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Dissertations / Theses on the topic 'Linguaggio'

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1

Casamenti, Luca. "Il linguaggio Ceylon." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16788/.

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Abstract:
La tesi si occupa inizialmente di analizzare la piattaforma Java e la sua evoluzione nel tempo attraverso le varie versioni del linguaggio, per passare poi allo studio del linguaggio Ceylon, mostrando nello specifico le caratteristiche principali.
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2

Paternoster, Alfredo. "Linguaggio e visione /." Pisa : ETS, 2001. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb389066124.

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3

Abdul, Wahid Noor Nasser <1984&gt. "Il linguaggio diplomatico." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3276/1/ABDULWAHID_NOORNASSER_tesi.pdf.

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4

Abdul, Wahid Noor Nasser <1984&gt. "Il linguaggio diplomatico." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3276/.

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5

Rossato, Milena <1965&gt. "Il linguaggio umano come relazione. Il divenire del linguaggio nella comunicazione interpersonale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10373.

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Abstract:
Il lavoro di tesi intende indagare un complesso fenomeno dell’esperienza umana straordinariamente avvincente e impegnativo come il linguaggio. Si articola in due parti: la prima dedicata alla ricerca teorica, la seconda, più contenuta, alla descrizione di un’esperienza. Il linguaggio viene presentato in tutte le sue sfaccettature: da una visione più propriamente linguistica alle implicazioni pragmatiche del parlare. L’analisi parte dal linguaggio come comunicazione. Esamina la questione del segno e del linguaggio umano nelle sue diverse connotazioni, dagli studi della linguistica sino allo sviluppo delle riflessioni psicolinguistiche. Cerca inoltre di comprendere cosa significhi comunicare. Prosegue con lo studio del linguaggio come parola e analizza la struttura di un processo comunicativo. Considera i diversi segni della comunicazione verbale e non verbale e il principio della creatività. A conclusione della parte teorica si approfondisce la relazionalità della comunicazione e del linguaggio. Si mette in rilievo come nel parlare le persone confermino o mettano in discussione la loro relazione sociale. La comunicazione nasce e si costruisce nella trama delle relazioni in un duplice senso: le relazioni sono generate e a loro volta generano comunicazione. Tra linguaggio, comunicazione e relazione vi è una sistemica interdipendenza: ciascuno di essi implica e conduce agli altri. Viene infine analizzato perché lo studio del linguaggio non possa limitarsi alla parola, ma richieda una visione più ampia, nella quale si assuma la dimensione comunicativa come luogo costitutivo tanto dell’identità personale, quanto del sistema delle relazioni.
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6

Longo, Alice <1988&gt. "L'autismo e il linguaggio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12232.

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Abstract:
Tesi sperimentale con un ragazzo che presenta diagnosi di autismo la cui area deficitaria è la produzione verbale orale. Si vuole dimostrare che un deficit di produzione non implica anche un deficit di produzione e che la lingua dei segni può essere una metodologia di supporto al deficit in questione.
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7

CICARDO, Santi. "L’IMBUTO E IL MEGAFONO CORPO, VOCE, LINGUAGGIO ATTRAVERSO MERLEAU-PONTY." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/90766.

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Abstract:
Nell’omaggio commosso dedicato all’amico-nemico prematuramente scomparso, Sartre segnalava la forte risonanza che la storia personale di Merleau-Ponty aveva avuto nella scansione della sua filosofia, tanto forte da poterla considerare al limite un’autobiografia2. Il richiamo sartriano appariva tanto più credibile perché, nel delineare il profilo teorico-esistenziale dell’impresa merleau-pontyana, il padre dell’esistenzialismo francese sbozzava un suo personalissimo autoritratto. A corroborare quanto detto ci giunge puntuale il monito che lo stesso Merleau-Ponty affidava alla Premessa della Fenomenologia della Percezione: «[...] il pensatore non pensa mai se non a partire da ciò che è. La riflessione [...] sarà totale solo se realizza, [...] e se riesce a ricollocare le cause [...] in una struttura d’esistenza»3. Esiste, allora, un intreccio profondo tra biografia e filosofia che non è possibile trascurare, pena la rinuncia a una [auto]comprensione, se non completa, quantomeno tentata. È, perciò, sullo sfondo di questa assunzione che intendiamo compiere la prima mossa di questo lavoro allo scopo di manifestarne le questioni, il metodo e per così dire l’atmosfera filosofica che lo innervano. Procediamo con ordine, si diceva delle questioni. Se il vasto campo dei problemi entro cui questa ricerca intende istaurarsi, a volte suo malgrado, potessero condensarsi in una formula, crediamo che la migliore possa essere questa: muoversi sulla soglia dell’incessante sopravanzarsi tra costituente e costituito. Tuttavia, parafrasando Wittgenstein, le formule hanno spesso la consistenza di finti cornicioni che non reggono nulla4. Converrà, quindi, munirsi di pazienza e tentare di descrivere meglio le prese tematiche che s’agiteranno in questo lavoro. L’argomento centrale su cui esso intende aggrumarsi è l’intreccio tra corpo e linguaggio che, ancora, così illustrato non sfugge alla genericità delle espressioni-etichette spalancando, peraltro, uno spazio tematico tanto vasto, che la sola idea di non operare dei tagli prospettici si palesa vana o peggio pretestuosa. Dunque, riformuliamo nuovamente la questione apportandole le dovute cesure che ne circoscrivano l’ambito teorico. Parliamo di cesure al plurale perché sul nostro leitmotiv faremo reagire simultaneamente due diverse incisioni. La prima. guarderemo all’intreccio corpo-linguaggio dall’angolatura che sulla questione ha assunto Merleau-Ponty. La seconda: individueremo nello spazio tra di questa polarizzazione una nozione, quella di voce, che come avremo modo di mostrare si configura come il gorgo dinamico in cui sempre di nuovo si rinnova l’aggancio e sopravanzo dialettico cui accennavamo. Ma vediamo in dettaglio come ci prefiguriamo quest’intervento cercando di localizzare ulteriormente il campo d’azione per sgombrarlo da inutili fraintendimenti. È fuor di dubbio, invero, che trattare integralmente lo svolgimento della riflessione merleau-pontyana richiederebbe l’intero spazio concesso a una tesi di ricerca. Troppi gli aggregati storici-filosofici che la alimentano, troppi gli obiettivi teorici che la qualificano, troppi i paradigmi interdisciplinari che vi convergono, troppi persino i punti nevralgici su cui a più riprese il filosofo francese è spesso ritornato in direzione ostinata e contraria. Se a questo si aggiunge l’eclettismo e la frammentarietà5 che caratterizzano il suo pensiero più maturo, s’intuisce facilmente come nella scelta che qui si è perseguita si sia dovuto adoperare il bisturi. Non ingaggeremo, dunque, se non quando necessario e sovente relegandola in nota, alcuna disputa esegetica, né alimenteremo la già corposa bibliografia merleau-pontyana, in quanto la scommessa che ci apprestiamo a giocare non insiste su Merleau-Ponty ma con Merleau-Ponty.Si comprenderà, allora, come il tema di questo lavoro non intenda illuminare la riflessione del filosofo francese ma farsi illuminare da questa, come lo scopo qui agognato non sia quello di tagliuzzare e discutere schegge del suo pensiero, quanto piuttosto impossessarsi e dirigere altrove alcune sue linee di forza. Perciò, anche quando ci soffermeremo, come nel I capitolo, sui motivi ispiratori o su alcuni rapporti che attraversano la speculazione merleau-pontyana, la posta in gioco non sarà rappresentata da improbabili nuove acquisizioni interpretative ma dallo schiarimento delle ragioni e degli abbrivi argomentativi. Limitandoci a un esempio. Quando schizzeremo un ritratto filosofico di Merleau-Ponty e la sua polemica contro Cartesio e le filosofie empiriste, o la sua posizione nel campo della fenomenologia tra i due contendenti più celebri Husserl e Heidegger, lo scopo non sarà di discuterne la validità storico-teorica, bensì di evidenziarne i più ampi bersagli che la proiettano prepotentemente nel dibattito filosofico-scientifico odierno. Detto meglio: alla cartesiana dicotomia tra res cogitans e res extensa, che tutt’oggi si sgrava di nefaste conseguenze, Merleau-Ponty oppone una proposta che reinstalla la filosofia sulla soglia mobile di compimento che anticipa qualsiasi riflessione, in quel mondo-della-vita in cui l’intreccio tra storia e natura, tra soggetto e oggetto, tra anima6 e corpo è sempre già dato e sempre da compiersi. In definitiva, volendo sagomare meglio il nostro approssimarci al tessuto merleau-pontyano, diremo che in esso ci riconosciamo per la tensione di fondo che spinge o meglio retrocede la filosofia all’esistenza; di esso assumeremo alcune nozioni teoriche (carne, reversibilità, parola parlante/parola parlata, ecc.) in grazia delle quali svolgeremo il nostro discorso; con esso articoleremo tutti quei confronti e quegli innesti che ci consentiranno un qualsivoglia avanzamento nella ricerca per poi, alfine, da esso dipanare tutti i fili che aggrovigliano quell’interrogazione la cui stoffa coincide colla propria carne. Fin qui il primo dei due tagli prospettici. Vediamo l’altro, per introdurre il quale utilizzerò un frammento tratto dal racconto Un re in ascolto di Italo Calvino: «Quella voce viene certamente da una persona, unica, irripetibile come ogni persona, però una voce non è una persona, è qualcosa di sospeso nell’aria, staccato dalla solidità delle cose. Anche la voce è unica e irripetibile, ma forse in un altro modo da quello della persona: potrebbero, voce e persona non assomigliarsi. Oppure assomigliarsi in un modo segreto, che non si vede a prima vista: la voce potrebbe essere l’equivalente di quanto la persona ha di più nascosto e di più vero. [...] la vibrazione di una gola di carne. Una voce significa questo: c’è una persona viva, gola, torace, sentimenti, che spinge nell’aria questa voce diversa da tutte le altre voci. Una voce mette in gioco l’ugola, la saliva, l’infanzia, la patina della vita vissuta, le intenzioni della mente, il piacere di dare una propria forma alle onde sonore. Ciò che ti attira è il piacere che questa voce mette nell’esistere: nell’esistere come voce [...]»7 Non vogliamo per il momento soffermarci su un’interpretazione filosofica del brano, essa maturerà come leit motiv lungo tutto il terzo capitolo, piuttosto ci concentreremo sulle immediate sporgenze che esso ci offre per dettagliare il secondo dei nostri tagli prospettici: la voce. Nel passo citato Calvino descrive acutamente la voce come qualcosa di “sospeso nell’aria” e “staccato dalla solidità delle cose” e contemporaneamente come “la vibrazione di una gola di carne”. Essa ha dunque un’ambiguità d’aspetto: volatile e impalpabile è al contempo carnale, viscerale, colma d’intenzioni e pulsioni. È singolare e potenza differenziale, unica, propria, irripetibile; ma ancora, al contempo, ha sempre il piacere di esistere, di direzionarsi, di dislocarsi in un altro che è attirato da questo piacere. La voce, dunque, annuncia il corpo unico che la produce ma è pronta a scomparire, ad obliarsi lasciando alla sua eco “la patina della vita vissuta”. In essa si realizza un duplice movimento, mai concluso, che sposta e concentra reversibilmente me e l’altro; essa viene da un corpo vivo ma l’oltrepassa e lo tra-duce nell’evento del linguaggio. In altri termini, la voce “è pura esigenza […] aspira a riattualizzarsi incessantemente nel flusso linguistico che essa manifesta e a cui permette di vivere parassitariamente”8. Questi stessi luoghi, crediamo, abbia lambito Merleau-Ponty quando a più riprese nel corso della sua riflessione ha fatto cenno al “senso emozionale della parola”, alla “gesticolazione fonetica”, all’“espressione primordiale” o al “senso langagier”; e benché la voce non sarà mai, o molto raramente, un tema specifico del suo pensiero, sarà qui considerata come l’adombramento, l’implicito, il non detto del filosofo. Certo sarà compito di chi scrive mostrare come essa rappresenti il varco tra corpo e linguaggio, ma la via è tracciata, basta seguirla. Ma ricominciamo ancora una volta da capo articolando, questa volta in bell’ordine, il nostro tema di fondo di modo che almeno alla vista si faccia più luminoso ciò che al pensiero rimane per il momento opaco. C’è “una potenza generale di formulazione motoria”9 che scorre nel mio corpo, che lo spinge verso il mondo e glielo lascia abitare così come esso gli si offre. Questa potenza si polarizza nella percezione. Io vedo, tocco, odo che c’è qualcosa, perché esso si lascia vedere, toccare e udire. Percepisco ciò che vivo per adombramenti perché per adombramenti mi si manifesta. Alcuni profili mi si danno nella piena luce, altri mi si sottraggono e fanno casa nell’umbratile; alcuni dettagli vengono in primo piano quando tutto il resto s’adagia nello sfondo. Posso girarmi, spostami, abbassarmi; posso guardare, toccare, ascoltare o fare le tre cose insieme. In una parola, posso esplorare ciò che mi si manifesta e distribuire nel chiaro ciò che prima s’allungava nell’ombra o portare in primo piano lo sfondo che lo circuiva, ma senza questa dialettica di svelamento/nascondimento di vicinanza/lontananza la mia percezione non sarebbe possibile, poiché tutto si confonderebbe sul medesimo piano. C’è poi una volontà di descrivere, di interrogare, di giudicare questo qualcosa che io ho da sempre alla portata dei miei sensi, questo è ciò che compie il linguaggio. C’è un senso diffuso prima della parola, un’intesa tacita, “sacramentale”, come dirà suggestivamente Merleau-Ponty, tra me e il mondo e c’è un senso articolato, una ripresa che delimita il campo d’azione e pulsionale del mio contatto spontaneo col mondo, trasformando ogni vissuto in vissuto-parlato:Proprio questo lógos universale declinato innanzitutto come phoné, costituirà il varco che tenteremo di esplorare, descrivendo l’ambigua dialettica che dal silenzio corporeo fa emergere i giochi linguistici regolati per poi di colpo, nel prorompere del grido, del riso o del pianto inabissarli ancora nel residuo carnale che eccede ogni codifica
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8

Sabbatini, Stefano Marinucci Marcello. "I forestierismi nel linguaggio musicale /." Trieste : Scuola superiore di lingue moderne per interpreti e traduttori, 1995. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb36960456q.

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9

Miletti, Lorenzo. "Linguaggio e metalinguaggio in Erodoto /." Pisa : Serra, 2008. http://opac.nebis.ch/cgi-bin/showAbstract.pl?u20=9788862271301.

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10

di, Benedetto Simone. "Html 5 - evoluzione del linguaggio." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6188/.

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11

Marmocchi, Matteo. "Jolie - un linguaggio Service Oriented." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6558/.

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Abstract:
Nella tesi vengono descritte le caratteristiche principali del linguaggio di programmazione service-oriented Jolie, analizzandone ampiamente la sintassi e proponendo esempi di utilizzo degli operatori e dei costrutti. Viene fatta una panoramica di SOC, SOA, Web Services, Cloud Computing, Orchestrazione, Coreografia, Deployment e Behaviour, gli ultimi due analizzati in diversi capitoli. La tesi si conclude con un esempio di conversione di servizi WSDL in Jolie, producendo un esempio di utilizzo del Web Service convertito. Nel documento vengono accennati i progressi storici del linguaggio ed i loro sviluppatori, nonché le API fornite dal linguaggio.
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12

Korreshi, Jonida. "Italianismi nel linguaggio politico albanese." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8887/.

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Abstract:
Con il presente lavoro si è svolta una ricerca sugli italianismi nella lingua albanese, più precisamente nel linguaggio politico. Una volta individuati gli italianismi all'interno di interviste, si è proceduto alla redazione di un glossario.
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13

Nobile, Mauro. "Felicità e linguaggio di Aristotele." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 1996. http://hdl.handle.net/10579/579.

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14

Zanin, Giorgia <1989&gt. "Martin Heidegger: linguaggio, poesia, silenzio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4809.

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Abstract:
Il rapporto tra essere e linguaggio rappresenta la via sulla quale si snoda il pensiero di Martin Heidegger. Tale rapporto è analizzato fin da Essere e Tempo: se inizialmente sembra rimanere nell’ambito dell’analitica esistenziale, si impone poi all’attenzione dell’autore, secondo le indicazioni della Lettera sull’Umanismo, alla fine della seconda sezione, proprio laddove l’opera è rimasta incompiuta. Il cammino di Heidegger non affronta a questo punto una brusca Kehre, bensì si dispiega in un continuo andenken, un pensare ancora il linguaggio originario, quel linguaggio che solo può parlare dell’essere come evento, del suo darsi; quel linguaggio puro che è la poesia. Attraverso Sentieri interrotti, la conferenza su Holderlin e l'essenza della poesia e Differenza e Identità, le riflessioni di Heidegger convergono sull'opera In cammino verso il linguaggio, nella quale l'autore rende esplicito il rapporto tra Denken e Dichtung, tra pensiero e poesia, e staglia tale rapporto sull'orizzonte del quieto silenzio. Quest'ultimo, grazie a Il principio di ragione, può emergere come l'Ab-grund che solo dà fondamento, come la Stille che sola può rendere possibile ogni discorso e ogni rapporto.
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15

Scialpi, Davide Nicolo' <1997&gt. "Linguaggio inclusivo. Una prospettiva antropologica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21149.

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Abstract:
Il presente saggio tratta il tema del linguaggio inclusivo dal punto di vista del genere (gender-fair language o GFL). Nel primo capitolo viene esaminata la letteratura scientifica dedicata al rapporto tra genere, lingua e società, facendo riferimento ad ambiti di studio quali la linguistica generale, la sociolinguistica e la critica femminista. Nel secondo capitolo è esplorata la classica questione etnolinguistica del rapporto tra lingua, cultura e pensiero. Particolare attenzione è riservata all’ipotesi Sapir-Whorf (o ipotesi della relatività linguistica). Più specificamente, si tenta di comprendere se l'espressione morfologica del genere grammaticale strutturato semanticamente sulle categorie di "maschile" e "femminile" nella lingua italiana possa avere un “effetto whorfiano”, e cioè si tenta di comprendere se essa possa influenzare il modo in cui sono concepite le relazioni di genere. Nel terzo capitolo sono descritte le varie strategie utilizzate per aggirare il binarismo di genere nella lingua italiana. L’analisi di tali strategie è sostanziata da rilevazioni etnografiche condotte in ambienti politici a sfondo transfemminista nel veneziano. L’analisi dei dati raccolti è imperniata sul concetto di performatività formulato da Judith Butler.
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MANTOVANI, Guendalina. "OGGETTI, AZIONI, LINGUAGGIO: CORRELATI NEUROFISIOLOGICI." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389288.

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Abstract:
Language can be loosely defined as the ability to associate sounds and meanings through grammar rules. The problem of its origin, the definition of its characteristics and its social and philosophical implications are a constant factor crossing the disciplines and fields of research which are very distant with each other, ranging from religion to linguistics, from anthropology to archeology, from psychology to neuroscience. More recently, two subjects of particular interest for this work have taken a great interest in the origin of language: prehistoric archeology and neuroscience, which have merged in what Renfrew (2008) defines "neuroarcheology". The approach taken in this work aims to integrate the data derived from the ancient technical behavior with the data of neurophysiology to support the motor theory about the origin of language, according to the intuition of Liberman (1985, 1991, 2000) who identifies the last constituents of speech not in the sounds, but in the articulatory gestures evolved exclusively in the service of language. The study is based on the assumption that language production and lithics assemblages possess a common neural substrate, to be found in the involvement of the motor system in cognitive processes (Fadiga, Craighero 2006; Fadiga, Craighero 2007; Rizzolatti, Arbib 1998). As shown by recent data, Broca's area (area which is located at the foot of the third frontal convolution of the left hemisphere, corresponding to the Broadmann areas 44 and 45 ), in addition to its traditional functions (linguistic production, activation during listening), seems also involved in motor tasks such as the execution of actions and the observation of similar actions performed by others (Arbib 2000; Buccino 2005). Broca's area, in fact, is involved in the production and observation of manual and orofacial gestures. These data allowed to hypothesize that this area may represent a central hub for the connection between language, movement and sensory-motor processes (Fadiga, Craighero 2006). The immediacy with which we understand the actions of others has suggested the existence of a mechanism of direct and immediate understanding where the actions performed by others are directly represented in the observer's motor system, which contains, therefore, a motor copy of the actions observed by allowing a better understanding, prior to any process of cognitive elaboration. The mechanism underlying the ability to understand others is represented by the "mirror neurons" (Rizzolatti et al. 1996). Human language may be regarded, therefore, as the evolutionary refinement of an implicit communication system based on finalist representations of actions of hand and mouth, as the precursor of Broca's area was equipped, before the emergence of language, with a system of gesture recognition through the organization and interpretation of motor sequences in terms of goals for the actions (Rizzolatti, Arbib 1998). It can be assumed, therefore, that our ancestors were endowed with a brain region in which objectives and programs were represented in a syntactic way (Fadiga, Craighero 2007). The activation of the Broca's area to the observations of the actions could therefore constitute the neurobiological connection to the motor origin of the well-contructed speech and, functionally speaking, the tool-making the intermediate step between the representation of actions and the verbal communication (Fadiga et al. 2007; Peeters et al. 2009). To support what is outlined in these theoretical premises, experimental data will be shown in order to study the cortical representation during the observation of tools (that is of tools easy to grasp with a functional purpose) by detecting cortical excitability.
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17

ALLAIS, CATERINA. "Il linguaggio dei blogs artistici." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10795.

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Abstract:
In questo studio si analizza il linguaggio utilizzato nei blog che si occupano di storia dell'arte, genere diffuso online, tramite un corpus di 54 blogs pubblicati nel 2013. Nell'ambito della linguistica dei corpora, l'analisi permette di ridefinire le tradizionali categorie utilizzate per descrivere i blog, fornisce una descrizione tipologica dei post e dei commenti tramite l'utilizzo di un apposito software, oltre a descrivere il livello di specializzazione del linguaggio. Vengono infine riportati esempi di creatività linguistica in questo genere digitale.
This study analyses the language of “art blogs”, i.e. blogs dealing with art, through a specialised corpus of fifty-four blogs published during 2013. Both posts and comments are included in the present investigation into the linguistic character of art blogs. The methodological choices reflect the need for a multifaceted analysis which covers different aspects, from text typology to linguistic creativity and popularisation. A review of the relevant literature on blogs brings to light the need for a specific characterisation of art blogs, since they tend to have a blended style, which cannot be ascribed to the traditional categories of personal and thematic blogging. The distinctive features of posts and comments are then investigated through a multidimensional analysis which reveals that posts and comments are two different text types. Successively, the corpus is compared to a specialised corpus of art announcements, within the field of popularised and specialised discourse. Finally, several examples of linguistic creativity are explored and presented, thus showing that traditional descriptive paradigms are unsuited to analyse the outcomes of art bloggers.
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ALLAIS, CATERINA. "Il linguaggio dei blogs artistici." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10795.

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Abstract:
In questo studio si analizza il linguaggio utilizzato nei blog che si occupano di storia dell'arte, genere diffuso online, tramite un corpus di 54 blogs pubblicati nel 2013. Nell'ambito della linguistica dei corpora, l'analisi permette di ridefinire le tradizionali categorie utilizzate per descrivere i blog, fornisce una descrizione tipologica dei post e dei commenti tramite l'utilizzo di un apposito software, oltre a descrivere il livello di specializzazione del linguaggio. Vengono infine riportati esempi di creatività linguistica in questo genere digitale.
This study analyses the language of “art blogs”, i.e. blogs dealing with art, through a specialised corpus of fifty-four blogs published during 2013. Both posts and comments are included in the present investigation into the linguistic character of art blogs. The methodological choices reflect the need for a multifaceted analysis which covers different aspects, from text typology to linguistic creativity and popularisation. A review of the relevant literature on blogs brings to light the need for a specific characterisation of art blogs, since they tend to have a blended style, which cannot be ascribed to the traditional categories of personal and thematic blogging. The distinctive features of posts and comments are then investigated through a multidimensional analysis which reveals that posts and comments are two different text types. Successively, the corpus is compared to a specialised corpus of art announcements, within the field of popularised and specialised discourse. Finally, several examples of linguistic creativity are explored and presented, thus showing that traditional descriptive paradigms are unsuited to analyse the outcomes of art bloggers.
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Paladini, Enrico. "Storia ed influenza del linguaggio C." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Al giorno d’oggi quasi tutti i programmatori conoscono o hanno sentito parlare almeno una volta del linguaggio di programmazione C. Dall’altra parte però quasi nessuno è a conoscenza di quali esigenze e quali fattori portarono alla nascita e allo sviluppo di questo linguaggio così come lo conosciamo. L’obiettivo dell’elaborato di tesi è quello di fornire una visione generale del linguaggio C. L’elaborato può essere diviso in due parti. La prima tratta della storia e l’evoluzione del C fino ai giorni nostri: inizialmente viene discussa la storia del linguaggio, dalla creazione allo sviluppo, successivamente, viene fornita una descrizione dell’evoluzione del C, elencando alcune modifiche grazie alla consultazione degli standard emanati. La seconda parte dell’elaborato descrive gli aspetti moderni del C. Viene fornita una descrizione che tratta di come questo linguaggio abbia influenzato molti linguaggi utilizzati tutt’ora per la creazione di applicazioni. Successivamente viene discussa la popolarità del C, analizzando le metodologie di ricerca degli indici TIOBE e IEEE Spectrum e di come esso sia ancora così popolare dopo quasi quarant’anni dalla sua nascita. Infine, nell’ultima parte dell’elaborato viene fornito un elenco di alcune applicazioni sviluppate col linguaggio C o con linguaggi direttamente influenzati da questo.
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Marin, Caterina. "Gli anglicismi nel linguaggio giuridico italiano." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23592/.

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Abstract:
L'elaborato analizza il fenomeno linguistico degli anglicismi nel linguaggio giuridico italiano: dapprima presentando il dibattito intorno alla loro diffusione e, in seguito, svolgendo un'analisi pratica di alcuni anglicismi selezionati per mostrarne l'effettiva diffusione in questo linguaggio settoriale.
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Zucca, Diego <1976&gt. "Essere, linguaggio, discorso: Aristotele filosofo dell'ordinario." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2005. http://hdl.handle.net/10579/261.

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Gaiatto, Chiara <1982&gt. "IL LINGUAGGIO IN MANZONI E ROSMINI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1780.

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23

Viel, Gloria <1988&gt. "Mito e linguaggio. Viaggio nella cultura." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4943.

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Abstract:
L'eroe in noi. Si pensa infine che dei ed eroi, ieri come oggi, siano modelli in cui identificarsi: gli dei come incarnazioni di valori o abilità, gli eroi proiezioni delle (contraddittorie) aspirazioni umane a questi. Ecco perché il mito antico narra di Atena e Achille, quello contemporaneo di Comunismo e Steve Jobs. Certo l'Olimpo di oggi è molto più eterogeneo di quello di allora: soldi, successo, perfezione estetica, e potere personale vengono rappresentati da stelle e stelline della musica, del cinema, della televisione, dello sport e della politica; in effetti dopo la morte di Dio e degli altri Immortali5 anche i criteri di selezione si sono fatti più elastici. Chi rifiuta il paragone tra l'eroe antico e il super-eroe moderno argomenta le sue ragioni spiegando che uno è un quasi-immortale e l'altro no, che uno appartiene ad una dimensione sovrumana, dunque divina o semi divina, l'altro al massimo ad una dimensione extra-umana frutto di un “incidente”, come è capitato a Spiderman e Hulk, o di una interazione con altri mondi, parlando di Thor e Superman, o del raggiungimento di una tale sofisticazione tecnologica (resa possibile da enormi ricchezze) da trasformare l'uomo in “automa sentimentale”, nel caso di Batman e IronMan. In sostanza accusa i moderni super-eroi di non inserirsi in un orizzonte cosmogonico che dia ragione delle origini dell'universo attraverso un linguaggio poetico- mitologico. Egli vivrebbe in universo già compiuto, che non può essere modificato. Non solo: l'età mitica, l'età dell'oro, si colloca in un tempo inaccessibile ai mortali se non attraverso il racconto epico. L'identità e la cultura di un popolo sono de-storicizzati, posti in un luogo inaccessibile alla cultura umana ma allo stesso tempo oggetto razionante imprescindibile, ente pensabile del mondo e dell'universo. Un passato a-storico, addirittura a- temporale che però funge da garante del senso della storia e del tempo in cui ogni nostra azione si compie e produce significati. Il moderno super-eroe, al contrario, si trova qui e ora. È un uomo d'oggi. Di più: ognuno di noi potrebbe esserlo.
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Chiarion, Stefano <1990&gt. "La Metafora tra linguaggio e scienza." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14327.

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Abstract:
La tesi si propone di analizzare il ruolo della metafora e dell'analogia nell'ambito scientifico. Si vedrà, anche grazie grazie al pensiero di importanti studiosi quali Max Black, Mary Hesse, Richard Boyd e Donald Schon, come metafore e analogie svolgano un ruolo di rilevo all'interno delle teorie scientifiche e come possano essere in grado di incrementare la conoscenza ed essere teoreticamente predittive.
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Spichko, Liliya. "Il linguaggio medico dei foglietti illustrativi: strategie linguistiche e comunicative in italiano e in inglese." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20354/.

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Abstract:
Nel presente elaborato si analizza la lingua impiegata nei foglietti illustrativi in italiano e in inglese, con lo scopo di mettere in relazione la complessità intrinseca nel linguaggio specialistico della medicina, con le esigenze di chiarezza e comprensibilità che si riscontrano in questi documenti medici destinati a un pubblico eterogeneo. Il primo capitolo è dedicato in parte ai linguaggi specialistici con l’intenzione di delinearne le caratteristiche, che verranno applicate successivamente al linguaggio medico nell’analisi approfondita dei suoi aspetti lessicali, morfosintattici e testuali. Si procederà poi, nel secondo capitolo, ad indagare la natura del foglietto illustrativo, di cui verranno illustrate le caratteristiche, in linea con quelle del linguaggio medico, e in base alla sua strutturazione si procederà ad operare una suddivisione per tipologie di vari foglietti illustrativi. Infine, nel terzo capitolo, si prenderanno in analisi alcuni foglietti illustrativi di uno stesso farmaco in italiano e in inglese, si confronteranno i loro aspetti lessicali, morfosintattici e testuali e si verificherà il grado di coinvolgimento del destinatario. Inoltre, si parlerà inevitabilmente di leggibilità dei foglietti illustrativi presi in esame e si osserveranno le capacità di comprensione di un foglietto illustrativo da parte di un gruppo di intervistati.
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Pontarollo, Mattia <1981&gt. "Wittgenstein su critica del linguaggio e forme di vita." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1196.

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Abstract:
La tesi si occupa di mostrare il ruolo della nozione di forma di vita nella filosofia di Wittgenstein, intesa come critica del linguaggio. Se ne cercano gli “antecedenti teorici” nel Tractatus logico- philosophicus, il cui “senso etico” viene interpretato alla luce degli effetti performativi che l’opera si propone di ottenere. Nel secondo capitolo, si mostra come la forma di vita operi negli scritti del secondo Wittgenstein (Philosophische Untersuchungen, Bemerkungen über der Philosophie der Psychologie, Letzen Schriften, Über Gewißheit), quando è lo sfondo che permette la comprensione del linguaggio—“comprensione primaria”—e quando passa in primo piano in alcuni giochi “rari” (vedere-come, notare un aspetto), tra i quali rientra anche la prassi filosofica stessa—“comprensione secondaria”. Nel terzo capitolo, si legge il rapporto di Wittgenstein con Freud, mostrando il ruolo della psicoanalisi nella costruzione della sua filosofia e dell’immagine del linguaggio che ci propone.
The thesis is concerned to show the role of the notion of form of life in Wittgenstein’s philosophy, understood as a critique of language. We look for its “theoretical antecedents” in the Tractatus Logico-Philosophicus, whose “ethical sense” is interpreted in the light of the performative effects that the work aims to achieve. In the second chapter, we show how the form of life operates in late Wittgenstein’s writings (Philosophische Untersuchungen, Bemerkungen über der Philosophie der Psychologie, Letzen Schriften, Über Gewissheit), when it’s the background that allows the understanding of language—“primary understanding”—and when it comes to the fore in some “rare” games (seeing-as, noting an aspect), which include the philosophical praxis itself—“secondary understanding”. In the third chapter, we read the theoretical relationship between Wittgenstein and Freud, showing the role of psychoanalysis in the construction of his philosophy and view of language.
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Resca, Valentina. "Il linguaggio della pubblicità cosmetica in Cina." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12720/.

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Abstract:
Questo elaborato tratta della pubblicità cosmetica in Cina. Vengono presentate le normative a riguardo in Italia e in Cina, le principali tesi circa l'analisi del linguaggio pubblicitario e, infine, viene svolta l'analisi di tre pubblicità cinesi.
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Montironi, Andrea. "linguaggio di programmazione rust e sistemi operativi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
In questo elaborato esponiamo le caratteristiche principali del linguaggio di programmazione Rust e ne mostriamo alcuni casi d'uso. In particolare andreamo ad implementare: 1) una utility per la generazione di numeri pseudo-casuali 2) un'applicativo multithread che calcola il set di Mandelbrot e ne salva una immagine 3) una utility per la stampa dell'albero dei processi di Redox (un sistema operativo scritto in Rust)
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Thomas, Efeoghene. "Modellazione del linguaggio jolie nella piattaforma whole." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3147/.

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Pesare, Daniele. "Musitique: Informatica ed evoluzione del linguaggio musicale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6220/.

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Dusi, Christian <1976&gt. "Linguaggio e interpretazione tra Davidson e Derrida." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2005. http://hdl.handle.net/10579/839.

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Balestrieri, Francesca <1989&gt. "Regole e linguaggio: Wittgenstein, Kripke, e McDowell." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17584.

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Abstract:
L'obiettivo di questa tesi è quello di tracciare un percorso critico tra le ramificazioni filosofiche del problema del seguire una regola, individuando aspetti ed esiti concernenti il problema del linguaggio e, in particolare, la possibilità di un linguaggio privato. Affronteremo la questione entro la cornice delle analisi filosofiche di tre autori: Wittgenstein, Kripke e McDowell. Prenderemo come punto di partenza le considerazioni su regole e significato nelle «Ricerche filosofiche» di Wittgenstein, soffermandoci sul blocco tematico del cosiddetto "argomento del linguaggio privato". Ci concentreremo poi sulla lettura originale presentata da Kripke in «Wittgenstein, su regole e linguaggio privato»; in particolare vedremo come, per Kripke, l'impossibilità di un linguaggio privato sia un effetto collaterale del tentativo comunitarista di Wittgenstein di salvare il linguaggio dal cosiddetto "paradosso scettico". Infine, articoleremo e discuteremo la posizione di McDowell in «Wittgenstein on following a rule» - fortemente critica rispetto ad alcuni aspetti dell'impostazione e dell'interpretazione kripkeana - che declina la relazione tra regole, linguaggio e comunità sul modello di una sorta di "platonismo naturalizzato".
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Scattolon, Elia <1999&gt. "Forme di vaghezza nel linguaggio della sessualità." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20004.

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Abstract:
La tesi esplora il fenomeno dell’indeterminatezza linguistica nel campo semantico della sessualità. Per parlare di questo argomento, si ricorre spesso, e talvolta sistematicamente, a dispositivi linguistici quali ambiguità, genericità, diversioni, metafore, elisioni e reticenze. Si cercherà di dimostrare che questo fenomeno non è limitato solo all’uso di certe espressioni: c’è un’indeterminatezza del linguaggio della sessualità che è radicata nella sua semantica, che è ineliminabile anche dopo aver fissato il contesto, i riferimenti, le intenzioni. Vengono presentati degli esempi dal linguaggio ordinario, da quello poetico e letterario e da quello scientifico. Si procede in seguito ad analizzare il fenomeno alla luce delle teorie di Grice e di Austin, e a ipotizzarne delle cause biologiche, culturali, sociali. Infine, vengono presentati alcuni esempi reali di sfruttamento di questo fenomeno.
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CICCHINI, ELENIO MICHELE. "Vita mimica. Etica e linguaggio dei mimi." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2018. http://hdl.handle.net/11584/255938.

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Abstract:
A good number of sources inform us that the literary form of the Platonic dialogues could descend from the so-called “Mimes” of Sophron. According to Diogenes Laertius, Plato would have taken from the Syracusan poet the ways of portraying dialogical characters (ethopioiein). However, the relationship between mime and philosophy seems not to be confined to the Platonic poetics. It becomes explicit from Seneca, which understands human beings as a performance of a mime (mimus vitae). The life is a mime, and the mime allows life to take her natural course.  In recent times, Gilles Deleuze and Giorgio Agamben have suggested that a mime retain the paradigm of a new ethical and political theory whose elaboration would be the task of coming generations. Nevertheless, a philosophical treatise on the mime still remains unwritten. Our study aims to discuss the hypothesis that philosophy, in this hitherto neglected relationship with the mime, has preserved the possibility to jointly thinking ethical and ontological traits. What is a mime, and what kind of ethics does it retain?
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SQUARCIONE, MARIA. "Il linguaggio politico italiano: verso la Terza Repubblica e oltre: contributi per una storia del linguaggio politico nell’Italia del 2000." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1096.

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Abstract:
La ratio che anima questo studio riguarda il tentativo di tratteggiare la fisionomia del linguaggio politico italiano di questo inizio Millennio, sotto il profilo storico e metodologico. In particolare, si è sottolineato come il linguaggio politico sia uno dei luoghi privilegiati dove la semiosi della lingua si manifesta, come spazio autonomo tra un conoscere e un agire insieme, in virtù della sua prospettiva retorica. Questa rappresenta non una tecnica, bensì un punto di vista in grado di soddisfare sia una funzione conoscitiva che pragmatica, senza identificarsi completamente né con l’una, né con l’altra, rivelandosi così come l’unica prospettiva metalinguistica idonea a operare un “discorso sul discorso”. L’assunzione della retorica come prospettiva globale sulla cultura autorizza il tentativo di definire una categoria, il discorso politico fondativo, espressa dagli esempi dei Silvio Berlusconi e Walter Veltroni, pronunciati in occasione della presentazione dei due nuovi partiti da loro guidati: Forza Italia e Partito Democratico. L’analisi ha permesso di individuare le peculiarità delle strategie persuasive adottate dai due leaders politici e le loro diverse identità, grazie ad un impianto strutturale riconducibile ad una sorta di narrazione mitica. Infine, la dimensione retorica, nella sua accezione di linguaggio della modernità, consente di ricostruire gli stili espressivi della politica e quindi di proporre una storia del linguaggio politico italiano che, negli ultimi decenni, ha visto l’alternanza di forme dell’oscurità che si sono di volta in volta innestate su stili linguistici opposti: dal “politichese” al “gentese”.
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Paolucci, Cristian. "Deployment automatico di applicazioni specificate in linguaggio ABS." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9497/.

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Abstract:
Da quando è iniziata l'era del Cloud Computing molte cose sono cambiate, ora è possibile ottenere un server in tempo reale e usare strumenti automatizzati per installarvi applicazioni. In questa tesi verrà descritto lo strumento MODDE (Model-Driven Deployment Engine), usato per il deployment automatico, partendo dal linguaggio ABS. ABS è un linguaggio a oggetti che permette di descrivere le classi in una maniera astratta. Ogni componente dichiarato in questo linguaggio ha dei valori e delle dipendenze. Poi si procede alla descrizione del linguaggio di specifica DDLang, col quale vengono espressi tutti i vincoli e le configurazioni finali. In seguito viene spiegata l’architettura di MODDE. Esso usa degli script che integrano i tool Zephyrus e Metis e crea un main ABS dai tre file passati in input, che serve per effettuare l’allocazione delle macchine in un Cloud. Inoltre verranno introdotti i due sotto-strumenti usati da MODDE: Zephyrus e Metis. Il primo si occupa di scegliere quali servizi installare tenendo conto di tutte le loro dipendenze, cercando di ottimizzare il risultato. Il secondo gestisce l’ordine con cui installarli tenendo conto dei loro stati interni e delle dipendenze. Con la collaborazione di questi componenti si ottiene una installazione automatica piuttosto efficace. Infine dopo aver spiegato il funzionamento di MODDE viene spiegato come integrarlo in un servizio web per renderlo disponibile agli utenti. Esso viene installato su un server HTTP Apache all’interno di un container di Docker.
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Maletta, Concenzio. "Il keigo: il linguaggio di rispetto in Giappone." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16014/.

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Abstract:
L'elaborato approfondisce un fenomeno della lingua giapponese noto come keigo, ovvero il linguaggio di rispetto, un sistema complesso che serve a esprimere cortesia ed essenziale per mantenere relazioni sociali armoniose. Il linguaggio onorifico giapponese è infatti fondamentale per capire il rapporto diretto tra lingua e società nel Paese del Sol Levante, poiché una persona, prima di parlare, deve sempre essere conscia del proprio ruolo all'interno della società in relazione al proprio interlocutore. Da questa consapevolezza deriva la scelta di un determinato registro, che dipende dal contesto, dal rapporto che si ha con l'altra persona, dall'età e dal sesso dei parlanti, e che influenza le scelte lessicali, i gesti e l'atteggiamento corporeo. Dopo un'analisi dell'origine e dello sviluppo storico del keigo, vengono presentati i diversi registri al suo interno e gli aspetti sociali che influenzano la scelta di uno stile linguistico. Infine viene fatto un confronto tra il sistema del keigo e il linguaggio di cortesia utilizzato in italiano, inglese e tedesco, con le relative difficoltà traduttive discusse nella parte conclusiva.
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Vicini, Sabrina. "Metafore concettuali: il linguaggio come espressione dell'attività cognitiva." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16060/.

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Abstract:
Il presente elaborato intende illustrare il rapporto che intercorre tra il linguaggio e la mente, ovvero mostra fino a che punto il modo in cui ci esprimiamo è la proiezione superficiale di strutture concettuali più profonde. In particolare, protagoniste di questa riflessione sono le metafore, non più intese come mero orpello stilistico, ma come strumento cognitivo in grado di strutturare i nostri pensieri e addirittura di guidare le nostre azioni. Le metafore governano, quindi, non solo il linguaggio, ma anche l’attività cognitiva e sono definite «concettuali» proprio perché sono la realizzazione linguistica di strutture metaforiche mentali. L’elaborato intende analizzarne la struttura, le funzioni e l’origine, presentando le metafore come frutto dell’esperienza sensoriale e socioculturale dei parlanti. Infine, saranno sottoposte all’analisi alcune delle più diffuse espressioni metaforiche, di cui proporrò una traduzione funzionale tra l’italiano e le mie tre lingue di studio: inglese, tedesco e portoghese.
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Berlingieri, Andrea. "Implementazione del linguaggio dichiarativo in Matita 0.99.x." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19157/.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi verra discussa l'implementazione del linguaggio dichiarativo del dimostratore interattivo di Teoremi Matita nella versione 0.99.x. Il linguagigo dichiarativo è una feature offerta da diversi dimostratori interattivi di teoremi, che permette di condurre la dimostrazione assistita al calcolatore mediante un linguaggio simile al linguaggio naturale. Questa feature ha applicazioni interessanti nell'utilizzo di Matita da parte di personale poco specializzato della dimostrazione assistita, e all'Università di Bologna viene utilizzato per la didattica della Logica Matematica.
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Sammarchi, Andrea. "Il linguaggio Janus concorrente: definizione, compilazione e sperimentazione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19608/.

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Abstract:
In questo progetto vi è lo studio di Janus, un linguaggio di programmazione reversibile. Il progetto consiste nello sviluppo di un compilatore per Janus con un estensione che permetta una programmazione concorrente ed un servizio di message passing. All'interno della tesi è presente un capitolo di background che presenta Janus e gli strumenti utilizzati. In seguito viene presentato il compilatore sviluppato e l'implementazione del meccanismo di concorrenza con il servizio di message passing. Infine viene mostrato come utilizzare il compilatore ed un ultimo capilo di sperimentazione. In quest'ultimo capitolo vengono mostrati alcuni esempi di programmi scritti in linguaggio Janus reversibile e concorrente.
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Lazzari, Edoardo. "Studio e sperimentazione del linguaggio di query GraphQL." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24542/.

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Abstract:
GraphQL è un linguaggio di query per lo sviluppo di API. Nello studio proposto di seguito verrà analizzato tale linguaggio nelle sue parti principali, per poi fare qualche esemplificazione sulla scrittura di resolvers, ovvero funzioni che fanno funzionare il linguaggio GraphQL. In particolare, verranno sviluppati resolvers basati su due database: Mongodb e Neo4j.
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Negrato, Claudio. "Lingua e linguaggio nei dispacci di Gasparo Contarini." Paris 8, 2012. http://www.theses.fr/2012PA084145.

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Abstract:
Cet étude est focalisé sur l'édition critique des dépêches de Gasparo Contarini, orateur de la République de Venise à Rome chez pope Clement VII (1528-1530). Je analyse la langue et le langage politique de Contarini avec une attention particulier aux nouveaux méthodes de communication de la langue diplomatique. Les lettres ont été rassemblées auprès de la Bibliothèque Nationale Marciana de Venise et le Archive d'État de Venise. Ces lettres-là sont très importantes pour les informations historiques et politiques et pour la capacité de Contarini à rendre la voix des protagonistes de la politique romaine de la Renaissance
My research focuses on the writing of a critical edition of Gasparo Contarini's dispatches when he was ambassador of the Republic of Venice in Rome to the pope Clements VII (1528-1530). I analyzed Contarini's political lexicon with a particular attention to the new lexical entries and the communicative strategies used in the diplomatic dispatches. The letters are stored in the Marciana National Library and the National Archive of Venice. These letters are worth to be studied since they both give important historical informations and present Contarini's ability to make a portrait of the most relevant political characters of the Roman Renaissance
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Roncuzzi, Davide. "Debugging reversibile di un frammento del linguaggio C." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22804/.

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Abstract:
Questo elaborato descrive lo sviluppo di un debugger reversibile per un frammento del linguaggio C, mostrando come la funzione di reversibilità migliori l'efficienza della fase di debugging. Particolare enfasi è data alle strutture dati utilizzate sia per il debugger sia per il riconoscimento del linguaggio C. Infine, dopo aver spiegato brevemente la storia dell'applicazione della reversibilità ai debugger, ne viene spiegata nel dettaglio l'implementazione.
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Pascali, Stefano. "Definizione di una grammatica per il linguaggio Jolie." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2372/.

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Salani, Giulia. "Sofija Parnok: il linguaggio poetico della “Saffo russa”." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7186/.

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Abstract:
La poetessa Sofija Jakovlevna Parnok (1885 - 1933) ha attraversato anni che per la Russia sono stati travagliati e intensi, sia dal punto di vista storico che da quello culturale (e quindi letterario): percorrendo i primi decenni del XX secolo, da una parte raccolse tracce di quel periodo nella propria opera, dall’altra vi lasciò un segno indelebile e unico. Pochi sono tuttavia coloro che hanno deciso di ripercorrere il segno lasciato dalla poetessa. In questo elaborato si è voluto riportare alla luce il nome di Sofija Parnok, spesso sconosciuto ai più, attraverso la traduzione di alcune poesie scelte, attraverso la loro analisi e, contemporaneamente, attraverso il racconto della sua vita: la vita della cosiddetta “Saffo russa”.
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Bianchini, Massoni Lorenzo <1981&gt. "Il linguaggio di Cassio Dione: eventi, istituzioni, discorsi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1619/1/BIANCHINI_MASSONI_TESI.pdf.

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Bianchini, Massoni Lorenzo <1981&gt. "Il linguaggio di Cassio Dione: eventi, istituzioni, discorsi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1619/.

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Negrato, Claudio <1982&gt. "Lingua e linguaggio nei dispacci di Gasparo Contarini." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1213.

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Abstract:
Lo scopo di questa ricerca è stato quello di curare l'edizione dei dispacci di Gasparo Contarini, ambasciatore della Repubblica di Venezia a Roma presso Clemente VII (1528-1530). Si è svolto uno studio sul lessico politico dell'oratore veneziano, cogliendo le novità lessicali e comunicative presenti nei suoi dispacci diplomatici. Le lettere sono raccolte presso la Biblioteca Nazionale Marciana e l'Archivio di Stato di Venezia. L'originalità di queste lettere è dovuta alle informazioni storico-politiche contenute e dall'abilità di Contarini di restituire al vivo la voce dei protagonisti della politica Rinascimentale romana.
My research has focused on the writing of a critical edition of Gasparo Contarini's dispatches when he was ambassador of the Republic of Venice in Rome to the pope Clements VII (1528-1530). I analyzed Contarini's political lexicon with a particular attention on the new lexical entries and the communicative strategies used in the diplomatic dispatches. The letters are stored in the Marciana National Library and the National Archive of Venice. These letters are worth to be studied since they both give important historical information and present Contarini's ability to make a portrait of the most relevant political characters of the Roman Renaissance.
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Liccardo, Michele <1986&gt. "Discorsi religiosi e filosofici nel linguaggio degli anime." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1543.

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Leonarduzzi, Claudio <1988&gt. "L’ordinarietà dell’ordinario. Linguaggio, cultura e conoscenza in Wittgenstein." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6280.

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Abstract:
Questo lavoro si configura come uno studio sulle possibilità di una filosofia del linguaggio ordinario a partire da una presentazione dell’opera di Ludwig Wittgenstein, con particolare riferimento alla distinzione di alcuni aspetti antropologici, ricostruiti nella prospettiva di un’analisi dell’esperienza. Il concetto di “ordinario” è esaminato in modo storico-critico, oltre che teoretico, approfondendo le tesi di Stanley Cavell e discutendone effetti e conseguenze per una ridefinizione del ruolo della soggettività nell’analisi logico-linguistica dell’ultima filosofia di Wittgenstein.
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