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Dissertations / Theses on the topic 'Meccanici'

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Miniaci, Marco. "Caratterizzazione di parametri meccanici tramite onde guidate." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1332/.

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Tomassini, Davide. "Analisi di motopropulsori ibridi meccanici, pneumatici e idraulici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Il presente elaborato tratta il tema degli “ibridi alternativi” agli elettrici. Gli ibridi alternativi sono veicoli dotati di un sistema di propulsione secondario che si differenzia da un motore elettrico e da un mezzo di immagazzinamento dell’energia che si differenzia dalle batterie. L’obiettivo della tesi è descrivere il principio di funzionamento delle varie tipologie di ibridi alternativi, descrivendo i componenti principali che li distinguono da un veicolo convenzionale, dotato di un motore termico, e le varie configurazioni con cui possono essere realizzati. Vengono inoltre illustrate le caratteristiche e alcuni vantaggi che presentano gli ibridi alternativi rispetto ai più noti ibridi elettrici a batteria e forniti alcuni esempi concreti di veicoli realizzati con queste particolari tecnologie, ovvero non solamente prototipi. Infine, principalmente attraverso dei modelli del veicolo e del motore realizzati con Matlab/Simulink o altri software di simulazione o, in alternativa, direttamente al banco dinamometrico, sono mostrati i benefici, in termini di consumi ed emissioni, ottenibili dai veicoli ibridi alternativi al variare dei cicli di guida.
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3

Di, Pietro Silvia. "Modelli meccanici discreti per l'analisi di pannelli murari in pietra." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2013/.

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4

Bertoldi, Martina. "Le equazioni differenziali ordinarie alla base della dinamica dei sistemi meccanici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21754/.

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Abstract:
Questa tesi ha lo scopo di illustare il ruolo delle equazioni differenziali ordinarie nell’ambito della meccanica classica e di analizzare questo strumento attraverso le leggi della dinamica, a partire dalla legge di Newton fino alle equazioni che regolano la dinamica dei più complessi sistemi meccanici. Vengono in particolare esaminate le equazioni cardinali della dinamica, idonee solo se abbiamo un grado di libertà minore o uguale a sei. Si giunge allora a delle equazioni ancora più raffinate, le equazioni di Lagrange, che hanno il vantaggio di escludere le reazioni vincolari e hanno come incognite i parametri Lagrangiani. Caratteristica comune a questi strumenti è l'essere tutte equazioni differenziali ordinarie del secondo ordine, perciò, grazie al teorema di Cauchy, fissando il dato iniziale, cioè il valore della soluzione incognita all’istante iniziale e delle derivate prime della soluzione all’istante iniziale, si ottiene una ed una sola soluzione. Infine si enunciano le equazioni di Hamilton, equazioni differenziali del primo ordine su cui è possibile sviluppare la teoria delle trasformazioni canoniche e delle equazioni di Hamilton-Jacobi per semplificare la loro risoluzione.
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5

Tamagnini, Luca. "Progettazione e studio di fattibilità degli impianti meccanici per un condhotel." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L’attività svolta presso l’azienda Polistudio A.E.S. è stata finalizzata alla progettazione degli impianti di un hotel, situato a Riccione, che verrà sottoposto a ristrutturazione edilizia. Nello specifico, l’immobile diverrà un condhotel, ovvero una struttura turistica innovativa dove sono presenti sia camere ad uso alberghiero, sia appartamenti che possono essere venduti come seconde case. La progettazione è stata condotta in riferimento agli impianti di ventilazione meccanica controllata, produzione di acqua calda sanitaria e climatizzazione. Per quanto riguarda l’impianto di ventilazione meccanica ed idrico-sanitario dell’intero edificio e di climatizzazione inerente alle residenze turistico alberghiere, sono stati presi accordi con la committenza riguardo le tipologie di soluzioni impiantistiche da adottare. Per quanto invece riguarda gli appartamenti-seconde case, verrà svolta una valutazione dal punto di vista tecnico-economico ed energetico di più soluzioni impiantistiche poste a confronto con il fine di predisporre un quadro comparativo per aiutare la proprietà a scegliere la soluzione che meglio si adatta alla destinazione d’uso. Le normative seguite per la progettazione sono UNI 10339 per la ventilazione, UNI EN 806-1 e UNI 9182 per il mondo dell’idrico sanitario e UNI EN 12831-1 per il riscaldamento; per la climatizzazione estiva si è proceduto al calcolo mediante il metodo Carrier. Inoltre, come supporto alla progettazione, sono stati utilizzati i software MC4 Suite® e T-Sol.
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Laffi, Francesco. "Studio della produzione di componenti meccanici per la vettura Unibo Motorsport." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6370/.

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Abstract:
Dal 2010 al 2012 ho fatto parte del team UniBo Motorsport, che partecipa alle competizioni di Formula SAE, una categoria di vetture monoposto a ruote scoperte con cilindrata fino a 610cm^3, interamente progettate e costruite da studenti universitari, valutati non solo per le prestazioni dinamiche della vettura ma anche su prove statiche legate agli aspetti progettuali, economici e gestionali. Nel team ho curato i servizi IT e le prove statiche "Presentation Event", una simulazione di business plan per una nuova impresa automotive legata al prototipo, e "Cost & Manufacturing Analysis Event", un'analisi dei costi e della produzione attraverso una distinta base di produzione della vettura. In particolare nel 2012 sono stato responsabile della distinta base, introducendo importanti strumenti ed ottimizzazioni per semplificare la redazione ed ottenere migliori risultati. Nel 2013 ho fornito consulenza ai membri del team che ora seguono il lavoro. A partire da questa esperienza ho deciso di sviluppare la tesi sul tema della gestione della distinta base di produzione, spiegando nel dettaglio i cambiamenti apportati, le motivazioni e i risultati ottenuti. Prendo inoltre in esame alcuni componenti meccanici della vettura, sia per esemplificare la redazione della distinta base, che per alcuni aspetti interessanti di questi componenti: le ruote foniche, per cui sono disponibili molti dettagli sulle fasi di produzione, i rocker delle sospensioni e la corona monoblocco, di cui è stata considerata la produzione da parte di fornitori asiatici oltre che locali con vari preventivi disponibili per il confronto dei diversi mercati.
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Gatti, Alberto. "Dimensionamento di azionamenti meccanici e idraulici per una pressa elicoidale disidratante." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7911/.

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Gamberi, Chiara. "Una trattazione ipertestuale di alcuni elementi di statica dei sistemi meccanici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9019/.

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Abstract:
L'obbiettivo di questa tesi è svolgere una trattazione semplice ma esauriente degli aspetti essenziali per lo studio delle configurazioni di equilibrio di semplici sistemi meccanici. In particolare l'analisi è volta a far parte del 'Progetto Matematica'; un portale del Dipartimento di Matematica dell'Università di Bologna, il cui scopo, attraverso le tesi di chi vi partecipa, è ''presentare la Matematica del primo biennio delle facoltà scientifiche in maniera interattiva, graduale, multimediale: in una parola, nel modo più amichevole possibile''. L'analisi, dopo alcuni richiami su elementi di base di calcolo vettoriale, si apre con un capitolo che enuncia nozioni e risultati fondamentali di meccanica classica, indispensabili per affrontare il problema dell'equilibrio nell'ambito della statica. Con il secondo capitolo inizia la trattazione delle configurazioni di equilibrio partendo dalla statica del punto materiale per poi passare ai sistemi più complessi costituiti da un numero arbitrario di punti. Per la parte di applicazioni vengono illustrati i due metodi classici di risoluzione: quello basato sulle equazioni cardinali della statica, che oltre ad individuare le configurazioni di equilibrio del sistema consente di determinare anche i corrispondenti valori delle reazioni vincolari, e quello basato sul principio dei lavori virtuali. Vengono poi riportati tre problemi standard la cui risoluzione è svolta attraverso entrambi i metodi per cercare di garantire una più completa comprensione della materia. Per l'esposizione degli argomenti analizzati si è fatto riferimento principalmente ai Trattati: D. Graffi, 'Elementi di Meccanica Razionale', Patron, Bologna 1973; S. Graffi, 'Appunti dalle lezioni di Fisica Matematica II'; a cui si rinvia per ogni ulteriore approfondimento (sulla materia),in particolare riguardo ai dettagli che, per necessità di sintesi, si sono dovuti omettere.
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Petrini, Tommaso. "Industrializzazione di una famiglia di componenti meccanici secondo i principi dell'industria 4.0." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10258/.

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Abstract:
Il progetto di tesi tratta l'industrializzazione di una famiglia di componenti meccanici con gli obiettivi di riduzione del lead time e dei costi di produzione ed un miglioramento della qualità costruttiva. Per fare ciò è stato definito un nuovo ciclo di fabbricazione che riunisse tutte le operazioni di asportazione di truciolo in un unico centro di lavoro di fresatura. Sono state definite, progettate e messe in atto tutte le fasi del processo produttivo utilizzando i moderni software CAD-CAM-CNC. Al termine sono stati elaborati i risultati ottenuti svolgendo anche una analisi economica per valutare il risparmio percentuale annuo sul costo di produzione. Infine è stato fatto un confronto fra il vecchio ed il nuovo processo produttivo realizzato secondo i principi dell'Industria 4.0 ed i relativi vantaggi che esso permette di ottenere.
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Pulcini, Andrea. "Verifiche dimensionali e previsione della qualità di componenti meccanici realizzati mediante processo additivo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16471/.

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Abstract:
Il presente elaborato di tesi è frutto dell’attività di tirocinio svolta presso l’azienda modenese HPE COXA che opera nel settore dei servizi per l’ingegneria. Più nello specifico, lo svolgimento del tirocinio è avvenuto nel recente centro Metal Additive: centro di ricerca sull’Additive Manufacturing nato nell'ottobre 2017 e tuttora in fase di sviluppo. L’attività è svolta nell'ambito di simulazione del processo di Selective Laser Melting (SLM), tramite software commerciale Msc Simufact.Additive. Lo scopo dell’attività è stato quello di rendere la simulazione il più possibile in linea con il comportamento reale dei pezzi stampati. Di base il software ha una buona previsione dei fenomeni distorsivi, scaturiti principalmente dai forti gradienti termici che si sviluppano durante il processo di SLM, ma la quantità numerica di questi fenomeni deve essere tarata tramite specifici parametri di processo. Proprio sulla taratura di questi parametri di processo è incentrato il lavoro svolto. La simulazione di processo si colloca a monte della stampa, come uno strumento utile alla previsione di eventuali criticità durante la stampa. Queste criticità nella maggior parte dei casi portano all'interruzione del processo di produzione, con conseguente perdita di materiale e tempo, di vitale importanza nel mondo industriale. La principale sfida che si pone davanti agli sviluppatori di software dedicati alla simulazione del processo di SLM è sicuramente il tempo di calcolo, poiché la natura microscopica dei fenomeni in gioco porta ad avere mesh nell'ordine dei decimi di millimetro. Dunque, senza una strategia o semplificazione a monte dell’impostazione del modello la simulazione non è fattibile, nemmeno con le più avanzate risorse hardware.
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Guidi, Lorenzo. "Implementazione di un algoritmo SDF per la determinazione dello spessore di componenti meccanici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8410/.

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Bracchitta, Mirko <1983&gt. "Pretrattamenti termo-meccanici ed enzimatici su scarti dell'industria enologica per la produzione di Biogas." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4862/.

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Abstract:
A fundamental assumption for by-product from winery industy waste-management is their economic and commercial increase in value. High energetic value recovery from winery industry is an attractive economic solution to stimulate new sustainable process. Approach of this work is based about physic and biological treatment with grape stalks and grape marc to increase polysaccharides components of cell wall and energetic availability of this by-products. Grape stalks for example have a high percentage of lignin and cellulose and can’t be used, whitout pretreatment, for an anaerobic digestion process. Our findings show enzymatic and thermo-mechanical pre-treatments in combined application for optimise hydrolytic mechanism on winemaking wastes which represents 0,9 milion ton/year in Italy and on straw, cereal by-products with high lignin content. A screening of specifically industrial enzymatic complex for the hydrolysis lignocellulosic biomass were tested using the principal polysaccharides component of the vegetal cells. Combined thermo-mechanical and enzymatic pretreatment improve substrates conversion in batch test fermentation experiment. The conservation of the grape stalks, at temperature above 0°C, allow the growth of spontaneus fermentation that reduce their polysaccharides content so had investigated anarobic condition of conservation. The other objective of this study was to investigate the capability of a proprietary strain of L.buchneri LN 40177 to enhance the accessibility of fermentable forage constituents during the anaerobic conservation process by releasing the enzyme ferulate esterase. The time sequence study by batch tests showed that the L. buchneri LN-40177 inoculated grape stalk substrate was more readily available in the fermenter. In batch tests with grape stalk, after mechanical treatment, the L. buchneri LN41077 treated substrate yielded on average 70% more biogas per kg/DM. Thermo-mechanical, enzymatic and biological treatment with L. buchneri LN-40177 can increase the biogas production from low fermented biomasses and the consequent their useful in anaerobic biodigesters for agro-bioenergy production.
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Cipollini, Roberto <1984&gt. "Qualifica a Vibrazioni di Componenti Meccanici: Studio e Verifica di una Procedura di Test Tailoring." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5437/.

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Abstract:
I test di qualifica a vibrazioni vengono usati in fase di progettazione di un componente per verificarne la resistenza meccanica alle sollecitazioni dinamiche (di natura vibratoria) applicate durante la sua vita utile. La durata delle vibrazioni applicate al componente durante la sua vita utile (migliaia di ore) deve essere ridotta al fine di realizzare test fattibili in laboratorio, condotti in genere utilizzando uno shaker elettrodinamico. L’idea è quella di aumentare l’intensità delle vibrazioni riducendone la durata. Esistono diverse procedure di Test Tailoring che tramite un metodo di sintesi definiscono un profilo vibratorio da applicare in laboratorio a partire dalle reali vibrazioni applicate al componente: una delle metodologie più comuni si basa sull’equivalenza del danno a fatica prodotto dalle reali vibrazioni e dalle vibrazioni sintetizzate. Questo approccio è piuttosto diffuso tuttavia all’autore non risulta presente nessun riferimento in letteratura che ne certifichi la validità tramite evidenza sperimentalmente. L’obiettivo dell’attività di ricerca è stato di verificare la validità del metodo tramite una campagna sperimentale condotta su opportuni provini. Il metodo viene inizialmente usato per sintetizzare un profilo vibratorio (random stazionario) avente la stessa durata di un profilo vibratorio non stazionario acquisito in condizioni reali. Il danno a fatica prodotto dalla vibrazione sintetizzata è stato confrontato con quello della vibrazione reale in termini di tempo di rottura dei provini. I risultati mostrano che il danno prodotto dalla vibrazione sintetizzata è sovrastimato, quindi l’equivalenza non è rispettata. Sono stati individuati alcuni punti critici e sono state proposte alcune modifiche al metodo per rendere la teoria più robusta. Il metodo è stato verificato con altri test e i risultati confermano la validità del metodo a condizione che i punti critici individuati siano correttamente analizzati.
Qualification with respect to input vibrations is an important step in the development of a product since it provides fundamental information relative to the product fatigue life. For the sake of test feasibility, environmental vibrations that excite the product during its lifetime (thousand of hours) must be reduced to test profiles suitable for an experimental campaign to be performed in a laboratory (typically by means of an electromechanical shaker). The idea is to increase the amplitude of the input vibrations while decreasing the corresponding duration. Some Test Tailoring procedures exist for the definition of test vibration profiles starting from environmental data properly acquired: one of the most common is based on the equivalence of the fatigue damage caused by both the environmental data and the test profiles. This approach is reasonable and quite widespread: however, in the author’s knowledge, the literature offers no paper dealing with the demonstration of the method reliability based on experimental evidence. In the present thesis, the intense experimental campaign carried out to validate the method (on a proper specimen) is presented. The method is firstly applied to synthesize a test profile (that is random stationary) having the same duration of the non-stationary environmental vibration. The damage potential of the synthesized vibration is then compared to the environmental vibration one, in terms of the specimen time to failure. Results show that the test profile damage potential is highly overestimated and therefore the equivalence is not respected. Some critical issues are pointed out to try to explain and overcome the high error. The method is applied in many other cases and the final results basically confirm the soundness of the method provided that critical issues are properly accounted and compensated for.
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Castelli, Roberta Pia. "Analisi comparativa di simulazioni PhET di sistemi meccanici classici e simulazioni NetLogo di sistemi complessi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23853/.

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Abstract:
L’introduzione di tecnologie digitali nella didattica è un tema che divide la comunità educante tra quanti rimangono ancorati a una didattica più tradizionale, spesso frontale e nozionistica,a quanti invece sono disposti a sperimentare nuovi approcci. Nell’ambito delle scienze in generale e della fisica in particolare,tra gli strumenti che stanno progressivamente entrando a far parte dei metodi d’insegnamento vi sono le simulazioni,di cui questa tesi tratta. La tesi parte affrontando la nozione di simulazione per poi distinguere tra simulazioni utilizzate nella pratica scientifica e simulazioni utilizzate invece in didattica come laboratori virtuali che consentono di osservare su schermo fenomeni in condizioni controllate e di eseguire esperimenti computazionali basandosi su modelli. Successivamente si tratta della distinzione tra simulazioni di sistemi classici e simulazioni di sistemi complessi, analizzando il diverso ruolo che il laboratorio virtuale assume nei due tipi di sistemi. Si individuano i vantaggi e le criticità che si presentano, negli studenti, quando entrano in contatto con i due tipi di simulazione. Il focus della tesi consiste nell’analisi di alcune simulazioni di sistemi meccanici classici e di sistemi complessi utilizzando rispettivamente le piattaforme PhET e NetLogo.Per esplicitare le profonde differenze che esistono tra i sistemi meccanici classici,alla base delle simulazioni PhET, ed i sistemi complessi, alla base delle simulazioni NetLogo,viene costruito uno strumento di analisi in forma di tabella.La tabella ha permesso di evidenziare che,mentre le simulazioni PhET adottano un approccio deterministico,con un chiaro rapporto di causa-effetto,quelle NetLogo adottano un approccio probabilistico. La conoscenza profonda di come ogni simulazione connetta l’input con l’output e l’eventuale presenza di elementi probabilistici, consentirebbe ai docenti di progettare guide strategiche per ridurre le criticità nell’uso delle simulazioni in didattica.
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Maiello, Cristian. "Analisi tribologica di un accoppiamento meccanico su una macchina automatica comprimitrice." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Lo studio condotto in questo elaborato ha lo scopo di valutare possibili soluzioni alternative per aumentare la vita in esercizio di componenti di una macchina automatica per la produzione di compresse farmaceutiche, sottoposti ad un contatto di strisciamento. In particolare, il sistema in studio vede coinvolti due elementi: un albero di acciaio inox e una boccola in materiale metallico; l'albero, realizzato in acciaio da utensili, è un componente commerciale così come la boccola, realizzata con materiale sinterizzato, acciaio inox martensitico M303 o bronzo all'alluminio. E' stato studiato e discusso il funzionamento generale della macchina (in termini di componentistica e descrizione dell'obiettivo finale) con approfondimenti sul sistema oggetto dello studio dell'elaborato, dopo di che sono stati analizzati sul mercato e tramite studio dello stato dell'arte (attraverso l'analisi di casi analoghi o studi precedenti) i materiali più idonei a sostenere il tipo di contatto nelle modalità richieste dal fornitore. Sono stati, infine, analizzati i dati relativi alle prove a banco condotte sulla macchina (con indicazione dei settaggi del test e discussione dei risultati ottenuti) e alle prove tribologiche di laboratorio, condotte presso il Laboratorio di Metallurgia del Dipartimento di Ingegneria Industriale nella sede di Bologna, per studiare la dipendenza di attrito ed usura da carichi e velocità impostate.
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Lenzi, Daniele. "Analisi dei difetti in componenti meccanici prodotti in lega leggera mediante il processo di colata sotto pressione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15209/.

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Abstract:
L’elaborato si prefigge l’obbiettivo di analizzare i difetti che si possono riscontrare nel realizzare prodotti in alluminio attraverso il processo di colata sotto pressione. In particolare, si studiano i parametri e i fenomeni che rivestono maggiore importanza nel processo, al fine di ottenere un prodotto finale che presenti una limitata difettosità. Infine si studia un caso di difettosità riscontrato in azienda, analizzando i risultati delle simulazioni del processo, le analisi termiche svolte attraverso l'utilizzo di termocamere e si indaga la microstruttura con l'ausilio di un microscopio ottico.
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Consumi, Michele. "Tecniche di manutenzione predittiva: sviluppo di un processo stocastico per la modellazione della degradazione di componenti meccanici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Questo progetto di tesi si pone l’obiettivo di analizzare lo stato dell’arte in tema manutenzione predittiva e indagare a fondo, per poi applicare, uno degli approcci stocastici più utilizzati in questo campo: il processo di Wiener. Il progetto ha avuto inizio con la ricerca e lo studio dei più recenti e noti articoli scientifici in tema Prognostics and Health Management. Dopo la comprensione dello stato dell’arte, si è scelto di concentrarsi sullo studio dei modelli stocastici per lo studio dei processi di degradazione dei componenti meccanici. In particolare, l’analisi si è concentrata sullo studio delle varie formulazioni del processo di Wiener, uno dei principali metodi stocastici in ambito prognostico. Il modello matematico è stato, quindi, implementato sul software di calcolo Matlab al fine di verificarne il funzionamento e l’efficacia. La fase di test ha previsto inizialmente lo sfruttamento di dati simulati e successivamente l’utilizzo di dati di degradazione reali estratti da un prototipo meccanico dell’Università di Bologna. I risultati ottenuti dimostrano come il modello stocastico scelto sia un ottimo strumento per la descrizione del percorso di degradazione e guasto del componente meccanico analizzato. La corretta modellizzazione del processo di degradazione è il punto di partenza fondamentale per l’applicazione dei modelli prognostici per la stima della vita utile residua dei componenti (RUL). La tesi propone, infine, una propria proposta di modifica al modello base di Wiener in modo da poterne applicare l'applicabilità considerando anche le lavorazioni che implicano condizioni operative variabili.
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Testa, Giada. "Ricerca delle condizioni di equilibrio per sistemi meccanici: metodo delle reazioni vincolari e principio dei lavori virtuali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1575/.

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Tubertini, Ilaria. "Studio retrospettico sul ruolo della strumentazione nei fallimenti meccanici a seguito di Trattamento Chirurgico nelle Scoliosi dell'adulto." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9787/.

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Abstract:
The spinal column performs important functions in the body, including the support of the entire weight of the human body, the ability to orientate the head in space, bending, flexing and rotating the body. Diseases affecting the spine are manifold: the most frequent is scoliosis, which often affects the female population. It is often treated surgically with a very high percentage of failures. The aim of the thesis is to study the role of instrumentation in mechanical failures encountered 12 months after surgery in the treatment of scoliosis. For the purposes of the study, we analyzed specific biomechanical parameters. The pelvic angles determine the position of the pelvis, while the imbalance parameters the structure of the body. We infer other parameters by analyzing the characteristics of the implanted instrumentation. Initially, the anatomy is described of the spine and vertebrae, the equipment used and the possible failures that may occur after surgery. Subsequently, the materials and methods used for the analysis of the above-mentioned parameters for the 61 patients are reported. All data are obtained by the observation of pre and post-operative x-rays with a special program, by reading reports from operators and by medical records. In the fourth chapter, we report the results: the overall failure rate is 60.9%; the types of failures that occurred are rupture of bars and rupture of bars simultaneously to PJK. The most influential parameters on results of the progress of the surgery are the type of material used and the BMI. It is estimated a high percentage of failures in patients treated with implants of cobalt chromium alloys (90.0%). According to the results obtained, it is possible to understand the aspects that in the future should be studied, in order to find a solution to the most frequent surgical failures.
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Rebecchi, Sara. "Identificazione dei parametri meccanici del ponte metallico ferroviario a Pontelagoscuro attraverso un algoritmo di ottimizzazione di tipo evolutivo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1323/.

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Abstract:
Nel periodo storico compreso tra la seconda metà dell’Ottocento ed il primo ventennio del Novecento, un’ondata di innovazioni tecnologiche e scientifiche, unitamente all’espansione dell’industria siderurgica e la conseguente diffusione del ferro come materiale da costruzione, portarono alla realizzazione di strutture metalliche grandiose. Ciò fu reso possibile grazie ad una fervida attività di ricerca che permise la risoluzione di problematiche tecniche di assoluto rilievo, come la progettazione di grandi coperture o di ponti destinati al traffico ferroviario in grado di coprire luci sempre maggiori. In questo contesto si sviluppò il sistema della chiodatura come metodo di unione per il collegamento rigido e permanente dei vari elementi che compongono la struttura portante metallica. Ad oggi il sistema della chiodatura è stato quasi completamente sostituito dalla bullonatura di acciaio ad alta resistenza e dalla saldatura, che garantendo gli stessi standard di affidabilità e sicurezza, offrono vantaggi in termini economici e di rapidità esecutiva. Tuttavia lo studio delle unioni chiodate continua a rivestire notevole importanza in tutti quei casi in cui il progettista debba occuparsi di restauro, manutenzione o adeguamento di strutture esistenti che in molti casi continuano ad assolvere le funzioni per le quali erano state progettate. La valutazione delle strutture esistenti, in particolare i ponti, ha assunto un’importanza sempre crescente. L’incremento della mobilità e del traffico sulle infrastrutture di trasporto ha portato ad un incremento contemporaneo di carichi e velocità sui ponti. In particolare nelle ferrovie, i ponti rappresentano una parte strategica della rete ferroviaria e in molti casi, essi hanno già raggiunto i loro limiti di capacità di traffico, tanto è vero che l’età media del sessanta percento dei ponti metallici ferroviari è di un centinaio di anni. Pertanto i carichi di servizio, i cicli di sforzo accumulati a causa dei carichi da traffico e il conseguente invecchiamento delle strutture esistenti, inducono la necessità della valutazione della loro rimanente vita a fatica. In questo contesto, la valutazione delle condizioni del ponte e le conseguenti operazioni di manutenzione o sostituzione diventano indispensabili. Negli ultimi decenni sono state effettuate numerose iniziative di ricerca riguardo il comportamento a fatica dei ponti ferroviari chiodati, poiché le passate esperienze hanno mostrato che tali connessioni sono suscettibili di rotture per fatica. Da uno studio dell’ASCE Committee on Fatigue and Fracture Reliability è emerso che l’ottanta, novanta percento delle crisi nelle strutture metalliche è da relazionarsi ai fenomeni di fatica e frattura. Il danno per fatica riportato dai ponti chiodati è stato osservato principalmente sulle unioni tra elementi principali ed è causato dagli sforzi secondari, che si possono sviluppare in diverse parti delle connessioni. In realtà riguardo la valutazione della fatica sui ponti metallici chiodati, si è scoperto che giocano un ruolo importante molti fattori, anzitutto i ponti ferroviari sono soggetti a grandi variazioni delle tensioni indotte da carichi permanenti e accidentali, così come imperfezioni geometriche e inclinazioni o deviazioni di elementi strutturali comportano sforzi secondari che solitamente non vengono considerati nella valutazione del fenomeno della fatica. Vibrazioni, forze orizzontali trasversali, vincoli interni, difetti localizzati o diffusi come danni per la corrosione, rappresentano cause che concorrono al danneggiamento per fatica della struttura. Per questo motivo si studiano dei modelli agli elementi finiti (FE) che riguardino i particolari delle connessioni e che devono poi essere inseriti all’interno di un modello globale del ponte. L’identificazione degli elementi critici a fatica viene infatti solitamente svolta empiricamente, quindi è necessario che i modelli numerici di cui si dispone per analizzare la struttura nei particolari delle connessioni, così come nella sua totalità, siano il più corrispondenti possibile alla situazione reale. Ciò che ci si propone di sviluppare in questa tesi è un procedimento che consenta di affinare i modelli numerici in modo da ottenere un comportamento dinamico analogo a quello del sistema fisico reale. Si è presa in esame la seguente struttura, un ponte metallico ferroviario a binario unico sulla linea Bologna – Padova, che attraversa il fiume Po tra le località di Pontelagoscuro ed Occhiobello in provincia di Ferrara. Questo ponte fu realizzato intorno agli anni che vanno dal 1945 al 1949 e tra il 2002 e il 2006 ha subito interventi di innalzamento, ampliamento ed adeguamento nel contesto delle operazioni di potenziamento della linea ferroviaria, che hanno portato tra l’altro all’affiancamento di un nuovo ponte, anch’esso a singolo binario, per i convogli diretti nella direzione opposta. Le travate metalliche del ponte ferroviario sono costituite da travi principali a traliccio a gabbia chiusa, con uno schema statico di travi semplicemente appoggiate; tutte le aste delle travi reticolari sono formate da profilati metallici in composizione chiodata. In particolare si è rivolta l’attenzione verso una delle travate centrali, della quale si intende affrontare un’analisi numerica con caratterizzazione dinamica del modello agli Elementi Finiti (FEM), in modo da conoscerne lo specifico comportamento strutturale. Ad oggi infatti l’analisi strutturale si basa prevalentemente sulla previsione del comportamento delle strutture tramite modelli matematici basati su procedimenti risolutivi generali, primo fra tutti il Metodo agli Elementi Finiti. Tuttavia i risultati derivanti dal modello numerico possono discostarsi dal reale comportamento della struttura, proprio a causa delle ipotesi poste alla base della modellazione. Difficilmente infatti si ha la possibilità di riscontrare se le ipotesi assunte nel calcolo della struttura corrispondano effettivamente alla situazione reale, tanto più se come nella struttura in esame si tratta di una costruzione datata e della quale si hanno poche informazioni circa i dettagli relativi alla costruzione, considerando inoltre che, come già anticipato, sforzi secondari e altri fattori vengono trascurati nella valutazione del fenomeno della fatica. Nel seguito si prenderanno in esame le ipotesi su masse strutturali, rigidezze dei vincoli e momento d’inerzia delle aste di parete, grandezze che caratterizzano in particolare il comportamento dinamico della struttura; per questo sarebbe ancora più difficilmente verificabile se tali ipotesi corrispondano effettivamente alla costruzione reale. Da queste problematiche nasce l’esigenza di affinare il modello numerico agli Elementi Finiti, identificando a posteriori quei parametri meccanici ritenuti significativi per il comportamento dinamico della struttura in esame. In specifico si andrà a porre il problema di identificazione come un problema di ottimizzazione, dove i valori dei parametri meccanici vengono valutati in modo che le caratteristiche dinamiche del modello, siano il più simili possibile ai risultati ottenuti da elaborazioni sperimentali sulla struttura reale. La funzione costo è definita come la distanza tra frequenze proprie e deformate modali ottenute dalla struttura reale e dal modello matematico; questa funzione può presentare più minimi locali, ma la soluzione esatta del problema è rappresentata solo dal minimo globale. Quindi il successo del processo di ottimizzazione dipende proprio dalla definizione della funzione costo e dalla capacità dell’algoritmo di trovare il minimo globale. Per questo motivo è stato preso in considerazione per la risoluzione del problema, l’algoritmo di tipo evolutivo DE (Differential Evolution Algorithm), perché gli algoritmi genetici ed evolutivi vengono segnalati per robustezza ed efficienza, tra i metodi di ricerca globale caratterizzati dall’obiettivo di evitare la convergenza in minimi locali della funzione costo. Obiettivo della tesi infatti è l’utilizzo dell’algoritmo DE modificato con approssimazione quadratica (DE-Q), per affinare il modello numerico e quindi ottenere l’identificazione dei parametri meccanici che influenzano il comportamento dinamico di una struttura reale, il ponte ferroviario metallico a Pontelagoscuro.
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Golfera, Luca <1984&gt. "Abbattimento del particolato sottile negli impianti di combustione a biomasse di piccola taglia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7574/.

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Abstract:
I limiti di polveri sottili in ambiente, stabiliti dall'Unione Europea, vengono attualmente superati nei periodi invernali a causa dall'impiego nel riscaldamento civile di impianti alimentati a biomassa che introducono nell'aria ambiente forti concentrazioni di polveri sottili (PM10 e PM2.5). Questo panorama è aggravato dal fatto che al momento queste caldaie sono estremamente diffuse e sfuggono alla normativa relativa alle emissioni di polvere. Gli obiettivi della tesi consistono nella progettazione, realizzazione e sperimentazione di un dispositivo per la filtrazione del particolato per le caldaie di piccola dimensione ad uso domestico. In particolare il sistema di filtrazione che si vuole ottenere deve essere caratterizzato da: elevata efficienza di filtrazione, un basso consumo energetico, un’elevata facilità di installazione per poterlo integrare anche su impianti già esistenti, una facile manutenzione. Per raggiungere gli obiettivi di progetto, nei laboratori del Dipartimento di Ingegneria Industriale, sono state allestite differenti impianti sperimentali per la valutazione di altrettante soluzioni impiantistiche, potendo così misurare la quantità di polveri sottili emesse in funzione dei parametri di esercizio. L’analisi delle prove realizzate in precedenza e dei risultati ottenuti ha permesso di procedere con la progettazione di un sistema di filtrazione che soddisfi gli obiettivi prefissati. I risultati ottenenti nelle configurazioni testate sono stati quindi utilizzati per realizzare un modello matematico che permetta di confrontare l’efficacia dei vari parametri sull'efficienza globale di cattura del particolato emesso dalla caldaia in funzione del suo carico e della sua granulometria; in questa maniera si è infine identificata una soluzione per raggiungere gli obiettivi di progetto.
The limits of fine particles in ambient, established by the European Union, are exceeded during the winter season because the use in civil heating of biomass plants introduce in ambient high level of particulate matter (PM10 and PM2.5). This panorama is aggravated by the fact that these boilers are extremely widespread and are not included in the dust emissions legislation. The target of the thesis consists in the design, implementation and testing of a device for the filtration of particulates for small size boilers for domestic use. The filtration system to be obtained must be characterized by: high filtration efficiency, low energy consumption, high simplicity of installation so to be integrate on existing systems, easy maintenance. To achieve the project’s objectives, in the laboratories of the Department of Industrial Engineering, were set up different experimental systems for the evaluation of various solutions, allowing to measure the amount of particulate emissions as a function of operating parameters. The analysis of the test performed previously and the results obtained made it possible to proceed with the design of a filtration system that meets the set objectives. The results in getting tested configurations were then used to make a mathematical model that allows to compare the effectiveness of various parameters on the overall efficiency of the particulate capture emitted from the boiler in function of its load and its particle size; in this manner is finally identified a solution to achieve the project objectives.
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Pellegrini, Marco <1981&gt. "Componentistica avanzata per Impianti di Combustione a Biomassa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4491/.

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Abstract:
In un quadro internazionale di forte interesse verso uno sviluppo sostenibile e sfide energetiche per il futuro, il DIEM, in collaborazione con altri istituti di ricerca ed imprese private, sta progettando l’integrazione di componentistica avanzata su di una caldaia alimentata a biomasse. Lo scopo finale è quello di realizzare una caldaia a biomasse che produca energia in maniera più efficiente e con un impatto ambientale ridotto. L’applicazione è indirizzata inizialmente verso caldaie di piccola-media taglia (fino a 350 kW termici) vista la larga diffusione di questa tipologia di impianto. La componentistica in oggetto è: - filtro sperimentale ad alta efficienza per la rimozione del particolato; - celle a effetto Seebeck per la produzione di energia elettrica direttamente da energia termica senza parti meccaniche in movimento; - pompa Ogden per la produzione di energia meccanica direttamente da energia termica; La finalità dell’attività di ricerca è la progettazione dell’integrazione dei suddetti dispositivi con una caldaia a biomassa da 290 kW termici per la realizzazione di un prototipo di caldaia stand-alone ad impatto ambientale ridotto: in particolare, la caldaia è in grado, una volta raggiunte le condizioni di regime, di autoalimentare le proprie utenze elettriche, garantendo il funzionamento in sicurezza in caso di black-out o consentendo l’installazione della caldaia medesima in zone remote e prive di allaccio alla rete elettrica. Inoltre, la caldaia può fornire, tramite l'utilizzo di una pompa a vapore o pompa Ogden, energia meccanica per il pompaggio di fluidi: tale opportunità si ritiene particolarmente interessante per l'integrazione della caldaia nel caso di installazione in ambito agricolo. Infine, l'abbinamento di un filtro ad alta efficienza e basso costo consente l'abbattimento delle emissioni inquinanti, favorendo una maggiore diffusione della tecnologia senza ulteriori impatti sull'ambiente.
In a context of international interest in sustainable development and energy challenges for the future, DIEM, in collaboration with other research institutes and private companies, is planning the integration of advanced components of a biomass-fired boiler. The final aim is to provide a biomass boiler which produces energy more efficiently and with a reduced environmental impact. The application is initially targeted towards small to medium size boilers (up to 350 kW thermal) view of the prevalence of this type of system. The component is: - Experimental high efficiency filter for particulate removal; - Seebeck effect cells for the production of electrical energy directly from thermal energy without moving mechanical parts; - Ogden pump for the production of mechanical energy directly from thermal energy; The purpose of research is the design of the integration of these devices with a biomass boiler from 290 kW thermal for the realization of a prototype of a stand-alone boiler to reduced environmental impact: in particular, the boiler is able, upon reaching the steady state, toe feed its own electric utilities, to ensure safe operation in case of power failure or to allow the installation of the boiler in remote areas with no connection to the grid. In addition, the boiler can be provided through the use of a steam pump or pump Ogden mechanical energy for pumping fluids: this opportunity is considered particularly interesting for the integration of the boiler in the case of installation in the agricultural field. Finally, the combination of a high efficiency and low cost filter allows the reduction of particulate emissions, by increasing the dissemination of technology without additional impacts on the environment.
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Vitali, Giacomo. "Studio sulle metodologie di scelta dei cuscinetti volventi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
In questo elaborato verranno analizzati i principali passaggi da seguire nel processo di scelta dei cuscinetti volventi. Si porrà particolare attenzione all’esecuzione delle analisi (dimensionali, termiche, tribologiche e tecnologiche) dei cuscinetti volventi e dei loro componenti in funzione dell’applicazione d’interesse ed alle tipologie di cuscinetti e materiali più o meno adatti a lavorare in determinate condizioni. Verranno, inoltre, svolti degli esempi di scelta dei cuscinetti.
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Francia, Daniela <1977&gt. "Modellazione e simulazione di sistemi meccanici ad elevato numero di gradi di libertà mediante metodi non convenzionali e sistemi CAD." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/789/.

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Abstract:
Recent developments in piston engine technology have increased performance in a very significant way. Diesel turbocharged/turbo compound engines, fuelled by jet fuels, have great performances. The focal point of this thesis is the transformation of the FIAT 1900 jtd diesel common rail engine for the installation on general aviation aircrafts like the CESSNA 172. All considerations about the diesel engine are supported by the studies that have taken place in the laboratories of the II Faculty of Engineering in Forlì. This work, mostly experimental, concerns the transformation of the automotive FIAT 1900 jtd – 4 cylinders – turbocharged – diesel common rail into an aircraft engine. The design philosophy of the aluminium alloy basement of the spark ignition engine have been transferred to the diesel version while the pistons and the head of the FIAT 1900 jtd are kept in the aircraft engine. Different solutions have been examined in this work. A first V 90° cylinders version that can develop up to 300 CV and whose weight is 30 kg, without auxiliaries and turbocharging group. The second version is a development of e original version of the diesel 1900 cc engine with an optimized crankshaft, that employ a special steel, 300M, and that is verified for the aircraft requirements. Another version with an augmented stroke and with a total displacement of 2500 cc has been examined; the result is a 30% engine heavier. The last version proposed is a 1600 cc diesel engine that work at 5000 rpm, with a reduced stroke and capable of more than 200 CV; it was inspired to the Yamaha R1 motorcycle engine. The diesel aircraft engine design keeps the bore of 82 mm, while the stroke is reduced to 64.6 mm, so the engine size is reduced along with weight. The basement weight, in GD AlSi 9 MgMn alloy, is 8,5 kg. Crankshaft, rods and accessories have been redesigned to comply to aircraft standards. The result is that the overall size is increased of only the 8% when referred to the Yamaha engine spark ignition version, while the basement weight increases of 53 %, even if the bore of the diesel version is 11% lager. The original FIAT 1900 jtd piston has been slightly modified with the combustion chamber reworked to the compression ratio of 15:1. The material adopted for the piston is the aluminium alloy A390.0-T5 commonly used in the automotive field. The piston weight is 0,5 kg for the diesel engine. The crankshaft is verified to torsional vibrations according to the Lloyd register of shipping requirements. The 300M special steel crankshaft total weight is of 14,5 kg. The result reached is a very small and light engine that may be certified for general aviation: the engine weight, without the supercharger, air inlet assembly, auxiliary generators and high pressure body, is 44,7 kg and the total engine weight, with enlightened HP pump body and the titanium alloy turbocharger is less than 100 kg, the total displacement is 1365 cm3 and the estimated output power is 220 CV. The direct conversion of automotive piston engine to aircrafts pays too huge weight penalties. In fact the main aircraft requirement is to optimize the power to weight ratio in order to obtain compact and fast engines for aeronautical use: this 1600 common rail diesel engine version demonstrates that these results can be reached.
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Valentini, Enrico. "Analisi dello stato tensionale di strutture reticolari stampate con tecnologia SLM (Selective Laser Melting) tramite test meccanici e correlazione di immagine." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L’obiettivo di questo elaborato è caratterizzare dei provini con strutture reticolari prodotti per additive manufacturing, in particolare tramite Selective Laser Melting (SLM). Lo studio si sviluppa tramite due metodi di analisi: il primo che prevede l’uso delle prove di compressione per caratterizzare tali provini e il secondo di Digital Image Correlation (DIC) che permette di mostrare le deformazioni e gli spostamenti dei provini in maniera puntuale anziché globale, come avviene nelle prove di compressione. Nell’ultima parte si sono considerate le due analisi utilizzate e sono state confrontate evidenziando come la DIC possa essere considerata un metodo di analisi valido e efficace nello studio di strutture geometriche reticolari. Infine, sono state esposte le possibili applicazioni di tali strutture con geometrie complesse soprattutto in campo biomedico, in particolar modo nella costruzione di protesi per caviglia.
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Patriarchi, Viola. "Relazione tra prestazioni di TBM EPB di grande diametro in ammassi complessi e parametri strutturali e meccanici - Criticità e approcci risolutivi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3288/.

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Ricci, Davide. "Modalita Nava come tecnica di monitoraggio e di ventilazione artificiale in terapia intensiva." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6045/.

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Abstract:
NAVA®, dall’inglese Neurally Adjusted Ventilatory Assist, è una tecnica di monitoraggio e di ventilazione e rappresenta una sofisticata innovazione tecnologica in quanto consente un’assistenza ventilatoria costantemente in armonia con le esigenze del paziente, grazie alla rilevazione diretta dell’attività elettrica del diaframma. Da un punto di vista pratico-operativo, NAVA è un modulo integrativo che si inserisce nelle apparecchiature di ventilazione già esistenti integrandone al meglio le funzionalità. A tale modulo è collegato un sondino nasogastrico nella cui parte distale vi sono elettrodi bipolari. Il sondino viene inserito nell’esofago vicino al diaframma e permette l’acquisizione del segnale Edi (Diaphragmatic Electrical Activity), relativo all’attività elettrica del diaframma. L’attività di quest ultimo è strettamente correlata alla dinamica respiratoria del paziente, in quanto il diaframma, contraendosi, determina il flusso d’aria all’interno delle vie aree. Il segnale Edi acquisito viene usato per interfacciarsi con il ventilatore e grazie speciali algoritmi, il segnale guida il ventilatore permettendo un’assistenza ventilatoria proporzionale e sincrona agli sforzi respiratori del paziente. NAVA è tra le nuove apparecchiature sanitarie ed elettromedicali che la Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha recentemente donato al Centro Grandi Ustionati dell’Ospedale Bufalini di Cesena per un valore complessivo di oltre 120.000 euro. NAVA e gli altri strumenti donati sono apparecchiature di ultima generazione destinate a migliorare le possibilità di sopravvivenza dei pazienti più critici, con ustioni e ferite alla cute molto gravi, che necessitano di un’assistenza intensiva. In questo elaborato, nel Capitolo 1, viene presentata la Fisiologia dell’apparato respiratorio e a seguire, nel Capitolo 2, viene descritta la Ventilazione meccanica convenzionale, ancora oggi molto utilizzata. Successivamente, nel Capitolo 3 è illustrata la nuova modalità NAVA. Proseguendo, nel Capitolo 4 si apre un confronto tra le principali differenze tra la NAVA e le precedenti modalità di ventilazione. L’elaborato si conclude con la speranza che NAVA, un’innovazione senza precedenti, non sia limitata ad un investimento potenzialmente utile nel presente della terapia intensiva, ma che la ricerca ad essa correlata possa, in un imminente futuro, aprire la strada a nuove tecnologie ancora più efficienti nella salvaguardia dei pazienti in terapia intensiva.
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D'Elia, Jasmine. "Studio di un sistema meccanico per il fissaggio di carichi sospesi su velivoli pilotati da remoto." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22996/.

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Abstract:
Negli ultimi tempi sono stati condotti numerosi studi sugli aeromobili a pilotaggio remoto o UAV (Unmanned Aerial Vehicles) per la loro notevole versatilità, sia per applicazioni in ambito civile, ad esempio operazioni di “ricerca e soccorso” e trasporto merci, che militare, quindi per attività di ricognizione. Durante il trasporto di carichi sospesi, questi assumono un comportamento simile a un pendolo. Questo moto oscillatorio può causare non solo diversi disturbi al drone, che possono portare a instabilità e a riduzione della controllabilità del velivolo, ma anche al danneggiamento del drone e del carico stesso. L'obiettivo di questo studio è progettare un sistema passivo di controllo del moto causato dall'oscillazione del carico in modo tale da non destabilizzare il drone durante il trasporto. In primo luogo, sarà necessario elaborare un modello matematico che illustri la cinematica e la dinamica di un drone, in questo caso verrà considerato l'esacottero DJI S800. In seguito si studierà una strategia di controllo passivo dell'oscillazione, il cui scopo è mantenere il baricentro del drone e quello del carico allineati durante l'intera operazione di trasporto in modo tale da mantenere la stabilità del velivolo senza che vi sia alcun tipo di azione da parte del pilota sui comandi di volo.
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Nicolini, Alberto. "Analisi dello stato tensionale a flessione di strutture reticolari stampate con tecnologia SLM (Selective Laser Melting) tramite test meccanici e correlazione di immagini." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19082/.

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Abstract:
L’attività sperimentale presentata in questo elaborato è focalizzata sull’analisi del comportamento a flessione di provini realizzati con tecnologia SLM (Selective Laser Melting), al fine di realizzarne una completa caratterizzazione in campo elastico. L’obiettivo è, quindi, quello di fornire informazioni specifiche sulle proprietà meccaniche di tali strutture reticolari (anche denominate “lattice”) in CrCoMo, in modo tale che esse possano poi essere implementate nell’analisi FEM (Finite Element Method) di veri e propri oggetti realizzati con tale tecnologia; ad esempio nel caso in esame, per la realizzazione di protesi che garantiscano ottimi livelli di resistenza meccanica e di resistenza all’usura, e che al contempo, grazie alla geometria e alla porosità controllata che contraddistingue tali strutture, permettano l’osteointegrazione della componente protesica post impianto. Il lavoro di analisi tensionale delle strutture lattice è stato possibile grazie all’impiego di una pressa meccanica appositamente costruita ed utilizzando un sistema di misurazione ottico costituto da una telecamera. Le immagini dei provini, ottenute a valori dei carichi flessionali crescenti, hanno così permesso la caratterizzazione del provino mediante DIC (Digital Image Correlation). I test sperimentali svolti e i risultati ottenuti hanno consentito una completa caratterizzazione a flessione delle diverse strutture lattice in CrCoMo studiate; quindi si è compiuto un passo avanti verso la possibilità di attuare, in futuro, analisi FEM su componenti realizzati con queste particolari strutture.
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Silvestri, Giovanni. "Implementazione di tecnologie Industry 4.0: il Progetto EVO, Bonfiglioli Riduttori S.p.A." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Lo scopo che si pone questa tesi è quello di descrivere ed analizzare il cambiamento profondo che l’azienda Bonfiglioli Riduttori sta per compiere, trasformando i propri poli industriali, con l’obiettivo di migliorare e digitalizzare i propri processi. Lo sviluppo della tesi parte da una profonda analisi del Processo Produttivo AS IS, in maniera tale da porre sotto la lente d’ingrandimento come avvengono le attività dell’attuale realtà produttiva, cercando di cogliere le necessità dell’attuale sistema produttivo. Successivamente verrà trattato il Processo Produttivo TO BE, ovvero come si differenzierà il nuovo flusso produttivo rispetto al precedente; infine verranno identificati tutti i bisogni, Use Cases, generati dall’attuale sistema e si vedrà come questi siano il punto di partenza per la definizione delle nuove tecnologie di Industry 4.0 da implementare. Verrà prima di tutto fatta un’analisi dello scenario di tecnologie disponibili, per ogni area d’intervento, e successivamente verranno approfondite, analizzando i benefici da esse derivanti. Prima di addentrarci nell’analisi profonda del nostro obiettivo di tesi, bisogna avere ben chiaro cos’è Industria 4.0. Con il termine Industria 4.0, introduciamo un nuovo modo di intendere la fabbrica, una fabbrica che diventa intelligente. Vengono introdotte una serie di nuovi strumenti che rendono l’industria smart e che portano con sè nuove metodologie di produzione. Ciò che contraddistingue la nuova factory è il fatto d’intendere tutta la complessità della filiera non solo automatizzata ma soprattutto interconnessa.
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Cruciano, Nadia Pia. "Il modello geotecnico del sottosuolo dei comuni costieri da Cesenatico (FC) a Bellaria-Igea Marina (RN)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
La presente tesi descrive la messa a punto del modello geotecnico del sottosuolo di una zona dell’Emilia-Romagna che comprende i Comuni di Cesenatico, Gatteo, San Mauro Pascoli, Savignano sul Rubicone e Bellaria-Igea Marina. Il modello si basa principalmente sull'interpretazione delle misure da prove penetrometriche statiche con piezocono e dei sondaggi, unitamente ad un più limitato numero di prove di laboratorio. Nella prima parte della tesi si descrive la geologia dell'area e si illustra il database sperimentale disponibile. Nella seconda parte sono invece analizzate nel dettaglio le prove ai fini della individuazione delle unità stratigrafiche presenti e della successiva caratterizzazione meccanica delle stesse. Il modello è stato costruito in diverse fasi. Nella prima fase sono state elaborate le singole prove penetrometriche: utilizzando approcci interpretativi noti, per lo più di tipo empirico, si è proceduto a classificare i terreni attraversati, sono state preliminarmente individuate alcune le unità stratigrafiche presenti e ad esse sono stati assegnati valori rappresentativi dei parametri meccanici di interesse. Successivamente si è proceduto ad una sintesi delle informazioni e dei risultati conseguiti per le singole verticali di analisi, facendo riferimento ad un certo numero di sezioni longitudinali e trasversali ritenute più significative. In questo modo è stato possibile costruire un modello geotecnico alla scala territoriale, con l'obiettivo non solo di fornire uno strumento utile in una fase preliminare della progettazione geotecnica, ma anche di indirizzare il progettista nell’ottimizzazione delle prove da programmare e nella scelta delle procedure interpretative più idonee per la stima dei parametri meccanici.
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Crinelli, Andrea. "Il degrado ambientale in murature storiche: sperimentazione non distruttiva e meccanica in laboratorio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
In normativa non sono presenti nozioni riguardanti il degrado da invecchiamento naturale combinato con il fenomeno della risalita capillare. Fino ad oggi il degrado naturale è stato studiato in letteratura solamente basandosi su un approccio visivo invece la combinazione di questi fenomeni influisce sulle strutture di muratura provocando sia una diminuzione della sezione resistente sia una evoluzione delle proprietà meccaniche. Per colmare questa mancanza è stata effettuata una sperimentazione pluriennale sia non distruttiva sia meccanica alla fine di ogni stagione di invecchiamento. Sono stati testati campioni di laterizio pieni, nuovi, di tipo commerciale e prismi di malta di calce idraulica gettati in laboratorio, sottoposti o a sola pioggia o a salamoie caratterizzate da basse concentrazioni di sali. Le prove non distruttive effettuate sono prove ultrasoniche, le quali hanno permesso di determinare i valori di velocità nelle direzioni longitudinali e trasversali dei provini di mattone e malta. Le prove meccaniche sono state di compressione e compressione ciclica, nel caso dei laterizi; flessione, compressione e modulo nel caso dei prismi di malta. Sono stati determinati i parametri meccanici con entrambe le tecniche (non distruttiva e distruttiva), poi sono stati confrontati i valori medi per ogni tipologia di provino in ogni stagione di invecchiamento. La sperimentazione, il monitoraggio e il confronto dei risultati elaborati, ha prodotto importanti riflessioni su come le tecniche citate, diano informazioni sia qualitative sia quantitative sull'evoluzione del degrado da invecchiamento naturale e risalita capillare.
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Castellucci, Thomas. "Evoluzione degli strumenti laparoscopici negli ultimi decenni." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20284/.

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Abstract:
La tesi propone una sintesi dello stato dell’arte della tecnologia degli strumenti chirurgici per eseguire laparoscopie, operazioni chirurgiche minimamente invasive (MIS). Si analizzeranno i principali strumenti manuali meccanici, manuali robotici e robotici attualmente in uso per evidenziare l’evoluzione di tale tecnologia, i vantaggi e gli svantaggi.
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Maraventano, Sara. "Meccanica classica e meccanica quantistica nel formalismo della geometria differenziale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7715/.

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Abstract:
Si fornisce un'introduzione al formalismo geometrico della meccanica classica e quantistica, studiando dapprima lo spazio delle fasi come varietà simplettica ricavando le equazioni di Hamilton. Si descrivono in seguito gli strumenti necessari per operare in uno spazio di Hilbert, i quali risultano più complessi di quelli utilizzati per descrivere lo spazio delle fasi classico. In particolare notiamo l'esigenza di definire anche una struttura riemanniana sugli spazi complessi per poter ivi definire il prodotto scalare, le parentesi e i commutatori simmetrici.
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Fornasaro, Federico. "Meccanica Lagrangiana Relativistica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16878/.

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Abstract:
La presente tesi ha lo scopo di sfruttare gli strumenti propri della meccanica analitica per dedurre alcuni risultati di notevole importanza nella teoria della relatività ristretta sviluppata da Albert Einstein nel 1905. In particolare verrà utilizzata la metrica dello spaziotempo per ricavare la funzione Lagrangiana, e attraverso le equazioni di Eulero-Lagrange si studierà l'equazione del moto di una particella libera e, successivamente, soggetta a un campo elettromagnetico.
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Serrao, Pietro. "Viti riassorbibili in acido polilattico per chirurgia del piede: Analisi critica delle proprietà meccaniche e tecnologiche, studio dell'esperienza clinica, e caratterizzazione chimica e meccanica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7949/.

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Abstract:
Recentemente, l'uso di polimeri a base di acido polilattico (PLA) ha subito un fortissimo incremento, soprattutto per la produzione di dispositivi atti alla fissazione di fratture e osteotomie. Lo scopo della prima parte del mio lavoro di tesi, è stato quello di redigere un documento che contenesse informazioni sulle caratteristiche dell'acido poli-L-lattico (PLLA) e del polimero P(L-DL)LA70:30 (70% di PLLA + 30% di PDLLA), entrambi molto diffusi nelle applicazioni biomediche. A tale scopo, è stata fatta un'analisi dello stato dell'arte sulle proprietà chimico-fisiche, tecnologiche (produzione e sterilizzazione) e sui principali meccanismi di degradazione. La seconda parte, invece, è stata dedicata alla stesura di una review sull'evoluzione della biocompatibilità del PLLA utilizzato in ambito ortopedico. A tale scopo, data la grande quantità di studi presenti in letteratura (in vitro, in vivo, trial clinici), non è stato necessario eseguire nessun test per validarne la biocompatibilità. Tuttavia, nonostante trovino già largo impiego nella chirurgia ortopedica, i polimeri in PLA continuano ad essere oggetto di studio, con l'obiettivo di comprenderne al meglio il comportamento e realizzare dispositivi sempre più sicuri ed efficaci per la salute del paziente. E' proprio in questo ambito di ricerca che si inserisce l'attività sperimentale svolta presso lo stabilimento Lima Corporate di Villanova di San Daniele del Friuli (UD). In particolare, l'ultima parte del lavoro di tesi, è stata dedicata alla valutazione degli effetti che il processo di sterilizzazione ad Ossido di Etilene (EtO), genera sulle proprietà chimico-fisiche e meccaniche della vite CALCANEO-STOP in PLLA, stampata ad iniezione e realizzata da Hit Medica (del gruppo Lima Corporate) nello stabilimento di San Marino (RSM). Per la caratterizzazione chimico-fisica del materiale sono state condotte prove di: densitometria, calorimetria a scansione differenziale (DSC), spettrometria FT-IR e viscosimetria. Per la caratterizzazione meccanica dei dispositivi, sono state condotte delle prove a torsione statica.
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Essebei, Omar. "Meccanica quantistica e topologia." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12338/.

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Abstract:
La tesi si compone di quattro capitoli dove si cerca di spiegare in un discorso coerente il perché le caratteristiche topologiche degli spazi influenzino le proprietà fisiche di sistemi quantistici che in essi sono vincolati. Inoltre si vuole offrire un metodo per affrontare questo problema utilizzando la struttura matematica più opportuna. Nel primo capitolo si fa un riepilogo del formalismo quantistico e si studiano da un punto vista analitico le condizioni al contorno da imporre all'equazione agli autovalori di Schroedinger, andando ad analizzare il dominio degli operatori sullo spazio di Hilbert degli stati quantici. La seconda parte è esclusivamente matematica e rielabora alcune nozioni di teoria dei gruppi e topologia, in particolare i concetti di omotopia e rivestimento, fondamentali per comprendere l'obiettivo ultimo della tesi. Il terzo capitolo riassume il metodo generale che serve ad affrontare questo tipo di problema. Si fanno inoltre esempi ideali ed esempi con un riscontro fisico interessante(particelle identiche). L'ultimo capitolo spiega l'effetto Aharonov-Bohm e descrive limitatamente la statistica degli anioni.
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Montalti, Nicola. "Sboccatura meccanica alla volée." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Il trend in crescita nella produzione e nella vendita di vini spumanti italiani porta a riconsiderare alcune operazioni che caratterizzano la tecnica di lavorazione. Un esempio è dato dalla meccanizzazione della sboccatura alla voléè, che già da ora porta una concreta alternativa soprattutto nelle cantine di piccola e media dimensione. Questo impianto, prodotto da Reggianini Ilario prevede un graduale raddrizzamento delle bottiglie per consentire la stappatura nel momento esatto in cui la bolla interna sta raggiungendo il collo della bottiglia per ottenere una perfetta e ripetibile eliminazione dei residui della fermentazione simulando la tecnica di lavoro manuale. Inoltre la macchina consente con la stessa regolarità l'iniezione automatica della liqueur d'expédition. Una esperienza decennale condotta nell’azienda S. Lucia di Mercato Saraceno (FC) ha permesso di evidenziare i vantaggi operativi di questo impianto pneumatico, come la lavorazione con basse pressioni, il risparmio sui costi energetici, l’eliminazione delle bidule e la lavorazione di prodotti naturali non chiarificati aventi residui fecciosi elevati. Inoltre la precisione della stappatura riduce del 70% le perdite di prodotto e aumenta di quasi 4 volte la produttività del lavoro rispetto allo stesso intervento svolto manualmente. Queste prestazioni portano a migliorare e a uniformare la sboccatura alla volée ottenendo vantaggi economici sensibili, evidenti già a partire da produzioni di circa 2.000 bottiglie/anno.
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Cantelli, Davide. "Utilizzo del Building Information Modeling (BIM) nella progettazione impiantistica: rebuilding punto vendita H&M Roma Da Vinci." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15503/.

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L’obiettivo della tesi è quello di evidenziare i vantaggi ottenuti dall’utilizzo della strategia BIM nella progettazione e realizzazione di un intervento edilizio. Si vuole altresì evidenziare la necessità di operare in maniera sinergica su un modello che riunisca tutte le discipline tecniche facenti parte del progetto, permettendo, tramite la digitalizzazione del processo progettuale, di ridurre le tempistiche e i costi, nonché di risolvere al meglio le problematiche e le interferenze tra i vari professionisti coinvolti che attualmente caratterizzano il processo edilizio. Nella prima fase si affronta il tema del BIM, evidenziando l’evoluzione permessa da questo strumento di elaborazione e rappresentazione del progetto, sia dal punto di vista operativo e concettuale, sopratutto legata alla capacità di far cooperare al meglio le tre discipline principali che caratterizzano l’opera edilizia: l’aspetto architettonico, quello strutturale e quello impiantistico. Analizzando il caso di studio si dimostra come la progettazione impiantistica possa essere facilitata e resa più efficiente grazie al supporto del processo BIM (Autodesk Revit 2017). Partendo dall’analisi degli ambienti e dei requisiti normativi, si realizza un modello tridimensionale del sistema impiantistico che offre non solo una pura rappresentazione geometrica, ma fornisce una esatta simulazione sul corretto funzionamento dello stesso, suggerendo eventuali migliorie possibili. Inoltre è possibile estrapolare dati tecnici e numerici riguardanti ogni componente o l’insieme dell’apparato impiantistico dell’edificio, rendendo possibili ulteriori simulazioni su rendimento, efficienza energetica e comfort. Si conclude che l’utilizzo del supporto BIM risulta fondamentale per migliorare il processo progettuale e produttivo, fornendo un dialogo efficiente e chiaro tra le varie discipline coinvolte, e uno strumento utilizzabile durante l’intera vita utile dell’edificio, dalla sua ideazione alla demolizione.
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Chierchia, Davide. "Analisi delle attuali problematiche rilevate sulla movimentazione di un braccio meccanico e progettazione delle relative possibili migliorie." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Studio delle attuali problematiche rilevate sulla movimentazione di un braccio meccanico,ottenuto tramite modello dinamico (validato), estrazione valori di forze e successivamente analisi FEM. Ipotizzata la sostituzione del riduttore utilizzato nella motorizzazione attuale con uno di serie differente. Disegnate due configurazioni di montaggio utilizzando il nuovo riduttore. Scelta della configurazione di montaggio ottimale fra quelle proposte.
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Colombaro, Ivano. "Le rappresentazioni in meccanica quantistica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6129/.

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Lo scopo di questo elaborato è compiere un viaggio virtuale attraverso le tappe principali dello sviluppo della teoria dei quanti e approfondirla nelle sue diverse rappresentazioni, quella di Erwin Schrodinger, quella di Werner Karl Heisenberg e quella di Paul Adrien Maurice Dirac, fino ad arrivare, nella fase conclusiva, a diverse applicazione delle rappresentazioni, sfiorando marginalmente la Teoria dei Campi e, di conseguenza, introducendo un parziale superamento della stessa Teoria Quantistica.
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Di, Giovanni Antonio. "Misure deboli in meccanica quantistica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8938/.

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Il seguente elaborato si prefigge di esporre in modo chiaro la teoria delle misure deboli in meccanica quantistica. Tale teoria ha aperto nuovi scenari all'interno dell'interpretazione fisica del mondo quantistico e allo stesso tempo ha fornito alla fisica sperimentale una nuova tecnica per esplorare i fenomeni microscopici. Il progetto si divide in tre capitoli; nel primo capitolo vengono esposti i concetti chiave della teoria della misura in meccanica quantistica utili all'introduzione del secondo capitolo, ove viene trattata la teoria delle misure deboli. Infine nell'ultimo capitolo viene esposta la parte applicativa e in particolare viene discusso un esperimento della doppia fenditura, svoltosi all'università di Toronto con l'utilizzo delle misure deboli.
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Morigi, Gian Marco. "Studio ed ottimizzazione di un cambio a infiniti rapporti innovativo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8453/.

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Pippi, Cristina. "Aspetti Matematici Elementari della Meccanica Quantistica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16395/.

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Questa tesi si propone di illustrare lo sviluppo della meccanica quantistica a partire da uno dei suoi concetti fondamentali, ovvero il dualismo onda-particella. In questo lavoro, infatti, ci occupiamo di analizzare l'equazione di Schrödinger che, risolta, fornirà l'ampiezza di probabilità di trovare una particella nello spazio considerato; per arrivare poi a trattare la quantizzazione dell'energia, in gergo la scoperta dei livelli energetici. Andando avanti apriremo una digressione sulla funzione d'onda e sull'interpretazione probabilistica della teoria delle onde di materia. Per concludere riporteremo, per il loro grande interesse, le soluzioni dell’equazione di Schrödinger per l'oscillatore armonico, precedute dal calcolo esplicito nel caso noto come buca di potenziale di altezza infinita.
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Dal, Maso Alessandro. "L' integrale funzionale in meccanica quantistica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16924/.

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Abstract:
La formulazione della meccanica quantistica che fa uso dell' integrale funzionale è un approccio intuitivo che ben complementa la formulazione standard. Le applicazioni sono presenti in molti settori, come per esempio in teoria quantistica dei campi, in meccanica statistica e nella fisica dei sistemi condensati. Partendo da una generalizzazione dell' esperimento della doppia fenditura di Young vedremo, dopo aver esplorato le più immediate applicazioni del concetto, l'applicazione a due dei casi più comunemente trattati come primi approcci alla teoria quantistica. Poi esamineremo la connessione esistente tra questo strumento matematico e la topologia. Vedremo come l'integrale funzionale può essere utilizzato per rappresentare la matrice di densità di un sistema, e infine affronteremo come risolvere un problema che emerge nella teoria perturbativa standard tramite l'uso degli istantoni nell'integrale funzionale.
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Moruzzi, Lara. "Dal formalismo Hamiltoniano alla meccanica statistica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18212/.

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L'obiettivo di questa tesi è quello di descrivere i principi della meccanica statistica a partire da risultati della meccanica hamiltoniana. Si tratta soprattutto di arrivare a formulare delle definizioni ragionevoli delle variabili macroscopiche della termodinamica (quali l’entropia e la temperatura) a partire da quelle microscopiche (quali il flusso hamiltoniano). Si dà una particolare attenzione allo studio di sistemi isolati (per i quali viene definita la statistica microcanonica) e a quella di sistemi in interazione con un réservoir (per i quali viene definita la statistica canonica). Alcuni esempi semplici vengono poi analizzati.
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Rossi, Valeria. "Integrali di cammino in meccanica quantistica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17612/.

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In questa tesi viene presentato il metodo dell'integrale di cammino di Feynman come alternativa alla formulazione canonica hamiltoniana della meccanica quantistica. Partendo dall'articolo originale di Dirac, viene sviluppata la teoria delle trasformazioni di contatto e la sua trattazione corretta per arrivare a definire una ampiezza di probabilità di transizione tra i punti dello spazio tempo (x'',t) e (x'',t). Tale ampiezza di probabilità (il nucleo di Feynman) viene poi usata per costruire una funzione d'onda, che si dimostra essere soluzione dell'equazione di Schroedinger (provando in questo modo l'equivalenza tra i due formalismi). Il numero di sistemi risolvibili con questo strumento, dimostratisi valido, è ampliato dall'implementazione di una teoria per la trattazione perturbativa del potenziale. Quanto esposto precedentemente è poi applicato alla trattazione di due sistemi fondamentali della meccanica: la particella libera e l'oscillatore armonico. Sono esposti due diversi metodi di risoluzione, applicabili in generale alle lagrangiane quadratiche. Infine, si generalizza la definizione di integrale di cammino per superfici curve a coordinate arbitrarie e per coordinate sferiche e si usa quanto appreso per risolvere il sistema dell'oscillatore armonico radiale.
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Landi, Eugenio. "Entropia e Informazione in Meccanica Quantistica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19166/.

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Abstract:
L'elaborato comincia con un ripasso di meccanica quantistica per poi concentrarsi sugli strumenti necessari per lo studio della teoria dell'informazione. Viene introdotto l'operatore densità e il formalismo matematico per necessario per la descrizione dei sistemi aperti. L'ultimo capitolo è dedicato allo studio di quantità come entropia di Shannon e di von Neumann, viene descritto il Principio di Landauer per poi introdurre il concetto di informazione.
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Cariani, Enrico. "Applicazioni meccanico-statistiche dell'integrazione gaussiana multidimensionale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1389/.

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Parisi, Matteo. "Operatori simmetrici massimali in meccanica quantistica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6088/.

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Abstract:
Si è proposto una serie di 4 assiomi per la MQ più deboli, e quindi più fondamentali, da cui è possibile dedurre i concetti di misura di probabilità, equazione di Schrodinger e operatori autoaggiunti, considerati i pilastri della MQ. Si è cercato di trovare le motivazioni fisiche che rendevano necessaria la loro formulazione e si sono sviluppate le conseguenze matematiche. In particolare ci si è focalizzati nel dimostrare che non a tutte le osservabili possono essere associati operatori simmetrici definiti su tutto lo spazio di Hilbert, da cui l’introduzione negli assiomi della MQ degli operatori simmetrici massimali densamente definiti; il punto fondamentale è che da questi ultimi è stato provato che si può arrivare alla corrispondenza biunivoca tra operatori autoaggiunti ed osservabili fisiche. Si è infine dimostrato che la condizione che un operatore sia simmetrico massimale non implica che esso sia autoaggiunto.
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