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Argenti, Elena, and Hermes A. J. Morales. ""Il Café Alzheimer: il caso di una realtà umbra"." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (February 2025): 106–25. https://doi.org/10.3280/pds2025-001009.

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Abstract:
La letteratura sul caregiving dei malati con Alzheimer evidenzia come il carico assistenziale sia fisico cognitivo, emotivo e sociale. Il presente studio concerne un intervento di promozione della salute in una realtà umbra, secondo la concettualizzazione dell'Alzheimer Café (1997), con la proposta di un servizio psicosociale teso a rafforzare la rete dei servizi già esistenti per una presa in carico di sistema (persona con demenza, caregiver, nucleo familiare e comunità). Gli obiettivi sono: diffondere conoscenza sulle malattie neurodegenerative, facilitare co-costruzione di strategie per la
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Corsico, Alejandro, and Peter McGuffin. "Psychiatric genetics: recent advances and clinical implications." Epidemiology and Psychiatric Sciences 10, no. 4 (2001): 253–59. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x0000542x.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Presentare una rassegna sui progressi attuali e sulle prospettive future della psichiatria genetica. Metodi – Revisione degli studi che hanno dimostrato una influenza genetica su un'ampia gamma di disturbi psicopatologici, utilizzando ricerche sulle famiglie, sui gemelli e sulle adozioni, ed approfondimento dei metodi e dei limiti degli studi di genetica molecolare. Risultati – I disturbi relativi ad un singolo gene hanno costituito il settore più semplice per ottenere significativi progressi nelle conoscenze su disturbi quali la malattia di Huntington e la malattia familiare
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Sarazin, M., L. Hamelin, F. Lamari, and M. Bottlaender. "Diagnosticare la malattia di Alzheimer." EMC - Neurologia 14, no. 2 (2014): 1–14. http://dx.doi.org/10.1016/s1634-7072(14)67223-8.

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Braun, B., M. Stadlober-Degwerth, and H. H. Klünemann. "La malattia di Alzheimer-Perusini." Der Nervenarzt 82, no. 3 (2010): 363–70. http://dx.doi.org/10.1007/s00115-010-2984-x.

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Wallon, D., and G. Nicolas. "Genetica della malattia di Alzheimer." EMC - Neurologia 22, no. 4 (2022): 1–8. http://dx.doi.org/10.1016/s1634-7072(22)47093-0.

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Lagarde, J., P. Olivieri, M. Bottlaender, and M. Sarazin. "Diagnosi clinicolaboratoristica della malattia di Alzheimer." EMC - Neurologia 21, no. 3 (2021): 1–15. http://dx.doi.org/10.1016/s1634-7072(21)45320-1.

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Piovan, E., G. Puppini, F. Alessandrini, et al. "La Xenon-TC nella malattia di Alzheimer." Rivista di Neuroradiologia 12, no. 2 (1999): 247–50. http://dx.doi.org/10.1177/197140099901200202.

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Pasquarelli, Elisa. "Metafore in azione: Rappresentazioni e retoriche nell’immaginario socioculturale della malattia di Alzheimer in Occidente." Anuac 8, no. 2 (2019): 37–60. http://dx.doi.org/10.7340/anuac2239-625x-3771.

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Abstract:
Questo articolo offre una panoramica del dibattito su persona e sé nella malattia di Alzheimer che si avvia negli anni Ottanta del secolo scorso in risposta alla diffusione di metafore disumanizzanti su questa condizione di salute descritta come una “perdita del sé” che rende chi ne soffre una “non persona”. Le visioni del totale annullamento di persona e sé sono state criticate in riflessioni teoriche, studi fenomenologici e programmi “centrati sulla persona”. In particolare, hanno dimostrato che le possibilità di espressione e azione si preservano anche a stadi relativamente avanzati della p
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Parnetti, L., F. Corea, V. Gallai, et al. "Ruolo della spettroscopia protonica nella malattia di Alzheimer." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (2000): 57–60. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300110.

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Abstract:
La spettroscopia protonica è un metodo di studio neuroradiologico non invasivo che ottiene informazioni sulla funzione cerebrale identificando diversi metaboliti, sulla base del loro contenuto protonico. Questo articolo paragona i profili dei rilievi su sostanza bianca a grigia in pazienti affetti da malattia di Alzheimer (AD), a diverso livello di gravità. Si ritrova una significativa riduzione dell'N-Acetil-Aspartato (NAA) nel cervello dei pazienti AD a confronto con i casi controllo con un orientamento opposto per il mio-inositolo (ml). La spettroscopia protonica si è dimostrata mezzo diagn
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Frisoni, G. B. "Cosa si richiede all'Imaging nella Malattia di Alzheimer." Rivista di Neuroradiologia 16, no. 1_suppl (2003): 68–73. http://dx.doi.org/10.1177/19714009030160s124.

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Coppedè, Fabio. "Le modifi cazioni epigenetiche. Un aspetto a lungo ignorato negli studi atti a valutare le interazioni geni-ambiente nella malattia di Alzheimer." PNEI REVIEW, no. 1 (April 2023): 53–67. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2023-001004.

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Abstract:
La malattia di Alzheimer (AD) è prevalentemente sporadica e dovuta ad inte- razione tra fattori di natura genetica e ambientale. Molti dei potenziali fattori ambientali di rischio per l'AD sono in grado di indurre modificazioni epigene tiche, un aspetto a lungo tempo ignorato negli studi atti a valutare le interazioni geni-ambiente in questa malattia. In questo articolo l'autore descrive i fattori genetici e ambientali di rischio per l'AD e come le loro interazioni potrebbero in parte essere mediate da meccanismi epigenetici
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Gabrielli, Giampietro. "La triade sanitaria riabilitativa nella malattia di Parkinson: fi sioterapia, logopedia, neuropsicologia." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2022): 20–30. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-002003.

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Abstract:
La malattia di Parkinson (MdP) è la più diffusa malattia neurodege- nerativa dopo la malattia Alzheimer, con un numero di casi destinati ad aumentare in futuro. È una malattia che presenta un quadro di sintomi complesso, che comprende aspetti motori e non motori, che possono influire molto negativamente sulla qualità di vita. Gli studi scientifici degli ultimi anni dimostrano che l'approccio multidisciplinare sia essenziale per il mantenimento ed il miglioramento delle funzioni più colpite dalla malattia. L'approccio multidisciplinare prevede la presenza di un team composto da neurologi, cardi
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Colagrande, Paola, Annalisa Ghiglia, and Pierluigia Verga. "Malattia di Alzheimer: una storia antica in ottica moderna." PNEI REVIEW, no. 1 (June 2020): 61–69. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2020-001008.

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Navarra, F., M. Gallucci, O. Gagliardo, G. Cardone, G. B. Minio Paluello, and M. Castrucci. "Malattia di Alzheimer: Iperintensità dei lobi temporali in RM." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (1997): 61–62. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s222.

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Abstract:
Signal intensity of temporal lobes was studied in eighteen patients with Alzheimer's disease. Fluid attenuated inversion recovery (FLAIR) sequence and fast spin-echo (TSE) sequence were employed. Diagnosis of Alzheimer's disease was achieved with clinical tests. In 11 patients (61%) pathological temporal lobe hyperintensities were detected. FLAIR sequence was more sensitive (61%) than TSE (28%).
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Guaita, Antonio. "Correlati neurobiologici nell'anziano con malattia di alzheimer e altre demenze." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (May 2013): 389–406. http://dx.doi.org/10.3280/rip2012-002016.

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Garofalo, Lorella, and Vincenza Mele. "Approccio bioetico e biogiuridico al “counseling” genetico per malattia di Alzheimer." Medicina e Morale 50, no. 1 (2001): 41–59. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.716.

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Abstract:
L’articolo, dopo aver analizzato gli aspetti etici legati alla medicina predittiva e dopo aver illustrato la malattia di Alzheimer da un punto di vista patologico ed eziologico, si sofferma sulla significatività etica del ruolo del counseling genetico, in particolare in relazione al caso in cui la richiesta del test predittivo venga da parte di soggetti a rischio, asintomatici, che presentano una familiarità la cui eziologia è nota, e per i quali il test è disponibile.
 In questo caso la riflessione etica è maggiormente problematizzante e coinvolge diversi aspetti: l’uso di test sicuri ed
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Aversa, Antonio. "I livelli di ormoni tiroidei nel liquor correlano con la gravità della malattia in pazienti eutiroidei con malattia di Alzheimer." L'Endocrinologo 18, no. 4 (2017): 191–92. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-017-0333-z.

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Gelosa, Giorgio, Ildebrando Appollonio, and Carlo Ferrarese. "La disabilità mentale nella malattia di Alzheimer e nelle altre demenze degenerative." Quaderni Italiani di Psichiatria 28, no. 4 (2009): 145–56. http://dx.doi.org/10.1016/j.quip.2009.11.003.

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Cipriani, Gabriele, Lucia Picchi, Cristina Dolciotti, and Ubaldo Bonuccelli. "La malattia di Alzheimer e la sindrome di Down: un infelice connubio." Quaderni Italiani di Psichiatria 30, no. 1 (2011): 26–32. http://dx.doi.org/10.1016/j.quip.2010.12.001.

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Beltramello, A., and E. Piovan. "Malattie degenerative encefaliche." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (1991): 47–49. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s310.

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Abstract:
Nell'ambito delle malattie degenerative encefaliche viene compreso tutto quell'eterogeneo spettro di condizioni in cui il neurone muore, per cause sconosciute, e viene sostituito da glia. Qual è l'apporto della TC in queste manifestazioni patologiche? Normalmente il rilievo non va al di là del riconoscimento di un allargamento più o meno marcato del sistema ventricolare e degli spazi subaracnoidei, basali e corticali: il grado di perdita neuronale è solo inferito, è un rilievo indiretto. Le modificazioni rilevate alla TC cerebrale non hanno dimostrato alcuna correlazione con i test neuropsicol
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Carelli, Laura, Rita Pezzati, Barbara Poletti, and Stefano Zago. "La comunicazione della diagnosi di malattia di alzheimer: aspetti clinici ed etico-giuridici." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (May 2013): 501–23. http://dx.doi.org/10.3280/rip2012-002023.

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Romano, A., A. Bozzao, F. Giubilei, et al. "Voxel-based morphometry in pazienti affetti dalla forma lieve della malattia di Alzheimer." Rivista di Neuroradiologia 16, no. 1_suppl (2003): 51–53. http://dx.doi.org/10.1177/19714009030160s114.

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Taddei, Arianna, and Elena Rosciani. "Il diritto di dimenticare: sfide pedagogiche e reti territoriali per le persone con Alzheimer." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2024): 279–93. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2024oa17594.

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Abstract:
L'articolo si propone di mettere in luce gli aspetti della cura, sia da un punto di vista pedagogico, sia sociale, evidenziando le ricadute sulla persona, sulla famiglia e sulla comunità. La malattia di Alzheimer è una delle più grandi patologie cronico-degenerative delle società contemporanee che compromette alcune importanti capacità cognitive, tra cui la memoria, e oscura inesorabilmente le relazioni sociali del soggetto. Attraverso uno studio di caso realizzato nella provincia di Macerata in collaborazione tra diversi attori locali, tr
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Gallese, Giulia and Stobbione, Tiziana. "Il modello “Need-driven-Dementia-compromised- Behavior” e la teoria “Gentle Care” come risposta assistenziale alla malattia di Alzheimer." PROFESSIONI INFERMIERISTICHE, no. 1 (2013): 39–47. http://dx.doi.org/10.7429/pi.2013.661039.

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Balestrieri, Matteo. "Expressions of depression in Alzheimer's disease. The current scientific debate." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 9, no. 2 (2000): 126–39. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008319.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo– In questa rassegna sono stati raccolti ed analizzati i dati conoscitivi provenienti da ricerche che si occupano della relazione tra depressione e malattia di Alzheimer (Alzheimer's Disease, AD).Metodo– E' stata analizzata in modo sistematico la letteratura, attingendo sia alle segnalazione presenti nella banca-datiMedlineche alle informazioni ricavabili da una analisi ragionata degli studi pubblicati.Risultati– La prevalenza di segni e sintomi depressivi nei pazienti con AD è piuttosto elevata (40-50%). II ruolo della depressione all'interno dell'AD (indipendente, prodromo, fat
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Pelliccioli, G. P., L. Parnetti, P. Chiarini, et al. "Riferimenti neuroradiologici nella diagnostica differenziale delle demenze dell'età avanzata." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 4 (1996): 439–46. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900415.

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Abstract:
Allo scopo di fornire un contributo nella diagnostica delle demenze dell'età avanzata abbiamo valutato con risonanza magnetica i due reperti di maggiore interesse nell'invecchiamento cerebrale, volumetria ippocampale e lesioni iperintense della sostanza bianca e dei nuclei della base, in 12 pazienti affetti da malattia di Alzheimer (AD), in 9 da demenza vascolare (VD), in 12 con Age Associated Memory Impairment (AAMI), entità clinica di riscontro relativamente frequente nell'anziano su cui non esistono ancora pareri univoci, e in 9 soggetti di controllo di analoga fascia di età. I gruppi AD e
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De Ronchi, Diana, Elisa Bucchi, Monica Pederzini, et al. "The prevalence of dementia in a population-based study carried out in Granarolo, Ravenna." Epidemiology and Psychiatric Sciences 11, no. 4 (2002): 258–65. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005832.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Valutare la prevalenza della demenza e dei diversi tipi di demenza tra i soggetti con più di 60 anni d'eta residenti a Granarolo (RA) alia data del 31.12.1991. Disegno – Studio di popolazione, articolato in due fasi. Nella prima fase l'intera popolazione anziana e stata studiata mediante test di screening, nella seconda i soggetti positivi ai test sono stati sottoposti ad indagini più specifiche. Principali misure utilizzate – Nella prima fase sono stati utilizzati il Mini Mental State Examination (MMSE) e la Global Deterioration Scale (GDS). Nella seconda fase erano previste
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Puddori, Mariangela, Roberto Fabbroni, and Antonio Sanna. "L’OSS (Operatore Socio Sanitario) e il miglioramento della relazione con il paziente in stato degenerativo o con Alzheimer, attraverso un approccio (MII) basato sulle pratiche energetico-meditative del Metodo Summa Aurea®." Scienze Biofisiche 1, no. 1 (2024): 1–13. http://dx.doi.org/10.48274/ibi35.

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Abstract:
Tra le malattie dell’anziano vi sono quelle neurologiche come il Parkinson, l’Alzheimer e la Demenza senile. Questo studio analizzerà in modo prevalente il paziente con la patologia di Alzheimer in quanto comporta una gestione più complessa, in correlazione agli stati violenti, spesso verso il personale sanitario, che il paziente di Alzheimer può manifestare. Scopo di questo articolo e comprendere il differente modo d’interazione che un OSS può acquisire e produrre con il paziente nella relazione violenta attraverso un approccio bioenergetico tipico del Metodo Summa Aurea®. Riuscire a mitigare
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Ploton, Luis. "Conoscere la vita psichica dei malati di Alzheimer per accompagnarli." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 37 (December 2015): 67–76. http://dx.doi.org/10.3280/qpc2015-037004.

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Zamboni, Paolo, and Attilio Cavezzi. "Il sistema g-linfatico cerebrale: istruzioni per l'uso." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2020): 41–54. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2020-002005.

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Abstract:
Il ruolo del drenaggio cerebrale nella patogenesi delle malattie neuroinfiammatorie/ neurodegenerative rimane in gran parte sconosciuto. Molto recentemente è stato identificato un vero e proprio sistema linfatico del sistema nervoso centrale (SNC). Una componente rilevante è costituita dal cosiddetto sistema g-linfatico (nomenclatura derivata dal ruolo fondamentale della glia) del cervello, che consente di drenare il liquor cerebro-spinale e l'accumulo di macromolecole e tossine dal parenchima cerebrale rispettivamente al sistema venoso ed ai linfatici meningei e cervicali profondi. Queste rec
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Martinelli, Elena, and Gloria Gagliardi. "COMPROMISSIONI SEMANTICO-LESSICALI NEI PAZIENTI ITALOFONI AFFETTI DA DEMENZA: UN’ANALISI CORPUS-BASED." Italiano LinguaDue 15, no. 2 (2023): 711–32. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/21986.

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Abstract:
Lo studio si pone l’obiettivo di indagare la compromissione semantico-lessicale indotta dall’insorgenza di malattie dementigene per la lingua italiana. A tale scopo è stato reclutato un campione di 40 soggetti anziani lucani, divisi in due gruppi bilanciati per sesso ed età: 20 soggetti cognitivamente integri e 20 soggetti con diagnosi conclamata di demenza (morbo di Alzheimer, demenza mista, demenza frontotemporale, demenza vascolare o demenza non specificata), assistiti nella RSA Universo Salute - Opera Don Uva (PZ). Mediante la somministrazione di tre task linguistici, è stato acquisito un
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Carabellese, Felice, Alan R. Felthous, Donatella La Tegola, et al. "Qualitative analysis of the capacity to consent to treatment in patients with a chronic neurodegenerative disease: Alzheimer’s disease / Analisi qualitativa sulla capacità a prestare consenso al trattamento in pazienti con malattie cronico degenerative neuropsicoorganiche: Demenza di Alzheimer." International Journal of Social Psychiatry 64, no. 1 (2017): 26–36. http://dx.doi.org/10.1177/0020764017739642.

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Cinquanta, Luigi, and Ignazio Brusca. "Ruolo dei biomarcatori nella diagnostica liquorale della malattia di Alzheimer." La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio 15, no. 3 (2019). http://dx.doi.org/10.23736/s1825-859x.19.00028-8.

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Salvatore, De Rosa, Beneduce Carmela, Cuocolo Alberto, and Gallo Giada. "Brain PET Scan: study protocol of dementia." Journal of Advanced Health Care, January 13, 2020. http://dx.doi.org/10.36017/jahc2001-007.

Full text
Abstract:
In questo lavoro viene presentato lo studio Pet cerebrale con Neuraceq che ha come obiettivo l'individuazione delle placche di β amiloide. Questo risulta molto importante nello studio delle demenze e in particolar modo della malattia di Alzheimer in cui si ha l'accumulo delle placche ancor prima del sopravvento dei primi sintomi. Riuscire a dimostrare l'esistenza delle placche di β amiloide è fondamentale per effettuare un'accurata diagnosi e un'identificazione precoce del deterioramento cognitivo e funzionale. Verrà inoltre analizzata la scheda tecnica del radiofarmaco florbetaben marcato con
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Trondoli, Giovanni, та Dario Saffioti. "Lo studio PET/TC delle placche β-amiloidi con 18F – FlorBetapir, 18F – FlorBetaben e 18F – Flutemetamol". Journal of Advanced Health Care 1, № 4 (2019). http://dx.doi.org/10.36017/jahc20191437.

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Abstract:
La malattia di Alzheimer uccide circa 53.000 persone all’anno e circa 230.000 soggetti affetti dalla patologiarichiedono cure domiciliari. Questa patologia è caratterizzata microscopicamente dalla comparsa di sostanzaamiloide a livello della corteccia cerebrale con diminuzione del numero di neuroni corticali, in particolare neilobi frontali e temporo-parietali. Più nello specifico, colpisce alcune regioni encefaliche quali i nuclei della base,l’ippocampo e il giro dell’ippocampo, aree direttamente coinvolte nell’elaborazione dei ricordi. Negli ultimi anni, losviluppo dell’imaging PET ha reso p
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Trondoli, Giovanni, and Dario Saffioti. "Lo studio PET/TC delle placche ?-amiloidi con 18F – FlorBetapir, 18F – FlorBetaben e 18F – Flutemetamol." Journal of Advanced Health Care, July 17, 2019. http://dx.doi.org/10.36017/jahc1907-003/.

Full text
Abstract:
La malattia di Alzheimer uccide circa 53.000 persone all’anno e circa 230.000 soggetti affetti dalla patologia richiedono cure domiciliari. Questa patologia è caratterizzata microscopicamente dalla comparsa di sostanza amiloide a livello della corteccia cerebrale con diminuzione del numero di neuroni corticali, in particolare nei lobi frontali e temporo-parietali. Più nello specifico, colpisce alcune regioni encefaliche quali i nuclei della base, l’ippocampo e il giro dell’ippocampo, aree direttamente coinvolte nell’elaborazione dei ricordi. Negli ultimi anni, lo sviluppo dell’imaging PET ha r
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Antonio, Greco. "Managing Active and healthy aging with the use of caring service Robots (MARIO): il futuro dell'assistenza ai malati di Alzheimer." June 16, 2017. https://doi.org/10.5281/zenodo.848204.

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De Rosa, Salvatore, Carmela Beneduce, Alberto Cuocolo, and Giada Gallo. "Brain PET Scan: study protocol of dementia." Journal of Advanced Health Care 2, no. 5 (2020). http://dx.doi.org/10.36017/jahc202025112.

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Abstract:
In questo lavoro viene presentato lo studio Pet cerebrale con Neuraceq che ha come obiettivo l’individuazione delleplacche di β amiloide. Questo risulta molto importante nello studio delle demenze e in particolar modo della malattiadi Alzheimer in cui si ha l’accumulo delle placche ancor prima del sopravvento dei primi sintomi. Riuscire a dimostrare l’esistenza delle placche di β amiloide è fondamentale per effettuare un’accurata diagnosi e un’identificazioneprecoce del deterioramento cognitivo e funzionale.
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Vanni, Silvia, Maura Barbisin, Fabio Moda, et al. "Gene Expression Profiling of Prion‐Infected Brains: a Novel Disease Signature for Neurodegeneration in Humans." FASEB Journal 30, S1 (2016). http://dx.doi.org/10.1096/fasebj.30.1_supplement.lb466.

Full text
Abstract:
ObjectivesIn a previous study (Barbisin et al. 2014), we identified a five‐gene signature able to distinguish BSE‐infected macaques (Macaca fascicularis) from healthy ones: in brief, hemoglobin beta (HBB) and alpha2 (HBA2) were down‐regulated in infected monkeys, whereas transthyretin (TTR), apolipoprotein C1 (APOC1) and serpin peptidase inhibitor clade A (SERPINA3) were up‐regulated. The aim of the present work is to investigate whether the gene dysregulation pattern observed in macaques is also a specific gene signature for Creutzfeldt– Jakob disease (CJD) in humans compared to both healthy
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Riley, Elizabeth, Khena Swallow, Adam Anderson, and Eve De Rosa. "Locus coeruleus hyperactivity in middle age may be associated with better cognitive performance." Alzheimer's & Dementia 19, S24 (2023). http://dx.doi.org/10.1002/alz.082666.

Full text
Abstract:
AbstractBackgroundMeasuring the health of the locus coeruleus (LC), the brainstem site of the first cellular damage in Alzheimer’s Disease (AD) pathogenesis, is of particular interest for early diagnosis. In both rodents and humans (Elman 2017; Kelberman 2023; Malatt 2022; Weinshenker 2008), increased tonic firing rates have been noted in middle age. This occurs prior to the hypoactivity and reduced functional and structural connectivity associated with cognitive aging (Jacobs 2015; Kelberman 2022; Langley 2022; Prokopiou 2022) . Understanding the mechanism or function behind LC hyperactivity
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Giuseppe, Errico. "Il tempo vissuto e l'anticipazione quali momenti prevalenti dell'atto di comprensione della sofferenza psichica." May 25, 2022. https://doi.org/10.32069/PJ.2021.2.159.

Full text
Abstract:
Il campo del&nbsp;<em>tempo vissuto</em>, della previsione del comportamento altrui (anticipazione) e degli accadimenti interpersonali &egrave; non solo grandemente complesso ed esteso ma anche continuamente mutevole nel tempo. A partire da tale premessa ci si propone di riflettere sul&nbsp;<em>tempo interiore</em>&nbsp;attraversando i sentieri delle scienze umane, secondo uno stile fenomenologico. Il tempo interiore che percepiamo, che possiamo cogliere nel flusso del pathos durante la sofferenza oscura, pu&ograve; aiutare le persone immerse in uno spazio interiore oscuro e misterioso? E dura
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