Academic literature on the topic 'Lingua francese'

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Journal articles on the topic "Lingua francese"

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Posner, Rebecca, P. A. Jannini, G. Dotoli, and P. Carile. "La lingua francese nel seicento." Modern Language Review 86, no. 2 (April 1991): 452. http://dx.doi.org/10.2307/3730590.

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Beszterda, Ingeborga. "Lingua e dialetto nel comportamento verbale degli italiani attraverso la stilizzazione letteraria dell’oralità nei romanzi di A. Camilleri. Problemi di traduzione in altre lingue (polacco e francese) dei fenomeni di code-switching nella conversazione." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no. 3 (June 28, 2018): 5–13. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.1.

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Abstract:
Nel quadro del presente contributo ci si propone di trattare due argomenti in particolare:i fenomeni del cambio di codice (code-switching lingua/dialetto) nella conversazione e il problema della traducibilità in lingue diverse (polacco e francese) di sfumature contestuali determinate dal valore discorsivo e dalle funzioni pragmatiche dell’alternanza di codice lingua/dialetto presso la comunità verbale italiana. L’analisi che ci si propone di condurre consisterà nel paragonare le strategie adoperate da traduttori polacchi e francesi volte a trasferire nelle rispettive lingue peculiarità sociopragmatiche del discorso bilingue tipico della situazione italiana lingua cum dialectis.Język i dialekt w komunikacji werbalnej Włochów. Problem przekładu na języki obce (polski, francuski) zjawiska przełączania kodów [code-switching]W artykule prowadzi się rozważania na temat stopnia przekładalności zjawiska przełączania kodów (język włoski/dialekt), a zwłaszcza jego funkcji dyskursywnych (por. Auer 2003), wykorzystywanych przez włoskich użytkowników języka w konwersacji potocznej. Jako materiał badawczy posłużyły trzy powieści A. Camillerego, w których Autor dokonuje zabiegu stylizacji literackiej na włoski język mówiony. Na podstawie przekładu na język polski i francuski wspomnianych powieści przeprowadza się analizę porównawczą technik translatorycznych zastosowanych przez poszczególnych tłumaczy w tych fragmentach tekstu, gdzie występuje zjawisko przełączania kodów.
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Della Pietra, Daniele. "GLI ITALIANISMI ENOGASTRONOMICI RECENTI NELLA LINGUA INGLESE: UN’ANALISI SUI CORPORA." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 377–96. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17144.

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Abstract:
La lingua italiana ha sempre giocato un ruolo chiave nel panorama linguistico europeo ed extraeuropeo, influenzando significativamente la maggior parte delle lingue romanze e alcune lingue germaniche come l'inglese e il tedesco. A dimostrazione di ciò, basti pensare al fenomeno – rafforzato dalla globalizzazione – degli italianismi presenti in diverse lingue. Questo articolo si propone di individuare e indagare i lessemi di origine italiana che, negli ultimi anni, si sono infiltrati nella lingua inglese, la lingua franca per eccellenza, soprattutto per quanto riguarda l’enogastronomia. A tal fine, si è utilizzato come punto di partenza l’Oxford English Dictionary e come punto di riferimento il Dizionario di italianismi in francese, inglese, tedesco (DIFIT), un’opera lessicografica che comprende oltre 5.000 parole italiane di uso comune nelle lingue francese, inglese e tedesca. Ai fini della ricerca si sono analizzati tre diversi corpora: enTenTen 15, disponibile all’interno del software Sketch Engine e due corpora ottenuti dal New York Times Cooking e dal BBC Good Food, le sezioni culinarie del quotidiano americano New York Times e dell’emittente pubblica britannica BBC, che permettono di stimare l’effettiva presenza di italianismi nell'inglese americano, utilizzando l’inglese britannico come benchmark. Recent food and wine italianisms in the English language: a corpus analysis The Italian language has always played a key role in the European and extra-European linguistic scene, significantly influencing most Romance languages as well as some Germanic languages such as English and German. As an illustration of this, one need only think of the phenomenon – reinforced by globalization – of Italianisms occurring in several languages.This scientific article aims to identify and investigate the lexemes of Italian origin that, in the last few years, have infiltrated the English language, the lingua franca par excellence, especially with regard to food and wine. To this end, the Oxford English Dictionary was used as a starting point and the Dizionario di italianismi in francese, inglese, tedesco (DIFIT), an lexicographic work that includes over 5,000 Italian words commonly used in the French, English and German languages as a benchmark. Three different corpora were analyzed for research purposes: enTenTen 15, available within in software Sketch Engine and two corpora obtained from The New York Times Cooking and the BBC Good Food, the culinary sections of the American daily newspaper The New York Times and British public service broadcaster BBC, to estimate the presence of italianisms in American English, using British English as a benchmark.
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THOMPSON, C. W. "Review. La Lingua del viaggiatore francese. Fiorino, Fulvia." French Studies 51, no. 4 (October 1, 1997): 530. http://dx.doi.org/10.1093/fs/51.4.530.

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Vai, Massimo. "Osservazioni sul soggetto espletivo tra fiorentino del Due-Trecento, antico francese e volgari dell’Italia Settentrionale." Cuadernos de Filología Italiana 26 (October 2, 2019): 119–42. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.57387.

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Abstract:
Il soggetto espletivo caratterizza la sintassi dell’italiano antico, dell’antico fracese e dell’antico provenzale. Se ne trovano numerosi esempi anche nei volgari medievali dell’Italia Settentrionale. Dal momento che le lingue romanze sono continuazione di una lingua pro-drop, il latino, non stupisce di trovare fasi pro-drop nelle più antiche testimonianze delle stesse. Tuttavia, la non obbligatorietà del pronome soggetto espresso si organizza diversamente nelle varietà medievali, che manifestano una sintassi caratterizzata da pro-drop asimmetrico: comportamento pro-drop per le proposizioni principali, rispetto a una spiccata tendenza alla presenza del pronome soggetto nelle frasi subordinate. Questo fenomeno sembra collegato a una sintassi V2: il verbo si muove nella periferia (CP) e legittima un soggetto nullo. Il movimento a CP non è possibile o comunque molto limitato nelle dipendenti (CP è occupato dai subordinatori) e il soggetto deve essere espresso con un pronome. È con questa sintassi che si intreccia la storia del pronome soggetto espletivo in antico francese, anatico provenzale, italiano antico e volgari medievali dell’Italia settentrionale. La struttura V2 è indipendente dal carattere pro-drop della lingua, ma il soggetto obbligatorio mostra più chiaramente il fenomeno V2. Parole chiave: soggetto espletivo; Verb Second; pro-drop asimmetrico; periferia sinistra della frase; sintassi delle lingue romanze medievali.
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Sofo, Giuseppe, and Marie Senger. "Il digitale come estensione della classe di lingua: pratiche collaborative nell’apprendimento della lingua francese a distanza e in presenza." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 83–97. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17878.

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Abstract:
Questo articolo presenta le pratiche collaborative di apprendimento utilizzate nel corso di Lingua francese 2 per studenti e studentesse della laurea triennale in Lingue, civiltà e scienze del linguaggio del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell’Università Ca’ Foscari Venezia, con particolare riferimento ai corsi tenuti a distanza dalla lettrice e dal titolare del corso durante l’anno accademico 2020/2021. L’obiettivo è mostrare come le possibilità di collaborazione offerte dagli strumenti digitali per l’apprendimento delle lingue possano prolungare il lavoro svolto e possano a questo scopo essere produttivamente integrate negli insegnamenti ben oltre la necessità delle lezioni a distanza imposte dalla pandemia. Idealmente, questo dovrebbe permettere a studenti e studentesse di gestire l’apprendimento in modo autonomo e indipendente, pur con l’apporto del docente, sapendo riconoscere anche le proprie mancanze attraverso il confronto tra pari, da intendersi come strumento costruttivo di conoscenze comuni e individuali.
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Djuric, Zeljko. "Traduzioni dall’italiano di Joakim Vujic (I parte)." Prilozi za knjizevnost, jezik, istoriju i folklor, no. 83 (2017): 31–52. http://dx.doi.org/10.2298/pkjif1783031d.

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Abstract:
Nel lontano 1802, a Trieste, dove ha raggiunto la comunit? serba che guidata dall?illustre scrittore Dositej Obradovic cercava di assorbire la cultura razionalistica europe per trapiantarla poi, almeno in parte, nell? tesssuto della cultura serba, Joakim Vujic studia le lingue straniere (italiano, francese, inghlese) e appena compiuto con successo i primi passi si mette a tradurre un romanzo italiano che gli ? venuto sotto mano: per esercitarsi nella lingua e per offrire al pubblico serbo un testo divertente e utile. Si tratta del romanzo di Antonio Piazza intitolato Il vero amore o sia la storia amorosa d?Irene ? Filandro, un testo linguisticamente complicato, non lontano, per stile, dalla tradizione del romanzo barocco italiano. Nella situazione culturale quando la lingua serba stava vivendo il periodo della sua lenta ed incerta maturazione, Joakim Vujic, nel tradurre, ha continuamente dovuto fare le scelte tra le soluzioni del serbo slavo, la lingua del ceto intellettuale, e del serbo volgare che in quel periodo si faceva strada per entrare nella letteratura. Il nostro lavoro cerca di descrivere e di analizzare il suo coraggioso tentativo.
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Larson, Pär. "Dalla fucina di Universo Cantigas (II): Considerazioni sul refran di «Punhei eu muit’em me quitar» di Fernan Garcia Esgaravunha (UC 226)." Revista Galega de Filoloxía 20 (December 31, 2019): 151–58. http://dx.doi.org/10.17979/rgf.2019.20.0.5923.

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Abstract:
La cantiga de refrán «Punhei eu muit'en me quitar» del trovatore portoghese Fernan Garcia Esgaravunha (UC 226) fa parte di un piccolo gruppo di composizioni galego-portoghesi che contengono elementi galloromanzi espliciti: gli ultimi due versi del ritornello sono chiaramente in una lingua galloromanza, anche se non c'è consenso tra gli studiosi se si tratti di occitano o francese. Questo articolo affronta il problema ampliando l'analisi e mostrando come in realtà occorrerà considerare il refrán come trilingue: galego-portoghese, occitano, francese.
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Rivoira, Matteo. "Lingue, dialetti e religione nelle aree occitane e francoprovenzali." Minorities in Italy in a changing legal landscape 44, no. 3 (December 31, 2020): 320–45. http://dx.doi.org/10.1075/lplp.00069.riv.

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Abstract:
Astratta Gli stretti e complessi rapporti tra religione e lingua sono ormai uno degli ambiti di studio della sociologia del linguaggio. L’adozione in ambito religioso di determinati codici discende in genere dalla disponibilità di varietà elaborate nel repertorio linguistico comunitario, ma al contempo essa può determinare ristrutturazioni del repertorio stesso, in primis sullo status delle lingue implicate. Lingua e religione, inoltre, possono essere individuate come forti simboli di appartenenza a una storia e a un’identità culturale. Nel presente lavoro saranno tratteggiati gli aspetti storici e macro-sociolinguistici che caratterizzano l’area galloromanza italiana (Valle d’Aosta e Piemonte occidentale). Ne verranno in particolare presentate le strutture repertoriali e discusso il ruolo del francese e delle altre varietà locali nel contesto religioso, caratterizzato dalla presenza storica di due diverse confessioni cristiane (cattolica e evangelica valdese). Infine saranno discusse le scelte linguistiche e religiose operate nei diversi contesti, in una prospettiva tesa ad evidenziare le implicazioni identitarie.
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Gallo, Patrizia. "Dimmi che lingua parli? Il multilinguismo di un gruppo di apprendimento della lingua francese con pazienti gravi." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2022): 197–206. http://dx.doi.org/10.3280/psp2022-002014.

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Abstract:
Attraverso la conduzione di un gruppo di apprendimento della lin-gua francese, l'autrice racconta come, grazie al dispositivo gruppale e all'uso all'interno di esso di un oggetto terzo, quale la traduzione di una lingua straniera, sia stato possibile creare un ponte di senso verso una possibile area terza di simbolizzazione, al quale i pazienti hanno potuto accedere. Simultaneamente, la costanza dell'incontro e del continuo lavoro di bonifica dei contenuti affettivi emergenti ha permesso loro, ognuno a proprio modo, di sostenere la fatica dell'apprendimento e di sperimentarsi, favorendo un'esperienza viva di apprendimento. Grazie alla congiunzione di questi due aspetti, si può ipotizzare che sia stata così favorita un'occasione di "apprendere dall'esperienza", precorritrice dello sviluppo di una capacità sublimatoria.
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Dissertations / Theses on the topic "Lingua francese"

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Gozzi, Ilaria. "Lingua e identità: approfondimento sul ruolo della lingua francese in Algeria." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21324/.

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Abstract:
Mi sono interessata alla situazione sociolinguistica dell’Algeria a seguito del mio Overseas a Montréal, Canada, dove sono entrata a contatto con persone francofone provenienti dall’Algeria. La maggior parte di loro, ho potuto conoscerla al corso di arabo, fatto che già di per sé ha attirato la mia curiosità: molti algerini (nel mio caso francofoni, ma non solo) parlano l’arabo dialettale e possono capire l’arabo standard, ma spesso non lo parlano e non lo scrivono. È proprio parlando con queste persone che sono stata introdotta al complesso panorama linguistico e sociolinguistico algerino e al ruolo che la lingua francese assume al suo interno. Per questo motivo ho deciso di approfondire la storia della lingua in Algeria per poi esplorarne il ruolo nella società e nella letteratura, per cercare di arrivare a delle conclusioni su come la lingua possa assumere le forme di strumento politico e identitario. Il presente lavoro si suddivide quindi in quattro capitoli: il primo è un’introduzione sul concetto di Francofonia, necessaria per inquadrare il contesto internazionale (linguistico, politico e culturale) in cui l’Algeria si inserisce in quanto paese, per l’appunto, francofono. Il secondo capitolo tratta invece la storia della lingua nel paese, dalla colonizzazione del XIX secolo fino a tempi più recenti. Il terzo capitolo riguarda il panorama sociolinguistico algerino e il ruolo che il francese vi assume, per poi spostare il focus sul campo della letteratura. Il quarto capitolo è dedicato alle conclusioni.
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Melotto, Raoul <1975&gt. "L'ultima lingua. Studio sulla poesia francese di R. M. Rilke." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/43/1/tesi_Raoul.pdf.

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Melotto, Raoul <1975&gt. "L'ultima lingua. Studio sulla poesia francese di R. M. Rilke." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/43/.

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Palli, Adele. "Il cyberlangage: una (r)evoluzione per la lingua e l'ortografia francese?" Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13755/.

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Abstract:
In questo elaborato si è cercato di analizzare le caratteristiche principali del cyberlangage, nonché il linguaggio degli SMS francese, per riflettere circa la sua influenza o meno sulla lingua e sull'ortografia francese. Innanzitutto sono stati presentati i procedimenti utilizzati dal cyberlangage, che hanno l'obiettivo di ridurre l'estensione grafica delle parole, in modo da semplificarle e renderne più rapida la digitazione. In secondo luogo, si è analizzato il rapporto tra cyberlangage e ortografia del francese standard e, a partire da risultati di studi e ricerche, si è cercato di capire se il linguaggio degli SMS possa essere un'influenza negativa o meno sulle prestazioni ortografiche dei francesi e sui loro errori. Infine, ci siamo interrogati sulla possibilità di considerare il cyberlangage come un vero e proprio linguaggio codificabile, riflettendo su quelli che sono i suoi tratti principali e su cosa lo differenzia dalla lingua standard.
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Cantacessi, Annabella <1995&gt. "Come “fare poesia” ed il valore che essa ricopre, in una lingua segnata in confronto ad una lingua orale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15394.

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Abstract:
In Italia e nel resto del mondo, la poesia riveste un ruolo straordinario in ambito artistico-letterario. Sia la poesia che la narrazione in lingua dei segni sono tra le prove immediate e spontanee del modo in cui i Sordi elaborano la realtà, costruiscono la loro identità, percepiscono le proprie passioni, i propri sentimenti e i dolori legati alla situazione di esclusione nella quale sono coinvolti. Nessun testo scritto attraverso le parole è capace di raffigurare una poesia, solamente un testo segnato è la vera dimostrazione di come le mani possano comunicare un messaggio agli occhi e alla mente, mettendo in scena l’opera tramite il movimento delle mani e di altri espedienti quali il capo, il busto, le spalle, le espressioni del viso dando vita alla poesia. Il presente lavoro di tesi si prefigge l’obiettivo di studiare la tradizione poetica in una lingua orale come l’italiano e in una lingua segnata (LIS) avente come fonte d’ispirazione lo Haiku giapponese una delle forme letterarie più brevi al mondo. Caratterizzo da versi brevi ed essenziali, aventi una sintassi semplificata priva di nessi logici e parole cariche di simbolismo, è possibile osservare tracce di haiku nel celebre componimento poetico “Ed è subito sera” di S. Quasimodo e nella poesia segnata dalla poetessa sorda siciliana Rosaria Giuranna. Lo scopo primario è comprendere l’origine, l’evoluzione e le caratteristiche essenziali stilistiche impiegate dai poeti di una poesia orale e dai poeti di una poesia segnata.
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Tommasi, Angela <1993&gt. "150° ANNIVERSARIO DELL'UNIVERSITÀ CA' FOSCARI: LA DIDATTICA DELLA LINGUA FRANCESE DALLA FONDAZIONE DELL'ATENEO AD OGGI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12810.

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Abstract:
A 150 anni dalla fondazione del nostro Ateneo, la tesi ha lo scopo di ripercorrere le modalità secondo le quali, negli anni che intercorrono tra l'istituzione dell'Università ed i giorni nostri, la didattica della lingua francese è stata praticata. La tesi sarà composta principalmente da due parti. La prima, teorica, descriverà i mutamenti della didattica delle lingue avvenuti nel corso degli anni, analizzando quindi i metodi e gli approcci sviluppatisi nel corso del tempo, coloro che li hanno creati e le motivazioni che sono state all'origine delle loro idee. La seconda, invece, sarà focalizzata sulla didattica della lingua francese praticata nell'Università Ca' Foscari. Più precisamente, trattando singolarmente i primi 150 anni di vita dell'Ateneo (1868-2018), saranno elencate le identità dei professori ai quali spettava l'insegnamento (considerando i diversi ruoli esistenti), le loro pubblicazioni (quando presenti) e gli anni durante i quali hanno esercitato il loro ruolo; il titolo, il programma e la durata del corso; i testi di studio utilizzati per l'insegnamento e le modalità d'esame adottate per testare le competenze degli studenti, ed inoltre alcuni dati statistici, relativi maggiormente al numero di studenti iscritti ai corsi, alla loro provenienza, alle percentuali di promossi e bocciati e al profitto da essi raggiunto. (Questa attività di ricerca sarà condotta soprattutto tramite la consultazione di documenti presenti nell'archivio del Fondo Storico di Ateneo).
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Servadei, Martina. "Il linguaggio della danza classica e il suo legame con la lingua francese." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il presente elaborato analizza il linguaggio della danza classica accademica, un linguaggio universale codificato per la prima volta nella Francia del XVII secolo e rimasto inalterato per oltre quattro secoli. Questo linguaggio si avvale principalmente di una nomenclatura accademica in lingua francese con cui vengono denominati passi e movimenti tipici di questa disciplina. La ricerca intorno a questo linguaggio ha comportato che si ripercorressero, nel primo capitolo, gli avvenimenti più significativi della storia della danza classica, dalle origini alla sua diffusione nel mondo. Inoltre, sempre nel primo capitolo, sono trattati e approfonditi i linguaggi settoriali, in quanto si ritiene che quello della danza classica possa considerarsi come tale. Il secondo capitolo verte sulle fasi e sulla metodologia (incluse brevi interviste) utilizzata per rendere possibile la realizzazione delle schede terminologiche presentate nel terzo capitolo. Queste schede terminologiche, complete di una descrizione tecnica e della traduzione letterale di alcuni termini francesi, mostrano che gran parte della terminologia del vocabolario ballettistico conserva la propria versione originale in lingua francese, senza alcun tipo di mutamento.
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Koklis, Paraskevi <1966&gt. "La traduzione delle forme idiomatiche dal francese letterario in italiano: il caso di Amélie Nothomb." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2553/1/Koklis_Parask%C3%A9vi_tesi.pdf.

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Koklis, Paraskevi <1966&gt. "La traduzione delle forme idiomatiche dal francese letterario in italiano: il caso di Amélie Nothomb." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2553/.

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Lambertini, Vincenzo <1986&gt. "Approccio linguistico e corpus-driven al proverbio italiano e francese: alla ricerca della forma perduta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7727/1/lambertini_vincenzo_tesi.pdf.

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Abstract:
Lo studio in oggetto è volto a reperire una metodologia di ricerca sui proverbi, basata su corpora linguistici e guidata dall’approccio corpus-driven. Il primo capitolo si concentra sull’analisi linguistica del proverbio, cercando di evidenziarne le principali caratteristiche e problematiche. Anzitutto, il proverbio è una frase e non un costituente come può essere l’espressione idiomatica. In secondo luogo, la sua semantica funziona su tre piani distinti: il proverbio, infatti, ha un significato composizionale, ma anche un significato paremiologico e, quando viene enunciato, veicola un messaggio. Nel secondo capitolo, dopo aver preso in esame il rapporto tra linguistica dei corpora e paremiologia, abbiamo cercato di reperire una metodologia di ricerca automatica di proverbi in grandi corpora linguistici come itWaC e frWaC, i due corpora utilizzati nell’ambito della presente ricerca. Prendendo spunto da altri studi in ambito fraseologico, abbiamo capito l’importanza di effettuare concordanze di marcatori di proverbio per ottenere proverbi. I marcatori di proverbio utilizzati sono stati la parola proverbio per l’italiano e la parola proverbe per il francese. Nel terzo e nel quarto capitolo, abbiamo illustrato dettagliatamente le tappe della nostra ricerca. L’analisi ha mostrato il vero funzionamento dei proverbi in contesto e ha evidenziato comportamenti molto interessanti, come la modifica e la creazione del proverbio. Nel complesso, lo studio mostra chiaramente che i proverbi sono ancora utilizzati e perfino creati, ecco perché la ricerca non può fermarsi. Inoltre, l’analisi dei dati reali può fare giungere a risultati non solo più precisi, ma anche innovativi.
This research aims at giving some methodological guidance for the study of proverbs through corpora. In the first chapter, the analysis of the linguistics of proverbs highlights their main characteristics. Firstly, they are sentences – not phrases; secondly, their semantics concerns three different levels, since they have a compositional meaning, a paremiological meaning and, when uttered, they convey a message. In chapter two, after highlighting the relationship between corpus linguistics and pariemology, I have searched for a methodology to automatically find proverbs in very big corpora, such as itWaC and frWaC, the two corpora used in this research. Drawing on studies from other fields, such as phraseology, I have realised that proverbs can be found through the concordance of their marker. In this research, these markers of proverbs are the words proverbio, for Italian proverbs, and proverbe, for French proverbs. Chapters three and four practically illustrate how our research has been carried out. The analysis has focused on identifying the main features characterizing our proverbs and their functioning in real contexts. In particular, great importance has been attached to variation and creativity in proverbs, proving that we are still modifying and inventing proverbs. This study clearly shows that proverbs are still in use, on the one hand, and that research on proverbs needs further and more thorough investigation, on the other. However, in order to obtain even more satisfying results, proverbs must be investigated using real data.
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Books on the topic "Lingua francese"

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Francese: Dizionario francese-italiano italiano-francese. Milano: Boroli, 2005.

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2

Francese. Berlin: Milano, 2008.

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3

Cambiaghi, Bona. Didattica della lingua francese. Brescia: Editrice La Scuola, 1987.

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4

Il romanzo francese dell'Ottocento: Lingua forme genealogie. Bologna: Il mulino, 2010.

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5

Bizzarri, Loretta. La narrativa breve di lingua francese in Internet. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2001.

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6

Vitale, Filomena. Lingua francese e politica linguistica: Tradizione, innovazione, diffusione. Napoli: Liguori, 2002.

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7

La lingua francese dello sport: Analisi del lessico. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2010.

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8

Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia., ed. Il Laicato: Rassegna bibliographica in lingua Italiana, Tedesca, e Francese. Città del Vaticano: Libreria Editrice Vaticana, 1987.

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9

Lingua e senso: Problemi di traduzione letteraria dal francese all'italiano. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2009.

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10

Francese, Cristina. Glossario bibliografico multilingue: Italiano-inglese-francese e addenda in lingua tedesca. Mortara (Pavia): Gattignolo, 2003.

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Book chapters on the topic "Lingua francese"

1

Fourment-Berni Canani, Michèle. "L'exemple dans le DAF, Dizionario di apprendimento della lingua francese." In L'exemple lexicographique dans les dictionnaires français contemporains, edited by Michaela Heinz, 331–42. Berlin, Boston: DE GRUYTER, 2005. http://dx.doi.org/10.1515/9783110924466.331.

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2

Pennycook, Alastair. "Lingua Francas as Language Ideologies." In English as an International Language in Asia: Implications for Language Education, 137–54. Dordrecht: Springer Netherlands, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-007-4578-0_9.

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3

Wright, Sue. "Lingua Francas for the New Millennium." In Language Policy and Language Planning, 179–201. London: Palgrave Macmillan UK, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-137-57647-7_8.

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4

Risager, Karen. "1. Lingua Francas in a World of Migrations." In TheCultural and Intercultural Dimensions of English as a Lingua Franca, edited by Prue Holmes and Fred Dervin, 33–49. Bristol, Blue Ridge Summit: Multilingual Matters, 2016. http://dx.doi.org/10.21832/9781783095100-005.

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5

Wright, Sue. "Transcending the Group: Languages of Contact and Lingua Francas." In Language Policy and Language Planning, 101–17. London: Palgrave Macmillan UK, 2004. http://dx.doi.org/10.1057/9780230597037_5.

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6

Wright, Sue. "Transcending the Group: Languages of Contact and Lingua Francas." In Language Policy and Language Planning, 115–33. London: Palgrave Macmillan UK, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-137-57647-7_5.

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7

Chew, Phyllis Ghim-Lian. "Individual Identities: The Use of Lingua Francas and Language Choice." In A Sociolinguistic History of Early Identities in Singapore, 87–110. London: Palgrave Macmillan UK, 2013. http://dx.doi.org/10.1057/9781137012340_6.

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Pasch, Helma. "The choice of linguae francae in triglossic environments in Africa." In Language Choices, 45. Amsterdam: John Benjamins Publishing Company, 1997. http://dx.doi.org/10.1075/impact.1.06pas.

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Chew, Phyllis Ghim-Lian. "Chapter 3. From Chaos to Order: Language Change, Lingua Francas and World Englishes." In Contending with Globalization in World Englishes, edited by Mukul Saxena and Tope Omoniyi, 45–71. Bristol, Blue Ridge Summit: Multilingual Matters, 2010. http://dx.doi.org/10.21832/9781847692764-006.

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Ikeda, Keiko, and Don Bysouth. "Japanese and English as Lingua Francas: Language Choices for International Students in Contemporary Japan." In Language Alternation, Language Choice and Language Encounter in International Tertiary Education, 31–52. Dordrecht: Springer Netherlands, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-007-6476-7_2.

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Conference papers on the topic "Lingua francese"

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Erickson, Thomas. "Lingua Francas for design." In the conference. New York, New York, USA: ACM Press, 2000. http://dx.doi.org/10.1145/347642.347794.

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2

Melo, Lafayette Batista, and Roberto Leiser Baronas. "Discurso Digital, Tecnologias Discursivas e Cenografia nas Fake News sobre a Covid-19." In Workshop sobre Aspectos da Interação Humano-Computador na Web Social. Sociedade Brasileira de Computação (SBC), 2020. http://dx.doi.org/10.5753/waihcws.2020.12343.

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Abstract:
O objetivo deste trabalho é identificar características e relações entre discursos na Web que disseminam e combatem Fake News sobre a Covid-19, com embasamento teórico-metodológico na Análise do Discurso de linha francesa, considerando o papel da linguagem e das interfaces da Web Social. Foram coletadas e analisadas três Fake News e foram avaliadas as análises, considerando os traços do discurso digital nativo e a cenografia digital. Conclui-se que os traços de investigabilidade e imprevisibilidade são mais presentes nos discursos e que, mesmo com o combate às Fake News, há ainda várias estratégias para sua disseminação.
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3

Morais, Suzanne, Renata Loyola, and Renato Silva. "A imagem do professor em tempos de pandemia: uma análise discursiva de memes." In Simpósio Internacional Trabalho, Relações de Trabalho, Educação e Identidade. Appos, 2020. http://dx.doi.org/10.47930/1980-685x.2020.2603.

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Abstract:
Este trabalho propõe uma investigação acerca da construção da imagem do professor, criada nesse período de Pandemia da Covid-19, em que as aulas estão ocorrendo de forma digital em diferentes suportes tecnológicos. Para tanto, recortamos um corpus analítico composto por dois memes e, a partir dos pressupostos teóricos da Análise de Discurso de linha francesa, sob a égide da Teoria Semiolinguística de Patrick Charaudeau, respaldamo-nos para considerar a existência de uma intencionalidade na linguagem. Nessa perspectiva, este artigo visa compreender os efeitos produzidos pelos memes, compreendidos como gêneros discursivos, a partir do uso dos imaginários sociodiscursivos. As análises mostram que os memes têm o objetivo de manifestar posicionamento crítico e social sobre determinado tema vinculado ao contexto social vigente e compreendem que os discursos veiculados nestes memes aproximam, em alguns momentos a imagem do docente da realidade vivenciada pelos professores e em outros, distanciam dessa prática, distorcendo a identidade profissional docente.
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ARRAZ, FERNANDO MIRANDA. "A EXCLUSÃO NA ESCRITA DE SI: ESTUDO DE CARTAS DE ADOLESCENTES QUE SE ENCONTRAM PRIVADOS DE LIBERDADE." In II Brazilian Congress of Development. DEV2021, 2021. http://dx.doi.org/10.51162/brc.dev2021-0007.

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Abstract:
RESUMO: O referido artigo tem por objetivo analisar e compreender, através da escrita de si, como a exclusão se manifesta discursivamente a partir do processo de subjetivação indiciadas nas cartas dos adolescentes privados de liberdade para seus familiares. Assim, este estudo surge da necessidade de investigar a relação sujeito excluído, sociedade e instituição socioeducativa. Os pressupostos teóricos desta pesquisa baseiam-se na Análise do Discurso de linha francesa (AD), abordando as noções de: sujeito, discurso e formação discursiva, pela leitura de Foucault (2013). E também a abordagem da subjetividade e a escrita de si, partimos das noções de Foucault (2006a, 2006b e 2006c). A escolha pela AD foi devido ao atendimento da proposta da análise, a fim de demonstrar como esses discursos podem aparecer como forma de luta contra o sistema socioeducativo. Em relação aos resultados, a análise demonstra que na/pela escrita de si desses sujeitos acautelados, emergem indícios de exclusão a partir do processo de subjetivação na escrita das cartas dos adolescentes acautelados para seus familiares, permitiram identificarmos os discursos que emergem nesse contexto de aprisionamento, bem como, os efeitos de sentido que corroboram uma representação do aprisionamento como lugar de exclusão, uma vez que são interpelados pelos dispositivos de controle, que buscam silenciá-los.,
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Galindo-Garci´a, Iva´n F., and Sau´l Rodriguez-Lozano. "Implementation and Validation of a Generic Real-Time Hydroelectric Plant Simulator." In ASME 2011 Power Conference collocated with JSME ICOPE 2011. ASMEDC, 2011. http://dx.doi.org/10.1115/power2011-55315.

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Abstract:
A generic real-time hydroelectric plant simulator has been implemented and validated. The simulator has the capability to run entirely in a simulation mode or to use actual control components running in parallel with simulated components. This flexibility results in a wide range of applicability, for example, it may be used for training of I&C personnel, tuning of turbine governors or testing the performance of actual control equipment. A further important feature of the simulator is its generic nature. A user-friendly interface is employed to parameterize any particular hydroelectric unit that uses a Pelton, Kaplan, or Francis turbine. The simulator includes mathematical models for the major systems in a hydroelectric plant, namely, hydraulic system (dam, water conduits, and turbine), electric generation (synchronous generator and excitation system) and power system (electrical grid). The simulator has been implemented on a GNU/Linux operative system with a Fedora Core 6 distribution and within a complete simulation environment, which includes real-time conditions management, graphical interfaces to operate the simulator, databases to store variables, and post-processing tools to visualize results. For control equipment testing applications an I/O data system is employed for the interaction between the simulator and the control equipment being tested. Comprehensive tests have been conducted and results compared with available plant data as validation. Three hydroelectric plants have been selected for tests: a 55 MW Pelton turbine plant, a 105 MW Kaplan turbine plant, and a 180 MW Francis turbine plant. A wide range of tests can be simulated, for example: turbine startup, disturbances in turbine speed or load, load rejection, electrical or mechanical trips, etc. Comparisons between calculations and plant data show in general relatively good agreement. A few selected tests are presented.
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