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Andreula, C. F. "Patologia della sostanza bianca." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (1992): 33–38. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s106.

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Abstract:
I reperti neuropatologici delle lesioni infiammatorie e infettive della sostanza bianca sono la distruzione della guaina mielinica con risparmio dei cilindrassi, il coinvolgimento eventuale degli oligodendrociti e la presenza di infiltrati perivascolari. L'indagine neuroradiologica avrà nella RM l'esame di prima scelta e tenderà a svelare la presenza di aree di sofferenza mielinica come lesioni dotate di alta densità protonica e lungo T2. Tali zone possono presentare lungo T1 dovuto ad edema concomitante o a grave distruzione mielinica. Indispensabile risulta il completamento dell'esame con la
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Valk, J., and M. S. van der Knaap. "Malattie della sostanza bianca." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 1_suppl (1993): 5–15. http://dx.doi.org/10.1177/19714009930060s102.

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3

Iannetti, P., P. Parisi, and C. De Felice Ciccoli. "Patologia della sostanza bianca." Rivista di Neuroradiologia 12, no. 1 (1999): 81–83. http://dx.doi.org/10.1177/197140099901200118.

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4

Gallucci, M., P. Tortori Donati, B. Orlandi, I. Aprile, and O. Migliori. "Malattie pediatriche della sostanza bianca." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 1_suppl (1993): 73–77. http://dx.doi.org/10.1177/19714009930060s113.

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5

Gallucci, M., A. Splendiani, and O. Gagliardo. "Patologia metabolica della sostanza bianca." Rivista di Neuroradiologia 12, no. 1 (1999): 85–96. http://dx.doi.org/10.1177/197140099901200119.

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6

Labauge, P. "Genetica e malattie della sostanza bianca." EMC - Neurologia 9, no. 3 (2009): 1–8. http://dx.doi.org/10.1016/s1634-7072(09)70510-0.

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7

D'Incerti, L., L. Chiapparini, L. Farina, et al. "Ulegiria: Studio RM di tre casi." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (1997): 222. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s2101.

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Abstract:
L'ulegiria è una lesione della corteccia cerebrale conseguente ad un'alterazione anossico-ischemica perinatale che colpisce neonati a termine. Morfologicamente è caratterizzata da atrofia delle circonvoluzioni con un caratteristico prevalente interessamento della porzione di corteccia più profonda, nel fondo dei solchi, e con un risparmio della porzione più superficiale. La sostanza bianca adiacente è quasi sempre alterata e presenta atrofia e gliosi. La distribuzione delle lesioni è solitamente simmetrica e corrisponde a territori vascolari di confine, generalmente in regione parietale. Ripor
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8

Pelliccioli, G. P., L. Parnetti, P. Chiarini, et al. "Riferimenti neuroradiologici nella diagnostica differenziale delle demenze dell'età avanzata." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 4 (1996): 439–46. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900415.

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Abstract:
Allo scopo di fornire un contributo nella diagnostica delle demenze dell'età avanzata abbiamo valutato con risonanza magnetica i due reperti di maggiore interesse nell'invecchiamento cerebrale, volumetria ippocampale e lesioni iperintense della sostanza bianca e dei nuclei della base, in 12 pazienti affetti da malattia di Alzheimer (AD), in 9 da demenza vascolare (VD), in 12 con Age Associated Memory Impairment (AAMI), entità clinica di riscontro relativamente frequente nell'anziano su cui non esistono ancora pareri univoci, e in 9 soggetti di controllo di analoga fascia di età. I gruppi AD e
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9

Daidone, R., P. Visconti, R. Agati, and P. Giovanardi Rossi. "Studio clinico-neuroradiologico di un caso di patologia della sostanza bianca individuabile come malattia di Alexander." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (1992): 75–78. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s114.

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Abstract:
Viene presentato il caso di una paziente di 4 anni, giunta ad osservazione per ritardo psico-motorio ed arresto dello sviluppo del linguaggio. Figurava nell'anamnesi la comparsa di irrequietezza, insonnia e pianto frequente; la deambulazione senza appoggio, iniziata a 3 anni, era condotta su base allargata. Le indagini di routine, la ricerca di mucopolisaccaridi ed enzimi lisosomiali, EMG, potenziali evocati del tronco encefalico e cariotipo risultarono nella norma; l'EEG mostrò anomalie non specifiche. L'obiettività rivelò macrocrania, ipertelorismo, iper-refles- sia osteo-tendinea. La TC evi
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Lombardi, A., R. Anghinetti, C. Capone, E. Sani, and P. Piazza. "Intossicazione da monossido di carbonio: Coinvolgimento cerebellare." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 6 (1996): 675–78. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900608.

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Abstract:
Sono ampiamente riportate in letteratura lesioni ipossico-ischemiche da intossicazione da CO. Esse si presentano di norma con lesioni necrotiche a livello dei nuclei della base, soprattutto dei nuclei pallidi, e con demielinizzazione della sostanza bianca cerebrale; meno frequentemente sono state riportate lesioni demielinizzanti e necrotiche cerebellari. Più raramente sono stati segnalati in letteratura casi di calcificazione cerebrale da intossicazione da CO. I reperti di più frequente riscontro dopo intossicazione da CO sono costituiti da modificazioni della densità / intensità di segnale a
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Mortilla, M., A. Federico, and N. De Stefano. "Uso della risonanza magnetica spettroscopica del protone nello studio delle malattie della sostanza bianca cerebrale." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (2000): 71–80. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300113.

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Abstract:
La risonanza magnetica spettroscopica (MRS) è una tecnica non invasiva per la misura della concentrazione relativa di alcuni composti cerebrali. L'uso di questa tecnica nello studio delle malattie della materia bianca cerebrale ha apportato miglioramenti nella classificazione diagnostica e nelle misure relative all'andamento delle malattie. Un uso più estensivo delle tecniche di risonanza multimodale, comprendenti tomografia RM, spettroscopia ed altre modalità non convenzionali, dovrebbe quindi essere incoraggiato. Ciò permetterà una miglior comprensione della complessa dinamica dei cambiament
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12

Farina, L., L. Milanesi, E. Ciceri, et al. "Distrofia muscolare congenita con deficit di merosina: Studio RM in 5 pazienti." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (1997): 240. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s2108.

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Abstract:
Recentemente in un certo numero di pazienti con distrofia muscolare congenita (CDM) classica è stato individuato un deficit di merosina, proteina che oltre ad essere responsabile del legame tra la distrofina e la matrice extracellulare sarebbe anche implicata nella crescita del neurite e nella migrazione delle cellule di Schwann. In tutti questi pazienti è presente una grave compromissione della muscolatura scheletrica con ipotonia e impossibilità a raggiungere una deambulazione autonoma e, nonostante l'assenza di una sintomatologia riferibile a danno del SNC, sono state costantemente evidenzi
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Scarabino, T., G. Polonara, F. Perfetto, et al. "Studio RM Fast Spin-Echo dei traumi vertebro-midollari acuti." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 5 (1996): 565–71. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900507.

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Abstract:
Gli autori illustrano gli aspetti tecnici e semeiologici della sequenza Fast Spin Echo nello studio dei traumi vertebro-midollari acuti. La rapidità di acquisizione, il mantenimento del contrasto Spin Echo e quindi della semeiotica delle lesioni vertebro- midollari, rendono tale sequenza una valida alternativa alla Spin Echo tradizionale, almeno nello studio su piani sagittali. Su piani assiali invece la Gradient Echo risulta ancora superiore alla Fast Spin Echo in virtù di un migliore contrasto sostanza bianca/sostanza grigia midollare e alla mancanza degli artefatti da pulsazione liquorale.
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Triuzi, F. "Anatomia funzionale RM dell'encefalo neonatale." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (1992): 9–18. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s103.

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Abstract:
Diversi autori hanno già ampiamente dimostrato i vantaggi della RM nella valutazione morfologica dell'encefalo neonatale, tuttavia non è tanto nello studio della morfologia, ma in quello della struttura che la RM evidenzia le caratteristiche di maggior interesse. Essa è difatti l'unica tecnica in grado di seguire in vivo il processo di mielinizzazione. Le fibre mielinizzate presentano un segnale diverso da quelle non mielinizzate e possono di conseguenza essere riconosciute, separando fra loro sistemi funzionali diversi. Si realizza di conseguenza una anatomia che non è più semplice forma, ma
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Savoiardo, M., M. Sberna, and M. Grisoli. "RM nelle malattie degenerative e infiammatorie." Rivista di Neuroradiologia 1, no. 1_suppl (1988): 67–74. http://dx.doi.org/10.1177/19714009880010s108.

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Abstract:
In alcune malattie degenerative la RM dimostra la distribuzione dell'atrofia meglio della TC senza ulteriori vantaggi. In alcuni gruppi di malattie dei nuclei della base, la RM ad alta intensità di campo dimostra in modo peculiare accumuli o distribuzioni abnormi di ferro. Malattie della sostanza bianca, come le leucodistrofie e particolarmente le malattie demielinizzanti, hanno trovato nella RM il miglior mezzo diagnostico. La RM è s̀olitamente superiore alla TC anche nella dimostrazione di piccole lesioni infiammatorie.
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Gallucci, M., O. Migliori, B. Orlandi, A. Bozzao, F. Cardona, and M. Arachi. "Malattie dismielinizzanti." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (1992): 19–24. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s104.

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Abstract:
L'aspetto generale di una malattia dismielinizzante è quello di una alterazione diffusa e simmetrica della sostanza bianca. Quest'aspetto può essere considerato specifico e spesso differenziale nei confronti delle patologie della sostanza bianca su base demielinizzante o encefaloclastica. Altro aspetto peculiare è la tendenza alla diffusione dell'alterazione, che non resta confinata in aree focali, ma tende ad avere una distribuzione lobare, emisferica o panencefalica, con possibile coinvolgimento del distretto sottotentoriale. Per quanto concerne l'inquadramento delle singole patologie dismie
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Guerrini, R., R. Canapicchi, Ch Raybaud, Ch Dravet, A. Battaglia, and M. O. Livet. "Risonanza magnetica nella sindrome opercolare congenita." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (1992): 79–83. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s115.

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Abstract:
La sindrome opercolare congenita è ritenuta rara. Lavori classici hanno evidenziato una micropoligiria perisilviana bilaterale come substrato anatomopatologico. Abbiamo studiato mediante RM (0,5T CGR Magniscan o MR MAX CE-CGR) 11 pazienti di età compresa tra 6 e 30 anni (età media 14a9m), affetti da una disprassia oromasticatoria congenita. Sono state utilizzate sequenze SE ottenendo immagini in T1, T2 e DP. La IR è stata eseguita in 4 casi. In tutti i pazienti era presente una anomalia di girazione insulo-opercolare bilaterale, con riduzione dei solchi, ispessimento corticale, riduzione della
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Gallucci, M., A. Splendiani, A. Bozzao, A. Cifani, L. M. Fantozzi, and L. Bozzao. "Utilità della RM nello studio delle malformazioni congenite del SNC." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (1991): 73–80. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s315.

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Abstract:
La risonanza magnetica si pone oggi come metodica fondamentale nello studio delle malformazioni congenite del sistema nervoso centrale. La ottimale differenziazione fra sostanza bianca e grigia e la possibilità di ottenere immagini multiplanari unita alla non invasività della metodica stessa permettono una semplice e sistematica analisi delle condizioni dell'encefalo dei neonati e dei bambini. Nei casi di malformazioni cranio-encefaliche la RM si dimostra sempre più informativa della TC, sia nell'identificazione della malformazione stessa, sia nell'eventuale inquadramento chirurgico, sia nell'
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Parnetti, L., F. Corea, V. Gallai, et al. "Ruolo della spettroscopia protonica nella malattia di Alzheimer." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (2000): 57–60. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300110.

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Abstract:
La spettroscopia protonica è un metodo di studio neuroradiologico non invasivo che ottiene informazioni sulla funzione cerebrale identificando diversi metaboliti, sulla base del loro contenuto protonico. Questo articolo paragona i profili dei rilievi su sostanza bianca a grigia in pazienti affetti da malattia di Alzheimer (AD), a diverso livello di gravità. Si ritrova una significativa riduzione dell'N-Acetil-Aspartato (NAA) nel cervello dei pazienti AD a confronto con i casi controllo con un orientamento opposto per il mio-inositolo (ml). La spettroscopia protonica si è dimostrata mezzo diagn
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Di Biasi, C., A. Pingi, G. Trasimeni, et al. "Ruolo della risonanza magnetica nella encefalopatia da AIDS." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 2 (1992): 171–76. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500204.

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Abstract:
55 pazienti con encefalopatia da AIDS sono stati esaminati con risonanza magnetica, con apparecchiatura ad alto campo (1,5 tesla). 37 pazienti (67%) presentavano lesioni della sostaza bianca, 23 (41%) atrofia, 7 (12%) avevano neurotoxoplasmosi, 2 (3,5%) criptococcosi e 2 (3,5%) erano affetti da linfoma. Dei 37 pazienti con lesioni della sostanza bianca, 20 (54%) mostravano diffusa iperintensità in DP e T2 e 17 (46%) lesioni focali. Nei 23 pazienti con atrofia, 12 (52%) presentavano atrofia cerebrale corticale, 8 (34%) atrofia cerebellare e del tronco e 7 (30%) atrofia diffusa. Dei 7 pazienti c
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Savoiardo, M., L. Strada, G. Uziel, E. Ciceri, C. Antozzi, and M. Zeviani. "La risonanza magnetica nelle encefalomiopatie mitocondriali." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (1992): 25–32. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s105.

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Abstract:
Le encefalopatie mitocondriali sono un gruppo eterogeneo di malattie, in parte ancora in corso di definizione, per cui è sempre necessaria una conferma biochimica. Alcune malattie mitocondriali, come i difetti della β- ossidazione degli acidi grassi, possono causare gravi squilibri metabolici con ipoglicemia e coma che si ripercuotono in modo aspecifico sul sistema nervoso centrale determinando quadri di sofferenza cerebrale diffusa. Altre malattie mitocondriali determinano danni più specifici sul SNC. Nella prima infanzia la malattia più caratteristica è la malattia di Leigh, che determina al
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Savoiardo, M., M. Sberna, and M. Grisoli. "RM e patologia vascolare del sistema nervoso centrale." Rivista di Neuroradiologia 1, no. 1_suppl (1988): 95–100. http://dx.doi.org/10.1177/19714009880010s110.

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Abstract:
La RM è diventata un metodo diagnostico essenziale per lo studio delle lesioni vascolari. Nelle ischemie, la RM è superiore alla TC nella dimostrazione degli infarti in fossa posteriore e delle lesioni della sostanza bianca periventricolare e sottocorticale delle persone anziane. Nell'emorragia acuta la TC è ancora l'esame di scelta, ma, dopo i primi due e tre giorni, la RM dimostra meglio tutta l'evoluzione dell'ematoma con aspetti specifici per i vari prodotti di degradazione dell'emoglobina. Tra le malformazioni vascolari, l'angioma cavernoso è particolarmente ben dimostrato dalla RM.
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Colombo, N., and G. Scialfa. "Studio anatomico RM del sistema nervoso centrale." Rivista di Neuroradiologia 1, no. 1_suppl (1988): 13–26. http://dx.doi.org/10.1177/19714009880010s103.

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Abstract:
La Risonanza Magnetica (R.M.) è la metodica diagnostica che attualmente fornisce la migliore rappresentazione dell'anatomia morfologica e funzionale del Sistema Nervoso Centrale (SNC). L'alta risoluzione di contrasto e spaziale della metodica, e la possibilità di acquisire immagini dirette nei tre principali piani anatomici (assiale, sagittale e coronale), sono tra i vantaggi che sanciscono la sua superiorità rispetto ad altre modalità di imaging. Le immagini «pesate in T1» sono le più idonee per uno studio morfologico-macroscopico delle varie strutture del nevrasse, mentre le immagini «pesate
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Simonetti, L., M. Menditto, and R. Elefante. "Confronto tra TC ed RM: La RM nella patologia vascolare." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (1991): 21–25. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s305.

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Abstract:
La patologia vascolare encefalica, ischemica ed emorragica, rappresenta uno dei capitoli più importanti della pratica clinica neuroradiologica. Nella patologia ischemica acuta la TC rappresenta tutt'ora il principale strumento diagnostico. La RM è superiore alla TC nello studio delle lesioni localizzate nella porzione inferiore della fossa cranica posteriore, a causa dei limiti imposti alla TC dalla presenza degli artefatti secondari alle strutture ossee della base cranica. Inoltre la RM è più sensibile agli infarcimenti emorragici di focolai ischemici. Infine la RM risulta indispensabile per
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Mortilla, M., M. Ermini, M. Nistri, G. Dal Pozzo, and F. Falcini. "Imaging e spettroscopia RM dell'idrogeno dell'encefalo in soggetti con LES ad esordio pediatrico." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (1997): 252. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s2115.

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Abstract:
Nel 30–60% dei soggetti con LES ad esordio pediatrico è stato descritto un coinvolgimento del SNC. In studi precedenti sono state riscontrate alterazioni metaboliche tramite indagine con SPECT cerebrale. Sono stati studiati con Risonanza Magnetica (Imaging e Spettroscopia 23 soggetti (18 F e 5 M; età media 15, 4 anni; range 8–27) con LES, 20 controlli di età e sesso adeguati, 5 soggetti con forma giovanile di dermatomiosite (5 F), 2 con sclerosi sistemica (1 F e 1 M) e 1 con malattia di Behçet (1 F). Altre 2 ragazze con LES erano state sottoposte all'esame RM, ma sono state escluse dallo studi
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Triulzi, F. "Ruolo della RM nella sindrome anossico-emorragica del neonato." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 2 (1994): 163–70. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700205.

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Abstract:
Da alcuni anni la risonanza magnetica è entrata nella routine diagnostica della patologia del sistema nervosa centrale del neonato. Per quanta riguarda la patologia anossico-emorragica la sua utilità diagnostica si va progressivamente definendo nei confronti della ecografia che rimane la tecnica diagnostica di riferimento. Nelle emorragie della matrice germinale del prematuro l'obiettivo dello studio RM è quello di effettuare un bilancio anatomico delle lesioni in fase subacuta o cronica, in particolare nei casi di lesioni intraparenchimali associate all'emorragia già dimostrate ecograficament
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Garaci, F. G., G. Manenti, S. Marziali, et al. "Valutazione della sostanza bianca apparentemente indenne mediante RM con sequenze di diffusione nella Sclerosi Tuberosa." Rivista di Neuroradiologia 16, no. 1_suppl (2003): 284. http://dx.doi.org/10.1177/19714009030160s1120.

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Bianchi, M. C., M. Tosetti, G. Cioni, et al. "Spettroscopia RM protonica a Voxel singolo nello studio delle malattie della sostanza bianca in età pediatrica." Rivista di Neuroradiologia 12, no. 1 (1999): 133–40. http://dx.doi.org/10.1177/197140099901200127.

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Dellagiustina, E., L. Mavilla, M. Sintini, and A. Guerra. "Neuroradiologia della sindrome di Alpers." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (1992): 169–72. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s135.

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Abstract:
Si segnala la particolare evoluzione neuroradiologica di una piccola paziente, che ha attualmente a.2 e m. 10, e che a seguito di un coma metabolico con stato di male epilettico, iperlattacidemia, epatopatia moderata, anomalie lente sull'EEGramma, ha cominciato all'età di 3 mesi ad eseguire accertamenti neuroradiologici. la TC a quell'età mostrò solo una lievissima atrofia cerebrale con ipodensità irregolare della sostanza bianca. All'età di 6 mesi, allorquando fu posta la diagnosi di sindrome di Alpers, la RM metteva in evidenza un quadro di gravissima atrofia degli emisferi cerebrali, sia co
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Cervoni, L., R. Caruso, P. Celli, G. Trillò, and E. M. Gagliardi. "Medulloblastoma dell'adulto." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 1 (1996): 91–94. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900112.

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Abstract:
Il medulloblastoma si manifesta generalmente in età pediatrica, ma nel 14%–30% dei casi si osserva negli adulti, con una frequenza pari all'1% dei tumori del sistema nervoso degli adulti. Dei nostri 9 casi, 5 avevano una lesione emisferica, che in 3 simulava neoplasie extra-assiali dell'angolo ponto-cerebellare. 3 dei 9 tumori erano paramediani ed infiltravano diffusamente la sostanza bianca cerebellare ed una lesione era mediana. L'idrocefalo era presente in meno della metà dei nostri pazienti, mentre nei bambini è riportato nell'85%–100% dei casi. Il medulloblastoma ha un aspetto variabile a
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Andreula, C. F., T. Popolizio, D. Milella, P. Ladisa, A. N. M. Recchia Luciani, and A. Carella. "Studio RM della leucoencefalopatia multifocale progressiva nell'AIDS." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 4 (1993): 411–18. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600406.

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Abstract:
La leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) è una malattia caratterizzata da demielinizzazione progressiva della sostanza bianca cerebrale; essa rientra nel gruppo dell'encefalopatie sostenute da virus lenti a DNA ed è secondaria ad infezione con papovavirus nei soggetti immunodepressi. Da una casistica personale di 351 pazienti affetti da sieropositività per l'HIV con o senza AIDS, presentanti sintomatologia neurologica e/o neuropsicologica, sono stati selezionati 10 pazienti affetti da PML (percentuale del 3,5% sul totale dei casi e del 18,9% sui casi con AIDS conclamato). In 4 pazie
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Farina, L., L. D'Incerti, M. Grisoli, et al. "Studio neuroradiologico su 10 pazienti con distrofia neuroassonale infantile." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (1997): 167. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s269.

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Abstract:
La distrofia neuroassonale infantile (INAD) è una malattia degenerativa ereditaria con esordio nel primo o nel secondo anno di vita e progressivo sviluppo di spasticità, deficit visivo e demenza. La diagnosi si ottiene con biopsia cutanea che dimostra le tipiche alterazioni costituite dagli sferoidi assonali. Presentiamo i dati neuroradiologici di 10 pazienti, 7 maschi e 3 femmine, studiati presso il nostro Istituto tra il 1987 e il 1996. Nove pazienti avevano 1 esame RM e 4 pazienti 2 per un totale di 13 esami RM: 12 erano stati ottenuti con apparecchio 0.5T., 1 con apparecchio 1.5T. Due pazi
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Andreula, CF, and A. N. M. Recchia Luciani. "Le cosiddette facomatosi." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 2 (1994): 231–40. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700211.

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Abstract:
Le cosidette facomatosi accomunano malattie diverse fra loro che hanno in comune il coinvolgimento del distretto neuroectodermico, con quindi interessamento contemporanea della cute e del sistema nervosa. Ad esclusione della malattia di Sturge-Weber le facomatosi hanno in comune il disordine genetico di ordine eterocromosomiale a carattere dominante o recessivo, di penetranza variabile anche se in taluni casi l'insorgenza spontanea delle sindromi o la loro comparsa tardiva suggerisce la possibilità di mutazioni genetiche ad insorgenza recente. Le Neurofibromatosi sono le facomatosi a maggior i
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Ukmar, M., S. Magnaldi, C. Dapas, A. Bosco, R. Longo, and R. S. Pozzi-Mucelli. "Confronto di sensibilità tra diverse sequenze nel riconoscimento di placche nella sclerosi multipla." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 5 (1996): 521–28. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900503.

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Abstract:
La risonanza magnetica è la tecnica fondamentale nello studio della sclerosi multipla. Lo scopo di questo lavoro è stato il confronto, in termini di sensibilità, tra alcune sequenze di RM attualmente disponibili con l'intento di individuare quella che consente la migliore dimostrazione delle lesioni tipiche della sclerosi multipla. Sono stati studiati 71 pazienti affetti da sclerosi multipla, inclusi nello studio in base ai criteri di Poser. Tutti sono stati sottoposti ad un esame di RM comprendente una sequenza SE pesata in densità protonica (DP) e T2, una sequenza TSE pesata in T2 e una sequ
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Zanotti, B., C. Bruseghini, and M. Leonardi. "La diagnostica neuroradiologica TC nelle demenze." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 4 (1995): 535–56. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800409.

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Abstract:
Viene analizzato il ruolo della neuroradiologia nello studio del deterioramento mentale ed inoltre vengono descritti i quadri TC in alcune malattie degenerative encefaliche. L'invecchiamento cerebrale si accompagna alla TC a dilatazione progressiva del III ventricolo e di quelli laterali ed, in minor modo, ad allargamento dei solchi corticali e della parte anteriore della scissura di Silvio. Appare inoltre diminuito il coefficiente di attenuazione della sostanza bianca. Col progredire dell'età si ha cioè un quadro TC di atrofia prevalentemente sottocorticale che è via via più evidente dai 50–6
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Andreula, F. C., A. M. N. Recchia-Luciani, and L. Garofalo. "Linfomi del sistema nervoso centrale e Aids." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (1997): 206. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s292.

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Abstract:
I linfomi del sistema nervoso centrale, a lungo eteroplasie intracraniche rare (1–2%) sono in continuo aumento percentuale in relazione con l'immunodepressione virale dell' AIDS (6% dei pazienti, 3% in età pediatrica), così come con quella iatrogena. Tipiche dei linfomi AIDS l'associazione con l'EB virus, l'elevata malignità, la scarsa risposta alla terapia, la localizzazione (SNC, midollo, intestino, cute, anoretto). Oggi tali tumori sono riscontrati in tutte le età (60 anni è la decade di presentazione tipica negli immunocompetenti). Le forme intracraniche, soprattutto B (80%), sono l'1% dei
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"V Sessione: Le Malattie Della Sostanza Bianca." Rivista di Neuroradiologia 17, no. 1_suppl (2004): 45–55. http://dx.doi.org/10.1177/19714009040170s106.

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