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Dissertations / Theses on the topic 'Ottico'

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Cafini, Raul. "Realizzazione di un modello di router ottico in ambiente open source." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/977/.

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Mirri, Alessandro. "Analisi di un Radar Ottico (Lidar) e Misure Sperimentali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21820/.

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Abstract:
I sistemi Lidar, ovvero “Laser Imaging Detection and Ranging” o “Light Detection and Ranging”, sono utilizzati nell'ambito delle tecnologie Radar per il tracciamento, la localizzazione ed il riconoscimento di target di vario genere, tra cui superfici, oggetti e corpi in movimento. Le tecnologie Lidar sono da anni oggetto di studio e sviluppo, in quanto possono avere numerosi interessi applicativi. L'obiettivo di questo elaborato si concretizza nel cercare di fornire una panoramica generale, teorica e pratica, sulla tecnologia Lidar, per apprezzarne le potenzialità, analizzandone e studiandone il comportamento attraverso misurazioni e rilevazioni sperimentali attuate su un caso di studio dimostrativo delle peculiarità di sistemi Laser Radar di questo tipo.
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3

Forni, Federico. "Controllo ottico automatizzato di circuiti fotonici integrati: Progettazione, realizzazione e valutazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6473/.

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Abstract:
In this report a new automated optical test for next generation of photonic integrated circuits (PICs) is provided by the test-bed design and assessment. After a briefly analysis of critical problems of actual optical tests, the main test features are defined: automation and flexibility, relaxed alignment procedure, speed up of entire test and data reliability. After studying varied solutions, the test-bed components are defined to be lens array, photo-detector array, and software controller. Each device is studied and calibrated, the spatial resolution, and reliability against interference at the photo-detector array are studied. The software is programmed in order to manage both PIC input, and photo-detector array output as well as data analysis. The test is validated by analysing state-of-art 16 ports PIC: the waveguide location, current versus power, and time-spatial power distribution are measured as well as the optical continuity of an entire path of PIC. Complexity, alignment tolerance, time of measurement are also discussed.
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Peca, Alessandro. "AGN oscurati nel campo J1030: prospettiva in banda X e ottico/infrarossa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16380/.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi si presenta uno studio multibanda di un campione di 30 candidati AGN oscurati, selezionati in banda X nel campo profondo centrato su J1030+0524 (J1030), un quasar a z=6.31. La selezione viene fatta tramite un Hardness Ratio (HR) >0, che può essere considerato come una sorta di indice di colore in banda X. La statistica del campione ha un valore mediano di 120 conteggi netti in banda 0.5-7 keV. Con un totale di 500 ks osservati con il telescopio Chandra, il campo di J1030 è attualmente la quarta survey X più profonda mai osservata, il che la rende il laboratorio ideale per studiare oggetti deboli come gli AGN oscurati. Grazie alla profondità del campo, è stato possibile analizzare gli spettri X in cerca di features come la riga in emissione del ferro neutro a 6.4 keV e la edge del ferro a 7.1 keV. Non avendo a disposizione la spettroscopia ottica, è stato ideato un metodo di indagine innovativo sulla base dei dati X: sono state elaborate simulazioni in modo da riprodurre gli spettri delle sorgenti osservate, per poter verificare la significatività delle features sopracitate. Inoltre, sempre tramite simulazioni, è stato verificato fino a che punto la statistica X possa essere utilizzata per ottenere indicazioni sul redshift delle sorgenti. Per verificare i risultati ottenuti è stata utilizzata la tecnica dei redshift fotometrici, attraverso una procedura di SED fitting. Si è sfruttata l'ampia copertura fotometrica disponibile in J1030 nelle bande ottiche e infrarosse, utilizzato osservazioni (LBC/LBT, WIRCam/CFHT, la survey MUSYC e IRAC). I risultati ottenuti con questa tecnica, seppur con incertezze non trascurabili, confermano le soluzioni trovate dall'analisi in banda X, verificando la bontà del metodo ideato.
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Antetomaso, Christian. "Analisi tramite simulazione CFD di un motore ad accensione comandata da ricerca ad accesso ottico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24175/.

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Abstract:
Il motore a combustione interna (MCI) è, e con tutta probabilità rimarrà nel futuro prossimo, il motore più utilizzato nell’ambito del trasporto, sia per quanto riguarda i cosiddetti light-duty vehicle (LDV, veicoli per lo più ad uso personale), sia per quanto riguarda gli heavy-duty vehicle (HDV, veicoli adibiti per lo più al trasporto di materie prime, e.g. autoarticolati, camion, …). La necessità di continuare ad utilizzare tali mezzi, unita alla consapevolezza ed alla crescente attenzione rivolta alle emissioni di inquinanti diretti ed anidride carbonica, ha spinto l’evoluzione dei MCI sempre con maggior urgenza, alla ricerca di soluzioni più efficienti, più sostenibili, meno costose. Gli studi sperimentali al banco e quelli numerici hanno da sempre lavorato in maniera sinergica alla ricerca di tali soluzioni, ma le numerose nuove tecnologie introdotte richiedono un nuovo studio nella morfologia dei fenomeni dentro camera col fine di sviluppare modelli ad hoc da integrare nelle simulazioni. I motori ad accesso ottico si presentano come chiave di volta del problema, ma, data la loro natura e i materiali impiegati, hanno un comportamento diverso da quelli commerciali, e richiedono quindi una minuziosa caratterizzazione. La presente tesi ha come obiettivo la caratterizzazione completa di un motore ad accesso ottico 4 cilindri ad accensione comandata con portata di blow-by non trascurabile; tale motore è presente nei laboratori dell’ente CNR-STEM con sede a Napoli.
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6

Cannemi, Vincenzo. "Valutazione dello strato delle fibre nervose del nervo ottico in pazienti con Sclerosi Multipla variante CIS." Thesis, Università degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/161.

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Abstract:
SCOPO: VALUTARE LO SPESSORE DELLO STRATO DELLE FIBRE NERVOSE DEL NERVO OTTICO IN PAZIENTI CON SCLEROSI MULTIPLA VARIANTE CIS ED IN UN GRUPPO CONTROLLO DI PAZIENTI SANI MEDIANTE OCT E GDXPRO E DI VALUTARE LA CORRELAZIONE TRA LE MISURAZIONI EFFETTUATE CON LE DUE METODICHE. MATERIALI E METODI: 36 PAZIENTI (72 OCCHI) CON DIAGNOSI DI SCLEROSI MULTIPLA VARIANTE CIS, IL GRUPPO CONTROLLO à STATO DI 26 PAZIENTI (52 OCCHI), COMPARABILI PER ETà E SESSO AL GRUPPO IN STUDIO; I PAZIENTI SONO STATI SOTTOPOSTI ALLA MISURAZIONE DELLO SPESSORE DELLO STRATO DELLE FIBRE NERVOSE IN ENTRAMBI GLI OCCHI MEDIANTE OCT (OCT-3, OCT 4.0 SOFTWARE; CARL ZEISS MEDITEC, DUBLIN, CALIFORNIA) E GDXPRO CON COMPENSAZIONE CORNEALE VARIABILE (VERSIONE DEL SOFTWARE 5.5.1, CARL ZEISS MEDITEC). RISULTATI: IL RISULTATO MEDIO (DS) DELLO SPESSORE DELLE FIBRE NERVOSE MISURATO CON OCT à STATO DI 100,4 à à µ (12,2 à à µ) NEL GRUPPO CIS E DI 103,1 à à µ (7,8 à à µ) NEL GRUPPO CONTROLLO, SENZA DIFFERENZE STATISTICAMENTE SIGNIFICATIVE TRA I DUE GRUPPI (P = NS; T TEST). IL RISULTATO MEDIO DELLO SPESSORE COMPLESSIVO DELLE FIBRE NERVOSE (DS) MISURATO CON GDXPRO à STATO DI 51,6 à à µ (4,1 à à µ) NEL GRUPPO CIS E DI 51,3 à à µ (3,2 à à µ) NEL GRUPPO CONTROLLO, SENZA DIFFERENZE STATISTICA-MENTE SIGNIFICATIVE TRA I DUE GRUPPI (P = NS; T TEST). NEL GRUPPO CIS UNA CORRELAZIONE STATISTICAMENTE SIGNIFICATIVA à STATA EVIDENZIATA TRA LO SPESSORE MEDIO DELLO STRATO DELLE FIBRE NERVOSE MISURATO CON Là ¢ OCT E GDX (R = 0,40; P < 0,001). NEL GRUPPO CIS I VALORI MEDI DELLO SPESSORE COMPLESSIVO DELLE FIBRE NERVOSE MISURATI CON OCT SONO RISULTATI NORMALI IN 64 OCCHI (88,8%) E PATOLOGICI IN 8 OCCHI (11,2%), MENTRE NEL GRUPPO CONTROLLO I VALORI SONO RISULTATI NORMALI IN TUTTI GLI OCCHI (100%). NEL GRUPPO CIS I VALORI MEDI DELLO SPESSORE COMPLESSIVO DELLO STRATO DELLE FIBRE NERVOSE MISURATI CON GDXPRO SONO RISULTATI NORMALI IN 65 OCCHI (90,3%)E PATOLOGICI IN 7 OCCHI (9,7%), MENTRE NEL GRUPPO CONTROLLO I VALORI MEDI DELLA MISURAZIONE TSNIT SONO RISULTATI NORMALI IN 49 OCCHI (94,3%) E PATOLOGICI IN 3 (5,7%). CONCLUSIONI: NON SONO STATE EVIDENZIATE DIFFERENZE STATISTICAMENTE SIGNIFICATIVE NELLO SPESSORE DELLO STRATO DELLE FIBRE NERVOSE PERIPAPILLARI TRA LA POPOLAZIONE CON CIS E LA POPOLAZIONE DEL GRUPPO CONTROLLO MISURATE CON OCT E GDXPRO; TUTTAVIA Là ¢ OCT SI à DIMOSTRATO MAGGIORMENTE SENSIBILE NEL RICONOSCERE I PAZIENTI CON UNA INIZIALE ATROFIA DELLE FIBRE NERVOSE PERIPAPILLARI.
purpose: To assess RNFL thickness in patients affected by multiple sclerosis, cis type and a disease-free control group by oct and gdxpro and to correlate the results of this two diagnostic tools. material and methods: 36 patients (72 eyes) affected by multiple sclerosis, cis type and 26 (52 eyes) disease-free patients were enrolled in the study; all the patients underwent RNFL thickness by OCT (OCT-3, OCT 4.0 software; Carl Zeiss Meditec, Dublin, California) and GDxPRO with variable corneal compensation (software 5.5.1, Carl Zeiss Meditec). results: mean (SD) rnfl thickness measured by oct was 100,4 à µ (12,2 à µ) in patients affected by CIS and 103,1 à µ (7,8 à µ) in the disease-free group, with no significative difference between the two groups (p = NS; t test). mean (SD) rnfl thickness measured by gdxpro was 51,6 à µ (4,1 à µ) in patients affected by CIS and 51,3 à µ (3,2 à µ) in the disease-free group, with no significative difference between the two groups (p = NS; t test). in cis group a significative correlation between mean rnfl thickness measured by oct and gdx (r = 0,40; p < 0,001) was demonstrated. In cis group mean rnfl measured by oct were normal in 64 eyes (88,8%) and reduced in 8 eyes (11.2%). in the disease-free group normal results were demonstrated in all eyes (100%). In cis group mean rnfl measured by gdxpro were normal in 65 eyes (90.3%) and reduced in 7 eyes (9.7%). in the desease-free mean rnfl were normal in 49 (94.3%) eyes and reduced in 3 (5.7%). conclusion: no significative difference in rnfl thickness between the two groups, measured by oct and gdx, was demonstrated; oct was more sensible in detecting a subtle rnfl atrophy.
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Lupi, Giulia. "Geometria Riemanniana per la descrizione di illusioni ottiche di scala." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19465/.

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Abstract:
In questa tesi studiamo un modello di illusioni ottiche di scala introdotto da Franceschiello, Citti, Sarti, e lo estendiamo ad illusioni dipendenti dal tempo. L'illusione viene giustificata come una deformazione della corteccia visiva e un cambiamento della metrica dello spazio indotto dall'input visivo. Introdurremo pertanto strumenti di geometria differenziale riemanniana, e descriveremo la deformazione con un’equazione che generalizza le classiche equazioni di Cauchy Riemann. Infine introdurremo l’equazione del calore, per descrivere il modello temporale, ed arriveremo a giustificare le illusioni.
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Giovannini, Filippo. "Sensore ottico innovativo per la misura di assorbanza e scattering in presenza di variazioni di osmolarita plasmatica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8605/.

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9

Di, Marco Giosue'. "Integrazione di algoritmi di visione basati su flusso ottico per il controllo di un velivolo senza pilota." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6824/.

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Abstract:
Il lavoro svolto in questa tesi si colloca nell’area della robotica aerea e della visione artificiale attraverso l’integrazione di algoritmi di visione per il controllo di un velivolo senza pilota. Questo lavoro intende dare un contributo al progetto europeo SHERPA (Smart collaboration between Humans and ground-aErial Robots for imProving rescuing activities in Alpine environments), coordinato dall’università di Bologna e con la compartecipazione delle università di Brema, Zurigo, Twente, Leuven, Linkopings, del CREATE (Consorzio di Ricerca per l’Energia e le Applicazioni Tecnologiche dell’Elettromagnetismo), di alcune piccole e medie imprese e del club alpino italiano, che consiste nel realizzare un team di robots eterogenei in grado di collaborare con l’uomo per soccorrere i dispersi nell’ambiente alpino. L’obiettivo di SHERPA consiste nel progettare e integrare l’autopilota all’interno del team. In tale contesto andranno gestiti problemi di grande complessità, come il controllo della stabilità del velivolo a fronte di incertezze dovute alla presenza di vento, l’individuazione di ostacoli presenti nella traiettoria di volo, la gestione del volo in prossimità di ostacoli, ecc. Inoltre tutte queste operazioni devono essere svolte in tempo reale. La tesi è stata svolta presso il CASY (Center for Research on Complex Automated Systems) dell’università di Bologna, utilizzando per le prove sperimentali una PX4FLOW Smart Camera. Inizialmente è stato studiato un autopilota, il PIXHAWK, sul quale è possibile interfacciare la PX4FLOW, in seguito sono stati studiati e simulati in MATLAB alcuni algoritmi di visione basati su flusso ottico. Infine è stata studiata la PX4FLOW Smart Camera, con la quale sono state svolte le prove sperimentali. La PX4FLOW viene utilizzata come interfaccia alla PIXHAWK, in modo da eseguire il controllo del velivolo con la massima efficienza. E’ composta da una telecamera per la ripresa della scena, un giroscopio per la misura della velocità angolare, e da un sonar per le misure di distanza. E’ in grado di fornire la velocità di traslazione del velivolo, e quest’ultima, integrata, consente di ricostruire la traiettoria percorsa dal velivolo.
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Cavana, Tommaso. "Caratterizzazione di un DMD per la generazione di potenziali ottici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16952/.

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Abstract:
Lo scopo di questa tesi è studiare il funzionamento di un Digital-Micromirror-Device e la sua interazione con un fascio ottico. Questo strumento ha risvolti applicativi di notevole impatto soprattutto nello studio della materia alle basse energie. Inizialmente si approfondisce il comportamento dei dipoli ottici in presenza di radiazione, descrivendone le grandezze di maggior interesse. Per comprendere meglio gli aspetti pratici dell’utilizzo di un fascio laser un capitolo è riservato allo studio del parametro M2, che descrive la tendenza di un fascio reale a perdere la propria collimazione più velocemente del corrispettivo teorico. Dopo questa prima parte teorica, verrà data una descrizione degli strumenti utilizzati durante le misurazioni; in particolare si esporranno le principali caratteristiche meccaniche e ottiche del DMD, spiegando il suo funzionamento di base. Il fulcro della tesi rimane lo studio delle proprietà diffrattive del DMD, a cui è dedicato il secondo capitolo. Qui è messo in luce il comportamento della radiazione ottica incidente sul piano degli specchi del dispositivo, di cui in particolare si studiano i fenomeni di diffrazione e interferenza, prima guardando al DMD come fosse un reticolo di diffrazione, e successivamente studiando il campo elettrico in un punto lontano dalla superficie riflettente, ottenendo una previsione teorica del profilo di intensità al variare dell’angolo di incidenza della radiazione. Nell'ultimo capitolo si analizza il contrasto di alcune immagini acquisite. Lo studio di questo parametro è decisivo per definire la qualità di un’immagine, poiché permette, insieme alla risoluzione, la distinzione di oggetti diversi. L’ultimo capitolo contiene anche i risultati delle previsioni teoriche.
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Giorgi, Elena. "Sviluppo di un sistema di misura ottico per la valutazione accurata del volume ematico durante il trattamento emodialitico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9755/.

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Abstract:
L’insufficienza renale cronica è una malattia di grande impatto sulla sanità pubblica. Il punto di approdo per la maggior parte dei pazienti, alternativo al trapianto renale, è il trattamento dialitico che rappresenta una cura ad alto costo sia sociale che economico. Il rene artificiale è il dispositivo attraverso il quale si effettua la terapia, ed è frutto di un costante sviluppo che mira a sostituire la funzione renale in quanto sottosistema dell’organismo umano. Per questo è sempre più importante dotarlo di un adeguato set di sensori che permettano di monitorare l’efficacia del trattamento. L’emodialisi prevede la rimozione dei liquidi in eccesso accumulati nel periodo che intercorre tra due trattamenti successivi, per questo un parametro molto importante da monitorare è la variazione relativa del volume ematico (RBV, Relative Blood Volume Variation). A questo scopo gli attuali dispositivi per dialisi in commercio utilizzano tecnologie ad ultrasuoni o ottiche: è stata però recentemente evidenziata la sensibilità indesiderata di questa seconda tecnica ai cambiamenti di osmolarità del sangue sotto analisi. Lo studio presentato in questa tesi è volto a migliorare l’accuratezza con la quale effettuare la stima del RBV nel corso del trattamento dialitico, attraverso un sistema di misura ottico sperimentale. Il prototipo realizzato prevede di aumentare le informazioni raccolte sia aumentando la distribuzione spaziale dei sensori ottici che allargando la banda di lunghezze d’onda alla quale i dati vengono acquisiti. La stima del RBV è gestita attraverso algoritmi basati sulle combinazioni lineari, sulle reti neurali e su modelli autoregressivi.
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Liotta, Luca. "Analisi di una piccola missione satellitare per lo studio Phobos: sottosistema di telecomunicazione, link budget e payload ottico." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Analisi del sottosistema di telecomunicazione e del payload ottico di una missione CubeSat nei pressi di Phobos. Nell'analisi del sottosistema di telecomunicazione sono state analizzate le metodologie di trasmissione ed è stato svolto un link budget del sistema. Per quanto concerne il payload ottico sono stati presi in considerazione tutte le tipologie di imager ottici per CubeSat, con particolare riguardo per il sensore nello spettro ultravioleto, che è stato ideato su misura per la missione.
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Mauri, Chiara. "Studio di un sistema di misura dello spessore senza contatto di membrane nanofibrose da elettrofilatura." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7645/.

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Abstract:
Questo lavoro tratta lo sviluppo di un sistema di misura contactless dello spessore da applicare nel campo delle membrane ottenute tramite il processo di elettrofilatura. Il sistema è di tipo ottico e sfrutta lo spostamento dello spot di un puntatore laser, applicato con inclinazione nota, per risalire alla variazione di spessore.
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Tomassini, Sofia. "DarkSide-20k: la trasmissione ottica del segnale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24634/.

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Abstract:
Questa tesi descrive lo sviluppo di un sistema di trasmissione ottica di segnali elettrici concepito per il rivelatore dell'esperimento DarkSide-20k, un esperimento di ultima generazione per la ricerca di materia oscura che verrà realizzato presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Il sistema sviluppato, chiamato Opto-Link, si basa su una tecnologia innovativa ideata per rispondere alle caratteristiche di DarkSide-20k. Costituito da materiali estremamente radio-puri, il sistema è in grado di funzionare in maniera ottimale alle temperature criogeniche dell'argon liquido usato nell'esperimento per la rivelazione diretta delle WIMPs. I test di laboratorio effettuati hanno permesso la caratterizzazione degli elementi essenziali dell'Opto-Link e la realizzazione di un primo prototipo di trasmissione ottica dei segnali per DarkSide-20k.
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Santucci, Simone. "Studio di stati fotoeccitati in nanoparticelle di V-TiO2 mediante scattering inelastico risonante di raggi X." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11205/.

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Abstract:
La TiO2 è uno dei materiali più studiati degli ultimi decenni. I motivi sono da ricercarsi nelle sue numerose applicazioni, possibili in molti campi come dispositivi fotovoltaici, depurazione da agenti inquinanti o filtraggio di raggi UV. Per le celle elettrochimiche in particolare, il biossido di titanio offre molti vantaggi, ma non è privo di ostacoli. Il limite principale è lo scarso assorbimento dello spettro visibile, dovuto all’energy gap elevato (circa 3.2 eV). La ricerca da diversi anni si concentra sul tentativo di aumentare l’assorbimento di luce solare: promettenti sono i risultati raggiunti grazie alla forma nanoparticellare della TiO2, che presenta proprietà diverse dal materiale bulk. Una delle strategie più studiate riguarda il drogaggio tramite impurità, che dovrebbero aumentare le prestazioni di assorbimento del materiale. Gli elementi ritenuti migliori a questo scopo sono il vanadio e l’azoto, che possono essere usati sia singolarmente che in co-doping. In questo lavoro abbiamo realizzato la crescita di nanoparticelle di V-TiO2, tramite Inert Gas Condensation. La morfologia e la struttura atomica sono state analizzate attraverso microscopia a trasmissione, analizzandone la mappe tramite image processing. Successivamente abbiamo studiato le proprietà di assorbimento ottico dei campioni, nello spettro visibile e nel vicino ultravioletto, attraverso il metodo della riflettanza diffusa, determinando poi il bandgap tramite Tauc Plot. L’esperimento centrale di questo lavoro di tesi è stato condotto sulla beamline ID26 dell’European Synchrotron Radiation Facility, a Grenoble. Lì, abbiamo effettuato misure XANES, allo scopo di studiare gli stati fotoeccitati del materiale. L’eccitazione avveniva mediante laser con lunghezza d’onda di 532 nm. Tramite gli spettri, abbiamo analizzato la struttura locale e lo stato di ossidazione del vanadio. Le variazioni indotta dal laser hanno permesso di capire il trasferimento di carica e determinare la vita media.
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Cavicchioli, Luca. "Generazione e caratterizzazione dinamica di potenziali ottici mediante un dispositivo a microspecchi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16951/.

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Abstract:
In questa tesi si tratta della caratterizzazione dinamica dei potenziali ottici che possono essere ottenuti mediante un dispositivo a microspecchi (DMD), che sarà utilizzato in esperimenti con atomi freddi. Lo studio della superfluidità nei condensati di Bose-Einstein, e del fenomeno ad essa strettamente collegato della formazione di vortici, è uno filoni di ricerca più sviluppati nell'ambito della fisica degli atomi freddi. Gli apparati sperimentali fanno uso di complessi sistemi di generazione di potenziali ottici variabili nel tempo. Un dispositivo a microspecchi consiste di una matrice di specchi, ciascuno dei quali può essere controllato da un attuatore elettromeccanico; questo dispositivo consente quindi di modulare la radiazione luminosa che esso riflette, variandola anche nel tempo. È possibile quindi utilizzare tale dispositivo per produrre un potenziale ottico variabile nel tempo. Il lavoro sperimentale svolto per questa tesi comprende misure di tempi di commutazione e fedeltà delle immagini generate utilizzando un dispositivo a microspecchi, e lo sviluppo di un codice di controllo che, mediante un algoritmo PID, consenta di ridurre le distorsioni indotte dal sistema ottico.
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ORSINI, ENRICO. "Filtri ottici integrati basati su reticoli di Bragg realizzati su materiale ibrido Sol-Gel." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1213.

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Abstract:
Oggi i sistemi di telecomunicazione sono basati sulla trasmissione di segnali luminosi in fibra ottica e il loro sviluppo viene a dipendere dalla capacità di trasdurre, rivelare e controllare il segnale ottico trasmesso nella fibra. La branca della fisica da cui dipende il progresso delle telecomunicazioni in fibra ottica è la fotonica integrata, cioè la fabbricazione e l’integrazione su un comune substrato di componenti ottici capaci di filtrare, modulare e rivelare il segnale ottico. Nell’ultimo decennio, gli ambienti di ricerca in questo campo, si sono interessati alla sintesi di materiali innovativi e allo sviluppo di tecniche d fabbricazione altrettanto innovative, con lo scopo di produrre dispositivi ottici integrati a basso costo e con processi relativamente semplici. In questo lavoro, tale obiettivo è stato raggiunto fabbricando un filtro ottico integrato a reticoli di Bragg (implementazione dei reticoli di Bragg sopra la guida d’onda canale) su materiale ibrido organico/inorganico a base di Titanio, sintetizzato mediante il processo Sol-Gel. Su questo materiale, l’opportuna illuminazione del sistema con radiazione ultravioletta permette la realizzazione di strutture come guide d’onda canale e reticoli di Bragg, elementi ottici alla base della struttura del filtro. Questo dispositivo è stato progettato con lo scopo di filtrare nella terza finestra ottica delle telecomunicazioni a 1550 nm, in modo da ridurre i problemi legati alla dispersione del segnale nella fibra ottica. Per la fabbricazione del filtro, si sono usate la fotolitografia UV per la realizzazione delle guide d’onda canale e la litografia interferenziale laser per la realizzazione dei reticoli di Bragg. Le guide d’onda canale hanno mostrato bassi valori di attenuazione e i reticoli di Bragg una buona uniformità. In questo caso, è stata applicata la tecnica della Soft-Lithography, cioè tali strutture (reticoli) sono state usate come master per produrre uno stampo siliconico (Mold di polidimetilsilossano) per replica-molding. Con tale stampo, le strutture sono state replicate in serie su nuovi film (sempre matrici Ti/TMSPM con Irgacure 184) per ”UV-nanoimprinting”. Il processo ha permesso di ottenere una replica fedele dei reticoli di Bragg presenti sul master ed è stato quindi usato anche nella replica di tutto il dispositivo di filtro ottico. Il master del filtro ottico da cui realizzare il mold di PDMS, è stato sviluppato con un processo in cui sono state combinate le tecniche di “Electron-Beam-Lithography”, fotolitografia UV e “Reactive-Ion-Etching”. Tale processo ha permesso di fabbricare selettivamente i reticoli di Bragg sulla sommità della guida d’onda canale, condizione necessaria per avere un filtro con elevate prestazioni ottiche. La qualità del master del filtro ottico è stata valutata attraverso la misura dell’efficienza di attenuazione, pari a -10 db alla lunghezza d’onda di 1547 nm. Da questo master è stata ottenuta la replica fedele e in serie del filtro ottico. In conclusione, questo dimostra che con la tecnica della Soft-Lithography , abbiamo ottenuto un processo semplice ed economico, quindi industrialmente vantaggioso, per fabbricare nanostrutture su matrici ibride Sol-Gel.
Bragg gratings optical filters can be considered one of the key elements in many integrated optical devices such as wavelength-division multiplexing (WDM), optical fibre sensors, gain-flattening filters and add-drop multiplexers (OADM’s), optical couplers, resonators and modulators. Over the past decade, extensive research has been conducted in order to improve the unconventional fabrication techniques to obtain low-cost optical devices. Several Bragg gratings-based optical devices have been obtained by merging conventional and unconventional fabrication techniques. In my Phd, the device consists of a hybrid titanium (organic/inorganic Sol-Gel material) optical filter for the third’s telecommunication optical windows (1550 nm) based on Bragg gratings loaded channel waveguide. The fabrication of the device is obtained by merging conventional and unconventional technique. The unconventional fabrication technique is the Soft-Litography, a very innovative process based on Replica-molding and UV-nanoimprinting for micro- and nano- fabrication. This process is characterized by low cost and fast processing using relatively inexpensive tools. Starting from sub-micrometric gratings (master) fabricated on Silicon wafer by means of standard Electron Beam Lithography (EBL) a soft mold (stamp) has been produced by replica-molding. Using the stamp, the initial master structures (Bragg gratings) were replicated onto sol-gel photosensitive films by Uv-nanoimprinting. The resulting films underwent a further photolithographic step combined with Reactive Ion Etching (RIE), thus producing a channel waveguide with Bragg gratings on the top. This wavelength filter have been optically characterized by transmission measurements in the range 1450 nm – 1590 nm by a tuneable IR diode laser. The efficiency was about -10 dB and the bandwidth at Full Width Half Maximum (FWHM) 1,7 nm. So, Titanium based wavelength filters, obtained by the merging of conventional photolithography and Soft-Lithography, have been demonstrated. The use of sol-gel technology with S-L methods makes thus possible to produce passive optical devices starting from a hard silicon master. Furthermore, thanks to high versatility of S-L process, a consistent replica of the master optical filter (i.e. channel with Bragg gratings) allows to replicate the pattern (at the nanometric scale) directly on a new sol-gel planar film. The morphological characterization by Atomic force microscopy of the replicated structure (optical filter), shows a good agreement with the Master. In conclusion, this means that we have obtained a simple process, low cost and industrially advantageous, to fabricate nanostructures on Sol-Gel matrix.
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Albertini, Federica. "Development and evaluation of an OCR system for industrial applications." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Questa tesi descrive il lavoro portato a termine durante un tirocinio di sei mesi svolto in Datalogic ADC, presso la sede di Pasadena, California. Durante questa esperienza sono stata coinvolta nella concretizzazione di un vero e proprio prodotto industriale: un software di riconoscimento ottico di caratteri (OCR) basato sugli istogrammi di gradienti orientati (HOG). L'oggetto del lavoro di tesi comprende l'implementazione di un algoritmo di OCR in grado di leggere una o più righe di testo all'interno di una stessa regione di interesse garantendo velocità e accuratezza richieste in ambito industriale. E’ possibile suddividere la realizzazione in 3 momenti: l'analisi del prototipo precedentemente realizzato, l'implementazione del nuovo prodotto e la fase finale di test per confrontarlo con i migliori algoritmi allo stato dell'arte. Un'attenta fase di studio ha portato alla rielaborazione e ottimizzazione del precedente modello, al fine di porre le basi per la concretizzazione del nuovo tool. In seguito, integrando funzioni apposite al soddisfacimento dei requisiti, una prima versione del prodotto è stata realizzata con particolare attenzione a modularità e correttezza del codice. Il progetto è stato poi ulteriormente esteso al funzionamento con rappresentazione fixed-point per renderlo integrabile su smart camera: questa modifica, resa necessaria dalla mancanza di floating-point unit sui sistemi embedded, ha richiesto l'implementazione di un' apposita libreria di gestione. A seguire, per testare robustezza e affidabilità dell'algoritmo, sono stati effettuati test su dataset forniti da reali clienti. Una finale fase di benchmark, confrontando il lavoro svolto con un noto tool commerciale allo stato dell'arte, è stata portata a termine al fine di prevedere un possibile impatto sul mercato. I risultati degli esperimenti condotti hanno portato ad interessanti risultati che potranno essere utilizzati per futuri sviluppi e miglioramenti del software OCR.
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Bini, Lorenzo. "Caratteristiche principali dell'emissione di galassie a spirale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21203/.

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Abstract:
Le galassie sono i mattoni fondamentali dell’Universo. Esse sono composte da stelle, gas e polvere; questi ultimi costituiscono il Mezzo Interstellare, noto anche come ISM, il quale viene suddiviso in quattro fasi caratterizzate da diverse temperature e densità. In questo elaborato si andranno ad analizzare innanzitutto le proprietà delle suddette fasi dell’ISM; successivamente ci si concentrerà sui vari processi di emissione delle galassie a spirale, i quali vengono divisi in due tipologie: processi nel continuo (Corpo nero, Bremsstrahlung, Sincrotrone, Inverse Compton, emissione da parte di polveri e di raggi cosmici), dove la radiazione viene emessa in un intervallo di frequenze, e processi in riga (righe di ricombinazione, riga a 21cm dell'HI, righe molecolari), dove la radiazione viene emessa ad una frequenza caratteristica.
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Alvarez, Garay Deimer Antonio. "Caratteristiche principali dell'emissione di galassie a spirale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18484/.

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Abstract:
Le galassie sono strutture formate da stelle, gas con temperature che vanno dalle poche decine di gradi Kelvin fino a qualche milione e polveri; queste ultime due componenti costituiscono il mezzo interstellare, meglio noto come ISM. In questa trattazione ignoreremo la materia oscura in quanto non ha sezione d’urto elettromagnetica e quindi non contribuisce ai processi di emissione in analisi. Come abbiamo detto oltre alle stelle in una galassia è presente il mezzo interstellare. Le principali caratteristiche che definiscono l’ISM sono la densità e la temperatura; esso costituisce una frazione che va dal 5% al 10% della massa totale di una galassia. La sua composizione è data dal gas e dalle polveri che lo formano: Gas: è formato quasi esclusivamente da idrogeno ed elio, con solo circa l’1% di elementi più pesanti. Atomi e molecole formano il gas freddo, mentre ioni ed elettroni formano il gas caldo. Circa l’80% di tutto lo spazio interstellare è riempito di gas freddo ad alte densità. Polveri: sono formate principalmente da grafite, silicati, olivina e costituiscono circa l’1% della massa dell’ISM. Nonostante ciò sono molto importanti per l’evoluzione della galassia. Si trovano a temperature fino ad un massimo di 100 K e date le loro dimensioni sono degli ottimi assorbitori della radiazione nell’ottico e nell’UV; una volta assorbita la riemettono nell’IR. Sono fondamentali anche per la formazione delle molecole dato che funzionano da catalizzatori per gli atomi. In questa trattazione andremo ad analizzare i processi di emissione delle stelle e dell’ISM, in diverse bande dello spettro elettromagnetico, dal radio fino ai raggi γ, a seconda di quelle che sono le loro caratteristiche. Questi processi si dividono in due tipologie: Processi del continuo, dove i fotoni non vengono emessi ad una sola frequenza ν, ma all’interno di un intervallo di frequenze. Processi in riga, dove i fotoni vengono emessi ad una frequenza caratteristica.
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Di, Luzio Andrea. "Reti Neurali Convoluzionali per il riconoscimento di caratteri." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Il problema del riconoscimento ottico di caratteri all’interno delle immagini è ormai studiato da decenni e, nel corso degli anni, sono stati proposti molti algoritmi che mirano a risolvere il problema a vari livelli di “generalità” (cioè con la presenza o meno di vincoli relativi alle caratteristiche dell’immagine da analizzare). Tuttavia, ad oggi, molti tra i software (che si occupano del riconoscimento di caratteri) sviluppati per il robot Nao di Aldebaran Robotics si appoggiano a librerie software di Optical Character Recognition (OCR) già pronte all'uso come, ad esempio, Tesseract. In questa tesi verrà illustrato un approccio alternativo al problema, che mostra come sia stato possibile creare da zero un software che non utilizza librerie di OCR preesistenti ma che, combinando l'utilizzo di alcune Reti Neurali Convoluzionali (addestrate ad hoc) con alcune funzioni basilari per la manipolazione delle immagini di una libreria di Computer Vision largamente utilizzata (quale è OpenCV), è comunque capace di garantire buoni risultati in termini di accuratezza per quanto riguarda la localizzazione del testo all'interno dell'immagine, la successiva segmentazione dello stesso nelle sue componenti più elementari (cioè righe di testo, parole e caratteri), il riconoscimento dei singoli caratteri e, infine, la riaggregazione delle lettere riconosciute in parole.
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Motta, Valentina. "Messa a punto di processi assistiti da plasmi freddi a pressione atmosferica per la sintesi in volo di nanoparticelle e la codeposizione di film polimerici nanostrutturati per applicazioni biomedicali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Il lavoro presentato riguarda la progettazione e messa a punto di un set up sperimentale assitito da plasmi atmosferici di non equilibrio per la sintesi in volo di nanoparticelle (NPs) di argento (Ag) e la simultanea codeposizione di coating polimerici nanostrutturati su substrati utilizzati per applicazioni biomedicali. Dapprima, le attività sperimentali hanno investigato la possibilità di sintetizzare in liquido NPs di Ag, sottoponendo una soluzione acquosa contenente il sale precursore al trattamento plasma effettuato mediante sorgente Corona Jet. Le analisi UV-VIS dei colloidi ottenuti hanno confermato la presenza di NPs di Ag nella soluzione, dimostrando la capacità del plasma di ridurre l’Ag del sale precursore portando alla formazione di NPs. Verificata la possibilità di sintetizzare NPs in liquido, la seconda fase di questo studio ha riguardato la messa a punto di un set up in grado di sostenere la sintesi in volo di NPs di Ag, introducendo nella regione di plasma la soluzione nebulizzata contenente il sale precursore. Le analisi condotte al microscopio elettronico a scansione (SEM) dotato di un sistema spettroscopia Energy Dispersive X-ray Spectrometry (EDS) hanno evidenziato la sintesi di NPs di Ag con dimensioni comprese tra qualche nanometro e il micron. Dimostrata la fattibilità della sintesi in volo, si è proceduto alla fase di codeposizione plasma assistita di coating polimerici nanostrutturati. La produzione di tali rivestimenti è avvenuta mediante contestuale introduzione nella regione di plasma del precursore monomerico, per la realizzazione della matrice polimerica, e del precursore salino in soluzione acquosa, per la sintesi in volo di NPs di Ag. La composizione chimica dei coating codepositati è stata analizzata mediante spettroscopia ad infrarossi in trasformata di Fourier e la morfologia è stata investigata mediante SEM-EDS.
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Mazon, John Michael. "Ottica geometrica e ondulatoria, e applicazioni astrofisiche." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25360/.

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Abstract:
L'ottica è la disciplina della fisica che descrive le propietà della luce e la sua interazione con la materia. Si suddivide in due branche: l'ottica geometrica e l'ottica ondulatoria. L'ottica geometrica assume che la luce si propaghi mediante raggi rettilinei. L'ottica ondulatoria invece è una teoria più precisa, e tratta la luce rigorosamente come un'onda ellettromagnetica e studia i fenomeni di interferenza, diffrazione e polarizzazione che non sono prevviste dalle approssimazioni dell'ottica geometrica. L'ottica ha diversi applicazioni nell'astrofisica. In questo elaborato è illustato brevemente la grande importanza dell'ottica nello studio dei telescopi. Da una parte l'ottica geometrica costituisce le fondamenta elementari per la comprensione del funzionamento dei telescopi ottici, dall'altra le tecniche della interferometria sono la base delle osservarzioni della radioastronomia. Inoltre viene mostrato come da osservazioni sulla polarizzazione dell'emissione delle pulsar è possibile mappare la struttura del campo magnetico della nostra galassia.
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Vignoli, Giovanni. "Previsioni in tempo reale di precipitazioni spazialmente distribuite mediante sensori remoti e modelli dinamici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20171/.

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Abstract:
Tesi volta a studiare i modelli facenti parte di Rainymotion per previsioni meteo a breve termine (Nowcasting). La prima parte della Tesi riguarda un approfondimento sulle previsioni meteo, la loro affidabilità e gli strumenti utilizzati. In seguito vi è una trattazione più approfondita degli strumenti radar, delle loro applicazioni, dell'equazioni utilizzate per ricavare l'intensità di pioggia dalle misure degli echi radar e dai possibili errori che ne possono derivare. Infine è stato fatto un confronto tra le diverse tipologie di modello (Dense, DenseRotation, Sparse, SparseSD) in occasione di sei eventi intensi del 2019 in Emilia-Romagna: una nevicata di gennaio, un evento di pioggia intenso in aprile, un evento di pioggia e grandine a maggio, un tipico temporale estivo breve ed intenso di giugno, un evento intenso di ottobre e un insieme di eventi di pioggia di novembre che hanno investito la regione per una settimana. Sulla base dei risultati ottenuti, confrontati con i valori di intensità misurati realmente, è stata fatta una valutazioni sulla qualità e accuratezza del modello nel prevedere fenomeni di precipitazione.
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Ravaglia, Lucrezia. "La fibra ottica in optogenetica: modulazione neuronale e applicazioni diagnostico-terapeutiche." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
L'optogenetica è ad oggi innovazione rivoluzionaria nelle neuroscienze in quanto fornisce una precisione spazio-temporale senza precedenti per il controllo delle cellule cerebrali attraverso la luce. La tecnica nasce dall’idea di voler utilizzare la fotostimolazione geneticamente mirata per il controllo della rete neurale. Sfruttando tecniche di manipolazione genetica, si può quindi introdurre, in una popolazione selezionata di neuroni, un gene modificato che codifica un canale ionico sensibile alla luce, erogata da dispositivi quali la fibra ottica. Nel presente elaborato si illustra la fibra ottica come dispositivo in grado di erogare segnali luminosi al fine di stimolare o silenziare l’attività neuronale in maniera selettiva e dinamica di diverse regioni e aree profonde del cervello. Si pone in particolare attenzione al confronto tra le fibre FFs (flat-faced optical fibers) e TFs (tapered optical fibers): a differenza delle tradizionali FFs affusolate sulla punta e di forma cilindrica, grazie allo studio condotto dall’équipe coordinata da F.Pisanello e M. De Vittorio in collaborazione con la Harvard Medical School di Boston, le nuove fibre TFs assumono forma conica con terminazione a punta di dimensioni di circa 500 nanometri, 20 volte più piccola di una cellula neuronale. Il principale risultato è la possibilità di aumentare il volume di illuminazione e allo stesso tempo quello di esplorare zone profonde del cervello con maggiore precisione e senza ricorrere a elevate potenze che genererebbero artefatti. Si pone infine in analisi l’obiettivo della tecnica, ovvero il tentativo di comprendere il funzionamento dei circuiti implicati nello sviluppo di alcune patologie neurologiche e psichiatriche.
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Ferri, Stefano. "Effetti delle aberrazioni ottiche su sistemi di ottica adattiva con stelle di guida laser: il caso di ELT." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Il lavoro presentato in questa tesi affronta un aspetto particolare delle problematiche associate ai sistemi di ottica adattiva multi coniugata. Un sistema di ottica adattiva permette di analizzare e compensare in tempo reale le distorsioni introdotte dall’atmosfera, permettendo anche ai telescopi terrestri di lavorare vicini al limite teorico di diffrazione. Il caso di studio riguarda ELT, l’Extremely Large Telescope, e il suo sistema di ottica adattiva multi coniugata, MAORY, con cui si utilizzeranno fino a 6 stelle di guida laser (LGS) in combinazione con 3 stelle di guida naturali (NGS). In questo sistema sono presenti varie componenti ottiche, tra cui l’obiettivo adibito all’osservazione delle LGS. In questa tesi sono state studiate due delle soluzioni proposte per MAORY, di differente qualità ottica, in modo da verificare se le aberrazioni dell’obiettivo LGS influiscano o meno sulle prestazioni complessive del sistema di ottica adattiva. L’analisi è stata incentrata su uno dei 6 canali LGS: utilizzando un codice scritto in linguaggio IDL, sviluppato dal gruppo di ricerca di MAORY, è stato simulato il funzionamento di questo sistema, dall’introduzione delle aberrazioni fino alla ricostruzione del fronte d’onda, in modo da comparare le prestazioni dei due obiettivi.
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Orillo, Martina. "I calcestruzzi del "dissonant heritage": uno studio sperimentale sui bunker della II Guerra Mondiale nella Riviera romagnola." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Lungo le nostre coste litoranee si trovano ancora oggi molte delle opere di fortificazione militare della Seconda Guerra Mondiale, abbandonate in quanto eredità di un passato scomodo e controverso. Lo scopo della tesi è quello di analizzare, attraverso prove in laboratorio, lo stato di conservazione del calcestruzzo di alcuni bunker, scelti in base alla loro esposizione a diversi agenti di degrado. La tesi prende dapprima in esame la tutela del patrimonio in calcestruzzo armato analizzando: le iniziative dell'associazione ATRIUM, che si occupa di valorizzare l'architettura del ventennio fascista, il documento di Madrid-New Dehli dell'ICOMOS del 2017 che fornisce linee guida sull'approccio corretto al patrimonio storico del Novecento, le iniziative dell'associazione CRB 360° che si occupa, in particolare, del restauro dei bunker d'interesse, il progetto europeo InnovaConcrete la cui attività principale è lo sviluppo delle tecniche di conservazione per il calcestruzzo storico. Segue l'inquadramento storico, lo studio del calcestruzzo armato e delle forme di degrado che possono affliggerlo. Di fondamentale importanza è stata l'analisi del Report on German Concrete Fortifications dell’Office of the Chief Engineer U.S. Army 1944 che raccoglie i metodi costruttivi tedeschi delle opere di fortificazione e che permette di introdurre in modo efficace i bunker oggetto dell'analisi successiva. Sui bunker scelti è stata effettuata un'analisi del degrado sintetizzata in schede e sono stati prelevati e catalogati dei campioni sui quali sono state effettuate le seguenti prove: assorbimento d'acqua per valutare la porosità del materiale, valutazione della quantità di sali e osservazione al microscopio dei frammenti della dipintura interna e della superficie esterna. I risultati ottenuti, confrontati con i calcestruzzi odierni, possono dare un contributo per futuri interventi di recupero al fine di rivalutare questo patrimonio ignorato.
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Bertozzi, Enrico. "Progetto ottimo della biforcazione di un vaso sanguigno." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14291/.

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Abstract:
L’obiettivo del presente elaborato è quello di verificare se la natura utilizzi determinati parametri di “design” nella progettazione dell’albero arterioso cerebrale per riuscire a mantenere un flusso sanguigno ottimale a tutte le regioni del cervello. L’attenzione è stata rivolta alle caratteristiche strutturali che una biforcazione del vaso sanguigno deve possedere. In questo lavoro di tesi si è cercato di verificare se le arterie del cervello e relative biforcazioni possiedono specifici requisiti strutturali, quali raggi e angoli di biforcazione, che permettano di seguire il principio di lavoro minimo. Dopo aver analizzato i calcoli teorici per determinare l’ottimizzazione parametrica ideale al fine di minimizzare la funzione costo secondo il modello di Murray, i risultati sono stati verificati dagli autori nella circolazione cerebrale, in particolare nell’arteria carotidea interna. Lo studio di Sandro Rossitti e Jan Lofgren ha dimostrato che nel processo di biforcazione del sistema arterioso carotideo esiste una relazione che lega il cubo del raggio delle arterie genitori alla somma dei cubi dei raggi delle successive arterie figlie. Si conferma dunque che il principio di lavoro minimo è rispettato e la funzione costo è minimizzata. Quest’ultima riguarda solamente i raggi dei vasi, in quanto gli angoli di biforcazione oscillano in modo non trascurabile attorno al loro valore teorico, perciò non contribuiscono all’ottimizzazione funzionale. Infine il meccanismo regolatore, che permette di mantenere un design ideale del vaso, risulta essere lo sforzo di taglio che agisce su ogni unità di area della parete del vaso sanguigno.
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Strano, Emanuele. "Study of the 6,7Li+64Zn collisions around the coulomb barrier." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1059.

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Abstract:
6Li and 7Li are two of the more weakly bounded stable nuclei in nature. Their low binding energy entails several static and dynamic effects appearing around and below the barrier for fusion. Recent articles suggested that the different structure of 6Li with respect to 7Li might heavily affect the fusion. For this reason it has been decided to study the collisions of these two isotopes with the 64Zn. The used investigation techniques are the elastic scattering measurement and the fusion cross section measurement. Since the bombarding energy are low the method used to measure the fusion cross section is the activation technique that consist of bombarding a thick target in order to measure the reaction products quantity by their own decay.
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Valentini, Elena. "Ottiche adattive per grandi telescopi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8152/.

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Abstract:
La rituale ciclicità del cielo ed il mistero degli eventi che in esso accadono hanno portato tutte le popolazioni della Terra ad osservarlo e studiarlo fin dai tempi più remoti. È solo con l'avvento del telescopio però, che si viene a conoscenza di una gran moltitudine di oggetti celesti. I primi strumenti ottici in uso erano telescopi rifrattori. Questi presentavano un problema: l’aberrazione cromatica, che oggi sappiamo può essere parzialmente risolta utilizzando obiettivi a doppietto o tripletto acromatico. All’epoca per ovviare il problema, Newton, decise di utilizzare un sistema di specchi curvi e nel 1668 costruì il primo telescopio riflettore. L’era dei grandi telescopi riflettori iniziò nel 18° secolo. Uno dei più grandi telescopi costruiti all’epoca aveva una superficie ottica di circa 122 cm di diametro. Nel creare telescopi di dimensioni maggiori, ci si imbatte in vari problemi. La soluzione adottata nella costruzione di grandi telescopi fino agli anni '80, fu quella di costruire un imponente blocco monolitico come specchio primario. Questo portò alla costruzione di enormi e pesanti telescopi che si dovevano muovere con alta precisione. Spinti al limite delle capacità progettuali e costruttive dell'epoca, nacque un nuovo concetto costruttivo dei telescopi. Si passò da uno strumento passivo ad un sistema attivo, in cui la qualità dell'ottica era ottenuta da un controllo elettronico di strutture deformabili. Con l’ottica attiva fu possibile costruire telescopi di dimensioni sempre maggiori. Tuttavia ci si imbatte in un ulteriore problema: la qualità dell’immagine è degradata dalla turbolenza atmosferica. In questo trattato mi propongo di descrivere una recente tecnica di correzione per rimuovere le distorsioni del fronte d'onda causate dalla turbolenza: l’ottica adattiva.
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Di, Piano Ambra. "Ottica geometrica e ondulatoria, e applicazioni astrofisiche." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9834/.

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Abstract:
Lo studio dell'ottica si incentra sull'indagine della natura della luce, delle sue proprietà e delle leggi che ne regolano i fenomeni fisici. Si possono, in complessivo, identificare tre branche: l'ottica geometrica, l'ottica ondulatoria e l'ottica quantistica. Quest'ultima esula dalla presente trattazione, che piuttosto si incentra sull'aspetto geometrico ed ondulatorio della radiazione luminosa. Con l'ottica geometrica viene identificato lo studio della luce come propagazione rettilinea di raggi luminosi. Essa include lo studio degli specchi e delle lenti, di particolare interesse per le applicazioni nella strumentazione astrofisica. All'interno del primo capitolo, dunque, sono enunciate le principali leggi che definiscono la propagazione rettilinea della luce, la sua riflessione contro una superficie o la sua rifrazione attraverso due mezzi differenti. L'ottica geometrica, in effettivo, consiste in un caso limite della più generica trattazione fornita dall'ottica ondulatoria. La condizione che demarca la possibilità di approssimare la trattazione nell'ambito geometrico, è definita dalla richiesta che la lunghezza d'onda della radiazione in esame sia di molto inferiore delle dimensioni lineari dell'ostacolo con cui interagisce. Qualora tale condizione non fosse soddisfatta, la considerazione della natura ondulatoria della luce non sarebbe più trascurabile. Nel secondo capitolo dell'elaborato, dunque, vengono presi in esame il modello ondulatorio della radiazione elettromagnetica ed alcuni fenomeni fisici che ne avvalorano la fondatezza; in particolare i fenomeni dell'interferenza e della diffrazione. Infine, nel terzo ed ultimo capitolo, sono affrontati alcuni esempi di applicazioni astrofisiche, sia nell'ambito dell'ottica geometrica che nell'ambito dell'ottica ondulatoria.
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Nanni, Giacomo. "Tomografia a coerenza ottica: principi ed applicazioni." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11568/.

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Abstract:
La tomografia a coerenza ottica (Optical Coherence Tomography, OCT) rappresenta fondamentalmente una nuova modalità di diagnostica per immagini non invasiva e ad alta risoluzione. L’OCT fornisce immagini, sotto forma di sezioni trasversali o tomografiche, delle microstrutture dei tessuti biologici tramite la misura del ritardo dell’eco e dell’intensità della luce retrodiffusa o riflessa dal campione in analisi. L’OCT è una potente tecnica poiché fornisce in tempo reale immagini in situ delle strutture tissutali normali o patologiche, con una risoluzione da 1 a 15 micron, che è da uno a due ordini di grandezza maggiore rispetto alle tecniche per immagini convenzionali come ultrasuoni, risonanza magnetica o tomografia computerizzata. Tutto questo senza la necessità di ottenere e analizzare un campione tramite biopsia e studio istopatologico. Sin dall’inizio della sua utilizzazione nel 1991, l’OCT è stata impiegata in un vasto spettro di applicazioni cliniche, principalmente l'oftalmologia. In strutture non trasparenti, diverse da quelle oculari, la profondità massima esplorabile è limitata a 2-3 mm a causa dei fenomeni di attenuazione secondari e alla dispersione della luce. Inoltre, i numerosi sviluppi fatti dalla tecnologia OCT hanno portato ad alte velocità di acquisizione e, grazie all’utilizzo di sorgenti laser di ultima generazione, risoluzioni assiali dell’ordine di 1 micrometro. Dunque, la tomografia a coerenza ottica può essere sfruttata: - Quando la biopsia escissionale è pericolosa o impossibile. - Quando si rischiano errori di campionamento, come guida alla biopsia in modo da ridurre errori nel prelievo del campione. - Come guida alla procedura d’intervento, in associazione alle procedure di cateterismo, endoscopia e laparoscopia.
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Giulietti, Marika. "Telescopi ottici, radio, X: principi e differenze." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12353/.

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Abstract:
Lo scopo di questo elaborato è la descrizione dei principi su cui si basano i telescopi ottici, radio e x nell'osservazione dei corpi celesti, la loro meccanica di funzionamento e le relative differenze. Un telescopio è uno strumento fisico volto a raccogliere radiazione proveniente da oggetti molto distanti in una grande regione di cielo facendola convogliare su un'area ristretta. Questo avviene tramite l'utilizzo ad esempio di specchi, lenti o antenne, in modo da ottenere la massima risoluzione possibile. I fotoni raccolti vengono poi fatti convogliare in dei rilevatori come un obiettivo, una lastra fotografica o una CCD che elaborando la radiazione forniscono l'immagine.
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Marchetto, Alina. "Telescopi ottici, radio, X: principi e differenze." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18486/.

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Abstract:
Lo scopo di questo elaborato è di descrivere il funzionamento dei telescopi che lavorano nelle bande ottico, radio e X, sottolineandone i principi di funzionamento e le loro differenze. Nella stesura dell'elaborato ho cercato di seguire la linea storica degli eventi, partendo dalla descrizione dei telescopi ottici -i primi che sono stati costruiti- per poi passare ai radiotelescopi e ai più "giovani" telescopi X. Ho dedicato un ultimo capitolo all'approfondimento dell'evento GW170817 che ritengo un esempio utile a mostrare le diverse funzionalità di questi telescopi e allo stesso tempo l'importanza dell'uso sincronizzato di osservazioni a diverse bande per un'analisi degli eventi più dettagliata.
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Picci, Enea. "Rendimento ventricolare: studio delle condizioni di ottimo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20770/.

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Abstract:
Poiché il cuore ricopre un ruolo vitale per il corpo umano, esso suscita particolare interesse da parte dei ricercatori di tutto il mondo, al fine di capire al meglio il suo funzionamento e di come agire in caso di patologie. Nello studio considerato [1], l’autore presenta un’analisi teorica dell’accoppiamento ventricolo sinistro-sistema arterioso e ne studia alcune condizioni di ottimo in presenza di vincoli che rispettano i requisiti fisiologici. L’accoppiamento ventricolo-arterioso viene descritto utilizzando indici presenti in letteratura: l’elastanza ventricolare di fine sistole per il ventricolo e l’elastanza arteriosa efficace per il sistema arterioso. Vincolando dapprima la pressione arteriosa media si trovano risultati simili al caso non vincolato nel caso normale, mentre i risultati sono diversi nel caso di ventricolo con prestazioni ridotte. Se si aggiunge un altro vincolo sulla pressione di fine sistole si trova un’unica soluzione per lo stato di accoppiamento, che è in accordo con i dati di letteratura sia per i soggetti sani che per i pazienti con disfunzioni cardiache. In particolare, è possibile dare un’interpretazione teorica al fatto che il cuore patologico lavori lontano dalla condizione di rendimento ottimo e che un aumento della contrattilità ventricolare e una riduzione del postcarico arterioso possano migliorare tale condizione. Il modello proposto costituisce certo una buona base di partenza per ulteriori studi volti ad approfondire la relazione tra ventricolo e sistema arterioso, anche al fine di valutare l’efficacia di trattamenti terapeutici.
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Oss, Valerio. "Telescopi ottici, radio, X: principi e differenze." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25282/.

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Abstract:
In questo elaborato si vuole descrivere il funzionamento generale di telescopi, in banda ottica, radio e X, con un approfondimento sui principi di funzionamento e sulle relative differenze. In generale si può definire un telescopio come uno strumento capace di raccogliere la radiazione elettromagnetica per concentrarla grazie a lenti, specchi o antenne paraboliche, in un’area ristretta, un punto focale in cui si trova un rivelatore, che può essere l’occhio umano, un CCD, un illuminatore ecc. Questi, grazie anche a software dedicati, elaborano la radiazione raccolta fornendo un’immagine della sorgente celeste.
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Santucci, Giulia. "Telescopi ottici, radio, X: principi e differenze." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7200/.

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Abstract:
Per telescopio intendiamo qualsiasi strumento finalizzato alla misura della radiazione proveniente dallo spazio. Tipicamente questo nome viene riservato agli strumenti ottici; tuttavia è utile utilizzare un singolo nome per caratterizzare tutta la classe di strumenti per le osservazioni astronomiche. Un telescopio è uno strumento capace di raccogliere radiazione da una grande superficie, concentrandola in un punto. La luce viene in genere raccolta da uno specchio o antenna, quindi elaborata da vari strumenti, come per esempio un filtro o uno spettrografo, e infine indirizzata ad un rivelatore, che può essere l'occhio umano, una lastra fotografica, un CCD, un rivelatore radio, una camera a scintille etc.
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Sinisi, Francesco. "Ottica geometrica e ondulatoria, e applicazioni astrofisiche." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7739/.

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Abstract:
L’ottica è rivolta allo studio delle proprietà della luce e della sua propagazione attraverso i mezzi materiali. Le applicazioni tradizionali dell’ottica includono le lenti correttive per la vista e la formazione delle immagini nei telescopi e nei microscopi. Le applicazioni moderne comprendono l’immagazzinamento ed il recupero delle informazioni, come nei riproduttori di compact disc, nei lettori di codici a barre in uso nelle casse dei supermercati, o nella trasmissione di segnali attraverso cavi a fibre ottiche, che possono trasportare una maggior quantità di informazioni dei fili in rame. Nel primo capitolo si considereranno casi nei quali la luce viaggia in linea retta e incontra ostacoli la cui dimensione è molto maggiore della lunghezza d’onda della luce. Questo è il dominio dell’ottica geometrica, che include lo studio delle proprietà degli specchi e delle lenti. Il passaggio della luce attraverso fessure molto sottili o attorno a barriere molto strette, le cui dimensioni siano confrontabili con la lunghezza d’onda della luce (a conferma della natura ondulatoria della luce) fa parte dell’ottica fisica o anche detta ottica ondulatoria, di cui si parlerà nel secondo capitolo. Nel terzo capitolo, infine, verranno trattati due metodi che sono stati adoperati nel passato per misurare la maggior peculiarità che possiede la “particella” principe dell’ottica: la velocità della luce.
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Bindi, Chiara. "Emissione di Bremsstrahlung ed applicazioni astrofisiche." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
L'elaborato è costituito da due capitoli principali. Il primo capitolo è incentrato prevalentemente sulla trattazione fisica del processo di emissione di Bremsstrahlung: nella prima parte si procede trattando il caso di singolo elettrone per poi passare al caso generale di emissione termica, si conclude affrontando il caso relativistico. Nel secondo capitolo vengono trattate le principali applicazioni astrofisiche del fenomeno. L'emissione per Bremsstrahlung implica una zona di gas altamente ionizzato: in tal senso viene studiata la regione HII caratterizzata dalla presenza di stelle calde e massive di tipo O/B che tramite la radiazione UV ionizzano il gas che le circonda. Nello spettro si osserva emissione Bremsstrahlung che va dall'ottico al radio. Altra applicazione riguarda le galassie ellittiche dove vi è gas altamente ionizzato situato attorno al nucleo. La fase del mezzo interstellare in questo tipo di galassie è l'HIM e vi è emissione di Bremsstrahlung. Infine si parla dell'emissione X causata dal processo di accrescimento tra un oggetto compatto ed una stella compagna.
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Bracalente, Francesco. "Manipolazione ottica in cristalli liquidi nematici: effetti non locali della riorientazione." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2012. http://hdl.handle.net/11566/242116.

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Abstract:
Obiettivo del lavoro di tesi è stato effettuare un’analisi dettagliata del meccanismo di manipolazione ottica di particelle colloidali a basso indice immerse in un cristallo liquido nematico. Tale fenomeno è completamente differente dal convenzionale intrappolamento che si ottiene nei mezzi isotropi , originato da forze di gradiente di intensità . Esso è dovuto invece all’interazione di tipo elastico, mediata dal mezzo circostante, tra la regione otticamente riorientata corrispondente al fascio laser di trappola e la particella posta nelle sue vicenanze. La forza attrattiva che si instaura presenta caratteristiche peculiari, riflesso di quelle del cristallo liquido: elevato anisotropismo e range di azione che si estende a grandi distanze. Lo studio, condotto in condizioni sperimentali opportune tali da prevenire il manifestarsi della manipolazione convenzionale, ha sottolineato in particolare, il ruolo cruciale svolto dalla nonlinearità della riorientazione ottica, mostrando la dipendenza della forza di intrappolamento dalla dimensione dell’area distorta. È stato inoltre sviluppato un modello teorico di predizione dell’angolo di riorientazione, basato sull’effettiva configurazione assunta da un fascio gaussiano altamente focalizzato incidente su un campione di cristallo liquido; i valori calcolati hanno evidenziato un buon accordo con i dati sperimentali.
Aim of the thesis was a detailed study of optical trapping of low index particles dispersed in liquid crystals. This phenomenon is completely different from conventional optical manipulation in isotropic media, related to intensity gradient forces. It is due, in fact, to the interaction, by means of elasticity of liquid crystals, between an optically distorted region around the trap and the colloid. The attractive force shows peculiar properties that come from the medium: it is anisotropic in space and characterized by a very long-range action. The analysis, carried out under experimental conditions that prevent the effect of conventional trapping, has highlighted the role of the nonlocality of optical reorientation by showing the dependence of the trapping force on the size of the reoriented area. A model for director configuration was proposed, based on the actual form of the Gaussian focused beam on the liquid-crystalline medium, with good agreement with experimental data.
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Valerii, Adele. "Analisi topologica dell'illusione ottica del vaso di Rubin." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15990/.

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E’ stato elaborato un metodo matematico per descrivere i fenomeni discontinui e divergenti. Il metodo è stato chiamato “teoria delle catastrofi”. La teoria delle catastrofi è stata elaborata da René Thom. La teoria fa largo uso della topologia ed il suo coinvolgimento è dovuto al fatto che le forze che sono presenti nella natura possono essere descritte mediante superfici di equilibrio uniformi; ed è quando l’equilibrio si spezza che avviene la “catastrofe”. Il problema dunque per la teoria delle catastrofi è quello di descrivere la forma di tutte le possibili superfici di equilibrio. R. Thom ha risolto questo problema mediante alcune strutture basilari che egli chiama catastrofi elementari.
In questo elaborato si vuole applicare la teoria delle catastrofi alla figura ambigua del vaso di Rubin. In particolare, si vuole vedere se la percezione multistabile di questa figura ambigua è modellizzabile tramite la catastrofe elementare a forma di cuspide. Si è quindi visto che per alcuni soggetti della sperimentazione ci si è avvicinati alla cuspide e che il foglio “piedistallo” è più instabile rispetto al foglio “profili” nella percezione di questa immagine.
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Radermacher, Christian. "Analisi in spettroscopia ottica di cristalli molecolari organici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6591/.

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Nel settore dell'elettronica organica, i monocristalli organici sono particolarmente indicati, grazie al loro alto grado di purezza chimica, per lo studio delle qualità intrinseche di tutta la categoria dei cristalli organici. L'interesse applicativo si concretizza in dispositivi come LED, pannelli solari, sensori, display e componenti elettronici leggeri, flessibili e trasparenti. A tutto questo si aggiungono la biocompatibilità, il basso costo ed il basso impatto ambientale. L'obiettivo del seguente lavoro di tesi è la caratterizzazione di alcuni monocristalli in base alle loro proprietà ottiche ed optoelettroniche, analizzandoli mediante tecniche microscopiche in luce polarizzata e campo scuro e tecniche spettroscopiche di assorbimento e del voltaggio superficiale. Si è concentrata l'attenzione sul monocristallo di 4-idrossicianobenzene (4HCB), per la possibilità di confronto con risultati di precedenti analisi di spettroscopia in fotocorrente e per l'interesse verso applicazioni sensoristiche. Come risultato, per la prima volta, si è riuscito a ottenere uno spettro di assorbimento da un monocristallo di 4HCB dal quale si può stimare direttamente l'energia del bandgap del cristallo. Il valore ottenuto è minore di quello relativo all'analisi in fotocorrente, ma potrebbe corrispondere ad un bandgap di tipo ottico considerando che la presenza di stati localizzati dovuta al disordine molecolare provoca una diminuzione della distanza tra le bande. La misura è preliminare è va confermata, ma apre la strada ad ulteriori analisi spettroscopiche in condizioni sperimentali più favorevoli e/o ad analisi di altro tipo.
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Uzeir, Eduart. "Una rassegna delle tecnologie di comunicazione ottica senza fili." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13271/.

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La tesi fa una panoramica delle tecnologie di comunicazione ottica, i principi di funzionamento, tecniche e strumenti utilizzati e possibili campi di applicazione. Nello specifico si esamina FSO, una tecnologia che opera nella banda delle frequenze a Infrarossi. VLC che opera nello spettro della luce visibile e UVC che opera con la luce Ultravioletta. Il terzo capitolo anlaizza LiFi, una tecnlogia che rappresenta l'evoluzione di VLC.
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Rosini, Gioele. "Ottimizzazione numerica degli impulsi ottici in un interferometro atomico." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23395/.

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Abstract:
Per esperimenti di interferometria atomica d’avanguardia risulta sempre più indispensabile un’accurata descrizione analitica degli impulsi laser nel regime di transizione quasi-Bragg. Lo scopo di questa tesi è di mettere a confronto due teorie analitiche per la diffrazione di onde di materia tramite luce laser, andandone a paragonare i risultati. In particolare il recente modello di Siemss et al., che propone un’interpretazione intuitiva basata sul teorema adiabatico, sarà messo a confronto con l’approccio preesistente basato sulle contribuzioni di Mueller et al. Entrambi i modelli sono stati programmati in ambiente Python con libreria per l'analisi quantistica Qutip, per determinare la fedeltà ai risultati numerici delle aree in cui valga la condizione di Bragg secondo i due modelli analitici.
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Franceschetti, Anna. "Algoritmi per il problema del caricamento ottimo di navi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/448/.

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Coatti, Riccardo. "Analisi comparativa di metodi ottici per la meccanica sperimentale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1088/.

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Cadelano, Mario. "La Controparte Ottica della "Black-Widow" nell'Ammasso Globulare M71." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7408/.

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Abstract:
Le Millisecond Pulsar (MSP) sono stelle di neutroni magnetizzate e rapidamente rotanti, prodotte da fenomeni di accrescimento di massa e momento angolare da parte di una stella compagna. Secondo lo scenario canonico di formazione, è atteso che la stella compagna sia una nana bianca di He, privata del suo inviluppo esterno. Tuttavia, in un numero crescente di casi, la compagna della MSP è stata identificata in una stella di piccola massa, non degenere, ancora soggetta a fenomeni di perdita di massa. Queste MSP vengono comunemente chiamate ''Black-Widow'' (BW) e sono l'oggetto di studio di questa tesi. In particolare, l'obiettivo di questo lavoro è l'identificazione della controparte ottica della PSR J1953+1846A nell'ammasso globulare M71. Essa è classificata come BW, data la piccola massa della compagna (~0.032 Msun) e il segnale radio eclissato per circa il 20% dell'orbita. Tramite l'uso di osservazioni ad alta risoluzione con il telescopio spaziale Hubble, abbiamo identificato, in una posizione compatibile con la MSP, un debole oggetto, la cui variabilità mostra una periodicità coerente con quella del sistema binario, noto dalla banda radio. La struttura della curva di luce è indicativa della presenza di fenomeni di irraggiamento della superficie stellare esposta all'emissione della MSP e dalla sua analisi abbiamo stimato alcuni parametri fisici della compagna, come la temperatura superficiale ed il fattore di riempimento del lobo di Roche. Dal confronto tra le curve di luce X ed ottica, abbiamo inoltre trovato evidenze a favore della presenza di shocks nelle regioni intrabinarie. Abbiamo quindi evidenziato l'estrema similarità di questo sistema con l'unica compagna di BW attualmente nota in un ammasso globulare: PSR J1518+0204C. Infine, abbiamo effettuato uno studio preliminare delle controparti ottiche delle sorgenti X dell'ammasso. Abbiamo così identificato due AGN che, insieme ad altre due galassie, hanno permesso la determinazione del moto proprio assoluto delle stelle dell'ammasso.
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DI, MAIO FABRIZIO. "L'opera di Ottiero Ottieri." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1284.

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Abstract:
Il candidato analizza, in questa tesi monografica, il percorso letterario di Ottieri Ottieri dal primo romanzo Memorie dell' incoscienza (1954) all' Irata sensazione di peggioramento (2002), ponendo l' attenzione sulle tre tematiche che emergono dalla poetica dell' autore: l' industria, la clinica e la politica. Il lavoro è strutturato in sette capitoli, ciascuno dedicato ad un tema ed un periodo specifico della produzione dello scrittore. Nell' introduzione si rilevano i caratteri della letteratura di Ottieri, inclassificabile e originale, il quale ha voluto concretizzare un progetto letterario di ampio respiro, attraverso trenta opere legate tra loro in un perpetuo intreccio di temi, motivi, riprese, rifacimenti che s' intersecano in diverse materie, dalla letteratura italiana ed europea alla storia, dalla psicologia alla filosofia, dalla psichiatria alla sociologia, dalla politica all'arte. Nel primo capitolo si affronta l' adesione giovanile di Ottieri al fascismo, in seguito definito " incosciente" , ed i ricordi ad esso legati nelle Memorie dell' incoscienza, romanzo autobiografico in cui un alter ego (espediente narrativo che Ottieri utilizzerà  in tutta la sua produzione letteraria) analizza sulla propria persona il disfacimento della patria. Nel secondo capitolo si affronta il tema dell' industria nella letteratura con l' analisi di quattro opere (i due romanzi Tempi stretti e Donnarumma all' assalto, il diario La linea gotica e la commedia I venditori di Milano) per le quali Ottieri viene considerato il pioniere della letteratura industriale in Italia. Dal terzo al quinto capitolo, la tematica predominante è la clinica dove le malattie mentali si presentano in molteplici aspetti tra cui la depressione, la schizofrenia, l' alienazione, che diventano, nel corso dei decenni, non solo materia letteraria ma soprattutto essenza vitale della letteratura di Ottieri. Il sesto capitolo affronta il tema politico mediante lo studio di due opere basilari: La storia del PSI ed Il poema osceno dove lo scrittore condensa cinquant' anni della storia dâ Italia dal fascismo adolescenziale all' illusione del socialismo fino alle soglie del Ventunesimo secolo. Il settimo capitolo riguarda gli ultimi romanzi di Ottieri che, cosciente della morte ormai imminente, riassume la sua vita di uomo borderline, di scrittore non di successo, di "caso letterario" rilevante nel panorama della letteratura italiana del secondo Novecento. Nell' appendice è presente un' antologia dell' epistolario giovanile di Ottieri, importante per comprendere le strette correlazioni tra le esperienze di vita dell' autore e le conseguenti elaborazioni letterarie.
The subject of this thesis concerns the Ottieriâ s literary work from his first novel Memorie dellâ incoscienza (1954) to Una irata sensazione di peggioramento (2002), analysing three themes which come over his poetry: industry, sanatorium and politics. The thesis is planned on seven chapters. In the introduction, the characteristics of Ottieriâ s novels are developed: original and unclassifiable, Ottieri has organized an extensive literary project through thirty works connected by a continuous plot of themes and leitmotivs which are linked on different subject as Italian and European literature, history, psychiatry, art, politics. In the first chapter, the Ottieriâ s youthful devotion to fascism is analysed in the light of his own memories (Memorie dellâ incoscienza), an autobiographic novel in which an alter ego (Lorenzo Bandini) analyses the dramatic issues of Italy during the Second World War. In the second chapter the emergent theme concerns the industrial world through four works (two novels: Tempi stretti and Donnarumma allâ assalto, the diary La linea gotica and the play I venditori di Milano) which allow him to be the â pioneerâ of Italian industrial literature. From the third to the fifth chapter, the principal theme which comes over is mental illness; depression, schizophrenia, alienation are bound to be the centre of his literary works and not only of his life. The sixth chapter studies two novels, La storia del PSI and Il poema osceno, which are the summary of his political ideas. The seventh chapter is about the last works of Ottieri; aware of his imminent death, the poet describes his life as a borderline individual and as an unsuccessful writer.
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Visotti, Andrea. "Monitoraggio del calo volume ematico in emodialisi tramite sensori ottici." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3552/.

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Pettinari, Fabrizio. "Strumenti di guida ottica per un sistema di marcatura laser." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11871/.

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Abstract:
Il percorso di tesi che ho intrapreso è stato svolto presso l'azienda Datalogic, con l'intento di integrare un sistema di visione ad un sistema di marcatura laser. L'utilizzo di questo potente strumento è però vincolato dalla particolare posizione fisica occupata, di volta in volta, dall'oggetto; per questo motivo viene fissato nella posizione desiderata, attraverso dime meccaniche. Fin ad ora si riteneva assolutamente necessaria la presenza di un operatore per il controllo del corretto posizionamento, tramite una simulazione della marcatura. Per ovviare a questo limite strutturale, Datalogic ha pensato di introdurre uno strumento di aiuto e di visione del processo: la camera. L'idea di base è stata quella di impiegare le moderne smart camera per individuare l'oggetto da marcare e rendere quindi il processo più automatico possibile. Per giungere a questo risultato è stato necessario effettuare una calibrazione del sistema totale: Camera più Laser. Il mio studio si è focalizzato quindi nel creare un eseguibile che aiutasse il cliente ad effettuare questa operazione nella maniera più semplice possibile. E' stato creato un eseguibile in C# che mettesse in comunicazione i due dispositivi ed eseguisse la calibrazione dei parametri intrinseci ed estrinseci. Il risultato finale ha permesso di avere il sistema di riferimento mondo della camera coincidente con quello del piano di marcatura del laser. Ne segue che al termine del processo di calibrazione se un oggetto verrà rilevato dalla camera, avente il baricentro nella posizione (10,10), il laser, utilizzando le medesime coordinate, marcherà proprio nel baricentro dell'oggetto desiderato. La maggiore difficoltà riscontrata è stata la differenza dei software che permettono la comunicazione con i due dispositivi e la creazione di una comunicazione con il laser, non esistente prima in C#.
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