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Dissertations / Theses on the topic 'Paesi occidentali e paesi in via di sviluppo'

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Matteoni, Martino. "Riduzione del rischio sismico per paesi in via di sviluppo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/197/.

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Ancherani, Angelo. "Analisi e modello di un'incubatrice neonatale per paesi in via di sviluppo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Nel 2010 sono nati circa 15 milioni di bambini prematuri. Poiché i neonati prematuri hanno un sistema termoregolatore immaturo, essi hanno difficoltà a mantenere la temperatura del nucleo corporeo ad un livello costante. In questo lavoro è stato presentato un modello matematico multi-nodo del sistema termoregolatore del neonato. Successivamente sono stati presentati i metodi di terapia intensiva neonatale e le innovazioni nelle incubatrici e nei riscaldatori radianti. Infine, poiché c’è un alto tasso di mortalità infantile nei paesi in via di sviluppo ci si è concentrati sull’incubatrice Grashof. L’incubatrice Grashof è un dispositivo chiuso progettato in Indonesia che utilizza principalmente la convezione naturale per scaldare il bambino. In questo lavoro ne è stato presentato il modello e due principali modifiche. La prima consiste nell’aggiunta di un sistema di riscaldamento alternativo da utilizzare in caso di blackout. La seconda modifica consiste nell’aumentare la cabina per ospitare all’interno due gemelli.
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3

Palladini, Andrea. "Tecnologie appropriate e accesso all'approvvigionamento energetico nei paesi in via di sviluppo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8663/.

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Abstract:
La necessità di fronteggiare il problema dell'approvvigionamento energetico è urgente. Circa 1.3 miliardi di persone non usufruisce di servizi energetici basilari. Il problema assume un peso maggiore nelle aree rurali delle regioni in via di sviluppo, come Africa Sub-Sahariana e Cina e India, troppo distanti dalla rete elettrica. L'utilizzo di biomasse inquinanti e non efficienti, che sono causa di deforestazione e emissioni di gas serra, è all'ordine del giorno. Promuovere tecnologie appropriate, cioè adeguate sia per dimensioni che come impatto socio-culturale, può essere una soluzione vincente. Tramite finanziamenti e incentivi, tecnologie a piccola scala come biogas, idroelettrico, fotovoltaico e eolico permettono di sfruttare risorse e materiali locali per la produzione di energia.
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4

RODA, ARIANNA. "Sviluppo di processo di tecnologie alimentari per Paesi in via di sviluppo Produzione di Aceto da Scarti di Ananas." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10800.

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Abstract:
L’utilizzo degli scarti da parte dell’industria alimentare costituisce una sfida importante per ridurre le perdite di cibo, aumentare la sostenibilità della produzione alimentare e, pertanto, incrementare la sicurezza alimentare specialmente nei paesi in via di sviluppo. Obiettivo della presente tesi è ottenere aceto dagli scarti dell’ananas tramite idrolisi enzimatica preceduta da pre-trattamento fisico, fermentazione alcolica con differenti ceppi di Saccharomyces cerevisiae, addizionati di Lactobacillus delbruekii o Lactobacillus plantarum del liquido saccarificato, e fermentazione acetica con Acetobacter aceti in un impianto pilota. I campioni ottenuti dalle prove di saccarificazione, fermentazione alcolica e acetica sono stati analizzati per pH, acidità totale, grado Brix, zuccheri, acidi organici, etanolo e per i composti volatili. Una caratterizzazione dettagliata dell’aceto è stata eseguita tramite UPLC/Q-TOF e GC-MS.
Using waste from the food industry is a major challenge to reduce food losses, to increase the sustainability of food production and, therefore, increase food security, especially in developing countries. The objective of this thesis is to get vinegar from pineapple waste by means of: enzymatic hydrolysis proceeded by physical pre-treatment; alcoholic fermentation of the saccharified juice with different strains of Saccharomyces cerevisiae and Lactobacillus delbruekii or Lactobacillus plantarum; acetic fermentation with Acetobacter aceti in a pilot plant. Samples obtained from saccharification, alcoholic and acetic fermentation were analyzed for pH, total acidity, total soluble solid (TSS), sugars, acids, ethanol, and volatile compounds. A detailed characterization of vinegar was carried out through UPLC/Q-TOF and GC-MS.
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5

CONDOSTA, LUCA. "MULTINAZIONALI E PAESI IN VIA DI SVILUPPO: LA RILEVANZA STRATEGICA DEL COMMUNITY INVESTMENT." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/755.

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Abstract:
La tesi vuole esaminare il fenomeno dei community investment nei PVS da parte delle multinazionali. Dopo aver studiato la letteratura esistente sul tema della CSR della sua applicazione nei PVS da parte delle MNC, la ricerca sul campo è stata articolata in due fasi. Una prima fase, di tipo esplorativa, è stata condotta attraverso un questionario somministrato nei primi sei mesi del 2009 a 100 imprese, selezionate in modo casuale dalla lista del Fortune Global 500 (che include le maggiori imprese mondiali quotate in termini di ricavi e utile netto) al 31/12/2008. Scopo del questionario è stato quello di iniziare ad indagare sul fenomeno degli interventi di CSR fatti dalle multinazionali a favore delle comunità dei PVS. Una volta raccolti ed esaminati i risultati ottenuti dal questionario esplorativo, la seconda fase della ricerca è stata basata sulla selezione e analisi di cinque casi con la tecnica del multiple-case study analysis. Per le cinque imprese selezionate si è proceduto con l’analisi di un’ampia base di fonti primarie, integrata con dati provenienti da altre fonti. Al termine si è proceduto con l’interpretazione dei dati formulando un modello per interpretare le strategie di un’impresa verso le comunità dei PVS in cui opera.
The thesis is aimed at examining the phenomenon of community investments in developing countries by multinationals. After studying existing literature on CSR and its application in developing countries by MNC, the research has been split in two parts. The first past, explorative, has been done through a survey sent in the first 6 months of 2009 to 100 companies, randomly extracted from the Fortune Global 500 at 31/12/2008. The purpose of the survey was to start understanding the phenomenon of CSR activities done by MNC to communities in developing countries. Once surveys have been collected, the second part of the research has been based on the selection and analysis of 5 cases with the technique of multiple case study analysis. For those 5 companies the work has been done with the analysis of lots of primary source, integrated with data coming from other sources. AT the end data have been interpreted defining a model by which read strategies realized by companies to communities in developing countries.
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6

Garfì, Marianna <1981&gt. "Tecnologie appropriate per la gestione delle georisorse nei paesi in via di sviluppo e nei paesi dell'America Latina. Creazione di una metodologia multi criteria per la valutazione dei progetti di sviluppo umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2105/.

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Abstract:
Benessere delle popolazioni, gestione sostenibile delle risorse, povertà e degrado ambientale sono dei concetti fortemente connessi in un mondo in cui il 20% della popolazione mondiale consuma più del 75% delle risorse naturali. Sin dal 1992 al Summit della Terra a Rio de Janeiro si è affermato il forte legame tra tutela dell’ambiente e riduzione della povertà, ed è anche stata riconosciuta l’importanza di un ecosistema sano per condurre una vita dignitosa, specialmente nelle zone rurali povere dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina. La natura infatti, soprattutto per le popolazioni rurali, rappresenta un bene quotidiano e prezioso, una forma essenziale per la sussistenza ed una fonte primaria di reddito. Accanto a questa constatazione vi è anche la consapevolezza che negli ultimi decenni gli ecosistemi naturali si stanno degradando ad un ritmo impressionate, senza precedenti nella storia della specie umana: consumiamo le risorse più velocemente di quanto la Terra sia capace di rigenerarle e di “metabolizzare” i nostri scarti. Allo stesso modo aumenta la povertà: attualmente ci sono 1,2 miliardi di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno, mentre circa metà della popolazione mondiale sopravvive con meno di due dollari al giorno (UN). La connessione tra povertà ed ambiente non dipende solamente dalla scarsità di risorse che rende più difficili le condizioni di vita, ma anche dalla gestione delle stesse risorse naturali. Infatti in molti paesi o luoghi dove le risorse non sono carenti la popolazione più povera non vi ha accesso per motivi politici, economici e sociali. Inoltre se si paragona l’impronta ecologica con una misura riconosciuta dello “sviluppo umano”, l’Indice dello Sviluppo Umano (HDI) delle Nazioni Unite (Cfr. Cap 2), il rapporto dimostra chiaramente che ciò che noi accettiamo generalmente come “alto sviluppo” è molto lontano dal concetto di sviluppo sostenibile accettato universalmente, in quanto i paesi cosiddetti “sviluppati” sono quelli con una maggior impronta ecologica. Se allora lo “sviluppo” mette sotto pressione gli ecosistemi, dal cui benessere dipende direttamente il benessere dell’uomo, allora vuol dire che il concetto di “sviluppo” deve essere rivisitato, perché ha come conseguenza non il benessere del pianeta e delle popolazioni, ma il degrado ambientale e l’accrescimento delle disuguaglianze sociali. Quindi da una parte vi è la “società occidentale”, che promuove l’avanzamento della tecnologia e dell’industrializzazione per la crescita economica, spremendo un ecosistema sempre più stanco ed esausto al fine di ottenere dei benefici solo per una ristretta fetta della popolazione mondiale che segue un modello di vita consumistico degradando l’ambiente e sommergendolo di rifiuti; dall’altra parte ci sono le famiglie di contadini rurali, i “moradores” delle favelas o delle periferie delle grandi metropoli del Sud del Mondo, i senza terra, gli immigrati delle baraccopoli, i “waste pickers” delle periferie di Bombay che sopravvivono raccattando rifiuti, i profughi di guerre fatte per il controllo delle risorse, gli sfollati ambientali, gli eco-rifugiati, che vivono sotto la soglia di povertà, senza accesso alle risorse primarie per la sopravvivenza. La gestione sostenibile dell’ambiente, il produrre reddito dalla valorizzazione diretta dell’ecosistema e l’accesso alle risorse naturali sono tra gli strumenti più efficaci per migliorare le condizioni di vita degli individui, strumenti che possono anche garantire la distribuzione della ricchezza costruendo una società più equa, in quanto le merci ed i servizi dell’ecosistema fungono da beni per le comunità. La corretta gestione dell’ambiente e delle risorse quindi è di estrema importanza per la lotta alla povertà ed in questo caso il ruolo e la responsabilità dei tecnici ambientali è cruciale. Il lavoro di ricerca qui presentato, partendo dall’analisi del problema della gestione delle risorse naturali e dal suo stretto legame con la povertà, rivisitando il concetto tradizionale di “sviluppo” secondo i nuovi filoni di pensiero, vuole suggerire soluzioni e tecnologie per la gestione sostenibile delle risorse naturali che abbiano come obiettivo il benessere delle popolazioni più povere e degli ecosistemi, proponendo inoltre un metodo valutativo per la scelta delle alternative, soluzioni o tecnologie più adeguate al contesto di intervento. Dopo l’analisi dello “stato del Pianeta” (Capitolo 1) e delle risorse, sia a livello globale che a livello regionale, il secondo Capitolo prende in esame il concetto di povertà, di Paese in Via di Sviluppo (PVS), il concetto di “sviluppo sostenibile” e i nuovi filoni di pensiero: dalla teoria della Decrescita, al concetto di Sviluppo Umano. Dalla presa di coscienza dei reali fabbisogni umani, dall’analisi dello stato dell’ambiente, della povertà e delle sue diverse facce nei vari paesi, e dalla presa di coscienza del fallimento dell’economia della crescita (oggi visibile più che mai) si può comprendere che la soluzione per sconfiggere la povertà, il degrado dell’ambiente, e raggiungere lo sviluppo umano, non è il consumismo, la produzione, e nemmeno il trasferimento della tecnologia e l’industrializzazione; ma il “piccolo e bello” (F. Schumacher, 1982), ovvero gli stili di vita semplici, la tutela degli ecosistemi, e a livello tecnologico le “tecnologie appropriate”. Ed è proprio alle Tecnologie Appropriate a cui sono dedicati i Capitoli successivi (Capitolo 4 e Capitolo 5). Queste sono tecnologie semplici, a basso impatto ambientale, a basso costo, facilmente gestibili dalle comunità, tecnologie che permettono alle popolazioni più povere di avere accesso alle risorse naturali. Sono le tecnologie che meglio permettono, grazie alle loro caratteristiche, la tutela dei beni comuni naturali, quindi delle risorse e dell’ambiente, favorendo ed incentivando la partecipazione delle comunità locali e valorizzando i saperi tradizionali, grazie al coinvolgimento di tutti gli attori, al basso costo, alla sostenibilità ambientale, contribuendo all’affermazione dei diritti umani e alla salvaguardia dell’ambiente. Le Tecnologie Appropriate prese in esame sono quelle relative all’approvvigionamento idrico e alla depurazione dell’acqua tra cui: - la raccolta della nebbia, - metodi semplici per la perforazione di pozzi, - pompe a pedali e pompe manuali per l’approvvigionamento idrico, - la raccolta dell’acqua piovana, - il recupero delle sorgenti, - semplici metodi per la depurazione dell’acqua al punto d’uso (filtro in ceramica, filtro a sabbia, filtro in tessuto, disinfezione e distillazione solare). Il quinto Capitolo espone invece le Tecnolocie Appropriate per la gestione dei rifiuti nei PVS, in cui sono descritte: - soluzioni per la raccolta dei rifiuti nei PVS, - soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti nei PVS, - semplici tecnologie per il riciclaggio dei rifiuti solidi. Il sesto Capitolo tratta tematiche riguardanti la Cooperazione Internazionale, la Cooperazione Decentrata e i progetti di Sviluppo Umano. Per progetti di sviluppo si intende, nell’ambito della Cooperazione, quei progetti che hanno come obiettivi la lotta alla povertà e il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità beneficiarie dei PVS coinvolte nel progetto. All’interno dei progetti di cooperazione e di sviluppo umano gli interventi di tipo ambientale giocano un ruolo importante, visto che, come già detto, la povertà e il benessere delle popolazioni dipende dal benessere degli ecosistemi in cui vivono: favorire la tutela dell’ambiente, garantire l’accesso all’acqua potabile, la corretta gestione dei rifiuti e dei reflui nonché l’approvvigionamento energetico pulito sono aspetti necessari per permettere ad ogni individuo, soprattutto se vive in condizioni di “sviluppo”, di condurre una vita sana e produttiva. È importante quindi, negli interventi di sviluppo umano di carattere tecnico ed ambientale, scegliere soluzioni decentrate che prevedano l’adozione di Tecnologie Appropriate per contribuire a valorizzare l’ambiente e a tutelare la salute della comunità. I Capitoli 7 ed 8 prendono in esame i metodi per la valutazione degli interventi di sviluppo umano. Un altro aspetto fondamentale che rientra nel ruolo dei tecnici infatti è l’utilizzo di un corretto metodo valutativo per la scelta dei progetti possibili che tenga presente tutti gli aspetti, ovvero gli impatti sociali, ambientali, economici e che si cali bene alle realtà svantaggiate come quelle prese in considerazione in questo lavoro; un metodo cioè che consenta una valutazione specifica per i progetti di sviluppo umano e che possa permettere l’individuazione del progetto/intervento tecnologico e ambientale più appropriato ad ogni contesto specifico. Dall’analisi dei vari strumenti valutativi si è scelto di sviluppare un modello per la valutazione degli interventi di carattere ambientale nei progetti di Cooperazione Decentrata basato sull’Analisi Multi Criteria e sulla Analisi Gerarchica. L’oggetto di questa ricerca è stato quindi lo sviluppo di una metodologia, che tramite il supporto matematico e metodologico dell’Analisi Multi Criteria, permetta di valutare l’appropriatezza, la sostenibilità degli interventi di Sviluppo Umano di carattere ambientale, sviluppati all’interno di progetti di Cooperazione Internazionale e di Cooperazione Decentrata attraverso l’utilizzo di Tecnologie Appropriate. Nel Capitolo 9 viene proposta la metodologia, il modello di calcolo e i criteri su cui si basa la valutazione. I successivi capitoli (Capitolo 10 e Capitolo 11) sono invece dedicati alla sperimentazione della metodologia ai diversi casi studio: - “Progetto ambientale sulla gestione dei rifiuti presso i campi Profughi Saharawi”, Algeria, - “Programa 1 milhão de Cisternas, P1MC” e - “Programa Uma Terra e Duas Águas, P1+2”, Semi Arido brasiliano.
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LAZZARONI, SARA. "Economia dei disastri naturali: evidenza macro e micro focalizzata sui paesi in via di sviluppo." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3956.

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Abstract:
Nell'ambito dell'economia dei disastri naturali ho elaborato uno studio macroeconomico e due microeconomici. A livello macro ho elaborato una meta-analisi della letteratura empirica sugli effetti dei disastri naturali in termini di costi diretti e indiretti. Ho analizzato gli effetti di caratteristiche del database,tecniche di stima, fattori di resilienza considerati e publication bias. Studi sui costi diretti che includono paesi Africani hanno 65% maggiore probabilità di riportare un risultato negativo e significativo mentre studi sui costi indiretti sembrano soffrire di publication bias. I lavori microeconometrici si focalizzano su due paesi africani. Nel primo analizzo gli effetti di un aumento della variabilità climatica sul consumo di beni alimentari delle famiglie in Uganda nel periodo 2005/06-2009/10. In media un incremento di 1% delle temperature porterebbe a una diminuzione del consumo di alimenti del 3-5% mentre le famiglie sarebbero in grado di contrastare variazioni delle precipitazioni con varie strategie. Nel secondo, con approccio multi-shock analizzo gli effetti di siccità e incremento dei prezzi di acquisto sullo stato nutrizionale di bambini in famiglie residenti in zone rurali del Senegal nel periodo 2009-2011. Singolarmente entrambi gli eventi sembrano avere effetti negativi sul livello nutrizionale. Tuttavia la concomitanza dei due eventi sembra non avere effetto sul peso dei bambini grazie a un positivo effetto reddito.
In this work I deal with the economics of natural disasters conducting one study at the macroeconomic level and two studies at the microeconomic level. In the first I conduct a meta-analysis of the macro literature on the direct and indirect costs of natural disasters. I investigate the effects of empirical design, estimation technique, resilience factors included and publication bias. I find that direct costs studies have 65% probability to report negative and significant results if they include African countries while indirect costs studies show publication bias. Second, I conduct a microeconometric analysis of the effects of weather variability on households food consumption in Uganda in the period 2005/06-2009/10. I show that on average 1% increase in maximum temperatures would reduce food consumption by 4-5% while precipitation amount and distribution would not affect household food consumption thanks to coping strategies. Finally I consider the effects of droughts and increasing purchasing prices on weight-for-age of children in rural households in Senegal using a multishock approach and a unique dataset (2009-2011). Results of drought(increase in prices) econometric analyis show deterioration in child weight-for-age. However, concomitance of drought and increasing prices would leave child weight-for-age unaffected thanks to positive income effects.
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8

Bianchini, Laura. "Tecnologie appropriate per i paesi in via di sviluppo: analisi delle risorse idriche presso la comunità di Koinonia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Benessere delle popolazioni, gestione sostenibile delle risorse, povertà, cambiamenti climatici e degrado ambientale sono dei concetti fortemente connessi in un mondo in cui il 20% della popolazione mondiale consuma più l’80% delle risorse naturali. Sin dal 1992 alla Conferenza sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite tenutasi a Rio de Janeiro si è confermato il forte legame tra tutela dell’ambiente e riduzione della povertà. Gli interventi di tipo ambientale costituiscono un ruolo importante, favorire la salvaguardia dell’ambiente, assicurare l’accesso all’acqua potabile, la corretta gestione dei rifiuti e dei reflui sono aspetti necessari per permettere ad ogni individuo, di condurre una vita sana e produttiva. È proprio in questo quadro che si inserisce la riflessione su come intervenire nel sud del mondo, in quei paesi dove vi è l’esigenza di rafforzare le realtà locali partendo dall’interno, dal mercato e dalle tecnologie utilizzabili. Dalla presa di consapevolezza dei reali fabbisogni umani, dall’analisi dello stato dell’ambiente, si può comprendere che la soluzione per vincere la povertà, non è il trasferimento della tecnologia e l’industrializzazione; ma il “piccolo e bello” (F. Schumacher, 1982), ovvero gli stili di vita semplici, a livello tecnologico le “tecnologie appropriate”. La comunità, dove sono state implementate queste tecnologie appropriate, si trova nella periferia di Lusaka, in Zambia. Dobbiamo ritenere che una tecnologia sia appropriata quando, per effetto della sua struttura e dei rapporti che riesce a stabilire con l’ideologia, la cultura del paese in cui viene adottata, dà origine a processi che si autosostengono e riescono a far crescere le attività del sistema e la sua autonomia. “learning from the roots”, imparare dalle radici, attraverso lo studio, il confronto, l’esperienza progettuale con la realtà dell’ambiente dei paesi in via di sviluppo, è un buon modo per sintetizzare il senso del lavoro esposto.
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Cortesi, Claudia. "Analisi di tecnologie appropriate per il riciclaggio a piccola scala di rifiuti solidi urbani nei paesi in via di sviluppo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amslaurea.unibo.it/56/.

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BONDZIE, ERIC AMOO. "SAGGI SULLA TRASMISSIONE DELLA POLITICA MONETARIA E FISCALE NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO IN PRESENZA DI SHADOW ECONOMY." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/37375.

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Abstract:
Gli studi sulla politica monetaria e fiscale suggeriscono che l'economia sommersa o informale è un potente cuscinetto in grado di assorbire i canali di trasmissione delle politiche macroeconomiche. In questo lavoro, sviluppiamo un modello DSGE con economia sommersa al fine di analizzarne l’impatto sui canali di trasmissione delle politiche monetarie e fiscali nei paesi emergenti e in via di sviluppo. La tesi è organizzata in tre capitoli. Il primo capitolo cerca di esaminare gli effetti di trasmissione e l'efficacia della politica monetaria e di altri shock strutturali attraverso l’interazione con l’economia sommersa. Il nostro modello determina se la presenza di un'economia sommersa influisce sulle risposte dell'economia ufficiale e chiarisce anche i cambiamenti nel meccanismo di trasmissione all'interno di entrambi i settori. Il secondo capitolo descrive un nuovo modello DSGE keynesiano con economia sommersa e analizza il ruolo delle politiche fiscali sul ciclo economico aggregato. In questo capitolo, abbiamo cercato di chiarire se la presenza di un'economia sommersa riduca o incrementi l'effetto delle trasmissioni di politica fiscale. Abbiamo anche cercato di capire se le politiche fiscali possono essere utilizzate per stabilizzare l'economia in risposta agli shock. Nel terzo capitolo, studiamo l'interazione tra i consumatori e la presenza di un'economia sommersa focalizzandoci sugli shock della politica fiscale. L‘obiettivo è sapere se l'introduzione di un'economia sommersa indebolisca l'effetto amplificativo dei consumatori sul moltiplicatore fiscale.
Theoretical literature on monetary and fiscal policy have suggested that shadow economy or the informal sector is a powerful buffer which absorbs large proportions of the transmission channels of macroeconomic policies. We develop a theoretical DSGE model with shadow economy and investigate their impact on the transmissions of monetary and fiscal policies in developing and emerging countries. The thesis is organised in three chapters as follows. Chapter one seeks to examine the transmission effects and efficacy of monetary policy and other structural shocks with the interaction of shadow economy. Our model determines whether the presence of shadow economy affects the responses of the official economy and also clarifies the changes in the transmission mechanism within both sectors. The second chapter describes a new Keynesian DSGE model with shadow economy and investigate the role of fiscal policies over the aggregate business cycle. In this chapter, we sought to elucidate whether the presence of shadow economy dampens or amplifies the effect of fiscal policy transmissions. We further tried to understand whether fiscal policies can be used to stabilise the economy in response to shocks. In chapter three, we study the interplay of rule-of-thumb consumers and the presence of shadow economy focusing on fiscal policy disturbances. Our basic motivation is to know whether the incorporation of shadow economy weakens the amplifying effect of rule-of-thumb consumers on fiscal multipliers.
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Pietroni, Francesca. "Tecnologie appropriate e Fair Trade: strumenti socialmente responsabili ed economicamente sostenibili per i paesi in via di sviluppo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1682/.

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MANFREDI, MATTEO. "GLI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL SETTORE AGRICOLO DEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO E IL DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19080.

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Abstract:
Il presente lavoro esamina le politiche e gli strumenti giuridici di promozione e di tutela degli investimenti internazionali nel settore agricolo di uno dei principali attori coinvolti nella nuova corsa alla terra: l’Unione europea. Il primo capitolo analizza la competenza dell’Unione a concludere accordi internazionali, al fine di comprendere la portata innovativa dei trattati di libero scambio di nuova generazione dell’Unione. Il secondo e il terzo capitolo individuano delle possibili soluzioni alle due principali esigenze legate agli investimenti in terre agricole, quali la stabilità e la protezione dell’investimento, da una parte, e la tutela delle popolazioni locali, dall’altra, attraverso un’analisi critica della politica commerciale comune e della politica di cooperazione allo sviluppo dell’UE. La tesi intende dimostrare che i trattati di libero scambio negoziati dall’Unione europea e la politica di cooperazione allo sviluppo dell’Unione possono contribuire a promuovere una maggiore certezza giuridica dell’ordinamento dei Paesi in via di sviluppo, punto fondamentale per qualsiasi riforma del settore agricolo, e conseguentemente garantire una maggior protezione non solo per chi investe, ma anche per le popolazioni locali.
The dissertation investigates the policies and the legal instruments for the international investments' promotion and protection in agriculture of one of the main actors involved in the new land rush: the European Union. The first chapter analyses the EU’s competence over the conclusion of international treaties in order to understand the main innovations of the new generation of EU trade agreements. The second and third chapters focus on possible solutions of the two main agricultural lands investments’ requirements: investment protection and certainty, on the one hand, and protection of local populations, on the other, through a critical analysis of the EU common commercial policy and of the EU development cooperation policy. The thesis aims to provide that the EU free trade agreements and the EU development policy may promote a major legal certainty for developing countries, a key point for any agrarian reform, and consequently guarantee more protection not only for investors but also for local populations.
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MINARDI, ANDREA. "Sicurezza alimentare nei Paesi in Via di Sviluppo: il caso studio del progetto “Produzione di cibo appropriato; sufficiente, sicuro e sostenibile"." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/67851.

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Abstract:
L’insicurezza alimentare colpisce soprattutto le famiglie rurali povere che vivono di agricoltura di sussistenza nei Paesi in via di Sviluppo. Nell’ottica di fornire un supporto alle comunità che si trovano in queste condizioni, L’Università Cattolica del Sacro Cuore e la Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi hanno avviato nel 2012 il progetto “Produzione di cibo appropriato, sufficiente, sicuro e sostenibile”. Il progetto si propone di avviare Centri Pilota in collaborazione con le diocesi che promuovano uno una intensificazione delle produzioni agricole e una dieta sostenibile dal punto di vista etico-sociale, economico e ambientale. I Paesi in cui opera il progetto sono l’India (Meghalaya State) e la Repubblica Democratica del Congo – RDC (Lomami province). Con l’aiuto dei team locali sono state raccolte informazioni sulle abitudini produttive e alimentari della popolazione. Su questi dati è stata svolta una analisi circa l’impatto che il progetto ha avuto sulla sicurezza alimentare (disponibilità e accesso) delle famiglie coinvolte. Il numero di polli allevati (India) e l’Household Dietary Diversity Score (India and RDC) sono stati utilizzati come proxy per la disponibilità e l’accesso di cibo, rispettivamente. L’analisi statistica è stata effettuata usando differenti approcci dello Propensity Score Match (Logit + Nearest Neighbour and GenMatch) per valutare ATT (Effetto medio del trattamento sul gruppo “trattato”). Per quanto riguarda l’India sono stati analizzati i) il numero di polli allevati (food availability) e ii) l’HDDS (Household Dietary Diversity) per la food access. Il progetto ha avuto un impatto positivo ma non significativo sul numero di polli allevato, che però non si è tradotto in un miglioramento dell’HDDS delle famiglie di piccoli agricoltori coinvolti nel progetto. Per la RDC è stato analizzato solo l’impatto sulla food access (HDDS). In questo caso l’impatto del progetto sulla sicurezza alimentare dei piccoli agricoltori è stato positivo ma non significativo. I risultati mostrano che un miglioramento nella qualità della dieta (HDDS) implica, oltre ad un miglioramento delle produzioni (in qualità e in quantità), è necessario anche un miglioramento della educazione (anche nutrizionale) e dell’accesso al mercato.
Food Insecurity (FI) affects especially poor rural people that rely on Subsistence Agriculture in developing countries. With the purpose to help the community that living in that conditions, in 2012 the Università Cattolica del Sacro Cuore and the Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi have started the “Production of appropriate food: safe sufficient and sustainable” project. The project aims to open Pilot Center in agreement with local Diocese to promote the Agricultural production Intensification agriculture and Diets that are sustainable (ethical, economic and environmental). The project is active in India (Meghalaya State) and the Democratic Republic of Congo (Lomami Province). Helped by the local team, information was collected on production and diets habits. An analysis of the impact that the project had on food security (availability and access) of the families involved was carried out on these data. Number of Chicken (India) and Household Dietary Diversity Score - HDDS (India and DRC) as a proxy for food availability and access, were respectively utilised. Thus, we used different Propensity Score Match approach (Logit + Nearest Neighbour and GenMatch) to evaluate the ATT (average treatment effect on the treated group). Regarding India, the number of chickens bred (as food availability) and the HDDS (food access) were analyzed. While the number of chickens bred is positive but not significant, the HDDS values of smallholder farmers involved in the project did not improved. Moving to DRC, only the HDDS was analyzed. In this case, the project had a positive impact on beneficiary families, but it was not significant. The results point out that diet improving (HDDS) advances the production, both in quality and quantity, but is not a sufficient condition per se. Furthermore, it is also essential to enhance the educational path which focuses on nutritional issues and the access to food from market.
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Bellavita, Sara. "Studio e progettazione di discarica a basso impatto ambientale per i paesi in via di sviluppo: caso applicativo nel villaggio di Assahoun (Repubblica Togolese)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5033/.

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Guidi, Giulia. "Ingegneria biomedica e salute globale: esperienze di formazione e applicazioni orientate all'utilizzo in ambienti poveri di risorse." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12612/.

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Abstract:
La tesi approfondisce alcuni temi di interesse globale legati all'ingegneria biomedica e all'applicazione di questa disciplina nel mondo, in particolare in ambienti poveri di risorse. Il lavoro è suddiviso in tre capitoli. Il primo capitolo introduce il concetto di "sviluppo umano", mostrando in che modo si differenzia il globo sulla base di tale principio. Saranno inoltre presentate le diverse problematiche legate allo sviluppo e alla riparazione delle tecnologie sanitarie nelle aree del mondo considerate "in via di sviluppo". Saranno oggetto del secondo capitolo alcune esperienze formative in cui vengono forniti gli strumenti adeguati agli studenti di ingegneria biomedica per lavorare a favore della Salute Globale. Nel terzo capitolo verrà esaminato, a titolo di esempio, il concentratore di ossigeno, riportando le problematiche annesse al suo utilizzo in ambienti scarsi di risorse.
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Rosati, Francesco. "Valutazione ex-post di un progetto di cooperazione internazionale allo sviluppo per l'approvvigionamento idrico e la sicurezza alimentare delle comunità indigene Sutiaba del Municipio di Leon, Nicaragua." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2209/.

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Capocasa, Giansante. "Energie rinnovabili e tecnologie "low carbon" per la produzione di biocombustibili sostenibili in paesi in via di sviluppo: il caso della Jatropha Curcas. Progetto per l'autonomia energetica di una scuola e di un ambulatorio medico in Tanzania e Madagascar." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8518/.

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Abstract:
Le tematiche che saranno affrontate all’interno del mio elaborato toccano diversi temi sensibili, tutti relativi all’ambiente e alla sua conservazione. Nella prima parte della tesi parlerò di riscaldamento globale, cambiamento climatico ma soprattutto di energie rinnovabili, in particolare l’energia da biomasse. Nella parte centrale la lente di ingrandimento verrà posta sui diversi tipi di energia e sulle relative tecnologie. Mi concentrerò prevalentemente sugli oli vegetali a scopo energetico descrivendo le principali colture e le tecnologie di estrazione. Proseguirò quindi con un excursus sulla Jatropha Curcas descrivendo in dettaglio le caratteristiche di tale coltura in termini di arboricoltura e utilizzi energetici. L’ultima parte dell’elaborato sarà dedicata all’esposizione di due casi applicativi riguardanti la Jatropha Curcas, in particolare il dimensionamento energetico di una scuola e di un ambulatorio medico in Tanzania e Madagascar.
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BIANCHESSI, ANDREA. "COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO: IL RUOLO DELLA SOCIETA' CIVILE NELLE POLITICHE DELLA BANCA MONDIALE E DELL'UNIONE EUROPEA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/307.

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Abstract:
La presente tesi di dottorato valuta i rapporti tra le organizzazioni della società civile e le istituzioni internazionali nel sistema della cooperazione per lo sviluppo, attraverso l'analisi delle politiche della Banca Mondiale e dell'Unione Europea, che risultano gli attori multilaterali più rilevanti nell'allocazione e gestione dei finanziamenti dell'Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS). Nel quadro di relazioni cooperative-dialettiche, si verificano le funzioni degli interlocutori della società civile nel rapporto con le due organizzazioni internazionali e i livelli di partnership. Si analizzano alcuni nodi problematici come la valutazione della performance dei progetti delle organizzazioni della società civile (OSC), per verificarne il valore aggiunto; la dicotomia tra un approccio top-down e bottom-up nella pianificazione di processi di sviluppo locale; la rappresentatività e l'efficacia del contributo delle OSC alla global governance per lo sviluppo. Si presentano anche due casi empirici di progetti realizzati da una stessa OSC, finanziati dalle due istituzioni considerate, al fine di favorire, attraverso l'analisi “micro”, la comprensione di eventuali diversità rispetto al quadro teorico, alle procedure sul “ciclo di progetto” e ai rilevamenti quantitativi presentati. Complessivamente, emerge che la cooperazione tra OSC e le istituzioni internazionali ha maggiori benefici che costi e conduce ad una partnership win-win per entrambi.
The present PhD thesis considers the relationships between the organisations of civil society and the international institutions in development cooperation's system through the analysis of the World Bank's and the European Union's policies. In the frame of cooperative and dialectic relationships will be verified the functions of the interlocutors of the civil society in relationship with the two international organisations and levels of partnership. Some problematic knots will be analysed such as the evaluation of projects' performance of the organisations of the social society (OSC) in order to verify the added value; the dichotomy between a top-down and bottom-up approach in the process planning of the local development; the representation and effectiveness of the OSC's contribution to the global governance for development. Two empirical cases of projects realised by an OCE will be showed. These are financed by the two above considered institutions in order to favour, through a “micro” analysis, the comprehension of possible differences regard to the theoretical picture, to the procedures of the project cycle and to the quantitative showed survey. Altogether it appears that the cooperation between the OSC and the international institutions has more benefits than costs and leads to a win-win partnership.
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NDEREYIMANA, ANDRE. "VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLO STATO NUTRIZIONALE DELLE POPOLAZIONI IN DIVERSE CONDIZIONI PEDOCLIMATICHE E SOCIOECONOMICHE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35877.

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Abstract:
La dieta, lo stato nutrizionale e la salute sono questioni strettamente correlate sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo. In questa tesi di dottorato, l'obiettivo principale è stato quello di valutare lo stato nutrizionale come passo prodromico per migliorarlo per ottimizzare la salute. Nei paesi industrializzati è stato condotto un caso studio sullo stato nutrizionale di una popolazione dell'Italia centrale; l’ingestione di alcuni gruppi di alimenti, di origine animale e vegetale, è stata valutata mediante questionari di frequenza alimentare e alcuni biomarcatori del sangue. I risultati hanno dimostrato che nei controlli della dieta, al fine di accertarne gli effetti a lungo termine sulla salute, le misurazioni dei consumi tramite questionari non possono essere esclusive, ma alcuni indici ematici ed antropometrici potrebbero essere utili. Nei paesi in via di sviluppo, due casi di studio in zone rurali dell’India e della Repubblica Democratica del Congo hanno confermato che la malnutrizione è un problema serio; in particolare nei bambini di 3-5 anni con il 26% di malnutrizione cronica severa in India e oltre il 60% in R D Congo. Possibili percorsi per migliorare le condizioni di vita delle comunità rurali povere includono la produzione di cibi appropriati per una dieta migliore, nuove attività generatrici di reddito, miglioramento della nutrizione infantile, riduzione delle malattie causate dalla contaminazione di alimentari e dell’acqua, metodi di conservazione degli alimenti a livello domestico, etc.; i risultati di diverse prove sono stati discussi.
The diet, nutritional status and health are tightly related issues both in industrialized and developing countries. In this doctoral thesis, the main objective was the assessment of nutritional status as a prodromic step to improve it and consenquently health. In industrialized countries, a case study was the nutritional status of a population of central Italy; the intake of some groups of foods, of animal and plant origin, was estimated by food frequency questionnaires and some blood biomarkers. The results demostrated that in dietary controls, aiming to ascertain the long-term effects on health, consumption measurements by questionnaires cannot be exclusive, but some blood and anthropometric indexes could be also useful. In developing countries, two case studies in rural India and D R Congo confirmed that malnutrition is a serious issue; particularly in 3-5 years old children with 26% of severe chronic malnutrition in India and more than 60% in D R Congo. Possible pathways to improve livelihood of rural poor comunities including appropriate food production for a better diet, new income generating activities, infant nutrition improvement, food and waterborn diseases reduction, household food preservation, etc., have been analyzed and the risults of different related trials have been discussed.
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