Academic literature on the topic 'Maschere'

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Journal articles on the topic "Maschere"

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Mallach, Alan. "Le maschere. Pietro Mascagni." Opera Quarterly 11, no. 3 (1995): 186–90. http://dx.doi.org/10.1093/oq/11.3.186.

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Melotti, Marxiano. "Le maschere della paura." Quaderni di Sociologia, no. 72 (December 31, 2016): 149–63. http://dx.doi.org/10.4000/qds.1583.

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Rossi, Marta, and Jacopo Tagliabue. "Le tre maschere del convenzionalista." Rivista di estetica, no. 41 (July 1, 2009): 109–24. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.1859.

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Masseroli, Enrico. "Topeng: maschere nell’isola degli dei." AsiaTeatro 2023, no. 1 (2023): 5–22. http://dx.doi.org/10.55154/jkog6747.

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Abstract:
Nel variegato panorama del Teatro Balinese possiamo definire il Topeng, a seconda della prospettiva, una liturgia spettacolare oppure un genere drammatico. Enrico Masseroli, attore e regista, ne delinea le caratteristiche e i fondamenti.
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Lancioni, Tarcisio. "Dietro la maschera. Verità in semiotica." Estudos Semióticos 18, no. 2 (August 26, 2022): 216–36. http://dx.doi.org/10.11606/issn.1980-4016.esse.2022.194353.

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Abstract:
L’articolo propone una riflessione, condotta con gli strumenti della semiotica, sulla verità e sui suoi travisamenti (maschere, segreti), attraverso l’analisi di un racconto: Doppio sogno (Traumnovelle, 1926) di Arthur Schnitzler. Dopo un excursus su alcune concezioni della verità, derivate sia dal discorso filosofico che dalla prassi quotidiana, l’analisi testuale è volta a mostrare come i processi discorsivi, quali sono messi in scena dal racconto, presentano un ampio intreccio di pratiche “veritative” diverse, quali la constatazione, la confessione, l’inchiesta, la messa alla prova, lo smascheramento, la simulazione e la dissimulazione. Pratiche che sono a loro volta correlate a concezioni e valorizzazioni diverse della verità. Infine, l’articolo si concentra sul ruolo della “maschera”, nei processi di tematizzazione e di attorializzazione, come mezzo di nascondimento e rivelazione.
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Sanna, Alessandra. "LE MASCHERE AUTOBIOGRAFICHE DI GRAZIA DELEDDA." Revista Internacional de Culturas y Literaturas 11, no. 11 (2011): 298–306. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2011.i11.22.

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King, Martha, and Dolores Turchi. "Maschere, miti e feste della Sardegna." Italica 69, no. 2 (1992): 269. http://dx.doi.org/10.2307/479555.

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Marchese, Dona. "MASCHERE FEMMINILI VERGHIANE TRA NARRATIVA E CINEMA." Revista Internacional de Culturas y Literaturas 10, no. 10 (2011): 221–29. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2011.i10.16.

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Piizzi, Paola, Eduardo De Paula, and Márcia Chiamulera. "Máscara e mascaramentos femininos." ouvirOUver 16, no. 1 (July 27, 2020): 12–15. http://dx.doi.org/10.14393/ouv-v16n1a2020-53840.

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Abstract:
Partindo dos grafites rupestres encontrados em uma gruta do deserto do Tassili n’Ajjer (Saara), considerado um exemplo de mascaramento estético feminino, será traçado um percurso histórico crítico que pretende percorrer as diferentes tipologias de mascaramento presentes nas diversas partes e culturas do mundo. Das máscaras funerárias às máscaras utilizadas para adquirir poder e qualidade de forças sobrenaturais, da tatuagem à escarificação e deformação estética, para então debruçar-se de modo particular sobre o mascaramento feminino. Este último tem um papel de extrema importância, por exemplo, para os ritos de iniciação das adolescentes ao status de mulheres nas tribos dos Mende, Terrine e Sherbro, que habitam as fronteiras entre Serra Leoa e a Libéria; ou nos casos das mulheres islâmicas que utilizam o véu (haïk na tradição argelina, chador no Irã, burqa no subcontinente indiano). Será, enfim, analisada a fundamental contribuição, no âmbito teatral e artístico, de Jacques Lecoq, Amleto Sartori e Donato Sartori graças a invenção da máscara neutra. Partendo dai graffiti rupestri rinvenuti in una grotta del deserto del Tassili n’Ajjer (Sahara), dove è presente un chiaro esempio di mascheramento estetico femminile, verrà tracciato un percorso storico-critico che vuole ripercorrere le differenti tipologie di mascheramento presenti nelle diverse parti e culture del mondo. Dalle maschere funerarie alle maschere utilizzate per acquisire potere e qualità di forze soprannaturali, dal tatuaggio alla sacrificazione e deformazione estetica, per poi soffermarsi in particolar modo sul mascheramento femminile. Quest’ultimo ha un ruolo di estrema importanza, ad esempio, per i riti d’iniziazione delle adolescenti allo status di donne nelle tribù dei Mende, Terrine e Sherbro, che abitano il confine tra Sierra Leone e la Liberia; oppure nel caso del delle donne islamiche che utilizzano il velo (haik nella tradizione algerina, chador in Iran, burqa nel subcontinente indiano…). Verrà infine analizzato il fondamentale contributo, in ambito teatrale ed artistico, apportato da Jacques Lecoq, Amleto Sartori e Donato Sartori grazie all’invenzione della maschera neutra.
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Royce, Anya Peterson. "The Venetian Commedia: Actors and Masques in the Development of the Commedia dell'Arte." Theatre Survey 27, no. 1-2 (November 1986): 69–87. http://dx.doi.org/10.1017/s0040557400008802.

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Abstract:
The commedia dell'arte, which spanned three centuries from the sixteenth to the beginning of the nineteenth and nationalities as diverse as Italian, French, Austrian, Polish, and English, went through a number of metamorphoses before it attained the form we now associate with it. Very briefly, that form is based on stock characters (Arlecchino, Pantalone, Il Dottore, Pedrolino or Pierrot, etc.), improvisation around standard plots, and the use of masks. In Italy, this kind of commedia was established by the end of the sixteenth century. In this paper, I would like to explore the developments that led to this form, concentrating especially on the convention of maschere (stock characters) as it appeared early in sixteenth century Venice and the Veneto. I concentrate on Venice because it is there that these maschere first developed and were then elaborated into the kind of characterization that becomes the defining feature of the commedia dell'arte.
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Dissertations / Theses on the topic "Maschere"

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Passeri, Luca. "Maschere COBOL re-ingegnerizzate in formato XML." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14670/.

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Abstract:
Coblo-to-Net è un progetto commissionato dall'azienda Harvard Group per realizzare un traduttore automatico di programmi COBOL in ambiente .NET. Il lavoro discusso in questa tesi riguarda una sezione di questo progetto, inerente alla traduzione dell'interfaccia grafica. L'interfaccia è organizzata a maschere, gli elementi principali di essa, che corrispondono a schermate; ogni maschera è formata da vari elementi grafici ed espone un certo insieme di funzionalità appartenenti ad un preciso contesto. Nell'ambiente originale esse vengono memorizzate in file binari, nei quali vengono codificati tutti i dati, in maniera tuttavia sconosciuta. L'obiettivo di questa tesi è quello di realizzare un programma in grado di estrarre automaticamente tutte le informazioni rilevanti presenti nei file e trasferirle in un formato standard che consenta di averne una rappresentazione di più alto livello. Inizialmente è stata necessaria una fase di comprensione del contenuto dei file in seguito alla quale è stata prodotta una descrizione astratta delle informazioni. Sulla base di questa è stata poi realizzata un'implementazione vera e propria. Dai risultati ottenuti è emerso che tale software è in grado di estrarre correttamente tutte le maschere presenti nell'archivio dell'azienda con una precisione quasi assoluta.
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Paraboschi, F. "Maschere e travestimenti nella prosa francese di fine Ottocento." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2008. http://hdl.handle.net/2434/59914.

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Abstract:
The mask has always been a magic symbol, directly connected with a religious archaic context. It has been used especially during the celebrations related to the seasonal cycles and to the fertility of the fields. In the course of time, the mask has acquired different values and functions, but it has always determined the suspension of reality and the creation of a new one, ruled by opposite principles (such as the period of carnival), or opened to the afterlife world. The mask can be considered a noteworthy theme for the French decadent sensitivity, emphasizing the desire of forgetting an abject present situation in order to enter a metaphysical dimension. This study is structured in three different parts: the first one analyses the mask as an anthropological subject, the second considers its importance as a literary theme, and finally the third is based on the presence of masks and disguisings in the French fin-de-siècle prose. This thesis means to follow a thematic itinerary from the Idéal to the Spleen, according to the baudelarian bipolar aesthetic. Moving from the analysis of the mask as the embody of mystery, we consider the many, different disillusions of the decadent character in his constant effort to go beyond mere reality looking for an artistic intuition and a fruition of Beauty. Considering the modern use of cosmetic masks in a social setting, we can observe the degeneration of what was once a sacred object. However in the very moment when every limit is surpassed, in the excessive quality of the representation, the character wearing the mask is finally able to leave his narrow, referential being to become the symbol of a poetic ideal.
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Luison, Federica <1990&gt. "ICONOGRAFIA ED ICONOLOGIA DELLE MASCHERE DELLA COMMEDIA DELL’ARTE E DELLA TRADIZIONE CARNEVALESCA NELL’ARTE DAL XVI AL XX SECOLO. ARTISTI E CORRENTI ARTISTICHE A CONFRONTO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7921.

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Abstract:
La presente tesi ha come obiettivo l’analisi comparativa delle opere d’arte che hanno come soggetto le maschere carnevalesche della Commedia dell’Arte in epoca contemporanea. L’elaborato viene introdotto dal tema del Carnevale:dalla sua nascita alla sua evoluzione e alla sua tradizione del mascheramento, fino all’influenza che subì nel Cinquecento con la nascita della Commedia dell’Arte e la diffusione di nuove maschere, in particolare quelle di Arlecchino, Pulcinella, Colombina e Pedrolino/Pierrot. Le maschere sono analizzate dal punto di vista dell’origine, della tradizione e dell’iconografia nel Carnevale e nella Commedia dell’Arte. Successivamente, l’elaborato prende in esame la tradizione iconografica delle maschere, attraverso la quale, nel corso dei secoli, si sono potute avere notizie circa l’evoluzione del carattere e dell’aspetto della singola maschera. Un breve excursus viene fatto per le opere d’arte più famose dal Cinque Seicento fino all’Ottocento . Infine, la tesi si concentra sulla produzione artistica dei pittori del Novecento, che hanno utilizzato all’interno delle loro opere d’arte le maschere di Arlecchino, Pulcinella, Colombina e Pedrolino/Pierrot. Viene analizzato il contesto nel quale le opere d’arte sono realizzate, la tradizione precedente dalle quali esse prendono spunto, l’iconografia e l’iconologia dei vari dipinti, concludendo con un’analisi critica dei significati e delle reciproche influenze da parte di artisti e correnti artistiche della pittura del Novecento.
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Fusillo, Elena. "Un sistema tomografico trasportabile per indagini in situ di opere d’arte." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15417/.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi si inquadra nel progetto dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (I.S.C.R.) di Roma denominato "MATEGIAPPI", per il quale il museo romano L. Pigorini ha messo a disposizione la propria collezione di tredici maschere teatrali giapponesi al fine di utilizzare tecniche non distruttive e microdistruttive per l’individuazione dei materiali e delle tecniche di esecuzione e costruzione, per la valutazione del degrado e per definire e misurare le dimensioni dei manufatti. In questo senso é stato fondamentale ricorrere all’uso della tomografia computerizzata, tecnica assolutamente non invasiva ed efficace nell’indagare la struttura interna degli oggetti esaminati. Per l’esecuzione delle analisi si é adoperato un apparato tomografico trasportabile con sorgente a raggi X sviluppato ad hoc dal Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Universitá di Bologna per misurazioni ed analisi nell’ambito dei Beni Culturali. Il sistema, potenziato nel corso degli anni, consiste in un tubo a raggi X, un rivelatore flat-panel montato su due assi motorizzati e una tavola rotativa. In particolare, in questo lavoro si é apportata un’innovazione mediante l’aggiunta di un ulteriore asse motorizzato capace di movimentare la sorgente lungo l’asse verticale. Si presentano qui le ricostruzioni tomografiche di due delle tredici maschere, le quali sono state svolte prestando particolare attenzione all’eliminazione di eventuali artefatti, che peggiorerebbero la qualitá dei volumi prodotti dal rendering 3D. Va inoltre sottolineato che un altro importante scopo del progetto é quello di poter valorizzare la collezione mediante presentazione al pubblico di immagini, video e modelli tridimensionali. É intenzione congiunta del gruppo bolognese di imaging a raggi X e dei restauratori delle opere allestire una mostra dedicata alla collezione che possa affiancare alle maschere le indagini scientifiche svolte.
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Gintoli, Michele. "Fabrication and characterization of spiral phase masks for super-resolution." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3423144.

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Abstract:
Confocal microscopy, with both high lateral and axial resolution, has enabled the observation of the inner workings of cells and tissues with great detail. Strong scattering and absorption of light, though, strongly limit the depth at which samples can be imaged, and resolution is limited to a wavelength-wide area in the focal plane by diffraction. Sample penetration of hundreds of µm can be reached by nonlinear microscopy, based on the interaction between the tissue and multiple infrared photons, that undergo much less scattering and absorption. Resolutions of just tens of nanometers can also be reached with STED microscopy, an upgrade to the confocal architecture. Two-photon excitation STED (TPE-STED) microscopes have been invented in the last decade to combine the two properties, with resolution gains up to 4-5 times the diffraction-limited systems, at depths of tens of microns. Still, scattering and absorption of the depletion beam limit the observation of super-resolved features in the 100 µm regions. The aim of this thesis was the development of the first TPE-STED microscope working with excitation wavelengths in the [1000−1500] nm range and depletion wavelengths near 800 nm, capable of surpassing the depth limit of current STED microscopes. Suitable fluorophores must be used in this regime, so we tested the depletion performance of ATTO 594, ATTO 647N and mGarnet2. In parallel, we used the dual-beam nature of the platform to provide simultaneous nonlinear imaging with both degenerate and nondegenerate absorption of photons at the different wavelengths. A consistent part of the thesis work was also centered on the development of a protocol of fabrication and characterization optical elements for the manipulation of the STED beam. This was done in order to be able to freely couple every selected fluorophore with its most efficient depletion wavelength, without the need for long waiting times of commercial applications.
La microscopia confocale, con la sua alta risoluzione laterale e assiale, ha permesso l'osservazione delle dinamiche interne delle cellule e dei tessuti in modo dettagliato. La profondità alla quale è possibile osservare i campioni, però, è fortemente limitata dalla diffusione e dall'assorbimento subiti dalla luce, inoltre la risoluzione sul piano focale è limitata ad un'area di grandezza paragonabile alla lunghezza d'onda utilizzata, a causa della diffrazione. È possibile raggiungere profondità di centinaia di µm usando la microscopia nonlineare, basata sull'interazione tra il tessuto e più fotoni infrarossi, che subiscono molto di meno gli effetti della diffusione e dell'assorbimento nel tessuto. Risoluzioni di poche decine di nanometri possono inoltre essere ottenute grazie alla microscopia STED, un miglioramento della modalità confocale. Nell'ultimo decennio, sono stati sviluppati microscopi STED con eccitazione a due fotoni (TPE-STED), in modo da combinare queste due proprietà, con risoluzioni che a profondità di decine di micron arrivano fino a valori 4-5 volte migliori dei sistemi limitati dalla diffrazione. Ciononostante, la diffusione e l'assorbimento del fascio di deplezione limitano la profondità alla quale poter ancora osservare dettagli super-risolti a non più di un centinaio di micron. Lo scopo di questa tesi è stato lo sviluppo del primo microscopio TPE-STED con eccitazione nel range [1000-1500] nm e lunghezze d'onda di deplezione vicine agli 800 nm, in modo da poter sorpassare il limite di profondità degli attuali microscopi STED. In questo regime, sono necessari fluorofori adatti, e per questo abbiamo testato la performance delle molecole ATTO 594, ATTO 647N e mGarnet2. In parallelo, abbiamo usato il sistema a due fasci della piattaforma per fornire simultaneamente imaging nonlineare con assorbimento degenere e nondegenere di fotoni a diverse lunghezze d'onda. Una parte consistente del lavoro di tesi è stato anche concentrato sullo sviluppo di un protocollo di fabbricazione e caratterizzazione di elementi ottici per la manipolazione del fascio STED. Lo sforzo è stato compiuto con l'intenzione di poter abbinare liberamente ogni fluoroforo selezionato con la lunghezza di deplezione più efficiente, senza dover attendere i lunghi tempi necessari per la richiesta di soluzioni commerciali.
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Franco, Teresa Rita. "'Maschera della maschera' : le traduzioni dall'anglo-americano di Giovanni Giudici (anni 1950-1960)." Thesis, University of Oxford, 2013. http://ora.ox.ac.uk/objects/uuid:82618fc1-d59d-4641-aef4-70b46125ee3e.

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Abstract:
My thesis focuses on the Italian poet Giovanni Giudici (1924-2011) and specifically on his activity as a translator from Anglo-American poetry, during the decade 1950-1960. I have investigated Giudici’s translations from a twofold perspective. On the one hand, I acquired a detailed overview of the translations, attempting to establish a definitive and accurate chronology of them all – in most cases, the official dates of the individual texts published not coinciding with the later inclusion of the same texts in three separate collections. On the other hand, I analysed the stylistic and literary rendering of the foreign texts, evaluating their specific artistic value and, where relevant, emphasising in what way they are interrelated with Giudici’s original verse. In doing so, I used archival materials, examining drafts and comparing these with the final versions. In my first chapter, I discussed the emerging notion of error and showed how this soon becomes the bridging element between the poet’s alleged amateurish knowledge of the original languages and his hyperconscious conception of the literary practice. The most innovative aspect of this ambiguous poetics is the poet’s tendency to equate poetic language with what he calls ‘strange language’, that is translation itself. While dealing with each foreign text individually and showing how it contributes to the poet’s language and themes (such as, primarily, those of error, of strange language and of mask), I also argued that the translations of the 50s could fall under the category of ‘metaphysical poetry’. Not unlike other poets of his day, Giudici familiarised himself with ‘metaphysical poetry’ through T. S. Eliot, as I showed in my second chapter. I here devoted special attention to Giudici’s work on Eliot and presented some early translations of Eliot by him which have hitherto escaped critics’ attention. In the last two chapters, I analyse other foreign poets he translated, ranging from Donne to Emily Dickinson, from Milton to Pound. Finally, by mapping Giudici’s interests in Anglo-American poetry, my thesis highlights the centrality that translation progressively acquires alongside the production of the original verse and within the use of the poet’s mother tongue.
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Zinato, Emanuele. "Il vero in maschera: dialogismi galileiani." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2000. http://hdl.handle.net/10579/417.

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Varricchione, Marilina <1989&gt. "L'Arlecchino, maschera e specchio dei suoi padroni." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12961.

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Abstract:
Dalle origini del teatro all'età contemporanea, come nasce la maschera, quali sono le sue funzioni e come si sviluppa, passando dalla commedia dell'arte arrivando poi alla commedia di carattere. Arlecchino come un ponte tra queste due grandi tradizione si presta ad essere maschera e specchio di una società in continuo mutamento. Dall'arlecchino goldoniano all'Arlecchino di Giorgio Strehler, da un teatro europeo a un teatro del mondo.
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Hoeppner, Wolfgang. "Der Mensch-Maschine-Dialog." Gerhard-Mercator-Universitaet Duisburg, 2001. http://www.ub.uni-duisburg.de/ETD-db/theses/available/duett-12132001-140528/.

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Abstract:
Im vorliegenden Artikel wird es ausschließlich um den Dialog zwischen Computern und Menschen gehen, und hier insbesondere darum, wie weit eine natürlichsprachliche Interaktion möglich und sinnvoll ist. Der Begriff Interaktion wird hier absichtsvoll verwendet, und zwar als Kontrast zu Kommunikation. Wenn auch häufig von Mensch-Maschine Kommunikation gesprochen wird, so ist es doch fraglich, ob sich der Begriff der Kommunikation, so wie er für zwischenmenschliche Handlungen gebraucht wird, auch auf den Umgang zwischen Mensch und Maschine anwenden läßt. Mit Kommunikation wird in der Informatik schließlich auch der Informationsaustausch zwischen technischen Geräten bezeichnet, etwa die Schnittstelle zwischen einem Computer und seiner Peripherie (z.B. Monitor, Tastatur, Drucker) oder anderen Computern. Es handelt sich hierbei um technische Eigenschaften des Übertragungskanals und der Kodierung (Protokoll genannt), in der Informationen übertragen werden, also um nachrichtentechnische Spezifikationen.
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Santos, Ricardo Leite dos. "Teoremas de Maschke." Universidade Federal de Santa Maria, 2013. http://repositorio.ufsm.br/handle/1/9981.

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Abstract:
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
In representation theory, having a representation of a group G is equivalent to having a kG-module. Since |G-modules which are sums of irreducible kG-modules form a very important class in the theory of modules, to know conditions for a kG-module be irreducible or completely reducible from the particularities of the field k and the group G become a very important issue, whose solution was originally presented by the German mathematician Heinrich Maschke which proved that if the order of G is not a multiple of the characteristic of the field k, then kG is completely reducible (or semisimple). From there, issues unrelated to representation theory, but that concern the semisimplicity of cross products in general are treated as Maschke-type theorem. Our goal in this dissertation is to present some versions of this theorem, starting with classic versions involving cross products for actions of groups on algebras and then versions for Hopf algebras and smash products.
Na teoria de representações de grupos, ter uma representação de um grupo G é equivalente a ter um kG-módulo. Desde que kG-módulos que são somas de kG-módulos irredutíveis formam uma classe bastante importante na teoria de módulos, conhecer condições para que um kG-módulo seja irredutível ou completamente redutível a partir das particularidades do corpo k e do grupo G passou a ser um problema bastante importante. Problema este cuja solução foi originalmente apresentada pelo matemático alemão Heinrich Maschke que provou que se a ordem do grupo G não for múltiplo da característica do corpo k, então kG é completamente redutível (ou semissimples). A partir daí, questões independentes a teoria de representações, mas que dizem respeito a semissimplicidade de produtos cruzados em geral são tratados como Teorema tipo-Maschke. Nosso objetivo neste trabalho é apresentar algumas versões deste teorema. Iniciamos com versões mais clássicas envolvendo produtos cruzados globais e parciais para em seguida estudarmos versões em álgebras de Hopf e produtos smash.
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Books on the topic "Maschere"

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Rossella, Guerra, Malagutti Giancarlo, and Tuscia Manlio, eds. Per fare: Maschere, mascherine, mascheroni. 3rd ed. Firenze: Giunti, 2005.

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2

Pirandello, Luigi. Maschere nude. Milano: A. Mondadori, 1986.

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3

1952-, Amoroso Leonardo, ed. Maschere kierkegaardiane. Torino: Rosenberg & Sellier, 1990.

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4

Luigi, Pirandello. Maschere nude. Milano: Mondadori, 1993.

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5

Maschere siciliane. Torino: N. Aragno, 2007.

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6

Luigi, Pirandello. Maschere nude. Roma: Newton Compton, 1993.

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7

Le maschere: Romanzo. Milano: A.Mondadori, 1995.

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8

Drago, Marcella, and Clare Stringer, eds. L’Isola delle Maschere. 2nd ed. Milan, Italy: Piemme junior, 2011.

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9

Le maschere italiane. Bologna: Il Mulino, 2001.

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10

Le maschere di Eros. Torino: Bollati Boringhieri, 2011.

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Book chapters on the topic "Maschere"

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Barbon, Paola. "Malerba, Luigi: Le maschere." In Kindlers Literatur Lexikon (KLL), 1–2. Stuttgart: J.B. Metzler, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05728-0_12991-1.

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2

Groschupp, Steffen. "Fokussierung I." In Systemaufstellungen in Wissenschaft und Praxis, 37–39. Wiesbaden: Springer Fachmedien Wiesbaden, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-658-38857-7_3.

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Abstract:
ZusammenfassungWidersprüche, Ambiguitäten, Ambivalenzen, Unbestimmtheiten oder Vagheiten, die in den Nachhaltigkeitsdimensionen und deren Überschneidungen, wie in einem unsichtbaren Netz miteinander verwoben sein könnten, sind nur in Fragmenten zu erahnen. Das könnte bedeuten, dass ein Korrekturversuch an der einen Masche an anderer Stelle eine vorher nicht zu erwartende Lücke zwischen bisher noch unbeachteten Maschen auftut. Und in allen diesen Lücken könnte die Tendenz stecken, dass es sich um neu auftretende ‚entweder – oder‘ Probleme handelt, deren Entscheidungen diesem zweiwertigen Muster folgen müssen.
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Baum, Constanze. "Diskussionsbericht Sektion IV. Schnittstellen." In Germanistische Symposien, 833–48. Stuttgart: J.B. Metzler, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05886-7_34.

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Abstract:
ZusammenfassungEine Schnittstelle ist einerseits ein technisches Protokoll zur Nachrichtenübermittlung, andererseits bezeichnet sie im übertragenen Sinne die Übergangsstelle zwischen verschiedenen in sich geschlossenen Systemen. Durch definierte Rahmenbedingungen bzw. Standards ermöglicht sie den Austausch von Daten, vermittelt aber auch ein Verständnis zwischen unabhängigen, miteinander kommunizierenden Systemen. Digitale Schnittstellen bestehen auf den Ebenen ‚von Maschine zu Maschine‘ und ‚von Mensch zu Maschine‘.
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Froese, Julia, and Sebastian Straub. "Wem gehören die Daten? Vertragliche Regelungen, Möglichkeiten und Grenzen bei der Nutzung datenbasierter Produkte." In Digitalisierung souverän gestalten II, 136–51. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-64408-9_11.

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Abstract:
ZusammenfassungDieser Beitrag nimmt die Geschäftsbeziehung zwischen Hersteller und Nutzer einer Maschine in den Blick und zeigt auf, welche Aspekte in Bezug auf die Daten, die bei der Nutzung der Maschine entstehen, vertraglich geregelt werden sollten. Aufbauend auf einer Einordnung der Thematik sowie einer kurzen Darstellung der gegenwärtigen (Rechts-)Lage werden anhand eines konkreten Fallbeispiels aus dem Werkzeugmaschinenbau die einzelnen Regelungsgegenstände, Möglichkeiten und Grenzen der Vertragsgestaltung aufgezeigt.
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Damberger, Thomas. "Maschine." In Handbuch Bildungs- und Erziehungsphilosophie, 573–83. Wiesbaden: Springer Fachmedien Wiesbaden, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-658-19004-0_49.

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6

Gatermann, Dörte, and Elmar Schossig. "Maschine." In Gatermann + Schossig Bauten für Industrie und Technik, 22–35. Wiesbaden: Vieweg+Teubner Verlag, 1996. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-322-85041-6_3.

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7

Mohr, Hubert. "Maschine." In Metzler Lexikon Religion, 386–90. Stuttgart: J.B. Metzler, 1999. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-03703-9_128.

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Mohr, Hubert. "Maschine." In Metzler Lexikon Religion, 918–22. Stuttgart: J.B. Metzler, 2005. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-00091-0_318.

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9

Weber, Jutta. "Auto-Mobilitätsmanagement?" In Autonome Autos, 147–64. Bielefeld, Germany: transcript Verlag, 2021. http://dx.doi.org/10.14361/9783839450246-004.

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Abstract:
Jutta Weber analysiert in ihrem Beitrag narrative Strategien im Diskurs um das autonome Fahren, die alte technikdeterministische und fortschrittsgläubige Perspektiven perpetuieren. Entsprechend werden in diesem häufig komplexe Mensch-Maschine-Gefüge u.a. auf eine dualistische Mensch-Maschine-Konkurrenz reduziert, der Mensch als alleinige Fehlerquelle identifiziert und nicht-automobile Verkehrsteilnehmer:innen ausgeblendet oder ihre Rechte unterdimensioniert - bis hin zu problematischen Cost-Benefit-›Abwägungen‹ von Menschenleben vs. ›Fortschritt‹. Häufig fehle die Einbettung der Debatte um autonomes Fahren in gesamtgesellschaftliche Fragen der Mobilität, der Gerechtigkeit oder sozialer, ökonomischer wie ökologischer Nachhaltigkeit.
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10

Denert, Ernst. "Ideale Maschine." In Software-Engineering, 147–61. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 1991. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-84343-3_8.

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Conference papers on the topic "Maschere"

1

Hermeling, Christian, Johannes Abicht, Thomas Theling, and Ralf Hock. "Interdisziplinäre Produktentwicklung: Beschreibung einer Kooperation aus Industrie, angewandter Forschung und Technischem Design zur Realisierung einer assistierenden Roboterzelle." In Entwerfen Entwickeln Erleben - EEE2021. Prof. Dr.-Ing. habil Ralph H. Stelzer, Prof. Dr.-Ing. Jens Krzywinski, 2021. http://dx.doi.org/10.25368/2021.30.

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Abstract:
Kollaborative Robotik wird in der Regel als eine, den Anwender entlastende, Komponente in einem Mensch-Maschine-Szenario verstanden. Dabei wird in einer bisher nicht automatisierten Arbeitsumgebung eine Teilautomatisierung nachgerüstet. Für die Entwicklung derartiger Systeme ist neben dem Anwender und seinen Anforderungen auch eine hohe Passfähigkeit zu unterschiedlichen Bestandssystemen ausschlaggebend. Dieses Paper dokumentiert interdisziplinäre Zusammenarbeit zwischen Industrie, angewandter Forschung und Technischem Design, um Kernanforderungen an Automatisierungslösungen für bestehende Werkzeugmaschinen zusammenzutragen. In einem industriellen Automatisierungsszenario entstand eine mobile Roboterzelle mit einem hängenden Roboter sowie einem Palettenspeicher zur Maschinenbeschickung. Vor- und Nachbearbeitungen sind in einheitlichen Fähigkeitsmodulen gekapselt. Maschine und Bauteile werden über ein intelligentes Bildverarbeitungssystem lokalisiert. Diese Referenzierung ermöglicht nach einmaligem Teachen das Nachführen der Roboterbewegungen bei einer Neukonfiguration. Ergänzt wird die Lösung durch ein schutzzaunloses Sicherheitskonzept und eine bedienerführende Benutzeroberfläche zur Fähigkeitskomposition. Mit der Automatisierungslösung können mittelständische Unternehmen bei Personalengpässen die Produktivität aufrechterhalten und Mitarbeiter von monotonen Tätigkeiten entlasten.
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Pop, Adrian-Cornel, Florin Pop Piglesan, Radu Martis, Ioana Vintiloiu, and Claudia Martis. "First Insights on the Electromagnetic Design of Axial-Flux Synchronous-Reluctance Maschine." In IECON 2018 - 44th Annual Conference of the IEEE Industrial Electronics Society. IEEE, 2018. http://dx.doi.org/10.1109/iecon.2018.8591235.

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3

Hai-jun Cao and Qing-zhou Xu. "Notice of Retraction: Maschke theorem for semilattice graded weak Hopf algebra." In 2010 2nd International Conference on Mechanical and Electronics Engineering (ICMEE 2010). IEEE, 2010. http://dx.doi.org/10.1109/icmee.2010.5558403.

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4

Oberthür, S., M. Hamdoun, PJ Roch, Dl Sau, W. Lehmann, S. Sehmisch, L. Viezens, and L. Weiser. "Mensch vs. Maschine: Können Wirbelsäulenchirurgen die Knochenqualität beim Besetzen von Pedikelschrauben intraoperativ zuverlässig erfühlen?" In Deutscher Kongress für Orthopädie und Unfallchirurgie. Georg Thieme Verlag KG, 2020. http://dx.doi.org/10.1055/s-0040-1717524.

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5

Mohammed, Ghassan F., Alaa G. Mohammed Sultan, and Safaa M. Sultan. "Study the histological and biochemical profile effect on the extract Curubita maschara on the sugar induced rate." In 2ND INTERNATIONAL CONFERENCE ON MATERIALS ENGINEERING & SCIENCE (IConMEAS 2019). AIP Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1063/5.0000323.

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6

Leidlich, Jonathan, Peter Robl, and Julien Raphael Mrowka. "Methoden für die durchgängige Anwendung einer EBOM mithilfe klassenbasierter Substitutionsobjekte." In Entwerfen Entwickeln Erleben - EEE2021. Prof. Dr.-Ing. habil Ralph H. Stelzer, Prof. Dr.-Ing. Jens Krzywinski, 2021. http://dx.doi.org/10.25368/2021.27.

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Abstract:
Innerhalb der Initiative zur vierten industriellen Revolution, bei der Menschen, Produkt und Maschine in Echtzeit vernetzt sind, geht der Trend weg von der Serienfertigung und hin zur „Losgröße 1“. Die ansteigende Anzahl an Varianten bringt jedoch auch höhere Verwaltungsaufwände mit sich. Um dem entgegenzuwirken wird die Methode der funktional substituierbaren Bauteile eingeführt. Diese ermöglicht die Verwaltung von technisch substituierbaren Komponenten innerhalb der Stücklisten einer konkreten Variante. Durch die Integration der Methoden FIM (Functional-Information-Model) und FIA (Functional-Information-Assembly) wird ein weiterer Schritt zur 3D-Modell-basierten Stückliste gemacht. Unter Zuhilfenahme dieser Methoden wird die notwendige Veränderung Darstellung der Struktur der im Produkt enthaltenen Bauteile während des Produktentstehungsprozesses beschrieben. Dabei werden die verwendeten Begriffe klar definiert und voneinander abgegrenzt.
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7

Thiel, Robert, Jens Jäkel, Kevin Schleifer, and Rico Schulze. "Analyse und Anpassung ausgewählter Optimierungsverfahren für den Digitalen Zwilling von Verdichteranlagen." In 18. AALE-Konferenz. Hochschule für Technik, Wirtschaft und Kultur Leipzig, 2022. http://dx.doi.org/10.33968/2022.02.

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Abstract:
Digitale Zwillinge werden in der Betriebsphase einer Maschine oder Anlage für verschiedene Fragestellungen angewendet, bspw. für die Zustandserkennung. Voraussetzung dafür ist, dass der Digitale Zwilling über Modelle des Anlagenverhaltens verfügt, die verschiedene Zustände, einschließlich von Fehlerzustände, adäquat beschreiben. Ein wesentlicher Aspekt dabei ist die Identifikation der Modellparameter. Dieser Beitrag dient der Analyse und Anpassung ausgewählter Optimierungsmethoden (gradientenbasierter Verfahren und ein Partikelschwarmoptimierer) am Beispiel von Modellen für Kompressoren und Turbinenanlagen. Dazu wird mit einem analytischen Ansatz ein Modell einer realen Kompressoranlage erstellt. Um die Qualität der Optimierungsergebnisse vergleichen zu können, wird eine Fehlermetrik eingeführt. Das Verhalten der Optimierer wird unter den folgenden realistischen Fehlerszenarien ermittelt: Fehler in den Modellparametern, Rauschen, initialer Abstand vom Optimum, fehlerhaft Messstellen (ohne und mit Detektion). Zur numerischen Bewertung der Identifizierbarkeit werden zwei Kriterien eingeführt.
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Jendis, Michael. "Digitale Landwirtschaft und das User-Interface: eine Herstellersicht." In Entwerfen Entwickeln Erleben - EEE2021. Prof. Dr.-Ing. habil Ralph H. Stelzer, 2021. http://dx.doi.org/10.25368/2021.13.

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Abstract:
Aufgrund der stetig wachsenden Weltbevölkerung bei gleichzeitig sinkenden Agrarressourcen ist die Automatisierung auf dem Feld notwendig. Die dafür erforderlichen Maschinen, Technologien und Datenströme sind im entstehen und z. T. verfügbar. Jedoch ist die Automatisierung auf dem Feld im Vergleich zur Fabrikautomation zusätzlichen Störgrößen ausgesetzt, die eine permanent verfügbare Eingriffsressource notwendig machen. Der Autor postuliert die Entstehung von Maschinen Teams, die von einem besetzten Schlepper geführt werden. Durch die Führung der zusätzlichen Automaten, in deren Programmablauf eingegriffen werden muss, wird die Komplexität der Mensch-Maschine Schnittstelle zunehmen. Hier ist aber schon eine Grenze erreicht, sodaß zusätzliche Bedienelemente oder weitere Displays keine Lösung darstellen. Als Lösung werden hier Elemente aufgezeigt, die Flexibilität in der Bedienung und in der Darstellung optimieren und so zu einem permanenten Wechsel in puncto Maschinenbedienung fähig sind. An einem realisierten Prototyp werden Technologien und Funktionsumfänge deutlich gemacht.
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Harlan, Jakob, Benjamin Schleich, and Sandro Wartzack. "Ausarbeitungsleitfaden für Nutzerstudien zur Evaluation von XR-Interfaces in der Produktentwicklung." In Entwerfen Entwickeln Erleben - EEE2021. Prof. Dr.-Ing. habil Ralph H. Stelzer, Prof. Dr.-Ing. Jens Krzywinski, 2021. http://dx.doi.org/10.25368/2021.21.

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Abstract:
Technologien der erweiterten Realität (extended reality, XR) finden im gesamten Produktentwicklungsprozess Anwendung. Insbesondere Systeme zur aktiven Erzeugung und Veränderung digitaler Produktdaten bieten noch viel Potential. Die Erforschung und Entwicklung dieser immersiven Interfaces beruht maßgeblich auf der Evaluation durch Nutzerstudien, denn nur so kann die Einsatztauglichkeit der Mensch-Maschine-Schnittstellen seriös beurteilt und verglichen werden. Bei der Konzeptionierung und Durchführung dieser Nutzerstudien gibt es viel zu beachten. In dieser Arbeit wird ein Leitfaden für das Design von Evaluationen von XR Interfaces für die Produktentwicklung präsentiert. Zu Beginn müssen die Fragestellungen festgelegt werden, welche die Studie beantworten soll. Ausgehend von diesen müssen die zu testenden Versuchsbedingungen, die gestellten Aufgaben, die aufgenommen Metriken, die gewählten Probanden und der geplante Ablauf festgelegt werden. Zusätzlich zu der allgemeinen Darlegung wird das Vorgehen anhand eines Fallbeispiels angewandt. Die Gestaltung einer Nutzerstudie zur Evaluation der Usability und Eignung eines neuartigen Virtual Reality Interfaces zur natürlichen Gestaltung von Vorentwürfen wird vorgestellt.
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Sauer, H., L. Warner, J. Pfeifer, M. Poryo, and H. Abdul-Khaliq. "Reduktion der Perioperativen Infektionsprophylaxe - Ergebnisse einer Evaluation nach Umstellung auf jeweils eine prä- und postoperative Antibiotikagabe bei kinderkardiochirurgischen Eingriffen an der Herz-Lungen-Maschine." In The 54th Annual Meeting of the German Society for Pediatric Cardiology (DGPK). Georg Thieme Verlag KG, 2022. http://dx.doi.org/10.1055/s-0042-1742992.

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Reports on the topic "Maschere"

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Kuhn, Alexander, and Florian Dyck. Menschenzentrierte Arbeitsprozessmodellierung. Kompetenzzentrum Arbeitswelt.Plus, November 2022. http://dx.doi.org/10.55594/tevn4147.

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Abstract:
Menschenzentrierte Arbeitsprozessmodellierung - Kommunikationsmedium für Veränderungen von Mensch-Maschine-Interaktionen im Zuge der Implementierung von KI Im Rahmen dieses Working Papers wird eine Modellierungstechnik für Mensch-Maschine-Interaktionen vorgestellt, welche eine menschenzentrierte Arbeitsprozessgestaltung erlaubt. Diese Form der Modellierung basiert auf der semantischen Objektmodellierung nach Ferstl & Sinz und ermöglicht eine Prozessdarstellung mit Fokus auf den Interaktionen zwischen menschlichen und maschinellen Aufgabenträgern. Die Interaktionen werden dabei durch Informationen wie dem Automatisierungsgrad und der Art der Aufgabendurchführung spezifiziert, um das Verständnis über die Ausprägung der Interaktionen zu fördern. Mit Hilfe der Darstellung auf unterschiedlichen Abstraktionsebenen (Drill-Down-Prinzip) können sowohl sehr allgemeine Interaktionen zwischen Funktionsbereichen und Planungssystemen, aber auch sehr spezifische technische Prozesse auf unterster Tool-Ebene abgebildet werden. Insbesondere für komplexe Projekte, wie beispielsweise die Implementierung von Algorithmen der künstlichen Intelligenz bzw. des maschinellen Lernens in bestehende Unternehmensprozesse, bietet sich eine derartige Modellierung an, da sie für Transparenz und Verständnis der jeweiligen Prozessgegebenheiten sorgt. Daher kann die Interaktionsmodellierung als zentrales Kommunikationsmedium für unterschiedliche Stakeholder herangezogen werden und ist durch die Darstellung auf verschiedenen Abstraktionsstufen für unterschiedliche Kompetenzniveaus geeignet. In einem Anwendungsbeispiel wird die vorgestellte Modellierungstechnik für den Prozess der Absatzplanung eines Unternehmens eingesetzt. Dieser Prozess ist ein gutes Beispiel, da er bislang von vielen manuellen Interaktionen zwischen verschiedenen am Planungsprozess beteiligten Personen sowie mehreren maschinellen Anwendungssystemen geprägt war. Für das Anwendungsbeispiel ist die Modellierung neben der Dimension des Abstraktionsniveaus durch eine zusätzliche Perspektive, der Abbildung von IST- und SOLL-Prozess, angereichert worden. Auf diese Weise lassen sich durch das Heranziehen repräsentativer Kennzahlen, wie der Planungsgüte, wirkungsorientierte Veränderungen in der Mensch-Technik-Organisation quantitativ erfassen und sichtbar machen. So sollen insbesondere Veränderungen am Prozess verdeutlicht werden, um gegebenenfalls für künftige Entwicklungen der Rollen und Kompetenzen der beteiligten Planer zu sensibilisieren. Basierend auf diesen Erkenntnissen können Organisationen notwendige proaktive Maßnahmen, wie der Schulung bzw. Fortbildung von involvierten Personen ableiten. Dies wiederum führt zu einer grundsätzlichen Steigerung der Transparenz im Bereich der Konzeption, Umsetzung und Durchführung von entsprechenden komplexen Projektvorhaben, wie in diesem Anwendungsfall verdeutlicht wird. Das bisherige Fazit ist, dass die Modellierung im Unternehmen für die nötige Transparenz bei der KI-Implementierung im Prozess sorgt und als zentrales Kommunikationsmedium für diverse Abstimmungsrunden verschiedener Stakeholder herangezogen wurde. Basierend auf diesen Erkenntnissen liegt der Fokus im weiteren Projektverlauf auf den kommenden Wechselwirkungen und Effekten, die der Einsatz der entwickelten Algorithmen auf das Prozessökosystem im Bereich Mensch-Maschinen- Orchestrierungen erzielen und welche Handlungsempfehlungen im Sinne eines Best Practices sich hieraus ergeben werden.
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Rabethge, Nico, and Kurt-Georg Ciesinger. KI in der Schmutzwäsche-Sortierung. Kompetenzzentrum Arbeitswelt.Plus, January 2023. http://dx.doi.org/10.55594/wgct6835.

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Abstract:
Im Leuchtturmprojekt KI in der Schmutzwäschesortierung beschäftigen wir uns mit der Entwicklung eines humanzentrierten KI-gesteuerten Identifikationsmoduls zur Sortie-rung von Wäschestücken nach Waschkategorien. Diese Entwicklung soll in der Praxis dazu beitragen, dass die hochbelastende und potenziell gesundheitsgefährdende manuelle Sortierung von Schmutzwäsche nicht mehr wie im bisherigen Umfang von Menschen geleistet werden muss. Eine KI-gestützte Identifikation, verbunden mit einem Handhabungsgerät könnte die Sortierung in weiten Teilen autonom übernehmen. Neben der optimalen Unterstützung von Mitarbeitenden sind die Erklärung und Transferierbarkeit der KI, sowie die Entwicklung eines Schulungsprogramms, um Akzeptanz sowie Verständnis bei den Nutzer:innen zu verstärken, Forschungsschwerpunkte des Projekts. Es soll eine Mensch-Maschine-Interaktion entwickelt werden, die es Mitarbeitenden ermöglicht die KI selbst nachzutrainieren und zu überwachen. Hierdurch ergeben sich neue, zukunftsfähige Arbeitsfelder für die Beschäftigten in Industriewäschereien. Zuerst wurde anhand des Versuchsstandes ein initialer Datensatz aus 9405 Bildern erstellt. Zu jedem der Bilder existieren Informationen über die Farbe, den Typ und zumeist auch über die Kontaminierung, die Schäden und das Material. Anschließend wurden neuronale Netze sowohl zur Extraktion der Region des Wäschestücks als auch zu der Klassifikation der Waschkategorien trainiert, d.h. die Netze lernten zu erkennen, was zum Wäschestück gehört und was nicht und Wäschestücke, Farben und Ver-schmutzungen zu erkennen. Durch einen am aktiven Lernen orientierten Prozess konnten dabei 2091 Segmentierungen automatisch erstellt werden, d.h. ohne menschliche Eingabe der Annotationen. Für die Optimierung dieser neuronalen Netze wurden zusätzlich auch noch vortrainierte Netze nachtrainiert, welches allgemein als Transfer Learning (transferiertes Lernen) bezeichnet wird. Hinsichtlich des Aktiven Lernens wurde der CEAL-Algorithmus erläutert und damit die Sicherheit der Netze bei der Klassifikation bestimmt. Für visuelle Erklärungen wurde Layerwise Relevance Propagation umgesetzt. Wir haben erste Erkenntnisse bzgl. der Sortierung erlangen können und für einige Kate-gorien bereits sehr zufriedenstellende Ergebnisse erlangt. Durch die beiden neuronalen Netze konnten gute Erkennungsgenauigkeiten für alle Kategorien, insbesondere der Farbe, erzielt werden. Hierbei muss jedoch beachtet werden, dass die Datensätze und dementsprechend vor allem die Validierungsdatensätze klein sind. Es ist unbedingt notwendig, den Datensatz zu vergrößern. Dabei sollte höchste Priorität sein, die Aufnahme und Annotation in einer Wäscherei zu verlagern, um möglichst automatisiert und möglichst schnell Daten aufnehmen und annotieren zu können.
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