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Cogorno, Ludovica, Eleonora Poggiogalle, and Lorenzo M. Donini. "La nutrizione nel paziente oncologico: a che punto siamo?" L'Endocrinologo 23, no. 2 (February 21, 2022): 163–67. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01041-4.

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Abstract:
SommarioLa prima osservazione che la malnutrizione e la perdita di peso contribuiscano alla morte dei malati di cancro in maniera significativa e indipendentemente dagli effetti del tumore stesso risale a più di 70 anni fa. Da allora l’intervento nutrizionale, inteso sia come screening sia come trattamento medico orientato alla ricerca e alla cura della malnutrizione, ha assunto sempre più significato nella gestione della patologia tumorale. Ciò sia al suo esordio sia durante la naturale evoluzione della malattia, anche quando accompagnata dai trattamenti medici convenzionali (radioterapia, chemioterapia, chirurgia e cure palliative). La nutrizione artificiale nelle sue diverse declinazioni (supplementi nutrizionali orali, nutrizione enterale e parenterale), la farmacoterapia, il protocollo enhanced recovery after surgery (ERAS) e l’immunonutrizione sono ad oggi gli strumenti a nostra disposizione per invertire o almeno arrestare il processo prima che sopraggiunga la cachessia. Questa breve rassegna nasce con l’intento di descrivere a che punto siamo nel trattamento nutrizionale del paziente oncologico e quali sono ad oggi le evidenze di efficacia dei vari interventi nei diversi momenti di malattia.
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Ramazzotti, Dalila. "Verso l'armonizzazione dell'etichettatura nutrizionale fronte-pacco: NutrInform Battery come modello uniforme?" AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (November 2021): 89–127. http://dx.doi.org/10.3280/aim2019-001004.

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Abstract:
Nel novembre 2020 il governo italiano ha adottato il marchio nutrizionale facoltativo denominato NutrInform Battery, in applicazione dell'art. 35 del reg. (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori; questa disposizione, infatti, consente agli Stati di raccomandare agli operatori del settore alimentare l'utilizzo di forme di espressione o presentazione supplementari della dichiarazione nutrizionale, che servono ad agevolare, tramite colori o forme grafiche facilmente intellegibili, la comprensione delle proprietà nutrizionali degli alimenti da parte del consumatore. Nel presente lavoro, dopo aver illustrato le principali caratteristiche del logo NutrInform Battery, nonché la posizione della Commissione europea sull'uso delle forme di espressione supplementari della dichiarazione nutrizionale, ci si interrogherà sulla fattibilità del logo italiano come modello armonizzato di etichettatura fronte-pacco e più in generale sulla sua effettiva idoneità a supportare scelte alimentari più sane e consapevoli.
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Bottaccioli, Anna Giulia. "Alimentazione, nutraceutica e immunità ai tempi della Covid-19." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2021): 34–48. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2021-002004.

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Abstract:
L'adeguata assunzione, in tutte le fasi della vita, di nutrienti essenziali contribuisce in maniera determinante alla corretta maturazione del sistema immunitario e all'efficiente reattività di risposta alle infezioni. Un carente stato nutrizionale aggrava le manifestazioni patologiche e allunga i tempi di convalescenza; al tempo stesso uno stato infiammatorio prolungato, sia esso provocato da un'infezione cronicizzata o da una malattia autoimmunitaria o neoplastica, può aggravare uno stato nutrizionale già carente. Quindi, un'ottimale immunocompetenza deriva da un ottimale status nutrizionale. In questo articolo vengono presentate le principali evidenze scientifiche sull'importanza di una corretta nutrizione e di una opportuna integrazione nutraceutica, laddove necessaria, per migliorare e mantenere efficace la funzione immunitaria in salute e in malattia, con approfondimento sulle malattie infettive acute e la Covid-19.
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Sabatino, Alice, Emanuele Trenti, and Enrico Fiaccadori. "Nutrizione parenterale intradialitica: indicazioni, aspetti pratici e limiti." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 2 (June 25, 2014): 112–18. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.876.

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Abstract:
La malnutrizione, o deplezione proteico-energetica (Protein Energy Wasting, PEW), è una condizione frequente nei pazienti con malattia renale cronica in stadio terminale (End Stage Renal Disease, ESRD) e si associa a un significativo aumento del rischio di mortalità e morbilità già caratteristicamente elevato in questa popolazione. Dal momento che uno dei meccanismi principali della PEW nell'ESRD è rappresentato dall'insufficiente assunzione di nutrienti, la supplementazione nutrizionale orale viene ampiamente utilizzata come efficace prima scelta nella prevenzione e nel trattamento della PEW. Tra gli altri approcci proposti come modalità di supporto nutrizionale per i pazienti con ESRD, la nutrizione parenterale intradialitica (IDPN) ha assunto di recente un ruolo importante in pazienti selezionati. Tuttavia, sebbene l'IDPN riesca a migliorare lo stato metabolico/nutrizionale nell'ESRD, le evidenze riguardo alla relazione tra questa modalità di supporto nutrizionale e una riduzione del tasso di ospedalizzazione e del rischio di mortalità sono ancora limitate. Questa rassegna si propone di fare il punto sulle pratiche più utilizzate nel trattamento della PEW nell'ESRD, concentrandosi in particolare sul ruolo dell'IDPN come modalità di integrazione nutrizionale per i pazienti in emodialisi. A tale scopo, verranno illustrati gli aspetti quantitativi e qualitativi dell'IDPN, i problemi pratici legati alla sua gestione, le indicazioni e i limiti della metodica.
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Cinti, Saverio. "Organo endocrino adiposo 2020: stato dell’arte." L'Endocrinologo 21, no. 4 (August 2020): 270–76. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00757-5.

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Abstract:
Sommario I tessuti adiposi bianco e bruno sono organizzati a formare un vero e proprio organo. Essi svolgono funzioni diverse ma collaborano grazie alla loro plasticità che permette la reciproca conversione. Ciò implica una nuova proprietà per le cellule mature. Il sottocutaneo della ghiandola mammaria fornisce un altro esempio perché queste cellule adipose si trasformano in ghiandole durante la gravidanza. L’organo adiposo nell’obesità va incontro a flogosi inducendo insulino-resistenza, patogeneticamente coinvolta nel diabete Tipo 2. L’organo adiposo collabora con quelli della digestione formando un sistema che è in grado di controllare diversi aspetti nutrizionali e quindi denominato sistema nutrizionale.
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Agostoni, C., and E. Riva. "Vegetable Foods in Weaning." Journal of International Medical Research 20, no. 5 (September 1992): 371–80. http://dx.doi.org/10.1177/030006059202000502.

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Abstract:
Vegetable foods (cereals, non-starchy vegetables, legumes) make a unique nutritional and metabolic contribution during weaning. They provide proteins that are of low biological value individually but whose value can be raised by consuming appropriate combinations: minimal amounts of lipids, mostly essential polyunsaturated fats; complex carbohydrates; and soluble fibre, which are fermented by colonic flora to short-chain fatty acids that have beneficial effects. Insoluble fibre, minerals, trace elements and vitamins are also nutritionally important components of vegetable foods. Vegetable foods lower the calorific density of meals, modulate nutrient and antigen absorption, and promote a physiological copropoiesis. Recent nutritional surveys have shown that 12-month old children eat an excessive amount of animal proteins. Whole cereals and non-starchy vegetables, including whole legumes, should be routinely eaten during weaning to improve nutritional balance and to make children accustom to eating fibre, which has prophylactic properties. The daily intake of fibre should be progressively increased to 5 g during the first year of life. Gli alimenti vegetali (cereali, verdure non amidacee, legumi) presentano caratteristiche nutrizionalie metaboliche comuni davvero uniche per la fase dello svezzamento. Essi forniscono proteine di valore biologico basso ma innalzabile attraverso opportune miscelazioni: quantità minime di lipidi (per lo più grassi polinsaturi essenziali); carboidrati complessi e fibra solubile che possono essere fermentati dalla flora del colon e trasformati in acidi grassi a catena corta. A loro volta, questi acidi hanno un effetto benefico sull'omeostasi locale egenerate. Anche la fibra insolubile, i minerali, gli oligoelementi e le vitamine danno un contributo importante al ruolo nutrizionale degli alimenti vegetali. Di conseguenza, come parte della dieta gli alimenti vegetali abbassano il contenuto calorico dei pasti, modulano l'assorbimento degli antigeni e delle sostanze nutritive e favoriscono la copropoiesi fisiologica. Alcuni recenti studi nutrizionali hanno dimostrato che i bambini di 12 mesi di et à consumano una quantità eccessiva di proteine animali. Durante lo svezzamento occorre quindi somministrare abitualmente cereali integrali, verdure non amidacee e legumi interi, onde ottenere un migliore equilibrio nutrizionale ed abituare i bambini al consumo della fibra, considerate le sue proprietà preventive. La dose giornaliera consigliata di fibra dovrebbe venire aumentata progressivamente fino a 5 g nel primo anno di vita.
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D’Alessandro, C., E. Colombini, G. Pasquariello, G. Sbragia, and A. Cupisti. "Compliance Alla Terapia Dietetica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 22, no. 4 (January 31, 2018): 2–5. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2010.1235.

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Abstract:
La terapia nutrizionale è uno dei cardini della terapia conservativa dell'Insufficienza Renale Cronica (IRC). È in grado di contrastare segni, sintomi e complicanze dell'insufficienza renale, di procrastinare l'inizio della dialisi e di mantenere lo stato nutrizionale. La dieta deve essere ridotta in proteine perché molte delle tossine e dei cataboliti ritenuti derivano dalle proteine esogene, e perché la restrizione proteica rappresenta una condizione necessaria, anche se non sufficiente, per la contestuale riduzione dell'apporto di sodio e fosforo che contribuisce agli effetti terapeutici. Altra caratteristica fondamentale della terapia dietetica è l'adeguatezza energetica. I due casi descritti rappresentano quello che spesso accade nella pratica clinica nel paziente con IRC cui viene prescritta una dieta ipoproteica, e sottolineano l'importanza del counselling dietetico per la sicurezza e l'efficacia della terapia nutrizionale nel paziente renale con o senza diabete mellito.
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Ceccarini, Giovanni, Susanna Bechi Genzano, and Ferruccio Santini. "Terapia nutrizionale dopo la chirurgia bariatrica." L'Endocrinologo 22, no. 6 (October 27, 2021): 523–27. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00981-7.

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Balzola, F., A. Costantino, and M. C. Da Pont. "Il Supporto Nutrizionale Nelle Fistole Digestive." Urologia Journal 57, no. 4 (August 1990): 448–51. http://dx.doi.org/10.1177/039156039005700412.

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Zazzaro, D., A. Sturniolo, G. Piccinni, and G. Splendiani. "Valutazione Dello Stato Nutrizionale Con l'uso Dell'impedenziometria." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 7, no. 1 (January 1, 1995): 17–21. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.1995.1841.

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Cagiotti, M. R., A. Ranfa, E. Miniati, and N. Pocceschi. "CaratterizzazioneChimico-Nutrizionale di Alcune Leguminose da Pascolo." Giornale botanico italiano 128, no. 1 (January 1994): 134. http://dx.doi.org/10.1080/11263509409437037.

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Zazzaro, D., A. Sturniolo, G. Piccinni, and G. Splendiani. "Valutazione Dello Stato Nutrizionale Con l'uso Dell'impedenziometria." Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 7, no. 1 (January 1995): 17–21. http://dx.doi.org/10.1177/039493629500700104.

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Pario, Leslye, Luigia de Marinis, and Vincenzo Velio Degola. "Approccio multidisciplinare alle malattie infiammatorie croniche intestinali: la rettocolite ulcerosa." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2021): 98–116. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2021-002008.

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Abstract:
La significativa diffusione delle inflammatory bowel disease (IBD) o malattie autoimmuni dell'intestino nei paesi occidentali giustifica un'ipotesi clinica eziopatogenetica secondo cui l'urbanizzazione, insieme alla dieta occidentale, siano fattori stressanti, che in alcuni soggetti più suscettibili a causa di eventi avversi infantili (ACE) portino all'insorgere della IBD in età adulta. Negli studi sugli animali l'ipersensibilità viscerale è stata collegata a diversi eventi avversi della prima infanzia e nell'uomo le IBD possono manifestarsi in età adulta in seguito ad ACE, che riattivano l'asse ipotalamo-ipofisi-surreni (HPA) disregolato a causa degli stressor avvenuti in fase di sviluppo. In questo articolo è stato investigato il ruolo dell'asse HPA, l'importanza della trasmissione epigenetica dell'ipersensibilità viscerale alla generazione successiva non esposta al trauma, il ruolo della nutrizione e della respirazione yogica come fattori protettivi a livello epigenetico. Essendo malattie multifattoriali, viene esposto un caso clinico con approccio Pnei, con approccio nutrizionale ad personam, respirazione yogica per il controllo del perineo e terapia EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) per elaborazione dei target relativi all'infanzia e alla malattia nel presente.
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Onnis, Luigi, Marco Bernardini, Antonella Leonelli, Angela Maria Mulč, Agostino Vietri, Carla Granese, Stefano Ierace, and Cristina D'Onofrio. "L'organizzazione dei legami familiari nell'anoressia e nella bulimia. Efficacia di un trattamento integrato." PSICOBIETTIVO, no. 1 (August 2010): 137–57. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-001010.

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Abstract:
In questo lavoro viene presentata una ricerca che valuta l'organizzazione dei legami familiari nell'anoressia e nella bulimia attraverso la somministrazione del Test "Family Life Space" alle famiglie di pazienti con DCA. La valutazione č stata effettuata per verificare l'efficacia di un rattamento integrato, che comprende la psicoterapia familiare piů l'abituale intervento medico nutrizionale (cui č stato sottoposto un campione sperimentale) messo a confronto col solo intervento medico-nutrizionale (cui č stato sottoposto un campione di controllo). Alle famiglie di entrambi i campione il FLS č stato somministrato prima e dopo il trattamento. La psicoterapia familiare permette una evidente trasformazione dell'organizzazione dello spazio familiare, valutata con il FLS. L'evoluzione familiare, ed individuale, che si realizza attraverso il ricorso ad un intervento integrato e multidisciplinare, permette inoltre la normalizzazione del BMI, un aumento del peso corporeo ed un ritorno del ciclo mestruale nelle pazienti con anoressia, ed una scomparsa delle manifestazioni sintomatiche tipiche della bulimia.
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Palazzotto, E., M. P. Angellotti, L. Bozzoli, and C. D’Alessandro. "Standard di professione del dietista in nefrologia: realtà a confronto." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 40–45. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1135.

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Abstract:
La terapia dietetica svolge un ruolo fondamentale nel trattamento della malattia renale cronica (CKD): previene e corregge le complicanze metaboliche, garantisce il mantenimento o il raggiungimento di uno stato nutrizionale soddisfacente e, nella fase conservativa, ritarda l'inizio della terapia sostitutiva. Molte sono le evidenze che attestano che il trattamento nutrizionale effettuato da un dietista esperto migliora la qualità di vita del paziente con insufficienza renale cronica, aumenta l'eff -cacia della terapia dietetica e riduce i costi assistenziali. Negli Stati Uniti sono stati definiti i parametri che identificano il dietista esperto nella gestione della terapia nutrizionale nel paziente nefropatico e sono state individuate tre categorie in base al grado di formazione e competenza acquisita. Nei Paesi dell'Unione Europea la formazione dei dietisti è molto eterogenea tanto da rendere difficile una comparazione con la realtà americana. L'European Federation of the Association of Dietitians negli ultimi anni ha comunque definito gli standard accademici e professionali dei dietisti individuando quattro ruoli di competenza ed i relativi indicatori di performance. In Italia l'Associazione Nazionale Dietisti ha definito le posizioni dell'associazione in merito alla pratica professionale del dietista nel trattamento delle malattie renali e la Società Italiana di Nefrologia, nell'ambito del progetto di certificazione della qualità del percorso di cura della CKD, ha delineato il profilo del dietista che lavora in nefrologia ma non sono stati definiti standard accademici e professionali specifici. È auspicabile che dietisti esperti in nefrologia e nefrologi collaborino nel definire protocolli relativi a standard che il dietista operante in ambito nefrologico dovrebbe raggiungere in modo da garantire maggiore competenza professionale e una omogeneità di trattamento su tutto il territorio nazionale.
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Oliveri, Emanuela, and Stefania Macagno. "L’approccio del counseling nutrizionale al paziente affetto da obesità." IJEDO 2 (April 30, 2020): 8–12. http://dx.doi.org/10.32044/ijedo.2020.03.

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Gastaldi, Roberto, Paola Borgia, and Mohamad Maghnie. "Lo iodio nell’alimentazione dell’età evolutiva." L'Endocrinologo 22, no. 4 (August 2021): 293–97. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00924-2.

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Abstract:
SommarioLo iodio viene assunto esclusivamente attraverso gli alimenti e rappresenta un componente essenziale per la sintesi degli ormoni tiroidei. Una carenza iodica misconosciuta da inadeguato apporto dietetico che si instaura nei primi anni di vita può essere responsabile di scarsa crescita e disordini dello sviluppo neuro-cognitivo. Negli ultimi anni è aumentata la prevalenza delle allergie alimentari e dei cultori di diete vegane nei paesi occidentali. Entrambe le situazioni impongono restrizioni dietetiche, limitando le fonti di importanti nutrienti come iodio, ferro, zinco, vitamina D, calcio e vitamina B12. Nelle allergie alimentari e in regime dietetico vegano, infatti, i primi alimenti ad essere esclusi sono proprio quelli a maggior contenuto di iodio, come pesce, latte, uova e derivati. L’apporto di iodio può dunque divenire insufficiente qualora non ci sia adeguato utilizzo di fonti di iodio alternative, come il sale iodato. Pertanto, risulta fondamentale che gli operatori sanitari siano a conoscenza dei possibili rischi di carenze nutrizionali in bambini con allergia alimentare, vegani o entrambi, al fine di garantire un attento monitoraggio auxologico e nutrizionale e soddisfare il fabbisogno energetico e nutritivo. In questo articolo riassumiamo i principali aspetti riguardanti l’apporto iodico in dieta vegana e nelle diete di esclusione dei bambini con allergie alimentari, revisionando la letteratura su questi argomenti e fornendo alcuni suggerimenti per i pediatri.
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Zattarin, Alessandra, Francesco Francini-Pesenti, Claudia Da Col, Paolo Spinella, Marianna Alessi, Lucia Federica Stefanelli, and Lorenzo A. Calò. "Approccio nutrizionale all’ipofosforemia post-trapianto di rene: uno studio pilota." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 34 (September 14, 2022): 74–79. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2022.2472.

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Abstract:
Renal transplantation is the gold standard for the treatment of ESRD patients. During the early-stage post-transplantation, metabolic and electrolytic alterations may develop, including hypophosphatemia and the treatment includes a diet rich in phosphorus, sometimes with the addition of oral or intravenous phosphorus supplement. Forty-four kidney transplanted patients with hypophosphatemia were evaluated retrospectively. They were divided into two groups based on whether patients received (group A, 14 patients) or not (group B, 30 patients) dietary prescription for hypophosphatemia. Group A was further divided into two subgroups: group A1 (8 patients), with baseline phosphatemia ≥0.5 mmol/L, treated only with a diet rich in animal phosphorus, and group A2 (6 patients), with baseline phosphatemia ≤0.5 mmol/L, who received a potassium phosphate supplement in addition to the same dietary prescription. Three months after transplantation, group A had a greater increase of phosphatemia compared with group B (group A: 0.58 ± 0.12 vs 0.93 ± 0.22 mmol/L; group B: 0.59 ± 0.11 to 0.8 ± 0.13 mmol/L). Furthermore, in group A2 the increase of phosphatemia was lower than in group A1. In conclusion, dietary approach supported by dietary counseling was effective in treating post kidney transplantation hypophosphatemia. The results of this pilot study might represent a useful working hypothesis for studies with a larger cohort of enrolled patients in order to confirm for these patients the efficacy of the nutritional approach and of the dietary counseling to post renal transplantation hypophosphatemia.
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Chiappini, M. G., T. Ammann, D. Monno, G. Selvaggi, and P. Traietti. "Valutazione Dello Stato Nutrizionale in Pazienti Emodializzati: Ruolo Dell'Analisi Bioimpedenziometrica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 10, no. 4 (October 1, 1998): 25–31. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.1998.1865.

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Chiappini, M. G., T. Ammann, D. Monno, G. Selvaggi, and P. Traietti. "Valutazione Dello Stato Nutrizionale in Pazienti Emodializzati: Ruolo Dell'Analisi Bioimpedenziometrica." Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 10, no. 4 (October 1998): 25–31. http://dx.doi.org/10.1177/039493629801000404.

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Sclauzero, P., G. Galli, M. Carraro, G. Barbati, and G. O. Panzetta. "Un nuovo fenotipo di pazienti in dialisi è diventato attuale. Ruolo dei componenti della fragilità sulla qualità di vita in questa popolazione: studio trasversale." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 3 (January 26, 2018): 31–37. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1156.

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Abstract:
I pazienti in dialisi presentano spesso diverse componenti della fragilità: comorbidità, disabilità, dipendenza, malnutrizione, deficit cognitivo, inadeguate condizioni sociali, che incidono sulla qualità di vita (QoL). Scopo del lavoro è stato indagare questa relazione essendo la letteratura ancora non conclusiva. Ai 203 pazienti (età media 72.03+11.9 aa; età dialitica 42.6+55.6 mm; 126 m) in dialisi a Trieste l'1 agosto 2010 sono stati misurati: QoL (SF-36), disabilità (scale ADL e IADL), dipendenza (Karnofsky Index), stato nutrizionale (scala SGA) ed analizzato lo stato sociale. Il cluster componente fisica SF-36 (39.3+10.4) è risultato più compromesso di quello mentale: 48.5+8.6 (scala 0–100). I pazienti hanno presentato disabilità fisiche (ADL: 32.5%), strumentali (IADL: 38.4%), malnutrizione (34%), dipendenza (42.9%) e mediamente 3.04 comorbidità (range: 0–8). Il 31.5% vive senza supporto familiare, il 44.5% presenta ridotte relazioni sociali. La regressione lineare multipla ha dimostrato l'effetto negativo di: dipendenza (p<0.001), malnutrizione (p=0.001) e disabilità (p=0.005), escludendo comorbidità significative all'analisi univariata (dati aggiustati per genere, età, età dialitica). La vita in famiglia (p=0.002), il benessere economico (p=0.01) e soprattutto estese relazioni sociali (p<0.001) hanno avuto un ruolo positivo (test ANOVA). Pertanto una QoL soddisfacente è favorita dallo screening precoce, dalla riabilitazione funzionale-nutrizionale e dalla prevenzione dell'isolamento sociale attraverso una rete socio-sanitaria coordinata. (sian) (nursing)
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Lazarus, John H. "I disordini da carenza nutrizionale di iodio in Europa: aggiornamento 2019." L'Endocrinologo 21, no. 3 (May 22, 2020): 166–70. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00732-0.

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Fantuzzi, Anna Laura, Francesca Lugli, and Rossella Giannini. "Il parere dei pazienti sui prodotti ipoproteici nella terapia dietetica dell'insufficienza renale cronica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 4 (November 27, 2014): 361–67. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.940.

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Abstract:
Il supporto nutrizionale del paziente con Insufficienza Renale Cronica (IRC) in trattamento conservativo consente di prevenire/controllare le principali alterazioni metaboliche della malattia, raggiungere e/o mantenere uno stato nutrizionale soddisfacente posticipando il trattamento sostitutivo (dialisi o trapianto). Quando la dieta ipoproteica richiede l'introduzione di alimenti speciali ipoproteici, il dietista deve effettuare un monitoraggio particolarmente attento. Il presente studio ha valutato il gradimento degli alimenti ipoproteici in un campione di 100 pazienti con IRC afferenti alla nostra Unità Operativa di Scienza dell'Alimentazione nel triennio 2009–2012 e lo ha confrontato con quello riscontrato in uno studio simile effettuato nell'anno 2008–2009. L'età mediana del campione era 65 anni (intervallo da 17 a 88 anni), con prevalenza del sesso maschile (57%). L'88% dei pazienti era in trattamento conservativo e il 12% in trattamento sostitutivo (10% dialisi e 2% trapianto). Tutti i pazienti erano stati trattati con una dieta ipoproteica con 0.6 o 0.8 g proteine / kg peso corporeo ideale / die. Soltanto il 6% dei pazienti dichiarava “nulla” o “scarsa” la sostituibilità dei prodotti normali con quelli ipoproteici. Rispetto allo studio precedente, si è assistito a un incremento del consumo di pane e sostituti con associato maggiore gradimento. Anche se la varietà e la qualità dei prodotti ipoproteici sono nettamente aumentate nel corso degli anni, il loro inserimento nel modello alimentare è uno dei fattori che condizionano maggiormente la concordance al trattamento dietetico. In relazione alle esigenze della nostra utenza, abbiamo affiancato allo studio una revisione delle normative regionali inerenti l'erogazione dei prodotti ipoproteici, che evidenzia una marcata disomogeneità sul territorio nazionale. (nursing)
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Ferreri, Rosaria. "Fitoterapia, Nutraceutica e Omeopatia: contributi alla cura della malattia di Parkinson." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2022): 66–73. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-002007.

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Abstract:
In questo articolo, estratto da una conferenza presentata nel corso del con vegno sulla malattia di Parkinson della Sipnei, l'Autore illustra il contribu- to che la fitoterapia, la nutrizione/nutraceutica e l'omeopatia possono dare per la terapia integrata di questa patologia. I meccanismi biopatologici alla base della patologia e delle sue manifestazioni cliniche sono molteplici, ma altrettanti sono i punti di intervento: attraverso la nutrizione per migliora- re il metabolismo della levodopa e i fenomeni come la disfagia; attraverso la nutraceutica che può intervenire sia nelle carenze nutrizionali che in taluni meccanismi di innesco della patologia come ad esempio lo stress ossidativo, attraverso la nutraceutica che può migliorare l'attività neuronale modulando la neuroinfiammazione e colmando le carenze nutrizionali; la fitoterapia che può intervenire a livello di tutti i meccanismi cellulari implicati nella malattia di Parkinson e l'omeopatia che invece ha uno specifico ruolo nella "cura del terreno" del paziente
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Olivieri, Emanuela, Fabio Scaramelli, Maria Stella Valente, and Michele Valente. "Il modello del counseling nutrizionale nella gestione del paziente pediatrico in sovrappeso." QUADERNI ACP 28, no. 1 (2021): 39–41. http://dx.doi.org/10.53141/qacp.2021.39-41.

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Abstract:
As assessed by the recent data published by the Observatory “Okkio alla Salute” [1-2], the overweight and the obesity are increasingly common in childhood; in Italy, the 23% of kids of 8/9 years are overweighed and the 9% of them are obese. The diet therapy for the pediatric patient is increasingly necessary at local, outpatient and hospital level. The diet therapy and nutritional programmes, however, present some specific issues and complexities, from different points of view (biological and technical, behavioural and communication one). In this Paper, the Authors propose and analyse the approach to the child and its family context based on the Nutritional Counselling model. The Paper illustrates the theoretic principles and applicative practices of an approach based on a systemic view of the nutrition behaviour.
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Borgio, Cristina, Giacomo Forneris, Andrea Pezzana, and Dario Roccatello. "L'utilizzo del Test di Screening Nutrizionale Malnutrition Inflammation Score (MIS) in Dialisi." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 27, no. 4 (November 5, 2015): 226–31. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2015.833.

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Calella, Patrizia, Claudia D’Alessandro, Domenico Giannese, Massimiliano Barsotti, and Vincenzo Bellizzi. "Introito calorico e nutrizionale in un gruppo di pazienti con trapianto di rene." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 30, no. 2 (December 4, 2018): 105–10. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2018.587.

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Calella, Patrizia, Claudia D’Alessandro, Domenico Giannese, Massimiliano Barsotti, and Vincenzo Bellizzi. "Introito calorico e nutrizionale in un gruppo di pazienti con trapianto di rene." Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 30, no. 2 (June 2018): 105–10. http://dx.doi.org/10.1177/0394936218807900.

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Valle, Serena Della, Amanda Casirati, Giorgio Greco, and Cecilia Gavazzi. "Subocclusione Intestinale e Gestione Nutrizionale in Corso Di Trattamento Oncologico per Tumore di Krukenberg." Tumori Journal 103, no. 1_suppl (November 2017): e3-e6. http://dx.doi.org/10.5301/tj.2017.17298b.

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Trimarchi, Francesco, Ezio Ghigo, and Paolo Vitti. "I disordini da carenza nutrizionale di iodio in Italia: storia, stato attuale e prospettive di eradicazione." L'Endocrinologo 15, no. 5 (September 4, 2014): 225–33. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-014-0066-1.

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Pasticci, Franca, and Antonio Selvi. "L'esperienza Di Un Sito Web Per La Dieta Nelle Malattie Renali." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 1 (November 2, 2014): 29–32. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.856.

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Abstract:
Introduzione. La sensibilizzazione alle cause della malattia renale cronica e la diffusione delle conoscenze nutrizionali possono contrastare l’andamento cronico e progressivo della stessa. L’utilizzo del web è sempre più frequente come possibile mezzo di reperimento di risposte alle limitazioni imposte dalla malattia. Metodi. Sono stati esaminati altri siti web dedicati alla MRC e, sulla base delle esperienze nazionali e internazionali, è stato creato un sito web dedicato alla nutrizione in nefrologia. Risultati. A un anno di distanza dall’apertura del sito, le visite giornaliere medie sono circa 20, con picchi fino a 60-140 persone in relazione con gli inserimenti di nuove pagine. I visitatori sono per la maggior parte persone con MRC in fase conservativa oppure che hanno fatto il trapianto. Conclusioni. Nel trattamento delle nefropatie, la figura del dietista è centrale. A tutt’oggi, pochi sono i dietisti disponibili nei centri di nefrologia; il sito, oltre a fornire informazioni nutrizionali, potrebbe aumentare la sensibilità dell’opinione pubblica e delle istituzioni verso questo professionista.
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Comini, Debora. "Essere adolescenti in Indonesia." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (January 2021): 75–82. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003008.

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Abstract:
A partire dall'adolescenza, norme culturali e sociali basate sul genere cominciano a generare differenze sostanziali nella vita delle ragazze e dei ragazzi indonesiani. Le adolescenti appaiono in generale avvantaggiate dal punto di vista nutrizionale ed educativo. Appaiono però svantaggiate nella sfera più intima, inlcuso nel livello di conoscenza di temi di salute sessuale e riproduttiva e violenza sessuale. L'Indonesia è il paese del sud-est asiatico con il più alto numero di matrimoni infantili nonostante la legge stabilisca un'età minima di 19 anni per il matrimonio, aggirata con la pratica della dispensa o di cerimonie tradizionali. Ogni nove donne indonesiane fra i 20 ed i 24 anni, una si è sposata prima dei 18. Il governo indonesiano, in collaborazione con l'Unicef, si è impegnato a eradicare il matrimonio infantile. Durante l'adolescenza il sistema scolastico, le famiglie, i mezzi di comunicazione, i servizi sociali, devono impegnarsi in particolar modo perché l'uguaglianza di diritti ed opportunità abbia basi solide.
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Cavalli, Andrea, and Giuseppe Pontoriero. "Emodiafiltrazione e sopravvivenza: cosa abbiamo imparato dai più recenti studi clinici controllati?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 1 (August 3, 2013): 72–76. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1009.

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Abstract:
Oggigiorno, è opinione comune che, rispetto all'emodialisi standard (HD), l'emodiafiltrazione on-line (HDF) possa consentire migliori risultati in termini di tolleranza intradialitica, stato nutrizionale, mantenimento della funzione renale residua, responsività all'eritropoietina e controllo della fosforemia. Tuttavia, finora, gli studi controllati non sono stati in grado di dimostrare la superiorità dell'HDF nel ridurre la morbilità e la mortalità. Due recenti studi prospettici, randomizzati e controllati, il “Convective Transport Study” (CONTRAST) e il “Comparison of Post-dilution Online Haemodiafiltration and Haemodialysis” (TURKISH OL-HDF STUDY), hanno confrontato la sopravvivenza e gli eventi cardiovascolari in HDF e in HD. Benché fossero studi ampi e appositamente disegnati per valutare questo importante outcome, non è stato possibile trovare differenze significative tra i due trattamenti (HDF vs HD low-flux nel CONTRAST e HDF vs HD high-flux nel TURKISH STUDY). In analisi post-hoc, entrambi gli studi hanno mostrato come alti volumi convettivi fossero associati a una migliore prognosi, anche se questi risultati devono essere considerati solo “generatori di ipotesi” e necessitano di essere testati in adeguati trial. I risultati derivanti dallo studio spagnolo e francese, non ancora pubblicati, ci aiuteranno a comprendere meglio l'importanza dell'HDF nella pratica clinica quotidiana.
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Beneforti, P., G. Barbanti, and D. Turini. "L'importanza Della Valutazione Dello Stato Nutrizionale in Pazienti Con Neoplasia Vescicale Infiltrante E La Correlazione Con Il Decorso Postoperatorio." Urologia Journal 52, no. 3 (June 1985): 341–45. http://dx.doi.org/10.1177/039156038505200303.

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Basolo, Alessio, Paola Fierabracci, and Ferruccio Santini. "Misurazione della spesa energetica mediante la camera metabolica nello studio dei fenotipi dell’obesità." L'Endocrinologo 23, no. 1 (January 12, 2022): 14–19. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-01007-y.

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Abstract:
SommarioLa capacità di modulare l’introito calorico in risposta ai cambiamenti della richiesta energetica è essenziale per la sopravvivenza dell’individuo. L’apparente spontaneità con cui decidiamo di alimentarci dipende da una complessa interazione tra percezioni visive olfattive e cognitive e il sistema nervoso centrale che integra a livello ipotalamico i segnali periferici relativi allo stato nutrizionale. La conservazione dell’equilibrio energetico può essere considerata un processo dinamico e, sotto controllo fisiologico ideale, le variazioni di un componente (spesa energetica) provocano cambiamenti compensatori biologici e/o comportamentali nell’altra parte del sistema (introito calorico) e viceversa. Nella vita di tutti i giorni un abbinamento così perfetto tra apporto energetico e dispendio energetico è difficilmente raggiungibile e il tessuto adiposo funge da deposito dinamico, proteggendo dalle inevitabili deviazioni dell’equazione di equilibrio. Recenti studi hanno dimostrato che la risposta adattativa della spesa energetica a differenti interventi dietetici (alimentazione eccessiva o restrizione calorica) identifica la presenza di due differenti fenotipi metabolici (“dissipatore” e “risparmiatore”). In questa rassegna verranno discussi i principi fondamentali dell’equazione del bilancio energetico e il loro metodo di misurazione mediante camera metabolica. Verranno inoltre descritti i due diversi fenotipi metabolici che possono indicare la propensione di un individuo a essere più o meno incline allo sviluppo dell’obesità.
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Gemma, M., S. Toma, F. Lira Luce, L. Beretta, M. Braga, and M. Bussi. "Enhanced recovery program (ERP) in major laryngeal surgery: building a protocol and testing its feasibility." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 6 (December 2017): 475–78. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1091.

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Abstract:
Con il termine Enhanced Recovery Program (ERP) si fa riferimento a protocolli, sempre più utilizzati in ambito chirurgico, che introducono un approccio multimodale evidence-based alla gestione perioperatoria del paziente. In particolare, i benefici derivanti dall’applicazione dei protocolli di Enhanced Recovery After Surgery (ERAS®) sono stati ampiamente dimostrati nella chirurgia colon-rettale, dove hanno determinato una riduzione della durata della degenza e delle complicanze postoperatorie. Ulteriori protocolli ERP sono stati introdotti in vari campi chirurgici, tra cui la chirurgia vascolare, gastroenterologica, pancreatica, ginecologica, urologica e ortopedica. Nel campo della chirurgia otorinolaringoiatrica, non è ancora stato intrapreso un tentativo di implementazione di un protocollo basato sui principi ERAS®. Lo scopo del nostro lavoro è stato sviluppare un programma ERP per la chirurgia laringea maggiore (laringectomie parziali e totali, rimozione di tumori orofaringei con ricostruzione con lembo nuscolare a cielo aperto), basato sui principi fondamentali del protocollo ERAS® validato nella chirurgia colon-rettale. Ventiquattro pazienti sottoposti a chirurgia oncologica laringea maggiore sono stati trattati con tale protocollo ERP, che differiva sotto molti aspetti dalla nostra precedente pratica standard (descritta sulla scorta di settanta pazienti sottoposti a chirurgia laringea oncologica a cielo aperto prima dell’introduzione del nuovo protocollo). La percentuale di aderenza dei pazienti al protocollo ERP è stata elevata. In particolare gli “items” valutazione nutrizionale preoperatoria, profilassi antibiotica, profilassi PONV (nausea e vomito postoperatori), riabilitazione logopedica post-operatoria, sono stati applicati nel 100% dei casi. Alcune voci del protocollo ERP (profilassi antibiotica, tassi di infusione intraoperatoria e logopedia postoperatoria) erano state già spesso implementate prima dell’adozione ERP. Si sono presentate poche complicanze postoperatorie di tipo medico (8,3% dei casi). Il nostro protocollo ERP per la chirurgia laringea maggiore si è rivelato possibile. Il grado di beneficio derivante dalla sua applicazione potrà essere valutato mediante un ulteriore implementazione del campione di studio.
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Di Leo, Grazia, and Paolo Gandullia. "Nutrizione." Medico e Bambino 40, no. 7 (July 31, 2021): 1–5. http://dx.doi.org/10.53126/meb40s710.

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Boulétreau, P., M. Berger, Berrada, J. M. Boles, R. Chioléro, A. Gente Dobez, E. Lerebours, and Renault. "Nutrizione enterale nell’adulto." EMC - Anestesia-Rianimazione 13, no. 3 (January 2008): 1–21. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-0771(08)70295-0.

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Donini, Lorenzo Maria. "Nutrizione e genere." L'Endocrinologo 19, no. 3 (June 2018): 128–31. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-018-0449-9.

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Di Nardo, Veronica. "La nutrizione del cuore." PNEI REVIEW, no. 2 (October 2017): 37–45. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2017-002004.

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Tozzuoli, Daniela, Emanuele Ceccherini, and Claudio Pedace. "Nutrizione e malnutrizione nell’anziano." Italian Journal of Medicine 4, no. 2 (June 2010): 99–104. http://dx.doi.org/10.1016/j.itjm.2010.04.002.

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ZERBINI, CRISTINA, LUCERI, BEATRICE, and LATUSI, SABRINA. "Promuovere scelte alimentari corrette attraverso le etichette nutrizionali." Sinergie Italian Journal of Management, no. 106 (2018): 141–55. http://dx.doi.org/10.7433/s106.2018.08.

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Olivieri, Antonella, Maria Di Mauro, Simona De Angelis, and Mariacarla Moleti. "Nutrizione iodica e diete vegetariane." L'Endocrinologo 22, no. 2 (March 15, 2021): 109–12. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00837-0.

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Quintaliani, G., L. Demegni, R. Brugnano, L. Pittavini, and U. Buoncristiani. "La Nutrizione Nel Trapianto Renale." Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 5, no. 1 (January 1993): 13–18. http://dx.doi.org/10.1177/039493629300500103.

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Calaciura, Francesca, and Daniela Leonardi. "Nutrizione iodica e ipotiroidismo neonatale." L'Endocrinologo 19, no. 2 (April 2018): 63–68. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-018-0419-2.

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Ciccantelli, Barbara, and Lorenzo M. Donini. "Nutrizione e sindrome dell’ovaio policistico." L'Endocrinologo 20, no. 5 (September 20, 2019): 277–80. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-019-00629-7.

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Olivieri, Antonella, Paolo Vitti, Francesco Giorgino, and Francesco Trimarchi. "Nutrizione iodica globale nel 2020." L'Endocrinologo 21, no. 6 (November 10, 2020): 407–9. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00791-3.

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Virili, Camilla, and Silvia Capriello. "Nutrizione, microbiota e patologia tiroidea." L'Endocrinologo 21, no. 6 (November 20, 2020): 464–69. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00812-1.

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Di Francesco, Vincenzo, and Luisa Bissoli. "Valutazione dello stato di nutrizione." La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine 7, no. 2 (June 2011): 73–79. http://dx.doi.org/10.1007/s13631-011-0011-2.

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Toni, Roberto, and Lisa Ceglia. "Sorgenti nutrizionali di vitamina D e prestazione atletica nell’antichità." L'Endocrinologo 17, no. 4 (August 2016): 210–12. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-016-0225-7.

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