Academic literature on the topic 'LINGUA E LETTERATURA LATINA'

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Journal articles on the topic "LINGUA E LETTERATURA LATINA"

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Olsan, Lea T. "Book Review." Incantatio. An International Journal on Charms, Charmers and Charming 9 (December 2021): 139–42. http://dx.doi.org/10.7592/incantatio2020_9_olsan.

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Paci, G. "Le iscrizioni in lingua latina del la Cirenaica." Libyan Studies 25 (January 1994): 251–57. http://dx.doi.org/10.1017/s0263718900006397.

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Abstract:
Lo stanziarsi dei Greci in terra di Cirenaica nella seconda metà del VII secolo a.C. e la loro ininterrotta permanenza nella regione fino al tramonto della civiltà antica hanno dato luogo ad una mirabile fioritura di civiltà che noi conosciamo grazie alle testimonianze archeologiche, alla letteratura e alla cospicua messe dei documenti epigrafici: uno sviluppo civile tanto più sorprendente, per la sua ampiezza e ricchezza, ove si consideri l'isolamento in cui la popolazione greca è venuta a trovarsi — dal punto di vista geografico — rispetto alla restante nazione greca e ove si pensi alla forte e continua pressione cui la stessa fu sottoposta, d'altra parte, ad opera della popolazione indigena. Infatti i Greci non furono i soli ad abitare la regione: essi occuparono, arrivando, una terra già abitata da una popolazione libica, mentre successivamente — in età ellenistica — sopraggiunse una forte comunità ebraica; infine è da registrare una presenza romano-italica, pure abbastanza consistente, documentata per via epigrafica (vd. sotto) a partire dal I sec. a.C.La superiore civiltà greca esercitò un forte influsso sulla popolazione libica, o almeno su una parte di essa, e su quella ebraica, che furono più o meno profondamente ellenizzate: tanto che è possibile rintracciare — attraverso l'onomastica — una varia presenza di individui libici ed ebraici nell'epigrafia greca della Cirenaica (Masson 1976; Lüderitz 1983), che ne attesta anche l'avvicinarsi ad alcune istituzioni cittadine. Per contro non abbiamo, almeno finora, una autonoma produzione epigrafica Ubica o semitica dalla regione.
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Casini, Raquel Goes. "De Rerum Natura: A origem da linguagem e da civilização no Livro 5, v.925-1240, de Lucrécio." Páginas de Filosofia 10, no. 1 (December 14, 2021): 5–32. http://dx.doi.org/10.15603/2175-7747/pf.v10n1p5-32.

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Abstract:
O presente artigo foi desenvolvido durante a pesquisa de Iniciação Científica realizada na Faculdade de Filosofia, Letras e Ciências Humanas da Universidade de São Paulo com o apoio do CNPq. A pesquisa teve como objetivo o estudo e a análise dos versos 925-1240 do Livro 5 da obra De Rerum Natura de Tito Lucrécio Caro. Tal recorte apresenta principalmente a origem da linguagem e da civilização. Para o desenvolvimento desse artigo, com base na frequência do curso Lingua e Letteratura Latina II, na universidade La Sapienza, no ano de 2018, no texto latino publicado em Deufert (2019), nos comentários de Costa (1984), Bailey (1962), e outras análises poéticas da obra lucreciana, foi realizado um estudo do texto latino, sobretudo dos pontos de vista genérico e poético.
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Duszyński, Wojciech, and Bartosz Jan Kołoczek. "Alcuni commenti sulla ricezione della figura di ificrate di atene nella letteratura latina e occidentale." Classica Cracoviensia 22 (October 29, 2020): 47–77. http://dx.doi.org/10.12797/cc.20.2019.22.02.

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Abstract:
Alcuni commenti sulla ricezione della figura di ificrate di atene nella letteratura latina e occidentale Ificrate di Atene (c. 420 – c. 350 a.C.) è un comandante militare greco che sembra essere un esempio di una figura famosa nell’antichità, ma quasi completamente dimenticata nei tempi successivi. Ha ricoperto più volte l’incarico di stratega nella sua città natale e nel 390 ha vinto gli Spartani nella battaglia di Lecheo. È stato condottiero al servizio dei sovrani traci e del re di Persia. Molto probabilmente ha apportato innovazioni negli armamenti di fanteria: conosciute come “la riforma di Ificrate”. La sua fama è andata ben oltre il mondo greco, come dimostrano i riferimenti conservati nella letteratura latina, sovente molto utili per la ricostruzione della sua biografia. Pertanto, l’Ateniese apparteneva ai personaggi piuttosto noti tra i Romani, che probabilmente attirarono l’attenzione su aspetti notevolmente diversi dal suo ritratto nelle fonti greche. I riferimenti sorprendenti su Ificrate si trovano anche nella letteratura moderna (sia neo–latina, che sviluppata in lingue nazionali). Lo scopo di que to articolo è quello di identificare quegli elementi della biografia del comandante ateniese, che erano di particolare interesse per gli autori latini e moderni basati sulla antica letteratura latina, di determinare le fonti che hanno usato e specificare le ragioni del loro fascino.
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Pavan, Luca. "“Falsi amici” nella lingua lituana e italiana: uno studio statistico tra gli apprendenti della lingua italiana." Verbum 1 (February 6, 2010): 106–13. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2010.1.4945.

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Abstract:
Il seguente studio intende mostrare i risultati di un sondaggio effettuato tra gli apprendenti della lingua italiana presso l’Università di Vilnius. La letteratura specialistica sul tema dei “falsi amici”, seppure non vastissima, è reperibile per alcune lingue, ma al momento è pressoché inesistente per tutto quello che concerne le false analogie tra la lingua lituana e quella italiana. Lo scopo di questo studio è quello di introdurre al problema dei “falsi amici” tra l’italiano e il lituano attraverso la stesura di una lista che, seppure incompleta, può essere utilizzata come base per future ricerche. Un altro aspetto originale dello studio è il sondaggio effettuato tra vari gruppi di studenti lituani: agli apprendenti è stato fornito un test contenente un certo numero di termini da tradurre nella propria lingua madre. Una parte dei termini proposti sono stati scelti all’interno di una lista di “falsi amici”. Gli apprendenti erano di tre livelli diversi, dal principiante all’avanzato. Lo scopo del sondaggio è dimostrare che il problema dei “falsi amici” non riguarda solo la professione del traduttore, ma anche e soprattutto l’apprendimento stesso della lingua. I risultati vengono mostrati con diagrammi che riassumono la situazione dei tre livelli di apprendimento considerati e la situazione complessiva. Dai diagrammi risulta quanto possano pesare i “falsi amici” nello studio della lingua italiana da parte di apprendenti la cui lingua madre, avendo un’origine differente dalle lingue romanze, presenta ambiguità nell’interpretazione di alcune parole che spesso non derivano dal latino.
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Canzi, P., M. Manfrin, G. Locatelli, P. Nopp, M. Perotti, and M. Benazzo. "Development of a novel Italian speech-in-noise test using a roving-level adaptive method: adult population-based normative data." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 6 (December 2016): 506–12. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1133.

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Abstract:
Negli ultimi anni, il crescente sviluppo di dispositivi acustici ha condotto a un’analisi critica dei metodi standard che sono stati impiegati per valutare la funzione uditiva. Gli esami audiologici tradizionali, basati sulla soglia audiometrica tonale e sulle liste di parole mono/ bisillabiche nel silenzio, si sono nel tempo dimostrati inadeguati perché troppo distanti dalla realtà. Un test audiometrico vocale nel rumore, che utilizza un metodo “roving-level” adattivo, adopera segnali target e segnali competitivi modificabili con lo scopo di riprodurre le condizioni di eloquio della vita quotidiana, quindi esplorare un più ampio range uditivo. A oggi, solamente pochi test “roving-level” adattivi sono disponibili in letteratura. Gli autori hanno condotto un test “roving-level” adattivo in adulti italiani sani, al fine di ottenere nuovi dati normativi in una lingua di origine latina.
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Vezzani, Bruno. "La responsabilità in politica." GRUPPI, no. 1 (July 2022): 15–50. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2021oa14019.

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Abstract:
In premessa si prende in esame, con l'aiuto della lingua latina, lo spazio semantico dei termini responsabilità e potere. Si analizzano successivamente le forme di potere alla luce del Katechon; di questo principio si illustra la doppia funzione: potere che frena e contemporaneamente promuove. Un breve percorso storico dal medio evo all'età moderna introduce il problema della connessione fra l'assolutismo del potere e l'avvento del macchinismo con il divorzio fra etica e politica. L'indebolimento katetonico degli stati nazionali sfocia nel nichilismo e nel narcinismo mettendo in crisi il concetto di responsabilità individuale nella prospettiva politica. Viene considerato il processo di globalizzazione per i suoi esiti nei campi correlati della governance e dell'identità comunitaria. Seguono appunti sul concetto di prossimità nel contesto della problematica multiculturale. La conclusione si avvale dei contributi della letteratura sui problemi del rapporto fra tecnica e politica con considerazioni finali sulle prospettive della restaurazione e del mantenimento della responsabilità.
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Stancliffe, C. E. "Flaminio Ghizzoni: Sulpicio Severo. (Università degli Studi di Parma. Istituto di lingua e letteratura latina, 8.) Pp. 326. Rome: Bulzoni, 1983. Paper, L. 18,000." Classical Review 37, no. 1 (April 1987): 102–3. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00100587.

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Mezei, Regina. "Somali Language and Literacy." Language Problems and Language Planning 13, no. 3 (January 1, 1989): 211–23. http://dx.doi.org/10.1075/lplp.13.3.01mez.

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Abstract:
RESUMO La Somalia lingvo kaj alfabetigo La 21-an de oktobro 1972, la dekdujara registaro de Somalio finis jam longan debaton kaj decidiĝis pri latina alfabeto por reprezenti la sonojn de la Somalia lingvo. Antaŭe, la somalian oni pludonis de generacio al generacio per buŝa tradicio sen skriba formo, dum la urbanigita, klera elito skribis angle, itale aŭ arabe. Plejparte la lando restis analfabeta je nivelo de 90% ĝis 95%. Post starigo de la oficiala ortografio, signifaj sanĝoj okazis en la lernejoj, kaj oni lancis nacian alfabetigan kampanjon, kiu atingis ankaŭ la somaliajn nomadojn. Mezlernejanoj fariĝis instruistoj en la servo de la stato, la amasmedioj prezentis specialajn programojn kaj lecionojn, anoj de la registaro kaj la armeo estis devigataj lerni la lingvon, kaj plenkreskula edukado trovis lokon en la eduka sistemo. Takso de la Somalia kleriga kampanjo prezentas varian bildon. Kvankam la registaro en Mogadiŝu pretendis 60-procentan alfabetecon post la kampanjo de la mezaj 70-aj jaroj, tiu cifero estas pridubinda, kaj pli aktualaj studoj sugestas, ke la nuna alfabeteco povus esti ne pli ol 30 % . Tamen, tiu cifero altas en Afriko, kaj konsistigas signifan atingon en nomada socio plagumita laŭvice de sekeco, malrico kaj militaj konfliktoj. Nedisputata estas la sukcesa konverto de la lernejoj, de la elementa nivelo gis la Nacia Universitato, al la Somalia lingvo kiel instrumedio, cio ci kun signifa kresko de la nombro de lernejanoj. En la skribo de la lingvo, somaliaj ortografoj liveris la rimedojn, per kiuj lingvo bazita je paŝta vortaro povus esti vastigita por plenumi la lingvajn bezonojn de moderniĝanta socio. Tion ili faris ĉefe per ekspluato de la apartaj strukturo kaj dinamismo de la somalia. Krome, la Somalia "literaturo," precipe la poezio, estis nun transdonebla en skriba formo, tiel garantiante pliajn generaciojn de pluvivo. Certe, la Somalia sperto estas unika. Tamen, ĝi proponas valorajn enrigardojn en ling-voinstruadon kaj alfabetigon en ĉiuj kulturoj, emfazante la gravecon de forta registara engaĝiĝo, uzo de la amasmedio, starigo de alfabetiga korpuso, utiligo de arta esprimiĝo, kaj rekono de ortografio kiel ŝlosila elemento en lernado. SOMMARIO Lingua ed alfabetismo somalesi Il 21 Ottobre del 1972, il giovane governo somalese, al potere da solo 12 anni, ha risolto un dibatito interminabile; cioè, il governo decise di adoperare grafemi latini per rap-presentare fonemi somalesi. Generazioni anterior tramandavano la loro lingua oralmente, mentre l'elite della nazione si serviva dell'inglese, dell'italiano o dell'arabo per le loro co-municazioni scritte. Per il resto del paese il tasso dell'analfabetismo toccava dal 90 al 95 per cento della popolazione. Stabilità l'ortografia ufficiale, cambiamenti di maggior peso si sono introdotti nelle scuole ed una lotta contro l'analfabetismo si e lanciata, arrolgendo tutti i ceti sociali, anche quello nomade. Studenti di liceo diventarono insegnanti, i mass media presentarono pro-grammi e lezioni particolari, impiegati statali e dipendenti militari furono costretti ad im-parare la lingua e scuole per adulti si formarono in tutto il paese. Una valutazione di questi sforzi svolti dalle autorità somalesi nella loro lotta contro l'analfabetismo ci rende risultati ambigui. Benchè il governo centrale abbia rivendicato che l'alfabetismo sia salito a circa 60 per cento dopo la suddetta campagna alla meta degli anni settanta, le cifre sono state contestate da critici competenti e ricerche recenti suggeriscono che l'attuale tasso di alfabetismo sfiori il 30 per cento. Nonostante ciò, il tasso e segnalatamente elevato quando lo si paragona con altri paesi africani. In somma, l'ultima cifra mostra chiaramente un notevole successo, particolarmente se si rende conto che quella società nomade era nel contempo afflitta da povertà perenne, lotte intestine continue, e da una seccita durante decenni. In oltre, nessuno, nemmeno i più accaniti critici, può mettere in dubbio ne'lla riuscita inserzione della lingua nazionale a tutti i livelli dell'insegnamento, dalle scuole elementari fino all'università, né l'aumento cospicuo delle matricolazioni. Nello scrivere della loro lingua, gli ortografi somalesi hanno saputo sfruttare gli elementi strutturali e dinamici della lingua nazionale, fornendo mezzi con cui trasformare una lingua fondamentalmente nomade e pastorale. Per runderla più risponsiva ai bisogni di una società in via di trasformazione. Altro fatto notevole è che la letteratura di questo popolo, particolarmente la sua poesia, fin allera tramandata oralmente, oggi e documen-tata, così assicurandosi la sopravvivenza fra generazioni futuri. L'esperienza somalese ci può sembrare un caso unico, ma, infatti, ci presenta con alcuni informazioni pregeroli sull'insegnamento e la diffusione di una lingua. Mette in rilievo l'importanza dell'impegnamento decisivo di un governo, lo sfruttamento utile e sagace dei mass media e quello d'un corpo d'insegnanti, l'uso didattico dell'espressività artistica, e in fine, Fimpostazione di uno standard ortografico—tutti funzioni essenziali per Finsegnamento e Fapprendimento in qualunque centesto culturale.
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Crifò, Francesco. "Marcello Barbato, Incantamenta latina et romanica. Scongiuri e formule magiche dei secoli V–XV (Testi e documenti di letteratura e di lingua, 41), Roma, Salerno Editrice, 2019, CXLIV + 146 p." Zeitschrift für romanische Philologie 136, no. 2 (June 4, 2020): 602–8. http://dx.doi.org/10.1515/zrp-2020-0030.

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Dissertations / Theses on the topic "LINGUA E LETTERATURA LATINA"

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ANDRISANI, GIOVANNI. "Il campione. Achille nella letteratura latina di età imperiale." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2021. http://hdl.handle.net/11567/1056926.

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Abstract:
The aim of the present doctoral thesis is to investigate the presence of the character Achilles in the Latin Literature of the Imperial Age. Moving from Catullus’ Carmen LXIV up to Dracontius’ Carmina profana, the figure of Achilles is analysed as specimen of Homer’s fortune inside and out of the epic genre; the recurrent ambition of Roman writers to compete with Homer’s authority by giving birth to a ‘Latin Iliad’ leads to the frequent characterisation of Achilles as promise of a great poetic enterprise up to come. The conventional association of the Trojan War with its most celebrated symbol involves the demonization and de-heroicization of Achilles. On the other hand, there are some counterfactual reflections on his destructive potential as enemy of the Roman people (for killing their ancestor Aeneas).
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Di, Daniel Caterina. "Parola di donna: giuramenti femminili nella letteratura greca e latina." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3421860.

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Abstract:
La nostra ricerca prende in esame la rappresentazione dei personaggi femminili coinvolti nelle scene di giuramento all’interno della letteratura classica. Una prima sezione del lavoro è dedicata alla definizione di cosa sia il giuramento attraverso studi linguistici, antropologici, giuridici, storici e fornisce gli opportuni riferimenti alle fonti storiche e letterarie. La seconda sezione comprende una selezione di testi dalla letteratura greca e latina di epoca arcaica, classica ed ellenistica, di cui si offre un commento incentrato sull’analisi della formula di giuramento, degli aspetti gestuali descritti e del ruolo femminile nella scena. All’interno di ciascun quadro tematico si delinea una fenomenologia specifica, della quale si discute di volta in volta evidenziando il delicato rapporto tra la rappresentazione del personaggio femminile e il giuramento come forma del linguaggio autorevole e performativo. In questa dialettica tra performance di genere e parola efficace trovano spesso spazio la contestazione delle convenzioni sociali e una critica all’etica tradizionale, ma è anche possibile intravvedere dei tipi cristallizzati e delle ricorrenze topiche all’interno dei differenti generi letterari.
Our dissertation discusses the literary representation of female characters involved in the oath scenes of classic literature. In the first section of this work oath is analyzed from a linguistic, historical, juridical and anthropological point of view, providing references to many historical and literary sources. The second section consists of a selection of greek and latin texts of the archaic, classic and hellenistic period: our comment focuses on the oath formula, gestures and on the role of female characters, underlining the complex relation created by the interaction of female representation and oath as a speech act and an authoritative utterance. Each text is both exemplary for a specific phenomenology and it is indicative of peculiar literary themes, which are discussed. This tension between gender performance and performative language sometimes reveals a criticism concerned with social conventions and traditional values. Furthermore, it is also possible to identify some topic elements in different literary genres and to define some fixed and recurrent schemes.
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Cason, Francesca <1993&gt. "Commento alla Gigantomachia latina di Claudio Claudiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12601.

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Abstract:
La tesi riguarda la Gigantomachia, poema incompleto appartenente alla raccolta dei Carmina minora del poeta Claudio Claudiano. Ci si impegna a fornire informazioni argomentative e apparato critico al testo poco conosciuto.
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Salis, Sabrina <1974&gt. "Manoscritti medievali in lingua latina della Biblioteca del Museo Correr di Venezia." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/804.

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5

MAURO, ROSA. "Paesaggi inameni della letteratura latina fino al II sec. d.C." Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2021. http://hdl.handle.net/11563/150127.

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Abstract:
My research project aims at identifying and organizing into coherent typologies most of the “unpleasant” landscapes in Latin literature up to the II century A.D. Locus inamoenus is a fundamentally unexplored category and it constitutes the opposite pole of the famous literary topos of the locus amoenus. The studies that hitherto have dealt with natural landscapes described in negative terms have not provided an overview of the theme and have multiplied terminological references (Dionysiac landscape, locus horridus, locus terribilis, locus horribilis, locus foedus, etc.), without exactly defining the characteristics and the elements of the different loca inamoena. In order to clarify the boundaries between the typologies, a textual analysis of the passages has become necessary. An investigation of the use of lexicon, without ignoring the role of descriptio in the single literary work and the ideas of ancients about “scary” and “uncivilized” landscapes, allows us to assign a ἔκφρασις to one type of landscape rather than another. Furthermore, in Chapter 4 the proposal of a new typology was advanced: it is called “locus inhospitalis” and it is mainly related to the military exploits of the Roman army in “alii orbes”.
L’intento del mio lavoro di ricerca è stato quello di individuare e organizzare entro tipologie coerenti una buona parte dei paesaggi inameni della letteratura latina fino al II sec. d.C. Mancava un esame condotto con sistematicità sulla categoria dell’inameno, opposta alla più indagata amoenitas, e allo stesso modo non esiste uno studio che abbia provato a rendere canonico un determinato usus terminologico (finora diviso tra numerose locuzioni che poco hanno giovato al tentativo di ridefinire la materia) a partire dagli elementi, dai caratteri e dalla funzionalità di singoli quadri paesistici presenti all’interno di opere sia in prosa che in poesia. La mia interpretazione e analisi dei loca inamoena ha dato preminenza all’aspetto lessicale (con un approccio a volte intertestuale), senza rinunciare a uno sguardo antropologico utile a chiarire il rapporto dell’uomo antico con i paesaggi “non addomesticati”, “orridi” o “paurosi”, rapporto che si riverbera nelle descriptiones, determinandone in parte i topoi e i cliché più ricorrenti. Dopo una breve introduzione, il I capitolo si è concentrato sull’esistenza e sulla designazione del “paesaggio” nel mondo greco e romano e sulle ekphraseis, ovvero le rappresentazioni di luoghi e di natura. Nel II capitolo non poteva mancare una trattazione, il più possibile completa ed esaustiva, relativa al locus amoenus, punto di partenza imprescindibile per un discorso sul locus inamoenus, riconosciuto come polo antitetico. Il III capitolo è dedicato alla definizione delle tre tipologie di inameno già individuate da studiosi precedenti (locus horridus, paesaggio dionisiaco e paesaggio eroico), con l’inserzione di passi esemplari che servono a fissarne meglio identità e caratteri costitutivi, mentre nel IV capitolo viene avanzata la proposta di una nuova tipologia di inameno, il locus inhospitalis, che nasce sostanzialmente nell’ambito delle imprese militari condotte dagli eserciti romani in alii orbes (Germania, Oceano, Britannia, etc.) e in luoghi impervi, aspri e selvaggi, come l’alta montagna, le foreste immense, i deserti, le paludi, dove la natura può manifestare la sua violenza e ostilità. Anche il IV capitolo è corredato da una serie di testi che servono a delineare la tipologia e chiarirne i tratti essenziali. I bordi tra i vari tipi di paesaggio inameno possono presentarsi a volte sfocati: evitando l’eccesso di un indiscriminato furor classificatorio, questa ricerca auspica il superamento dell’antica e stantia dicotomia locus amoenus-locus horridus, sicuramente insufficiente, e mira a dare “dignità di categoria” al locus inamoenus, considerato e approfondito nelle sue diverse sfaccettature.
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Cesaro, Novella <1984&gt. "Editoria, prassi scolastica, letteratura: la fortuna di Tibullo nella cultura italiana (1472-1945)." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4625.

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Abstract:
This work is aimed at reconstructing a history of Tibullus’s presence in modern and contemporary Italian culture, especially focusing on three aspects: publishing, textbooks publishing and literary imitation. The analysis of the most important Tibullian editions circulating in Italy allows to identify different periods of development of Tibullus’s presence in fifteenth to twentieth century publishing. As far as teaching is concerned, I have considered not only teaching books, but also school programmes, evidence and moral judgments about Tibullus and his presence among readings made by young people. As to literature, Tibullus’s influence is continuous, not only in poetry, but also in prose, in vernacular and Neolatin production. The analysis of imitations enables to reconstruct a history of Tibullus’s literary tradition. To realize this work, I have examined and described 318 editions, 102 of which are textbooks, and I have analyzed passages that belong to the literary production of 110 Italian authors.
Questo lavoro è finalizzato a ricostruire una storia della fortuna di Tibullo nella cultura italiana di età moderna e contemporanea, con particolare attenzione a tre ambiti: editoria, prassi scolastica e imitazione letteraria. L’analisi delle più importanti edizioni tibulliane circolanti nel territorio nazionale consente di individuare diverse fasi di sviluppo della presenza dell’elegiaco nell’editoria dei secoli XV-XX. Per quel che concerne l’insegnamento, sono stati presi in considerazione non solo volumi destinati all’apprendimento, ma anche programmi scolastici, testimonianze e giudizi di carattere morale inerenti all’autore e alla sua presenza fra le letture dei giovani. Per quanto riguarda la letteratura, l’influsso di Tibullo è costante, non solo in poesia, ma anche in prosa, nella produzione volgare e in quella neolatina. L’analisi dei procedimenti imitativi ha consentito di ricostruire una storia della cospicua fortuna letteraria di questo poeta. Allo scopo di realizzare la presente ricerca, ho compulsato e schedato 318 edizioni, di cui 102 a uso scolastico, e analizzato brani appartenenti alla produzione letteraria di 110 autori italiani.
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MANDILE, ROBERTO. "Il paesaggio tra mirabilia e miracoli : concezioni e rappresentazioni della natura nella poesia latina tardoantica." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2008. http://hdl.handle.net/2434/48898.

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Belli, Elena <1997&gt. "Il genitivo latino in -aes: un database delle occorrenze e un tentativo di interpretazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20421.

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Abstract:
La tesi analizza il fenomeno del genitivo -aes nelle iscrizioni dell'impero romano. La prima parte introduce lo status quaestionis e vengono offerte le spiegazioni formulate dagli studiosi a partire dal XIX secolo fino agli anni 2000, che corrispondono a tre tesi principali: influenza del greco, l'influenza dell'osco o dei dialetti italici, l'analogia con la terza declinazione del latino. Il lavoro prosegue, nella seconda parte, con la presentazione dei dati raccolti, in tutto circa 1100 iscrizioni, catalogati in un database, e con l'analisi della distribuzione della desinenza per quanto riguarda l'area geografica, la collocazione cronologica, la tipologia epigrafica, la composizione della formula onomastica e il tipo di contesto linguistico. Nella parte conclusiva, vengono confrontati i dati ottenuti con le ipotesi, confutando quelle che non permettono di rendere ragione del fenomeno, per proporre una nuova interpretazione.
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9

Alexandratos, Libera <1979&gt. "Studi sugli Agrimensori Romani: per un commento a Hyginus Maior." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/187/1/tesi_libera_alexandratos.pdf.

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10

Alexandratos, Libera <1979&gt. "Studi sugli Agrimensori Romani: per un commento a Hyginus Maior." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/187/.

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Books on the topic "LINGUA E LETTERATURA LATINA"

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Croce, Marcela, Silvia Lunardi, and Susanna Regazzoni. Dal Mediterraneo all’America Latina | Del Mediterráneo a América Latina Arte, lingua e letteratura nelle migrazioni | Arte, lengua y literatura en las migraciones. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-596-4.

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2

Silvana, Rocca, ed. Latina Didaxis XV: Incontri con il latino per il III millennio : la lingua, la letteratura, la cultura : atti del Congresso, 14-15-16 aprile 2000. Genova: Compagnia dei librai, 2000.

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3

Silvana, Rocca, ed. Latina didaxis 15.: Incontri con il latino per il 3. millennio : la lingua, la letteratura, la cultura : atti del Congresso, 14-15-16 aprile 2000. Genova: Compagnia dei Librai, 2000.

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4

Seminario, internazionale sulla letteratura scientifica e. tecnica greca e. latina (3rd 1996 Trieste Italy). Lingue tecniche del greco e del latino III: Atti del 3. Seminario internazionale sulla letteratura scientifica e tecnica greca e latina. Bologna: Pàtron, 2000.

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5

Sergio, Sconocchia, and Toneatto Lucio, eds. Lingue tecniche del greco e del latino, 3.: Atti del 3. Seminario internazionale sulla letteratura scientifica e tecnica greca e latina. Bologna: Pàtron, 2000.

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6

Seminario internazionale sulla letteratura scientifica e tecnica greca e latina (2nd 1993 Trieste, Italy). Lingue tecniche del greco e del latino II: Atti del II Seminario internazionale sulla letteratura, scientifica e tecnica greca e latina (Trieste, 4-5 ottobre 1993). Bologna: Pàtron Editore, 1997.

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7

Alessandro, Barchiesi, ed. Letteratura latina. Firenze: Le Monnier, 2002.

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8

Mario, Ricciardi, Busa Roberto, and Centro studi storico-letterari "Natalino Sapegno"., eds. Lingua, letteratura, computer. Torino: Bollati Boringhieri, 1996.

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9

D'Elia, Salvatore. Letteratura latina cristiana. 3rd ed. Roma: Jouvence, 1999.

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10

Letteratura latina tardoantica. Bari: Edipuglia, 2012.

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More sources

Book chapters on the topic "LINGUA E LETTERATURA LATINA"

1

Scappaticcio, Maria Chiara. "Per i testi latini: un paleografo per gli storici della lingua, della letteratura e della cultura latina." In Per i testi latini: Prime riflessioni sul fondo inedito di Robert Marichal, 7–16. Turnhout: Brepols Publishers, 2017. http://dx.doi.org/10.1484/m.gifbib-eb.5.114973.

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2

Bertini, F. "Letteratura latina: la poesia." In Textes et Etudes du Moyen Âge, 309–25. Turnhout: Brepols Publishers, 2004. http://dx.doi.org/10.1484/m.tema-eb.3.2100.

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3

Grubmüller, Klaus. "Letteratura di erudizione in lingua tedesca." In Textes et Etudes du Moyen Âge, 15–26. Turnhout: Brepols Publishers, 2003. http://dx.doi.org/10.1484/m.tema-eb.4.00088.

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4

de Stefani, Claudio. "Paolo Silenziario leggeva la letteratura latina?" In Jahrbuch der Österreichischen Byzantinistik, 101–12. Wien: Verlag der Österreichischen Akademie der Wissenschaften, 2007. http://dx.doi.org/10.1553/joeb56s101.

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5

Schmalzriedt, Egidius, and Peter Alois Kuhlmann. "Varro, Marcus Terentius: De lingua latina." In Kindlers Literatur Lexikon (KLL), 1–2. Stuttgart: J.B. Metzler, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05728-0_22199-1.

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6

Garcea, Alessandro. "L’académicien Dion dans le De lingua latina de Varron : un témoignage négligé." In Latinitates, 165–76. Turnhout: Brepols Publishers, 2016. http://dx.doi.org/10.1484/m.latin-eb.4.00189.

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7

Pavarani, Cecilia. "Letteratura e medicina: percorsi di una metafora nella tarda antichità latina (iv–vi sec. d.C.)." In Culture and Literature in Latin Late Antiquity, 163–79. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2016. http://dx.doi.org/10.1484/m.stta-eb.5.111498.

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8

Marzella, Francesco. "Mondi fatati nella letteratura Anglo-Latina del XII secolo (Guglielmo di Newburgh, Giraldo Cambrense, Miracles of Farne)." In Aspetti del meraviglioso nelle letterature medievali. Aspects du merveilleux dans les littératures médiévales, 81–92. Turnhout: Brepols Publishers, 2016. http://dx.doi.org/10.1484/m.csm-eb.5.110951.

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9

Di Lorenzo, Adele. "I proemi delle donazioni pro anima di età normanna in lingua greca e latina nel Mezzogiorno d’Italia (xii s.)." In Atelier de recherche sur les textes médiévaux, 91–114. Turnhout: Brepols Publishers, 2015. http://dx.doi.org/10.1484/m.artem-eb.5.103346.

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10

Spaliviero, Camilla. "1 • Letteratura e letterarietà." In Educazione letteraria e didattica della letteratura. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-464-6/003.

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Abstract:
1.1 Il concetto di letteratura. – 1.2 Il testo letterario. – 1.2.1 I generi letterari. – 1.2.2 La lingua letteraria. – 1.3 I partecipanti alla comunicazione letteraria. – 1.3.1 Il mittente. – 1.3.2 Il destinatario. – 1.3.3 Il mediatore.
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