Academic literature on the topic 'Paesi occidentali e paesi in via di sviluppo'

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Journal articles on the topic "Paesi occidentali e paesi in via di sviluppo"

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Torlone, Gaetano. "Le sperimentazioni internazionali Il dibattito sugli studi placebo-controllati." Medicina e Morale 53, no. 3 (June 30, 2004): 555–88. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.638.

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Abstract:
Il lavoro proposto prende spunto da un articolo apparso sul New England Journal of Medicine del 1997 a firma di P. Lurie e S.M. Wolfe. In questo articolo gli autori descrivevano come non etici alcuni studi sull’efficacia di dosi ridotte di AZT nella trasmissione materno-fetale dell’HIV. Tali studi erano sponsorizzati da organizzazioni occidentali e realizzati in paesi dell’Africa subsahariana e in Asia. Il nodo etico più importante messo in luce era l’utilizzo di un braccio placebo-controllato anche se era già nota l’efficacia del trattamento a base di zidovudina per la riduzione della trasmissione perinatale dell’infezione grazie ad uno studio (ACTG 076) effettuato negli USA e in Francia e che aveva indicato la zidovudina come terapia standard. Nella prima parte del presente lavoro analizziamo la letteratura scientifica internazionale nei quinquenni precedente e successivo alla pubblicazione dell’articolo di Lurie e Wolfe. Da tale analisi appare un incremento statisticamente significativo delle pubblicazioni sull’etica della ricerca clinica nei paesi in via di sviluppo negli ultimi anni. Nella seconda parte del lavoro invece si cerca di analizzare il tema specifico della giustificazione etica dell’uso del braccio placebo-controllato in sperimentazioni effettuate nei paesi in via di sviluppo pur esistendo una terapia standard. Si approfondiscono pertanto le posizioni favorevoli e quelle contrarie, soprattutto facendo riferimento agli strumenti interpretativi elaborati da A.J. London. Le conclusioni raggiunte forniscono indicazioni generali sulla non eticità, dal punto di vista etico e logico, dell’utilizzo del braccio placebo-controllato nelle sperimentazioni nei paesi in via di sviluppo quando si conosca una terapia standard per la patologia in studio. Tuttavia rimane aperta la discussione per quel che riguarda la “generalizzabilità” dei risultati di un trial a popolazioni di differente identità storica e culturale.
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Rubans’ka, Yuliya, and Gianfranco Franz. "Geografia del potere e grandi progetti urbani in una cittŕ dell'ucraina." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 104 (October 2012): 123–39. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-104008.

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Abstract:
L'evoluzione delle politiche di sviluppo urbano nel contesto europeo degli ultimi decenni č stata caratterizzata da modifiche strutturali nelle relazioni di potere: dal governo della cittŕ, incentrato sulla pianificazione urbanistica e il piano regolatore si č passati a forme piů o meno articolate e solo in parte pluraliste di governance urbana, grazie alle quali importanti gruppi immobiliari, immobiliaristi improvvisati e free-riders, importanti gruppi industriali alleati con le grandi centrali del credito e della finanza, hanno trovato maggiori consensi politico-culturali e minori difficoltŕ procedurali nel dirigere, imporre e realizzare grandi progetti di trasformazione urbana. La progressiva crescita del mercato immobiliare, sostenuto e drogato dal mercato finanziario, ha facilitato la proposizione e la realizzazione di GPU, almeno fino al 2007/2008, anno del crack finanziario occidentale, dal quale sono rimasti parzialmente immuni Paesi emergenti le cui economie non erano state ancora tanto profondamente modificate dal sistema finanziario di Stati Uniti ed Europa occidentale. Con differenze di scala e di magnitudo una folta schiera di cittŕ europee e nordamericane si sono impegnate nella realizzazione di GPU, seguite in questo processo dalle principali cittŕ di Paesi emergenti o di potenze in via di consolidamento (Pechino, Shangai, San Paolo, Cittŕ del Messico ecc.). Anche cittŕ piccole e medie si sono impegnate nella sfida di innovare e trasformare i propri tessuti, la propria economia e il proprio rango urbano, investendo in progetti affidati molto spesso alle cosiddette "archistar" internazionali o a societŕ di progettazione parti- colarmente avanzate sui temi della costruzione ecologica e del risparmio energetico. Il presente saggio propone un caso studio particolarmente interessante, caratterizzato da dinamiche precipue e non riscontrabili in molti altri contesti: le recenti trasformazioni urbane nella cittŕ di Dnipropetrovsk (Nipropetrovsk), capoluogo dell'omonima regione, una delle cittŕ principali dell'Ucraina dal punto di vista economico, politico e culturale.
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Rothschild, Berthold. "Critica della psichiatria e della psicoterapia nei paesi occidentali (1973)." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 2 (May 2011): 239–46. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-002006.

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Abstract:
. Viene analizzato lo sviluppo della psichiatria e della psicoterapia nei paesi occidentali negli anni 1970, sotto l'effetto dei profondi cambiamenti della societŕ industriale avanzata caratterizzata da un aumento di disturbi psicologici (causati anche da fattori socio-economici) e da una maggiore domanda e offerta di servizi nel mercato della salute mentale. Nella prima parte vengono discusse alcune tendenze generali, nella seconda parte vengono elencate varie innovazioni e alternative sorte di fronte a questi cambiamenti, e nella terza parte viene fatta una critica a varie modalitŕ con cui la psichiatria e la psicoterapia hanno reagito a questi fenomeni. (Questo testo č stato letto nell'aprile 1973 al "Primo Simposio sulla Psicoterapia nei Paesi Socialisti" a Erfurt, nella ex Repubblica Democratica Tedesca [DDR], ed č stato originariamente pubblicato in, 1979, XIII, 3: 1-8).
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Costantini, Valeria, and Graziana Dizonno. "Biocombustibili, agricoltura e Paesi in via di sviluppo." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 1 (March 2010): 65–93. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-001004.

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Abstract:
Il rapido incremento dei prezzi agricoli ed energetici, che ha scosso i mercati internazionali durante il biennio 2006-2008, ha sollevato un acceso dibattito sulle cause all'origine di tale shock e sulle politiche piů adeguate di risposta. Il ruolo dell'agricoltura nella produzione di fonti energetiche alternative ha rappresentato un aspetto importante di tale discussione. Spesso perň, l'attenzione si č rivolta maggiormente sulla verifica della presunta corresponsabilitŕ dei biocarburanti nella crescita dei prezzi di alcuni prodotti agricoli, piuttosto che su aspetti attinenti le potenzialitŕ di sviluppo del settore delle bioenergie e i Paesi in via di sviluppo (Pvs), in particolare nell'ambito dello sviluppo rurale. Il lavoro si propone come una rassegna della letteratura che analizza lo scenario internazionale dei mercati agricoli nel periodo 2006-2008 e gli impatti sui Pvs derivanti dallo sviluppo del mercato dei biocarburanti, dedicando, infine, particolare attenzione, alle possibilitŕ di un ruolo piů attivo dei Pvs nell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, quali le bioenergie
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D’Adamo, Gianna. "Brevissime dalla Letteratura internazionale." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 3 (February 8, 2013): 259–60. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1049.

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Abstract:
Breve riassunto del recentissimo lavoro sui costi dell'emodialisi e della dialisi peritoneale in diversi Paesi, pubblicato su NDT nel Giugno del 2013. Dopo un'approfondita revisione della letteratura, gli Autori concludono che, nella maggior parte dei Paesi sviluppati, la DP è un trattamento meno costoso rispetto alla HD, mentre, nei Paesi in via di sviluppo, la situazione è molto varia e il costo della DP è simile a quello della HD dove sono state realizzate economie di scala.
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Cuffaro, Nadia, and David Hallam. ""Land grabbing" nei Paesi in via di sviluppo: investitori esteri, regolamentazione e codici di condotta." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 2 (June 2011): 131–49. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-002006.

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Abstract:
L'articolo tratta gli sviluppi recenti degli investimenti esteri diretti in agricoltura nei paesi in via di sviluppo (Pvs). Tre sono agli argomenti analizzati. Il primo č l'evidenza empirica sulla recente crescita delle acquisizioni di terra per usi agricoli nei paesi in via di sviluppo da parte d'investitori esteri (land grabbing) e la questione collegata del ruolo del controllo sulla terra nel processo d'internazionalizzazione dell'agricoltura dei Pvs. Il secondo sono i possibili rischi di tali progetti, derivanti essenzialmente dal fatto che l'attuale ondata di investimenti riguarda contesti in cui molti soggetti dipendono da diritti di proprietŕ sulla terra poco certi e sono perciň esposti al rischio di gravi perdite. Infine, si discute il possibile ruolo della responsabilitŕ sociale delle imprese e di un codice di condotta promosso su base internazionale nel mitigare tali rischi.
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Cortona, Pietro Grilli di. "POCHI VOTI, TANTA INFLUENZA. NAZIONALISMI E PARTITI NAZIONALISTI IN EUROPA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 31, no. 2 (August 2001): 185–234. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200030574.

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Abstract:
Introduzione Almeno fino agli anni ‘50, fra gli scienziati sociali prevaleva l'idea che i conflitti etnici nei paesi occidentali fossero in declino (Lijphart 1977). Da una parte, c'era la convinzione che i processi di modernizzazione, dopo essere stati indicati come una delle principali cause dello sviluppo dei nazionalismi (Deutsch 1966a; 1966b; 1969; Gellner 1994), avrebbero in realtà condotto ad un'integrazione definitiva delle società e reso così anacronistica ogni rivendicazione nazionalistica. Dall'altra, la fine ormai annunciata delle ideologie avrebbe fatto esaurire anche i nazionalismi. A rafforzare queste convinzioni stavano poi i processi in atto di integrazione sovrastatale e sovranazionale che, almeno in Europa, sembravano destinati ad indebolire ogni forma di particolarismo etnico.
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Scarlato, Margherita. "Sistemi di protezione sociale e politiche di sviluppo: approcci, strumenti e proposte di policy." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (September 2010): 154–76. http://dx.doi.org/10.3280/es2010-001011.

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Abstract:
In questo articolo si discutono i recenti approcci che analizzano il contributo dei sistemi di protezione sociale alle politiche di sviluppo. Le lezioni tratte, in particolare, dall'esperienza dei Paesi emergenti e in via di sviluppo sono poi considerate con riferimento al caso delle politiche regionali condotte in Italia. Infine, dalla letteratura internazionale vengono distillate alcune proposte di policy per rendere piů efficace la spesa dei Fondi strutturali europei nelle regioni del Mezzogiorno.
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Romoli, Andrea. "I sistemi dei mezzi di comunicazione di massa nell'Afghanistan occidentale (Herat)." FUTURIBILI, no. 1 (March 2011): 131–52. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-001010.

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Abstract:
Nello studio l'Autore descrive il sistema deinell'Afghanistan occidentale spiegando come radio, televisioni e giornali cerchino di giocare il loro ruolo nello sviluppo democratico e sociale del paese. Lo studio entra nel dettaglio della programmazione e dei palinsesti delle diverse emittenti aiutando a comprendere come esse organizzino il loro lavoro nel tentativo di trovare una via afgana alle comunicazioni di massa. Lo studio nasce da una lunga ricerca sul campo che l'Autore ha realizzato in qualitŕ di analista Psyops del contingente italiano ad Herat.
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Postiglione, Luigi. "Popolazione e fame nel mondo: agricoltura, alimenti, sviluppo." Medicina e Morale 53, no. 4 (August 31, 2004): 767–91. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.632.

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Abstract:
L’agricoltura fornisce gli alimenti per la nutrizione, costituisce uno dei principali mezzi per ristabilire l’equilibrio dell’agroecosistema ed è motore primo dello sviluppo. Però oggi i 4/5 della popolazione mondiale, in continua crescita, soffrono per carenza di cibo; e ciò, per buona parte, a causa della cattiva distribuzione delle produzioni agricole, delle quali, purtroppo, nei Paesi sviluppati se ne distrugge una parte per ragioni di mercato. Nel secolo XX, invero, la disponibilità di alimenti ha subito consistenti aumenti, sia per un forte aumento della produzione areica (aumentata in media di 4-5 volte) sia per l’aumento della superficie coltivata (messa a coltura di terreni prima non coltivati, bonifica, irrigazione), tanto che nei Paesi industrializzati oggi si dà molto più spazio alla qualità dei prodotti. Il detto aumento è dovuto principalmente alle moderne tecnologie e all’impiego di consistenti mezzi tecnici (concimi, fitofarmaci), questi ultimi spesso causa d’inquinamento e di notevole consumo di energia fossile. Tuttavia vi è la possibilità di aumentare ancora l produzione, nel rispetto dell’ambiente, con l’agricoltura ecocompatibile che prevede l’impiego corretto dei mezzi tecnici, il ritorno ad antiche pratiche agricole con nuovo significato. Vi è altresì la possibilità di utilizzare l’agricoltura per l’equilibrio dell’agroecosistema (difesa del suolo, riduzione dell’anidride carbonica nell’atmosfera). Questi obiettivi, già molto impegnativi nei Paesi industrializzati, vanno perseguiti con attenzione nei Paesi in via di sviluppo, coinvolgendo maestranze e dirigenti locali e suggerendo modelli di sviluppo che tengano conto delle caratteristiche ambientali di ciascuna zona (condizioni socio-culturali e condizioni pedoclimatiche). L’autore, dopo di aver esaminato i problemi tecnico-scientifici connessi con ciascun argomento trattato, chiude con una nota di ottimismo, desunta dalla sua lunga attività di agronomo trattato, chiude con una nota di ottimismo, desunta dalla sua lunga attività di agronomi e dalla conoscenza diretta delle potenzialità produttive di diverse regioni del mondo, nonché dagli studi di altri autori. Afferma, cioè, che l’agricoltura è in grado di fornire gli alimenti per tutti gli abitanti del Pianeta, purché si vincano gli egoismi di alcune nazioni, e nelle previsioni lo sarà anche quando nel 2030 gli abitanti saranno 8,27 miliardi.
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Dissertations / Theses on the topic "Paesi occidentali e paesi in via di sviluppo"

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Matteoni, Martino. "Riduzione del rischio sismico per paesi in via di sviluppo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/197/.

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Ancherani, Angelo. "Analisi e modello di un'incubatrice neonatale per paesi in via di sviluppo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Nel 2010 sono nati circa 15 milioni di bambini prematuri. Poiché i neonati prematuri hanno un sistema termoregolatore immaturo, essi hanno difficoltà a mantenere la temperatura del nucleo corporeo ad un livello costante. In questo lavoro è stato presentato un modello matematico multi-nodo del sistema termoregolatore del neonato. Successivamente sono stati presentati i metodi di terapia intensiva neonatale e le innovazioni nelle incubatrici e nei riscaldatori radianti. Infine, poiché c’è un alto tasso di mortalità infantile nei paesi in via di sviluppo ci si è concentrati sull’incubatrice Grashof. L’incubatrice Grashof è un dispositivo chiuso progettato in Indonesia che utilizza principalmente la convezione naturale per scaldare il bambino. In questo lavoro ne è stato presentato il modello e due principali modifiche. La prima consiste nell’aggiunta di un sistema di riscaldamento alternativo da utilizzare in caso di blackout. La seconda modifica consiste nell’aumentare la cabina per ospitare all’interno due gemelli.
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Palladini, Andrea. "Tecnologie appropriate e accesso all'approvvigionamento energetico nei paesi in via di sviluppo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8663/.

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Abstract:
La necessità di fronteggiare il problema dell'approvvigionamento energetico è urgente. Circa 1.3 miliardi di persone non usufruisce di servizi energetici basilari. Il problema assume un peso maggiore nelle aree rurali delle regioni in via di sviluppo, come Africa Sub-Sahariana e Cina e India, troppo distanti dalla rete elettrica. L'utilizzo di biomasse inquinanti e non efficienti, che sono causa di deforestazione e emissioni di gas serra, è all'ordine del giorno. Promuovere tecnologie appropriate, cioè adeguate sia per dimensioni che come impatto socio-culturale, può essere una soluzione vincente. Tramite finanziamenti e incentivi, tecnologie a piccola scala come biogas, idroelettrico, fotovoltaico e eolico permettono di sfruttare risorse e materiali locali per la produzione di energia.
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RODA, ARIANNA. "Sviluppo di processo di tecnologie alimentari per Paesi in via di sviluppo Produzione di Aceto da Scarti di Ananas." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10800.

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Abstract:
L’utilizzo degli scarti da parte dell’industria alimentare costituisce una sfida importante per ridurre le perdite di cibo, aumentare la sostenibilità della produzione alimentare e, pertanto, incrementare la sicurezza alimentare specialmente nei paesi in via di sviluppo. Obiettivo della presente tesi è ottenere aceto dagli scarti dell’ananas tramite idrolisi enzimatica preceduta da pre-trattamento fisico, fermentazione alcolica con differenti ceppi di Saccharomyces cerevisiae, addizionati di Lactobacillus delbruekii o Lactobacillus plantarum del liquido saccarificato, e fermentazione acetica con Acetobacter aceti in un impianto pilota. I campioni ottenuti dalle prove di saccarificazione, fermentazione alcolica e acetica sono stati analizzati per pH, acidità totale, grado Brix, zuccheri, acidi organici, etanolo e per i composti volatili. Una caratterizzazione dettagliata dell’aceto è stata eseguita tramite UPLC/Q-TOF e GC-MS.
Using waste from the food industry is a major challenge to reduce food losses, to increase the sustainability of food production and, therefore, increase food security, especially in developing countries. The objective of this thesis is to get vinegar from pineapple waste by means of: enzymatic hydrolysis proceeded by physical pre-treatment; alcoholic fermentation of the saccharified juice with different strains of Saccharomyces cerevisiae and Lactobacillus delbruekii or Lactobacillus plantarum; acetic fermentation with Acetobacter aceti in a pilot plant. Samples obtained from saccharification, alcoholic and acetic fermentation were analyzed for pH, total acidity, total soluble solid (TSS), sugars, acids, ethanol, and volatile compounds. A detailed characterization of vinegar was carried out through UPLC/Q-TOF and GC-MS.
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CONDOSTA, LUCA. "MULTINAZIONALI E PAESI IN VIA DI SVILUPPO: LA RILEVANZA STRATEGICA DEL COMMUNITY INVESTMENT." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/755.

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Abstract:
La tesi vuole esaminare il fenomeno dei community investment nei PVS da parte delle multinazionali. Dopo aver studiato la letteratura esistente sul tema della CSR della sua applicazione nei PVS da parte delle MNC, la ricerca sul campo è stata articolata in due fasi. Una prima fase, di tipo esplorativa, è stata condotta attraverso un questionario somministrato nei primi sei mesi del 2009 a 100 imprese, selezionate in modo casuale dalla lista del Fortune Global 500 (che include le maggiori imprese mondiali quotate in termini di ricavi e utile netto) al 31/12/2008. Scopo del questionario è stato quello di iniziare ad indagare sul fenomeno degli interventi di CSR fatti dalle multinazionali a favore delle comunità dei PVS. Una volta raccolti ed esaminati i risultati ottenuti dal questionario esplorativo, la seconda fase della ricerca è stata basata sulla selezione e analisi di cinque casi con la tecnica del multiple-case study analysis. Per le cinque imprese selezionate si è proceduto con l’analisi di un’ampia base di fonti primarie, integrata con dati provenienti da altre fonti. Al termine si è proceduto con l’interpretazione dei dati formulando un modello per interpretare le strategie di un’impresa verso le comunità dei PVS in cui opera.
The thesis is aimed at examining the phenomenon of community investments in developing countries by multinationals. After studying existing literature on CSR and its application in developing countries by MNC, the research has been split in two parts. The first past, explorative, has been done through a survey sent in the first 6 months of 2009 to 100 companies, randomly extracted from the Fortune Global 500 at 31/12/2008. The purpose of the survey was to start understanding the phenomenon of CSR activities done by MNC to communities in developing countries. Once surveys have been collected, the second part of the research has been based on the selection and analysis of 5 cases with the technique of multiple case study analysis. For those 5 companies the work has been done with the analysis of lots of primary source, integrated with data coming from other sources. AT the end data have been interpreted defining a model by which read strategies realized by companies to communities in developing countries.
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Garfì, Marianna <1981&gt. "Tecnologie appropriate per la gestione delle georisorse nei paesi in via di sviluppo e nei paesi dell'America Latina. Creazione di una metodologia multi criteria per la valutazione dei progetti di sviluppo umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2105/.

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Abstract:
Benessere delle popolazioni, gestione sostenibile delle risorse, povertà e degrado ambientale sono dei concetti fortemente connessi in un mondo in cui il 20% della popolazione mondiale consuma più del 75% delle risorse naturali. Sin dal 1992 al Summit della Terra a Rio de Janeiro si è affermato il forte legame tra tutela dell’ambiente e riduzione della povertà, ed è anche stata riconosciuta l’importanza di un ecosistema sano per condurre una vita dignitosa, specialmente nelle zone rurali povere dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina. La natura infatti, soprattutto per le popolazioni rurali, rappresenta un bene quotidiano e prezioso, una forma essenziale per la sussistenza ed una fonte primaria di reddito. Accanto a questa constatazione vi è anche la consapevolezza che negli ultimi decenni gli ecosistemi naturali si stanno degradando ad un ritmo impressionate, senza precedenti nella storia della specie umana: consumiamo le risorse più velocemente di quanto la Terra sia capace di rigenerarle e di “metabolizzare” i nostri scarti. Allo stesso modo aumenta la povertà: attualmente ci sono 1,2 miliardi di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno, mentre circa metà della popolazione mondiale sopravvive con meno di due dollari al giorno (UN). La connessione tra povertà ed ambiente non dipende solamente dalla scarsità di risorse che rende più difficili le condizioni di vita, ma anche dalla gestione delle stesse risorse naturali. Infatti in molti paesi o luoghi dove le risorse non sono carenti la popolazione più povera non vi ha accesso per motivi politici, economici e sociali. Inoltre se si paragona l’impronta ecologica con una misura riconosciuta dello “sviluppo umano”, l’Indice dello Sviluppo Umano (HDI) delle Nazioni Unite (Cfr. Cap 2), il rapporto dimostra chiaramente che ciò che noi accettiamo generalmente come “alto sviluppo” è molto lontano dal concetto di sviluppo sostenibile accettato universalmente, in quanto i paesi cosiddetti “sviluppati” sono quelli con una maggior impronta ecologica. Se allora lo “sviluppo” mette sotto pressione gli ecosistemi, dal cui benessere dipende direttamente il benessere dell’uomo, allora vuol dire che il concetto di “sviluppo” deve essere rivisitato, perché ha come conseguenza non il benessere del pianeta e delle popolazioni, ma il degrado ambientale e l’accrescimento delle disuguaglianze sociali. Quindi da una parte vi è la “società occidentale”, che promuove l’avanzamento della tecnologia e dell’industrializzazione per la crescita economica, spremendo un ecosistema sempre più stanco ed esausto al fine di ottenere dei benefici solo per una ristretta fetta della popolazione mondiale che segue un modello di vita consumistico degradando l’ambiente e sommergendolo di rifiuti; dall’altra parte ci sono le famiglie di contadini rurali, i “moradores” delle favelas o delle periferie delle grandi metropoli del Sud del Mondo, i senza terra, gli immigrati delle baraccopoli, i “waste pickers” delle periferie di Bombay che sopravvivono raccattando rifiuti, i profughi di guerre fatte per il controllo delle risorse, gli sfollati ambientali, gli eco-rifugiati, che vivono sotto la soglia di povertà, senza accesso alle risorse primarie per la sopravvivenza. La gestione sostenibile dell’ambiente, il produrre reddito dalla valorizzazione diretta dell’ecosistema e l’accesso alle risorse naturali sono tra gli strumenti più efficaci per migliorare le condizioni di vita degli individui, strumenti che possono anche garantire la distribuzione della ricchezza costruendo una società più equa, in quanto le merci ed i servizi dell’ecosistema fungono da beni per le comunità. La corretta gestione dell’ambiente e delle risorse quindi è di estrema importanza per la lotta alla povertà ed in questo caso il ruolo e la responsabilità dei tecnici ambientali è cruciale. Il lavoro di ricerca qui presentato, partendo dall’analisi del problema della gestione delle risorse naturali e dal suo stretto legame con la povertà, rivisitando il concetto tradizionale di “sviluppo” secondo i nuovi filoni di pensiero, vuole suggerire soluzioni e tecnologie per la gestione sostenibile delle risorse naturali che abbiano come obiettivo il benessere delle popolazioni più povere e degli ecosistemi, proponendo inoltre un metodo valutativo per la scelta delle alternative, soluzioni o tecnologie più adeguate al contesto di intervento. Dopo l’analisi dello “stato del Pianeta” (Capitolo 1) e delle risorse, sia a livello globale che a livello regionale, il secondo Capitolo prende in esame il concetto di povertà, di Paese in Via di Sviluppo (PVS), il concetto di “sviluppo sostenibile” e i nuovi filoni di pensiero: dalla teoria della Decrescita, al concetto di Sviluppo Umano. Dalla presa di coscienza dei reali fabbisogni umani, dall’analisi dello stato dell’ambiente, della povertà e delle sue diverse facce nei vari paesi, e dalla presa di coscienza del fallimento dell’economia della crescita (oggi visibile più che mai) si può comprendere che la soluzione per sconfiggere la povertà, il degrado dell’ambiente, e raggiungere lo sviluppo umano, non è il consumismo, la produzione, e nemmeno il trasferimento della tecnologia e l’industrializzazione; ma il “piccolo e bello” (F. Schumacher, 1982), ovvero gli stili di vita semplici, la tutela degli ecosistemi, e a livello tecnologico le “tecnologie appropriate”. Ed è proprio alle Tecnologie Appropriate a cui sono dedicati i Capitoli successivi (Capitolo 4 e Capitolo 5). Queste sono tecnologie semplici, a basso impatto ambientale, a basso costo, facilmente gestibili dalle comunità, tecnologie che permettono alle popolazioni più povere di avere accesso alle risorse naturali. Sono le tecnologie che meglio permettono, grazie alle loro caratteristiche, la tutela dei beni comuni naturali, quindi delle risorse e dell’ambiente, favorendo ed incentivando la partecipazione delle comunità locali e valorizzando i saperi tradizionali, grazie al coinvolgimento di tutti gli attori, al basso costo, alla sostenibilità ambientale, contribuendo all’affermazione dei diritti umani e alla salvaguardia dell’ambiente. Le Tecnologie Appropriate prese in esame sono quelle relative all’approvvigionamento idrico e alla depurazione dell’acqua tra cui: - la raccolta della nebbia, - metodi semplici per la perforazione di pozzi, - pompe a pedali e pompe manuali per l’approvvigionamento idrico, - la raccolta dell’acqua piovana, - il recupero delle sorgenti, - semplici metodi per la depurazione dell’acqua al punto d’uso (filtro in ceramica, filtro a sabbia, filtro in tessuto, disinfezione e distillazione solare). Il quinto Capitolo espone invece le Tecnolocie Appropriate per la gestione dei rifiuti nei PVS, in cui sono descritte: - soluzioni per la raccolta dei rifiuti nei PVS, - soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti nei PVS, - semplici tecnologie per il riciclaggio dei rifiuti solidi. Il sesto Capitolo tratta tematiche riguardanti la Cooperazione Internazionale, la Cooperazione Decentrata e i progetti di Sviluppo Umano. Per progetti di sviluppo si intende, nell’ambito della Cooperazione, quei progetti che hanno come obiettivi la lotta alla povertà e il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità beneficiarie dei PVS coinvolte nel progetto. All’interno dei progetti di cooperazione e di sviluppo umano gli interventi di tipo ambientale giocano un ruolo importante, visto che, come già detto, la povertà e il benessere delle popolazioni dipende dal benessere degli ecosistemi in cui vivono: favorire la tutela dell’ambiente, garantire l’accesso all’acqua potabile, la corretta gestione dei rifiuti e dei reflui nonché l’approvvigionamento energetico pulito sono aspetti necessari per permettere ad ogni individuo, soprattutto se vive in condizioni di “sviluppo”, di condurre una vita sana e produttiva. È importante quindi, negli interventi di sviluppo umano di carattere tecnico ed ambientale, scegliere soluzioni decentrate che prevedano l’adozione di Tecnologie Appropriate per contribuire a valorizzare l’ambiente e a tutelare la salute della comunità. I Capitoli 7 ed 8 prendono in esame i metodi per la valutazione degli interventi di sviluppo umano. Un altro aspetto fondamentale che rientra nel ruolo dei tecnici infatti è l’utilizzo di un corretto metodo valutativo per la scelta dei progetti possibili che tenga presente tutti gli aspetti, ovvero gli impatti sociali, ambientali, economici e che si cali bene alle realtà svantaggiate come quelle prese in considerazione in questo lavoro; un metodo cioè che consenta una valutazione specifica per i progetti di sviluppo umano e che possa permettere l’individuazione del progetto/intervento tecnologico e ambientale più appropriato ad ogni contesto specifico. Dall’analisi dei vari strumenti valutativi si è scelto di sviluppare un modello per la valutazione degli interventi di carattere ambientale nei progetti di Cooperazione Decentrata basato sull’Analisi Multi Criteria e sulla Analisi Gerarchica. L’oggetto di questa ricerca è stato quindi lo sviluppo di una metodologia, che tramite il supporto matematico e metodologico dell’Analisi Multi Criteria, permetta di valutare l’appropriatezza, la sostenibilità degli interventi di Sviluppo Umano di carattere ambientale, sviluppati all’interno di progetti di Cooperazione Internazionale e di Cooperazione Decentrata attraverso l’utilizzo di Tecnologie Appropriate. Nel Capitolo 9 viene proposta la metodologia, il modello di calcolo e i criteri su cui si basa la valutazione. I successivi capitoli (Capitolo 10 e Capitolo 11) sono invece dedicati alla sperimentazione della metodologia ai diversi casi studio: - “Progetto ambientale sulla gestione dei rifiuti presso i campi Profughi Saharawi”, Algeria, - “Programa 1 milhão de Cisternas, P1MC” e - “Programa Uma Terra e Duas Águas, P1+2”, Semi Arido brasiliano.
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LAZZARONI, SARA. "Economia dei disastri naturali: evidenza macro e micro focalizzata sui paesi in via di sviluppo." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3956.

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Nell'ambito dell'economia dei disastri naturali ho elaborato uno studio macroeconomico e due microeconomici. A livello macro ho elaborato una meta-analisi della letteratura empirica sugli effetti dei disastri naturali in termini di costi diretti e indiretti. Ho analizzato gli effetti di caratteristiche del database,tecniche di stima, fattori di resilienza considerati e publication bias. Studi sui costi diretti che includono paesi Africani hanno 65% maggiore probabilità di riportare un risultato negativo e significativo mentre studi sui costi indiretti sembrano soffrire di publication bias. I lavori microeconometrici si focalizzano su due paesi africani. Nel primo analizzo gli effetti di un aumento della variabilità climatica sul consumo di beni alimentari delle famiglie in Uganda nel periodo 2005/06-2009/10. In media un incremento di 1% delle temperature porterebbe a una diminuzione del consumo di alimenti del 3-5% mentre le famiglie sarebbero in grado di contrastare variazioni delle precipitazioni con varie strategie. Nel secondo, con approccio multi-shock analizzo gli effetti di siccità e incremento dei prezzi di acquisto sullo stato nutrizionale di bambini in famiglie residenti in zone rurali del Senegal nel periodo 2009-2011. Singolarmente entrambi gli eventi sembrano avere effetti negativi sul livello nutrizionale. Tuttavia la concomitanza dei due eventi sembra non avere effetto sul peso dei bambini grazie a un positivo effetto reddito.
In this work I deal with the economics of natural disasters conducting one study at the macroeconomic level and two studies at the microeconomic level. In the first I conduct a meta-analysis of the macro literature on the direct and indirect costs of natural disasters. I investigate the effects of empirical design, estimation technique, resilience factors included and publication bias. I find that direct costs studies have 65% probability to report negative and significant results if they include African countries while indirect costs studies show publication bias. Second, I conduct a microeconometric analysis of the effects of weather variability on households food consumption in Uganda in the period 2005/06-2009/10. I show that on average 1% increase in maximum temperatures would reduce food consumption by 4-5% while precipitation amount and distribution would not affect household food consumption thanks to coping strategies. Finally I consider the effects of droughts and increasing purchasing prices on weight-for-age of children in rural households in Senegal using a multishock approach and a unique dataset (2009-2011). Results of drought(increase in prices) econometric analyis show deterioration in child weight-for-age. However, concomitance of drought and increasing prices would leave child weight-for-age unaffected thanks to positive income effects.
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Bianchini, Laura. "Tecnologie appropriate per i paesi in via di sviluppo: analisi delle risorse idriche presso la comunità di Koinonia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Benessere delle popolazioni, gestione sostenibile delle risorse, povertà, cambiamenti climatici e degrado ambientale sono dei concetti fortemente connessi in un mondo in cui il 20% della popolazione mondiale consuma più l’80% delle risorse naturali. Sin dal 1992 alla Conferenza sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite tenutasi a Rio de Janeiro si è confermato il forte legame tra tutela dell’ambiente e riduzione della povertà. Gli interventi di tipo ambientale costituiscono un ruolo importante, favorire la salvaguardia dell’ambiente, assicurare l’accesso all’acqua potabile, la corretta gestione dei rifiuti e dei reflui sono aspetti necessari per permettere ad ogni individuo, di condurre una vita sana e produttiva. È proprio in questo quadro che si inserisce la riflessione su come intervenire nel sud del mondo, in quei paesi dove vi è l’esigenza di rafforzare le realtà locali partendo dall’interno, dal mercato e dalle tecnologie utilizzabili. Dalla presa di consapevolezza dei reali fabbisogni umani, dall’analisi dello stato dell’ambiente, si può comprendere che la soluzione per vincere la povertà, non è il trasferimento della tecnologia e l’industrializzazione; ma il “piccolo e bello” (F. Schumacher, 1982), ovvero gli stili di vita semplici, a livello tecnologico le “tecnologie appropriate”. La comunità, dove sono state implementate queste tecnologie appropriate, si trova nella periferia di Lusaka, in Zambia. Dobbiamo ritenere che una tecnologia sia appropriata quando, per effetto della sua struttura e dei rapporti che riesce a stabilire con l’ideologia, la cultura del paese in cui viene adottata, dà origine a processi che si autosostengono e riescono a far crescere le attività del sistema e la sua autonomia. “learning from the roots”, imparare dalle radici, attraverso lo studio, il confronto, l’esperienza progettuale con la realtà dell’ambiente dei paesi in via di sviluppo, è un buon modo per sintetizzare il senso del lavoro esposto.
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Cortesi, Claudia. "Analisi di tecnologie appropriate per il riciclaggio a piccola scala di rifiuti solidi urbani nei paesi in via di sviluppo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amslaurea.unibo.it/56/.

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BONDZIE, ERIC AMOO. "SAGGI SULLA TRASMISSIONE DELLA POLITICA MONETARIA E FISCALE NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO IN PRESENZA DI SHADOW ECONOMY." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/37375.

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Abstract:
Gli studi sulla politica monetaria e fiscale suggeriscono che l'economia sommersa o informale è un potente cuscinetto in grado di assorbire i canali di trasmissione delle politiche macroeconomiche. In questo lavoro, sviluppiamo un modello DSGE con economia sommersa al fine di analizzarne l’impatto sui canali di trasmissione delle politiche monetarie e fiscali nei paesi emergenti e in via di sviluppo. La tesi è organizzata in tre capitoli. Il primo capitolo cerca di esaminare gli effetti di trasmissione e l'efficacia della politica monetaria e di altri shock strutturali attraverso l’interazione con l’economia sommersa. Il nostro modello determina se la presenza di un'economia sommersa influisce sulle risposte dell'economia ufficiale e chiarisce anche i cambiamenti nel meccanismo di trasmissione all'interno di entrambi i settori. Il secondo capitolo descrive un nuovo modello DSGE keynesiano con economia sommersa e analizza il ruolo delle politiche fiscali sul ciclo economico aggregato. In questo capitolo, abbiamo cercato di chiarire se la presenza di un'economia sommersa riduca o incrementi l'effetto delle trasmissioni di politica fiscale. Abbiamo anche cercato di capire se le politiche fiscali possono essere utilizzate per stabilizzare l'economia in risposta agli shock. Nel terzo capitolo, studiamo l'interazione tra i consumatori e la presenza di un'economia sommersa focalizzandoci sugli shock della politica fiscale. L‘obiettivo è sapere se l'introduzione di un'economia sommersa indebolisca l'effetto amplificativo dei consumatori sul moltiplicatore fiscale.
Theoretical literature on monetary and fiscal policy have suggested that shadow economy or the informal sector is a powerful buffer which absorbs large proportions of the transmission channels of macroeconomic policies. We develop a theoretical DSGE model with shadow economy and investigate their impact on the transmissions of monetary and fiscal policies in developing and emerging countries. The thesis is organised in three chapters as follows. Chapter one seeks to examine the transmission effects and efficacy of monetary policy and other structural shocks with the interaction of shadow economy. Our model determines whether the presence of shadow economy affects the responses of the official economy and also clarifies the changes in the transmission mechanism within both sectors. The second chapter describes a new Keynesian DSGE model with shadow economy and investigate the role of fiscal policies over the aggregate business cycle. In this chapter, we sought to elucidate whether the presence of shadow economy dampens or amplifies the effect of fiscal policy transmissions. We further tried to understand whether fiscal policies can be used to stabilise the economy in response to shocks. In chapter three, we study the interplay of rule-of-thumb consumers and the presence of shadow economy focusing on fiscal policy disturbances. Our basic motivation is to know whether the incorporation of shadow economy weakens the amplifying effect of rule-of-thumb consumers on fiscal multipliers.
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Books on the topic "Paesi occidentali e paesi in via di sviluppo"

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Bruckner, Pascal. Il singhiozzo dell'uomo bianco: [il terzomondismo, storia di un mito duro a morire]. Parma: Guanda, 2008.

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Claudio, Cortellese, ed. Paesi in via di sviluppo ed energie rinnovabili. Milano, Italy: F. Angeli, 1986.

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Boccia, Flavio. Multinazionali, agricoltura e paesi in via di sviluppo. Roma: Aracne, 2011.

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Multinazionali, agricoltura e paesi in via di sviluppo. Roma: Aracne, 2011.

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Colosimo, Antonello. Il debito estero dei paesi in via di sviluppo. Padova: CEDAM, 1991.

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Ganugi, Piero. Risparmio forzato e ricostruzione monetaria nei paesi in via di sviluppo. Milano: A. Giuffrè, 1990.

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Cajati, Roberto. La cooperazione economica del Giappone con i Paesi in via di sviluppo. [Rome]: Centro di documentazione e ricerca, Istituto Italo-Africano, 1995.

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R, Grilli Enzo. Interdipendenze macroeconomiche Nord-Sud: I paesi in via di sviluppo nell'economia mondiale. Bologna: Il Mulino, 1994.

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DaVanzo, Julie. La pianificazione familiare nei paesi in via di sviluppo: Un successo incompleto. Santa Monica, Calif: Rand, 1999.

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10

Tufarelli, C. Il trasferimento di tecnologia nei paesi in via di sviluppo, il caso del fotovoltaico. Roma: ENEA, Comitato nazionale per la ricerca e per lo sviluppo dell'energia nucleare e delle energie alternative, 1987.

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Book chapters on the topic "Paesi occidentali e paesi in via di sviluppo"

1

Nieri, Paola. "Farmacoterapia e mondo globale: dalla mancanza di farmaci salvavita nei Paesi in via di sviluppo alle farmacie on-line." In Effetti, potenzialità e limiti della globalizzazione, 131–44. Milano: Springer Milan, 2007. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-0609-6_9.

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