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1

Calzolari, F., G. Mescoli, G. Garani, V. Mazzeo, L. Tamisari, and P. Guerrini. "Anomalie congenite del bulbo oculare e del nervo ottico." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 6 (December 1996): 663–68. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900606.

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Abstract:
Sono descritti sei casi di anomalie congenite del bulbo oculare e del nervo ottico. Diverse cause, genetiche o acquisite, possono alterare il normale sviluppo dell'organo della vista; il tipo di anomalia dipende dal momento in cui si verifica l'insulto o l'arresto di sviluppo piuttosto che dal fattore eziologico specifico. Il microftalmo viene definito «semplice» quando l'occhio è di piccole dimensioni ma normoconformato, «complesso» quando l'occhio è malformato. Il microftalmo complesso puù essere ulteriormente diviso in due categorie: forma colobomatosa e non colobomatosa; il coloboma è una anomalia dovuta ad un difetto di chiusura della fessura coroidea. Il microftalmo con cisti è una grave malformazione di tipo colobomatoso, eventualmente associata ad altre anomalie sistemiche: le dimensioni dell'occhio e della cisti possono essere estremamente variabili. La persistenza del corpo vitreo primitivo dipende dalla mancata involuzione dell'arteria ialoidea e del tessuto fibrovascolare ad essa circostante. L' ipoplasia dei nervi ottici è frequentemente associata ad altre anomalie oculari, facciali ed encefaliche, con disfunzioni endocrine concomitanti; la patogenesi è verosimilmente riconducibile ad una eccessiva degenerazione assonale del nervo ottico. Le metodiche di imaging sono necessarie per caratterizzare con precisione le malformazioni congenite oculari. L'ecografia rappresenta l'esame di screening. La TC è ritenuta attualmente la metodica di elezione; la TC 3D consente inoltre una più completa valutazione delle eventuali malformazioni facciali ed orbitarie coesistenti. La RM ha una maggiore accuratezza diagnostica nell'evidenziare o escludere anomalie intracraniche associate.
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De Leonardis, Walter, Rosina Matarese Palmieri, Michelangelo Rossitto, and Antonina Zizza. "Contributo alla conoscenza di taxa endemici della Sicilia auraverso l'analisi morfobiometrica del polline." Acta Botanica Malacitana 14 (December 1, 1989): 117–28. http://dx.doi.org/10.24310/abm.v14i.9344.

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Abstract:
E caratterizzato ii polline di Otto taxa endemici mediante indagine biometrica al microscopio ottico ed analisi dell'ultrastruttura dello sporoderma al microscopio elettronico a scansione ed a trasmissione. I taxa esarninati sono: Trifoliurn fragtferum L. ssp. bonannii (C. Presl) Soják, Laserpitium garganicum (Ten.) Bertol. ssp. sicuium (Sprengel) Pign., Senecio ambiguus (Biv.) DC.S'enecio aethnensis Jan ex DC. (endemismi della Sicilia), Cerastium tomentosum L., Polygala preslii Sprengel, Pimp inella anisoides Briganti, Senecio lycopifolius Desf. ex Poiret (endemismi dell'halia Centro-Meridionale e della Sicilia).
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QUERCIOLI, FRANCO, GIUSEPPE MOLESINI, and VINCENZO GRECO. "ESAME OTTICO DEI CANNOCCHIALI DI GALILEO*." Nuncius 8, no. 1 (1993): 305–11. http://dx.doi.org/10.1163/182539183x00154.

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Abstract:
Abstract<title> SUMMARY </title>The results of a series of optical tests recently performed on the Galileo's telescopes are reported. In particular, evidence is given of the interferometric quality of the lenses, nearly attaining optical perfection.
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Bozzao, A., R. Floris, M. E. Baviera, and G. Simonetti. "I tumori della regione ottico-diencefalica." Rivista di Neuroradiologia 12, no. 1 (February 1999): 209–17. http://dx.doi.org/10.1177/197140099901200143.

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Giovanni, Bruno Vicario. "Illusioni ottico-geometriche, XVII: lacune e dintorni." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (January 2012): 413–57. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-003006.

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Abstract:
Dopo una preventiva analisi del concetto di lacuna ( &#167 1) e l'esame di lacune particolari (tagli, rotture, &#167 2; mutilazioni &#167 3) si presentano i casi di estraneitŕ (&#167 4) e di disintegrazione della figura (&#167 5). Sono prese in considerazione le lacune multiple (o tratteggi, &#167 6) e le loro somiglianze con le illusioni di partizione. L'illusione di Poggendorff viene ricondotta ad un caso di disallineamento dovuto ad una lacuna (&#167 7). Viene presentato il caso di riempimento immaginato di lacune (&#167 8). Viene trattato anche il riempimento delle lacune, nella forma del completamento amodale (&#167 9) e delle superfici anomale (&#167 10). Sono considerati altri effetti della produzione di lacune in figure (&#167 11). Seguono alcune considerazioni generali, anche se provvisorie, sullo studio delle illusioni ottico-geometriche e sulle spiegazioni di esse (&#167 12). Il lavoro contiene 55 figure storiche nella loro forma originale, e 30 figure nuove.
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LUALDI, ALBERTO. "BIAGIO BURLINI, UN OTTICO DEL '700 VENEZIANO." Nuncius 14, no. 1 (1999): 213–20. http://dx.doi.org/10.1163/182539199x00823.

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Abstract:
Abstracttitle SUMMARY /title The sphere of activity of Biagio Burlini, an optician and instrumentmaker working in Venice around the middle of the eighteenth century, is here pointed out. A research in the Archivio Patriarcale of Venice allowed to find the year of his birth (1709) and his death (13.1.1771). A survey of signed microscopes and telescopes now in various public and private collections contributes to a better knowledge of optical instrument-makers in that century.
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LUALDI, ALBERTO. "BIAGIO BURLINI, UN OTTICO DEL '700 VENEZIANO." Nuncius 14, no. 1 (January 1, 1999): 213–20. http://dx.doi.org/10.1163/221058799x00827.

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BELLÈ, RICCARDO. "IL CORPUS OTTICO MAUROLICIANO ORIGINI E SVILUPPO." Nuncius 21, no. 1 (January 1, 2006): 7–29. http://dx.doi.org/10.1163/221058706x00018.

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ZIK, YAAKOV. "GALILEO AND OPTICAL ABERRATIONS." Nuncius 17, no. 2 (2002): 455–65. http://dx.doi.org/10.1163/182539102x00045.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title Un sistema di formazione dell'immagine complesso non solo perch costituito da elementi come tubi, lenti e diaframmi, ma anche perch ciascuno di questi elementi vi collocato per una funzione specifica. L'ingrandimento non il principale fattore per valutare le prestazioni del telescopio a rifrazione. Nella costruzione del telescopio rientrano troppe variabili non lineari come l'ampiezza di campo, la qualit delle lenti, l'assorbimento della luce, le correzioni per le varie aberrazioni, e la dispersione della luce lungo il sistema ottico. evidente che un telescopio astronomico in grado di produrre un'immagine sufficientemente ingrandita di un astro luminoso non poteva essere costruito arbitrariamente. Sotto questa luce interessante vedere come, mentre perfezionava il suo telescopio, Galileo descrisse, analizz e risolse gli effetti indesiderati prodotti dalle varie aberrazioni ottiche.
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Giovanni, Bruno Vicario. "Illusioni ottico-geometriche, XV: il problema della forma." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (January 2012): 274–90. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-002006.

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Abstract:
Un quadrato immerso in una raggiera subisce una deformazione (illustrazione 3.1), ed alla raggiera viene attribuita la causa della deformazione. Se perň si sostituisce il quadrato con un triangolo scaleno, oppure con un oggetto informe (illustrazioni 3.3 e 3.4) nessuna deformazione viene percepita. Il fatto costituisce un problema per la definizione di "formaŁ, per lo meno dal punto di vista della percezione visiva. Seguono alcune considerazioni sui concetti di "buona forma" e di "pregnanza", mettendo in luce gli aspetti problematici dei medesimi. Le figure nel testo sono 25, delle quali 21 storiche e riprodotte dagli originali.
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LUALDI, ALBERTO. "FRANÇOIS DE BAILLOU, UN OTTICO DELLA MILANO TERESIANA." Nuncius 11, no. 2 (1996): 613–30. http://dx.doi.org/10.1163/182539196x00088.

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LUALDI, ALBERTO. "PIETRO PATRONI, UN OTTICO DELLA MILANO POST-SPAGNOLA." Nuncius 10, no. 2 (1995): 671–89. http://dx.doi.org/10.1163/182539185x00909.

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LUALDI, ALBERTO. "PIETRO PATRONI, UN OTTICO DELLA MILANO POST-SPAGNOLA." Nuncius 10, no. 2 (January 1, 1995): 671–89. http://dx.doi.org/10.1163/221058785x00903.

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LUALDI, ALBERTO. "FRANÇOIS DE BAILLOU, UN OTTICO DELLA MILANO TERESIANA." Nuncius 11, no. 2 (January 1, 1996): 613–30. http://dx.doi.org/10.1163/221058796x00082.

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Colla, Alfonso M. "Uuno Vilho Helava at Ottico Meccanica Italiana in Rome, Italy." ISPRS Journal of Photogrammetry and Remote Sensing 50, no. 6 (December 1995): 14–18. http://dx.doi.org/10.1016/0924-2716(96)80144-4.

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Tasca, I., G. Ceroni Compadretti, and C. Romano. "High-definition video telescopic rhinoplasty." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 6 (December 2016): 496–98. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1430.

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Abstract:
L’ingrandimento ottico è diventato uno strumento essenziale nella pratica rinologica, soprattutto in seguito alla divulgazione delle procedure endoscopiche per la chirurgia dei seni paranasali. Descriviamo l’uso della tecnologia VITOMnella rinoplastica, un utilizzo non ancora trattato nella letteratura internazionale fino a oggi. Questo approccio alla rinoplastica migliora notevolmente la visualizzazione del campo operatorio, agevolando così la comprensione delle procedure, anche a scopo didattico. Dal momento che la tecnologia VITOMfunziona combinando il telescopio con una telecamera standard, tale approccio alla rinoplastica può essere di facile introduzione senza costi aggiuntivi in qualsiasi reparto ORL dotato di tale strumentazione.
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De Nicola, M. "La TC della regione orbitaria." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (December 1991): 115–20. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s321.

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Abstract:
Il progresso tecnologico è impietoso: inizialmente nobilita certe metodiche e successivamente con l'avvento di nuove le mette da parte. Così accade anche per la tomografia computerizzata: diversi settori della patologia, una volta suo dominio incontrastato, sono oggi di pertinenza della RM come ad esempio la fossa cranica posteriore o la regione spinale. La regione orbitaria rimane a tutt'oggi di competenza pressoché esclusiva della TC, infatti la RM a tale livello non ottiene risultati migliori. La tecnica di esame TC prevede l'esecuzione di un «pacchetto» di scansioni sottili (1,5 – 2 mm) e contigue, eventualmente ingranate, di numero sufficiente a comprendere tutto il volume in esame, vale a dire l'intera regione orbitaria. Le scansioni vengono orientate di preferenza secondo il piano neuro-oculare che passa per il nervo ottico quando è in posizione di sguardo all'infinito, tuttavia la possibilità di rielaborare i dati relativi alle scansioni di base e quindi di ottenere ricostruzioni bidimensionali secondo altri piani (ad esempio secondo i piani di maggior sviluppo delle strutture intraorbitarie, come il nervo ottico ed i muscoli del cono) ci consente di scegliere, quale piano originale di scansione, anche un piano diverso da quello neuroculare. Sembra opportuno ribadire la priorità della TC a livello orbitario sia per motivi di ordine tecnico che diagnostico. Tuttavia è evidente la complementarietà di altre metodiche quali la RM in alcune situazioni patologiche ed è facile prevedere come nel tempo l'inesorabile progresso tecnologico consentirà alla RM di guadagnare terreno sulla TC soprattutto in relazione ad una maggiore specificità. Naturalmente entrambe non rappresentano l'unico strumento per risolvere tutte le problematiche cliniche: esse vanno correttamente utilizzate nell'ambito di un processo clinico diagnostico globale.
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Roncallo, F., I. Turtulici, F. Bandini, A. Mazzella, L. Giberti, C. Calautti, and A. Bartolini. "Pseudotumor orbitario: Semeiotica TC-RM e diagnosi differenziale." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 168. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s271.

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Abstract:
Lo Pseudotumor Orbitario (PO) viene definito come un processo flogistico aspecifico ed idiopatico per il quale non è possibile identificare una causa locale o riscontrare una patologia sistemica. Si può manifestare clinicamente in diversi modi a seconda delle strutture anatomiche orbitarie coinvolte e la sintomatologia è comunque del tutto aspecifica. Scopo del lavoro è identificare le diverse varianti di PO, con particolare riguardo alla diagnosi differenziale con altra patologia, specie quella neoplastica. Sono stati valutati retrospettivamente 50 esami TC ed RM mirati sulle regioni orbitarie, in pazienti affetti da patologia non traumatica, responsabile della sintomatologia. Successivamente abbiamo stratificato gli esami a seconda della struttura anatomica prevalentemente coinvolta: 1. Loggia lacrimale (8 casi); 2. Muscolatura estrinseca oculare (14 casi); 3. Complesso nervo ottico-involucri meningei del nervo (12 casi); 4. Vena oftalmica superiore (7 casi); 5. Apice orbitario (5 casi); 6. Tessuti orbitari retrobulbari (3 casi). Ognuna di queste diverse strutture può essere selettivamente interessata dallo PO. Per quanto concerne la diagnosi differenziale sono stati riscontrati: 1. Loggia lacrimale: PO (4), Linfoma (2), Flogosi settica (2); 2. Muscolatura estrinseca oculare: PO (6), Oftalmopatia Base-dovviana (5), Metastasi (2); 3. Complesso nervo ottico-involucff meningei del nervo: PO (4), Malattie autoimmuni (4), Meningioma (2), Linfoma (1), Glioma (1); 4. Vena of ialmica superiore: PO (1), Fistola carotido-cavernosa (3), Varice orbitaria (3); S. Apice orbitario: PO (2), Metastasi (2), Meningioma (1); 6. Tessuti orbitari retrobulbari: PO (1), Linfoma (1), cellulite settica (1). Lo PO rappresenta una frequente causa di lesione organica orbitaria dell'adulto. La diagnosi differenziale di natura con altra patologia non sempre è facile su pura base morfologia ed anche la biopsia può fornire dati incerti, specie per quanto riguarda la differenziazione dal linfoma. Emerge quindi l'utilità di restringere al massimo il campo delle ipotesi diagnostiche, unito al criterio ex-adiuvantibus della risposta allo steroide, limitando l'accertamento istologico ai casi non rispondenti.
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Montaldo, C., G. Matta, S. Marcia, and A. Tirotto. "Regione sellare: Anatomia, tecnica di studio e patologia." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 3 (June 2000): 327–40. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300304.

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Abstract:
La diagnostica per immagini della regione sellare riconosce come tecniche di elezione la TC e la RM, che consentono una visualizzazione diretta della ghiandola ipofisaria e delle strutture che la circondano. La regione sellare comprende infatti l'ipofisi e le strutture parasellari, rappresentate dal chiasma ottico, dal tuber cinereum, dai corpi mamillari, dal poligono di Willis, dalle cisterne soprasellari e dai seni cavernosi. Lo studio mediante TC viene eseguito con tecnica “convenzionale” oppure con tecnica “TC Dinamica”. Lo studio mediante RM viene eseguito prevalentemente mediante “S.E.” ma anche con tecnica “G.E. 3D” e con tecniche di “Dinamiche RM” (Fast S.E. e G.E.). Vengono successivamente esaminate le più comuni patologie interessanti la regione sellare nei loro aspetti clinico-patologici, esaminando le loro principali caratteristiche di imaging.
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Càndito, Cristina. "Corrispondenze ottico-prospettiche tra le opere di Maignan e di Borromini a palazzo Spada." Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 117, no. 1 (2005): 73–89. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2005.10173.

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ZANIERI, STEFANIA. "UN GIOCO OTTICO DI LUDOVICO BUTI AL MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE." Nuncius 15, no. 2 (2000): 665–70. http://dx.doi.org/10.1163/182539100x00083.

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Abstract:
Abstracttitle SUMMARY /title Records in the Medici archives report a payment for an optical game made by the painter Ludovico Buti in February 1593. The detailed description of the scientific tool corresponds exactly to the optical game from the Medicean collection that is currently conserved in the Museum of History of Science in Florence. This game was initially attributed to Jean Franois Niceron. This attribution is disproved by the fact that Buti's death took place two years before Niceron's birth. The tool allows one to see the Portraits of the Duke of Lorraine and his daughter Christine at the same time, thanks to a mirror and 37 prismatic bars where the two faces are painted. Ludovico Buti made the tool for Grand Duke Ferdinando I de' Medici, probably following the instructions provided by the cartographer and monk Egnazio Danti in his commentary on Vignola's work.
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ZANIERI, STEFANIA. "UN GIOCO OTTICO DI LUDOVICO BUTI AL MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE." Nuncius 15, no. 2 (January 1, 2000): 665–70. http://dx.doi.org/10.1163/221058700x00087.

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Manfre‘, L., G. Nicoletti, M. E. Leonardo, V. Consoli, G. Pero, and V. Albanese. "Encefalocele intraorbitario ed amaurosi transitoria in seguito a fratture «pacchetto» dell'orbita." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 3 (August 1992): 385–90. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500313.

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Abstract:
Sono denominate «pacchetto» le fratture a carico dell'orbita che comportano una interruzione del tetto orbitario con dislocazione intraorbitaria di frammenti ossei. Tra le complicanze che possono caratterizzare una «pacchetto» l'encefalocele intraorbitario rappresenta un even to estremamente raro. Viene descritto un caso di «pacchetto» post-traumatico dell'orbita con encefalocele intraorbitario valutato mediante tomografia computerizzata e risonanza magnetica. La RM si è dimostrata, rispetto alia TC, metodica più sensibile nell'analisi delle alterazioni post-traumatiche endoorbitarie, ed ha permesso, nel caso in esame, una più sicura e precisa diagnosi, consentendo una migliore valutazione delle parti molli orbitarie e dimostrando, grazie anche alia somministrazione di mezzo di contrasto parmagnetico, la compromissione del nervo ottico. Da un esame della letteratura effettuato dagli autori, questo rappresenta il primo caso di «pacchetto» valutato mediante risonanza magnetica.
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Arcuri, T., F. Calabrò, S. Delucchi, A. Tartaglione, and C. Capellini. "Patologia traumatica del massiccio facciale superiore e dell'orbita." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 3 (June 2000): 449–58. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300314.

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Abstract:
Le lesioni del massiccio facciale superiore sono di frequente riscontro nell'ambito della patologia traumatica craniofacciale; esse si presentano con aspetti e localizzazioni molto varie ed assai spesso combinate tra di loro. La tomografia computerizzata è ormai l'esame di elezione nello studio di tale patologia in quanto fornisce informazioni di grande precisione anatomica sia per quanto riguarda le fratture ossee (di cui permette l'evidenziazione di spostamenti di frammenti anche di piccole dimensioni), che, soprattutto, per le lesioni dei tessuti molli in particolare a livello endoorbitario. Tale sensibilità della TC in particolare nella fase acuta del trauma, viene esaltata dalla possibilità di ottenere immagini ricostruite nei vari piani dello spazio con acquisizioni di tipo volumetrico. L'uso della risonanza magnetica è limitato alla valutazione delle complicanze quali le lesioni intrinseche del nervo ottico o nella diagnostica della rinoliquorrea postraumatica.
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Leonardi, M., E. Biasizzo, R. Daidone, G. Fabris, A. Lavaroni, and T. Penco. "Il mezzo di contrasto in tomografia computerizzata cerebrale scelta delle dosi una nuova proposta." Rivista di Neuroradiologia 1, no. 2 (August 1988): 181–84. http://dx.doi.org/10.1177/197140098800100209.

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Abstract:
L'introduzione dei mezzi di contrasto non-jonici ha presentato da un lato maggiori possibilità di impiego sia per la maggiore tollerabilità che per la differente azione farmacologica e dall'altro nuovi problemi legati ai costi elevati. Il mezzo di contrasto non-jonico che non altera la barriera emato-encefalica e permane più lungamente nei vasi determina un più marcato e più prolungato effetto contrastografico vascolare. Gli autori presentano un confronto fra TC cerebrali effettuate con diversi mezzi di contrasto iniettati per via endovenosa in diverse dosi. Le differenze di accentuazione di contrasto (enhancement) sono valutate in percentuale con densitometro ottico, fra esami effettuati prima e dopo iniezione endovenosa del contrasto. Viene proposto l'impiego del contrasto non-jonico in dose ridotta rispetto a quella tradizionalmente impiegata. I risultati sono soddisfacenti sia sul piano iconografico, che della pratica clinica, che economico.
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Pierallini, R., A. Keller, and M. Moretti. "Chiave di determinazione dei Chirotteri (Mammalia) della Svizzera attraverso l'osservazione al microscopio ottico della struttura dei peli." Revue suisse de zoologie. 111 (2004): 381–93. http://dx.doi.org/10.5962/bhl.part.80244.

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Donati, P. Tortori, M. P. Fondelli, A. Rossi, S. Rolando, L. Andreussi, and M. Brisigotti. "La neuromielite ottica." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 1 (February 1993): 53–59. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600107.

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Abstract:
La Neuromielite Ottica (m. di Devic) è una malattia demielinizzante (verosimilmente una forma fulminante di SM) a decorso rapidamente progressivo, che interessa i nervi ottici ed il midollo spinale, ed in cui l'edema massivo associato alla demielinizzazione acuta può causare una necrosi midollare da insufficienza circolatoria secondaria. Gli autori descrivono un caso di neuromielite ottica caratterizzato da un'ampia necrosi cavitaria cervico-dorsale a tutti gli effetti indistinguibile, dal punto di vista strettamente neuroradiologico, da un astrocitoma midollare, sottolineando le evidenti difficoltà nella diagnostica differenziale tra le due entità patologiche e le altre forme di necrosi cavitaria del midollo. Ribadiscono inoltre la necessità, nei casi di necrosi midollare, di eseguire uno studio oftalmologico che comprenda anche i PEV (potenziali evocati somestesici) e, nel sospetto di m. di Devic, di assumere, dopo l'applicazione della terapia steroidea, un atteggiamento di stretta sorveglianza clinico-neuroradiologica, al fine di evitare al paziente interventi bioptici potenzialmente dannosi.
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TRIARICO, CARLO. "ABOUT NEWLY DISCOVERED PIECES BY BOSCOVICH ON OPTICS AND ON THE FINDING OF A VITROMETRUM." Nuncius 16, no. 2 (2001): 547–69. http://dx.doi.org/10.1163/182539101x00541.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title L'esame di fonti inedite e finora sconosciute ha permesso il ritrovamento del VITROMETRUM ideato da Boscovich nel 1773. Lo strumento fu usato per esaminare le qualit dispersive e rifrattive dei vetri da applicare ai sistemi ottici acromatici in vista di un miglioramento della tecnica costruttiva dei cannocchiali dollondiani. Le carte esaminate, risalenti agli ultimi anni di vita dello scienziato, permettono inoltre di conoscere diversi aspetti dell'attivit teorica di Boscovich intorno all'ottica e di far luce su alcuni dei suoi rapporti con gli scienziati coevi. Tra le diverse questioni affrontate la determinazione della velocit della luce in mezzi di diversa densit, il commercio librario dei suoi testi, le pubbliche dimostrazioni conseguenti la pubblicazione della sua pi importante opera di Ottica nel 1785.
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Badertscher, Brad A., Jeffrey J. Burks, and Peter D. Easton. "The Market Pricing of Other-Than-Temporary Impairments." Accounting Review 89, no. 3 (December 1, 2013): 811–38. http://dx.doi.org/10.2308/accr-50685.

Full text
Abstract:
ABSTRACT When the fair value of an investment security falls below amortized cost and there is significant doubt that the firm can hold the security until the fair value recovers, an other-than-temporary impairment (OTTI) is recognized in net income. Thus, an OTTI is a disclosure about the prospect of recovering an unrealized loss. Our findings suggest that investors priced banks' OTTI recognition during and after the financial crisis. Investors were unable to fully anticipate reported OTTIs, and priced OTTIs incrementally to reported unrealized gains/losses. After banks were required to bifurcate OTTIs, investors priced only the portion of OTTI recognized in earnings. Our results suggest that reporting unrealized losses in earnings via an OTTI changes how investors price the losses. The results inform recent standard-setting initiatives to expand disclosure about changes in fair value. JEL Classifications: M41; M42; M44. Data Availability: Data are available from sources identified in the paper.
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DUPRE, SVEN. "THE DIOPTRICS OF REFRACTIVE DIALS IN THE SIXTEENTH CENTURY." Nuncius 18, no. 1 (2003): 39–67. http://dx.doi.org/10.1163/182539103x00558.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title Questo articolo tratta di un particolare tipo di strumenti ottici, gli orologi a rifrazione costruiti nel secolo XVI, collocandoli nel contesto delle conoscenze ottiche contemporanee. Verranno affrontate in primo luogo le propriet delle meridiane a rifrazione e la loro introduzione nel XVI secolo a opera del costruttore di strumenti tedesco Georg Hartmann. Si mostrer poi il modo in cui questi orologi a rifrazione venivano costruiti nel '500. Attraverso l'analisi delle note di Ettore Ausonio, il presente saggio sostiene che la procedura utilizzata dai disegnatori di strumenti del XVI secolo per la realizzazione di orologi a rifrazione si fondava sulle conoscenze della rifrazione contemporanee.
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Piccardi, Duccio. "TEACHING SOUND SYMBOLISM THROUGH JAPANESE POP CULTURE. A RESPONSE TO KAWAHARA (2018)." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 17, 2023): 724–58. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19718.

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Abstract:
This article explains the integrated, complex, situated view of languages and language education that is gradually replacing the linear, ‘Cartesian’ view of languages as inert objects to be dissected, which has long dominated language education. It discusses the way mediation can act as a prism. Exactly as a prism decomposes white light into the spectrum of its constituting colours, mediation can help one grasp and handle the complexity of languages, itself augmented by the increasingly diverse nature of our classrooms. In discussing the plurilingual nature of mediation, the article introduces descriptors from the 2020 CEFR Companion Volume and explains the concepts of languaging and plurilanguaging(Piccardo, 2017, 2018), showing how mediation and the languaging involved in it can contribute to a new vision of an action-oriented, plurilingual language education. Finally, the article explains and illustrates the concept of action-oriented scenarios, giving a brief account of two implementation projects, one mainly in Canada and one in Lombardy, reporting the very positive effects on student motivation and engagement. La mediazione e la dimensione plurilingue/pluriculturale nell’educazione linguistica Questo contributo presenta la visione integrata, complessa e situata della lingua e del suo insegnamento che sta gradualmente sostituendo la visione lineare, ‘cartesiana’ delle lingue come oggetti inerti da sezionare, che per molto tempo ha dominato l’educazione linguistica. L’articolo propone una discussione sulla maniera in cui la mediazione agisca in modo simile ad un prisma ottico. Esattamente come un prisma scinde la luce bianca nei colori che la costituiscono, la mediazione può favorire la comprensione e la gestione della complessità delle lingue, essa stessa sempre più crescente per la natura via via più diversificata delle classi attuali. Nel discutere la natura plurilingue della mediazione l’articolo introduce i descrittori del Volume complementare del Quadro comune europeo di riferimento (QCER) e spiega i concetti di languaging e plurilanguaging (Piccardo, 2017, 2018), mostrando come la mediazione e il processo di languaging che essa comporta contribuisca ad una visione dell’insegnamento delle lingue orientata all’azione e plurilingue. Infine, l’articolo spiega ed illustra il concetto di scenario azionale, fornendo un breve resoconto di due progetti di utilizzo di tali scenari, uno in Canada e l’altro in Lombardia, riportandone gli effetti molto positivi sulla motivazione e sull’investimento personale degli allievi.
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Piccardo, Enrica. "MEDIATION AND THE PLURILINGUAL / PLURICULTURAL DIMENSION IN LANGUAGE EDUCATION." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 18, 2023): 24–45. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19568.

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Abstract:
This article explains the integrated, complex, situated view of languages and language education that is gradually replacing the linear, ‘Cartesian’ view of languages as inert objects to be dissected, which has long dominated language education. It discusses the way mediation can act as a prism. Exactly as a prism decomposes white light into the spectrum of its constituting colours, mediation can help one grasp and handle the complexity of languages, itself augmented by the increasingly diverse nature of our classrooms. In discussing the plurilingual nature of mediation, the article introduces descriptors from the 2020 CEFR Companion Volume and explains the concepts of languaging and plurilanguaging (Piccardo, 2017, 2018), showing how mediation and the languaging involved in it can contribute to a new vision of an action-oriented, plurilingual language education. Finally, the article explains and illustrates the concept of action-oriented scenarios, giving a brief account of two implementation projects, one mainly in Canada and one in Lombardy, reporting the very positive effects on student motivation and engagement. La mediazione e la dimensione plurilingue/pluriculturale nell’educazione linguistica Questo contributo presenta la visione integrata, complessa e situata della lingua e del suo insegnamento che sta gradualmente sostituendo la visione lineare, ‘cartesiana’ delle lingue come oggetti inerti da sezionare, che per molto tempo ha dominato l’educazione linguistica. L’articolo propone una discussione sulla maniera in cui la mediazione agisca in modo simile ad un prisma ottico. Esattamente come un prisma scinde la luce bianca nei colori che la costituiscono, la mediazione può favorire la comprensione e la gestione della complessità delle lingue, essa stessa sempre più crescente per la natura via via più diversificata delle classi attuali. Nel discutere la natura plurilingue della mediazione l’articolo introduce i descrittori del Volume complementare del Quadro comune europeo di riferimento (QCER) e spiega i concetti di languaging e plurilanguaging (Piccardo, 2017, 2018), mostrando come la mediazione e il processo di languaging che essa comporta contribuisca ad una visione dell’insegnamento delle lingue orientata all’azione e plurilingue. Infine, l’articolo spiega ed illustra il concetto di scenario azionale, fornendo un breve resoconto di due progetti di utilizzo di tali scenari, uno in Canada e l’altro in Lombardia, riportandone gli effetti molto positivi sulla motivazione e sull’investimento personale degli allievi.
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Dal Pozzo, G., M. Cellerini, M. Mascalchi, P. Innocenti, N. Villari, and M. C. Boschi. "Utilità clinica della risonanza magnetica nella patologia orbitaria." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (December 1991): 121–33. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s322.

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Abstract:
Viene esaminata l'utilità clinica della risonanza magnetica nella patologia orbitaria con particolare riguardo ai vantaggi, alle limitazioni, alle indicazioni e controindicazioni della metodica. Come è noto, la RM consente uno studio multiplanare e non invasivo delle orbite (non fa uso di radiazioni ionizzanti); inoltre, recenti progressi tecnologici hanno introdotto bobine di superficie sempre più efficienti e sequenze d'impulsi più sofisticate a tutto vantaggio della durata dei tempi di scansione, della risoluzione spaziale e di contrasto. Nella patologia del globo oculare, la RM è impiegata soprattutto nella diagnostica differenziale tra melanomi melanocitici della coroide e lesioni simulanti specialmente nei casi dubbi qualora non vi sia una concordanza tra reperti clinici, oftalmoscopici, ecografici oppure non sia conservata la trasparenza dei mezzi diottrici. La presenza di una sostanza paramagnetica come la melanina, conferisce infatti al melanoma un caratteristico comportamento di segnale: elevata intensità nella sequenza T1-dipendente e bassa intensità in quella T2-dipendente. Per quanto riguarda la patologia extrabulbare intraconica, la RM ha assunto un ruolo di primaria importanza nella diagnostica delle lesioni del nervo ottico e delle guaine meningee che lo avvolgono (plac-che di demielinizzazione, glioma, meningioma periottico). Nella patologia del cono muscolare (oftalmopatia di Graves) la RM ha dimostrato un'affidabilità equivalente a quella della TC; tuttavia, poiché la RM non fa uso di radiazioni ionizzanti, è metodica più idonea soprattutto nel caso di controlli seriati nel tempo in considerazione del fatto che il cristallino è un organo critico. Nell'ambito della patologia intra-extraconica, la RM può consentire, sulla base dell'analisi del segnale, una diagnosi differenziale tra pseudotumor infiammatorio (bassa intensità di segnale nella sequenza Spin-Echo T2-dipendente) e linfoma o metastasi orbitarie (elevato segnale nella sequenza Spin-Echo T2-dipendente) anche se è possibile che alcuni tipi di linfoma, il mieloma e certe metastasi (neuroblastoma) presentino un comportamento di segnale uguale a quello dello pseudotumor infiammatorio. Inoltre, grazie alla intrinseca sensibiltà ai fenomeni di flusso, la RM permette di dimostrare, in caso di patologia vascolare, le anomalie di decorso e di calibro dei principali vasi sanguigni orbitari (varici orbitarie, fistole carotido- cavernose ecc.) nonchè l'eventuale presenza di trombosi endoluminali. Infine, nonostante le limitazioni della RM nella valutazione delle alterazioni della compatta ossea, la metodica ha dimostrato una buona affidabilità anche nello studio delle più frequenti patologie che interessano primitivamente o secondariamente le pareti orbitarie (mucocele, tumori dei seni paraorbitari, metastasi, meningioma della grande ala sfenoidale). In questi casi la RM dimostra direttamente non solo la formazione espansiva ed i suoi rapporti con le strutture endoorbitarie, ma anche le alterazioni ossee associate. In conclusione si può affermare che, nonostante il ruolo preciso della RM nello studio della patologia orbitaria non sia ancora pienamente stabilito, questa metodica è oggi in grado di fornire, in certe situazioni patologiche, delle informazioni che non sono altrimenti disponibili.
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Tosio, Beatrice. "Imprenditori accademici e innovazione nei processi di trasferimento tecnologico." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 122 (June 2011): 139–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122010.

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Abstract:
Il rapido progresso tecnologico e la commistione di scienza e tecnologia nei settori più innovativi hanno ridefinito i contorni del perimetro normativo in cui gli attori accademici commercializzano i risultati della propria ricerca scientifica, qualificandosi come imprenditori accademici. Dopo una breve panoramica di alcune teorie sociologiche sulla produzione di conoscenza in ambito pubblico e privato, l'autore ipotizza che due diversi idealtipi di imprenditore accademico corrispondano a due distinti approcci nei confronti del trasferimento tecnologico. L'autore analizza in ottica comparata otto studi di caso di imprenditori accademici nel settore biomedico in Europa. L'evidenza empirica conferma la tipizzazione elaborata. Dall'analisi dei fattori istituzionali alla base delle differenze riscontrate appare cruciale il coinvolgimento dell'ateneo, che a sua volta dipende dal grado di centralizzazione dell'impianto accademico e dall'innovativitŕ del contesto industriale.
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PARIGI, SILVIA. "ASTRONOMIA E OTTICA." Nuncius 6, no. 2 (1991): 422–23. http://dx.doi.org/10.1163/182539191x01334.

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Ghasarian, Christian. "Paul Ottino (1929-2001)." L'Homme, no. 161 (January 1, 2002): 15–16. http://dx.doi.org/10.4000/lhomme.11171.

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Robineau, Claude. "In memoriam Paul Ottino." Journal de la société des océanistes, no. 114-115 (December 1, 2002): 229–31. http://dx.doi.org/10.4000/jso.1556.

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Ricciuto, Veronica. "L'assistenza ostetrica in ottica Pnei." PNEI REVIEW, no. 2 (October 2019): 32–42. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2019-002004.

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Sanzi, Ennio. "Un caso di magia nel I secolo d.C. o dell’invincibilità del 'mos maiorum'." Romanitas - Revista de Estudos Grecolatinos, no. 9 (December 14, 2017): 91. http://dx.doi.org/10.17648/rom.v0i9.18481.

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Abstract:
Un’epigrafe datata all’ultimo quarto del I sec. d.C. in cui si commemora lo scioglimento di un voto indirizzato a Giove Ottimo Massimo da parte di un sexvir Augustalis et Flavialis della colonia di Todi, se analizzata secondo una rigorosa lettura storico-religiosa, si rivela una reale cartina al tornasole per meglio comprendere come la magia sia stata concepita nel seno dell’ufficialità dell’epoca. La constatazione che il dedicante espliciti il proprio titolo, che la divinità artefice del fallimento dell’azione magica rivolta contro il collegio dei decurioni sia Giove Ottimo Massimo, che il voto ricordato sia stato formulato pro salute dell’intera collettività, assume valore imprescindibile solo se filtrata attraverso la filigrana del mos maiorum, assoluto discrimen tra ciò che lecito o meno in forza del relativo uniformarsi o alla tradizione.
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Brancato, Rosario, Luisa Pierro, Giuseppe Trabucchi, and Antonio Capone. "La Tomografia Ottica a Radiazione Coerente." Retina 18, no. 6 (June 1998): 575. http://dx.doi.org/10.1097/00006982-199806000-00021.

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Nicolas, P., and R. Marignier. "Neuromielite ottica acuta (malattia di Devic)." EMC - Neurologia 17, no. 1 (February 2017): 1–13. http://dx.doi.org/10.1016/s1634-7072(16)81775-4.

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Pique, J., P. Nicolas, and R. Marignier. "Neuromielite ottica acuta (malattia di Devic)." EMC - Neurologia 22, no. 4 (December 2022): 1–11. http://dx.doi.org/10.1016/s1634-7072(22)47095-4.

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Otto, Madelon C. B., Joris Van Ruysseveldt, Nicole Hoefsmit, and Karen van Dam. "Zelf-geïnitieerde acties van werknemers om burn-out te voorkomen: kruisvalidatie van de Vragenlijst Proactief Burn-outpreventiegedrag (VPB) – een replicatieonderzoek." Gedrag & Organisatie 34, no. 2 (June 1, 2021): 222–45. http://dx.doi.org/10.5117/go2021.2.003.otto.

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Abstract:
Samenvatting Burn-out heeft nadelige gevolgen voor zowel werknemers als werkgevers. Preventie van burn-out is dan ook van groot belang. Onderzoek naar burn-outpreventie programma’s heeft zich voornamelijk gericht op interventies geïnitieerd door werkgevers; minder bekend is welke acties werknemers zelf ondernemen om een burn-out te voorkomen. De bevindingen uit een eerdere exploratieve interviewstudie lieten zien dat werknemers proactief gedrag kunnen vertonen om burn-out te voorkomen. Dit gedrag is niet alleen gericht op het werk, maar ook op factoren in het thuis- en persoonlijke domein. Dit artikel beschrijft de kruisvalidatie van een recent ontwikkeld instrument dat meet in welke mate werknemers zelf actie ondernemen om burn-out te voorkomen: de Vragenlijst Proactieve Burn-outpreventiegedrag (VPB). Op basis van gegevens van twee cross-sectionele steekproeven (N1 = 236, N2 = 235) werden exploratieve en confirmatieve factoranalyses uitgevoerd die de factorvaliditeit van het instrument bevestigden. Aanvullende correlatieanalyses lieten zien dat het concept zoals verwacht een positieve samenhang vertoonde met zelfeffectiviteit en een negatieve samenhang met burn-out. De bevindingen suggereren dat proactief burn-outpreventiegedrag op een betrouwbare en valide wijze kan worden gemeten. Indien dit gedrag in vervolgonderzoek effectief blijkt te zijn, is het ontwikkelen en implementeren van een interventie om dit zelf-geïnitieerde gedrag te stimuleren een logische vervolgstap.
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Cabre, P., M. Bonnan, S. Olindo, B. Brochet, and D. Smadja. "Neuromieliti ottiche." EMC - Neurologia 8, no. 1 (January 2008): 1–13. http://dx.doi.org/10.1016/s1634-7072(08)70541-5.

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Bidot, S., and C. Vignal-Clermont. "Neuropatie ottiche." EMC - AKOS - Trattato di Medicina 15, no. 1 (March 2013): 1–6. http://dx.doi.org/10.1016/s1634-7358(13)63940-6.

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Berto, Alessandra, Maria Cristina Ortu, and Poma Stefano Zanone. "La psicoterapia di gruppo in ottica costruttivista." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 32 (June 2013): 109–21. http://dx.doi.org/10.3280/qpc2013-032008.

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Ragazzo, Felice. "Contributi di design alla sezione di Ottica." Lettera Matematica Pristem 97, no. 1 (June 2016): 16. http://dx.doi.org/10.1007/s10031-016-0015-1.

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Corradi, Gianfranco. "Algoritmi per problemi di ottimo non vincolato." Rivista di Matematica per le Scienze Economiche e Sociali 9, no. 1 (March 1986): 3–13. http://dx.doi.org/10.1007/bf02093732.

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LUALDI, ALBERTO. "LA FAMIGLIA SELVA, OTTICI DEL '700 VENEZIANO." Nuncius 16, no. 2 (2001): 531–46. http://dx.doi.org/10.1163/182539101x00532.

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Abstract:
Abstracttitle SUMMARY /title A new research about the Selva family of opticians and instrument makers in Venice during the XVIII century is described in this article. From Domenico, the grandfather (d. 1758), to the famous Lorenzo (1716-1800) and his sons Giuseppe or Jacopo (1755-?) and Domenico (1761-?) and through the books and pamphlets they left, a large and distinguished production confirms their leadership in the field. A list of the extant instruments is also given.
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LUALDI, ALBERTO. "LA FAMIGLIA SELVA, OTTICI DEL '700 VENEZIANO." Nuncius 16, no. 2 (January 1, 2001): 531–46. http://dx.doi.org/10.1163/221058701x00536.

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