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Journal articles on the topic 'Misuratori'

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Bartolini, Stefano. "LA VOLATILITÀ ELETTORALE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 16, no. 3 (December 1986): 363–400. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016154.

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Abstract:
IntroduzioneNelle scienze sociali sono utilizzati di frequente concetti importanti e ricchi di significato teorico che, però, non si prestano facilmente ad essere operazionalizzati e misurati nemmeno in modo indiretto. Il concetto di volatilità elettorale non appartiene a questo gruppo; anzi, rappresenta un esempio, tipico quanto raro, della situazione inversa. Sin dall'inizio della sua relativamente recente intrusione nel gergo degli studi elettorali, la volatilità elettorale ha trovato facile e non controversa misurazione sia al livello dei singoli partiti che del sistema partitico. Si è in generale etichettata questa misura come « mutamento elettorale netto » o « aggregato » tra una elezione e la successiva.
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La Barbera, Francesco. "La convivenza dilemmatica: identità sociale, fiducia, interdipendenza." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (March 2012): 31–42. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002004.

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Abstract:
Barbera Questo studio mirava a stabilire se l'interdipendenza percepita avesse un effetto significativo sulla cooperazione e se la fiducia fosse un mediatore di tale effetto. Alla ricerca hanno partecipato 82 studenti, di entrambi i sessi, che hanno preso parte individualmente ad un gioco dilemmatico con un partner fittizio di un'altra nazione europea. Č stato misurato il livello d'interdipendenza percepita dei soggetti con gli altri cittadini europei, ed č stata inoltre misurata la fiducia nel partner europeo con cui ciascun partecipante aveva giocato. I risultati mostrano che l'interdipendenza percepita ha un effetto significativo sulla cooperazione, che č mediato totalmente dalla fiducia. Tali risultati vengono discussi insieme alle loro implicazioni teoriche ed applicative.
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Cosottini, M., A. Pingitore, M. C. Michelassi, V. Zampa, G. Lazzarotti, and C. Bartolozzi. "Redistribuzione del flusso ematico misurato con Angio-RM 2D Fast-PC nella stenosi della carotide interna." Rivista di Neuroradiologia 16, no. 1_suppl (May 2003): 201–3. http://dx.doi.org/10.1177/19714009030160s179.

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4

FIELD, J. V., R. LUNARDI, and T. B. SETTLE. "THE PERSPECTIVE SCHEME OF MASACCIO'S TRINITY FRESCO." Nuncius 4, no. 2 (1989): 31–118. http://dx.doi.org/10.1163/182539189x00680.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title I dati utilizzati nel presente studio sono stati misurati direttamente sull'affresco utilizzando ponteggi. Abbiamo ricercato il punto centrico della prospettiva del disegno, poi, basandoci sui cassettoni della volta a botte, abbiamo calcolato che la distanza ideale per guardare la pittura corrisponde all'incirca alla larghezza della prospiciente navata laterale della chiesa. Abbiamo riscontrato numerose infrazioni alla prospettiva matematica corretta: tutto sembra intenzionale. La natura delle tecniche matematiche che abbiamo costatato essere utilizzate tende a confermare l'opinione convenzionale secondo la quale Brunelleschi diede qualche contributo a questa pittura, e, in un secondo tempo, ci sugger che la scoperta di Brunelleschi nel campo della prospettiva potrebbe essere quella dell'esistenza e delle propriet del punto centrico.
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BREVI, B., A. DI BLASIO, C. DI BLASIO, F. PIAZZA, L. D’ASCANIO, and E. SESENNA. "Quale analisi cefalometrica per la chirurgia maxillo-mandibolare in pazienti con sindrome delle apnee ostruttive notturne?" Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 5 (October 2015): 332–37. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-415.

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Abstract:
L’avanzamento maxillo-mandibolare (AMM) è un trattamento efficace per pazienti affetti da sindrome delle apnee ostruttive notturne (OSAS) di grado severo. Sebbene il miglioramento dell’OSAS sia l’obiettivo principale di tale chirurgia, è necessario evitare un avanzamento maxillo-mandibolare eccessivo per garantire un gradevole risultato in termini di estetica facciale. A tale scopo, è necessario programmare preoperatoriamente l’entità dell’AMM mediante un’analisi estetica e cefalometrica. Le analisi cefalometriche di Steiner e Delaire vengono comunemente impiegate nella programmazione della chirurgia ortognatica per deformità dentofaciali, tuttavia resta controverso il ruolo di tali analisi nei pazienti con OSAS candidati a AMM. Quarantotto pazienti con OSAS severa sono stati sottoposti a AMM. Abbiamo effettuato le analisi cefalometriche di Steiner e Delaire in tutti i soggetti. Per il tracciato di Steiner, abbiamo misurato la variazione degli angoli SNA e SNB, mentre per l’analisi di Delaire, abbiamo misurato la variazione degli angoli C3/FM-CPA e C3/ FM-Me. L’AMM medio è stato di 6,9 + 3,8 mm per il mascellare superiore e 13,6 + 5 mm per la mandibola. Dopo l’intervento abbiamo riscontrato un miglioramento dell’Indice di Apnea-Ipopnea (40,47 + 7,64 preoperatoriamente vs. 12,56 + 5,78 postoperatoriamente). In tutti i pazienti, entrambe le tecniche cefalometriche hanno dimostrato una retrusione bimascellare preoperatoria. Dopo l’intervento, l’angolo SNA medio è aumentato da 78,18° a 85,58° (p < 0,001), mentre l’angolo C3/FM-CPA medio è aumentato da 81,19° a 89,71° (p < 0,001). Il valore medio dell’angolo SNB è aumentato da 74,33° a 80,73° (p < 0,001), mentre l’angolo medio C3/FM-CPA è passato da 80,10° a 87,29° (p < 0,001). Postoperatoriamente, sia il mascellare superiore che la mandibola risultavano in una posizione più protrusa (p < 0,001) se analizzati secondo l’analisi di Steiner rispetto al tracciato di Delaire. L’utilizzo dell’analisi cefalometrica di Delaire nella programmazione dell’AMM in pazienti con OSAS comporta un avanzamento maxillo-mandibolare superiore rispetto al tracciato di Steiner. È opportuno considerare le conseguenze di tale risulto sull’estetica facciale durante la programmazione chirurgica e nel consenso informato preoperatorio in pazienti con OSAS candidati a AMM.
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Lala, Letizia, and Dario Coviello. "Punteggiatura: norme, tendenze e complessità. I casi del punto e della virgola." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis. Studia de Cultura 1, no. 9 (2017): 94–106. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.1.9.

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Abstract:
Abstrakt Partendo dall’osservazione dei due segni principali, il punto e la virgola, misurati su due particolari forme di testualità molto diverse tra loro, il contributo si propone di mostrare come la punteggiatura − dominio da molti considerato come poco codificato e poco codificabile − risponda in effetti nell’italiano contemporaneo a precise regolarità di tipo comunicativo-testuale, che ne dirigono gli impieghi e che permettono di fissare il discrimine fra usi accettabili e usi inaccettabili dei segni. Interpunkcja: normy, tendencje i złożoność. Przypadek kropki i przycinka Zaczynając od obserwacji dwóch głównych znaków interpunkcyjnych, kropki i przecinka, występujących w dwóch bardzo różnych formach tekstowych, zamierza się pokazać, jak interpunkcja – domena powszechnie uważana za mało kodyfikowaną i kodyfikowalną – odpowiada we współczesnym języku włoskim precyzyjnym regułom rodzaju komunikacyjno-tekstowego, które kierują jej użyciem i pozwalają ustanowić linię podziału pomiędzy dopuszczalnymi i niedopuszczalnymi sposobami użycia znaków interpunkcyjnych.
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Martini, Angela. "Istruzione e diseguaglianze sociali nel Veneto." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (June 2020): 60–78. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-001004.

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Abstract:
Il presente lavoro analizza l'effetto dell'indice di status socio-economico-culturale (Escs) dello studente sui risultati delle prove Invalsi di Italiano, Matematica e Inglese degli alunni veneti che hanno frequentato nel 2018-19 la quinta classe della scuola primaria, la terza classe della scuola secondaria inferiore e le classi seconda e quinta della scuola secondaria superiore. A tal fine una serie di analisi di regressione è stata effettuata sia tenendo conto del solo indice Escs come variabile indipendente sia controllando per altre variabili degli studenti che incidono sulle prestazioni nelle prove standardizzate di apprendimento, come il genere, la nazionalità, ecc. L'effetto dell'Escs diminuisce quando si tiene conto anche di queste variabili. Inoltre, più che l'Escs individuale dello studente, a pesare sui risultati delle prove è il contesto sociale della classe in cui è inserito, misurato dall'Escs medio degli alunni che la frequentano.
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D'Atri, Stefano. "«Le navi e il mar, invece di campi e d'oliveti, tengono la cittŕ abbondante d'ogni bene». Il sistema annonario di Ragusa (Dubrovnik) in etŕ moderna." STORIA URBANA, no. 134 (June 2012): 31–56. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134003.

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Abstract:
Se analizziamo il sistema annonario di Ragusa secondo il tempo, il luogo e le circostanze - seguendo le suggestioni di Ferdinando Galiani contenute nei suoi Dialogues sur le commerce des blés - ecco che ci appare come una realtŕ molto diversa all'interno del contesto mediterraneo in etŕ moderna. Una diversitŕ fondata principalmente sul rapporto privilegiato con l'Impero Ottomano, un rapporto che per la Repubblica di San Biagio significava pace, sicurezza e privilegi commerciali, che le garantiva un margine di manovra inimmaginabile, soprattutto se misurato dal punto di vista delle sue dimensioni politiche e territoriali. Tutto questo ha consentito la creazione di un sistema annonario - che faceva del controllo dei prezzi e dell'offerta il suo punto di forza - difficilmente comparabile con le altre realtŕ mediterranee ma che, allo stesso tempo, rende quelle realtŕ piů intelligibili attraverso la propria «peculiaritŕ».
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Tomei, Gabriele. "Valutazione, cittadinanza, partecipazione. Le ragioni di un numero monografico." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (May 2010): 5–10. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-001001.

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Abstract:
Il dibattito sulla valutazione da alcuni anni si č a piů riprese misurato con questioni relative sia alle connessioni tra valutazione e processo decisionale, sia all'utilitŕ e al ruolo pubblico della valutazione stessa. Oggi questa riflessione viene sostenuta (e per certi versi forse anche imposta!) con particolare incisivitŕ dai collegamenti che si sono venuti a creare tra la pratica valutativa e i nuovi processi di mobilitazione sociale, che individuano nel tema della cittadinanza il fulcro tematico delle loro (pur differenziate) rivendicazioni e nella partecipazione il luogo sociale e al tempo stesso il metodo per la ricomposizione delle condizioni di legittimazione della sfera pubblica. Questo numero monografico raccoglie intorno a questo tema sia contributi di carattere teorico- epistemologico che metodologico, cosě come studi di caso e riflessioni operative, contribuendo in tal modo ad un importante avanzamento del dibattito complessivo sul tema.
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Rosow, Lois. "Structure and expression in the scènes of Rameau's Hippolyte et Aricie." Cambridge Opera Journal 10, no. 3 (November 1998): 259–73. http://dx.doi.org/10.1017/s0954586700005425.

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Abstract:
The libretto for a tragèdie en musique might be regarded as a tabula rasa. Whereas an Italian dramma per musica generally differentiates between recitative poetry and aria poetry — versi sciolti on the one hand, strophic versi misurati on the other — its French counterpart contains page after page of supple vers libres, which lend themselves to a great variety of musical shapes. Indeed, apart from a few highly conventional gestures, one cannot necessarily tell simply by looking at the libretto how a tragédie en musique will have been set. The point might be illustrated by an example, a pair of invocations sung by Phèdre in Jean-Philippe Rameau's Hippolyte et Aricie (1733); one of them is a single quatrain, and the other consists of eight lines divided by their rhyme scheme into two quatrains. The columns at the left show the length of the vers (with + indicating feminine rhyme) and the rhyme scheme:
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Cigala, Ada, and Elena Venturelli. ""Cosa sono le emozioni?". Conoscenza emotiva in bambini maltrattati e non maltrattati." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (May 2012): 39–56. http://dx.doi.org/10.3280/mal2012-001004.

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Abstract:
Questo studio confronta alcune caratteristiche psicologiche (la presenza di distress personale e di stress genitoriale, la qualità dell'alleanza genitoriale e la percezione dell'adattamento del bambino) in padri e madri di bambini di età prescolare a basso/alto rischio di maltrattamento fisico (misurato attraverso il punteggio ottenuto alla scala Maltrattamento del Child Abuse Potential Inventory Form VI - CAPI). I partecipanti alla ricerca sono 59 genitori ad alto rischio di maltrattamento fisico (punteggio &ge; 166; gruppo sperimentale) versus 59 genitori a basso rischio (punteggio &lt; 166; gruppo di controllo) pareggiati per età, status civile, livello di istruzione, età e sesso del bambino. I risultati mostrano come sussistano differenze significative tra i due gruppi in tutte le variabili indagate: nello specifico, i genitori ad alto rischio di maltrattamento fisico presentano livelli maggiori di distress personale e di stress genitoriale, una minor percezione di alleanza genitoriale e valutano il comportamento del bambino come più problematico del gruppo dei genitori a basso rischio di maltrattamento fisico.
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Domiano, Pietro, Rossella Sironi, Anna Maria Gibin, Maristella Milglioli, and Luisa Brunori. "Psicoterapia di gruppo per i DCA: studio sull'efficacia." GRUPPI, no. 2 (April 2011): 69–83. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-002006.

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Abstract:
La ricerca si č posta come obiettivo la valutazione dell'efficacia della terapia gruppoanalitica a tempo limitato su un campione di soggetti con DCA afferenti al Programma di trattamento dell'AUSL di Parma. L'indagine, di tipo quantitativo, ha misurato il cambiamento nel tempo di diverse variabili sia individuali (valutazione del funzionamento globale, sintomatologia clinica, autoefficacia percepita, qualitŕ della vita, autostima) a livello relazionale (Carta di rete) e a livello gruppale (questionari clima di gruppo e di gradimento dell'esperienza). Inoltre, si č voluto verificare se una terapia gruppoanalitica a tempo limitato di 6+6 mesi possa produrre dei sostanziali cambiamenti nelle aree sopraelencate per i diversi sottotipi di DCA. I risultati sottolineano come le modificazioni siano piů evidenti per la Bulimia confermando le ipotesi che alla base di questa sindrome vi siano strutture di personalitŕ piů flessibili rispetto all'Anoressia e ai BED. I gruppi a tempo limitato di 6+6 mesi sono parsi uno strumento terapeutico adeguato per una casistica di pazienti con disturbi alimentari cronici solo rispetto alla sintomatologia di facciata ma č troppo breve perché si possa verificare un cambiamento profondo e permanente della personalitŕ e delle modalitŕ relazionali in pazienti con disturbi alimentari cronici.
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Incerti, Alessia, Flavio Cimorelli, Francesca Fiore, Giada Maslovaric, Federica Rossi, and Isabel Fernandez. "Affrontare il trauma per gestire la disabilità: risultati preliminari di un intervento di gruppo per genitori." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 46 (July 2020): 69–86. http://dx.doi.org/10.3280/qpc46-2020oa10162.

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Abstract:
Le famiglie sono messe alla sfida dalla comunicazione della disabilità del proprio bambino. Hanno bisogno di ricreare un nuovo equilibrio per affrontare una difficoltà con un impatto così soverchiante. L'accettazione della disabilità del proprio bambino non è un processo che avviene in automatico. I genitori di bambini con disabilità di grado medio e grave sperimentano alti livelli di stress e di responsabilità, con effetti comparabili a quelli di un evento traumatico. L'Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) permette la riorganizzazione dei ricordi in un modo adattivo e funzionale in accordo ai principi dell'Adaptive Information Processing, riducendo quindi il loro impatto emozionale. L'EMDR promuove un'elaborazione adattiva dell'esperienza traumatica di ricevere una diagnosi e una prognosi negativa riguardante il proprio bambino. Questo lavoro ha lo scopo di indagare l'efficacia di un protocollo di trattamento integrativo di gruppo (EMDR-IGTP). Hanno fatto parte dello studio 39 genitori e il trattamento consisteva in 10 sessioni di gruppo. Sono stati misurati lo stress emozionale, le strategie di coping e la crescita post-traumatica prima del trattamento e tre mesi dopo il termine del progetto, attraverso un confronto tra la media di diverse scale cliniche. Questi risultati preliminari rilevano un miglioramento nei punteggi della Scala della crescita post-traumatica dopo il trattamento. Il lavoro illustrerà il protocollo d'intervento e i risultati
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Kim, D. H., Y. H. Lee, D. Cha, and S. H. Kim. "Transoral robotic surgery in Eagle’s syndrome: our experience on four patients." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 6 (December 2017): 454–57. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1502.

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Abstract:
La sindrome di Eagle è caratterizzata da dolore a livello della loggia tonsillare all’apertura della bocca o alla rotazione della testa, e da vari altri sintomi associati. Nonostante la sindrome sia difficile da diagnosticare, è stato osservato che l’accorciamento del processo stiloideo per via transorale o trancervicale è il trattamento più efficace. L’obiettivo di questo studio è stato quello di portare la nostra esperienza con la chirurgia robotica transorale nel trattamento della sindrome di Eagle, presentando i risultati di quattro pazienti. Abbiamo dunque revisionato i casi di quattro pazienti con Sindrome di Eagle sottoposti a chirurgia robotica transorale (TORS). L’età media dei pazienti era 53.75, e i due sessi erano rappresentati in ugual misura. I processi stiloidei sono stati ricostruiti in 3D a partire dalle scansioni TC preoperatorie e sono stati misurati: la media è risultata pari a 4.18 cm (range 3.3-5.1 cm). I tempi medi di preparazione e di intervento sono risultati pari a 10 e 30 minuti rispettivamente. Tutti i pazienti hanno avuto una completa risoluzione dei sintomi e tutti hanno ripreso la dieta orale in prima giornata postoperatoria. Non c’è stata nessuna complicanza intraoperaatoria o postoperatoria, come emorragie, infezioni o lesioni di nervi cranici. Dalla nostra esperienza si evince che l’accorciamento del processo stiloideo con chirurgia robotica transorale può essere una valida opzione per il trattamento della sindrome di Eagle.
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Angileri, T., G. Sparacia, L. Manfrè, A. Banco, and R. Lagalla. "Accumulo di ferro a livello ipofisario in pazienti affetti da beta-talassemia major: Aspetti RM." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 232. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s2105.

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Abstract:
Gli autori si propongono di valutare le modificazioni del segnale RM a livello ipofisario nella emosiderosi secondaria in pazienti affetti da beta-talassemia major. Lo studio è stato condotto prospetticamente su un gruppo di 20 pazienti in regime alto-trasfusionale e trattamento ferro-chelante e su 10 volontari sani come gruppo di controllo. Gli esami RM sono stati condotti con apparecchiatura a magnete superconduttivo a 0,5T con sequenze SE TI-dipendenti e GRE TE*-dipendenti. Il sovraccarico di ferro è stato valutato mediante il dosaggio della ferritina sierica. è stata effettuata una valutazione quantitativa delle immagini RM SE T1- e GRE T2*-dipendenti attraverso la misurazione, mediante ROIs, dell'intensità di segnale (IS) del lobo anteriore dell'ipofisi rapportata a quella del tessuto adiposo subcutaneo, nei pazienti e nel gruppo di controllo. Al fine di verificare l'esistenza di differenze statisticamente significative tra i valori rilevati nei pazienti e nel gruppo di controllo è stato applicato il test t di Student. Sono state dimostrate differenze statisticamente significative ( P <.05) tra i valori relativi al rapporto dell'IS dell'adenoipofisi rispetto al tessuto adiposo subcutaneo, misurato nelle immagini GRE TE*-dipendenti, tra i pazienti e il gruppo di controllo. La RM si è dimostrata metodica non invasiva utile nella valutazione del sovraccarico di ferro a livello ipofisario nei pazienti talassemici. Il reperto RM in questa evenienza è costituito dalla riduzione dell'intensità di segnale dell'ipofisi, e ciò è più evidente nelle immagini GRE TE*-dipendenti.
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Gamerra, M., E. Cantone, G. Sorrentino, R. De Luca, M. B. Russo, E. De Corso, F. Bossa, A. De Vivo, and M. Iengo. "Mathematical model for preoperative identification of obstructed nasal subsites." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 05 (October 2017): 410–15. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1385.

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Abstract:
La realizzazione di studi sperimentali per la valutazione dei flussi aerei nasali è particolarmente indaginosa, data la difficoltà di ottenere in vivo un’accurata misurazione degli stessi. Inoltre, sebbene la rinomanometria standard e la rinometria acustica rappresentino i metodi più utilizzati nella pratica clinica, esse forniscono solo una misura globale ed approssimativa dei flussi aerei nasali, senza definirne i particolari temporali o spaziali. Allo stesso modo gli studi sulla fluidodinamica computazionale rappresentano solo una simulazione numerica, ben lontana da quelle che sono le variabili anatomiche e fisiologiche delle cavità nasali. Pertanto, ad oggi, non esistono ancora strumenti diagnostici in grado di misurare oggettivamente la geometria delle cavità nasali, le resistenze ed il grado di ostruzione nei diversi sotto-siti nasali, elemento quest’ultimo fondamentale per una corretta programmazione chirurgica. Allo scopo di superare i limiti della diagnostica standard abbiamo elaborato un modello matematico basato sull’equazione di Bernoulli applicata alle cavità nasali di soggetti sani per lo studio dei gradienti pressori di vari sotto-siti nasali, che sono stati misurati grazie ad un particolare manometro digitale. Il nostro studio, unico in letteratura, ha identificato due curve limite che racchiudono un’area rappresentativa entro cui cadono i livelli “normali” di flusso in corrispondenza del vestibolo nasale. Il modello descritto potrebbe essere utile per studiare tutti i sotto-siti nasali sede di ostruzione ai fini di una corretta programmazione chirurgica e di un valido follow-up postoperatorio.
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Ozbay, I., C. Kucur, F. E. Koçak, B. Savran, and F. Oghan. "ACTA OTORHINOLARYNGOLOGICA ITALICA." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 5 (October 2016): 381–85. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-897.

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Abstract:
L’obiettivo del presente studio è stato determinare se i livelli plasmatici dei prodotti avanzati di ossidazione proteica (AOPP) rappresentino dei marker di stress ossidativo nei pazienti pediatrici affetti da tonsillite cronica. Per lo studio sono stati arruolati, presso i Dipartimenti di Otorinolaringoiatria e Chirurgia pediatrica dell’Ospedale Universitario di Dumlupinar, trenta bambini sani e trenta affetti da tonsillite cronica. Il gruppo dei pazienti affetti da malattia è stato sottoposto a un prelievo ematico preoperatorio e ad una biopsia intraoperatoria del tessuto tonsillare. Il gruppo dei pazienti sani è stato sottoposto unicamente al prelievo ematico. I livelli plasmatici e tissutali degli AOPP sono quindi stati misurati mediante spettrofotometria. I livelli sierici degli AOPP sono risultati essere più elevati nel gruppo dei pazienti affetti da tonsillite cronica (13,1 ± 3,3 ng/ml) rispetto al gruppo di controllo (11,6 ± 2,3 ng/ml; P < 0,05). Il livello tissutale medio degli AOPP nei pazienti malati è risultato essere superiore a quello plasmatico medio sia nel gruppo dei pazienti sani che in quello dei pazienti malati (41,9 ± 13,5 ng/mg; P < 0,05). I livelli plasmatici e tissutali degli AOPP sono risultati quindi essere più elevati nei pazienti malati rispetto al gruppo di controllo. Gli AOPP potrebbero quindi rappresentare una nuova classe di molecole pro-infiammatorie coinvolte nello stress ossidativo nella tonsillite cronica e potrebbero avere un ruolo come marker di stress ossidativo nei pazienti pediatrici affetti da tale patologia.
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PASSALI, D., G. CORALLO, S. YAREMCHUK, M. LONGINI, F. PROIETTI, G. C. PASSALI, and L. BELLUSSI. "Stress ossidativo nei pazienti con diagnosi di sindrome delle apnee ostruttive notturne." Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 6 (December 2015): 420–25. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-895.

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Abstract:
La Sindrome delle Apnee Ostruttive Notturne (OSAS) è una patologia caratterizzata da alterazioni metaboliche e da un elevato rischio di sviluppo di patologie cardiovascolari. Lo scopo dello studio è stato quello di identificare dei markers precoci predittivi di rischio cardiovascolare con la valutazione dello stress ossidativo misurato attraverso esami di laboratorio in soggetti normali e pazienti con diagnosi di sindrome delle apnee ostruttive notturne. È stato effettuato uno studio prospettico per confrontare i risultati di laboratorio ottenuti dalla valutazione dei biomarkers dello stress ossidativo in 20 pazienti adulti con OSAS e 20 soggetti sani. Le tecniche di analisi utilizzate avevano l’obiettivo di identificare e quantificare i danni dei radicali liberi attraverso la misurazione di anti-ossidanti e pro-ossidanti in modo da valutare l’equilibrio ossidativo presente nei due gruppi di studio. I due gruppi di pazienti sono risultati omogeni per sesso, età ed indice di massa corporea (p < 0,05). Una differenza statisticamente significativa è stata individuata tra i livelli di indice di apnea-ipopnea valutata alla polisonnografia e di isoprostani, produzione di proteine di ossidazione e proteine non legate al ferro nei due gruppi in esame. Nessuna differenza significativa è stata trovata nel livello dei tioli tra i soggetti sani e i pazienti con sindrome delle apnee ostruttive. I tioli, a differenza degli altri markers, sono molecole anti-ossidanti, i restanti sono invece espressione di danno ossidativo. I risultati dello studio indicano che i biomarkers potrebbero essere utilizzati come indici di ostruzione delle vie aeree superiori (VAS) e come marcatori precoci di ipossiemia causando processi flogistici ricorrenti e danno locale da radicali liberi a carico delle VAS.
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Federici, Antonio, and Marco Zappa. "Sistema informativo screening: la genesi della conoscenza come elemento di sistema." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 50 (December 2012): 55–72. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050005.

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Abstract:
L'articolo descrive le principali caratteristiche del Sistema Informativo (SIS) dei programmi di screening oncologico in Italia(PS). Il SIS č organizzato per rispondere al bisogno conoscitivo di valutare la qualitŕ dei PS e la loro effectiveness. Tale bisogno si declina differentemente a seconda dell'interlocutore che, in effetti, puň esprimere un interesse informativo con prioritŕ diverse. Sono state nel tempo studiate e selezionate diverse variabili, sulla base delle loro caratteristiche di qualitŕ informativa, che vengono raccolte annualmente in survey nazionali. La fonte dei dati sono i sistemi gestionali dei PS Il SIS permette di produrre numerosi indicatori che derivano dalle Linee Guida Europee e che rispondono alle seguenti necessitŕ di monitoraggio e valutazione: - un PS č un percorso e non l'esecuzione di un test e dunque bisogna misurare la qualitŕ del percorso oltre che la singola prestazione; - un PS č rivolto a una popolazione asintomatica e quindi deve tenere conto della sensibilitŕ (capacitŕ di individuare i portatori della lesione di interesse) ma anche della specificitŕ (capacitŕ di individuare e dunque non esaminare ulteriormente e soprattutto non trattare chi non č portatore della lesione di interesse). Per queste ragioni viene misurato (per esempio) sia il tasso di identificazione, sia la percentuale di richiamo ad approfondimento o il VPP; - descrivere la qualitŕ organizzativa del programma. La valutazione č compiuta mediante standard di riferimento, nella massima parte dei casi adottati dalle Linee guida Europee, secondo un'ottica di benchmark inter- e intraregionale. I risultati della valutazione sono utilizzati, mediante specifiche forme di reporting, in modo sistematico ai livelli: regionale/aziendale; di governancenazionale; internazionale (evidence generation); di societŕ civile. La survey non č un sistema statico di raccolta e viene revisionato sulla base dello sviluppo delle conoscenze. Sulla base del Piano Nazionale della Prevenzione 2010-12, il SIS entrerŕ a far parte del nuovo sistema sanitario nazionale basato su un datawarehouse nazionale di dati individuali. L'intera esperienza dei PS in Italia si candida ad essere un prototipo di una governance innovativa nel panorama di devoluzione del sistema sanitario, contribuendo a identificare strumenti nuovi e a costruire una conoscenza piů approfondita del modello di governance. In questo quadro il sistema informativo/di valutazione č un esempio di sistema costruito in modo partecipato da esperti ed operatori, orientato alla valutazione della distanza osservato-atteso del beneficio di salute ottenibile con la prevenzione secondaria in oncologia.
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Furfari, Angela, and Valeria Caggiano. "INTRAPRENEURSHIP AND ORGANIZATIONS." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 4, no. 1 (November 29, 2016): 503. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2014.n1.v4.637.

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Abstract.The subject of entrepreneurship is an area in constant evolution, is a valid form of combating the phenomenon of unemployment, representing a virtuous response against a labor market that requires high flexibility to all parties who work there. For Schwartz “value” is a concept that an individual has a trans-situational purpose, he argues that the values being desirable states transcend specific situations and depict regulatory models used to judge and choose between different ways of behaving, so act from the principles driving in people’s lives. The present study aims to investigate the presence of significant relationships between the variables related to entrepreneurial skills and values . The sample is represented by a group of 101 Italian workers including 85 men ( 84%) and 15 women (16 %), all day between the ages of 30 and 39 who work in the public transport company ATAC S.p.A. The focus of this study is represented by the subject and his being intra-company both within the working environment, with its action and its influence on the economy and the social reality in which it operates.Keywords: Intrapreneurship,organizations, valuesAbstract.Il tema dell’imprenditorialità è un’area in costante evoluzione, la quale viene coinvolta ed utilizzata sia dalla disciplina psicologica, economica,ma anche sociale per ovviare al fenomeno della disoccupazione. Un altro costrutto preso in considerazione è il ‘’valore’’il quale secondo Schwartz è un concetto che un individuo ha di uno scopo transituazionale, egli sostiene che i valori essendo stati desiderabili trascendono le specifiche situazioni e raffigurano modelli normativi impiegati per giudicare e scegliere tra diversi modi di comportarsi, e fungono, quindi, da principi guida nella vita delle persone. La presente ricerca si pone l’obiettivo di indagare la presenza di relazioni significative tra le variabili legate alle competenze imprenditoriali ed i valori, secondo la teoria di riferimento legata ai valori di Schwarz, S. H. e Bilsky, W. (1987). Partendo da quanto proposto da Lidaka (2012), ci si propone di individuare influenze significative da parte dei valori, sui tratti imprenditoriali considerati nella presente ricerca.Si vogliono pertanto esplorare i legami tra questi due aspetti fondamentali dell’essere umano: valori da una parte, tratti caratteriali e competenze imprenditoriali, dall’altra.Il campione è rappresentato da un gruppo di 101 soggetti, ai quali è stato misurato, attraverso la somministrazione del questionario, sia i valori che le competenze imprenditoriali che si inseriscono nella scelta lavorativa. I dati sono stati raccolti su un campione di 101 lavoratori italiani di cui 85 uomini (84%) e 15 donne (16%), tutti dì età compresa tra i 30 ed i 39 anni. Il focus di questo studio, dunque, è rappresentato dal soggetto e dal suo essere intraimprenditoriale all’interno del contesto lavorativo, dalla sua azione e dall’influenza sull’economia e sulla realtà sociale nella quale opera (Battistelli, Favretto, 2003).Keywords: Intrapreneurship- Entrepreneurship- Values- Locus of control- Self-efficacy-Engagment- Employ-ability- Proactive personality.
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Helsing, Marie, Daniel Västfjäll, Pär Bjälkebring, Patrik Juslin, and Terry Hartig. "An Experimental Field Study of the Effects of Listening to Self-selected Music on Emotions, Stress, and Cortisol Levels." Music and Medicine 8, no. 4 (October 26, 2016): 187. http://dx.doi.org/10.47513/mmd.v8i4.442.

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Abstract:
Music listening may evoke meaningful emotions in listeners and may enhance certain health benefits. At the same time, it is important to consider individual differences, such as musical taste, when examining musical emotions and in considering their possible health effects. In a field experiment, 21 women listened to their own preferred music on mp3-players daily for 30 minutes during a two week time period in their own homes. One week they listened to their own chosen relaxing music and the other their own chosen energizing music. Self-reported stress, emotions and health were measured by a questionnaire each day and salivary cortisol was measured with 6 samples two consecutive days every week. The experiment group was compared to a control group (N = 20) who were instructed to relax for 30 minutes everyday for three weeks, and with a baseline week when they relaxed without music for one week (before the music intervention weeks). The results showed that when participants in the experiment group listened to their own chosen music they reported to have experienced significantly higher intensity positive emotions and less stress than when they relaxed without music. There was also a significant decrease in cortisol from the baseline week to the second music intervention week. The control group’s reported stress levels, perceived emotions and cortisol levels remain stable during all three weeks of the study. Together these results suggest that listening to preferred music may be a more effective way of reducing feelings of stress and cortisol levels and increasing positive emotions than relaxing without music. Keywords: music, emotions, stress, cortisol levelsSpanishEstudio experimental de Campo de los efectos de la Escucha de Musica seleccionada por uno mismo en las emociones, el stress y los niveles de cortisol.Marie Helsing, Daniel Västfjäll, Pär Bjälkebring, Patrik Juslin, Terry Hartig La escucha musical puede evocar emociones significativas en los oyentes y puede lograr algunos beneficios en la salud. Al mismo tiempo, es importante considerar las diferencias individuales, como por ejemplo el gusto musical, cuando examinamos las emociones musicales y al considerar sus posibles efectos en la salud. En este experimento de campo 21 mujeres escucharon su música preferida 30 minutos por dia durante 2 semanas utilizando reproductores de mp3 en sus propias casas. Una semana escucharon la música que eligieron como relajante y la semana siguiente la música que eligieron como energizante. Los auto-reportes de stress, emociones y salud fueron medidos con cuestionarios diarios a la vez que se midió el nivel de cortisol en saliva con 6 muestras tomadas durante dos días consecutivos cada semana. El grupo experimental fue comparado con el grupo control (N=20) que habían sido instruidas para realizar relajación durante 30 minutos todos los días durante tres semanas y con una semana de base en la cual se relajaban sin música (antes de las semanas de intervención musical). Los resultados mostraron que cuando las participantes del grupo experimental escucharon su propia música, reportaron haber experimentado significativamente una mayor intensidad de emociones positivas y menor stress que cuando se relajaron sin música. Hubo también una disminución significativa en el cortisol desde la semana de base a la segunda semana con la intervención musical. El grupo control reportó que los niveles de stress , percepción emocional y niveles de cortisol permanecieron estables durante las tres semanas del estudio. Estos resultados sugieren que escuchar música preferida puede ser una forma más efectiva de reducir la sensación de stress y los niveles de cortisol y de incrementar las emociones positivas que la relajación sin música. Palabras clave: Escucha musical , cortisol , respuesta al stress GermanDie Effekte vom Hören selbst gewählter Musik auf Emotionen, Stress und Cortisol Level: Eine experimentelle Feldstudie Marie Helsing, Daniel Västfjäll, Pär Bjälkebring, Patrik Juslin, Terry Hartig Musikhören kann beim Hörer bedeutsame Emotionen auslösen und gewisse Gesundheitsvorteile bewirken. Gleichzeitig ist es wichtig, individuelle Unterschiede, wie den musikalischen Geschmack, zu beachten, wenn man musikalische Emotionen untersucht und deren mögliche gesundheitliche Effekte betrachtet. In einem Feldexperiment hörten 21 Frauen ihre selbst gewählte Musik über einen mp3 Spieler täglich 30 Minuten während einem Zeitraum von 2 Wochen in ihrem eigenen Zuhause.Eine Woche lang hörten sie ihre selbst gewählte entspannende Musik, in der anderen Woche selbst gewählte energetisierende Musik. Selbstberichteter Stress, Emotionenund Gesundheit wurden mithilfe eines Fragebogens täglich, der Cortisolspiegel mit 6 Beispielen an zwei aufeinander folgenden Tagen wöchentlich gemessen. Die experimentelle Gruppe wurde mit einer Kontrollgruppe verglichen (N=20), die angewiesen wurde, 3 Wochen lang täglich 30 Minuten zu entspannen; mit einer baseline-Woche, während der sie eine Woche lang ohne Musik entspannten (vor der Musik-Interventionswoche). Die Ergebnisse zeigten, dass die Teilnehmer der experimentellen Gruppe berichteten, sie hätten bei ihrer selbst gewählten Musik signifikant höhere intensive positive Emotionen und weniger Stress, als wenn sie ohne Musik entspannten. Außerdem fand sich eine signifikante Abnahme des Cortisols von der baseline-Woche zur 2. Woche mit Musikintervention. Die von der Kontrollgruppe berichteten Stresslevel, erlebten Emotionen und der Cortisolspiegel blieben während all der drei Studienwochen stabil. Zusammengefasst lassen diese Resultate vermuten, dass Hören von selbst gewählter Musik eine effektivere Möglichkeit darstellt, Gefühle von Stress und Cortisollevel zu reduzieren und positive Gefühle zu erzeugen, wie Entspannung ohne Musik.Keywords: Musikhören, Cortisol, Stressresponse ItalianStudio Sperimentale sul Campo degli Effetti Legati all’Ascolto della Musica Auto-Selezionata sulle Emozioni, Stress, Livello del Cortisolo Marie Helsing, Daniel Västfjäll, Pär Bjälkebring, Patrik Juslin, Terry HartigAscoltare musica può suscitare emozioni e può dare benefici alla salute. Allo stesso tempo però è importante prendere in considerazione le differenze individuali ,come il gusto musicale, quando si indaga sulle emozioni musicali, e considerare il loro possible effetto sulla salute. In un esperimeto sul campo 21 donne hanno ascoltato la loro musica preferita, su lettori mp3, ogni giorno, nelle loro case, per 30 minuti lungo un periodo di tempo di 2 settimane. Una settimana hanno ascoltato musica rilassante e l’alta settimana musica energizzante. Stress, emozioni e salute sono stati misurati da un questionario ogni giorno e il cortisolo della salia è stato misurato con 6 campioni due giorni consecutivi ogni settimana. Il gruppo di sperimentazione è stato messo a confroto con un altro gruppo di controllo (N= 20) al quale è stata assegnata una settimana di controllo di relax senza musica e dopo hanno avuto istruzione di rilassarsi per 30 minuti ogni giorno per tre settimane. I risultati hanno mostrato che quando i partecipanti del gruppo hanno ascoltato la loro musica essi hanno riferito di aver avuto meno stress e di aver vissuto emozioni positive in un livello significativamente piú alto rispetto a quando si rilassavano senza musica. C’è stata anche una diminuzine significativa del cortisolo nel passaggio tra la settimana di controllo alla settimana in cui è stata introdotta la musica. Il gruppo di controllo ha riportato livelli di stress, emozioni percepite e livelli di cortisolo stabili durante tutte e tre le settimane dello studio. Tutti questi risultati ci suggeriscono che rilassarsi ascoltando la nostra musica preferita può essere un modo molto efficace per ridurre i livelli di stress e di cotisolo ed aumentare le emozioni positive, rispetto a rilassarsi senza musica. Parole Chiave: ascoltare musica, cortisolo, stress Chinese聆聽自選音樂對情緒、壓力及皮質醇水平效用之實驗性實地研究聆聽音樂能激發對聆聽者而言具有意義的情緒,並有益於促進健康。於此同時,當評估音樂對情緒及健康可能帶來的影響時,考慮到個別差異(如:個人的音樂品味)至關重要。在一個實地研究中,21位女性連續兩週,每天30分鐘在家聆聽她們喜歡的音樂mp3,其中一週,他們聆聽自己選擇的放鬆音樂,另一週則聆聽自選的活力音樂。在自陳問卷中每天測量壓力值、情緒與健康狀態,並每週連續兩天測量六個唾液皮質醇樣本。在音樂介入之前,以一週沒有聆聽音樂的放鬆作為基線期,將實驗組的結果與連續三週每天進行30分鐘放鬆的控制組(N=20)比較,結果顯示和未聆聽音樂的放鬆經驗相比,實驗組的參與者表示,在她們聆聽自選音樂的時候,感受到明顯較高強度的正向情緒以及較少的壓力。同時,與第一週的基線期相比,皮質醇在第二週音樂開始介入後也顯著降低。相對的,控制組的自陳壓力值、情緒感知及皮質醇程度在研究進行的三週之中皆保持穩定。研究結果建議,在放鬆時聆聽個人偏好的音樂比沒有聆聽音樂更能有效降低壓力感與皮質醇程度,並增加正向情緒 。 Japanese自分で選んだ音楽を聴くことによる、感情、ストレス、 コルチゾール値への影響についての実験的実地調査Marie Helsing, Daniel Västfjäll, Pär Bjälkebring, Patrik Juslin, Terry Hartig 音楽鑑賞は鑑賞者の有意義な感情を喚起し一定の健康利益を高める可能性がある。同時に、音楽感情を調査、またそれらの健康への影響の可能性を考察する際には、音楽の嗜好など、個人差を考慮することが重要である。実地調査では、21人の女性が各自の好む音楽を一日30分、2週間、MP3プレイヤーを使って自宅で聴いた。一週間は自分で選択したリラックスする音楽を、もう一週間は自分で選択した活力を与える音楽を聴いた。自己申告によるストレス、感情、健康がアンケートを使って毎日計測され、唾液内のコルチゾール値は、毎週2日連続して6つのサンプルを使って計測された。実験グループは毎日30分のリラクゼーションを3週間行ったコントロール群 (N=20) と比較され、コントロール群はベースラインとなる週(リラクゼーションを始める前の週)に音楽なしのリラクゼーションも行った。結果は、実験グループ参加者が好みの音楽を聴いている時、著しく高い強さでポジティブな感情を経験し、音楽なしでリラックスしている時よりもストレスが少ないということを示した。また、コルチゾール値は、ベースライン週に比べて音楽介入のあった2週目の方が有意に減少していた。コントロール群では、ストレスレベル、感情知覚、コルチゾール値が、調査中3週間において安定を保持したことが報告された。これらの結果を合わせると、好みの音楽を聴くことはよりストレス感情とコルチゾール値を減少させ、音楽なしのリラクゼーションよりもポジティブな感情を増加させることが示唆される。キーワード:音楽鑑賞、コルチゾール、ストレス反応 Korean개인선곡 음악감상이 정서, 스트레스, 코티졸 레벨에 미치는 영향에 대한 임상 실험 연구Marie Helsing, Daniel Västfjäll, Pär Bjälkebring, Patrik Juslin, Terry Hartig음악을 듣는 것은 듣는 사람에게 중요한 정서를 이끌어 낼 수 있으며 특정한 건강 혜택들을 증진시킬 수 있다. 동시에, 음악적 정서를 조사할 때, 또한 그것들이 건강에 끼칠 수 있는 영향들을 고려할 때 음악적 취향과 같은 개인차를 고려해야 한다. 임상 실험에서, 21명의 여성들은 자신의 집에서 2주 동안 매일 30분씩 MP3 플레이어로 자신이 좋아하는 음악을 들었다. 첫 일주일 동안, 그들은 자신이 선택한 이완 음악을 들었고, 두 번째 일주일간은 자신이 선택한 에너지를 주는 음악을 들었다. 매일 질문지로 자신이 보고한 스트레스, 감정, 건강 등을 평가했고, 매주 2일 연속 6개의 샘플을 가지고 타액내 코티졸을 측정했다. 실험집단은 3주 동안 매일 30분씩 이완을 시키라고 지시를 받은 통제 집단(N=20)과 비교했으며, 음악 중재 전 일주일 동안 음악 없이 이완을 시켰던 때를 기초선 주간(baseline week)으로 정했다. 그 결과, 실험 집단의 참가자들은 음악없이 이완을 시켰던 때보다 자신이 선택한 음악을 들었을 때 유의미하게 더 높은 강도의 긍정적 정서와 더 적은 스트레스를 경험했다고 보고했다. 또한 기초선 주간으로부터 두 번째 음악 중재 주까지 코티졸의 유의미한 감소도 있었다. 통제 집단이 보고한 스트레스 수준, 인식한 감정, 코티졸 레벨은 3주 간의 연구 기간 내내 안정적이었다. 이런 결과들을 종합했을 때, 선호하는 음악을 듣는 것이 음악 없이 이완을 시키는 것보다 긍정적인 정서를 증가시켜주고 스트레스 감정과 코티졸 수준을 줄여주는 보다 효과적인 방법이 될 수 있음을 제안한다. 키워드: 음악 감상, 코티졸, 스트레스 반응
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Maldonato, Aldo. "IN ALTA QUOTA CON IL DIABETE TIPO 1." il Diabete 30, N. 4, dicembre 2018 (December 15, 2018). http://dx.doi.org/10.30682/ildia1804a.

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Abstract:
A quasi un secolo dalla scoperta dell’insulina, la terapia del diabete tipo 1 ha fatto e continua a fare enormi progressi, tanto che un diabetologo degli anni Settanta (per esempio chi scrive) piovuto improvvisamente oggi fra noi farebbe fatica a raccapezzarsi fra insuline “ingegnerizzate”, penne monouso, microinfusori, misuratori della glicemia in continuo e algoritmi di correzione. Da una parte ciò non soddisfa appieno né i pazienti né gli operatori sanitari, i quali – tutti – auspicano che si arrivi alla scomparsa della malattia (guarigione anziché cura, ovvero cure vs care), tuttavia non si può negare che i progressi della cura hanno liberato i pazienti da tante schiavitù che li affliggevano ancora trent’anni fa, e ciò ha consentito ai giovani con diabete di cimentarsi con successo in tutte le discipline sportive (1-2), incluse quelle considerate “estreme” e una volta “proibite” ai diabetici. Fra queste, l’alpinismo – in tutte le sue declinazioni – presenta caratteristiche particolari perché, accanto ad alcuni aspetti decisamente favorevoli, come la durata medio-lunga dell’esercizio e un’intensità di sforzo che si mantiene per lo più nell’ambito aerobico, esso si svolge in un ambiente in cui le normali attività metaboliche avvengono in presenza di una minore pressione parziale di ossigeno atmosferico, e chi lo pratica deve sapere far fronte a numerosi pericoli oggettivi e soggettivi (3). Le modificazioni ormonali, cardio-respiratorie, renali e metaboliche indotte dall’alta quota sono state oggetto di studio da molti anni, ma non sempre è stato facile definirle in modo univoco a causa dell’elevato numero di variabili in gioco (tipo e intensità dello sforzo, grado di allenamento, stato nutrizionale, condizioni ambientali e meteorologiche, quota effettiva…), e della difficoltà di effettuare studi controllati su numeri sufficienti di soggetti in condizioni riproducibili. Per quanto riguarda le “persone con diabete tipo 1” (D-T1), le poche ricerche effettuate hanno mirato a chiarire se l’alta quota è alla loro portata e se può precipitare/accelerare la comparsa delle complicanze tardive.
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