Academic literature on the topic 'Mercati a piattaforma'

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Journal articles on the topic "Mercati a piattaforma"

1

Huws, Ursula. "Cosa è successo nel mercato del lavoro? Piattaforme digitali e politiche pubbliche." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 163 (August 2022): 26–47. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-163002.

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Abstract:
Questo articolo esamina la rottura del modello occupazionale che sosteneva il sistema di Welfare della seconda metà del XX secolo. Il focus del capitolo è il lento ma al contempo progressivo smantellamento delle tutele del lavoro avvenuto negli ultimi decenni, smantellamento che nell'ipotesi qui proposta ha svolto anche un ruolo cruciale nel facilitare la nascita delle piattaforme digitali. Così, se da un lato la perdita delle tutele può essere correlata ai limiti che avevano le tradizionali regolazioni del lavoro, soprattutto nell'inclusione di donne, migranti e altri lavoratori generalmente considerati più "marginali"; dall'altro essa è un prodotto diretto della nuova divisione globale del lavoro e del modo in cui le tecnologie sono oggi utilizzate per esternalizzare il lavoro. Questi sviluppi vengono successivamente ampliati dalla crescente "piattaformizzazione" dell'economia che si sta diffondendo in tutti i settori di produzione basati su attività direttamente controllate dagli algoritmi. Nonostante la nascita di nuove forme sindacali, capaci di intercettare le istanze e difendere gli interessi dei gig worker, il paper si conclude evidenziando come quest'ultime non possano rappresentare da sole una soluzione definitiva e come occorra puntare a un nuovo set di diritti universali dei lavoratori.
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2

Leonardi, Daniela. "Piattaforme digitali e lavoratori on demand: contraddizioni, conflitti e processi di (contro) soggettivazione. Inchiesta con i rider a Torino." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 158 (November 2020): 199–221. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158010.

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Abstract:
Il presente articolo contribuisce al dibattito sulle piattaforme digitali focalizzandosi sull'analisi del livello micro, al fine di comprendere i vissuti dei rider del food delivery rispetto ai macro-cambiamenti del mercato del lavoro. La riflessione indaga il rapporto tra trasformazioni strutturali ed esperienze soggettive nel modello organizzativo delle piattaforme digitali. Il contributo è parte di una più ampia ricerca iniziata a Torino (Italia) nel 2016 e attualmente in corso, concepita e realizzata seguendo l'approccio che Alquati (1993) ha definito "conricerca". L'articolo sottolinea la centralità delle pratiche conflittuali agite dai lavoratori. I risultati evidenziano tra le cause scatenanti dell'antagonismo nei confronti del management, i conflitti tra rider e aziende, la contraddizione tra reddito e salute, le tensioni tra autonomia e controllo. La ricerca mostra come la posta in gioco delle pratiche conflittuali attuate non debba essere intesa come riguardante questioni meramente regolative ma abbia a che fare con questioni interpretative e politiche.
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3

Di Giorgio, Sara, and Claudio Prandoni. "Il progetto inDICEs: misurare l’impatto della cultura digitale." DigItalia 15, no. 2 (December 2020): 59–73. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00014.

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Abstract:
inDICEs è un progetto di ricerca e innovazione finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Horizon 2020, e coordinato dall'ICCU. La ricerca condotta da inDICEs permetterà di sviluppare una metodologia scientifica per misurare e valutare l’impatto economico della digitalizzazione del patrimonio culturale, analizzando le modalità di accesso ai beni e ai servizi culturali in Europa. A partire da questo, il progetto elaborerà delle raccomandazioni rivolte ai responsabili del settore dei beni culturali e delle industrie culturali e creative, per fornire loro strumenti utili ad affrontare le sfide poste dall'avvento del mercato unico digitale al fine di far prosperare e diffondere la cultura europea. Infine, il progetto svilupperà una piattaforma partecipativa e un sistema di autovalutazione, utile agli istituti culturali per migliorare il proprio posizionamento strategico nel mercato unico digitale, favorendone perciò la trasformazione digitale.
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Ancis, Luca. "La tariffazione dinamica nel trasporto aereo di persone." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 34 (November 2021): 7–41. http://dx.doi.org/10.3280/dt2021-034001.

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Abstract:
Un tempo tendenzialmente proporzionali alla distanza da percorrere, le tariffe del trasporto aereo di persone rispondono ormai a meccanismi sempre più complessi. Nel fare ingresso nel mercato libero, infatti, i primi operatori privati cercarono di sottrarre alla concorrenza fette di mercato ricorrendo a politiche dei prezzi particolarmente innovative, alle quali si è aggiunta la tendenza alla progressiva moltiplicazione dei servizi collaterali offerti attraverso le piattaforme telematiche. Fra i più efficaci strumenti di revenue management a disposizione dei vettori aerei, la tariffazione dinamica è quella che risponde a criteri del tutto fluidi, tanto che il corrispettivo del trasporto può variare continuamente anche in relazione ai contratti da eseguirsi con lo stesso volo. Tale complessa tecnica solleva una serie di delicate problematiche giuridiche, non solo quelle inerenti agli obblighi di trasparenza tariffaria, ma anche quelle relative alla sua lettura in relazione al divieto di pratiche commerciali scorrette e ai limiti imposti dal diritto dell'Unione europea sull'utilizzo dei dati informatici da parte di operatori professionali.
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5

Carretero García, Ana. "Impactos sociales, económicos y medioambientales derivados de la pérdida y el desperdicio de alimentos." Przegląd Prawa Rolnego, no. 2(23) (December 15, 2018): 127–39. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.23.2.9.

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Abstract:
Lo scopo dell’articolo è di presentare le condizioni sociali, economiche e ambientali della perdita e dello spreco di cibo. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura, 1,3 miliardi di tonnellate di cibo sono sprecate in tutto il mondo e circa 1 miliardo di persone soffrono di malnutrizione. Per contrastare queste tendenze negative,la Commissione europea ha preparato una nuova piattaforma Internet europea dedicata alle questioni relative alla lotta contro la perdita e lo spreco alimentare. È una forma di sostegno per tutti i soggetti che operano per eliminare lo spreco alimentare in ogni fase di produzione, un luogo per divulgare le migliori pratiche di mercato nel campo della produzione agricola, uno strumento per monitorare i progressi nella lotta contro la perdita e lo spreco alimentare e una forma di incoraggiamento per avviare le cooperazioni intersettoriali. Secondo l’autrice, le azioni intraprese dall’Unione europea nell’ambito discusso meritano l’approvazione, tuttavia non sono sufficienti. Il fenomeno dello spreco alimentare è condizionato da molti fattori che influenzano la finale e reale qualità del prodotto. In particolare si tratta dei costi sociali e ambientali generati dalla produzione e dal trasporto, nonché in relazione al processo di preparazione degli alimenti per il consumo. Al fine di contrastare la situazione, andrebbero intraprese azioni volte a introdurre cambiamenti significativi nel modo in cui il cibo è prodotto, trasformato, distribuito e consumato, il che contribuirebbe a creare un processo produttivo più sostenibile dal punto di vista ambientale e socialmente responsabile.
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Dissertations / Theses on the topic "Mercati a piattaforma"

1

Massaccesi, Enrico <1987&gt. "Piattaforme a confronto: generazione e appropriazione del valore nel mercato degli smartphone." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2120.

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Abstract:
Lo studio svolto in questa tesi analizza analogie e differenze presenti nelle diverse piattaforme che compongono il mercato degli smartphone. Negli anni sono state infatti attuate differenti strategie che permettono agli attori coinvolti, in particolare le aziende creatrici della piattaforma, di appropriarsi del valore economico generato all’interno del mercato. Ai fini dello studio è stata utilizzata la teoria delle Industry Platforms che permette un’analisi oggettiva ed un confronto approfondito delle principali piattaforme: Google Android, Apple iOS, Windows Phone e Nokia Symbian. Oltre ad analizzare il punto di vista prettamente aziendale è stata presa in considerazione anche l’importanza acquisita negli ultimi anni dalla App Economy che ha permesso ad aziende e sviluppatori autonomi di creare e rendere disponibili in un mercato digitale le proprie applicazioni interagendo con un vasto bacino di utenza potenziale. I risultati ottenuti evidenziano come le strategie adottate attualmente dalle aziende Apple e Samsung siano in grado di catturare da sole gran parte del valore economico complessivo all’interno del mercato degli smartphone. Stando ai dati Asymco, questa percentuale potrebbe essere pari addirittura al 99% del mercato. In particolare, Apple ha il considerevole vantaggio di aver formato un importante mercato di applicazioni in grado di incentivare la vendita dei prodotti fisici. Al contrario, Samsung si è focalizzata su una differenziazione della gamma di dispositivi proposti capaci di rispondere alle differenti esigenze dell’utenza nel mercato. In appendice alla tesi è stato introdotto uno studio del più giovane mercato dei tablet pc e mini tablet pc. Lo scopo di quest’analisi è focalizzare l’attenzione su ulteriori approfondimenti che potranno essere effettuati in questo interessante mercato, nel quale si stanno affacciando aziende outsiders cui il business principale è caratterizzato dalla vendita di libri ed eBook, come Amazon e Barnes & Noble.
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2

COCCO, Annalisa. "La sharing economy, fra esigenze di mercato e tutela dei diritti umani." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2020. http://hdl.handle.net/11695/97989.

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Abstract:
Il lavoro analizza la c.d. economia della condivisione e le sue implicazioni nel diritto civile, delineandone lo sviluppo nel tempo e i caratteri salienti attraverso l’originario inquadramento proposto dalla Commissione europea – nel parere esplorativo sui ‘nuovi modelli economici sostenibili’ – e dall’Intergruppo Parlamentare per l’innovazione tecnologica, creatore dello Sharing Economy Act. Lo studio si concentra sull’esame di alcune note piattaforme elettroniche, dedicando particolare attenzione ai profili di meritevolezza enfatizzati dal legislatore per incentivare le attività che contribuiscano realmente ad un consumo più sostenibile mediante la condivisione di beni. L’approccio funzionale al fenomeno consente di fondare sulla solidarietà fra gli utenti la ratio di un trattamento legislativo di favore per le operazione rientranti nella ‘economia della condivisione’, ancor oggi invocata senza reali uniformità di vedute. Si analizza il ruolo della piattaforma elettronica nell’àmbito della negoziazione fra gli utenti, rapportando l’effettivo grado di incidenza sull’accordo alle forme di responsabilità normativamente previste secondo il noto principio di ‘neutralità della rete’. Volgendo lo sguardo all’accordo concluso fra gli utenti nell’àmbito della piattaforma, se ne sostiene la qualificabilità come «contratto» ai sensi degli artt. 1321 ss. cc., discostandosi dalle opzioni dottrinali che li ritengono accordi meramente amichevoli o “di pura cortesia”. Ne discende l’applicabilità della relativa disciplina nonché la valorizzazione del profilo sostanziale che implica l’individuazione di collegamenti funzionali fra contratti, determinandone la regolamentazione e i profili di responsabilità. Entro il quadro della c.d. economia delle piattaforme digitali, si pone in luce il valore della relazione personale fra gli utenti, la quale assume importanza cruciale ai fini della validità e della regolamentazione diacronica dei rapporti individuali. Operando un raffronto fra i c.dd. relational contracts, di matrice americana, e i contratti di durata, si pongono in luce le analogie e le differenze rispetto ai contratti di condivisione, autonomamente connotati da propri elementi distintivi che li riconducono ad una economia nella quale le peculiarità degli operatori hanno assunto una nuova importanza, avvicinando la Sharing Economy ad una c.d. Intimate Economy. Alla luce del valore assunto dal rapporto personale fra gli utenti, si discute anche del grado di libertà accordabile ai soggetti nella scelta della controparte, stante la ferma operatività dei principi di eguaglianza e di pari trattamento anche nell’àmbito delle comunità virtuali. In relazione alla piattaforma di AirBnb, si ricostruiscono gli episodi discriminatori denunciati da alcuni utenti per esaminare le disposizioni della disciplina antidiscriminatoria e valutarne il raggio di applicazione, nel bilanciamento con il diritto di individuazione della controparte contrattuale. Infine, valorizzando il profilo fattuale delle operazioni concluse in rete, viene proposta una distinzione fondata sulla valutazione delle circostanze concrete dipendenti sia dalle modalità di negoziazione fissate dalla piattaforma sia dal godimento del bene immobiliare da parte degli utenti. Si riconosce, cosí, l’applicabilità del divieto di discriminazione – e la conseguente invalidità del contratto stipulato – in tutte le ipotesi nelle quali non si instauri una ‘condivisione effettiva’ del bene offerto e si verifichi un ingiustificato effetto discriminatorio per l’utente. Seguendo l’espressa previsione dell’art. 3, dir. 2000/113/CE, si depone invece per l’inapplicabilità del divieto alle transazioni concernenti l’àmbito della vita privata e familiare, coinvolto soltanto là dove un utente ospiti l’altro nel proprio immobile abitativo.
The work analyses the so-called Sharing Economy and its implications in civil law, outlining the development over time and its salient features through the original framework proposed by the European Commission – in the exploratory opinion on New Sustainable Economic Models – and by the Parliamentary Intergroup on Technological Innovation, who wrote the Sharing Economy Act. The study examines several well-known electronic platforms, paying particular attention to the ‘worthiness’ profiles emphasized by the legislator to encourage activities that contribute to a more sustainable consumption through the sharing of goods. The functional approach to the phenomenon bases on solidarity among users the rationale of special treatment for operations falling within the ‘Sharing Economy’, still invoked without real uniformity of views. The role of the electronic platform in the context of negotiation between users is analyzed by relating the actual impact on their agreement to its liability provided by law according to the principle of Net Neutrality. Looking at the agreement concluded between users in the context of the platform, it is supported the qualification as a ‘contract’ according to Articles 1321 et seq of the Civil Code, differing from the doctrinal options that consider them merely friendly or ‘pure courtesy’ agreements. It implies the applicability of contract law and the enhancement of the substantial profile which identifies functional links between contracts, determining their regulation and liability issues. Within the framework of the so-called Digital Economy, it is highlighted the value of the personal interaction between users, making it crucial for the validity and the diachronic regulation of individual relationships. Making a comparison between the American ‘Relational Contracts’ and the Italian ‘Long-term Contracts’, it is underlined the similarity and the differences concerning the ‘Sharing Contracts’, connoted by own distinctive features which link them to an economy in which the peculiarities of the operators have assumed new importance, bringing the Sharing Economy closer to an ‘Intimate Economy’. In light of the value assumed by the personal relationship between users, it is also discussed the degree of freedom given to the subjects in the choice of the counterparty, considering the principles of equality and equal treatment in the context of virtual communities. Concerning the AirBnb platform, there is a reconstruction of some discriminatory episodes reported by users to examine provisions of the anti-discrimination legislation and its application in balance with the right to choose the contractual counterparty. Lastly, by enhancing the factual profile of the transactions concluded online, it is proposed a distinction based on the evaluation of the concrete circumstances depending both on the trading methods set by the platform and on the users’ sharing of goods. Thus, the applicability of the prohibition of discrimination – and the consequent invalidity of the contract – is recognized in all the cases in which there is not effective sharing of goods with an unjustified discriminatory effect for the user. Following the express provision of Article 3 of Directive 2000/113/CE, the prohibition of discrimination is inapplicable to transactions concerning private and family life, which is involved exclusively in cases where users share their residential property with others.
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D'Ambrosio, Federico. "Gestione del portafoglio prodotti: sviluppo di un modello di scelta tra MTO, MTS e Delayed Product Differentiation." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Sviluppare modelli di scelta efficaci, riguardanti le decisioni relative alla gestione del portafoglio prodotti, è una delle chiavi del successo di molte aziende. Con il passare degli anni sono state applicate numerose politiche di gestione, dalle più tradizionali come il Make-To-Stock (MTS) e il Make-To-Order (MTO) alle ibride Assembly-To-Order (ATO) ed Engineering-To-Order (ETO). Si è poi affermata un’ulteriore politica produttiva nota come Delayed Product Differentiation (DPD), che si basa sul concetto di piattaforma di prodotto. Una piattaforma di prodotto è definita come un insieme di sottosistemi e interfacce che formano una struttura comune da cui un certo numero di varianti di prodotto possono essere derivate ed efficacemente sviluppate (Meyer & Lehnerd, 1997). L’elaborato si sviluppa con l’obiettivo primario di fornire un metodo di scelta efficiente che permetta l’assegnazione di una nuova variante di prodotto in un sistema di piattaforme già esistente. Il metodo di scelta si articolerà in due macro-fasi: nella prima verrà studiata la compatibilità tra un dato sistema di piattaforme preesistente e una nuova variante di prodotto richiesta dal mercato, nella seconda verrà invece stabilita la miglior politica produttiva per tale variante tra MTS, MTO e DPD. Attraverso l’utilizzo di strumenti aritmetici appositamente creati, si vogliono fornire nuovi indicatori che orientino le decisioni in maniera più oculata, permettendo alle aziende un risparmio di tempo e denaro.
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Bergamaschi, Francesco. "Sviluppo Business Plan e progettazione d’impresa operante nel settore TVOD: il caso Concexi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Nell’elaborato verrà analizzato il settore delle piattaforme on demand al fine di progettare una startup operante in tale mercato. Si farà testo al caso aziendale di Concexi, impresa ancora in fase embrionale che andrà a posizionarsi nel mondo delle TVOD, offrendo un nuovo servizio incentrato sulla fruizione di eventi live proposti da artisti nazionali e internazionali. Obiettivo dell’elaborato è sviluppare un documento utile all’implementazione dello stesso nella creazione della startup innovativa, che vada a fornire una visione approfondita sul mercato di riferimento e sulla struttura ed organizzazione della società. Per tale scopo, l’elaborato è stato suddiviso in tre principali sezioni: nella prima si analizzerà dettagliatamente il mercato nelle sue molteplici componenti, facendo uso di vari strumenti e modelli quali il BMC, Modello di Porter, Modello di Abell, e SWOT Analysis, al fine di creare una visione di insieme utile alla definizione della strategia di entrata nel mercato e fornire un’analisi sulla redditività del settore da proporre a possibili investitori. Nel secondo capitolo verrà fornita una descrizione qualitativa sulla progettazione dell’impresa stessa, creando di fatto un documento che segua le linee guida di un business plan e che definisca le strategie aziendali a seconda dei vari periodi di esercizio, le politiche distributive, di pricing e di marketing, la strategia di differenziazione, la forma giuridica e la scelta delle vie di finanziamento preferenziali. Il terzo capitolo consisterà in un’analisi quantitativa di quanto sopra, fornendo stime numeriche di valori economici-finanziari, utili a descrivere l’andamento aziendale nei suoi primi anni di vita, prevedendo componenti fondamentali per la valutazione dell’investimento, come il PBP, il BEP, costi e ricavi, CE, SP, indici di bilancio. Tale analisi risulterà determinante nel quantificare gli investimenti iniziali, definendo in quanto tempo questi porteranno ad un rientro di capitale.
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5

RUGGERI, FEDERICO. "L'abuso di potere contrattuale nei rapporti tra imprese: il caso delle piattaforme digitali." Doctoral thesis, 2022. https://hdl.handle.net/11573/1664107.

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Abstract:
Lo studio è incentrato sul tema dell’abuso del potere contrattuale nelle dinamiche Platform-to-Business, per un verso ancorandolo al discorso e al dibattito più tradizionale in tema di contratti tra imprese, per l’altro cercando di definire i contorni del contesto di mercato in cui si colloca. In tal senso, la prima parte del lavoro si concentra sull’individuazione delle caratteristiche principali delle piattaforme digitali in quanto imprese e sugli schemi contrattuali che, in una moderna considerazione del c.d. terzo contratto, vengono adottati nei rapporti con gli utenti commerciali, anche in confronto alla disciplina consumeristica. Alla luce della descrizione del quadro normativo attuale, segue un’analisi dei comportamenti tipicamente abusivi che trovano luogo nei rapporti P2B. In conclusione, lo studio delle principali forme e discipline di abuso consente di procedere alla sussunzione delle condotte considerate entro le fattispecie rilevanti.
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