Journal articles: 'Neuroni'

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Eagle, Morris N., and Jerome C. Wakefield. "La psicologia della Gestalt e la scoperta dei neuroni specchio." QUADERNI DI GESTALT, no. 2 (May 2012): 45–52. http://dx.doi.org/10.3280/gest2011-002005.

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Abstract:

Studi recenti nel campo delle neuroscienze evidenziano che, nel momento in cui osserviamo un'altra persona compiere un'azione, si attivano nella nostra corteccia motoria gli stessi neuroni che si attiverebbero se noi stessimo compiendo l'azione osservata; tali neuroni sono stati chiamati "neuroni specchio". Il principio dell'isomorfismo esterno o interpersonale, formulato dagli psicologi della Gestalt Köhler e Koffka nel periodo tra gli anni '20 e gli anni '40, ha di fatto anticipato molti aspetti emersi dalla scoperta dei neuroni specchio. Inoltre, tanto la teoria dei gestaltisti, basata sul principio dell'isomorfismo interpersonale, quanto l'attuale teoria di Gallese (2003) sulla "simulazione incarnata", ispirata dalla scoperta dei neuroni specchio, convergono con l'affermazione centrale che la nostra generale abilitŕ di comprendere le azioni, le emozioni e le intenzioni degli altri sia implicita, automatica e non inferenziale.

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Vallortigara, Giorgio. "Volti, neuroni e mascherine." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 33 (September 2020): 102–11. http://dx.doi.org/10.3280/eds2020-033011.

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Abstract:

L'uso forzoso delle mascherine conseguente alla pandemia da Covid-19 ha determinato una generalizzata esperienza visiva di occlusione parziale dei volti. L'evento viene usato qui come pretesto per discutere i meccanismi cerebrali che presiedono al completamento percettivo degli oggetti parzialmente occlusi, al riconoscimento dei volti e alle loro origini filogenetiche e ontogenetiche.

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Frezza, Giulia. "Lo specchio della trasparenza. La metafora come strumento concettuale tra scienza e cultura e il caso dei neuroni specchio." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (May 2012): 127–38. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2012-001008.

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Abstract:

In questo articolo si esamina l'ipotesi visuo-motoria del "mirror neuron mechanism", mostrando come in essa lo "specchio" venga usato metaforicamente per dar conto di un riconoscimento immediato e trasparente dell'azione altrui. Al contrario, nell'analisi che qui viene offerta della cultura dello "specchio", all'intersezione di filosofia, letteratura e psicologia, il tema del riconoscimento dell'altro emerge come non-lineare, ma problematico e intermittente. Č proprio nella "metafora dello specchio", dunque, oggetto culturale e ordinario, che possiamo ritrovare esemplificate tali questioni che invece l'ipotesi neuroscientifica dei neuroni specchio sembrava rimuovere con il suo approccio lineare. La metafora pertanto, lungi dall'impedire intellegibilitŕ, č uno strumento epistemologico centrale per portare in luce la continua e complessa interazione fra esperienza comune, cultura e scienza.

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Stern, Daniel N. "Sul nascere dell'intersoggettività: neuroni specchio e forme dinamiche vitali." TERAPIA FAMILIARE, no. 102 (August 2013): 5–14. http://dx.doi.org/10.3280/tf2013-102001.

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Ledda, Maria, Luisa Barni, Leopoldo Altieri, and Ennio Pannese. "Modificazioni dell’apparato di Golgi in neuroni sensitivi nel corso dell’invecchiamento." Rendiconti Lincei 13, no. 1 (March 2002): 29–36. http://dx.doi.org/10.1007/bf02904668.

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Cappuccio, Massimiliano. "Empatia e neuroni specchio. Dalle neuroscienze cognitive alla Quinta Meditazione cartesiana." Rivista di estetica, no. 37 (February 1, 2008): 43–65. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.1978.

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Pannese, Ennio, Patrizia Procacci, Maria Ledda, and E. Pannese. "Localizzazione dell’actina nel corpo dei neuroni dei gangli spinali del ratto." Rendiconti Lincei 8, no. 1 (March 1997): 19–23. http://dx.doi.org/10.1007/bf03002250.

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Möhring, Wiebke. "Urs Dahinden / Sabina Sturzenegger / Alessa C. Neuroni: Wissenschaftliches Arbeiten in der Kommunikationswissenschaft." Medien & Kommunikationswissenschaft 55, no. 3 (2007): 456–57. http://dx.doi.org/10.5771/1615-634x-2007-3-456.

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Crescimanno, Emanuele. "Lucia Pizzo Russo, So quel che senti. Neuroni specchio, arte ed empatia." Rivista di estetica, no. 43 (March 1, 2010): 267–70. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.1814.

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Riccio, Maria. "Le nuove modalitŕ comunicative, il sistema dei neuroni specchio e il modello ericksoniano." IPNOSI, no. 2 (January 2013): 25–38. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2012-002002.

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Abstract:

This article examines the main characteristics of web communication. Similarities and analogies of these new modalities of communication are underlined according to the concepts wich have emerged from the discovery of mirror neuron and with the principles of Erickson's therapy. After considering the major applications of virtual reality in medicine and especially in Psychology, with the birth of avatar-therapy, the possible therapeutic implications of these new realities are treated.

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Vizzi, Alessandro. "Sull'esperienza estetica. Il sistema dei neuroni specchio e la comprensione del gesto pittorico." QUADERNI DI GESTALT, no. 2 (May 2012): 113–17. http://dx.doi.org/10.3280/gest2011-002012.

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Abstract:

Il presente lavoro si propone come un contributo ai recenti studi che assegnano al sistema mirror e al processo di simulazione incarnata un ruolo chiave nella comprensione "empatica" delle opere d'arte visiva. Nello specifico l'ipotesi che si vuole qui corroborare č quella secondo cui le opere d'arte Segnica o Gestuale siano in grado di attivare nel fruitore una sorta di risonanza motoria nei confronti dell'artista che le ha prodotte, una comprensione implicita del gesto pittorico cristallizzato nell'oggetto artistico. I soggetti sperimentali sono stati sottoposti alla presentazione di tre categorie di immagini statiche differenti, durante la quale sono stati registrati i Potenziali Motori (MEPs) relativi ad ogni singolo stimolo evocati dall'applicazione della Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS). Č stato rilevato un incremento specifico nell'eccitabilitŕ dei muscoli della mano dei soggetti alla vista di immagini raffiguranti pitture gestuali piuttosto che nelle altre due categorie di immagini-stimolo.

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Ledda, Maria, Graziella Arcidiacono, Luisa Barni, and Ennio Pannese. "Modificazioni della struttura in neuroni dei gangli spinali di lucertole esposte al freddo." Rendiconti Lincei 11, no. 3 (September 2000): 175–84. http://dx.doi.org/10.1007/bf02904650.

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Glucksman, Myron L. "Il "Progetto" di Freud: la connessione mente-cervello rivisitata." SETTING, no. 44 (March 2021): 5–30. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-044001.

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Abstract:

Il testo di Freud Progetto per una psicologia scientifica (1895) riflette il suo ten-tativo di spiegare i fenomeni psichici in termini neurobiologici, motivato dalla scoperta del neurone avvenuta da poco. La sua ipotesi fondamentale era che i neuroni fossero veicoli per la conduzione di "correnti" o "eccitazioni" e che fossero connessi tra loro. Utilizzando questo modello, Freud ha tentato di descrivere una serie di fenomeni mentali, tra cui coscienza, percezione, affetti, Sé, processi cognitivi, sogno, memoria e formazione del sintomo. Tuttavia, non fu in grado di completare l'esplorazione di tali processi mentali in quanto, all'epoca, mancavano le informazioni e la tecnologia necessarie che sarebbero diventate disponibili nel secolo successivo. Infatti, tecniche quali la risonanza magnetica funzionale (fMRI), la tomografia ad emissione di positroni (PET), l'elettroencefalogramma (EEG), nonché scoperte quali le sinapsi, le reti neurali, i fattori genetici, i neurotrasmettitori e i circuiti discreti del cervello avrebbero facilitato una significativa espansione delle conoscenze sui fenomeni mente-cervello. Tutto questo materiale scientifico ha portato allo sviluppo di efficaci trattamenti farmacologici per la schizofrenia, i disturbi dell'umore e l'ansia. Non solo, ora posso-no essere misurate le variazioni della funzionalità del cervello che riflettono il buon esito dei trattamenti farmacologici e psicoterapeutici. Nonostante questi progressi, la comprensione del rapporto tra le funzioni di mente e cervello rimane limitata. Oltre un secolo dopo la pubblicazione del Progetto non è ancora completamente compresa la neurobiologia sottostante i fenomeni della coscienza, dell'inconscio, delle sensazioni, dei pensieri e della memoria. Possiamo aspettarci di arrivare ad un'integrazione più completa della mente e del suo substrato neurobiologico tra un secolo? Lo scopo di questo articolo è quello di aggiornare la nostra conoscenza della neurobiologia associata alle specifiche funzioni mentali che Freud esaminò nel Progetto, nonché di porre domande riguardanti i fenomeni mente-cervello che si spera troveranno risposte in futuro.

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Ferrari, Pier Francesco, and Stefano Rozzi. "Neuroni specchio, azione e relazione. Il cervello che agisce come fondamenta della mente sociale." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (May 2012): 13–38. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2012-001002.

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Martinelli, Carla, Patrizia Sartori, and Maria Ledda. "Modificazioni quantitative del condrioma nei neuroni dei gangli spinali di coniglio nel corso dell’invecchiamento." Rendiconti Lincei 12, no. 2 (June 2001): 83–89. http://dx.doi.org/10.1007/bf02904672.

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Gallese, Vittorio. "Le basi neurofisiologiche dell'intersoggettivitÀ." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 37 (April 2010): 48–53. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-037006.

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Abstract:

Il saggio offre una ricostruzione sintetica delle piů recenti acquisizioni delle neuroscienze cognitive con l'intento di sollecitare lo sviluppo di un approccio multidisciplinare e aperto a uno dei problemi filosofici per eccellenza: chi siamo? La scoperta della base neurale condivisa - i neuroni specchio - che si attiva in ciascuno di noi sia quando siamo attori sia quando siamo testimoni di esperienze analoghe, e del fatto che la sua attivazione non č mai identica ma modulata sulla unicitÀ di ogni essere umano, costituisce una fertile base di dialogo con le discipline psicologiche e con quelle riflessioni filosofiche - come la fenomenologia e la teoria del desiderio mimetico - che danno risalto alla radice intercorporea dell'intersoggettivitÀ e della relazione.

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Cannavò, Michele, Jelena Zeleskov Doric, Alessandro Cereda, and Azzurra G.M. Alù. "L'uso delle immagini e della fotografia nella psicoterapia della Gestalt. Neuroestetica, neuroni specchio e risonanza corporea." QUADERNI DI GESTALT, no. 2 (November 2021): 29–43. http://dx.doi.org/10.3280/gest2021-002003.

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Abstract:

La psicoterapia della Gestalt permette l'uso delle immagini e delle fotografie nel processo terapeutico in ragione della sua natura fenomenologica orientata al processo. Le fotografie di-ventano un mezzo che consolida la consapevolezza dei pazienti, facilitando la dinamica figura/sfondo. Questo articolo offre un excursus teorico che spazia tra la fototerapia e la psicoterapia della Gestalt, con riferimento ai capisaldi della epistemologia gestaltica come la consapevolezza, la concentrazione e la presenza ai sensi. Propone altresì una trattazione sulla correlazione tra le recenti ricerche neuroscientifiche sui neuroni specchio, il campo di indagine della neuroestetica, il concetto di conoscenza relazionale estetica e quello di risonanza corporea, come sfondo teorico alla validità dell'uso della fotografia nei processi trasformativi terapeutici. Gli autori concludono con esempi di applicazione del mezzo fotografico nel processo di terapie individuali.

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Onnis, Luigi. "Se la psiche č il riflesso del corpo. Una nuova alleanza tra neuroscienza e psicoterapia." PSICOBIETTIVO, no. 2 (March 2010): 51–73. http://dx.doi.org/10.3280/psob2009-002004.

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Abstract:

L'Autore sottolinea come i recenti importanti scviluppi delle neuroscienze permettano, oggi, una piena reintegrazione della unitŕ mentecorpo, proponendo la mente come collegata non solo al substrato neurale del cervello, ma all'intero corpo, quale mediatore degli scambi e delle connessioni col mondo esterno. Inoltre alcune significative scoperte delle neuroscienze, quali la natura essenzialmente "relazionale" della mente, la "memoria implicita", e, in particolare, i "neuroni-specchio", danno supporti neurofisiologici e conferme a molte acquisizioni sperimentali e cliniche della psicologia dello sviluppo e della psicoterapia, relative all'importanza della "conoscenza relazionale implicita" e dei linguaggi analogici e metaforici, all'empatia nella relazione terapeutica, alla dinamica del cambiamento terapeutico. L'Autore prende in considerazione queste implicazioni con particolare riferimento alla psicoterapia sistemica e sottolinea come, alla luce di queste considerazioni, si possa parlare oggi di "nuova alleanza" tra neuroscienze e psicoterapia.

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Ledda, Maria, Carla Martinelli, Patrizia Sartori, and Ennio Pannese. "L’estensione delle propaggini del corpo dei neuroni dei gangli spinali di coniglio si riduce nella senescenza." Rendiconti Lincei 9, no. 4 (December 1998): 337–41. http://dx.doi.org/10.1007/bf02904442.

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Ledda, Maria, Patrizia Procacci, and Ennio Pannese. "Influenza delle cellule satelliti sullo sviluppo delle propaggini del corpo dei neuroni dei gangli spinali di coniglio." Rendiconti Lincei 9, no. 1 (March 1998): 79–82. http://dx.doi.org/10.1007/bf02904457.

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Manzano, Juan. "Lo stato attuale della psichiatria dell'adolescente: un punto di vista." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (July 2010): 51–59. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-002005.

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Abstract:

Le classificazioni internazionali si sono rivelate particolarmente inoperanti e la ricerca neurobiologica non ha fatto veri progressi sull'eziologia dei disturbi mentali; nella genetica si č attualmente imposto il concetto di interazione geni-ambiente. In compenso, i progressi generali in neuro_ siologia (la plasticitŕ cerebrale, i circuiti della memoria, i neuroni specchio) e gli studi empirici sulle competenze precoci del neonato hanno confermato concetti patogenetici derivati dalla clinica psicodinamica. Si tratta del campo della salute mentale ad indirizzo relazionale, nel cui ambito l'autore propone qui un modello relazionale dello sviluppo normale e patologico, che permetta un approccio preventivo e terapie - basate sulla relazione personale - la cui efficacia č stata dimostrata. I disturbi di personalitŕ dell'adolescente sono considerati come i disturbi piů frequenti e con una ricaduta piů importante per i servizi. Vengono in fine analizzati alcuni fattori sociali attuali e fatte alcune considerazioni principali e urgenti sull'organizzazione dei servizi.

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Lanfranco, Fabio, and Stefano Allasia. "Somministrazione esogena di kisspeptina per sondare la funzione dei neuroni GnRH-secernenti in pazienti con ipogonadismo ipogonadotropo idiopatico." L'Endocrinologo 16, no. 2 (March 14, 2015): 87. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-015-0108-3.

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Garashchuk, I. R., and D. I. Sinelshchikov. "Excitation of a Group of Two Hindmarsh – Rose Neurons with a Neuron-Generated Signal." Nelineinaya Dinamika 18, no. 4 (2022): 0. http://dx.doi.org/10.20537/nd220901.

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Abstract:

We study a model of three Hindmarsh – Rose neurons with directional electrical connections. We consider two fully-connected neurons that form a slave group which receives the signal from the master neuron via a directional coupling. We control the excitability of the neurons by setting the constant external currents. We study the possibility of excitation of the slave system in the stable resting state by the signal coming from the master neuron, to make it fire spikes/bursts tonically. We vary the coupling strength between the master and the slave systems as another control parameter. We calculate the borderlines of excitation by different types of signal in the control parameter space. We establish which of the resulting dynamical regimes are chaotic. We also demonstrate the possibility of excitation by a single burst or a spike in areas of control parameters, where the slave system is bistable. We calculate the borderlines of excitation by a single period of the excitatory signal.

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Eickhoff, Friedrich-Wilhelm. "In difesa del controverso concetto di identificazione primaria." PSICOANALISI, no. 1 (September 2010): 5–24. http://dx.doi.org/10.3280/psi2010-001001.

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Abstract:

L'articolo si basa sulle osservazioni non sistematiche di Freud sull'importanza dell'identificazione primaria. Si va dalla "prima e originale forma di legame emotivo", alla "piů significativa identificazione dell'individuo" con il "padre della preistoria personale" fino all'annotazione del 12 Luglio 1938 sull'"avere e l'essere l'oggetto". Fenichel e Gaddini hanno sottolineato la vicinanza all'imitazione, Ferenczi alla mimica, Anna Freud, Freeman, Cameron e McGhie cosě come Kristeva e Loch al carattere restitutivo nella patologia grave. Si ringraziano Sandler e Sandler, Amati Mehler e Ogden per il collegamento tra l'identificazione primaria e la percezione sensoriale. Il richiamo di Loch alla comparabilitŕ dell'Io ideale e del soggetto trascendentale di Kant richiede un ulteriore chiarimento. I neuroni specchio forniscono un correlato neurobiologico dell'identificazione primaria, come delineato da Freud nel lavoro sul motto di spirito anticipato dalla mimesi, un concetto di Benjamin e Adorno integrato dalle idee psicoanalitiche sull'identificazione primaria. Alcuni aspetti di tre vignette dimostrano la rilevanza clinica dell'identificazione primaria. L'autore evidenzia la diversitŕ rispetto all'identificazione proiettiva. L'identificazione primaria e il concetto della monade di Grunberger invece sono comparabili e compatibili.

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Geloso, Livia. "Riflessioni sul trauma in analisi bioenergetica. Presentazione di un caso." GROUNDING, no. 1 (June 2011): 41–52. http://dx.doi.org/10.3280/gro2011-001005.

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Abstract:

Il contributo ha lo scopo di gettare un rapido sguardo d'insieme sulle molteplici implicazioni che la tematica relativa al trauma ha per l'analisi bioenergetica: la revisione del concetto di "catarsi" e del suo uso pratico; la riflessione sui vari significati della nozione di "corpo"; le questioni del "modello bi-personale" in analisi bioenergetica e della "alleanza terapeutica"; l'integrazione degli studi sul trauma con l'analisi bioenergetica; la critica della definizione del Dsm-IV di Disturbo da Shock Post-Traumatico (Dpts); la necessitŕ di raccogliere il nostro materiale sul tema; l'attenzione al ciclo di vita e l'interesse per il linguaggio metaforico; la definizione di "intelligenza istintuale" per tutte le occasioni in cui Lowen parla di "saggezza del corpo" in relazione al rinnovamento del concetto di "istinto" attualmente in atto anche grazie agli studi neurobiologici sui "neuroni a specchio", quelli sul "Sistema Nervoso Enterico" e quelli sul "Nervo Vago e il Sistema Nervoso Autonomo Triuno"; il dibattito su "civilizzazione/Wilderness-Wildnis", sulla "crisi della modernitŕ" e sulla "sfida della complessitŕ". Il contributo si conclude con l'esposizione di un caso clinico di molestie sessuali.

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Moneti, Silvia. "L'influenza dell'ambiente antropico (architettura) sul sistema psico-neuroendocrino-immunologico." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2022): 75–91. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-002008.

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Abstract:

Questo articolo sintetizza i temi trattati in un più vasto lavoro di ricerca, presentato come tesi al Master in Pnei dell'Università de L'Aquila. Lo scopo primario di questo studio è stato quello di raccogliere prove scientifiche che dimostrino come l'architettura possa influenzare il benessere psi- cofisico delle persone. I destinatari della ricerca sono professionisti sanitari e tecnici, invitati a interagire con lo scopo di promuovere la salute di un "paziente comune". Nei paragrafi iniziali vengono esposte le principali teorie sull'architettura terapeutica, con approfondimenti su neuro-architettura, neuro-estetica, neu roni specchio e neuroni luogo. Si procede poi con l'enunciazione di linee di indirizzo per la progettazione in ottica Pnei di strutture sanitarie, istituti scolastici ed edifici residenziali. Due paragrafi pongono infine l'accento sulla "Green Care" e sulla "Art on Prescription", dimostrando l'impatto positivo del contatto con la natura e dell'esperienza estetica. L'articolo si conclude con l'auspicio di concretizzare le evidenze raccolte in futuri progetti architettonici, ma soprattutto di promuovere l'inserimento dell'architettura fra le discipline in ottica Pnei, come terapia integrata.

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Eifert, Martin. ""Alessia C. Neuroni: Was will der Staat im Web? E-Government-Konzepte in der Schweiz, Italien und Frankreich im Vergleich."." Medien & Kommunikationswissenschaft 56, no. 2 (2008): 271–72. http://dx.doi.org/10.5771/1615-634x-2008-2-271.

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Kimpeler, Simone. "Alessia C. Neuroni: Was will der Staat im Web? E-Government-Konzepte in der Schweiz, Italien und Frankreich im Vergleich." Publizistik 53, no. 1 (March 2008): 136–37. http://dx.doi.org/10.1007/s11616-008-0031-8.

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Pannese, Ennio, Carla Martinelli, Patrizia Sartori, and E. Pannese. "Indagini stille relazioni fr a microambiente perineuronale e sviluppo delle propaggini del corpo dei neuroni dei gangli spinali del ratio." Rendiconti Lincei 6, no. 3 (September 1995): 247–51. http://dx.doi.org/10.1007/bf03001672.

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Panebianco, Carmelo. "Isomorfismo e creativitŕ: un Processo di Reciproco Adattamento (PRA)." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 36 (December 2012): 5–24. http://dx.doi.org/10.3280/pr2012-036001.

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Abstract:

L'Autore ritiene di fondamentale importanza la scoperta dei neuroni specchio e l'individuazione di una funzione innata nell'uomo, quale la "simulazione incarnata". Riconosce, perň, una funzione innata piů ampia, la "funzione incarnata di adattamento" dove la simulazione incarnata č solo un sottosistema. L'adattamento si articola, sostiene l'Autore, attraverso processi di simulazione, sintonizzazione, assimilazione e accomodamento. Quando due individui entrano in contatto e attivano un'interazione, essendo entrambi dotati della "funzione incarnata di adattamento", non possono non attivare un complesso Processo di Reciproco Adattamento (PRA). La relazione si definisce attraverso un complesso processo di reciproco adattamento (PRA) dove i due interagenti selezionano elementi di compatibilitŕ: stili di attaccamento, MOI, modelli familiari, bisogni, etc. L'isomorfismo rappresenta una risposta che nasce dal PRA durante il percorso terapeutico. I comportamenti isomorfici dei terapeuti vengono considerati come un potente strumento diagnostico e terapeutico. Se l'isomorfismo č qualcosa che emerge dall'incontro tra due sistemi (sistema- pazienti e sistema-terapeuti), entrambi dotati della funzione di adattamento incarnato, il sistema terapeutico rappresenta qualcosa di piů e di diverso della semplice somma delle parti. Il qualcosa "di piů e di diverso", ovvero il sistema terapeutico, costituisce giŕ una condizione di cambiamento.

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Frazzitta, Giuseppe. "La malattia di Parkinson: fi siopatologia, cure farmacologiche, multidisciplinarietà." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2022): 9–19. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-002002.

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Abstract:

I Parkinsonismi sono un gruppo di disturbi del movimento classificate in forme secondarie e degenerative. La malattia di Parkinson è una forma degenerativa di Parkinsonismo dovuta alla degenerazione della sostanza nigra e alla perdita dei suoi neuroni dopaminergici. La dopamina da essi prodotta ha una funzione di modulazione dell'attività dei nuclei della base. La perdita di tale modulazione porta a una riduzione del movimento con aumento della rigidità, lentezza e parziale perdita di alcuni movimenti automatici: i riflessi posturali, la deambu- lazione e il pendolarismo. La L-Dopa a partire dalla fine degli anni '60 del Novecento ha permesso di curare questi pazienti con miglioramento della rigidità e della lentezza. La breve emivita di questo farmaco ha richiesto lo sviluppo di altre molecole che ne permettessero il prolungamento dell'azione. Purtroppo non sempre tali nuovi farmaci sono risultati efficaci o hanno causato importanti effetti collaterali. La riabilitazione si è rivelata essere efficace nel migliorare gli aspetti motori della malattia e nel migliorare la qualità di vita dei pazienti. Per tale ragione un approccio multidisciplinare e integrato è adesso consigliato come miglior trattamento dei pazienti con malattia di Parkinson.

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Shin, Jonghan, Christof Koch, and Rodney Douglas. "Adaptive Neural Coding Dependent on the Time-Varying Statistics of the Somatic Input Current." Neural Computation 11, no. 8 (November 1, 1999): 1893–913. http://dx.doi.org/10.1162/089976699300016016.

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Abstract:

It is generally assumed that nerve cells optimize their performance to reflect the statistics of their input. Electronic circuit analogs of neurons require similar methods of self-optimization for stable and autonomous operation. We here describe and demonstrate a biologically plausible adaptive algorithm that enables a neuron to adapt the current threshold and the slope (or gain) of its current-frequency relationship to match the mean (or dc offset) and variance (or dynamic range or contrast) of the time-varying somatic input current. The adaptation algorithm estimates the somatic current signal from the spike train by way of the intracellular somatic calcium concentration, thereby continuously adjusting the neuronś firing dynamics. This principle is shown to work in an analog VLSI-designed silicon neuron.

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Masuda, Naoki, and Kazuyuki Aihara. "Spatiotemporal Spike Encoding of a Continuous External Signal." Neural Computation 14, no. 7 (July 1, 2002): 1599–628. http://dx.doi.org/10.1162/08997660260028638.

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Abstract:

Interspike intervals of spikes emitted from an integrator neuron model of sensory neurons can encode input information represented as a continuous signal from a deterministic system. If a real brain uses spike timing as a means of information processing, other neurons receiving spatiotemporal spikes from such sensory neurons must also be capable of treating information included in deterministic interspike intervals. In this article, we examine functions of neurons modeling cortical neurons receiving spatiotemporal spikes from many sensory neurons. We show that such neuron models can encode stimulus information passed from the sensory model neurons in the form of interspike intervals. Each sensory neuron connected to the cortical neuron contributes equally to the information collection by the cortical neuron. Although the incident spike train to the cortical neuron is a superimposition of spike trains from many sensory neurons, it need not be decomposed into spike trains according to the input neurons. These results are also preserved for generalizations of sensory neurons such as a small amount of leak, noise, inhomogeneity in firing rates, or biases introduced in the phase distributions.

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Hallam, S., E. Singer, D. Waring, and Y. Jin. "The C. elegans NeuroD homolog cnd-1 functions in multiple aspects of motor neuron fate specification." Development 127, no. 19 (October 1, 2000): 4239–52. http://dx.doi.org/10.1242/dev.127.19.4239.

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Abstract:

The basic helix-loop-helix transcription factor NeuroD (Neurod1) has been implicated in neuronal fate determination, differentiation and survival. Here we report the expression and functional analysis of cnd-1, a C. elegans NeuroD homolog. cnd-1 expression was first detected in neuroblasts of the AB lineage in 14 cell embryos and maintained in many neuronal descendants of the AB lineage during embryogenesis, diminishing in most terminally differentiated neurons prior to hatching. Specifically, cnd-1 reporter genes were expressed in the precursors of the embryonic ventral cord motor neurons and their progeny. A loss-of-function mutant, cnd-1(ju29), exhibited multiple defects in the ventral cord motor neurons. First, the number of motor neurons was reduced, possibly caused by the premature withdrawal of the precursors from mitotic cycles. Second, the strict correlation between the fate of a motor neuron with respect to its lineage and position in the ventral cord was disrupted, as manifested by the variable expression pattern of motor neuron fate specific markers. Third, motor neurons also exhibited defects in terminal differentiation characteristics including axonal morphology and synaptic connectivity. Finally, the expression patterns of three neuronal type-specific transcription factors, unc-3, unc-4 and unc-30, were altered. Our data suggest that cnd-1 may specify the identity of ventral cord motor neurons both by maintaining the mitotic competence of their precursors and by modulating the expression of neuronal type-specific determination factors. cnd-1 appears to have combined the functions of several vertebrate neurogenic bHLH proteins and may represent an ancestral form of this protein family.

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Cheng, Lifang, and Hongjun Cao. "Synchronization Dynamics of Two Heterogeneous Chaotic Rulkov Neurons with Electrical Synapses." International Journal of Bifurcation and Chaos 27, no. 02 (February 2017): 1730009. http://dx.doi.org/10.1142/s0218127417300099.

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Abstract:

Two heterogeneous chaotic Rulkov neurons with electrical synapses are investigated in this paper. First, we study the ability of the second neuron to modify the dynamics of the first neuron. It is shown that when the parameters of the first neuron are located at the vicinity of the Neimark–Sacker bifurcation curves the first firing neuron can be controlled into the quiescent state when coupled with the second neuron. While the parameters of the first neuron are near the flip bifurcation curves the first firing neuron cannot be suppressed. Second, we discuss burst synchronization for two bursting neurons and two tonic spiking neurons. It is shown that two heterogeneous chaotic Rulkov neurons with tonic spiking firing cannot reach anti-phase synchronization under the inhibitory coupling, which is different from the property of nonchaotic Rulkov neurons. Finally, we show that for two bursting neurons if the coupling is strong enough then burst synchronization can be converted into spike synchronization. However, complete synchronization cannot be achieved for any strong coupling.

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Weaver, Adam L., and Scott L. Hooper. "Follower Neurons in Lobster (Panulirus interruptus) Pyloric Network Regulate Pacemaker Period in Complementary Ways." Journal of Neurophysiology 89, no. 3 (March 1, 2003): 1327–38. http://dx.doi.org/10.1152/jn.00704.2002.

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Abstract:

Distributed neural networks (ones characterized by high levels of interconnectivity among network neurons) are not well understood. Increased insight into these systems can be obtained by perturbing network activity so as to study the functions of specific neurons not only in the network's “baseline” activity but across a range of network activities. We applied this technique to study cycle period control in the rhythmic pyloric network of the lobster, Panulirus interruptus. Pyloric rhythmicity is driven by an endogenous oscillator, the Anterior Burster (AB) neuron. Two network neurons feed back onto the pacemaker, the Lateral Pyloric (LP) neuron by inhibition and the Ventricular Dilator (VD) neuron by electrical coupling. LP and VD neuron effects on pyloric cycle period can be studied across a range of periods by altering period by injecting current into the AB neuron and functionally removing (by hyperpolarization) the LP and VD neurons from the network at each period. Within a range of pacemaker periods, the LP and VD neurons regulate period in complementary ways. LP neuron removal speeds the network and VD neuron removal slows it. Outside this range, network activity is disrupted because the LP neuron cannot follow slow periods, and the VD neuron cannot follow fast periods. These neurons thus also limit, in complementary ways, normal pyloric activity to a certain period range. These data show that follower neurons in pacemaker networks can play central roles in controlling pacemaker period and suggest that in some cases specific functions can be assigned to individual network neurons.

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Iyoda, Eduardo Masato, Hajime Nobuhara, and Kaoru Hirota. "Translated Multiplicative Neuron: An Extended Multiplicative Neuron that can Translate Decision Surfaces." Journal of Advanced Computational Intelligence and Intelligent Informatics 8, no. 5 (September 20, 2004): 460–68. http://dx.doi.org/10.20965/jaciii.2004.p0460.

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Abstract:

A multiplicative neuron model called translated multiplicative neuron (πt-neuron) is proposed. Compared to the traditional π-neuron, the πt-neuron presents 2 advantages: (1) it can generate decision surfaces centered at any point of its input space; and (2) πt-neuron has a meaningful set of adjustable parameters. Learning rules for πt-neurons are derived using the error backpropagation procedure. It is shown that the XOR and N-bit parity problems can be perfectly solved using only 1 πt-neuron, with no need for hidden neurons. The πt-neuron is also evaluated in Hwang's regression benchmark problems, in which neural networks composed of πt-neurons in the hidden layer can perform better than conventional multilayer perceptrons (MLP) in almost all cases: Errors are reduced an average of 58% using about 33% fewer hidden neurons than MLP.

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Apostolo, Laura, Annamaria Burlini, Elena Di Bella, Gianni Fantuzzi, Bianca Gallo, Orietta Mocci, and Alessandra Simonetto. "Il legame empatico nella relazione terapeutica individuale e gruppale." GRUPPI, no. 3 (May 2010): 21–74. http://dx.doi.org/10.3280/gru2009-003003.

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Abstract:

L'empatia non č un concetto definito in maniera univoca, perciň in questo lavoro si č voluto esplorare l'uso del termine in modo da poter evidenziare l'articolazione del suo significato e il suo vario declinarsi in contesti diversi. Una cosa č costruire un ponte tra biologia e cultura, altro č ridurre alla sola capacitŕ biologica, che potremmo esemplificare con la scoperta dei neuroni specchio, la possibilitŕ di stabilire relazioni profonde con gli altri esseri umani; cosě si semplifica indebitamente l'immensa complessitŕ del problema empatia, che chiama in causa il peso della dimensione simbolica, ossia il terreno su cui lavora la psicoanalisi. Queste argomentazioni costituiscono un tentativo di accostare il concetto di empatia con la pratica psicoterapeutica, di cui vengono esposti alcuni esempi, individuali e di gruppo, nelle successive parti del presente articolo. Il lavoro si articola in tre parti: una prima parte nella quale si approfondiscono gli aspetti teorici che fanno riferimento al concetto di empatia e si propone una sintesi degli autori che si sono occupati delle connessioni tra neu- roscienze e psicoanalisi; una seconda parte in cui il confronto teorico prepara ed č sostenuto dalla pratica clinica; una terza parte che propone delle esemplificazioni cliniche, tra le quali consideriamo pertinente all'impostazione del lavoro di riflessione e ricerca anche quanto č accaduto e si č sviluppato nel gruppo di lavoro stesso.

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Michel Franca, Guy, Silvia Reggi, Alessia Salvatori, and Laura Pieroni. "La metodologia dell'etica delle relazioni umane: uno studio di valutazione dell'effetto sugli stati dell'umore." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2020): 747–63. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002013.

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Abstract:

L'obiettivo dello studio è quello di offrire una prima analisi quantitativa ap-profondita della formazione ERH etica delle relazioni umane per valutare i pos-sibili cambiamenti dell'umore nei soggetti coinvolti prima e dopo la formazione. Abbiamo utilizzato il Profile of Mood State Test con 51 soggetti (Età: M = 45,32) prima e dopo un corso di formazione per dirigenti ed insegnanti scolastici. I risultati mostrano una riduzione significativa dei fattori di tensione-ansia, depressione-deiezione, rabbia-ostilità, in linea con l'ipotesi sperimentale. I soggetti coinvolti nella formazione acquisiscono strumenti per cambiare in-ternamente i loro stati di ansia, rabbia e ostilità in uno stato di coscienza che è l'espressione del Vero sé: non è solo una questione di comprensione cognitiva o auto-persuasione, ma della capacità di regolazione di ciò che la persona speri-menta internamente. Nella nostra ipotesi il processo avviene grazie all'attivazione dello spazio di lavoro neuronale globale (Global Neuronal Workspace, GNW). L'attivazione del GNW consente la disponibilità globale dell'informazione proveniente dai centri sensoriali in concomitanza alle informazioni provenienti dal sistema limbico e le rende accessibili alla coscienza, grazie all'attivazione di neuroni ad assoni lunghi diffusi, particolarmente presenti nelle zone prefrontali e parietali. È grazie a que-sto processo che l'individuo è in grado non solo di percepire, ma anche di elabo-rare ed integrare consapevolmente quanto ha sperimentato internamente.

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Elliott, Karen L., Gabriela Pavlínková, Victor V. Chizhikov, Ebenezer N. Yamoah, and Bernd Fritzsch. "Development in the Mammalian Auditory System Depends on Transcription Factors." International Journal of Molecular Sciences 22, no. 8 (April 18, 2021): 4189. http://dx.doi.org/10.3390/ijms22084189.

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Abstract:

We review the molecular basis of several transcription factors (Eya1, Sox2), including the three related genes coding basic helix–loop–helix (bHLH; see abbreviations) proteins (Neurog1, Neurod1, Atoh1) during the development of spiral ganglia, cochlear nuclei, and cochlear hair cells. Neuronal development requires Neurog1, followed by its downstream target Neurod1, to cross-regulate Atoh1 expression. In contrast, hair cells and cochlear nuclei critically depend on Atoh1 and require Neurod1 expression for interactions with Atoh1. Upregulation of Atoh1 following Neurod1 loss changes some vestibular neurons’ fate into “hair cells”, highlighting the significant interplay between the bHLH genes. Further work showed that replacing Atoh1 by Neurog1 rescues some hair cells from complete absence observed in Atoh1 null mutants, suggesting that bHLH genes can partially replace one another. The inhibition of Atoh1 by Neurod1 is essential for proper neuronal cell fate, and in the absence of Neurod1, Atoh1 is upregulated, resulting in the formation of “intraganglionic” HCs. Additional genes, such as Eya1/Six1, Sox2, Pax2, Gata3, Fgfr2b, Foxg1, and Lmx1a/b, play a role in the auditory system. Finally, both Lmx1a and Lmx1b genes are essential for the cochlear organ of Corti, spiral ganglion neuron, and cochlear nuclei formation. We integrate the mammalian auditory system development to provide comprehensive insights beyond the limited perception driven by singular investigations of cochlear neurons, cochlear hair cells, and cochlear nuclei. A detailed analysis of gene expression is needed to understand better how upstream regulators facilitate gene interactions and mammalian auditory system development.

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Tamarkin, D. A., and R. B. Levine. "Synaptic interactions between a muscle-associated proprioceptor and body wall muscle motor neurons in larval and Adult manduca sexta." Journal of Neurophysiology 76, no. 3 (September 1, 1996): 1597–610. http://dx.doi.org/10.1152/jn.1996.76.3.1597.

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Abstract:

1. Synaptic remodeling of a proprioceptive circuit during metamorphosis of the insect, Manduca sexta, is described. The stretch receptor organ is a muscle-associated proprioceptor that is innervated by a single sensory neuron. It inserts dorsolaterally in the abdomen in parallel with the intersegmental muscles of each abdominal segment. The synaptic input from the stretch receptor sensory neuron to select abdominal internal (intersegmental) and external muscle motor neurons was characterized in both the larva and adult. 2. In the larva, the sensory neuron provides excitatory synaptic input to motor neurons that innervate muscles ipsilateral to the stretch receptor organ in the body wall; the strongest excitatory synaptic input is to motor neurons that innervate targets in close proximity to the stretch receptor organ. The sensory neuron also provides excitatory synaptic input to motor neurons that innervate contralateral, dorsal targets. However, it inhibits, apparently through a polysynaptic pathway, motor neurons innervating contralateral, lateral, and ventral targets. 3. The synaptic input to intersegmental muscle motor neurons from the stretch receptor sensory neuron changes during metamorphosis. In contrast to the larva, all motor neurons recorded in the adult (both ipsilateral and contralateral) were excited by the sensory neuron. As in the larva, the adult sensory neuron provides the strongest excitatory synaptic input to motor neurons innervating targets in close proximity to the stretch receptor organ. 4. The proprioceptive input to the body wall muscle motor neurons was evaluated to determine whether the pathway is monosynaptic, as has been described in other systems. Spike-triggered signal averaging and synaptic latency measurements suggested that the strongest excitatory synaptic input to motor neurons involves a monosynaptic pathway.

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Xing, Hong, Jennifer Ling, Meng Chen, and Jianguo G. Gu. "Chemical and Cold Sensitivity of Two Distinct Populations of TRPM8-Expressing Somatosensory Neurons." Journal of Neurophysiology 95, no. 2 (February 2006): 1221–30. http://dx.doi.org/10.1152/jn.01035.2005.

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Abstract:

The cold- and menthol-sensing TRPM8 receptor has been proposed to have both nonnociceptive and nociceptive functions. However, one puzzle is how this single type of receptor may be used by somatosensory neurons to code for two distinct sensory modalities. Using acutely dissociated rat dorsal root ganglion (DRG) neurons without culture, we show that TRPM8 receptors are expressed on two distinct classes of somatosensory neurons. One class is sensitive to menthol and features nonnociceptive neuron properties, including capsaicin-insensitive, ATP-insensitive, transient acid response, and expression of TTX-sensitive sodium channels only. This class is termed the menthol-sensitive/capsaicin-insensitive neuron class (MS/CIS). The other class is also sensitive to menthol but has characteristics of nociceptive neurons including capsaicin-sensitive, ATP-sensitive, prolonged acid response, and expression of both TTX-sensitive and TTX-resistant sodium channels. This class is termed the menthol-sensitive/capsaicin-sensitive neuron class (MS/CS). The presence of these two neuron classes in acutely dissociated DRG neurons support the idea that TRPM8 receptors can have both nonnociceptive and nociceptive functions. While both neuron classes respond to menthol and cold, the overall responses induced by menthol and cold are significantly larger in MS/CIS than in MS/CS neurons. Furthermore, low concentrations of menthol produce strong selection of the MS/CIS neuron population over the MS/CS neuron population. On the other hand, the population selection becomes weaker with higher concentrations of menthol. TRPM8 current density shows significant higher in MS/CIS neurons than in MS/CS neurons, suggesting different expression levels of TRPM8 receptors between the two neuron populations, and this difference may provide a mean of selective activation of MS/CIS neurons at low stimulation intensity.

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Kumar, Devesh, Michael Candlish, Vinod Periasamy, Nergiz Avcu, Christian Mayer, and Ulrich Boehm. "Specialized Subpopulations of Kisspeptin Neurons Communicate With GnRH Neurons in Female Mice." Endocrinology 156, no. 1 (January 1, 2015): 32–38. http://dx.doi.org/10.1210/en.2014-1671.

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Abstract:

Abstract The neuropeptide kisspeptin is a potent stimulator of GnRH neurons and has been implicated as a major regulator of the hypothalamus-pituitary-gonadal axis. There are mainly two anatomically segregated populations of neurons that express kisspeptin in the female hypothalamus: one in the anteroventral periventricular nucleus (AVPV) and the other in the arcuate nucleus (ARC). Distinct roles have been proposed for AVPV and ARC kisspeptin neurons during reproductive maturation and in mediating estrogen feedback on the hypothalamus-pituitary-gonadal axis in adults. Despite their pivotal role in the regulation of reproductive physiology, little is known about kisspeptin neuron connectivity. Although previous data suggest heterogeneity within the AVPV and ARC kisspeptin neuron populations, how many and which of these potential kisspeptin neuron subpopulations are actually communicating with GnRH neurons is not known. Here we used a combinatorial genetic transsynaptic tracing strategy to start to analyze the connectivity of individual kisspeptin neurons with the GnRH neuron population in female mice with a single-cell resolution. We find that only subsets of AVPV and ARC kisspeptin neurons are synaptically connected with GnRH neurons. We demonstrate that the majority of kisspeptin neurons within the AVPV and ARC does not communicate with GnRH neurons. Furthermore, we show that all kisspeptin neurons within the AVPV connected to GnRH neurons are estrogen sensitive and that most of these express tyrosine hydroxylase. Our data demonstrate functional specialization within the two kisspeptin neuron populations.

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Quinlan, E. M., K. Gregory, and A. D. Murphy. "An identified glutamatergic interneuron patterns feeding motor activity via both excitation and inhibition." Journal of Neurophysiology 73, no. 3 (March 1, 1995): 945–56. http://dx.doi.org/10.1152/jn.1995.73.3.945.

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Abstract:

1. Previously we demonstrated that glutamate is an important neurotransmitter in the CNS of Helisoma. Exogenous glutamate applied to the buccal ganglia mimicked both the excitatory and inhibitory effects of subunit 2 (S2) of the tripartite central pattern generator (CPG) on S2 postsynaptic motor neurons. Here we identify buccal interneuron B2 as an S2 interneuron by utilizing a combination of electrophysiology, pharmacology, and intracellular staining. In addition, neurons that were electrophysiologically and morphologically characterized as neuron B2 demonstrated antiglutamate immunoreactivity, suggesting that neuron B2 is a source of endogenous glutamate in the buccal ganglia. 2. Depolarization of neuron B2 evoked excitatory postsynaptic potentials in motor neurons excited by S2. The excitatory effects of B2 depolarization and S2 activation were reversibly antagonized by the ionotropic glutamate receptor antagonist 6-cyano-7-nitro-quinoxaline-2,3-dione, similar to the antagonism shown previously for application of exogenous glutamate. Depolarization of neuron B2 also evoked inhibitory postsynaptic potentials in motor neurons inhibited by S2. When such motor neurons were maintained in isolated cell culture, application of exogenous glutamate produced a direct hyperpolarization of the membrane potential. 3. The activity of neuron B2 is necessary for the production of the standard pattern of buccal motor neuron activity, which underlies functional feeding movements. The subunits of the tripartite buccal CPG must be active in the temporal sequence S1-S2-S3 to produce the standard feeding pattern. Rhythmic inhibition from neuron B2 terminated activity in S1 postsynaptic motor neurons and entrained the frequency of activity in S3 postsynaptic motor neurons. Hyperpolarization of neuron B2 disrupted the production of the standard motor pattern by eliminating S2 postsynaptic potentials in identified buccal motor neurons, thereby prolonging S1 activity and disrupting S3 bursting. 4. These data support the hypothesis that S2 neuron B2 is glutamatergic and demonstrate that glutamatergic transmission, and especially inhibition, is fundamental to the production of behaviorally critical motor neuron activity patterns in Helisoma.

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Gupta, Pallavi, Nandhini Balasubramaniam, Hwan-You Chang, Fan-Gang Tseng, and Tuhin Subhra Santra. "A Single-Neuron: Current Trends and Future Prospects." Cells 9, no. 6 (June 23, 2020): 1528. http://dx.doi.org/10.3390/cells9061528.

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Abstract:

The brain is an intricate network with complex organizational principles facilitating a concerted communication between single-neurons, distinct neuron populations, and remote brain areas. The communication, technically referred to as connectivity, between single-neurons, is the center of many investigations aimed at elucidating pathophysiology, anatomical differences, and structural and functional features. In comparison with bulk analysis, single-neuron analysis can provide precise information about neurons or even sub-neuron level electrophysiology, anatomical differences, pathophysiology, structural and functional features, in addition to their communications with other neurons, and can promote essential information to understand the brain and its activity. This review highlights various single-neuron models and their behaviors, followed by different analysis methods. Again, to elucidate cellular dynamics in terms of electrophysiology at the single-neuron level, we emphasize in detail the role of single-neuron mapping and electrophysiological recording. We also elaborate on the recent development of single-neuron isolation, manipulation, and therapeutic progress using advanced micro/nanofluidic devices, as well as microinjection, electroporation, microelectrode array, optical transfection, optogenetic techniques. Further, the development in the field of artificial intelligence in relation to single-neurons is highlighted. The review concludes with between limitations and future prospects of single-neuron analyses.

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Morozova, Ekaterina O., Maxym Myroshnychenko, Denis Zakharov, Matteo di Volo, Boris Gutkin, Christopher C. Lapish, and Alexey Kuznetsov. "Contribution of synchronized GABAergic neurons to dopaminergic neuron firing and bursting." Journal of Neurophysiology 116, no. 4 (October 1, 2016): 1900–1923. http://dx.doi.org/10.1152/jn.00232.2016.

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Abstract:

In the ventral tegmental area (VTA), interactions between dopamine (DA) and γ-aminobutyric acid (GABA) neurons are critical for regulating DA neuron activity and thus DA efflux. To provide a mechanistic explanation of how GABA neurons influence DA neuron firing, we developed a circuit model of the VTA. The model is based on feed-forward inhibition and recreates canonical features of the VTA neurons. Simulations revealed that γ-aminobutyric acid (GABA) receptor (GABAR) stimulation can differentially influence the firing pattern of the DA neuron, depending on the level of synchronization among GABA neurons. Asynchronous activity of GABA neurons provides a constant level of inhibition to the DA neuron and, when removed, produces a classical disinhibition burst. In contrast, when GABA neurons are synchronized by common synaptic input, their influence evokes additional spikes in the DA neuron, resulting in increased measures of firing and bursting. Distinct from previous mechanisms, the increases were not based on lowered firing rate of the GABA neurons or weaker hyperpolarization by the GABAR synaptic current. This phenomenon was induced by GABA-mediated hyperpolarization of the DA neuron that leads to decreases in intracellular calcium (Ca2+) concentration, thus reducing the Ca2+-dependent potassium (K+) current. In this way, the GABA-mediated hyperpolarization replaces Ca2+-dependent K+ current; however, this inhibition is pulsatile, which allows the DA neuron to fire during the rhythmic pauses in inhibition. Our results emphasize the importance of inhibition in the VTA, which has been discussed in many studies, and suggest a novel mechanism whereby computations can occur locally.

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Goto, Toichiro, Nahoko Kasai, Rick Lu, Roxana Filip, and Koji Sumitomo. "Scanning Electron Microscopy Observation of Interface Between Single Neurons and Conductive Surfaces." Journal of Nanoscience and Nanotechnology 16, no. 4 (April 1, 2016): 3383–87. http://dx.doi.org/10.1166/jnn.2016.12311.

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Abstract:

Interfaces between single neurons and conductive substrates were investigated using focused ion beam (FIB) milling and subsequent scanning electron microscopy (SEM) observation. The interfaces play an important role in controlling neuronal growth when we fabricate neuron-nanostructure integrated devices. Cross sectional images of cultivated neurons obtained with an FIB/SEM dual system show the clear affinity of the neurons for the substrates. Very few neurons attached themselves to indium tin oxide (ITO) and this repulsion yielded a wide interspace at the neuron-ITO interface. A neuron-gold interface exhibited partial adhesion. On the other hand, a neuron-titanium interface showed good adhesion and small interspaces were observed. These results are consistent with an assessment made using fluorescence microscopy. We expect the much higher spatial resolution of SEM images to provide us with more detailed information. Our study shows that the interface between a single neuron and a substrate offers useful information as regards improving surface properties and establishing neuron-nanostructure integrated devices.

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Arunachalam, Viswanathan, Raha Akhavan-Tabatabaei, and Cristina Lopez. "Results on a Binding Neuron Model and Their Implications for Modified Hourglass Model for Neuronal Network." Computational and Mathematical Methods in Medicine 2013 (2013): 1–8. http://dx.doi.org/10.1155/2013/374878.

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Abstract:

The classical models of single neuron like Hodgkin-Huxley point neuron or leaky integrate and fire neuron assume the influence of postsynaptic potentials to last till the neuron fires. Vidybida (2008) in a refreshing departure has proposed models for binding neurons in which the trace of an input is remembered only for a finite fixed period of time after which it is forgotten. The binding neurons conform to the behaviour of real neurons and are applicable in constructing fast recurrent networks for computer modeling. This paper develops explicitly several useful results for a binding neuron like the firing time distribution and other statistical characteristics. We also discuss the applicability of the developed results in constructing a modified hourglass network model in which there are interconnected neurons with excitatory as well as inhibitory inputs. Limited simulation results of the hourglass network are presented.

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Yip, Siew Hoong, Ulrich Boehm, Allan E. Herbison, and Rebecca E. Campbell. "Conditional Viral Tract Tracing Delineates the Projections of the Distinct Kisspeptin Neuron Populations to Gonadotropin-Releasing Hormone (GnRH) Neurons in the Mouse." Endocrinology 156, no. 7 (April 9, 2015): 2582–94. http://dx.doi.org/10.1210/en.2015-1131.

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Abstract:

Kisspeptin neurons play an essential role in the regulation of fertility through direct regulation of the GnRH neurons. However, the relative contributions of the two functionally distinct kisspeptin neuron subpopulations to this critical regulation are not fully understood. Here we analyzed the specific projection patterns of kisspeptin neurons originating from either the rostral periventricular nucleus of the third ventricle (RP3V) or the arcuate nucleus (ARN) using a cell-specific, viral-mediated tract-tracing approach. We stereotaxically injected a Cre-dependent recombinant adenovirus encoding farnesylated enhanced green fluorescent protein into the ARN or RP3V of adult male and female mice expressing Cre recombinase in kisspeptin neurons. Fibers from ARN kisspeptin neurons projected widely; however, we did not find any evidence for direct contact with GnRH neuron somata or proximal dendrites in either sex. In contrast, we identified RP3V kisspeptin fibers in close contact with GnRH neuron somata and dendrites in both sexes. Fibers originating from both the RP3V and ARN were observed in close contact with distal GnRH neuron processes in the ARN and in the lateral and internal aspects of the median eminence. Furthermore, GnRH nerve terminals were found in close contact with the proximal dendrites of ARN kisspeptin neurons in the ARN, and ARN kisspeptin fibers were found contacting RP3V kisspeptin neurons in both sexes. Together these data delineate selective zones of kisspeptin neuron inputs to GnRH neurons and demonstrate complex interconnections between the distinct kisspeptin populations and GnRH neurons.

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Hu, Xiaoyu, and Chongxin Liu. "Bursting and Synchronization of Coupled Neurons under Electromagnetic Radiation." Complexity 2019 (December 4, 2019): 1–10. http://dx.doi.org/10.1155/2019/4835379.

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Abstract:

Bursting is an important firing activity of neurons, which is caused by a slow process that modulates fast spiking activity. Based on the original second-order Morris-Lecar neuron model, an improved third-order Morris-Lecar neuron model can produce bursting activity is proposed, in which the effect of electromagnetic radiation is considered as a slow process and the original equation of Morris-Lecar neuron model as a fast process. Extensive numerical simulation results show that the improved neuron model can produce different types of bursting, and bursting activity shows a deep dependence on system parameters and electromagnetic radiation parameters. In addition, synchronization transitions of identical as well as no-identical coupled third-order Morris-Lecar neurons are studied, the results show that identical coupled neurons experience a complex synchronization process and reach complete synchronization finally with the increase of coupling intensity. For no-identical coupled neurons, only anti-phase synchronization and in-phase synchronization can be reached. The studies of bursting activity of single neuron and synchronization transition of coupled neurons have important guiding significance for further understanding the information processing of neurons and collective behaviors in neuronal network under electromagnetic radiation environment.

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