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Epimeteo. "Il tempo della fine dell'eone cristiano. Teologia politica e Movimento operaio." DEMOCRAZIA E DIRITTO, no. 3 (February 2010): 74–95. http://dx.doi.org/10.3280/ded2008-003006.

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Cinotti, Nicoletta. "Costruire significati condivisi a partire dall'esperienza corporea: la prospettiva dell'analisi bioenergetica." GROUNDING, no. 1 (November 2010): 51–62. http://dx.doi.org/10.3280/gro2010-001008.

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Abstract:
L'articolo parte dall'analisi di un caso per evidenziare come si realizza il processo di autoregolazione e di regolazione interattiva nella clinica bioenergetica. L'esperienza corporea portata dal paziente, la successiva esplorazione attraverso il lavoro sul cavalletto, viene considerata alla base del processo di costruzione del significato dell'esperienza, un significato che č il fine ultimo dei processi di regolazione. Accanto al movimento emergente la relazione terapeutica evidenzia anche il movimento relazionale che č il significato implicito della modalitŕ difensiva. Cogliere sia i movimenti corporei che quelli relazionali aiuta la consapevolezza del processo terapeutico in corso e permette una sintonizzazione che sia communion e communication, condivisione e comunicazione. Una condivisione che č una comunicazione non interpretativa sull'esperienza in prima persona che si realizza attraverso il lavoro corporeo.
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Cardoza, Anthony L., and Sandro Rogari. "Ruralismo e anti-industrialismo di fine secolo: Neofisiocrazia e movimento cooperativo cattolico." American Historical Review 90, no. 5 (December 1985): 1229. http://dx.doi.org/10.2307/1859763.

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4

Ignazi, Piero. "LA CULTURA POLITICA DEL MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 3 (December 1989): 431–65. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008650.

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Abstract:
IntroduzioneIl mondo politico-culturale della destra italiana del dopoguerra è stato trascurato, per lungo tempo, dalla comunità scientifica. A parte il pionieristico lavoro di Giorgio Galli, risalente alla metà degli anni settanta, è soltanto con l'inizio di questo decennio che si sviluppa una seria linea di ricerca su alcune componenti della destra italiana. In particolare, per motivi diversi, vengono privilegiati due versanti: la Nuova Destra e l'area radicale e terrorista. L'attenzione dedicata a questi due fenomeni non è casuale ma trova spiegazione nel fatto che essi costituiscono una sorta di “novità” rispetto al filone centrale del neofascismo: da un lato, la Nuova Destra, emersa alla fine degli anni settanta sulla scia dellaNouvelle Droitefrancese, rappresenta il contributo intellettualmente piò originale e articolato di riflessione e rielaborazione delle coordinate ideologiche e politiche della destra; dall'altro, l'area radicale e terrorista costituisce per la sua intrinseca drammaticità un forte stimolo all'approfondimento delle motivazioni, del costrutto ideologico e delle articolazioni organizzative. Gli studi condotti negli anni ottanta su queste due aree forniscono importanti tasselli alla ricostruzione o alla comprensione dellaWeltanschauungdi destra. Tuttavia è rimasto escluso da questo risveglio di interesse l'espressione piò solida e corposa della destra italiana, vale a dire il Movimento Sociale Italiano.Va subito precisato, infatti, che il MSI, i movimenti di destra radicale (DR) e la Nuova Destra (ND) pur essendo contigui, si differenziano percomplessità organizzativa, strategia politicaereferenti culturali.Per quanto riguarda la complessità organizzativa, essa è:— elevata nel MSI: il partito si struttura secondo il classico modello duvergeriano del «partito di massa» e, tra l'altro, inquadra centinaia di migliaia di iscritti;— ridotta nelle formazioni della DR: i vari gruppi si strutturano o come piccole sette (i movimenti golpisti e terroristi) o come «comitati» (i movimenti di contromobilitazione moderata e reazionaria degli anni settanta);— molto bassa nella ND: essa mantiene uno stadio fluido di movimento culturale legato ad iniziative editoriali.In merito alla strategia politica, essa si articola in tre posizioni distinte:— alternativa al regime ma accettazione (e pratica) delle regole democratiche per il MSI;— abbattimento immediato e violento del sistema e rifiuto dei meccanismi democratici per la DR;— estraneità rispetto al sistema e superamento degli istituti liberaldemocratici attraverso un processo «metapolitico» di egemonizzazione culturale e di ridefinizione delle coordinate ideologiche («al di là della destra e della sinistra») per la ND.Per quanto attiene, infine, ai referenti culturali si può affermare che, nonostante tutte le componenti attingano ad un medesimo serbatoio, esse si differenziano:a)per la diversa considerazione del contributo evoliano — superficiale-strumentale nel MSI («doveroso» omaggio ad uno dei pochissimi pensatori forti della destra ma sostanziale ininfluenza dei suoi contributi), esegetico-esistenziale nella DR («il mondo delle rovine», «rapolitia», «l'uomo differenziato», «lo spirito legionario», ecc.), marginale nella ND dove viene ridimensionato per la sua impostazione anti-moderna («il mito incapacitante»);b)per l'assenza nella DR e nella ND di alcuni cardini della cultura politica missina come il pensiero giuridico (Rocco e Costamagna) e filosofico (Gentile e Spirito) fascista.Anche se la delimitazione dei confini di queste tre componenti, è stata, in certi periodi e per certi gruppi, alquanto incerta, soprattutto perché il MSI ha rappresentato sempre ilprimum mobiledi tutta Tarea di destra (di qui i frequenti passaggi di confine tra partito e organizzazioni esterne di variroutiersdella destra), esse vanno tenute adeguatamente distinte.Ciò premesso, in questo lavoro intendiamo occuparci esclusivamente del soggetto rimasto finora più in ombra, il Movimento Sociale Italiano. Più in particolare, ci soffermeremo sui tratti salienti della «cultura politica» di questo partito quale emerge, in primo luogo, dalla pubblicistica interna e dai documenti ufficiali (e quindi l'immagine che il partito proietta — e/o intende proiettare — all'esterno) e, in secondo luogo, dalle risposte ad una serie di domande di atteggiamento fornite da un campione significativo di quadri intermedi del MSI.
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BLAUDT, Vanessa Lima, Marcio CAETANO, and Mary RANGEL. "Interseccionalidade lésbica? O apelo pelo desmonte de opressões." INTERRITÓRIOS 6, no. 10 (April 14, 2020): 174. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244900.

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Abstract:
RESUMOCom o objetivo de aprofundar as reflexões concernentes às opressões vivenciadas por lésbicas em território latino-americano, este artigo destrincha algumas particularidades do movimento lésbico-feminista considerando-o uma ação política, cujo desígnio é o de aniquilar distintos eixos opressores – entre tantos, o racismo, o classismo, o heterossexismo – que agem juntos. Apelos em favor de incorporar a pluralidade de diferenciações humanas e as desigualdades que se originam dessas diferenças tocam em uma ação fundamental para movimentos visionários, a de promover visibilidades.Lésbicas. Opressões. Interseccionalidade. Lesbian intersectionality? The call for the dismantling of oppression ABSTRACTIn order to deepen the reflections concerning the oppression to which lesbians are undergone in Latin America, this article examines some particularities of the lesbian feminist movement, which is considered a political action, whose objective is to annihilate different oppressive strands – racism, classism, heterosexism, among others – that act jointly. Appeals for incorporating the plurality of human differentiations and the inequality that is due to theses differences lead to a fundamental action for visionary movements, which is promoting visibilities. Lesbians. Oppressions. Intersectionality. Interseccionalidad lésbica? El llamado al desmantelamiento de la opresión RESUMENPara profundizar las reflexiones sobre la opresión experimentada por las lesbianas en el territorio latinoamericano, este artículo revela algunas particularidades del movimiento feminista lésbico considerándolo una acción política, cuyo objetivo es aniquilar diferentes ejes opresivos, entre muchos, el racismo, clasismo, heterosexismo, que actúan juntos. Los llamamientos a favor de incorporar la pluralidad de las diferenciaciones humanas y las desigualdades que surgen de estas diferencias se refieren a una acción fundamental para los movimientos visionarios, la de promover la visibilidad.Lesbianas. Opresiones. Interseccionalidad. Intersezionalità lesbica? L'appello allo smantellamento dell'oppressione SINTESEAl fine di approfondire le riflessioni sull'oppressione subita dalle lesbiche nel territorio latinoamericano, questo articolo svela alcune particolarità del movimento lesbico-femminista considerandolo un'azione politica, il cui scopo è quello di annientare diversi assi oppressivi - tra i tanti, il razzismo, classismo, eterosessismo - che agiscono insieme. Gli appelli a favore dell'incorporazione della pluralità di differenziazioni umane e delle disuguaglianze che derivano da queste differenze toccano un'azione fondamentale per i movimenti visionari, quella di promuovere la visibilità.Lesbiche. Oppressioni. Intersezionalità.
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Raniolo, Francesco. "I PARTITI CONSERVATORI IN EUROPA. UN SUCCESSO DA SPIEGARE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no. 2 (August 1998): 271–320. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200026009.

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Abstract:
PremessaAlla fine degli anni '80 Girvin affermava che in quel decennio c'era stato un movimento tanto nelle politiche che nella politica verso la destra (1988, 4) il cui aspetto immediatamente visibile in Europa era stato il marcato predominio conservatore sul piano elettorale. Due date possono essere assunte come punti di riferimento: le elezioni britanniche del 1979 che consentirono al Partito conservatore, sotto la guida della Thatcher, di andare al governo e di restarvi per i successivi diciotto anni e, negli Stati Uniti, l'elezione di Reagan nel 1980 e nel 1984.
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Iaconis, Valeria. "“Una sola donna, una sola voce”: Un'indagine “investigativa” su una novella d'autrice di fine Ottocento." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 2 (March 9, 2019): 408–24. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831967.

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Abstract:
La scrittura di mano femminile, fenomeno vistoso dell’Italia del secondo Ottocento, porta all’attenzione del pubblico le problematiche legali e sociali legate alla condizione della donna. Questo articolo analizza la novella Dopo la sentenza (1894) di Bruno Sperani, pseudonimo di Beatrice Speraz, quale esempio di tematizzazione dell’omicidio d’onore e di critica femminile ai codici postunitari. L’indagine si soffermerà sulle strutture narrative del testo, che privilegia il punto di vista situato del reo e l’uso sistematico delle figure dell’ellissi e della reticenza. Più che sulle informazioni esplicite nella novella, questa lettura si concentrerà sulla ricostruzione di quelle censurate. A tal fine verranno formulate ipotesi e deduzioni, instaurando un dialogo tra il testo e il contesto culturale e legale ad esso sottostante. Verranno così individuate le coordinate della percezione sociale del delitto d’onore, se ne osserverà il significato simbolico, e si evidenzierà la contestazione della nozione di rilevanza legale, attuata attraverso la valorizzazione del punto di vista femminile. Questo approccio, che prende le mosse dal movimento Law and Literature e dagli assunti del giusfemminismo, permetterà in ultima battuta di comprendere le dinamiche della violenza di genere ritratte da Sperani, violenza perpetrata materialmente dal protagonista, ma permessa e legittimata dall’orizzonte giuridico e sociale coevo.
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Estivalet, Kátine Marchezan, Thuane Lopes Macedo, and Sara Teresinha Corazza. "Motricidade fina e lateralidade de idosos/Dainty motor skills and laterality of the elderly." Revista Interinstitucional Brasileira de Terapia Ocupacional - REVISBRATO 1, no. 4 (September 25, 2017): 438–46. http://dx.doi.org/10.47222/2526-3544.rbto12346.

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Abstract:
O objetivo do estudo foi analisar as habilidades motoras finas e o comportamento da lateralidade de idosos praticantes de hidroginástica. Participaram da pesquisa 39 idosos com idade entre 60 e 79 anos. O instrumento de avaliação utilizado foi a Bateria de Testes de Performances Motoras do Sistema de Testes de Viena. Utilizou-se estatística descritiva e inferencial para todos os dados. Como resultados, aponta-se que os idosos têm uma maior estabilidade, precisão e também a rapidez do movimento braço-mão do lado não dominante. Já o lado dominante tem melhor precisão do movimento na coordenação olho-mão, movimentos de apanhar e de alcançar e também na velocidade punho-dedos. Todas as variáveis apresentaram correlação significativa no desempenho de ambas as mãos, exceto a variável segurança da faixa etária entre 60 e 69 anos. Destaca-se, ainda, as variáveis precisão, inserção de pinos longos e tapping, que apresentaram forte correlação, sugerindo a diminuição da preferência de mãos ao longo dos anos. Discute-se, então, as alterações diante do envelhecimento, sendo o idoso ativo com desempenho positivo nas habilidades psicomotoras envolvendo o movimento das mãos, e a prática de hidroginástica um exercício físico benéfico para a motricidade fina e lateralidade. Conclui-se que idosos ativos, além de apresentar diminuição da assimetria, também tem uma possível mudança da lateralidade com o envelhecimento. Assim, em casos de comprometimentos na mão dominante, estratégias de reabilitação juntamente com estimulação do uso da mão não dominante em idosos são válidas, uma vez que há uma possibilidade de troca de lateralidade. Abstract The purpose of the study was to analyze the fine motor skills and the laterality behavior of old-aged people that practice hydroaerobics. 39 elderly people aged between 60 and 70 years took part in the research. The mechanism of assessment used was the Array of Motor Performance Tests of the Vienna System. Descriptive and inferential statistics were used for all data. It is pointed, as outcomes, that the elderly have a greater stability, precision and agility of the arm-hand movement on the non-dominant side. The dominant side has better accuracy of movement in eye-hand coordination, picking and reaching movements, as well as wrist-to-toe speed. All variables showed a significant correlation in the performance of both hands, except for the safety variable aged between 60 and 69 years. It is also emphasized that the variables precision, insertion of long pins and tapping display a strong correlation, suggesting a decrease in hand preference over the years. These amendments, in face of aging, only happen when the elderly is active and has a positive performance in the psychomotor skills involving the movement of the hands. Thereby it is evident that the practice of hydroaerobics as a physical exercise is beneficial for the fine motricity and laterality. Finally, in cases of impairment in the dominant hand, rehabilitation strategies along with stimulation in the use of the non-dominate hand in the elderly are valid, since there is possibility of laterality exchange.Keywords: Elderly. Fine Motricity. Laterality. Resumen El objetivo del estudio fue analizar las habilidades motoras finas y el comportamiento de la lateralidad de ancianos practicantes de hidrogimnasia. En la investigación participaron 39 ancianos con edad entre 60 y 79 años. El instrumento de evaluación utilizado fue la batería de pruebas de rendimiento motoras del sistema de pruebas de Viena. Se utilizó estadística descriptiva e inferencial para todos los datos. Como resultados, se señala que los ancianos tienen una mayor estabilidad, precisión y también la rapidez del movimiento brazo-mano del lado no dominante. El lado dominante tiene mejor precisión del movimiento en la coordinación ojo-mano, movimientos de coger y de alcanzar y también en la velocidad muñeca-dedos. Todas las variables presentaron una correlación significativa en el desempeño de ambas manos, excepto la variable seguridad del grupo de edad entre 60 y 69 años. Se destaca, además, las variables precisión, inserción de pines largos y tapping, que presentaron fuerte correlación, sugiriendo la disminución de la preferencia de manos a lo largo de los años. Se discute, entonces, los cambios ante el envejecimiento, siendo el anciano activo con desempeño positivo en las habilidades psicomotoras envolviendo el movimiento de las manos, y la práctica de hidrogimnasia un ejercicio físico benéfico para la motricidad fina y lateralidad. Se concluye que los ancianos activos, además de presentar disminución de la asimetría, también tienen un posible cambio de la lateralidad con el envejecimiento. Así, en casos de compromiso en la mano dominante, estrategias de rehabilitación junto con la estimulación del uso de la mano no dominante en ancianos son válidas, ya que existe una posibilidad de cambio de lateralidad.Palavras clave: Anciano. Motricidad Fina. Lateralidad.
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Scafuto, Francesco, Giovanni Erra, and Fortuna Procentese. "Costruire percorsi di partecipazione civica. L'esperienza in un Comune di Napoli." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (March 2012): 57–67. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002006.

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Abstract:
Il presente lavoro nasce dalla domanda di un Movimento di cittadini, che intende porsi come mediatore nel dialogo tra istituzione e cittadinanza. É stata sviluppata una cooperative inquiry, al fine sia di comprendere i punti di vista della comunità locale rispetto ad argomenti di interesse collettivo, sia nel contempo di stimolare la riflessione sulle possibili soluzioni da adottare per affrontare alcuni problemi politici, primo passo per una partecipazione attiva. I risultati sono stati discussi in un incontro pubblico con il sindaco della città. Risultati operativi sono stati la formazione di gruppi consultivi, che periodicamente presentano le loro richieste a rappresentanti della giunta comunale, e la creazione di un giornale locale, dove questo processo č reso visibile.
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Acciai, Enrico. "Ulisse del Novecento. I difficili rientri dei reduci stranieri della guerra civile spagnola 1937-1945." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 262 (October 2011): 28–49. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-262002.

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Abstract:
Il saggio, attraverso l'analisi di un'ampia documentazione d'archivio, si propone di indagare le criticitŕ legate all'uscita dalla Spagna dei reduci stranieri della guerra civile spagnola, inquadrati per lo piů nelle Brigate internazionali, ma anche in altre colonne minori. Infatti, se su quei quasi quarantamila combattenti molto č stato scritto giŕ da subito dopo la fine del conflitto, rimane sinora poco indagato l'aspetto relativo al complesso processo di smobilitazione degli internazionali. In relazione a ciň l'autore ha individuato tre gruppi di volontari per i quali, sia pure con percorsi radicalmente diversi, uscire dalla penisola iberica si rivelň spesso molto difficile: quelli non integrati nelle Brigate internazionali, coinvolti nella repressione che colpě il movimento libertario dopo i fatti del maggio 1937 a Barcellona; quelli che, dopo il ritiro delle Brigate, furono respinti dalle autoritŕ francesi, su disposizione in particolare del governo Daladier; quelli che caddero prigionieri dei nazionalisti nel corso del conflitto. Alcuni di coloro che finirono nei campi d'internamento franchisti dovettero attendere, in balia di una diplomazia confusa, la fine della seconda guerra prima di venire espulsi dalla Spagna.
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Pavarini, Massimo. "Il folle che delinque: rapsodia sul margine." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (November 2011): 145–54. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2011-003005.

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Abstract:
La scienza psichiatrica e quella giuridico-penale, da almeno un secolo e mezzo, hanno condiviso un medesimo confine. Certamente saperi tra loro diversi, ma per via di quel medesimo confine anche costretti a favorire e mantenere rapporti reciproci. Alla fine: una relazione lunga e sovente conflittuale. Il saggio vuole cogliere - di questa relazione - alcune vicende passate, per immaginarne altre future, appunto dal "margine", in quello spazio tematico che č il confine tra le idee, in cui esse si toccano e reciprocamente mutano. Il breve lavoro procede per punti e attraverso osservazioni di per sé anche apodittiche. Nel suo insieme, quindi, una breve composizione che ha appunto la struttura della rapsodia: cioč di un procedere libero a un solo movimento, capace di mettere insieme spunti melodici diversi e tra loro anche disomogenei.
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Fusaro, Diego. "La logica ideologica Vecchie e nuove legittimazioni del potere." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 43 (June 2012): 149–64. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-043013.

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Abstract:
Il saggio si propone di esaminare, nei suoi tratti essenziali, la teoria dell'ideologia in Marx ed Engels per poi analizzare i piů macroscopici slittamenti semantici a cui č andata incontro nel secolo XX, fino a giungere alla presente (e presunta) "fine delle ideologie". Riletta dopo piů di centocinquant'anni dalla sua stesura, la Deutsche Ideologie puň risvegliarci dal "sonno dogmatico" ricordandoci che ogni dispositivo ideologico presenta per sua natura una strutturazione tale per cui l'ideologia si dispiega e si impone quanto piů si nega e si fa impercettibile. Quanto piů l'epoca dice di essere non-ideologica, post-ideologica e anti-ideologica, tanto piů essa presenta un occulto ma, non per questo, meno intenso tasso ideologico: il movimento teorico con cui il nostro tempo nega l'ideologia č, esso stesso, una sotterranea articolazione ideologica, un ipertrofico lavoro carsico dell'ideologia.
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Rose, Peter. "Spectators and spectator comfort in Roman entertainment buildings: a study in functional design." Papers of the British School at Rome 73 (November 2005): 99–130. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002993.

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Abstract:
SPETTATORI E COMFORT PER LO SPETTATORE NEGLI EDIFICI ROMANI DI INTRATTENIMENTO: UNO STUDIO SUL DESIGN FUNZIONALEGli edifici per spettacolo di epoca romana costituivano una parte integrante della società e del suo modo di rappresentare una gerarchia sociale. Non solo i posti a sedere dello spettatore erano determinati da un'ampia gamma di regolamenti legali, ma anche il raggiungimento degli stessi e l'ulteriore circolazione all'mterno degli edifici era controllata dalla loro posizione sociale. Le precedenti ricerche sugli edifici di intrattenimento si sono concentrate fondamentalmente sul singolo edificio, considerato un tipo architettonico, o sulla loro natura e funzione nell'ambito della società romana. Non molti studiosi hanno dedicato la loro attenzione alle migliaia di spettatori che realmente usavano questi edifici d'intrattenimento; o sulle precauzioni prese al fine di garantire un ambiente sicuro ed efficiente per il movimento e lo stare seduti in massa della gente. Tutti questi aspetti dovrebbero aver ampiamente influenzato le necessità funzionali e il design degli edifici per spettacolo. L'obiettivo di questo articolo è pertanto quello di approcciare questi argomenti attraverso l'analisi del design funzionale degli edifici d'intrattenimento dal punto di vista di uno spettatore. L'enfasi verrà posta sugli spettatori e sul loro comfort al fine di illustrare come questo possa aver avuto un'influenza sull'organizzazione degli edifici in questione. Lo strumento d'analisi sarà un confronto di tre edifici romani per spettacolo — il teatro di Marcello, il Circo Massimo e il Colosseo — con l'architettura degli stadi moderni.
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Miletti, Marco Nicola. "Le facce d’un diamante. Appunti per una storia dell’immediatezza nella procedura penale italiana." Revista Brasileira de Direito Processual Penal 7, no. 2 (August 29, 2021): 827. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v7i2.596.

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Abstract:
Il saggio ripercorre alcune tappe dell’evoluzione del principio di immediatezza nella procedura penale italiana, entro l’arco cronologico compreso tra la fine del secolo XVIII e il codice Finocchiaro-Aprile del 1913. Dopo una breve rassegna delle diverse definizioni del lemma e un cenno diacronico alla demarcazione dal concetto di oralità, la ricerca muove dagli spunti offerti da ‘pionieri’ quali Francesco Mario Pagano e Niccola Nicolini; esamina la letteratura europea (francese e, soprattutto, tedesca) che permeò la riflessione dei giuristi italiani; quindi si addentra nella stagione post-unitaria. Quest’ultima fu connotata dal contrasto tra un codice di rito (1865) ancora prettamente inquisitorio e una dottrina tutt’altro che compatta: se i primi commentari e, ancor piú, la scuola carrariana classificavano l’immediatezza tra i canoni inderogabili della giustizia liberale, la scuola positiva vi scorgeva un indebito cedimento alle interferenze popolari ed emotive nel dibattimento. La lunga elaborazione del codice Finocchiaro-Aprile non solo stimolò un serrato confronto dottrinale ma partecipò a quel movimento per l’oralità grazie al quale Chiovenda confidava di modernizzare il rito civile e penale.
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Paula, Simone De, and Daniela Klunck. "ANÁLISE DA FUNÇÃO MANUAL DE UMA CRIANÇA COM HEMIPARESIA ESPÁSTICA PRÉ E PÓS-TRATAMENTO FISIOTERAPÊUTICO: ESTUDO DE CASO." Revista Conhecimento Online 3 (September 5, 2019): 130. http://dx.doi.org/10.25112/rco.v3i0.1794.

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RESUMOA alteração da função manual é um dos sintomas mais incapacitantes da hemiparesia espástica resultante da Paralisia Cerebral. O indivíduo pode apresentar alterações neuromusculoesqueléticas na extremidade superior acometida, como aumento do tônus muscular, diminuição da força e prejuízos na motricidade fina. Com base nisso, o objetivo deste estudo foi avaliar os efeitos da Fisioterapia na função manual de uma criança com hemiparesia espástica. Pesquisa quase-experimental, do tipo estudo de caso, com análise comparativa antes e depois do tratamento. A amostra foi composta pelo paciente G.N., de 6 anos de idade e portador de hemiparesia espástica à direita. O protocolo de intervenção foi constituído de 12 sessões de Fisioterapia, com frequência semanal e duração de 50 minutos. A Fisioterapia baseou-se na Terapia de Contensão Induzida, no Conceito Neuroevolutivo Bobath e na Gameterapia. Para a análise antes e depois da intervenção, a escala Pediatric Motor Activity Log (PMAL) foi aplicada no primeiro e último dia de atendimento a fim de avaliar a frequência e a qualidade de movimento do membro superior acometido. Os resultados da PMAL mostraram um aumento da média da pontuação de frequência de movimento e na média da pontuação de qualidade de movimento. O presente estudo de caso evidenciou que a Fisioterapia resultou em uma maior funcionalidade do membro superior direito da criança e favoreceu aquisições de novas habilidades motoras. Além da diversidade de estímulos para o aprendizado motor, a contribuição familiar foi determinante para o sucesso do tratamento.Palavras-chave: Paralisia cerebral. Fisioterapia. Reabilitação. Extremidade superior.ABSTRACTHand function impairment is one of the most disabling symptoms of spastic hemiparesis resulting from Cerebral Palsy. Patients may present neuromusculoskeletal disorders on the affected upper extremity, such as increase of the muscle tone, decrease of strength and losses on fine motor skills. Based on that, the goal of this study is to evaluate the effects of Physical Therapy on the hand function of a child with spastic hemiparesis. Quasi-experimental design, case-study research, with comparative analysis before and after the treatment. The sample was composed of a six-year-old patient with spastic hemiparesis on the right side. The intervention protocol was constituted of twelve Physical Therapy sessions, performed weekly and with 50 minutes duration. The Physical Therapy was based on the Constraint-induced Movement Therapy, Bobath Concept and Game Therapy. In order to measure outcomes before and after the intervention, the Pediatric Motor Activity Log (PMAL) scale was applied on the first and last session for assessment of the frequency and quality of movement on the affected upper limb. The PMAL‘s results showed an increase in the average movement frequency score and in the average movement quality score. This case study showed that Physical Therapy resulted in greater upper limb functionality to the child and favored the acquisition of new motor skills. Besides the diversity of stimuli for motor learning, the family contribution was determinant for the success of the treatment.Keywords: Cerebral palsy. Physical therapy specialty. Rehabilitation. Upper extremity.
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Carter, Jim. "Che fine hanno fatto i sogni? (Where Have All Our Dreams Gone?), Patrizia Fregonese de Filippo (dir.) (2020), Italy: Kalabrone Film Srl and Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD)." Journal of Italian Cinema & Media Studies 10, no. 1 (January 1, 2022): 109–10. http://dx.doi.org/10.1386/jicms_00105_5.

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Gill, David W. J. "Silver Anchors and Cargoes of Oil: Some Observations on Phoenician Trade in the Western Mediterranean." Papers of the British School at Rome 56 (November 1988): 1–12. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009533.

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ANCORE D'ARGENTO E CARICHI DI OLIO: OSSERVAZIONI SUL COMMERCIO FENICIO NEL MEDITERRANEO OCCIDENTALELa ceramica fine greca detiene spesso una posizione privilegiata all'interno degli studi sull'antichità. Ciò ha spinto a vedere nella ceramica una categoria di oggetti di lusso ovvero una sorta di “objets d'art” nel campo dei commerci nell'antichità. Questo approccio è in stridente contrasto con altri ambiti degli studi archeologici ove il movimento commerciale di ceramica è visto come una prova a supporto dell'esistenza di scambi di merci di maggior pregio, come metalli e materie prime. I graffiti commerciali sembrano confermare la posizione di secondo piano della ceramica fra i beni commerciabili, e gli scavi compiuti su navi naufragate hanno chiaramente indicato che la ceramica era utilizzata sulle navi da carico per riempire gli spazi di risulta.Un punto di conferma per questa visione del ruolo della ceramica all'interno degli scambi commerciali è dato da un passo dello pseudo-Scylax ove si ricorda ceramia e profumi ateniesi vengono scambiati sulle coste occidentali dell'Africa con avorio e pelli di animali. L'apparizione di anfore attiche SOS e di alta e media ceramica protocorinzia è rivisitata in questa luce.
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Baiao, Denise, Camila dos Santos Machado, and Rodrigo Condotta. "MISTURAS BI-DISPERSAS DE AREIAS: EFEITOS DA GRANULOMETRIA NO EMPACOTAMENTO E FLUIDEZ." Journal of Engineering and Exact Sciences 4, no. 1 (March 2, 2018): 0117–26. http://dx.doi.org/10.18540/jcecvl4iss1pp0117-0126.

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Este trabalho teve como o objetivo avaliar o efeito da granulometria (tamanho das partículas e faixa de distribuição granulométrica) nas principais propriedades físicas de leitos bi dispersos, tais como densidade aparente, porosidade, coesão, compressibilidade e energia básica de fluxo. Para tanto foram confeccionados dois grupos de misturas envolvendo areias comerciais com diferentes granulometrias. O primeiro grupo (G1) consistiu na incorporação de dois tipos de areias de quartzo (partículas menores que mesh 200 e mesh 600) em um de tipo de areia de sílica comercial 50/60 (grosso). O segundo grupo (G2) constituiu em misturas de areias de sílica 40/50 (grosso) mediante adição de partículas de menor granulometria de areia de sílica 50/60 e 80/100. Todas as misturas foram analisadas em condições estáticas, dinâmicas e na iminência do movimento (cisalhamento). Como resultado observou-se uma maior tendência por parte das partículas de tamanho reduzido em formar aglomerados, aumentando a porosidade e diminuindo densidade aparente quando não consolidadas. A presença de partículas de tamanho reduzido nas misturas do grupo 1 também melhorou a fluidização das misturas deste grupo, mas prejudicou a fluidez aumentando a coesão do meio. Os resultados obtidos para o grupo 2 de misturas não apresentaram diferenças significativas em suas características com a incorporações de finos. Isto se deve a baixa relação entre o tamanho das partículas, de maneira que as partículas menores não cabem nos interstícios das partículas maiores.The present work aims to evaluate the effect of granulometry (particle size and particle size distribution) on the manly physical properties of bidisperse bulk solids, such as bulk density, porosity, cohesion, compressibility and basic flow energy. Therefore, two groups of mixtures comprising commercial sands with different sizes were prepared. The first group (G1) consisted on adding two sort of fine quartz powder (particle undersize of 200 and 600 mesh) into commercial sand 50/60 (coarse). The second group (G2) was formulated adding commercial sand (80/100 and 50/60) added into coarse one (40/50). All mixtures were tested at static and dynamic conditions and at incipient transition (shear test). As result, it was observed higher interactions for smaller quartz’s particles that lead to form agglomerates, increasing bulk porosity and reducing bulk density of non-consolidated mixtures comprising this sort of material. Fine particles at group 1 mixtures have also improved the quality of fluidization, but decrease powder flowability increasing cohesion. The results obtained for group 2 mixtures have revealed no significant changes on bulk properties as increasing fine particle into coarse one. This is could be attributed to the low ratio between fine and coarse particles, changing particle packing, once the interspaces between coarse particles could not be filled with fine one.
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GUIMARÃES, Carlos Augusto Sant’Anna. "Das Mobilizações à Política de Educação das Relações Étnico-raciais." INTERRITÓRIOS 6, no. 12 (December 7, 2020): 64. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.248990.

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RESUMOO presente artigo examina episódios e iniciativas que possibilitaram o agendamento do combate ao racismo e outras demandas do Movimento Negro brasileiro no final do século XX, culminando na política de promoção da igualdade racial. O texto debruça-se em especial sobre a política de educação para as relações étnico-raciais. Uma inovação institucional em termos de política curricular. O aporte teórico alicerça-se na teoria do processo político, no modelo dos múltiplos fluxos e no debate sobre federalismo. A análise efetivou-se mediante o esquadrinhamento de fontes secundárias: a produção acadêmica disponível (artigos, teses e dissertações) e documentos públicos (legislação e planos de elaborados pelos agentes públicos e documentos produzidos pelo Movimento Negro). Os resultados evidenciam que a implementação da política de educação para as relações raciais enfrenta óbices de natureza institucional e política, como, por exemplo, a ausência de uma estrutura de incentivos que promova a adesão dos entes federativos, além de, sobretudo, deparar com o que pretende destruir: o próprio racismo nas mais distintas facetas.Agendamento. Relações Étnico-Raciais. Política Curricular. Inovação Institucional. ABSTRACTThis article examines episodes and initiatives that enabled the topic of fighting racism and other demands from the Brazilian Black Movement to be placed on the agenda in the late 20th century, culminating in policy to promote racial equality. The paper addresses education policy for ethnic-racial relations. This was an institutional innovation in terms of curricular policy. The theoretical contribution is based on political process theory, the multiple flow model and the debate on federalism. The analysis was conducted by investigating secondary sources: the academic production available (articles, theses and dissertations) and public documents (legislation and plans prepared by public officials and documents produced by the Black Movement). The results demonstrate that the introduction of education policy for racial relations faces obstacles of an institutional and political nature, such as the absence of a structure of incentives that promotes adherence by the federative units, and, above all, encountering what it intends to destroy: the distinctive aspects of racism.Agenda Setting. Ethnic/Racial Relations. Curricular Policy. Institutional Innovation. RESUMENEste artículo analiza episodios e iniciativas que permitieron poner en la agenda la lucha contra el racismo y otras demandas del Movimiento Negro Brasileño a fines del siglo XX, culminando con la política de promoción de la igualdad racial. El texto se centra en particular en la política de educación para las relaciones étnico-raciales. Una innovación institucional en términos de política curricular. El aporte teórico se basa en la teoría del proceso político, en el modelo de múltiples flujos y en el debate sobre el federalismo. El análisis se llevó a cabo mediante el escaneo de fuentes secundarias: la producción académica disponible (artículos, tesis y disertaciones) y documentos públicos (legislación y planes elaborados por agentes públicos y documentos elaborados por el Movimiento Negro). Los resultados muestran que la implementación de la política de educación para las relaciones raciales enfrenta obstáculos de carácter institucional y político como, por ejemplo, la ausencia de una estructura de incentivos que promueva la adhesión de entidades federativas, además de, sobre todo, encontrar con que pretende destruir: el racismo mismo en las más diversas facetas.Agendamiento. Relaciones Étnico-Raciales. Política Curricular. Innovación institucional. SOMMARIOQuesto articolo analizza episodi e iniziative che hanno permesso di mettere all'ordine del giorno la lotta al razzismo e altre rivendicazioni del Movimento nero brasiliano alla fine del XX secolo, culminando nella politica di promozione dell'uguaglianza razziale. Il testo si concentra in particolare sulla politica di educazione alle relazioni etnico-razziali. Un'innovazione istituzionale in termini di politica curricolare. Il contributo teorico si basa sulla teoria del processo politico, nel modello dei flussi multipli e nel dibattito sul federalismo. L'analisi è stata condotta scansionando fonti secondarie: produzione accademica disponibile (articoli, tesi e dissertazioni) e documenti pubblici (legislazione e piani preparati da agenti pubblici e documenti preparati dal Movimento Nero). I risultati mostrano che l'attuazione della politica educativa per le relazioni razziali incontra ostacoli di natura istituzionale e politica come, ad esempio, l'assenza di una struttura di incentivi che promuova l'adesione degli Stati, oltre, soprattutto, l'incontro che mira a distruggere: il razzismo stesso nelle più diverse sfaccettature.Pianificazione. Relazioni etnico-razziali. Politica curricolare. Innovazione istituzionale.
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Panico, Angelo. "Un foro nella realtà. Dai circumvisionisti al neo realismo di Carlo Bernari." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (March 13, 2018): 377–86. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818757423.

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Negli anni ‘30 del Novecento nasce nell’Italia Meridionale un movimento culturale ctonio che, operando al di sotto della censura fascista, tenta di restituire all’arte la libertà di espressione – e ispirazione – necessaria a rappresentare la nuova realtà delle cose. Così, nella clandestinità che il momento storico imponeva, si sviluppa una vera e propria avanguardia (testimoniata dal manifesto dell’U.D.A.) orientata verso una nuova forma di realismo ben distante dalle formule canonizzate della retorica naturalistica. Spinti dalla volontà di fondare una nuova arte che riacquisti il rapporto dialettico con il reale e affascinati dal pensiero materialistico, i circumvisionisti, collegandosi alla situazione sociale meridionale e ai grandi eventi della vita contemporanea, elaboravano, come un magma germinativo, gli studi sulla nuova “grammatica della visione” (Maria Corti Principi della comunicazione letteraria), volti a fornire una precisa descrizione della realtà emersa a ridosso della Liberazione. Quanto più profonde si fanno le ricerche nel terreno culturale della clandestinità e quanto più diventano aderenti i percorsi critici alla rete di passaggi sotterranei, tanto più risulta essere opportuno soffermarsi sulla mostra di Capri nel 1928 del primo circumvisionismo, sul manifesto Uda del 1929 di Carlo Bernari, Paolo Ricci e Guglielmo Pierce come punto di partenza del primo neorealismo napoletano, al fine di delineare una macrocategoria estetica (come preciserà Bernari) non ancora cristallizzata in una vera e propria etichetta, ma aperta alle sperimentazioni avanguardistiche europee.
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Viparelli, Irene. "La Teoria de A. Negri. Tra "Pensare Nella" e "Pensare Sulla" Congiuntura." Perspectivas - Journal of Political Science, no. 6 (December 1, 2011): 157–79. http://dx.doi.org/10.21814/perspectivas.32.

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Il presente articolo si propone di reflettere sull' evoluzione della teoria di Negri, dagli scritti "marxiani" degli anni Sessanta e Settanta, fino all´último testo, scrito in collaborazione con M. Hardt, Commonwealth. La nostra ipotese à che sia possibilecogliere la logica di sviluppo della teoria di Negri soltanto ipotizzando la sua apparteneza alla tradizione del pensiero rivoluzionario; una tradizione che si caratterizza per líntimo legame tra sviluppo teorico e movimento ciclico del capitalismo. Utilizzando il lessico althusseriano, abbiamo definito tale dinamica di svilluppo del pensiero rivoluzionario come alternarsi "pensare nella" e del "pensare sulla" congiuntura. La prima parte dell´articolo è consacrata all´analisi dei testi del cosiddetto "perioso operaista": tali testi, sia per la loro subordinazione alla specifica congiuntura italiano degli anni sessanta e alla crisi internazionale degli anni settanta, sia per la loro ricerca di una strategia politica adeguata alla lotta di classe in questo specifico contesto, non possono che essere considerati come espressione emblematica di un "pensare nella" conguintura. Nella seconda parte ci siamo occupati della produzione teorica di Negri, dagli scritti degli anni Ottanta fino a Multitude, mostrando come l'obiettivo fondamentale sia quello di portare "alla forma del concetto" una serie di intuizioni teoriche sviluppate nel corso della "riflessione congiunturale". Infine, nell'ultima parte, abbiamo formulato l'ipotesi che, con Commonwealth, si compia un nuovo "dislocamento teorico": la crisi finanziaria del 2008 impone a Negri di abbandonare nuovamente l'"astratto" terreno della riflessionare teorica, per immergersi nella "concretezza" della riflessione congiunturale, al fine di definire una strategia rivoluzionaria adeguata alle forze produttive contemporanee, alla Moltitudine biopolitica.
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Inglese, Salvatore, and Miriam Gualtieri. "Il Banco senza nome della memoria. Il caso Aby Warburg tra antropologia e psicopatologia culturale." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (July 2012): 17–38. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2012-002002.

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Abstract:
Nel 1929, Aby Warburg presentň ufficialmente il suo ultimo progetto, un atlante composto di grandi telai in legno, ricoperti da tela nera, sui quali erano collocate riproduzioni fotografiche di opere d'arte. Il titolo scelto per l'atlante fu Mnemosyne, la parola greca che significa "memoria" e che č scolpita persino sull'ingresso della sede della sua biblioteca. Il presente lavoro intende offrire un'analisi di Warburg come eroe culturale dell'Occidente, in cui vita, malattia mentale e studi rivelano i rapporti tra memoria, trauma e oblio. Secondo Warburg la creazione di immagini č un meccanismo di reminiscenza e le forme artistiche possono essere trasmesse, trasformate e riportate a nuova vita. Egli utilizzň la parola Nachleben per indicare la sopravvivenza degli engrammi mnesici trasmessi nello spazio e nel tempo. Alcune forme diventano, di conseguenza, i contenitori di ciň che Warburg chiama Pathosformeln, un paradigma concepito intorno alla figura della fanciulla in movimento - Ninfa. Un viaggio in America tra gli Hopi gli forně l'intuizione di una sopravvivenza moderna di antiche usanze e illuminň le sue ricerche storico-artistiche. Ciň nondimeno gli Hopi svanirono dall'opera di Warburg fino alla loro ricomparsa nella conferenza del 1923, come espediente per essere dimesso dai medici della clinica psichiatrica di Kreuzlingen, diretta da Ludwig Binswanger. Al fine di studiare il caso culturale e clinico di Warburg e la relazione universale tra memoria e oblio nei contesti sociali, gli autori muovono da due punti di vista - antropologico e etnopsichiatrico - e mettono in luce alcuni effetti dello scambio tra civiltŕ diverse.
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Good, Byron J., and Mary-Jo Del Vecchio Good. "Il disturbo post-traumatico da stress č un concetto ‘sufficientemente buono' per il lavoro psichiatrico sulle conseguenze dei conflitti?" RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (July 2012): 99–119. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2012-002006.

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In un classico articolo del 1992, Derek Summerfield sostenne che "per la grande maggioranza dei sopravvissuti lo stress posttraumatico č una pseudocondizione, una ridefinizione della sofferenza comprensibile della guerra come problema tecnico per il quale sono disponibili soluzioni tecniche a breve termine come il counseling" Non ci sono prove che le popolazioni colpite dalla guerra cerchino questi approcci importati, che sembrano ignorare le loro tradizioni, i loro sistemi di significato, le loro prioritŕ effettive" (p.1449). Questo articolo descrive un programma di collaborazione attiva fra un'équipe della Harvard Medical School e la IOM (Organizzazione Internazionale per la Migrazione) in Indonesia in risposta ai "lasciti della violenza" fra gli abitanti dei villaggi rurali di Aceh, Indonesia, dopo lo tsunami del 2004 e l'accordo di pace tra il governo indonesiano e il Movimento Aceh Libera che mise fine a venti anni di conflitto. L'articolo fornisce dati provenienti da una serie di studi che indicano livelli elevati di esperienze traumatiche e di problemi di salute mentale ad Aceh dopo il conflitto. Descrive un progetto IOM di promozione attiva di salute mentale che ha usato équipe di medici di base e infermieri per rispondere ai problemi di salute mentale, e un progetto valutativo che fornisce importanti prove empiriche dell'efficacia nella pratica del programma. Sostiene che il PTSD č ben altro che una "pseudocondizione" e che i programmi d'intervento possono essere molto potenti nel ridurre sintomi e disabilitŕ. Conclude che lo sviluppo di programmi di salute mentale integrati in politiche di salute pubblica in contesti postbellici dovrebbe avere una prioritŕ elevata.
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Beividas, Waldir. "A paixão do Entusiasmo, em Diana Luz Pessoa de Barros. Elucubrações semio-patafísicas." Entrepalavras 10, no. 8esp (March 5, 2020): 102. http://dx.doi.org/10.22168/2237-6321-7esp1802.

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Abstract:
Este texto de homenagem à nossa sempre mestre e guia teórico, Diana Luz Pessoa de Barros, pretende indicar breves pistas de estudos semióticos sobre a paixão do entusiasmo, tomando por inspiração a fina análise modal que Greimas fizera sobre a paixão da cólera, nos anos 1980, mas, desta feita, advertida quanto aos movimentos tensivos da semiótica de Zilberberg. A ideia foi mostrar que o estilo de pesquisa e de atitude teórico-acadêmica de Diana está balizado numa verdadeira paixão de entusiasmo, intenso, perante as ações de si própria e perante as ações do outro. Num segundo movimento do texto, a homenagem utiliza expedientes da ciência patafísica de Alfred Jarry para tecer certas elucubrações sobre onomástica, aplicada às quatro grandezas que definem o nome da homenageada: Diana, Luz, Pessoa, Barros.
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Gregori, Maddalena. "Dalla comunitŕ di villaggio allo stato. La ricerca-azione nella prassi operativa quotidiana dell'Ong cambogiana "krom"." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2011): 235–48. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003014.

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Abstract:
L'articolo si occupa dell'intervento di sviluppo integrato (economico, sociale e individuale) svolto dall'Ong Krom Akphiwat Phum nell'area nord ovest della Cambogia all'indomani della fine della guerra che ha insanguinato il Paese per piů di vent'anni. L'intervento, iniziato nel 1993, si č proposto inizialmente di reintegrare nella societŕ cambogiana l'enorme massa di rifugiati provenienti dai campi profughi posti lungo i confini della Thailandia; successivamente, di offrire strumenti per lo sviluppo delle nuove comunitŕ cosě formate e infine di proporsi come sostegno per lo sviluppo di un movimento di base in grado di rapportarsi con le forze che governano il Paese in modo democratico e partecipato. La metodologia utilizzata da Krom č stata ed č tuttora quella dell'intervento-azione, con una presenza continuativa degli operatori nei villaggi e con un coinvolgimento diretto della popolazione nell'analisi dei problemi, nella scelta delle soluzioni e nell'elaborazione dei progetti di sviluppo. I risultati ottenuti sono stati superiori a quelli di altre Ong attive nello stesso periodo, soprattutto in termini di empowerment della popolazione e di self-efficacy. Ma, col tempo e con la sempre maggior complessitŕ degli interventi, alcuni elementi di criticitŕ hanno iniziato ad emergere, soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra gli operatori e la struttura dell'Ong. In sostanza, da una recente valutazione esterna emergono tre rilevanti punti di criticitŕ: 1. la mancanza di ruoli certi e competenze professionali specifiche che rende la rotazione tra le diverse funzioni del Programme Management Team poco funzionale e di scarso sostegno per i membri dello staff; 2. la mancanza di un punto di vista esterno, una figura di supporto per gli operatori dello staff, che da troppi anni si relazionano tra loro e solo tra loro, e che cominciano a mostrare segni di burn out; 3. il confuso rapporto/concetto di potere, che porta l'Ong a doversi reinterrogare su quale sia la struttura (autorevole/democratica) piů giusta per funzionare al meglio.
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Arraes, Cybele Lima Batista, Eva Lopes de Macedo Cordeiro, Josecleide Lopes de Macedo, and Gresciliane De Araújo Soares. "Compreendendo a Psicomotricidade." Id on Line REVISTA DE PSICOLOGIA 11, no. 36 (July 30, 2017): 284. http://dx.doi.org/10.14295/idonline.v11i36.789.

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Abstract:
Este trabalho visa discutir sobre a importância da educação psicomotora, dos movimentos corporais na educação humana, em todas as fases do desenvolvimento infantil. Os elementos psicomotores são vivenciados, dentro de contextos histórico-culturais e afetivos significativos, desta forma para ter coordenação motora fina, a criança precisa desenvolver a motricidade ampla, organizar seu corpo, ter experiências motoras que estruturem sua imagem e seu esquema corporal. Para alcançar os objetivos propostos deste trabalho, utilizamos como base teórica o trabalho de: Costa (2002), Fonseca (1996), Paim (1989), entre outros. A pesquisa será de caráter bibliográfico e objetiva obter subsídios teóricos para oportunizar e contribuir como o processo da educação psicomotora, além de ser um estudo de suma relevância para os educadores do ensino infantil. De fato, fazer entender que o corpo é um só, já que tradicionalmente as escolas só visam o desenvolvimento intelectual. Enfatiza que a educação psicomotora é entendida como uma metodologia de ensino que instrumentaliza o movimento da criança, porém, esse estudo ressalta: a inteligência, a afetividade (sentimentos e emoção), o social (relações pessoais) e o motor (os movimentos em geral). Nesse sentido, é de suma importância a atividade lúdica, realizada através de atividades psicomotoras, de modo a colaborar para o desenvolvimento integral da criança, e para que ela possa sedimentar bem esses “pré-requisitos”, fundamentais também para a sua vida escolar.
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De Jesus, Francis Roberta. "QUANDO A AULA NÃO TEM SALA: Problematizações sobre jogos de cenas indisciplinares de ensino e de aprendizagem no contexto escolar." REMATEC 15, no. 33 (May 1, 2020): 09. http://dx.doi.org/10.37084/rematec.1980-3141.2020.n33.p09-30.id219.

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Abstract:
<p>A comunicação desenhada nesta escrita expressa o objetivo de praticar movimentos, dentre as possibilidades de construção de escolas outras, por meio de um modo de praticar a transgressão da organização disciplinar do processo de escolarização formal através da indicação de um percurso indisciplinar investigativo de observação de práticas já existentes nas escolas atualmente e que, de alguma forma, transgridam a forma disciplinar da escola pública que sejam transgressoras da forma disciplinar de organização da educação básica e das instituições escolares, no que diz respeito às práticas de ensino e de aprendizagem. Outro movimento é constituído pela intenção de ampliar as práticas indisciplinares observadas no contexto escolar por meio de práticas de problematizações dos campos de atividades humanas e das práticas socioculturais e jogos de linguagem que os componham e/ou que com eles, de alguma forma, se relacionem. Por fim, um último movimento, composto pela construção imaginativa<a title="" href="file:///C:/Users/Jeov%C3%A1/Downloads/artigo%2001.docx#_ftn1"><sup><sup>[1]</sup></sup></a>de um tipo de registro que, de algum modo, toque a necessidade uma agenda que influencie o processo de instituição curricular formal para a educação básica e que projete e justifique funções outras, propósitos e intenções da escola pública, para o que a instituição realiza socialmente, para a educação formal e seus modos organizativos em relação aos processos de ensino e de aprendizagem na contemporaneidade, como potencialidade de transformação da obsolescência histórica da instituição escolar.</p>
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Perolino, Ugo. "Fine dei movimenti e nuove identità generazionali nella narrativa italiana degli anni ottanta: Tondelli e Palandri." Cahiers d’études italiennes, no. 14 (March 15, 2012): 151–61. http://dx.doi.org/10.4000/cei.447.

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Teodoro da Silva Junior, Mário Sérgio. "Formas da expressão animatorial: o sentido dos movimentos na animação Disney / Forms of animatorial expression: the meaning of motion in Disney animation." Texto Livre: Linguagem e Tecnologia 10, no. 2 (December 28, 2017): 220–39. http://dx.doi.org/10.17851/1983-3652.10.2.220-239.

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RESUMO: O presente artigo tem por objetivo explorar, dentro da perspectiva da semiótica discursiva, alguns conceitos de desenho animado, utilizados há longa data na produção de filmes de animação dos estúdios da Walt Disney, explicitados em Frank Thomas e Ollie Johnston (1981). Queremos compreender em que medida a composição das imagens em movimento – que é, em essência, a própria forma do movimento – produz sentido, configurando-se como signo, com significante e significado próprios. À luz do percurso gerativo de sentido, focando-se na dimensão semio-narrativa (GREIMAS; COURTÉS, 2013) e na semiótica tensiva (ZILBERBERG, 2006a, 2006b), com a conceitualização de valências e missividade, podemos notar como cada sequência do movimento animatorial organiza-se em um sintagma animatorial próprio. Por meio dessa ordenação sintática, que possui um fundo tensivo, formula-se um programa narrativo e revelam-se nitidamente seus valores, actantes e fazeres. Afirma-se, então, como a forma da expressão dos movimentos não é mero suporte a um plano de conteúdo, desfazendo-se com a eficácia da comunicação, mas sim o centro de que se origina e que norteia o sentido do conteúdo, com níveis de profundidade tanto no plano do conteúdo (níveis tensivo, missivo e narrativo) como no plano da expressão (níveis rítmico e motor).PALAVRAS-CHAVE: animação; tensividade; narratividade.ABSTRACT:In this article, we propose to explore some cartoon’s concepts used by the Walt Disney Animation Studios for a long time, which we find in Frank Thomas and Ollie Johnston’s The Illusion of Life: Disney Animation (1981). By the perspective of Discoursive Semiotics, we can comprehend how the motion pictures’ composition, the form of motion, has its meaning, becoming a sign itself, with a signifier and a signified. Using traditional Greimasian Semiotics’ generative course (GREIMAS; COURTÉS, 2013), focusing on the semio-narrative level, and Zilberberg’s Tensive Semiotics and its valencies and missivity (ZILBERBERG, 2006a 2006b), we note that every motion sequence in a film organizes itself in a syntagm. Within this syntactic order with tensive base, narrative programs appear along with its values, actants and doings. Hence, we see how expression forms are not only support to content forms which disappear after effective communication, but that expression forms are, in this animatorial articulation, the originating center of meaning, with its own generative levels in the expression plane (rhythm and motor levels) and content plane (tensive, missive and narrative levels). It also opens a door to formulate a grammar for expression forms in SemioticsKEYWORDS: animation; tensivity; narrativity.
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Russo, Luana, Pedro Riera, and Tom Verthé. "Tracing the electorate of the MoVimento Cinque Stelle: an ecological inference analysis." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 47, no. 1 (November 8, 2016): 45–62. http://dx.doi.org/10.1017/ipo.2016.22.

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Abstract:
The 2013 Italian parliamentary election was characterized by the outstanding performance of the MoVimento Cinque Stelle, which in its first participation in a general election obtained a remarkable 25% of the national vote. Where did these votes come from? Furthermore, is it possible to observe different electoral dynamics across geographical areas of Italy? In order to address these questions, we first estimate the flow of votes between the 2008 and 2013 general elections by applying an ecological inference method – the Goodman model – to the entire Italian voting population, and then we take a closer look at the differences in the four geopolitical areas in which Italy is traditionally divided. We find that the extraordinary performance of the MoVimento 5 Stelle was largely due to its capacity of attracting similar amounts of former Partito Democratico and Popolo della Libertà supporters, as well as a considerable amount of voters from their traditional allies: Lega Nord and Italia dei Valori. The MoVimento 5 Stelle was also able to mobilize previous non-voters. We shed light on the territorial features of these dynamics.
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Micheleto, Leonardo David. "A Batalha da COPEL: Governo, Parlamento e Movimento Social em Ação, de Cátia Cilene Farago." Revista NEP - Núcleo de Estudos Paranaenses da UFPR 2, no. 1 (February 26, 2016): 265. http://dx.doi.org/10.5380/nep.v2i1.45463.

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Dissertação de autoria de Cátia Cilene Farago, defendida no Programa de Pós-Graduação em Sociologia da UFPR, na linha Sociedade e Estado, em 2006, sob orientação do Prof. Dr. Ricardo Costa de Oliveira. Versão completa disponível na Biblioteca Digital da UFPR - file:///C:/Users/User/Downloads/FAGARO,%20CATIA%20CILENE%20(1).pdf
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Pessanha, Elina. "TEMPO, MOVIMENTO E TEORIA SOCIAL: GABRIEL COHN, UM VOO SOLO A PARTIR DE SÃO PAULO." Sociologia & Antropologia 10, no. 2 (August 2020): 377–91. http://dx.doi.org/10.1590/2238-38752020v1022.

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Resumo A presente entrevista com o sociólogo paulista Gabriel Cohn, foi realizada em 2019 por André Botelho, Antonio Brasil Jr. e Elina Pessanha, e inclui breves notas biográficas e o registro de sua experiência como estudante e depois professor da Universidade de São Paulo. Provocado pelos entrevistadores, Gabriel fala sobre a importância dos autores clássicos, a influência da teoria social alemã, e os desafios teóricos a enfrentar para produzir uma análise ‘fina’ da sociedade.
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Nolasco, Carlos. "Atletas em movimento: abordagem teórica às migrações de trabalho desportivo." MOTRICIDADES: Revista da Sociedade de Pesquisa Qualitativa em Motricidade Humana 1, no. 1 (October 30, 2017): 52. http://dx.doi.org/10.29181/2594-6463.2017.v1.n1.p52-64.

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ResumoNo desporto contemporâneo é comum encontrar atletas a representar equipas de nacionalidades que não a sua, sendo que em algumas modalidades os jogadores estrangeiros se encontram em maioria em relação aos nacionais. Por outro lado é também comum constatar a presença de atletas que, em virtude de mudança de nacionalidade, representam outros países que não o seu. Estas situações resultam de migrações de trabalho desportivo, em que os atletas à semelhança de outros trabalhadores atravessam fronteiras de países, impelidos por forças sociais, políticas e económicas que os transcendem. As abordagens teóricas feitas a este fenómeno, apesar de recentes, permitem uma compreensão ampla das dinâmicas e complexidades. Este texto propõe-se problematizar as migrações de trabalho desportivo no âmbito das migrações gerais, revisitando as elaborações teóricas que interpretaram esta mobilidade de atletas.Palavras-chave: Migrações. Migrações de Trabalho Desportivo. Desporto. Globalização. Sistema-Mundo.Athletes in motion: theoretical approach to migrations of workers of sportAbstractIn contemporary sport it is common to find athletes representing teams of nationalities other than their own, and in some sports foreign players are majority compared to national players. On the other hand, it is also common to note the presence of athletes who, due to the change of nationality, represent other countries than their country of birth. These situations result from the migration of workers of sport, in which athletes, like other workers, cross country borders driven by social, political and economic forces that transcend them. The theoretical approaches to this phenomenon, although recent, allow a broad understanding of dynamics and complexities. This text proposes to problematize the migrations of workers of sport in the scope of the general migrations, revisiting theoretical elaborations that interpreted this mobility of athletes.Keywords: Migration. Workers of Sport Migration. Sport. Globalization. World-System.Atletas en movimiento: enfoque teórico a las migraciones de trabajo deportivoResumenEn el deporte contemporáneo es común encontrar atletas a representar equipos de nacionalidades que no la suya, siendo que en algunas modalidades los jugadores extranjeros se encuentran en su mayoría en relación a los nacionales. Por otro lado es también común constatar la presencia de atletas que, en virtud de cambio de nacionalidad, representan otros países que no el suyo. Estas situaciones resultan de migraciones de trabajo deportivo, en que los atletas a semejanza de otros trabajadores atravesan fronteras de países, impulsados por fuerzas sociales, políticas y económicas que los trascienden. Los enfoques teóricos hechos a este fenómeno, a pesar de los recientes, permiten una comprensión amplia de las dinámicas y complejidades. Este texto se propone problematizar las migraciones de trabajo deportivo en el marco de las migraciones generales, revisitando las elaboraciones teóricas que interpretaron esta movilidad de atletas.Palabras clave: Migraciones. Migraciones de Trabajo Deportivo. Deportes. Globalización. Sistema-Mundo.
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Antonelli, André. "O sistema V2 parcial do Português Clássico." Fórum Linguístico 17, no. 4 (December 30, 2020): 5398–415. http://dx.doi.org/10.5007/1984-8412.2020.e65231.

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Abstract:
Neste trabalho, investigamos a natureza do fenômeno V2 parcial do português clássico. Essa fase linguística licencia construções de inversão do sujeito que sugerem ter havido movimento do verbo para o sistema CP, tal como em línguas V2. No entanto, ao contrário de uma gramática V2 padrão, o português clássico também permite que o verbo finito não apareça obrigatoriamente em segunda posição linear. Aqui, com base na proposta cartográfica de Rizzi (1997) para a periferia da sentença, apresentamos evidências de que o português clássico instancia movimento do verbo para Fin0, o mesmo núcleo para onde é alçado o verbo em línguas V2 prototípicas (HAEGEMAN, 1996; MOHR, 2004; ROBERTS, 2004). Mostramos que a diferença substancial do português clássico em relação a uma língua V2 se reduz à presença ou não de um traço EPP no núcleo Fin0: sistemas V2 apresentariam esse traço, ao passo que o português clássico careceria dessa propriedade.
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Scappini, Alessandra. "Leonor Fini, maga del trasformismo." iQual. Revista de Género e Igualdad, no. 1 (February 22, 2018): 201. http://dx.doi.org/10.6018/iqual.317701.

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Abstract:
<p><strong>Riassunto</strong> Leonor Fini (Trieste, 1987 - Parigi, 1996) è una pittrice e scrittrice singolare che lavora nel tempo delle avanguardie storiche avvicinandosi all’<em>entourage</em> del surrealismo a Parigi. Il senso del meraviglioso e l’onnipotenza del desiderio che emergono dalle sue storie e dalle sue opere pittoriche sono aspetti comuni all’avanguardia, anche se non ha mai aderito al movimento. Le figure femminili, gli animali totemici e gli ibridi dipinti o descritti sono simbolici e riflettono il suo gusto per il metamorfismo proprio di una personalità e di un <em>alter ego</em> prossimi all’universo fantastico.</p><p><strong>Abstract</strong> Leonor Fini (Trieste, 1987 - Paris, 1996) is a singular woman painter and writer who works in the period of historical avant-gardes approaching the <em>entourage </em>of surrealism in Paris. The sense of the marvelous and the omnipotence of desire that emerge from her stories and her pictorial works are common aspects in the vanguard, even if she has never joined the movement. The female figures, totemic animals and hybrids painted or described are symbolic and reflect her taste for the metamorphism of a personality and an <em>alter ego</em> close to the fantastic universe.</p><p><strong>Keywords </strong>Leonor Fini, surrealism, desire, marvelous, fantastic.</p>
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Santos, Raulcilaine Érica dos, Gustavo Faleiro Barbosa, Amanda Oliva Spaziani, Flávio Henrique Nuevo Benez dos Santos, Raissa Silva Frota, Luciana Lara Vicente Parreira, Bianca Pereira de Brito, et al. "Relato de caso de paciente com tetraplegia incompleta e seu processo de reabilitação." ARCHIVES OF HEALTH INVESTIGATION 10, no. 3 (March 29, 2021): 505–8. http://dx.doi.org/10.21270/archi.v10i3.4799.

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Abstract:
Introdução: A tetraplegia é definida como uma paralisia que atinge simultaneamente os quatro membros. Já a lesão medular pode acometer multifatorialmente o paciente, o qual necessita de um conjunto de ações que vai desde o atendimento primário até a reabilitação. O objetivo deste trabalho é relatar um caso de lesão medular por efeito chicote com tetraplegia incompleta e o seu processo de reabilitação. Relato de caso: realizado por meio de coleta de dados por prontuário médico e levantamento de dados; sexo masculino, 23 anos. A tetraplegia incompleta entre C3 e C4 ocorreu devido a acidente em outubro de 2016 em uma lesão em chicote sem perda da consciência. Foi realizada uma artrodese para estabilização, quatro dias após, teve alta hospitalar. Iniciou a reabilitação e até dezembro de 2016 recuperou os movimentos grossos manipulativos das mãos, ainda sem sensibilidade. Em janeiro de 2017 começou a utilizar órtese de posicionamento de dedos e punho, realizou exercício para coordenação motora fina, aumento da amplitude de movimento e força. Em maio apresentava dominância manual direita, função manual preservada com dificuldade nas preensões, força muscular diminuída, alterações de sensibilidade, bom controle cervical e foram realizadas atividades com o objetivo de ortostatismo. Atualmente, o paciente encontra-se melhorando a habilidade já adquirida de ortostatismo. Conclusão: Como a lesão medular traz consigo muitas repercussões na vida do paciente espera-se que o cuidado seja integral, tendo como resultado a manutenção da sua saúde física e mental, proporcionando o desenvolvimento da autonomia para exercer plenamente suas atividades da vida diária.
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Battaglia, Maria da Glória Botelho. "A Inteligência Competitiva modelando o Sistema de Informação de Clientes - Finep." Ciência da Informação 28, no. 2 (May 1999): 200–214. http://dx.doi.org/10.1590/s0100-19651999000200012.

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Abstract:
A Finep, cuja missão é « fazer da ciência e tecnologia instrumentos para construir o futuro do Brasil », necessita hoje de um sistema de informação modelado para atender, ao mesmo tempo, os clientes que buscam financiamento e a sociedade/comunidade de C&T, enquanto atores do desenvolvimento, de onde novas demandas de financiamento são apresentadas. Este estudo propõe um sistema de informação de clientes pautado nos componentes da inteligência competitiva, para que a empresa Finep desempenhe, cada vez melhor, a sua missão de apoio financeiro à área de C&T, orientando as próprias demandas com base no movimento dos diversos setores inseridos nesse mundo globalizado e gerenciando melhor suas operações contratadas. O Sistema de Informação de Cliente para a Finep, uma vez em funcionamento, constituir-se-á também em suporte para a estruturação de uma unidade de inteligência competitiva, a fim de apoiá-la nas ações inerentes à execução de seu negócio, dos planos de negócio de suas unidades e na sustentação de suas vantagens competitivas.
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Gerzson, Laís Rodrigues, and Carla Skilhan de Almeida. "Intervenção motora com a tarefa direcionada na paralisia cerebral: relato de caso." ConScientiae Saúde 13, no. 4 (February 12, 2015): 619–24. http://dx.doi.org/10.5585/conssaude.v13n4.5042.

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Abstract:
Objetivo: Verificar o desempenho da motricidade fina pós-intervenção motora com tarefa direcionada em uma criança com paralisia cerebral hemiplégica. Método: Um menino, com seis anos de idade, com hemiplegia leve à esquerda, realizou tarefas direcionadas, por 45 minutos, durante cinco semanas, no total de 15 sessões fisioterapêuticas. Para sua avaliação, usou-se o Manual Abilities Classification (MACS) pré e pós-intervenção, o qual avalia do nível I (crianças que manipulam objetos facilmente e com sucesso) ao V (não manipula objetos e tem habilidade severamente limitada para desempenhar até mesmo ações simples). Foram aplicadas as seguintes tarefas direcionadas: colher laranjas, achar a surpresa, encher o cofrinho, atirar no alvo e jogar boliche. Resultados: Nas tarefas de colher a laranja e achar a surpresa, o MACs permaneceu no nível II, pré e pós-intervenção, mas melhorou na qualidade do movimento e na função. Nas tarefas de praticar tiro ao alvo, encher o cofrinho e jogar boliche, o MACs diminuiu um nível, ou seja, o voluntário melhorou a pontuação. Conclusão: A criança apresentou melhora na motricidade fina, referente a quantidade, qualidade e independência do movimento; teve diminuição no tempo de execução das tarefas e melhoria na habilidade funcional.
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Cañas Kirby, Enrique. "Movimiento estudiantil en Chile 2011: Causas y características." Revista de Historia y Geografía, no. 34 (September 13, 2016): 109. http://dx.doi.org/10.29344/07194145.34.357.

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Abstract:
ResumenLos movimientos de protesta estudiantil en la historia de Chile del siglo XX configuran un tipo de acción colectiva que tienen como patrón común un grado específico de influencia y agregación de otros actores sociales en momentos críticos del proceso político. Este artículo pretende averiguar el impacto que tuvo en Chile el movimiento 2011 sobre las estructuras formales de poder en el sistema político. Se han levantado teorías sociales acerca de este fenómeno que refieren a formas de participación y representación política que tienden a distanciarse de los asuntos cívicos. Chile no es un caso aislado en este respecto. Para saberlo, es necesario conocer las coordenadas sobre las cuales transcurrió la cuestión social en 2011, sus precedentes y proyecciones.Palabras clave: Movimientos sociales, representación política, teoría política, historia de ChileStudent movement in Chile 2011: Causes and characteristicsAbstractThe student protest movements in the history of Chile in the Twentieth Century formed a kind of collective action having in common a specific degree of influence and aggregation of other social actors in critical moments of the political process. This article aims to determine the impact of the 2011 movement in Chile on the formal structures of power in the political system. Social theories have been raised about this phenomenon referring to forms of political participation and representation that tend to get apart from civic affairs. Chile is not an isolated case in this regard. To find out, it is necessary to know the coordinates on which the social question occurred in 2011, its precedents and projections.Keywords: Social movements, political representation, political theory, history of ChileMovimento estudantil no Chile 2011: Causas e característicasResumoOs movimentos de protesto estudantis na história do Chile século XX configuramse como uma espécie de ação coletiva que tem como padrão em comum um determinado grau de influência e agregação de outros atores sociais em momentos críticos do processo político. Este artigo pretende indagar no impacto do movimento de 2011 no Chile, sobre as estruturas formais de poder no sistema político. Têm sido levantadas teorias sociais sobre este fenómeno referindose a formas de participação e representação política que tendem adistanciarse dos assuntos cívicos. Chile não é um caso isolado a este respeito.Para conhecêlo, é preciso saber as coordenadas sobre as quais transcorreu a questão social em 2011, seus antecedentes e projeções.Palavras-chave: Movimentos sociais, representação política, teoria política, história do Chile.
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Silva, Jeremyas Machado. "A faiança fina e a construção da identidade fronteiriça na Uruguaiana do século XIX." Revista Memorare 3, no. 1 (June 27, 2016): 3. http://dx.doi.org/10.19177/memorare.v3e120163-35.

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Abstract:
Este artigo é resultado da análise do consumo da faiança fina europeia na fronteira oeste do Rio Grande do Sul, a partir do final do século XIX até a segunda década do século XX. Neste estudo, os produtos de cerâmica são percebidos como signos que carregam uma definição social sendo capazes de expressar identidades e valores. O consumo da faiança fina em Uruguaiana neste período inclui-se ao movimento portuário, ao comércio e ao contrabando que envolve o próprio imaginário social da fronteira do Brasil com a Argentina e Uruguai, além disso, a região encontrava-se em desenvolvimento político, social e econômico. Assim, buscou-se relacionar ao estudo da cultura material a análise de documentos, fotografias e anúncios nos jornais locais pertencentes ao período histórico pesquisado. Foi possível estabelecer uma profunda relação interdisciplinar, analisando as fontes arqueológicas e históricas e compreendendo através delas, os hábitos e as representações simbólicas da sociedade uruguaianense na transição do século XIX para o século XX.
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ALMEIDA, Nilson Ferreira de. "Dança Africana." INTERRITÓRIOS 6, no. 12 (December 7, 2020): 211. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.248997.

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Abstract:
RESUMO O presente trabalho possui como finalidade, a partir de uma perspectiva transversal, dissertar sobre a concepção epistemológicas do território da dança africana, compreendendo desta forma a sua importância dentro da cultura da África, adentrando os caminhos que interpelam a realidade, analisando desta forma os significados da esfera dos movimentos e as suas relações, dando importância para o corpo, os movimentos e os sentidos, entendendo a sua função cultural e a percepção de como habitam o mundo num verdadeiro diálogo crítico entre dança, antropologia e a vida. Com base na Diáspora, compreende-se as técnicas, as estéticas e as poéticas oriundas das formas africanizadas de escrita do corpo. O artigo tem por objetivo evidenciar a dança africana levando ao conhecimento do que elas são na realidade, a razão pela qual se fazem tão presentes no cotidiano dos africanos e os tipos mais comuns reafirmando assim, as diversidades dentro da África e fora dela. A metodologia da pesquisa foi realizada a partir de investigações em páginas eletrônicas, com o intuito de compreender as suas definições, seus contextos e sua importância, reforçando o entendimento sobre elas através de alguns teóricos como Tiérou (2001), Robert Farris-Thompson (1974) e Kariamu Welsh (1985), e dentre outros que reforçam a compreensão dos movimentos da dança africana e do uso do corpo em sua execução. Dança africana. Cultura. ABSTRACTThe present work aims, from a transversal perspective, to talk about the epistemological conception of the territory of African dance, thus understanding its importance within the culture of Africa, entering the paths that challenge reality, thus analyzing the meanings of the sphere of movements and their relations, giving importance to the body, movements and senses, understanding their cultural function and the perception of how they inhabit the world in a true critical dialogue between dance, anthropology and life. Based on the Diaspora, the techniques, aesthetics and poetics that come from Africanized forms of body writing are understood. The article aims to highlight the African dance leading to the knowledge of what they are in reality, the reason why they are so present in the daily lives of Africans and the most common types thus reaffirming, the diversities within Africa and outside it. The research methodology was carried out from investigations on electronic pages, in order to understand their definitions, their contexts and their importance, reinforcing the understanding of them through some theorists such as Tiérou (2001), Robert Farris-Thompson (1974 ) and Kariamu Welsh (1985), and among others who reinforce the understanding of African dance movements and the use of the body in their performance.African dance. Culture. RESUMENEl propósito del presente trabajo es, desde una perspectiva transversal, discutir sobre la concepción epistemológica del territorio de la danza africana, entendiendo así su importancia dentro de la cultura africana, adentrándonos en los caminos que desafían la realidad, analizando así los significados de la esfera de los movimientos y sus relaciones, dando importancia al cuerpo, los movimientos y los sentidos, comprendiendo su función cultural y la percepción de cómo habitan el mundo en un verdadero diálogo crítico entre danza, antropología y vida. A partir de la Diáspora se entienden las técnicas, la estética y la poética derivadas de las formas africanizadas de escritura del cuerpo. El artículo tiene como objetivo resaltar la danza africana conduciendo al conocimiento de lo que realmente son, la razón por la que están tan presentes en la vida cotidiana de los africanos y los tipos más comunes reafirmando así, las diversidades dentro y fuera de África. La metodología de investigación se llevó a cabo a partir de investigaciones en páginas electrónicas, con el fin de entender sus definiciones, sus contextos y su importancia, reforzando la comprensión de las danzas a través de algunos teóricos como Tiérou (2001), Robert Farris-Thompson (1974) y Kariamu Welsh (1985), y entre otros que refuerzan la comprensión de los movimientos de la danza africana y el uso del cuerpo en su ejecución.Danza africana. Cultura. SOMMARIOLo scopo di questo lavoro è, da una prospettiva trasversale, discutere la concezione epistemologica del territorio della danza africana, comprendendone così l'importanza all'interno della cultura africana, addentrandosi nei percorsi che sfidano la realtà, analizzando così i significati della sfera dei movimenti e delle loro relazioni, dando importanza al corpo, ai movimenti e ai sensi, comprendendone la funzione culturale e la percezione di come abitano il mondo in un vero dialogo critico tra danza, antropologia e vita. Dalla diaspora si comprendono le tecniche, l'estetica e la poetica derivate dalle forme africanizzate della scrittura del corpo. L'articolo si propone di mettere in luce le danze africane portando alla conoscenza di cosa sono realmente, il motivo per cui sono così presenti nella vita quotidiana degli africani e delle tipologie più comuni, riaffermando così le diversità dentro e fuori l'Africa. La metodologia di ricerca è stata realizzata dalla ricerca su pagine elettroniche, al fine di comprenderne le definizioni, i loro contesti e la loro importanza, rafforzando la comprensione delle danze attraverso alcuni teorici come Tiérou (2001), Robert Farris- Thompson (1974) e Kariamu Welsh (1985), e tra gli altri che rafforzano la comprensione dei movimenti della danza africana e l'uso del corpo nella sua esecuzione.Danza africana. Cultura.
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Amaral, Marcelo Gonçalves do, and Nathan Ribeiro Messias. "A evolução do movimento da triple helix: uma análise das comunicações científicas por meio de técnica bibliométrica." International Journal of Innovation 8, no. 2 (August 31, 2020): 250–75. http://dx.doi.org/10.5585/iji.v8i2.17396.

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Abstract:
Objective: The object of this theoretical-empirical work is to analyze the evolution of the Triple Helix movement based on the analysis of the scientific publications database through bibliometric techniques.Methodology: This is an applied exploratory research. The publications database is structured as an MS Excel file fed manually from the annals of international conferences and other publications. The database is periodically frozen and the main authors, institutions, countries of origin, and topics are counted.Originality: The work is original in the idea of knowing an academic movement through its results.Main results: The database gathers 2,700 inputs (24% journal papers, 70% conferences communications, and 6% books, chapters, and others). These communications were written by 3,465 authors, an average of 1.28 authors per work. As expected, the creators of the concept, Henry Etzkowitz and Loet Leydesdorff, together or with partners, are responsible for 9.4% of all communications. Countries such as Brazil, the UK, the USA, Russia, and Italy are very active in the movement and organizing a conference was crucial to the dissemination of the concept in their countries.Theoretical contributions: The work contributes to a better understanding of the field of action of the Triple Helix theme. It is useful for researchers looking for literature, gaps, and research topics.Management contributions: The work presents contributions to the Triple Helix Association in the management of the movement and to conference organizers, in general universities, and their partners.
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Souza CALEFI, Pedro Henrique, Roberto Barreto OSAKI, Nathan Franhan Dal EVEDOVE, Victor Moraes CRUZ, Flaviana Bombarda de ANDRADE, and Murilo Priori ALCALDE. "Resistência à fadiga cíclica e torcional dos instrumentos reciprocantes W File e X1 Blue File." Dental Press Endodontics 10, no. 2 (July 1, 2020): 60–66. http://dx.doi.org/10.14436/2358-2545.10.2.060-066.oar.

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Abstract:
Objetivo: O objetivo deste estudo foi avaliar a resistência à fadiga cíclica e torcional dos sistemas reciprocantes WFile 25.07 (WF, TDKaFile, Cidade do México, México) e X1 Blue File 25.06 (X1 BF, MK Life, Porto Alegre, Bra- sil) à temperatura corporal. Material e Métodos: Foram utilizados 40 instrumentos reciprocantes WFile 25.07 (WF 25.07) e X1 BF 25.06 (n=20, cada grupo). O teste de fadiga cíclica foi realizada à temperatura corporal (36±1°C). Os instrumentos foram ativados com movimen- to reciprocante em um canal artificial de aço inoxidável com ângulo de 60o e 5mm de raio de curvatura (n=10). O teste torcional avaliou o torque e o ângulo de rotação necessários para a fratura dos instrumentos (n=10) nos 3mm iniciais da parte ativa do instrumento, de acordo com a norma ISO 3630-1. Os fragmentos fraturados foram avaliados em microscopia eletrônica de varredura (MEV). Os dados obtidos foram submetidos aos testes estatísticos de Kolmogorov-Smirnov e t de Student, sendo utilizado o nível de significância de 5%. Resultado: O X1BF25.06 apresentou maior tempo e número de ciclos para a fratura do que o WF 25.07 (p<0,05). O teste de torção demonstrou que o WF 25.07 apresentou maior torque do que o X1 BF 25.06 (p<0,05). Em relação ao ângulo de rotação, o X1 BF 25.06 apresentou maiores valores do que o WF 25.07 (p<0,05). Conclusão: O X1 BF apresentou maior resistência à fadiga cíclica e maior ângulo para a fratura do que o WF 25.07. Entretanto, o WF 25.07 apresentou maior torque para a fratura do que o X1 BF 25.06.
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Gomes, Patricia. "Il P.A.I.G.C. e la lotta di liberazione in Guinea Bissau: la mobilitazione delle masse e la struttura di funzionamento." Poiésis - Revista do Programa de Pós-Graduação em Educação 2, no. 4 (December 30, 2009): 62. http://dx.doi.org/10.19177/prppge.v2e4200962-85.

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Abstract:
La fine della decade degli anni Cinquanta rappresentò l’inizio della decadenza dell’impero coloniale portoghese in Africa. Mentre le principali potenze colonizzatrici, quali la Gran Bretagna e la Francia, favorivano una transizione pacifica e negoziata verso l’autonomia e l’indipendenza delle loro colonie, il Portogallo “salazarista” rifiutò ogni tipo di approccio o di dialogo con gli esponenti dei movimenti di liberazione dei territori africani . Tutte le iniziative che potevano condurre a forme di democratizzazione o alla decolonizzazione effettiva erano state represse. Non erano permesse manifestazioni politiche, non vi erano diritti sindacali né tanto meno erano previste riforme strutturali. Di fronte all’intransigenza dell’amministrazione coloniale, soltanto due possibilità si presentavano: accettare lo status quo oppure adottare la via sovversiva.
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Canale Cama, Francesca. "Tra oblio e rimozione ideologica. La biografia di Francesco Saverio Nitti e l’identità italiana nel primo dopoguerra." Sémata: Ciencias Sociais e Humanidades, no. 32 (November 13, 2020): 131–49. http://dx.doi.org/10.15304/s.32.6552.

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Abstract:
Nel movimentato quadriennio che in Italia seguì la fine della prima guerra mondiale, l’uscita dalla guerra e la gestione dei problemi ad essa connessi, la crisi sociale divampante quasi contemporaneamente al ritorno della pace sono generalmente messi in relazione con il “ritorno al liberalismo” incarnato dalla figura e dal governo di Francesco Saverio Nitti tra il 1919 ed il 1920. Instancabile artefice di un progetto di pace europea di ampio respiro egli raggiunse il suo massimo ascendente politico internazionale proprio mentre l’umore delle piazze e delle pance del Paese virava senza freno verso quel “sacro egoismo” sempre più incarnato dall’ esperienza dell’occupazione di Fiume e dal mito della “vittoria mutilata”. Il fallimento del suo governo nel giugno del 1920 è spesso indicato come autentica incarnazione della fine del liberalismo italiano e esempio di quella debolezza istituzionale che favorì non poco l’ascesa del fascismo.
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Manfrellotti, Stefania. "Longevità e capacità di resilienza delle imprese familiari nella provincia di Salerno fra XX e XXI secolo = Longevity and resilience of family firms in the province of Salerno between the 20th and 21st century." Pecvnia : Revista de la Facultad de Ciencias Económicas y Empresariales, Universidad de León, no. 18 (June 30, 2014): 19. http://dx.doi.org/10.18002/pec.v0i18.1642.

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Abstract:
<p>La provincia di Salerno ha rappresentato, nella seconda metà del Novecento, una delle realtà più rilevanti del Mezzogiorno d’Italia sotto il profilo industriale. Nel secondo dopoguerra l’industria nell’area salernitana visse un’intensa crescita, soprattutto grazie agli aiuti per il Mezzogiorno. Rispetto alle altre aree del Sud Italia, non vi furono grandissimi stabilimenti siderurgici, metalmeccanici e petrolchimici ma vi fu un movimento vivace di piccole e medie industrie soprattutto nel settore manifatturiero. Tra gli anni Settanta e Ottanta le crisi nazionali e internazionali segnarono il passo dell’economia italiana e più in generale di tutte le economie occidentali. Nella provincia di Salerno le fabbriche statali, quelle appartenenti a multinazionali estere o alle grandi imprese del settentrione furono le più colpite dalla crisi. Al contrario molte aziende locali riuscirono, sebbene con momenti di incertezza, ad avere un ciclo di sviluppo ininterrotto. Si tratta principalmente di imprese familiari, create e gestite da imprenditori salernitani, espressione del territorio, della cultura, delle tradizioni, che hanno saputo trarre dal contesto locale le energie e spesso le risorse per puntare all’eccellenza. Ancora oggi, sebbene quarant’anni di legislazione speciale per il Mezzogiorno non siano bastati a mettere in moto uno sviluppo duraturo e soprattutto autonomo delle imprese meridionali, lo sviluppo industriale meridionale è legato alle piccole e medie attività imprenditoriali operanti soprattutto nel settore manifatturiero. Tra le diverse esperienze di capitalismo locale e familiare di quest’area del Mezzogiorno si è scelto di analizzare una delle realtà imprenditoriali più longeve della provincia salernitana: il sistema di imprese della famiglia Di Mauro di Cava de’Tirreni. Dalla fine dell’Ottocento, la famiglia ha saputo affermare, espandere e reinventare la propria attività nel campo della tipografia, dell’editoria, e della cartotecnica, passando indenne per le difficili congiunture del ’900, e giungendo a essere attualmente una realtà di punta nel tessuto imprenditoriale del Mezzogiorno.</p><p>In the second half of the twentieth century, the Salerno province represented one of the most important industrial reality of the southern Italy. After Second World War, the Salerno province industry lived an intense growth, mainly thanks to the aids for the southern Italy. There were not many steelworks, petrochemical and engineering mills, compared to other areas of the southern Italy, but there was a lively movement of small and medium industries, especially in manufacturing. Among the seventies and eighties the national and international crisis damaged the Italian economy and also other Western economies. In the Salerno province, the state enterprises, those belonging to the foreign multinationals or the great enterprises of the northern Italy, were the worst hit by the crisis. On the other hand, although with uncertainty, many local enterprises managed to have a continuous development. They were mainly family businesses, created and managed by the Salerno province entrepreneurs, expression of the territory, the culture, the traditions that have been able to take energy from the local context and the resources to aim at the excellence.</p> <p>To this today, though forty years of special legislation for the southern Italy are not enough to launch a continuous development and in particular an independent development of the southern enterprises, the industrial development of southern Italy is linked to small and medium enterprises, especially in the manufacturing sector. Among the several experiences of local and family capitalism of the southern Italy, I have chosen to analyze one of the entrepreneurial reality more long-running of the Salerno province. It is the system of enterprises of the Di Mauro family from Cava de’Tirreni. Since the end of nineteenth century, the Di Mauro family was able to establish, expand and reinvent its business in the field of printing, publishing, and converting industry, passing unscathed to the difficult junctures of the twentieth century, and now coming to be very important in the business of the southern Italy.</p>
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Scherger, Leonardo Ezequiel, Claudio Lexow, Victoria Zanello, and Micaela Carbajo Castoldi. "Salinización de suelos de textura fina por ascenso capilar a partir del acuífero freático hipersalino somero (Bahía Blanca, Argentina)." Águas Subterrâneas 33, no. 2 (May 16, 2019): 159–70. http://dx.doi.org/10.14295/ras.v33i2.29265.

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Abstract:
O setor sudoeste da cidade de Bahia Blanca, Argentina é caracterizado pela presença de solos de textura fina e um aquífero hipersalino raso, condições que causam a acumulação de sais nos níveis superficiais do solo. Este estudo tem por objetivo determinar os principais mecanismos de mobilidade e acumulação de sais em um solo limo-argiloso, aplicando o software HYDRUS 2D/3D. O movimento de sais no perfil do solo está ligado à hidrodinâmica naturais da zona não saturada, onde os processos de capilaridade e evapotranspiração são o principal acumulador de agentes solutos. Os períodos de maior acumulação correspondem aos meses quentes e secos, com alta demanda de umidade na atmosfera. Nestas condições, concentrações salinas são geradas nos níveis superficiais do solo de até 18.000 mg.L-1. A precipitação pluviométrica permite o ingresso de água de baixa salinidade ao perfil do solo, causando os processos de lavagem e diluição. Os sais são transportados para os níveis mais baixos da zona não saturada, efeito visível em anos pluviométricamente húmidos. As concentrações simuladas na franja capilar manteve-se na gama de entre 3000 mg.L-1 e 10 000 mg.L-1. Conhecer o processo de salinização do solo em áreas urbanas é fundamental para mitigar as consequências das áreas afetadas.
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Krenak, Ailton. "Discurso de Ailton Krenak, em 04/09/1987, na Assembleia Constituinte, Brasília, Brasil." GIS - Gesto, Imagem e Som - Revista de Antropologia 4, no. 1 (October 24, 2019): 421–22. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2525-3123.gis.2019.162846.

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Abstract:
Ailton Krenak é líder indígena, ambientalista e escritor. Nasceu em 1953 no estado de Minas Gerais, na região do Médio Rio Doce. Aos dezessete anos de idade, mudou-se com sua família para o estado do Paraná, onde se alfabetizou e se tornou produtor gráfico e jornalista. Na década de 1980, passou a dedicar-se exclusivamente ao movimento indígena. Em 1985, fundou a organização não governamental Núcleo de Cultura Indígena, que visa promover a cultura indígena. Foi durante a Assembleia Constituinte, em 1987, que Ailton protagonizou uma das cenas mais marcantes da mesma: em discurso na tribuna, vestido com um terno branco, pintou o rosto com tinta preta para protestar contra o que considerava um retrocesso na luta pelos direitos indígenas. Em 1988, participou da fundação da União dos Povos Indígenas, organização que busca representar os interesses indígenas no cenário nacional. Em 1989, participou da Aliança dos Povos da Floresta, movimento que busca o estabelecimento de reservas naturais na Amazônia onde fosse possível a subsistência econômica através da extração do látex da seringueira, bem como da coleta de outros produtos da floresta. Retornou a Minas Gerais, onde passou a se dedicar ao Núcleo de Cultura Indígena. Desde 1998, a organização realiza, na região da Serra do Cipó, em Minas Gerais, um festival idealizado por Ailton: o Festival de Dança e Cultura Indígena, promovendo a integração entre as diferentes populações indígenas. Link para o filme: https://drive.google.com/file/d/1PkFNpds7iPbqHHAWibvxtrZfjroFVsyY/view?usp=sharing
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Petra, Hamerli. "NEOFASIZMUS OLASZORSZÁGBAN?" PÓLUSOK 1, no. 2 (December 20, 2020): 31–46. http://dx.doi.org/10.15170/psk.2020.01.02.02.

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Abstract:
A tanulmány azt vizsgálja, hogy a fasizmus ideológiája, amely a huszadik század első felében hosszú ideig (1922–1943) meghatározta Olaszország politikai berendezkedését, az utóbbi évtizedekben és napjainkban hogyan él tovább. A neofasiszta mozgalmak már az I. Olasz Köztársaság kikiáltását (1946) követően, a Movimento Sociale Italiano (MSI) megalapításával megjelentek. Az MSI-nek több utódpártja is alakult az 1990-es években, amelyek közül a legjelentősebb a Gianfranco Fini által alapított Alleanza Nazionale (1995), amely 2009-ben egyesült a Silvio Berlusconi által vezetett Forza Italiával (Popolo della Libertà). Ennek feloszlása során a kilépő tagok megalapították a napjainkban is aktív Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale elnevezésű pártot, amelynek elnöke Giorgia Meloni. A tanulmány röviden bemutatja az említett pártok főbb elveit, majd azt a kérdést állítja középpontjába, hogy vajon a Fratelli d’Italia programját tekintve mennyiben tekinthető neofasiszta pártnak?
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De Luca, Lia. "Il provveditore in Istria Marino Malpiero." Histria : the Istrian Historical Society review 6, no. 6 (2016): 13–33. http://dx.doi.org/10.32728/h2016.01.

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Abstract:
Questo saggio delinea la figura del provveditore in Istria Marino Malpiero, eletto dal senato veneto nel 1580 ed inviato in provincia con il compito di sovraintendere e favorire il processo di ripopolamento. Vari fattori, tra cui cicliche carestie, una situazione sanitaria precaria ed arruolamenti forzati contribuivano a ridurre la popolazione dell’Istria veneta. La Repubblica di Venezia tentò, per questo, tra il 1530 ed il 1670, di coordinare i movimenti della popolazione invogliando popoli diversi a trasferirsi in Istria. Il periodo in cui l’intervento veneziano si fece più pressante fu quello che andò dal 1579 al 1592, quando il ripopolamento fu affidato ad una carica ad hoc inviata in Istria con ampi poteri, nella speranza di evitare gli errori delle precedenti immigrazioni. Cinque provveditori si recarono in provincia, questo saggio si concentra sul secondo di loro Marino Malpiero, descrivendo come il patrizio veneziano svolse il suo incarico, come fu accolto in Istria e riportando alcune brevi descrizioni dell’Istria veneta di fine Cinquecento, grazie alla sua relazione di fine mandato. Il focus dell’elaborato è sul difficile rapporto tra il provveditore Malpiero e i membri del consiglio della città di Pola, mettendo in luce come l’élite polesana fosse in grado di far arrivare le proprie recriminazioni fino alle più alte cariche della Repubblica.
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