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Dissertations / Theses on the topic 'M-STO/01: STORIA MEDIEVALE'

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Bonicelli, Paola <1952&gt. "La medicina medievale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/11981.

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Stella, Attilio. "Signoria ecclesiastica e comunità rurali nel medioevo (secoli XII-XIII). S. Giorgio in Braida di Verona e i villaggi del Fiumenovo. Ecclesiastic Lordship and Rural Communities in the Middle Ages (12-13th c.). St Giorgio in Braida of Verona and the villages of Fiumenovo." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2014. https://hdl.handle.net/11572/369051.

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Abstract:
The thesis analyses the relationships between the urban church of Verona and three of its subject villages (Cologna, Sabbion and Zimella), located in the eastern territory of Verona's district in the Communal Age. The introductive chapter is aimed at defining the object and the chronology of the research, and the 'status quaestionis' concerning rural lordship in the Italian historiography. The first section focuses mostly on the urban milieu, where the canons of St Giorgio lived and built their strategies and connections with the communal establishment. The second section analyses the environmental, settlement, social and institutional development of the three mentioned villages, contextualised in the dialectics between the city-state and the seigniorial powers in the district. The thesis includes two appendices consisting in the edition of 26 previously unpublished documents coming from the Vatican Archives and the State Archive of Verona.
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Cò, Giulia. "Vescovi, re, imperatori: Anastasio Bibliotecario tra Occidente e Oriente." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2015. https://hdl.handle.net/11572/367783.

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Abstract:
La tesi di dottorato ha l'obiettivo di indagare la corrispondenza di Anastasio Bibliotecario, la cui attività a Roma raggiunse il culmine tra gli anni Sessanta e Settanta del IX secolo: egli fu collaboratore di tre papi, ebbe contatti con gli imperatori Ludovico II e Carlo il Calvo, fu ottimo conoscitore della lingua greca e della cultura bizantina e intermediario da un lato tra mondo franco e papato, dall’altro tra imperatore d’Occidente e imperatore d’Oriente. Nelle lettere anastasiane, sia in quelle scritte in maniera autonoma, sia in quelle readatte svolgendo incarichi più o meno ufficiali, è possibile individuare linguaggi, metafore, espressioni, citazioni, stili di volta diversi a seconda dei destinatari: tra questi, Adone di Vienne e Incmaro di Reims; Carlo il Calvo e Ludovico II, con il quale Anastasio sembra tessere una lunga e intensa collaborazione; e infine l’imperatore d’Oriente Basilio I. Poiché Anastasio fu coinvolto nelle principali questioni della metà del IX secolo, le lettere anastasiane nascono in contesti estremamente eterogenei: le problematiche questioni sorte tra i vescovi franchi (in particolare, per quanto riguarda il conflitto fra Incmaro di Reims e il nipote omonimo vescovo di Laon); i rapporti tra papato e Carolingi nella gestione degli affari interni ai regni e nella questione dell’incoronazione imperiale; i complessi rapporti fra Oriente e Occidente nella definizione dell’equilibrio delle funzioni dei due imperatori e della politica nel sud Italia; le tensioni generate dallo scisma di Fozio. All’interno di questi contesti, l'analisi delle lettere anastasiane permette quindi di individuare di volta in volta le diverse scelte comunicative rispondenti a specifiche scelte e linee politiche. Per visulizzare il testo greco è necessario istallare il font Hellenica.
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4

Pederzoli, Giovanni. "I poteri signorili in un'area di confine. L'Appenino tosco-emiliano tra l'XI e il XIV secolo." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2016. https://hdl.handle.net/11572/367906.

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Abstract:
La presente ricerca si propone di studiare l’evoluzione dei poteri signorili nel contesto geografico dell’Appennino tosco-emiliano attraverso l’analisi, in chiave comparativa, di tre signorie rurali (conti Alberti, Ubaldini, conti di Panico ) inerenti quello specifico ambito territoriale. Dal punto di vista cronologico l’indagine ha inizio a partire dall’XI secolo – con la comparsa, nelle fonti, dei poteri signorili di banno – e termina intorno agli anni Trenta del XIV secolo – quando la contestazione delle prerogative signorili in quella zona era un fatto ormai consolidato sia in termini politici, sia in termini territoriali. Mediante lo studio della documentazione disponibile – dispersa in vari fondi archivistici, pubblici e privati – si è perciò tentato di approfondire alcune tematiche di carattere generale tra le più frequentate e discusse dalla storiografia, quali il rapporto tra città e contado, i processi di ricomposizione politica dei territori, lo sviluppo dell’aristocrazia rurale e delle prerogative ad essa connesse. La scelta di studiare le vicende relative alle tre famiglie dei conti Alberti, degli Ubaldini e dei conti di Panico risponde a precise opportunità di metodo e di ricerca. Riguardo alle prime si è tenuto conto dell’omogeneità territoriale delle zone d’influenza signorile, collocate, per la maggior parte, a ridosso delle montagne e delle colline delle attuali province di Firenze, Pistoia, Prato e Bologna. Riguardo alle seconde, invece, si è inteso privilegiare alcuni dominati signorili solo in parte studiati dalla storiografia e dall’erudizione locale, così da rendere più proficuo il confronto con realtà aristocratiche differenti che hanno goduto di maggior considerazione da parte degli storici (ad esempio, i conti Guidi). La ricerca è articolata in tre sezioni. Nella prima vengono analizzate le forme del potere esistenti nell’area che sta tra l’Emilia e la Toscana nel pieno medioevo discutendo la terminologia utilizzata per descrivere l’organizzazione dello spazio ed evidenziando il ruolo che ebbero alcune città (Firenze, Pistoia, Prato e Bologna) nel disciplinamento del territorio. Nella seconda sezione vengono indagati i presupposti del potere signorile, considerando quali “prerequisiti strutturali†prima il radicamento patrimoniale e il possesso degli uomini, poi la rete delle relazioni intessute con l’impero, con il papato, con i marchesi di Tuscia, con i vescovi, con gli enti ecclesiastici e con le città. Nella terza sezione la tesi descrive l’esercizio dei poteri signorili mostrando come questi si manifestassero nell’amministrazione della giustizia, nel controllo di determinati diritti di natura economica (in particolare quelli di derivazione pubblica), nell’attività militare e più in generale nell’uso della coercizione e della violenza. Ciascuno di questi aspetti è quindi posto in relazione con le pretese e le richieste provenienti dalle città comunali, nel tentativo di offrire una panoramica del tema quanto più possibile completa ed esaustiva.
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Sernagiotto, Leonardo. "Spes optima regni". L'azione politica di Lotario I (795-855) alla luce delle fonti storico-narrative del secolo IX"." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2017. https://hdl.handle.net/11572/368934.

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Abstract:
La presente tesi indaga il ruolo svolto da Lotario I (795-855), figlio dell’imperatore Ludovico il Pio e associato al potere imperiale dall’817, all’interno della storia dell’Impero carolingio, specificatamente tra gli anni 814 e 843. L’azione di governo di Lotario è stata esaminata principalmente sulla base di un’attenta analisi delle fonti storico-narrative coeve alla vita dell’imperatore, indagine che ha permesso di rivedere e considerare sotto un’ottica nuova alcuni eventi chiave della storia carolingia, tra cui in primis il rapporto di Lotario con il padre Ludovico il Pio e il fratellastro Carlo il Calvo.
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6

Callegari, Chiara <1986&gt. "La storia della birra Dalle origini ai giorni nostri." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2373.

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7

Foscati, Alessandra <1965&gt. "«Ignis sacer». Una storia culturale del 'fuoco sacro' dal Tardoantico al Medioevo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4115/1/foscati_alessandra_tesi.pdf.

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Foscati, Alessandra <1965&gt. "«Ignis sacer». Una storia culturale del 'fuoco sacro' dal Tardoantico al Medioevo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4115/.

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9

Cianciosi, Alessandra <1979&gt. "L'insediamento medievale tra storia e archeologia: dal saltopiano al vicariato di galleria (IX-XIV secolo)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1110/1/Tesi_Cianciosi_Alessandra.pdf.

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Abstract:
La tesi si pone come finalità quella di analizzare un comprensorio territoriale dal punto di vista insediativo, cercando di coglierne le peculiarità e i mutamenti nel lungo periodo attraverso un uso incrociato di fonti scritte e archeologiche. La ricerca ha preso avvio dall’analisi del Saltopiano, uno dei distretti di ambito rurale che si ritrova nelle fonti tra IX-XII secolo, in passato già affrontato dalla storiografia specialmente in relazione all’organizzazione istituzionale delle aree rurali tra Longobardia e Romania durante i secoli altomedievali. Attraverso l’esame delle fonti scritte edite si è cercato di ricostruire il quadro dell’organizzazione territoriale, partendo dalla disamina dei centri di potere laici ed ecclesiastici che a questa area avevano rivolto il proprio interesse patrimoniale e politico, ma proponendo in modo analitico i dati che forniscono indicazioni dirette in relazione all’organizzazione insediativa e quindi alla gestione del territorio dal punto di vista socioeconomico. E’ stato posto in risalto il carattere di un insediamento rurale a maglie larghe, secondo la scansione in fundi e la presenza di poli di accentramento importanti come pievi, castra, vici e con una compresenza, per quanto ristretta a pochi esempi significativi, di altre forme di organizzazione come la curtis e la massa. Con la prosecuzione dello studio del territorio in senso diacronico, prima la scomparsa del riferimento al Saltopiano, poi la progressiva conquista del contado da parte del Comune di Bologna ha determinato un vero e proprio mutamento nell’approccio di analisi. E’ stato dato spazio all’analisi di fondi inediti (conservati principalmente all’Archivio di Stato di Bologna) e specificamente legati alla realtà territoriale studiata. In primo luogo, sono stati esaminati gli estimi del contado (Galliera e Massumatico), una fonte già frequentata in passato da altri studiosi, soprattutto con un interesse dal punto di vista demografico e economico. Nel caso specifico, sono stati estrapolati dalle prime rilevazioni fiscali del 1235 e del 1245 e poi da quelle di primo Trecento i dati che restituiscono l’organizzazione del territorio in modo concreto. Partendo dalle riflessioni di studi svolti in passato, che avevano considerato il fondamentale inserimento di importanti famiglie cittadine nella gestione sempre più ampia dei beni agricoli nel contado è stata avviata l’analisi di un altro fondo inedito, quello dei registri del Vicariato di Galliera (in particolare quelli concernenti la denuncia dei “danni dati” sulle proprietà agricole), da cui emerge in modo evidente la presenza di famiglie come i Guastavillani, i Caccianemici, i Lambertini. Tali dati, in associazione a quelli tratti dagli estimi, hanno fornito elementi essenziali per la comprensione del territorio rurale nel suo complesso e nei rapporti di interdipendenza tra le diverse componenti sociali. Una terza parte della tesi è dedicata nella sua totalità all’analisi delle fonti materiali che forniscono dati per lo studio dell’insediamento medievale nel territorio compreso tra gli attuali comuni di S. Pietro in Casale e Galliera. Partendo da alcune ricerche preliminari compiute negli anni ’90 del secolo scorso, è stato impostato un progetto di ricerca archeologica articolatosi in due campagne di ricognizione di superficie e in una prima campagna di scavo tramite sondaggio presso la torre di Galliera, al fine di ricavare dati di prima mano in un’area pressoché inesplorata dal punto di vista archeologico. Nonostante i limiti riscontrati dal punto di vista pratico, a causa del terreno fortemente alluvionato, si sono raccolti dati specifici che aiutano a inquadrare questo comprensorio e a confrontarlo con altre aree della regione e in particolare del comitato bolognese studiate in ricerche analoghe, mettendone in evidenza le specificità e le caratterizzazioni. Inoltre, alcune importanti persistenze materiali (un sistema di torri di cui rimangono alcuni esempi ancora conservati in alzato) hanno permesso di gettare luce sul valore commerciale e quindi strategico dell’area, soprattutto in funzione del passaggio delle merci lungo una via fluviale fondamentale tra XIII-XIV secolo nel collegare Ferrara a Bologna.
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Cianciosi, Alessandra <1979&gt. "L'insediamento medievale tra storia e archeologia: dal saltopiano al vicariato di galleria (IX-XIV secolo)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1110/.

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Abstract:
La tesi si pone come finalità quella di analizzare un comprensorio territoriale dal punto di vista insediativo, cercando di coglierne le peculiarità e i mutamenti nel lungo periodo attraverso un uso incrociato di fonti scritte e archeologiche. La ricerca ha preso avvio dall’analisi del Saltopiano, uno dei distretti di ambito rurale che si ritrova nelle fonti tra IX-XII secolo, in passato già affrontato dalla storiografia specialmente in relazione all’organizzazione istituzionale delle aree rurali tra Longobardia e Romania durante i secoli altomedievali. Attraverso l’esame delle fonti scritte edite si è cercato di ricostruire il quadro dell’organizzazione territoriale, partendo dalla disamina dei centri di potere laici ed ecclesiastici che a questa area avevano rivolto il proprio interesse patrimoniale e politico, ma proponendo in modo analitico i dati che forniscono indicazioni dirette in relazione all’organizzazione insediativa e quindi alla gestione del territorio dal punto di vista socioeconomico. E’ stato posto in risalto il carattere di un insediamento rurale a maglie larghe, secondo la scansione in fundi e la presenza di poli di accentramento importanti come pievi, castra, vici e con una compresenza, per quanto ristretta a pochi esempi significativi, di altre forme di organizzazione come la curtis e la massa. Con la prosecuzione dello studio del territorio in senso diacronico, prima la scomparsa del riferimento al Saltopiano, poi la progressiva conquista del contado da parte del Comune di Bologna ha determinato un vero e proprio mutamento nell’approccio di analisi. E’ stato dato spazio all’analisi di fondi inediti (conservati principalmente all’Archivio di Stato di Bologna) e specificamente legati alla realtà territoriale studiata. In primo luogo, sono stati esaminati gli estimi del contado (Galliera e Massumatico), una fonte già frequentata in passato da altri studiosi, soprattutto con un interesse dal punto di vista demografico e economico. Nel caso specifico, sono stati estrapolati dalle prime rilevazioni fiscali del 1235 e del 1245 e poi da quelle di primo Trecento i dati che restituiscono l’organizzazione del territorio in modo concreto. Partendo dalle riflessioni di studi svolti in passato, che avevano considerato il fondamentale inserimento di importanti famiglie cittadine nella gestione sempre più ampia dei beni agricoli nel contado è stata avviata l’analisi di un altro fondo inedito, quello dei registri del Vicariato di Galliera (in particolare quelli concernenti la denuncia dei “danni dati” sulle proprietà agricole), da cui emerge in modo evidente la presenza di famiglie come i Guastavillani, i Caccianemici, i Lambertini. Tali dati, in associazione a quelli tratti dagli estimi, hanno fornito elementi essenziali per la comprensione del territorio rurale nel suo complesso e nei rapporti di interdipendenza tra le diverse componenti sociali. Una terza parte della tesi è dedicata nella sua totalità all’analisi delle fonti materiali che forniscono dati per lo studio dell’insediamento medievale nel territorio compreso tra gli attuali comuni di S. Pietro in Casale e Galliera. Partendo da alcune ricerche preliminari compiute negli anni ’90 del secolo scorso, è stato impostato un progetto di ricerca archeologica articolatosi in due campagne di ricognizione di superficie e in una prima campagna di scavo tramite sondaggio presso la torre di Galliera, al fine di ricavare dati di prima mano in un’area pressoché inesplorata dal punto di vista archeologico. Nonostante i limiti riscontrati dal punto di vista pratico, a causa del terreno fortemente alluvionato, si sono raccolti dati specifici che aiutano a inquadrare questo comprensorio e a confrontarlo con altre aree della regione e in particolare del comitato bolognese studiate in ricerche analoghe, mettendone in evidenza le specificità e le caratterizzazioni. Inoltre, alcune importanti persistenze materiali (un sistema di torri di cui rimangono alcuni esempi ancora conservati in alzato) hanno permesso di gettare luce sul valore commerciale e quindi strategico dell’area, soprattutto in funzione del passaggio delle merci lungo una via fluviale fondamentale tra XIII-XIV secolo nel collegare Ferrara a Bologna.
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Grandi, Elena <1976&gt. "Dinamiche di un territorio. Il Bolognese orientale tra incastellamento e borghi franchi. Storia e archeologia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1809/1/grandi_elena_tesi.pdf.

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Grandi, Elena <1976&gt. "Dinamiche di un territorio. Il Bolognese orientale tra incastellamento e borghi franchi. Storia e archeologia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1809/.

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De, Rosa Gabriele <1995&gt. "Siagrio e Clodoveo: una nuova storia? Ricerche sull'origine della potenza franca e sul Regno di Soissons." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20700.

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Abstract:
La presente tesi ha come oggetto le origini della potenza franca e la fine dell'ultimo baluardo "romano" nel nord della Gallia. La ricerca è cronologicamente delimitata dal periodo di tempo che intercorre fra il IV e il VI secolo. Le questioni in analisi verranno indagate attraverso lo studio di due figure: Siagrio e Clodoveo. La prima parte della tesi descrive il contesto generale della Gallia tardoantica, ed espone sinteticamente le principali teorie storiografiche sulla caduta dell'impero romano e sulle invasioni barbariche. Viene data particolare attenzione agli studi della cosiddetta "scuola di Vienna" e alle ricerche sull'etnogenesi dei popoli germanici condotti da Walter Pohl. La seconda parte analizza il secondo libro dell'Historia Francorum di Gregorio di Tours comparandolo con le altre principali fonti di prima mano a nostra disposizione che trattano gli stessi argomenti. L'obiettivo è quello di capire se il racconto di Gregorio sia attendibile o meno. La terza parte analizza nello specifico la questione del Regno di Soissons, la città e la famiglia d'origine di Siagrio. Infine, la quarta parte analizzerà nello specifico le origini della potenza franca e gli aspetti ambigui e contraddittori legati all'ascesa al potere di Clodoveo. Per quanto riguarda Siagrio, l'obiettivo è quello di capire se si definisse davvero "rex" e se il Regno di Soissons sia davvero esistito. Per quanto riguarda Clodoveo, l'obiettivo è di indagare possibili interpretazioni alternative sulla vicenda, facendo riferimento specifico all'opera di Gregorio di Tours. Nella conclusione è presente una sintesi dei risultati raggiunti e delle nuove domande che emergono. Vengono impiegate sia fonti primarie sia secondarie.
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Leporatti, Silvia <1972&gt. "La costruzione della città medievale. Archeologia dell'edilizia storica e topografia urbana a Pistoia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5968/1/leporatti_silvia_tesi.pdf.

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Abstract:
Pistoia rientra a buon diritto, nel quadro della Toscana medievale, in quella rete di centri urbani di antica origine e tradizione diocesana che riuscirono a costruire, nella dialettica fra città e territorio, un organismo politico autonomo, il comune cittadino. La ricerca prende in considerazione i resti materiali delle strutture conservate nel tessuto urbano attuale, in particolare l'edilizia civile, prediligendo la cosiddetta “edilizia minore”, ovvero gli edifici residenziali non monumentali che, proprio per questo motivo, sono generalmente poco conosciuti. Le strutture, censite ed inserite in una piattaforma GIS (Arpenteur), sono analizzate con metodo archeologico al fine di distinguere le diverse fasi costruttive, medievali e post-medievali, con cui sono giunte fino ad oggi. L'analisi stratigrafica, effettuata su rilievi realizzati mediante modellazione 3D (Photomodeler), ha permesso di costruire un primo “atlante” delle tipologie murarie medievali della città: i tipi murari assumono quindi la funzione di indicatori cronologici degli edifici analizzati. I dati stratigrafici, uniti al dato topologico dei complessi architettonici (localizzati prevalentemente nel centro storico, all'interno del circuito murario della metà del XII secolo), hanno fornito informazioni sia per quanto riguarda l'aspetto materiale degli edifici di abitazione (forma, dimensioni, materiali) sia per quanto riguarda temi di topografia storica (viabilità maggiore e minore, formazione dei borghi, orizzonte sociale degli abitanti, distribuzione della proprietà), nel periodo della “parabola” della Pistoia comunale (XII-XIII secolo). In conclusione, la ricerca vuole essere sia uno strumento di analisi per la storia delle trasformazioni delle città nel periodo comunale, sia uno strumento di conoscenza e tutela di un patrimonio storico-archeologico che, per la sua natura non-monumentale spesso sfugge all'attenzione di amministratori ed urbanisti.
Pistoia deserves a relevant place in the cities’ network of medieval Tuscany, because it belongs to those centers that, thanks to their ancient origin and to diocesan tradition, succeeded in creating the politically independent “Comune cittadino”. Starting from the analysis of the remains still visible in contemporary urban context, this thesis considers particularly the so-called “edilizia civile”, that is to say the whole of the houses and residential buldings that, because of their lack of monumental features, generally have not been taken into consideration from traditional archeological research. The buildings, after being classified and inserted in a GIS system (Arpenteur), have been analyzed with archeological method to distinguish the various construction-stages, from a Middle Age phase to the post-Middle Age one that we know nowadays. Stratigraphic analysis, conducted upon evaluations realized thanks to a 3D modelling-tool (Photomodeler), has allowed to reconstruct, as a first hypothesis, an “atlas” of the building-types of the medieval phase, making available some important building cronological markers too. The whole of dates obtained from stratigraphic analysis together with the topologic informations upon the architectural complex (localized principally inside the closed track of the city-walls realized in the middle of the XII century) consent to better understand many aspects of the “parabola” of the Commune of Pistoia (XII-XIII centuries): the material culture of the houses (shape, dimensions, materials used for construction), the historical topography, the history of viability, the emergence of the “borghi cittadini”, the social profile of the inhabitants, the distribution of property. Finally, this research aims to represent a work-instrument for analyzing the history of urban transformations in Communal era, and to enlarge the consciousness and the safeguard of a peculiar historical and archeological wealth that, since it lacks of monumental features, tends often to escape from the attention of urbanists and municipal administrators.
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Leporatti, Silvia <1972&gt. "La costruzione della città medievale. Archeologia dell'edilizia storica e topografia urbana a Pistoia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5968/.

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Abstract:
Pistoia rientra a buon diritto, nel quadro della Toscana medievale, in quella rete di centri urbani di antica origine e tradizione diocesana che riuscirono a costruire, nella dialettica fra città e territorio, un organismo politico autonomo, il comune cittadino. La ricerca prende in considerazione i resti materiali delle strutture conservate nel tessuto urbano attuale, in particolare l'edilizia civile, prediligendo la cosiddetta “edilizia minore”, ovvero gli edifici residenziali non monumentali che, proprio per questo motivo, sono generalmente poco conosciuti. Le strutture, censite ed inserite in una piattaforma GIS (Arpenteur), sono analizzate con metodo archeologico al fine di distinguere le diverse fasi costruttive, medievali e post-medievali, con cui sono giunte fino ad oggi. L'analisi stratigrafica, effettuata su rilievi realizzati mediante modellazione 3D (Photomodeler), ha permesso di costruire un primo “atlante” delle tipologie murarie medievali della città: i tipi murari assumono quindi la funzione di indicatori cronologici degli edifici analizzati. I dati stratigrafici, uniti al dato topologico dei complessi architettonici (localizzati prevalentemente nel centro storico, all'interno del circuito murario della metà del XII secolo), hanno fornito informazioni sia per quanto riguarda l'aspetto materiale degli edifici di abitazione (forma, dimensioni, materiali) sia per quanto riguarda temi di topografia storica (viabilità maggiore e minore, formazione dei borghi, orizzonte sociale degli abitanti, distribuzione della proprietà), nel periodo della “parabola” della Pistoia comunale (XII-XIII secolo). In conclusione, la ricerca vuole essere sia uno strumento di analisi per la storia delle trasformazioni delle città nel periodo comunale, sia uno strumento di conoscenza e tutela di un patrimonio storico-archeologico che, per la sua natura non-monumentale spesso sfugge all'attenzione di amministratori ed urbanisti.
Pistoia deserves a relevant place in the cities’ network of medieval Tuscany, because it belongs to those centers that, thanks to their ancient origin and to diocesan tradition, succeeded in creating the politically independent “Comune cittadino”. Starting from the analysis of the remains still visible in contemporary urban context, this thesis considers particularly the so-called “edilizia civile”, that is to say the whole of the houses and residential buldings that, because of their lack of monumental features, generally have not been taken into consideration from traditional archeological research. The buildings, after being classified and inserted in a GIS system (Arpenteur), have been analyzed with archeological method to distinguish the various construction-stages, from a Middle Age phase to the post-Middle Age one that we know nowadays. Stratigraphic analysis, conducted upon evaluations realized thanks to a 3D modelling-tool (Photomodeler), has allowed to reconstruct, as a first hypothesis, an “atlas” of the building-types of the medieval phase, making available some important building cronological markers too. The whole of dates obtained from stratigraphic analysis together with the topologic informations upon the architectural complex (localized principally inside the closed track of the city-walls realized in the middle of the XII century) consent to better understand many aspects of the “parabola” of the Commune of Pistoia (XII-XIII centuries): the material culture of the houses (shape, dimensions, materials used for construction), the historical topography, the history of viability, the emergence of the “borghi cittadini”, the social profile of the inhabitants, the distribution of property. Finally, this research aims to represent a work-instrument for analyzing the history of urban transformations in Communal era, and to enlarge the consciousness and the safeguard of a peculiar historical and archeological wealth that, since it lacks of monumental features, tends often to escape from the attention of urbanists and municipal administrators.
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Doldo, Aurora <1962&gt. "regesto bibliografico della storia di Venezia dalle origini al 1600 Libri presenti in Baum, pubblicati dal 1997 al 2010." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4254.

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Abstract:
Il presente lavoro si è svolto in Baum per via telematica, consultando ogni singola scheda bibliografica Per trovare autori e testi si è partiti da case editrici che avevano in catalogo testi di storia medioevale e moderna Si è stati alla presenza di un reticolo di informazioni che hanno portato al progredire e al compiersi della ricerca stessa Nella seconda parte si è cercato di dimostrare attraverso quali modalità la Baum è un centro di ricerca, quali ne siano le caratteristiche, perché essa risponde pienamente ai requisiti di un centro di ricerca
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Fenelli, Laura <1980&gt. "Sant'Antonio Abate: parole, reliquie, immagini." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/245/1/TesiDottFenelli.pdf.

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Fenelli, Laura <1980&gt. "Sant'Antonio Abate: parole, reliquie, immagini." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/245/.

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Prosperi, Ilaria <1980&gt. "Gnoseologia e fisiologia del gusto nella tradizione neoplatonica-agostiniana e in quella aristotelico-tomista." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/246/1/Tesi_Prosperi_Ilaria.pdf.

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Prosperi, Ilaria <1980&gt. "Gnoseologia e fisiologia del gusto nella tradizione neoplatonica-agostiniana e in quella aristotelico-tomista." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/246/.

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Raspanti, Francesco <1977&gt. "Le piattaforme del potere: una ricognizione sul vocabolario politico della comunità nell'VIII secolo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/247/1/TesiRaspantiFrancesco.pdf.

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Raspanti, Francesco <1977&gt. "Le piattaforme del potere: una ricognizione sul vocabolario politico della comunità nell'VIII secolo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/247/.

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Santos, Salazar Igor <1978&gt. "Potere centrale e comunità locali nell'Emilia Orientale nella transizione dalla Tarda Antichità al Pieno Medioevo: il territorio di Persiceta (500-1000)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/248/1/tesi.pdf.

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Santos, Salazar Igor <1978&gt. "Potere centrale e comunità locali nell'Emilia Orientale nella transizione dalla Tarda Antichità al Pieno Medioevo: il territorio di Persiceta (500-1000)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/248/.

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Isabella, Giovanni <1974&gt. "Modelli di regalità nell'età di Ottone I." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/583/1/isabella.pdf.

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Isabella, Giovanni <1974&gt. "Modelli di regalità nell'età di Ottone I." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/583/.

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Albertani, Germana <1974&gt. "Traffico di denaro nelle grandi città. Il prestito cristiano a Bologna tra Due e Trecento." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1109/1/Tesi_Albertani_Germana.pdf.

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Albertani, Germana <1974&gt. "Traffico di denaro nelle grandi città. Il prestito cristiano a Bologna tra Due e Trecento." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1109/.

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Rossini, Stefano <1975&gt. "Labyrinthum capellae. Le "Annotationes in Marcianum" di Giovanni Scoto Eriugena e la fortuna del neoplatonismo cristiano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1136/1/Tesi_Rossini_Stefano.pdf.

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Abstract:
The labyrinthum Capella quoted in the title (from a Prudentius of Troyes epistle) represents the allegory of the studium of the liberal arts and the looking for knowledge in the early middle age. This is a capital problem in the early Christianity and, in general, for all the western world, concerning the relationship between faith and science. I studied the evolution of this subject from its birth to Carolingian age, focusing on the most relevant figures, for the western Europe, such Saint Augustine (De doctrina christiana), Martianus Capella (De Nuptiis Philologiae et Mercurii) and Iohannes Scotus Eriugena (Annotationes in Marcianum). Clearly it emerges that there were two opposite ways about this relatioship. According to the first, the human being is capable of get a knowledge about God thanks to its own reason and logical thought processes (by the analysis of the nature as a Speculum Dei); on the other way, only the faith and the grace could give the man the possibility to perceive God, and the Bible is the only book men need to know. From late antiquity to Iohannes Scotus times, a few christian and pagan authors fall into line with first position (the neoplatonic one): Saint Augustine (first part of his life, then he retracted some of his views), Martianus, Calcidius and Macrobius. Other philosophers were not neoplatonic bat believed in the power of the studium: Boethius, Cassiodorus, Isidorus of Seville, Hrabanus Maurus and Lupus of Ferriéres. In order to get an idea of this conception, I finally focused the research on Iohannes Scotus Eriugena's Annotationes in Marcianum. I commented Eriugena's work phrase by phrase trying to catch the sense of his words, the reference, philosophical influences, to trace antecedents and its clouts to later middle age and Chartres school. In this scholastic text Eriugena comments the Capella's work and poses again the question of the studium to his students. Iohannes was a magister in schola Palatina during the time of Carl the Bald, he knew Saint Augustine works, and he knew Boethius, Calcidius, Macrobius, Isidorus and Cassiodorus ones too. He translated Pseudo-Dionysius the Areopagite and Maximus the Confessor. He had a neoplatonic view of Christianity and tried to harmonize the impossibility to know God to man's intellectual capability to get a glimpse of God through the study of the nature. According to this point of view, Eriugena's comment of Martianus Capella was no more a secondary work. It gets more and more importance to understand his research and his mystic, and to understand and really grasp the inner sense of his chief work Periphyseon.
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Rossini, Stefano <1975&gt. "Labyrinthum capellae. Le "Annotationes in Marcianum" di Giovanni Scoto Eriugena e la fortuna del neoplatonismo cristiano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1136/.

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Abstract:
The labyrinthum Capella quoted in the title (from a Prudentius of Troyes epistle) represents the allegory of the studium of the liberal arts and the looking for knowledge in the early middle age. This is a capital problem in the early Christianity and, in general, for all the western world, concerning the relationship between faith and science. I studied the evolution of this subject from its birth to Carolingian age, focusing on the most relevant figures, for the western Europe, such Saint Augustine (De doctrina christiana), Martianus Capella (De Nuptiis Philologiae et Mercurii) and Iohannes Scotus Eriugena (Annotationes in Marcianum). Clearly it emerges that there were two opposite ways about this relatioship. According to the first, the human being is capable of get a knowledge about God thanks to its own reason and logical thought processes (by the analysis of the nature as a Speculum Dei); on the other way, only the faith and the grace could give the man the possibility to perceive God, and the Bible is the only book men need to know. From late antiquity to Iohannes Scotus times, a few christian and pagan authors fall into line with first position (the neoplatonic one): Saint Augustine (first part of his life, then he retracted some of his views), Martianus, Calcidius and Macrobius. Other philosophers were not neoplatonic bat believed in the power of the studium: Boethius, Cassiodorus, Isidorus of Seville, Hrabanus Maurus and Lupus of Ferriéres. In order to get an idea of this conception, I finally focused the research on Iohannes Scotus Eriugena's Annotationes in Marcianum. I commented Eriugena's work phrase by phrase trying to catch the sense of his words, the reference, philosophical influences, to trace antecedents and its clouts to later middle age and Chartres school. In this scholastic text Eriugena comments the Capella's work and poses again the question of the studium to his students. Iohannes was a magister in schola Palatina during the time of Carl the Bald, he knew Saint Augustine works, and he knew Boethius, Calcidius, Macrobius, Isidorus and Cassiodorus ones too. He translated Pseudo-Dionysius the Areopagite and Maximus the Confessor. He had a neoplatonic view of Christianity and tried to harmonize the impossibility to know God to man's intellectual capability to get a glimpse of God through the study of the nature. According to this point of view, Eriugena's comment of Martianus Capella was no more a secondary work. It gets more and more importance to understand his research and his mystic, and to understand and really grasp the inner sense of his chief work Periphyseon.
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Pirli, Stefania <1980&gt. "De auctoritate et forma officii inquisitionis." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1139/1/Tesi_Pirli_Stefania.pdf.

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Pirli, Stefania <1980&gt. "De auctoritate et forma officii inquisitionis." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1139/.

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Bartolacci, Francesca <1967&gt. "Per una ricostruzione topografica di cingoli nel Medioevo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/2242/1/Bartolacci_Francesca_tesi.pdf.

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Bartolacci, Francesca <1967&gt. "Per una ricostruzione topografica di cingoli nel Medioevo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/2242/.

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Grappe, Yann <1977&gt. "La culture du vin dans la littérature italienne du Moyen Age tardiff au début des Temps Modernes." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2252/1/Tesi_dottoratao_Yann_Grappe_ott09.pdf.

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Grappe, Yann <1977&gt. "La culture du vin dans la littérature italienne du Moyen Age tardiff au début des Temps Modernes." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2252/.

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Erioli, Elisa <1979&gt. "Falegnami e muratori a Bologna nel Medioevo: statuti e matricole (1248-1377)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2418/2/erioli_elisa_tesi.pdf.

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Abstract:
La finalità della tesi è stata quella d'improntare una riflessione sulle società legate all'edilizia nel momento di apice politico ed economico di una città, attiva e importante nel basso Medioevo, come Bologna. Questo tipo di studio, già intrapreso per alcune città dell'Italia centro settentrionale, risulta necessario per comprendere alcune dinamiche politiche, economiche e produttive della realtà cittadina. In particolare, gli obiettivi sono stati quelli di coniugare la vita corporativa dell'arte all'organizzazione lavorativa, individuando gli aspetti legati all'ambito produttivo e valutando, l'evoluzione della società nel passaggio dal Duecento al Trecento. Gli statuti e le matricole, principali fonti compilate dalle due società delle arti e giunte ai nostri giorni, salvo rare eccezioni, completamente inedite sono stati il principale punto di partenza dello studio. Il risultato è la sintesi di alcuni spunti di riflessione emersi dai documenti, quali la mentalità degli uomini che si approcciavano alle arti, le gerarchie nate all'interno delle stesse società, il loro cambiamento e quello legato alla percezione di comunità nel corso dei secoli oltre agli aspetti più prettamente lavorativi e artigianali.
The aim of this treatise was to start a reflection on the society related to craftsmen during the political and economic peak of a city, one of the most active and prominent in the late Middle Ages, as Bologna. This kind of study, wich has already been done for some other cities in central north Italy, is necessary for understanding some of the political, economic and productive dynamics in Bologna. In particular, the goals were sought for combining corporate life to art work organization, identifying the aspects related to the craftamship and, finally, evaluating the evolution of a social group in transition from the thirteenth to the fourteenth century. The starting point of the study were the statuti and matricole, two of the main sources wrote by the Society of Arts and preserved intact until today wich were, with few exceptions, completely unreleased. The result was the synthesis of some theory on the outlook of the men approaching to art societies, the hierarchies born in societies themselves, the changing of the Society of Arts, the perception of “society” over centuries and the aspect purely related to artisanship.
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Erioli, Elisa <1979&gt. "Falegnami e muratori a Bologna nel Medioevo: statuti e matricole (1248-1377)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2418/.

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Abstract:
La finalità della tesi è stata quella d'improntare una riflessione sulle società legate all'edilizia nel momento di apice politico ed economico di una città, attiva e importante nel basso Medioevo, come Bologna. Questo tipo di studio, già intrapreso per alcune città dell'Italia centro settentrionale, risulta necessario per comprendere alcune dinamiche politiche, economiche e produttive della realtà cittadina. In particolare, gli obiettivi sono stati quelli di coniugare la vita corporativa dell'arte all'organizzazione lavorativa, individuando gli aspetti legati all'ambito produttivo e valutando, l'evoluzione della società nel passaggio dal Duecento al Trecento. Gli statuti e le matricole, principali fonti compilate dalle due società delle arti e giunte ai nostri giorni, salvo rare eccezioni, completamente inedite sono stati il principale punto di partenza dello studio. Il risultato è la sintesi di alcuni spunti di riflessione emersi dai documenti, quali la mentalità degli uomini che si approcciavano alle arti, le gerarchie nate all'interno delle stesse società, il loro cambiamento e quello legato alla percezione di comunità nel corso dei secoli oltre agli aspetti più prettamente lavorativi e artigianali.
The aim of this treatise was to start a reflection on the society related to craftsmen during the political and economic peak of a city, one of the most active and prominent in the late Middle Ages, as Bologna. This kind of study, wich has already been done for some other cities in central north Italy, is necessary for understanding some of the political, economic and productive dynamics in Bologna. In particular, the goals were sought for combining corporate life to art work organization, identifying the aspects related to the craftamship and, finally, evaluating the evolution of a social group in transition from the thirteenth to the fourteenth century. The starting point of the study were the statuti and matricole, two of the main sources wrote by the Society of Arts and preserved intact until today wich were, with few exceptions, completely unreleased. The result was the synthesis of some theory on the outlook of the men approaching to art societies, the hierarchies born in societies themselves, the changing of the Society of Arts, the perception of “society” over centuries and the aspect purely related to artisanship.
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Ottolini, Roberto <1973&gt. "Costruire Cluny:la definizione dello spazio sacro e dei suoi simboli nell'XI secolo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2533/1/Ottolini_Roberto_Tesi.pdf.

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Ottolini, Roberto <1973&gt. "Costruire Cluny:la definizione dello spazio sacro e dei suoi simboli nell'XI secolo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2533/.

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Rondinini, Paolo <1980&gt. "L'opportunità offerta dal nemico. I Saraceni alla luce della politica imperiale franca nel Meridione d'Italia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2541/1/Rondinini_Paolo_Tesi.pdf.

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Rondinini, Paolo <1980&gt. "L'opportunità offerta dal nemico. I Saraceni alla luce della politica imperiale franca nel Meridione d'Italia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2541/.

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Vignodelli, Giacomo <1980&gt. "Il "Perpendiculum" di Attone vescovo di Vercelli." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2584/1/Vignodelli_Giacomo_Tesi.pdf.

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Vignodelli, Giacomo <1980&gt. "Il "Perpendiculum" di Attone vescovo di Vercelli." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2584/.

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Iannacci, Lorenza <1980&gt. "Il De Pace di Giovanni da Legnano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2590/1/Iannacci_Lorenza_Tesi.pdf.

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Iannacci, Lorenza <1980&gt. "Il De Pace di Giovanni da Legnano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2590/.

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Checcoli, Ippolita <1979&gt. "Biografie esemplari. La vita del beato Bernardino da Feltre e di altri osservanti francescani nella società del XV secolo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3700/1/checcoli_ippolita_tesi.pdf.

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Checcoli, Ippolita <1979&gt. "Biografie esemplari. La vita del beato Bernardino da Feltre e di altri osservanti francescani nella società del XV secolo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3700/.

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Montanari, Angelica Aurora <1980&gt. "Il "fiero pasto": volti dell'antropofagia nel Medioevo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4021/1/TESI3.pdf.

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Montanari, Angelica Aurora <1980&gt. "Il "fiero pasto": volti dell'antropofagia nel Medioevo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4021/.

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