Dissertations / Theses on the topic 'Lo straniero'
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CRISCI, ASSUNTA MARIA PAOLA. "Il trattamento penale dello straniero irregolare." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/48269.
Full textBellina, Matteo. "L'immigrato 'nemico'. La detenzione amministrattiva dello straniero." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2650.
Full text1. Con la locuzione “detenzione amministrativa dello straniero” si fa riferimento alla misura prevista dall’art. 14, comma 1, del D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286, Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero (c.d. Legge Turco- Napolitano), così come modificato dalla recente Legge 30 luglio 2002, n. 189, Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo (c.d. Legge Bossi-Fini), ai sensi del quale «quando non è possibile eseguire con immediatezza l’espulsione [dello straniero] mediante accompagnamento alla frontiera ovvero il respingimento, perché occorre procedere al soccorso dello straniero, accertamenti supplementari in ordine alla sua identità o nazionalità, ovvero all'acquisizione di documenti per il viaggio, ovvero per l'indisponibilità di vettore o altro mezzo di trasporto idoneo, il questore dispone che lo straniero sia trattenuto per il tempo strettamente necessario presso il centro di permanenza temporanea e assistenza più vicino, tra quelli individuati o costituiti con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con i Ministri per la solidarietà sociale e del tesoro, del bilancio e della programmazione economica». Si tratta di un istituto dal ‘tasso di gradimento’ estremamente basso. Frettolosamente disciplinato dal legislatore, mai sottoposto ad un vaglio critico profondo da parte della giurisprudenza (in particolare da quella costituzionale), quasi ignorato dalla dottrina. Il discorso, ad onor del vero, non riguarda solo l’istituto de quo, ma è estendibile all’intero diritto dell’immigrazione, una‘provinciale’ del nostro ordinamento, che non ‘fa gola’ ad alcuna categoria di studiosi. Vero è che si tratta di un diritto ‘giovane’, costantemente in fieri (anche per sua natura). Materia ‘liquida’, Difficile da affrontare, perché inadattabile alle categorie consolidate. Manca, in primo luogo, l’aiuto ‘tranquillizzante’ dei dogmi; manca poi una chiara delimitazione ‘di campo’; mancano, infine, nomi esatti, precisi (L’istituto in esame è privo di uno specifico nomen iuris). Nonostante la tendenza degli operatori del diritto a relegare l’istituto nel dimenticatoio, la sua attualità è evidente, precipitato dalla decisività dello stesso sul piano politico e sociale: nella oramai passata legislatura una campagna a favore del superamento della detenzione amministrativa dello straniero era stata avviata e condotta sino ad un punto rilevante. Di riverbero il dibattito politico sui temi dell’immigrazione e sui contenuti di una nuova legge di riforma si era fatto fervente. La campagna elettorale in corso sta dimostrando ancora una volta come il tema dell’immigrazione, in quanto correlato (a dire il vero più nella retorica populistica del politica che nella realtà dei fatti) a quello della sicurezza, giochi un ruolo strategico. 2. Lo studio è diviso in due parti: la prima parte (profili istituzionali e costituzionali) è caratterizzata da un’impostazione tradizionale incentrandosi, principalmente, sul diritto positivo e sui suoi riflessi costituzionali. Nella seconda parte (profili politico-criminali) si è tentato l’inquadramento dell’istituto nei paradigmi (dottrinali) della ‘differenziazione’, vale a dire in quei modelli (talvolta descrittivi, talaltra prescrittivi e normativi) con i quali si da atto dell’esistenza di ‘regimi’ penali speciali, poco garantiti e di spiccato rigore, riservati a determinate categorie di soggetti. Su tutti l’oramai celebre «diritto penale del nemico». Nel caso di specie è l’immigrato, questa la tesi, ad essere percepito e trattato da nemico. Nella prima parte l’istituto viene studiato per quello che ‘è’ (piano onticodescrittivo ), e per quello che ‘dovrebbe essere’ (piano deontico-prescrittivo). Nella seconda parte per ciò che esso ‘svela’ (piano comunicativo). 3. La prima parte si apre necessariamente (come tradizione esige) con una introduzione nella quale si è delimitato l’oggetto dell’indagine e si è altresì cercato di chiarire il significato del bagaglio terminologico utilizzato in tutto lo scritto. Un tanto premesso si è proceduto ad un’analisi sistematica, alla ricerca nella legislazione vigente di istituti che presentino caratteri analoghi od omologhi a quelli dell’istituto de quo. Successivamente si è passati allo studio dell’istituto nella sua dimensione storica, partendo da un inquadramento della disciplina italiana dell’immigrazione nelle sue principali linee evolutive, soffermandosi in particolare sul passaggio da una legislazione frammentaria ad una legislazione organica avvenuto tra il 1998 ed il 2002. Si è andati così, à rebours, alla ricerca dei ‘possibili’ precedenti, in qualche modo dei ‘progenitori’, dell’istituto. Entrando, per così dire, nell’oggetto materiale della riflessione per porlo in una dimensione concreta, in the facts, si è passati ad illustrare la disciplina positiva dell’istituto come contenuta originariamente nel D.Lgs. n. 286 del 1998, come successivamente modificata dalla Legge n. 289 del 2002 e come infine risultante dagli interventi interpretativi e correttivi della giurisprudenza costituzionale. Successivamente si è cercato di dimostrare che, contrariamente alle ‘etichette’ legali, la misura ha una natura sostanzialmente penale, vuoi perchè incide sulla libertà personale del soggetto e vuoi perché crea attorno allo stresso uno stigma. Si è poi esaminato il Centro di Permanenza Temporanea, il luogo in cui la misura trova esecuzione, confrontandolo con la struttura penitenziaria tradizionale e, soprattutto, con quelle che Erving Goffmann chiama istituzioni totali, un tanto al fine di far emergere la sostanziale coincidenza della misura de qua con le ‘tradizionali’ detenzioni carcerarie. Il ‘nucleo forte’, ma anche il più delicato, della ricerca è senz’altro rappresentato dalla riflessione circa la compatibilità dell’istituto con i principi costituzionali. Relativamente a tale momento si è suddivisa la riflessione in due momenti sulla scorta del modello fatto proprio da un illustre Maestro quale Franco Bricola, più di trent’anni or sono, in una celebre relazione avente ad oggetto le misure di prevenzione, forme di tutela ante delictum le quali presentano, in aggiunta, rilevanti analogie con l’istituto qui in esame. Così in un primo momento si è dato per ammesso, in linea di ipotesi e sulla scorta dell’orientamento della Corte Costituzionale, prevalente anche in dottrina, che la detenzione amministrativa in generale e, in particolare, quella forma di detenzione amministrativa rappresentata dal trattenimento dello straniero presso i centri di permanenza temporanea ed accoglienza sia, alla radice, costituzionalmente legittima: si sono così esaminati i singoli profili di attrito con i principi costituzionali della disciplina positiva della misura. In un secondo momento si è affrontato, per così dire, ‘alla radice’, il problema dell’ammissibilità costituzionale di forme di detenzione amministrativa e dei limiti entro i quali, eventualmente, queste possano concretamente trovare residenza nel nostro ordinamento. 4. Dall’analisi costituzionale si è tratto il ‘materiale grezzo’ dal quale è poi mossa la riflessione politico-criminale che connota la seconda parte della ricerca. Il ‘modelli differenziati’ si caratterizzano infatti per un allontanamento (non solo formale, ma anche e soprattutto) sostanziale dai principi costituzionali in tema di reato e di libertà personale. Si è cercato di dar conto dell’esistenza nel sistema penale italiano (ma il discorso potrebbe valere anche per altri ordinamenti occidentali) di un altro diritto penale, caratterizzato dalla presenza di elementi di spiccata eterogeneità rispetto modello garantistailluministico- liberale. Successivamente si è passato in rassegna alcune categorie dottrinali (perlopiù) descrittive (ma, almeno in un caso, anche prescrittive) del modello differenziato: in particolare ci si è soffermati sui c.d. sotto-sistemi penali come elaborati da Luigi Ferrajoli, nonché, in specie, sul già citato diritto penale del nemico, teorizzato da Günter Jakobs. Infine si è allargato il campo d’indagine, prima ai rapporti tra la differenziazione e le teorie della giustizia, muovendo da quei «paradigmi delle ingiustizie» magistralmente descritti da Federico Stella, in uno dei suoi ultimi scritti, poi agli studi criminologici in particolare con un breve excursus nel pensiero di David Garland. Lo studio attorno al diritto penale differenziato ed in particolare alla categoria nemico nell’ordinamento in genere e nel diritto penale in particolare è oggigiorno al centro di un ampio e trasversale dibattito. La letteratura formatasi sul punto ha in più occasioni affermato l’appartenenza della legislazione sull’immigrazione, in particolare di quella penale, a tali modelli differenziati. Ma l’attenzione della dottrina si è solo sporadicamente soffermata sulla detenzione amministrativa, interessata, più spesso, alle fattispecie penali finalizzate al contrasto dell’immigrazione clandestina. Invero la detenzione amministrativa, anche per il suo forte significato simbolico, manifesta, forse ancor più delle norme incriminatrici, la tendenza del nostro ordinamento alla realizzazione di un doppio binario, incentrato sulla dialettica amico/nemico. In conclusione le prospettive de lege ferenda: in questa sede solo si anticipa l’adozione di un punto di vista ‘forte’, che non ammette compromessi laddove sono in gioco libertà fondamentali quali la libertà personale. I ‘diritti di libertà’ sono, per gli ordinamenti non meno che per i filosofi, un valore, non quindi un istituto giuridico. Il rifiuto di ogni approccio ‘debole’, tendente al bilanciamento tra beni ed interessi così disomogenei da non poter trovare posto entrambi su una stessa bilancia, diviene così, la pregiudiziale (ideologica), la petitio principii, delle conclusioni tratte e, in qualche modo, la chiave di lettura dell’intero lavoro.
XX Ciclo
1980
Parise, Maria Elisa. "Lo statuto giuridico dello straniero nell'ordinamento costituzionale italiano." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3427126.
Full textIl presente lavoro si pone l’obiettivo di indagare quale sia la condizione giuridica dello straniero nell’ordinamento italiano, alla luce della Costituzione. La ricerca muove da alcune considerazioni relative alla cittadinanza, cui è dedicato il primo capitolo, allo scopo di evidenziare l’insufficienza della sua ricostruzione solo nei termini della cittadinanza formalmente intesa: a tale nozione si deve affiancare quella di cittadinanza in senso sostanziale, intesa quale status in cui rientrano diritti e doveri. Questi ultimi, e il loro esercizio, sono strettamente correlati al legame con la società e allo svolgimento, all’interno di essa, della propria personalità. Questa prospettiva consente di mettere in discussione l’idea che l’unico modo per affrontare la questione dei diritti degli stranieri sia la contrapposizione «diritti dell’uomo-diritti del cittadino»: si può invece ipotizzare l’esistenza di una pluralità di status, di varia ampiezza, posseduti dai cittadini extracomunitari a seconda del legame con la comunità. La sostenibilità di questa impostazione deve essere valutata, per prima cosa, in base alle norme costituzionali che disciplinano la materia. Pertanto, il secondo capitolo è dedicato allo studio delle norme costituzionali di maggior rilievo in materia di statuto giuridico dello straniero: non solo l’art. 10 Cost., sebbene sia l’unica norma che testualmente vi fa riferimento, ma, soprattutto, gli artt. 2 e 3 Cost.: la loro analisi sarà svolta a partire dai lavori preparatori, e poi attraverso lo studio della giurisprudenza e della dottrina. Quest’ultima, soprattutto quella più recente, ha sostenuto l’opportunità di ricostruire la posizione dello straniero ponendo attenzione ai diritti e doveri che gli spettano e, quindi, in una pluralità di status, differenziabili in ragione dei già evidenziati parametri. L’attenzione si è poi concentrata sulla disciplina positiva in tema di stranieri, per verificare ulteriormente l’ipotesi ricostruttiva adottata: il terzo capitolo è stato dedicato allo studio delle misure di protezione internazionale (rifugio politico e protezione sussidiaria). Il diritto alla protezione internazionale è del tutto peculiare, poiché non può spettare altro che allo straniero, ed inoltre gli status che ne derivano non si fondano – al contrario di quelli che verranno analizzati nel successivo capitolo – su un legame preesistente con la comunità, ma sul possesso dei requisiti previsti per accedere alla protezione internazionale. In particolare, sono stati approfonditi il rapporto tra il diritto di asilo e il rifugio politico, le singole misure di protezione internazionale ed i casi in cui l’Italia sia il paese competente a erogarle, alla luce della disciplina europea. Infine, è stato ricostruito il contenuto dello status di rifugiato politico e avente diritto alla protezione sussidiaria. Lo studio della disciplina positiva continua, nel quarto capitolo, in cui la condizione giuridica dello straniero viene ulteriormente delineata in base alle norme del d. lgs. 286/1998, c.d. Testo Unico sull’immigrazione. In questa sede trova spazio una breve analisi delle questioni connesse alla condizione di reciprocità, seguita dall’approfondimento su alcuni titoli di soggiorno e sugli status ad essi connessi, sia nei presupposti per la loro acquisizione sia nel loro contenuto, senza trascurare un istituto importante come il ricongiungimento familiare che evidenzia come il radicamento di un soggetto nel territorio accresca via via la tutela riconosciutagli, anche in tema di diritto all’unità familiare Infine, si è dato conto di alcune questioni particolarmente rilevanti, in tema di diritto alla salute dei non cittadini, di diritti politici e di doveri costituzionali. Al termine del lavoro, si può confermare la correttezza di riconoscere, accanto alla cittadinanza, altri status che inquadrano il grado di partecipazione di un individuo alla comunità: tale considerazione potrebbe spiegare i suoi effetti anche riguardo alla disciplina della cittadinanza, che, forse, potrebbe essere concessa senza particolari timori a quei soggetti che già si trovino a godere di diritti e doveri in modo equiparabile a coloro che già sono cittadini italiani.
Vettori, Giulia <1987>. "Diventare madri in un Paese straniero: esperienze, significati e strategie." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12001.
Full textBIONDI, Francesca. "I diritti sociali dello straniero tra frammentazione e non discriminazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389358.
Full textORRU', PAOLO. "Razzismo quotidiano: la rappresentazione dello straniero nella stampa italiana (2000-2010)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266401.
Full textTomeo, Tiziana. "La condizione giuridica del minore straniero non accompagnato. Profili di comparazione giuridica." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2013. http://hdl.handle.net/10556/1168.
Full textL'argomento della tesi induce ad un'analisi attenta e particolareggiata sia del tema dell'infanzia che di quello dell'immigrazione, pensati in modo coincidente in capo ad un unico soggetto titolare di diritti e di doveri qual è il minore. Aldilà dei modelli e dei sistemi giuridici all'interno dei quali è stata svolta la ricerca, c'è da sottolineare che sarà arduo addivenire all'individuazione dell'esatto numero dei minori presenti e non solo perché parte del fenomeno appare sommerso e dunque sfugge alla rilevazione statistica ma anche perché non esiste una metodologia o una prassi univocamente accettata quando si parla di accoglienza ei minori. In Germania ad esempio i minori non accompagnati sono arrivati sul finire degli anni Settanta ma solo dal 1982 sono stati registrati ufficialmente come tali; il sistema di registrazione varia da uno stato federale all'altro e molto spesso i minori sono registrati come chiedenti l'asilo. Secondo il National Assessment tedesco elaborato nel 2003 per il Separated Children Europe Programme, i mena rifugiati presenti a quella data in Germania erano compresi tra le 5.000 e le 10.000 unità. I minori si distribuiscono in vari stati ma è soprattutto nelle aree urbane come Berlino, Amburgo, Francoforte e Monaco che si concentrano. Essendo proprio legato al canale dell'asilo, il numero dei minori dopo aver subito un'impennata tra il 1980 ed il 1990, ha cominciato a decrescere in virtù delle restrizioni introdotte proprio in questa materia. Molti dubbi sono stati sollevati in merito alla detenzione del minore in una struttura che ne limiti la libertà, ai lunghi tempi di lavorazione della pratica ed all'assenza di un adeguato sostegno psico-sociale, infatti, in attesa di un responso alla loro pratica di permesso, ai minori è concesso un limitato permesso di residenza. Nel caso in cui ad una prima stima dell'età il minore dimostri di avere un'età superiore ai sedici anni, le autorità di confine possono anche decidere d'inviarlo a un centro di prima accoglienza del Land in cui è arrivato e successivamente smistarlo in uno agli altri Länder; al contrario, se l'età del minore è inferiore egli sarà inviato ai servizi preposti per la gioventu' nel Land d'arrivo che saranno tenuti a prenderlo in affidamento e sono responsabili delle decisioni riguardanti la sistemazione ed il sostegno. L'Ufficio Federale chiede un accertamento dell'età per non ospitare nel centro minori di età superiore ai sedici anni ma comunque ad ognuno viene nominato un tutore ufficiale che ne segua la richiesta d'asilo che normalmente è l'Ufficio Locale per l'Assistenza dei Giovani e la nomina di un tutore da parte del Tribunale per la Famiglia puo' anche richiedere tre mesi. Dopo i sedici anni tuttavia i minori non hanno piu' diritto ad un tutore e devono cercare consiglio e supporto presso avvocati che aiutano i richiedenti asilo. Nei Länder vengono usati differenti metodologie d'identificazione e catalogazione dei minori non accompagnati ed anche in Spagna dove fino a qualche anno fa prevaleva un sistema decentrato di catalogazione, il Nuovo Registro dei minori stranieri in situazione di abbandono pur rappresentando chiaramente il segno di una volontà centralistica di gestione del fenomeno che nonostante tutto non è stato tale da garantire la diffusione comune di una metodologia. In Francia se fino agli anni 90 era utilizzata l'espressione minori stranieri non accompagnati, questa ora è stata sostituita da "minori stranieri isolati" in considerazione dell'inadeguatezza della prima espressione a rendere conto di tutta la situazione nel suo complesso. Il problema si manifesta in tutta la sua complessità quando il Coordinamento dei Rifugiati, che raggruppa le ONG attive nel sostegno ai richiedenti asilo, denuncia la carenza del sistema di accoglienza e rende pubblici dei dati che contrastano con quelli ufficiali e secondo i quali l'afflusso di minori richiedenti asilo sarebbe di 350-400 ogni anno. Il problema dei dati accomuna tutti i sistemi, infatti per intanto essi provengono da tre fonti principali ovvero la PAF (Police de l'Air et des Frontiers) la Directions des Liertès Pubbliques et des Affaires juridiques e l'Office Français de Protection des Rèfugiès et Apatridesle; tali uffici operano secondo criteri diversificati di raccolta e catalogazione dei dati ma che determinano una non corretta coincidenza nei numeri sia a livello istituzionale che con il mondo del volontariato che attesta una sottostima dei dati pubblicati. Da questi dati emerge che in Italia invece l'istituzione del Comitato per i Minori Stranieri con l'art. 33 del Testo Unico 286/98 documentano una positività di risultati atteso che l'istituzione di un organo interministeriale che a livello nazionale si occupi della tutela dei minori stranieri non accompagnati operando con il sol fine di tutelarne i diritti in conformità alle convenzioni internazionali, lo fanno assurgere a esempio davvero particolare nel panorama comunitario. Certamente tale istituzione non ha significato l'azzeramento di ogni divergenza determinando una comune metodologia operativa per il solo fatto che Questure, Tribunali, Enti Locali, Servizi Sociali, strutture di accoglienza operino in sinergia. Una problematica recente infatti è rappresentata dalla segnalazione dei minori che se da un lato permettono di disporre di un quadro esauriente sulla dimensione quantitativa del fenomeno, dall'altro proprio in quanto incomplete, limitano l'efficacia operativa del Comitato e del sistema. La recente attivazione del programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati promosso dal Ministero della Solidarietà Sociale e dall'ANCI, è funzionalizzato a migliorare il sistema complessivo d'identificazione, presa in carico e integrazione dei minori stranieri non accompagnati, attraverso una rete di servizi pubblici di pronta accoglienza con l'adozione di una metodologia standardizzata e diffusa sull'intero territorio nazionale. Cio' che è emerso nella generalità è che il sistema di accoglienza predisposto non sia adeguato per poter concretizzare un progetto d'inserimento o per aiutare i minori a superare i traumi subiti nella realtà d'origine, durante il viaggio o all'arrivo nel Paese ospite. Non esistendo strutture, operatori competenti, alloggi, sostengo psicologico, specifiche attività, formative rispondenti ai bisogni, anche d'inserimento lavorativo, si puo' senza dubbio affermare che il sistema nato per soddisfare i bisogni di un'utenza nazionale si è trovato invece, impreparato a gestire quella straniera essendo carente di una sensibilità interculturale. La caratteristica principale della disciplina sui minori stranieri in Francia risiede nell'esistenza delle cosiddette "zone d'attente" che sono spazi situati nei porti, negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie dove sono trattenute le persone in attesa che vengano effettuati controlli sulla loro identità e sul possesso dei requisiti richiesti per l'ammissione in Francia. La segnalazione di un minore straniero all'interno del territorio implica che il Procuratore della Repubblica debba procedere alla designazione di una figura con l'incarico di assistere il minore per tutto il tempo in cui si trova a dimorare nelle zone d'attente e di rappresentarlo in tutte le procedure amministrative e giuridiche relative all'ingresso nel territorio e la protrazione del tempo di attesa comporta che debba essere scelta al minore una figura che l'assista o scelto dalla parte o nominato d'ufficio. La protezione che viene posta in essere in ogni caso è di due tipi, una amministrativa che dipende dal Presidente del consiglio dipartimentale sul cui territorio il minore è segnalato sulla base di quanto stabilito dall'art.222-5 e 223-2 del Code de l'Action Sociale et des Familles; dall'altro lato una protezione giudiziaria che dipende dal Juge des Enfants sulla base dell'ordinanza del 23 dicembre 1958 e dell'art. 375 de Codice Civile e dal procuratore della Repubblica. Quest'ultimo puo' decidere di prendere una misura d'urgenza di collocamento provvisorio oppure di condurre una rapida inchiesta con l'obiettivo di riunire ed acquisire un numero d'informazioni socio-educative sulla situazione del minore al fine d'individuare un'idonea misura di protezione o rimandare il caso al giudice competente o cercare di stabilire l'età. Alla luce di quanto sostenuto, è evidente che alcune misure possano essere considerate piu' idonee di altre a realizzare il superiore interesse del minore e proprio in quanto contemplanti diversi aspetti del fenomeno, possono assurgere a valenza transnazionale e così addivenire all'adozione di un condiviso sistema d'intervento e di accoglienza all'interno dello spazio europeo. Menzione a parte ha avuto la disciplina nel complesso sistema del diritto spagnolo che ha implicato ben altre problematiche prim'ancora di affrontare la questione dei MSNA. La peculiarità dell'ordinamento, rappresentato da un governo centrale e da diciassette comunità autonome, ha certamente una sua significazione che va compresa per poter anche approfondire il tema in esame; di primaria importanza al riguardo è il concetto di vecindad che è nuovo sia nella sua sostanza che nell'applicazione e serve anche a stabilire a quale legge resta vincolato un cittadino spagnolo proprio in considerazione della caratteristica struttura dello stato. Quando un minore straniero giunge in Spagna viaggiando da solo o con adulti che tuttavia non sono responsabili legalmente nei loro confronti, ci si trova di fronte ad una vera e propria strategia migratoria. La normativa che disciplina la materia tenta di assecondare la realtà descritta mediando tra i principi di protezione degli stranieri e dei minori particolarmente contenuti nella ley de extranjería ed i diritti di protezione dei minori in quanto tali. A partire dalla metà degli anni 90 il fenomeno in Spagna va crescendo ed il Regolamento sugli stranieri del 1996 rappresenta il primo tentativo di regolare la condizione di questi minori. Si è potuto constatare che la maggior parte dei minori che giungono in Spagna sono marocchini di età compresa tra i 15 e i 18 anni, che vi giungono per fare fortuna, sia volontariamente, sia perché spinti dalle famiglie e, poi, v'è il fenomeno minoritario dei minori che pur non rientrando in nessuna delle categorie descritte, presentano comunque caratteristiche tali da rientrare nel sistema di protezione dei minori; si vuole fare riferimento ai minori stranieri non accompagnati; ai minori che fanno domanda d'asilo;ai minori che presentano infermità mentali; ai bambini di strada. a partire dal 2003 si registra un notevole incremento di minori che arrivano attraverso le pateras ( imbarcazioni utilizzate per entrare irregolarmente in Spagna), nelle coste dell'Andalusia così cominciando a parlare di Paterización. Molti dei minori marocchini entrano in Spagna attraversando clandestinamente la frontiera terreste di Ceuta e Melilla (ubicate sulla costa settentrionale del Marocco)nascondendosi sotto i camion mentre altri attraversando lo stretto di Gibilterra proprio sulle pateras. Esiste poi un'altra strategia di accesso che consiste nel venire accompagnato da un adulto che fa parte della famiglia o che è amico di famiglia, anche se si è potuto constatare che la maggior parte dei minori marocchini viaggia senza l'appoggio esplicito della fmaiglia ma con un consenso tacito. Cio' ha condotto il Ministerio Fiscal ad equiparare in alcuni casi tali minori a quelli spagnoli considerati dalle legge come "minori emancipati" che in base a tale disposizione, non essendo piu' considerati in stato di abbandono non usufruiscono piu' del sistema specifico di protezione. Pur essendo unicamente di competenza del Ministerio Fiscal incaricare ufficialmente i servizi competenti una volta che sia stata determinata l'età del minore, sono poi i servizi sociali ad avere nel frattempo in carico i minori. E' importante sottolineare che è dall'eventuale dichiarazione dello stato di abbandono che discendono determinate conseguenze, essa non è tuttavia automatica e normalmente il minore che viene trovato sul territorio senza assistenza morale e materiale riceve protezione prevista dalla Legge organica sulla Protezione giuridica del minore. L'organo che non ha competenza a decidere sul rimpatrio del minore è l'autorità pubblica incaricata della sua tutela, infatti la decisione spetta esclusivamente alle autorità responsabili delle questioni migratorie; del resto affinchè il rimpatrio possa essere considerato regolare dovrà essere ascoltato il minore e il Ministerio Fiscal dovrà essere informato di tutti i passaggi relativi. All'ottenimento del permesso, è determinante la circostanza che esso sia retroattivo; esso permette infatti ai minori di poter ottenere un permesso permanente al raggiungimento della maggiore età qualora sottoposti alla tutela di un ente pubblico almeno per i tre anni consecutivi immediatamente anteriori. La difficoltà tuttavia dell'inserimento e la consapevolezza del numero crescente di minori, ha portato il governo spagnolo a firmare accordi bilaterali con i governi di Senegal e Marocco nell'aprile e nel settembre del 2007. Nello spazio comunitario pertanto, sono presenti sostanziali differenze relativamente alla procedura che si attiva al momento della segnalazione di un minore straniero non accompagnato rispetto a organi competenti, strumenti d'identificazione, modelli gestionali, scelte d'integrazione. Cio' che appare evidente è che alcuni contesti sono piu' rappresentativi di altri in termini di presenze, tipologie e bisogni dei minori. Certamente il fenomeno dei Mena non puo' essere affrontato come un problema migratorio ma va studiato all'interno di un quadro piu' complesso alla cui configurazione concorrono problematiche di diritto internazionale, questioni di diritto umanitario, elementi che riguardano la dignità umana. [a cura dell'autore]
XI n.s.
Rizza, Laura Santa. "Il sistema europeo comune di asilo: la protezione internazionale dello straniero in Europa." Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/4027.
Full textPERNA, Ilenia Serena. "Le parole dell'incontro. Dinamiche interazionali e procedure conversazionali dell'essere straniero nel gruppo classe." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2011. http://hdl.handle.net/11695/66300.
Full textThe present work focuses on the first phases of including a foreign Chinese student in the institutional setting “classroom” where the intercultural talk-in interaction is seen as a very new experience by both teachers and students. Research particularly investigates how the several Chinese student’s varieties influence and change the system dynamics, which are typical of such a setting, by causing a real redevelopment of the original setting. In consequence of that, the intercultural classroom represents the place where a double asymmetrical relationship takes place, the first one among native and non - native speakers, the second one between the teacher and the student. By basing on this particular assumption, according to whom such an interaction is prototypically asymmetric (Orletti, 2003) and, moreover, the figure of the native partner results in a weaker position in the conversational turn, the several solutions adopted by the different participants of such a conversation have been here analysed, as well as the real communication strategies, which help to support and maintain the interaction, at least by lowering the degree of misunderstanding or snags. Furthermore, the choice of focusing on the analysis of the interaction with a Chinese speaker student as a participant of classroom conversation hasn’t been made by chance: on the one hand there are very few studies on Chinese native language learners in the setting “primary school”, whereas there are too much research on L2 Italian Chinese native learners in other settings, such as “high schools” or “universities”; on the other hand research have been carried out to verify/check if the varieties of one’s own cultural background could confirm or deny the previous theories of literature. Research make use of the typical qualitative approach of the Conversational Analysis (Sacks, Schegloff, Jefferson, 1974): the experimental part of this work is made up of 60 hours of video recordings, duly transcribed, for a whole school year. Concerning the theoretical part, the studies on the symbolic interactionism and the theory of social interaction have been taken into account with particular reference to Goffman and Garfinkel’sociological studies, but there are also many references to the social constructionism (Berger and Luckmann, Schütz), the pragmatics and sociolinguistics and to the new studies on the intercultural communication (Asante, Gudykunst, Bennett, Benhabib, Matsumoto, Scollon & Scollon, Wievorka).
Decataldo, Alessandra. "La misurazione della distanza sociale dallo straniero mediante l'uso complementare dell'intervista con questionario e del focus group." Doctoral thesis, La Sapienza, 2005. http://hdl.handle.net/11573/917149.
Full textSIGNORI, UMBERTO. "PROTEGGERE I PRIVILEGI DELLO STRANIERO. I CONSOLI VENEZIANI NELL'IMPERO OTTOMANO TRA SEI E SETTECENTO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/577240.
Full textFortunato, Serena <1991>. ""Uno straniero in Cina". Proposta di traduzione, analisi e commento alla traduzione del racconto di Xu Kun." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8093.
Full textDECATALDO, ALESSANDRA. "La misurazione della distanza sociale dallo straniero attraverso l'uso complementare dell'intervista con questionario e del focus group." Doctoral thesis, SAPIENZA UNIVERSITA' DI ROMA, 2005. http://hdl.handle.net/10281/26210.
Full textDe, Marco Domenico. "La (de)costruzione sociale dello straniero tra discorsi politici, norme giuridiche e politiche locali per l'immigrazione. Una ricerca comparativa tra Roma e Barcellona." Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2015. http://hdl.handle.net/10803/306000.
Full textLa presente tesis doctoral se centra en la inmigración, precisamente, en las políticas de las administraciones locales relacionadas a la acogida y a la integración social de los ciudadanos extranjeros. La investigación no se enfrenta a un problema nuevo en sí, sin embargo dado el gran número de ciudadanos comunitarios y no comunitarios que cada año llegan a Italia y España, las políticas locales para la integración social de las personas recién llegadas han adquirido un significado social y cultural que las convierte en un tema de especial relevancia e interés desde el punto de vista sociológico, polito1ógico y jurídico. Concretamente, el estudio se centra en las políticas implementadas en las ciudades de Roma y Barcelona, con el fin de comprender las similitudes y las diferencias que subyacen detrás del modelo de política local específico de cada una de ellas. Los primeros capítulos de la tesis son el fruto de un amplio trabajo de investigación bibliográfica con el fin de reconstruir los principales enfoques teóricos que en el ámbito de las ciencias sociales estudian el extranjero y la inmigración, tanto en su articulación cuanto en su impacto en la sociedad receptora. En el primer capitula se presenta el debate sobre la figura del extranjero, así como las contribuciones de los autores que, dentro de las ciencias sociales, han contribuido a la definición del extranjero coma una categoría sociológica. Esta parte de la investigación consiste en conectar la reflexión y los aportes de los clásicos de la sociología como Simmel, Elias y Sombart a las de autores más recientes como Bauman y Touraine, en el intento de hacer "dialogar" a los autores de diferentes épocas históricas. En el segundo capitula se examina la literatura sobre los discursos políticos en torno a la inmigración profundizando el papel de los medios de comunicación en la difusión de una imagen de la inmigración como problema social. En concreto, se han reconstruido los procesos que han contribuido a la propagación de una representación de la inmigración relacionada a la criminalidad y a la irregularidad de los extranjeros. En esta parte del trabajo, se ha profundizado en el origen del discurso securitario en el que la inmigración está representada coma problema social enlazado a la seguridad. La segunda parte del trabajo de tesis se concentra en la cuestión interpretativa del fenómeno migratorio mediante la reconstrucción de dos casos nacionales: Italia y España. A este propósito, se ha dedicado el tercer capitula al análisis de las leyes de extranjería, italiana y española, hallando las etapas de un recorrido que ha vuelto más compleja la gestión de la inmigración y ha establecido un sistema de gobernanza multinivel en la que las instituciones locales y las entidades del Tercer Sector Social se convierten en "aliados" de las administraciones públicas en la prestación de servicios a las personas inmigradas. Posteriormente, se ha recopilado y analizado el material empírico a través de metodologías de análisis cualitativas. En concreto, se lleva a cabo un estudio comparativo entre las políticas locales para los inmigrantes de la ciudad de Roma y las de la ciudad de Barcelona. En ambas ciudades se han realizado entrevistas semiestructuradas con actores clave tanto públicos, cuanto del Tercer Sector Social (en total 50), operativas tanto a nivel autonómico como municipal y territorial, con el objetivo de reconstruir las peculiaridades de las políticas locales para los inmigrantes (redes de actores, recursos, relaciones, programas de intervención). En el capítulo siguiente se exponen los datos recopilados con las entrevistas, mientras que los resultados del análisis comparativo se muestran en el capítulo de conclusiones, destacando similitudes y diferencias entre los dos modelos de política inmigratoria observados.
Pinton, Francesca <1992>. "Il lavoratore straniero in Giappone e le "politiche d'immigrazione" negli ultimi quarant'anni: focus sull'Abenomics e recenti sviluppi. Il Giappone verso una graduale apertura?" Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14631.
Full textBufano, Mirella. "Adulti e bambini a confronto: la pronuncia nell’acquisizione della seconda lingua prima e dopo la pubertà." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.
Find full textConsoli, Giulia <1992>. "La moltiplicazione relazionale dei non imparentati. Un'etnografia delle attese di genitorialità e filiazione intorno alla categoria giuridica di "minore straniero non accompagnato" in Italia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10409/1/consoli_giulia_tesi.pdf.
Full textImpelled by the approval of Italian Law 47/2017 “Provisions on protection measures for unaccompanied foreign minors”, this work aims to address the complex parental and kinship expectations that have developed around the “MSNA” (UFM, English acronym) categorisation process ‒ to which this law is the latest juridical landmark. Here, I have understood as ambiguous and questionable the controversial “accompaniment expectations” that have often gone along with the term “unaccompanied” and have been taken for granted in much of the scientific literature resorting to this acronym. Through anthropological-ethnographic research and methodology, these incongruous representations are explored from the “crossroads of fields” that affect them in an administrative territory of Northern Italy, variously frequented between 2018 and 2021. Together with the presentation of local research environments, methods, and challenges, the first section historically and contextually situates the MSNA category as a phenomenon itself rather than an effective subjects’ description. The next two sections are devoted to the exploration, respectively, of the neo-reality of volunteer guardianship, and of a more traditional socio-educational/family-type facility designed for minors’ reception. These latest parts interrogate these environments as spaces and times of negotiation about multiple kinship representations and practices
Pappalardo, Maria Manuela. "Sistemi e misure di protezione internazionale dello straniero tra ordinamento italiano ed europeo, indagine sui modelli di valutazione del grado di personalizzazione del rischio." Doctoral thesis, Università di Catania, 2019. http://hdl.handle.net/10761/4097.
Full textPOTENZA, MARCO. "The Builders' risks insurance: a comparative study under English and Italian law." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/671.
Full textPrompted by the recent release in the United Kingdom of the new set of standard insurance clauses ‘London MarCAR 2007 (Marine Construction All risks) 01/09/07’ for the coverage of risks related to ship construction (and repair) projects – clauses which are supposed to start off as an alternative option to, but that can be reasonably expected to replace before long, the well known but highly criticized set of builders’ risks clauses utilized in the market in the last two decades – the thesis analyzes the main dogmatic and practical issues arising in connection with insurance contracts for the coverage of shipbuilding-related risks. After clearing out any reservation with respect to the possibility of classifying the insurance type at issue within the area of marine insurance, the thesis emphasizes the extent to which English marine insurance practice (which shall be meant to encompass also the judicial interpretation and application of the insurance terms and conditions set forth in the standard sets of clauses) influences and affects the Italian one and flags out the reasons why this happens and the possible issues that the same can bring about. Without the links between builders’ risks insurance and shipbuilding contract being overlooked – especially having regard to the most commonly utilized shipbuilding contract standard forms, as well as to the new BIMCO “Newbuildcon” standard form – the core of the thesis focuses on an in-depth study of the terms and conditions set out in the ‘Institute Clauses for Builders’ Risks (1/06/88)’ - i.e., the most common set of standard clauses elaborated by the Institute of London Underwriters nearly twenty years ago for the coverage of shipbuilders’ risks and usually incorporated either in English or Italian insurance policies to achieve such cover with respect to ship (or other seaborne crafts or similar objects) under construction – and in the standard form called ‘London Marine Construction All Risks (1/09/07)’ released in the last quarter of year 2007 by the International Underwriting Association of London. As far as the 2007 standard form is concerned, the thesis performs a thorough analysis as to why it has been devised, which objectives the same is intended to achieve and its main distinguishing features in comparison with the previous set of terms and conditions for builders’ risks insurance enshrined in the 1988 clauses and, on such basis, the thesis sets out a preliminary and tentative evaluation as to the likelihood of the new set of builders’ risks insurance clauses to address successfully the shortcomings encountered in connection with the previous ones and, more generally, to be adequate to cater for the unique features of modern shipbuilding.
Battagello, Enrica <1988>. "L'accompagnamento delle istituzioni nell'inserimento e integrazione del minore straniero nel nucleo adottivo. Approfondimento attraverso la rilevazione delle esperienze vissute dai tre attori principali: enti, famiglia, minori." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3872.
Full textMartins, Ana Cláudia Sampaio. "O estranho na transcriação cinematográfica de Luchino Visconti para O estrangeiro, de Albert Camus: uma análise da abertura fílmica." Universidade Federal de Pelotas, 2015. http://repositorio.ufpel.edu.br/handle/ri/2736.
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Sem bolsa
Esse trabalho discute as diferentes representações de estranho nas narrativas L’Étranger, de Albert Camus, e Lo straniero, de Luchino Visconti. Para tanto, nossa reflexão baseia-se nos preceitos elencados por Tiphane Samoyault sobre o conceito de intertextualidade de modo a entender como as obras artísticas se relacionam. Pensamos, ainda, o significado de adaptação a partir das proposições feitas por Linda Hutcheon. Sob essas perspectivas, discutimos questões referentes às teorias do estranho de Julia Kristeva e Bernhard Waldenfels em relação ao recorte proposto das narrativas – o incipit do romance camusiano e a abertura fílmica da película de Visconti. Desse modo, fazemos a análise do comportamento estranho da personagem principal das narrativas literária e fílmica, Meursault, a fim de problematizar a hipótese da pesquisa, que busca entender se a narrativa fílmica é capaz de restituir o estranhamento do romance desde a sua abertura.
This study discusses the differents representation of alien in the narratives L’Étranger by Albert Camus and Lo straniero by Luchino Visconti. Therefore, our reflection is based on the precepts chosen by Tiphane Samoyault about the concept of intertextuality in order to understand how the works relate. We also consider the meaning of adaptation by the proposition of Linda Hutcheon. Under this perspective, we discuss the issues concerning the theory of alien of Julia Kristeva and Bernhard Waldenfels in the narratives thematic focus – the incipit from the novel and the opening scenes of Visconti’s film. Thereby, we analysis the alien behavior of the main character in the literary and filmic narratives, Meursault, in order to discuss the hypothesis of the research that seeks to understand if the filmic narrative is able to repay the strangeness of the novel since the opening.
Montanari, Anna <1977>. "Il lavoro degli stranieri in Italia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2006. http://amsdottorato.unibo.it/55/1/MontanariAnna.pdf.
Full textMontanari, Anna <1977>. "Il lavoro degli stranieri in Italia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2006. http://amsdottorato.unibo.it/55/.
Full textHu, Xiao Wei <1992>. "La disuguaglianza tra stranieri e italiani." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17154.
Full textRicchiuto, Dyana <1994>. "Minori stranieri non accompagnati in affido." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/22036.
Full textCastellaro, Margherita. "Il doppiaggio inglese di opere cinematografiche straniere." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23999/.
Full textMescalchin, Chiara <1986>. "Minori Stranieri Non Accompagnati e Richiedenti Asilo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1823.
Full textPasquon, Rachele <1989>. "La tassazione delle imprese straniere in Cina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4035.
Full textCOMANDUCCI, FRANCESCA. "Cittadini e stranieri nell’accesso alla funzione pubblica." Doctoral thesis, Urbino, 2015. http://hdl.handle.net/11576/2642962.
Full textAGUZZI, GIULIA. "Lingue straniere e sordità: un percorso possibile." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/78940.
Full textThis work aims to guide the foreign language teacher trough the literature on special education needs and deafness, the available tools, and the modeling for everyday practice to encourage the inclusion of deaf students until now considered not teachable. In the first and second chapters, the theoretical approaches to deaf students learning are presented in the contexts of special language teaching, special education, and disabilities. The third and fourth chapters represent the application of those principles to include deaf students in the language classroom activities following the operational models usually used for different learning disabilities. The last chapter offers the concrete model that may guide teachers from their deaf students' needs analysis and the correct material choice for them, passing through the learning project management to get to the specific class lessons, in collaboration with support staff members.
AGUZZI, GIULIA. "Lingue straniere e sordità: un percorso possibile." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/78940.
Full textThis work aims to guide the foreign language teacher trough the literature on special education needs and deafness, the available tools, and the modeling for everyday practice to encourage the inclusion of deaf students until now considered not teachable. In the first and second chapters, the theoretical approaches to deaf students learning are presented in the contexts of special language teaching, special education, and disabilities. The third and fourth chapters represent the application of those principles to include deaf students in the language classroom activities following the operational models usually used for different learning disabilities. The last chapter offers the concrete model that may guide teachers from their deaf students' needs analysis and the correct material choice for them, passing through the learning project management to get to the specific class lessons, in collaboration with support staff members.
Zorzini, Alex David. "I minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2013. http://hdl.handle.net/10077/8635.
Full textMinori Stranieri non accompagnati richiedenti asilo. Fayaz è un ragazzo afghano di diciassette anni che ha lasciato il suo paese perché le minacce di bande armate, spesso sorrette da farneticanti scopi religiosi, non gli consentono di vivere in pace. Nel momento in cui attraversa una frontiera che lo porta a fare ingresso nel territorio dell’Unione Europea, si appresta ad assumere una serie di identità e a diventare destinatario di una quantità di norme di cui lui stesso, se ne fosse a conoscenza, si stupirebbe. Sarebbe altrettanto grande, poi, lo stupore nel confrontare la sua condizione personale, una volta entrato nel territorio europeo, rispetto a quella che gli viene garantita dalle fonti di diritto internazionale, comunitario e nazionale. Tali circostanze di fatto richiedono alcune precisazioni preliminari. Un simile ragazzo è, innanzi tutto, un migrante. Uno dei 214 milioni di persone che vivono fuori dal proprio paese (IOM, 2011). Spinto a migrare, a seconda dei casi, da motivazioni economiche, a causa di disastri naturali, o perché vittima di traffici illeciti, o da ragioni politiche che spesso assumono carattere persecutorio. In quest’ultimo caso, il ragazzo afghano rientra tra i 15,4 milioni di persone richiedenti asilo (UNHCR, 2010). Considerato che Fayaz ha diciassette anni, non si può trascurare che ci sono altri 15.600 ragazzi come lui che in Europa presentano domanda di asilo politico (UNHCR, 2010). Per il diritto internazionale Fayaz è un Unaccompanied children o un Separated children (ONU; General comment n. 6/2005), a seconda che sia privo dei propri genitori e parenti o anche di un’altra figura adulta che si prende cura di lui. Per il diritto europeo è un minore straniero non accompagnato richiedente asilo. La sua attuale condizione (di minore, di straniero, di richiedente asilo) gli riversa addosso una serie di convenzioni internazionali, protocolli aggiuntivi, commenti, risoluzioni, regolamenti, direttive, accordi bilaterali, leggi, direttive ministeriali, circolari per assicurargli la tutela che si conviene a un soggetto vulnerabile. La presente ricerca, una volta esaminati i dati sociologici (Cap. 1) del fenomeno così brevemente descritto e le fonti normative che disciplinano la materia (Cap. 2), si concentra sul procedimento per ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato e gli esiti di tale richiesta (Cap. 3). In particolare, i dati relativi ai minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo non sono di facile reperibilità (UNHCR, Commissione EU) per la mancanza di un sistema condiviso di monitoraggio e di condivisione, neppure a livello europeo. In Italia, inoltre, tali dati non sono raccolti ogni anno. Per avere una rappresentazione omogenea del fenomeno italiano, sono state individuate le Commissioni territoriali di Gorizia (Nord), Roma (Centro) e Siracusa (Sud) che hanno gentilmente fornito i dati relativi al numero di domande di asilo presentate nel 2011 dai minori stranieri, indicando l’età, l’appartenenza di genere, il Paese di provenienza, ma anche gli esiti delle stesse: rifugio, protezione sussidiaria, protezione umanitaria, rigetto.
XXIV Ciclo
1976
MATERIA, SIMONA. "CARCERE E CITTADINANZA: L¿ISTITUZIONE PENITENZIARIA NEL PROCESSO DI INCLUSIONE/ESCLUSIONE SOCIALE DEI MIGRANTI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/232490.
Full textThe past few decades have been marked by a significant increase in the percentage of immigrants detained in prisons in Europe, disproportionate incidence of foreigners in the concerned territory. In Italy the phenomenon of over- representation of immigrants in prisons has a vey important dimension , that has attracted the interest of the sociological and criminological literature , research-oriented interest of its causes. The present work aims to investigate not the causes, but the effects of the experience of imprisonment on immigrants’s lives. Specifically, we’ll examine two main lines of interpretation, both included inside the internal current of Marxism, and we’ll pay attention to the correlation between the labor market and the prison system . According to the literature, the prison is a main entrance to the Social Contract for the new working class , made up of immigrants now a days. In fact, inside the jail, they have the opportunity to benefit from certain forms of welfare , accessing services and opportunities (health care , education and literacy , regular employment and job training ) from them - especially if irregular - they generally are excluded in condition of freedom in Italy. A different approach has argued instead that the detention of immigrants performs a function merely neutralizing aimed at their definitive exclusion from the social context . Inquire to what " offers " the penitentiary to immigrants and migrant life stories collected from offenders in the Prison of Capanne ( PG ), this work aims to understand what function the prison plays today against immigrants , and especially if it represents today a first step in the process of inclusion of the new working class , which has become a place of neutralization , with the advent of post-Fordist production system, a place of storage of excess workers.
Giberti, Chiara. "L'apprendimento della matematica da parte degli alunni stranieri." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5596/.
Full textCallegaro, Elisa <1992>. "La didattica dell'italiano a stranieri attraverso il cinema." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10181.
Full textLukic, Srdjan <1992>. "Valutazione come (de)motivazione all’apprendimento di lingue straniere." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12194.
Full textGRANATA, ANNA. "LE COMPETENZE INTERCULTURALI DEI GIOVANI DI ORIGINE STRANIERA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/696.
Full textNew second generation of immigrants is changing the face of Italian society and school in particular (there is 10% of non Italian citizens in Milan’s schools today). They bring new behaviours, attitudes, creeds and faiths, far from the majority trends. At the same time, they feel them as Italian people. So, young people born in Italy form immigrant parents are Italian-strangers, Italian and strangers at the same time. They represent a chance to rethink the way to be Italian in our country. Italian young people can learn to confront with other styles of thinking, other points of view, other meanings: this is a chance to rethink own certitudes and to stimulate doubts and questions in the mind and to build “intercultural minds” very useful in global societies. The specific educational challenge (before than social and politic) is finding ways to exploit powers inside presence of second generation youth. In this thesis we propose a causal model of intercultural competence of second generation ethnic youth who are growing up between two languages and two cultures. The “double intercultural competences” model is based on two dimensions: comprehension and contribution, two different ways to meet people of other cultures.
GRANATA, ANNA. "LE COMPETENZE INTERCULTURALI DEI GIOVANI DI ORIGINE STRANIERA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/696.
Full textNew second generation of immigrants is changing the face of Italian society and school in particular (there is 10% of non Italian citizens in Milan’s schools today). They bring new behaviours, attitudes, creeds and faiths, far from the majority trends. At the same time, they feel them as Italian people. So, young people born in Italy form immigrant parents are Italian-strangers, Italian and strangers at the same time. They represent a chance to rethink the way to be Italian in our country. Italian young people can learn to confront with other styles of thinking, other points of view, other meanings: this is a chance to rethink own certitudes and to stimulate doubts and questions in the mind and to build “intercultural minds” very useful in global societies. The specific educational challenge (before than social and politic) is finding ways to exploit powers inside presence of second generation youth. In this thesis we propose a causal model of intercultural competence of second generation ethnic youth who are growing up between two languages and two cultures. The “double intercultural competences” model is based on two dimensions: comprehension and contribution, two different ways to meet people of other cultures.
Canal, Maria Santa <1991>. "Le aziende straniere e la pubblicità in Cina. La nuova normativa cinese sulla pubblicità e i suoi effetti per le aziende straniere." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10234.
Full textBaldazzi, Marco. "Una app ibrida per l'apprendimento incidentale delle lingue straniere." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9512/.
Full textCedroni, Anna Rita <1969>. "Minori sordi stranieri: una realtà complessa e poco conosciuta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1004/1/Tesi_Cedroni_Anna_Rita.PDF.
Full textCedroni, Anna Rita <1969>. "Minori sordi stranieri: una realtà complessa e poco conosciuta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1004/.
Full textBigolin, Roberto <1988>. "Letteratura straniera e traduzione nella Russia sovietica (1964-1985)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3601.
Full textDi, Lenna Laura <1973>. "IMPARARE A SOGNARE Minori stranieri nel circuito penale minorile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6183.
Full textBurlando, Martina <1992>. "Online Learning: l'apprendimento dell'italiano da parte di discenti stranieri." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13023.
Full textPopovic, Milica <1993>. "La didattica dell'italiano a stranieri attraverso le Intelligenze Multiple." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14679.
Full textHernández, Muñoz Paola Esmeralda <1978>. "La dimensione interculturale dell’italiano come lingua straniera in Messico." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20604.
Full textDelneri, Francesca. "I culti misterici stranieri nei frammenti della commedia attica antica /." Bologna : Pàtron, 2006. http://www.loc.gov/catdir/toc/casalini05/06481353.pdf.
Full textMaugeri, Giuseppe <1974>. "Gli ambienti di apprendimento nell'insegnamento della lingua italiana a stranieri." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4640.
Full textDe, Marchi Lucia <1976>. "Minori stranieri non accompagnati : percorsi di formazione alla cittadinanza attiva." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4609.
Full textThe reality of unaccompanied minors is clearly present throughout the Italian territory. This research based on the mixed method has highlighted the difficulties in education for active citizenship of these minors, both because of the scarcity of resources, both for hostile national and local legislation to their social integration. The transition to the age of majority is always critical, and many minors are at risk of social exclusion. It is necessary that the various stakeholders define interdisciplinary training that allow unaccompanied minors to improve their competencies, not only for social inclusion, but also for an active engagement as citizens on the future.