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Saletti, A., F. Calzolari, S. Ceruti, and R. Tamarozzi. "Misura con Angio-TC delle stenosi della biforcazione carotidea." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (1996): 115–25. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s215.

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Abstract:
Scopi del presente studio sono il confronto tra angio-TC ed angiografia digitalizzata intaarteriosa nello studio delle biforcazioni carotidee, la descrizione del metodo utilizzato in angio-TC per la quantificazione delle stenosi e la discussione dell'eventuale collocazione dell'angio-TC nel protocollo di studio di questa patologia. La nostra casistica comprende 16 pazienti, 12 maschi e 4 femmine, di età compresa tra 52 e 78 anni, sottoposti preventivamente ad esame ultrasonografico delle biforcazioni carotidee, risultato positivo per patologia ateromasica. Sono state studiate con angio-TC 32 b
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Vannucchi, L., P. Simonelli, G. Zanfranceschi, F. Niccolai, and G. C. Piperno. "Studio della biforcazione carotidea con Angio-TC spirale." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (1996): 109–13. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s214.

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Abstract:
Lo studio della biforcazione carotidea con l'accurata valutazione del grado di stenosi appare di fondamentale importanza per l'approccio terapeutico al paziente con malattia cerebrovascolare aterosclerotica. Pur essendo ancor oggi l'angiografia considerata il «gold standard» nello studio della patologia carotidea, altre metodiche meno costose e non invasive, come l'Eco-Doppler e l'Angio-RM, sono state utilmente impiegate. La crescente diffusione di apparecchiature TC ad acquisizione volumetrica ha permesso lo sviluppo di una nuova metodica di imaging nello studio della biforcazione carotidea:
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Cellerini, M., E. Chiti, G. Caracchini, G. Pellicanò, F. Dal Pozzo, and G. Dal Pozzo. "RM ed Angio-RM nello studio della patologia steno-occlusiva (aterosclerotica) delle arterie carotidi nel tratto cervicale." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (1996): 45–54. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s206.

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Abstract:
Nella seguente trattazione viene effettuata una revisione del ruolo della risonanza magnetica e dell'angiografia con RM (angio-RM) nella diagnostica della patologia steno-occlusiva delle arterie carotidi nel tratto cervicale con particolare attenzione alle problematiche tecniche e cliniche. Nello studio dei vasi carotidei nel collo le tecniche angio-RM 2D e 3D Time-of-Flight (TOF) sono più diffusamente impiegate rispetto alle tecniche a contrasto di fase (2D e 3D PC angio-RM). Questo è in parte dovuto al fatto che la tecnica TOF, essendo stata commercializzata prima di quella a contrasto di fa
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Salzedo, E., T. Avataneo, E. Pavanelli, and W. Liboni. "Tecniche Angio RM ed ultrasonore nella patologia arterosclerotica carotidea extracranica." Rivista di Neuroradiologia 14, no. 3_suppl (2001): 129–32. http://dx.doi.org/10.1177/19714009010140s324.

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D'Aprile, P., A. Nella, P. Spagnolo, G. Tripoli, and A. Carella. "Dissecazione della arteria carotide interna." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 6 (1994): 935–40. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700613.

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Abstract:
Gli autori descrivono due casi di dissecazione spontanea della arteria carotide interna studiati, in fase subacuta, con RM di base ed Angio-RM dei vasi del collo e del poligono del Willis, con tecnica 3D-TOF. L'Angio-RM ha permesso un'accurata visualizzazione delle alterazioni del decorso dei vasi, del profilo delle pareti e del lume vasale; inoltre una valutazione comparativa del segnale del flusso tra le immagini FISP di base e Spin Echo ha consentito una più accurata diagnosi di tale patologia potendo differenziare il segnale del trombo da quello relativo al flusso ematico residuo. In accor
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Causin, F., L. Castellan, G. Iannucci, et al. "Valutazione peri-operatoria e post-operatoria del trattamento endovascolare nella patologia steno-ostruttiva carotidea." Rivista di Neuroradiologia 16, no. 1 (2003): 93–99. http://dx.doi.org/10.1177/197140090301600111.

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Abstract:
We evaluated peri-operative and 30 days post-operative efficacy of endovascular treatment of carotid stenosis performed with percutaneous angioplasty and stenting. From June 1996 to October 2002 we performed 156 endovascular treatments of carotid artery stenosis in 150 symptomatic patients with ages ranging from 40 to 87. We treated with angioplasty and stent 110 patients with primitive carotid plaque (70.5%) and 44 patients with non-atherosclerotic lesion: 34 were post-surgical restenosis (21.7%) of the carotid bifurcation after carotid endarterectomy, 6 post-actinic stenosis, 2 carotid steno
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Razavi, I. Shariat, F. Piovesana, Z. Tarjan, F. Pozzi Mucelli, S. Magnaldi, and R. Pozzi Mucelli. "Ricostruzione tridimensionale dei vasi del collo." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (1996): 131–38. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s217.

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Abstract:
L'obiettivo di questo lavoro è stato quello di valutare l'efficacia della Angiografia tridimensionale TC (3D-TCA) in pazienti con patologia a carico del distretto carotideo extracranico. Sono stati esaminati 15 pazienti con stenosi di natura arteriosclerotica (14 casi) o arteritica (1 caso) a livello della biforcazione carotidea. Tutti i casi erano stati precedentemente indagati con arteriografia che è stata considerata il test di confronto. Le immagini tridimensionali, presentano una qualità molto valida e sono paragonabili a quelle angiografiche nella maggioranza dei casi. La tecnica 3D-TCA
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Tonarelli, A. "Diagnostica per immagini della carotide extracranica: Ecografia ed Eco-Doppler." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (1996): 11–26. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s203.

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Abstract:
L'esplorazione funzionale della carotide extracranica è venuta ad assumere un rilievo clinico sempre maggiore di pari passo al progredire delle conoscenze sulla fisiopatologia della insufficienza cerebrovascolare. Parallelamente alla profilassi primaria, volta al controllo dei fattori di rischio cardiovascolare, è stata sottolineata l'importanza di una efficace profilassi secondaria della malattia, intesa come diagnosi precoce, in fase iniziale o preclinica, in modo da assicurare non solo un adeguato controllo farmacologico nel tempo, ma anche una efficace selezione ed un ampliamento delle ind
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Moschini, L., and C. Agostinis. "Neuroradiologia dei paragangliomi." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 5 (1996): 577–93. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900511.

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Abstract:
I paragangliomi rappresentano un sistema multicentrico con funzione chemo e barocettrice costituito da numerose strutture sostanzialmente ubiquitarie situate in stretta relazione anatomica con vasi e nervi. La patologia dei paragangliomi è essenzialmente tumorale. Nella maggior parte dei casi si tratta di tumori benigni non secernenti che si manifestano per l'effetto massa e per la compressione di organi adiacenti. Risultano più frequenti nel sesso femminile e nella 3a e 4a decade di vita. Per quanto riguarda il distretto cranio-cervicale, si riconoscono quattro sedi principali: in ordine di f
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Manfrè, L., R. Angileri, G. Caruso, V. D'Antonio, M. De Maria, and R. Lagalla. "Calibro dei sifoni carotidei e asimmetria del poligono di Willis: Studio Angio-RM." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (1997): 148. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s260.

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Abstract:
A differenza dell'Angiografia, l'esame Angio-RM consente la simultanea visualizzazione dei vasi del poligono. Si è valutata la correlazione esistente tra calibro dei sifoni e asimmetrie di sviluppo del poligono nella popolazione normale. Sono stati esaminati 3 casi di occlusione totale di una carotide. 120 pazienti privi di patologie vascolari o neoplastiche sono stati sottoposti ad esame Angio-RM 3DTOF con Magnetization Tranfer e TONE. Sono state valutate le immagini di sorgente e 3DMIP, prima e dopo sottrazione dei pixel non vascolari. I pazienti sono stati suddivisi in 5 gruppi: I = aplasia
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Bonaldi, G. "La Neuroradiologia interventistica nella patologia del basicranio." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 3 (2000): 495–507. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300317.

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Abstract:
Il basicranio è sede di una grande varietà di eventi patologici; la sua complessità anatomica condiziona una difficile accessibilità terapeutica, in particolare chirurgica. La neuroradiologia interventistica diviene quindi strumento di grandi utilità e versatilità, potendo da un lato intervenire a supporto del chirurgo, con tecniche di embolizzazione preoperatoria, dall'altro potendo realizzare trattamenti definitivi di lesioni non altrimenti aggredibili. Le lesioni neoplastiche di interesse neurointervenzionistico che più frequentemente coinvolgono tale distretto sono: - i meningiomi, tendenz
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Mascalchi, M., C. Moroni, M. Bartolucci, C. Gavazzi, and C. Bortolotti. "Diagnostica neuroradiologica nella patologia della loggia cavernosa." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 3 (2000): 375–86. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300308.

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Abstract:
Il seno cavernoso può essere interessato da patologia neoplastica (primitiva e secundaria), infiammatoria e vascolare. Tutte queste entità, ad esclusione delle fistole carotido-cavernose dirette, si manifestano con una clinica analoga, rendendo la diagnosi dipendente fondamentalmente dalle tecniche di imaging. Attualmente le metodiche più utili nello studio del seno cavernoso sono la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica che, con le tecniche di angio-TC ed angio-RM, permettono anche uno studio simil-angiografico della regione di interesse. L'arteriografia selettiva rimane tuttora
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Brito-Núñez, Nafxiel Jesús, and Rosangela Maduro. "Aneurisma grande de la arteria carótida interna cavernosa bilateral. Reporte de un caso y revisión de la literatura." Revista Chilena de Neurocirugía 45, no. 1 (2019): 76–79. http://dx.doi.org/10.36593/rev.chil.neurocir.v45i1.17.

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Abstract:
Los aneurismas carotideos cavernosos bilaterales son raros, representando un reto en el manejo adecuado de los mismos. A continuación, se presenta un caso clínico de una mujer de 79 años de edad con historial de hipertensión arterial con aneurisma grande carotideo cavernoso bilateral tratado de forma conservadora, se discuten las diferentes modalidades y controversias del manejo de esta patología.
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Pratesi, C., M. Gatti, and R. Pulli. "La patologia stenosante della carotide extracranica." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (1996): 59–74. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s208.

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Roncallo, F., I. Turtulici, C. Calautti, et al. "Tomografia Computerizzata e Risonanza Magnetica nella patologia del distretto testa-collo." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2 (1997): 189–218. http://dx.doi.org/10.1177/197140099701000207.

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Abstract:
Scopo del lavoro è quello di descrivere le caratteristiche morfologiche TC ed RM delle patologie espansive benigne nel soggetto adulto, correlando le alterazioni di densità alla TC e segnale alla RM, alle lesioni anatomo-patologiche presenti. Queste lesioni espansive benigne, infatti, rivestono un particolare interesse non solo perchè sono piuttosto rare, ma soprattutto perchè possono mimare patologia di altra natura, specie neoplastica maligna. Viene pertanto proposto uno schema di interpretazione delle immagini sulla base delle nozioni embriologiche e di sviluppo, allo scopo di effettuare un
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Dal Pozzo, G., M. Cellerini, M. Mascalchi, P. Innocenti, N. Villari, and M. C. Boschi. "Utilità clinica della risonanza magnetica nella patologia orbitaria." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (1991): 121–33. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s322.

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Abstract:
Viene esaminata l'utilità clinica della risonanza magnetica nella patologia orbitaria con particolare riguardo ai vantaggi, alle limitazioni, alle indicazioni e controindicazioni della metodica. Come è noto, la RM consente uno studio multiplanare e non invasivo delle orbite (non fa uso di radiazioni ionizzanti); inoltre, recenti progressi tecnologici hanno introdotto bobine di superficie sempre più efficienti e sequenze d'impulsi più sofisticate a tutto vantaggio della durata dei tempi di scansione, della risoluzione spaziale e di contrasto. Nella patologia del globo oculare, la RM è impiegata
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Aprile, I., A. Lavaroni, G. Tommasini, E. Biasizzo, and G. Fabris. "Angiografia a risonanza magnetica dei vasi epiaortici con bobina dedicata." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (1996): 101–8. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s213.

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Abstract:
Scopo del nostro lavoro è stato quello di ottimizzare le sequenze di angiografia a risonanza magnetica più adatte a una bobina dedicata per lo studio dei vasi epiaortici di recente introduzione nella pratica clinica. Tale bobina consente di visualizzare l'intero asse carotideo e vertebrale con un'unica acquisizione coronale o sagittale. La tecnica angiografica da noi utilizzata è stata la 3D time of flight (TOF) e abbiamo ottimizzato i parametri tecnici su 15 volontari sani. La sequenza da noi sperimentata consente di acquisire le immagini dei vasi epiaortici (dall'origine al tratto intra-cran
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D'Aprile, P., F. Macina, M. Palma, G. Tripoli, and A. Carella. "Studio Angio-RM della arteria trigeminale persistente." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 6 (1994): 929–34. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700612.

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Abstract:
Tra le connessioni carotido-basilari embrionarie persistenti la arteria trigeminale (atp) è quella di più frequente riscontro, con una frequenza variabile, all'angiografia tradizionale, compresa tra lo 0,1 e lo 0,6%. Nella massima parte dei casi si tratta di un reperto accidentale evidenziato in soggetti esaminati per altre patologie. Sono ancora sporadiche, in letteratura, le segnalazioni di atp evidenziate nel corso di esami RM ed Angio-RM. Il significato clinico patologico della anomalia è alquanto controverso e, se nella massima parte dei casi si tratta di un reperto asintomatico, la prese
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Briganti, F., G. La Tessa, S. Cirillo, et al. "Trattamento percutaneo delle stenosi dei tronchi sovra-aortici: Esperienza multicentrica in Campania." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (1997): 109. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s242.

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Abstract:
Nell'ambito della patologia stenotica dei vasi epiaortici la P.T.A. ha raggiunto un ruolo di primo piano; essa rappresenta il trattamento di prima scelta nelle stenosi delle origini delle arterie carotidi e succlavie. L'introduzione di protesi endovascolari (stent) ha migliorato i risultati del trattamento endovascolare. Questo lavoro valuta i risultati ottenuti da un gruppo di studio campano in tre differenti centri di neuroradiologia interventistica in quattro anni di attività sono stati trattati 35 pazienti affetti da patologia steno-ostruttiva del distretto epiaortico con un'età compresa t
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Caputo, N., C. Chiurulla, and E. Signorini. "Studio TC delle biforcazioni carotidee." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 2 (1989): 105–12. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200202.

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Abstract:
Per verificare le possibilità diagnostiche della TC nella definizione della patologia dei vasi del collo e per mettere a punto un protocollo di studio di agevole impiego clinico in grado di fornire risultati costanti e diagnosticamente validi sono stati valutati 132 pazienti affetti da disturbi cerebrovascolari, candidati all'intervento di tromboendoarteriectomia. Lo studio della regione cervicale è stato effettuato utilizzando un pacchetto di scansioni rapide a strato sottile eseguite durante infusione e.v. di mezzo di contrasto (circa 100 ml) a goccia ravvicinata. Nel presente contributo vie
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Andreula, C. F., P. Ladisa, G. Tripoli, and A. Carella. "Studio Angio-RM di un aneurisma gigante del tratto intracavernoso dell'arteria carotide interna." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 4 (1993): 497–502. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600414.

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Abstract:
Gli autori riportano un caso di paralisi isolata del VI nervo cranico di sinistra da aneurisma gigante parzialmente trombizzato del tratto intracavernoso dell'arteria. carotide interna di sinistra. La diagnosi è stata eseguita con risonanza magnetica e studio Angio-RM. Gli autori discutono il ruolo di tale metodica nella diagnosi di questa patologia, giungendo alla conclusione di riservarla al momento diagnostico, con successivo ricorso ad una indagine angiografica tradizionale per una decisione chirurgica e/o intervenzionistica.
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Mozzon, L., and V. Fregonese. "Iter diagnostico nella patologia dei tronchi epiaortici: Il punto di vista del chirurgo vascolare." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (1997): 102–5. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s239.

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Abstract:
The Authors report their 15-years surgical experience discussing the most suitable imaging methods for the diagnosis and treatment of extracranical artery disease. Cost-effectiveness with the use of Duplex scan, conventional or magnetic resonance angiography, is especially underlined and stressed. The preoperative assessment of candidates for carotid endarterectomy should not yet exclude conventional X-ray angiography: the technological development and improvement of magnetic resonance will probably lead to a change.
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Cimino, C., L. Chiapparini, M. G. Bruzzone, E. Ciceri, M. R. Carriero, and B. Lombardi. "Analisi della tecnica Angio-TC-3D nello studio delle steno-occlusioni carotidee." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (1997): 115. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s245.

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Abstract:
L'angio-TC e le tecniche di ricostruzione tridimensionale su work-station sono strumenti che permettono di studiare la patologia steno-occlusiva dei vasi al collo, ottenendo informazioni sulla morfologia, sull'estensione delle placche ateromasiche e sull'entità delle stenosi. Mentre appare sempre più emergente il ruolo dell'angio-TC come esame di screening per tale patologia, in letteratura non vi è unanimità di giudizio sulla possibilità che questa tecnica, da sola o in associazione con altre non invasive, possa sostituire l'angiografia in previsione di un intervento chirurgico. Scopo di ques
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Rega, L., and M. Santoni. "Ruolo dell'Angiografia digitale." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (1996): 27–34. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s204.

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Abstract:
Una corretta metodologia di esame ed un'equilibrata collocazione nell'iter diagnostico rendono ancora l'angiografia digitale strumento per lo più utilissimo nella diagnosi e nella programmazione terapeutica della patologia della carotide extracranica. Per le lesioni aterosclerotiche l'angiografia è soprattutto impiegata nel chiarire casi non ben esplorabili e mal valutabili con le tecniche non invasive e per fornire una valutazione precisa del circolo prossimale e distale alla lesione. Per le lesioni di tipo displastico, flogistico o nel caso delle dissecazioni i reperti da ricercare sono spes
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Roncallo, F., I. Turtulici, F. Bandini, et al. "Pseudotumor orbitario: Semeiotica TC-RM e diagnosi differenziale." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (1997): 168. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s271.

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Abstract:
Lo Pseudotumor Orbitario (PO) viene definito come un processo flogistico aspecifico ed idiopatico per il quale non è possibile identificare una causa locale o riscontrare una patologia sistemica. Si può manifestare clinicamente in diversi modi a seconda delle strutture anatomiche orbitarie coinvolte e la sintomatologia è comunque del tutto aspecifica. Scopo del lavoro è identificare le diverse varianti di PO, con particolare riguardo alla diagnosi differenziale con altra patologia, specie quella neoplastica. Sono stati valutati retrospettivamente 50 esami TC ed RM mirati sulle regioni orbitari
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Alvo, Andrés, Cecilia Sedano, José Andrés De Grazia, Felipe Soto, and José Ignacio Vergara. "Paraganglioma del cuerpo carotideo: Revisión bibliográfica." ACTA DE OTORRINOLARINGOLOGÍA & CIRUGÍA DE CABEZA Y CUELLO 43, no. 1 (2015): 43–49. http://dx.doi.org/10.37076/acorl.v43i1.15.

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Abstract:
Introducción: Los paragangliomas son tumores neuroectodérmicos que suelenencontrarse adyacentes a estructuras ganglionares autonómicas. El paraganglioma carotídeo es un tumor parasimpático, habitualmente no secretor de hormonas y de bajo potencial maligno. Objetivo: Realizar una revisión de la literatura con conceptos actuales respecto al abordaje clínico y quirúrgico de esta patología. Diseño: Revisión narrativa de la literatura. Materiales y métodos: Se realizó una búsqueda en bases virtuales como Pubmed y Scielo utilizando los términos “paraganglioma” y “tumor del cuerpo carotídeo” con el f
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Micheli, C., M. Gallucci, O. Gagliardo, G. Cardone, G. B. Minio Paluello, and M. Castrucci. "Utilità della risonanza magnetica perfusionale nella diagnosi differenziale tra lesioni demielinizzanti e patologia multinfartuale." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (1997): 35–36. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s212.

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Abstract:
20 pts affected by chronic cerebrovascular disease (10) and demyelinating disease (10) were studied by means of conventional MRI and T2*-w dynamic scans (6 slices acquired in 2“, 60 dynamic scans obtained for each slice, total acquisition time ?120”) with the aim of evaluating wether different patterns could be defined between infarctions and demyelinations. 5 subjects were excluded for different reasons. Signal intensity (SI) and transit time (BPAT = Bolus Peak Arrival Time) values were calculated from ROIs positioned on affected and contralateral non affected areas in each pt. In the group a
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D'Aprile, P., F. Macina, A. Nella, et al. "Studio Angio-RM selettivo del circolo vertebro-basilare intracranico." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 6 (1994): 921–28. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700611.

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Abstract:
La possibilità di effettuare un esame non invasivo e significativo dal punto di vista diagnostico, ha reso la RM di base e l'Angio-RM metodiche prioritarie per una valutazione diagnostica accurata nel sospetto di patologia aterosclerotica (dolicoectasia vertebro-basilare), steno-occlusiva o nel sospetto di conflitto neurovascolare riguardanti il distretto vertebro-basilare. Il sistema vertebro-basilare può risultare infatti di difficoltoso approccio se esaminato con le metodiche ad ultrasuoni (US), mentre la angiografia tradizionale (metodica ancora di riferimento per quanto riguarda lo studio
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Sabattini, L. "L'angiografia diagnostica e terapeutica in Neuropediatria." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (1992): 127–34. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s125.

Full text
Abstract:
I problemi posti dalla applicazione delle procedure angiografiche alla popolazione pediatrica età compresa tra 0 e 12 anni, cui siamo soliti aggiungere i casi assimilabili per patologia fino a 16 anni) sono molteplici. Si va dalla induzione sistematica della anestesia generale con intubazione e curarizzazione (le seriografie ultrarapide digitali vanno effettuate in arresto respiratorio) alla utilizzazione di introduttori e cateteri miniaturizzati peraltro compatibili, quando necessario, con gli attuali sistemi coassiali per la navigazione intracerebrale. Pressoché abbandonate, se non in casi e
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Albertini, F., A. Mercuri, F. Baruzzi, et al. "Paralisi isolata del nervo ipoglosso." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 4 (1996): 451–58. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900417.

Full text
Abstract:
Vengono presentati quattro casi di paralisi isolata del nervo ipoglosso giunti recentemente alla nostra osservazione. In tre casi la sintomatologia clinica era conseguente ad una compressione del tronco nervoso a livello del canale osseo proprio (due da secondarismo di carcinoma mammario, il terzo da dissezione della carotide interna a livello del bulbo della giugulare). Nel quarto caso il deficit neurologico era in relazione con una poussée di sclerosi multipla. Una paralisi isolata del XII è sintomo relativamente raro, spesso misconosciuto o sottovalutato. Al contrario la nostra esperienza e
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Llerena Mayorga, Luis Patricio, Johanna Leticia Ortiz, Rosa Ortiz, and Camilo Campiño Llerena. "Malformación y fístula arteriovenosa de carótida externa." Mediciencias UTA 4, no. 1 (2020): 34. http://dx.doi.org/10.31243/mdc.uta.v4i1.261.2020.

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Abstract:
Introducción: Las malformaciones Arteriovenosas a nivel de las arterias carótidas ya sea externa o interno y de acuerdo a su flujo no mantienen una alta incidencia, por tanto, no existen datos o bases de datos que nos ayuden con estadísticas y ayudas específicas en el diagnóstico y tratamiento de las mismas. Una fístula carótida-cavernosa se traduce en una comunicación anormal entre arterias y venas dentro del seno cavernoso y puede clasificarse como directa o dural e indirecta o de bajo flujo. Las fistulas carotideas directas con frecuencia son de origen traumático y también pueden ser causad
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Pelliccioli, G. P., P. F. Ottaviano, C. Gambelunghe, et al. "Ischemia cerebrale sperimentale nei gerbillo." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 3 (1993): 325–30. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600313.

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Abstract:
Il gerbillo (Meriones unguiculatus), avendo il circolo di Willis incompleto per la mancanza delle arterie comunicanti, è considerato il modello animale di elezione per lo studio dell'ischemia cerebrale. L'assenza di connessioni tra circolo carotideo e vertebro-basilare garantisce infatti l'induzione di un'ischemia cerebrale mediante occlusione delle arterie carotidi comuni (ACC). È stata osservata tuttavia una certa variabilità nel sistema vascolare cerebrale del gerbillo, che spiegherebbe la differente risposta individuale alla legatura delle ACC. In letteratura sono stati descritti i deficit
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Rumlaklak, Yanse Yanne, Erni Sulistiawati, Dondin Sajuthi, Sus Derthi Widhyari, and Setyo Widi Nugroho. "Perubahan Patologi Seluler Kelenjar Adrenal Tikus Hipertensi dengan Terapi Sel Punca Mesenkimal Sumsum Tulang (CELLULER STUDY OF ADRENAL GLAND IN HYPERTENSIVE RATS WITH IMPACT OF BONE MARROW MESENCHYMAL STEM CELLS THERAPY)." Jurnal Veteriner 19, no. 2 (2018): 215. http://dx.doi.org/10.19087/jveteriner.2018.19.2.215.

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Abstract:
The purpose of this study was to investigate changes in cellular pathology of adrenal gland as impact of bone marrow mesenchymal stem cells (BMMSC) therapy in hypertensive rats. The research used ten male wistar rats with age ± 10-12 weeks with body weight ± 200-250 grams which is devided into two different groups ie BMMSc(-) hyprtention and BMMSc(+) hypertension. Rats are conditioned with hypertention using Hasbinoto et al method. Right nephrectomy and left carotid communic artery ligation are performed on all rats. Rats are injected with deoxycorticosterone acetate (DOCA), then 0.12 % of âam
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Laurikėnas, Kęstutis. "Ekstrakranijinės-intrakranijinės jungties operacijos galimybės ir dažnis ištikus išeminiam insultui miego arterijos baseine." Lietuvos chirurgija 1, no. 2 (2003): 0. http://dx.doi.org/10.15388/lietchirur.2003.2.2418.

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Abstract:
Kęstutis LaurikėnasVilniaus universiteto Neuroangiochirurgijos centras,Vilniaus greitosios pagalbos universitetinės ligoninėsKraujagyslių chirurgijos skyrius,Šiltnamių g. 29, LT-2043 VilniusEl paštas: kestutis.laurikenas@vgpul.lt Įvadas / tikslas Šiuo metu pasaulinėje medicinos literatūroje raginama atlikti naujus ekstrakranijinės-intrakranijinės jungties operacijų veiksmingumo tyrimus, siekiant nurodyti aiškesnes šių operacijų indikacijas. Darbo tikslas buvo išsiaiškinti, kokiai daliai ligonių, sergančių išeminiais galvos smegenų sutrikimais, instrumentinių tyrimų būdu randama užakusi vidinė
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Biasutto, Susana N., Gabriel A. F. Ceccón, Paulina A. Bortolín, and Matías De la Rosa. "CLINICALLY IMPORTANT FORMATIONS ON THE INTERIOR SURFACE OF THE BRACHIOCEPHALIC TRUNK. Formaciones clinicamente importantes en la superficie interna del tronco braquiocefálico." Revista Argentina de Anatomía Clínica 4, no. 2 (2016): 57–64. http://dx.doi.org/10.31051/1852.8023.v4.n2.14018.

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Abstract:
Las características de la división arterial representan un factor de riesgo para la oclusión arterial y causa frecuente de dificultad para la cateterización. Su forma de presentación depende de la unión del 3º y 4º arcos aórticos. Con el objetivo de evidenciar las caracterís-ticas del tronco braquiocefálico (TBC) se estudiaron 40 fetos de entre 12 y 23 semanas de gestación. Se disecaron los grandes vasos y el TBC fue seccionado en su origen y resecado conjuntamente con la porción proximal de las arterias carótida común derecha (CCD) y subclavia derecha (SD). Se midió la longitud, el ancho y lo
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Muccini et al., Camilla. "Progetto ArchiPrevaleat. Ecografia color-Doppler dei vasi epi-aortici in HIV." JHA - Journal of HIV and Ageing, December 2021. http://dx.doi.org/10.19198/jha31523.

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Abstract:
Obiettivo di questo studio era la valutazione della prevalenzadi ispessimento dell’intima-media (>1.00-1.20 mm) e diplacche (>1.20 mm), in una coorte di persone che vivonocon HIV, e i fattori di rischio per queste condizioni.<br />Il Progetto è iniziato nel 2019 e coinvolge otto centri italiani. Le misurazioni della carotide erano eseguite da un medicoappositamente preparato, che valutava i seguenti parametri:spessore medio-intimale delle carotidi comuni e interne, sia a sinistra che a destra. Sono state raccolte informazionisui fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, l
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