente molto difficile e arduo, considerata la frammentarietà e la scarsità dei testi superstiti e, a volte, la contraddittorietà delle testimonianze relative ai singoli poeti. Ma è comunque un lavoro che appare opportuno, se non necessario. Citato da Aristotele per l’originalità delle sue trame ed elogiato da Plutarco, Astidamante è un protagonista assoluto della scena teatrale del IV secolo. La ricostruzione della sua vicenda biografica e della sua carriera teatrale è tuttavia per molti versi sfuggente: il primo problema è costituito dalla citazione nelle testimonianze antiche di due Astidamante che, in un modo non sempre chiaro e coerente, vengono distinti come padre e figlio. E’ stato necessario dunque riesaminare nel dettaglio le testimonianze antiche relative ai due Astidamante, affrontando i diversi problemi relativi alla cronologia e alla carriera teatrale dei due poeti. E si è cercato anche di addurre ulteriori elementi a favore dell’ipotesi che la tradizione antica sia sostanzialmente attendibile e che siano effettivamente esistiti due poeti omonimi, padre e figlio, di nome Astidamante. Si è quindi proceduto a un’analisi di tutte le testimonianze biografiche. Particolare attenzione è stata riservata agli aneddoti relativi alla dedica di una statua ad Astidamante nel teatro di Dioniso e all’epigramma autocelebrativo che, secondo la tradizione, il poeta avrebbe voluto incidere sul basamento della statua. Aneddoti che si collegano a una tradizione paremiografica di cui si sostiene la derivazione da un verso attribuito a Filemone Comico (Phil. Fr. 160 K. – A. = Fr. 190 K.). Si è proceduto quindi a un’analisi dei frammenti delle singole opere, cercando di valorizzare la bibliografia più recente e di affrontare una serie di problemi di dettaglio, suggerendo anche, nei limiti del possibile e del ragionevole, una ricostruzione della trama delle singole opere e cercando di mettere in luce gli elementi sia di continuità sia di discontinuità tra i trattamenti del mito nell’opera teatrale di Astidamante e la tradizione drammatica del V secolo. Ho ritenuto opportuno corredare la tesi con una serie di tabelle che cercano di fornire un quadro schematico e di elaborare in forma statistica i testimonia dei frammenti drammatici del IV secolo, con lo scopo principale di valutare il carattere dei testimonia che riportano i frammenti di Astidamante nel contesto complessivo della tradizione indiretta della tragedia del IV secolo. In appendice, per comodità del lettore, ho raccolto anche tutte le testimonianze e i frammenti con un essenziale apparato critico e la traduzione italiana (a tutt’oggi esisteva solo quella di Mario Untersteiner sulla base del testo critico di A. Nauck).
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Ceccaroli, Stefano <1982&gt. "Studi sull'epigramma scoptico greco." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4015/1/ceccaroli_stefano_tesi.pdf.

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Abstract:
The dissertation is divided into two parts: the first synthesis focused on the definition of the epigram scoptico imperial age, the second analysis concerns the study of the minor poets of Book XI. In the Introduction (I), the attention focuses on the genesis of imperial scoptic epigram: here you try to draw a picture of the satirical Greek literature before the middle of the century AD to identify the debts of the scoptic epigram, especially Lucillius’, in respect of previous authors (from the Middle-up comedy to epigrams of the Crown of Philip), and to emphasize the remoteness of this literary phenomenon from other experiences of ironic and satirical poetry (Catullus). In the chapter on the Themes (II), the study was limited to professional groups and those most targeted (doctors, grammarians, etc..), to that particular type represented by the satire on ethnic groups. The study of minor poets is necessarily preceded by a general discussion on the authors most representative of the greek satiric poetry: Lucillius, Ammianus, Nicarchus and Palladas (III). All the minor poets of the eleventh book, which you can not provide a date, have been regarded by scholars as the ‘poets of Diogenian’: the chapter on Anthologion of Diogenian (IV), which is undergoing critical to the existence (assumed but never proven) of the lost source of Book XI, therefore, serves as an introduction to the commentary of the authors required minors. During the discussion they are not qualified as poets ‘poets of Diogenian’, but are divided into two categories: those included in the string of alphabetically ordered AP XI 388-436 (V), and those who are not part of (VI). Finally, a separate chapter (VII) is devoted to the age-old question of epigrams assigned to Lucian, both in the string of alphabetically ordered epigrams, as well as outside it.
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Ceccaroli, Stefano <1982&gt. "Studi sull'epigramma scoptico greco." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4015/.

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Abstract:
The dissertation is divided into two parts: the first synthesis focused on the definition of the epigram scoptico imperial age, the second analysis concerns the study of the minor poets of Book XI. In the Introduction (I), the attention focuses on the genesis of imperial scoptic epigram: here you try to draw a picture of the satirical Greek literature before the middle of the century AD to identify the debts of the scoptic epigram, especially Lucillius’, in respect of previous authors (from the Middle-up comedy to epigrams of the Crown of Philip), and to emphasize the remoteness of this literary phenomenon from other experiences of ironic and satirical poetry (Catullus). In the chapter on the Themes (II), the study was limited to professional groups and those most targeted (doctors, grammarians, etc..), to that particular type represented by the satire on ethnic groups. The study of minor poets is necessarily preceded by a general discussion on the authors most representative of the greek satiric poetry: Lucillius, Ammianus, Nicarchus and Palladas (III). All the minor poets of the eleventh book, which you can not provide a date, have been regarded by scholars as the ‘poets of Diogenian’: the chapter on Anthologion of Diogenian (IV), which is undergoing critical to the existence (assumed but never proven) of the lost source of Book XI, therefore, serves as an introduction to the commentary of the authors required minors. During the discussion they are not qualified as poets ‘poets of Diogenian’, but are divided into two categories: those included in the string of alphabetically ordered AP XI 388-436 (V), and those who are not part of (VI). Finally, a separate chapter (VII) is devoted to the age-old question of epigrams assigned to Lucian, both in the string of alphabetically ordered epigrams, as well as outside it.
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FAEDDA, ALESSIO. "Le occorrenze omometriche nella poesia strofica greca arcaica e classica. Uno studio." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2022. http://hdl.handle.net/11584/328747.

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Abstract:
This PhD dissertation aims to define and investigate the homometric occurrences in Greek archaic and classical strophic poetry. It is a metrical and verbal poetic tool which operates in monostrophic (AA) and triadic (AAX) responsive structures, determining metrical and verbal correspondences in the same metrical position. Metrical responsion leads to the belief that this was intended by the poet as a mean broadening the semantic level of an ode and the effectiveness of its construction, based on parallelisms, symmetries, concatenations, oppositions, while fulfilling cohesive functions or emphatic, phatic, contrastive, allusive, interjective and evocative ones. Though fragmentation of certain poems does not facilitate the analysis and the commentary of some occurrences, it is possible to state that this is a long-lived tool, provided with attestations in archaic and late-archaic choral lyric (Alcman, Ibycus, Simonides, Pindar, Bacchylides), in Lesbian monodies (Alcaeus), in the strophic production by Stesichorus and in the classical tragic choruses (Aeschylus, Sophocles, Euripides). Moreover, the inseparable unity of music, dance and poetic text leads to the assumption of a link between homometric occurrences and the ways of performing strophic songs, strictly linked to the vexata quaestio of melodic responsion and the role of word accent while composing melodies in a melodic language such as ancient Greek. The research concerns fragments by Alcaeus, Alcman, Stesichorus, Ibycus and Simonides, the epinician odes by Pindar, the Bacchylidean odes, tragedies by Aeschylus and Sophocles and a specimen of three tragedies by Euripides. 361 cases of homometric occurrences are identified. The fact that there are homometric occurrences already in Lesbian poetry and Alcman may be interpreted as a sign of longevity of a tool intended for poetic composition. The variety of its forms and purposes does not penalize but strengthen its significance: correspondences between identical words or similar structures, responsive parallelisms, opposing ideas in the same metrical position give us another tool for analysing the composing ways of an ode, the relevant concepts in the poet’s reasonings, in choral narrations, in commendation of clients, in the developing dramatic action. This work has its own natural limits and renounces easy forcing where it is not possible to extrapolate meanings congruent with the overall context of the composition.
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Books on the topic "LINGUA E LETTERATURA GRECA"

1

Mazzini, Innocenzo. La Medicina dei Greci e dei Romani: Letteratura, lingua, scienza. Roma: Jouvence, 1997.

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2

Seminario, internazionale sulla letteratura scientifica e. tecnica greca e. latina (3rd 1996 Trieste Italy). Lingue tecniche del greco e del latino III: Atti del 3. Seminario internazionale sulla letteratura scientifica e tecnica greca e latina. Bologna: Pàtron, 2000.

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3

Sergio, Sconocchia, and Toneatto Lucio, eds. Lingue tecniche del greco e del latino, 3.: Atti del 3. Seminario internazionale sulla letteratura scientifica e tecnica greca e latina. Bologna: Pàtron, 2000.

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4

Seminario internazionale sulla letteratura scientifica e tecnica greca e latina (2nd 1993 Trieste, Italy). Lingue tecniche del greco e del latino II: Atti del II Seminario internazionale sulla letteratura, scientifica e tecnica greca e latina (Trieste, 4-5 ottobre 1993). Bologna: Pàtron Editore, 1997.

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5

Rossi, Luigi Enrico. Letteratura greca. [Firenze]: Le Monnier, 1995.

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6

Montanari, Franco. Vocabolario della lingua greca. Torino: Loescher Editore, 1995.

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7

Fucarino, Carmelo. Corso di lingua greca. Torino: Paravia, 1990.

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8

Studi di letteratura greca. Pisa: Giardini, 2004.

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9

Corbato, Carlo. Scritti di letteratura greca. Trieste: G. Bernardi, 1991.

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10

Canfora, Luciano. Storia della letteratura greca. Roma: Laterza, 2001.

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Book chapters on the topic "LINGUA E LETTERATURA GRECA"

1

Grubmüller, Klaus. "Letteratura di erudizione in lingua tedesca." In Textes et Etudes du Moyen Âge, 15–26. Turnhout: Brepols Publishers, 2003. http://dx.doi.org/10.1484/m.tema-eb.4.00088.

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Scappaticcio, Maria Chiara. "Per i testi latini: un paleografo per gli storici della lingua, della letteratura e della cultura latina." In Per i testi latini: Prime riflessioni sul fondo inedito di Robert Marichal, 7–16. Turnhout: Brepols Publishers, 2017. http://dx.doi.org/10.1484/m.gifbib-eb.5.114973.

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Di Lorenzo, Adele. "I proemi delle donazioni pro anima di età normanna in lingua greca e latina nel Mezzogiorno d’Italia (xii s.)." In Atelier de recherche sur les textes médiévaux, 91–114. Turnhout: Brepols Publishers, 2015. http://dx.doi.org/10.1484/m.artem-eb.5.103346.

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Carpinato, Caterina. "Lingua e letteratura (neo)greca a Ca’ Foscari: 1868-2018." In Le lingue occidentali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-262-8/004.

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Abstract:
The essay aims to outline the history of the teaching of Modern Greek at Ca’ Foscari University of Venice: it started with its foundation in 1868, with Costantino Triantafillis, and was interrupted for more than a century from 1890. This paper also deals with the history of the discipline from 1868 until today, with an eye on the connection with the political and cultural life of the country and on the relationship with other disciplines (such as Ancient Greek language and literature and Byzantine civilization). After an interval of a century classes of Modern Greek started up again at Ca’ Foscari in 1994-95 thanks to the teaching of Lucia Marcheselli Loukas. Since 1998 the teaching has been revived with a tenured professor and, in the last twenty years, it has trained graduate students and young scholars who today play a cultural and linguistic role of mediation between Italy and Greece.
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"Introduzione alla Letteratura greca." In κηληθμῷ δ᾽ ἔσχοντο Scritti editi e inediti, 584–617. De Gruyter, 2020. http://dx.doi.org/10.1515/9783110648140-065.

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"Rec. A. Colonna, La letteratura greca." In κηληθμῷ δ᾽ ἔσχοντο Scritti editi e inediti, 487–95. De Gruyter, 2020. http://dx.doi.org/10.1515/9783110648140-046.

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Spaliviero, Camilla. "1 • Letteratura e letterarietà." In Educazione letteraria e didattica della letteratura. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-464-6/003.

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Abstract:
1.1 Il concetto di letteratura. – 1.2 Il testo letterario. – 1.2.1 I generi letterari. – 1.2.2 La lingua letteraria. – 1.3 I partecipanti alla comunicazione letteraria. – 1.3.1 Il mittente. – 1.3.2 Il destinatario. – 1.3.3 Il mediatore.
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"Premessa." In La nascita del titolo nella letteratura greca, V—VI. De Gruyter, 2020. http://dx.doi.org/10.1515/9783110703740-001.

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"Abbreviazioni." In La nascita del titolo nella letteratura greca, XIII—XVI. De Gruyter, 2020. http://dx.doi.org/10.1515/9783110703740-002.

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"I Linee generali." In La nascita del titolo nella letteratura greca, 3–21. De Gruyter, 2020. http://dx.doi.org/10.1515/9783110703740-003.

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