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Dissertations / Theses on the topic 'Lingua straniera'

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D'Alfonso, Chiara. "La traduzione verso una lingua straniera: il caso del sito web di Tropical Lane." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15510/.

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Abstract:
Настоящая диссертация была выполнена в рамках инициативы «Language Toolkit», которая представляет собой проект сотрудничества между торговой палатой г. Форли-Чезена и Выс-шей Школой переводчиков Болонского Университета г. Форли. Сотрудничество заключается в соглашении, на основании которого местные компании предоставляют в поддержку моло-дым переводчикам аутентичные материалы, которые в дальнейшем используются студента-ми для написания диссертаций, в которых они подробно описывают их приобретённый пе-реводческий опыт. Таким образом, студентам предоставляется возможность приблизиться к реальному миру работы. В частности, в данной диссертации основное внимание уделяется переводу веб-сайта предприятия «Tropical Lane» с итальянского на русский язык, а также рассматривается практика перевода на неродной язык и все сопряженные с ней вопросы. Вопреки распространенному в научной литературе мнению, согласно которому перевод на иностранный, неродной язык является непрофессиональным и его следует избегать любой ценой, в этой работе утверждается, что перевод на иностранный язык является широкорас-пространенной в разных странах мира практикой, возможной при условии, что этот процесс включает создание базы контрольных текстовых данных, тщательную подготовку перевода, а также финальную редакцию носителем языка.
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Liakhnovich, Nastassia. "Tra aspetto e aktionsart: storia, classificazioni e difficoltà nell’apprendimento del russo come lingua straniera." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20677/.

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Abstract:
L’oggetto della presente tesi è la relazione tra due fenomeni: aspetto verbale e Aktionsart, in particolare nella lingua russa. Il primo capitolo è dedicato alla struttura del dominio tempo-aspettuale in diverse lingue e alla storia dello sviluppo della terminologia in esame, nonché alla posizione dei termini aspetto e Aktionsart nella linguistica tedesca, italiana e russa. Nel secondo capitolo viene definito l’aspetto verbale russo come categoria lessico-grammaticale strutturata in un paradigma binario, che viene descritta, poi, sia dal punto di vista formale che semantico. Una parte del capitolo è dedicata al significato invariante dell’aspetto da un lato e ai significati aspettuali specifici del perfettivo e imperfettivo dall’altro. Successivamente vengono trattati i processi della formazione dei verbi di due aspetti. Nel terzo capitolo viene riportata una tesi sull’importanza del riconoscimento dei significati lessicali verbali nella spiegazione del modo in cui si utilizzano gli aspetti. Viene presentata una classificazione degli Aktionsarten raggruppati sulla base di diversi affissi che apportano ai verbi vari significati lessicali. Nell’ultimo capitolo sono descritti alcuni problemi nell’apprendimento dell’aspetto per gli studenti di russo come lingua straniera. Tramite l’analisi di una raccolta di elaborati degli studenti italiani, viene mostrata la presenza di specifiche difficoltà nell’utilizzo delle corrette forme del presente e del futuro indicativo, nonché dell’infinito. La tesi fa risaltare le difficoltà nell’apprendimento dei fenomeni in oggetto della lingua russa e può servire da spunto per riflessioni sui possibili rafforzamenti delle metodologie dell’insegnamento dell’argomento.
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Giolitto, Caterina. "Dare del Tu o del Lei? Osservazioni a partire dall'analisi di manuali di italiano L1 e lingua straniera." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21296/.

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Abstract:
Chi si occupa di educazione linguistica e di insegnamento/apprendimento delle lingue straniere sa che la componente comunicativa è fondamentale. Se inizialmente si dava più spazio alla grammatica e quindi alla forma, a partire dagli anni ‘70/’80, nel campo dell’acquisizione linguistica, lo sviluppo della competenza pragmatica ha acquisito un ruolo sempre più centrale. Se da un lato è fondamentale lo sviluppo della competenza pragmatica, dall'altro i manuali, che spesso sono la principale fonte di input per gli apprendenti, la trascurano. In questo elaborato si analizzano alcuni manuali non solo di lingua straniera (L2), ma anche di italiano L1 per apprendenti della scuola secondaria di primo grado con lo scopo di verificare se i manuali propongono attività adeguate allo sviluppo della competenza pragmatica.
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Tabaku, Sörman Entela. "“Che italiano fa” oggi nei manuali di italiano lingua straniera? : Tratti del neostandard in un corpus di manuali svedesi e italiani." Doctoral thesis, Stockholms universitet, Romanska och klassiska institutionen, 2014. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:su:diva-106807.

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Abstract:
The object of study of this thesis is the linguistic input in textbooks of Italian as a foreign language (FL). The intent is to study whether the linguistic changes, observed in contemporary Italian, have become part of the Italian offered as input to the learners. To identify the variety of language presented in the textbooks, some features of contemporary linguistic changes were chosen as verifiable indicators. These features, listed by Sabatini (1985: 155) as a basic part of "italiano dell’uso medio", and by Berruto (1987: 62) as part of "neostandard", are not occasional changes but are features that are gradually expanding and stabilizing into Italian standard (Sobrero 2005). A corpus consisting of 38 Italian textbooks published in Sweden and 8 in Italy in the years 2000-2012 were used to verify the manifestation of these features. The results show that the presence of neostandard features in the textbooks of Italian FL is conditioned, at first, by the rate of acceptance of those features by the linguistic norm. Thus, features that are nowadays commonly considered as normative have a high number of occurrences in the corpus. This is the case concerning lui, lei, loro as subject pronouns, the use of gli instead of loro, the use of the present tense for the future and the use of temporal che. On the other hand, features that are not considered as normative have no or very few occurrences. This is the case with gli instead of le and the use of imperfetto ipotetico. Secondly, the presence of the neostandard features in textbooks is conditioned by the instructive function of the textbooks, which shapes the typology of input introduced. Thus, occurrences of features such as cleft clauses and dislocations are mainly presented in authentic texts, oral texts, or introduced explicitly, but are rare or absent in textbooks characterized by simplified language.
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Brizzi, Mattia. "Das Osterreichische Deutsch: analisi della variante austriaca alla luce della concezione del tedesco come lingua pluricentrica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11369/.

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Abstract:
Il presente elaborato propone un’analisi del tedesco standard austriaco e prende le mosse da un argomento di attualità, ovvero la discussione sulla necessità di meglio preservare i tratti caratteristici di questa varietà linguistica, di fronte alla tendenza, riscontrabile soprattutto tra i più giovani, a utilizzare sempre più spesso termini ed espressioni tipiche del tedesco parlato in Germania. Questo fenomeno è strettamente legato all’influenza dei moderni mezzi di comunicazione e all’ampia disponibilità di materiale doppiato, che contribuisce a diffondere la varietà caratteristica del nord della Germania negli altri paesi di lingua tedesca. Dopo aver fornito alcune informazioni di carattere storico e spiegato alcune nozioni di linguistica, la riflessione si concentra sul concetto di lingua pluricentrica e sugli spunti che quest’ultimo offre in ambito formativo, sia per la formazione scolastica dei madrelingua che nel campo dell’insegnamento del tedesco come lingua straniera.
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Trippetti, Elisa. "Internazionalizzare le aziende locali. La formazione del traduttore tra traduzione attiva e revisione professionale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12711/.

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Abstract:
Il presente lavoro si inserisce nell’ambito del progetto “Language Toolkit: le lingue straniere al servizio dell’internazionalizzazione d’impresa”, promosso dal Dipartimento di Interpretazione e Traduzione di Forlì (Università di Bologna) in collaborazione con la Camera di Commercio di Forlì-Cesena. L’elaborato esamina un caso pratico di traduzione e revisione dall’italiano in inglese di documenti tecnici. L’incarico è stato assegnato dall’azienda forlivese Olitalia Srl, specializzata nella produzione e distribuzione di oli alimentari, ed è il risultato di un tirocinio curriculare avanzato di 300 ore. In primo luogo, questo lavoro vuole dimostrare che anche un traduttore in formazione è in grado di portare a termine con successo un incarico di traduzione verso la lingua straniera; in secondo luogo, vuole sottolineare che la revisione rappresenta una tappa fondamentale nel consolidamento della competenza traduttiva del discente. La revisione svolta da professionisti costituisce inoltre un momento importante per verificare l’adeguatezza della traduzione. La prima parte dell’elaborato inquadra i temi della traduzione verso la lingua straniera e della revisione; la seconda approfondisce la disciplina della traduzione tecnica e le caratteristiche dei linguaggi tecnico-specialistici; la terza parte illustra il contesto di lavoro, le risorse, gli strumenti, i metodi e gli interventi applicati nel processo traduttivo; la quarta presenta e commenta i due approcci professionali alla revisione, mentre la quinta propone alcuni spunti per l’approfondimento.
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Vernillo, Roberta. "Neuroni specchio e apprendimento linguistico: una rassegna di studi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13703/.

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Abstract:
L’obiettivo di questo elaborato è quello di comprendere se esista una connessione tra neuroni specchio e apprendimento linguistico e, più nello specifico, tra neuroni specchio e lingua straniera. Il primo capitolo fornisce un rapido quadro generale sulla fisiologia del nostro organo pensante per cercare di capire quali siano le aree interessate dal linguaggio e quali siano i metodi di didattica della lingua madre e della lingua seconda. Il secondo capitolo si concentra invece proprio sulla scoperta dei neuroni specchio, evidenziandone soprattutto lo stretto legame con il linguaggio. Infine, il terzo e ultimo capitolo, è costituito interamente dall’intervista che il professor Fogassi mi ha gentilmente concesso. Come in molti sapranno, il professor Fogassi fa parte del gruppo di neuroscienziati che, all’inizio degli anni ’90, hanno scoperto i neuroni specchio. È proprio in questo capitolo, quindi, che il Professore illustra in maniera più approfondita quale sia la connessione tra linguaggio e sistema mirror, quali siano i più recenti esperimenti e le scoperte del settore e, infine, le ricadute che il sistema specchio può avere nella glottodidattica.
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Mastrella, Lavinia. "Rivalutare la traduzione attiva: un caso pratico di traduzione dall'italiano all'inglese." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15392/.

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Abstract:
Il presente elaborato nasce dalla collaborazione con un’organizzazione non governativa situata nel territorio della provincia di Forlì-Cesena: la “Associazione Volontari per il Servizio Internazionale” (AVSI), che ha contattato l’Università di Bologna per far effettuare a uno studente la traduzione dall’italiano all’inglese di un documento, in particolare un position paper, sulle tematiche della cooperazione allo sviluppo.Il progetto della tesi è stato quindi sviluppato con l’obbiettivo di rappresentare lo svolgimento di un reale incarico traduttivo; tuttavia, è stato ritenuto necessario fornire delle basi teoriche. Nel primo capitolo sono pertanto delineate le motivazioni e le circostanze per cui la traduzione verso una lingua straniera non può essere considerata un’attività non professionale o impossibile, soprattutto quando riguarda la lingua inglese. A supporto di questa posizione, si presenta il ruolo di lingua franca che l’inglese ha assunto negli ultimi anni, usato come mezzo di comunicazione in contesti internazionali. Nel secondo capitolo si inizia dunque a descrivere l’incarico traduttivo attraverso l’esposizione dell’analisi del testo di partenza. Sulla base di quest’ultima, si delinea nella prima parte del terzo capitolo la scelta riguardante l’approccio traduttivo. In secondo luogo, viene fornita una panoramica sugli strumenti e le risorse adottate in fase di traduzione. Nel quarto capitolo è presentato il testo target e sono commentati, attraverso l’uso di esempi, i più importanti processi traduttivi, in particolare da un punto di vista sintattico, pragmatico e terminologico. Infine, il quinto capitolo illustra la fase finale prevista in un processo di traduzione: la revisione. Dopo aver proposto una definizione del termine revisione, sono delineati gli aspetti principali che questa fase correttiva prevede. Inoltre, nel capitolo sono presentate le due revisioni condotte sulla traduzione e commentati alcuni esempi delle correzioni proposte.
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AGUZZI, GIULIA. "Lingue straniere e sordità: un percorso possibile." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/78940.

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Abstract:
L’obiettivo di questo lavoro è guidare il docente attraverso la letteratura esistente, gli strumenti già in uso e si propone di fornire una modellizzazione per la pratica didattica delle lingue straniere ad alunni sordi. Nel primo e nel secondo capitolo si raccolgono, analizzano e definiscono le basi teoriche di riferimento per la didattica delle lingue a soggetti sordi. Nello specifico, si definiscono il quadro della glottodidattica speciale, i principi di bisogno speciale e specifico e le linee guida per la didattica in contesti di disabilità, procedendo con l’inclusione della sordità tra le esigenze a cui riferirsi con tali strumenti. Il terzo e il quarto capitolo rappresentano l’applicazione concreta dei modelli esposti con l’applicazione del modello SOMA al mondo della sordità e la costruzione del Profilo Glottomatetico Funzionale dell’alunno sordo. Nell’ultimo capitolo si presenta la proposta operativa di didattica dell’inglese ai sordi, partendo dall’analisi e la scelta dei materiali più accessibili, passando per la progettazione fino ad arrivare alla strutturazione specifica del lavoro di classe.
This work aims to guide the foreign language teacher trough the literature on special education needs and deafness, the available tools, and the modeling for everyday practice to encourage the inclusion of deaf students until now considered not teachable. In the first and second chapters, the theoretical approaches to deaf students learning are presented in the contexts of special language teaching, special education, and disabilities. The third and fourth chapters represent the application of those principles to include deaf students in the language classroom activities following the operational models usually used for different learning disabilities. The last chapter offers the concrete model that may guide teachers from their deaf students' needs analysis and the correct material choice for them, passing through the learning project management to get to the specific class lessons, in collaboration with support staff members.
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Baldazzi, Marco. "Una app ibrida per l'apprendimento incidentale delle lingue straniere." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9512/.

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Abstract:
La tesi è strutturata in tre macro capitoli: • e-learning: questo capitolo tratta i tre principi su cui è basato questo progetto quali e-learning, m-learning ed incidental learning descrivendo l’evoluzione di questi tre concetti e analizzando ognuno di essi nel dettaglio partendo dal principio, l’e-learning. Verranno poi presentati dei progetti inerenti a queste tipologie di apprendimento per fare in modo di dare un’idea più chiara di questi concetti. • Specifiche di progetto: in questo secondo capitolo vengono descritte, ad alto livello, le tecnologie utilizzate per lo sviluppo di questo progetto, descrivendo, per ognuna, le caratteristiche e le applicazioni che essa ha avuto all’interno del progetto. • Implementazione: nel terzo e ultimo capitolo verranno descritte, e motivate, le scelte implementative adottate per sviluppare l’applicazione iLocalApp e verranno mostrati scorci di codice per rendere più chiaro l’utilizzo delle varie API e tecnologie all’interno del progetto.
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Favaloro, Frine Beba. "La didactique de la culture chinoise dans le cadre de construction disciplinaire de l’enseignement de Lingua e cultura cinese." Thesis, Paris, INALCO, 2020. http://www.theses.fr/2020INAL0003.

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Abstract:
Notre thèse s’inscrit dans le domaine de la didactique des langues étrangères et a pour objet la construction de la discipline scolaire de Lingua e cultura cinese et le développement de la didactique de la culture chinoise dans l’enseignement secondaire du deuxième cycle italien. S’appuyant sur les notions de construction disciplinaire et de transposition didactique, elle se développe avec l’observation du parcours analogue de disciplinarisation de l’enseignement de la langue et de la culture chinoises en France. L’objectif de l’enquête est d’exposer la constitution particulière de la discipline scolaire italienne par rapport aux autres langues et au contexte français, en montrant l’écart entre le processus de transposition didactique des objets à enseigner-enseignables relatifs à la langue, largement développés, et ceux concernant la culture, pour lesquels les objets à enseigner ont été identifiés mais où la réflexion sur la méthode pour les rendre enseignables est encore à un stade initial. La représentation de distance culturelle associée à la culture chinoise renforce ce processus, rendant plus complexe l’intégration des composantes de la didactique. Cette intégration concerne notamment les thèmes culturels, proposés de manière compartimentée, et la didactique de la langue et de la culture, encore insuffisamment mises en communication. Enfin, tout cela montre que l’intégration des champs de référence et de réflexion de la discipline dans son ensemble est encore en cours d’élaboration
Our thesis places itself in the domain of foreign language teaching. Its object is the construction of the scholastic discipline of Lingua e cultura cinese and the development of the teaching of Chinese culture in Italian upper secondary school. Based on the concepts of discipline construction and didactic transposition, the thesis develops from the observation of disciplinarisation process of Chinese language and culture teaching completed in France. The goal of the research is twofold. First, we want to show how the Italian discipline took unique shape compared to other languages and to the French context, and secondly, to show how there is a divide between the process of didactic transposition of objects to teach-teachable related to Chinese language and the corresponding one related to Chinese culture. While the former is widely developed, the objects to be taught have been identified for the latter but a reflection on how to make them teachable is still at an early stage. This process is influenced by the representation of cultural distance associated with Chinese culture, which makes the integration of the teaching components more complex. Specifically, this integration concerns cultural themes, proposed in a compartmentalized way, and the teaching of language and culture, which are not yet sufficiently connected. Finally, this shows how the integration of reference components and conceptual issues of the discipline as a whole are yet being defined
La nostra tesi si iscrive nel dominio della didattica delle lingue straniere e ha per oggetto la costruzione della disciplina scolastica di Lingua e cultura cinese e lo sviluppo della didattica della cultura nella scuola secondaria di secondo grado italiana. Basandosi sulle nozioni di costruzione disciplinare e trasposizione didattica, essa si sviluppa a partire dall’osservazione del percorso di disciplinarizzazione dell’insegnamento della lingua e della cultura cinese compiuto in Francia. Obiettivo dell’indagine è mostrare come la disciplina scolastica italiana si sia costituita secondo una forma peculiare rispetto alle altre lingue e al contesto francese, e mostrare come esista un divario tra il processo di trasposizione didattica degli oggetti da insegnare-insegnabili relativi alla lingua, ampiamente sviluppati, e quelli relativi alla cultura, rispetto a cui sono stati individuati gli oggetti da insegnare ma la riflessione su come renderli insegnabili è ancora agli inizi. Influisce su questo processo la rappresentazione di distanza culturale associata alla cultura cinese, che rende più complesso integrare le componenti della didattica. Nello specifico, tale integrazione riguarda i temi culturali, che sono proposti in modo compartimentalizzato, e la didattica della lingua e della cultura, che non sono sufficientemente poste in comunicazione. Tutto questo, infine, mostra come l’integrazione dei campi di riferimento e di riflessione della disciplina nel suo complesso sia ancora in corso di definizione
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Medri, Alessia. "La lingua come specchio della società: i prestiti italiani nella lingua portoghese e i lusitanismi presenti nella lingua italiana." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20861/.

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Abstract:
Nel presente elaborato, che è composto da quattro capitoli, verrà trattato il tema dei prestiti linguistici, concentrandosi sulle parole che dal portoghese sono state introdotte in italiano e viceversa. La prima parte, che sarà prettamente teorica e includerà una panoramica relativa alla definizione dei prestiti linguistici, avrà come primo capitolo e al suo interno alcuni esempi che, oltre ad essere familiari come uso, sono volti a favorire la spiegazione della tematica presentata. Viene inoltre definito cosa sono i “prestiti linguistici” e perché nascono e, grazie a esempi concreti, viene proposta una riflessione su tutti quei termini che utilizziamo quotidianamente. Nel secondo capitolo di questa prima sezione, invece, verrà proposta una classificazione dei prestiti secondo i criteri che al giorno d’oggi sono più diffusi, utilizzando le principali lingue note a un parlante italiano, considerando dunque la lingua madre come punto di riferimento per i confronti interlinguistici. La seconda parte dell’elaborato si concentrerà invece sui prestiti linguistici tra l’italiano e il portoghese, ovvero sui lusitanismi e sugli italianismi, presentati rispettivamente nel primo e nel secondo capitolo della sezione. Ciascuno dei due capitoli tratterà l’argomento sia in maniera teorica che pratica, includendo sia il percorso che ha portato alla nascita del fenomeno, sia esempi concreti e altre considerazioni sul tema.
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Gaiba, Emanuele. "Lingue e identità: mutamento linguistico e percezione identitaria nella comunità italo-quebecchese." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4479/.

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Luppi, Martina. "Bilinguismo - Come le lingue straniere modificano la percezione della realtà dentro e intorno a sé." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16072/.

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Abstract:
Dopo una breve descrizione della disciplina della linguistica e di una delle teorie più rilevanti in questo campo, l'Ipotesi di Sapir-Whorf, si passa ad esaminare le modalità di apprendimento e il livello di competenza dei bilingue in entrambe le lingue conosciute, nonché delle strategie di produzione linguistica utilizzate. Segue una parte dedicata all'apprendimento delle lingue come apprendimento di nuovi concetti e quindi come di apertura degli orizzonti e spostamento dei propri punti di riferimento. In conclusione le testimonianze raccolte nel corso delle ricerche dei linguisti e da me personalmente tra amici e conoscenti.
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Cataldi, Elisa. "« HÉLAS!, TOUT ÇA, C’EST DES CHANSONS » Analyse linguistique et stylistique des chansons "Le gorille" et "Dans l’eau de la claire fontaine" de Georges Brassens et de leur traduction par Fabrizio De André." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4449/.

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Rasori, Manuela. "Nazik al-mala'ika innovazione e conservazione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5474/.

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Sulis, Gigliola. "Aspetti stilistici dell'uso del plurilinguismo nella narrativa contemporanea : l'interazione tra italiano, dialetti e lingue straniere nell'opera di Luigi Meneghello e Andrea Camilleri." Thesis, University of Reading, 2005. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.431076.

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Alunno, Marta. "Strutture perifrastiche con verbi di movimento: Analisi contrastiva in tre lingue romanze." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7730/.

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Abstract:
Le lingue sono veri organismi vitali che creano meccanismi propri al fine di esprimere concetti capaci di descrivere la realtà, fisica e interiore. Un meccanismo linguistico tipico delle lingue (ed anche una risorsa) per esprimere le diverse sfaccettature di una realtà multiforme e diversamente percettibile, è il ricorso a strutture perifrastiche, di utilizzo piuttosto comune in molte lingue. In quest’analisi, nello specifico, viene preso in esame e studiato il sistema perifrastico di tre lingue romanze, quali lo spagnolo, il francese e l’italiano; in particolare, l’attenzione è diretta alle perifrasi costruite con un verbo di movimento in funzione di ausiliare, per analizzare e dimostrare l’eventuale slittamento di tale concetto di movimento dal piano spaziale a quello temporale, o semplicemente metaforico. I sistemi linguistici sono stati scelti tutti appartenenti alla famiglia romanza, al fine di metterli a confronto e trovare convergenze e divergenze fra la gamma di perifrasi costruite con verbi di movimento che le lingue in questione, di ceppo comune, presentano. Per svolgere questo tipo di lavoro sono state utilizzate Grammatiche istituzionali, saggi, articoli e manuali che inquadrano il panorama linguistico di ogni lingua a partire da punti di vista differenti. Inoltre, al fine di dimostrare la tesi principale, ogni concetto teorico è accompagnato da dimostrazioni e da esempi, entrambi tratti da "corpora" linguistici già esistenti in rete.
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Barberis, Michela. "L'importanza dell'imitazione. Esercizi di interpretazione a servizio della glottodidattica: il caso dello shadowing per il russo L2." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20514/.

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Abstract:
Il presente elaborato intende indagare gli effetti dell'apprendimento implicito sulle competenze linguistiche di discenti di lingue straniere. Alla domanda di ricerca hanno contribuito le teorie e le applicazioni concrete che caratterizzano la didattica dell'interpretazione. In particolare, lo shadowing, noto per essere un esercizio propedeutico per i futuri interpreti, è stato selezionato come possibile strumento da introdurre anche nell'aula di glottodidattica. L'attività di shadowing, infatti, attiva i meccanismi di imitazione di un input linguistico e può realizzare nel concreto i benefici dell'accesso spontaneo alla lingua straniera. L'ipotesi è stata testata sul campo, attraverso un'indagine condotta in una classe di un liceo linguistico, con studenti italofoni che studiano il russo come lingua straniera. Il primo capitolo contiene le riflessioni teoriche elaborate sulla base delle principali teorie di glottodidattica e arricchite dai contributi delle neuroscienze sui meccanismi di acquisizione e apprendimento delle lingue straniere. Seguirà una breve descrizione delle principali teorie sull'insegnamento del russo a stranieri. Il secondo capitolo presenterà gli ambiti di applicazione dello shadowing, in particolare la didattica dell'interpretazione e alcuni esempi di didattica della L2. Inoltre, si farà riferimento ai processi cognitivi che governano l'attività di shadowing, per evidenziarne la correlazione con l'imitazione dell'input in L2. Il terzo capitolo descriverà il gruppo di partecipanti all'indagine e le tappe della sperimentazione, caratterizzata da tre sessioni di shadowing, ognuna delle quali è stata seguita da esercizi di cloze test e da questionari di autovalutazione. Il quarto capitolo esporrà i risultati dell'indagine e trarrà le conclusioni sull'efficacia dello shadowing. In particolare, si valuterà l'effetto dell'esercizio sulle competenze fonetico-fonologiche e prosodiche, nonché sulle conoscenze lessicali.
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Fabbri, Veronica. "Errore e apprendimento: L'italiano insegnato ai bambini non madrelingua in una scuola primaria di Forlì." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9235/.

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Abstract:
Questo elaborato si propone di dare un'idea generale del concetto di interlingua da un punto di vista teorico e pratico. Nel primo capitolo spiegherò il concetto di interlingua, ne ripercorro brevemente la storia e ne illustro le fasi di sviluppo nei bambini. Il secondo capitolo è incentrato sugli effetti che l'idea di interlingua ha sulla didattica mirata a sostenere il bambino nel suo percorso di apprendimento. Il terzo capitolo è dedicato alle rilevazioni fatte nel VII circolo di Forlì.
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Neri, Maria Chiara. "Les québécismes, ces méconnus : réflexion méthodologique sur la traduction en italien du lexique québécois dans Agaguk et N'tsuk d'Yves Thériault." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4096/.

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Abstract:
La tesi si sofferma sulla traduzione in italiano delle specificità lessicali del francese del Québec rilevate in due opere rappresentative della lingua francese quebecchese : Agaguk e N’tsuk di Yves Thériault. L’analisi monolingue e contrastiva dei quebecismi e della loro traduzione italiana ci ha permesso di verificare se i traducenti utilizzati rendessero conto o meno della specificità del francese quebecchese. La nostra ricerca ha quindi contribuito a dimostrare che una traduzione soddisfacente dei quebecismi è possibile, ma solo attraverso la consultazione corretta degli strumenti lessicografici specifici sul francese del Québec di cui oggi il traduttore può disporre.
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Ciccotti, Claudio. "Studio comparato sull'uso dell'accusativo preposizionale in spagnolo, italiano e dialetto di Montemesola." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6227/.

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Abstract:
In questa tesi parlo del fenomeno del complemento oggetto preposizionale. Nel primo capitolo definirò e descriverò il fenomeno grazie alle posizioni assunte da molti grammatici e linguisti nei loro studi; riporterò le varie ipotesi sorte nel campo della linguistica circa l’origine del fenomeno e come si giunge all’uso della preposizione “a” per tale marcatura; evidenzierò, infine, i vari approcci da parte dei linguisti di fronte al fenomeno in spagnolo, italiano e nelle sue varianti in diatopia. Nel secondo capitolo, focalizzerò l’attenzione sull’aspetto normativo esposto nelle grammatiche riguardo un uso corretto della marca riportando le casistiche d’uso in spagnolo, in italiano, e descrivendo come e dove alcuni linguisti rintracciano il fenomeno tra le varianti dialettali e di italiano regionale. Nel terzo e ultimo capitolo, riporto i dati di una indagine condotta tra parlanti di due fasce d’età distinte (studenti e over 30) a Granada, per quanto concerne lo spagnolo, e Montemesola (piccolo paese della provincia di Taranto), per una verifica dell’uso della marca preposizionale in italiano e dialetto. Cercherò di evidenziare: quanto e in che modo i parlanti siano consapevoli delle loro scelte linguistiche analizzando, non solo statisticamente la frequenza d’uso della “a”, confrontandola tra le fasce d’età, ma considerando anche, di volta in volta, le motivazioni date dai parlanti nell’effettuare le loro scelte. La grammatica non è il perno centrale delle considerazioni del parlante nel momento in cui sceglie dei ricorsi linguistici piuttosto che altri, ma esistono altri criteri nella scelta altrettanto rilevanti, quali fattori soprasegmentali, contesto linguistico ed extralinguistico, e conoscenza enciclopedica del mondo, che intervengono anche a giustificazione dell’assenza della preposizione, rendendola significativa.
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Barreca, Giulia. "L’acquisition de la liaison chez des apprenants italophones : des atouts d’un corpus de natifs pour l’étude de la liaison en français langue étrangère (FLE)." Thesis, Paris 10, 2015. http://www.theses.fr/2015PA100186/document.

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Abstract:
Dans le cadre du projet « InterPhonologie du Français Contemporain » (IPFC) (Racine, Detey et Kawaguchi 2012) ce travail se propose d’examiner les stratégies d’acquisition de la liaison en L2. Si des modèles développementaux ont été proposés pour l’acquisition de la liaison en L1, aucune hypothèse pour rendre compte de l’apprentissage en L2 n’a reçu à ce jour un appui empirique convaincant (Wauquier 2009). C’est dans ce contexte que s’inscrit la présente étude longitudinale menée auprès d’étudiants italophones de français langue étrangère (FLE) (niveau A2-B1) dont les résultats ont été enrichis par une comparaison avec les autres travaux multilingues issus du projet international IPFC. Cette approche a permis de mettre en évidence la présence de tendances et d’erreurs communes qui suggèrent que, malgré le recours à des stratégies lexicales, les apprenants sont en mesure de développer des généralisations phonologiques de la liaison. De plus, compte-tenu des difficultés que l’hétérogénéité de la liaison pose dans l’enseignement et l'acquisition en français L2 (Racine et Detey sous presse), les apprenants montrent des faiblesses tant au niveau de la production de la liaison qu’au niveau des connaissances épilinguistiques (Gombert 1990) de la variation de la liaison. Ces résultats nous ont amené à exploiter les données extraites de l’analyse fréquentielle du corpus des natifs « Phonologie du Français Contemporain » (PFC) (Durand, Laks et Lyche 2009) afin de proposer des ressources pédagogiques dont nous espérons qu’elles seront en mesure, dans le cadre d’une démarche data-driven learning, de contribuer au renouvèlement de l′enseignement de la liaison en français langue étrangère
As part of the international project InterPhonologie du Français Contemporain (IPFC) (Detey Kawaguchi and 2008; Racine, Detey and Kawaguchi 2012), this study aims to examine acquisition strategies of liaison in French as a foreign language. While developmental models have been proposed for the acquisition of liaison in L1, to date, no hypothesis accounting for L2 liaison learning has received convincing empirical support (Wauquier 2009). It is in this context that the present longitudinal study of Italian-speaking students of French as a foreign language (FFL) (level A2-B1) can be situated. The results have been enriched by a comparison with other multilingual studies (several source languages) from the international project IPFC. This approach shows the presence of common trends and errors in different populations of learners that suggest that, despite the use of lexical strategies, learners are able to develop phonological generalisations of liaison. Taking into account the difficulties that the heterogeneity of liaison presents for second language teaching and acquisition (Racine and Detey in press), learners show weaknesses in both production of liaison and in epilinguistic knowledge (Gombert 1990) of the variation of liaison.These results led us to use data from a frequency analysis of a corpus of native speakers Phonologie du Français Contemporain (PFC) (Durand, Laks and Lyche 2009) to provide learning resources, based on a data-driven learning approach, to contribute to the renewal of the teaching of liaison in French as a foreign language
Nata nell’ambito del progetto InterPhonologie du Français Contemporain (IPFC) (Racine, Detey et Kawaguchi 2012), questa tesi propone un’analisi delle strategie di acquisizione della liaison in L2. Sebbene dei modelli di acquisizione della liaison in L1 siano già stati proposti, nessuna ipotesi è stata confermata da studi empirici (Wauquier 2009).È in questo contesto che si situa il nostro studio longitudinale realizzato su degli studenti universitari italofoni di francese lingua straniera (FLS) (livello A2-B1); un’osservazione i cui risultati sono stati confrontati con altre ricerche multilingui facenti parte del progetto internazionale IPFC. Questo approccio ha permesso di far emergere la presenza di tendenze e errori comuni alle diverse popolazioni di apprendenti; una similitudine che suggerisce come gli apprendenti, malgrado ricorrano a diverse strategie lessicali, sono in grado di sviluppare delle generalizzazioni fonologiche della liaison. Inoltre, date le difficoltà che la variabilità della liaison pone tanto nella didattica quanto nell’acquisizione, gli apprendenti sembrano possedere una scarsa competenza della variazione della liaison non solo sul piano della produzione ma anche su quello delle conoscenze epilinguistiche (Gombert 1990).Questi risultati ci hanno spinto quindi ad utilizzare i dati dell’analisi della frequenza della liaison condotta sul corpus di nativi Phonologie du Français Contemporain (PFC) (Durand, Laks et Lyche 2009) al fine di proporre delle risorse pedagogiche per l’acquisizione della liaison. Questi strumenti potrebbero contribuire al rinnovamento dell’insegnamento della liaison nella didattica del francese lingua straniera
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Vassallo, Maria Luisa. "Relações de poder em parcerias de teletandem /." São José do Rio Preto : [s.n.], 2010. http://hdl.handle.net/11449/103517.

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Abstract:
Resumo: A presente pesquisa, de natureza exploratória, visa a indagar as relações de poder em um contexto de aprendizagem particular: o teletandem. O teletandem é uma forma de trabalho colaborativo em dupla, para fins de aprendizagem de duas línguas estrangeiras, entre dois parceiros falantes competentes de línguas diversas, que aprendem a língua um do outro e se encontram regularmente on-line, realizando sessões nas duas línguas por chat escrito, áudio e vídeo, de forma independente ou integrada em um currículo institucional. Seus principios fundamentais são reciprocidade e autonomia. A pesquisa está embasada na análise qualitativa de quinze entrevistas semi-estruturadas referentes a sete duplas de teletandem e a uma dupla de tandem presencial. Indaga três aspectos das relações de poder neste contexto de aprendizagem: (a) pontos de trânsito do poder; (b) bases do poder; (c) dinâmicas de poder. Considera o poder como propriedade dinâmica de relações e não como propriedade estável de pessoas: adota uma visão relacional, excluindo as visões essencialistas. Dentro destes limites, define o poder na maneira mais ampla possível: fazendo referência a conceitos trans- disciplinares, de diversas ciências sociais, enfoca tanto o poder potencial quanto o exercido, tanto o poder ciente quanto o inconsciente, tanto o poder intencional quanto o não intencional, tanto o poder do agente quanto o poder estrutural, tanto as formas de poder implícitas quanto as explícitas; considera o poder não apenas como negativo, mas também como produtivo. O estudo operacionaliza o poder com referência às três dimensões clássicas, representadas pelos comportamentos, interesses e formas de pensar, e também com referência à definição do poder em termos de limitação de leque de escolhas. Interpreta os dados com referência às teorias acerca das fontes do poder (Psicologia Social)... (Resumo completo, clicar acesso eletrônico abaixo)
Abstract: The exploratory study in this thesis investigates the relationships of power within a specific learning context: teletandem. Teletandem is a way of collaborating in pairs in order to learn a foreign language - partners who are competent speakers of different languages learn each other‟s language by meeting on-line regularly. This happens in different sessions for each language through written chat, audio and video. Sessions may be either independent or integrated into the institutional curriculum. The fundamental principles of teletandem are reciprocity and autonomy. The study is grounded on the qualitative analysis of fifteen semi- structured interviews of seven teletandem partnerships and of one face-to-face partnership. Their focus lies on three aspects of power relations within this learning context: (a) points of transit of power; (b) foundations of power; and (c) the dynamics of power. Rather than being considered as a stable characteristic of people, power is viewed as a dynamic characteristic of relationships. A relational view is, thus, adopted, excluding essentialist ones. Within these confines, power is defined in its possible broadest sense: by relating it to trans-disciplinary concepts of various social sciences, it focuses on the potential or the exercised power, on the conscious or unconscious power, on the intentional or unintentional power, on the agent‟s or the structural power, on forms of power that are implicit or explicit and, finally, it considers both the negative and productive aspects of power. The study sets the concept of power into action in reference to its three classical dimensions that are represented by behavior, interests and ways of thinking, and also in reference to the definition of power in terms of range limitation of choices. Data interpretation is grounded on theories about the sources of power (Social Psychology), about social... (Complete abstract click electronic access below)
Astratto: Il presente studio, di natura esplorativa, ha l‟obiettivo di studiare le relazioni di potere in un contesto di apprendimento particolare: il teletandem. Il teletandem è una forma di lavoro collaborativo in coppia, a scopo di apprendimento di due lingue straniere, tra due partner parlanti competenti di lingue diverse, che imparano uno la lingua dell‟altro e si incontrano regolarmente on-line, realizzando sessioni nelle due lingue per chat scritta, audio e video, in modo indipendente o integrato in un curricolo istituzionale. I suoi principi fondamentali sono reciprocit~e autonomia. La ricerca è fondata sull‟analisi qualitativa di quindici interviste semistrutturate riferite a sette coppie di teletandem e a una coppia di tandem in presenza. Studia tre aspetti delle relazioni di potere in questo contesto di apprendimento: (a) punti di transito del podere; (b) basi del potere; (c) dinamiche di potere. Considera il potere come proprietà dinamica di relazioni e non come proprietà stabile di persone; adotta una visione relazionale, escludendo le visioni essenzialiste. Entro questi limiti, define il potere nel modo più ampio possibile: facendo riferimento a concetti transdisciplinari, di diverse scienze sociali, focalizza tanto il potere potenziale quanto quello esercitato, tanto il potere cosciente quanto quello incosciente, tanto il potere intenzionale quanto quello non intenzionale, tanto il potere dell‟agente quanto il potere strutturale, tanto le forme implicite quanto le esplicite; considera il potere non solo come negativo ma anche come produttivo. La presente ricerca operazionalizza il potere con riferimento alle tre dimensioni classiche, rappresentate da comportamenti, interessi e modi di pensare, e anche con riferimento alla definizione di potere in termini di limitazione di ambito di scelte. Interpreta i dati con riferimento alle teorie sulle fonti del potere... (Riassunto completo, accesso elettronico clicca Qui Sotto)
Orientador: João Antonio Telles
Coorientador: Paolo E. Balboni
Banca: Solange Aranha
Banca: Maximina Freire
Banca: Graziano Serragiotto
Doutor
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Vassallo, Maria Luisa [UNESP]. "Relações de poder em parcerias de teletandem." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2010. http://hdl.handle.net/11449/103517.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2014-06-11T19:32:45Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2010-03-01Bitstream added on 2014-06-13T20:43:54Z : No. of bitstreams: 1 vassallo_ml_dr_sjrp.pdf: 1540192 bytes, checksum: 6878ea32a32fad0e383df7213c46166d (MD5)
Il presente studio, di natura esplorativa, ha l‟obiettivo di studiare le relazioni di potere in un contesto di apprendimento particolare: il teletandem. Il teletandem è una forma di lavoro collaborativo in coppia, a scopo di apprendimento di due lingue straniere, tra due partner parlanti competenti di lingue diverse, che imparano uno la lingua dell‟altro e si incontrano regolarmente on-line, realizzando sessioni nelle due lingue per chat scritta, audio e video, in modo indipendente o integrato in un curricolo istituzionale. I suoi principi fondamentali sono reciprocit~e autonomia. La ricerca è fondata sull‟analisi qualitativa di quindici interviste semistrutturate riferite a sette coppie di teletandem e a una coppia di tandem in presenza. Studia tre aspetti delle relazioni di potere in questo contesto di apprendimento: (a) punti di transito del podere; (b) basi del potere; (c) dinamiche di potere. Considera il potere come proprietà dinamica di relazioni e non come proprietà stabile di persone; adotta una visione relazionale, escludendo le visioni essenzialiste. Entro questi limiti, define il potere nel modo più ampio possibile: facendo riferimento a concetti transdisciplinari, di diverse scienze sociali, focalizza tanto il potere potenziale quanto quello esercitato, tanto il potere cosciente quanto quello incosciente, tanto il potere intenzionale quanto quello non intenzionale, tanto il potere dell‟agente quanto il potere strutturale, tanto le forme implicite quanto le esplicite; considera il potere non solo come negativo ma anche come produttivo. La presente ricerca operazionalizza il potere con riferimento alle tre dimensioni classiche, rappresentate da comportamenti, interessi e modi di pensare, e anche con riferimento alla definizione di potere in termini di limitazione di ambito di scelte. Interpreta i dati con riferimento alle teorie sulle fonti del potere... (Riassunto completo, accesso elettronico clicca Qui Sotto)
A presente pesquisa, de natureza exploratória, visa a indagar as relações de poder em um contexto de aprendizagem particular: o teletandem. O teletandem é uma forma de trabalho colaborativo em dupla, para fins de aprendizagem de duas línguas estrangeiras, entre dois parceiros falantes competentes de línguas diversas, que aprendem a língua um do outro e se encontram regularmente on-line, realizando sessões nas duas línguas por chat escrito, áudio e vídeo, de forma independente ou integrada em um currículo institucional. Seus principios fundamentais são reciprocidade e autonomia. A pesquisa está embasada na análise qualitativa de quinze entrevistas semi-estruturadas referentes a sete duplas de teletandem e a uma dupla de tandem presencial. Indaga três aspectos das relações de poder neste contexto de aprendizagem: (a) pontos de trânsito do poder; (b) bases do poder; (c) dinâmicas de poder. Considera o poder como propriedade dinâmica de relações e não como propriedade estável de pessoas: adota uma visão relacional, excluindo as visões essencialistas. Dentro destes limites, define o poder na maneira mais ampla possível: fazendo referência a conceitos trans- disciplinares, de diversas ciências sociais, enfoca tanto o poder potencial quanto o exercido, tanto o poder ciente quanto o inconsciente, tanto o poder intencional quanto o não intencional, tanto o poder do agente quanto o poder estrutural, tanto as formas de poder implícitas quanto as explícitas; considera o poder não apenas como negativo, mas também como produtivo. O estudo operacionaliza o poder com referência às três dimensões clássicas, representadas pelos comportamentos, interesses e formas de pensar, e também com referência à definição do poder em termos de limitação de leque de escolhas. Interpreta os dados com referência às teorias acerca das fontes do poder (Psicologia Social)...
The exploratory study in this thesis investigates the relationships of power within a specific learning context: teletandem. Teletandem is a way of collaborating in pairs in order to learn a foreign language – partners who are competent speakers of different languages learn each other‟s language by meeting on-line regularly. This happens in different sessions for each language through written chat, audio and video. Sessions may be either independent or integrated into the institutional curriculum. The fundamental principles of teletandem are reciprocity and autonomy. The study is grounded on the qualitative analysis of fifteen semi- structured interviews of seven teletandem partnerships and of one face-to-face partnership. Their focus lies on three aspects of power relations within this learning context: (a) points of transit of power; (b) foundations of power; and (c) the dynamics of power. Rather than being considered as a stable characteristic of people, power is viewed as a dynamic characteristic of relationships. A relational view is, thus, adopted, excluding essentialist ones. Within these confines, power is defined in its possible broadest sense: by relating it to trans-disciplinary concepts of various social sciences, it focuses on the potential or the exercised power, on the conscious or unconscious power, on the intentional or unintentional power, on the agent‟s or the structural power, on forms of power that are implicit or explicit and, finally, it considers both the negative and productive aspects of power. The study sets the concept of power into action in reference to its three classical dimensions that are represented by behavior, interests and ways of thinking, and also in reference to the definition of power in terms of range limitation of choices. Data interpretation is grounded on theories about the sources of power (Social Psychology), about social... (Complete abstract click electronic access below)
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Baggio, Serenella. "Gli italiani a Dresda." Sächsische Landesbibliothek - Staats- und Universitätsbibliothek Dresden, 2020. https://slub.qucosa.de/id/qucosa%3A70934.

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Abstract:
La SLUB di Dresda riflette nella sua collezione italiana di manoscritti e antiche stampe non solo l’eclettismo dei gusti dei bibliofili sassoni o le diverse fortune dei loro agenti in Italia, ma la varietà dell’offerta culturale italiana, riflessa in modelli linguistici diversi per ragioni geografiche, sociali o anche solo diafasiche. Il giovane Cristiano I fu educato all’italiano probabilmente su due grammatiche in contrasto fra loro per motivi ideologici, una italianista, l’altra toscanista, come mostra il confronto delle loro marche d’uso. Allo straniero italofilo era richiesta una paziente tolleranza della variabilità, alimentata da accese questioni della lingua e da un polimorfismo ineliminabile in un paese da sempre poli-centrico e conflittuale.
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LEONE, VINCENZA. "Le nuove tecnologie come valore aggiunto del CLIL." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1018.

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Abstract:
Questa tesi è il risultato di uno studio sul CLIL e le nuove tecnologie per la didattica nato da un insieme di fattori: il desiderio di investigare l’uso delle nuove tecnologie a scuola, considerando le possibili implicazioni, e il bisogno di migliorare la qualità dell’apprendimento linguistico attraverso la creazione di nuovi stimoli per gli studenti. Tale studio è costituito da una parte teorica e una pratica di ricerca sul campo in cui si sono presi in considerazione diversi gradi di scuola e anche corsi universitari. La ricerca ha dimostrato l’influenza positiva delle nuove tecnologie come valore aggiunto al CLIL e ha riconosciuto il ruolo chiave dell’insegnante in questo tipo di approccio bifocale.
This thesis is the result of a research study in CLIL and Technologies that arose from the combination of different factors: the desire of investigate the implementation of new technologies at school, considering the possible implication, and the need to improve the quality of language learning giving new stimuli to the students. It is based on a theoretical study and an action research which investigated different school levels and university courses. The research proved the positive stimulus of new technologies as value-added to CLIL and recognised the key role of the teacher in such a double-focus approach.
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Ritucci, Raffaella. "Bambine e ragazzi bilingui nelle classi multietniche di Torino." Doctoral thesis, Humboldt-Universität zu Berlin, 2018. http://dx.doi.org/10.18452/19485.

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Abstract:
Das Schulregister des Kultusministeriums MIUR verzeichnet, dass mehr als jede/r zehnte aller Schüler/innen in Italien keine italienische Staatsbürgerschaft hat, obwohl sie mehrheitlich dort geboren wurden. Zahlreiche Erhebungen weisen für sie im Vergleich zu den italienischen Mitschülern/innen geringere Italienischkenntnisse und weniger schulischen Erfolg auf. Innerhalb dieser explorativen Feldforschung haben Einzelinterviews mit 121 Schülern/innen (5.-8. Klasse) in Turiner Schulen und mit 26 Eltern, sowie die Auswertung von 141 an 27 Italienisch- und Herkunftsprachlehrer/innen verteilten Fragebögen ergeben, dass viele Schüler/innen "zweisprachige Natives" sind, da sie mit Italienisch und einer anderen Sprache aufwachsen. Dieser Polyglottismus, den die Interviewten sehr positiv bewerteten, findet jedoch in der Schulpraxis keine Entsprechung: Gezielte Förderung im Italienischen und der Unterricht der Familiensprache sind meist Wunschdenken. In der Kohorte haben die Schüler/innen mit den besten Italienischkenntnissen einen italophonen Elternteil bzw. kamen im Vorschulalter nach Italien und besuchten dort den Kindergarten. Dagegen sind, wie auch bei den INVALSI-Tests, die in Italien geborenen und die dann die Krippe besuchten, leicht benachteiligt. Was die Familiensprache angeht, verbessert ihr Erlernen die Kompetenzen darin, ohne dem Italienischen zu schaden: Im Gegenteil. Diese Ergebnisse bestätigen die wichtige Rolle der "anderen" Sprache für einen gelungen Spracherwerb. Das MIUR sollte also sein Schulregister mit Sprachdaten ergänzen, um die Curricula im Sinn der EU-Vorgaben umzuschreiben und den sprachlich heterogenen Klassen gezielte Ressourcen und definierte Vorgehensweisen zur Verfügung zu stellen. Mit geringeren Mitteln, im Vergleich zu den jetzigen Kosten für Herunterstufung, Klassenwiederholung und Schulabbruch würde man Schulerfolg, Chancengerechtigkeit und Mehrsprachigkeit fördern, mit positiven Folgen für den Einzelnen sowie für die Volkswirtschaft.
The Italian Ministry of Education (MIUR) student register records that today in Italy more than one out of ten students is not an Italian citizen, although the majority of them were born there. Several statistical surveys indicate that "foreign" students, when compared to native students, show a poorer performance in Italian and in academic achievement. This exploratory fieldwork carried out in schools in Turin (5th to 8th grade) analyzed data obtained through semi-structured interviews with 121 students and 26 parents as well as 141 questionnaires filled in by 27 teachers of Italian and family language. It showed that many students are "bilingual natives", as they grow up acquiring both Italian and another language; however, despite the fact that the interviewees rate polyglottism positively, schools don't usually offer targeted support in either language. Within the cohort the broadest range of competences in Italian are found first among those with an Italian-speaking parent, then among those who arrived in Italy at pre-school age attending kindergarten there; this latter group shows higher competences than those born in Italy attending nursery there, as also in the INVALSI tests. As far as family language is concerned, data illustrate that its teaching increases its competences without affecting those in Italian: quite the opposite in fact. These results confirm the remarkable role played by the "other" language in successful language education. MIUR is therefore called upon to include also linguistic data in its student register, so as to redefine its curricula according to EU Guidelines, and to identify specific procedures and resources for multilingual classes. This new policy would reduce the current cost of placing students in a lower grade, grade retention and drop-outs, and would promote school success, equal opportunities and multilingualism, with positive consequences both for the individuals and for the national economy.
L'anagrafe studenti del MIUR registra come oggi in Italia più di uno studente su dieci non è cittadino italiano, pur essendo la maggioranza di loro nata in questo paese. Numerose indagini statistiche mostrano come gli allievi "stranieri" presentino, rispetto a quelli italiani, ridotte competenze in italiano e minore successo scolastico. Questa ricerca esplorativa svolta in alcune scuole di Torino (V elementare-III media) ha analizzato dati ottenuti tramite interviste semi-strutturate a 121 studenti e 26 genitori e 141 questionari compilati da 27 insegnanti di italiano e di lingua di famiglia. Da essa è emerso che molti studenti sono "nativi bilingui", poiché crescono usando l'italiano e un'altra lingua. Questo poliglottismo, valutato dagli intervistati assai positivamente, non si rispecchia però nella prassi scolastica: un supporto mirato in italiano e l'insegnamento della lingua di famiglia sono di regola una chimera. All'interno del campione le più ampie competenze in italiano si trovano fra chi ha un genitore italofono e chi è arrivato in Italia in età prescolare frequentandovi la scuola materna; come constatato anche nei test INVALSI, chi è nato in Italia e vi ha frequentato l'asilo nido è leggermente svantaggiato. Rispetto alla lingua di famiglia risulta che il suo studio porta a migliori competenze in essa, senza nuocere all'italiano: anzi. Emerge quindi il ruolo significativo della lingua "altra" per un'educazione linguistica efficace. L'invito al MIUR è quindi di integrare la propria anagrafe con dati linguistici, così da ridefinire i propri curricula secondo le Linee Guida Comunitarie, individuando procedure e risorse specifiche per le classi multilingui. Con un investimento ridotto, paragonato con il costo attuale dato da retrocessioni, ripetenze e abbandono scolastico, si riuscirebbe a sostenere il successo scolastico, le pari opportunità e il plurilinguismo, con conseguenze positive per i singoli e per l'economia nazionale.
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Angaroni, María Virginia. "I falsi amici nell’apprendimento dell’italiano come lingua straniera." Bachelor's thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11086/14123.

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Abstract:
Trabajo Final de Licenciatura en Lengua y Literatura Italianas
In questo lavoro finale di ricerca linguistica ci proponiamo come oggetto di indagine lo studio dei falsi amici nell‟apprendimento dell'italiano come lingua straniera (LS). Il presente lavoro ha lo scopo di analizzare l‟identificazione dei falsi amici da parte di alunni ispanofoni principianti residenti nella città di Cordoba in Argentina, tenendo in considerazione i meccanismi che adoperano gli studenti e il contributo di tecniche didattiche, per identificare e comprendere le false affinità. Dalla nostra esperienza come insegnanti di lingua italiana notiamo che molti dei nostri alunni - consultati sul motivo per il quale studiano l‟italiano - sostengono che si tratta di una lingua “facile”, “che non presenta difficoltà”, questione che ci ha portato a interrogarci sulla vicinanza tra l‟italiano e lo spagnolo, lingue con un rapporto molto stretto in quanto appartenenti alla medesima famiglia linguistica. Per quanto riguarda il piano lessicale esiste una stretta vicinanza nella scrittura per il gran numero di lessemi uguali o molto simili tra le due lingue (Calvi,1995). È per questo motivo che in presenza di tali somiglianze tra i due sistemi linguistici, per un ispanofono sembra facile imparare l'italiano; tuttavia è proprio questa familiarità che può provocare delle difficoltà allo studente di italiano come LS, dato che spesso quest‟ultima risulta ingannevole e può portarlo a commettere errori e di conseguenza ad interpretare erroneamente il testo.
Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Lenguas; Argentina
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