Academic literature on the topic 'Lingue e Letterature Moderne del Subcontinente Indiano'

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Dissertations / Theses on the topic "Lingue e Letterature Moderne del Subcontinente Indiano"

1

Marchetto, Monia <1969&gt. "La Satasaī di Bihārī Lāla Caube (1595-1663), un’opera del rītikāla in lingua brajabhāṣā : traduzione, note e commento." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/6507.

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Abstract:
La Satasaī di Bihārī Lāla Caube è una raccolta di circa settecento dohā e alcuni sorṭhā, strofe di due versi in rima concluse in se stesse, composta alla corte di Amber nel XVII secolo d.C. Fu accolta fin dagli esordi come un capolavoro della poesia lirica in lingua brajabhāṣā. Per lo stile raffinato, la profusione di figure ornamentali e gli esiti di alta levatura poetica la Satasaī può essere considerata una forma recente di letteratura d’arte dell’India classica, kāvya, e un’opera significativa della corrente letteraria rīti, il cosiddetto ‘manierismo’ indiano. The Satasaī of Bihārī Lāla Caube is an anthology of seven hundred dohās and some sorṭhās, independent stanzas of two rhythmical lines, which was composed at Amber court during the XVII century AD. Since the beginning, it was valued a masterpiece of brajabhāṣā poetry. For the elegant style, the profusion of rhetorical figures and the profound poetic sensitivity the Satasaī can be considered as a piece of Indian classical literature, kāvya, and a significant text of rīti literary tendency, the so-called Indian Mannerism.
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2

Rainolter, Marianna <1994&gt. "Origini e conseguenze moderne e contemporanee della differenziazione tra hindī e urdū." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16858.

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Abstract:
Nel corso del XVIII è iniziato il processo di differenziazione delle lingue hindi e urdu. Ognuna delle due lingue è stata in seguito fatta propria ed è diventata simbolo da un lato della comunità hindu e dall'altra della comunità mussulmana, e sono state al centro dei discorsi sulla lingua nazionale indiana. A seguito della Partition, la hindi è diventata lingua ufficiale dell'Unione Indiana, ma la urdu continua ad essere usata e parlata. La sua situazione in India è complessa, non avendo un giusto spazio nell'educazione pur essendoci molte iniziative per la sua promozione e studio. Il testo vuole analizzare le conseguenze della differenziazione tra hindi e urdu e analizzare i vantaggi che un loro uso contiguo potrebbero portare all'India
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3

Ferro, Giulia <1995&gt. "I tratti della hindī parlata colloquiale: le implicazioni pragmatiche del soggetto postverbale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16826.

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Abstract:
I meccanismi di variabilità linguistica sono uno dei concetti che sono stati maggiormente elaborati dalle diverse discipline linguistiche che si sono sviluppate nell’ultimo secolo. In particolar modo, la sociolinguistica ha cercato di evidenziare quali sono i fattori che rendono possibile il mutamento linguistico attraverso la società, a partire dalla fissazione prestigiosa della varietà standard, per continuare con altri tratti che rendono peculiari i parlati di membri della società. Una di queste dimensioni di variazione è quella diamesica, per la quale è il mezzo utilizzato nella comunicazione a rendere possibile il mutamento. La hindī parlata colloquiale, sulla quale ci si focalizza in questo scritto, è caratterizzata da diversi tratti, soprattutto sintattici, che la rendono diversa soprattutto dalla varietà standard. I motivi per cui avvengono questi mutamenti nell’ordine dei costituenti dell’enunciato sono di natura pragmatica: l’essere umano, infatti, utilizza tutti i mezzi a sua disposizione per poter, con il minor sforzo possibile, veicolare informazioni, le quali sono interpretabili nella loro totalità solamente attraverso la conoscenza del contesto di enunciazione. È questo, quindi, l’obiettivo della pragmatica: scoprire i meccanismi che sottendono alla comprensione di enunciati che, a primo acchito, non sembrano correlati ma che nella vita quotidiana raggiungono il loro scopo. Uno dei meccanismi di economizzazione della lingua attraverso il minor sforzo che la hindī parlata colloquiale mostra è il soggetto postverbale, la cui analisi non implica solamente la pragmatica ma anche la controversa nozione di soggetto.
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4

Vaira, Cecilia <1988&gt. "La diaspora indiana a Savona: introduzione storica e ricerca sul campo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4155.

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Abstract:
La tesi si prefigge di analizzare il fenomeno della migrazione indiana affiancando la ricerca bibliografica a una ricerca sul campo. La volontà è di accompagnare l’elemento teorico alla presentazione di un caso di studio che, nel quadro di una realtà italiana a noi contemporanea, ne possa riprendere ed esemplificare i concetti. La ricerca bibliografica è stata volta a delineare le caratteristiche della “diaspora indiana” in contesto precoloniale, coloniale e postcoloniale a livello globale. Il campo di indagine è andato poi a restringersi focalizzandosi sulla migrazione indiana verso i territori europei e infine su quelli italiani. La ricerca sul campo ha avuto come obiettivo l’analisi della presenza di immigrati di origine indiana nei territori del Comune di Savona. La città di Savona ospita una comunità indiana di circa duecento membri, di fede cristiana e provenienti dallo stato indiano del Kerala, la maggioranza dei quali è in possesso di titoli di studio in campo sanitario ottenuti nel paese di origine. La ricerca si è posta l’obiettivo di inquadrare il contesto territoriale, religioso e culturale di provenienza dei migranti, di delinearne il percorso migratorio e di descriverne le modalità di inserimento sul territorio savonese.
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5

Paradisi, Selika <1987&gt. "La comunicazione interculturale tra aziende italiane e l'India." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2330.

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6

Princivalle, Giulia <1988&gt. "Il baniano secco: conflitti e identità dei musulmani nell’India contemporanea nel romanzo di Manzūr Ehteśām." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4048.

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Abstract:
La tesi prende le mosse dalla traduzione dalla lingua hindī del romanzo Sūkhā bargad (Il baniano secco) dell’autore contemporaneo indiano Manzūr Ehteśām. Attraverso le vicende personali dei protagonisti del romanzo appartenenti a una famiglia della classe media musulmana di Bhopal, l’autore apre una finestra sulla situazione psicologica e sociale della comunità musulmana indiana del post indipendenza, esplorandone i conflitti interiori, la ricerca identitaria e ponendo in evidenza il deterioramento dei rapporti intercomunitari e dei valori secolari professati dalla costituzione indiana. La traduzione del romanzo nella sua interezza è corredata da un commento che si ripropone di analizzare e di mettere in luce le considerazioni relative alla comunità musulmana indiana che emergono dalla narrazione fornendo al lettore una chiave di lettura che gli permetta di interpretare e comprendere appieno i molteplici significati sottesi al testo letterario. Particolare attenzione è stata posta all’analisi della psicologia dei personaggi, del loro rapporto con i membri della classe sociale cui appartengono e con le altre componenti sociali del contesto e in particolare della città di Bhopal ove il romanzo è ambientato. Infine viene sottolineata l’importanza ricoperta all’interno del romanzo dagli eventi storici riguardanti i rapporti tra India e Pakistan, importanza dovuta alle ricadute emotive e sociali che questi hanno sulle vite dei protagonisti, sulla loro definizione di sé e sui rapporti con le persone appartenenti alla comunità indù.
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7

Galiazzo, Lizzy Catherine <1990&gt. "Arthakriyā: la prassi enunciativa nella filosofia di Dharmakīrti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10771.

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Abstract:
La filosofia di Dharmakīrti (540–600; o 600–660 d.C.), insieme con quella del suo predecessore Dignāga (480-540 d.C.), ha svolto un ruolo importante nel contesto delle teorie di logica buddhista nel subcontinente indiano. In particolare, la dottrina della 'transitorietà' di Dharmakīrti risulta cruciale nel suo sistema filosofico in quanto si sofferma su alcuni concetti chiave che, oltre ad essere innovativi rispetto alle tradizioni precedenti, richiedono tuttora uno studio approfondito. Uno di questi è il concetto di arthakriyā, composto sanscrito tradotto e interpretato nella tradizione degli studi con più significati e diverse sfumature: 'azione intenzionale', 'efficienza causale', 'realizzazione di uno scopo', 'operazione efficiente'.1 Si vuole, nella presente dissertazione, delineare un quadro introduttivo per lo studio dell'apparato epistemologico di Dharmakīrti, concentrandosi, in un secondo momento, nell'analisi del concetto di arthakriyā, la sua origine e la sua incidenza nella formulazione del suo pensiero. Si prenderanno in considerazione le opere principali di Dharmakīrti in cui risulti il termine arthakriyā e la sua interpretazione nella letteratura commentariale a lui postuma. Il presente studio vuole soffermarsi, grazie all'analisi del concetto di arthakriyā nel contesto tanto epistemologico quanto linguistico, sul legame indissolubile tra la teoria del linguaggio e una teoria della conoscenza. Ciò sarò reso possibile, otre allo studio di fonti primarie, anche con l'ausilio di studi comparati come le teorie semiotiche e del linguaggio formulate nel contesto della produzione scientifica occidentale. Si cercherà di fornire, in conclusione, un'ipotesi interpretativa sul portato semantico di arthakriyā, su come esso funga da snodo cruciale da cui srotolare, partendo dal segno linguistico, la questione sull'attribuzione del significato e la rappresentazione della realtà.
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8

Gatti, Divya <1992&gt. "Il vuoto fecondo dell'Abbandono." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19092.

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Abstract:
Il seguente lavoro analizza uno dei temi intrinsecamente connessi all’essere umano, ovvero la questione dell’abbandono. Tale questione è molto presente nella letteratura indiana antica e contemporanea e rappresenta uno dei temi emblematici tanto attuali quanto complessi nel contesto del Sud Asia. L’obiettivo di questa tesi è quella di definire le coordinate precise di un abbandono, le fasi che lo caratterizzano e la relazione fra i soggetti coinvolti al fine di tracciare un algoritmo universale e applicabile a qualsiasi caso di abbandono. Per poter creare e sviluppare un simile algoritmo vengono analizzati e guardati con attenzione tre casi specifici di abbandono: la disperazione di Arjuna in campo di battaglia; l’abbandono del tetto paterno da parte di Buddha e infine l’evasione delle donne del Bengala dal tetto coniugale. Su questi tre protagonisti della tesi verrà svolta un’analisi psicologica dei soggetti presi in considerazione. Tali soggetti sono profondamente caratterizzati nell’essere un soggetto attivo e/o passivo dell’azione e/o dell’ideale di abbandono. In ultima analisi l’algoritmo verrà applicato e sperimentato alla mia esperienza personale di bambina, abbandonata dalla famiglia biologica. Lo scopo di tale lavoro è quello di offrire una nuova chiave di lettura della “questione dell’abbandono” che permetta di osservare la questione stessa da nuovi e inusuali punti di vista.
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9

Zolli, Marco <1974&gt. "Gli scritti politici di Svāmī Karpātrī." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/984.

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Abstract:
Il presente lavoro si propone di indagare alcuni degli aspetti della figura e degli scritti politici, di Svāmī Karpātrī. Egli fu figura di massimo rilievo del mondo tradizionale hindū nel periodo a cavallo dell’indipendenza dal dominio britannico. La figura di Karpātrī, nonostante la sua levatura e la sua fama nell’ambiente del sanātana dharma, è curiosamente spesso assimilata proprio a quei movimenti hindū di stampo più o meno fondamentalista che egli stesso condannò duramente durante la propria azione. La nostra ricerca, nel tentativo di analisi di questa importante personalità e della sua opera, ha messo in luce come la competenza linguistica e la possibilità di entrare in diretto contatto con l’ambiente tradizionale, ambiente nel quale Svāmī Karpātrī, pur coinvolto in prima persona politicamente, non smise mai di muoversi e al quale continuò a fare continuo riferimento, siano state la reale conditio sine qua non per un onesto tentativo di comprensione dell’operato del nostro. Tale risorsa si è rivelata fondamentale anche per un’iniziale indagine delle motivazioni che spesso causarono, e causano tuttora, confusione, se non oblio, attorno alla sua figura. L’utilizzo da parte dello Svāmī di una lingua complessa e altamente specialistica e la sua appartenenza ad un élite ci hanno costretto a confrontarci con le dirette fonti di tale lingua e di tale tradizione, portandoci a condurre un’analisi prevalentemente sul campo e portando la nostra riflessione a soffermarsi su una delle principali caratteristiche, se non il cuore vero e proprio della tradizione hindū: la trasmissione orale della conoscenza e il rapporto diretto che lega il maestro al suo discepolo.
This work aims to investigate some aspects of the figure and writings, especially the writings of a political nature, of Svāmī Karpātrī. He was a figure of utmost importance straddling the period of Indian independence. The figure of Svāmī Karpātrī, despite his stature and his fame in the sanātana dharma environment, is curiously often connected to those Hindū fundamentalists that he firmly condemned in his action. Our research is an attempt to analyze and understand this important personality and his work has shown how language competence and the ability to enter into direct and close contact with the traditional setting, the environment in which Svāmī Karpātrī, while involved politically, never stopped moving and to which he continued to make constant reference, were the real sine qua non of an honest attempt to understand his work. This resource was vital for an initial investigation of the motivations that often caused and still cause confusion, if not oblivion, around his figure. The complex and highly specialized language used by Svāmī Karpātrī and his belonging to an elite, have focused us to confront directly the sources of that language and that tradition, bringing us to conduct a field work and bringing our thoughts to linger on one of the main feature, if not the very heart of the Hindū tradition: the oral transmission of knowledge and the direct relationship that binds the teacher to his pupil.
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10

MANGRAVITI, FABIO. "La costruzione dell’immaginario ideologico e politico di Kabir e Tulsidas: il ruolo della critica letteraria e della letteratura hindi dagli anni Cinquanta agli anni Sessanta del XX secolo." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1574474.

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Abstract:
Nello studio sono state analizzate differenti valenze e usi a scopo politico e ideologico della figura di Kabir e Tulsidas, due dei principali esponenti della letteratura hindi della prima età moderna, nel quadro della letteratura hindi degli anni Cinquanta e Sessanta. Per l'approfondimento di tale tema si è deciso di investigare differenti filoni della letteratura hindi: nei primi capitoli dello studio particolare attenzione è stata riservata alla storiografia e alla critica letteraria. Successivamente, dopo aver delineato gli orientamenti ideologici di questi campi, si è inteso stabilire il loro rapporto con differenti ambiti della letteratura hindi. Particolare attenzione è stata riservata alle strategie di appropriazione dell'opera e della figura dei due poeti nella letteratura progressista e nel filone letterario della Nayi kahani (''Nuovo racconto breve''), sviluppatosi a cavallo tra la metà degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta del XX secolo. Sono state dunque delineate le direttrici che legano l'opera di autori come Kamleshvar (1932-2007) e Phanishwar Nath Renu (1921-1977) all'opera di Kabir e Tulsidas. Nella sezione conclusiva particolare attenzione è stato posta alla ricezione dell'immaginario relativo ai due poeti devozionali indiani nella satira contemporanea in lingua hindi, di cui soprattutto Harishankar Parsai (1924-1995) rappresenta una figura di riferimento.
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