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Dissertations / Theses on the topic 'Lo straniero'

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CRISCI, ASSUNTA MARIA PAOLA. "Il trattamento penale dello straniero irregolare." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/48269.

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Abstract:
The thesis studies the problems faced by law – especially criminal law – due to the migration phenomenon. After an overview of the national legislation, the paper focuses on the types of offences included in T.U. Imm.(D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286) which describes an immigrant as an offender. The paper describes the law's peculiarities, issues, questions of constitutionality and its compatibility with the European directives.
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2

Bellina, Matteo. "L'immigrato 'nemico'. La detenzione amministrattiva dello straniero." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2650.

Full text
Abstract:
2006/2007
1. Con la locuzione “detenzione amministrativa dello straniero” si fa riferimento alla misura prevista dall’art. 14, comma 1, del D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286, Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero (c.d. Legge Turco- Napolitano), così come modificato dalla recente Legge 30 luglio 2002, n. 189, Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo (c.d. Legge Bossi-Fini), ai sensi del quale «quando non è possibile eseguire con immediatezza l’espulsione [dello straniero] mediante accompagnamento alla frontiera ovvero il respingimento, perché occorre procedere al soccorso dello straniero, accertamenti supplementari in ordine alla sua identità o nazionalità, ovvero all'acquisizione di documenti per il viaggio, ovvero per l'indisponibilità di vettore o altro mezzo di trasporto idoneo, il questore dispone che lo straniero sia trattenuto per il tempo strettamente necessario presso il centro di permanenza temporanea e assistenza più vicino, tra quelli individuati o costituiti con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con i Ministri per la solidarietà sociale e del tesoro, del bilancio e della programmazione economica». Si tratta di un istituto dal ‘tasso di gradimento’ estremamente basso. Frettolosamente disciplinato dal legislatore, mai sottoposto ad un vaglio critico profondo da parte della giurisprudenza (in particolare da quella costituzionale), quasi ignorato dalla dottrina. Il discorso, ad onor del vero, non riguarda solo l’istituto de quo, ma è estendibile all’intero diritto dell’immigrazione, una‘provinciale’ del nostro ordinamento, che non ‘fa gola’ ad alcuna categoria di studiosi. Vero è che si tratta di un diritto ‘giovane’, costantemente in fieri (anche per sua natura). Materia ‘liquida’, Difficile da affrontare, perché inadattabile alle categorie consolidate. Manca, in primo luogo, l’aiuto ‘tranquillizzante’ dei dogmi; manca poi una chiara delimitazione ‘di campo’; mancano, infine, nomi esatti, precisi (L’istituto in esame è privo di uno specifico nomen iuris). Nonostante la tendenza degli operatori del diritto a relegare l’istituto nel dimenticatoio, la sua attualità è evidente, precipitato dalla decisività dello stesso sul piano politico e sociale: nella oramai passata legislatura una campagna a favore del superamento della detenzione amministrativa dello straniero era stata avviata e condotta sino ad un punto rilevante. Di riverbero il dibattito politico sui temi dell’immigrazione e sui contenuti di una nuova legge di riforma si era fatto fervente. La campagna elettorale in corso sta dimostrando ancora una volta come il tema dell’immigrazione, in quanto correlato (a dire il vero più nella retorica populistica del politica che nella realtà dei fatti) a quello della sicurezza, giochi un ruolo strategico. 2. Lo studio è diviso in due parti: la prima parte (profili istituzionali e costituzionali) è caratterizzata da un’impostazione tradizionale incentrandosi, principalmente, sul diritto positivo e sui suoi riflessi costituzionali. Nella seconda parte (profili politico-criminali) si è tentato l’inquadramento dell’istituto nei paradigmi (dottrinali) della ‘differenziazione’, vale a dire in quei modelli (talvolta descrittivi, talaltra prescrittivi e normativi) con i quali si da atto dell’esistenza di ‘regimi’ penali speciali, poco garantiti e di spiccato rigore, riservati a determinate categorie di soggetti. Su tutti l’oramai celebre «diritto penale del nemico». Nel caso di specie è l’immigrato, questa la tesi, ad essere percepito e trattato da nemico. Nella prima parte l’istituto viene studiato per quello che ‘è’ (piano onticodescrittivo ), e per quello che ‘dovrebbe essere’ (piano deontico-prescrittivo). Nella seconda parte per ciò che esso ‘svela’ (piano comunicativo). 3. La prima parte si apre necessariamente (come tradizione esige) con una introduzione nella quale si è delimitato l’oggetto dell’indagine e si è altresì cercato di chiarire il significato del bagaglio terminologico utilizzato in tutto lo scritto. Un tanto premesso si è proceduto ad un’analisi sistematica, alla ricerca nella legislazione vigente di istituti che presentino caratteri analoghi od omologhi a quelli dell’istituto de quo. Successivamente si è passati allo studio dell’istituto nella sua dimensione storica, partendo da un inquadramento della disciplina italiana dell’immigrazione nelle sue principali linee evolutive, soffermandosi in particolare sul passaggio da una legislazione frammentaria ad una legislazione organica avvenuto tra il 1998 ed il 2002. Si è andati così, à rebours, alla ricerca dei ‘possibili’ precedenti, in qualche modo dei ‘progenitori’, dell’istituto. Entrando, per così dire, nell’oggetto materiale della riflessione per porlo in una dimensione concreta, in the facts, si è passati ad illustrare la disciplina positiva dell’istituto come contenuta originariamente nel D.Lgs. n. 286 del 1998, come successivamente modificata dalla Legge n. 289 del 2002 e come infine risultante dagli interventi interpretativi e correttivi della giurisprudenza costituzionale. Successivamente si è cercato di dimostrare che, contrariamente alle ‘etichette’ legali, la misura ha una natura sostanzialmente penale, vuoi perchè incide sulla libertà personale del soggetto e vuoi perché crea attorno allo stresso uno stigma. Si è poi esaminato il Centro di Permanenza Temporanea, il luogo in cui la misura trova esecuzione, confrontandolo con la struttura penitenziaria tradizionale e, soprattutto, con quelle che Erving Goffmann chiama istituzioni totali, un tanto al fine di far emergere la sostanziale coincidenza della misura de qua con le ‘tradizionali’ detenzioni carcerarie. Il ‘nucleo forte’, ma anche il più delicato, della ricerca è senz’altro rappresentato dalla riflessione circa la compatibilità dell’istituto con i principi costituzionali. Relativamente a tale momento si è suddivisa la riflessione in due momenti sulla scorta del modello fatto proprio da un illustre Maestro quale Franco Bricola, più di trent’anni or sono, in una celebre relazione avente ad oggetto le misure di prevenzione, forme di tutela ante delictum le quali presentano, in aggiunta, rilevanti analogie con l’istituto qui in esame. Così in un primo momento si è dato per ammesso, in linea di ipotesi e sulla scorta dell’orientamento della Corte Costituzionale, prevalente anche in dottrina, che la detenzione amministrativa in generale e, in particolare, quella forma di detenzione amministrativa rappresentata dal trattenimento dello straniero presso i centri di permanenza temporanea ed accoglienza sia, alla radice, costituzionalmente legittima: si sono così esaminati i singoli profili di attrito con i principi costituzionali della disciplina positiva della misura. In un secondo momento si è affrontato, per così dire, ‘alla radice’, il problema dell’ammissibilità costituzionale di forme di detenzione amministrativa e dei limiti entro i quali, eventualmente, queste possano concretamente trovare residenza nel nostro ordinamento. 4. Dall’analisi costituzionale si è tratto il ‘materiale grezzo’ dal quale è poi mossa la riflessione politico-criminale che connota la seconda parte della ricerca. Il ‘modelli differenziati’ si caratterizzano infatti per un allontanamento (non solo formale, ma anche e soprattutto) sostanziale dai principi costituzionali in tema di reato e di libertà personale. Si è cercato di dar conto dell’esistenza nel sistema penale italiano (ma il discorso potrebbe valere anche per altri ordinamenti occidentali) di un altro diritto penale, caratterizzato dalla presenza di elementi di spiccata eterogeneità rispetto modello garantistailluministico- liberale. Successivamente si è passato in rassegna alcune categorie dottrinali (perlopiù) descrittive (ma, almeno in un caso, anche prescrittive) del modello differenziato: in particolare ci si è soffermati sui c.d. sotto-sistemi penali come elaborati da Luigi Ferrajoli, nonché, in specie, sul già citato diritto penale del nemico, teorizzato da Günter Jakobs. Infine si è allargato il campo d’indagine, prima ai rapporti tra la differenziazione e le teorie della giustizia, muovendo da quei «paradigmi delle ingiustizie» magistralmente descritti da Federico Stella, in uno dei suoi ultimi scritti, poi agli studi criminologici in particolare con un breve excursus nel pensiero di David Garland. Lo studio attorno al diritto penale differenziato ed in particolare alla categoria nemico nell’ordinamento in genere e nel diritto penale in particolare è oggigiorno al centro di un ampio e trasversale dibattito. La letteratura formatasi sul punto ha in più occasioni affermato l’appartenenza della legislazione sull’immigrazione, in particolare di quella penale, a tali modelli differenziati. Ma l’attenzione della dottrina si è solo sporadicamente soffermata sulla detenzione amministrativa, interessata, più spesso, alle fattispecie penali finalizzate al contrasto dell’immigrazione clandestina. Invero la detenzione amministrativa, anche per il suo forte significato simbolico, manifesta, forse ancor più delle norme incriminatrici, la tendenza del nostro ordinamento alla realizzazione di un doppio binario, incentrato sulla dialettica amico/nemico. In conclusione le prospettive de lege ferenda: in questa sede solo si anticipa l’adozione di un punto di vista ‘forte’, che non ammette compromessi laddove sono in gioco libertà fondamentali quali la libertà personale. I ‘diritti di libertà’ sono, per gli ordinamenti non meno che per i filosofi, un valore, non quindi un istituto giuridico. Il rifiuto di ogni approccio ‘debole’, tendente al bilanciamento tra beni ed interessi così disomogenei da non poter trovare posto entrambi su una stessa bilancia, diviene così, la pregiudiziale (ideologica), la petitio principii, delle conclusioni tratte e, in qualche modo, la chiave di lettura dell’intero lavoro.
XX Ciclo
1980
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3

Parise, Maria Elisa. "Lo statuto giuridico dello straniero nell'ordinamento costituzionale italiano." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3427126.

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Abstract:
This paper aims to analyse the legal status of foreigners in the Italian judicial system , in light of the Constitution rules. The first chapter is dedicated on citizenship, in order to highlight the failure of its reconstruction not only in terms of citizenship formally concepted: that notion must be combined with the citizenship in a substantive way, considered as status which includes rights and duties. Rights and duties are closely linked with the ties existing between foreigns and the society and to the development, within the society itself, of the foreign’s personality. This perspective allows to debate if the only way to face the issue of the rights of foreigners could be the opposition "human rights- rights of the citizen": it is possible to argue there is a plurality of status, variously sized, owned by non-EU citizens depending on the connection with the community. The sustainability of this approach must be assessed, first, according with the constitutional rules governing the subject. The second chapter concerns the study of the most important constitutional regulation in the field of legal status of foreigners: not just art. 10, co. 2, although is the only rule which literally refers to it, but, above all, Articles. 2:03 Cost: their analysis will be carried out starting from the preparatory work, and then through the study of case law and doctrine. Especially the most recent doctrine is supporting the possibility to reconstruct the position of foreigners giving special attention to the rights and obligations incoming on them according with a plurality of different status. Then the focus will move on positive discipline legislation to aliens, due to verify the hypothesis adopted: the third chapter refers the international protection measures (political asylum and subsidiary protection). The right to international protection is quite peculiar, because only the applicant could claim for it, moreover the status deriving from that are not based on a pre-existing relationship with the community but on the requirements holded by the claimant. A special focus will take place concerning the relationship between the right to asylum and political refuge, single measures of international protection and the discipline which Italy is, in the light of European rules, the granting country. In the end it has been rebuilt the contents of the status of political refugee and entitled to international protection. The fourth chapter follows examinating the positive regulation especially the legal status of foreigners outlined under the rules of the d. lgs. 286/1998 Testo Unico sull’Immigrazione. There will take place a brief analysis of issues related to the condition of reciprocity, followed by some primers on residence permits and related status particularly both prerequisites for their acquisition and their contents. A special mention deserves family reunification right that shows how the aliens’ local rooting into the territory gradually increases their protection status, especially according with the family unity right. The conclusion is concerning some relevant issues: from the right to health of non-citizens, to the political rights and constitutional duties. The thesis main pourpose is to recognise along to the citizenship some other status framing the level of participation of a person to the community: this consideration might explain its effects regarding the citizenship law, which, maybe could be granted to those individuals who already are benefiting rights and duties in a way comparable with Italian citizens.
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di indagare quale sia la condizione giuridica dello straniero nell’ordinamento italiano, alla luce della Costituzione. La ricerca muove da alcune considerazioni relative alla cittadinanza, cui è dedicato il primo capitolo, allo scopo di evidenziare l’insufficienza della sua ricostruzione solo nei termini della cittadinanza formalmente intesa: a tale nozione si deve affiancare quella di cittadinanza in senso sostanziale, intesa quale status in cui rientrano diritti e doveri. Questi ultimi, e il loro esercizio, sono strettamente correlati al legame con la società e allo svolgimento, all’interno di essa, della propria personalità. Questa prospettiva consente di mettere in discussione l’idea che l’unico modo per affrontare la questione dei diritti degli stranieri sia la contrapposizione «diritti dell’uomo-diritti del cittadino»: si può invece ipotizzare l’esistenza di una pluralità di status, di varia ampiezza, posseduti dai cittadini extracomunitari a seconda del legame con la comunità. La sostenibilità di questa impostazione deve essere valutata, per prima cosa, in base alle norme costituzionali che disciplinano la materia. Pertanto, il secondo capitolo è dedicato allo studio delle norme costituzionali di maggior rilievo in materia di statuto giuridico dello straniero: non solo l’art. 10 Cost., sebbene sia l’unica norma che testualmente vi fa riferimento, ma, soprattutto, gli artt. 2 e 3 Cost.: la loro analisi sarà svolta a partire dai lavori preparatori, e poi attraverso lo studio della giurisprudenza e della dottrina. Quest’ultima, soprattutto quella più recente, ha sostenuto l’opportunità di ricostruire la posizione dello straniero ponendo attenzione ai diritti e doveri che gli spettano e, quindi, in una pluralità di status, differenziabili in ragione dei già evidenziati parametri. L’attenzione si è poi concentrata sulla disciplina positiva in tema di stranieri, per verificare ulteriormente l’ipotesi ricostruttiva adottata: il terzo capitolo è stato dedicato allo studio delle misure di protezione internazionale (rifugio politico e protezione sussidiaria). Il diritto alla protezione internazionale è del tutto peculiare, poiché non può spettare altro che allo straniero, ed inoltre gli status che ne derivano non si fondano – al contrario di quelli che verranno analizzati nel successivo capitolo – su un legame preesistente con la comunità, ma sul possesso dei requisiti previsti per accedere alla protezione internazionale. In particolare, sono stati approfonditi il rapporto tra il diritto di asilo e il rifugio politico, le singole misure di protezione internazionale ed i casi in cui l’Italia sia il paese competente a erogarle, alla luce della disciplina europea. Infine, è stato ricostruito il contenuto dello status di rifugiato politico e avente diritto alla protezione sussidiaria. Lo studio della disciplina positiva continua, nel quarto capitolo, in cui la condizione giuridica dello straniero viene ulteriormente delineata in base alle norme del d. lgs. 286/1998, c.d. Testo Unico sull’immigrazione. In questa sede trova spazio una breve analisi delle questioni connesse alla condizione di reciprocità, seguita dall’approfondimento su alcuni titoli di soggiorno e sugli status ad essi connessi, sia nei presupposti per la loro acquisizione sia nel loro contenuto, senza trascurare un istituto importante come il ricongiungimento familiare che evidenzia come il radicamento di un soggetto nel territorio accresca via via la tutela riconosciutagli, anche in tema di diritto all’unità familiare Infine, si è dato conto di alcune questioni particolarmente rilevanti, in tema di diritto alla salute dei non cittadini, di diritti politici e di doveri costituzionali. Al termine del lavoro, si può confermare la correttezza di riconoscere, accanto alla cittadinanza, altri status che inquadrano il grado di partecipazione di un individuo alla comunità: tale considerazione potrebbe spiegare i suoi effetti anche riguardo alla disciplina della cittadinanza, che, forse, potrebbe essere concessa senza particolari timori a quei soggetti che già si trovino a godere di diritti e doveri in modo equiparabile a coloro che già sono cittadini italiani.
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Vettori, Giulia <1987&gt. "Diventare madri in un Paese straniero: esperienze, significati e strategie." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12001.

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Abstract:
Partendo dalla presentazione delle principali teorie che parlano di migrazione oggi, in particolare quelle che hanno come focus le famiglie, presenterò in maniera generale questo fenomeno, fino ad arrivare a soffermarmi sul particolare momento che la gravidanza e il puerperio rappresenta per le donne immigrate. Mi dedicherò quindi ad analizzare i concetti di matherhood, di parenting, di gestazione, in un contesto di immigrazione, analizzerò gli studi nazionali e internazionali già esistenti su tale materia per poi presentare una mia piccola ricerca in merito. Ho fatto delle interviste semi strutturate a donne immigrate di varia provenienza che da pochi mesi hanno dato alla luce un figlio in Italia. Ho chiesto loro di parlarmi dell'esperienza vissuta durante la gravidanza e il parto, delle difficoltà incontrate e delle soluzioni messe in atto. Riporto approfonditamente i significati e le considerazioni nate in loro durante questo particolare periodo della vita, caratterizzato da due sfide importanti: la maternità e la migrazione, entrambe con le proprie caratteristiche di ridimensionamento, destabilizzazione e ricostruzione del sé. Risulterà dunque un’analisi multidisciplinare su questi fenomeni in quanto essi sono dibattuti da più ambiti scientifici, come ad esempio la sociologia, la psicologia, l’antropologia, la pedagogia.
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BIONDI, Francesca. "I diritti sociali dello straniero tra frammentazione e non discriminazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389358.

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Abstract:
This study report has as its subject matter the social rights of immigrants and it is aimed, in particular, at investigating the extent to which the legislator is allowed to govern in a different manner the status of foreign national and the status of citizen, in view of the limited financial resources available. Whilst, in fact, the recognition of rights of first generation is required under several international treaties, pursuant to which the juridical status of third-country national has to be governed in accordance with Article. 10, paragraph 2, of the Italian Constitution, the national legislator seems to have a wider discretion with respect to the social rights, provided however that the relevant decisions comply with the principles of reasonability and protection of the human dignity, as it has been stated also by the European Courts (European Court of Human Rights and Court of Justice of the European Union) and the Italian Constitutional Court (“Corte Costituzionale Italiana”), in light of the discrimination prohibition. Moreover, the analysis of the conditions subject to which third-country nationals are entitled to have access to the national welfare system symbolically highlights the fragmented nature of its legal status in relation to the residence title held as well as the place of residence. Therefore, this study report aims at pointing out those social rights which must be recognized in favor of foreign nationals regardless of their nationality and the same status as foreign citizens legally resident, those social rights which must be recognized both in favor of national citizens and foreigners lawfully residing based on an equality principle, and finally those social rights which allow to be recognized with a differentiation between nationals and thirdcountry citizens, all the foregoing taking into due account that there are social rights which are connected with specific conditions (such as, holder of a permit for EC long-term residents, workers, minors, refugees, nationals of countries with which the European Union has executed co-operation agreements) and social rights depending on the place of residence.
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ORRU', PAOLO. "Razzismo quotidiano: la rappresentazione dello straniero nella stampa italiana (2000-2010)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266401.

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Abstract:
The research involved the construction of a wide corpus of texts from five major national newspapers (Corriere della sera, la Repubblica, La Stampa, Il Giornale, Libero). The aim is to investigate the representation of migrants and of immigration in general on the Italian national press during the first decade of the XXI century. The main goal is to employ the means of critical discourse analysis to reflect on the social construction of prejudice about foreigners and on biased perceptions of the migratory process. The analysis explores three major issues (migrants’ arrival by sea; immigration and crime; socio-economic struggle) which cover the most relevant areas of interest about the migratory phenomenon in Italy. The wide corpus (over 100 million words and more than 200 thousands articles) has been investigated through a combination of quantitative and qualitative methods. The intent is to offer a reliable and statistically significant linguistic analysis of the discursive strategies involved in the texts. The use of text analysis software helped to fulfill the goal of carrying out an analysis which employs modern methods, able to overcome and enrich previous investigations on the matter, based mostly on small and randomized samples or specific case studies. The analysis of linguistic forms and structures primarily focused on referential and predicational strategies employed to describe social actors and on discursive strategies which reflect the fundamental cognitive structures (ideologies) underlying prejudice and struggle between social groups. The results confirmed the starting hypothesis and highlighted some of the most important discriminatory elements produced (or reproduced) by the media. The reader is often led to formulate biased and unrealistic opinions about the migratory phenomenon, therefore affecting social behaviour and intergroup relations.
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Tomeo, Tiziana. "La condizione giuridica del minore straniero non accompagnato. Profili di comparazione giuridica." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2013. http://hdl.handle.net/10556/1168.

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Abstract:
2011 - 2012
L'argomento della tesi induce ad un'analisi attenta e particolareggiata sia del tema dell'infanzia che di quello dell'immigrazione, pensati in modo coincidente in capo ad un unico soggetto titolare di diritti e di doveri qual è il minore. Aldilà dei modelli e dei sistemi giuridici all'interno dei quali è stata svolta la ricerca, c'è da sottolineare che sarà arduo addivenire all'individuazione dell'esatto numero dei minori presenti e non solo perché parte del fenomeno appare sommerso e dunque sfugge alla rilevazione statistica ma anche perché non esiste una metodologia o una prassi univocamente accettata quando si parla di accoglienza ei minori. In Germania ad esempio i minori non accompagnati sono arrivati sul finire degli anni Settanta ma solo dal 1982 sono stati registrati ufficialmente come tali; il sistema di registrazione varia da uno stato federale all'altro e molto spesso i minori sono registrati come chiedenti l'asilo. Secondo il National Assessment tedesco elaborato nel 2003 per il Separated Children Europe Programme, i mena rifugiati presenti a quella data in Germania erano compresi tra le 5.000 e le 10.000 unità. I minori si distribuiscono in vari stati ma è soprattutto nelle aree urbane come Berlino, Amburgo, Francoforte e Monaco che si concentrano. Essendo proprio legato al canale dell'asilo, il numero dei minori dopo aver subito un'impennata tra il 1980 ed il 1990, ha cominciato a decrescere in virtù delle restrizioni introdotte proprio in questa materia. Molti dubbi sono stati sollevati in merito alla detenzione del minore in una struttura che ne limiti la libertà, ai lunghi tempi di lavorazione della pratica ed all'assenza di un adeguato sostegno psico-sociale, infatti, in attesa di un responso alla loro pratica di permesso, ai minori è concesso un limitato permesso di residenza. Nel caso in cui ad una prima stima dell'età il minore dimostri di avere un'età superiore ai sedici anni, le autorità di confine possono anche decidere d'inviarlo a un centro di prima accoglienza del Land in cui è arrivato e successivamente smistarlo in uno agli altri Länder; al contrario, se l'età del minore è inferiore egli sarà inviato ai servizi preposti per la gioventu' nel Land d'arrivo che saranno tenuti a prenderlo in affidamento e sono responsabili delle decisioni riguardanti la sistemazione ed il sostegno. L'Ufficio Federale chiede un accertamento dell'età per non ospitare nel centro minori di età superiore ai sedici anni ma comunque ad ognuno viene nominato un tutore ufficiale che ne segua la richiesta d'asilo che normalmente è l'Ufficio Locale per l'Assistenza dei Giovani e la nomina di un tutore da parte del Tribunale per la Famiglia puo' anche richiedere tre mesi. Dopo i sedici anni tuttavia i minori non hanno piu' diritto ad un tutore e devono cercare consiglio e supporto presso avvocati che aiutano i richiedenti asilo. Nei Länder vengono usati differenti metodologie d'identificazione e catalogazione dei minori non accompagnati ed anche in Spagna dove fino a qualche anno fa prevaleva un sistema decentrato di catalogazione, il Nuovo Registro dei minori stranieri in situazione di abbandono pur rappresentando chiaramente il segno di una volontà centralistica di gestione del fenomeno che nonostante tutto non è stato tale da garantire la diffusione comune di una metodologia. In Francia se fino agli anni 90 era utilizzata l'espressione minori stranieri non accompagnati, questa ora è stata sostituita da "minori stranieri isolati" in considerazione dell'inadeguatezza della prima espressione a rendere conto di tutta la situazione nel suo complesso. Il problema si manifesta in tutta la sua complessità quando il Coordinamento dei Rifugiati, che raggruppa le ONG attive nel sostegno ai richiedenti asilo, denuncia la carenza del sistema di accoglienza e rende pubblici dei dati che contrastano con quelli ufficiali e secondo i quali l'afflusso di minori richiedenti asilo sarebbe di 350-400 ogni anno. Il problema dei dati accomuna tutti i sistemi, infatti per intanto essi provengono da tre fonti principali ovvero la PAF (Police de l'Air et des Frontiers) la Directions des Liertès Pubbliques et des Affaires juridiques e l'Office Français de Protection des Rèfugiès et Apatridesle; tali uffici operano secondo criteri diversificati di raccolta e catalogazione dei dati ma che determinano una non corretta coincidenza nei numeri sia a livello istituzionale che con il mondo del volontariato che attesta una sottostima dei dati pubblicati. Da questi dati emerge che in Italia invece l'istituzione del Comitato per i Minori Stranieri con l'art. 33 del Testo Unico 286/98 documentano una positività di risultati atteso che l'istituzione di un organo interministeriale che a livello nazionale si occupi della tutela dei minori stranieri non accompagnati operando con il sol fine di tutelarne i diritti in conformità alle convenzioni internazionali, lo fanno assurgere a esempio davvero particolare nel panorama comunitario. Certamente tale istituzione non ha significato l'azzeramento di ogni divergenza determinando una comune metodologia operativa per il solo fatto che Questure, Tribunali, Enti Locali, Servizi Sociali, strutture di accoglienza operino in sinergia. Una problematica recente infatti è rappresentata dalla segnalazione dei minori che se da un lato permettono di disporre di un quadro esauriente sulla dimensione quantitativa del fenomeno, dall'altro proprio in quanto incomplete, limitano l'efficacia operativa del Comitato e del sistema. La recente attivazione del programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati promosso dal Ministero della Solidarietà Sociale e dall'ANCI, è funzionalizzato a migliorare il sistema complessivo d'identificazione, presa in carico e integrazione dei minori stranieri non accompagnati, attraverso una rete di servizi pubblici di pronta accoglienza con l'adozione di una metodologia standardizzata e diffusa sull'intero territorio nazionale. Cio' che è emerso nella generalità è che il sistema di accoglienza predisposto non sia adeguato per poter concretizzare un progetto d'inserimento o per aiutare i minori a superare i traumi subiti nella realtà d'origine, durante il viaggio o all'arrivo nel Paese ospite. Non esistendo strutture, operatori competenti, alloggi, sostengo psicologico, specifiche attività, formative rispondenti ai bisogni, anche d'inserimento lavorativo, si puo' senza dubbio affermare che il sistema nato per soddisfare i bisogni di un'utenza nazionale si è trovato invece, impreparato a gestire quella straniera essendo carente di una sensibilità interculturale. La caratteristica principale della disciplina sui minori stranieri in Francia risiede nell'esistenza delle cosiddette "zone d'attente" che sono spazi situati nei porti, negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie dove sono trattenute le persone in attesa che vengano effettuati controlli sulla loro identità e sul possesso dei requisiti richiesti per l'ammissione in Francia. La segnalazione di un minore straniero all'interno del territorio implica che il Procuratore della Repubblica debba procedere alla designazione di una figura con l'incarico di assistere il minore per tutto il tempo in cui si trova a dimorare nelle zone d'attente e di rappresentarlo in tutte le procedure amministrative e giuridiche relative all'ingresso nel territorio e la protrazione del tempo di attesa comporta che debba essere scelta al minore una figura che l'assista o scelto dalla parte o nominato d'ufficio. La protezione che viene posta in essere in ogni caso è di due tipi, una amministrativa che dipende dal Presidente del consiglio dipartimentale sul cui territorio il minore è segnalato sulla base di quanto stabilito dall'art.222-5 e 223-2 del Code de l'Action Sociale et des Familles; dall'altro lato una protezione giudiziaria che dipende dal Juge des Enfants sulla base dell'ordinanza del 23 dicembre 1958 e dell'art. 375 de Codice Civile e dal procuratore della Repubblica. Quest'ultimo puo' decidere di prendere una misura d'urgenza di collocamento provvisorio oppure di condurre una rapida inchiesta con l'obiettivo di riunire ed acquisire un numero d'informazioni socio-educative sulla situazione del minore al fine d'individuare un'idonea misura di protezione o rimandare il caso al giudice competente o cercare di stabilire l'età. Alla luce di quanto sostenuto, è evidente che alcune misure possano essere considerate piu' idonee di altre a realizzare il superiore interesse del minore e proprio in quanto contemplanti diversi aspetti del fenomeno, possono assurgere a valenza transnazionale e così addivenire all'adozione di un condiviso sistema d'intervento e di accoglienza all'interno dello spazio europeo. Menzione a parte ha avuto la disciplina nel complesso sistema del diritto spagnolo che ha implicato ben altre problematiche prim'ancora di affrontare la questione dei MSNA. La peculiarità dell'ordinamento, rappresentato da un governo centrale e da diciassette comunità autonome, ha certamente una sua significazione che va compresa per poter anche approfondire il tema in esame; di primaria importanza al riguardo è il concetto di vecindad che è nuovo sia nella sua sostanza che nell'applicazione e serve anche a stabilire a quale legge resta vincolato un cittadino spagnolo proprio in considerazione della caratteristica struttura dello stato. Quando un minore straniero giunge in Spagna viaggiando da solo o con adulti che tuttavia non sono responsabili legalmente nei loro confronti, ci si trova di fronte ad una vera e propria strategia migratoria. La normativa che disciplina la materia tenta di assecondare la realtà descritta mediando tra i principi di protezione degli stranieri e dei minori particolarmente contenuti nella ley de extranjería ed i diritti di protezione dei minori in quanto tali. A partire dalla metà degli anni 90 il fenomeno in Spagna va crescendo ed il Regolamento sugli stranieri del 1996 rappresenta il primo tentativo di regolare la condizione di questi minori. Si è potuto constatare che la maggior parte dei minori che giungono in Spagna sono marocchini di età compresa tra i 15 e i 18 anni, che vi giungono per fare fortuna, sia volontariamente, sia perché spinti dalle famiglie e, poi, v'è il fenomeno minoritario dei minori che pur non rientrando in nessuna delle categorie descritte, presentano comunque caratteristiche tali da rientrare nel sistema di protezione dei minori; si vuole fare riferimento ai minori stranieri non accompagnati; ai minori che fanno domanda d'asilo;ai minori che presentano infermità mentali; ai bambini di strada. a partire dal 2003 si registra un notevole incremento di minori che arrivano attraverso le pateras ( imbarcazioni utilizzate per entrare irregolarmente in Spagna), nelle coste dell'Andalusia così cominciando a parlare di Paterización. Molti dei minori marocchini entrano in Spagna attraversando clandestinamente la frontiera terreste di Ceuta e Melilla (ubicate sulla costa settentrionale del Marocco)nascondendosi sotto i camion mentre altri attraversando lo stretto di Gibilterra proprio sulle pateras. Esiste poi un'altra strategia di accesso che consiste nel venire accompagnato da un adulto che fa parte della famiglia o che è amico di famiglia, anche se si è potuto constatare che la maggior parte dei minori marocchini viaggia senza l'appoggio esplicito della fmaiglia ma con un consenso tacito. Cio' ha condotto il Ministerio Fiscal ad equiparare in alcuni casi tali minori a quelli spagnoli considerati dalle legge come "minori emancipati" che in base a tale disposizione, non essendo piu' considerati in stato di abbandono non usufruiscono piu' del sistema specifico di protezione. Pur essendo unicamente di competenza del Ministerio Fiscal incaricare ufficialmente i servizi competenti una volta che sia stata determinata l'età del minore, sono poi i servizi sociali ad avere nel frattempo in carico i minori. E' importante sottolineare che è dall'eventuale dichiarazione dello stato di abbandono che discendono determinate conseguenze, essa non è tuttavia automatica e normalmente il minore che viene trovato sul territorio senza assistenza morale e materiale riceve protezione prevista dalla Legge organica sulla Protezione giuridica del minore. L'organo che non ha competenza a decidere sul rimpatrio del minore è l'autorità pubblica incaricata della sua tutela, infatti la decisione spetta esclusivamente alle autorità responsabili delle questioni migratorie; del resto affinchè il rimpatrio possa essere considerato regolare dovrà essere ascoltato il minore e il Ministerio Fiscal dovrà essere informato di tutti i passaggi relativi. All'ottenimento del permesso, è determinante la circostanza che esso sia retroattivo; esso permette infatti ai minori di poter ottenere un permesso permanente al raggiungimento della maggiore età qualora sottoposti alla tutela di un ente pubblico almeno per i tre anni consecutivi immediatamente anteriori. La difficoltà tuttavia dell'inserimento e la consapevolezza del numero crescente di minori, ha portato il governo spagnolo a firmare accordi bilaterali con i governi di Senegal e Marocco nell'aprile e nel settembre del 2007. Nello spazio comunitario pertanto, sono presenti sostanziali differenze relativamente alla procedura che si attiva al momento della segnalazione di un minore straniero non accompagnato rispetto a organi competenti, strumenti d'identificazione, modelli gestionali, scelte d'integrazione. Cio' che appare evidente è che alcuni contesti sono piu' rappresentativi di altri in termini di presenze, tipologie e bisogni dei minori. Certamente il fenomeno dei Mena non puo' essere affrontato come un problema migratorio ma va studiato all'interno di un quadro piu' complesso alla cui configurazione concorrono problematiche di diritto internazionale, questioni di diritto umanitario, elementi che riguardano la dignità umana. [a cura dell'autore]
XI n.s.
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Rizza, Laura Santa. "Il sistema europeo comune di asilo: la protezione internazionale dello straniero in Europa." Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/4027.

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Abstract:
La tesi di dottorato dal titolo il sistema europeo comune di asilo: la protezione internazionale dello straniero in Europa nasce da un progetto di ricerca avviato alla fine del 2013 e volto a individuare la portata normativa europea in materia di protezione internazionale degli stranieri alla luce delle problematiche emerse nella prassi applicativa e quindi, in parte, connesse all attuale crisi migratoria. L obiettivo iniziale era quello di cogliere le differenze in tema di tutela del diritto di asilo tra due diversi piani ordinamentali: quello internazionale e quello europeo. In questa prima fase, e segnatamente nel I capitolo, il lavoro di ricerca si è incentrato sulla ricostruzione del processo di evoluzione del concetto di asilo nel diritto internazionale. Ne è seguita una disamina delle questioni giuridiche sottese alla costruzione del sistema europeo comune di asilo, il cui obiettivo è sancito nell art. 78 del TFUE, completato dall art. 18 della Carta dei diritti fondamentali dell Unione europea, nonché, bilanciato e arricchito dalla giurisprudenza della Corte di giustizia dell Unione europea e della Corte Edu. Pertanto, i capitoli II e III sono stati dedicati rispettivamente alla nascita e all evoluzione della normativa dell Unione europea in materia e al quadro complessivo della vigente legislazione europea sul tema. La crisi migratoria del 2015, e il suo acuirsi negli anni successivi, hanno consigliato di orientare la tesi verso uno studio più approfondito delle ragioni di disfunzione del sistema europeo comune di asilo al fine di identificare e proporre soluzioni giuridiche nuove e potenzialmente idonee a realizzare di un diritto di asilo europeo informato a criteri più rispettosi dei diritti della persona. A tal proposito nel IV capitolo, dedicato ai principi fondanti il sistema europeo comune di asilo, ci si è soffermati sull opportunità o meno di valorizzare la c.d. clausola di sovranità al fine di salvaguardare la tutela dei richiedenti asilo dal subire trattamenti inumani e degradanti entro la stessa Unione europea nell applicazione dei c.d. trasferimenti Dublino; tale ultima eventualità è stata foriera di quella che si potrebbe definire crisi del principio di fiducia reciproca tra gli Stati membri. In quest ottica, si sono sollevati alcuni rilievi critici al parere n. 2/2013 della Corte di giustizia sull adesione dell Unione europea alla Convenzione europea dei diritti dell uomo. In particolare si sono rilevate le idiosincrasie della Corte di giustizia rispetto alle pronunce della Corte Edu in tema di tutela equivalente dei diritti umani nell Unione europea e applicazione del c.d. sistema Dublino. Di conseguenza, si è ricostruito il quadro giurisprudenziale di riferimento con specifica attenzione alle più rilevanti e recenti pronunce della Corte di giustizia, della Corte Edu e delle giurisdizioni nazionali di Inghilterra, Germania e Italia. Infine, nel V e ultimo capitolo sono state analizzate criticamente le più recenti proposte normative avanzate dalla Commissione europea nel 2016 finalizzate a riformare il c.d. pacchetto asilo. Inoltre, precipua attenzione è stata riservata all Accordo UE - Turchia del 18 marzo 2016 e al c.d. approccio hotspot. Queste due azioni volute dal Consiglio europeo e dalla Commissione europea sono state analizzate quali espressioni di una nuova tendenza europea che si caratterizza per l incapacità di adottare norme giuridiche seguendo le procedure legislative previste dai Trattati istitutivi. In conclusione, la tesi propone l individuazione di un approccio diverso e potenzialmente idoneo a migliorare la condizione di vita dei richiedenti protezione internazionale. La soluzione, in una prospettiva futura e ambiziosa, risiederebbe nel superamento della necessità del requisito della territorialità per proporre domanda di asilo e nell adozione di una normativa europea in materia d ingressi legali dei richiedenti protezione internazionale.
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PERNA, Ilenia Serena. "Le parole dell'incontro. Dinamiche interazionali e procedure conversazionali dell'essere straniero nel gruppo classe." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2011. http://hdl.handle.net/11695/66300.

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Abstract:
Il lavoro di tesi focalizza l’attenzione sulle prime fasi di inserimento di un bambino straniero, di nazionalità cinese, in un contesto classe in cui sia per le insegnanti che per gli alunni questa rappresenta la prima esperienza di scambio interculturale. In particolare, la ricerca indaga come la presenza della diversità di cui l’alunno è portatore modifichi e influenzi le dinamiche interazionali tipiche del contesto classe, causando una vera e propria ricostruzione del setting originario. La classe interculturale, difatti, rappresenta il luogo in cui si realizza una situazione di doppia asimmetria relazionale tra nativo - non nativo e tra insegnante - alunno. Partendo dunque dal presupposto secondo cui tale interazione è prototipicamente asimmetrica (Orletti, 2000) e, ancora, che la figura dell’interlocutore nativo si sostanzi in una posizione di minore potere conversazionale, sono state analizzate le soluzioni adottate dai vari partecipanti alla situazione comunicativa (insegnante, gruppo dei pari, alunno straniero, mediatore linguistico), vere e proprie strategie comunicative che hanno contribuito a favorire e mantenere l’interazione, quantomeno diminuendo fraintendimenti ed “incidenti” di percorso. Inoltre l’attenzione di focalizzare l’analisi sull’interazione con un alunno di nazionalità cinese non è stata casuale poiché sono davvero pochi gli studi condotti su apprendenti di lingua cinese in un contesto di scuola primaria mentre abbondano quelli effettuati su apprendenti sinofoni di italiano L2 nei successivi gradi di istruzione (in particolar modo scuole secondarie superiori e università) e, in secondo luogo, per verificare se la particolarità della cultura di provenienza potesse dar luogo a conferme o smentite già annunciate in letteratura. La ricerca si avvale di una metodologia qualitativa che utilizza l’approccio della Conversation Analysis (Sacks, Schegloff, Jefferson, 1974): sono state effettuate circa 60 ore di videoregistrazione, debitamente trascritte, durante un intero anno scolastico. Sul piano teorico si è fatto riferimento agli studi dell’interazionismo simbolico e della teoria dell’interazione sociale con particolare riferimento alla sociologia di Goffman e Garfinkel, ma non mancano riferimenti al costruttivismo sociale (Berger e Luckmann, Schütz), alla sociolinguistica pragmatica e agli studi più recenti sulla comunicazione interculturale (Asante, Gudykunst, Bennett, Benhabib, Matsumoto, Scollon & Scollon, Wievorka).
The present work focuses on the first phases of including a foreign Chinese student in the institutional setting “classroom” where the intercultural talk-in interaction is seen as a very new experience by both teachers and students. Research particularly investigates how the several Chinese student’s varieties influence and change the system dynamics, which are typical of such a setting, by causing a real redevelopment of the original setting. In consequence of that, the intercultural classroom represents the place where a double asymmetrical relationship takes place, the first one among native and non - native speakers, the second one between the teacher and the student. By basing on this particular assumption, according to whom such an interaction is prototypically asymmetric (Orletti, 2003) and, moreover, the figure of the native partner results in a weaker position in the conversational turn, the several solutions adopted by the different participants of such a conversation have been here analysed, as well as the real communication strategies, which help to support and maintain the interaction, at least by lowering the degree of misunderstanding or snags. Furthermore, the choice of focusing on the analysis of the interaction with a Chinese speaker student as a participant of classroom conversation hasn’t been made by chance: on the one hand there are very few studies on Chinese native language learners in the setting “primary school”, whereas there are too much research on L2 Italian Chinese native learners in other settings, such as “high schools” or “universities”; on the other hand research have been carried out to verify/check if the varieties of one’s own cultural background could confirm or deny the previous theories of literature. Research make use of the typical qualitative approach of the Conversational Analysis (Sacks, Schegloff, Jefferson, 1974): the experimental part of this work is made up of 60 hours of video recordings, duly transcribed, for a whole school year. Concerning the theoretical part, the studies on the symbolic interactionism and the theory of social interaction have been taken into account with particular reference to Goffman and Garfinkel’sociological studies, but there are also many references to the social constructionism (Berger and Luckmann, Schütz), the pragmatics and sociolinguistics and to the new studies on the intercultural communication (Asante, Gudykunst, Bennett, Benhabib, Matsumoto, Scollon & Scollon, Wievorka).
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Decataldo, Alessandra. "La misurazione della distanza sociale dallo straniero mediante l'uso complementare dell'intervista con questionario e del focus group." Doctoral thesis, La Sapienza, 2005. http://hdl.handle.net/11573/917149.

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SIGNORI, UMBERTO. "PROTEGGERE I PRIVILEGI DELLO STRANIERO. I CONSOLI VENEZIANI NELL'IMPERO OTTOMANO TRA SEI E SETTECENTO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/577240.

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Abstract:
In recent years, the research questions of foreigners and of the commercial use of consuls has attracted renewed scholarly attention. This dissertation aims to continue the reflections of these works by focusing on rights and privileges of protected foreign subjects and consuls during the early modern period. By examining the status of Venetian subjects and consuls in early modern Ottoman society this dissertation underscores the processes of identification that determined the social inclusion or exclusion of individuals among the category of protected foreigners. The dissertation has three main goals. The first is to analyse the professional and social background of consuls in the Eastern Mediterranean between seventeenth and eighteenth centuries. This point focuses on the ability of some individuals to enjoy some privileges, from which non-Muslim “locals” were excluded, by constituting social associations with the Republic of Venice. The second goal is to examine the reasons that motivated these individuals to seek a formal recognition of their status as consuls. This examination underscores the processes of appointment of consuls and the role of candidates on the configuration of consular systems. The last goal proposes an analysis of the role played by Venetian consuls in the diffusion of legal procedures of identification and registration, and it focuses on the use of legal and diplomatic resources in identification disputes. It particularly points out which were the documents and social practices that determined one’s membership and his registration in the Venetian nation in the Ottoman Empire. Furthermore, it analyses identification disputes dating from 1670 to 1715 between Venetian consuls and Ottomans officials by focusing on how the cross-cultural diplomatic negotiations of these disputes were channeled through the Ottoman petition system. The cases presented will provide important insights on the instability of belonging, in which the classification of individuals was determined by rigid fiscal and legal categories as well as by more fluid social relations. This dissertation aims, therefore, to offer a new consideration on the utility of consuls for the different social groups that benefitted from consular services dating from 1670 to 1715. Overall, it seeks to demonstrate that the consulates in the Ottoman Empire, interpreted in their social utility, must be considered as actors able of influencing jurisdictional practices and creating new norms through constant negotiations with institutions and with individual actors. This dissertation relies on documentation preserved at the Archivio di Stato di Venezia — in most cases, letters sent by the Venetian consuls to the bailo, the permanent ambassador in Istanbul. Usually contained petitionary reports, these consular letters rhetorically requested the restoration of justice, that is to say, either the enforcement of a legal resource or the redress of unjust identification committed by the local authorities. Decrees and letters written by different Venetian institution concerning consuls, trade and migration policy will be analysed to underscore the efficiency consuls had for the Venetian government. Finally, studying legal documents produced by consulate chancellery provide an important insight into the social life of the Venetian community in the Ottoman Empire. This research casts light upon institutional resources available to social actors to produce evidence of their own identity in a context of jurisdictional competition. But it will also show how the ability to enjoy some privileges, and not only some rights, through diplomatic negotiation decided the classification of people as foreigners or subjects.
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Fortunato, Serena <1991&gt. ""Uno straniero in Cina". Proposta di traduzione, analisi e commento alla traduzione del racconto di Xu Kun." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8093.

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Abstract:
L'intento di questo elaborato è di proporre al lettore una versione italiana di “Uno straniero in Cina” e analizzare il contesto storico-culturale dal quale il racconto nasce. Figura rappresentativa della generazione del post-Rivoluzione Culturale, la scrittrice e critica letteraria Xu Kun ha attirato grandi attenzioni fin dalla sua prima comparsa sulla scena letteraria cinese degli anni Novanta. Tutte le sue storie incarnano l'animo e i cambiamenti avvenuti nella Repubblica Popolare Cinese in quel periodo, che vede l'ascesa della cultura di massa, la crescita del consumismo e l'urbanizzazione da un lato e il declino dell'elitarismo dall'altro. È un'acuta osservatrice della realtà che la circonda e della contemporaneità, profondamente coinvolta nei fenomeni della globalizzazione e della modernizzazione. Attraverso la sua scrittura caratterizzata da un umorismo pungente, cinismo e parodie, Xu Kun delinea la sua idea di missione della figura dell'intellettuale in questo nuovo e sconosciuto ambiente culturale, carico di energia e di desideri materialistici, un mondo confusionario che provoca irrequietezza. Il racconto "Uno straniero in Cina" è toccante, ricco di tensione. Nils, il protagonista di nazionalità canadese e docente di inglese in una università cinese, rappresenta molto bene le vicissitudini dell'epoca, i cambiamenti del concetto di "valori" nella società cinese emergente, ormai strettamente legati agli interessi commerciali e gli effetti di queste trasformazioni sull'esistenza delle persone, i loro affetti e le relazioni interpersonali. È un intellettuale dall'animo tormentato, che non riesce a trovare il proprio posto nella società ed è costretto a cambiare per ritrovare la propria identità.
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DECATALDO, ALESSANDRA. "La misurazione della distanza sociale dallo straniero attraverso l'uso complementare dell'intervista con questionario e del focus group." Doctoral thesis, SAPIENZA UNIVERSITA' DI ROMA, 2005. http://hdl.handle.net/10281/26210.

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Abstract:
Nel corso di un'indagine sulla rappresentazione sociale dello straniero fra gli studenti delle scuole secondarie superiori della metropoli e delle quattro città urbane del territorio è stata utilizzata una versione modificata della scala di Bogardus. Si tratta di una scala costruita con l’obiettivo cognitivo di stimare, attraverso la disponibilità ad intraprendere una serie di azioni, quanto gli intervistati si sentissero distanti socialmente dagli stranieri appartenenti a diversi gruppi nazionali. Dalla discrepanza fra i risultati emersi in seguito alla somministrazione di tale scala e quanto si sarebbe aspettato l’équipe che l'aveva inserita nel questionario è scaturita una ricerca di approfondimento, che è partita da un accurato studio di carattere teorico e metodologico sullo strumento della scala di distanza sociale di Bogardus, il quale ha previsto il rinvenimento del più alto numero possibile di ricerche che ne hanno fatto uso. Scopo di tale lavoro è stato impadronirsi dello strumento per cogliere appieno i meccanismi sottostanti al suo utilizzo, ma anche per individuare gli assunti alla base del funzionamento della scala. E' stato, inoltre, indispensabile andare alla ricerca di uno strumento in grado di indirizzare meglio le linee interpretative emerse dalla survey research: esso è stato riconosciuto nella tecnica del focus group. Il focus group viene, infatti, considerato utile successivamente alla somministrazione di un altro strumento nello stesso disegno della ricerca: una volta che i dati sono stati raccolti e sottoposti ad un’analisi statistica, una serie di discussioni con individui aventi le stesse caratteristiche del campione della precedente indagine survey può essere utile per l’interpretazione dei risultati, soprattutto allorché siano emerse delle relazioni inaspettate fra le variabili o, comunque, dei risultati non previsti e difficilmente spiegabili dal punto di vista del ricercatore. Dopo aver sostanziato teoricamente le proprie scelte, si è proceduto ad una descrizione di come i criteri ritenuti adatti a livello teorico sono stati trasformati in operazioni empiriche. L’aver ri-analizzato i risultati dell’indagine con questionario si è rivelata un’operazione di fondamentale importanza per guidare la progettazione delle discussioni di gruppo, che, dato gli obiettivi cognitivi preposti, sono stati fortemente vincolati alle scelte fatte in sede di ricerca su ampia scala. L’aspettativa nel condurre questa indagine di approfondimento e di integrazione delle informazioni è stata di ottenere diversi stimoli riflessivi e di feedback, soprattutto dal punto di vista della dimensione dimensione tecnico-operativa. Pur se nell’utilizzo del focus group in funzione ausiliaria alla fase analitico-interpretativa dell’indagine, bisogna essere in ogni momento consapevoli della specificità delle informazioni che la tecnica offre rispetto ai dati ottenuti tramite la survey, grazie ad esso si sono finalmente sciolti i nodi interpretativi scaturiti dall'indagine survey e il risultato è stato il concepimento di un nuovo strumento di rilevazione in grado di correggere i difetti del precedente.
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De, Marco Domenico. "La (de)costruzione sociale dello straniero tra discorsi politici, norme giuridiche e politiche locali per l'immigrazione. Una ricerca comparativa tra Roma e Barcellona." Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2015. http://hdl.handle.net/10803/306000.

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Abstract:
La presente tesi di dottorato approfondisce l’immigrazione e, precisamente, le politiche delle amministrazioni locali per l’accoglienza e l’integrazione sociale degli stranieri. La ricerca non affronta un argomento nuovo ma, visto il gran numero di cittadini stranieri comunitari ed extracomunitari che raggiungono ogni anno l’Italia e la Spagna, le politiche per l’integrazione sociale degli immigrati (immigrants politics) hanno acquistato un significato sociale e culturale che le ha trasformate in un tema di speciale rilevanza e interesse dal punto di vista sociologico, politologico e giuridico. Nello specifico, la ricerca si concentra sulle politiche implementate nelle città di Roma e Barcellona, con il fine di comprendere le analogie e le differenze che soggiacciono al modello di politica locale specifico di ognuna di esse. I primi capitoli della tesi sono il frutto di un ampio lavoro di ricerca bibliografica orientata a ricostruire i principali approcci teorici che nell’ambito delle scienze sociali studiano lo straniero e l’immigrazione, tanto nella sua articolazione quanto nel suo impatto con la società di accoglienza. Nel primo capitolo è presentato il dibattito sulla figura dello straniero e i contributi degli autori che all’interno delle scienze sociali, hanno contribuito alla definizione dello straniero come categoria sociologica. In questa parte della ricerca lo sforzo è stato quello di collegare le riflessioni dei classici della sociologia come G. Simmel, N. Elias e W. Sombart, a quelle di autori più recenti quali Z. Bauman, A. Touraine, con lo scopo di far “dialogare” tra loro autori di differenti epoche storiche. Nel secondo capitolo è esaminata la letteratura sui discorsi politici sull’immigrazione e si approfondisce il ruolo dei mezzi di comunicazione nella diffusione di un’immagine dell’immigrazione come problema sociale e nazionale. Nello specifico, sono ricostruiti i processi che hanno contribuito a diffondere una rappresentazione dell’immigrazione legata alla criminalità e all’irregolarità degli stranieri. In questa parte del lavoro si approfondisce l’origine del discorso securitario al cui interno l’immigrazione è rappresentata come problema collegato alla sicurezza. La seconda parte della ricerca si concentra sugli aspetti interpretativi del fenomeno migratorio attraverso la ricostruzione di due casi nazionali: l’Italia e la Spagna. A questo proposito, il terzo capitolo è dedicato all’analisi delle leggi sull’immigrazione, italiane e spagnole, e alla ricostruzione delle tappe della loro evoluzione, un percorso che ha complessificato la gestione dell’immigrazione e stabilito un sistema di governance multilevel, dove le istituzioni locali e le associazioni del Terzo Settore diventano “partner” della Pubblica Amministrazione nella prestazione di servizi alle persone immigrate. In seguito, è presentata la raccolta e l’analisi del materiale empirico, attraverso una metodologia di analisi qualitativa. Nello specifico, si presenta uno studio comparativo delle politiche locali per gli immigrati delle città di Roma e Barcellona. In entrambe le città sono state realizzate interviste-semistrutturate con testimoni privilegiati appartenenti al settore pubblico e al Terzo Settore (in totale 50), operanti a livello regionale, comunale e territoriale, con il fine di individuare le peculiarità delle politiche locali per gli immigrati (reti di attori, relazioni, programmi di intervento, risorse, ecc.) implementate in ognuno dei due casi di studio. Nel capitolo quinto sono esposti i dati raccolti con le interviste, mentre i risultati dell’analisi comparativa sono presentati nel capitolo finale, mostrando analogie e differenze tra i due modelli i immigrants policy osservati nel caso di Roma e in quello di Barcellona.
La presente tesis doctoral se centra en la inmigración, precisamente, en las políticas de las administraciones locales relacionadas a la acogida y a la integración social de los ciudadanos extranjeros. La investigación no se enfrenta a un problema nuevo en sí, sin embargo dado el gran número de ciudadanos comunitarios y no comunitarios que cada año llegan a Italia y España, las políticas locales para la integración social de las personas recién llegadas han adquirido un significado social y cultural que las convierte en un tema de especial relevancia e interés desde el punto de vista sociológico, polito1ógico y jurídico. Concretamente, el estudio se centra en las políticas implementadas en las ciudades de Roma y Barcelona, con el fin de comprender las similitudes y las diferencias que subyacen detrás del modelo de política local específico de cada una de ellas. Los primeros capítulos de la tesis son el fruto de un amplio trabajo de investigación bibliográfica con el fin de reconstruir los principales enfoques teóricos que en el ámbito de las ciencias sociales estudian el extranjero y la inmigración, tanto en su articulación cuanto en su impacto en la sociedad receptora. En el primer capitula se presenta el debate sobre la figura del extranjero, así como las contribuciones de los autores que, dentro de las ciencias sociales, han contribuido a la definición del extranjero coma una categoría sociológica. Esta parte de la investigación consiste en conectar la reflexión y los aportes de los clásicos de la sociología como Simmel, Elias y Sombart a las de autores más recientes como Bauman y Touraine, en el intento de hacer "dialogar" a los autores de diferentes épocas históricas. En el segundo capitula se examina la literatura sobre los discursos políticos en torno a la inmigración profundizando el papel de los medios de comunicación en la difusión de una imagen de la inmigración como problema social. En concreto, se han reconstruido los procesos que han contribuido a la propagación de una representación de la inmigración relacionada a la criminalidad y a la irregularidad de los extranjeros. En esta parte del trabajo, se ha profundizado en el origen del discurso securitario en el que la inmigración está representada coma problema social enlazado a la seguridad. La segunda parte del trabajo de tesis se concentra en la cuestión interpretativa del fenómeno migratorio mediante la reconstrucción de dos casos nacionales: Italia y España. A este propósito, se ha dedicado el tercer capitula al análisis de las leyes de extranjería, italiana y española, hallando las etapas de un recorrido que ha vuelto más compleja la gestión de la inmigración y ha establecido un sistema de gobernanza multinivel en la que las instituciones locales y las entidades del Tercer Sector Social se convierten en "aliados" de las administraciones públicas en la prestación de servicios a las personas inmigradas. Posteriormente, se ha recopilado y analizado el material empírico a través de metodologías de análisis cualitativas. En concreto, se lleva a cabo un estudio comparativo entre las políticas locales para los inmigrantes de la ciudad de Roma y las de la ciudad de Barcelona. En ambas ciudades se han realizado entrevistas semiestructuradas con actores clave tanto públicos, cuanto del Tercer Sector Social (en total 50), operativas tanto a nivel autonómico como municipal y territorial, con el objetivo de reconstruir las peculiaridades de las políticas locales para los inmigrantes (redes de actores, recursos, relaciones, programas de intervención). En el capítulo siguiente se exponen los datos recopilados con las entrevistas, mientras que los resultados del análisis comparativo se muestran en el capítulo de conclusiones, destacando similitudes y diferencias entre los dos modelos de política inmigratoria observados.
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Pinton, Francesca <1992&gt. "Il lavoratore straniero in Giappone e le "politiche d'immigrazione" negli ultimi quarant'anni: focus sull'Abenomics e recenti sviluppi. Il Giappone verso una graduale apertura?" Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14631.

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Abstract:
L’elaborato si ripropone di discutere su quale sarà il futuro del lavoratore straniero in Giappone. Alla luce delle politiche adottate dal Governo Abe negli anni recenti, intendo ripercorrere gli sviluppi delle "politiche d'immigrazione" insieme alla situazione del lavoratore straniero in territorio giapponese negli ultimi quarant’anni. Dalla seconda metà del 1980, il mercato del lavoro inizia a dipendere strutturalmente dal lavoro proveniente dall’estero, in particolare dalla manodopera con scarse abilità o qualifiche. La legislazione e le diverse “politiche d’immigrazione” sono state tuttavia storicamente piuttosto restrittive. Hanno favorito l’ingresso al lavoro straniero altamente o semplicemente qualificato, mantenendo invece intatto il principio di “non-immigrazione” secondo cui l’accesso alla manodopera non dotata di particolari abilità o qualifiche sarebbe de jure negato. Cozzando con questo principio, la necessità economica ha generato una situazione paradossale per cui la realtà del lavoratore straniero in Giappone è data de facto da personale non in possesso di particolari specializzazioni. A questo, si aggiunga che dal 2013 il mercato del lavoro giapponese è investito da una congiuntura di scarsità di forza lavoro che, insieme al calo demografico, sembra accentuare in misura sempre maggiore la subordinazione del mercato a questa categoria di lavoratori. Seppur il Premier Abe Shinzō si rifiuti ancor tutt’oggi di definirle “politiche d’immigrazione”, le misure adottate e le proposte in attesa di applicazione sembrano ridisegnare l’idea di un Giappone più aperto, anche per i lavoratori stranieri non o scarsamente qualificati. L’elaborato si divide in tre sezioni. Il primo capitolo consiste di una panoramica sugli sviluppi dell’economia giapponese e sulle congiunture del mercato dal secondo dopoguerra fino al secondo decennio perduto. Il secondo capitolo verte sulla questione della dipendenza strutturale del mercato dai lavoratori stranieri e sulle “politiche d’immigrazione” dal 1980 al 2012. Nel terzo capitolo, offrirò una panoramica sugli sviluppi recenti. Evidenziando i limiti e i punti a favore all’apertura del Paese al lavoro dall’estero, cercherò di analizzare se il Giappone possa dirsi sulla via di una graduale apertura.
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Bufano, Mirella. "Adulti e bambini a confronto: la pronuncia nell’acquisizione della seconda lingua prima e dopo la pubertà." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il presente elaborato ha come obiettivo quello di individuare i fattori che influiscono maggiormente nell’acquisizione della pronuncia nativa della seconda lingua. In particolare, si basa sulla tesi che il bilinguismo infantile, in termini di acquisizione della pronuncia, conduce a risultati migliori rispetto a quello tardivo. L'elaborato è articolato in tre capitoli. Il primo contiene una panoramica generale sul fenomeno del bilinguismo e, in particolare, illustra le caratteristiche di quello infantile e quello tardivo. Il secondo capitolo è dedicato alla pronuncia di L2 e all’accento straniero che spesso la caratterizza. Infine, per sostenere la tesi sopra accennata, nel terzo capitolo sono stati presi in esame alcuni dei principali fattori che influiscono nell’acquisizione della pronuncia di L2 e, in seguito, dalla letteratura sono stati raccolti e descritti alcuni dati empirici a favore della tesi.
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Consoli, Giulia <1992&gt. "La moltiplicazione relazionale dei non imparentati. Un'etnografia delle attese di genitorialità e filiazione intorno alla categoria giuridica di "minore straniero non accompagnato" in Italia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10409/1/consoli_giulia_tesi.pdf.

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Abstract:
Sulla spinta dell’approvazione della legge italiana 47/2017 “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”, questo lavoro è teso ad affrontare le complesse aspettative genitoriali e parentali sviluppatesi intorno al processo di categorizzazione MSNA di cui questa legge è diventata approdo giuridico. Le controverse aspettative di accompagnamento legatesi alla denominazione di “non accompagnato”, prese come aspetto scontato e assiomatico in molta parte della letteratura scientifica che utilizza l’acronimo, sono state qui intese come un nodo ambiguo e questionabile. Attraverso una ricerca e una metodologia antropologico-etnografica queste rappresentazioni contradditorie sono esplorate a partire da un “crocevia di campi” da queste interessati in un territorio amministrativo dell’Italia Settentrionale variamente frequentato tra 2018 e 2021. Insieme ad ambienti, metodi e sfide della ricerca locale, una prima sezione situa storicamente e contestualmente la categoria MSNA come fenomeno in sé piuttosto che come efficace espressione descrittiva di soggetti. Le due sezioni successive, dedicate rispettivamente alla neo-realtà di tutela volontaria e a quella di una comunità socio-educativa/di tipo familiare rivolta a persone di minore età, interrogano invece questi ambienti come spazi e tempi di elaborazione prima e negoziazione poi di rappresentazioni e pratiche relazionali e parentali molteplici.
Impelled by the approval of Italian Law 47/2017 “Provisions on protection measures for unaccompanied foreign minors”, this work aims to address the complex parental and kinship expectations that have developed around the “MSNA” (UFM, English acronym) categorisation process ‒ to which this law is the latest juridical landmark. Here, I have understood as ambiguous and questionable the controversial “accompaniment expectations” that have often gone along with the term “unaccompanied” and have been taken for granted in much of the scientific literature resorting to this acronym. Through anthropological-ethnographic research and methodology, these incongruous representations are explored from the “crossroads of fields” that affect them in an administrative territory of Northern Italy, variously frequented between 2018 and 2021. Together with the presentation of local research environments, methods, and challenges, the first section historically and contextually situates the MSNA category as a phenomenon itself rather than an effective subjects’ description. The next two sections are devoted to the exploration, respectively, of the neo-reality of volunteer guardianship, and of a more traditional socio-educational/family-type facility designed for minors’ reception. These latest parts interrogate these environments as spaces and times of negotiation about multiple kinship representations and practices
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Pappalardo, Maria Manuela. "Sistemi e misure di protezione internazionale dello straniero tra ordinamento italiano ed europeo, indagine sui modelli di valutazione del grado di personalizzazione del rischio." Doctoral thesis, Università di Catania, 2019. http://hdl.handle.net/10761/4097.

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Abstract:
La tesi affronta il tema del risk assessment nel sistema della protezione internazionale dello straniero richiedente asilo. La disciplina giuridica dei rifugiati, com è noto, non considera espressamente le modalità di accertamento del rischio di subire una persecuzione o un danno grave. Eppure, la valutazione del rischio è essenziale nel giudizio prognostico teso al riconoscimento della protezione internazionale. In tale contesto, la tesi propone una lettura della normativa esistente in materia attraverso la rappresentazione di un paradigma volto a verificare le possibili situazioni di rischio che tipicamente si presentano all organo giudicante nell esame delle domande di asilo. Verificati i profili di tensione che derivano dall applicazione concreta del paradigma del rischio , la ricerca si focalizza sull ipotesi specifica di risk assessment nei confronti delle donne richiedenti asilo per ragioni legate a situazione di violenza di genere . A tal fine vengono analizzati alcuni casi scelti sul rischio di mutilazioni genitali femminili, di tratta con finalità di sfruttamento sessuale e di matrimonio forzato sulla base dell appartenenza della vittima ad un particolare gruppo sociale. Attraverso un analisi empirica e comparativa della prassi giurisprudenziale interna di alcuni Stati membri dell UE, emergono gli orientamenti e gli approcci delle giurisdizioni interne utili ad individuare alcuni specifici fattori di rischio che consentono di concedere la protezione internazionale, fattori particolarmente connessi ai diritti economici, sociali e culturali delle donne richiedenti asilo.
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POTENZA, MARCO. "The Builders' risks insurance: a comparative study under English and Italian law." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/671.

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Abstract:
Prendendo spunto dalla recente pubblicazione nel Regno Unito del nuovo formulario di assicurazione ‘London MarCAR 2007 (Marine Construction All risks) 01/09/07’ per la copertura dei rischi connessi alla realizzazione di progetti di costruzione (e riparazione) navale, destinato ad affiancarsi – e sembra lecito anticipare, sostituirsi – al collaudato, ma criticato, formulario in uso da circa due decenni nel mercato assicurativo, la tesi esplora le principali problematiche, tanto di carattere dogmatico, quanto di natura pratica-applicativa, connesse all’assicurazione delle navi in costruzione. Sgombrato il campo da ogni dubbio circa il carattere marittimo della tipologia di assicurazione in esame, la tesi mette in luce l’impatto e la rilevanza della prassi assicurativa inglese – da intendersi in senso lato e comprensiva, pertanto, anche della interpretazione ed applicazione delle condizioni speciali di polizza da parte della giurisprudenza anglosassone – su quella italiana, evidenziandone le ragioni e le possibili criticita’. Non tralasciando di considerare il nesso tra l’assicurazione dei rischi costruzione navale ed il contratto di costruzione di nave – avendo riguardo, in particolare, ai formulari di contratto piu’ frequentemente utilizzati, nonche’ al nuovo formulario BIMCO “Newbuildcon” – una parte sostanziale della tesi e’ dedicata all’analisi delle ‘Institute Clauses for Builders’ Risks (1/06/88)’ - clausolario prodotto venti anni or sono dall’Institute of London Underwriters e utilizzato unitamente a polizze inglesi o italiane per la copertura dei sinistri che possono verificarsi nel corso della costruzione di navi (o altri galleggianti) - e della sua recente riedizione ad opera dell’International Underwriting Association of London mediante la pubblicazione delle sopra menzionate clausole ‘London Marine Construction All Risks (1/09/07)’. Di quest’ultimo formulario la tesi illustra diffusamente la genesi, gli obiettivi e le principali differenze rispetto al predecessore e ne propone una preliminare valutazione con riguardo sia alla capacita’ di rispondere alle difficolta’ emerse nell’applicazione del precedente (e tuttora utilizzato) clausolario, sia, piu’ in generale, alla sua adeguatezza nel nuovo panorama della cantieristica mondiale.
Prompted by the recent release in the United Kingdom of the new set of standard insurance clauses ‘London MarCAR 2007 (Marine Construction All risks) 01/09/07’ for the coverage of risks related to ship construction (and repair) projects – clauses which are supposed to start off as an alternative option to, but that can be reasonably expected to replace before long, the well known but highly criticized set of builders’ risks clauses utilized in the market in the last two decades – the thesis analyzes the main dogmatic and practical issues arising in connection with insurance contracts for the coverage of shipbuilding-related risks. After clearing out any reservation with respect to the possibility of classifying the insurance type at issue within the area of marine insurance, the thesis emphasizes the extent to which English marine insurance practice (which shall be meant to encompass also the judicial interpretation and application of the insurance terms and conditions set forth in the standard sets of clauses) influences and affects the Italian one and flags out the reasons why this happens and the possible issues that the same can bring about. Without the links between builders’ risks insurance and shipbuilding contract being overlooked – especially having regard to the most commonly utilized shipbuilding contract standard forms, as well as to the new BIMCO “Newbuildcon” standard form – the core of the thesis focuses on an in-depth study of the terms and conditions set out in the ‘Institute Clauses for Builders’ Risks (1/06/88)’ - i.e., the most common set of standard clauses elaborated by the Institute of London Underwriters nearly twenty years ago for the coverage of shipbuilders’ risks and usually incorporated either in English or Italian insurance policies to achieve such cover with respect to ship (or other seaborne crafts or similar objects) under construction – and in the standard form called ‘London Marine Construction All Risks (1/09/07)’ released in the last quarter of year 2007 by the International Underwriting Association of London. As far as the 2007 standard form is concerned, the thesis performs a thorough analysis as to why it has been devised, which objectives the same is intended to achieve and its main distinguishing features in comparison with the previous set of terms and conditions for builders’ risks insurance enshrined in the 1988 clauses and, on such basis, the thesis sets out a preliminary and tentative evaluation as to the likelihood of the new set of builders’ risks insurance clauses to address successfully the shortcomings encountered in connection with the previous ones and, more generally, to be adequate to cater for the unique features of modern shipbuilding.
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Battagello, Enrica <1988&gt. "L'accompagnamento delle istituzioni nell'inserimento e integrazione del minore straniero nel nucleo adottivo. Approfondimento attraverso la rilevazione delle esperienze vissute dai tre attori principali: enti, famiglia, minori." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3872.

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Martins, Ana Cláudia Sampaio. "O estranho na transcriação cinematográfica de Luchino Visconti para O estrangeiro, de Albert Camus: uma análise da abertura fílmica." Universidade Federal de Pelotas, 2015. http://repositorio.ufpel.edu.br/handle/ri/2736.

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Sem bolsa
Esse trabalho discute as diferentes representações de estranho nas narrativas L’Étranger, de Albert Camus, e Lo straniero, de Luchino Visconti. Para tanto, nossa reflexão baseia-se nos preceitos elencados por Tiphane Samoyault sobre o conceito de intertextualidade de modo a entender como as obras artísticas se relacionam. Pensamos, ainda, o significado de adaptação a partir das proposições feitas por Linda Hutcheon. Sob essas perspectivas, discutimos questões referentes às teorias do estranho de Julia Kristeva e Bernhard Waldenfels em relação ao recorte proposto das narrativas – o incipit do romance camusiano e a abertura fílmica da película de Visconti. Desse modo, fazemos a análise do comportamento estranho da personagem principal das narrativas literária e fílmica, Meursault, a fim de problematizar a hipótese da pesquisa, que busca entender se a narrativa fílmica é capaz de restituir o estranhamento do romance desde a sua abertura.
This study discusses the differents representation of alien in the narratives L’Étranger by Albert Camus and Lo straniero by Luchino Visconti. Therefore, our reflection is based on the precepts chosen by Tiphane Samoyault about the concept of intertextuality in order to understand how the works relate. We also consider the meaning of adaptation by the proposition of Linda Hutcheon. Under this perspective, we discuss the issues concerning the theory of alien of Julia Kristeva and Bernhard Waldenfels in the narratives thematic focus – the incipit from the novel and the opening scenes of Visconti’s film. Thereby, we analysis the alien behavior of the main character in the literary and filmic narratives, Meursault, in order to discuss the hypothesis of the research that seeks to understand if the filmic narrative is able to repay the strangeness of the novel since the opening.
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Montanari, Anna <1977&gt. "Il lavoro degli stranieri in Italia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2006. http://amsdottorato.unibo.it/55/1/MontanariAnna.pdf.

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Montanari, Anna <1977&gt. "Il lavoro degli stranieri in Italia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2006. http://amsdottorato.unibo.it/55/.

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Hu, Xiao Wei <1992&gt. "La disuguaglianza tra stranieri e italiani." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17154.

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Abstract:
La popolazione immigrata ormai diventa la componente strutturale nella società italiana. È interessante di scoprire come si sono integrati. Il nostro obiettivo del lavoro è di analizzare la disuguaglianza tra gli immigrati e i nativi e si svolge in questo modo: Il primo capitolo si introduce i concetti di base: la disuguaglianza, la povertà, la relazione tra la povertà e la disuguaglianza e la definizione di straniero. Il secondo capitolo è dedicato alla presentazione i due indici più noti per misurare la disuguaglianza, ovvero sono l'indice di Gini e l'indice di Theil. Grazie alla loro scomposizione è possibile capire i contribuiti delle differenze intra-gruppi e tra gruppi. ll terzo capitolo è la nostra parte cruciale, per capire la situazione degli immigrati come si sono messi, è fondamentale rivolgersi al mercato di lavoro. Quindi andiamo a analizzate la disuguaglianza nel mercato di lavoro tra gli stranieri e i nativi. Come definito nel primo capitolo, la disuguaglianza consiste nella disuguaglianza di opportunità e la disuguaglianza di risultato. Per quanto riguarda il mercato di lavoro, la disuguaglianza di opportunità intende la disparità di possibilità di accedere al mercato di lavoro e la scarsa mobilità di carriera, invece la disuguaglianza risultato si dimostra con la differenza sul reddito e l'elevata incidenza della popolazione vivono in condizione di povertà. Infatti, confrontando con le stesse caratteristiche, gli stranieri hanno meno possibilità di accedere al mercato di lavoro rispetto ai nativi. La mobilità di carriera tra gli stranieri è bassa, sono principalmente concentrati nei lavori bassi qualifichi, subiscono il blocco dello sviluppo professionale, la mobilità si dimostra a forma "L". Di conseguenza, gli immigrati percepiscono i redditi più bassi e l’incidenza sulla povertà è alta. Conclude la tesi il capitolo 4, di proporre alcuni suggerimenti per avere una migliore integrazione.
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Ricchiuto, Dyana <1994&gt. "Minori stranieri non accompagnati in affido." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/22036.

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Abstract:
L’elaborato conclusivo del percorso di studi verrà suddiviso in due parti: in una prima fase verrà trattato in ambito teorico il concetto di minore straniero non accompagnato con la presenza di normative e dati recenti che dimostrino la centralità di tale fenomeno. In relazione a ciò, si cerca di valorizzare l’istituto giuridico dell’affido, quale forma di successo nella sfera dell’accoglienza. Nella seconda parte verranno intervistati soggetti oramai maggiorenni presi in carico in età pregressa e ne verranno dimostrati i risultati, per lo più positivi. Nonostante ciò, i dati statistici dimostrano che l’utilizzo di tale strumento rispecchi una percentuale molto bassa nella società attuale. Attraverso tale tesi, si cerca di promuovere e valorizzare l’affido dei minori stranieri non accompagnati, rimarcandone i suoi benefici.
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Castellaro, Margherita. "Il doppiaggio inglese di opere cinematografiche straniere." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23999/.

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Abstract:
Questo elaborato tratta un argomento relativamente nuovo: il doppiaggio inglese. Da sempre i paesi anglofoni sottotitolano i film stranieri ma, negli ultimi anni, piattaforme streaming come Netflix e Amazon Prime hanno iniziato a doppiare in inglese i loro prodotti internazionali. L'elaborato è diviso principalmente in due parti. La prima consiste in una una panoramica sul doppiaggio in generale e su come funziona per poi entrare più nello specifico parlando del doppiaggio inglese; la seconda invece consiste in un'analisi del doppiaggio inglese di un film recente prodotto da Netflix: The life ahead o La vita davanti a sé. L’obiettivo di questa tesi è quella di capire se il doppiaggio inglese possa essere realmente la chiave per esportare più film stranieri nei paesi anglofoni e rendere il mercato dei media più eterogeneo.
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Mescalchin, Chiara <1986&gt. "Minori Stranieri Non Accompagnati e Richiedenti Asilo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1823.

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Abstract:
La tesi cercherà di affrontare la problematica inerente i minori stranieri non accompagnati e richiedenti asilo, analizzandone le norme ad essa dedicate e studiando un caso specifico situato sul territorio veneziano. Dopo uno studio approfondito di tutte le fonti (internazionali, europee e nazionali) applicabili al fenomeno dell’immigrazione, della richiesta di asilo e dei minori stranieri, si analizzeranno sotto vari aspetti le problematiche che scaturiscono proprio da tali fonti, alla luce di un confronto con la pratica adottata dallo Stato Italiano. Si evidenzieranno infine criticità e punti di forza emersi nell’esperienza vissuta presso le comunità di Tessera, dedicate appunto ai minori stranieri.
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Pasquon, Rachele <1989&gt. "La tassazione delle imprese straniere in Cina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4035.

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Abstract:
La mia tesi si propone di illustrare l'evoluzione del sistema fiscale cinese nella storia moderna con particolare riferimento alla riforma della tassazione sul reddito d'impresa attuata negli ultimi anni. La traduzione di alcuni articoli in lingua cinese inerenti la materia, inoltre, contribuiscono ad arricchire ed avvalorare l'elaborato nel suo complesso.
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COMANDUCCI, FRANCESCA. "Cittadini e stranieri nell’accesso alla funzione pubblica." Doctoral thesis, Urbino, 2015. http://hdl.handle.net/11576/2642962.

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AGUZZI, GIULIA. "Lingue straniere e sordità: un percorso possibile." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/78940.

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Abstract:
L’obiettivo di questo lavoro è guidare il docente attraverso la letteratura esistente, gli strumenti già in uso e si propone di fornire una modellizzazione per la pratica didattica delle lingue straniere ad alunni sordi. Nel primo e nel secondo capitolo si raccolgono, analizzano e definiscono le basi teoriche di riferimento per la didattica delle lingue a soggetti sordi. Nello specifico, si definiscono il quadro della glottodidattica speciale, i principi di bisogno speciale e specifico e le linee guida per la didattica in contesti di disabilità, procedendo con l’inclusione della sordità tra le esigenze a cui riferirsi con tali strumenti. Il terzo e il quarto capitolo rappresentano l’applicazione concreta dei modelli esposti con l’applicazione del modello SOMA al mondo della sordità e la costruzione del Profilo Glottomatetico Funzionale dell’alunno sordo. Nell’ultimo capitolo si presenta la proposta operativa di didattica dell’inglese ai sordi, partendo dall’analisi e la scelta dei materiali più accessibili, passando per la progettazione fino ad arrivare alla strutturazione specifica del lavoro di classe.
This work aims to guide the foreign language teacher trough the literature on special education needs and deafness, the available tools, and the modeling for everyday practice to encourage the inclusion of deaf students until now considered not teachable. In the first and second chapters, the theoretical approaches to deaf students learning are presented in the contexts of special language teaching, special education, and disabilities. The third and fourth chapters represent the application of those principles to include deaf students in the language classroom activities following the operational models usually used for different learning disabilities. The last chapter offers the concrete model that may guide teachers from their deaf students' needs analysis and the correct material choice for them, passing through the learning project management to get to the specific class lessons, in collaboration with support staff members.
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AGUZZI, GIULIA. "Lingue straniere e sordità: un percorso possibile." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/78940.

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Abstract:
L’obiettivo di questo lavoro è guidare il docente attraverso la letteratura esistente, gli strumenti già in uso e si propone di fornire una modellizzazione per la pratica didattica delle lingue straniere ad alunni sordi. Nel primo e nel secondo capitolo si raccolgono, analizzano e definiscono le basi teoriche di riferimento per la didattica delle lingue a soggetti sordi. Nello specifico, si definiscono il quadro della glottodidattica speciale, i principi di bisogno speciale e specifico e le linee guida per la didattica in contesti di disabilità, procedendo con l’inclusione della sordità tra le esigenze a cui riferirsi con tali strumenti. Il terzo e il quarto capitolo rappresentano l’applicazione concreta dei modelli esposti con l’applicazione del modello SOMA al mondo della sordità e la costruzione del Profilo Glottomatetico Funzionale dell’alunno sordo. Nell’ultimo capitolo si presenta la proposta operativa di didattica dell’inglese ai sordi, partendo dall’analisi e la scelta dei materiali più accessibili, passando per la progettazione fino ad arrivare alla strutturazione specifica del lavoro di classe.
This work aims to guide the foreign language teacher trough the literature on special education needs and deafness, the available tools, and the modeling for everyday practice to encourage the inclusion of deaf students until now considered not teachable. In the first and second chapters, the theoretical approaches to deaf students learning are presented in the contexts of special language teaching, special education, and disabilities. The third and fourth chapters represent the application of those principles to include deaf students in the language classroom activities following the operational models usually used for different learning disabilities. The last chapter offers the concrete model that may guide teachers from their deaf students' needs analysis and the correct material choice for them, passing through the learning project management to get to the specific class lessons, in collaboration with support staff members.
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Zorzini, Alex David. "I minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2013. http://hdl.handle.net/10077/8635.

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Abstract:
2011/2012
Minori Stranieri non accompagnati richiedenti asilo. Fayaz è un ragazzo afghano di diciassette anni che ha lasciato il suo paese perché le minacce di bande armate, spesso sorrette da farneticanti scopi religiosi, non gli consentono di vivere in pace. Nel momento in cui attraversa una frontiera che lo porta a fare ingresso nel territorio dell’Unione Europea, si appresta ad assumere una serie di identità e a diventare destinatario di una quantità di norme di cui lui stesso, se ne fosse a conoscenza, si stupirebbe. Sarebbe altrettanto grande, poi, lo stupore nel confrontare la sua condizione personale, una volta entrato nel territorio europeo, rispetto a quella che gli viene garantita dalle fonti di diritto internazionale, comunitario e nazionale. Tali circostanze di fatto richiedono alcune precisazioni preliminari. Un simile ragazzo è, innanzi tutto, un migrante. Uno dei 214 milioni di persone che vivono fuori dal proprio paese (IOM, 2011). Spinto a migrare, a seconda dei casi, da motivazioni economiche, a causa di disastri naturali, o perché vittima di traffici illeciti, o da ragioni politiche che spesso assumono carattere persecutorio. In quest’ultimo caso, il ragazzo afghano rientra tra i 15,4 milioni di persone richiedenti asilo (UNHCR, 2010). Considerato che Fayaz ha diciassette anni, non si può trascurare che ci sono altri 15.600 ragazzi come lui che in Europa presentano domanda di asilo politico (UNHCR, 2010). Per il diritto internazionale Fayaz è un Unaccompanied children o un Separated children (ONU; General comment n. 6/2005), a seconda che sia privo dei propri genitori e parenti o anche di un’altra figura adulta che si prende cura di lui. Per il diritto europeo è un minore straniero non accompagnato richiedente asilo. La sua attuale condizione (di minore, di straniero, di richiedente asilo) gli riversa addosso una serie di convenzioni internazionali, protocolli aggiuntivi, commenti, risoluzioni, regolamenti, direttive, accordi bilaterali, leggi, direttive ministeriali, circolari per assicurargli la tutela che si conviene a un soggetto vulnerabile. La presente ricerca, una volta esaminati i dati sociologici (Cap. 1) del fenomeno così brevemente descritto e le fonti normative che disciplinano la materia (Cap. 2), si concentra sul procedimento per ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato e gli esiti di tale richiesta (Cap. 3). In particolare, i dati relativi ai minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo non sono di facile reperibilità (UNHCR, Commissione EU) per la mancanza di un sistema condiviso di monitoraggio e di condivisione, neppure a livello europeo. In Italia, inoltre, tali dati non sono raccolti ogni anno. Per avere una rappresentazione omogenea del fenomeno italiano, sono state individuate le Commissioni territoriali di Gorizia (Nord), Roma (Centro) e Siracusa (Sud) che hanno gentilmente fornito i dati relativi al numero di domande di asilo presentate nel 2011 dai minori stranieri, indicando l’età, l’appartenenza di genere, il Paese di provenienza, ma anche gli esiti delle stesse: rifugio, protezione sussidiaria, protezione umanitaria, rigetto.
XXIV Ciclo
1976
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MATERIA, SIMONA. "CARCERE E CITTADINANZA: L¿ISTITUZIONE PENITENZIARIA NEL PROCESSO DI INCLUSIONE/ESCLUSIONE SOCIALE DEI MIGRANTI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/232490.

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Abstract:
Gli ultimi decenni sono stati contraddistinti da un notevole aumento della percentuale di migranti detenuti all’interno delle carceri europee, sproporzionato rispetto all’incidenza degli stranieri all’interno dei territori considerati. In Italia questo fenomeno di sovra-rappresentazione dei migranti all’intero dei penitenziari ha una dimensione particolarmente importante, che ha suscitato l’interesse della letteratura sociologica e criminologica, interesse orientato alla ricerca delle sue cause. Il presente lavoro si propone di indagare quali siano non già le cause, quanto gli effetti dell’esperienza detentiva sui migranti, con particolare riferimento alla sua influenza nei percorsi di vita successivi dei migranti, alla luce di due principali orientamenti interpretativi, entrambi inseriti all’interno della corrente di pensiero di stampo marxista, e quindi attenti alle correlazioni tra il mercato del lavoro e il sistema penitenziario. Secondo parte della letteratura il carcere costituisce un portone di ingresso al contratto sociale per la nuova classe lavoratrice, oggi costituita dai migranti. Infatti al suo interno essi hanno modo di beneficiare di alcune forme di welfare, accedendo a servizi ed opportunità (assistenza sanitaria, istruzione e alfabetizzazione, lavoro regolare e formazione al lavoro) dalle quali - specialmente se irregolari - essi generalmente sono esclusi in condizione di libertà nel territorio italiano. Un diverso orientamento ha sostenuto invece che la prigionizzazione dei migranti svolga una funzione meramente neutralizzante, finalizzata alla loro esclusione definitiva dal contesto sociale. Alla luce dell’analisi di quanto “offre” il penitenziario ai migranti e delle storie di vita raccolte tra migranti recidivi nel Carcere di Capanne (PG), questo lavoro ha lo scopo di capire quale funzione svolga oggi il carcere nei confronti dei migranti, ed in particolare se esso rappresenti anche oggi una prima tappa nel processo di inclusione della nuova classe lavoratrice, ovvero sia diventato un luogo di mera neutralizzazione.
The past few decades have been marked by a significant increase in the percentage of immigrants detained in prisons in Europe, disproportionate incidence of foreigners in the concerned territory. In Italy the phenomenon of over- representation of immigrants in prisons has a vey important dimension , that has attracted the interest of the sociological and criminological literature , research-oriented interest of its causes. The present work aims to investigate not the causes, but the effects of the experience of imprisonment on immigrants’s lives. Specifically, we’ll examine two main lines of interpretation, both included inside the internal current of Marxism, and we’ll pay attention to the correlation between the labor market and the prison system . According to the literature, the prison is a main entrance to the Social Contract for the new working class , made up of immigrants now a days. In fact, inside the jail, they have the opportunity to benefit from certain forms of welfare , accessing services and opportunities (health care , education and literacy , regular employment and job training ) from them - especially if irregular - they generally are excluded in condition of freedom in Italy. A different approach has argued instead that the detention of immigrants performs a function merely neutralizing aimed at their definitive exclusion from the social context . Inquire to what " offers " the penitentiary to immigrants and migrant life stories collected from offenders in the Prison of Capanne ( PG ), this work aims to understand what function the prison plays today against immigrants , and especially if it represents today a first step in the process of inclusion of the new working class , which has become a place of neutralization , with the advent of post-Fordist production system, a place of storage of excess workers.
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Giberti, Chiara. "L'apprendimento della matematica da parte degli alunni stranieri." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5596/.

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Callegaro, Elisa <1992&gt. "La didattica dell'italiano a stranieri attraverso il cinema." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10181.

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Abstract:
L’elaborato ha l’obbiettivo di analizzare il tema della didattica dell’italiano a stranieri attraverso l’utilizzo di uno strumento audiovisivo, il cinema. Il cinema infatti non è solamente una forma di intrattenimento durante la lezione, ma può essere un mezzo didattico molto efficiente sia dal punto di vista emozionale, in quanto fonte di emozioni in grado di azionare processi della memoria, sia dal punto di vista strettamente didattico, sviluppando nel discente una competenza linguistica ed extralinguistica. Il cinema è inoltre una rappresentazione di un contesto reale di comunicazione e di conseguenza attrarrà maggiormente gli studenti che si troveranno a contatto con conversazioni appartenenti alla quotidianità e non troppo lontane dai loro interessi. Questa tesi vuole dunque dimostrare le potenzialità di questo strumento che favorirà in primis la motivazione degli studenti all’apprendimento e garantirà componenti linguistiche ed extralinguistiche, indispensabile per l’acquisizione di una lingua straniera.
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Lukic, Srdjan <1992&gt. "Valutazione come (de)motivazione all’apprendimento di lingue straniere." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12194.

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Abstract:
La motivazione dello studente svolge un ruolo fondamentale nell’apprendimento di una lingua straniera, in quanto rappresenta uno dei principali fattori che portano al successo o al fallimento nel tentativo di imparare una determinata lingua. Diversi fattori possono influenzare la motivazione dell’apprendente, uno di questi è la valutazione. L’obiettivo di questo studio è quello di capire che relazione c’è tra motivazione e valutazione quando si tratta di apprendimenti linguistici. A tal proposito la domanda della ricerca è la seguente: in che modo la valutazione durante la verifica dell’apprendimento di una lingua straniera può influenzare la motivazione di uno studente verso quest’ultima? Un voto può spingere lo studente a impegnarsi sempre di più, come può portarlo ad abbattersi, a demotivarsi e a non voler più impegnarsi e studiare. Per rispondere alla domanda della ricerca agli alunni e ai docenti di lingua di un istituto superiore sono stati sottoposti dei questionari. Con questi, oltre al punto di vista degli allievi, si è cercato di capire anche il punto di vista degli insegnanti, in particolare di come questi ultimi considerino il voto quando lo si associa al tema della motivazione dei propri alunni.
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GRANATA, ANNA. "LE COMPETENZE INTERCULTURALI DEI GIOVANI DI ORIGINE STRANIERA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/696.

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Abstract:
Le seconde generazioni dell’immigrazione stanno cambiando il profilo della società italiana e della scuola in particolare (il 10% degli alunni nelle scuole di Milano non sono cittadini italiani). I figli degli immigrati introducono nuovi comportamenti, attitudini, visioni e credi, spesso distanti dallo stile di vita della maggioranza. Allo stesso tempo, questi giovani si sentono a tutti gli effetti italiani, vivendo così una condizione di doppia appartenenza che fa sentire loro come italiani e stranieri allo stesso tempo, condividendo la condizione di crescita dei coetanei italiani, ma condividendo anche le origini dei propri genitori. I loro coetanei italiani possono imparare, attraverso di loro, a confrontarsi con altri stili di pensiero, altri punti di vista, altri significati e valori: un’opportunità di superare un “pensiero unico” e di favorire la diffusione di “menti interculturali”, molto importanti per vivere in una società globale. La specifica sfida educativa che si è accolta attraverso questo lavoro è stata quella di identificare le profonde potenzialità insite in questa generazione. In questa tesi si propone un modello causale di competenza interculturale dei giovani di origine straniera, il “modello della doppia competenza” basato su due fondamentali dimensioni: la comprensione e il contributo, due dispositivi attraverso cui entrare in relazione efficacemente con persone di altre culture.
New second generation of immigrants is changing the face of Italian society and school in particular (there is 10% of non Italian citizens in Milan’s schools today). They bring new behaviours, attitudes, creeds and faiths, far from the majority trends. At the same time, they feel them as Italian people. So, young people born in Italy form immigrant parents are Italian-strangers, Italian and strangers at the same time. They represent a chance to rethink the way to be Italian in our country. Italian young people can learn to confront with other styles of thinking, other points of view, other meanings: this is a chance to rethink own certitudes and to stimulate doubts and questions in the mind and to build “intercultural minds” very useful in global societies. The specific educational challenge (before than social and politic) is finding ways to exploit powers inside presence of second generation youth. In this thesis we propose a causal model of intercultural competence of second generation ethnic youth who are growing up between two languages and two cultures. The “double intercultural competences” model is based on two dimensions: comprehension and contribution, two different ways to meet people of other cultures.
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GRANATA, ANNA. "LE COMPETENZE INTERCULTURALI DEI GIOVANI DI ORIGINE STRANIERA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/696.

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Le seconde generazioni dell’immigrazione stanno cambiando il profilo della società italiana e della scuola in particolare (il 10% degli alunni nelle scuole di Milano non sono cittadini italiani). I figli degli immigrati introducono nuovi comportamenti, attitudini, visioni e credi, spesso distanti dallo stile di vita della maggioranza. Allo stesso tempo, questi giovani si sentono a tutti gli effetti italiani, vivendo così una condizione di doppia appartenenza che fa sentire loro come italiani e stranieri allo stesso tempo, condividendo la condizione di crescita dei coetanei italiani, ma condividendo anche le origini dei propri genitori. I loro coetanei italiani possono imparare, attraverso di loro, a confrontarsi con altri stili di pensiero, altri punti di vista, altri significati e valori: un’opportunità di superare un “pensiero unico” e di favorire la diffusione di “menti interculturali”, molto importanti per vivere in una società globale. La specifica sfida educativa che si è accolta attraverso questo lavoro è stata quella di identificare le profonde potenzialità insite in questa generazione. In questa tesi si propone un modello causale di competenza interculturale dei giovani di origine straniera, il “modello della doppia competenza” basato su due fondamentali dimensioni: la comprensione e il contributo, due dispositivi attraverso cui entrare in relazione efficacemente con persone di altre culture.
New second generation of immigrants is changing the face of Italian society and school in particular (there is 10% of non Italian citizens in Milan’s schools today). They bring new behaviours, attitudes, creeds and faiths, far from the majority trends. At the same time, they feel them as Italian people. So, young people born in Italy form immigrant parents are Italian-strangers, Italian and strangers at the same time. They represent a chance to rethink the way to be Italian in our country. Italian young people can learn to confront with other styles of thinking, other points of view, other meanings: this is a chance to rethink own certitudes and to stimulate doubts and questions in the mind and to build “intercultural minds” very useful in global societies. The specific educational challenge (before than social and politic) is finding ways to exploit powers inside presence of second generation youth. In this thesis we propose a causal model of intercultural competence of second generation ethnic youth who are growing up between two languages and two cultures. The “double intercultural competences” model is based on two dimensions: comprehension and contribution, two different ways to meet people of other cultures.
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Canal, Maria Santa <1991&gt. "Le aziende straniere e la pubblicità in Cina. La nuova normativa cinese sulla pubblicità e i suoi effetti per le aziende straniere." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10234.

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Abstract:
Quello della pubblicità, è da sempre un mondo affascinante: nelle campagne meglio riuscite, l’azienda riesce a creare nel consumatore un bisogno nuovo, di cui prima, probabilmente, non esisteva nemmeno l’idea e che invece, pochi secondi più tardi, è diventato quasi necessario, senza aver capito bene come sia avvenuto il passaggio tra le due fasi. È per questo infatti che Raymond Willams definisce la pubblicità come un “Sistema Magico”, un sistema che riesce a giocare con i sentimenti delle persone, ma che non tutti sanno innescare. In un mondo in cui la crescita tecnologica fa ogni anno passi da gigante, diventa sempre più semplice per un’azienda trovare i mezzi con cui creare un’efficace campagna pubblicitaria a livello globale, ma non c’è solo questo. Per quanto i mezzi posseduti possano essere all'avanguardia, è importante soprattutto tenere conto di altri, importanti fattori, quali le caratteristiche del mercato in cui si intende operare, le sue usanze, la sua cultura. La conoscenza della cultura locale è l’elemento fondamentale da tenere in considerazione nella creazione di una qualsiasi campagna pubblicitaria che deve necessariamente avere degli elementi propri e caratteristici di ogni paese, nel caso specifico della Cina. Con il termine “cultura” però, non si intende soltanto l’insieme dei valori derivanti dalla filosofia e dall'arte di questa civiltà che vanta cinquemila anni di storia, ma mira ad avere un’accezione più ampia, considerando in particolare le leggi, ritenute quasi sacre da tutta la popolazione cinese. Con il presente elaborato si vuole analizzare come fenomeno della pubblicità si sia fatto strada in un paese come la Cina, prendendo in esame non solo gli elementi storici ma soprattutto quelli legislativi. Verrà inizialmente analizzata in breve la prima Legge sulla Pubblicità della RPC entrata in vigore nel 1995, per poi concentrarsi sul suo recente emendamento del 2015.
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Baldazzi, Marco. "Una app ibrida per l'apprendimento incidentale delle lingue straniere." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9512/.

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Abstract:
La tesi è strutturata in tre macro capitoli: • e-learning: questo capitolo tratta i tre principi su cui è basato questo progetto quali e-learning, m-learning ed incidental learning descrivendo l’evoluzione di questi tre concetti e analizzando ognuno di essi nel dettaglio partendo dal principio, l’e-learning. Verranno poi presentati dei progetti inerenti a queste tipologie di apprendimento per fare in modo di dare un’idea più chiara di questi concetti. • Specifiche di progetto: in questo secondo capitolo vengono descritte, ad alto livello, le tecnologie utilizzate per lo sviluppo di questo progetto, descrivendo, per ognuna, le caratteristiche e le applicazioni che essa ha avuto all’interno del progetto. • Implementazione: nel terzo e ultimo capitolo verranno descritte, e motivate, le scelte implementative adottate per sviluppare l’applicazione iLocalApp e verranno mostrati scorci di codice per rendere più chiaro l’utilizzo delle varie API e tecnologie all’interno del progetto.
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Cedroni, Anna Rita <1969&gt. "Minori sordi stranieri: una realtà complessa e poco conosciuta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1004/1/Tesi_Cedroni_Anna_Rita.PDF.

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Cedroni, Anna Rita <1969&gt. "Minori sordi stranieri: una realtà complessa e poco conosciuta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1004/.

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Bigolin, Roberto <1988&gt. "Letteratura straniera e traduzione nella Russia sovietica (1964-1985)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3601.

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Abstract:
Nell'elaborato si indagano le dinamiche di ricezione della letteratura straniera in Russia nel periodo della “stagnazione”. Viene dapprima trattata brevemente la ricezione della letteratura straniera per mezzo della traduzione nella storia russa, zarista e sovietica. In seguito, dopo aver illustrato le caratteristiche salienti della società sovietica dell'epoca brežneviana, la ricerca prosegue con la descrizione del sistema culturale relativo all'importazione della letteratura mondiale, con particolare attenzione alla descrizione delle istituzioni editoriali e censorie. Viene perciò descritta la pratica della traduzione nel periodo preso in esame (1964-1985), evidenziando come l'arte e il mestiere dei traduttori fosse svolto in accordo con l'atmosfera socio-culturale vigente: la “riscrittura condizionata” delle opere straniere veniva svolta sottostando da un lato ai mutevoli imperativi della censura nelle sue diverse forme (auto-censura, censura editoriale, Glavlit), con la possibilità di trovare ciononostante spazi di libertà espressiva inaspettati. Successivamente, per provare l'attendibilità delle argomentazioni addotte, viene ricostruito il repertorio della letteratura italiana ammesso nell'Urss elencando gli autori italiani tradotti (come ad esempio Alberto Moravia e Italo Calvino), con alcune annotazioni su coloro i quali, al contrario, rimanevano fuori dal panorama editoriale ufficiale (come ad esempio Primo Levi). Viene infine esaminato un volume di traduzioni di Cesare Pavese pubblicato nel 1974 dall'editrice Progress. Tramite l'analisi delle traduzioni di tre opere fondamentali dell'autore ("La bella estate", "Il diavolo sulle colline", "La luna e i falò"), si fornisce una controprova della natura contraddittoria e multiforme della cultura e società sovietica nel periodo analizzato. Da un lato, infatti, persistevano pratiche atte a fuorviare la libera lettura della letteratura straniera per mezzo di studiate introduzioni e traduzioni soggioganti, mentre dall'altra si permetteva la pubblicazione di opere dai contenuti e dalle forme linguistiche poco ortodosse per il canone unico del realismo socialista.
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Di, Lenna Laura <1973&gt. "IMPARARE A SOGNARE Minori stranieri nel circuito penale minorile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6183.

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Abstract:
I minori di prima e seconda generazione che si trovano nel circuito penale minorile in Italia. Panorama della legislazione italiana e nello specifico dei compiti degli Uffici di Servizio Sociale Minorenni. Il processo di aiuto e il lavoro di rete nei casi di minori stranieri che commettono reato.
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Burlando, Martina <1992&gt. "Online Learning: l'apprendimento dell'italiano da parte di discenti stranieri." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13023.

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Abstract:
Negli ultimi decenni, in seguito alle innovazioni tecnologiche e informatiche, sono nate sul Web numerose piattaforme linguistiche che offrono la possibilità di imparare una lingua straniera online tramite le video chat, nella totale tranquillità e comodità di casa. Il seguente lavoro parte da questo fenomeno e cerca di analizzare i vantaggi e gli svantaggi di apprendere l’italiano online. Per condurre l’indagine, si è creato un questionario rivolto a tutti gli apprendenti di italiano che utilizzano questo metodo. Attraverso una serie di domande specifiche riguardanti l’apprendimento linguistico individuale, le lezioni online e una valutazione del tutor, è stato possibile raccogliere e analizzare i dati per mettere in evidenza i benefici di queste piattaforme linguistiche. I risultati ottenuti mostrano un entusiasmo generale e un interesse verso le lezioni online da parte della maggior parte dei rispondenti. Il background di questa indagine consiste in un approfondimento dei termini di ambiente asincrono e sincrono relativi, in particolare, all’insegnamento delle lingue straniere online e dei loro vantaggi e svantaggi. Inoltre, viene presentata in maniera generale una parte introduttiva riguardante la storia dell’educazione a distanza, le principali teorie di acquisizione linguistica, i metodi e gli approcci dell’insegnamento delle lingue e i rispettivi stili di apprendimento degli studenti.
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46

Popovic, Milica <1993&gt. "La didattica dell'italiano a stranieri attraverso le Intelligenze Multiple." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14679.

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Abstract:
La tesi affronta il tema delle Intelligenze Multiple, introdotto da Howard Gardner. La teoria delle Intelligenze Multiple è un fattore importante nella Classe ad Abilità Differenziate e può essere utilizzata per differenziare le attività nell’apprendimento delle lingue, venendo incontro alle diverse esigenze degli studenti. Il primo capitolo della tesi tratterà della definizione del concetto di intelligenza. Diversi autori hanno tentato di definire un costrutto così complesso utilizzando numerosi approcci, adottati in diversi ambiti. Verranno, inoltre, illustrate le principali metafore di alcuni approcci, che sono alla base della moderna ricerca sull’ intelligenza, soffermandosi sulla metafora sistemica e, in particolare, sulla teoria di Gardner delle Intelligenze Multiple. Il secondo capitolo affronterà il concetto di Classe ad Abilità Differenziate, evidenziando il riconoscimento e l’analisi delle differenze in classe, le strategie per la valorizzazione e la gestione di tali differenze. Nel terzo capitolo verranno declinate per una classe di stranieri alcune attività di italiano LS, di un’unità didattica di livello B1 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue, differenziandole secondo le Intelligenze Multiple.
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Hernández, Muñoz Paola Esmeralda <1978&gt. "La dimensione interculturale dell’italiano come lingua straniera in Messico." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20604.

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Abstract:
L’insegnamento delle lingue straniere è attualmente dominato dall’approccio comunicativo e l’obiettivo quindi di concentrarsi solo sull’insegnamento degli elementi grammaticali non può più essere considerato efficiente. Risulta ad oggi necessaria l’integrazione della cultura poiché la lingua è lo strumento che rispecchia il bagaglio di valori sottostanti che condizionano il comportamento, il modo in cui si esprimono le idee ed il significato attribuito agli oggetti. La cultura d’appartenenza determina poi variazioni significative. Studi dimostrano che gli insegnanti di lingue straniere non hanno la piena consapevolezza di quanto e di come gli elementi culturali debbano essere inclusi nei corsi di lingua. Per tal motivo ritengono che sia sufficiente focalizzarsi sugli aspetti puramente linguistici in quanto la cultura stessa è inerente alla lingua (Byram & Wagner, 2018; Corti, 2019; Díaz, 2013; Fantini, 2019; Sercu, 2005). Nel contesto messicano, l’italiano viene insegnato come lingua straniera a livello universitario e negli istituti privati quali la Società Dante Alighieri, l’Istituto Italiano di Cultura e le scuole di lingue, posizionandolo come la terza lingua più richiesta dagli studenti. Per questo si ritiene importante che gli insegnanti d’italiano in Messico, madrelingua o meno, abbiano una cornice referenziale descrittiva sulle questioni attuali delle problematiche comunicative emerse dal contatto tra messicani e italiani. Il nostro studio ha quindi lo scopo di dare evidenza ai punti cruciali causa di fraintendimenti comunicativi tra italiani e messicani derivanti dalla cultura d’appartenenza. Il fenomeno comunicativo interculturale è stato affrontato dal paradigma costruttivista di tipo qualitativo ideale per rilevare i dati dalla prospettiva dei partecipanti, i quali hanno sviluppato un intreccio di significati in base alle proprie esperienze derivate dall’interazione sociale in un ambiente culturale straniero. Per raggiungere l’obiettivo della ricerca sono state somministrate 20 interviste semi-strutturate a profondità rivolte ad italiani e messicani con una vasta esperienza interculturale nei confronti di entrambe le culture oggetto di studio. La struttura delle interviste parte dal modello di comunicazione interculturale di Balboni e Caon (2015) che ci fornisce uno schema indirizzato all’osservazione degli argomenti comunicativi causa di incomprensioni legate ai valori di fondo, agli aspetti linguistici, al linguaggio non verbale ed agli eventi comunicativi. I dati ottenuti sono stati analizzati in maniera qualitativa ponendo l’attenzione sugli argomenti culturali che innalzano una barriera comunicativa. Dai risultati delle interviste si evince che esistono punti critici nella comunicazione interculturale tra messicani e italiani e che gli stessi debbano essere presi in considerazione in un incontro interculturale quale la differenziazione dei valori culturali, la percezione sull’uso degli aspetti linguistici, la divergenza nella lettura nella comunicazione non verbale e del comportamento considerato appropriato negli eventi comunicativi.
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Delneri, Francesca. "I culti misterici stranieri nei frammenti della commedia attica antica /." Bologna : Pàtron, 2006. http://www.loc.gov/catdir/toc/casalini05/06481353.pdf.

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Maugeri, Giuseppe <1974&gt. "Gli ambienti di apprendimento nell'insegnamento della lingua italiana a stranieri." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4640.

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Abstract:
La seguente ricerca vuole rileggere il fenomeno dell’apprendimento della lingua italiana come lingua straniera, considerando la dimensione fisica e spaziale dell’ambiente didattico come luogo fisico e d’azione. A questo proposito, indagheremo gli spazi didattici con un approccio olistico che conferma il valore sorto in ambiti di studio e di riflessione propri di discipline quali la psicologia ambientale, il marketing culturale e la glottodidattica, in modo da creare un’impalcatura di pensiero che ci permetta di distinguere una teoria riguardo alla relazione fra ambiente didattico e stati emotivo-cognitivi degli studenti. Successivamente, presenteremo la ricerca in riferimento al caso proposto relativo all’organizzazione del sistema di apprendimento realizzato dall’Istituto italiano di cultura di Tokyo. In questo contesto, abbiamo rilevato le condizioni di una nuova cultura e organizzazione alla didattica che si avvale di modalità di pensiero e di azione che integrano spazio e materia, destinando una proposta formativa costruita con gli strumenti tipici dell’Human Retailing Interaction. In una tale ambientazione, effettuiamo la ricostruzione dei processi di un approccio esperienziale che include e valorizza la scenografia degli spazi nell’offerta linguistica e si giova dell’interazione fisico-emotiva tra tali aree e lo studente per determinare delle risposte migliori in termini di appartenenza dell’allievo al contesto e di miglioramento delle performance. Con appositi strumenti glottodidattici concepiti per registrare questo cambiamento della didattica dell’italiano, presenteremo poi l’analisi e la valutazione dei dati ricavati dalla somministrazione di un questionario e dalle interviste del focus group. Alla luce dei dati emersi, interpreteremo i risultati in modo da concludere se nell'ambito dell’organizzazione alla didattica dell’italiano come lingua straniera, possiamo considerare lo spazio come elemento in grado di influire sia sul rendimento degli studenti in termini di performance linguistica che di soddisfazione per il modo in cui è pervenuto all’acquisizione.
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De, Marchi Lucia <1976&gt. "Minori stranieri non accompagnati : percorsi di formazione alla cittadinanza attiva." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4609.

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Abstract:
La realtà dei minori non accompagnati è ben presente in tutto il territorio italiano. Questa ricerca basata sul mixed method ha evidenziato le difficoltà nell'educazione alla cittadinanza attiva di questi minori, sia per la scarsità di risorse, sia per una legislazione nazionale e locale ostile alla loro integrazione sociale. Il passaggio alla maggior età è sempre critico e molti ragazzi rischiano l'isolamento sociale e la clandestinità. E' necessario che i vari stakeholders progettino dei percorsi interdisciplinari che consentano ai minori non accompagnati di migliorare le loro capacitazioni, non solo per un inserimento sociale, ma anche un impegno attivo come cittadini del prossimo futuro.
The reality of unaccompanied minors is clearly present throughout the Italian territory. This research based on the mixed method has highlighted the difficulties in education for active citizenship of these minors, both because of the scarcity of resources, both for hostile national and local legislation to their social integration. The transition to the age of majority is always critical, and many minors are at risk of social exclusion. It is necessary that the various stakeholders define interdisciplinary training that allow unaccompanied minors to improve their competencies, not only for social inclusion, but also for an active engagement as citizens on the future.
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