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Dissertations / Theses on the topic 'Musealizzazione'

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1

Norbedo, Giulia <1988&gt. "Esporre l'effimero. Per una musealizzazione dello spettacolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5881.

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Abstract:
La tesi si attesta come lavoro di indagine e ricerca riguardo la musealizzazione dell'effimero teatrale e le modalità espositive delle arti dello spettacolo. L'indagine tocca le tipologie e le modalità espositive dei musei teatrali e dello spettacolo presenti sul territorio italiano.
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2

Gianiculi, Valentina, and Giulia Birarelli. "Gubbio:identità romana. Musealizzazione del nuovo parco archeologico della Guastuglia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15619/.

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Abstract:
Gubbio, città famosa per il suo centro storico medievale, in realtà ha origini più antiche, le quali ci raccontano di un’importante città umbra e di un ricco municipio romano. Questo lavoro di tesi si pone l’obiettivo di riscoprire la fase romana della città, oggi completamente ignorata dalle persone in visita e spesso perfino dai cittadini stessi. Nel testo qui presentato, si è cercato di studiare e raccogliere i dati archeologici accumulatisi dagli anni ’70 ad oggi, allo scopo di redigere una mappa archeologica che riunisse i resti romani in prossimità dell’area di progetto e nelle zone limitrofe e ponesse delle solide basi all’origine del progetto. L’area intorno al Teatro romano e la Guastuglia sono le zone in cui si sono concentrati storicamente i ritrovamenti più significativi. Esse si configurano come due zone a margine: persa la loro centralità, una volta decaduto l’impero romano, non vennero più considerate come facenti parte della città e quindi da secoli permangono immutate, senza una propria identità. Uno dei temi principali è quello di riqualificare l’aspetto di questi luoghi, intervenendo sul sistema dei collegamenti e sull'accessibilità. Quest’ultimo tema viene definito con la costruzione del nuovo museo, che si innesterà in un punto di snodo tra la città medievale e l’estensione moderna. Il progetto mira a restituire dignità alla Guastuglia, facendo intuire l’organizzazione romana del quartiere residenziale al tempo del municipio. Il parco archeologico è pensato in stretta connessione al parco urbano. All'interno di esso verranno individuate delle finestre temporali che permetteranno di scendere al livello archeologico. I siti maggiori presenti nell’area sono tre: l’area templare, la domus del banchetto e la domus dei mosaici. Nella fattispecie, ci concentreremo sulla musealizzazione dell’area templare, cercando di definire un linguaggio, con il quale intraprendere la futura musealizzazione delle restanti consistenze archeologiche.
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3

Crecco, Brian. "Musealizzazione del villaggio preistorico nel parco Acque Minerali di Imola." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi ha come oggetto di studio il sito archeologico del villaggio preistorico situato a Imola, più precisamente, all’interno del Parco delle Acque minerali. Esso si trova sul rilievo del Monte Castellaccio e nasce dal lavoro svolto nel Laboratorio di Laurea di Architettura per l’Archeologia durante l’Anno Accademico 2016-2017. L'obiettivo del progetto è stato quello di permettere, attraverso l’esposizione dei resti archeologici, una rivisitazione dell’area, attualmente trascurata, per renderla funzionale e in grado di essere utilizzata come zona museale. Per questo si è cercato di realizzare, su quest’area, un parco archeologico che fosse caratterizzato da una serie di padiglioni espositivi e laboratori di archeologia sperimentale al fine di permettere, ai visitatori del parco, di venire a conoscenza dei reperti venuti fuori dallo scavo fatto dall'archeologo Scarabelli. La tesi, quindi, è suddivisa in tre parti: la prima parte comprende l’analisi e lo studio della città svolto in collaborazione con gli altri componenti del Laboratorio, la seconda parte di studio e analisi dell’area archeologica oggetto del lavoro di tesi ed infine una terza parte che riguarda le soluzioni progettuali proposte. Il progetto qui presentato rappresenta un modo per mettere in risalto e valorizzare, attraverso l’importanza dei reperti archeologici, tutta l’area analizzata conferendo, non solo ad Imola ma a tutto il territorio romagnolo, un valore storico, artistico e architettonico di altri tempi.
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Fabbri, Thomas, and Sara Salvigni. "Rileggere le tracce: Valorizzazione e musealizzazione della città romana di Suasa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8684/.

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Abstract:
Questa tesi di laurea prosegue il lavoro intrapreso durante il Laboratorio di Laurea “Archeologia e Progetto di Architettura” nell’anno accademico 2013-2014; il corso si è occupato delle indagini e analisi preliminari sulla città romana di Suasa nella valle del fiume Cesano nelle Marche. Attraverso la collaborazione con la Soprintendenza Archeologica delle Marche e il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna questo lavoro si è poi sviluppato nei mesi successivi arrivando a comporre il progetto di tesi per la valorizzazione e musealizzazione del parco archeologico di Suasa. Questo testo si compone di due parti: la prima raccoglie tutto il lavoro di analisi della città e del suo territorio frutto del lavoro collettivo di alcuni dei componenti del Laboratorio di Laurea, mentre la seconda descrive il progetto del nostro gruppo. Questo consiste nell’individuazione degli obiettivi e nello sviluppo delle strategie per fare di Suasa un parco archeologico di rilievo su cui sperimentare alcuni temi fondamentali nel dibattito attuale sulla musealizzazione dei reperti archeologici, confrontandosi con una intera area urbana inserita in un contesto paesaggistico che assume un ruolo fondamentale nelle scelte progettuali.
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Salvigni, Sara, and Thomas Fabbri. "Rileggere le tracce: Valorizzazione e musealizzazione della citta romana di Suasa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8686/.

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Abstract:
Questa tesi di laurea prosegue il lavoro intrapreso durante il Laboratorio di Laurea “Archeologia e Progetto di Architettura” nell’anno accademico 2013-2014; il corso si è occupato delle indagini e analisi preliminari sulla città romana di Suasa nella valle del fiume Cesano nelle Marche. Attraverso la collaborazione con la Soprintendenza Archeologica delle Marche e il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna questo lavoro si è poi sviluppato nei mesi successivi arrivando a comporre il progetto di tesi per la valorizzazione e musealizzazione del parco archeologico di Suasa. Questo testo si compone di due parti: la prima raccoglie tutto il lavoro di analisi della città e del suo territorio frutto del lavoro collettivo di alcuni dei componenti del Laboratorio di Laurea, mentre la seconda descrive il progetto del nostro gruppo. Questo consiste nell’individuazione degli obiettivi e nello sviluppo delle strategie per fare di Suasa un parco archeologico di rilievo su cui sperimentare alcuni temi fondamentali nel dibattito attuale sulla musealizzazione dei reperti archeologici, confrontandosi con una intera area urbana inserita in un contesto paesaggistico che assume un ruolo fondamentale nelle scelte progettuali.
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Andreani, Andrea, Valerio Conti, and Conza Sara Di. "Rievocare il passato: Progetto di musealizzazione del parco archeologico di Suasa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9976/.

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Abstract:
Oggetto di questa tesi è un'ipotesi di musealizzazione di un parco archeologico attraverso la valorizzazione degli elementi che caratterizzavano la città romana di Suasa. L'intento del progetto è quello di far comprendere al visitatore, o al fruitore dello spazio, che il paesaggio agreste e naturale presente oggi nell'area archeologica un tempo era occupato da una città. Città che, nonostante le numerose ricostruzioni e gli studi effettuati non è ancora stata decodificata nella sua interezza. I resti delle architetture antiche fuori terra infatti rappresentano solo una parte di un contesto molto più vasto che è quello proprio della città. Accanto alle architetture evidenti esistono delle archeologie cosiddette "nascoste", individuate tramite sondaggi geofisici. La sfida è stata quindi quella di rendere visibile una città invisibile attraverso interventi sulle archeologie e sul paesaggio. Essendo l'architettura un fatto percepibile in tre dimensioni e la rovina un antico manufatto oggi apprezzabile quasi solo in pianta, si è scelto di riconsegnare la terza dimensione dell'archeologia al paesaggio. In questo modo è possibile leggere le tracce della storia attraverso l'interpretazione dei segni lasciati. Gli interventi su foro, domus e anfiteatro hanno seguito questa linea di approccio, un fil rouge che lega i tre progetti sull'archeologia: la volontà di alludere alla volumetria antica. Per musealizzare il parco e facilitarne la sua comprensione non si è intervenuto solo sull'esistente ma è stato ritenuto necessario ai fini della comprensione del sito stesso rinforzare alcuni temi e attivare alcuni servizi tramite l'inserimento di nuovi manufatti architettonici come l'unità introduttiva.
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Piazza, Nicolas, and Nicola Romagnoli. "La traccia continua. Proposta di musealizzazione del parco archeologico di Galeata." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15582/.

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Abstract:
La città di Galeata, luogo di transito di popoli sin dall’eneolitico, nasconde ancora oggi quelle che sono le tracce degli insediamenti di questo vissuto. In particolare emergono due siti archeologici eminenti, la città romana di Mevaniola e l’area del palazzo di Teodorico. Il progetto affonda le sue radici nella lettura di questi segni, giunte fino a noi in seguito alle varie modifiche dell’azione del tempo e dell’uomo, e di come si possa stabilire con esse una continuità, proteggendole e musealizzandole. Nell’area della città di Mevaniola è emersa, a seguito dello studio dell’evulozione dei campi, la traccia di quella che doveva essere la centuriazione della città, rievocata tramite il progetto da una riorganizzazione dell’assetto agricolo in conformità con essa. Qui emergono i resti di un piccolo teatro, la cui volumetria viene riproposta tramite una struttura lignea a partire dalle proporzioni vitruviane degli spazi teatrali. Nel sito del palazzo di Teodorico, un parco pubblico collega tutti i ritrovamenti dell’area. In particolare il progetto si concentra sulla rievocazione della volumetria e della spazialità del padiglione termale del palazzo, in una situazione in cui il nuovo e l’antico non si toccano e dove l’immagine dell’edificio diventa il risultato della relazione tra il reperto archeologico e il paesaggio circostante.
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Calvagna, Serena. "La città di Suasa Senonum. Conservazione, valorizzazione e musealizzazione dei reperti archeologici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13465/.

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Abstract:
La tesi qui presentata si è occupata del Parco Archeologico di Suasa, situato in provincia di Ancona, e si è concentrata su un’analisi del sito romano, portando infine ad una proposta progettuale per la riqualificazione di alcuni elementi archeologici di interesse. Il lavoro svolto è partito dalle ricerche affrontate nella prima parte dell’anno accademico, all’interno del Laboratorio di Laurea in Architettura per l’Archeologia, dell’anno accademico 2015/2016, ed è proseguito nel corso dell’anno successivo.
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Pozzi, Filippo. "Architettura e vita. Progetto di musealizzazione del sito archeologico dell'acropoli di Volterra." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15706/.

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Abstract:
L’architettura è vita, nel senso che accoglie vite, accoglie la vita dell’uomo, accoglie l’uomo e da esso, e non viceversa, deriva il fatto che l’architettura sia disciplina d’immagini, di materia, di memorie perché l’uomo necessita di questo. L’architetto allora tenga presente che la sua architettura verrà plasmata per il bene dell’uomo, per il suo benessere fisico e spirituale.
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Montanari, Michele. "Teatro romano di Vallebuona a Volterra. Proposta di musealizzazione del sito archeologico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15696/.

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Abstract:
Il progetto della tesi è una proposta che rappresenta l'ipotesi di valorizzare un monumento dal grande valore storico, sociale, culturale, attraverso la sua reintroduzione nel contesto attivo e dinamico della vita contemporanea. Nel caso del teatro romano di Volterra, l'ipotesi progettuale prevede il riutilizzo dello stesso per mezzo di una strategia che lo renda disponibile sia come grande spazio per eventi sia come luogo eminente per la conoscenza delle radici culturali della città. Il presupposto cardine dell'intero intervento è quello secondo cui la valorizzazione del patrimonio storico, così come la sua trasmissione, debbano necessariamente passare attraverso un utilizzo che sia in grado di innescare un interesse culturale che non si limiti al semplice nozionismo "ingenuo" ma che vivifichi l'attività che in tali monumenti viene svolta.
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Bulzacca, Sofia, and Virginia Spoglianti. "Scavo archeologico di Villa Clelia a Imola. Musealizzazione di un luogo sacralizzato." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15615/.

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Abstract:
Il progetto di musealizzazione dell'area archeologica di Villa Clelia nasce dalla volontà di valorizzare il luogo dell'antica cattedrale di S. Cassiano, dedicata al santo patrono della città di Imola e sorta sulle sue spoglie. L'area si trova in una zona periferica e residenziale della città che si presenta come un vuoto urbano. Partendo da un accurato lavoro di rilievo e analisi storica del sito, il progetto propone una visita dello scavo archeologico lungo un percorso che scende alla quota dei reperti e risale attraverso tre livelli individuati. Un confronto tipologico con il sistema basilicale ravennate e milanese ha permesso di ipotizzare una ricostruzione planivolumetrica dell'antica cattedrale, di cui è stato evocato il fronte.
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Buroni, Alice, and Elena Zonga. "Musealizzazione della citta romana di Suasa. Archeologia del paesaggio e archeologia urbana." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9994/.

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Abstract:
Il percorso progettuale intrapreso ci ha permesso di confrontarci con un’analisi del territorio e della storia romana, che ne ha influenzato l’evoluzione. Considerando tutti i frammenti come parte di un sistema più grande dove non è possibile comprenderne uno se non attraverso gli altri, si è deciso di valorizzare con una strategia diversa con criteri ben precisi. Così viene ristabilita la rete di connessioni e relazioni che secondo noi più aiutano nella comprensione del sito e della sua storia, cercando di integrare nel contesto la varietà di sistemi archeologici, storici e culturali che caratterizzano il sito. I resti della città romana vengono trattati con approcci diversi, a seconda del grado di conoscenza e di esperienza che possiamo avere di ogni reperto. Per le tracce meno evidenti sono stati usati interventi più leggeri, reversibili, mentre per le rovine di cui abbiamo maggiori informazioni, sono stati proposti interventi più strutturati, che accompagnino il visitatore nella loro scoperta e comprensione. Le tracce di cui non si hanno molte informazioni, sono state trattate con segni molto più leggeri e reversibili, usando una strategia di lining out che comporti l’impiego di essenze, scelte in base ad associazioni con quello che vanno a simboleggiare. Per le emergenze archeologiche evidenti, è stato pensato un percorso interno che possa renderle fruibili, lasciando le rovine più intatte possibile, mentre l’intervento di musealizzazione più importante è destinato alla domus, che contiene i resti più rilevanti e quelli che necessitano una maggiore protezione.
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Zonga, Elena, and Alice Buroni. "Musealizzazione della citta romana di suasa. Archeologia del paesaggio e archeologia urbana." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9995/.

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Abstract:
Il percorso progettuale intrapreso ci ha permesso di confrontarci con un’analisi del territorio e della storia romana, che ne ha influenzato l’evoluzione. Considerando tutti i frammenti come parte di un sistema più grande dove non è possibile comprenderne uno se non attraverso gli altri, si è deciso di valorizzare gli elementi presenti con criteri ben precisi. Così viene ristabilita la rete di connessioni e relazioni che secondo noi più aiutano nella comprensione del sito e della sua storia, cercando di integrare nel contesto la varietà di sistemi archeologici, storici e culturali che caratterizzano il sito. I resti della città romana vengono trattati con approcci diversi, a seconda del grado di conoscenza e di esperienza che possiamo avere di ogni reperto. Per le tracce meno evidenti sono stati usati interventi più leggeri, reversibili, mentre per le rovine di cui abbiamo maggiori informazioni, sono stati proposti interventi più strutturati, che accompagnino il visitatore nella loro scoperta e comprensione. Le tracce di cui non si hanno molte informazioni, sono state trattate con segni molto più leggeri e reversibili, usando una strategia di lining out che comporti l’impiego di essenze, scelte in base ad associazioni con quello che vanno a simboleggiare. Per le emergenze archeologiche evidenti, è stato pensato un percorso interno che possa renderle fruibili, lasciando le rovine più intatte possibile, mentre l’intervento di musealizzazione più importante è destinato alla domus, che contiene i resti più rilevanti e quelli che necessitano una maggiore protezione.
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Canepa, Annamaria <1980&gt. "La fucina Del Favero a Perarolo di Cadore. Proposta di musealizzazione del sito." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2344.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi nasce come sintesi e analisi critica dell’intervento di inventariazione dell’officina fabbrile, denominata Fucina Del Favero, situata nel comune di Perarolo di Cadore (BL), svoltosi dal 2006 al 2008 e finanziato dalla Comunità Montana di Centro Cadore. L’officina fabbrile fu donata al comune di Perarolo dagli eredi dell’ultimo fabbro che vi lavorò, Anselmo Del Favero, che terminò la sua attività a metà degli anni ’80. Durante l’intervento, Al fine di conoscere il patrimonio acquisito e favorirne un’adeguata conservazione in attesa della sua valorizzazione, sono stati inventariati più di duemila utensili, semilavorati e stramenti da lavoro, oltre a un centinaio tra disegni e progetti realizzati da Anselmo Del Favero,. L’elaborato si articola in due parti, a loro volta suddivise in capitoli: - Breve storia della nascita di Perarolo di Cadore, del suo legame con la storia della fluitazione e del commercio del legname, focalizzando l’attenzione sul periodo a cavallo tra ‘800 e ‘900, fino al secondo dopoguerra (la fucina è rimasta attiva fino agli inizi degli anni ’80) e descrizione dell’attività della fucina, strettamente legate alle trasformazioni dell’economia locale. Ampio spazio viene data alla ricostruzione della vita e del lavoro di Anselmo Del Favero, che fu anche l’ultimo fabbro di Perarolo, attraverso la raccolta di testimonianze orali e sull’analisi dei documenti trovati nella fucina. Un capito è inoltre dedicato all’intervento di inventariazione dei beni e dei locali in cui essi sono conservati. - Nella seconda parte viene presentata una proposta di musealizzazione del sito nell’ambito delle risorse museali e culturali della provincia di Belluno e nello specifico di quelle geograficamente più vicine alla Fucina Del Favero anche per l’affinità tematiche. Questa tesi vuole avere infine una valenza pratica sperando che tale proposta possa divenire un punto di partenza concreto per la realizzazione di futuri progetti culturali che vedano coinvolti i diversi enti che si occupano della valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale locale.
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Berto, Marco <1990&gt. "Street Art: l'arte della strada verso la musealizzazione, tra legge penale e diritto d'autore." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10119.

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Abstract:
La tesi propone un'immersione nel mondo dell'arte urbana, analizzando il fenomeno anche sotto un'ottica giuridica. Dopo aver introdotto il tema da un punto di vista storico-artistico, indicando alcune delle fasi più significative tra America ed Europa dagli anni '70 fino ai giorni nostri, si vuole porre l'accento sulle qualità artistico-culturali che queste forme d'espressione possono trasmettere, andando inoltre a vedere la rilevanza, nei suoi vari aspetti, per il diritto italiano di questo fenomeno, in particolare per quanto riguarda il codice penale e i reati di danneggiamento e deturpamento. In quest'ultima fase ho potuto valermi di importanti elementi di valutazione rappresentati dalla motivazione di recenti sentenze penali di assoluzione, gentilmente fornitemi dall'avvocato Domenico Melillo, riguardanti il processo al writer Manu Invisibile. Ci si soffermerà poi sul diritto d'autore applicato a questo mondo analizzando in particolare la rimozione dei graffiti avvenuta in occasione della mostra bolognese Street Art - Bansky&Co. e le susseguenti reazioni degli artisti, tra cui in particolare Blu. In ultima, la tesi si interessa del futuro dell'arte urbana tra gallerie, musei, rivalutazione urbana e ruolo delle istituzioni.
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Casoli, Gianmarco, Antonio Giaconia, Alessandro Mengacci, Silvia Profita, and Arianna Talevi. "ARCHITETTURA E ARCHEOLOGIA: La Via dei Fori Imperiali, un’idea di valorizzazione e musealizzazione dell’area archeologica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13570/.

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Abstract:
La Tesi di Laurea qui descritta, ha come oggetto l’Area Archeologica dei Fori Imperiali di Roma. Il progetto prevede un atteggiamento che valorizzi la quota archeologica e che la metta in contatto con la città contemporanea, che le si sviluppa attorno. Due città che appartengono a tempi differenti, ma in stretto contatto. Una relazione che vede vittoriosa la città contemporanea, ma che sottomette la città archeologica dei Fori Imperiali. L’intervento di Tesi, si concentra nel riportare un equilibrio tra le unità stratigrafiche, in cui il disegno della pianta dei Fori riconquista forza e leggibilità. La Via dei Fori Imperiali si trasforma in dispositivo museale, al servizio della fruizione dell’area imperiale. Il nuovo volume si plasma in base alla forza generatrice delle archeologie e ne regola i percorsi museografici. Un progetto che prevede la ridefinizione dei luoghi dei Fori e la loro apertura all'esperienza diretta dei fruitori, che attualmente non è prevista. Lo scopo è quello di progettare per il visitatore una passeggiata archeologica, il più consapevole possibile.
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Parisi, Eva <1992&gt. "Il processo di musealizzazione del ciclo di affreschi Storie di Sant'Orsola di Tomaso da Modena." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18571.

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Abstract:
Partendo dalla figura di Tomaso da Modena, artista emiliano del Trecento tra i più illustri, e dallo studio del ciclo di affreschi denominato storie di Sant'Orsola originariamente sito presso la chiesa di Santa Margherita a Treviso, l'elaborato si propone di approfondire le vicende che portarono il ciclo pittorico all'attuale musealizzazione all'interno della ex Chiesa di Santa Caterina, nell'omonima sede dei musei civici della città. Sono state ripercorse, a partire dallo stacco degli affreschi eseguito nel 1883, le diverse modalità espositive adottate per l'allestimento del ciclo nelle diverse sedi museali cittadine divenute nel tempo adeguate ad ospitarlo. Si è posta particolare attenzione al progetto di riallestimento dello studio di architettura padovano Studiomas, portato a compimento nel 2019.
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MESCHINI, Roberto. "La musealizzazione in situ: Strategie e tecniche di valorizzazione e di comunicazione dei siti archeologici." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2009. http://hdl.handle.net/11392/2388684.

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Abstract:
In recent years we’ve encountered new attention regarding musealizzazione on site of archaeological heritage, in Italy as well as at international level. A wide array of technical meetings and conferences have brought the matter to attention worldwide. We are in need of a definition for the main subject of this issue, in order to acknowledge the area involved by this research. Archaeology and musealizzazione disciplines have points in common regarding protection and enhancement of assets. An archaeological site is intrinsically a three dimensional portion of space in which we can notice a wide variety of physical transformations due both to nature and mankind, with the result of a place where space and time are built in as one. Usually an archaeological site undergoes two different stages, conservation and musealizzazione, being divided in movable and non movable components. The first ones are typically assigned to conservation in environments not directly referring to the site, guaranteeing an high level of conservation and enhancement. Non movable components remain in place where they have been found, creating a portion of ground called “site”. Separation of these components usually distorts the completeness of finding on a large scale, as well as comprehension of an archaeological site both historically and anthropologically. Musealizzazione on site is therefore necessary in order to protect assets and return them to the community. Involvement of different professional figures must emerge in every aspect of enhancement of an archaeological asset, but mainly during the process from excavation through enhancement. This procedure can be associated to the process intending to realize an asset in other fields. From this similarity rises an identification that shall be called “archaeological process”. “ The Archaeological process” is the procedure that an archaeological area performs from its finding to its enhancement, representing throughout musealizzazione on site the whole process of enhancement of movable and non movable assets, including practices (excavation, analysis, cataloguing, restoration) performed to make them usable and perceptible by the community. “The Archaeological process” surely needs continuous technological innovation regarding protection and communication of findings, not only about materials used in the process but also about different communication aspects of findings and of site itself.
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Biagini, Silvia, and Carlotta Piraccini. "Memorie e tracce urbane nel paesaggio marchigiano. Musealizzazione e valorizzazione del sito archeologico della città romana di Suasa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9985/.

Full text
Abstract:
Il sito archeologico della città romana di Suasa, nell’entroterra marchigiano, costituisce l'area di intervento della Tesi di Laurea. Il tema progettuale riguarda la musealizzazione del sito e del relativo scavo nell'ambito marchigiano. Si è stabilito come obiettivo progettuale quello di rievocare, proteggere e conservare le tracce archeologiche e la città nel suo insieme. Il progetto mette in evidenza l’estensione dell’insediamento urbano attraverso la riproposizione in superficie di tutte le tracce rinvenute mediante i sondaggi effettuati dagli archeologi. Particolare attenzione è stata posta a Fòro, Domus dei Coiedii e Decumano, attraverso lo scavo di una finestra archeologica con lo scopo di avvicinare il visitatore alla quota degli scavi. Osservando i resti si è concluso che l’atteggiamento progettuale dovesse differenziarsi a seconda dei casi con interventi mirati e specifici: il Decumano, di cui è evidente un'ampia parte del basolato, è stato preservato dal continuo passaggio dei visitatori mediante l’inserimento di una passerella sopraelevata e traslata rispetto ad esso; L'intento progettuale riguardante il Fòro è quello di rievocarne la forma e la relazione che esso instaurava con la città e col paesaggio circostante. La scelta architettonica è ricaduta sulla riproposizione in volume dell'edificio, attraverso la semplificazione della sagoma e l'utilizzo di tecnologie moderne, senza tuttavia negare i principi compositivi romani. Tale involucro viene posizionato al di sopra del dato preesistente senza punti di contatto con esso, mentre la struttura vi poggia direttamente. Atteggiamento differente è stato adottato per la musealizzazione della Domus dei Coiedii; l’intenzione progettuale è, in questo caso, conseguenza della necessità di coprire e rendere fruibile ed apprezzabile, oltre che proteggere, l'intero scavo, in quanto le tracce risultano essere più consistenti e costituite inoltre da una ricca compagine di elementi musivi in un buono stato di conservazione. Definiti tali obiettivi è risultato necessario studiare un percorso museografico interno.
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Succi, Chiara, and Elia Bombardini. "Il Giardino Segreto di Adriano Proposta di nuova musealizzazione dei luoghi e dei percorsi all'interno di Villa Adriana." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18204/.

Full text
Abstract:
Villa Adriana dal 1999 è entrata a far parte della Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, riconosciuta quale mirabile sintesi della cultura greco-romana. La Villa, pur essendo stata oggetto di studi e disegni per molti secoli, continua a celare luoghi misteriosi e incompresi. L’area anche detta del Giardino Segreto di Adriano è sicuramente uno di questi luoghi, mai entrata a far parte del percorso di visita a causa della presenza di un campeggio realizzato negli anni cinquanta; oggi le archeologie romane e i ruderi del campeggio appaiono come oggetti abbandonati in un conflitto irrisolto. Il progetto propone di ridare forma a questo luogo, attraverso un percorso che presenta la successione degli spazi che componevano il Giardino, ricreando le scenografie ed il rapporto che esisteva fra loro.
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Casa, Alessandro, and Giulia Tomaselli. "Uno sguardo sull'antico. Progetto di conservazione programmata e valorizzazione della villa romana di Russi e del parco annesso." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12521/.

Full text
Abstract:
La villa romana di Russi si situa nella pianura ravennate, all'estremità settentrionale del comune da cui prende il nome. Il primo rinvenimento di materiale archeologico ebbe luogo nel 1938 durante le operazioni di scavo effettuate dalla fornace Gattelli all'interno della propria cava di argilla. Nei decenni successivi il terreno venne acquisito dallo Stato e trasformato in un'Area di Riequilibrio Ecologico. Oggi la villa si trova immersa nella vegetazione ad una quota di 11 metri inferiore rispetto a quella della città contemporanea. La presente tesi si è soffermata in particolare sulla ricostruzione, tramite materiale d’archivio, degli interventi di restauro effettuati sui resti archeologici dopo il loro rinvenimento e su come questi influenzino l’odierno stato di conservazione della villa. Dal punto di vista progettuale sono stati affrontati i temi della conservazione e della valorizzazione dell’area archeologica e del suo parco.
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Cancilla, Alice. "Dall'analisi storica alla ricostruzione digitale e musealizzazione del progetto di Giuliano da Sangallo per il Mausoleo di Giulio II." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15319/.

Full text
Abstract:
A conclusione di un più vasto progetto di ricerca mirato alla conoscenza storica e architettonica dell’opera di Giuliano da Sangallo,la tesi di propone lo studio, attraverso i metodi della modellazione digitale e del rilievo,della Rotonda presente sul Codice Barberiniano (f.59v,f.74r), verosimilmente progetto per un Mausoleo di Giulio II. Dopo un’analisi dettagliata dello stato dell’arte,esplicitata con lo studio dei testi di riferimento per le discipline coinvolte nel lavoro di tesi l’allieva si è cimentata nel progetto delle attività di analisi delle proporzioni dei disegni originali,caratterizzati da un contesto di acquisizione informativa particolarmente impegnativo,in ragione della non realizzazione del complesso architettonico. I risultati delle analisi stilistiche proprie del Sangallo hanno restituito un processo di valutazione rigoroso,atto giustificare le scelte costruttive operate per la ricostruzione dell’edificio nel dominio digitale. L’originalità del lavoro dell’allieva,che solo nella raccolta dei dati si configura già come progetto di gestione informativa del patrimonio architettonico,consiste nell’elaborazione dei dati,raccolti in modelli progettati per ospitare e rappresentare contenuti eterogenei.Anche le difformità con i disegni originali e le conseguenti varianti proposte sono state considerate nel raggiungimento dell’obiettivo finale della restituzione:la costruzione del modello geometrico regolato da parametri,generato a partire da dati originali e completato da informazioni pertinenti il monumento,potenzialmente si rende garante di una documentazione completa e analitica delle condizioni nelle quali si sarebbe potuto trovare l’edificio se realizzato.Il lavoro di tesi,che ha richiesto oltre 7 mesi di preparazione, si candida ad essere parte di una serie di indagini sull’opera di Sangallo e ha prodotto,tra gli altri risultati,la formalizzazione di un metodo operativo specifico per la documentazione dello stile architettonico.
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Sciacchitano, Marica Maria <1990&gt. "Case museo a confronto: musealizzazione e gestione dei Civici Musei Sartorio e Morpurgo a Trieste e di Palazzo Cini a Venezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9868.

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Abstract:
Le case museo costituiscono un fenomeno culturale sempre più evidente. Abitazioni private, frutto delle scelte individuali di una singola persona o di una intera famiglia, vengono trasformate in originali musei mutando così la propria identità di luogo dell’abitare in quella di luogo di trasmissione della cultura. Da questo mutamento nascono le varie problematiche relative alla musealizzazione e alla valorizzazione, ed emerge l’importanza di questa tipologia museale che, idealmente, dovrebbe mantenere al contempo la capacità comunicativa ed emozionale della casa e il valore conservativo ed educativo propri di un museo. Partendo da una generale indagine sul tema delle case museo e sugli studi condotti fino ad oggi sulla loro tutela e valorizzazione, l’elaborato analizza poi, in tutti i suoi aspetti, tre dimore musealizzate, mostrando le somiglianze e le differenze che derivano dall’ unicità delle dimore e dalla diversa gestione, pubblica e privata delle stesse.
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Magalotti, Jessica, and Sara Gessi. "Il parco archeologico di Suasa Senonum. Il ruolo dell'archeologia nel territorio tra didattica e intrattenimento." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9970/.

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Abstract:
Il Parco Archeologico non può essere più considerato come un'entità a sé stante; esso deve essere parte di un sistema che assolva un ruolo attivo all'interno del territorio in cui si trova. In questo modo il Parco Archeologico diviene un elemento dinamico, non ad uso e consumo di pochi appassionati ma aperto alla collettività. Il progetto prevede la musealizzazione del sito archeologico di Suasa Senonum; viene proposto l'inserimento di elementi che favoriscano l'integrazione del sito nel territorio. E' fondamentale a tal scopo il ruolo svolto dalla didattica, esaltato dal contatto diretto con il testo archeologico: in particolare l'elaborato di tesi si occupa della progettazione di un padiglione per laboratori e di un parco giochi, oltre che di un Visitor Center, elemento introduttivo al parco archeologico. L'obiettivo principale del progetto è quello di fare del parco un polo attrattivo all'interno del territorio, che possa accogliere al suo interno varie attività e fruitori. In questo modo l'archeologia ha un ruolo attivo nella società odierna, può essere valorizzata e allo stesso tempo valorizzare, potenziare, richiamare.
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Gessi, Sara, and Jessica Magalotti. "Il parco archeologico di Suasa Senonum. Il ruolo dell'archeologia nel territorio tra didattica e intrattenimento." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9971/.

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Abstract:
Il Parco Archeologico non può essere più considerato come un'entità a sé stante; esso deve essere parte di un sistema che assolva un ruolo attivo all'interno del territorio in cui si trova. In questo modo il parco archeologico diviene un elemento dinamico, non ad uso e consumo di pochi appassionati ma aperto alla collettività. Il progetto prevede la musealizzazione del sito archeologico di Suasa Senonum; viene proposto l'inserimento di elementi che favoriscano l'integrazione del sito nel territorio. E' fondamentale, a tal scopo, il ruolo svolto dalla didattica, esaltato dal contatto diretto con il testo archeologico: in particolare l'elaborato di tesi si occupa della progettazione di un padiglione per laboratori e di un parco giochi, oltre che di un Visitor Center, elemento introduttivo al parco archeologico. L'obiettivo principale del progetto è quello di fare del parco un polo attrattivo all'interno del territorio, che possa accogliere al suo interno varie attività e fruitori. In questo modo l'archeologia ha un ruolo attivo nella società odierna, può essere valorizzata e allo stesso tempo valorizzare, potenziare, richiamare.
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BARONE, TIZIANA. "Dinamiche e forme di comunicazione degli spazi espositivi. Innesti, contaminazioni e innovazioni dal marketing retail alla musealizzazione." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1084739.

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Abstract:
Questa ricerca si propone di modellizzare la variabilità dei consumi nella società odierna attraverso il meccanismo comunicativo degli spazi espositivi, con particolare riferimento al retail contaminato dai processi di musealizzazione. Lo spazio espositivo del retail, non sempre dedicato alla “vendita fisica” dei prodotti, è comunque un luogo di consumo ed uno spazio di esperienza estetica. Questi luoghi presentano oltremodo una congiunzione con lo spazio architettonico e nella maggior parte dei casi, con la collezione di prodotti e la proposta di visione e fruizione degli stessi. Se riflettiamo sulla natura del ruolo dei musei, anche questi avanzano le medesime caratteristiche, ovvero si ritrovano all’interno di una struttura architettonica, presentano le collezioni di opere socialmente classificate come artistiche, e la loro proposta di fruizione. Il dibattito sul ruolo dei musei esiste già da diverso tempo, in questa ricerca però prenderemo in considerazione solo i tratti caratteristici pertinenti dei musei contemporanei. In essi più che nei musei tradizionali, l’arte e la spettacolarizzazione si fondono e si confondono, lasciando primeggiare la dimensione economica e mettendo in secondo piano quella estetica. Questo è l’assunto di base della tesi proposta: se per i musei contemporanei il cambio di strategia ha visto un aumento dell’interesse di massa per i fenomeni artistici e la necessità di un ritorno economico, per il retail ipermoderno si è imposto il progetto di traslare e sovrapporre il significato di oggetto estetico su di un prodotto. In entrambi i casi l’incontro e la mediazione tra consumatore/spettatore e oggetto esposto avrà luogo nel contenitore spaziale che ne diverrà teatro. Lo spazio, in quanto linguaggio comunica e lo farà attraverso le sue dimensioni sensibile e percettiva. È indubbio che a questa attività comunicativa dello spazio segue un continuo adeguamento delle strategie aziendali come uno dei momenti centrali del rapporto esistente tra branding management e consumatore. In questa ricerca si vogliono superare le posizioni interpretative che tendono a valorizzare soltanto alcuni aspetti dello spazio espositivo a discapito di altri, senza considerare la natura multidisciplinare dell’oggetto d’indagine. L’obiettivo sarà pertanto, spiegare come le strutture spaziali del retail e dei musei contemporanei siano sovrapponibili, alla luce di una più ampia strategia di marca che volge verso l’internazionalizzazione. L’intera tesi, oltretutto orienta lo sguardo alla significazione e alla comunicazione delle pratiche di consumo all’interno di uno spazio, nonché la dialettica tra produzione e consumo di senso, che vogliono convergere verso la definizione di nuovi scenari di mercato. Per giungere a tale risultato si è reso necessario sistematizzare l’indagine verso più direzioni: una visione analitica tesa all’esplorazione delle diverse forme di retail e degli elementi fisici, concettuali e tecnici che 2 lo concepiscono. E in un altro verso l’analisi del funzionamento e dei tratti distintivi di ogni singolo spazio, e della sua capacità di narrazione e di dialogo. Il costante adattamento delle tecniche di marketing retail all’evoluzione socioculturale è vincente in un mercato sempre più complesso, il quale non può ignorare la prospettiva del consumo. Lo studio di questo fenomeno presenta varie sfaccettature, e rappresenta il contesto base di questa ricerca. L’approccio che verrà adottato in questa tesi sarà prevalentemente di tipo semiotico, pur riservando un significativo spazio anche agli importanti contributi elaborati dalle altre discipline. D’altronde, essendo i comportamenti di consumo dei fenomeni che si presentano in un contesto socioculturale dato, appare evidente come, per guardare ad essi e alla loro trasformazione, nonché ai legami che intrattengono con altri settori scientifici, sia necessario adottare uno sguardo multidisciplinare orientato all’analisi del contesto sociale quale quello sociologico e ad un approccio di tipo economico/finanziario all’interno del quale ritroveremo una revisione delle tecniche di marketing e di branding. D’altra parte bisogna pure considerare variabili esterne come l’avanzare della finanza e all’introduzione di tecnologie digitali, che hanno reso ancora più incisivo “il superamento del dualismo corpo vs anima e materiale vs spirituale”; termini e concetti non a caso ripresi da Kotler nel suo Marketing 3.0 e dall’approccio relazionale H2H, ovvero Human to Human facendo un passo avanti rispetto alla ripartizione B2C e B2B. Proprio a partire da questa evoluzione insieme alla “dematerializzazione” della ricchezza economica, e ai cambiamenti delle funzioni e delle figure professionali, si arriva oggi a dovere gestire delle componenti che sono produttrici di significati nonché oggetti comunicazionali. Infine i progressi della tecnologia elettronica e dell’espansione dell’uso di internet, hanno permesso l’accesso al mercato ai prodotti smaterializzati e ai servizi, i quali hanno creato una semiosfera propria e inglobante del quotidiano. Alla luce di questo sfondo multidisciplinare, la lettura e dunque l’analisi di uno spazio espositivo permettono di entrare all’interno di meccanismi relazionali tra superficie espositiva, strategie di marca e mercato di riferimento, che sarà vagliato secondo l’aspetto dell’internazionalizzazione. Al centro di questi studi verrà posto il concetto di spazialità inteso come linguaggio, e il retail sarà concepito come luogo privilegiato di comunicazione integrata del discorso di marca e di valorizzazione delle pratiche di consumo. Questo percorso di studio si è sviluppato attraverso una ricerca a monte delle singole identità dei brand appartenenti a settori diversificati: luxury fashion, digitale e food, con chiaro riferimento ai propri spazi espositivi, al fine di indagare gli effetti di senso che essi riescono a costruire. Il corpus analizzato vedrà dei brand come: Louis Vuitton, Hermès, Fendi, Google, Ebay e Illy caffè. La pratica dell’osservazione è dunque il primo strumento utilizzato durante l’analisi, a cui è seguita una fase di descrizione finalizzata a far emergere i sistemi di pertinenza utili per affrontare lo studio di quest’oggetto. Il quesito ultimo del lavoro, riguarda la modalità con cui gli spazi espositivi si manifestano nel discorso di marca, e nella cultura attraverso le attività di branding management, e contestualmente dalle pratiche d’uso on-site o attraverso il mobile. Pratica posta in essere prima ancora che vi sia il fisico accesso al punto vendita o all’esposizione, seguito spesso dalla condivisione sui social.
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