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Dissertations / Theses on the topic 'Modelli di valutazione'

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1

Annecchini, Andrea. "Valutazione di derivati Americani in modelli multi-dimensionali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/20743/.

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Abstract:
La valutazione del prezzo di opzioni americane è un problema molto diffuso in ambito finanziario. In questo elaborato viene presentato l'algoritmo LSM basato sulla simulazione e una sua modifica che permette di eliminare un tipo di bias. Viene studiata la convergenza dei coefficienti di regressione che compaiono nell'algoritmo e vengono fatti diversi esperimenti numerici per valutare alcuni tipi di opzioni americane.
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2

Pirazzini, Serena. "Implementazione e valutazione di modelli di mobilità sulla piattaforma GAIA/ARTIS." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3116/.

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3

Mazzai, Francesco <1982&gt. "Modelli semplificati per valutazione di vulnerabilità sismica di strutture in muratura." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5936/1/Mazzai_Francesco_tesi.pdf.

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Abstract:
L'obiettivo della tesi è stato quello di indagare il complesso problema della vulnerabilità sismica dei ponte in muratura ad arco utilizzando modelli semplificati. Dopo una descrizione dei materiali da costruzione impiegati nella realizzazione e dei principali elementi dei un ponti in muratura, si è indirizzato lo studio di un ponte ad arco situato nel comune di San Marcello Pistoiese. Viene mostrato un modello numerico che permette di descrivere il comportamento strutturale del ponte sotto azione sismica e di valutare la capacità di carico del ponte sottoposto ad una azione trasversale. In un secondo momento viene descritta la realizzazione di un modello in scala del ponte, che è stato sottoposto a prove distruttive effettuate per valutare la capacità di carico del ponte rispetto ad un ipotetica azione orizzontale. Si è cercato poi di inquadrare il problema in un modello teorico che faccia riferimento all'analisi limite. Esso descrive un cinematismo di collasso a telaio che prende spunto dal quadro fessurativo del modello in muratura. Infine sono stati presentati modelli FEM numerici in ordine di complessità crescente, cercando di inquadrare il comportamento meccanico del prototipo del ponte. Tre tipi di modelli sono rappresentati: un telaio incernierato alle estremità costituito da elementi beam con resistenza alla flessione . Il secondo tipo è costituito da una reticolare equivalente che mima lo schema del ponte ed è formato solo da bielle. Infine, il terzo tipo cerca di descrivere l'intero modello con elementi tridimensionali.
The aim of the thesis was to investigate complex problem of seismic vulnerability of masonry arch bridge by using simplified models. After a description of construction materials used in building and the principals element of a masonry bridges, the study on the arch bridge located in the municipality of San Marcello Pistoiese is reported. Numerical model, that allows to describe the structural behaviour of the bridge under seismic action and to assess the carrying capacity of the bridge subjected to a transversal action, is shown. In second moment the construction of a scale model of the bridge is described, it was subjected destructive tests made to assess the carrying capacity of the bridge compared to a hypothetical seismic action. It tries to frame the issue in a theoretical model that refers to the analysis limit. It describes a kinematics collapse of the chassis which takes its inspiration from the crack of the masonry model. FEM numerical models are presented in order of increasing complexity, seeking to frame the mechanical behaviour of the prototype of the bridge. Three types of models are shown: the first is represented by a frame consisting of linear beam elements with bending resistance hinged at the ends. The second type consists of a reticular frame equivalent in roughly the trends of the bridge and is formed only of rod-free flexural behaviour. Finally, the third type tries to describe the entire model with three-dimensional elements.
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4

Mazzai, Francesco <1982&gt. "Modelli semplificati per valutazione di vulnerabilità sismica di strutture in muratura." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5936/.

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Abstract:
L'obiettivo della tesi è stato quello di indagare il complesso problema della vulnerabilità sismica dei ponte in muratura ad arco utilizzando modelli semplificati. Dopo una descrizione dei materiali da costruzione impiegati nella realizzazione e dei principali elementi dei un ponti in muratura, si è indirizzato lo studio di un ponte ad arco situato nel comune di San Marcello Pistoiese. Viene mostrato un modello numerico che permette di descrivere il comportamento strutturale del ponte sotto azione sismica e di valutare la capacità di carico del ponte sottoposto ad una azione trasversale. In un secondo momento viene descritta la realizzazione di un modello in scala del ponte, che è stato sottoposto a prove distruttive effettuate per valutare la capacità di carico del ponte rispetto ad un ipotetica azione orizzontale. Si è cercato poi di inquadrare il problema in un modello teorico che faccia riferimento all'analisi limite. Esso descrive un cinematismo di collasso a telaio che prende spunto dal quadro fessurativo del modello in muratura. Infine sono stati presentati modelli FEM numerici in ordine di complessità crescente, cercando di inquadrare il comportamento meccanico del prototipo del ponte. Tre tipi di modelli sono rappresentati: un telaio incernierato alle estremità costituito da elementi beam con resistenza alla flessione . Il secondo tipo è costituito da una reticolare equivalente che mima lo schema del ponte ed è formato solo da bielle. Infine, il terzo tipo cerca di descrivere l'intero modello con elementi tridimensionali.
The aim of the thesis was to investigate complex problem of seismic vulnerability of masonry arch bridge by using simplified models. After a description of construction materials used in building and the principals element of a masonry bridges, the study on the arch bridge located in the municipality of San Marcello Pistoiese is reported. Numerical model, that allows to describe the structural behaviour of the bridge under seismic action and to assess the carrying capacity of the bridge subjected to a transversal action, is shown. In second moment the construction of a scale model of the bridge is described, it was subjected destructive tests made to assess the carrying capacity of the bridge compared to a hypothetical seismic action. It tries to frame the issue in a theoretical model that refers to the analysis limit. It describes a kinematics collapse of the chassis which takes its inspiration from the crack of the masonry model. FEM numerical models are presented in order of increasing complexity, seeking to frame the mechanical behaviour of the prototype of the bridge. Three types of models are shown: the first is represented by a frame consisting of linear beam elements with bending resistance hinged at the ends. The second type consists of a reticular frame equivalent in roughly the trends of the bridge and is formed only of rod-free flexural behaviour. Finally, the third type tries to describe the entire model with three-dimensional elements.
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5

Tonin, Talita <1989&gt. "Valutazione di opere cinematografiche: metodi a confronto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10726.

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6

Colonnelli, Michela. "Studio, sviluppo e valutazione di modelli di contrattilità cardiaca in fibrillazione atriale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/17180/.

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Abstract:
La fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia cardiaca sostenuta più frequentemente caratterizzata da un’attività elettrica atriale caotica e irregolare che determina la perdita della funzione meccanica della contrazione atriale e si riscontra nell’1%-2% della popolazione generale. In Europa oltre sei milioni di persone sono colpite da tale aritmia e si prevede che la sua prevalenza aumenterà almeno del doppio nell’arco dei prossimi 50 anni a causa dell’invecchiamento della popolazione. La FA può dar luogo ad importanti conseguenze cliniche quali scompenso cardiaco, infarto e ictus in quanto il rimodellamento morfologico e funzionale dell’atrio sinistro, causato da FA, favorisce la stasi del sangue e di conseguenza il rischio di stroke aumenta. Recentemente, alcuni studi clinici hanno suggerito che la stratificazione del rischio di stroke potrebbe essere migliorata utilizzando le informazioni emodinamiche sull’atrio sinistro e sull’auricola sinistra. La fluidodinamica computazionale (CFD) rappresenta un valido strumento non invasivo per fare un’analisi quantitativa e qualitativa di alcuni parametri fisici come la velocità, la portata del flusso sanguigno, la vorticità e l’energia cinetica. Non essendo ancora disponibili tecnologie atte alla reale descrizione della contrattilità atriale in FA, l’idea alla base di questo lavoro di tesi è stata quella di progettare e implementare diversi modelli (modello random, modello di spostamento discreto e modello sinusoidale continuo) in grado di simulare il movimento della camera atriale sinistra in FA in grado di riprodurne le caratteristiche tipiche. Dai risultati ottenuti emerge che applicare un modello di spostamento piuttosto che un altro influisce sulla fluidodinamica e quindi questo particolare aspetto deve essere maggiormente considerato negli studi futuri e ulteriori ricerche saranno necessarie per capire quale modello è più rappresentativo della realtà indagata.
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7

Masaro, Luca <1991&gt. "Vantaggio competitivo e aspettative di crescita nei modelli di valutazione asset-side." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7270.

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Abstract:
L’elaborato si divide in tre capitoli: il primo introduce la questione relativa al calcolo del terminal value e del suo peso, in termini percentuali, nel valore d’impresa stimato dall’analista; in particolare si evidenzia come quest’ultimo sia altamente sensibile alle stime sulla crescita futura. Nella seconda parte si sottolineano le determinati della crescita di breve-medio periodo introducendo il concetto di vantaggio competitivo in termini di magnitudo e durata. Nell’ultima sezione del lavoro si espone una tecnica di valutazione che permetta di stimare la durata e l’intensità del vantaggio competitivo partendo dai valori di borsa di tre diverse società quotate.
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8

CHIAF, ELISA. "LE IMPRESE SOCIALI DI INSERIMENTO LAVORATIVO E LA CREAZIONE DI VALORE: MODELLI DI VALUTAZIONE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/752.

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Abstract:
La ricerca considera il tema della valutazione del risultato delle imprese - in termini di impatto economico-sociale dell’attività svolta - e il settore delle imprese sociali di inserimento lavorativo (WISE), analizzandolo dal punto di vista degli strumenti di valutazione e rendicontazione. Obiettivo del lavoro è presentare la realtà delle WISE, per proporre un modello di valutazione che consenta di misurare il valore creato e distribuito alla Pubblica Amministrazione e quindi, indirettamente, alla collettività. Questo valore deriva dall’inserimento di soggetti che sono normalmente esclusi dal mercato del lavoro e che sarebbero supportati da interventi pubblici di tipo oneroso. Il lavoro offerto diventa quindi un mezzo di integrazione sociale e di riduzione delle diversità, ma anche una garanzia di risparmio per la Pubblica Amministrazione, che riduce gli interventi di tipo socio-assistenziale e sanitario. Una volta definiti gli obiettivi di valutazione e i metodi utilizzabili, è stato sviluppato uno strumento che consente una migliore accountability esterna. Per giungere a questo risultato, sono state coinvolte alcune cooperative sociali e soggetti impegnati nell’inserimento lavorativo. È stato creato uno strumento che permette alle imprese di mostrare in maniera completa il valore economico creato e distribuito sul territorio, e lo si è fatto in maniera condivisa e partecipata.
Work Integration Social Enterprises (WISEs) are very well known in Europe and they are recognized as important actors to promote the active inclusion of disadvantaged people, disabled, homeless, migrants, unemployed, people with disadvantages and minorities, to avoid their discrimination both in work labour and in the society. Work Integration issue is nowadays a relevant theme that considers social matters together with human rights’ respect, equality, freedom and self-determination. There is the lack of a complete evaluation scheme that could give a whole perspective of WISEs' results. For them there are features and management ties that require methods wider than the economic ones disclosed in the financial report, in order to measure the created value for the Public Administration and community. The PhD work focuses on the creation of a possible evaluation model to apply to WISE. A WISEs’ sample has been selected to understand which elements were difficult to measure and, after the definition of the model it has been directly tested. Local WISEs and institutions have been actively involved in the executions. The main result is the participative creation process of an instrument that evaluates WISEs’ value for the community, through the analysis of their external effect on public budget.
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CHIAF, ELISA. "LE IMPRESE SOCIALI DI INSERIMENTO LAVORATIVO E LA CREAZIONE DI VALORE: MODELLI DI VALUTAZIONE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/752.

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Abstract:
La ricerca considera il tema della valutazione del risultato delle imprese - in termini di impatto economico-sociale dell’attività svolta - e il settore delle imprese sociali di inserimento lavorativo (WISE), analizzandolo dal punto di vista degli strumenti di valutazione e rendicontazione. Obiettivo del lavoro è presentare la realtà delle WISE, per proporre un modello di valutazione che consenta di misurare il valore creato e distribuito alla Pubblica Amministrazione e quindi, indirettamente, alla collettività. Questo valore deriva dall’inserimento di soggetti che sono normalmente esclusi dal mercato del lavoro e che sarebbero supportati da interventi pubblici di tipo oneroso. Il lavoro offerto diventa quindi un mezzo di integrazione sociale e di riduzione delle diversità, ma anche una garanzia di risparmio per la Pubblica Amministrazione, che riduce gli interventi di tipo socio-assistenziale e sanitario. Una volta definiti gli obiettivi di valutazione e i metodi utilizzabili, è stato sviluppato uno strumento che consente una migliore accountability esterna. Per giungere a questo risultato, sono state coinvolte alcune cooperative sociali e soggetti impegnati nell’inserimento lavorativo. È stato creato uno strumento che permette alle imprese di mostrare in maniera completa il valore economico creato e distribuito sul territorio, e lo si è fatto in maniera condivisa e partecipata.
Work Integration Social Enterprises (WISEs) are very well known in Europe and they are recognized as important actors to promote the active inclusion of disadvantaged people, disabled, homeless, migrants, unemployed, people with disadvantages and minorities, to avoid their discrimination both in work labour and in the society. Work Integration issue is nowadays a relevant theme that considers social matters together with human rights’ respect, equality, freedom and self-determination. There is the lack of a complete evaluation scheme that could give a whole perspective of WISEs' results. For them there are features and management ties that require methods wider than the economic ones disclosed in the financial report, in order to measure the created value for the Public Administration and community. The PhD work focuses on the creation of a possible evaluation model to apply to WISE. A WISEs’ sample has been selected to understand which elements were difficult to measure and, after the definition of the model it has been directly tested. Local WISEs and institutions have been actively involved in the executions. The main result is the participative creation process of an instrument that evaluates WISEs’ value for the community, through the analysis of their external effect on public budget.
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Bovo, Marco <1983&gt. "Valutazione della risposta sismica di edifici mediante modelli anelastici equivalenti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5926/1/Bovo_Marco_Tesi.pdf.

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Abstract:
Nella presente tesi è proposta una metodologia per lo studio e la valutazione del comportamento sismico di edifici a telaio. Il metodo prevede la realizzazione di analisi non-lineari su modelli equivalenti MDOF tipo stick, in accordo alla classificazione data nel report FEMA 440. Gli step per l’applicazione del metodo sono descritti nella tesi. Per la validazione della metodologia si sono utilizzati confronti con analisi time-history condotte su modelli tridimensionali dettagliati delle strutture studiate (detailed model). I parametri ingegneristici considerati nel confronto, nell’ottica di utilizzare il metodo proposto in un approccio del tipo Displacement-Based Design sono lo spostamento globale in sommità, gli spostamenti di interpiano, le forze di piano e la forza totale alla base. I risultati delle analisi condotte sui modelli stick equivalenti, mostrano una buona corrispondenza, ottima in certi casi, con quelli delle analisi condotte sui modelli tridimensionali dettagliati. Le time-history realizzate sugli stick model permettono però, un consistente risparmio in termini di onere computazionale e di tempo per il post-processing dei risultati ottenuti.
A new methodology for the study and evaluation of the seismic response of buildings is presented. The method involves the use of non-linear time-history analysis on equivalent MDOF stick models, according to the classification given in Report FEMA 440. The steps for implementing the method are described in the thesis. For the validation of the methods the results obtained were compared to that obtained by time-history analysis on detailed three-dimensional models of the structures studied (detailed model). The engineering parameters considered in the comparison, in order to use the proposed method in a Displacement-Based Design approach, are the top displacements, the inter-storey drifts, the forces at the floor and the base shear. The results of the conducted analyzes, on the equivalent stick models, match satisfactorily, in an excellent way in certain cases, those of the analyzes carried out on detailed model. The time-history on the stick model, however, allow a considerable saving in terms of computational effort and time for the post-processing of results.
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Bovo, Marco <1983&gt. "Valutazione della risposta sismica di edifici mediante modelli anelastici equivalenti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5926/.

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Abstract:
Nella presente tesi è proposta una metodologia per lo studio e la valutazione del comportamento sismico di edifici a telaio. Il metodo prevede la realizzazione di analisi non-lineari su modelli equivalenti MDOF tipo stick, in accordo alla classificazione data nel report FEMA 440. Gli step per l’applicazione del metodo sono descritti nella tesi. Per la validazione della metodologia si sono utilizzati confronti con analisi time-history condotte su modelli tridimensionali dettagliati delle strutture studiate (detailed model). I parametri ingegneristici considerati nel confronto, nell’ottica di utilizzare il metodo proposto in un approccio del tipo Displacement-Based Design sono lo spostamento globale in sommità, gli spostamenti di interpiano, le forze di piano e la forza totale alla base. I risultati delle analisi condotte sui modelli stick equivalenti, mostrano una buona corrispondenza, ottima in certi casi, con quelli delle analisi condotte sui modelli tridimensionali dettagliati. Le time-history realizzate sugli stick model permettono però, un consistente risparmio in termini di onere computazionale e di tempo per il post-processing dei risultati ottenuti.
A new methodology for the study and evaluation of the seismic response of buildings is presented. The method involves the use of non-linear time-history analysis on equivalent MDOF stick models, according to the classification given in Report FEMA 440. The steps for implementing the method are described in the thesis. For the validation of the methods the results obtained were compared to that obtained by time-history analysis on detailed three-dimensional models of the structures studied (detailed model). The engineering parameters considered in the comparison, in order to use the proposed method in a Displacement-Based Design approach, are the top displacements, the inter-storey drifts, the forces at the floor and the base shear. The results of the conducted analyzes, on the equivalent stick models, match satisfactorily, in an excellent way in certain cases, those of the analyzes carried out on detailed model. The time-history on the stick model, however, allow a considerable saving in terms of computational effort and time for the post-processing of results.
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Martino, Fausta <1979&gt. "La valutazione di modelli e sperimentazioni di progettazione partecipata sociale e socio-sanitaria." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7304/1/martino_fausta_tesi.pdf.

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Abstract:
Fino ad oggi i servizi sociali hanno offerto interventi e prestazioni di tipo riparatorio, con la frammentazione della domanda e di conseguenza l’individualizzazione dell’offerta. L’obiettivo è quello di svolgere una ricerca esplorativa di studio di casi, avendo come livello di indagine il micro (l’esperienza di attivazione di processi partecipativi nell’ambito dei servizi sociali e sociosanitari in unità ecologiche e non necessariamente in unità amministrative) con la messa a sistema di buone prassi partecipative attraverso la valutazione delle stesse. Questo lavoro ha visto la collaborazione della scrivente con l’Agenzia sociale e sanitaria della regione Emilia Romagna.
Up until today, social services have offered reparatory interventions and activities, which caused fragmentation of requests and therefore individualisation of the offer. The objective of this research is to explore different cases, with a perspective focused on a micro-level i.e. how participatory processes are started in the field of social and social health services in ecological and not necessarily administrative units, through good participatory practices characterised by their own evaluation. This research has been made in collaboration with “Agenzia sociale e sanitaria della regione Emilia Romagna”.
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Martino, Fausta <1979&gt. "La valutazione di modelli e sperimentazioni di progettazione partecipata sociale e socio-sanitaria." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7304/.

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Abstract:
Fino ad oggi i servizi sociali hanno offerto interventi e prestazioni di tipo riparatorio, con la frammentazione della domanda e di conseguenza l’individualizzazione dell’offerta. L’obiettivo è quello di svolgere una ricerca esplorativa di studio di casi, avendo come livello di indagine il micro (l’esperienza di attivazione di processi partecipativi nell’ambito dei servizi sociali e sociosanitari in unità ecologiche e non necessariamente in unità amministrative) con la messa a sistema di buone prassi partecipative attraverso la valutazione delle stesse. Questo lavoro ha visto la collaborazione della scrivente con l’Agenzia sociale e sanitaria della regione Emilia Romagna.
Up until today, social services have offered reparatory interventions and activities, which caused fragmentation of requests and therefore individualisation of the offer. The objective of this research is to explore different cases, with a perspective focused on a micro-level i.e. how participatory processes are started in the field of social and social health services in ecological and not necessarily administrative units, through good participatory practices characterised by their own evaluation. This research has been made in collaboration with “Agenzia sociale e sanitaria della regione Emilia Romagna”.
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Barni, Margherita. "Valutazione delle incertezze derivanti dall'impiego di diversi modelli costitutivi per la valutazione della risposta sismica di telai in c.a." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi è quello di valutare quanto incida, nei risultati di un’analisi sismica, l’incertezza data dalla scelta del legame costitutivo. Si studia quanto sia importante la scelta di un legame costitutivo, per la descrizione delle cerniere plastiche di travi e pilastri, ai fini di una maggiore precisione nella risposta della struttura. In letteratura si riscontano molti studi che analizzano l’incertezza derivante dalla forma dell’accelerogramma applicato, detta “record to record variability”; alcuni valutano l’incertezza data dalla scelta degli elementi finiti utilizzati per la modellazione della struttura; altri indagano l’incertezza legata alla stima dei parametri che definiscono i modelli costitutivi. Risulta quindi mancare uno studio che determini l’incertezza legata al legame costitutivo: definita una struttura e scelto un set di accelerogrammi, si effettua un’analisi incrementale dinamica andando a cambiare, per ogni analisi, il legame costitutivo. La scelta di quali legami costitutivi non lineari andare ad utilizzare è frutto di prove ed indagini sperimentali. I risultati ottenuti in termini di curve IDA vengono rielaborati statisticamente per ricavare tramite un’analisi di varianza, Anova, una risposta sulla valutazione dell’incertezza legata al legame costitutivo. In particolare, viene effettuato un confronto tra la deviazione standard, che deriva dall’incertezza nella scelta del legame costitutivo, e quella dovuta all’incertezza insita nell’accelerogramma, ovvero l’incertezza “record to record variability”, per capire quanto incida una rispetto all’altra. I valori che si utilizzano per il confronto tra le due deviazioni standard sono quelli corrispondenti allo stato limite di collasso, allo stato limite di danno severo e di danno limitato, che vengono assunti, rispettivamente, in corrispondenza di un interstory drift del 5%, del 3% e dell’ 1%, sia in termini di PGA che PSA.
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ALDRIGHETTI, GIANLUCA. "VALUTAZIONE DI VULNERABILITA’ SISMICA DI ELEMENTI IN C.A.: MODELLI DI CAPACITA’ A FLESSIONE E TAGLIO." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/11578/306142.

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Abstract:
The evaluation of seismic vulnerability of RC buildings is a topic of great concern and actuality, due to the fact that they constitute a relevant part of the Italian existing assets. Thanks to their historical and architectural value, many buildings belong to the cultural heritage, the conservation and protection of which is important. This work intends to provide specifications and guidelines for capacity assessment of RC buildings, in terms of strength and ductility, for state of stress that occurs in presence of seismic action. An in-depth study of two main topics is carried out in this work: the first concerns flexural deformation capacity of RC structures, and the second concerns the evaluation of capacity models for shear strength of RC elements. The in-depth study was justified and aimed at researching of specifications and guidelines to be implemented in professional practice. For this reason, for both topics, a critical comparative analysis of capacity models available in current international standards and guidelines were developed and useful tables and tools for vulnerability assessment of RC elements are given. This thesis, therefore, consists of two main parts: the first is devoted to flexural deformation capacity models and the second is devoted to shear capacity models, fundamental to evaluate mechanisms and appearances of ductile and brittle failure. As specified above, in dealing with both topics particular attention was paid to regulatory aspects. The first part of the thesis deals with some specific aspects related to the assessment of ductility required by current standards with a view to the seismic vulnerability evaluation of existing structures and to design new seismic-resistant structures. After a brief overview of fundamental concepts of both curvature and displacement ductility, specific aspects of the ductility assessment of existing structures and newly constructed structures are discussed. For existing structures, it has been proposed an immediate evaluation by using tabular approach, with reference to rotation capacity assessment of beams and columns. For new structures, on the other hand, reference was made to ductility assessments in the context of linear analysis methods, trying to retrace what was proposed by the current code, from curvature ductility demand to the calculation of the corresponding capacity, proposing evaluations and comparison in respect of construction detail rules, an alternative to explicit assessment to the satisfaction of ductility requirements. In the second part of the thesis, the topic shear strength has been addressed with particular reference to capacity models. The objective of this thesis has been on one hand, comparing different current standards and guidelines and on the other hand, systematically collecting the larger number of shear tests of RC beams and columns found in literature, creating a specific database usable for purpose of study or research. Specifically, the database, containing 2’858 tests, was created from different sources such as PEER and ACI-DAfStb, along with Collins at al. (2005) and Cavagnis (2017) works. This second part of the thesis begins by retracing the main steps that have marked the history of knowledge evolution and regulatory requirements related to the evaluation of shear strength of RC elements trying to find the genesis of current standards and guidelines. To this end, capacity models found in the literature were investigated, derived from mechanical and/or empirical approaches, which represents the fundamental of the models adopted in the current standards. In addition to the Italian national code and the European codes, capacity models of other five international codes were considered. The comparison between these codes is made with reference to the experimental results of the database developed in this work with over 170 beams and columns with shear reinforcement and over 2000 members without shear reinforcement.
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Calabritto, Alessandro. "Prove di vita accelerate e modelli matematici per la valutazione dell'affidabilità." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5720/.

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Magro, Stefania <1985&gt. "Modelli jump diffusion per la valutazione di opzioni europee ed americane." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3330.

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Abstract:
Il concetto di modello diffusivo a salti è utile per una valutazione più accurata dei prodotti derivati ed e' proprio per questo motivo che in questo elaborato si vorrà delinearne gli aspetti principali, paragonandolo ad altri modelli , come il più semplice Black e Scholes. Si inizierà introducendo quelli che sono i titoli derivati, affrontando la teoria base di questi prodotti per averne un’ idea generale, successivamente si procederà con il modello proposto da Black e Scholes, 1973, nel quale introdurremo la tecnica per ricavare il prezzo di un’opzione tramite le formule per le opzioni call ed opzioni put, descritte nel dettaglio nel terzo capitolo. Si analizzeranno, inoltre, i processi di Ito, il moto browniano geometrico, utile a descrivere i movimenti casuali che avvengono nell’andamento dei prezzi azionari, ed i limiti che il modello Black e Scholes evidenzia, primo fra questi il problema della volatilità implicita. E’ proprio a causa di questi limiti che analizzeremo il modello jump diffusion, questo perché si vuole cercare un processo che sia il più possibile veritiero nella valutazione dei prezzi futuri. Nel nostro caso ci limiteremo comunque a trovare le maggiori differenze fra questi due modelli principali nei quali avremo e non avremo presenza di jumps, ossia salti dei prezzi. Utile alle nostre analisi sarà anche il processo di Poisson, che mostrerà il meccanismo dei modelli diffusivi a salti. Ulteriormente, verrà affrontato l’argomento delle opzioni americane, oltre che a quello delle opzioni europee, sulle quali sono concentrate le nostre analisi, il tutto accompagnato da esempi e grafici per rendere il contenuto più chiaro all’eventuale lettore.
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HAZIM, MOUHAMAD BACHIR. "Studio e valutazione di tecnologie e processi organizzativi per l'adozione di servizi di manutenzione innovativi." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2019. http://hdl.handle.net/11566/270345.

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Abstract:
Oggi giorno le imprese si trovano a lavorare in un mercato caratterizzato da un clima di incertezza: le esigenze del cliente variano velocemente e i mercati sono sempre più competitivi. Risulta quindi importante per le aziende trovare il modo di adeguarsi con una certa reattività, per non vedersi superare dalla concorrenza. Parallelamente all’evoluzione dei mercati, si può delineare un’esplosione della quantità di informazione reperibile sia all’interno che all’esterno dei confini dell’impresa, agevolata dalla diffusione delle reti di computer e dei sistemi distribuiti, primo tra tutti Internet. L’esigenza di gestire l’informazione in modo razionale ed organico e la prospettiva di dover fornire beni e servizi sempre più personalizzati, ha spinto le aziende a rivedere i propri processi e il proprio modo di operare affidandosi ai sistemi informativi. Non più semplici software per la gestione delle informazioni, ma veri e propri strumenti attivi, fonte di vantaggio competitivo. Si parla di ERP, Enterprise Resource Planning, package informatici capaci di integrare su base aziendale l’insieme dei processi operativi e amministrativi. Sistemi integrati di funzionalità a supporto non solo della pianificazione, ma dell’intera dimensione decisionale: supportano la gestione aziendale in tutte le sue aree, dalla contabilità alla gestione del personale, dalle relazioni con i clienti ai fornitori e magazzini. L’integrazione è possibile non soltanto grazie a particolari architetture software, ma anche grazie al fatto che gli ERP incorporano le “best practices”, ovvero le prassi di processo più diffuse nelle imprese eccellenti. Più precisamente, la maggior parte dei sistemi più diffusi sono costituiti da un nucleo software centrale e dalla possibilità di aggiungere moduli software periferici opzionali, ciascuno riguardante la gestione di una particolare area aziendale di competenze definite (es. contabilità, gestione materiali, pianificazione, produzione, ecc.). Implementare un sistema ERP significa “ripensare e cambiare” il modo di agire di un’impresa; la trasformazione dell’azienda coinvolge, infatti, il piano operativo, strategico e interaziendale. Grazie alla caratteristica di prescrittività, gli ERP impongono all’azienda un insieme di procedure che diventano semplici e lineari routine, eliminando le barriere tra funzioni, e rendono l’organizzazione più agile e reattiva. L’attività di implementazione è molto critica e delicata e può richiedere tempi molto lunghi, anche oltre i 20 mesi. Altri aspetti che esprimono la criticità del progetto sono gli elevati costi da sostenere, la condivisone da parte delle persone e la possibilità di fallimento. Tenendo in evidenza i fattori sopra descritti, nella prima e seconda parte della tesi sarà approfondito il concetto di sistema ERP, definendone struttura, evoluzione, vantaggi, limiti e fasi di implementazione, con particolare riferimento alla fase di Reengineering di processo, ossia la riprogettazione dei processi aziendali. Nella terza e ultima parte della tesi, sarà presentato il progetto svolto durante il dottorato di ricerca presso le aziende del “Gruppo Bronzini” sviluppatosi nel seguente modo: Nel primo anno: studio approfondito delle tecniche attualmente disponibili al fine di capire come migliorarle o eventualmente sostituirle con tecniche innovative. Nel secondo anno: configurazione del sistema informativo necessario all’implementazione nell’ambito aziendale di queste tecniche e/o di nuove tecniche progettate ad hoc. Nel terzo anno: la messa a regime e quindi l’analisi dei risultati conseguiti. Tale case study descrive così un progetto di introduzione di un nuovo sistema informatico di ultima generazione con hardware performante, software (ERP) del pacchetto Microsoft Dynamics Navision 2015 capace di integrare in modo sinergico tutti i processi di business e interconnessioni con il mondo on line e che prevede la completa realizzazione nell’anno 2019. L’analisi dell’elaborato propone uno studio approfondito della situazione in cui si presenta l’azienda, sia a livello di attività che di informazioni, ottenendo così una mappatura dei processi esistenti (denominata AS-IS). Da questa si rilevano le esigenze e le criticità dell’attuale gestione delle attività, per poi delineare gli obiettivi (analisi TO-BE) da perseguire attraverso l’implementazione del nuovo sistema ERP. Infine la GAP ANALYSIS come confronto dello scostamento tra situazione di partenza con il vecchio gestionale e la prospettiva futura con la nuova soluzione adottata dall’azienda. Dotandosi di un nuovo sistema gestionale, il “Gruppo Bronzini” si propone difatti di ampliare il controllo di processo a tutte le aree aziendali coinvolte e migliorare l’intero flusso di gestione della commessa, dalla preventivazione alla fatturazione e successiva archiviazione e gestione storica dei dati. L’obiettivo finale è di riuscire a dare un strumento nuovo dove tutte le informazioni sono a disposizione di chi lavora per ottimizzare tempi e risultati e la garanzia di un lavoro in sicurezza. Arrivare quindi ad adottare processi innovativi che permettano di ottenere: Riduzione delle risorse consumate, quindi anche di abbattimento di costi Riduzione, e insieme garanzia, dei tempi di esecuzione delle manutenzioni Miglioramento dell’operatività del personale specializzato anche dal punto di vista della sicurezza operativa Miglioramento degli asset dei clienti, sottoposti a manutenzione, dal punto di vista dell’efficienza e della sostenibilità ambientale, della produttività e della sicurezza sul lavoro. Miglioramento del servizio complessivo reso al cliente, per qualità e professionalità, con conseguente aumento di competitività. Il gruppo Bronzini nato nel 1989, offre il proprio servizio di manutenzione ordinaria, straordinaria e predittiva ai macchinari, impianti e attrezzature di clienti del settore Petrolchimico, Alimentare, Saccarifero e nell’industria cartaria e navale, quali Api Raffineria, Fincantieri, Acraf Angelini, Fileni ecc,. Successivamente, nel 2000, la costante attenzione alle esigenze dei propri clienti, le peculiarità di specifiche lavorazioni e la volontà di presentare un servizio sempre più completo e innovativo, porta l’imprenditor, Gianfranco Bronzini, allo sviluppo dell’attività di noleggio, inizialmente specializzata nella fornitura di macchine ed attrezzature di supporto all’attività manutentiva, ma che in breve, a seguito dei brillanti risultati ottenuti, diventa una Divisione a se stante in grado di autoalimentare gli ingenti investimenti necessari al proprio sviluppo. Si aggiunge così un altro Business unit: il Rental con formula “full service” e il processo di manutenzione del proprio parco mezzi con risorse proprie interne altamente specializzate. Questo caso di implementazione di un nuovo ERP si sviluppa quindi nella peculiare e complicata realtà del Gruppo, che gestisce circa 18.000 commesse l’anno, con processi aventi caratteristiche anche molto differenti tra loro a seconda della tipologia di attività e divisi per i seguenti settori: 8400 commessa per mezzi e attrezzature 3600 commessa per Petrolchimico 3000 commessa per il Navale 2400 commessa per Alimentare, farmaceutico Fino a qualche anno fa, le aziende erano praticamente obbligate a crearsi il software informativo come un vestito su misura, commissionando l’opera a delle software houses, mentre oggi è prevalente il caso dell’acquisto di pacchetti ERP “preconfezionati” ed adattabili alle specifiche esigenze dell’azienda attraverso la loro “parametrizzazione”. I vantaggi offerti da questi ultimi sono notevoli, poiché le soluzioni proposte sono il risultato di studi approfonditi e di avanzate teorie dell’informazione e del managment e soprattutto sono già state testate in altre aziende. I costi fissi di progettazione e produzione sono ripartiti sul numero di pacchetti prodotti e non ricadono interamente sull’azienda commissionante. Le case produttrici di ERP hanno, nella progettazione e produzione dei loro prodotti, un’ottica rivolta all’azienda nel suo complesso ed ai suoi processi, non alle singole funzioni, come succedeva nella stragrande maggioranza dei software creati ad hoc da imprese minori. Partendo da questi presupposti è chiaro perché si rileva che le grandi aziende vanno decisamente verso i sistemi ERP industrializzati standard. Non è così, invece, per le piccole aziende, che preferiscono acquistare sistemi non ERP e farsi costruire sistemi su misura da software houses minori a costi decisamente più leggeri rispetto al “grande” ERP. Sono perciò le aziende di medio-piccole dimensioni a trovarsi di fronte alla scelta più difficile: decidere cioè se adottare un sistema su misura o un pacchetto ERP. Tuttavia per queste aziende è importante capire come, a parità di funzionalità un sistema costruito su misura da una software house costi sicuramente di più dell’equivalente pacchetto preconfezionato. Partendo da questa considerazione, è chiaro che spendere una cifra maggiore in un sistema ERP rispetto ad un sistema ad hoc, ha il significato di acquisire un numero di funzionalità molto più elevato. Queste potrebbero sembrare superflue al momento dell’acquisto, ma sono in realtà una garanzia di supporto anche per quando l’azienda sarà cresciuta. Pertanto, nel confronto tra ERP industrializzati e sistemi specifici fatti su misura, bisognerà tenere conto oltre che del costo, anche delle opportunità rappresentate e degli investimenti che l’azienda si troverà a dover sostenere in futuro per equiparare le funzionalità del sistema specifico a quelle che il sistema ERP già contiene. Alcune ricerche di mercato danno certo il passo delle piccole-medie imprese in questa direzione ed è per questo che tutte le principali case produttrici di ERP si sono già messe in corsa per contendersi questo settore di mercato. Fatte le opportune valutazioni economiche e presa la decisione di quale sistema adottare, il vero punto critico, importante da mettere in luce con questo lavoro, è che quando si sceglie per l’introduzione in azienda di un sistema ERP non è facile valutare subito tutti i vantaggi perchè i risultati non sono immediati. La mia esperienza vissuta all’interno del Gruppo Bronzini va proprio in questa direzione. Fatte le opportune valutazioni economiche è stata presa la decisione di adottare un sistema ERP pensato per “adattarsi” alle esigenze dell’azienda e quindi flessibile e capace di migliorare tutto ciò che ruota attorno ad ogni singolo processo aziendale, incluso un aumento del knowledge aziendale. Tuttavia, i risultati non immediati e alcune problematiche sorte al momento dell’introduzione nel business ha comportato un continuo sorgere di necessità non previste nel progetto iniziale. Questo perché riprodurre un sistema aziendale su “carta” è una cosa, ma riprodurlo nella nuova realtà è un’altra. Non tutte le problematiche possono essere previste e quindi fattore fondamentale deve essere la capacità di saper gestire le nuove criticità , appoggiandosi a partner affidabili e confidando su una struttura aziendale preparata e solida. Per quanto riguarda la scelta di un partner affidabile: l’analisi preliminare svolta risulta adeguata e con un grado di dettaglio molto elevato. I benefici attesi, rispecchiano la mission, infatti essa pone la priorità nel trasformare la necessità di rispondere alle nuove esigenze del mercato in opportunità di rinnovamento, ed è proprio tramite l’utilizzo di un nuovo ERP che il Gruppo Bronzini vuole migliorare il proprio business ed aumentare la propria capacità competitiva nel lungo periodo nonostante le difficoltà implementative che questo ERP comporta. Microsoft Dynamics invece risulta essere un sistema più semplice sia per quanto riguarda l’installazione sia per l’utilizzo perché conserva la logica di funzionamento di tutti i software Microsoft che sono distribuiti su scala mondiale e che ormai tutti conoscono. D’altra parte però è vero che le funzionalità fornite da Dynamics sono tante ma attraverso questo ERP non è possibile modellare tutti i processi aziendali. Microsoft Dynamics risulta essere un sistema abbastanza stabile, leggero di facile utilizzo perfettamente integrato con tutti gli strumenti di Microsoft ( ad esempio Office) e che non richiede mesi di training per poterlo utilizzare. l’installazione di un sistema ERP comporta una serie di fattori che sono da calcolare al momento dell’acquisto poiché non è un semplice software che si installa lato client, si paga la licenza e tutto è risolto. L’ installazione di un sistema ERP necessita un’analisi dei processi aziendali ai fini di una modellazione degli stessi e questo significa un grosso cambiamento nella metodologia di lavoro dell’azienda, necessario per ottenere un buon vantaggio competitivo in termini di margini di guadagno, e risulta fondamentale capire prima se è conveniente un sistema leggero ma con meno funzionalità oppure un sistema completo ma più complesso nell’utilizzo, altrimenti si rischia la perdita di molto denaro. Con ciò da non sottovalutare è la fase pre-implementativa, dove è critico individuare le necessità (analisi dei processi aziendali) su cui andare ad operare. Se fin dall’ inizio, nella fase di progettazione, viene svolta un’analisi attenta delle proprie esigenze, coinvolgendo le principali figure aziendali, si può star certi che la probabilità di successo dell’introduzione dell’ERP sarà elevata. Il punto critico del progetto è stato infatti il coinvolgimento dell’organico aziendale nella fase di analisi e modifica/miglioramento dei processi aziendali poiché ha avuto un impatto talmente innovativo e rivoluzionario sulla struttura operativa esistente che non è stato sempre facile coinvolgere nel giusto modo le figure aziendali responsabili del processo. Il progetto di implementazione per un nuovo sistema innovativo informativo integrato, ha comportato lo svolgimento di tutta una serie di attività interne “di ricerca e sviluppo” in collaborazione con personale esterno Logical System finalizzate a: a) progettazione e messa a punto di nuovi processi innovativi; b) acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati. Il progetto è nato dall’esigenza dell’azienda di informatizzare i vari processi, per automatizzare e standardizzare i flussi delle informazioni, risparmiare tempo, minimizzare gli errori ed eliminare tutte le personalizzazioni di documentazioni, descrizioni e procedure insite nella gestione manuale. Quando il progetto è stato avviato non esisteva, e tuttora non esiste, allo stato dell’arte, in commercio, un sistema in grado di coprire tutte le attività che il gruppo bronzini gestisce e che sono diverse per ogni area di attività. Pertanto, l’unica soluzione percorribile per l’informatizzazione era, e resta, quella di sviluppare un sistema personalizzato. si sta passando da un’”era informatica” caratterizzata dalla scarsità dei dati, ad una nuova e innovativa “era informatica” che ha a che fare con l’abbondanza dei dati, che possono essere sempre più acquisiti in modo automatico, con una velocità di scambio e di comunicazione in crescita esponenziale, e con un accesso alle informazioni globalizzato. E anche la tipologia, delle informazioni trattate, sta cambiando in modo significativo. Infatti oggi le informazioni hanno tutte carattere multimediale e ipermediale, e cioè sono la composizione di elementi informativi di tipo diverso (testo, immagini, video, suoni, procedure, programmi e così via) e questi aggregati informativi possono essere interconnessi l’uno all’altro creando una rete semantica ad elevata complessità e senza limiti dimensionali, che può far emergere anche aspetti nascosti, in sostanza può fare emergere in modo automatico conoscenza. Non si può infine trascurare il fatto che i sistemi automatizzati attuali non si limitano più ad occuparsi di conservare bit che devono però essere interpretati dagli “umani” affinchè siano riconosciuti come informazioni. Gli attuali sistemi automatizzati possono ormai agire sulla base delle informazioni presenti nel sistema e elaborate in modo automatico, producendo un impatto diretto sulla realtà degli “umani”, senza l’ausilio degli umani. Oggi il progetto ha condotto allo sviluppo di nuove soluzioni tecniche, del tutto innovative, che stanno già avendo un impatto molto importante nel processo di gestione dei vari rami di attività dell’azienda, soprattutto in quello del settore della manutenzione. Il progetto ha coinvolto: - Risorse interne di tutte le varie aree aziendali, per l’analisi dei flussi e la progettazione degli schemi a blocchi delle varie procedure specifiche - I settori tecnici e di project management, per lo sviluppo del software. - Consulenti informatici esterni per la progettazione del software, delle piattaforme e delle interfacce. Il progetto avviato nel 2015 è attualmente in piena fase di sviluppo.L’azienda, dato l’enorme investimento che ha fatto in questo ambito e considerando che sul mercato non esiste uno strumento in grado di soddisfare tutte le esigenze del suo business, ha comunque ritenuto opportuno investire ulteriori risorse nello sviluppo del sistema affinché funzioni in modo corretto ed efficace e automatizzi tutti i processi aziendali nel medio/lungo periodo.
Nowadays, companies find themselves working in a market characterized by a climate of uncertainty: customer needs change quickly and the markets are becoming more and more competitive. It is therefore important for companies to find ways to adapt with a certain reactivity, in order not to be overcome by the competition. Parallel to the evolution of the markets, there is an explosion in the amount of information that can be found both inside and outside the boundaries of the company, which is facilitated by the spread of computer networks and distributed systems, the first among them being the Internet. The need to manage information in a rational and organic way and the prospect of having to supply increasingly personalized goods and services, has led the companies to review their processes and their way of operating by relying on information systems. These are no longer simple information management software programs, but real active tools, a source of competitive advantage. We are talking about ERP, Enterprise Resource Planning, IT packages capable of integrating all the operational and administrative processes on a corporate basis. Integrated functionality systems supporting not only planning, but the entire decision-making dimension: they support business management in all its areas, from accounting to personnel management, from customer relations to suppliers and warehouses. Integration is possible not only thanks to particular (certain se vuoi lasciare particular sotto) software architectures, but also thanks to the fact that ERPs incorporate the "best practices", i.e. the most common process practices found/employed in excellent companies. More precisely, most of the most widespread systems consist of a central software core and the possibility of adding optional peripheral software modules, each concerning the management of a particular specific business area of defined competences (e.g. accounting, materials management, planning, production, etc.). Implementing an ERP system means "rethinking and changing" a company's way of acting; as a matter of fact, a transformation of a company involves an operational, strategic and inter-company plan. Thanks to the prescriptive feature, ERPs impose on the company a set of procedures that become simple and linear routines, eliminating the barriers between functions, and make the organization more agile and reactive. The implementation activity is very critical and delicate and can take a very long time, sometimes even more than 20 months. Other aspects that express the criticality of the project are the high costs to be incurred, the inclusion of the people involved in the process/project and the possibility of failure. Bearing in mind the above-described factors, in the first and second part of the thesis the concept of the ERP system will be studied in depth, defining its structure, evolution, advantages, limits and implementation phases, with particular reference to the process Reengineering phase, i.e. the redesign of the business processes. Finally, in the third and last part of the thesis, the project carried out at the companies of the "Bronzini Group" during the research doctorate will be presented. The project was developed as follows: In the first year: in-depth study of the currently available techniques, in order to understand how to improve them or replace them with innovative techniques. In the second year: configuration of the information system necessary for the implementation of these techniques and/or new techniques designed ad hoc into the business. In the third year: the implementation and subsequent analysis of the results achieved. This case study describes a project aimed at introducing a new latest-generation computer system with high-performance hardware, software (ERP) from the Microsoft Dynamics Navision 2015 package, capable of synergistically integrating all business processes and interconnections with the online world, which provides for a complete implementation in 2019. The analysis of the paper proposes an in-depth study of the situation in which the company presents itself, both in terms of activity and information, thus obtaining a “map” of the existing processes (called AS-IS). Thus, the needs and criticalities of the current management of the activities are noted, in order to outline the objectives to be pursued through the implementation of the new ERP system (TO-BE analysis). Finally, the GAP ANALYSIS is presented, as a comparison of the difference between the starting situation with the old management and the future perspective with the new solution adopted by the company. By implementing/using a new management system, the "Bronzini Group" aims to extend the process control to all the business areas involved and improve the entire flow of order management, from budgeting to invoicing and subsequent archiving and historical data management. The ultimate goal is to be able to provide a new tool in which all information is available to the people involved in the process/project, in order to optimize time and results and guarantee safety at work. Adapting innovative processes allows to obtain. • Reduction of the resources consumed, therefore also a cost reduction; • Reduction of the time of necessary for the execution of maintenance processes; • Improvement of the operativity/effectiveness of specialized personnel, also from the point of view of operational safety; • Improvement of the customers’ assets undergoing maintenance, in terms of efficiency and environmental sustainability, productivity and safety at work; • Improvement of the overall service rendered to the customer, in terms of quality and professionalism, with consequent increase in competitiveness. Until a few years ago, companies were practically forced to create their information software like a tailored suit, commissioning software houses for that job, while today the case of purchasing “pre-packaged” ERP packages adaptable to the company’s needs through a process of "parameterization" is prevalent. The advantages offered by the latter are considerable, since the proposed solutions are the result of in-depth studies and advanced theories of information and management and, above all, have already been tested in other companies. The fixed costs of design and development are divided based on the number of packages produced and do not fall entirely on the ordering company. In the design and development of their products, the manufacturers of ERP consider the company as a whole and its processes, and not the individual functions, as was the case with the vast majority of software created ad hoc by smaller companies. Starting from these assumptions it is clear why it is noted that large companies are definitely moving towards the standard industrialized ERP systems. This is not the case with small companies, which prefer to purchase non-ERP systems and have tailor-made systems built by minor software houses at much lower costs than the “big” ERP. Small and medium-sized companies are therefore faced with the most difficult choice: having to decide whether to adopt a customized system or an ERP package. However, it is important for these companies to understand that, with the same functionality, a system custom-built by a software house certainly costs more than an equivalent pre-packaged one (meglio one se non è proprio necessario dire package, cioè se in questo caso sistema e pacchetto sono la stessa cosa). Starting from this consideration, it is clear that spending more money on an ERP system than on an ad hoc system means having a much higher number of features. These may seem superfluous at the time of purchase, but they are actually a guarantee of support for when the company has grown. Therefore, in the comparison between industrialized ERPs and specific tailor-made systems, it is necessary to take into account not only the cost, but also the opportunities represented and the investments that the company will have to sustain in the future to equate the functions of a specific system with those that an ERP system already contains. Some market researches certainly small and medium-sized companies in this direction and that is why all the major ERP manufacturers have already started to contend for this market sector. Having made the appropriate economic assessments and having taken the decision of which system to adopt, the real critical point, important to highlight in this work, is that, when choosing an ERP system to introduce into the company, it is not easy to immediately evaluate all the advantages because the results are not immediate either. My experience in the “Bronzini Group” goes precisely in this direction: having made the appropriate economic assessments, the decision was taken to adopt an ERP system designed to "adapt" to the needs of the company and therefore flexible and able to improve everything that revolves around each individual business process, including an increase in the company knowledge. However, with the non-immediate results and some problems that arose at the time of the introduction into the business, new needs not foreseen in the initial project arose continuously. This is because reproducing a company system on "paper" is one thing, but reproducing it in the new reality is another. Not all the problems can be foreseen and therefore the fundamental factor must be the ability to be able to manage the new critical issues, relying on reliable partners and trusting in a prepared and solid company structure. Regarding the choice of a reliable partner: the preliminary analysis carried out is adequate and with a very high degree of detail. The expected benefits reflect the mission, which, in fact, places the priority on transforming the need to respond to new market requirements into opportunities for renewal, and it is through the use of a new ERP that the “Bronzini Group” aims to improve its business and increase its competitive capacity in the long term despite the implementation difficulties that this ERP entails. Microsoft Dynamics, for example is a relatively simple system both in terms of installation and use because it maintains the operating logic of all Microsoft software that is distributed on a global scale and that everyone is already familiar with. On the other hand, however, even though the functions provided by Dynamics are numerous, it is not possible to model all the business processes through this ERP. All things considered, Microsoft Dynamics turns out to be a fairly stable system, light and easy to use, perfectly integrated with all Microsoft tools (e.g. Office) and does not require months of training for an operator to be able to use it. Installing an ERP system involves a number of factors that are to be considered at the time of purchase since it is not a simple software that is installed on the client side, the license is paid, and everything is solved. The installation of an ERP system requires an analysis of business processes in order to model them, and this implicates a big change in the work methodology of the company, which, however, is necessary to obtain a good competitive advantage in terms of profit margins. It is fundamental to understand first what is more convenient: a light system with less functionality or one that is complete but more complex to use – if this analysis is not done on time, there is a great risk of losing a lot of money. Another aspect that is not to be underestimated is the pre-implementation phase, where it is critical to identify the needs (analysis of business processes) that should be fulfilled. If from the beginning, during the planning phase, a careful analysis of one's own needs is carried out, involving the main corporate figures, one can be sure that the probability of successful introduction of the ERP will be high. The critical point of the project was in fact the involvement of the company staff in the analysis and the modification/improvement phase of the business processes because it had such an innovative and revolutionary impact on the existing operating structure that it was not always easy to involve the corporate figures responsible for the process in the right way. The implementation project for a new innovative integrated information system has involved performing a series of internal "research and development" activities in collaboration with external Logical System personnel aimed at: a) design and development of new innovative processes b) acquisition, combination, structuring and use of existing scientific, technological and commercial knowledge and skills in order to produce plans, projects or designs for new, modified or improved products, processes or services. The project was born from the company's need to computerize various processes, in order to automate and standardize information flows, save time, minimize errors and eliminate all the customization of documentation, descriptions and procedures inherent in manual management. When the project was started, and still, in the current state of the art, on the market, there is no system capable of covering all the activities that the “Bronzini Group” manages, which are different for each area of activity. Therefore, the only viable solution for computerization was, and remains, to develop a customized system. We are moving from an "information technology" characterized by a scarcity of data, to a new and innovative one that has an abundance of data, which can be increasingly acquired automatically, with speed of exchange and communication in exponential growth, and with globalized access to information. Furthermore, the type of information handled is also changing significantly. Today, the information is all multimedia and hypermedia – that is a composition of information elements of different types (text, images, videos, sounds, procedures, programs and so on) – and these information aggregates can be interconnected with each other by creating a semantic network with high complexity and without dimensional limits, which can also bring hidden aspects to the surface, in essence it can make knowledge emerge automatically. Finally, we cannot overlook the fact that the current automated systems are no longer limited to the task of preserving bits, which must however be interpreted by "humans" so that they are recognized as information. The current automated systems can now act on the basis of the information already present in the system and processed automatically, producing a direct impact on the reality of the "humans", without their aid. Today the project has led to the development of new, completely innovative technical solutions that are already having a very significant impact in the management process of the various branches of activity of the company, especially in the maintenance sector. The project involved: - Internal resources of all the various company areas, for the analysis of the flows and the design of the block diagrams of the various specific procedures; - Technical and project management sectors, for the software development; - External IT consultants, for the design of the software, platforms and interfaces. The project, started in 2015, is currently in full development phase. Given the enormous investment already made in this area and considering that there is no tool on the market able to satisfy all the needs of their business, the company has anyway deemed appropriate to invest additional resources in developing the system so that it works correctly and effectively and automates all business processes in the medium/long term.
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Mariotti, Gianluca. "Valutazione delle caratteristiche dei modelli di previsione degli impatti odorigeni di tipo gaussiano e lagrangiano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16995/.

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Abstract:
Le emissioni in atmosfera di inquinanti, come le polveri o gli odori, rappresentano una pressione antropica diffusa e la loro gestione implica la conoscenza del fenomeno e della dispersione all’interno del Planetary Boundary Layer. Questa tesi è incentrata sull’uso di due modelli previsionali: il Dimula, modello gaussiano a plume, e il Lapmod, modello lagrangiano a particelle. Sono state valutate le singole funzionalità, che consentono di stimare la dispersione, e si è analizzata l’affidabilità e la comparabilità dei risultati, in termini di concentrazione, in un reticolo di lati 10.000 m (asse X) ∙ 10.000 m (asse Y). Le simulazioni, relative a sorgenti puntiformi ed areali, a polveri ed odori, sono state condotte a livello orario (short term), usando come input un unico set di dati meteorologici (vento da Ovest e con velocità 1,5 m⁄s, T=293 K), per condizioni atmosferiche instabili, neutre e stabili, e a livello annuale (long term), impiegando come set di dati meteorologici 8760 record relativi al 2016 per la provincia di Ravenna. Nel post-processamento dei risultati, per singole sorgenti e sorgenti totali, sono stati prodotti quattro tipi di grafici: mappe con le curve di iso-concentrazione (per modello), istogrammi con il confronto delle concentrazioni calcolate nei nodi comuni lungo l’asse Y centrale, grafici normalizzati, per una percezione punto per punto dell’andamento dei modelli, e la validazione dei risultati stessi. A livello orario si è apprezzato il comportamento, nella restituzione delle concentrazioni, sopra e sottovento dei due modelli, per classe di stabilità, valutando come l’ubicazione di un recettore sensibile possa guidare la scelta dello strumento previsionale. A livello annuale, invece, si è valutato il diverso grado di modellizzazione del PBL ed in particolare del plume rise, dovuto all’utilizzo di due differenti algoritmi, nonché il diverso approccio nel calcolo dei percentili per le medie di un’ora.
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Scandellari, Carolina. "Algortimi di spike detection per applicazioni neuroprotesiche: sviluppo di modelli, implementazione e valutazione delle performance." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/19904/.

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Abstract:
I disordini neurologici costituiscono il 6,3% delle cause di malattia in tutto il mondo, diventando una delle priorità della sanità globale. Per trattare questi disordini si utilizzano farmaci, ma alcuni pazienti possono risultarne resistenti. La Neuroingegneria propone soluzioni innovative per la cura e la riabilitazione di queste patologie, proponendo, tra le varie soluzioni, le neuroprotesi, capaci di sostituire un’area danneggiata del cervello o di ricollegare artificialmente due aree disconnesse bypassando la lesione che ha causato il danno. Tra questi, il dispositivo sviluppato presso la University of Kansas (KUMC) si è dimostrato essere efficace in esperimenti effettuati su topi con lesione focale in area motoria. Il funzionamento di questo dispositivo è basato sull’impianto di micro-elettrodi in due regioni cerebrali disconnesse a causa di una lesione. Questi creano un ponte in grado di ricollegare le due aree scollegate attraverso la registrazione di eventi (spike) in una delle due aree, e la seguente somministrazione di corrente nella seconda. In questo tipo di dispositivi, è importantissimo effettuare una identificazione corretta degli spikes. Il mio lavoro di tesi si inserisce nell’ambito della collaborazione tra il Rehab Technologies Lab (IIT, Genova), dove ho svolto il tirocinio, e la KUMC in relazione al progetto per lo sviluppo di neuroprotesi innovative per il recupero motorio a seguito di danni cerebrali. Nello specifico, il mio lavoro di Tesi si concentra sulla Spike Detection (SD), di cui uno dei problemi fondamentali è la mancanza di un ground truth, ovvero di una conoscenza a priori della localizzazione degli spikes nel tracciato. Nel contesto descritto sopra, si inseriscono gli obiettivi di questa Tesi: fornire un ground truth, studiare e adattare un set di algoritmi di SD già presenti in letteratura, modificare un algoritmo ad alte prestazioni sviluppato all’interno di IIT in passato e confrontare le prestazioni di tutti gli algoritmi di SD.
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Menegaldo, Ludovica <1987&gt. "Strumenti per la valutazione degli artisti di arte contemporanea: diversi modelli di ranking a confronto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1778.

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Abstract:
Il problema che si intende affrontare riguarda l'utilizzo di sistemi di ranking nel mondo dell'arte contemporanea. Dopo un primo momento definitorio di cosa sia un “ranking”, vengono approfondite le cosiddette "Teorie dell'Attenzione", teorie aventi a oggetto la gestione informazioni in relazione alla scarsità di attenzione del consumatore, le quali sembrano fornire interessanti stimoli teorici alla creazione di ranking nel settore dell'arte. La parte centrale della tesi si concentra poi sulle tipologie di Artist Ranking, individuandone i principali sistemi e analizzandoli in maniera esaustiva. L'analisi prevede un approfondimento delle implicazioni che l'utilizzo di questi strumenti possono comportare nel settore dell'arte visiva contemporanea mediante l'elaborazione personale di un calcolo volto a evidenziare il grado di influenza sui prezzi di alcuni artisti selezionati.
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CURIONI, SUSANNA. "Paesaggio e trasformazione. Metodologie di lettura e valutazione per nuovi modelli organizzativi." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266798.

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Abstract:
The thesis explores the link between project and landscape from the point of view of the evaluation methodologies of the landscape quality and on the grounds of the contemporary debate and the different cultural and legislative attitudes to the topic. Beginning from the definition of the word, which has its origin in the studies of geographical disciplines of the XIX century, the landscape is no longer a simple object of the aesthetical perception, but a complex category founded on a variety of different factors which all contribute to its definition: strictly “scientific” factors, pertaining to a vast range of established disciplines, and so-called “cultural” factors combining the historical, social, economic aspects which are the result of the indissoluble relation between man and environment. The landscape represents the complexity of reality, an interpretative cultural category that units and adds a variety of aspects, traces, material and immaterial elements determined by the processes and the actions that over the centuries changed the territory. Against the remark, on the one end, of the processes of transformation to which are continuously submitted the contemporary landscapes which, by creating a crisis of the model that historically accompanies their development and the transformations, nowadays reveal a situation deeply compromised of the Italian context and, on the other end, of the weakness of the traditional instruments of planning which are no longer adequate to the interpretation and the management of the complexity of the transformation processes caused by the present phase of globalization, the research analyzes the potentiality of the landscape role as an instrument of transformation and main motor of the territorial policies trough the identification of instruments and methods aimed at the construction of parameters and criteria for the implementation of new organizational models of the territory. While we register a rising sensitization towards the implementation of a sustainable development of the territory, the promotion of the cultural heritage and the recognition of the local identities, only today has a need emerged of methodologies and innovative models able to interpret at different scales and in different contexts the principles inherent in the international convention and to give appropriate policies for the regeneration and the rehabilitation of landscapes that are often damaged. Definition of a rigorous methodology for the study of landscape, supported by the experimental application in some processes especially significant and exemplary in the Italian context, offers objective criteria and elements for assessment of the main factors and policies contributing to the development of sustainable models of organisation of the territory and is therefore an innovative tool to the application of the European Convention and thereby can become a valid support to indicate a direction for the action and evolution of the dynamics of the transformation processes of the landscape.
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Vandelli, Davide. "Procedura per l’applicazione di modelli di dispersione degli inquinanti in atmosfera nell’ambito della valutazione d’impatto ambientale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23818/.

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Abstract:
La seguente tesi di laurea punta creare una procedura completa per la modellistica della dispersione degli inquinanti in atmosfera, derivanti dell’installazione o dalla modifica di impianti industriali, tramite modello Lapmod, in un territorio ed un periodo di riferimento di interesse. Questa procedura prenderà come riferimento una verifica di assoggettabilità a VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) pubblicata sull’apposito sito di consultazione dell’Emilia Romagna, cercando inoltre di introdurre un criterio di significatività dell’impatto come richiesto dalla normativa vigente del testo unico ambientale. L'elaborato sarà pertanto suddiviso in tre parti: • la prima parte descrive i principali riferimenti normativi riguardo la qualità dell'aria e la regolamentazione in materia di inquinamento atmosferico. • La seconda parte, invece, consiste in un riassunto della procedura utilizzata per il reperimento dei dati utili ai modelli, considerando i migliori dati ottenibili al fine di una valutazione il più accurata possibile edun sunto sulla procedura utilizzata per i modelli di dispersione. Il processore principale di dispersione utilizzato per il caso di studio è Lapmod, un modello Lagrangiano a particelle, tridimensionale e non stazionario, adatto a simulare la dispersione in atmosfera su terreno complesso di sostanze inerti o radioattive, emesse sia in fase gassosa sia in forma di aerosol. Oltre alla dispersione degli inquinanti convenzionali, LAPMOD è in grado di simulare anche la dispersione in atmosfera di sostanze odorigene. • Infine, nella terza parte dell'elaborato, viene applicato il modello ad un caso di studio, ricalcando una valutazione d’impatto sulla parte applicativa della modellistica, per quando tecnicamente possibile.
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Castelli, Claudia. "Valutazione dell’efficacia di barriere chimiche contro l’umidita’ da risalita capillare nelle murature mediante modelli di laboratorio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
La risalita capillare di umidità nelle murature storiche è la principale responsabile del degrado dei materiali. La metodologia ad oggi più utilizzata in tale campo è quella basata sull’iniezione di prodotti chimici in grado di formare barriere artificiali che blocchino il flusso ascendente dell’acqua, ma è ancora in fase di perfezionamento. Per potere svolgere tale perfezionamento, è utile disporre di una metodologia attendibile per la valutazione dell’esito dei trattamenti, ossia un metodo standardizzato che possa garantire una corretta misurazione del contenuto di umidità nelle murature pre e post iniezioni. Nella presente tesi, che ha lo scopo di valutare l’efficacia di alcuni prodotti per barriere chimiche nelle murature, si è utilizzato un metodo di laboratorio standardizzato proposto dai ricercatori del LASTM (DICAM), che permette di riprodurre in laboratorio il processo di risalita dell’umidità e, allo stesso tempo, permette di potere svolgere le misurazioni del contenuto d’acqua interno ai materiali con il metodo diretto. I trattamenti, svolti in collaborazione con la Azienda inglese “Safeguard”, produttrice di resine impermeabilizzanti, sono stati effettuati su vari modelli, costituiti di laterizi e malta, preventivamente sottoposti a differenti condizioni ambientali. Successivamente si è svolto un monitoraggio periodico per potere determinare sia l’efficacia dell’intervento che l’attendibilità del modello. Dopo avere studiato un sistema di controllo delle condizioni di laboratorio, si è ritenuto opportuno svolgere anche alcune prove di caratterizzazione dei materiali utilizzati nella costruzione dei vari modelli, per conoscerne appieno le caratteristiche e potere valutare con maggiore attendibilità i risultati dei trattamenti. Infine, per approfondire le dinamiche di diffusione dei formulati chimici all’interno dei materiali, si sono svolte prove su travetti di malta.
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FERRARIO, MATTEO. "VALUTAZIONI ECONOMICHE A SUPPORTO DEI PROCESSI DI VALUTAZIONE DI FARMACI PER MALATTIE RARE IN ITALIA: IL CASO DELL’ATROFIA MUSCOLARE SPINALE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2023. https://hdl.handle.net/10281/404614.

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Abstract:
L’utilizzo di valutazioni economiche in ambito sanitario ha assunto nel corso degli anni un ruolo di crescente importanza, alla luce dell’esigenza di fornire informazioni utili ai decision-maker nel difficile ruolo di continuare a garantire l’innovazione in contesti di risorse scarse all’interno di un sistema universalistico. I modelli decisionali, siano essi alberi decisionali o modelli di Markov, sono strumenti che dimostrano di rispondere il più delle volte alle esigenze di simulare il decorso di una patologia e l’effetto dei trattamenti su di esso, producendo stime su outcome finali e costi nel lungo termine che alimentano indicatori di costo-efficacia/costo-utilità, utilizzati, seppur con logiche differenti, da diverse agenzie di HTA per definire il valore economico di una nuova tecnologia e supportare le negoziazioni di prezzo. Oltre ai modelli di costo-efficacia/utilità, i più semplici modelli di impatto sul budget trovano notevole spazio in questo contesto, fornendo informazioni cruciali rispetto la sostenibilità del sistema.Anche in Italia tali valutazioni sono considerate nei processi di valutazione dei farmaci da parte di AIFA che le analizza e le utilizza all’interno delle istruttorie sottoposte al Comitato Prezzi e Rimborso (CPR) per la definizione delle condizioni di prezzo e rimborso dei farmaci. Tali valutazioni sono inoltre particolarmente raccomandate in quegli ambiti decisionali particolarmente complessi, quali ad esempio il caso di farmaci orfani/per malattie rare.Al fine di leggere come la valutazione economica viene effettivamente utilizzata nei contesti valutativi l’accesso in Italia, è stato pertanto presentato in questo lavoro il caso specifico dell’atrofia muscolare spinale e del medicinale risdiplam, come ambito esemplificativo di una malattia rara in cui l’innovazione è entrata in modo prepotente negli ultimi anni e dove pertanto i decisori si sono trovati (e tuttora si trovano) a dover valutare attentamente gli impatti sia da un punto di vista clinico che da un punto di vista organizzativo ed economico, in una logica HTA.Il lavoro svolto ha riguardato lo sviluppo di tre tipologie di analisi diverse la cui sola lettura integrata permette di avere un quadro complessivo degli elementi di efficienza allocativa e di impatto di sostenibilità richiesti da AIFA per le sue valutazioni di accesso ai farmaci. La prima analisi effettuata è stata una analisi di costo-utilità in pazienti con SMA 1, in cui il nuovo medicinale ha dimostrato un profilo favorevole, con un indicatore di costo/QALY guadagnato di circa 43.000 € nello scenario lifetime, che rientra all'interno delle soglie di accettabilità comunemente definite. Negli scenari a 5 e 10 anni, risdiplam si è dimostrato cost saving rispetto all'alternativa. La seconda valutazione effettuata è stata una analisi di costo-minimizzazione in pazienti con SMA 2 e 3, in cui si è evidenziata una convenienza economica di circa 160.000 € su 10 anni, considerando i costi sia farmacologici che di somministrazione. Infine è stata realizzata una analisi di impatto sul budget in cui, a seguito dell'introduzione di risdiplam nel mercato, non si stima un impatto di spesa incrementale in virtù di una riduzione dei costi nella SMA 1 e 3 che compensa l'aumento atteso nella SMA 2. La lettura integrata dei risultati dei tre modelli sviluppati, trova profonda coerenza nell’avere negoziato una nuova terapia con dei range di costo-utilità coerenti con quelli correntemente citati in altri paesi e dei parametri di impatto finanziario compatibili con le esigenze di non aggravare ulteriormente sul SSN.
The use of economic assessments in the health sector has assumed a role of increasing importance over the years, in light of the need to provide useful information to decision-makers in the difficult role of continuing to guarantee innovation in contexts of scarce resources, in a universalistic system. Decision models, both decision trees or Markov models, are tools that demonstrate that they most often respond to the need to simulate the course of a disease and the effect of treatments on it, producing estimates on final outcomes and costs in the long term that feed cost-effectiveness / cost-utility indicators, used, albeit with different logics, by various HTA agencies to define the economic value of a new technology and support price negotiations. In addition to cost-effectiveness / utility models, the simplest budget impact models find considerable space in this context, providing crucial information regarding the sustainability of the system. AIFA which analyzes and uses them within the investigations submitted to the Price and Reimbursement Committee (CPR) for the definition of the price and reimbursement conditions for drugs. These evaluations are also particularly recommended in those particularly complex decision-making areas, such as the case of orphan drugs / for rare diseases. in this work, the specific case of spinal muscular atrophy and the medicinal product risdiplam, as an example of a rare disease in which disruptive innovation has entered in recent years and where therefore the decision-makers have found themselves (and still are) to have to carefully evaluate the impacts both from a clinical point of view and from an organizational and economic point of view, in an HTA logic. The work carried out involved the development of three different types of analyzes whose integrated reading alone allows for an overall picture of the elements of allocative efficiency and sustainability impact required by AIFA for its evaluations of access to drugs. The first analysis performed was a cost-utility analysis in patients with SMA 1, in which the new drug demonstrated a favorable profile, with a cost / QALY indicator gained of approximately € 43,000 in the lifetime scenario, which falls within commonly defined acceptability thresholds. In the 5 and 10 year scenarios, risdiplam proved to be cost saving compared to the alternative. The second evaluation carried out was a cost-minimization analysis in patients with SMA 2 and 3, which showed an economic convenience of about € 160,000 over 10 years, considering both pharmacological and administration costs. Finally, a budget impact analysis was carried out in which, following the introduction of risdiplam in the market, an incremental spending impact is not estimated due to a cost reduction in SMA 1 and 3 which offsets the expected increase in SMA 2. The integrated reading of the results of the three models developed finds profound coherence in having negotiated a new therapy with cost-utility ranges consistent with those currently cited in other countries and financial impact parameters compatible with the further aggravate on the NHS.
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Pieri, Giulia <1981&gt. "L'ospedale di comunità nella regione Emilia-Romagna: modelli organizzativi e valutazione della qualità dell'assistenza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7368/1/PIERI_GIULIA_tesi.pdf.

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Abstract:
L’attuale frammentazione dei percorsi assistenziali rivolti ai pazienti anziani con multimorbosità e fragili, non garantisce cure efficaci, efficienti né soddisfazione dei pazienti e delle loro famiglie. Si stanno sviluppando a livello internazionale modelli di organizzazione dei servizi di “cure intermedie”, per rispondere ai bisogni emergenti rappresentati da invecchiamento, aumento di patologie croniche, multimorbosità e fragilità, per evitare ospedalizzazioni inappropriate e ritardare l’istituzionalizzazione di lungo periodo. Coerentemente con le indicazioni normative nazionali, la Regione Emilia-Romagna (RER) ha intrapreso un percorso di ridefinizione dei servizi territoriali e della rete ospedaliera con l’obiettivo di garantire la continuità delle cure e l’integrazione ospedale-territorio, in particolare per le persone con patologia cronica, potenziando i servizi assistenziali di cure intermedie e attivando strutture residenziali intermedie territoriali (Ospedali di Comunità). Il progetto di ricerca aveva l’obiettivo di definire, attraverso l’individuazione di specifici indicatori, una modalità strutturata per il monitoraggio dell’assistenza fornita ai pazienti che vengono presi in carico negli Ospedali di Comunità dal punto di vista clinico, organizzativo e del paziente. Il modello organizzativo è stato studiato confrontando tre Ospedali di Comunità della Regione Emilia-Romagna. Gli indicatori individuati sono quindi stati analizzati per descrivere la coorte di pazienti dimessa dall’Ospedale di Comunità di Castel San Pietro Terme (Ausl Imola). L’analisi condotta, con l’identificazione di sottotipi caratteristici di pazienti che accedono all’Ospedale di Comunità può costituire un valido supporto conoscitivo nel processo di miglioramento dei percorsi clinico-assistenziali. La descrizione dei percorsi di cura seguiti dai pazienti presi in carico negli Ospedali di Comunità, di cui l’analisi presentata rappresenta un primo step, può infatti contribuire a meglio definire le strategie organizzative dell’assistenza ospedaliera e territoriale, sanitaria e socio-assistenziale per potenziare quindi la capacità di risposta ai bisogni dei pazienti.
The fragmentation of services for elderly with multimorbidity and frailty does guarantee neither effective and efficient care, nor the satisfaction of patients and their families. At international level, for decades, organizational models for “intermediate care” have been developing, as solution to emerging problems (aging, chronic disease, multiborbidity and frailty), to avoide inappropriate hospital admission and to delay long-term care. Consistent with national documents, Emilia-Romagna Region has been redefining community services and the acute hospital network with the aim of ensuring continuity of care and integration between hospital and community services, especially for people with chronic diseases, developing intermediate care and activating bed-based intermediate care services (Community Hospitals). The research project aimed to define – through the identification and analysis of specific indicators – a structured method for monitoring health care provided to patients in Community Hospitals in terms of clinical, organizational and patient perspective. The organizational model has been examined comparing three Community Hospital of Emilia-Romagna Region. Indicators have been analyzed to describe patients discharged from the Community Hospital of Castel San Pietro Terme (Imola Local Health Authority). The structured analysis and the identification of emerging clusters of patients admitted in Community Hospital, could provide important input for the best planning of integrated care pathways for patients. The description of clinical pathway of patients admitted in Community Hospitals may help to better define organizational strategies for both acute and community care, both health and social assistance, to enhance responses to patients' needs.
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Pieri, Giulia <1981&gt. "L'ospedale di comunità nella regione Emilia-Romagna: modelli organizzativi e valutazione della qualità dell'assistenza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7368/.

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Abstract:
L’attuale frammentazione dei percorsi assistenziali rivolti ai pazienti anziani con multimorbosità e fragili, non garantisce cure efficaci, efficienti né soddisfazione dei pazienti e delle loro famiglie. Si stanno sviluppando a livello internazionale modelli di organizzazione dei servizi di “cure intermedie”, per rispondere ai bisogni emergenti rappresentati da invecchiamento, aumento di patologie croniche, multimorbosità e fragilità, per evitare ospedalizzazioni inappropriate e ritardare l’istituzionalizzazione di lungo periodo. Coerentemente con le indicazioni normative nazionali, la Regione Emilia-Romagna (RER) ha intrapreso un percorso di ridefinizione dei servizi territoriali e della rete ospedaliera con l’obiettivo di garantire la continuità delle cure e l’integrazione ospedale-territorio, in particolare per le persone con patologia cronica, potenziando i servizi assistenziali di cure intermedie e attivando strutture residenziali intermedie territoriali (Ospedali di Comunità). Il progetto di ricerca aveva l’obiettivo di definire, attraverso l’individuazione di specifici indicatori, una modalità strutturata per il monitoraggio dell’assistenza fornita ai pazienti che vengono presi in carico negli Ospedali di Comunità dal punto di vista clinico, organizzativo e del paziente. Il modello organizzativo è stato studiato confrontando tre Ospedali di Comunità della Regione Emilia-Romagna. Gli indicatori individuati sono quindi stati analizzati per descrivere la coorte di pazienti dimessa dall’Ospedale di Comunità di Castel San Pietro Terme (Ausl Imola). L’analisi condotta, con l’identificazione di sottotipi caratteristici di pazienti che accedono all’Ospedale di Comunità può costituire un valido supporto conoscitivo nel processo di miglioramento dei percorsi clinico-assistenziali. La descrizione dei percorsi di cura seguiti dai pazienti presi in carico negli Ospedali di Comunità, di cui l’analisi presentata rappresenta un primo step, può infatti contribuire a meglio definire le strategie organizzative dell’assistenza ospedaliera e territoriale, sanitaria e socio-assistenziale per potenziare quindi la capacità di risposta ai bisogni dei pazienti.
The fragmentation of services for elderly with multimorbidity and frailty does guarantee neither effective and efficient care, nor the satisfaction of patients and their families. At international level, for decades, organizational models for “intermediate care” have been developing, as solution to emerging problems (aging, chronic disease, multiborbidity and frailty), to avoide inappropriate hospital admission and to delay long-term care. Consistent with national documents, Emilia-Romagna Region has been redefining community services and the acute hospital network with the aim of ensuring continuity of care and integration between hospital and community services, especially for people with chronic diseases, developing intermediate care and activating bed-based intermediate care services (Community Hospitals). The research project aimed to define – through the identification and analysis of specific indicators – a structured method for monitoring health care provided to patients in Community Hospitals in terms of clinical, organizational and patient perspective. The organizational model has been examined comparing three Community Hospital of Emilia-Romagna Region. Indicators have been analyzed to describe patients discharged from the Community Hospital of Castel San Pietro Terme (Imola Local Health Authority). The structured analysis and the identification of emerging clusters of patients admitted in Community Hospital, could provide important input for the best planning of integrated care pathways for patients. The description of clinical pathway of patients admitted in Community Hospitals may help to better define organizational strategies for both acute and community care, both health and social assistance, to enhance responses to patients' needs.
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Toffan, Anna. "Influenza aviaria: valutazione della patogenicità e trasmissibilità di virus H7N1 italiani in modelli animali." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3427204.

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Abstract:
Avian influenza viruses (in particular highly pathogenic avian influenza viruses) pose a concern both for public and animal health. Over the last decade, in fact, a sharp increase in the number of outbreaks in birds, especially poultry, has occurred with a high economic impact on the commercial poultry sector with the death or culling of millions of birds worldwide. In addition, from the public health perspective, several of these viruses have crossed the species barrier and infected human beings as well. In some instances, this has resulted in a self-limiting conjunctivitis or influenza-like illness, while in others in more severe conditions, which led to the death of the individual. The aim of the present paper was to investigate the pathogenicity and transmissibility of same avian influenza viruses in animal models. In particular, avian influenza viruses of the H7 subtype that are widely diffused worldwide and were implicated in one of the major outbreaks, the 1999-2000 H7N1 HPAI outbreak, were focused on and used for the experimental infections reported in the present paper. In detail, to increase knowledge on the risk connected to the consumption of commodities coming from infected poultry, it was performed an experimental infection in unvaccinated and vaccinated turkeys with HPAI and LPAI viruses of the H7N1 subtypes. The aim of the study was to determine the ability of LPAI and HPAI H7N1 viruses to reach muscle tissues following experimental infection and the efficacy of vaccination in preventing viraemia and meat localisation. The potential of infective muscle tissue to act as a source of infection for susceptible poultry by mimicking the practice of swill-feeding was also investigated. Results obtained indicated that the HPAI virus was isolated from blood and muscle tissues of all unvaccinated turkeys, while LPAI could be isolated only from blood and could be detected only by RT-PCR in muscles. In contrast, in vaccinated/ challenged turkeys, no viable virus or viral RNA could be detected in muscles indicating that in vaccinated birds viral localisation in muscle tissue is prevented. No infection was detected in poultry fed on infected meat. Further studies were performed to understand the zoonotic potential of the H7N1 HPAI viruses in mammals using the mouse model. In particular it was enlightened the pathogenicity of selected HPAI viruses infecting mice through nasal infection. In fact, sequence analysis of viruses from the Italian epidemic indicated that a natural isolate from an ostrich (Struthio camelus) had a lysine (K) residue at position 627 of the PB2 protein (PB2-627K). This mutation is very rare in avian origin isolates, the vast majority of which have a glutamic acid (E) residue in this position. It was showed that the isolated possessing the lysine residue exhibited enhanced virulence in mice, in comparison to isolates lacking this mutation. In particular, it was showed a marked pneumo and neurovirulence of H7N1 HPAI isolates in mice. Due to the fact that apart from ferrets, no data were available on the transmission of H7 influenza viruses in mice, there were used mice to asses if Italian H7N1 HPAI viruses could be transmitted in this species. It was demonstrated that H7N1 HPAI viruses could transmit to naïve mice place in direct contact with infected mice. In addition the results showed that transmission occurred by contact through oro-nasal secretions, containing high viral load. In conclusion, the data generated during the experimental infections herein reported underlined once again the pathogenicicty of H7N1 viruses both for poultry (turkey) and mammal (mouse). The zoonotic potential of these viruses therefore is very high, all the more due to their ability to transmit from infected to healthy mice. Finally, the vaccination appears to be an effective tool to prevent the active circulation of avian influenza viruses and then the acquisition of potentially dangerous mutations.
I virus dell’influenza aviaria, soprattutto quelli ad alta patogenicità, rappresentano un serio problema per la sanità animale ed umana. Negli ultimi dieci anni, infatti, un netto aumento dei focolai di influenza aviaria ha coinvolto in tutto il mondo i volatili selvatici ma soprattutto il pollame domestico con un impatto economico enorme per il settore avicolo dovuto alla morte e/o abbattimento di migliaia di volatili. Inoltre molti di questi virus sono stati in grado di superare le barriere di specie infettando i mammiferi ed in particolare l’uomo. In molti casi l’infezione nell’uomo si è risolta con una sindrome simil-influenzale o con forme di congiuntivite, ma in altrettanti casi ha portato al decesso dei soggetti infetti. La presente tesi ha lo scopo di approfondire alcuni aspetti legati alla patogenicità e trasmissibilità dei virus dell’influenza aviaria in modelli animali. Per effettuare gli esperimenti descritti nella presente tesi, sono stati scelti ed utilizzati virus dell’influenza aviaria di sottotipo H7, che sono molto diffusi in tutto il modo e sono stati causa di alcuni dei focolai di malattia più gravi che si ricordino, come l’epidemia italiana del 1999-2000. In particolare, per aumentare le informazioni disponibili relativamente al rischio di contaminazione delle carni e dei prodotti derivati da avicoli infetti, è stata effettuata una infezione sperimentale con virus H7N1 ad alta e bassa patogenicità in tacchini vaccinati e non. Lo scopo dell’infezione è stato quello di determinare la capacità di diffusione dei virus H7N1 HPAI e LPAI nei tessuti muscolari e nel sangue di tacchino e di valutare l’efficacia della vaccinazione nel prevenirla. Infine è stato valutato anche il rischio di infezione del pollame connesso al consumo di carni simulando un pasto di carne infetta. I risultati ottenuti hanno dimostrato come il virus HPAI si ritrovi costantemente nel sangue e nei muscoli degli animali non vaccinati ed infetti, mentre il virus LPAI è stato ritrovato a basso titolo solo nel sangue di un soggetto non vaccinato e solo tramite la RRT-PCR nei muscoli di alcuni altri soggetti non vaccinati. La vaccinazione si è dimostrata quindi molto efficace nel prevenire l’instaurarsi della viremia e quindi della diffusione del virus nelle carni in animali infettati sia con virus ad alta che a bassa patogenicità. Non è stata rilevata infine infezione nei soggetti nutriti con il muscolo infetto e pertanto il rischio di diffusione della malattia connesso a questa pratica sembra essere ridotto. Ulteriori esperimenti sono stati effettuati per approfondire il rischio zoonosico dei virus H7N1 HPAI italiani nel mammifero utilizzando come modello il topo. In particolare sono stati selezionati alcuni virus H7N1 per infettare gruppi di topi per via nasale. Infatti le sequenze geniche effettuate sui virus isolati in Italia nel 1999-2000 hanno evidenziato un isolato da struzzo (Struthio camelus) caratterizzato dalla presenza di una lisina in posizione 627 del gene codificante per la proteina PB2. Questa mutazione è estremamente rara negli isolati di origine aviari, che generalmente presentano in tale posizione un acido glutammico, e sembra influenzare in modo determinante la patogenicità virale. I dati ottenuti durante questa infezione sperimentale hanno dimostrato che i virus che posseggono tale mutazione hanno un’aumentata patogenicità per il topo caratterizzata da marcato neuro e pneumotropismo. Infine, a causa della carenza di dati relativi alla capacità di trasmettersi di questi virus nel topo, è stato sviluppato un modello sperimentale per valutare la trasmissibilità di virus H7N1 HPAI nell’ospite murino. E’ stata dimostrata quindi per la prima volta la capacità di tali virus di trasmettersi da topi infetti a topi sentinella sani posti a diretto contato con essi. La trasmissione è avvenuta a causa del contatto con le secrezioni nasali di soggetti infettati sperimentalmente che si sono dimostrate particolarmente cariche di virus. I dati prodotti dalle infezioni sperimentali effettuate, quindi, sottolineano ancora una volta come i virus influenzali H7N1 siano caratterizzati da una elevata patogenicità sia per l’ospite aviario (tacchino) che per l’ospite mammifero (topo). Il potenziale zoonotico di questi virus non è da sottovalutare, data anche la loro capacità di trasmettersi da topi infetti a topi sani. La vaccinazione infine appare essere un valido strumento di lotta alla diffusione dei virus influenzali aviari nei volatili e quindi di prevenzione del rischio connesso alla loro capacità di infettare nuovi ospiti e di acquisire mutazioni potenzialmente pericolose.
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LECCI, MATTIA. "Valutazione e Miglioramenti di Modelli, Protocolli e Sistemi per Wi-Fi in banda mmWave." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3447673.

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La prossima generazione di reti di comunicationi, conosciuta come 5G, promette di avere velocità e coperture nettamente superiori alle reti 4G. Per ottenere queste prestazioni è stato proposto di utilizzare sia nuove tecnologie che evoluzioni di tecniche già conosciute e studiate in passato. La novità più acclamata è l'uso di frequenze superiori al passato che vanno dai 6~ai 100~GHz, anche chiamate onde millimetriche, o MilliMeter Wave (mmW) in inglese. Molti studi degli anni passati si sono focalizzati su questo intervallo di frequenze, cercando di renderle utilizzabili e superando alcune loro peculiarità, tra cui (i) la poca copertura dovuta a perdite di potenza maggiori sulle lunghe distanze rispetto a frequenze più basse, (ii) la loro estrema facilità ad essere bloccate da persone ed oggetti, e (iii) una forte tendenza a concentrare la potenza in poche direzioni circoscritte. In questa tesi analizziamo e proponiamo modelli che consentono studi più approfonditi sulle reti di nuova generazione a diversi livelli. Con l'obiettivo di migliorare gli standard Wi-Fi di prossima generazione, noti anche come Wireless Gigabit (WiGig), ci siamo concentrati principalmente su simulazioni di rete full-stack, dato il maggior grado di realismo rispetto ai modelli matematici da una parte, e il minor costo unito a una maggiore flessibilità rispetto a soluzioni hardware. Siamo stati in grado di migliorare e creare modelli che spaziano su quasi tutti i livelli dello stack di comunicazione, dal livello fisico (PHY) fino al livello applicazione (APP). Questo ci ha permesso di ottenere una visione completa della rete mmW, rendendoci in grado di progettare e caratterizzare modelli migliori. Partendo dal canale mmW stesso, descriveremo le nostre proposte per modificare modelli di canale noti per migliorare le prestazioni di simulazione ed estendere l'analisi di rete a scenari mai esplorati prima, a causa della mancanza di strumenti disponibili. Sono stati studiati modelli di antenne e, con l'ausilio di tecniche di machine learning, sono state ottenute configurazioni ottimali specifiche per la banda mmW. Focalizzandosi sugli standard WiGig, sono stati fatti lavori sull'ottimizzazione degli algoritmi di scheduling a livello MAC, pensati appositamente per applicazioni con carattere quasi periodico. Infine, abbiamo analizzato, caratterizzato e modellato il traffico di realtà aumentata e virtuale (conosciuto anche come realtà estesa (XR), una delle applicazioni quasi-periodiche più importanti che dovrebbero essere ampiamente utilizzate nelle reti 5G.
The 5th Generation (5G) of communication networks is currently being deployed, promising better than ever capacity, responsiveness, and coverage. Many new technologies, as well as evolutions of old technologies, have been harvested to improve over the previous generation, such as the usage of high frequencies commonly known as the MilliMeter Wave (mmW) band. These new bands, typically ranging between 6~and 100~GHz, have long been studied, trying to overcome many of their peculiarities such as (i) low range due to high free-space propagation loss, (ii) high susceptibility to blockage, and (iii) sparse directionality, among others. In this thesis, we analyze and propose models that allow more in-depth studies on next-generation networks on different levels. Aiming to improve the next-generation IEEE~802. 11 standards, also known as Wireless Gigabit (WiGig), we focused mainly on full-stack network simulations, given the higher degree of realism with respect to mathematical models, and the much lower cost and flexibility with respect to hardware testbeds. We were able to improve and create models ranging across almost all levels of the communication stack, from the Physical (PHY) up to the Application (APP) layers. This allowed us to obtain a holistic view of the mmW-based network, making us able to design and characterize better models. Starting from the mmW channel itself, we will describe our proposals to modify well-known channel models to improve simulation performance and extend network analysis to scenarios that were never explored before, due to a lack of available tools. Antenna models were studied, and, with the help of machine learning techniques, optimal configurations specific for the mmW band were obtained. Moving towards the WiGig protocol stack, works have been done on the optimization of Medium Access Control (MAC)-layer scheduling algorithms, specifically tailored for quasi-periodic applications. Finally, we analyzed, characterized, and modeled eXtended Reality (XR) traffic, one of the most prominent types of quasi-periodic applications that are forseen to be largely used in 5G networks.
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Cimatti, Luca. "Utilizzo di modelli computazionali di cardiomiociti derivati da staminali umane per la valutazione del rischio proaritmico dei farmaci." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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"All’inizio del nuovo millennio sono stati ritirati dal mercato diversi farmaci a causa del loro potenziale rischio proaritmico. Per limitare questo problema nel 2005 sono state promulgate due linee guida molto stringenti, S7B ed E14, per la valutazione preclinica e clinica del potenziale rischio proaritmico dei farmaci. A seguito non vi è più stato nessun ritiro di farmaci, ma si è notevolmente rallentato lo sviluppo di nuove molecole. Per superare questo problema, nel 2013 è stato proposto un nuovo metodo meccanicistico di valutazione del rischio proaritmico dei farmaci tramite una prima fase di classificazione in alto, medio, basso rischio attraverso un modello computazionale di cellula ventricolare umana adulta con conseguente conferma dello score tramite l’utilizzo in vitro di HiPSC-CM. L’obiettivo della mia tesi è stato quello di comprendere se anche un modello computazionale di HiPSC-CM possa essere utile in questo nuovo paradigma. Per questo ho testato, con questo nuovo modello, tre farmaci appartenenti alle tre diverse categorie di rischio confrontandone i risultati con quelli di un modello di cellula ventricolare umana. Infine ho utilizzato il modello computazionale di HiPSC-CM per investigare gli effetti proaritmici di un farmaco indicato in letteratura come a potenziale rischio in condizioni di ipokaliemia, ma non ancora classificato dal nuovo metodo di valutazione. Il modello HiPSC-CM si è mostrato particolarmente sensibile ed efficiente nella simulazione di possibili effetti indotti dal farmaco sulla gestione del calcio intra-cellulare, permettendo di investigare meccanismi non rilevabili dal modello computazionale di cellula ventricolare umana. Il modello di HiPSC-CM si propone quindi come un utile strumento computazionale per la valutazione del rischio proaritmico dei farmaci nell’ambito del nuovo paradigma. Potrebbe inoltre essere utile a livello di ricerca per comprendere meglio il potenziale d’azione cardiaco e tutti i processi che lo generano."
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CARE', SARA. "RICERCHE SU TALUNI INDICATORI DI TIPO BIOCHIMICO FISIOLOGICO ATTI A VALIDARE I MODELLI DI VALUTAZIONE DEL BENESSERE NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA LATTE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/782.

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Abstract:
La valutazione oggettiva del benessere negli allevamenti di bovine da latte, risulta peraltro molto complessa e controversa. I principali problemi riguardano la scelta degli indicatori da utilizzare nel modello e l’aggregazione dei risultati ottenuti con ciascun indicatore in un punteggio globale che sia espressione del benessere reale. Alla luce di queste considerazioni, è evidente che un modello applicativo di valutazione del benessere necessita di una validazione scientifica. I nostri risultati hanno mostrato che sono soprattutto i valori di fruttosamina riscontrati fra la 3a e la 5a settimana di lattazione quelli che maggiormente riflettono la glicemia media delle settimane precedenti, quindi l’entità del deficit energetico e della riduzione delle condizioni nutrizionali degli animali Nella valutazione del benessere animale un altro aspetto fondamentale è rappresentato dall’individuazione di un eventuale status di stress cronico, ricorrendo ad esempio alla cortisolemia plasmatica. Tra gli indicatori di tipo fisiologico che sono sembrati molto importanti per la validazione dei modelli di valutazione del benessere animale, troviamo i parametri relativi a fatti infettivo-infiammatori (proteine positive della fase acuta, tra cui si ricordano l’aptoglobina e la ceruloplasmina, e quelle negative, specialmente le albumine e il colesterolo). Viceversa, l’utilizzo contemporaneo di una serie di indicatori di tipo biochimico-fisiologico, potrebbe fornire indicazioni per una valutazione più completa dei diversi aspetti del benessere. Ciò al fine di accertare se i suddetti parametri possano fungere da indicatori “assoluti” per ottenere indicazioni più oggettive delle reali condizioni di benessere/malessere degli animali allevati, costituendo pertanto un valido “riferimento” per i modelli di campo. Le informazioni prodotte con questo tipo di analisi possono fornire utili indicazioni sia in termini teorici di validazione del benessere (soprattutto per meglio precisare i vari aspetti che lo compongono e che confluiscono nel benessere globale) e sia in termini applicativi di miglior ridefinizione dei pesi relativi con cui aggregare i diversi aspetti del benessere nel modello di campo. Altri parametri fisiologici utilizzati come riferimento, e risultati molto importanti, sono il cortisolo e la fruttosamina. In particolare, i risultati ottenuti con questo approccio multivariato, applicato ai parametri biochimico-fisiologici hanno mostrato un parziale accordo fra la valutazione del benessere ottenuta con il modello SDIB.
The objective assessment of lactating dairy cows welfare is complex and controversial. The main concerns are the choice of the model indicators and the aggregation of obtained results in a global score that represents the effective welfare. According to these considerations, the animal welfare determination needs a scientific validation. Our results shows that the value of fructosamine between the third and fifth week in lactation strongly reflects the average blood glucose in the previous weeks, therefore it shows the energetic deficit and the low nutritional status. The determination of chronic stress is also fundamental to determine the animal welfare, it can be measured by the plasmatic cortisolemic value. Some indicators of inflammators-infective stress, such as the positive proteins of acute phase (aptoglobins and ceruloplasmin) and the negative ones (albumins and cholesterol) are some of the best physiological indicators capable of validating the determination of animal welfare. On the contrary, the contemporary utilisation of different biochemical-physiological indicators could give more comprehensive determination of animal welfare. The latter could be used as “absolute” indicators to obtain more objective indications of the real conditions of breeding animals' welfare, therefore, being a valid “reference” for field models. These kind of analysis can give useful theorical indication to validate the welfare (above all considering the global view of it), and also in practical applications capable of defining the relative scores aggregating several aspects of welfare in field models. Also cortisol and fructosamine are very important physiological indicators. Particularly, the results obtained by this multivariate approach, which was applied to biochemical and physiological parameters, showed partial agreement between the welfare evaluation by SDIB model.
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CARE', SARA. "RICERCHE SU TALUNI INDICATORI DI TIPO BIOCHIMICO FISIOLOGICO ATTI A VALIDARE I MODELLI DI VALUTAZIONE DEL BENESSERE NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA LATTE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/782.

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La valutazione oggettiva del benessere negli allevamenti di bovine da latte, risulta peraltro molto complessa e controversa. I principali problemi riguardano la scelta degli indicatori da utilizzare nel modello e l’aggregazione dei risultati ottenuti con ciascun indicatore in un punteggio globale che sia espressione del benessere reale. Alla luce di queste considerazioni, è evidente che un modello applicativo di valutazione del benessere necessita di una validazione scientifica. I nostri risultati hanno mostrato che sono soprattutto i valori di fruttosamina riscontrati fra la 3a e la 5a settimana di lattazione quelli che maggiormente riflettono la glicemia media delle settimane precedenti, quindi l’entità del deficit energetico e della riduzione delle condizioni nutrizionali degli animali Nella valutazione del benessere animale un altro aspetto fondamentale è rappresentato dall’individuazione di un eventuale status di stress cronico, ricorrendo ad esempio alla cortisolemia plasmatica. Tra gli indicatori di tipo fisiologico che sono sembrati molto importanti per la validazione dei modelli di valutazione del benessere animale, troviamo i parametri relativi a fatti infettivo-infiammatori (proteine positive della fase acuta, tra cui si ricordano l’aptoglobina e la ceruloplasmina, e quelle negative, specialmente le albumine e il colesterolo). Viceversa, l’utilizzo contemporaneo di una serie di indicatori di tipo biochimico-fisiologico, potrebbe fornire indicazioni per una valutazione più completa dei diversi aspetti del benessere. Ciò al fine di accertare se i suddetti parametri possano fungere da indicatori “assoluti” per ottenere indicazioni più oggettive delle reali condizioni di benessere/malessere degli animali allevati, costituendo pertanto un valido “riferimento” per i modelli di campo. Le informazioni prodotte con questo tipo di analisi possono fornire utili indicazioni sia in termini teorici di validazione del benessere (soprattutto per meglio precisare i vari aspetti che lo compongono e che confluiscono nel benessere globale) e sia in termini applicativi di miglior ridefinizione dei pesi relativi con cui aggregare i diversi aspetti del benessere nel modello di campo. Altri parametri fisiologici utilizzati come riferimento, e risultati molto importanti, sono il cortisolo e la fruttosamina. In particolare, i risultati ottenuti con questo approccio multivariato, applicato ai parametri biochimico-fisiologici hanno mostrato un parziale accordo fra la valutazione del benessere ottenuta con il modello SDIB.
The objective assessment of lactating dairy cows welfare is complex and controversial. The main concerns are the choice of the model indicators and the aggregation of obtained results in a global score that represents the effective welfare. According to these considerations, the animal welfare determination needs a scientific validation. Our results shows that the value of fructosamine between the third and fifth week in lactation strongly reflects the average blood glucose in the previous weeks, therefore it shows the energetic deficit and the low nutritional status. The determination of chronic stress is also fundamental to determine the animal welfare, it can be measured by the plasmatic cortisolemic value. Some indicators of inflammators-infective stress, such as the positive proteins of acute phase (aptoglobins and ceruloplasmin) and the negative ones (albumins and cholesterol) are some of the best physiological indicators capable of validating the determination of animal welfare. On the contrary, the contemporary utilisation of different biochemical-physiological indicators could give more comprehensive determination of animal welfare. The latter could be used as “absolute” indicators to obtain more objective indications of the real conditions of breeding animals' welfare, therefore, being a valid “reference” for field models. These kind of analysis can give useful theorical indication to validate the welfare (above all considering the global view of it), and also in practical applications capable of defining the relative scores aggregating several aspects of welfare in field models. Also cortisol and fructosamine are very important physiological indicators. Particularly, the results obtained by this multivariate approach, which was applied to biochemical and physiological parameters, showed partial agreement between the welfare evaluation by SDIB model.
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Rago, Giovanni. "Valutazione dello stato di degrado e della vita di servizio di un viadotto lungo la linea ad alta velocità Firenze Roma." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L'elaborato riguarda la valutazione dello stato di degrado di un viadotto lungo la linea ad alta velocità Firenze Roma. Per la valutazione del degrado sono state effettuate delle indagini visive con la compilazione delle schede di difettosità. Queste schede hanno permesso la valutazione di un indice che esprime lo stato di degrado di ogni elemento strutturale e quindi anche del viadotto complessivo. Accanto alle indagini visive, sono state effettuate delle prove sperimentali in sito e in laboratorio in grado di caratterizzare i materiali costituenti l'opera. I risultati ottenuti dalle prove sul calcestruzzo e sulle barre di armatura hanno permesso di esprimere lo stato di conservazione di questi due materiali. Infine sono stati sviluppati dei modelli per stimare la vita di servizio dell'opera. A causa della carbonatazione del calcestruzzo, le armature con il tempo si corrodono e portano alla fessurazione del copriferro. Questi modelli sono serviti a stimare il tempo rimanente prima che il calcestruzzo si fessuri. Per concludere, sono state fornite delle indicazioni di carattere progettuale e costruttivo in grado di rallentare il processo di carbonatazione e spostare più avanti nel tempo la corrosione delle armature.
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Bonezzi, Riccardo. "Valutazione della vulnerabilità sismica e progetto di miglioramento degli edifici storici: modelli a confronto per il Palazzo Comunale di Mirandola." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La presente tesi si propone di indagare la vulnerabilità sismica del Palazzo comunale di Mirandola, nonché di progettarne il miglioramento strutturale, approfondendo lo studio di una sua porzione di notevole interesse storico ed architettonico. L'edificio, danneggiato dagli eventi sismici del maggio 2012, è vincolato ai sensi del D. Lgs. 42/2004: la normativa di riferimento è quindi costituita non soltanto dalle Norme Tecniche con relativa Circolare, ma anche dalla DPCM del 9 febbraio 2011 “Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale”. Obiettivo del lavoro è quello di valutare la vulnerabilità sismica della fabbrica utilizzando differenti metodi di analisi a seconda dei diversi livelli di approfondimento previsti dalle norme, prendendo in considerazione l'edificio nella sua globalità così come i vari macroelementi che lo compongono. Tale valutazione viene effettuata allo stato di fatto e, una volta illustrati gli interventi progettati per il miglioramento della struttura, a quello di progetto. L'incremento della sicurezza sismica che deriva dagli interventi previsti dovrà quindi trovare conferma nei risultati delle analisi svolte. Nella prima parte della tesi viene offerta una sintetica descrizione dello stato di fatto, con particolare attenzione allo studio dei danneggiamenti subiti dall'edificio. La seconda parte mira a studiare il comportamento dell'edificio nel suo insieme tramite modelli meccanici semplificati (LV1). Questa analisi permette di stimare un indice di sicurezza sismica allo stato di fatto e di progetto. La terza parte si occupa di valutare la vulnerabilità della fabbrica esaminando alcuni cinematismi di collasso ritenuti significativi per descriverne il comportamento in caso di sisma. L'ultima parte della tesi ha lo scopo di analizzare in maniera più approfondita le vulnerabilità ed il comportamento della loggia settentrionale dell’edificio, realizzandone un modello FEM per poterne valutare il comportamento d’insieme.
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Torrisi, Antonio Maria. "Studi geologici di dettaglio per la definizione di modelli bidimensionali per la valutazione della risposta sismica locale in terreni vulcanici." Doctoral thesis, Università di Catania, 2016. http://hdl.handle.net/10761/4075.

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Abstract:
Il progetto di ricerca, i cui contenuti riguardano il versante orientale dell'area vulcanica del Monte Etna, consiste principalmente in studi geologici di dettaglio per la definizione di modelli bidimensionali ai fini della valutazione della Risposta Sismica Locale (RSL). Inizialmente l attività di ricerca è stata incentrata sulla ricostruzione del modello geologico di questi territori, prestando particolare attenzione alla distinzione tra i terreni di copertura e quelli del bedrock. La Carta geologica del versante orientale dell Etna (scala 1:25.000) rappresenta il più importante risultato ottenuto al termine di questa fase della ricerca. Durante la realizzazione della carta, oltre le unità laviche, sono stati cartografati i depositi marini e continentali che caratterizzano la successione vulcanostratigrafica. I dati raccolti, unitamente alle indagini di sottosuolo e alle datazioni disponibili in letteratura, hanno portato all individuazione di diversi orizzonti epiclastici. Tali depositi sono caratterizzati da una buona continuità laterale che ne consente l uso come livelli guida nella correlazione di successioni stratigrafiche affioranti in settori diversi del vulcano. Applicando questa metodologia, le diverse unità laviche sono state definite in base alla loro posizione rispetto agli orizzonti epiclastici di riferimento. La Carta geologica, corredata di dettagliate sezioni geologiche, mette in evidenza la complessità della geometria del sottosuolo etneo, dominato da una notevole variabilità sia laterale che verticale delle diverse litologie, anche a brevissima distanza. Nella seconda fase della ricerca, dopo aver individuato alcuni siti campione da utilizzare come modelli per la comprensione dei fattori che influenzano la RSL nell'area vulcanica etnea, si è proceduto all analisi numerica della risposta in superficie attraverso il codice di calcolo STRATA. I risultati delle simulazioni consentono di affermare che l'amplificazione sismica in questi terreni, indipendentemente dalla profondità cui viene posto il bedrock, è principalmente governata dal contrasto d'impedenza dovuto agli strati di copertura più superficiali, con velocità delle onde di taglio Vs più basse. Le misure di noise confermano tale ipotesi considerato che non sono stati rilevati picchi di amplificazione a bassa frequenza attribuibili a contrasti d'impedenza profondi.
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Remigi, Francesca. "Analisi e Ottimizzazione di Metodi e Modelli per la valutazione della propagazione sonora in campo libero." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3427504.

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Abstract:
Acoustic models are used to determine the contribution of individual sound sources in a define area under investigation, to forecast noise in the environment at design stage for a new settlement, to determine or compare the effectiveness of noise mitigation solutions. The use of numerical models allow to manage the environmental configuration by the identification of significant noise sources, the characterization of the sources (generation models), the study of the spread between source and receiver (propagation models). It is very important to provide a reliable topographical description of the area (topography receptors). Numerical methods are based on analytical formulas that describes the physical phenomena related to the acoustic propagation starting from source sound power data. In this work are described the difficulties encountered in the characterization of sound sources (road applications infrastructure, railway and industrial sources), as well as noise requirements, effect of weather conditions, correlation between cognitive measures performed in the field and the return values of the models.
I modelli previsionali per la modellizzazione acustica vengono utilizzati per: determinare il contributo delle singole sorgenti sonore in un’area oggetto di indagine, prevedere il rumore immesso nell’ambiente da un’opera di nuova realizzazione, determinare/confrontare l’efficacia di eventuali interventi di mitigazione acustica. Tramite il modello numerico è possibile rappresentare la configurazione ambientale mediante: l’ individuazione delle sorgenti sonore significative, la caratterizzazione delle sorgenti (modelli di generazione), lo studio della propagazione tra la sorgente e il ricettore (modelli di propagazione).Di fondamentale importanza risulta essere la descrizione topografica del territorio (orografia ricettori). I metodi numerici effettuano simulazioni sulla base di formule analitiche che descrivono i fenomeni fisici legati alla propagazione partendo dai dati di potenza acustica delle sorgenti. In questa tesi si descrivono le difficoltà incontrate nella caratterizzazione delle sorgenti sonore (infrastrutture stradali, ferroviarie e sorgenti industriali), i limiti della normativa, l’incidenza delle condizioni meteorologiche, la correlazione tra misure conoscitive effettuate nel territorio e i valori di restituzione dei modelli.
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Pappalardo, Maria Manuela. "Sistemi e misure di protezione internazionale dello straniero tra ordinamento italiano ed europeo, indagine sui modelli di valutazione del grado di personalizzazione del rischio." Doctoral thesis, Università di Catania, 2019. http://hdl.handle.net/10761/4097.

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Abstract:
La tesi affronta il tema del risk assessment nel sistema della protezione internazionale dello straniero richiedente asilo. La disciplina giuridica dei rifugiati, com è noto, non considera espressamente le modalità di accertamento del rischio di subire una persecuzione o un danno grave. Eppure, la valutazione del rischio è essenziale nel giudizio prognostico teso al riconoscimento della protezione internazionale. In tale contesto, la tesi propone una lettura della normativa esistente in materia attraverso la rappresentazione di un paradigma volto a verificare le possibili situazioni di rischio che tipicamente si presentano all organo giudicante nell esame delle domande di asilo. Verificati i profili di tensione che derivano dall applicazione concreta del paradigma del rischio , la ricerca si focalizza sull ipotesi specifica di risk assessment nei confronti delle donne richiedenti asilo per ragioni legate a situazione di violenza di genere . A tal fine vengono analizzati alcuni casi scelti sul rischio di mutilazioni genitali femminili, di tratta con finalità di sfruttamento sessuale e di matrimonio forzato sulla base dell appartenenza della vittima ad un particolare gruppo sociale. Attraverso un analisi empirica e comparativa della prassi giurisprudenziale interna di alcuni Stati membri dell UE, emergono gli orientamenti e gli approcci delle giurisdizioni interne utili ad individuare alcuni specifici fattori di rischio che consentono di concedere la protezione internazionale, fattori particolarmente connessi ai diritti economici, sociali e culturali delle donne richiedenti asilo.
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D'AURIZIO, GIULIA. "Modelli di Task Switching nella valutazione della funzionalità esecutiva. Studi sperimentali condotti sulla popolazione generale e in individui con Malattia di Huntington." Doctoral thesis, Università degli Studi dell'Aquila, 2021. http://hdl.handle.net/11697/169733.

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Abstract:
Comprendere il comportamento umano rappresenta una delle maggiori sfide a cui è chiamato chi si occupa di Scienze Psicologiche e di Neuroscienze. I processi cognitivi rappresentano gli strumenti con cui parcellizziamo l’ambiente e processiamo le informazioni trasducendole in comportamenti complessi. Una parte cardine in tale processo viene mediato dalle Funzioni Esecutive (FE): processi cognitivi di ordine superiore che in modo top down modulano la corretta esecuzione di processi cognitivi sottostanti. Risultano suscettibili agli insulti derivanti da patologie neurodegenerative e da modificazioni anatomo-funzionali che caratterizzano lo sviluppo cognitivo. Comprendere come possano precocemente alterarsi in alcune patologie significherebbe rintracciare i prodromi di una più generale alterazione della funzionalità cognitiva. Partendo da tali considerazioni, il presente progetto di Dottorato ha avuto come principali obiettivi: 1 Valutare lo switching attentivo (SA) in giocatori di pallavolo, soggetti con Malattia di Huntington (MH), pazienti con cefalea. 2 Valutare come la valenza di un set di stimoli emotigeni possa modulare lo SA in un campione di bambini della Scuola Primaria. Abbiamo, quindi, condotto i seguenti studi: 1a Considerando l’importanza che le FE rivestono nell’attività agonistica sportiva abbiamo indagato le abilità di TS in giocatori professionisti di pallavolo. Ponendoci come obiettivo la comprensione della possibile relazione tra il ruolo svolto e le abilità esecutive necessarie al ruolo stesso, abbiamo selezionato gli atleti sulla base delle specifiche competenze di gioco, rispettivamente Strikers (S), Defenders (D) e Mixed (M). L’analisi dei dati ci ha permesso di concludere che ogni ruolo è definito da specifiche abilità esecutive, mostrando come gli S impieghino un minor tempo per rispondere agli stimoli provenienti dall’ambiente esterno, rispetto agli altri due gruppi sperimentali per i quali era necessario un tempo maggiore per il processing dell’informazione. Tali dati forniscono un contributo all’implementazione di strumenti che coadiuvino i selezionatori nella fase di recruitment, alla comprensione dei meccanismi esecutivi necessari alla formazione dell’atleta e all’identificazione del suo ruolo all’interno della squadra. 1b Collaborando con l’Huntington and Rare Diseases Unit-IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza Hospital e CSS-Mendel, Roma abbiamo indagato le abilità di TS in soggetti in stadi pre-sintomatici della MH. Il confronto tra i due gruppi e con soggetti di controllo ha permesso l’individuazione di uno specifico e precoce executive impairment che rifletterebbe la progressione della malattia. Tale risultato confermerebbe come i protocolli di TS siano efficacemente sensibili all’individuazione precoce di deficit dell’attenzione. 1c Collaborando con il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, Roma, UOC di Neurologia ci siamo chiesti se il TS potesse rintracciare in pazienti con cefalea episodica ad alta e bassa frequenza e cronica un’alterazione dei processi di controllo esecutivo. Il confronto tra i tre gruppi e il gruppo di controllo ha evidenziato come nei primi esista un peggioramento della performance esecutiva e come siano i pazienti con cefalea cronica e ad alta frequenza a riportare un incremento dello switch cost e dei tempi di riposta. 2a Collaborando con le Scuole Primarie abbiamo indagato gli effetti che i processi di elaborazione della valenza di stimoli emotigeni possono avere sui processi di ancoraggio/disancoraggio dell’attenzione mediante la somministrazione di TS emozionale. I risultati mettono in evidenza come stimoli emotivamente connotati modulino l’abilità di TS e come il protocollo sia sensibile alla misurazione di tale abilità cognitiva durante lo sviluppo.
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Montanaro, Elsa. "Modelli e applicazioni per la valutazione della complessità dei progetti. Il caso Crif spa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12970/.

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Abstract:
L'elaborato ha lo scopo di approfondire un tema sul quale si sta dibattendo molto negli ultimi anni: la complessità dei progetti. Ad oggi, sono stati effettuati molti studi il cui obiettivo è quello di ricercare e definire le cause di complessità dei progetti. Vista la varietà del tema, è risultato e risulta difficoltoso trovare una definizione univoca di complessità, che valga per ogni tipologia di settore industriale e per ogni tipologia di progetto. Nonostante questo, però, i progressi effettuati da parte degli studiosi sono stati notevoli e, pertanto, vengono riportati nella prima parte dell'elaborato. Oltre a queste considerazioni di stampo teorico, la difficoltà nel trattare la complessità dei progetti si esplica anche negli aspetti pratici della gestione di un'organizzazione, a livello proprio di valutazione della complessità. Questo aspetto si rivela essere molto critico per le aziende, soprattutto considerando i benefici che esse potrebbero trarre da una sua corretta valorizzazione, in termini di gestione delle risorse, applicazione di strumenti di project management adeguati, etc. Essendo questo aspetto pratico di notevole importanza, si è scelto di riportare nell'elaborato alcuni strumenti e modelli che, se correttamente implementati, possano essere di aiuto alle organizzazioni nella gestione del loro portfolio di progetti. La forza di questi modelli risiede nella loro estrema versatilità, la quale permette loro un'applicazione su larga scala. In particolar modo, nell'ultima parte della trattazione viene descritto un esempio reale che mostra proprio l'adattamento di un modello di valutazione, nato e sviluppato per un'azienda della grande distribuzione, ad una realtà aziendale differente, quella della Crif S.p.A. Nelle conclusioni sono riportati alcuni commenti dai quali si evince come l'applicazione del modello sia risultata adeguata al caso in questione.
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Rusca, Giulia <1993&gt. "Bellezza sostenibile: la cosmesi si fa bio. Modelli a scelta discreta per la valutazione delle preferenze di acquisto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13674.

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Abstract:
Il consumatore di oggi è informato e ha acquisto maggior consapevolezza dei problemi ambientali causati dalle attività produttive e di consumo dell’uomo; per questo, la tendenza del “green” e del biologico ha investito diversi settori. In particolare, in quello cosmetico l’obiettivo è ricercare una bellezza sostenibile che coniughi etica ed estetica. Questo studio, mediante l’utilizzo di modelli a scelta discreta, ha lo scopo di comprendere quali sono le caratteristiche di un certo profilo di cosmetico biologico che esercitano maggiore influenza sulle scelte d’acquisto delle donne. La tesi si suddivide in 4 capitoli: nel primo si presentano gli aspetti legati alla normativa e alle certificazioni, con l’intento di offrire una panoramica delle diverse novità introdotte dal nuovo regolamento cosmetici 1223/2009 e dei principali marchi di qualità che attualmente si possono trovare in etichetta; nel secondo capitolo si parla delle tematiche legate a green marketing, greenwashing, green consumer e si presentano alcuni dati di mercato; il terzo capitolo presenta la metodologia d’analisi utilizzata per lo studio delle preferenze dichiarate delle consumatrici; infine, il quarto capitolo espone lo svolgimento dello studio empirico realizzato.
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Bernardini, Giulia. "Analisi e valutazione delle emissioni di un impianto di stoccaggio di gas naturale interrato e del loro impatto sulla qualità dell’aria." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L’impatto che le emissioni di origine industriale hanno sulla qualità dell’aria è uno degli argomenti centrali di questi decenni, per questo il presente studio si propone di valutare ed analizzare con modelli matematici le emissioni di un impianto di stoccaggio di gas naturale interrato nella zona della provincia di Bologna e il loro impatto sulla qualità dell’aria. Questa tipologia di impianto consente l’immagazzinamento di gas naturale in un giacimento sotterraneo, ricoprendo un ruolo fondamentale nella filiera del gas naturale perché permette di rispondere con flessibilità alle esigenze stagionali: si ha compressione e iniezione del gas nei pozzi durante la stagione estiva ed estrazione e trattamento durante la stagione invernale. Le emissioni principali durante la fase di stoccaggio sono metano, NOx e CO (questi ultimi due inquinanti sono presenti solo nel caso in cui sia utilizzato gas naturale anche per il funzionamento delle turbine di compressione). Gli inquinanti su cui questo studio si è focalizzato sono gli Ossidi di Azoto che l’impianto produce durante la fase compressione. Il modello utilizzato per simulare la dispersione in aria degli inquinanti è LAPMOD (LAgrangian Particle MODel) con il quale sono state caratterizzate le possibili sorgenti di emissione nell’area analizzata: l’impianto di stoccaggio, una strada ed un’altra grande industria nella zona. Lo studio procede con la validazione del modello e la valutazione dei contributi che ogni sorgente ha sulla qualità dell’aria, il confronto tra i risultati ottenuti dal modello con i valori misurati in una campagna di monitoraggio della qualità dell’aria realizzata dalla ditta di stoccaggio nel 2017 ed infine con l’analisi delle mappe di isoconcentrazione risultanti dal modello.
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Tarantino, Maria Nastasia. "Valutazione degli effetti delle emissioni in atmosfera di uno stabilimento agroindustriale mediante software CALPUFF." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Oggetto del lavoro di tesi è la trattazione e la modellazione delle emissioni in aria di inquinanti tipici degli stabilimenti industriali, mediante software CalPuff. È stato applicato il modello CALPUFF a uno stabilimento industriale per valutarne gli effetti in termini di concentrazioni degli inquinanti che colpiscono l'uomo. Si è stimata la variazione degli effetti delle emissioni fra stato attuale e configurazione futura, nella previsione del raddoppio della capacità produttiva dell’impianto. Il software comprende tre processori: un preprocessore, CALMET per l’elaborazione dei dati metereologici, il processore centrale, CALPUFF, per la determinazione del file delle concentrazioni calcolate nella griglia di calcolo, e un post-processore CALPOST, che rende leggibili e fruibili i risultati da parte di software esterni per la relativa visualizzazione grafica. La simulazione è stata svolta tenendo conto dei dati dell’intero anno solare 2013. I risultati sono stati elaborati attraverso il software SURFER in grado di fornire isoplete di concentrazione che, riportate sulla mappa del territorio, consentono una chiara visualizzazione delle concentrazioni di inquinanti al suolo. Dai dati ottenuti si rileva che il contributo degli emissivi inquinanti dell’impianto sia modesto e si esclude che possa arrivare a “colpire” l’area urbana, esterna al dominio di calcolo e posta a sud ovest rispetto allo stabilimento. Si ridurrà in maniera sensibile l’impatto ambientale in termini di concentrazioni di inquinanti al suolo nella configurazione futura e dunque il contributo nocivo dell’impianto alla qualità globale dell’aria. Il miglioramento ottenibile nello scenario futuro è ascrivibile da un lato alla scelta progettuale di aumentare l’altezza dei camini per favorire la dispersione di inquinanti in atmosfera e diminuirne la ricaduta al suolo, dall’altro, all’adozione di ulteriori sistemi di abbattimento di inquinanti nei fumi in uscita rispetto alla configurazione attuale.
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VACCARI, LORENZO. "Studio dell'affidabilità di modelli farmacocinetici a base fisiologica nella valutazione dell'esposizione umana. Un caso di studio sulla contaminazione di acqua potabile da parte di sostanze perfluoroalchiliche nel nord Italia." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2021. http://hdl.handle.net/11380/1245532.

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Abstract:
Una vasta area della regione Veneto è stata colpita da una contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) avvenuta principalmente nelle acque sotterranee e potabili. L'esposizione della popolazione è iniziata probabilmente negli anni Sessanta ed è diminuita dopo l'installazione di filtri nel 2013. La Regione Veneto sta conducendo uno studio di biomonitoraggio per indagare le condizioni di salute della popolazione esposta, raccogliendo migliaia di campioni di siero. Alcuni modelli di farmacocinetica su base fisiologica (PBPK) sono in fase di sperimentazione confrontando i livelli misurati di PFOA e PFOS con quelli stimati, al fine di trovare il modello che meglio si adatta ai dati disponibili.
A wide area in the Veneto region has been facing a perfluoroalkyl substances (PFAS) contamination which occurred mainly in groundwater and drinking water. Exposure of the population likely started in the Sixties and decreased after filter installations in 2013. The Veneto Region is conducting a biomonitoring study to investigate health conditions of the exposed population, collecting thousands of serum samples. Some Physiologically based Pharmacokinetic (PBPK) models are being tested comparing PFOA and PFOS measured levels with the estimated ones in order to find the model that best fits the available data.
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Ferilli, Lorenzo. "Modelli ad elementi finiti personalizzati da dati TAC per la valutazione del rischio di frattura del collo del femore." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19039/.

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Abstract:
La frattura del collo femorale è una condizione clinica frequente in soggetti osteoporotici, per i quali rappresenta la principale causa di invalidità, perdita di autosufficienza e mortalità. Sin dallo scorso millennio è stata adottata una politica di valutazione del rischio di frattura femorale attraverso operazioni di screening della popolazione effettuate seguendo varie modalità, fra le quali il metodo degli elementi finiti. Il lavoro si concentra sull'applicazione dei processi di segmentazione di un'immagine DICOM, l'ottenimento di una mesh tridimensionale, l'impostazione e l'avvio di una simulazione strutturale statica eseguita attraverso il metodo degli elementi finiti, allo scopo di valutare l'applicabilità di questa metodologia in operazioni di screening della popolazione e di valutazione del rischio di frattura del femore.
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Iezzi, Elisa <1982&gt. "Valutazione degli incentivi nel sistema delle cure primarie: analisi multilivello attraverso modelli logistici e panel con dati di conteggio." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2604/1/iezzi_elisa_tesi.pdf.

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Iezzi, Elisa <1982&gt. "Valutazione degli incentivi nel sistema delle cure primarie: analisi multilivello attraverso modelli logistici e panel con dati di conteggio." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2604/.

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De, Chiusole Debora. "Sviluppo e Applicazioni di Modelli Formali per la Valutazione Adattiva della Conoscenza e dell'Apprendimento nell'Ambito della Knowledge Space Theory." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424002.

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Abstract:
The five studies presented in this thesis have been carried out in the area of knowledge space theory (KST), a recent mathematical theory providing an important framework for the formal development of computerized web-based systems aimed at assessing individual knowledge and learning. The basic concept at the core of the entire theory is that of knowledge state, that is the set of problems that a student is able to solve, in a certain filed of knowledge. The collection of all knowledge states that occurs in a population of students is called the knowledge structure. A knowledge structure is a deterministic model of the organization of knowledge in a particular domain. Its empirical validation is possible by a probabilistic assessment of its plausibility. The basic local independence model (BLIM) is a probabilistic model developed to this aim. Despite it is the most widely used model in KST, issues relating its applicability were open. The overall objective of the first three studies presented in this thesis was to solve some of these problems, in order to improve the validity of empirical applications of the model. In the KST framework, the notion of knowledge state does not provide cognitive interpretations. Instead, in the competence-based KST (CbKST) the main objective of the assessment becomes that of identifying the competence state of a student, which is the set of skills she masters. The other two studies that are introduced were developed within this extended theoretical framework. The general aim was to fill some gaps regarding both the probabilistic and the deterministic levels of CbKST's models.
Le cinque ricerche che si presentano in questa tesi si sviluppano entro la knowledge space theory, una teoria matematica recente che fornisce un importante quadro di riferimento formale per lo sviluppo di sistemi computerizzati web-based che abbiano l'obiettivo di valutare la conoscenza e l'apprendimento degli individui. La nozione al centro dell'intera teoria è quella di di conoscenza, cioè l'insieme dei problemi che uno studente è capace di risolvere, in un certo dominio di conoscenza. La collezione di tutti gli stati di conoscenza osservabili in una popolazione di studenti costituisce una struttura di conoscenza. Le strutture di conoscenza sono un modello deterministico teorico dell'organizzazione della conoscenza all'interno di un particolare dominio. La loro validazione empirica è resa possibile grazie alla verifica probabilistica della loro plausibilità. Il basic local independence model (BLIM) è un modello probabilistico che è stato sviluppato a questo scopo. Nonostante sia il modello più utilizzato nella KST, problemi relativi alla sua applicabilità rimanevano ancora aperti. L'obiettivo generale delle prime tre ricerche che si presentano in questa tesi, è stato quello di risolvere questi problemi per conferire una maggiore validità alle applicazioni empiriche del modello. Nella KST, la nozione di stato di conoscenza non fornisce alcun tipo di interpretazione cognitiva. Invece, nella competence-based KST (CbKST) l'obiettivo principale della valutazione diviene quello individuare lo stato di competenza dello studente, ovvero l'insieme delle abilità che possiede. Le altre due ricerche che si presentano nella tesi si collocano all'interno di questo quadro teorico. Esse hanno avuto l'obiettivo di colmare alcune mancanze relative della CbKST, una di tipo probabilistico e l'altra di tipo deterministico.
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CARUSO, DONATELLO. "Modelli di valutazione delle politiche di sviluppo rurale, il ruolo del capitale privato nella loro distribuzione: il caso della Misura 121 del PSR Puglia." Doctoral thesis, Università di Foggia, 2016. http://hdl.handle.net/11369/338822.

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Abstract:
Abstract Uno dei principali obiettivi dell'Unione europea (UE) è il tentativo di eliminare le disparità economiche e sociali che caratterizzano le regioni degli Stati membri. A tal fine, essa opera attraverso i cosiddetti fondi strutturali, che non sono altro che strumenti finanziari specificatamente dedicati alla riduzione o l'eliminazione totale, di tali disparità territoriali. In questo contesto, la Regione Puglia ha sviluppato il suo piano operativo attraverso il quale, oltre ad altri obiettivi, una particolare attenzione è stata rivolta al rafforzamento della competitività del sistema agricolo della regione. È il caso della Misura 121 (Assi I) del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, adottato anche dalla Regione Puglia il cui scopo principale è - ai sensi dell'art. 20 (b) (i), del regolamento (CE) n. 1698/2005 - l'ammodernamento delle aziende agricole attraverso sovvenzioni per investimenti in macchinari e attrezzature agricole, come, ad esempio: trattori, mietitrici, fabbricati agricoli, depositi dei mezzi agricoli, impianti di irrigazione, ecc. Più nel dettaglio, l'intervento di tale politica con particolare riferimento alla misura considerata, prevede il meccanismo del cofinanziamento sulla base del quale il capitale privato (capitale di rischio) è chiamato a coprire dal 30% al 60% del totale dell’investimento. La restante parte del rappresenta la quota massima del contributo pubblico a fondo perduto dato a sostegno della quota di capitale privato. Questo lavoro analizza i fattori che influenzano l'investimento in ammodernamento delle aziende, relativi agli aiuti pubblici concessi mediante la misura 121 del Piano di sviluppo rurale della regione puglia, nel periodo 2007-2013. Secondo la metodologia econometrica del Generalized Propensity score (GPS), sviluppata di recente ed afferente alla famiglia del metodo propensity score, in questa analisi si stima una funzione dose-risposta in cui la variabile outcome è il Pubblico Aiuto, considerando tutte le aziende agricole della Puglia che hanno usufruito degli aiuti pubblici relativi agli investimenti previsti per la misura 121, in che misura le variabili endogene e già preesistenti nella fase preinvestimento, hanno un ruolo positivo, tali da influenzare fortemente l’intensità del sussidio pubblico. Abstract in English One of the main aims of the European Union (EU) is the attempt of eliminating the economic and social disparities characterizing its regions. To this aim, it operates through the so-called structural funds which are financial instruments specifically devoted to the reduction and, possibly, the elimination of those territorial disparities. Within this context, the Region of Puglia developed its operational plan through which, in addition to other objectives, a specific attention was paid to the strengthening of the competitiveness of the agricultural system of the region. In this sense, the regional plan identified some measures particularly devoted to the reorganization and modernization of regional farms with the aim of making them more capable of dealing with an increasing worldwide competition. It is the case of Measure 121 (Axes I) of the Rural Development Program also adopted by the Region of Puglia whose main aim is – in accordance with art. 20(b)(i) of Council Regulation (EC) no. 1698/2005 – the modernization of agricultural holdings through grants for investments in farm machinery and equipment such as, for example, tractors, harvesters, farm buildings, manure storage, irrigation facilities, etc. More in details, the policy intervention within the context of this considered measure entails a co-financing mechanism on the basis of which the private capital (the risk capital) is called to cover from 30% until 60% of the amount proposed as an investment. The remaining represents the maximum quota of the non-repayable public grant given in support the quota of private capital. As our case study, we analyzes agricultural public funds allocated in the Puglia Region in Italy, on measure 121 of the RDP 207- 2013 period. This paper analyzes factors that affect the investment on modernization of agricultural holdings of the RDP’s Puglia by public aid of the regional government and other factors of regional farms. According to the methodology Generalized Propensity Score (GPS), a relatively recent development within the family of propensity score methods, we estimate a dose-response function of private capital considering all the farms of Puglia region that have made use of these public funds.
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Vandi, Matteo. "Valutazione della sicurezza e progettazione di interventi di adeguamento statico e funzionale del cavalcaferrovia di Strada dell’Alpo a Verona." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La seguente tesi è finalizzata alla valutazione della sicurezza e alla progettazione di interventi di adeguamento statico e funzionale del cavalcaferrovia dell’Alpo. Le analisi svolte si basano sulle indicazioni presenti nella normativa italiana, in particolare nelle NTC 2018. La prima fase è quella di conoscenza dell’opera oggetto di studio:questa prende il nome di analisi storico-critica.Nella seconda fase si esegue un accurato rilievo geometrico strutturale e funzionale dell’opera, allo scopo di validare e aggiornare i documenti posseduti; in tale fase si raccolgono anche informazioni relative al degrado in cui versa l’opera. Per la valutazione del degrado vengono compilate delle schede difettologiche per ciascun elemento investigato. Successivamente si esegue una progettazione simulata della struttura, al fine di risalire alle tecniche di progettazione e di rilevare eventuali carenze. A tale scopo si assumono due importanti ipotesi: la prima riguarda l’uso dei carichi dell’epoca, la seconda considera i materiali e le sezioni integre. Si procederà poi ad eseguire una valutazione della sicurezza, definendo due ulteriori ipotesi: la prima relativa ai carichi attualizzati alla normativa NTC 2018 e la seconda relativa ai materiali degradati. Dalla valutazione della sicurezza, si ricaverà:l’indice statico, ζV,i e l’indice di sicurezza sismico, ζE,i. La fase successiva sarà quella di modellazione della struttura, utilizzando il software Midas Gen, allo scopo di ricavare i valori delle sollecitazioni che agiscono sugli elementi dell’opera. In seguito, si procederà ad eseguire, sul modello in questione, delle verifiche statiche e sismiche, riferendosi alla NTC 2018 e confrontando i risultati con le normative dell’epoca di progettazione. Infine, in seguito alle criticità emerse dalla valutazione della sicurezza della struttura, verranno proposti degli interventi provvisori, degli interventi definitivi e funzionali al fine di ottenere l’adeguamento statico dell’opera.
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Lapomarda, Michele. "Valutazione delle dinamiche di piena dell'asta medio-inferiore del fiume Po alla luce delle recenti indagini topografiche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L’argomento sviluppato nella tesi di laurea riguarda la valutazione delle dinamiche di piena del tratto medio inferiore del fiume Po alla luce delle recenti indagini topografiche, ottenuta attraverso l’aggiornamento del modello idraulico numerico quasi - bidimensionale denominato “Q2005D”. I dati impiegati per aggiornare tale modello sono costituiti dai rilievi plano – altimetrici degli argini golenali e maestri lungo il tratto di fiume Po oggetto di analisi, effettuati dall’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO) nell’aprile 2015, nonché da un modello digitale del terreno (DTM) realizzato con risoluzione di 1 metro. La parte iniziale del lavoro è stata dedicata al confronto, effettuato sia a livello plano – altimetrico, sia a livello volumetrico, tra le geometrie degli argini golenali ricavate dal DTM del 2005 con risoluzione a 2 metri, con quelle risalenti al 2015 costruite a seguito di rilievi topografici eseguiti con strumentazione GPS. Implementando, in ambiente Hec-Ras, il modello “Q2005D” con le informazioni geometriche più aggiornate, è stato ottenuto il modello denominato “Q2015D”. In quest’ultimo modello sono state aggiunte le nuove delimitazioni delle aree golenali, sono stati aggiornate le quote degli argini golenali e sono stati calcolati i volumi immagazzinabili per ciascuna golena sulla scorta del DTM aggiornato al 2015. Variando i coefficienti di scabrezza assunti nel modello precedente, si è provveduto a calibrare il modello Q2015D sulla base della piena del novembre 2014 - al fine di poter calcolare i nuovi profili di piena; il modello Q2015D è stato validato tramite l’utilizzo di indici quantitativi. Nell’ultima parte di lavoro, sono stati confrontati i risultati derivanti dalla simulazione, con i medesimi input idraulici, dei modelli “Q2005D” e “Q2015D” al fine di evidenziare le principali differenze in termini di scabrezze inserite, livelli massimi raggiunti e portate.
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