Academic literature on the topic 'Naturali della Regione Emilia-Romagna'

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Journal articles on the topic "Naturali della Regione Emilia-Romagna"

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MINIATI, MARA. "ANTONIO CAMPIGOTTO, ALESSANDRA PARISINI, PATRIZIA TAMASSIA, Macchine orarie. Orologi da torre e orologiai in Emilia Romagna, Bologna, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna-Grafis, 2000, 267 pp., ill. (IBC Dossier 38)." Nuncius 16, no. 1 (January 1, 2001): 442–43. http://dx.doi.org/10.1163/221058701x00266.

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Fadiga, Luigi. "Regione Emilia Romagna: servizi sociali, Magistratura e caso Bibbiano." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (June 2021): 210–23. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004021.

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Boccola, Fabiana. "La collaborazione AIF e Universitŕ nella regione Emilia Romagna." FOR - Rivista per la formazione, no. 78 (June 2009): 47–48. http://dx.doi.org/10.3280/for2009-078014.

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Brancaleoni, Caterina, Alessandro Daraio, and Silvia Martini. "Strategie territoriali integrate nella politica di coesione in Emilia-Romagna: atuss e stami." TERRITORIO, no. 104 (March 2024): 108–13. http://dx.doi.org/10.3280/tr2023-104014.

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Abstract:
Nel ciclo di programmazione 2021-2027, il carattere place-based della politica di coesione è stato rafforzato con l'introduzione del nuovo obiettivo di policy ‘un'Europa più vicina ai cittadini', attuato attraverso strategie territoriali. In Emilia-Romagna questa possibilità si inserisce in una tradizione di politiche volte a contrastare l'acuirsi degli squilibri territoriali e a rispondere alle diverse vocazioni infra-regionali, coinvolgendo gli enti locali nella programmazione. L'articolo propone una lettura delle due tipologie di strategie territoriali – le Agende trasformative urbane per lo sviluppo sostenibile (atuss) e le Strategie territoriali per le aree montane e interne (stami) – attivate dalla Regione Emilia-Romagna alla luce del disegno delineato dalla Commissione europea.
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Gallo, Eugenio, and Gino Targa. "Quality evaluation in psychiatric services: a regional system of quality indicators." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no. 2 (August 1998): 110–19. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007247.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo — Il presente lavoro propone un sistema di indicatori basato sui sistemi informativi di routine adottati dalla Regione Emilia Romagna. Esso si pone l'obiettivo di cogliere la qualità e la complessità dei percorsi di cura dei pazienti psichiatrici tenendo conto dell'articolazione delle strutture psichiatriche della Regione del Progetto obiettivo Tutela della Salute Mentale 1994-1996 e degli Indicatori di efficienza e qualita del SSN. richiesti dal Ministero della Sanità. Metodo — Formazione di un gruppo di lavoro su iniziativa della Regione, per la costruzione degli indicatori con definizione del significato, della formula, della soglia di attenzione, della finalita, del livello di utilizzazione, della fonte dei dati e della frequenza di rilevazione congruente con i sistemi informativi regionali.Risultati — Vengono presentati 105 indicatori suddivisi in base alia struttura psichiatrica a cui fanno riferimento (centri di salute mentale, reparti per acuti, strutture semiresidenziali, strutture residenziali, strutture ex-manicomiali, dipartimento di salute mentale) ed in base al codice in tre elenchi: 1) d'informazione generale (30), comprendente i 12 indicatori richiesti dal Ministero della Sanità; 2) di approfondimento; 3) di esito. Conclusioni — Il sistema di indicatori, pur nato per un uso locale, si fonda su obiettivi definiti dal Progetto Obiettivo ministeriale, per cui può rivestire un interesse anche per altre realtà regionali italiane. La costruzione modulare permette un'applicazione flessibile e un adattamento a sistemi informativi meno complessi. Una parte del sistema è stata inserita dal 1997 nel flusso informativo di routine tra le ASL e la Regione Emilia Romagna.
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MINIATI, MARA. "ANTONIO CAMPIGOTTO, MASSIMO TOZZI FONTANA, Nel mondo delle cose. Collezioni private di interesse tecnico-scientifico. Un sondaggio nelle province di Bologna, Ferrara, Forl, Ravenna e Rimini, Bologna, Il Nove, 1997, 502 pp., ill., (Ricerche per i beni artistici culturali e naturali della regione Emilia Romagna 18) L. 60.000." Nuncius 14, no. 2 (1999): 736–37. http://dx.doi.org/10.1163/182539199x00355.

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Savino, Sally, Patrizia Savorani, Giorgio Gambale, Barbara Calderone, and Vittoria Sturlese. "La qualità dell’assistenza in terapia intensiva chiusa e aperta: la voce dei pazienti." Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza 29, no. 1 (June 3, 2018): 15–20. http://dx.doi.org/10.4081/scenario.2012.171.

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Abstract:
Introduzione: una politica di visita aperta nei reparti di Terapia Intensiva è consigliata non solo dalla letteratura internazionale, ma anche favorita delle politiche delle Regione Emilia-Romagna. Obiettivo della ricerca è stato quello di raccogliere la valutazione sulla qualità dell’assisten- za nella TI dell’Ausl di Forlì, sia prima sia dopo la decisione di attuare una politica di visita aperta.
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Alagna, Fatima, Giovanni Fini, and Renzo Pavignani. "Esperienze di pianificazione in Emilia-Romagna: fra transizione energetica, adattamento ai cambiamenti climatici e nuova legge urbanistica orientata alla rigenerazione urbana." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 131 (November 2021): 23–43. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-131-s1002.

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Abstract:
L'articolo ripercorre l'evoluzione del rapporto fra variabile energetica e strumenti di governo del territorio in Emilia Romagna, una regione in cui la recente legge urbanistica marca il passaggio d'attenzione verso la rigenerazione urbana e l'adattamento ai cambiamenti climatici: l'obiettivo di scelte di trasformazione del territorio sostenibili anche in chiave energetica viene a declinarsi in modo integrato con altri fattori che entrano in gioco nelle politiche di resilienza.
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Langella, Cecilia, Ilaria Elisa Vannini, Milena Marciacano, and Niccolò Persiani. "L'Internal Auditing nel Servizio Sanitario Nazionale: l'esperienza della Regione Veneto e della Regione Emilia-Romagna." MECOSAN, no. 123 (May 2023): 7–27. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-123oa15580.

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Abstract:
Negli ultimi anni, in particolare a seguito del percorso attuativo della certificabilità, gli enti e le aziende del Servizio Sanitario Nazionale hanno prestato crescente attenzione al disegno, all'implementazione e all'affinamento del proprio Sistema di Controllo Interno. La diffusione di una cultura del controllo sia esterno sia interno ha portato in diversi casi all'istituzione di un servizio di Internal Auditing (di seguito IA) come garante di tale sistema di controlli. Il presente contributo approfondisce le modalità attuative della funzione di IA negli enti e nelle aziende del Servizio Sanitario Nazionale attraverso un'analisi di casi studio delle esperienze regionali che per prime si sono mosse in questa direzione e che risultano più significative, Regione Veneto e Regione Emilia-Romagna.Di ciascuna sono esaminate e poi raffrontate le principali variabili della funzione di IA approfondite dalla dottrina e precisamente: i ruoli, le tipologie e i processi di audit, le variabili organizzative e le caratteristiche delle risorse umane impiegate nella funzione. Ne emergono due modalità attuative tra loro distinte che, seppur condizionate dai rispettivi contesti di riferimento, contengono anche interessanti punti di contatto e significativi spunti di riflessione per le altre Regioni che si stanno avviando nel percorso di implementazione della funzione di IA.
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Langella, Cecilia, Ilaria Elisa Vannini, Milena Marciacano, and Niccolò Persiani. "L'Internal Auditing nel Servizio Sanitario Nazionale: l'esperienza della Regione Veneto e della Regione Emilia-Romagna." MECOSAN, no. 127 (June 2024): 7–27. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2023-127oa17872.

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Abstract:
Negli ultimi anni, in particolare a seguito del percorso attuativo della certificabilità, gli enti e le aziende del Servizio Sanitario Nazionale hanno prestato crescente attenzione al disegno, all'implementazione e all'affinamento del proprio Sistema di Controllo Interno. La diffusione di una cultura del controllo sia esterno sia interno ha portato in diversi casi all'istituzione di un servizio di Internal Auditing (di seguito IA) come garante di tale sistema di controlli. Il presente contributo approfondisce le modalità attuative della funzione di IA negli enti e nelle aziende del Servizio Sanitario Nazionale attraverso un'analisi di casi studio delle esperienze regionali che per prime si sono mosse in questa direzione e che risultano più significative, Regione Veneto e Regione Emilia-Romagna. Di ciascuna sono esaminate e poi raffrontate le principali variabili della funzione di IA approfondite dalla dottrina e precisamente: i ruoli, le tipologie e i processi di audit, le variabili organizzative e le caratteristiche delle risorse umane impiegate nella funzione. Ne emergono due modalità attuative tra loro distinte che, seppur condizionate dai rispettivi contesti di riferimento, contengono anche interessanti punti di contatto e significativi spunti di riflessione per le altre Regioni che si stanno avviando in tale percorso di implementazione della funzione di IA.
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Dissertations / Theses on the topic "Naturali della Regione Emilia-Romagna"

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Parpinello, Alessandra <1985&gt. "Gli Interventi Educativi Domiciliari nella Regione Emilia-Romagna: un'indagine esplorativa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/8878/1/Parpinello_Alessandra_tesi.pdf.

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Abstract:
L’attuale fase storica, caratterizzata dal termine di ogni forma di istituzionalizzazione dei minori in direzione della loro integrazione nella comunità, è segnata dal punto di vista legislativo dall’emanazione e dalla attuazione della L.149 del 2001 che all’Art. 1 recita: “Ogni minore ha diritto a crescere nella propria famiglia”, ponendo come obiettivo prioritario il rispetto del diritto fondamentale dei bambini a mantenere i propri legami familiari e comunitari. L’emanazione della Legge 285 nel 1997 ha segnato altresì una svolta nel modo di intendere il concetto di domiciliarità che da mera funzione medica e assistenzialistica è andato connotandosi di funzioni educative e di promozione del minore e del suo contesto di vita (Milani, 2004), riconoscendo nella figura dell’educatore la professionalità adatta a svolgere tale compito. La questione dei servizi domiciliari di sostegno alle famiglie di bambini in difficoltà si configura, in un panorama nazionale così descritto, un problema evidente e sul quale necessariamente fare ricerca. Gli interventi educativi domiciliari si collocano all’interno di questi servizi con la finalità generale di mantenere, anche in presenza di situazioni di disagio familiare, il minore nella famiglia d’origine (Janssen, 2003). La ricerca si è focalizzata su come, nella Regione Emilia-Romagna, il dispositivo degli interventi educativi domiciliari venga interpretato e attivato dai diversi soggetti istituzionali (Tribunale per i Minorenni e Servizi Sociali territoriali-Area Minori), con un approfondimento relativo al contesto dei Servizi Sociali territoriali e con l’obiettivo generale di fornire informazioni utili a orientare le politiche e le realizzazioni a livello regionale e nazionale. La tematica oggetto della tesi è stata esplorata mediante un’analisi della letteratura internazionale e nazionale, la strutturazione e somministrazione di un questionario rivolto ai Responsabili dei Servizi Sociali territoriali della Regione Emilia-Romagna e la realizzazione di alcune interviste a giudici del Tribunale per i Minorenni di Bologna.
The current historical phase, characterized by the end of every form of institutionalization of minors in the direction of their integration into the community is marked from a legislative point of view by enactment and implementation of Law 144 of 2001 that to the Article 1 establishes: "Every child has the right to grow in their own family", with the primary objective of respecting the fundamental right of children to maintain their family and community ties. In 1997, the enactment of Law 285, marked a turning point in the understanding of the concept of domiciliarity which, from a mere medical and welfare function, has become connoted with educational functions and the promotion of the minor and his life context (Milani, 2004), recognizing in the figure of the educator the professionalism suitable to carry out this task. The question of home care services to support families of children in difficulty is, in a national scenario described as such, an obvious problem and on which to do research. Home educational interventions are located within these services with the general purpose of maintaining, even in situations of family hardship, the minor in the family of origin (Janssen, 2003). The research focused on how, in the Emilia-Romagna Region, the device of home educational interventions is interpreted and activated by the various institutional subjects (Court for Minors and Social Services), with an in-depth analysis on the context of the Services Social territorial. The subject matter of the thesis was explored through a careful analysis of literature, the structuring and administration of a questionnaire addressed to the Heads of the territorial Social Services - Minor Area of the Emilia-Romagna Region and the realization of some interviews with judges of the Court for Minors of Bologna.
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Olianti, Beatrice. "Analisi socio-idrologica sullo stato dell'acquifero freatico costiero della Regione Emilia-Romagna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Questo studio mira ad analizzare lo stato dell'acquifero freatico costiero della Regione Emilia-Romagna prendendo in considerazione un caso studio di riferimento, le cui caratteristiche sono sufficientemente rappresentative delle problematiche generali che caratterizzano il corpo idrico. Il caso studio consiste nel "V bacino" in zona ravennate, del quale si sono esaminati i processi che regolano il ciclo idrologico, concentrandosi sulle loro dinamiche di cambiamento in relazione all'evoluzione delle attività antropiche, testimoniata dalle variazioni di uso del suolo occorse negli ultimi decenni. La redistribuzione delle principali classi di uso del suolo nel tempo guida la valutazione dello stato di qualità dell’acquifero, con particolare riferimento alla disponibilità di acqua dolce in falda minacciata dal fenomeno dell’intrusione salina. L’area di studio risente di una fragilità intrinseca imputabile ad un precario equilibrio determinato dalla morfodinamica naturale attiva e dalla perdita dei caratteri paesaggistico-ambientali originari a causa delle attività antropiche. La complessità di tale area ha richiesto semplificazioni modellistiche a partire dalla descrizione dell’acquifero attraverso un modello di tipo aggregato. Inoltre, essendo l’area depressa e conseguentemente soggetta a drenaggio, la determinazione delle regole di pompaggio riveste un ruolo cruciale per la corretta interpretazione dei bilanci idrici. I pochi dati di pompaggio disponibili non hanno consentito l’estrapolazione e validazione di tali regole e pertanto, questo aspetto richiederà ulteriori approfondimenti oltre lo scopo di questa tesi. Analogamente, la modellazione del processo di intrusione salina richiederà analisi aggiuntive vista la non univoca direzione del flusso idrico all’interno dell’acquifero e il forte impatto, nel medio-lungo termine, di processi quali la subsidenza o l’innalzamento del livello del mare.
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Boldrin, Alessandra. "Analisi dei nodi ferroviari secondari della Regione Emilia Romagna per l'accessibilità ciclabile." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20165/.

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Abstract:
Negli ultimi anni, l’inquinamento atmosferico è diventato uno dei problemi principali del nostro pianeta. Esso è causato da innumerevoli fattori, tra cui il traffico veicolare: in particolare, la ricerca di mezzi alternativi ai sistemi di trasporto privato, ha assunto grande rilevanza con lo scopo di migliorare la qualità dell’aria delle grandi e medio-piccole città.La seguente tesi si inquadra proprio in questo contesto e ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dei mezzi sostenibili, in particolare l’uso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani casa-lavoro. Si cerca di rendere facilmente raggiungibile da parte dei ciclisti, l’accesso alle stazioni dei 30 comuni dell’Emilia-Romagna aderenti al PAIR. Attraverso un accurato monitoraggio, si indagano i servizi necessari per gli utenti che vogliono utilizzare la bicicletta per raggiungere la stazione e i relativi luoghi di lavoro. Si presta attenzione alle piste ciclabili in termini di sicurezza e qualità, alla segnaletica e ai posteggi per biciclette. I comuni analizzati sono suddivisi secondo RFI in Platinum, Gold, Silver e Bronze. In questo elaborato, si pone l’attenzione sulle due ultime categorie. Nel primo capitolo, si descrivono il quadro normativo a cui si fa riferimento e i piani regolatori.Il secondo capitolo è volto a chiarire meglio cosa si intende con intermodalità, focalizzando l’attenzione sull’utilizzo combinato di treno e bicicletta.Il terzo capitolo chiarisce nello specifico quali siano gli obiettivi della ricerca, e approfondisce la descrizione della classificazione delle stazioni.Nel quarto e quinto capitolo invece, si presenta dettagliatamente come è stata ideata la scheda di monitoraggio utilizzata per valutare ciascun comune e si allegano le schede di rilievo dotate di mappa geografica per individuare velocemente i servizi offerti da ciascuna stazione.Infine, si mettono in risalto tutte le criticità riscontrate in ogni nodo ferroviario, confrontando ciascuna città con il comune migliore.
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Dovesi, Linda. "Realizzazione della Rete Geodetica Costiera della Regione Emilia-Romagna: aspetti geodetici e computazionali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14277/.

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Abstract:
Il lavoro presentato in questo elaborato vuole descrivere gli aspetti geodetici e computazionali necessari alla creazione della Rete Geodetica Costiera che si propone essere il riferimento per tutti i rilievi futuri riguardanti il litorale emiliano-romagnolo. In particolare, vengono descritte le differenti fasi operative, di calcolo e verifica, che hanno accompagnato tale realizzazione. I risultati ottenuti analizzando le osservazioni GNSS statiche mediante due distinti codici di calcolo sono stati confrontati al fine di determinare la loro congruenza in funzione delle precisioni prescritte nel progetto. Un ulteriore verifica è stata eseguita confrontando tra loro le posizioni dei vertici generate dai rilievi in tempo reale con quelle statiche. Un aspetto fondamentale di cui si è tenuto conto durante la realizzazione della Rete Geodetica Costiera è la definizione del sistema di riferimento con cui sono restituiti i risultati e i diversi confronti, conforme al DM del 10 Novembre 2011 che ha sancito per l’Italia come sistema di riferimento geodetico nazionale la realizzazione ETRF2000, all'epoca 2008.0. Per ultimo è stato eseguito un aggiornamento delle quote ortometriche dei vertici della Rete Geodetica Costiera. Ciò è stato agevole nel momento in cui una delle reti geodetiche utilizzate per la realizzazione della Rete Geodetica Costiera era quella di subsidenza di Arpae, le cui quote furono determinate all’impianto e poi via via aggiornate utilizzando dapprima misure di livellazione e successivamente modelli di subsidenza ottenuti dall’interferometria SAR. Nel caso invece il vertice fosse appartenente ad un’altra rete oppure di nuova istituzione, si sono eseguite misure di livellazione geometrica dal mezzo di alta precisione tra il vertice stesso ed il caposaldo Arpae più vicino e successivamente aggiornata la quota sul vertice.
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Suwarno, Andrea. "Architettura del sistema di allerte per l'Agenzia di Protezione Civile della regione Emilia-Romagna." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3865/.

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Pieri, Giulia <1981&gt. "L'ospedale di comunità nella regione Emilia-Romagna: modelli organizzativi e valutazione della qualità dell'assistenza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7368/1/PIERI_GIULIA_tesi.pdf.

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Abstract:
L’attuale frammentazione dei percorsi assistenziali rivolti ai pazienti anziani con multimorbosità e fragili, non garantisce cure efficaci, efficienti né soddisfazione dei pazienti e delle loro famiglie. Si stanno sviluppando a livello internazionale modelli di organizzazione dei servizi di “cure intermedie”, per rispondere ai bisogni emergenti rappresentati da invecchiamento, aumento di patologie croniche, multimorbosità e fragilità, per evitare ospedalizzazioni inappropriate e ritardare l’istituzionalizzazione di lungo periodo. Coerentemente con le indicazioni normative nazionali, la Regione Emilia-Romagna (RER) ha intrapreso un percorso di ridefinizione dei servizi territoriali e della rete ospedaliera con l’obiettivo di garantire la continuità delle cure e l’integrazione ospedale-territorio, in particolare per le persone con patologia cronica, potenziando i servizi assistenziali di cure intermedie e attivando strutture residenziali intermedie territoriali (Ospedali di Comunità). Il progetto di ricerca aveva l’obiettivo di definire, attraverso l’individuazione di specifici indicatori, una modalità strutturata per il monitoraggio dell’assistenza fornita ai pazienti che vengono presi in carico negli Ospedali di Comunità dal punto di vista clinico, organizzativo e del paziente. Il modello organizzativo è stato studiato confrontando tre Ospedali di Comunità della Regione Emilia-Romagna. Gli indicatori individuati sono quindi stati analizzati per descrivere la coorte di pazienti dimessa dall’Ospedale di Comunità di Castel San Pietro Terme (Ausl Imola). L’analisi condotta, con l’identificazione di sottotipi caratteristici di pazienti che accedono all’Ospedale di Comunità può costituire un valido supporto conoscitivo nel processo di miglioramento dei percorsi clinico-assistenziali. La descrizione dei percorsi di cura seguiti dai pazienti presi in carico negli Ospedali di Comunità, di cui l’analisi presentata rappresenta un primo step, può infatti contribuire a meglio definire le strategie organizzative dell’assistenza ospedaliera e territoriale, sanitaria e socio-assistenziale per potenziare quindi la capacità di risposta ai bisogni dei pazienti.
The fragmentation of services for elderly with multimorbidity and frailty does guarantee neither effective and efficient care, nor the satisfaction of patients and their families. At international level, for decades, organizational models for “intermediate care” have been developing, as solution to emerging problems (aging, chronic disease, multiborbidity and frailty), to avoide inappropriate hospital admission and to delay long-term care. Consistent with national documents, Emilia-Romagna Region has been redefining community services and the acute hospital network with the aim of ensuring continuity of care and integration between hospital and community services, especially for people with chronic diseases, developing intermediate care and activating bed-based intermediate care services (Community Hospitals). The research project aimed to define – through the identification and analysis of specific indicators – a structured method for monitoring health care provided to patients in Community Hospitals in terms of clinical, organizational and patient perspective. The organizational model has been examined comparing three Community Hospital of Emilia-Romagna Region. Indicators have been analyzed to describe patients discharged from the Community Hospital of Castel San Pietro Terme (Imola Local Health Authority). The structured analysis and the identification of emerging clusters of patients admitted in Community Hospital, could provide important input for the best planning of integrated care pathways for patients. The description of clinical pathway of patients admitted in Community Hospitals may help to better define organizational strategies for both acute and community care, both health and social assistance, to enhance responses to patients' needs.
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Pieri, Giulia <1981&gt. "L'ospedale di comunità nella regione Emilia-Romagna: modelli organizzativi e valutazione della qualità dell'assistenza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7368/.

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Abstract:
L’attuale frammentazione dei percorsi assistenziali rivolti ai pazienti anziani con multimorbosità e fragili, non garantisce cure efficaci, efficienti né soddisfazione dei pazienti e delle loro famiglie. Si stanno sviluppando a livello internazionale modelli di organizzazione dei servizi di “cure intermedie”, per rispondere ai bisogni emergenti rappresentati da invecchiamento, aumento di patologie croniche, multimorbosità e fragilità, per evitare ospedalizzazioni inappropriate e ritardare l’istituzionalizzazione di lungo periodo. Coerentemente con le indicazioni normative nazionali, la Regione Emilia-Romagna (RER) ha intrapreso un percorso di ridefinizione dei servizi territoriali e della rete ospedaliera con l’obiettivo di garantire la continuità delle cure e l’integrazione ospedale-territorio, in particolare per le persone con patologia cronica, potenziando i servizi assistenziali di cure intermedie e attivando strutture residenziali intermedie territoriali (Ospedali di Comunità). Il progetto di ricerca aveva l’obiettivo di definire, attraverso l’individuazione di specifici indicatori, una modalità strutturata per il monitoraggio dell’assistenza fornita ai pazienti che vengono presi in carico negli Ospedali di Comunità dal punto di vista clinico, organizzativo e del paziente. Il modello organizzativo è stato studiato confrontando tre Ospedali di Comunità della Regione Emilia-Romagna. Gli indicatori individuati sono quindi stati analizzati per descrivere la coorte di pazienti dimessa dall’Ospedale di Comunità di Castel San Pietro Terme (Ausl Imola). L’analisi condotta, con l’identificazione di sottotipi caratteristici di pazienti che accedono all’Ospedale di Comunità può costituire un valido supporto conoscitivo nel processo di miglioramento dei percorsi clinico-assistenziali. La descrizione dei percorsi di cura seguiti dai pazienti presi in carico negli Ospedali di Comunità, di cui l’analisi presentata rappresenta un primo step, può infatti contribuire a meglio definire le strategie organizzative dell’assistenza ospedaliera e territoriale, sanitaria e socio-assistenziale per potenziare quindi la capacità di risposta ai bisogni dei pazienti.
The fragmentation of services for elderly with multimorbidity and frailty does guarantee neither effective and efficient care, nor the satisfaction of patients and their families. At international level, for decades, organizational models for “intermediate care” have been developing, as solution to emerging problems (aging, chronic disease, multiborbidity and frailty), to avoide inappropriate hospital admission and to delay long-term care. Consistent with national documents, Emilia-Romagna Region has been redefining community services and the acute hospital network with the aim of ensuring continuity of care and integration between hospital and community services, especially for people with chronic diseases, developing intermediate care and activating bed-based intermediate care services (Community Hospitals). The research project aimed to define – through the identification and analysis of specific indicators – a structured method for monitoring health care provided to patients in Community Hospitals in terms of clinical, organizational and patient perspective. The organizational model has been examined comparing three Community Hospital of Emilia-Romagna Region. Indicators have been analyzed to describe patients discharged from the Community Hospital of Castel San Pietro Terme (Imola Local Health Authority). The structured analysis and the identification of emerging clusters of patients admitted in Community Hospital, could provide important input for the best planning of integrated care pathways for patients. The description of clinical pathway of patients admitted in Community Hospitals may help to better define organizational strategies for both acute and community care, both health and social assistance, to enhance responses to patients' needs.
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Bugli, Erica. "Sapore dei Ricordi Sviluppo di un brand premium di biscotti tradizionali della regione Emilia Romagna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L’elaborato tratta un’analisi dei significati del packa- ging alimentare al giorno d’oggi da più angolazioni: dalle funzioni primarie, alle strategie commerciali, fino alle normative vigenti sui materiali e la sosteni- bilità ambientale. Il focus delle ricerche sarà sui bi- scotti confezionati e sui biscotti della tradizione re- gionale e gli argomenti trattati verranno approfonditi anche dal lato dell’azienda Barilla (e di Mulino Bianco relativamente ai biscotti) presso cui è stato svolto il Tirocinio in preparazione della Prova Finale che ha portato all’individuazione del tema del progetto del- la tesi. A seguire viene presentato il progetto che è stato realizzato durante il Tirocinio con l’utilizzo del metodo del Design Thinking. Infine l’ultima parte ve- drà lo sviluppo di un progetto personale a partire da uno dei concept emersi durante il periodo di Tiroci- nio in cui è stata sviluppata la proposta di un brand premium di biscotti regionali per il Gruppo Barilla prodotti da Mulino Bianco.
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Beltrani, Paolo. "Percorsi di razionalizzazione e di ottimizzazione del trasporto e della logistica nella regione Emilia-Romagna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/568/.

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Dallolio, Laura <1973&gt. "Taglio cesareo e rischio di isterectomia peri-partum: analisi della situazione nella Regione Emilia-Romagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1024/1/Tesi_Dallolio_Laura.pdf.

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Books on the topic "Naturali della Regione Emilia-Romagna"

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Toscani, Andrea. La prassi delle parole: Giuseppe Guglielmi organizzatore culturale e traduttore. Bologna: Compositori, 2008.

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2

Raimondi, Ezio. Tra le parole e le cose: Editoriali e articoli per la rivista "IBC". Bologna: Bononia University Press, 2014.

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3

Ragghianti, Carlo Ludovico. Pittura tra Giotto e Pisanello: Trecento e primo Quattrocento : Regione Emilia-Romagna, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali. Ferrara: G. Corbo, 1987.

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4

Istituto, per i. beni artistici culturali naturali della Regione Emilia-Romagna. Catalogo delle pubblicazioni. Bologna: Centro documentazione, Biblioteca, 1995.

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5

Vera, Zamagni, ed. Emilia-Romagna region, European culture =: Regione Emilia-Romagna, cultura d'Europa. [S.1: s.n., 2000.

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6

Piacentini, Osvaldo, and C. Baccarini. Il Progetto Appennino della Regione Emilia- Romagna. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2002.

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7

Concorso internazionale della ceramica d'arte (44th 1986 Faenza). 44° Concorso internazionale dellaceramica d'arte: Col patrocinio della Regione Emilia-Romagna. [Faenza]: Comune di Faenza, 1986.

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8

Capodarca, Valido. Emilia Romagna: Ottanta alberi da salvare, i più importanti della regione. Firenze: Vallecchi, 1986.

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9

Borgonuovo, Valerio. Guida al patrimonio dei beni culturali delle aziende sanitarie Regione Emilia-Romagna. Bologna: Bononia University Press, 2013.

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10

Bondioli, Anna, and Patrizia Orsola Ghedini. La qualità negoziata: Gli indicatori per i nidi della Regione Emilia Romagna. Azzano San Paolo (Bergamo): Junior, 2000.

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More sources

Book chapters on the topic "Naturali della Regione Emilia-Romagna"

1

Nistor, Mărgărit-Mircea, and Federico Cervi. "An area facing climate change: monthly water availability in the Emilia-Romagna region during 1961–2015." In Climate and Land Use Impacts on Natural and Artificial Systems, 135–52. Elsevier, 2021. http://dx.doi.org/10.1016/b978-0-12-822184-6.00011-9.

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Conference papers on the topic "Naturali della Regione Emilia-Romagna"

1

Marchetti, G., S. Guerra, G. Ballerini, P. Patracchini, S. Volinia, and F. Bernardi. "A FREQUENT TAQI RFLP AND A GENE LESION OR RARE TAQI RFLP IN THE VON WILLEBRAND FACTOR GENE." In XIth International Congress on Thrombosis and Haemostasis. Schattauer GmbH, 1987. http://dx.doi.org/10.1055/s-0038-1642834.

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Abstract:
A cDNA for vonWi11ebrand factor (vWf) has been used to investigate lesions and RFLPs in the vWf gene.In hybridizations with the 3'cDNA portion (a 2 Kb SacI fragment) a frequent polymorphism has been found with TaqI restriction enzyme. The alleles are 3.3 Kb and 2.6 Kb ; the frequencies of 0.51 and 0.49 respectively enable to investigate an appreciable portion of vW disease (vWd) families.In a patient with type III vWd an abnormal TaqI pattern has been observed. A 4.5 Kb band is absent and an additional band of 2.3 Kb is present.This pattern has been inherited from the consanguineous heterozygous parents and has been traced in several members of this large family. The presence of the abnormal gene pattern is related to total or partial vWf deficiency in the family and has not been found in several normal subjects. The BamHI and BglII restriction patterns are normal and suggest a small mutation originating a new TaqI site.These findings are compatible with a gene lesion or a rare RFLP.Work supported by Ricerca Sanitaria Finalizzata Regione Emilia Romagna.
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2

Bertagnolo, V., S. Volinia, C. Legnani, G. Rodorigo, V. De De Rosa, and F. Bernardi. "TWO FVIII GENE LESIONS DETECTED IN SEVERE AND MODERATE HAEMOPHILIA A." In XIth International Congress on Thrombosis and Haemostasis. Schattauer GmbH, 1987. http://dx.doi.org/10.1055/s-0038-1644048.

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Abstract:
DNAs from 15 haemophilia A patients from different families have been hybridized to FVIII cDNA probes for the exons 14-26.In a severely affected patient (FVIII:C 2 %) the TaqI site of exon 24 is absent originating an abnormal band of 4.2 Kb. A C toT transition in the CG dinucleotide of the TaqI site (TCGA) is the probable gene mutation. Since the transition in the sense strand should originate an additional Hind III site, which is not detected in our patient, we infer that the mutation occurred in the antisensestrand causing an aminoacid change (CGA →CAA, Arg → Gin). This isin accordance with the low activity of FVIII and with the absence of inhibitor. Infact Gitschier et Al reported in a patient with ahigh titre of anti-FVIII antibody and with <1% FVIII activity a C → T transition in the coding strand, originating a nonsense codon in the TaqI site of exon 24.In the Hindlll pattern from a moderately affected patient (FVIII:C 4%) the fragment containing the exon 18 is 2.5 Kb in size (normal 2.6 Kb). Since the patterns with other restriction enzymes are indistinguishable from normal a small mutation originating a new Hind III site is likely. Both altered patterns have been detected in the patients' mothers.Work supported by Ricerca Sanitaria Finalizzata Regione Emilia Romagna
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Ronzano, Anna, Roberta Stefanini, Giulia Borghesi, and Giuseppe Vignali. "Agricultural waste as a source of innovative and compostable composite biopolymers for food packaging: a scientific review." In the 7th International Food Operations and Processing Simulation Workshop. CAL-TEK srl, 2021. http://dx.doi.org/10.46354/i3m.2021.foodops.005.

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Abstract:
"The recovery of agriculture waste is one of the challenges of 2030 Agenda. Food and Agriculture Organization states that 30 % of the world’s agricultural land is used to produce food that is later lost or wasted, and the global carbon footprint corresponds to 7% of total greenhouse gases emissions. Alternatively, natural fibers contained in food and agricultural waste could be a valuable feedstock to reinforce composite biopolymers contributing to increase mechanical properties. In addition, the use of biopolymers matrix could contribute significantly to reduce the environmental footprint of the biobased compounds. Based on these premises, a regional project in Emilia-Romagna, aims to enhance agricultural waste to produce food packaging materials which in turn would contribute to the reduction of green raw materials used. This article reviews the state of art of composite biopolymers added with fillers extracted by food and agricultural waste, analyzing the literature published on scientific databases such as Scopus. The characteristics, advantages and drawbacks of each innovative sustainable material will be studied, trying to compare their various properties. The results of the work could guide companies in the choice of eco-sustainable packaging and lay the foundations for the development of the mentioned regional project."
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