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1

Tanasi, Corrado. "Sulle foliazioni misurate arazionali parte II." Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo 34, no. 2 (May 1985): 300–309. http://dx.doi.org/10.1007/bf02850703.

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2

Maturo, Antonio. ""Vite misurate". Il quantified self e la salute digitale." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 48 (December 2014): 60–67. http://dx.doi.org/10.3280/sc2014-048006.

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3

Maniscalco, I., and A. Portolano. "Spazio delle curve semplici chiuse e foliazioni misurate su superfici non compatte, orientabili." Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo 36, no. 3 (September 1987): 401–6. http://dx.doi.org/10.1007/bf02844896.

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4

La Barbera, Francesco. "La convivenza dilemmatica: identità sociale, fiducia, interdipendenza." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (March 2012): 31–42. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002004.

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Abstract:
Barbera Questo studio mirava a stabilire se l'interdipendenza percepita avesse un effetto significativo sulla cooperazione e se la fiducia fosse un mediatore di tale effetto. Alla ricerca hanno partecipato 82 studenti, di entrambi i sessi, che hanno preso parte individualmente ad un gioco dilemmatico con un partner fittizio di un'altra nazione europea. Č stato misurato il livello d'interdipendenza percepita dei soggetti con gli altri cittadini europei, ed č stata inoltre misurata la fiducia nel partner europeo con cui ciascun partecipante aveva giocato. I risultati mostrano che l'interdipendenza percepita ha un effetto significativo sulla cooperazione, che č mediato totalmente dalla fiducia. Tali risultati vengono discussi insieme alle loro implicazioni teoriche ed applicative.
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5

Cosottini, M., A. Pingitore, M. C. Michelassi, V. Zampa, G. Lazzarotti, and C. Bartolozzi. "Redistribuzione del flusso ematico misurato con Angio-RM 2D Fast-PC nella stenosi della carotide interna." Rivista di Neuroradiologia 16, no. 1_suppl (May 2003): 201–3. http://dx.doi.org/10.1177/19714009030160s179.

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6

BREVI, B., A. DI BLASIO, C. DI BLASIO, F. PIAZZA, L. D’ASCANIO, and E. SESENNA. "Quale analisi cefalometrica per la chirurgia maxillo-mandibolare in pazienti con sindrome delle apnee ostruttive notturne?" Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 5 (October 2015): 332–37. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-415.

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Abstract:
L’avanzamento maxillo-mandibolare (AMM) è un trattamento efficace per pazienti affetti da sindrome delle apnee ostruttive notturne (OSAS) di grado severo. Sebbene il miglioramento dell’OSAS sia l’obiettivo principale di tale chirurgia, è necessario evitare un avanzamento maxillo-mandibolare eccessivo per garantire un gradevole risultato in termini di estetica facciale. A tale scopo, è necessario programmare preoperatoriamente l’entità dell’AMM mediante un’analisi estetica e cefalometrica. Le analisi cefalometriche di Steiner e Delaire vengono comunemente impiegate nella programmazione della chirurgia ortognatica per deformità dentofaciali, tuttavia resta controverso il ruolo di tali analisi nei pazienti con OSAS candidati a AMM. Quarantotto pazienti con OSAS severa sono stati sottoposti a AMM. Abbiamo effettuato le analisi cefalometriche di Steiner e Delaire in tutti i soggetti. Per il tracciato di Steiner, abbiamo misurato la variazione degli angoli SNA e SNB, mentre per l’analisi di Delaire, abbiamo misurato la variazione degli angoli C3/FM-CPA e C3/ FM-Me. L’AMM medio è stato di 6,9 + 3,8 mm per il mascellare superiore e 13,6 + 5 mm per la mandibola. Dopo l’intervento abbiamo riscontrato un miglioramento dell’Indice di Apnea-Ipopnea (40,47 + 7,64 preoperatoriamente vs. 12,56 + 5,78 postoperatoriamente). In tutti i pazienti, entrambe le tecniche cefalometriche hanno dimostrato una retrusione bimascellare preoperatoria. Dopo l’intervento, l’angolo SNA medio è aumentato da 78,18° a 85,58° (p < 0,001), mentre l’angolo C3/FM-CPA medio è aumentato da 81,19° a 89,71° (p < 0,001). Il valore medio dell’angolo SNB è aumentato da 74,33° a 80,73° (p < 0,001), mentre l’angolo medio C3/FM-CPA è passato da 80,10° a 87,29° (p < 0,001). Postoperatoriamente, sia il mascellare superiore che la mandibola risultavano in una posizione più protrusa (p < 0,001) se analizzati secondo l’analisi di Steiner rispetto al tracciato di Delaire. L’utilizzo dell’analisi cefalometrica di Delaire nella programmazione dell’AMM in pazienti con OSAS comporta un avanzamento maxillo-mandibolare superiore rispetto al tracciato di Steiner. È opportuno considerare le conseguenze di tale risulto sull’estetica facciale durante la programmazione chirurgica e nel consenso informato preoperatorio in pazienti con OSAS candidati a AMM.
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7

De Marchi, Valentina, Eleonora Di Maria, and Katharina Spraul. "Collaborazioni università-impresa: i risultati sul fronte dell'eco-innovazione." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (December 2018): 62–71. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003006.

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Abstract:
Lo studio analizza le caratteristiche e i risultati delle collaborazioni università-impresa legati all'innovazione orientata alla sostenibilità, sulla base dell'analisi di una banca dati originale di oltre 350 contratti di consulenza e ricerca realizzati da oltre 70 professori specializzati in discipline connesse alla sostenibilità ambientale dell'Università di Padova (periodo 2008-2012). Ne emerge che le performance economico-finanziarie delle imprese che collaborano sono positivamente associate alla collaborazione con l'Università; maggiore è il numero di contratti, migliore la performance economica. Tale vantaggio è maggiore per le imprese più piccole, non manifatturiere e localizzate fuori dal Veneto. Al contrario, il coinvolgimento dei professori con imprese per supportare innovazione ambientale non contribuisce a migliori performance di ricerca, misurate in termini di pubblicazioni. Le caratteristiche della rete del professore impattano invece sulle sue performance di ricerca.
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8

Martini, Angela. "Istruzione e diseguaglianze sociali nel Veneto." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (June 2020): 60–78. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-001004.

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Abstract:
Il presente lavoro analizza l'effetto dell'indice di status socio-economico-culturale (Escs) dello studente sui risultati delle prove Invalsi di Italiano, Matematica e Inglese degli alunni veneti che hanno frequentato nel 2018-19 la quinta classe della scuola primaria, la terza classe della scuola secondaria inferiore e le classi seconda e quinta della scuola secondaria superiore. A tal fine una serie di analisi di regressione è stata effettuata sia tenendo conto del solo indice Escs come variabile indipendente sia controllando per altre variabili degli studenti che incidono sulle prestazioni nelle prove standardizzate di apprendimento, come il genere, la nazionalità, ecc. L'effetto dell'Escs diminuisce quando si tiene conto anche di queste variabili. Inoltre, più che l'Escs individuale dello studente, a pesare sui risultati delle prove è il contesto sociale della classe in cui è inserito, misurato dall'Escs medio degli alunni che la frequentano.
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9

Martelli, A., M. Zanlungo, L. Sibilla, C. Uggetti, L. Farina, F. Zappoli, and P. Ferrari. "Studio TC del nervo ulnare nel canale di Gujon." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 2 (May 1993): 201–5. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600212.

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Abstract:
Il canale di Gujon o piccolo canale è una struttura libro-ossea che si estende nella regione anteromediale del polso dall'osso pisiforme all'uncino dell'osso uncinato. In esso decorrono il nervo ulnare con l'arteria omonima e le sue vene satelliti, immersi in abbondante tessuto adiposo. La anatomia TC normale del canale e delle strutture in esso contenute viene descritta sulla base degli aspetti rilevati in 8 soggetti volontari. Gli esami TC sono stati eseguiti con sezioni assiali di 1,5 mm per studiare il tratto compreso tra la metafisi distale dell'ulna e la base dei metacarpi. Sulle scansioni poste all'inizio, a metà e alla fine dell'osso pisiforme ed all'inizio ed alla fine dell'osso uncinato sono state misurate l'altezza, la larghezza e l'area del canale. È stata anche valutata la ricostruzione tridimensionale del polso ottenuta riportando le immagini consecutive di un soggetto su sagoma di legno.
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D'Atri, Stefano. "«Le navi e il mar, invece di campi e d'oliveti, tengono la cittŕ abbondante d'ogni bene». Il sistema annonario di Ragusa (Dubrovnik) in etŕ moderna." STORIA URBANA, no. 134 (June 2012): 31–56. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134003.

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Abstract:
Se analizziamo il sistema annonario di Ragusa secondo il tempo, il luogo e le circostanze - seguendo le suggestioni di Ferdinando Galiani contenute nei suoi Dialogues sur le commerce des blés - ecco che ci appare come una realtŕ molto diversa all'interno del contesto mediterraneo in etŕ moderna. Una diversitŕ fondata principalmente sul rapporto privilegiato con l'Impero Ottomano, un rapporto che per la Repubblica di San Biagio significava pace, sicurezza e privilegi commerciali, che le garantiva un margine di manovra inimmaginabile, soprattutto se misurato dal punto di vista delle sue dimensioni politiche e territoriali. Tutto questo ha consentito la creazione di un sistema annonario - che faceva del controllo dei prezzi e dell'offerta il suo punto di forza - difficilmente comparabile con le altre realtŕ mediterranee ma che, allo stesso tempo, rende quelle realtŕ piů intelligibili attraverso la propria «peculiaritŕ».
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Tomei, Gabriele. "Valutazione, cittadinanza, partecipazione. Le ragioni di un numero monografico." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (May 2010): 5–10. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-001001.

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Abstract:
Il dibattito sulla valutazione da alcuni anni si č a piů riprese misurato con questioni relative sia alle connessioni tra valutazione e processo decisionale, sia all'utilitŕ e al ruolo pubblico della valutazione stessa. Oggi questa riflessione viene sostenuta (e per certi versi forse anche imposta!) con particolare incisivitŕ dai collegamenti che si sono venuti a creare tra la pratica valutativa e i nuovi processi di mobilitazione sociale, che individuano nel tema della cittadinanza il fulcro tematico delle loro (pur differenziate) rivendicazioni e nella partecipazione il luogo sociale e al tempo stesso il metodo per la ricomposizione delle condizioni di legittimazione della sfera pubblica. Questo numero monografico raccoglie intorno a questo tema sia contributi di carattere teorico- epistemologico che metodologico, cosě come studi di caso e riflessioni operative, contribuendo in tal modo ad un importante avanzamento del dibattito complessivo sul tema.
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Felice, Emanuele. "La norma e l'eccezione: i divari regionali in Italia (1891-2001) attraverso un'analisi shift-share." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 4 (December 2011): 77–112. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-004003.

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Abstract:
La norma e l'eccezione: i divari regionali in Italia (1891-2001) attraverso un'analisi shift-share L'articolo analizza le nuove stime del valore aggiunto regionale, per anni benchmark dal 1891 al 2001, con riferimento alla struttura occupazionale e al prodotto per addetto, nell'agricoltura, industria e servizi. Viene stimato l'impatto della distribuzione della forza lavoro e della produttivitŕ per addetto sui divari regionali e, attraverso un'analisi shift-share, vengono misurate le componenti strutturali e locali della crescita, in quattro distinti periodi storici: l'etŕ liberale (1891-1911), gli anni fra le due guerre (1911-1951), il miracolo economico (1951-1971) e i decenni della ristrutturazione post-fordista (1971-2001). Dai risultati, emergono importanti spunti di riflessione sul «modello» italiano di disuguaglianza regionale nel lungo periodo, che sembra differenziarsi soprattutto per il percorso del Mezzogiorno, la cui convergenza durante il miracolo economico si č interrotta negli ultimi decenni.
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Cigala, Ada, and Elena Venturelli. ""Cosa sono le emozioni?". Conoscenza emotiva in bambini maltrattati e non maltrattati." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (May 2012): 39–56. http://dx.doi.org/10.3280/mal2012-001004.

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Abstract:
Questo studio confronta alcune caratteristiche psicologiche (la presenza di distress personale e di stress genitoriale, la qualità dell'alleanza genitoriale e la percezione dell'adattamento del bambino) in padri e madri di bambini di età prescolare a basso/alto rischio di maltrattamento fisico (misurato attraverso il punteggio ottenuto alla scala Maltrattamento del Child Abuse Potential Inventory Form VI - CAPI). I partecipanti alla ricerca sono 59 genitori ad alto rischio di maltrattamento fisico (punteggio &ge; 166; gruppo sperimentale) versus 59 genitori a basso rischio (punteggio &lt; 166; gruppo di controllo) pareggiati per età, status civile, livello di istruzione, età e sesso del bambino. I risultati mostrano come sussistano differenze significative tra i due gruppi in tutte le variabili indagate: nello specifico, i genitori ad alto rischio di maltrattamento fisico presentano livelli maggiori di distress personale e di stress genitoriale, una minor percezione di alleanza genitoriale e valutano il comportamento del bambino come più problematico del gruppo dei genitori a basso rischio di maltrattamento fisico.
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Domiano, Pietro, Rossella Sironi, Anna Maria Gibin, Maristella Milglioli, and Luisa Brunori. "Psicoterapia di gruppo per i DCA: studio sull'efficacia." GRUPPI, no. 2 (April 2011): 69–83. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-002006.

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Abstract:
La ricerca si č posta come obiettivo la valutazione dell'efficacia della terapia gruppoanalitica a tempo limitato su un campione di soggetti con DCA afferenti al Programma di trattamento dell'AUSL di Parma. L'indagine, di tipo quantitativo, ha misurato il cambiamento nel tempo di diverse variabili sia individuali (valutazione del funzionamento globale, sintomatologia clinica, autoefficacia percepita, qualitŕ della vita, autostima) a livello relazionale (Carta di rete) e a livello gruppale (questionari clima di gruppo e di gradimento dell'esperienza). Inoltre, si č voluto verificare se una terapia gruppoanalitica a tempo limitato di 6+6 mesi possa produrre dei sostanziali cambiamenti nelle aree sopraelencate per i diversi sottotipi di DCA. I risultati sottolineano come le modificazioni siano piů evidenti per la Bulimia confermando le ipotesi che alla base di questa sindrome vi siano strutture di personalitŕ piů flessibili rispetto all'Anoressia e ai BED. I gruppi a tempo limitato di 6+6 mesi sono parsi uno strumento terapeutico adeguato per una casistica di pazienti con disturbi alimentari cronici solo rispetto alla sintomatologia di facciata ma č troppo breve perché si possa verificare un cambiamento profondo e permanente della personalitŕ e delle modalitŕ relazionali in pazienti con disturbi alimentari cronici.
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Angileri, T., G. Sparacia, L. Manfrè, A. Banco, and R. Lagalla. "Accumulo di ferro a livello ipofisario in pazienti affetti da beta-talassemia major: Aspetti RM." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 232. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s2105.

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Abstract:
Gli autori si propongono di valutare le modificazioni del segnale RM a livello ipofisario nella emosiderosi secondaria in pazienti affetti da beta-talassemia major. Lo studio è stato condotto prospetticamente su un gruppo di 20 pazienti in regime alto-trasfusionale e trattamento ferro-chelante e su 10 volontari sani come gruppo di controllo. Gli esami RM sono stati condotti con apparecchiatura a magnete superconduttivo a 0,5T con sequenze SE TI-dipendenti e GRE TE*-dipendenti. Il sovraccarico di ferro è stato valutato mediante il dosaggio della ferritina sierica. è stata effettuata una valutazione quantitativa delle immagini RM SE T1- e GRE T2*-dipendenti attraverso la misurazione, mediante ROIs, dell'intensità di segnale (IS) del lobo anteriore dell'ipofisi rapportata a quella del tessuto adiposo subcutaneo, nei pazienti e nel gruppo di controllo. Al fine di verificare l'esistenza di differenze statisticamente significative tra i valori rilevati nei pazienti e nel gruppo di controllo è stato applicato il test t di Student. Sono state dimostrate differenze statisticamente significative ( P <.05) tra i valori relativi al rapporto dell'IS dell'adenoipofisi rispetto al tessuto adiposo subcutaneo, misurato nelle immagini GRE TE*-dipendenti, tra i pazienti e il gruppo di controllo. La RM si è dimostrata metodica non invasiva utile nella valutazione del sovraccarico di ferro a livello ipofisario nei pazienti talassemici. Il reperto RM in questa evenienza è costituito dalla riduzione dell'intensità di segnale dell'ipofisi, e ciò è più evidente nelle immagini GRE TE*-dipendenti.
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PASSALI, D., G. CORALLO, S. YAREMCHUK, M. LONGINI, F. PROIETTI, G. C. PASSALI, and L. BELLUSSI. "Stress ossidativo nei pazienti con diagnosi di sindrome delle apnee ostruttive notturne." Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 6 (December 2015): 420–25. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-895.

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Abstract:
La Sindrome delle Apnee Ostruttive Notturne (OSAS) è una patologia caratterizzata da alterazioni metaboliche e da un elevato rischio di sviluppo di patologie cardiovascolari. Lo scopo dello studio è stato quello di identificare dei markers precoci predittivi di rischio cardiovascolare con la valutazione dello stress ossidativo misurato attraverso esami di laboratorio in soggetti normali e pazienti con diagnosi di sindrome delle apnee ostruttive notturne. È stato effettuato uno studio prospettico per confrontare i risultati di laboratorio ottenuti dalla valutazione dei biomarkers dello stress ossidativo in 20 pazienti adulti con OSAS e 20 soggetti sani. Le tecniche di analisi utilizzate avevano l’obiettivo di identificare e quantificare i danni dei radicali liberi attraverso la misurazione di anti-ossidanti e pro-ossidanti in modo da valutare l’equilibrio ossidativo presente nei due gruppi di studio. I due gruppi di pazienti sono risultati omogeni per sesso, età ed indice di massa corporea (p < 0,05). Una differenza statisticamente significativa è stata individuata tra i livelli di indice di apnea-ipopnea valutata alla polisonnografia e di isoprostani, produzione di proteine di ossidazione e proteine non legate al ferro nei due gruppi in esame. Nessuna differenza significativa è stata trovata nel livello dei tioli tra i soggetti sani e i pazienti con sindrome delle apnee ostruttive. I tioli, a differenza degli altri markers, sono molecole anti-ossidanti, i restanti sono invece espressione di danno ossidativo. I risultati dello studio indicano che i biomarkers potrebbero essere utilizzati come indici di ostruzione delle vie aeree superiori (VAS) e come marcatori precoci di ipossiemia causando processi flogistici ricorrenti e danno locale da radicali liberi a carico delle VAS.
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Rivaldi, Claudia, and Dianora Torrini. "Vivere il lutto nella professione assistenziale. Sequele post-traumatiche e rischio di burn-out negli operatori sanitari." PSICOBIETTIVO, no. 3 (May 2010): 163–74. http://dx.doi.org/10.3280/psob2009-003010.

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Abstract:
La morte durante la gravidanza o dopo il parto č un evento profondamente stressante, che puň compromettere l'equilibrio psichico della madre e della coppia genitoriale, e associarsi a disturbi psichici di lunga durata. L'assistenza ai genitori colpiti da lutto puň essere estremamente stressante anche per l'operatore, che molto spesso č impreparato nell'affrontare una gravidanza che si conclude con la morte del bambino. Spesso i genitori percepiscono la mancanza di assistenza psicologica come un trauma aggiuntivo alla perdita, ed i caregivers rivestono un importante ruolo nel determinare la qualitŕ del percorso di elaborazione del lutto. L'associazione CiaoLapo ONLUS fornisce dal 2006 supporto psicologico ai genitori in lutto e promuove formazione e ricerca sui genitori e sugli operatori nel campo del lutto perinatale. In questo articolo sono presentati i risultati preliminari di uno studio condotto nell'Area Vasta di Firenze. Lo studio si č svolto in due fasi; una prima fase ha visto coinvolti 60 operatori dell'area materno-infantile e successivamente sono state arruolate 100 ostetriche della ASL 10 di Firenze. L'obiettivo era quello di approfondire l'impatto traumatico della morte intrauterina con particolare attenzione alla relazione tra esperienze professionali traumatiche (misurate con l'Impact of Event Scale IES) e sviluppo di sindrome da burn-out (misurata con la Maslach Burn-Out Inventory - MBI). I punteggi di entrambi i test sono risultati significativamente piů alti nelle ostetriche rispetto alle altre categorie professionali. Le ostetriche sembrano dunque piů esposte all'impatto traumatico della morte intrauterina rispetto agli altri colleghi coinvolti nella gestione della coppia affetta da morte in utero, e dovrebbero potersi avvalere di una formazione specifica sul lutto e di un supporto psicologico quando necessario.
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Glucksman, Myron L. "Il "Progetto" di Freud: la connessione mente-cervello rivisitata." SETTING, no. 44 (March 2021): 5–30. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-044001.

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Abstract:
Il testo di Freud Progetto per una psicologia scientifica (1895) riflette il suo ten-tativo di spiegare i fenomeni psichici in termini neurobiologici, motivato dalla scoperta del neurone avvenuta da poco. La sua ipotesi fondamentale era che i neuroni fossero veicoli per la conduzione di "correnti" o "eccitazioni" e che fossero connessi tra loro. Utilizzando questo modello, Freud ha tentato di descrivere una serie di fenomeni mentali, tra cui coscienza, percezione, affetti, Sé, processi cognitivi, sogno, memoria e formazione del sintomo. Tuttavia, non fu in grado di completare l'esplorazione di tali processi mentali in quanto, all'epoca, mancavano le informazioni e la tecnologia necessarie che sarebbero diventate disponibili nel secolo successivo. Infatti, tecniche quali la risonanza magnetica funzionale (fMRI), la tomografia ad emissione di positroni (PET), l'elettroencefalogramma (EEG), nonché scoperte quali le sinapsi, le reti neurali, i fattori genetici, i neurotrasmettitori e i circuiti discreti del cervello avrebbero facilitato una significativa espansione delle conoscenze sui fenomeni mente-cervello. Tutto questo materiale scientifico ha portato allo sviluppo di efficaci trattamenti farmacologici per la schizofrenia, i disturbi dell'umore e l'ansia. Non solo, ora posso-no essere misurate le variazioni della funzionalità del cervello che riflettono il buon esito dei trattamenti farmacologici e psicoterapeutici. Nonostante questi progressi, la comprensione del rapporto tra le funzioni di mente e cervello rimane limitata. Oltre un secolo dopo la pubblicazione del Progetto non è ancora completamente compresa la neurobiologia sottostante i fenomeni della coscienza, dell'inconscio, delle sensazioni, dei pensieri e della memoria. Possiamo aspettarci di arrivare ad un'integrazione più completa della mente e del suo substrato neurobiologico tra un secolo? Lo scopo di questo articolo è quello di aggiornare la nostra conoscenza della neurobiologia associata alle specifiche funzioni mentali che Freud esaminò nel Progetto, nonché di porre domande riguardanti i fenomeni mente-cervello che si spera troveranno risposte in futuro.
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Federici, Antonio, and Marco Zappa. "Sistema informativo screening: la genesi della conoscenza come elemento di sistema." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 50 (December 2012): 55–72. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050005.

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Abstract:
L'articolo descrive le principali caratteristiche del Sistema Informativo (SIS) dei programmi di screening oncologico in Italia(PS). Il SIS č organizzato per rispondere al bisogno conoscitivo di valutare la qualitŕ dei PS e la loro effectiveness. Tale bisogno si declina differentemente a seconda dell'interlocutore che, in effetti, puň esprimere un interesse informativo con prioritŕ diverse. Sono state nel tempo studiate e selezionate diverse variabili, sulla base delle loro caratteristiche di qualitŕ informativa, che vengono raccolte annualmente in survey nazionali. La fonte dei dati sono i sistemi gestionali dei PS Il SIS permette di produrre numerosi indicatori che derivano dalle Linee Guida Europee e che rispondono alle seguenti necessitŕ di monitoraggio e valutazione: - un PS č un percorso e non l'esecuzione di un test e dunque bisogna misurare la qualitŕ del percorso oltre che la singola prestazione; - un PS č rivolto a una popolazione asintomatica e quindi deve tenere conto della sensibilitŕ (capacitŕ di individuare i portatori della lesione di interesse) ma anche della specificitŕ (capacitŕ di individuare e dunque non esaminare ulteriormente e soprattutto non trattare chi non č portatore della lesione di interesse). Per queste ragioni viene misurato (per esempio) sia il tasso di identificazione, sia la percentuale di richiamo ad approfondimento o il VPP; - descrivere la qualitŕ organizzativa del programma. La valutazione č compiuta mediante standard di riferimento, nella massima parte dei casi adottati dalle Linee guida Europee, secondo un'ottica di benchmark inter- e intraregionale. I risultati della valutazione sono utilizzati, mediante specifiche forme di reporting, in modo sistematico ai livelli: regionale/aziendale; di governancenazionale; internazionale (evidence generation); di societŕ civile. La survey non č un sistema statico di raccolta e viene revisionato sulla base dello sviluppo delle conoscenze. Sulla base del Piano Nazionale della Prevenzione 2010-12, il SIS entrerŕ a far parte del nuovo sistema sanitario nazionale basato su un datawarehouse nazionale di dati individuali. L'intera esperienza dei PS in Italia si candida ad essere un prototipo di una governance innovativa nel panorama di devoluzione del sistema sanitario, contribuendo a identificare strumenti nuovi e a costruire una conoscenza piů approfondita del modello di governance. In questo quadro il sistema informativo/di valutazione č un esempio di sistema costruito in modo partecipato da esperti ed operatori, orientato alla valutazione della distanza osservato-atteso del beneficio di salute ottenibile con la prevenzione secondaria in oncologia.
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Leone, C. A., F. Mosca, and R. Grassia. "Temporal changes in impedance of implanted adults for various cochlear segments." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 4 (August 2017): 312–19. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1471.

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Abstract:
La prima valutazione oggettiva effettuata durante la procedura chirurgica e nel follow-up dei pazienti sottoposti ad impianto cocleare è la misura dell’impedenza degli elettrodi. Tale misura fornisce informazioni sia sull’integrità degli elettrodi sia sul mezzo circostante gli stessi ed è uno dei principali fattori responsabili dei consumi energetici dell’impianto cocleare. In questo studio abbiamo valutato in pazienti adulti con impianto cocleare e array perimodiolare, le variazioni nel tempo dell’impedenza degli elettrodi, valutando le differenze nelle varie partizioni cocleari (basale, medio e apicale) e correlandone i valori ai principali parametri psicoacustici del mappaggio: livelli di T e C. Abbiamo testato 28 pazienti adulti impiantati presso il nostro Dipartimento tra il 2009 e il 2014, tutti impiantati per via cocleostomica con un array perimodiolare completamente inserito, utilizzando la tecnica chirurgia “soft surgery”. Le impedenze medie sono state misurate in modalità “common-ground” e “MP1+2” per i seguenti segmenti di array: basale (dall’elettrodo n.1 al n.7); mediale (dal n.8 al n.14); apicale (dal n.15 al n.22). L’analisi della varianza (ANOVA) è stata effettuata per valutare le tendenze nelle misure ripetute. Il livello di significatività accettato in tale studio è p<0.05 corretto con metodo Bonferroni. I risultati hanno mostrato una significativa riduzione globale delle impedenze dall’attivazione fino a 1 mese e un valore più alto nel tempo dell’ impedenza nel segmento basale dell’array rispetto al segmento apicale e medio. L’analisi statistica temporale della correlazione tra i valori dell’impedenza globale e i livelli di T e C ha mostrato una correlazione significativa fino a sei mesi sia per le impedenze registrate in common-ground che in modalità MP1+2. L’analisi statistica dei vari segmenti cocleari ha mostrato inoltre una significativa correlazione dell’impedenza nel segmento basale e i parametri del fitting fino ad un anno di follow-up. In conclusione gli alti valori dell’ impedenza nel segmento basale nel tempo possono essere spiegati con la formazione di fibrosi endococleare dopo l‘inserimento dell’array, fenomeno maggiore nel segmento basale della coclea, limitato invece nelle regioni apicali e medie. La correlazione lineare dei valori dell’impedenza con i livelli di T e C diventa infatti statisticamente non significativa dopo tre/sei mesi nei segmenti apicali e medi e resta significativa fino ad un anno per il tratto basale. Questo comportamento sottolinea l’importanza nel tempo dell’influenza dei fattori intra-cocleari sui parametri del fitting nella porzione cocleare basale.
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Furfari, Angela, and Valeria Caggiano. "INTRAPRENEURSHIP AND ORGANIZATIONS." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 4, no. 1 (November 29, 2016): 503. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2014.n1.v4.637.

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Abstract.The subject of entrepreneurship is an area in constant evolution, is a valid form of combating the phenomenon of unemployment, representing a virtuous response against a labor market that requires high flexibility to all parties who work there. For Schwartz “value” is a concept that an individual has a trans-situational purpose, he argues that the values being desirable states transcend specific situations and depict regulatory models used to judge and choose between different ways of behaving, so act from the principles driving in people’s lives. The present study aims to investigate the presence of significant relationships between the variables related to entrepreneurial skills and values . The sample is represented by a group of 101 Italian workers including 85 men ( 84%) and 15 women (16 %), all day between the ages of 30 and 39 who work in the public transport company ATAC S.p.A. The focus of this study is represented by the subject and his being intra-company both within the working environment, with its action and its influence on the economy and the social reality in which it operates.Keywords: Intrapreneurship,organizations, valuesAbstract.Il tema dell’imprenditorialità è un’area in costante evoluzione, la quale viene coinvolta ed utilizzata sia dalla disciplina psicologica, economica,ma anche sociale per ovviare al fenomeno della disoccupazione. Un altro costrutto preso in considerazione è il ‘’valore’’il quale secondo Schwartz è un concetto che un individuo ha di uno scopo transituazionale, egli sostiene che i valori essendo stati desiderabili trascendono le specifiche situazioni e raffigurano modelli normativi impiegati per giudicare e scegliere tra diversi modi di comportarsi, e fungono, quindi, da principi guida nella vita delle persone. La presente ricerca si pone l’obiettivo di indagare la presenza di relazioni significative tra le variabili legate alle competenze imprenditoriali ed i valori, secondo la teoria di riferimento legata ai valori di Schwarz, S. H. e Bilsky, W. (1987). Partendo da quanto proposto da Lidaka (2012), ci si propone di individuare influenze significative da parte dei valori, sui tratti imprenditoriali considerati nella presente ricerca.Si vogliono pertanto esplorare i legami tra questi due aspetti fondamentali dell’essere umano: valori da una parte, tratti caratteriali e competenze imprenditoriali, dall’altra.Il campione è rappresentato da un gruppo di 101 soggetti, ai quali è stato misurato, attraverso la somministrazione del questionario, sia i valori che le competenze imprenditoriali che si inseriscono nella scelta lavorativa. I dati sono stati raccolti su un campione di 101 lavoratori italiani di cui 85 uomini (84%) e 15 donne (16%), tutti dì età compresa tra i 30 ed i 39 anni. Il focus di questo studio, dunque, è rappresentato dal soggetto e dal suo essere intraimprenditoriale all’interno del contesto lavorativo, dalla sua azione e dall’influenza sull’economia e sulla realtà sociale nella quale opera (Battistelli, Favretto, 2003).Keywords: Intrapreneurship- Entrepreneurship- Values- Locus of control- Self-efficacy-Engagment- Employ-ability- Proactive personality.
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Mancini, Elena. "L’autosperimentazione nelle malattie rare: analisi dei profili etici e indicazioni per una possibile governance / The self-experimentation on rare diseases: analysis of ethical profiles and instructions for a possible governance." Medicina e Morale 66, no. 1 (March 15, 2017): 45–61. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.475.

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Abstract:
Le malattie rare raggruppano un numero elevato di patologie molto diverse tra loro, accumunate, dalla bassissima frequenza statistica nella popolazione (penetranza). Ne consegue una scarsissima numerosità di pazienti per ogni singola patologia e una loro distribuzione in diverse aree geografiche, fattori che comportano oggettive difficoltà nel reclutamento dei pazienti in studi sperimentali e nel coordinamento e organizzazione della ricerca con conseguente ridotta possibilità di effettuare studi clinici e ricerche di carattere genetico. In tale quadro, al fine di fare fronte alle drammatiche necessità di assistenza socio-sanitaria, cura e riabilitazione dei malati rari, sono sorte, in gran parte per merito degli stessi familiari, le associazioni di malati rari. Attualmente tali associazioni svolgono un’attività significativa nella proposizione, organizzazione, partecipazione diretta e pubblicazione dei risultati di ricerche scientifiche. Tale ruolo, rende le associazioni dei pazienti protagoniste anche nel sostegno all’organizzazione e realizzazione di studi clinici e sperimentazioni di farmaci in modo del tutto autonomo e indipendente da controlli da parte delle autorità sanitarie e dei comitati etici. Tale fenomeno noto come “Research Led by Participants” è stato reso possibile dalle enormi potenzialità di contatto e organizzazione offerte dalla rete che ha consentito la creazione di comunità virtuali di pazienti, di siti e blog dedicati all’informazione e comunicazione, e più recentemente, alla raccolta di dati, alla pubblicazione di risultati di ricerche condotte dai malati, nonché al reclutamento degli stessi per la conduzione di tali studi, secondo il modello proposto, ad esempio, dal sito PatientsLikeMe. Non possono tuttavia essere trascurati gli importanti aspetti etici implicati dalla ricerca condotta dai partecipanti. Tali aspetti concernono, come evidente, sia la validità scientifica di tali studi che la protezione dei soggeti che aderiscono alla sperimentazione. Si tratta di una forma di sperimentazione del tutto nuova che richiede la capacità di proporre una modalità di gestione condivisa tra cittadini/pazienti, “terzo settore”, ricercatori, istituzioni e comitati etici in grado di valorizzarne i potenziali benefici conoscitivi creando regole etiche “misurate” su tali circostanze. Nell’articolo sarà proposto un modello teorico di governance del fenomeno e saranno indicati possibili criteri etici operativi. ---------- Rare diseases gather up a large number of different pathologies, all very different among them but similar for the low statistical attendance of population (penetrance). Therefore there is a very low number of patients sick of the same pathology and their presence in different geographical areas makes objectively difficult to recruit patients in order to study their disease and coordinate and organize the research of the pathology. As a consequence there is a very reduced possibility to carry on clinical studies and genetic researches. In this framework, in order to face the dramatic necessity of sociological and sanitary assistance, treatment and rehabilitation of the rare patients, families members generally organize Rare Diseases Patient Organizations. At the moment these organizations develop an important activity with regard to organization, proposals, direct participation and publication of the scientific research results. These organizations also play an important part in supporting the organization and the realization of clinical trials. They play in total autonomy and are independent from every ethical and scientific oversight by the sanitary authorities and ethical committees. This extraordinary event known as “Research Led by Participants”, has been realized thanks to the large contacts possibilities and organization offered by the web which made possible the creation of virtual communities of patients, of blog and web site for information and communication and, more recently, for collecting statistical data, publication of the patients research results and the recruitment of patients in order to manage the studies following the rules and models proposed, for example, by the web site “PatientsLikeMe”. We must however put in evidence the important ethical issues involved in the research led by the participants. These aspects concern, obviously, either the scientific validity of these studies or the protection of the subjects who accept to be submitted to the experimentation. It is a completely new way of experimentation that requires the capacity to propose and follow a governance that must be accepted and shared by citizens/patients, “third sector”, research workers, institutions and ethical committees able to exploit the potential advantageous knowledge and create ethical rules inspired to those new situations. In this article it will be proposed a theoretical model of governance of this phenomenon and also it will be outlined ethical rules for operative plans.
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Helsing, Marie, Daniel Västfjäll, Pär Bjälkebring, Patrik Juslin, and Terry Hartig. "An Experimental Field Study of the Effects of Listening to Self-selected Music on Emotions, Stress, and Cortisol Levels." Music and Medicine 8, no. 4 (October 26, 2016): 187. http://dx.doi.org/10.47513/mmd.v8i4.442.

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Abstract:
Music listening may evoke meaningful emotions in listeners and may enhance certain health benefits. At the same time, it is important to consider individual differences, such as musical taste, when examining musical emotions and in considering their possible health effects. In a field experiment, 21 women listened to their own preferred music on mp3-players daily for 30 minutes during a two week time period in their own homes. One week they listened to their own chosen relaxing music and the other their own chosen energizing music. Self-reported stress, emotions and health were measured by a questionnaire each day and salivary cortisol was measured with 6 samples two consecutive days every week. The experiment group was compared to a control group (N = 20) who were instructed to relax for 30 minutes everyday for three weeks, and with a baseline week when they relaxed without music for one week (before the music intervention weeks). The results showed that when participants in the experiment group listened to their own chosen music they reported to have experienced significantly higher intensity positive emotions and less stress than when they relaxed without music. There was also a significant decrease in cortisol from the baseline week to the second music intervention week. The control group’s reported stress levels, perceived emotions and cortisol levels remain stable during all three weeks of the study. Together these results suggest that listening to preferred music may be a more effective way of reducing feelings of stress and cortisol levels and increasing positive emotions than relaxing without music. Keywords: music, emotions, stress, cortisol levelsSpanishEstudio experimental de Campo de los efectos de la Escucha de Musica seleccionada por uno mismo en las emociones, el stress y los niveles de cortisol.Marie Helsing, Daniel Västfjäll, Pär Bjälkebring, Patrik Juslin, Terry Hartig La escucha musical puede evocar emociones significativas en los oyentes y puede lograr algunos beneficios en la salud. Al mismo tiempo, es importante considerar las diferencias individuales, como por ejemplo el gusto musical, cuando examinamos las emociones musicales y al considerar sus posibles efectos en la salud. En este experimento de campo 21 mujeres escucharon su música preferida 30 minutos por dia durante 2 semanas utilizando reproductores de mp3 en sus propias casas. Una semana escucharon la música que eligieron como relajante y la semana siguiente la música que eligieron como energizante. Los auto-reportes de stress, emociones y salud fueron medidos con cuestionarios diarios a la vez que se midió el nivel de cortisol en saliva con 6 muestras tomadas durante dos días consecutivos cada semana. El grupo experimental fue comparado con el grupo control (N=20) que habían sido instruidas para realizar relajación durante 30 minutos todos los días durante tres semanas y con una semana de base en la cual se relajaban sin música (antes de las semanas de intervención musical). Los resultados mostraron que cuando las participantes del grupo experimental escucharon su propia música, reportaron haber experimentado significativamente una mayor intensidad de emociones positivas y menor stress que cuando se relajaron sin música. Hubo también una disminución significativa en el cortisol desde la semana de base a la segunda semana con la intervención musical. El grupo control reportó que los niveles de stress , percepción emocional y niveles de cortisol permanecieron estables durante las tres semanas del estudio. Estos resultados sugieren que escuchar música preferida puede ser una forma más efectiva de reducir la sensación de stress y los niveles de cortisol y de incrementar las emociones positivas que la relajación sin música. Palabras clave: Escucha musical , cortisol , respuesta al stress GermanDie Effekte vom Hören selbst gewählter Musik auf Emotionen, Stress und Cortisol Level: Eine experimentelle Feldstudie Marie Helsing, Daniel Västfjäll, Pär Bjälkebring, Patrik Juslin, Terry Hartig Musikhören kann beim Hörer bedeutsame Emotionen auslösen und gewisse Gesundheitsvorteile bewirken. Gleichzeitig ist es wichtig, individuelle Unterschiede, wie den musikalischen Geschmack, zu beachten, wenn man musikalische Emotionen untersucht und deren mögliche gesundheitliche Effekte betrachtet. In einem Feldexperiment hörten 21 Frauen ihre selbst gewählte Musik über einen mp3 Spieler täglich 30 Minuten während einem Zeitraum von 2 Wochen in ihrem eigenen Zuhause.Eine Woche lang hörten sie ihre selbst gewählte entspannende Musik, in der anderen Woche selbst gewählte energetisierende Musik. Selbstberichteter Stress, Emotionenund Gesundheit wurden mithilfe eines Fragebogens täglich, der Cortisolspiegel mit 6 Beispielen an zwei aufeinander folgenden Tagen wöchentlich gemessen. Die experimentelle Gruppe wurde mit einer Kontrollgruppe verglichen (N=20), die angewiesen wurde, 3 Wochen lang täglich 30 Minuten zu entspannen; mit einer baseline-Woche, während der sie eine Woche lang ohne Musik entspannten (vor der Musik-Interventionswoche). Die Ergebnisse zeigten, dass die Teilnehmer der experimentellen Gruppe berichteten, sie hätten bei ihrer selbst gewählten Musik signifikant höhere intensive positive Emotionen und weniger Stress, als wenn sie ohne Musik entspannten. Außerdem fand sich eine signifikante Abnahme des Cortisols von der baseline-Woche zur 2. Woche mit Musikintervention. Die von der Kontrollgruppe berichteten Stresslevel, erlebten Emotionen und der Cortisolspiegel blieben während all der drei Studienwochen stabil. Zusammengefasst lassen diese Resultate vermuten, dass Hören von selbst gewählter Musik eine effektivere Möglichkeit darstellt, Gefühle von Stress und Cortisollevel zu reduzieren und positive Gefühle zu erzeugen, wie Entspannung ohne Musik.Keywords: Musikhören, Cortisol, Stressresponse ItalianStudio Sperimentale sul Campo degli Effetti Legati all’Ascolto della Musica Auto-Selezionata sulle Emozioni, Stress, Livello del Cortisolo Marie Helsing, Daniel Västfjäll, Pär Bjälkebring, Patrik Juslin, Terry HartigAscoltare musica può suscitare emozioni e può dare benefici alla salute. Allo stesso tempo però è importante prendere in considerazione le differenze individuali ,come il gusto musicale, quando si indaga sulle emozioni musicali, e considerare il loro possible effetto sulla salute. In un esperimeto sul campo 21 donne hanno ascoltato la loro musica preferita, su lettori mp3, ogni giorno, nelle loro case, per 30 minuti lungo un periodo di tempo di 2 settimane. Una settimana hanno ascoltato musica rilassante e l’alta settimana musica energizzante. Stress, emozioni e salute sono stati misurati da un questionario ogni giorno e il cortisolo della salia è stato misurato con 6 campioni due giorni consecutivi ogni settimana. Il gruppo di sperimentazione è stato messo a confroto con un altro gruppo di controllo (N= 20) al quale è stata assegnata una settimana di controllo di relax senza musica e dopo hanno avuto istruzione di rilassarsi per 30 minuti ogni giorno per tre settimane. I risultati hanno mostrato che quando i partecipanti del gruppo hanno ascoltato la loro musica essi hanno riferito di aver avuto meno stress e di aver vissuto emozioni positive in un livello significativamente piú alto rispetto a quando si rilassavano senza musica. C’è stata anche una diminuzine significativa del cortisolo nel passaggio tra la settimana di controllo alla settimana in cui è stata introdotta la musica. Il gruppo di controllo ha riportato livelli di stress, emozioni percepite e livelli di cortisolo stabili durante tutte e tre le settimane dello studio. Tutti questi risultati ci suggeriscono che rilassarsi ascoltando la nostra musica preferita può essere un modo molto efficace per ridurre i livelli di stress e di cotisolo ed aumentare le emozioni positive, rispetto a rilassarsi senza musica. Parole Chiave: ascoltare musica, cortisolo, stress Chinese聆聽自選音樂對情緒、壓力及皮質醇水平效用之實驗性實地研究聆聽音樂能激發對聆聽者而言具有意義的情緒,並有益於促進健康。於此同時,當評估音樂對情緒及健康可能帶來的影響時,考慮到個別差異(如:個人的音樂品味)至關重要。在一個實地研究中,21位女性連續兩週,每天30分鐘在家聆聽她們喜歡的音樂mp3,其中一週,他們聆聽自己選擇的放鬆音樂,另一週則聆聽自選的活力音樂。在自陳問卷中每天測量壓力值、情緒與健康狀態,並每週連續兩天測量六個唾液皮質醇樣本。在音樂介入之前,以一週沒有聆聽音樂的放鬆作為基線期,將實驗組的結果與連續三週每天進行30分鐘放鬆的控制組(N=20)比較,結果顯示和未聆聽音樂的放鬆經驗相比,實驗組的參與者表示,在她們聆聽自選音樂的時候,感受到明顯較高強度的正向情緒以及較少的壓力。同時,與第一週的基線期相比,皮質醇在第二週音樂開始介入後也顯著降低。相對的,控制組的自陳壓力值、情緒感知及皮質醇程度在研究進行的三週之中皆保持穩定。研究結果建議,在放鬆時聆聽個人偏好的音樂比沒有聆聽音樂更能有效降低壓力感與皮質醇程度,並增加正向情緒 。 Japanese自分で選んだ音楽を聴くことによる、感情、ストレス、 コルチゾール値への影響についての実験的実地調査Marie Helsing, Daniel Västfjäll, Pär Bjälkebring, Patrik Juslin, Terry Hartig 音楽鑑賞は鑑賞者の有意義な感情を喚起し一定の健康利益を高める可能性がある。同時に、音楽感情を調査、またそれらの健康への影響の可能性を考察する際には、音楽の嗜好など、個人差を考慮することが重要である。実地調査では、21人の女性が各自の好む音楽を一日30分、2週間、MP3プレイヤーを使って自宅で聴いた。一週間は自分で選択したリラックスする音楽を、もう一週間は自分で選択した活力を与える音楽を聴いた。自己申告によるストレス、感情、健康がアンケートを使って毎日計測され、唾液内のコルチゾール値は、毎週2日連続して6つのサンプルを使って計測された。実験グループは毎日30分のリラクゼーションを3週間行ったコントロール群 (N=20) と比較され、コントロール群はベースラインとなる週(リラクゼーションを始める前の週)に音楽なしのリラクゼーションも行った。結果は、実験グループ参加者が好みの音楽を聴いている時、著しく高い強さでポジティブな感情を経験し、音楽なしでリラックスしている時よりもストレスが少ないということを示した。また、コルチゾール値は、ベースライン週に比べて音楽介入のあった2週目の方が有意に減少していた。コントロール群では、ストレスレベル、感情知覚、コルチゾール値が、調査中3週間において安定を保持したことが報告された。これらの結果を合わせると、好みの音楽を聴くことはよりストレス感情とコルチゾール値を減少させ、音楽なしのリラクゼーションよりもポジティブな感情を増加させることが示唆される。キーワード:音楽鑑賞、コルチゾール、ストレス反応 Korean개인선곡 음악감상이 정서, 스트레스, 코티졸 레벨에 미치는 영향에 대한 임상 실험 연구Marie Helsing, Daniel Västfjäll, Pär Bjälkebring, Patrik Juslin, Terry Hartig음악을 듣는 것은 듣는 사람에게 중요한 정서를 이끌어 낼 수 있으며 특정한 건강 혜택들을 증진시킬 수 있다. 동시에, 음악적 정서를 조사할 때, 또한 그것들이 건강에 끼칠 수 있는 영향들을 고려할 때 음악적 취향과 같은 개인차를 고려해야 한다. 임상 실험에서, 21명의 여성들은 자신의 집에서 2주 동안 매일 30분씩 MP3 플레이어로 자신이 좋아하는 음악을 들었다. 첫 일주일 동안, 그들은 자신이 선택한 이완 음악을 들었고, 두 번째 일주일간은 자신이 선택한 에너지를 주는 음악을 들었다. 매일 질문지로 자신이 보고한 스트레스, 감정, 건강 등을 평가했고, 매주 2일 연속 6개의 샘플을 가지고 타액내 코티졸을 측정했다. 실험집단은 3주 동안 매일 30분씩 이완을 시키라고 지시를 받은 통제 집단(N=20)과 비교했으며, 음악 중재 전 일주일 동안 음악 없이 이완을 시켰던 때를 기초선 주간(baseline week)으로 정했다. 그 결과, 실험 집단의 참가자들은 음악없이 이완을 시켰던 때보다 자신이 선택한 음악을 들었을 때 유의미하게 더 높은 강도의 긍정적 정서와 더 적은 스트레스를 경험했다고 보고했다. 또한 기초선 주간으로부터 두 번째 음악 중재 주까지 코티졸의 유의미한 감소도 있었다. 통제 집단이 보고한 스트레스 수준, 인식한 감정, 코티졸 레벨은 3주 간의 연구 기간 내내 안정적이었다. 이런 결과들을 종합했을 때, 선호하는 음악을 듣는 것이 음악 없이 이완을 시키는 것보다 긍정적인 정서를 증가시켜주고 스트레스 감정과 코티졸 수준을 줄여주는 보다 효과적인 방법이 될 수 있음을 제안한다. 키워드: 음악 감상, 코티졸, 스트레스 반응
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Maldonato, Aldo. "IN ALTA QUOTA CON IL DIABETE TIPO 1." il Diabete 30, N. 4, dicembre 2018 (December 15, 2018). http://dx.doi.org/10.30682/ildia1804a.

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Abstract:
A quasi un secolo dalla scoperta dell’insulina, la terapia del diabete tipo 1 ha fatto e continua a fare enormi progressi, tanto che un diabetologo degli anni Settanta (per esempio chi scrive) piovuto improvvisamente oggi fra noi farebbe fatica a raccapezzarsi fra insuline “ingegnerizzate”, penne monouso, microinfusori, misuratori della glicemia in continuo e algoritmi di correzione. Da una parte ciò non soddisfa appieno né i pazienti né gli operatori sanitari, i quali – tutti – auspicano che si arrivi alla scomparsa della malattia (guarigione anziché cura, ovvero cure vs care), tuttavia non si può negare che i progressi della cura hanno liberato i pazienti da tante schiavitù che li affliggevano ancora trent’anni fa, e ciò ha consentito ai giovani con diabete di cimentarsi con successo in tutte le discipline sportive (1-2), incluse quelle considerate “estreme” e una volta “proibite” ai diabetici. Fra queste, l’alpinismo – in tutte le sue declinazioni – presenta caratteristiche particolari perché, accanto ad alcuni aspetti decisamente favorevoli, come la durata medio-lunga dell’esercizio e un’intensità di sforzo che si mantiene per lo più nell’ambito aerobico, esso si svolge in un ambiente in cui le normali attività metaboliche avvengono in presenza di una minore pressione parziale di ossigeno atmosferico, e chi lo pratica deve sapere far fronte a numerosi pericoli oggettivi e soggettivi (3). Le modificazioni ormonali, cardio-respiratorie, renali e metaboliche indotte dall’alta quota sono state oggetto di studio da molti anni, ma non sempre è stato facile definirle in modo univoco a causa dell’elevato numero di variabili in gioco (tipo e intensità dello sforzo, grado di allenamento, stato nutrizionale, condizioni ambientali e meteorologiche, quota effettiva…), e della difficoltà di effettuare studi controllati su numeri sufficienti di soggetti in condizioni riproducibili. Per quanto riguarda le “persone con diabete tipo 1” (D-T1), le poche ricerche effettuate hanno mirato a chiarire se l’alta quota è alla loro portata e se può precipitare/accelerare la comparsa delle complicanze tardive.
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Lambiase, Emiliano, Cristina Torraca, and Bianca Lagioia. "Differenze sessuali nelle principali dimensioni di personalità." MODELLI DELLA MENTE, no. 2 (July 2018). http://dx.doi.org/10.3280/mdm2-2017oa6494.

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Abstract:
In questo articolo analizzeremo come maschi e femmine differiscano per quanto riguarda le caratteristiche di personalit&agrave;, cos&igrave; come state studiate attraverso i principali questionari di personalit&agrave; come quelli fondati sui cosiddetti Big Five (anche conosciuti come Five Factors Model, FFM; Goldberg, 1993) e i sedici fattori di personalit&agrave; di Cattell (1946), al fine di contribuire al dibattito in corso sulle differenze tra uomo e donna, con particolare riferimento al panorama scientifico e culturale italiano.A questo scopo abbiamo effettuato una rassegna e una sintesi delle principali ricerche svolte sulle differenze di personalit&agrave;, per individuare i risultati pi&ugrave; ricorrenti, significativi dal punto di vista statistico e importanti per delle caratteristiche precipue (ad es. la ricorrenza in periodi storici o in culture differenti).Da questa rassegna &egrave; emerso che, indubbiamente, esistono delle differenze tra maschi e femmine, con una sovrapposizione tra i profili di personalit&agrave; tipici che oscilla tra il 10% e il 24% (Del Giudice, 2012).Queste differenze sono presenti in varie epoche e aree culturali e, in particolare, si amplificano in zone del mondo dove le persone hanno maggiore libert&agrave; di comportamento rispetto ai tipici ruoli di genere e dove c'&egrave; maggior benessere.Utilizzando come dimensioni di riferimento i Big Five, le caratteristiche che sembrano differenziare maggiormente gli uomini e le donne sono il Nevroticismo e l'Amicalit&agrave;, in modo costante in differenti periodi storici e aree culturali e, quindi, rispetto alle altre caratteristiche, hanno una maggiore probabilit&agrave; di essere influenzate dalla biologia. Importanti differenze sono emerse anche per una serie di sottodimensioni degli altri fattori di personalit&agrave; del Big Five o in dimensioni misurate con altri strumenti di valutazione.
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