Academic literature on the topic 'Modello idraulico'

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Journal articles on the topic "Modello idraulico"

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Formentin, Giovanni, Dario Scott Rigamonti, Alberto Francioli, Jacopo Terrenghi, Giulia Giambelli, and Marianna Bonfanti. "Modello stocastico per il barrieramento idraulico basato su metodi sostenibili per il calcolo dei parametri idrodinamici." Rendiconti Online della Società Geologica Italiana 48 (July 2019): 41–46. http://dx.doi.org/10.3301/rol.2019.36.

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Zazzeri, Marco, and Simone Sterlacchini. "Modelli idraulici per la ricostruzione dell’evento del Luglio 1987 in Valtellina." Rendiconti Online della Società Geologica Italiana 39 (March 2016): 64–67. http://dx.doi.org/10.3301/rol.2016.48.

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Dissertations / Theses on the topic "Modello idraulico"

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Rigotti, Marco <1979&gt. "Validazione in torrenti appenninici monitorati di un modello fisicamente basato per la stima del deflusso solido sospeso." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/907/.

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Abstract:
Il modello afflussi-deflussi e di erosione Kineros2, fisicamente basato, distribuito e a scala di evento, è stato applicato a due bacini idrografici montani della provincia di Bologna (Italia) al fine di testare e valutare il suo funzionamento in ambiente appenninico. Dopo la parametrizzazione dei due bacini, Kineros2 è stato calibrato e validato utilizzando dati sperimentali di portata e di concentrazione dei solidi sospesi, collezionati alla chiusura dei bacini grazie alla presenza di due stazioni di monitoraggio idrotorbidimetrico. La modellazione ha consentito di valutare la capacità del modello di riprodurre correttamente le dinamiche idrologiche osservate, nonchè di trarre conclusioni sulle sue potenzialità e limitazioni.
The event scale runoff and erosion model Kineros2, distributed and physically based, was applied to two mountain catchments in the province of Bologna (Italy) in order to test and evaluate it in an Apennine environment. Following basins parameterization, Kineros2 was calibrated and validated by means of experimental discharge and suspended solids concentration data, which had been previously collected at the catchments’ outlets by two hydro-turbidimetric monitoring stations. The simulation activity allowed to evaluate the ability of the model to correctly reproduce the observed hydrological dynamics and, in addition, to gain some knowledge of both its potentialities and limitations.
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2

Stambazzi, Luca. "Analisi del comportamento idraulico del Torrente Marano tramite modello idrodinamico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15285/.

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Abstract:
Il presente lavoro di Tesi ha affrontato lo studio del comportamento idraulico del torrente Marano con l’ausilio del software HEC-RAS, sia in moto stazionario che in moto non stazionario. L’analisi in moto stazionario è servita a stabilire i livelli idrici raggiunti lungo il torrente per le portate al colmo con tempi di ritorno pari a 20, 50, 100 e 200 anni. I risultati dell’analisi hanno permesso di determinare le zone e le strutture a rischio, con un approccio cautelativo in quanto la portata è supposta costante e quindi non viene considerata la laminazione. Non essendoci misure dirette di eventi meteorici, la calibrazione delle scabrezze del modello viene fatta con riferimento all’evento particolarmente intenso verificatosi il 5 e 6 febbraio 2015. L’analisi in moto non stazionario ha permesso di studiare la laminazione di onde di piena di progetto, con gli stessi tempi di ritorno dell’analisi stazionaria, effettuata da quattro possibili schematizzazioni del torrente, ciascuna associata a un diverso grado di complessità; si sono studiati i risultati dell’analisi non stazionaria in termini di quanto i quattro modelli si scostino tra loro e se quindi ci siano significative variazioni prodotte dall’aumento del grado di complessità del modello.
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Andina, Elisa. "Modellistica e controllo di attuatori idraulici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
La tesi tratta della modellistica e del controllo di un attuatore idraulico con valvola a quattro vie. Inizialmente si definiscono le grandezze e le formule fondamentali per descrivere un sistema idraulico e costruirne il modello matematico. Successivamente si ricava il modello non lineare del sistema nello spazio degli stati, quindi lo si linearizza per poterlo descrivere e studiare anche tramite funzioni di trasferimento. Si ricava quindi, utilizzando anche Matlab e Simulink, il controllo da applicare al modello linearizzato e si testa il comportamento del sistema in risposta a diversi segnali di ingresso. Infine si applica lo stesso controllore al sistema non lineare e si confrontano i due diversi comportamenti.
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Carisi, Francesca. "Modello quasi-bidimensionale per la valutazione del rischio idraulico da esondazione fluviale nella Pianura Padana." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3293/.

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Collina, Alberto. "Rischio residuale e scenari di inondazione controllata nel comparto idraulico Secchia - Panaro del fiume Po." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/103/.

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Venturi, Matteo. "Modellazione numerica della rete di bonifica del comparto idraulico Savarna-Sant’Alberto-Mandriole (RA) in regime irriguo e di scolo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15252/.

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Abstract:
Circa il 70% dell’acqua dolce è utilizzata nel settore agricolo; se si vuole intervenire nella riduzione dei consumi, è imprescindibile ottimizzare l’utilizzo dell’acqua in agricoltura. È con questa intento che nasce il progetto Life Agrowetlands II (AWII); cofinanziato dalla Commissione Europea. La presente tesi si pone all’interno di questo progetto con l’obiettivo di contribuire a realizzare un modello numerico del comparto idraulico Savarna-Sant’Alberto–Mandriole, situato nel comune di Ravenna nel distretto di pianura del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale. L’intento è quello di realizzare un efficientamento degli utilizzi idrici irrigui in un territorio a vocazione agricola. La costruzione del modello ha previsto una prima fase di raccolta dati climatici (precipitazioni, temperature, marea, idrometria, portate), territoriali (uso del suolo, geometrie dei canali, bacini di scolo) e utilizzo degli impianti presenti (idrovore, pompe irrigue). Queste informazioni sono state ottenute tramite l’analisi dei documenti forniti dal Consorzio di Bonifica, dei database ambientali regionali e di ARPAE, sopralluoghi in campo. Negli ultimi mesi inoltre si è proceduto con l’analisi dei dati meteo-climatici acquisiti in tempo reale da una rete WSN installata nell’ambito del progetto AWII. Il modello numerico del comparto è stato realizzato con il software EPA SWMM ricostruendo il funzionamento degli impianti irrigui e di scolo. Il modello finale ha 228 rami, 256 nodi, 105 sottobacini per un totale di 80 km di canali e 48 kmq di area. Il modello è stato parzialmente calibrato mediante l’utilizzo delle misure del livello idrometrico in alcuni canali ed è stata effettuata un’analisi di sensitività per valutare i parametri che influenzano la risposta idrologica/idraulica della rete. Si è valutata la bontà del risultato ottenuto, con appositi indicatori. I dati di livello registrati durante le precipitazioni di febbraio 2018 hanno consentito di validare il modello.
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Bracaloni, Amedeo. "Analisi del rischio idraulico in ambiente urbano: il caso del torrente Ravone a Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10107/.

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Abstract:
Sulla base di analisi pluviometriche, stima delle LSPP e tempi di ritorno, si è proceduto a creare le mappe di Pericolosità dell'area del Bacino del Torrente Ravone, Bologna, Quartiere Saragozza. Segue l'analisi degli edifici esposti e la loro vulnerabilità ad eventi con Tr noto, creazione di mappe di danno potenziale secondo normativa per arrivare a realizzare la carta del rischio idraulico. Si è utilizzato il Modello INSYDE per i calcoli.
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Aspromonte, Rossella. "Analisi di sensitività del modello multi-variato INSYDE per la stima dei danni da alluvione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il presente lavoro ha investigato la stima del danno da alluvione su edifici residenziali attraverso un’analisi di sensitività sia sui parametri rappresentativi della pericolosità idraulica che su quelli utilizzabili per la valutazione dell’esposizione del territorio a rischio. Il metodo utilizzato per valutare la stima dei danni da alluvione è un metodo probabilistico multivariato che prende il nome di INSYDE, dove i parametri rappresentativi delle pericolosità ed esposizione possono essere attribuiti mediante diversi gradi di dettaglio, sia spaziale (dati aggregati o puntuali), che conoscitivo (dato osservato o stimato sulla base dell’esperienza dell’operatore). Lo studio è stato condotto facendo riferimento al recente evento alluvionale del fiume Secchia (gennaio 2014), a seguito del quale si sono raccolte numerose informazioni sui danni accorsi agli edifici residenziali, utilizzate nel presente lavoro come elemento di confronto. Le analisi condotte hanno messo in evidenza come le grandezze di maggior rilevanza per una ragionevole stima del danno sono: adeguata conoscenza dei tiranti idrici (preferibilmente non indicati sotto forma di dati medi per macro-aree) ed informazioni sull’estensione e tipologia degli edifici esposti.
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Gabellini, Giulia. "Modellazione numerica del sistema di distribuzione idrica di Cesena." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Nel presente elaborato di tesi si esporranno le fasi di costruzione ed i risultati del modello idraulico del sistema di distribuzione idrica della città di Cesena, comprendente tutta l’area cittadina e la zona di pianura a nord-ovest adiacente. Il caso di studio è stato reso disponibile dal gestore del Servizio idrico integrato nel territorio Hera S.p.A. Il modello numerico è stato implementato utilizzando il programma Infoworks® WS di HR Wallingford per la progettazione e gestione delle reti idriche. La realizzazione di un modello idraulico richiede la conoscenza topologica della rete e del suo funzionamento, nonché informazioni sul consumo idrico, fondamentali per la determinazione della domanda idrica. Essa comprende il consumo idropotabile delle utenze e la perdita idrica. Per le elaborazioni sono stati utilizzati i programmi open source QGis e RStudio. La variabilità del consumo è stata rappresentata attraverso una curva costruita sulla base del bilancio idrico della rete, mentre quella della perdita attraverso un pattern basato sul metodo del Minimum Night Flow. Compiuta la prima simulazione su un periodo di 7 giorni e ottenuti i primi risultati, si sono rese necessarie delle operazioni di calibrazione eseguite confrontando i dati risultanti dal modello con quelli misurati sul campo. Uno dei vantaggi di un modello numerico è quello di poter indagare le grandezze idrauliche in ogni punto della rete. È stato, infatti, possibile creare vere e proprie mappe tematiche che illustrano la variazione delle grandezze di interesse al variare dello spazio e del tempo. Un altro vantaggio è quello di poter prevedere il comportamento della rete in seguito a delle modifiche. Si è potuto, infatti, applicare lo strumento modellistico ad un’ipotesi di distrettualizzazione del sistema.
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Rosati, Vittorio. "Modellistica numerico-idraulica della Rienza: simulazione della piena causata dalla tempesta Vaia (26-30 ottobre 2018)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Nel presente elaborato di Tesi si descrive il frutto del lavoro svolto durante un approfondito studio, nel quale si è implementato un modello numerico-idraulico finalizzato alla rappresentazione dei fenomeni di trasporto solido in un tratto del fiume Rienza durante tempesta Vaia (26-30 ottobre 2018). Si sono prima descritti in modo teorico gli argomenti trattati, analizzando i principi dello studio delle correnti a pelo libero e del trasporto solido, associandoli alla teoria del calcolo numerico per la risoluzione delle equazioni che descrivono il fenomeno del trasporto solido in ambiente HEC-RAS. Dopo aver caratterizzato l’area geografica e l’evento di interesse si è passati all’implementazione del modello, elencando le considerazioni necessarie per il suo funzionamento. Anzitutto è stato necessario caratterizzare con la massima precisione la geometria del modello, definendo gli estremi del tratto di fiume studiato, le sezioni trasversali, i limiti del canale principale e delle aree golenali e i coefficienti di scabrezza. Successivamente, si sono svolte due tipologie di simulazione, la prima in moto stazionario a fondo fisso e la seconda in moto non stazionario e a fondo mobile (ovvero riproduzione dei fenomeni di erosione e deposito). La prima tipologia è stata utilizzata per ottimizzare i valori di scabrezza mentre la seconda per studiare la distribuzione dei sedimenti nel tratto di fiume d’interesse. Il modello è risultato qualitativamente attendibile, ma non rispecchia integralmente la natura dei fenomeni simulati, per una serie di limiti del software e per l’insolita tipologia di evento analizzato.
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More sources

Books on the topic "Modello idraulico"

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Alessandro, Togna, and Gravino Salvatore, eds. Rischio idraulico: Perimetrazione e classificazione delle aree a rischio di inondazione : metodologie e linee guida per la prevenzione ed il controllo del rischio idrogeologico. Roma: Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Libreria dello Stato, 2006.

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Conference papers on the topic "Modello idraulico"

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Aristodemo, Francesco, Giuseppe R. Tomasicchio, and Paolo Veltri. "Modelling of Periodic and Random Wave Forces on Submarine Pipelines." In 25th International Conference on Offshore Mechanics and Arctic Engineering. ASMEDC, 2006. http://dx.doi.org/10.1115/omae2006-92353.

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Abstract:
A numerical model for the prediction of the time variation of the flow field and the hydrodynamic forces on bottom submarine pipelines is proposed. The model is an extension for periodic and random waves of the Wake II hydrodynamic forces model (Soedigdo et al., 1999), originally proposed for sinusoidal waves. An extensive laboratory investigation has been carried out in order to calibrate the model. The numerical model is based on an analysis of the time history of the velocity field at each wave semi-cycle. A modified relationship of the wake velocity is introduced and the time history of the drag and lift hydrodynamic coefficients are obtained using a Gauss integration of the start-up function. The laboratory investigation was performed at the large wave flume of the Centro Sperimentale per Modelli Idraulici at Voltabarozzo (Padua, Italy). The tests were carried out by measuring the pressure values at 8 transducers mounted on a cylinder subjected to different periodic and random waves. The experiments refer to the range 4 ÷ 12 of the Keulegan-Carpenter number for periodic waves and to the range 4 ÷ 9 for random waves. The empirical parameters involved in the extended Wake II and in the classical Morison models were calibrated using the results of the sampled velocities and force time histories under different wave conditions. The comparisons between the experimental and numerical results indicate that the extended Wake II model allows an accurate evaluation of the peaks and of the phase shifts of the horizontal and vertical forces and is more accurate than the Morison model.
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