Academic literature on the topic 'Natura umana'

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Journal articles on the topic "Natura umana"

1

Colombo, Roberto. "La natura e lo statuto dell’embrione umano." Medicina e Morale 46, no. 4 (August 31, 1997): 761–67. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.874.

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Abstract:
L’articolo argomenta sulla appartenenza dell’embrione umano alla categoria degli esseri dotati di una vita umana personale. Infatti, la sua soggettività umana incontra delle difficoltà nel venire accettata. Diversi mettono in dubbio che sia possibile definire l’embrione - fin dal suo stadio unicellulare - come un essere umano a pieno titolo o persona. Il Magistero cattolico ha affrontato il problema con due argomenti: uno di carattere antropologico, basato sull’affermazione della sostanziale unità tra corpo e anima nell’essere umano e sulla evidenza biologica che dal momento della fecondazione dell’ovocita, inizia una nuova vita con una sua propria crescita. Il secondo argomento è probabilistico e si riscontra nella incontestabile osservazione di Giovanni Paolo II secondo la quale basterebbe la sola probabilità di trovarsi di fronte ad una persona per giustificare la più netta proibizione di ogni intervento volto a sopprimere l’embrione umano. Ma la natura umana dell’embrione, già dallo stadio zigotico, è testimoniata dalla genetica moderna, che ha mostrato come dal primo istante si trovi fissato il programma di ciò che sarà questo vivente. In conclusione, le evidenze della scienza non possono, da sole e in alcun modo, attribuire all’embrione umano lo statuto ontologico di essere umano a pieno titolo o persona, perché l’essere e la persona non appartengono al campo dei concetti biologici e non sono oggetti formali di indagine empirica. La genetica e la biologia dello sviluppo suggeriscono però con sempre maggiore documentazione che l’embrione non sia altro che un individuo della specie umana nella fase iniziale del suo ciclo vitale, che lo condurrà a divenire un adulto come noi.
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Dewey, John, and Matteo Santarelli. "Cultura e natura umana." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 67 (June 2020): 110–20. http://dx.doi.org/10.3280/las2020-067009.

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Miglietta, Guido M. "Donum Vitae ten years later." Medicina e Morale 47, no. 5 (October 31, 1998): 909–34. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.819.

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Abstract:
Un esame globale dell’istruzione vaticana Donum Vitae sul rispetto della vita umana nascente e la dignità della procreazione esige una preliminare corretta comprensione dei principi generali posti a sostegno di tutta l’argomentazione “Essi dipendono fondamentalmente da un’antropologia, ossia da una visione dell’uomo, della sua natura e dignità, della sua origine e del suo destino, la quale è a fondamento della soluzione dei vari casi trattati” (J. Ratzinger). Si possono riassumere qui di seguito: l’esser umano è creatura di Dio e la vita umana è un personale dono dall’Amore nell’amore; la persona umana è una totalità unificata; la dignità dell’atto coniugale si situa in unità di pienezza umana. Questi principi sono stati fatti oggetto di speciale attenzione da parte di tutti quegli autori che hanno sviluppato approfondite ricerche, commenti e studi sul documento. La risposta data dalla Chiesa Cattolica ha tenuto presente il futuro dell’uomo e la sua fondamentale dignità – radicata anche a livello biologico -, come pure i valori di base che stanno all’origine della genitorialità: e questo al fine di valutare la moralità di chiamare all’esistenza nuovi esseri umani mediante tecniche artificiali. Una tale valutazione consente di attualizzare gli importanti temi di bioetica affrontati nel 1987 da documento vaticano della Congregazione per la Dottrina della Fede.
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Costa, Gustavo. "Natura umana, società e linguaggio." New Vico Studies 3 (1985): 190–93. http://dx.doi.org/10.5840/newvico1985324.

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5

Cesari, Giuseppe. "La fecondità nella sterilità." Medicina e Morale 42, no. 1 (February 28, 1993): 283–91. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1079.

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Abstract:
Fecondità e fertilità non sono sinonimi: la prima appartiene ad una dimensione propria ed esclusiva della "natura umana"; la seconda riguarda la sola dimensione biologica della fecondità. Partendo da questa affermazione l'Autore sottolinea come la natura umana, che non si esaurisce nelle dimensioni organica e psichica, trovi una sua completa realizzazione nella dimensione noetica o del logos. L'uomo, infatti, è l'unico essere vivente che si interroga sul senso e sul fine delle sue azioni. E' in questa terza dimensione che si trovano le chiavi di lettura dei comportamenti e dei desideri umani, come ad esempio il desiderio di un figlio. Ma avere un figlio non dipende necessariamente dal farlo: essere madre e padre è, prima e più che un fatto biologico (somatopsichico), una realtà noetica.
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Vescovi, A. L., and L. Spinardi. "La natura biologica dell’embrione." Medicina e Morale 53, no. 1 (February 28, 2004): 53–63. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.652.

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Abstract:
Il dibattito sulla fecondazione assistita, l’esistenza di un numero imprecisato di embrioni umani congelati e la scoperta che è possibile clonare esseri viventi di varie specie, primati ed uomo inclusi, solleva un numero enorme di questioni, non solo di natura biologica, ma anche etiche e, non ultime, legislative. L’aspro dibattito che si è acceso attorno a questi argomenti, sconfina spesso in scontri esasperati, non solo su giornali, televisione ed altri mezzi di comunicazione, ma anche in sede istituzionale e perfino in ambito accademico. Un elemento comune a tutti questi scontri è riscontrabile nella frequente carenza di criteri logici e scientifici a supporto delle tesi proposte da alcuni dei contendenti. Il dibatto si sviluppa quindi attraverso arroccamenti più o meno definitivi, basati su posizioni dogmatiche, spesso di natura strettamente ideologica o persino politica. Questo breve articolo intende quindi fornire una disamina, il più possibile oggettiva e scientifica, della natura, fisiologia ed identità dell’elemento fondamentale che si trova alla base di tutte le discussioni sulla fecondazione assistita, clonazione ed uso di cellule staminali embrionali, vale a dire l’embrione umano. Senza volere essere in alcun modo esaustivo, il presente articolo si prefigge di illustrare chiaramente le varie fasi dello sviluppo di una vita umana, fin dai sui stadi iniziali – la fusione tra gameti (fecondazione) – ed attraverso la crescita dell’embrione a dare origine ad un individuo maturo. È nostra speranza che questo documento fornisca spunti di riflessione e materiale di approfondimento sia agli addetti ai lavori che a coloro, per amor di scienza, cultura o aspirazione alla crescita interiore, si interessano di questo argomento di vitale importanza per l’umanità intera.
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Ferraroni, Tiziano. "L’ENEMIGO DE NATURA HUMANA NELLA PROSPETTIVA DI IGNAZIO DI LOYOLA." Perspectiva Teológica 53, no. 2 (August 30, 2021): 301. http://dx.doi.org/10.20911/21768757v53n2p301/2021.

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Abstract:
A differenza di molti autori spirituali della sua epoca o delle epoche precedenti, Ignazio di Loyola predilige, per parlare del demonio, il termine “nemico” o ancora di più l’espressione “nemico della natura umana”. In questo nostro contributo investighiamo tale espressione: ne analizziamo le ricorrenze negli scritti ignaziani ed esploriamo le fonti da cui Ignazio potrebbe averla ereditata. La difficoltà a rintracciarne l’origine ci spingerà ad approfondire separatamente il significato di “nemico” e di “natura umana” nell’orizzonte semantico/culturale di Ignazio, per poi congiungere questi termini e formulare qualche ipotesi sull’accezione che Ignazio attribuiva all’espressione indagata. Ne emerge la visione di un combattimento escatologico che si svolge nel cuore di ogni uomo e di ogni donna, e in cui ciò che è in gioco è proprio l’interpretazione della natura umana e la piena realizzazione dell’uomo in Dio.
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Maletta, Sante. "Vulnerabilità umana e razionalità pratica. Una prospettiva bioetica macintyriana." Medicina e Morale 68, no. 3 (October 15, 2019): 297–312. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.588.

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Abstract:
Questo articolo prende in esame alcuni testi di Alasdair MacIntyre, compresi in un arco temporale di circa trent’anni, a partire dai quali si può ricostruire una prospettiva bioetica che fa perno su un’etica delle virtù. Tale prospettiva “ricentra” la bioetica sulla medicina come pratica sociale e quindi sul rapporto paziente/medico considerato all’interno della concreta trama sociale nella quale agiscono forme di dipendenza tanto alienanti quanto liberanti. Il perseguimento del bene umano non passa quindi attraverso un’utopica emancipazione da ogni forma di dipendenza ma bensì attraverso la pratica delle virtù etiche e dianoetiche resa possibile dai rapporti di dipendenza biologica e razionale. L’esercizio della razionalità pratica indipendente, che costituisce un fattore importante della realizzazione del bene, non viene intesa come autonomia assoluta ma piuttosto come capacità di dar conto delle proprie scelte e azioni dal punto di vista narrativo. In tale prospettiva bioetica la disabilità, in quanto manifestazione della dipendenza e della vulnerabilità umane, diviene un’opportunità per l’esercizio delle “virtù del dare e del ricevere” che realizzano il bene individuale e il bene comune e quindi spinge nella direzione di un ripensamento della condizione umana e della natura del legame sociale e dei suoi criteri di giustizia.
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Misiarczyk, Leszek. "Początki chrześcijańskiej nauki o wcieleniu w pismach Ojców Apostolskich." Vox Patrum 38 (December 31, 2000): 21–40. http://dx.doi.org/10.31743/vp.7228.

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Abstract:
S. Ignazio di Antiochia polemizzando con i doceti giudaizzanti difende energicamente la realta dell'incarnazione sottolineando che Cristo ha assunto una vera e non fittizzia carne umana, e nato veramente dalla Vergine Maria dalla stirpe di Davide, veramente pati sulla croce, veramente e morto e risorto nei tempi di Ponzio Pilato e di Erode. Perfino dopo la sua risurrezione si e comportato hos sarkikos. Ignazio prende come punto di partenza delle le sue riftesioni sull'incarnazione di Cristo la realta delle sue sofferenze e della morte sulla croce negati dalle correnti del pensiero che con difficolta accettavano il Messia sofferente. Vescovo di Antiochia non adopera mai il termine soma per descrivere la vera carne di Cristo, ma sempre sarks intendendo con quest'ultimo la vera natura umana di Cristo. Egli difende quindi anche contro i sudetti doceti giudaizzanti e le speculazioni gnostiche la realta sia della vera natura umana che quella divina in Cristo. Di conseguenza il termine agennetos lo riferisce non alla persona di Dio Padre come sara fatto piu tardi, ma alla natura di Cristo. Il mistero dell'incarnazione Ignazio lo descrive secondo lo schema pneuma-sarks; intendendo con pneuma la natura divina e con sarks la natura umana di Cristo. Infine nel suo testo chiave definisce Cristo perfino come en sarki genomenos theos. E' importante notare che nelle Lettere di Ignazio troviamo l'esempio di una cristologia pneumatica conforme ai dati della rivelazione, quindi „ortodossa".
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DeLaine, Janet. "The Temple of Hadrian at Cyzicus and Roman attitudes to exceptional construction." Papers of the British School at Rome 70 (November 2002): 205–30. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002154.

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Abstract:
IL TEMPIO DI ADRIANO A CYZICUS E L'ATTEGGIAMENTO ROMANO VERSO LE COSTRUZIONI COLOSSALIPartendo dalPanegirico su Cyzicusdi Elio Aristide, questo articolo esplora l'atteggiamento romano verso le imprese costruttive colossali. La struttura di questo contributo è data prima dall'idea delle Sette Meraviglie del Mondo, che suggerisce come tali imprese costruttive venissero ammirate per la loro grandezza e per il livello di sofisticazione tecnologica, in particolare quando realizzate su una scala che andava ben oltre il regno delle normali esperienze umane. Questo tipo di costruzioni sembrava sfidare la natura ma, allo stesso tempo, dimostrava i limiti dell'ingenuità umana e dava unostatusa coloro per i quali questi lavori erano stati creati. Allo stesso tempo, l'atto della costruzione era visto come un simbolo di esistenza civilizzata, e viene dunque dimostrato come le rappresentazioni sia scritte che pittoriche degli edifici avessero un'importanza speciale. Ciò conduce alia discussione dellamagnificentiae del valore della costruzione per il mecenate romano come contributo alia vita della comunita. L'articolo si conclude con un esame delle implicazioni morali delle costruzioni su grande scala, collocandolo all'interno di un discorso più ampio sulle idee romane conflittuali sul rapporto tra umanità e natura, e sul'antico dibattito sulle origini della civilizzazione e l'idea del progresso umano.
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Dissertations / Theses on the topic "Natura umana"

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Codello, Francesco <1953&gt. "Anarchismo e natura umana." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7432.

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Abstract:
ABSTRACT Molto prima di Hobbes la civiltà occidentale è stata ossessionata dallo spettro di una natura umana avida e litigiosa, egoista e violenta, che deve necessariamente essere tenuta soggiogata da istituzioni sociali ferree, dalle quali traggono giustificazione gerarchie e disuguaglianze sociali. L’obiettivo di questa ricerca è più radicale della critica a Hobbes e consiste nel rifiutare un’idea di una natura umana immutabile, universale, fondativa della specie umana. Oggetto di questa ipotesi critica è dunque l’essenzialismo, non tanto e solo nella sua implicazione universalista ma, al contempo, soprattutto nella sua conseguente immutabilità. L’anarchismo, che si oppone a qualsiasi forma di dominio, non possiede, contrariamente a quanto si pensa, nei suoi elementi caratterizzanti, una visione troppo ottimistica della natura umana. La tradizione “classica” del pensiero anarchico ha affrontato questo tema preoccupandosi soprattutto di giungere a un pensiero etico che fosse il risultato di una duplice negazione: l’idea di un libero arbitrio assoluto, la determinazione metafisica della morale. Ha aspirato poi di fondare la sua ontologia nel rifiuto di separare natura e cultura, volendo trovare nella natura stessa il presupposto dell’anarchia. Il pensiero libertario contemporaneo ha cercato di superare le problematiche che sono sorte da questa visione, negando l’esistenza di un’idea di natura umana nella convinzione che è la cultura ciò che ne determina la vera natura.
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NIEDDU, FRANCESCO. "Le metamorfosi della natura umana nelle utopie fantascientifiche degli anni Settanta." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2022. http://hdl.handle.net/11584/332793.

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Abstract:
The dissertation aims to demonstrate how the most significant utopias of the 1970s anticipate some of the key themes of philosophical posthumanism through a radical revision of the idea of human subjectivity implicit in the neoliberal culture of the United States. The investigation was conducted on five texts: Ecotopia (1975) by Ernest Callenbach; The Word for World is Forest (1972) and The Dispossessed (1974) by Ursula Le Guin; The Female Man by Joanna Russ (1975) and Women on the Edge of Time (1976) by Marge Piercy. The focus of the research is the challenge that each text poses to the vision of the human being implicit in the ideology of neoliberalism, culturally dominant at the time. In Western thought, the human has historically been inscribed in a hierarchical scale with respect to the non-human realm. This symbolic structure has not only supported the primacy of humans over animals and the domination of the natural environment, but has also shaped the human sphere itself with sexist, racist, classist, homophobic, and ethnocentric assumptions. Drawing on ideas from post-structuralism, deconstructionism, ecology, and feminism, these texts overturn these assumptions, or some of them, by blurring the traditional boundaries between humanity and environment, culture and nature, human and non-human (animal and machine), man and woman. My goal is, on the one hand, to examine the antagonistic conception of human nature exhibited by each text and, on the other, to test the varying effectiveness of the literary strategies implemented by each text in conveying the implications - political, social, and psychological - of an alternative view of humanity. Through this journey, I have shown that a proper posthuman perspective is best conveyed by the crucial mediation of feminist writers who have radically transformed the narrative conventions of both traditional literary utopia and science fiction. The authors, in particular, use conventional SF tropes such as parallel worlds, alternative futures, and planetary colonization to open up utopia and place it in dynamic interaction with other alternative societies. Utopia is thus presented as a process in constant flux. Both these narrative strategies and the meditation on the potential of technology to radically transform even human biology support a conception of the human subject no longer as an autonomous entity but as a node in a network of relationships with other subjects, human and non-human.
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LUCCHINI, CLAUDIO. "Il bene come processo possibile concreto: natura umana e ontologia sociale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/7775.

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Abstract:
The main aim of the present work is to defend an ethical and universalistic prospective, founded on the conceptual categories of a materialistic and social ontology. The first chapter tries to underline critically a few relevant theoretical and ethical-political difficulties arising from a merely relativistic, not objectivistic approach to the problem of the validity of cognitions, institutions, manners of relations and social practices which are widespread through different peoples and different cultures. For this purpose, some recent contributions by authors such as Paul A. Boghossian, Diego Marconi, Giovanni Jervis are utilized but at the same time fitted in a wider conceptual context which is able to better understand the universalistic constitution of mankind as a possible outcome - but never absolutely guaranteed - of concrete historical processes. Moreover, the recourse to a social-ontological dimension of analysis allows us to grasp in the tendential generalization of the goods which are capitalistically produced, the real foundation of that "interiorized pluralism", in which G. Anders clearly identifies "the cultural grammar" more conformed to the capitalistic contemporaneity. This is by no means in contrast, but on the contrary more co-essential with today's phenomena of "armed exportation of human rights" and of religious fondamentalism. These phenomena are connoted by historically specific features which are not determinable outside the present reproductive dynamics of the capitalistic way of production and all the effects, tensions and conflicts they generate. The second chapter aims at defining a few concepts which are essential to outline a materialistic social ontology that considers the problems of ethics as a result of the connection of two ontological levels: the objective, material-natural determination of man, and the general space of the social reproduction as a whole in its different historical configurations. Through the recovery of the notion af human nature, considered as a complex of determinated cognitive and emotional predispositions, which are not boundless malleable (Noam Chomsky, Steven Pinker, Francesco Ferretti, Giorgio Vallortigara,etc.) and which are subtended to all cultures, the centrality of that self-reflecting "opening" to the possible, marking the morality of our species (Zygmunt Bauman, Costanzo Preve, Edoardo Boncinelli, etc.), is underlined. It is thanks to it - not disjoined from a set of other faculties - and to its acting in practical historical alternatives that men can universalistically make a problem of the ways of social expression of their fundamental hedonistic and eudaemonistical trend (although never reaching a self-consciousness which is completely transparent and immune from renewed estrangements). In the field of this theoretical layout, mixing G. Lukacs's social ontology and some of the important acquisitions of Chomskian linguistics, neuroscience and ethology, Martha Nussbaum's neoaristotelic approach concerning the problems of social justice and human dignity is emphasized; this approach is strenghtened and it acquires a concrete form by its integration with Lukacs's prospective of "everyday life democratisation". The third and final chapter - concerning the idea of the ever historically and socially specific character of the alternatives which are subject to the concrete ethical-social reflection - develops a few general considerations on the main ecological, anthropolocical, cultural, social and political problems, which are induced by the reproductive modalities of contemporary "absolute capitalism". The central pillar of the suggested analisys is the necessity of a radical breaking off from the logic of an almost senseless, deleterian capitalistic process of non-stop wealth accumulation, which is intended as a foolish growth of goods production.
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Gaspari, Federica. "Il dibattito sull'essenza della matematica. Scienza della natura o libera invenzione della mente umana?" Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1822/.

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Abstract:
Questa dissertazione si concentra sul dibattito circa l’essenza della matematica a partire dalla nascita delle geometrie non euclidee. Essa è una scienza della natura o una costruzione (e dunque una libera invenzione) della mente umana? Trattando altresì della crisi dei fondamenti, e tenendo a mente le posizioni platoniste e costruttiviste, questa tesi analizza le risposte che, da fine Ottocento in poi, diedero Jules-Henri Poincaré, Bertrand Russell, L.E.J. Brouwer e David Hilbert, e con loro le varie correnti convenzionaliste, logiciste, intuizioniste e formaliste.
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Vantaggiato, Luca <1980&gt. "Per natura siam vicini: analisi del manoscritto "Xing zi ming chu" rinvenuto a Guodian." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1061.

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Abstract:
Questo studio esamina uno dei manoscritti rinvenuti a Guodian nel 1993, il "Xing zi ming chu", noto per le sue argomentazioni, distanti dal pensiero di Mencio e Xunzi, sulla natura dell'uomo. Il presente studio esamina alcuni concetti chiave del manoscritto, come quello di natura umana e successivamente si concentra su alcuni aspetti etici come la natura dell'azione morale dell'uomo, nonché affronta la traduzione e l'analisi filosofica di alcuni dei passi più problematici del manoscritto.
The purpose of this study is to analyze the contents of one of the manuscripts unearthed at Guodian in 1993. The "Xing zi ming chu" provide an excellent example of the lively debate on human nature held in China during the fourth century B.C. and face the issues on man's natural dispositions with an approach different from those which characterized the work of Mencius and Xunzi. This study focuses on the main concepts of the manuscripts, such as "xing" (natural disposition), "qing" (man's natural capacity to respond to reality), "ren", and faces some of the problems dealing with the translation of some of the most puzzling passages of the text, helping disclosing the "Xing zi ming chu" concept of "dao" and the problems concerning human moral action. This last topic is addressed with an inquiru on the concept of "wei" (false, artificial) and demonstrate that this character is crucial in determining the nature of human moral conduct.
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PACE, LUCIANO. "LA PRESENZA DI DIO NELL'ESPERIENZA DI CRESCITA UMANA: RIFLESSIONI DI TEORESI PEDAGOGICA SUL PERSONALISMO DI WILLIAM ERNEST HOCKING." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1025.

Full text
Abstract:
L’argomento di questa tesi concerne un’interpretazione in chiave pedagogico-educativa del personalismo filosofico di William Ernest Hocking, uno dei più grandi filosofi statunitensi del 1900, ma praticamente sconosciuto in Italia. La tesi ha un intento fortemente teoretico: dimostrare che gli errori in campo educativo dipendono, alle loro radici, da disordini nel pensare metafisico. Infatti, secondo Hocking l’educazione, intesa come continuo processo di umanizzazione, può essere pienamente giustificata solo dentro un orizzonte metafisico in cui possiamo riconosce sia la reale presenza di Dio dentro la Natura sia l’effettiva possibilità per la persona umana di divenire immortale. L’idea di Dio e l’idea di immortalità dell’anima” – idee annunciate universalmente dalla religione – sorgono dentro l’umana esperienza e funzionano come “chiavi ermeneutiche” per comprendere il cammino di crescita e di umanizzazione della persona.
The topic of this thesis concerns an interpretation of philosophical personalism of William Ernest Hocking, one of the most important American philosopher of 1900, in the light of pedagogical interpretation. The thesis has a highly theoretical aim: to demonstrate that educational mistakes derive, at them roots, from disorders in metaphysical thought. Indeed, according to Hocking education, as an incessant process of humanizing, can be fully justified only within a metaphysical horizon in which we can recognize both the real presence of God into Nature and the concrete possibility for human self to become immortal. Then, the idea of God and the idea of “soul’s immortality” – ideas that are universally indicated by religion – rise into human experience and work as “hermeneutical keys” to understand the process of human growth as a progress in personal humanizing.
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PACE, LUCIANO. "LA PRESENZA DI DIO NELL'ESPERIENZA DI CRESCITA UMANA: RIFLESSIONI DI TEORESI PEDAGOGICA SUL PERSONALISMO DI WILLIAM ERNEST HOCKING." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1025.

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Abstract:
L’argomento di questa tesi concerne un’interpretazione in chiave pedagogico-educativa del personalismo filosofico di William Ernest Hocking, uno dei più grandi filosofi statunitensi del 1900, ma praticamente sconosciuto in Italia. La tesi ha un intento fortemente teoretico: dimostrare che gli errori in campo educativo dipendono, alle loro radici, da disordini nel pensare metafisico. Infatti, secondo Hocking l’educazione, intesa come continuo processo di umanizzazione, può essere pienamente giustificata solo dentro un orizzonte metafisico in cui possiamo riconosce sia la reale presenza di Dio dentro la Natura sia l’effettiva possibilità per la persona umana di divenire immortale. L’idea di Dio e l’idea di immortalità dell’anima” – idee annunciate universalmente dalla religione – sorgono dentro l’umana esperienza e funzionano come “chiavi ermeneutiche” per comprendere il cammino di crescita e di umanizzazione della persona.
The topic of this thesis concerns an interpretation of philosophical personalism of William Ernest Hocking, one of the most important American philosopher of 1900, in the light of pedagogical interpretation. The thesis has a highly theoretical aim: to demonstrate that educational mistakes derive, at them roots, from disorders in metaphysical thought. Indeed, according to Hocking education, as an incessant process of humanizing, can be fully justified only within a metaphysical horizon in which we can recognize both the real presence of God into Nature and the concrete possibility for human self to become immortal. Then, the idea of God and the idea of “soul’s immortality” – ideas that are universally indicated by religion – rise into human experience and work as “hermeneutical keys” to understand the process of human growth as a progress in personal humanizing.
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Vertuani, Vittorio <1979&gt. "Natura morta: la rappresentazione del non umano." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/945.

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Abstract:
La natura morta è un genere pittorico che nasce nel XVII secolo e caratterizzato dal fatto che la figura umana è assente. Quest’assenza non si traduce immediatamente in una totale scomparsa dell’umano: l’uomo è atteso, o ha appena lasciato gli oggetti, affidandoli allo spazio pittorico. Utensili, cibi, luoghi di vita quotidiana, cose che portano sempre la traccia della mano dell'uomo sono rappresentati inermi e opachi in una rappresentazione descrittiva e ipermimetica, senza per questo smettere di essere emotivamente ed esteticamente coinvolgenti. La parte centrale della ricerca si concentra perciò sui legami e i rapporti che si instaurano tra l’atto del descrivere e l’atto del narrare in pittura,prendendo spunto da una lettura fenomenologica della natura morta ed esaminando alcuni aspetti pertinenti della nozione di feticcio
Still life is a pictorial genre that born in XVII century and distingushed by the absence of human figure. This absence is not immediatly a total disapparence of human: man is awaited, or he has just left the objects, putting them inside the pictorial space. Tools, food, scraps, everyday places: all they bear the marks of human hands and they are represented defenceless and opaque, in a iper-mimetic expression. But without giving up their emotional and esthetical values. The central part of the research focuses on the relations between the act of describing and the act of telling in painting, starting from some phenomenological considerations and considering some aspects of the concept of fetishism.
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Pagano, Dario. "Diritti naturali e Diritti Umani." Thesis, Paris 10, 2015. http://www.theses.fr/2015PA100036/document.

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Abstract:
Cette thèse a pour but de comprendre si les droits humains contemporains sont les équivalents des droits naturels affirmés à l’époque moderne. En un premier temps, les conceptions contemporaines sur la nature des droits humains sont étudiées, en particulier les conceptions qui reconstruisent le sens des droits de l’homme à partir des positions ontologiques. En un second temps, une reconstruction de cette comparaison est mise en évidence sous trois perspectives : l’idée des droits naturels, le concept des droits naturels et les théories des droits naturels. Enfin, une fois mis en évidence les aspects significatifs de ces catégories, on procède à leur comparaison, en soulignant les points de continuité entre droits humains et droits naturels et les différences qui séparent leur chemin
The aim of this work concerns the relation between human rights and natural rights, in order to understand if human rights are those natural rights affirmed in the modern age. First of all, we analyse the contemporary conceptions about human rights nature, especially those which find their meaning from ontological positions. Secondly, we reconstruct the term of this comparison from three perspectives : the idea of natural rights, the concept of natural rights, the theories of natural rights. At last, after the individuation of relevants aspects between both categories, we compare them, highlighting the common points and the differences that separate their path
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OGNIBENE, MARIA NICLA ELENA. "Uomo, natura e animali non-umani nella tradizione del pensiero occidentale: nuove prospettive etico-pedagogiche." Doctoral thesis, Università di Foggia, 2016. http://hdl.handle.net/11369/351676.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca si inserisce in quell’ambito di studi che prende a disamina il rapporto, complesso e controverso, tra la nostra specie e il resto del creato. Esso muove dall’analisi della visione del mondo nella tradizione del pensiero occidentale, che matura all’interno di un paradigma culturale legato a un assioma affermante la centralità dell’uomo nell’universo: l’antropocentrismo. Questo modello funge da pregiudizio contro le altre forme di vita, nei confronti delle quali non viene riconosciuto il valore intrinseco di cui sono dotate, ovvero di quel valore che esula dal vantaggio che si può trarre dal loro sfruttamento, e legittima un modus operandi che confina l’esistente all’esclusivo soddisfacimento degli interessi umani, originando in tal modo ingenti ripercussioni sull’ambiente e sugli enti non umani. Dinanzi a un siffatto stato di cose, un mutamento nella nostra percezione del naturale e un’adeguata valutazione delle conseguenze delle nostre azioni, non sembrano più rappresentare una possibilità di scelta, ma piuttosto un’esigenza, e non solo per salvaguardare la nostra vita ma quella dell’intero pianeta e delle generazioni future. Per contrastare questa minaccia che incombe sul mondo urge, indubbiamente, un affrancamento dal modello culturale che impera incontrastato nelle nostre società e che ci impedisce di progettare la nostra vita in armonia con un mondo naturale. Una delle nostre maggiori sfide agli albori del XXI secolo è dunque quella di promuovere un nuovo orientamento culturale che possa favorire un rapporto più ampio e articolato con le realtà naturali, e restituire un’immagine più concreta del modello animale al fine di generare un senso di coappartenenza e affinità della nostra specie con le altre creature viventi.
This research is part of that area of study that includes the examination report, the complex and controversial comparison between our species and the rest of creation. It moves from the analysis of traditional western thought, that affirms the centrality of man--anthropocentrism. This model serves as a bias against other life forms, that doesn't recognize the value inherent in each, that is the value that goes beyond the benefit that can be drawn from their exploitation, and legitimizes a modus operandi that borders the existing exclusive satisfaction of human interests, which then become substantial repercussions on the environment and non human entities. Faced with such a state, a change in our perception of the natural and proper assessment of the consequences of our actions no longer seems to be a choice, but rather a need, and not just to protect our lives, but the state of the entire planet and future generations. To counter this threat to the world is urgent, undoubtedly, a liberation from the cultural model that reigns unchallenged in our society, and that prevents us from planning our lives in harmony with the natural world. One of our biggest challenges at the dawn of the twenty-first century is therefore to promote a new cultural orientation that can foster a deeper and broader relationship with the natural reality, and give a more concrete image of the animal model in order to generate a sense of communality and affinity of our species with other living creatures.
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Books on the topic "Natura umana"

1

Natura umana, natura artificiale. Milano: FrancoAngeli, 2010.

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2

Della natura umana. Milano: Mimesis, 2009.

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3

La natura umana. Roma: DeriveApprodi, 2004.

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4

Renzi, Dario. Rintracciando la natura umana. Roma: Prospettiva, 2005.

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5

Natura umana e libertà in bioetica. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2011.

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6

Farisco, Michele. Ancora uomo: Natura umana e postumanesimo. Milano: V&P, 2011.

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7

Prodomo, Raffaele. La natura umana: Evoluzionismo e storicismo. Lungro di Cosenza: Marco, 2007.

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8

La natura umana: Evoluzionismo e storicismo. Lungro di Cosenza: Marco, 2007.

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9

Cavallo, Luigi. Filippo De Pisis: Natura e contaminazione umana. Firenze: Il ponte, 2001.

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10

1944-, Negrotti Massimo, and Bertasio Danila, eds. Artificialia: La dimensione artificiale della natura umana. Bologna: CLUEB, 1995.

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Book chapters on the topic "Natura umana"

1

Demange, Dominique. "Duns Scoto su natura e limiti della ragione umana." In Lo scotismo nel Mezzogiorno d’Italia, 39–58. Turnhout: Brepols Publishers, 2010. http://dx.doi.org/10.1484/m.tema-eb.4.00813.

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2

Mazzanti, Angela Maria. "La centralità del logos come componente antropologica in Filone di Alessandria. Natura e funzioni fra protologia e genesi della storia umana." In Pouvoir et puissances chez Philon d’Alexandrie, 79–96. Turnhout: Brepols Publishers, 2015. http://dx.doi.org/10.1484/m.mon-eb.4.00199.

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3

"Sulla natura umana." In Primitivismo e architettura, 30–32. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3z58.6.

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4

Bellofiore, Riccardo. "3. Cambiare la natura umana." In Smith Ricardo Marx Sraffa, 65–100. Rosenberg & Sellier, 2020. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.5682.

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5

Taylor, Charles. "Prefazione alla traduzione inglese." In Agire sociale e natura umana, 7–9. Rosenberg & Sellier, 2023. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.9757.

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6

Honneth, Axel, and Hans Joas. "Indice dei nomi." In Agire sociale e natura umana, 255–59. Rosenberg & Sellier, 2023. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.9807.

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7

Honneth, Axel, and Hans Joas. "I. Antropologia e materialismo storico." In Agire sociale e natura umana, 33–69. Rosenberg & Sellier, 2023. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.9777.

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8

Honneth, Axel, and Hans Joas. "Bibliografia." In Agire sociale e natura umana, 227–35. Rosenberg & Sellier, 2023. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.9792.

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9

Honneth, Axel, and Hans Joas. "III. L’antropologia storica." In Agire sociale e natura umana, 165–226. Rosenberg & Sellier, 2023. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.9787.

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10

Honneth, Axel, and Hans Joas. "Introduzione." In Agire sociale e natura umana, 19–31. Rosenberg & Sellier, 2023. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.9772.

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Conference papers on the topic "Natura umana"

1

Maccarrone, Maria. "Paesaggi costieri modificati da mezzi nautici a fine vita." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7997.

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Abstract:
Guardare dei luoghi prodotti da eterogenee mescolanze di elementi di varia natura può attivare dei processi trasformativi dei paesaggi in cui è possibile plasmare e riusare ciò che si trova. La ricerca sui Beni galleggianti a fine del ciclo di vita nei paesaggi costieri indaga il fenomeno dell’abbandono dei mezzi nautici alla fine del ciclo di vita come forma apparente che muta in altra forma e il paesaggio contaminato come deposito dell’energia di una natura persistente. Paesaggi fluviali, marittimi o lacustri accolgono l’azione umana per ciò che in essi lascia, vale a dire resti di natanti arenati sulle coste o accatastati in luoghi di fortuna; stampi di costruzione dismessi; relitti faticosamente censibili di imbarcazioni affondate per avaria o deliberatamente inabissate in quanto ritenute desuete. L’insieme delle imbarcazioni alla fine del ciclo di vita assume la forma di un patrimonio nautico dell'abbandono che occupa porzioni di litorali, depaupera gli ecosistemi di terra e d'acqua e altera la percezione del paesaggio preesistente. Il riconoscimento del fragile stato di quei particolari ambiti terrestri ed acquatici, vitali e limitati, è fondamentale per la loro sopravvivenza, e non solo. Preludio per nuovi stadi evolutivi, i paesaggi costieri contaminati si possono trasformare in metafore poetiche di un dialogo rinnovato fra uomo e natura, luoghi d’innovazione e di possibilità in grado di autogenerarsi e garantire nel tempo una fruibilità condivisa. Looking at places produced by heterogeneous mixtures is possible activate the transformative processes of the landscapes where to reuse what you find. The research on "floating at the end of the life cycle in coastal landscapes" explores the phenomenon of abandoned boat at the end of life as a form apparent, and the polluted landscape as the storage of persistent nature. Landscapes of river, sea or lake the accommodate human actions: the remains of boats stranded on the coasts or stacked; molds abandoned; wrecks of sunken ships to deliberately damage or sunken as they are considered obsolete. The set of vessels at the end of the life cycle takes the form of a abandoned nautical heritage which occupies portions of the coasts, depletes ecosystems of land and water and alters the perception of the landscape preexisting. The recognition of the fragile state of those particular areas of land and water, vitals and limited, it is essential for their survival, and more. Prelude to new developmental stages, the coastal landscape hybridized can transformed into poetic metaphors of a renewed dialogue between man and nature, place of innovation and opportunity that can self-generate and ensure the usability.
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2

Boboc, Nicolae, and Valentina Munteanu. "Impactul activităților umane asupra stării peisajelor geografice din bazinul hidografic Cogâlnic în anii 2004-2014." In Provocări şi tendinţe actuale în cercetarea componentelor naturale şi socio-economice ale ecosistemelor urbane şi rurale. Institute of Ecology and Geography, Republic of Moldova, 2020. http://dx.doi.org/10.53380/9789975891608.25.

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Abstract:
The high degree of land use in the Republic of Moldova as a whole, and the Cogâlnic river basin in particular, imposes the need to assess the quality of the environment and the characteristics of the anthropogenic pressure on the landscapes in temporal and spatial dynamics and to identifying an adequate of measure system for the purpose to maintain/restore the optimal structure and functioning of landscape systems. Based from the Land Cadastre on data, statistical data of population censuses, bibliographic and cartographic sources, a system, was appraised a system of indicators(of naturalness, of artificialization of landscapes, environmental changes) and quantified human pressure on the environment through agriculture and anthropogenic pressure on forest landscapes from the Cogâlnic catchment area. The values of the indices and the human pressure on the landscapes were processed using GIS techniques and elaborated cartographic models.
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Anitoi, Galina. "Despre efectul „tunel” și semiologia tranziției." In Conferinta stiintifica nationala cu participare internationala „Lecturi in memoriam acad. Silviu Berejan”. “Bogdan Petriceicu-Hasdeu” Institute of Romanian Philology, Republic of Moldova, 2021. http://dx.doi.org/10.52505/lecturi.2021.05.01.

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Abstract:
Tranziția nu se definește doar prin schimbările benefice așteptate de o societate întreagă. Deși considerată factor obiectiv de progres, necesar și iminent, care se înscrie în natura firească a lucrurilor, ea implică și numeroase piedici și dificultăți care afectează viața oamenilor. Prin costurile sociale, de cele mai multe ori inevitabile, pe care le solicită, fenomenul tranziției generează haos, incertitudine și suferințe, dezvoltând o adevărată simptomatologie. În articolul de față sunt puse în discuție așa-numitele „efecte adverse” („simptome” (Piotr Sztompca) ale perioadei de tranziție și impactul lor asupra mentalităților, percepțiilor și comportamentelor umane. De asemenea, sunt analizate, la nivel de personaj, reprezentările literare ale acestor repercusiuni.
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Mihail, Poisic. "ОСНОВНЫЕ ПОКАЗАТЕЛИ СОЦИАЛЬНО-ЭКОНОМИЧЕСКОГО И ДЕМОГРАФИЧЕСКОГО РАЗВИТИЯ РЕСПУБЛИКИ МОЛДОВА В СОСТАВЕ СССР И ПОСЛЕ ЕГО РАСПАДА." In Conferinţa Internaţională Ştiinţifico-Practică "Creşterea economică în condiţiile globalizării" Ediţia a XV- a, 15-16 octombrie. Chişinău: INCE, 2021. http://dx.doi.org/10.36004/nier.cdr.2021.15-25.

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Abstract:
In cadrul sesiunii ”Migrația, schimbari demografice: abordare interdisciplinara” au fost discutate cele mai actuale probleme demografice cu care se confrunta țarile din Europa de Est. Cercetarorii din Republica Moldova, precum și cei din Romania, Rusia, Ucraina, Belarus și-au impartașit experiența privind studierea fenomenelor demografice, precum și cea de elaborare a recomandarilor pentru factorii de decizie. Aria tematica a rapoartelor este destul de vasta, oferind un tablou complex privind schimbarile demografice și impactul lor asupra economiilor naționale. In comparație cu alte țari din regiune, in Republica Moldova, una dintre cele mai ingrijoratoare evoluții prezinta declinul continuu al populației și imbatranirea demografica ce afecteaza sustenabilitatea socioeconomica, nivelul de trai al populației și securitatea naționala. Impactul negativ al pandemiei Covid-19 asupra economiei naționale a agravat situația, provocand creșterea inegalitații in nivelul și calitatea vieții, astfel este puțin probabil ca migrația va diminua. Cel mai ingrijorator fenomen il constituie migrația populației tinere la studii, in cautarea unui loc de munca sau pentru stabilirea cu traiul permanent, provocand un dezechilibru pronunțat in structura populației și pierderea potențialului uman. Pandemia Covid-19 a exacerbat situația in domeniul sanatații, iar creșterea mortalitații excesive a dus la majorarea sporului natural negativ. Scaderea continua a numarului de nașteri ca rezultat al scaderii populației și reducerii contingentului femeilor de varsta reproductiva are consecințe negative multiple, afectand structura populației, cererea și oferta pe piața forței de munca, raportul intre populația apta de munca și cea inapta etc. Astfel, scaderea natalitații va determina creșterea cererii de angajați de varsta pre-pensionara, ceea ce implica necesitatea recalificarii acestora, crearii condițiilor speciale la locul de munca. In acest context, o importanța majora prezinta raportarea politicilor publice la schimbarile demografice, precum și dezvoltarea unor politici speciale de redresare a situației. Rapoartele prezentate in aceasta culegere aduc o contribuție speciala in reflectarea științifica a schimbarilor demografice, evidențierea impactului pandemiei Covid-19 și altor aspecte.
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Pultrone, Gabriella. "Turismo e centri urbani minori: possibili percorsi integrati verso frontiere innovative di sviluppo sostenibile." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8032.

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Abstract:
Il trend crescente del fenomeno turistico costituisce una sfida determinante nell’ambito delle questioni più ampie legate al paradigma della sostenibilità, in considerazione dei diversi effetti che le attività ad esso correlate producono su città e territori interessati. È un problema che va orientato nella giusta direzione come strumento privilegiato carico di valenze: capacità di sensibilizzare al rispetto dell’ambiente; elevate potenzialità di sostenere attività economiche tradizionali e innovative; capacità di contribuire al miglioramento della qualità della vita. Se correttamente programmato e gestito, esso può infatti giocare un ruolo chiave per il riequilibrio territoriale, attraverso la costruzione di sistemi turistici che comprendano destinazioni mature, emergenti ed aree marginali, in un’ottica di destagionalizzazione dei flussi e promozione delle economie locali, e in una logica in grado di coniugare stabilità e innovazione in un processo dialettico fra tradizione e creatività. Per molte città e regioni italiane, come la Calabria, la scelta di tutelare, valorizzare e gestire in modo integrato le risorse naturalistico-ambientali, paesaggistiche e storico-culturali attraverso la leva e il moltiplicatore del settore turismo può rappresentare, anche in momenti di crisi, un importante strumento per rivalutare il proprio patrimonio, sviluppare l’indotto a esso collegato, promuovere progetti strategici nel settore del turismo, stimolare la creazione di strutture ricettive e servizi complementari. Di fronte alle sfide della globalizzazione riscoprire i caratteri della propria specificità diviene quindi un’occasione imperdibile per ripensare il proprio sviluppo con intelligenza, laddove l’attributo smart si riferisca all’incontro creativo di tecnologie e capacità umane, che attraverso le comunità stesse diventano portatrici di innovazione. The growing trend of tourism is a key challenge in the context of broader issues related to the paradigm of sustainability, taking into account the different effects that the activities related to it produce on cities and regions concerned. This issue must be addressed in the right direction as a privileged instrument full of values: the ability to raise awareness of the environment; great potential to support innovative and traditional economic activities, the ability to contribute to improving the quality of life. If properly planned, it can play a key role in the territorial balance, through the construction of tourist facilities including mature destinations, emerging and marginal areas, with a seasonal adjustment of flows and promotion of local economies, that combines stability and innovation in a dialectical process between tradition and creativity. For many Italian cities and regions, such as Calabria, the choice to protect, enhance and manage the resources in an integrated natural-environmental, landscape and historical-cultural through the lever and the sector leverage tourism can be, even in times of crisis, an important tool to revalue its assets, develop the armature connected to it, to promote strategic projects in the tourism sector, to stimulate the creation of accommodation facilities and complementary services. Faced with the challenges of globalization, rediscover its own specificity then becomes a unique opportunity to rethink its own development with intelligence, where the smart attribute refers to the meeting of creative technology and human capabilities, through which the communities themselves become carriers of innovation.
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