Academic literature on the topic 'Nutrizionale'

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Journal articles on the topic "Nutrizionale"

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Cogorno, Ludovica, Eleonora Poggiogalle, and Lorenzo M. Donini. "La nutrizione nel paziente oncologico: a che punto siamo?" L'Endocrinologo 23, no. 2 (February 21, 2022): 163–67. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01041-4.

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Abstract:
SommarioLa prima osservazione che la malnutrizione e la perdita di peso contribuiscano alla morte dei malati di cancro in maniera significativa e indipendentemente dagli effetti del tumore stesso risale a più di 70 anni fa. Da allora l’intervento nutrizionale, inteso sia come screening sia come trattamento medico orientato alla ricerca e alla cura della malnutrizione, ha assunto sempre più significato nella gestione della patologia tumorale. Ciò sia al suo esordio sia durante la naturale evoluzione della malattia, anche quando accompagnata dai trattamenti medici convenzionali (radioterapia, chemioterapia, chirurgia e cure palliative). La nutrizione artificiale nelle sue diverse declinazioni (supplementi nutrizionali orali, nutrizione enterale e parenterale), la farmacoterapia, il protocollo enhanced recovery after surgery (ERAS) e l’immunonutrizione sono ad oggi gli strumenti a nostra disposizione per invertire o almeno arrestare il processo prima che sopraggiunga la cachessia. Questa breve rassegna nasce con l’intento di descrivere a che punto siamo nel trattamento nutrizionale del paziente oncologico e quali sono ad oggi le evidenze di efficacia dei vari interventi nei diversi momenti di malattia.
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Ramazzotti, Dalila. "Verso l'armonizzazione dell'etichettatura nutrizionale fronte-pacco: NutrInform Battery come modello uniforme?" AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (November 2021): 89–127. http://dx.doi.org/10.3280/aim2019-001004.

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Abstract:
Nel novembre 2020 il governo italiano ha adottato il marchio nutrizionale facoltativo denominato NutrInform Battery, in applicazione dell'art. 35 del reg. (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori; questa disposizione, infatti, consente agli Stati di raccomandare agli operatori del settore alimentare l'utilizzo di forme di espressione o presentazione supplementari della dichiarazione nutrizionale, che servono ad agevolare, tramite colori o forme grafiche facilmente intellegibili, la comprensione delle proprietà nutrizionali degli alimenti da parte del consumatore. Nel presente lavoro, dopo aver illustrato le principali caratteristiche del logo NutrInform Battery, nonché la posizione della Commissione europea sull'uso delle forme di espressione supplementari della dichiarazione nutrizionale, ci si interrogherà sulla fattibilità del logo italiano come modello armonizzato di etichettatura fronte-pacco e più in generale sulla sua effettiva idoneità a supportare scelte alimentari più sane e consapevoli.
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Bottaccioli, Anna Giulia. "Alimentazione, nutraceutica e immunità ai tempi della Covid-19." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2021): 34–48. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2021-002004.

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Abstract:
L'adeguata assunzione, in tutte le fasi della vita, di nutrienti essenziali contribuisce in maniera determinante alla corretta maturazione del sistema immunitario e all'efficiente reattività di risposta alle infezioni. Un carente stato nutrizionale aggrava le manifestazioni patologiche e allunga i tempi di convalescenza; al tempo stesso uno stato infiammatorio prolungato, sia esso provocato da un'infezione cronicizzata o da una malattia autoimmunitaria o neoplastica, può aggravare uno stato nutrizionale già carente. Quindi, un'ottimale immunocompetenza deriva da un ottimale status nutrizionale. In questo articolo vengono presentate le principali evidenze scientifiche sull'importanza di una corretta nutrizione e di una opportuna integrazione nutraceutica, laddove necessaria, per migliorare e mantenere efficace la funzione immunitaria in salute e in malattia, con approfondimento sulle malattie infettive acute e la Covid-19.
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Sabatino, Alice, Emanuele Trenti, and Enrico Fiaccadori. "Nutrizione parenterale intradialitica: indicazioni, aspetti pratici e limiti." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 2 (June 25, 2014): 112–18. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.876.

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Abstract:
La malnutrizione, o deplezione proteico-energetica (Protein Energy Wasting, PEW), è una condizione frequente nei pazienti con malattia renale cronica in stadio terminale (End Stage Renal Disease, ESRD) e si associa a un significativo aumento del rischio di mortalità e morbilità già caratteristicamente elevato in questa popolazione. Dal momento che uno dei meccanismi principali della PEW nell'ESRD è rappresentato dall'insufficiente assunzione di nutrienti, la supplementazione nutrizionale orale viene ampiamente utilizzata come efficace prima scelta nella prevenzione e nel trattamento della PEW. Tra gli altri approcci proposti come modalità di supporto nutrizionale per i pazienti con ESRD, la nutrizione parenterale intradialitica (IDPN) ha assunto di recente un ruolo importante in pazienti selezionati. Tuttavia, sebbene l'IDPN riesca a migliorare lo stato metabolico/nutrizionale nell'ESRD, le evidenze riguardo alla relazione tra questa modalità di supporto nutrizionale e una riduzione del tasso di ospedalizzazione e del rischio di mortalità sono ancora limitate. Questa rassegna si propone di fare il punto sulle pratiche più utilizzate nel trattamento della PEW nell'ESRD, concentrandosi in particolare sul ruolo dell'IDPN come modalità di integrazione nutrizionale per i pazienti in emodialisi. A tale scopo, verranno illustrati gli aspetti quantitativi e qualitativi dell'IDPN, i problemi pratici legati alla sua gestione, le indicazioni e i limiti della metodica.
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Cinti, Saverio. "Organo endocrino adiposo 2020: stato dell’arte." L'Endocrinologo 21, no. 4 (August 2020): 270–76. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00757-5.

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Abstract:
Sommario I tessuti adiposi bianco e bruno sono organizzati a formare un vero e proprio organo. Essi svolgono funzioni diverse ma collaborano grazie alla loro plasticità che permette la reciproca conversione. Ciò implica una nuova proprietà per le cellule mature. Il sottocutaneo della ghiandola mammaria fornisce un altro esempio perché queste cellule adipose si trasformano in ghiandole durante la gravidanza. L’organo adiposo nell’obesità va incontro a flogosi inducendo insulino-resistenza, patogeneticamente coinvolta nel diabete Tipo 2. L’organo adiposo collabora con quelli della digestione formando un sistema che è in grado di controllare diversi aspetti nutrizionali e quindi denominato sistema nutrizionale.
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Agostoni, C., and E. Riva. "Vegetable Foods in Weaning." Journal of International Medical Research 20, no. 5 (September 1992): 371–80. http://dx.doi.org/10.1177/030006059202000502.

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Abstract:
Vegetable foods (cereals, non-starchy vegetables, legumes) make a unique nutritional and metabolic contribution during weaning. They provide proteins that are of low biological value individually but whose value can be raised by consuming appropriate combinations: minimal amounts of lipids, mostly essential polyunsaturated fats; complex carbohydrates; and soluble fibre, which are fermented by colonic flora to short-chain fatty acids that have beneficial effects. Insoluble fibre, minerals, trace elements and vitamins are also nutritionally important components of vegetable foods. Vegetable foods lower the calorific density of meals, modulate nutrient and antigen absorption, and promote a physiological copropoiesis. Recent nutritional surveys have shown that 12-month old children eat an excessive amount of animal proteins. Whole cereals and non-starchy vegetables, including whole legumes, should be routinely eaten during weaning to improve nutritional balance and to make children accustom to eating fibre, which has prophylactic properties. The daily intake of fibre should be progressively increased to 5 g during the first year of life. Gli alimenti vegetali (cereali, verdure non amidacee, legumi) presentano caratteristiche nutrizionalie metaboliche comuni davvero uniche per la fase dello svezzamento. Essi forniscono proteine di valore biologico basso ma innalzabile attraverso opportune miscelazioni: quantità minime di lipidi (per lo più grassi polinsaturi essenziali); carboidrati complessi e fibra solubile che possono essere fermentati dalla flora del colon e trasformati in acidi grassi a catena corta. A loro volta, questi acidi hanno un effetto benefico sull'omeostasi locale egenerate. Anche la fibra insolubile, i minerali, gli oligoelementi e le vitamine danno un contributo importante al ruolo nutrizionale degli alimenti vegetali. Di conseguenza, come parte della dieta gli alimenti vegetali abbassano il contenuto calorico dei pasti, modulano l'assorbimento degli antigeni e delle sostanze nutritive e favoriscono la copropoiesi fisiologica. Alcuni recenti studi nutrizionali hanno dimostrato che i bambini di 12 mesi di et à consumano una quantità eccessiva di proteine animali. Durante lo svezzamento occorre quindi somministrare abitualmente cereali integrali, verdure non amidacee e legumi interi, onde ottenere un migliore equilibrio nutrizionale ed abituare i bambini al consumo della fibra, considerate le sue proprietà preventive. La dose giornaliera consigliata di fibra dovrebbe venire aumentata progressivamente fino a 5 g nel primo anno di vita.
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D’Alessandro, C., E. Colombini, G. Pasquariello, G. Sbragia, and A. Cupisti. "Compliance Alla Terapia Dietetica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 22, no. 4 (January 31, 2018): 2–5. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2010.1235.

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Abstract:
La terapia nutrizionale è uno dei cardini della terapia conservativa dell'Insufficienza Renale Cronica (IRC). È in grado di contrastare segni, sintomi e complicanze dell'insufficienza renale, di procrastinare l'inizio della dialisi e di mantenere lo stato nutrizionale. La dieta deve essere ridotta in proteine perché molte delle tossine e dei cataboliti ritenuti derivano dalle proteine esogene, e perché la restrizione proteica rappresenta una condizione necessaria, anche se non sufficiente, per la contestuale riduzione dell'apporto di sodio e fosforo che contribuisce agli effetti terapeutici. Altra caratteristica fondamentale della terapia dietetica è l'adeguatezza energetica. I due casi descritti rappresentano quello che spesso accade nella pratica clinica nel paziente con IRC cui viene prescritta una dieta ipoproteica, e sottolineano l'importanza del counselling dietetico per la sicurezza e l'efficacia della terapia nutrizionale nel paziente renale con o senza diabete mellito.
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Ceccarini, Giovanni, Susanna Bechi Genzano, and Ferruccio Santini. "Terapia nutrizionale dopo la chirurgia bariatrica." L'Endocrinologo 22, no. 6 (October 27, 2021): 523–27. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00981-7.

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Balzola, F., A. Costantino, and M. C. Da Pont. "Il Supporto Nutrizionale Nelle Fistole Digestive." Urologia Journal 57, no. 4 (August 1990): 448–51. http://dx.doi.org/10.1177/039156039005700412.

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Zazzaro, D., A. Sturniolo, G. Piccinni, and G. Splendiani. "Valutazione Dello Stato Nutrizionale Con l'uso Dell'impedenziometria." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 7, no. 1 (January 1, 1995): 17–21. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.1995.1841.

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Dissertations / Theses on the topic "Nutrizionale"

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Guerrini, Romina. "Sopravvivenza di Lactobacillus sakei in condizioni di carenza nutrizionale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18092/.

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Abstract:
La fermentazione nei salami è un processo complesso che porta alla formazione di numerosi composti che determinano le caratteristiche organolettiche dei prodotti finiti. I principali microrganismi responsabili sono i batteri lattici, tra cui Lactobacillus sakei è la specie dominante. Esso è ampiamente utilizzato come coltura starter per la produzione di salumi grazie alla sua capacità di crescere in condizioni di stress: alte concentrazioni di sale, carenza nutrizionale, bassi valori di pH e di attività dell’acqua. L. sakei, passando dalla via omolattica a quella eterolattica, ha la capacità di adattarsi e sopravvivere anche quando le fonti di zuccheri esosi sono esaurite, ricavando energia da fonti alternative come i pentosi o attivando vie metaboliche secondarie che utilizzano come substrati gli aminoacidi. In questo elaborato un ceppo commerciale di L. sakei, utilizzato per la produzione di salami, è stato inoculato in un terreno sintetico con glucosio o ribosio a concentrazioni ottimali per la crescita (25 mM) o ridotte (2.5 mM), per simulare una carenza nutrizionale. È stato valutato l’effetto dei diversi zuccheri sulla sua capacità di crescita e sulle risposte metaboliche, in termini di accumulo di acidi organici e consumo di aminoacidi. I risultati hanno evidenziato un consumo selettivo di alcuni aminoacidi (tra cui arginina, serina) in funzione delle caratteristiche del terreno utilizzato, indicando un’attivazione di vie metaboliche alternative in condizioni di stress nutrizionale. Anche l’accumulo di acido lattico e acetico varia in base allo zucchero presente. Inoltre, l’analisi citofluorimetrica per valutare la vitalità cellulare e lo stato delle membrane cellulari ha evidenziato un’estrema variabilità della risposta fisiologica, che spiega l’adattamento di L. sakei alla matrice carnea. Dal punto di vista tecnologico, i risultati ottenuti possono essere utili per ottimizzare l’impiego di tale microrganismo nell'industria dei salumi fermentati.
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PRIMI, RICCARDO. "COMPOSIZIONE NUTRIZIONALE DI LEGUMINOSE TRADIZIONALI PER L'ALIMENTAZIONE DEI RUMINANTI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/774.

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Abstract:
L’alimentazione proteica risulta di fondamentale importanza per l’ottimizzazione della produttività e per il benessere degli animali di interesse zootecnico. L’identificazione di fonti vegetali alternative e/o complementari a quelle attualmente utilizzate (soia in primis) nel razionamento degli animali si rende necessaria per motivi economici, ambientali e legislativi, cercando di evitare, tuttavia, penalizzazioni sull’appetibilità della razione e sulla risposta produttiva. La ricerca condotta ha riguardato lo studio della composizione nutrizionale di semi di cece (Cicer arietinum) e lupino azzurro (Lupinus angustifolius), con approfondimenti sul contenuto di composti nutrizionalmente attivi e/o antinutrizionali, la valutazione della fermentescibilità ruminale mediante tecniche in vitro, anche alla luce di possibili interazioni genetiche (varietà e linee genetiche) e colturali (epoca e densità di semina). I risultati ottenuti hanno permesso di comprendere eventuali limiti di utilizzo di tali leguminose per l’alimentazione degli animali, in particolar modo dei ruminanti, e di attribuire le fonti di variabilità per la massimizzazione produttiva e qualitativa.
Ruminants protein nutrition is an essential item for optimizing the productivity and welfare of animals. The identification of pulses sources as alternative or complementary to those currently used (primarily soya) in the ration of ruminants is necessary for economic, environmental and legislative reasons, trying to avoid, however, penalties on palatability and productive response. The research focused on the study of the nutritional composition of seeds of chickpea (Cicer arietinum) and blue lupine (Lupinus angustifolius), with insights on the content of nutritionally active compounds and / or antinutritionals, the evaluation of the ruminal fermentability using in vitro techniques, also considering possible genetic interactions (varieties and genetic lines) and farming practices (time and density of sowing). The results of the present study suggest that these pulses could be a potentially good feedstuff contributing at the same time to the energy and protein balance of animal diet. Moreover, the presence of active compounds like tannins at levels that should not be regarded as anti-nutritional, can be useful in ruminant feeding due to the moderating activities exerted by those compounds toward the ruminal degradation of proteins.
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ROVERE, NICOLETTA. "VALUTAZIONE NUTRIZIONALE DI DIETE E ADDITIVI NELL'ALIMENTAZIONE DEL CANE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2022. https://hdl.handle.net/2434/945270.

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Abstract:
In the last few years, there has been an increased interest in pets’ nutrition and feeding. In term of research both basic and applied nutrition has expanded the knowledge of canine nutrition, it is now known that a well-balanced diet must include not only macronutrients but also an appropriate amount of minerals, vitamins, certain essential amino acids (from proteins), and specific essential fatty acids (from fats). These components are needed to build and maintain tissue and carry out biological reactions, and the necessary amounts vary somewhat with the dog's stage of life (puppy, adult, pregnancy, senior), activities (sport, game, ect.), and physiological state (pregnancy and lactation). Above this in the recent past, there have been an increase in different types of diets present in the market that are characterized by different composition and target market segments (premium, dietetic, ect.). In light of this, in the present thesis three main topics have been addressed: i) the nutritional characteristics and in vitro digestibility of different dogs’ diets available on the market (premium, super premium, with particular nutritional purposes, wet food and BARF); ii) the effects of yeast supplementation in pregnant and lactating bitches and their effects in their respective puppies; iii) the effects of yeast supplementation in adult dogs. In particular, the thesis investigated the composition the in vitro digestibility of different dogs’ diets, and the effects of two yeasts, Saccharomices cerevisiae and S.cerevisiae var boulardii. In this latter case the studies investigated the effects of yeast on: growth performance (weight, body condition score and feed intake), fecal characteristics (fecal score, dry matter, total apparent digestibility and presence of pathogens), local immune response (IgA), e intestinal microbiota and fecal odor profile (by electronic nose). Thus, it can be suggested that different market names/classifications like premium, super premium, and BARF diets, do not always support big nutritional differences. All diets are in line with dogs ‘main recommendation. When yeast supplementation is consider the effects observed in the present studies seem to be related to an optimization of feed preparation/diet according to the ideal national profile, and for this reason not always so visible in term of recorded figures. A key aspect in defying the response however is also the exposure time that at least in one of the studies, was probably limited. For this reasons large-scale and long-term studies that can generate high-quality nutritional evidence on the relationships between diets and supplements are required.
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Bertaggia, Marco. "Ricerca di nuovi indici molecolari e microbiologici dello stato nutrizionale della vite." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423016.

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Abstract:
The study of soil-plant relationships is a prerequisite for controlling production of the vineyard. In vineyard sites of Gambellara, we studied the relationship between productivity, the main physico-chemical properties of soils and some innovative indices for the diagnosis of the nutritional status of the grape as i) the biodegradation capacity of organic matter evaluated by means of degradation of filaments of vegetal and animal origin and ii) the expression of genes that could be involved in defence mechanisms of grape to abiotic stress. Large and significant differences (p<0.05) were observed for physical and chemical fertility parameters evaluated. The vineyards characterized by high productivity are those showing a neutral pH, good supply of organic matter and adequate C/N ratio. These soils also showed high biodegradation of organic matter determined through the soil filaments degradation. The ARISA analysis (Amplified Ribosomal Intergenic Spacer Analysis), carried out on DNA samples isolated through an automatic procedure, showed that sites Pio Paulsen and Pio Carenza, characterized by low biodegradation capacity of organic matter, have a reduced genetic similarity compared to sites Chiarafontana and Branco viceversa characterized by high biodegradation capacity. Furthermore, the number of ARISA peaks, index of the number of soil bacterial species, was was statistically lower (p <0.05) in sites Pio Paulsen and Pio Carenza with respect to sites Chiarafontana and Branco. Plants of Campilonghi’s vineyard which is characterized by acid pH, scarce organic matter content, low C/N ratio, limited degradation capacity of filaments and low leaves content of nitrogen and sulphur showed, with respect plants of Pio Paulsen involved as control, up-regulation of WRKY, SuSy, PAL and STS1 genes. In conclusion, the degradative capacity of filaments and the assays of expression of above genes seem to be valid indicators of soil fertility and grape nutritional status.
Lo studio della relazione suolo-pianta è un presupposto fondamentale per il controllo vegeto-produttivo del vigneto. In siti vitati della zona D.O.C. di Gambellara, ci si è proposti di studiare la relazione fra la produttività, le principali caratteristiche fisico-chimiche del suolo e alcuni indici innovativi per la diagnosi dello stato nutrizionale della vite quali la capacità biodegradativa della sostanza organica valutata mediante la degradazione di fili di natura vegetale e animale inseriti nel suolo e la valutazione dell’espressione di geni che potrebbero essere coinvolti nei meccanismi di difesa della vite dagli stress abiotici. Ampie e significative differenze (p<0,05) sono state riscontrate fra i parametri di fertilità fisico-chimica esaminati. I vigneti caratterizzati da maggiore produttività sono quelli che evidenziano valori di pH neutro, buona dotazione di sostanza organica e un adeguato rapporto C/N. Questi suoli presentano, inoltre, elevata capacità biodegradativa della sostanza organica determinata in base alla degradazione dei fili immessi nel suolo. L’analisi ARISA (Amplified Ribosomal Intergenic Spacer Analysis), eseguita su campioni di DNA estratto da suolo in maniera automatizzata tramite la messa a punto di un nuovo protocollo, ha evidenziato che i siti Pio Paulsen e Pio Carenza, caratterizzati da bassa attività biodegradativa della sostanza organica, hanno una ridotta similarità genetica rispetto ai siti Chiarafontana e Branco caratterizzati viceversa da pronunciata attività biodegradativa. Inoltre, il numero di picchi ARISA, indice della numerosità delle specie batteriche presenti nel suolo, è risultato statisticamente inferiore (p<0,05) nei siti Pio Paulsen e Pio Carenza rispetto ai siti Chiarafontana e Branco. Nelle piante del sito Campilonghi che è caratterizzato da pH acido, scarsa dotazione di sostanza organica, basso rapporto C/N, limitata attività degradativa dei fili vegetali e da basso contenuto fogliare di azoto e zolfo è stata riscontrata la sovra-espressione, rispetto al sito di controllo Pio Paulsen, dei geni WRKY, SuSy, PAL e STS1. In conclusione, la capacità degradativa dei fili e la valutazione dell’espressione dei suddetti geni sembrano essere dei validi indicatori della fertilità del suolo e dello stato nutrizionale della vite.
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saviane, alessio. "Selezione di razze di Bombyx mori ad alta efficienza nutrizionale e relative problematiche." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3424034.

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Abstract:
The silkworm (Bombyx mori L.) is an insect belonging to the lepidopteran order, family Bombycidae: it is one of the two unique species belonging to the genus Bombyx, together with its ancestor – Bombyx mandarina Moore. In the past, silkworm exploitation in Europe was particularly related to the agricultural sector and the production of the silk thread but this type of activity has being disappearing from the old continent, in favour of some Asian countries, especially China, where cost of labour is low. In spite of the decline of these traditional activities the silkworm started to be used as a tool in a lot of technological applications and as a model in scientific research in various fields. Silk is regarded as a promising biomaterial because of its physical and chemical features both on the macro and microscale as well as in nano-technologies. Furthermore biology and biotechnology are interested in silkworm, or in its cell cultures, as a bioreactor to produce recombinant proteins which should otherwise be produced in bacteria or yeasts. The silkworm has a suitable size even for complex experiments with respect to other organisms used for the same aims, however it does not require large rearing rooms or high quantity of food, it can be easily reared under controlled conditions and its biological cycle is short (it lasts about 45 days), representing thus, also a model for basic research in life sciences. Moreover, to use the silkworm as a technological platform, important steps were achieved by sequencing the whole genome and by developing new optimized artificial diets for this insect (strictly monophagous), which freed rearing from seasonal constraints coming from mulberry leaf production in temperate climates. Thus, the above-mentioned new potentialities and a revived interest from the textile industry, about a silk supply chain outside Asia, establish the background of the research work described in this thesis. In fact, performed experiments relate with relaunching basic research activities about B. mori and aimed at meeting the needs of a silk industry, possibly developing in temperate countries. The starting material, that is the B. mori strains, belongs to the germplasm collection of Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura – Unità di ricerca di Apicoltura e Bachicoltura (CRA-API) of Padua and consists of about 200 strains, which differ in their phenotypic and genotypic characteristics. From the aforementioned collection, a selection process based on a mixed rearing strategy on both mulberry leaves and artificial diet has been started. The final goal was to select new strains characterized by high nutritional efficiency in order to optimize the cost-benefit ratio in all those application oriented to productivity. As already stated selection was based on a mixed approach: the first and more traditional step consisted in rearing silkworm larvae on mulberry leaf without any limitation in its quantity, by selecting only for the most important commercial parameters. On the other hand, the second step was a rearing cycle on artificial diet with a limited food amount fed to fifth instar larvae, followed by a selection process according to the most important productive traits. After three years and six generations of selection and genetic improvement, the obtained strains were compared among each other and with the unselected populations on the base of nutritional indexes which permitted an assessment of their conversion efficiency of proteins contained in the food matrix to body mass and silk. The final evaluation allowed to highlight the efficacy of the adopted strategy in selecting the desired features, although a difference related to diverse adaptability of the strains to the diet was recorded. In particular, for some of them, an additional preparatory step of selection on diet appears to be appropriate. During the period when experiments aimed at selection of highly efficient strains were performed, other relevant experimental data were produced. First of all, a new micro-organism which proved itself to be pathogenic for the silkworm reared on artificial diet was isolated and characterized; then, in-depth measurements about cold hardiness of eggs of a polyvoltine silkworm strain belonging to CRA-API’s collection were carried out. Described results to date do not represent the final goal but, an intermediate stage of a selection process that will continue at CRA-API and also, the starting point for the production of new hybrids with improved performances and suited to be reared on both mulberry leaf and artificialdiet.
Il baco da seta (Bombyx mori L.) è un insetto appartenente all’ordine dei lepidotteri, famiglia Bombycidae; è una delle due uniche specie rappresentanti il genere Bombyx, assieme a Bombyx mandarina M., suo progenitore ancestrale. In passato, in Europa, il suo utilizzo era legato soprattutto al mondo agricolo ed alla produzione della fibra serica ma questo tipo di attività è andata scomparendo dal vecchio continente, a favore di alcuni Paesi asiatici, fra cui soprattutto la Cina, con basso costo della manodopera. A dispetto del declino di questo tipo di attività tradizionali, il baco da seta ha però cominciato ad essere utilizzato per applicazioni tecnologiche di alto profilo legate al mondo della ricerca scientifica e della bio-industria. Si sono indagati, da un lato, utilizzi che impiegano la seta come biomateriale e che mirano allo sfruttamento delle sue proprietà fisiche e chimiche sia su scala macroscopica sia su scala microscopica come nel campo delle nanotecnologie. Dall’altro lato, le scienze biologiche e le biotecnologie sono in grado di utilizzare l’insetto stesso, oppure colture cellulari da esso derivate come bio-fabbriche per la produzione di proteine altrimenti sintetizzate in batteri o lieviti. Poiché il baco da seta, rispetto ad altri organismi utilizzati per gli stessi scopi, è di dimensioni adeguate a sperimentazioni anche complesse, pur non richiedendo ampi spazi d’allevamento o elevate quantità di cibo, come ad esempio gli animali superiori, è facilmente allevabile in laboratorio e possiede un ciclo biologico breve (circa 45 giorni), rappresenta un ottimo modello per la ricerca di base nei campi delle scienze della vita. In tal senso, per rendere il B. mori un’appetibile piattaforma tecnologica, importanti passi avanti sono stati fatti con il sequenziamento del genoma e con la formulazione di diete artificiali in grado di svincolare l’allevamento dell’insetto, strettamente monofago, dalla produzione della foglia di gelso, reperibile solo stagionalmente nelle regioni a clima temperato. Sullo sfondo di queste potenzialità tecnologiche e anche in relazione ad un rinato interesse da parte dell’industria del settore serico per una filiera produttiva extra-asiatica, va inquadrato il lavoro di ricerca presentato nella seguente tesi. La sperimentazione descritta è, infatti, inquadrabile in una più generale attività di rilancio della ricerca di base riguardante il baco da seta ed in sintonia con le necessità di un potenziale settore produttivo localizzato in paesi climaticamente simili all’Italia. Il materiale di partenza, ossia le razze di B. mori, appartengono infatti alla banca di germoplasma del Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura – Unità di ricerca di Apicoltura e Bachicoltura (CRA-API) di Padova; la collezione di accessioni è composta da circa 200 razze distinguibili sulla base di diverse caratteristiche fenotipiche e genotipiche. Partendo dalla suddetta collezione, è stato compiuto un lavoro di selezione basato su una strategia di allevamento misto dieta-foglia finalizzato alla selezione di razze, caratterizzate da un’elevata efficienza alimentare sia su foglia di gelso sia su dieta sostitutiva, in modo da ottimizzare il rapporto costi/benefici in tutti quegli ambiti interessati ad aspetti di produttività. Come sopra ricordato, la strategia era basata su un approccio misto: un primo step, più tradizionale e orientato all’incremento dei parametri produttivi della seta in senso classico, era incentrato sull’allevamento con foglia, fornita senza limitazioni di quantità. Un secondo step prevedeva, invece, un ciclo d’allevamento su una dieta sostitutiva della foglia di gelso in cui la selezione per la produttività avveniva a fronte di un’alimentazione contingentata. Dopo tre anni in cui si sono svolte sei generazioni di selezione, le popolazioni originali sono state confrontate sia tra loro sia con le selezioni ottenute; per tale comparazione, sono stati utilizzati indici alimentari in grado di qualificare le larve secondo la loro efficienza nel convertire le proteine contenute nella matrice alimentare in massa corporea e seta. La valutazione finale ci ha permesso di evidenziare come la strategia adottata, si sia rivelata efficace nel permettere la selezione dei caratteri desiderati sebbene, alcune differenze legate alla diversa adattabilità delle varie razze alla dieta artificiale, suggeriscano l’utilità dell’introduzione di una selezione preliminare per questo carattere. Nell’ambito della sperimentazione finalizzata alla selezione delle razze ad alta efficienza sono stati condotti alcuni esperimenti complementari che hanno portato alla produzione di rilevanti dati scientifici. In primo luogo è stato isolato e caratterizzato un microorganismo, dimostratosi patogeno per il baco da seta allevato su dieta artificiale ed, in secondo luogo, sono state effettuate approfondite misurazioni sulla resistenza alle basse temperature da parte di uova di una razza polivoltina appartenente alla collezione del CRA-API. I risultati esposti nel presente lavoro rappresentano, allo stato attuale, non un punto d’arrivo ma la tappa intermedia di un processo di selezione che verrà proseguito presso CRA-API oltre che la base di partenza per la produzione di nuovi ibridi dalle prestazioni migliorate ed allevabili, indifferentemente, su foglia e dieta sostitutiva con buone performances.
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FRANCESCATO, GAIA. "CRESCITA ED INDICI METABOLICI PRECOCI DELLO STATO NUTRIZIONALE IN FIGLI DI MADRE DIABETICA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/151791.

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Abstract:
Background: Infants of diabetic mothers (IDM) are at increased risk for the development of obesity and metabolic syndrome (MS) in childhood. Maternal obesity, fetal macrosomy and early acceleration of postnatal growth may be additional risk factors. Objective: Aim of present study is to assess whether an increased weight gain can be detected in IDM and to define which biochemical markers of metabolism in the newborn and anthropometric parameters in the first year of life can be used to identify those IDM that are most subject to growth acceleration. Design/Methods: 56 infants of daibetic mothers both non insulin-treated (NIT-GDM) and insulin-treated (IT-GDM) have been recruited. Each newborn has been assessed for metabolic and nutritional status (Glycaemia, Electrolytes, Blood Urea Nitrogen, Retinol Binding Protein [RBP], Cholesterol, Triglycerides Total Fatty Acids) at 4+1 days of life. Anthropometric measurements (weight, length, head circumference, waist circumference, tricep skinfold) have been taken in the first year of life (at birth, 1, 3, 6 and 12 months). The most well known risk factors for obesity and MS in childhood and most frequent morbidities of GDM on fetus and newborn have been studied. Results: Premature NIT-GDM, at term NIT-GDM, premature IT-GDM and at term IT-GDM have been compared. Growth pattern has shown to be consistent with normal growth curves of the paediatric population. A greater weight gain in IT-GDM compared to NIT-GDM infants has been found. A reduced incidence of short term most frequent complications of ODM has been found in our sample, compared to literature reports. Greater values of RBP have been detected in IT-GDM infants (p=0.049). Also, RBP values appear to be positively correlated with parameters of waist circumference at 6 and 12 months and weight at 6 and 12 months (p=0.004; R2 0.19). Lipid metabolism was not found to be modified by insulin treatment, and it was not related to growth parameters at any age. Conclusions: The normality of growth parameters and the low incidence of complications in the short term are likely due to effective implementation of monitoring protocols and prevention in pregnancy and early neonatal period. The laboratory data support other findings according to which RBP can be used to identify those subjects that are at increased risk of developing MS in childhood and that are especially in need for an early nutritional intervention.
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NDEREYIMANA, ANDRE. "VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLO STATO NUTRIZIONALE DELLE POPOLAZIONI IN DIVERSE CONDIZIONI PEDOCLIMATICHE E SOCIOECONOMICHE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35877.

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Abstract:
La dieta, lo stato nutrizionale e la salute sono questioni strettamente correlate sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo. In questa tesi di dottorato, l'obiettivo principale è stato quello di valutare lo stato nutrizionale come passo prodromico per migliorarlo per ottimizzare la salute. Nei paesi industrializzati è stato condotto un caso studio sullo stato nutrizionale di una popolazione dell'Italia centrale; l’ingestione di alcuni gruppi di alimenti, di origine animale e vegetale, è stata valutata mediante questionari di frequenza alimentare e alcuni biomarcatori del sangue. I risultati hanno dimostrato che nei controlli della dieta, al fine di accertarne gli effetti a lungo termine sulla salute, le misurazioni dei consumi tramite questionari non possono essere esclusive, ma alcuni indici ematici ed antropometrici potrebbero essere utili. Nei paesi in via di sviluppo, due casi di studio in zone rurali dell’India e della Repubblica Democratica del Congo hanno confermato che la malnutrizione è un problema serio; in particolare nei bambini di 3-5 anni con il 26% di malnutrizione cronica severa in India e oltre il 60% in R D Congo. Possibili percorsi per migliorare le condizioni di vita delle comunità rurali povere includono la produzione di cibi appropriati per una dieta migliore, nuove attività generatrici di reddito, miglioramento della nutrizione infantile, riduzione delle malattie causate dalla contaminazione di alimentari e dell’acqua, metodi di conservazione degli alimenti a livello domestico, etc.; i risultati di diverse prove sono stati discussi.
The diet, nutritional status and health are tightly related issues both in industrialized and developing countries. In this doctoral thesis, the main objective was the assessment of nutritional status as a prodromic step to improve it and consenquently health. In industrialized countries, a case study was the nutritional status of a population of central Italy; the intake of some groups of foods, of animal and plant origin, was estimated by food frequency questionnaires and some blood biomarkers. The results demostrated that in dietary controls, aiming to ascertain the long-term effects on health, consumption measurements by questionnaires cannot be exclusive, but some blood and anthropometric indexes could be also useful. In developing countries, two case studies in rural India and D R Congo confirmed that malnutrition is a serious issue; particularly in 3-5 years old children with 26% of severe chronic malnutrition in India and more than 60% in D R Congo. Possible pathways to improve livelihood of rural poor comunities including appropriate food production for a better diet, new income generating activities, infant nutrition improvement, food and waterborn diseases reduction, household food preservation, etc., have been analyzed and the risults of different related trials have been discussed.
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Lazzeretti, Morgana. "Caratterizzazione di oli ottenuti dalla co-frangitura di olive e matrici oleaginose ad alto valore nutrizionale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18599/.

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Abstract:
L'impatto ambientale dovuto alle attività dell’industria alimentare ha condizionato soprattutto le scelte dei consumatori che vogliono sentirsi parte del cambiamento.Da qui la ricerca di nuove applicazioni e metodiche per l’estrazione di componenti di interesse da matrici che, apparentemente, non avrebbero più molto da offrire.Gli scarti ed i sottoprodotti dell’industria alimentare coprono importanti volumi e la loro valorizzazione offre svariati benefici.Lo scopo di questa tesi è quello di stabilire la possibilità di arricchire un prodotto come l’olio di oliva, sfruttando la tecnica della co-frangitura con altre matrici oleaginose provenienti da scarti di produzione. L’impiego della co-frangitura risulta essere vantaggioso per l’azienda, poiché permette una resa estrattiva ottimale da più materie prime attraverso un singolo processo.Nello specifico, abbiamo analizzato le caratteristiche compositive della frazione lipidica di semi di melograno, di vinaccioli e di semi e bucce di pomodoro e abbiamo completato lo studio con la caratterizzazione degli oli co-franti confrontandoli con un olio extravergine di oliva (EVO) tal quale.Alcune analisi come la determinazione della composizione in acidi grassi (FAME),in tocoferoli,in steroli ed in sostanze fenoliche,son state eseguite sia sulle materie prime che sugli oli co-franti.Per completare il quadro è stato valutato anche lo stato ossidativo delle materie prime attraverso il numero di perossido, mentre gli oli co-franti sono stati sottoposti ad un test di ossidazione forzata (OXItest).I risultati ottenuti mostrano come le materie prime analizzate siano senza dubbio una fonte di sostanze bioattive che in parte vanno ad arricchire e modificare quella che è la composizione dell’olio extravergine di oliva.Quindi gli oli co-franti,con una adeguata formulazione e protezione dall’ossidazione,potrebbero apportare composti positivi per la salute e soddisfare le aspettative dei consumatori più sensibili alle tematiche ambientali.
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Rossi, Daniele. "Fertilizzazione con substrato di fungaia: effetti sullo stato nutrizionale di un vigneto e su produzione e qualità dell'uva." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L'elaborato di tesi verte su una prova sperimentale svolta dal 2009 al 2018, circa l'utilizzo di substrato esausto di fungaia come fertilizzante nella coltivazione della vite. Il substrato viene scartato dalle fasi di coltivazione quando inizia lo sviluppo di Trichoderma, fungo che compete con il fungo coltivato. La prova ha avuto come obiettivo quello di valutare l'effetto della fertilizzazione con substrato di fungaia sulla fertilità del suolo di un vigneto di Sangiovese, sullo stato nutrizionale delle piante, sulla produzione e sull'incidenza del mal dell'esca. Per la prova sono stati eseguiti i rilievi sul vigneto trattato con substrato di fungaia e su un vigneto concimato con fertilizzanti minerali; sono stati eseguiti rilievi vegetativi, sulla produzione, e sul suolo. I rilievi hanno evidenziato nelle piante trattate con substrato di fungaia una migliore attività vegetativa, l'assenza di carenze nutrizionali e l'assenza di stress idrico anche nelle annate più siccitose. Si è riscontrata inoltre una minore incidenza del mal dell'esca e una media produttiva sensibilmente migliore con qualità delle uve similare a quella del vigneto di concimato in modo tradizionale. I suoli trattati hanno mostrato elevata biomassa microbica e un forte incremento di sostanza organica. In conclusione, si può affermare che la matrice utilizzata nella concimazione rappresenta un'ottima alternativa alla fertilizzazione minerale, con effetti anche sullo stato di salute del terreno e delle piante.
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VALSECCHI, CLAUDIO. "SOSTENIBILITA' NUTRIZIONALE ED ECONOMICA: SVILUPPO DI INDICI AGGREGATI PER MIGLIORARE LA COMPETITIVITA' IN ALLEVAMENTI DI VACCHE DA LATTE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/95712.

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Abstract:
Gli allevamenti di vacche da latte puntano alla massimizzazione della produzione di latte credendo di migliorare così il profitto attraverso l’effetto di diluizione dei costi di mantenimento. Diventa però importante avere sotto controllo i costi di produzione, ma soprattutto la reale efficienza aziendale. Il principale obiettivo di questo lavoro di ricerca è quello di trovare un sistema di monitoraggio dell’efficienza aziendale, sia economica che nutrizionale, utile per i tecnici che visitano le aziende zootecniche di vacche da latte per poter supportare le scelte imprenditoriali dell’allevatore. Sono stati misurati indici tecnici ed economici in 90 allevamenti di vacche da latte per valutare l'efficienza nutrizionale ed economica degli allevamenti. Un approccio multivariato è stato utilizzato per aggregare gli indicatori parziali in nuove strutture latenti. Un secondo obiettivo è stato quello di predire, attraverso le caratteristiche aziendali ed altre informazioni relative alla gestione dell’azienda, gli indici aggregati di efficienza aziendale ricavati, ovvero: efficienza economica, efficienza energetica e punto di pareggio. Ottantanove aziende di vacche da latte sono state visitate e intervistate per raccogliere informazioni sulla consistenza della mandria, la produzione e la qualità del latte, le prestazioni riproduttive, il benessere delle vacche allevate, la formulazione della dieta e i costi di alimentazione. Infine sono state caratterizzare le diverse strategie alimentari adottate nelle aziende visitate. Sono state raccolte informazioni sulle performances della mandria, sui costi di alimentazione e sulle differenti razioni formulate. Sono state caratterizzate la composizione chimica delle diete, il profilo fermentativo delle diete e la produzione di metano, l'efficienza alimentare della mandria, la produzione e la qualità del latte e il profilo fermentativo fecale.
Dairy cow farms aim to maximize milk production believing that this will improve profit through the dilution effect of maintenance costs. However, it becomes important to have under control the feed production costs, but above all the effective business efficiency of whole herd. The main objective of this research work is to find a monitoring system of farm efficiency, both economic and nutritional, useful for technicians who visit dairy farms in order to support the entrepreneurial choices of the farmer. Technical and economic indices were measured on 90 dairy cow farms to assess the nutritional and economic efficiency of the farms. A multivariate approach was used to aggregate partial indicators into new latent structures. A second objective was to predict, through farm characteristics and other farm management information, the aggregate farm efficiency indices derived: economic efficiency, energy efficiency, and break-even point. Eighty-nine dairy cow farms were visited and interviewed to collect information on herd size, milk production and quality, reproductive performance, cow welfare, diet formulation and feeding costs. Finally, the different feeding strategies adopted on visited farms were characterized. Information was collected on herd performance, feeding costs and different formulated rations. The chemical composition of the diets, the fermentative profile of the diets and methane production, feeding efficiency of the herd, milk production and quality and fecal fermentative profile were characterized.
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Books on the topic "Nutrizionale"

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Giovannini, Marcello, Claudio Maffeis, Enrico Molinari, and Silvia Scaglioni, eds. Salute & equilibrio nutrizionale. Milano: Springer Milan, 2006. http://dx.doi.org/10.1007/88-470-0450-0.

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Seminario su aspetti clinici di patologia nutrizionale (2nd 1986 Milano, Italy). Atti del. 2o seminario aspetti clinici di patologia nutrizionale: Milano, 27-28 Settembre 1986. [Italy]: Societa culturale italiana veterinari per animali da compagnia, 1986.

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Cela, Enza Paola. Psicologia della nutrizione. Roma: Aracne editrice, 2013.

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Enogastronomia nell'antica Roma: Aspetti nutrizionali dell'alimentazione. Bari: Edipuglia, 2010.

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Savino, Francesco, Mario Marengo, and Roberto Miniero. Nutrizione parenterale in pediatria. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1380-3.

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6

Savino, Francesco. Nutrizione parenterale in pediatria. Milano: Springer-Verlag Milan, 2009.

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Piemonte, Associazione Viticoltori, ed. Nutrizione e concimazione della vita in Piemonte. Asti: Tipolitografia Dellarovere, 1992.

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service), SpringerLink (Online, ed. Mangiare per gli occhi: Occhio e nutrizione. Milano: Springer-Verlag Milan, 2010.

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Il migratore onnivoro: Storia e geografia della nutrizione umana. Roma: Carocci, 2012.

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10

Luigi, Bassignana Pier, ed. Il museo della frutta: La collezione Garnier-Valletti e la frutticoltura storica piemontese. Torino: U. Allemandi, 1996.

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Book chapters on the topic "Nutrizionale"

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Sabbatini, Anna Rita, Marco Guzzo, and Filippo Valoriani. "Terapia nutrizionale." In Tumori della testa e del collo, 209–26. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1806-8_15.

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Savino, Francesco, and Stefania Alfonsina Liguori. "Valutazione dello stato nutrizionale." In Nutrizione parenterale in pediatria, 49–60. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1380-3_4.

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Perrone, Laura, Paolo Raimondo, Nicola Santoro, and Emanuele Miraglia del Giudice. "Le basi genetiche dell’obesità." In Salute & equilibrio nutrizionale, 23–37. Milano: Springer Milan, 2006. http://dx.doi.org/10.1007/88-470-0450-0_3.

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Mirabile, Lorenzo, and Giuseppina Sestini. "Stato nutrizionale e compenso metabolico." In Rianimazione in età pediatrica, 39–53. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2059-7_4.

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5

Gaddi, Antonio Vittorino. "Salute e nutrizione." In Le culture del cibo, 1–19. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5447-9_1.

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6

Savino, Francesco, Valentina Tarasco, and Roberto Miniero. "Nutrizione parenterale domiciliare." In Nutrizione parenterale in pediatria, 123–25. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1380-3_10.

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Savino, Francesco, Maria Maddalena Lupica, Stefania Alfonsina Liguori, and Roberto Miniero. "Indicazioni alla nutrizione parenterale." In Nutrizione parenterale in pediatria, 99–115. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1380-3_8.

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Savino, Francesco, and Valentina Tarasco. "Nutrizione parenterale in neonatologia." In Nutrizione parenterale in pediatria, 117–22. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1380-3_9.

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Savino, Francesco, and Elisabetta Palumeri. "Fabbisogni." In Nutrizione parenterale in pediatria, 1–27. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1380-3_1.

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Miniero, Roberto. "Etica e consenso informato." In Nutrizione parenterale in pediatria, 127–28. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1380-3_11.

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Conference papers on the topic "Nutrizionale"

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Vazquez Polo, Maialen, Maialen Diez, Gesala Perez Junkera, Idoia Larretxi Lamelas, Itziar Txurruka Ortega, Arrate Lasa Elgezua, Olaia Martinez Gonzalez, Marian Bustamante Gallego, Jesús Salmerón Ejea, and Virginia Navarro Santamaria. "Hezkuntza nutrizionala: gluten gabeko dieta segurua, orekatua eta inklusiboa." In IV. Ikergazte. Nazioarteko ikerketa euskaraz. Bilbao: UEU arg, 2021. http://dx.doi.org/10.26876/ikergazte.iv.04.18.

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