Academic literature on the topic 'Moto del terreno'

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Journal articles on the topic "Moto del terreno"

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Łupiński, Józef. "Dziekani okręgowi w diecezji wigierskiej i diecezji augustowskiej czyli sejneńskiej." Prawo Kanoniczne 49, no. 1-2 (June 15, 2006): 195–226. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2006.49.1-2.08.

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Abstract:
La diocesi Wigry esistette negli anni 1799-1818, diocesi Augustów cioe’ di Sejny dal 1818 fino alla I guerra mondiale. Ambedue furono divise in decanati. Vicario foraneo rappresentante del vescovo nel decanato. Nel Regno Polacco, anche il potere civile decideva della sua nomina. Egli visitava le parocchie del decanato. I parrocci in iscritto rispondevano alle sue numerose domande. Esse riguardavano in maggioranza edifici ecclesiastici e parrocchiali, attrezzatura ecclesiastica, terreni apparteneti alla parrocchia e dei sacerdoti che svolgevano il compito pastorale. I moduli delle visite dei decani erano meno dettagliati che moduli delle visite dei vescovi. Queste invece in parte avevano simile contenuto come visite decanali; invece in modo dettagliato descrivevano la vita sacramentale e spirituale delle parrocchie. Dopo l’Insurrezzione di Gennaio 1863 nelle due categorie di visite non erano toccati problemi di proprietà terrene e fondazioni della parrocchia perché furono passatte sotto il tesoro dallo stato. In modulo delle visite del vicario forneo ufficialmente descriveva: opinione della vita personale del clero, introduzione di un nuovo parroco nella parrocchia, cura del beneficio parrocchiale dopo la morte del parrocco, conferma degli accordi tra il parroco e vicario, assicurazione di continuità delle funzioni nella parrocchia nel caso di assenza del sacerdote, controllo dei libri delle metriche, consegna della corrispondenza e degli ordini del vescovo, accompagnamento al vescovo durante sua visita nel decanato, formazione dell’opinione nel caso di erezione di una nuova parrocchia oppure nel caso di spostamento dei villaggi da una parrocchia all’altra e cura delle scuole elementari
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Harriss, C. L. "Use of Income From Urban Land: Thoughts From U.S. Esperience*." Journal of Public Finance and Public Choice 5, no. 3 (October 1, 1987): 213–17. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344415.

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Abstract:
Abstract Questo scritto costituisce una critica al modo in cui negli Stati Uniti si è fatto uso della rendita edilizia.La terra, in essenza, costituisce una risorsa la cui esistenza non dipende dal suo prezzo. Un’imposizione elevata ridurrà l’offerta di qualsiasi bene, eccetto la terra, che non può spostarsi in un’altra giurisdizione. Ne deriva che la rendita edilizia può essere utilizzata per fornire entrate agli enti locali, i quali, invece, basano prevalentemente i loro introiti sulla property tax, che non si limita a colpire il terreno, ma comprende anche edifici, macchinari, scorte, ecc.Se l’obiettivo fondamentale dev’essere quello di incoraggiare gli investimenti edilizi ed industriali, è necessario seguire il suggerimento di Henry George e limitare il prelievo fiscale alia sola rendita urbana. In tal modo, i benefici dello sviluppo urbano in termini di prezzi dei terreni potrebbero essere utilizzati per finanziare le attività collettive.
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Herrera Montero, Bernal. "De La hojarasca a El otoño del patriarca: Tras la esencia del poder." Revista de Filología y Lingüística de la Universidad de Costa Rica 10, no. 1 (January 1, 2006): 15. http://dx.doi.org/10.15517/rfl.v10i1.16164.

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Abstract:
Para todo aquel que ha seguido, siquiera a grosso modo, la evolución literaria de Gabriel García Márquez, la tan esperada lectura de El otoño del patriarca (en adelante El otoño) constituyó una sorpresa, en muchos casos acompañada de desencanto. Hubo la impresión general de que su autor abandonaba un terreno y un estilo en que se encontraba perfectamente acomodado para emprender una nueva búsqueda literaria, que en la mayor ía de los casos desilusionó a sus lectores.
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Geloso, Livia. "Bioenergetica e Teatro: riscoperta del corpo e creativitŕ." GROUNDING, no. 2 (January 2013): 25–41. http://dx.doi.org/10.3280/gro2012-002003.

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Abstract:
Il contributo descrive il terreno comune alla danza e al teatro moderni, da un lato, e all'analisi bioenergetica, dall'altro. Infatti, tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo, la ricerca di una nuova coscienza avvenne attraverso la riscoperta del corpo, e tale ricerca si sviluppň praticamente in particolar modo nel campo della danza e del teatro. L'autrice fornisce informazioni sugli esercizi attoriali, e pone attenzione alla definizione loweniana di creativitŕ, suggerendo affinitŕ e sinergie.
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Segura Fernández, Eduardo. "La configuración del espacio sagrado." Actas de Arquitectura Religiosa Contemporánea 2, no. 2 (October 29, 2013): 136–39. http://dx.doi.org/10.17979/aarc.2011.2.2.5065.

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Abstract:
¿Es la metáfora un concepto válido para la configuración del espacio sagrado? De ser así, ¿nos encontramos en un momento en el que, quizá, lo decisivo sea una clarificación del correlato entre la esencia cristiana, el carácter sacramental de la liturgia y, por eso, de los modos en que la arquitectura —con las demás artes— debe servir ella misma como cauce al sacramento? Esta comunicación intenta dar respuesta, desde el terreno de la Estética, a una de las preguntas que aún no han sido plenamente respondidas desde la conclusión del Concilio Vaticano ii: de qué manera el templo es y debe ser el ámbito del Misterio, y no sólo ni principalmente el escenario de una representación. Asimismo, señalamos algunas consecuencias prácticas que para el edificio religioso contemporáneo conlleva la esencia eucarística de la vida cristiana. Más allá de los corolarios prácticos del modernismo, aún presentes en la liturgia, parece hoy más que nunca necesario acometer un redescubrimiento, desde la entraña teológica sacramental del mundo, de una renovada concepción de la arquitectura religiosa que subraye su vocación natural a ser albergue del Don y del Pueblo de Dios. El terreno esencialmente superior del Arte y la Belleza divinas son, de modo primario, el locus natural donde se realiza esta vivificación del espacio sagrado, el territorio primigenio en el que la metáfora surge como primer motor de la tarea subcreativa del arquitecto.
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Bellucci, Paolo, and Pierangelo Isernia. "OPINIONE PUBBLICA E POLITICA ESTERA IN ITALIA: IL CASO DELLA BOSNIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 29, no. 3 (December 1999): 441–80. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200028914.

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Abstract:
IntroduzioneLa guerra contro la Repubblica Federale di Jugoslavia ha evidenziato i problemi della politica estera italiana degli anni '90. Con non più del 40% dell'opinione pubblica stabilmente a favore dei raid aerei contro la Serbia ed il Kosovo, una veemente opposizione del Vaticano e del Papa in prima persona ed una maggioranza di governo divisa al suo interno tra negoziatori ad oltranza ed auspici di una immediataescalationterrestre, si riproponeva, con maggiore evidenza del passato, il ridotto margine di autonomia dell'esecutivo nel settore della politica di sicurezza. A poco meno di due anni dalla crisi albanese, la leadership politica italiana si è trovata così ad affrontare l'ennesima prova di politica estera, per giunta sul terreno delle armi, un terreno sul quale nell'ultimo quarantennio repubblicano raramente un governo si era avventurato. Rispetto all'ambiente tut to sommato «placido» nel quale la politica estera italiana ha operato nel secondo dopoguerra, gli anni '90, con un ininterrotto susseguirsi di crisi (dal Golfo alla Somalia, dall'Albania alla Bosnia, per finire con il Kosovo) hanno prodotto un maggior numero di sfide, in aree molto più vicine e rilevanti per gli interessi nazionali italiani e in un quadro di minore possibilità di far ricorso al proprio tradizionale alleato, gli Stati Uniti, per risolvere i propri fondamentali problemi di sicurezza. Da qui la necessità di costruire un consenso nazionale intorno alle scelte del governo e, di conseguenza, il crescente interesse per il ruolo che l'opinione pubblica assume nella politica estera italiana. Il Kosovo tuttavia non è il primo caso in cui l'opinione pubblica entra nei calcoli dei decisori nazionali. In questo saggio intendiamo esplorare questo ruolo in un'altra recente crisi che ha visto coinvolta l'Italia, quella relativa al dissolvimento della ex-Jugoslavia, con particolare riferimento alla crisi in Bosnia-Herzegovina. Come diremo nelle conclusioni, da questa esperienza è possibile trarre alcune considerazioni che sembrano dimostrarsi valide anche nel caso del Kosovo.
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Piloto Rodríguez, Javier Alberto, and Olga Rosa González Martín. "Análisis complejo del discurso." POLIANTEA 10, no. 19 (June 4, 2015): 237. http://dx.doi.org/10.15765/plnt.v10i19.581.

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Abstract:
<p>El artículo se propone llevar el estudio del discurso al cambio de paradigma que se ha producido en las últimas décadas en las ciencias sociales. Propone un análisis de discurso de nuevo tipo desde la teoría de la complejidad. A partir del estudio bibliográfico documental, hace una crítica que incorpora nuevos elementos del pensamiento científico de diferentes campos de estudio y se efectúa el respectivo cambio de noción en la concepción tanto del objeto de estudio como de la forma de abordarlo. No obstante, no constituye un estudio acabado, sino una exploración en un terreno que necesita ser sistematizado con mayor profundidad. De este modo, lo que hemos dado en llamar análisis complejo del discurso es una invitación inicial a un campo que recién abre sus puertas.</p>
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Martín-Sáiz, Guillermo. "El islam del Raval: sus oratorios y organizaciones." Revista Internacional de Organizaciones, no. 22 (July 3, 2019): 109–28. http://dx.doi.org/10.17345/rio22.109-128.

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Abstract:
Dada la larga y controvertida relación entre España y Marruecos, la in- vestigación sobre islam en España ha abordado de manera abundante y notable la presencia de mezquitas controladas por marroquíes en todo el país. Por consiguiente, espacios similares controlados por paquistaníes y bangladeshíes, dos comunidades que en las últimas décadas han crecido rápidamente en varios puntos del país, han que- dado poco explorados. Con ello, el modo en que esos espacios sirven a organizaciones islámicas de origen paquistaní y bangladeshí para hacer proselitismo (dawah) entre musulmanes de esos orígenes ha quedado por explorar también. Partiendo de Catalu- ña y, concretamente, de Barcelona y el barrio de El Raval, donde en los últimos años dichos espacios, organizaciones y comunidades han proliferado más y de forma más rápida, este artículo quiere contribuir a ese (relativamente) nuevo terreno de investi- gación. Por supuesto, en países como el Reino Unido, donde, por motivos históricos y políticos obvios, dichos espacios, organizaciones y comunidades tienen un largo recorri- do, muchos han desarrollado dicho terreno de investigación. No obstante, el hecho de que en España, Cataluña, Barcelona y El Raval tal recorrido se halle todavía en sus primeros pasos nos permite observar y analizar de manera privilegiada, precisamente, el modo en que se establece el vínculo entre determinados espacios, organizaciones y comunidades. Así pues, partiendo de una etnografía en el barrio de El Raval, tratando de evitar generalizaciones para introducir matices, este artículo quiere contribuir tam- bién a comprender la naturaleza de dicho vínculo, por supuesto, sin darla por sentada.
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Gelli, Annica. "Acque vive: le gore di Colle di Val d'Elsa e gli edifici andanti a acqua." STORIA URBANA, no. 125 (April 2010): 133–49. http://dx.doi.org/10.3280/su2009-125007.

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Abstract:
La cittŕ di Colle di Val d'Elsa deve il suo sviluppo alla presenza dell'acqua e agli opifici che potevano funzionare mediante l'energia idraulica. Nella vallata sottostante il centro medievale di Onci ricche sorgenti perenni, opportunamente incanalate, vanno a rinvigorire il fiume Elsa. Nel XII secolo l'unico modo per sfruttare tali acque fu deviarne la quasi totalitŕ in un canale artificiale, la gora, la quale seguendo il naturale dislivello morfologico del terreno arrivava fin dentro il Piano della cittŕ, una vera e propria area manifatturiera. Successive scissioni e prolungamenti dei canali corrisposero all'aumento degli edifizi andanti ad acqua, gualchiere, roterie, mulini e soprattutto cartiere. Nel Settecento la forza delle acque, regolata ed aumentata mediante delle cadute, riusciva a muovere ben diciassette opifici ma la crisi del mercato cartario amplificava le contese fra i proprietari. Č in questo secolo di declino economico che si hanno i documenti cartografici e le relazioni idrauliche piů interessanti, redatte da Ferdinando Morozzi ed altri ingegneri granducali chiamati ad intervenire direttamente dal Comune o dall'Appalto della Carta
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Markič, Jasmina. "Breve studio contrastive entre los sistemas fonético-fonológicos del Español y del Esloveno y su aplocación en la enseñanza del Español a hablantes Eslovenos." Verba Hispanica 10, no. 1 (December 31, 2002): 101–8. http://dx.doi.org/10.4312/vh.10.1.101-108.

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Abstract:
El enfoque contrastivo, aunque casi completamente proscrito de los métodos moder­ nos de la enseñanza de lenguas extranjeras, parece estar ganando terreno de nuevo. La conciencia de las diferencias entre la lengua materna y la lengua extranjera ayuda a mejorar considerablemente la percepción y la produccion de esta última. La comparación de los sistemas fonético-fonológicos esloveno y español es importante, en nuestra opinión, para entender los errores que producen los estudiantes eslovenos de español y facilitar la asimilación de una pronunciación apropiada. A continuación se presentan los dos sistemas, especialmente desde el punto de vista del lugar y el modo de articulación. Se contrastan también algunas características fonéticas del español de España y del español de América con el esloveno y algunos errores de pronunciación debidos a estas diferencias.
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Dissertations / Theses on the topic "Moto del terreno"

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Costantino, Antonio Beniamino. "Correlazione tra i parametri di intensità di un sisma e il danno procurato alle costruzioni: rilievi di campo e studio di una proposta metodologica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Con questa tesi è stata studiata una metodologia per la previsione di scenari di danno post terremoto. La procedura, basata su un approccio empirico, è stata sviluppata per categorie di costruzioni con caratteristiche strutturali e dinamiche omogenee, e si applica a scala territoriale. Il procedimento consiste nell’associare al danno procurato da uno o più eventi i corrispondenti parametri di intensità sismica e conservare l’informazione in schede di correlazione, in modo da farne uso, come riferimento, in caso di nuovo evento sismico. La consultazione di tali schede, che costituiscono un archivio degli effetti causati da una serie di eventi per la categoria di costruzioni in esame, permette di formulare una previsione di danno non appena si dispone dei parametri di intensità del nuovo evento. La procedura è stata applicata nel caso degli edifici produttivi emiliani costruiti in assenza di criteri antisismici. Sono state analizzate le scosse, di magnitudo maggiore di 5, avvertite in Emilia a partire dal 1996 (crisi sismica EMILIA 2012, terremoto di Poviglio (PR) del 2012, terremoto di Bagnolo in Piano (RE) del 1996), aventi l’epicentro in zone con un’alta densità di edifici appartenenti alla categoria in esame. L’indagine ha permesso di individuare una prima ipotesi di soglie di danno, riferite principalmente, nel caso degli edifici produttivi, a parametri di intensità sismica dipendenti dalla velocità e dallo spostamento. La procedura è stata applicata inoltre nel caso della sequenza sismica del Centro Italia (2016-2017) per gli edifici in muratura di Norcia (PG) e per gli edifici produttivi di Arquata del Tronto (AP) e Muccia (MC).
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Galliard, Hélène. "Motorisation pour l'aviation légère." Grenoble 1, 1989. http://www.theses.fr/1989GRE10113.

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Abstract:
Contraints d'acheter les seuls moteurs americains, disponibles sur le marche, a une epoque ou le dollar avoisinait 10 francs, les constructeurs d'avions se sont interesses aux problemes de motorisation. Diverses possibilites d'utilisation de moteurs pour avion sont envisagees a partir de moteurs existants afin de reduire les couts de developpement. Pour des raisons techniques compatibles avec les criteres economiques, le choix se porte sur le moteur francais v6 prv. La conception et la mise au point d'un reducteur a courroie crantee, necessaire a l'entrainement de l'helice et d'un systeme d'allumage font partie des adaptations a l'aeronautique de ce moteur qui doit repondre a des normes de certification tres strictes. L'etude du comportement vibratoire de la ligne d'arbre permet l'optimisation du reducteur afin d'interesser plusieurs types d'aeronefs. L'installation du groupe moto-propulseur dans l'avion fait appel a une suspension autorisant de faibles transmissibilites et l'elimination des couplages entre les diverses mobilites. L'ensemble moto-reducteur-helice dont la base moteur est issue des fabrications destinees a l'automobile se presente comme une solution economiquement realiste pour l'aviation legere. Les resultats des premiers vols et des nombreux essais realises confirment l'opportunite des choix realises
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Amokrane, Anis. "Tunneling spectroscopy of mono- and di-nuclear organometallic molecules on surfaces." Thesis, Strasbourg, 2016. http://www.theses.fr/2016STRAE006/document.

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Abstract:
La recherche actuelle sur les composants électroniques à l'échelle nano s'oriente vers les matériaux organométalliques. Dans ce contexte, le travail présenté ici s'est focalisé sur la molécule de TbPc2 qui a été étudiée sur différents substrats, afin de déterminer l'effet de ses propriétés géométriques, électroniques et magnétiques en fonction de son environnement. Ainsi, il a été observé qu'au-dessus du substrat d'Au (111) la TbPc2 contient un électron excédentaire délocalisé sur le ligand supérieur qui, en intéragissant avec les électrons de surface, produit une résonance Kondo. Lorsqu'il s'agit de domaines moléculaires, une manipulation moléculaire montre qu'une localisation de spin est générée aux intersections produisant une résonance magnétique. Pour aller plus loin dans la détermination de l'effet de voisinage, un second lanthanide (cérium) a été déposé au-dessus de la molécule de TbPc2, la réponse géométrique, électronique et magnétique du nouveau complexe a été examinée sur différents substrats
Today's research on the best electronic components at the nanoscale has focused on organometallic materials. In this context, the research presented in this thesis has been performed on TbPc2 molecules that were investigated on various substrates, in order to highlight the environment effect on both geometric, electronic and magnetic properties. It has been observed that on Au (111), the TbPc2 has an excedentary electron delocalized over the upper ligand. This electron interacts with the surface electron sea creating a Kondo resonance.When it comes to a molecular domain, it has been demonstrated throughout a molecular manipulation that a spin localization is made at the molecular intersection regions creating also a magnetic resonance. In order to further investigate the environmental modification, a second lanthanide (cerium) has been deposited over the TbPc2 molecule. The properties of the new complex were deeply investigated on various substrates
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Wang, Ding. "Redox reactivity of original nickel complexes combined with divalent lanthanides." Thesis, Institut polytechnique de Paris, 2020. http://www.theses.fr/2020IPPAX100.

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Abstract:
Le but de ce travail a été de concevoir des structures hétérobimétalliques originales combinant une espèce réactive de nickel et un fragment organolanthanide divalent en présence d'un ligand central rédox non-innocent. Au sein de celles-ci, d’une part, le fragment lanthanide divalent joue le rôle crucial de réducteur mono-électronique. D’autre part, les propriétés de non-innocence rédox du ligand permettent de transférer une partie de la densité électronique vers le second centre métallique, et ainsi de moduler sélectivement la réactivité du métal de transition. Dans ce contexte, l'activation du monoxyde de carbone a été étudiée en utilisant un complexe hétérobimétallique particulier, dont les deux centres métalliques sont liés à l’aide d’un ligand 2,2'-bipyridimine pontant. Dans son état fondamental, ce complexe présente un comportement multiconfigurationnel. Une étude cinétique minutieuse a d’ailleurs montré que cette configuration électronique particulière était responsable de la stabilisation des espèces acyles intermédiaires. Des variations de la structure des complexes hétérobimétalliques ont été progressivement effectuées afin d'explorer l’influence des configurations électroniques spécifiques, induites par les fragments de lanthanides divalents, sur la réactivité des complexes. Tout d’abord, diverses espèces de trifluorométhyle de nickel ont été étudiées, permettant une activation de la liaison C–F facilitée par la présence de l'ion lanthanide. Par la suite, cette réactivité a pu être appliquée à l’étude de complexes métalliques de type difluorocarbènes. Par ailleurs, l’utilisation d’un ligand rédox non-innocent, cette fois dissymétrique, a permis de dévoiler une réaction de couplage radicalaire entre deux ligands, induite par la présence du fragment lanthanide réducteur. En particulier, une transformation inhabituelle entre une forme dimère et trimère a été observée. Le couplage entre deux unités de complexe de nickel a ensuite été réalisé par réduction avec du potassium-graphite. Dans ce composé couplé, une modulation de la densité de spin au niveau du système rédox-actif est induite par le fragment lanthanide divalent. Enfin, des travaux préliminaires à partir d’un ligand tridenté ont été entrepris de façon à étudier des complexes de nickel rédox-actifs possédant des états d'oxydation peu communs, et laissant entrevoir une réactivité intéressante impliquant des processus radicalaires
This work aimed at designing an original heterobimetallic framework combining a reactive nickel species and a divalent organolanthanide fragment in the presence of a redox non-innocent ligand. The crucial role of the divalent lanthanide moiety is to act as a single-electron transfer reductant. As redox non-innocent ligands are able to allow strong electron correlation, the reactivity of the reactive transition metal center can be selectively modulated. In this context, carbon monoxide activation was investigated using a special heterobimetallic complex bridged by a 2,2’-bipyridimine ligand. A multiconfigurational ground state behavior was observed and found responsible for the stabilization of the intermediate acyl species, as evidenced by kinetic analysis. Structural modifications on the heterobimetallics were progressively performed in order to explore the influence of the specific electronic configurations, induced by the divalent lanthanide fragments, on the reactivity of the complexes. Trifluoromethyl nickel species were first studied, yielding a facile C-F bond activation triggered by the lanthanide ion, and such reactivity could be further applied to study difluorocarbene metal complexes. A dissymmetric, redox-active ligand was used afterwards, resulting in a radical coupling transformation between two ligands in the presence of the reductive lanthanide fragment. An intriguing dimer-trimer transition was especially observed. The coupled nickel species was isolated by reduction with potassium graphite and revealed a modulation of the spin density on the redox-active system induced by the divalent lanthanide fragment. Finally, a tridentate ligand scaffold was investigated in an attempt to study redox-active nickel complexes with uncommon oxidation states, which led to interesting reactivity insights involving radical processes
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Devaux, Nicolas. "Étude par Monte Carlo quantique de la transition γ-α du cérium." Thesis, Paris 6, 2015. http://www.theses.fr/2015PA066373/document.

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Abstract:
Les électrons 4f sont fortement localisés et leurs répulsions coulombiennes intersites sont évaluées comme plus larges que leurs largeurs de bande. Parmi tous les lanthanides, le cérium est particulièrement fascinant. Ceci s'explique par la forte hybridation avec les bandes 6s-6p-5d qui se situent toutes au niveau de Fermi. L'origine de l'effondrement du volume lors de la transition isostructurale γ-α est une énigme difficile à résoudre depuis sa découverte en 1927. Expérimentalement, la transition γ-α se réalise seulement à température finie. Récemment, des mesures très précises de diffraction aux rayons X ont confirmé le caractère isotructural (groupe Fm-3m) du premier ordre. À partir des premiers principes, nous avons caractérisé la transition de phase γ-α du cérium par une méthode utilisant une fonction d'onde Jastrow corrélée qui minimise l'énergie variationnelle de l'hamiltonien relativiste scalaire. L'ansatz variationnel traite les corrélations de manière non-perturbative et reproduit les propriétés des deux phases en accord avec l'expérience. Cela prouve que même à température nulle, la transition est toujours du premier ordre avec des paramètres ab initio qui sont sans aucun doute reliés aux mesures obtenues par l'expérience à température finie T. Nous montrons que la transition est liée à un réarrangement complexe de la structure électronique qui affecte en même temps la localisation des orbitales t1u (leur répulsion coulombienne) et le caractère de la liaison chimique
The 4f electrons are strongly localized and their on-site Coulomb repulsion is large compared to bandwidth. Among all lanthanides, cerium is particularly fascinating, due to the strong hybridization with the 6s-6p-5d bands, all present at the Fermi level. The origin of the cerium volume collapse along the isostructural γ-α transition has been a puzzle since its discovery in 1927. Experimentally, pure cerium undergoes the γ-α transition always at finite temperature T. Recently, very accurate X-ray diffraction measurements undoubtedly confirmed the first-order Fm-3m isostructural character of the transition. The first-order line extrapolates to zero-T at negative pressures. The cerium γ-α phase transition is characterized by means of a many-body Jastrow-correlated wave function, which minimizes the variational energy of the first-principles scalar-relativistic Hamiltonian, and includes correlation effects in a non-perturbative way. Our variational ansatz reproduces the structural properties of the two phases, and proves that even at temperature T = 0 K the system undergoes a first order transition, with ab-initio parameters which are seamlessly connected to the ones measured by experiment at finite T. We show that the transition is related to a complex rearrangement of the electronic structure, with key role played by the localisation of t1u orbitals, which tunes the Coulomb repulsion, and the character of the chemical bond
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Amoussou, Ernest. "Variabilité pluviométrique et dynamique hydro-sédimentaire du bassin versant du complexe fluvio-lagunaire Mono-Ahémé-Couffo (Afrique de l'ouest)." Phd thesis, Université de Bourgogne, 2010. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00493898.

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Abstract:
L'objectif de cette thèse est de mettre en évidence la relation climat/bilan hydrologique. Pour une meilleure analyse de la relation pluie/débit, une spatialisation pluviométrique est faite à partir de l'interpolation, en tenant compte de l'altitude et des coordonnées géographiques des stations.L'impact de la variabilité pluvio-hydrologique et de la dynamique des états de surface sur la sédimentation est aussi examiné.La variabilité des écoulements et la dynamique sédimentaire dans le bassin-versant Mono-Ahémé-Couffo pendant la période 1961-2000 dans un contexte de gestion intégrée des ressources en eau (GIRE) ont été analysées, en fonction des lames d'eau précipitées, des effets de lâchers d'eau du barrage de Nangbéto mis en service depuis septembre 1987, de la dynamique des états de surface et du substratum géologique (socle et grès) en place. L'approche combinée de l'utilisation des données météorologiques, hydrologiques, d'occupation du sol, sédimentologiques, associées aux études antérieures et aux observations de terrain, ont permis de développer des méthodes statistiques efficaces pour atteindre les objectifs fixés pour cette étude.Les résultats montrent que les déficits pluviométriques des décennies 1970 et 1980 ont multiplié par 4les déficits de l'écoulement, avec pour conséquence un déficit de la recharge. Mais, avec la légère reprise pluviométrique (3 %) de 1988 à 2000 par rapport à la sous-période 1965-1987, on assiste à un excédent d'écoulement de 0,1 % sur le Couffo et 37 % sur le Mono. Les effets du barrage de Nangbéto se traduisent par une augmentation de 97 % des débits d'étiage alors que les débits de crue ont connu une baisse de 3 %. Ceci montre le rôle joué par le barrage de Nangbéto sur le débit d'écoulement et l'atténuation des inondations et par conséquent une pérennisation de l'écoulement en aval du bassin.L'utilisation du modèle GR2M se révèle assez efficace à simuler les débits moyens malgré l'influence des lâchers d'eau du barrage de Nangbéto.En revanche les faibles coefficients d'écoulement et la faible corrélation entre écoulement et recharge,montrent que la précipitation ne constitue pas le seul paramètre expliquant le fonctionnement hydrologique du bassin, mais qu'interviennent aussi le substratum géologique et les états de surface.Ces derniers déterminent l'aptitude des sols à l'infiltration, au ruissellement et à l'érosion. De 1956 à2000, on note une évolution régressive des formations végétales naturelles au profit des formations anthropiques, du fait des pratiques agricoles. Cette pression humaine a entraîné une diminution de plus de 60 % des formations de forêts et de savanes arborées, qui jouent un rôle modérateur sur l'écoulement, facilitent l'infiltration et ralentissent les apports solides vers les lits des cours d'eau.Leur dégradation entraînerait donc une augmentation de l'écoulement et de l'évaporation au détriment de l'infiltration, accélérant le déficit des réservoirs souterrains ainsi que l'érosion et donc la sédimentation.À cet effet, la variation pluvio-hydrologique, associée à la dégradation actuelle des unités paysagiques, a contribué à l'augmentation des charges solides dans le bassin, dont les plus importantes parviennent au lit en période des hautes eaux, et occupent seulement 8 % de ce temps.Ces apports sont à la fois d'origine continentale et marine, dont les plus importants sont ceux drainés par les cours d'eau. Ils ont contribué à la réduction des superficies des plans d'eau de 4 % dans la basse vallée. Avec les apports du Mono avant la construction du barrage de Nangbéto, le système lagunaire se comble de 1,6 mm.an-1 et pourrait engendrer, la destruction de la biocénose et donc la disparition des ressources halieutiques.
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Books on the topic "Moto del terreno"

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Lattanzio, Federico, and Gian Maria Varanini, eds. I centri minori italiani nel tardo medioevo. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-748-1.

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Nel tardo medioevo l’Italia è una delle aree più urbanizzate d’Europa. Le sue coste, la dorsale appenninica, la fascia peri-alpina, le pianure ospitano un grande numero di centri minori, terre, borghi, castra, ‘quasi città’. Molto vari per consistenza demografica, articolazione sociale, dinamismo economico, questi insediamenti costituiscono nel loro insieme un elemento caratterizzante, costitutivo dell’identità storica italiana: un suo ‘carattere originale’. Questo volume, grazie ad alcuni saggi di inquadramento e a una mappatura di casi singoli che tocca gran parte delle regioni del nord, del centro e del sud, si propone di indagare sulle vivaci ricerche dedicate a tale tematica degli ultimi trenta-quarant’anni.
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2

Alizé: Vent du large 3. Montréal: Groupe Beauchemin, 2007.

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3

Alizé: Petite brise. Laval, Québec: Groupe Beauchemin, 2005.

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4

Alizé: Débutant B. Laval: Groupe Beauchemin, 2004.

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5

Brylee, Gibson, ed. Alizé: Plein vent 1. Montréal: Beauchemin [Chenelière éducation], 2008.

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6

Alizé: Vent léger 1. Laval, Québec: Beauchemin, 2005.

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7

Alizé: Débutant C. Laval, Québec: Groupe Beauchemin, 2004.

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8

Alizé: Débutant A. Laval, Québec: Groupe Beauchemin, 2004.

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9

Alizé: Solo vert. Montréal: Groupe Beauchemin, 2007.

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10

Ontario. Esquisse de cours 12e année: Le droit canadien et international cln4u cours préuniversitaire. Vanier, Ont: CFORP, 2002.

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More sources

Book chapters on the topic "Moto del terreno"

1

Steinfeld, Nadine. "La traque des mots fantômes à travers les terres de La Curne et de Godefroy: un tableau de chasse chargé de trophées pittoresques extraits du Livre des deduis du roy Modus et de la royne Ratio." In Actas del XXVI Congreso Internacional de Lingüística y Filología Románica, edited by Emili Casanova and Cesáreo Calvo, 411–22. Berlin, Boston: DE GRUYTER, 2013. http://dx.doi.org/10.1515/9783110300017.411.

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2

Molina, Simone. "Les mots sont la seule terre où l’on peut s’établir." In Politiques de l'hospitalité, 167. ERES, 2014. http://dx.doi.org/10.3917/eres.cheml.2014.01.0167.

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Conference papers on the topic "Moto del terreno"

1

Artero Flores, Javier. "El concepto de duración en la vídeo-instalación LOOPS AT A SPOOL. Acto de continuación." In IV Congreso Internacional de Investigación en Artes Visuales. ANIAV 2019. Imagen [N] Visible. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2019. http://dx.doi.org/10.4995/aniav.2019.9283.

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Abstract:
La presente comunicación se centra en el análisis de la obra LOOPS AT A SPOOL. Acto de continuación, que fue expuesta en la Sala Santa Inés de Sevilla en el marco del Programa INICIARTE de 2017. Dicho proyecto consiste en una vídeo-instalación compuesta por objetos, luz y sonidos extraídos del paisaje. Así, el mástil de una bandera -despojado de la misma- se presenta como elemento vertebrador del espacio, coronado, además, por un pináculo de oro. Durante el horario de apertura de la sala (en intervalos de 3 horas) dos proyectores de luz recorren longitudinalmente este mástil, que se ilumina y se oscurece progresivamente. En este contexto planteamos el estudio de parámetros interconectados y en constante movimiento como son tiempo-duración y obra-espectador. ­Con objeto de aproximarnos a lo narrado desde el parámetro temporal, prestamos especial atención a las teorías de Henri Bergson en torno al concepto de duración y el modo en que éstas pueden ser aplicadas en el terreno del audiovisual. Así mismo nos remitimos a las lecturas que del concepto hacen otros autores como Mieke Bal en el plano de la recepción de la instalación por parte del espectador El estudio de la narración en la vídeo-instalación nos conduce a cuestionarnos acerca de la estructura de la misma y en concreto al concepto de acontecimiento, para el que proponemos una aproximación desde una perspectiva múltiple y flexible acorde a la naturaleza de la obra. En definitiva, a través del análisis de la estructura narrativa de la pieza, se pretende generar un marco de conceptos y términos para una posible aproximación a la vídeo-instalación en cuestión.
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Ferrer Soler, Gaspar. "Casa Dolmen." In 9º Congreso Internacional de Arquitectura Blanca - CIAB 9. València: Editorial Universitat Politècnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/ciab9.2020.10633.

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Abstract:
Ubicada en la ciudad de Alicante, la Casa Dolmen ha sido proyectada en base a una idea clara y rotunda, patente en su formalización volumétrica, su distribución y su materialización, con el objetivo de convertir el espacio en lo verdaderamente trascendente. La casa busca ser percibida como cabaña esencial, compuesta por elementos verticales que soportan una losa horizontal, lo que da lugar a un espacio arquitectónico de una uniformidad absoluta, un “monumento megalítico”, “dolmen” tectónico hecho de “pétreas lajas”. Recuperando y “contemporaneizando” algunos conceptos de la arquitectura clásica, la casa, que es “Templo”, se apoya sobre un pódium, que es “Crepidoma” y elemento de transición entre el terreno natural y el interior de la propia casa. La dualidad que se crea entre el espacio exterior cubierto, generado por una columnata aérea y rítmica en la fachada principal a modo de “loggia”, y el “muro “gordo” trasero, sólido y corpóreo, delimita la secuencia de las estancias principales. A través del hormigón, de sus encofrados y de sus texturas, se propone una arquitectura intemporal y sincera, desnuda y contundente, expresiva y monumental, que se rescata, intencionadamente, de los vaivenes del gusto.
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Martinez Torrecilla, Carmen Bibiana, Manuel Perez Aixendri, Antonio Tomas Marin, and Antonio Naharro Navarro. "Sinergias entre arte, paisaje natural y tecnología a través de "Dime algo dulce, cariño"." In IV Congreso Internacional de Investigación en Artes Visuales. ANIAV 2019. Imagen [N] Visible. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2019. http://dx.doi.org/10.4995/aniav.2019.9426.

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Abstract:
La investigación en las conexiones que se generan cuando unimos el barro con las nuevas tecnologías, impulsan la creación de la obra “DIME ALGO DULCE, CARIÑO”, presentada en la XVI Edición de ARTE EN LA TIERRA, que se celebró el pasado agosto en La Rioja. Para realizar esta obra construimos seis esculturas de gran formato con una tonelada de barro, inspirándonos en los respiraderos naturales de bodegas del patrimonio local, decisión que le otorgó un aura de permanencia. Tres de los volúmenes ocultaban en su interior unas grabadoras con sensor de voz que registraba los mensajes que dejaba el espectador al planeta tierra. Transformamos con “DIME ALGO DULCE, CARIÑO” el paisaje del Valle de Ocón. Creamos un espacio natural de interacción, un ambiente sensible en el campo de labranza que nos cedió un lugareño. Para conseguirlo, eliminamos la tecnología a la vista de los espectadores, logrando crear un espacio en el que el visitante se reconectaba a la tierra y de una manera espontánea se comunicaba con ella. Las esculturas, los respiraderos de barro, se convirtieron en canales de comunicación configurando un espacio totémico, un ambiente sensible capaz de recoger las emociones de los visitantes. Así, tecnología, narración y espacio se funden, creando un nuevo tipo de relación hombre máquina caracterizada por la espontaneidad y en la que predomina el factor humano (Molina 2008). Con el material recopilado en las grabaciones, hemos recreado el entorno en un mundo virtual online. Para ello, hemos modelado en 3D un entorno virtual, interpretando las seis esculturas y el terreno que las rodeaba. Este entorno lo hemos introducido en una web y podemos navegar por él con una interacción sencilla. A cada una de las esculturas le hemos asignados 11 mensajes de voz, de este modo el usuario podrá escuchar, acercándose a las esculturas.
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Lima, Mariana Monteiro Xavier de, Daniel Ribeiro Cardoso, and Neliza Maria e. Silva Romcy. "Integração entre modelagem paramétrica e BIM para automatização da concepção arquitetônica." In ENCONTRO NACIONAL SOBRE O ENSINO DE BIM. Antac, 2021. http://dx.doi.org/10.46421/enebim.v3i00.308.

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Abstract:
Este trabalho apresenta uma experiência didática que visa a estimular e desenvolver a aplicação de técnicas e ferramentas de modelagem da informação no contexto de processos contemporâneos de projeto. A experiência ocorreu dividida em duas disciplinas do curso de especialização Projeto Arquitetônico Contemporâneo: Teoria e Prática (Universidade Federal do Ceará). As disciplinas foram: Introdução à modelagem da informação - BIM (16h/a); e Introdução à modelagem paramétrica associada ao modelo da informação da construção (32h/a). A sequência de disciplinas visou a capacitar os arquitetos a utilizarem a modelagem paramétrica integrada ao modelo de informação a fim de apoiar o processo de concepção arquitetônica baseada em desempenho. Há ainda a previsão de uma terceira disciplina que dá continuidade a esta sequência: Modelagem da informação para desempenho ambiental (32h/a). Esta última tem foco na integração entre modelagem paramétrica e modelo de informação da edificação, com o objetivo de atender a requisitos de desempenho e conforto ambiental. Porém, como sua aplicação ainda não foi realizada, o presente trabalho terá como recorte apenas as duas disciplinas mencionadas inicialmente. A sequência de disciplinas aplicadas até então buscou lidar com os argumentos apresentados por Lawson (1998), nos quais ele questiona o papel do computador no processo de projeto arquitetônico. Na primeira disciplina, foram apresentados em aulas expositivas os fundamentos teóricos de BIM e, em seguida, realizado um exercício prático a fim de capacitar os alunos quanto ao uso de ferramentas de modelagem da informação. Os fundamentos teóricos incluíram conceitos, funcionalidades e estágio de implementação de BIM, tendo como principal referencial o framework teórico de Succar (2009). No exercício prático, foi dado aos alunos um programa de necessidades, um custo máximo e parâmetros de custo associados a tipos de zonas da edificação. O programa foi uma residência de veraneio em um terreno de praia, composta por sala, cozinha, quarto, banheiro e varanda. A área construída deveria ser entre 40m2 e 50 m2 e o custo máximo de cinquenta mil reais. Para cada tipo de ambiente, foi estabelecido uma porcentagem do custo unitário básico (CUB). Deste modo, os alunos elaboraram tabelas associadas a zonas, de modo que à medida que alteravam as áreas dos ambientes, automaticamente recalculavam a estimativa de custo. Os alunos tiveram que modelar a edificação de modo a otimizar a relação área/custo meta da edificação, atendendo às condicionantes funcionais e financeiras ainda na etapa de concepção. Desse modo, puderam perceber o potencial da aplicação do modelo de informação para avaliação de situações de se/então para fundamentar a tomada de decisão em projeto, mesmo com baixos níveis de precisão, ainda na concepção arquitetônica. A partir do estudo de massas (zonas da edificação), as aulas expositivas tiveram continuidade com a introdução das principais ferramentas de modelagem e documentação, em paralelo ao desenvolvimento do exercício em que os estudantes tiveram de aprofundar sua proposta até um nível de estudo preliminar. Para isso, foi utilizado o software Archicad como ferramenta BIM de modelagem. Ao final, as equipes entregaram o modelo BIM do edifício virtual proposto e sua documentação em pranchas com desenhos técnicos e quadro de estimativa de custo. Na segunda disciplina, os fundamentos teóricos basearam-se na aplicação da modelagem paramétrica para a automatização da concepção e desenvolvimento do projeto e no conceito de sintaxe espacial. Esses fundamentos e conceitos foram aplicados em três exercícios práticos em crescente grau de elaboração. Aplicando a sintaxe espacial, parte-se da descrição lógica das espacialidades e suas relações até chegar em um modelo BIM por meio da interoperabilidade. O dispositivo diagramático que comporta as informações do programa arquitetônico são os grafos, capazes de enumerar por meio de pontos e segmentos de reta quais os espaços, suas relações e as interfaces estabelecidas entre os ambientes, além da natureza dessas relações como características que definem essa interface. Partiu-se de exercício para introduzir a modelagem paramétrica em linguagem de programação visual utilizando a ferramenta Grasshopper no ambiente do software Rhinoceros. Em seguida associou-se a modelagem paramétrica à sintaxe espacial por meio do add-on Termite Nest. Com isso, os alunos construíram grafos e outros diagramas que representavam a sintaxe espacial; e variaram parâmetros a fim de obter a melhor distribuição espacial dos ambientes da edificação. Por fim, associou-se o modelo paramétrico ao modelo de informação por meio do Grasshopper-Archicad Live Connection. Assim, obteve-se o modelo de edificação automatizado. Nele, foi possível estabelecer relações espaciais no Termite Nest e obter o resultado da edificação diretamente no modelo BIM, tendo-o como um sistema heurístico no qual se pode perceber proposições de soluções de organização funcional advindas do diálogo utente / sistema BIM. Uma das principais dificuldades encontradas no decorrer da aplicação destas disciplinas refere-se ao perfil heterogêneo da turma. A turma era composta por 20 arquitetos com variado tempo de atuação profissional. Alguns deles mais familiarizados com o uso de software de modelagem e/ou de representação, outros sem nenhuma experiência prévia. Outra dificuldade foi a necessidade de adaptar a segunda disciplina para o formato remoto, o que não havia sido previsto quando do seu planejamento. Mesmo com essas dificuldades apontadas, os resultados apresentados pelos alunos apontam que foi possível desenvolver a capacidade de aplicação de um pensamento computacional para a concepção arquitetônica, bem como a aplicação de técnicas computacionais para a automatização da concepção espacial. Como contribuição para o ensino de BIM, a experiência relatada propõe e aplica estratégias didáticas para a introdução do BIM a turmas de arquitetos e urbanistas já em atuação no mercado profissional e demonstra o potencial de associação da modelagem paramétrica à modelagem da informação da construção para a resolução de problemas de projeto e apoio à tomada de decisão, ainda em etapas iniciais do processo de projeto. Apresentação no YouTube: https://youtu.be/66gQuPhG8co
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