Academic literature on the topic 'Movimento di liberazione della donna'

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Journal articles on the topic "Movimento di liberazione della donna"

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Mieli, Paola. "Donna in sé." Balthazar, no. 4 (September 13, 2022): 59–71. http://dx.doi.org/10.54103/balthazar/18485.

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Abstract:
Mario Mieli, attivista del movimento gay negli anni 70, ha aperto una pista queer ripresa e studiata ai giorni nostri. La sua critica del capitalismo patriarcale si accompagna a una critica delle derive identitarie e revisioniste di alcuni movimenti di liberazione. Gli strumenti psicanalitici sono fecondi per decostruire il regime binario e per lottare contro il colonialismo del dissimile.
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Colombetti, Elena. "La maternità biotech e il discorso mancante." Medicina e Morale 71, no. 4 (December 22, 2022): 447–57. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2022.1220.

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Abstract:
L’approdo alla questione della surrogacy è l’esito di un processo culturale e tecnico che ha anche portato a guardare alle tecnoscienze come uno strumento privilegiato di liberazione della donna, rompendo quella che era vista come un’alleanza per lei oppressiva tra natura e cultura. In particolare, la liberazione dalla maternità, inteso dal femminismo radicale come una condanna, si è trasformata in quella che appare come una liberazione della maternità, inserendola nella dimensione controllata del progetto. In queste pagine ci si propone di affrontare la questione della surrogacy proprio dalla prospettiva della donna, saggiando la veridicità di tale lettura del binomio tecnologie-liberazione. Lo faremo a partire da alcune letture femministe che danno voce filosofica, non semplicemente testimoniale, all’esperienza vissuta o comunque possibile della gravidanza, e che mettono a tema l’esprimibilità e l’oblio della genealogia materna.
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Bugnone, Luca. "Le ali della Dea. Polissena e la Valle di Susa // Wings of the Goddess. Polyxena and the Susa Valley // Las alas de la diosa: Polissena y el Valle de Susa." Ecozon@: European Journal of Literature, Culture and Environment 9, no. 2 (October 24, 2018): 122–41. http://dx.doi.org/10.37536/ecozona.2018.9.2.2319.

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Abstract:
Formata dal movimento dei ghiacciai quaternari, la Valle di Susa è una valle alpina nel Nord Ovest italiano. Luminoso esempio di “materia narrante”, è anche terreno di scontro tra iniziative conservazionistiche e progetti infrastrutturali transnazionali. Il progetto dell’alta velocità-capacità ferroviaria, o TAV, è stato oggetto di dure critiche. Dagli anni Novanta, grandi mobilitazioni riunite sotto il vessillo No TAV dalla valle si sono estese all’intero territorio nazionale. Parallelamente, il TAV gode l’appoggio bipartisan delle forze politiche. Diversi progetti preliminari sono stati stracciati nel tentativo di sedare un conflitto quasi trentennale con le comunità locali, un conflitto che buona parte della popolazione descrive come “resistenza”, riallacciandosi all’epopea partigiana contro la piaga nazista. Il 28 luglio 2017, il Movimento No TAV ha annunciato il rinvenimento della sgargiante Zerynthia polyxena presso il torrente Clarea. Questa farfalla è inserita nella Direttiva Habitat, adottata dall’Unione europea nel 1992 per promuovere la tutela della biodiversità. Tuttavia, l’area è stata scelta come nuovo sito di cantiere da TELT, Promotore Pubblico responsabile della realizzazione e gestione della sezione transfrontaliera della futura linea Torino-Lyon. La notizia offre una lettura inedita del rapporto fra umano, tecnologia e ambiente in un contesto di altissima tensione economica e sociale quale è la Val di Susa. Nell'Ecuba, Euripide racconta che Polissena, principessa troiana, preferì farsi uccidere piuttosto che diventare schiava. La vicenda di Polissena è il cavallo di legno che introduce nel dibattito sul progetto del TAV l’assunto per cui “la liberazione della natura così ardentemente desiderata dagli ambientalisti non potrà mai essere pienamente ottenuta senza la liberazione della donna” (Gaard). Una nuova possibilità per il Movimento No TAV di far sentire la propria voce sarà illuminando la verità che il corpo della Terra e i corpi delle donne sono un unico corpo soggiogato e subordinato all’uomo, vittime dello stesso pregiudizio, quello di essere predisposti a uno scopo: compiacere, nutrire, servire. Ho ripercorso una china che va da La Dea Bianca di Robert Graves alla stregoneria al fascismo, guidato da alcune eroine letterarie. Coniugando idealmente l’ecofemminismo alla teoria designata da Edward Lorenz, battendo le ali Polissena può davvero scatenare un uragano. Abstract Formed by the movement of large ice sheets during the Quaternary glaciations, the Susa Valley is an alpine site in northwestern Italy. It is a luminous example of “storied matter,” but it is also a battlefield between visions of wild nature and the plans of “crossnational” infrastructures. The planned TAV (Treno Alta Velocità, or high-speed train) line has been the source of heavy criticism: since the 1990s, an intense mobilization has spread from the valley all across Italy under the banner of the “No TAV” movement. The TAV project has since enjoyed unwavering political support from the members of parliament, right-wing and left-wing alike. Several preliminary drafts have been overturned in the attempt to quell a three-decades–long clash with the communities, a clash that most of the local people depict as “resistance,” latching on to the partisans’ epic stories of endurance against the Nazi scourge that took place in the valley. On July 28, 2017, the No TAV movement announced the discovery of the rare and striking butterfly Zerynthia polyxena, among the rare, threatened, or endemic species in the European Union listed in the Habitat Directive adopted in 1992. Yet, the area has been chosen as the new construction site by the company entrusted with the management of the cross-border section of the high-speed railway line between Turin and Lyon (a.k.a. TELT). This piece of news provides an original point of view to address the relationship between human and non-human agencies in a context of economic and social tension such as the Susa Valley. In this paper, I compare contemporary circumstances in the valley to the ancient Greek myth of Polyxena. In the tragedy Hecuba, the dramatist Euripides describes Polyxena as the Trojan princess who prefers to kill herself rather than become a slave. Hence, the butterfly that carries her name might become a Trojan horse enshrining the idea that “the liberation of nature so ardently desired by environmentalists will not be fully effected without the liberation of women” (G. Gaard). Combining various critical strains within the Environmental Humanities–from ecofeminism and biosemiotics to environmental history and new materialism–I suggest that richer, more encompassing narratives will be generated only when the similar fate of subjugation experienced by non-human bodies and the bodies of women will be more widely recognized. I carve a meandering spatio-temporal narrative path that goes from Robert Graves’ The White Goddess to witch trials and fascism, attempting to follow an erratic fluttering pattern amongst the voices of literature. It is the very slanted figure eight pattern that Polyxena makes with its wings, and by which, according to the theory designated by Edward Lorenz, a hurricane could grow, bringing alternative world visions.Resumen Formado por el movimiento de grandes capas de hielo durante las glaciaciones cuaternarias, el valle de Susa es un enclave alpino en el noroeste de Italia. Es un ejemplo luminoso de “materia narrada”, pero también es un campo de batalla entre las visiones de la naturaleza salvaje y los planes de las infraestructuras “transnacionales”. La línea TAV (“Treno Alta Velocità” o tren de alta velocidad) ha sido objeto de fuertes críticas: desde la década de 1990 se ha extendido en toda Italia una intensa movilización bajo el lema del movimiento “No TAV”. Desde entonces, el proyecto TAV ha gozado de un apoyo político inquebrantable por parte de los miembros del parlamento, tanto de derecha como de izquierda. Varios proyectos preliminares han sido revocados en un intento de sofocar un enfrentamiento de tres décadas con las comunidades, un choque que la mayoría de la población local concibe como “resistencia”, con referencia a las épicas historias de resistencia de los partisanos contra el flagelo nazi que tuvo lugar en el valle. El 28 de julio de 2017, el movimiento No TAV anunció el descubrimiento de la sorprendente mariposa Zerynthia polyxena, entre las especies raras, amenazadas o endémicas de la Unión Europea, enumeradas en la Directiva Hábitat adoptada en 1992. Sin embargo, el lugar ha sido elegido como el nuevo sitio de construcción por la empresa encargada de la gestión del tramo transfronterizo de la línea ferroviaria de alta velocidad entre Turín y Lyon (también conocido como TELT). Esta noticia proporciona un punto de vista original para abordar la relación entre los seres humanos y el medio ambiente en un contexto de tensión económica y social como el Valle de Susa. En este artículo, comparo las circunstancias contemporáneas en el valle con el antiguo mito griego de Políxena. En la tragedia Hécuba, el dramaturgo Eurípides describe a Políxena como la princesa troyana que prefiere suicidarse antes que ser una esclava. Por lo tanto, la mariposa que lleva su nombre podría convertirse en un caballo de Troya que consagre la idea de que “la liberación de la naturaleza tan ardientemente deseada por los ecologistas no se realizará completamente sin la liberación de las mujeres” (G. Gaard). Combinando varias tendencias críticas dentro de las ciencias humanas ambientales—desde el ecofeminismo y la biosemiótica hasta la historia ambiental y los nuevos materialismos—sugiero que se generarán narrativas más ricas e incluyentes sólo cuando el destino similar de subyugación experimentado por cuerpos no humanos y cuerpos de mujeres sea más ampliamente reconocido. Trazo una ruta narrativa espacio-temporal serpenteante que va desde La Diosa Blanca de Robert Graves hasta los juicios de brujas y el fascismo, tratando de seguir un patrón de aleteo errático entre las voces de la literatura. Es el patrón inclinado de la figura de ocho que hace Políxena con sus alas, y por obra del cual, de acuerdo con la teoría designada por Edward Lorenz, un huracán podría crecer, trayendo visiones alternativas del mundo.
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Neri, Serneri Simone. "Guerra, guerra civile, liberazione La Toscana nella crisi del fascismo e dello Stato nazionale 1943-1944." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 265 (June 2012): 535–51. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-265001.

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Abstract:
Cosa significň per la Toscana l'esperienza della guerra, della guerra civile e della Resistenza? Quale fu l'apporto della Toscana alla ricostruzione dello Stato nazionale dopo la crisi innescata dal crollo del fascismo? L'articolo risponde a questi interrogativi ripercorrendo sinteticamente l'impatto della guerra sul consenso al regime in Toscana, l'occupazione tedesca e il ricorso della Rsi alla guerra civile, intesa come violenza sistematica contro avversari e popolazione civile per fondare un nuovo ordine politico. Si evidenziano le peculiaritŕ della regione nel contesto della guerra nella penisola, perché essa fu retroterra del fronte e ciň accelerň notevolmente le dinamiche dell'occupazione e della Resistenza. Si sottolineano il radicamento del partigianato nelle specifiche condizioni del rapporto cittŕ-campagna e il parallelo affermarsi del Comitato toscano di liberazione nazionale, anche grazie alla scelta decisiva dell'autogoverno e dell'insurrezione, una scelta di grande rilievo nella ancora breve storia del movimento di Resistenza. Quelle esperienze aprirono una prospettiva di liberazione sociale e culturale e furono determinanti, al di lŕ del consenso piů o meno esteso, per infrangere i tradizionali assetti moderati e fondare una nuova identitŕ regionale.
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Favilli, Paolo. "Scienza, utopia, escatologia nella tradizione del marxismo italiano fra otto e novecento." SOCIETÀ E STORIA, no. 130 (February 2011): 743–70. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-130004.

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Abstract:
In questo saggio viene discussa criticamente la tesi secondo cui nuovi criteri di "rilevanza" per la storiografia debbano ripartire da una riflessione sulle costanti "atemporali" che hanno caratterizzato (caratterizzano?) tanta parte del processo storico. Costanti legate alla dimensione escatologica. L'autore ritiene che escatologia, millenarismo, utopia siano state aspetti estremamente importanti nella lunga storia dell'emancipazione umana. Ritiene tuttavia, ed argomenta la sua tesi su vasta base documentaria, che per quanto riguarda quella fase specifica del processo di liberazione umana legata a movimento operaio, socialismo, marxismo, la prospettiva escatologica, pure presente, non sia quella determinante. L'analisi "scientifica" del movimento reale, economico e sociale, analisi basata su una teoria critica molto radicale, rappresenta la solida base di questa esperienza. Questo non eliminava le "mentalitÀ" escatologiche, ma le poneva su un piano ben diverso rispetto a quello analitico.
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Bellè, Elisa. "«Non c'è rivoluzione senza liberazione della donna». La nascita del movimento femminista a Trento, dentro e oltre il '68." STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI, no. 81 (June 2021): 101–21. http://dx.doi.org/10.3280/spc2019-081006.

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Saresella, Daniela. ""Il caso Lazzati" (1987-1988): lo scontro tra Comunione e liberazione e il mondo cattolico democratico." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 299 (August 2022): 145–67. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-299007.

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Abstract:
Gli storici, a ora, si sono occupati solo marginalmente dell'esperienza religiosa, culturale epolitica di Comunione e liberazione (Cl), il gruppo cattolico che sotto la guida di don LuigiGiussani fu tra gli indiscussi protagonisti del cattolicesimo postconciliare. Questo saggio intendericostruire lo scontro che tra il 1987 e il 1988 si verificò tra il movimento e il mondocattolico democratico, a seguito delle accuse che due giornalisti de "Il Sabato" (Antonio Soccie Roberto Fontolan) rivolsero a Giuseppe Lazzati (da poco scomparso) di aver aperto ad alcuneistanze del protestantesimo. Dalla ricostruzione emergono le diverse prospettive religiosetra gli esponenti del cattolicesimo democratico e quelli di Cl, ma soprattutto la concezionetradizionalista di questi ultimi, ostili alle suggestioni e alla sensibilità del Vaticano II.
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Borso, Dario. "Il 1943 di Mario Dal Pra." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 262 (October 2011): 97–106. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-262006.

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Abstract:
Il saggio analizza il passaggio, avvenuto nella prima metŕ del 1943, del grande storico della filosofia Mario Dal Pra (1914-1992) da una posizione cattolico-moderata, ancora interna alla gerarchia ecclesiastica, a un aperto pronunciamento laico a favore della democrazia, della partecipazione politica e quindi poi della Resistenza. L'autore descrive questo episodio fondamentale nella vita di Mario Dal Pra - che lo portň a divenire dirigente partigiano del Partito d'azione e dopo la guerra cofondatore dell'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (Insmli) - avvalendosi di documenti rari e mai prima utilizzati. Egli sostiene che questo passaggio in Dal Pra fu favorito dalla lettura viva di Piero Martinetti, l'unico filosofo italiano che si era rifiutato di giurare fedeltŕ al regime fascista nel 1931 e che nei suoi ultimi anni, sulla scorta della concezione morale di Kant, aveva sottoposto a una critica radicale il dogmatismo della Chiesa.
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Liberti, Giuseppe Andrea. "Nel riflusso. Gianfranco Ciabatti tra poesia e critica politica." Italica 99, no. 2 (June 1, 2022): 180–98. http://dx.doi.org/10.5406/23256672.99.2.03.

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Abstract:
Abstract La crisi del movimento operaio ha influenzato in maniera eccentrica la poesia italiana, che ha poco discusso il chiudersi di un'epoca pur così ricca e intensa come quella segnata dalle lotte di classe. Tra le eccezioni figura l'esperienza di Gianfranco Ciabatti, sindacalista, quadro politico e autore di cinque raccolte poetiche. Il contributo intende offrire un profilo del Ciabatti poeta, soffermando l'attenzione sul rapporto tra crisi sociale e politica e produzione in versi. Partendo dal libro d'esordio Preavvisi al reo, frutto tardivo di una pratica scrittoria centellinata a causa della preminenza attribuita all'impegno politico e sindacale, si propone una ricognizione dei temi della crisi e del riflusso in una poesia da intendere come “servizio di classe”, che non sostituisce il documento politico ma traspone le istanze del materialismo storico e delle lotte di emancipazione e liberazione nello specifico letterario.
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Campagnaro, Matteo. "La trasmissione della fede in una società secolarizzata sulla base delle principali pubblicazioni di don Luigi Giussani." Roczniki Pedagogiczne 15, no. 1 (March 30, 2023): 109–26. http://dx.doi.org/10.18290/rped23151.8.

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Abstract:
L’articolo approfondisce il pensiero teologico-pastorale di don Luigi Giussani, sacerdote della diocesi di Milano e fondatore del movimento di Comunione e Liberazione. Si vuole esaminare in particolar modo il metodo proposto da Giussani per trasmettere la fede cristiana in una società pluralistica e secolarizzata. Il pensiero teologico-pastorale di Giussani è caratterizzato dalla sua passione per la razionalità, da una paresia nel voler trasmettere ai giovani un cristianesimo non doveristico, ridotto ad un imposizione etica, ma come ‘Fatto’ accaduto, sperimentabile oggi nella realtà della comunità ecclesiale. Secondo Giussani, per trasmettere la fede all’uomo moderno è necessario offrire una pastorale che proponga la fede in Cristo come un incontro estetico che risponda, cioè, alle esigenze di bellezza, verità e bontà dell’uomo e al quale sia ragionevole aderire. Di fronte al problema antropologico della modernità, una risposta adeguata per Giussani può venire da una fede che attiri l’uomo per la sua bellezza, cioè per la sua correttezza razionale.
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Dissertations / Theses on the topic "Movimento di liberazione della donna"

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Ottolini, Tullio <1987&gt. "Dal soutien alla cooperazione. Il terzomondismo in Italia fra il Centro di Documentazione Frantz Fanon e il Movimento Liberazione e Sviluppo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8333/1/Tesi%20caricata%20AMS%2Babstract.pdf.

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Abstract:
Lo scopo di questa ricerca è definire e analizzare storicamente quel movimento di solidarietà politica verso i movimenti di liberazione dei paesi del Terzo Mondo emersi in Italia tra gli anni '60 e '70, definiti come terzomondismo. La ricerca si è basata sull'analisi di due specifici protagonisti di un esplicito attivismo verso il Terzo Mondo come rappresentanti dei due principali filoni politici italiani, il marxismo e il cattolicesimo. In Europa c'erano le realtà della Nuova Sinistra, i circoli politici e culturali al di fuori dei partiti politici di massa a sentirsi più ispirati da questo tipo di interpretazione. In Italia, all'interno di una radicata cultura politica centrata sul ruolo fondamentale del proletariato, alcune organizzazioni hanno cercato di sviluppare un ragionamento del terzo mondo partendo dalle teorie di Frantz Fanon e dallo slancio di attivismo per la guerra d'indipendenza algerina. In particolare, l'esperienza del Centro di Documentazione "Frantz Fanon" di Milano, che costituisce il nucleo principale della mia tesi, rappresenta un caso esemplare da questo punto di vista. La sua attività principale era studiare, documentare, analizzare, sostenere concretamente la realtà della lotta anti-colonialista e antimperialista nei paesi del Terzo mondo nel tentativo di trovare punti di collegamento e di azione congiunta con le battaglie del movimento operaio europeo nella lotta contro l'imperialismo e il neocolonialismo. Allo stesso modo, il movimento "Liberazione e Sviluppo", nato dalla scissione di alcuni membri del movimento cattolico "Mani Tese", aveva lo scopo di promuovere una lotta antimperialista e anticolonialista in Italia in appoggio soprattutto alle lotte per l'emancipazione dei popoli dell'Africa chiamata portoghese. Questo obiettivo è stato perseguito in particolare cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica italiana sui crimini portoghesi in Africa, realizzata con l'indispensabile sostegno della NATO, attraverso pubblicazioni, organizzazione di eventi, dibattiti, riunioni, ecc.
The aim of this research is to define and analyze historically that movement of political solidarity towards the liberation movements of Third World countries that emerged in Italy between the 1960s and the 1970s, defined as Third Worldism. The research was based on the analysis of two specific protagonists of an explicit Third World activism as representative of the two major Italian political strands, Marxism and Catholicism. In Europe there were the realities of the New Left, political and cultural circles outside the mass political parties to feel more inspired by this kind of interpretation. In Italy, within a deep-rooted political culture centered on the fundamental role of the proletariat, some realities have tried to develop a third-world reasoning starting from the theories of Frantz Fanon and the momentum of activism for the Algerian war of independence. In particular, the experience of the "Frantz Fanon" Documentation Center in Milan, which forms the main core of my thesis, represents an exemplary case from this point of view. His main activity was to study, document, analyze, disseminate and concretely support the realities of anti-colonialist and anti-imperialist struggle in Third World countries in an attempt to find points of connection and joint action with the battles of the European labor movement in the fight against imperialism. and neocolonialism. Likewise, the "Liberation and Development" movement, born of the splitting of some members of the "Mani Tese" Catholic movement, aimed to promote an anti-imperialist and anti-colonialist struggle in Italy in support above all of the struggles for the emancipation of the peoples of the Africa called Portuguese. This objective was pursued in particular by trying to sensitize the Italian public opinion on the Portuguese crimes in Africa, accomplished with the indispensable support of NATO, through publications, organization of events, debates, meetings etc.
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Books on the topic "Movimento di liberazione della donna"

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Sardella, Pina. Il mondo delle donne: Storia del primo consultorio autogestito nel movimento di liberazione femminile. Milano: Mimesis, 2014.

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2

Pisa, Beatrice, and Stefania Boscato. Donne negli anni Settanta: Voci, esperienze, lotte. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2012.

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3

Robi, Ronza, ed. Il movimento di Comunione e liberazione. Milano: Jaca Book, 1987.

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4

Gaetano, Arfé, Federazione italiana delle associazioni partigiane., Istituto regionale di studi economici, politici e sociali Ugo La Malfa., and Movimento federalista europeo (Italy), eds. L' Idea d'Europa nel movimento di liberazione, 1940-1945. Roma: Bonacci, 1986.

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5

Robi, Ronza, ed. Il movimento di Comunione e liberazione, 1954-1986: Conversazioni con Robi Ronza. [Milan, Italy]: BUR Rizzoli, 2014.

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6

Seghettini, Laura. Al vento del nord: Una donna nella lotta di liberazione. Roma: Carocci, 2006.

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7

Giussani, Luigi. L'opera del movimento: La fraternità di Comunione e liberazione : in occasione del ventesimo anniversario del riconoscimento pontificio. Cinisello Balsamo (Milano): San Paolo, 2002.

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M, Manacorda Paola, and Piva Paola, eds. Terminale donna: Il movimento delle donne di fronte al lavoro informatizzato. Roma: Edizioni Lavoro, 1985.

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Tanzilli, Francesco. Per la donna, contro le donne: Margaret Sanger e la fondazione del movimento per il controllo delle nascite : con antologia di testi inediti in Italia. Roma: Studium, 2012.

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10

Il Movimento liberazione della donna nel femminismo italiano: La politica, i vissuti, le esperienze (1970-1983). Roma: Aracne editrice, 2017.

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