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Journal articles on the topic 'Patologia generale'

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Sena, Luigi Massimino. "Gli albori della Patologia generale a Napoli." La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine 13, no. 3-4 (November 7, 2017): 199–202. http://dx.doi.org/10.1007/s13631-017-0163-9.

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Jeammet, Philippe. "Per una psicopatologia evolutiva." RICERCA PSICOANALITICA, no. 1 (March 2011): 15–23. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-001003.

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Abstract:
L'evoluzione della societŕ ha cambiato la nostra visione di alcuni aspetti della psicopatologia. L'accento si sposta dalla patologia dei conflitti favorita da una societŕ repressiva ad una patologia dei legami, dei limiti e della dipendenza facilitata da una societŕ liberale. La problematica pulsionale dell'aggressivitŕ o della sessualitŕ non puň piů essere pensata in altro modo se non dialetticamente con quella dell'identitŕ, dei limiti, della paura di essere sopraffatti o dell'abbandono da parte delle persone investite. I fallimenti del narcisismo come l'importanza delle relazioni insicure precoci di questi soggetti, occupano una posizione centrale nella comprensione di queste patologie. L'adolescenza č un momento privilegiato d'espressione di queste problematiche. Il peso dei limiti, sia biologici che sociali, ridanno all'Io un ruolo centrale nella loro gestione. La sua capacitŕ di fronteggiare o, al contrario, la sua vulnerabilitŕ ai traumatismi sono variabili centrali nella prognosi. Questa evoluzione interroga i modelli classici della psicoterapia e, in senso generale, gli strumenti piů efficaci per favorire un cambiamento dei soggetti.
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3

Perricone, Giovanna, Concetta Polizzi, M. Regina Morales, Francesco De Luca, Carmen Lo Pinto, Lorella Pitrolo, and Emanuela Giudice. "La rappresentazione del sé corporeo in bambini con patologie croniche diversamente trattate." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (May 2011): 51–65. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-001005.

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Abstract:
Il contributo presenta uno studio sulla rappresentazione del sé corporeo in bambini con patologie croniche diversamente trattate, al fine di esplorare possibili risorse funzionali alla gestione della condizione di rischio costituita dalla patologia; nello specifico, gli indicatori delle risorse vanno individuati, su un piano qualitativo, nell'adeguatezza dell'immagine del corpo, nell'integritŕ dell'immagine di sé, nell'integrazione di mappe cognitive e, su un piano quantitativo, nel quoziente di maturitŕ cognitiva. Lo studio ha previsto il coinvolgimento di un gruppo di 52 bambini (etŕ media 10 anni) di cui un 50% con patologie croniche che prevedono trattamenti invasivi, caratterizzati da "pratiche" sul corpo costanti che alterano la serenitŕ del quotidiano (es. trasfusioni, cateteri venosi, iniezioni di insulina, microinfusioni), l'altro 50% con cardiopatie sottoposti a trattamenti solo farmacologici. L'indagine ha previsto l'uso del Disegno della Figura Umana. I risultati, pur mostrando, in generale, livelli medi di adeguatezza e di integritŕ corporea, sottolineano differenze statisticamente significative in relazione alla tipologia di trattamento, laddove i bambini sottoposti a trattamenti invasivi presentano livelli piů elevati sia di adeguatezza che di integritŕ corporea. Relativamente al quoziente di maturitŕ, invece, non si evidenziano differenze tra i due gruppi, sottolineando la presenza di alcune risorse cognitive funzionali all'adattamento alla patologia.
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4

Simonetti, L., F. Esposito, P. Capasso, L. Greco, G. Sirabella, and S. Cirillo. "Riflessioni sulla diagnosi della diffusione meningo-encefalica di patologia infiammatoria oto-mastoidea e sinusale." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 166. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s267.

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Abstract:
Nel generale incremento di incidenza (o di riconoscimento?) della patologia infettiva ed infiammatoria cerebrale, anche le diffusioni secondarie da patologia di pertinenza otorinolaringoiatrica risultano maggiormente frequenti. Gli autori propongono la propria esperienza su 10 casi, ponendo l'attenzione; • sulle grandi possibilità diagnostiche della TC anche del solo interessamento meningeo; • sull'importanza dell'integrazione con la diagnosi infettivologica su liquor; • sul decorso nel tempo di tali lesioni alla TC, in relazione alla risposta alla terapia.
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Porro, Alessandro, Antonia Francesca Franchini, Paolo Maria Galimberti, Bruno Falconi, and Lorenzo Lorusso. "Salomone Enrico Emilio Franco (1881-1950) di fronte alle leggi razziali Italiane del 1938." Acta medico-historica Adriatica 19, no. 2 (2021): 305–21. http://dx.doi.org/10.31952/amha.19.2.8.

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Abstract:
Più di ottant’anni fa le cosiddette Leggi Razziali espulsero gli Ebrei Italiani dalle loro proprietà e da ogni luogo. Gli autori analizzano l’ergobiografia di salomone Enrico Emilio Franco, un anatomopatologo cosmopolita. Nato a Trieste, ma educato a Venezia, egli condusse la sua formazione medica a Padova, fu anatomopatologo all’Ospedale Civile di Venezia, per poi raggiungere il Portogallo. Franco fondò l’Istituto di Patologia Generale dell’Università di Lisbona. Studiò la leishmaniosi e si dedicò a ricerche di ematologia. Durante la Prima Guerra Mondiale combatté come volontario nel R. Esercito italiano. Fu poi professore di Anatomia patologia nelle Università di Sassari, Bari e Pisa, ma le cosiddette Leggi Razziali lo costrinsero a trovare rifugio in Palestina. Combatté come volontario per la creazione di Eretz Yisrael, ed indi diresse l’Istituto di Patologia della Hadassah a Gerusalemme.
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Sequenza, Maria Josè, Dorian Soru, Alessandro Carrus, Maria Maddalena Sedda, Simeone Andrulli, Vincenzo Barbera, Domenico Ferrara, and Francesco Logias. "Benzodiazepine: indicazioni terapeutiche e utilizzo nel paziente nefropatico." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4 (December 16, 2013): 304–9. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1062.

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Abstract:
Le benzodiazepine, costituite da un anello benzenico unito a un anello diazepinico e a un radicale fenilico, sono una classe di farmaci elettivamente utilizzati per il trattamento dei sintomi ansiosi. Esse incrementano la trasmissione dell'acido gamma-amminobutirrico (una sorta di ansiolitico endogeno) e, perciò, presentano un effetto ansiolitico, ipnoinducente o sedativo, miorilassante, anticonvulsivante e anestetico generale. Presentano minime interazioni farmacologiche con altri farmaci ma troppo spesso vengono utilizzate come terapia a lungo termine e non quando è strettamente necessario. Il farmacista territoriale può svolgere un ruolo sempre più importante per risolvere questo problema. Nel paziente con una patologia renale, occorre tenere in alta considerazione la farmacocinetica di questi farmaci e, quindi, l'assorbimento, la degradazione e l'escrezione sia dei principi attivi che dei loro metaboliti, fattori alterati nell'insufficienza renale. I pazienti con patologia renale fanno un uso di benzodiazepine maggiore rispetto alla popolazione generale, tuttavia è necessaria una riduzione del dosaggio di circa un terzo della dose massima consentita in pazienti con una funzione renale normale. Sono, inoltre, necessarie delle ricerche che indaghino sulle principali ragioni dell'utilizzo delle benzodiazepine da parte dei pazienti nefropatici.
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Niccolini, Irene. "L'importanza del Medico di Medicina Generale per la diagnosi e la gestione del paziente con rene policistico: Dal Congresso SIMG di Firenze, la grande promessa di AIRP." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4 (December 16, 2013): 358–60. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1077.

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Abstract:
Il Medico di Medicina Generale è un referente fondamentale per affrontare la malattia da rene policistico autosomico dominante che non solo è diffìcile da diagnosticare ma ha anche caratteristiche sistemiche che spesso compromettono altri organi oltre ai reni. Per questo motivo, AIRP Onlus (Associazione Italiana Rene Policistico), in occasione del XXX Congresso Nazionale SIMG, ha presentato alla comunità scientifica di Medicina Generale i due volumi dedicati alla malattia, distribuendoli ad oltre 7.500 medici. Una grande opera di sensibilizzazione e sostegno per tutti i pazienti e le loro famiglie. Come dimostrato anche da uno studio epidemiologico-conoscitivo condotto dal Dott. Salvatore Campo nella regione Sicilia, è molto importante che la classe medica possa conoscere e diagnosticare correttamente questa patologia per la presa in carico completa del paziente.
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8

Paschino, Luisa. "A proposito di…diete iperproteiche: proviamo a discuterne." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 3 (October 9, 2014): 262–66. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.917.

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Abstract:
Con l'aumento costante della prevalenza di sovrappeso e obesità in tutto il mondo, è sempre maggiore l'interesse e l'utilizzo di diete iperproteiche da parte della popolazione generale per contrastare tale fenomeno. Tuttavia, vi sono ancora oggi forti dubbi sulla sicurezza a lungo termine delle High-Protein diets, soprattutto per quanto riguarda il possibile sviluppo e la progressione della patologia renale. Le diete iperproteiche sono state associate a ipertrofia renale, iperfiltrazione glomerulare, accelerazione della CKD, aumento della proteinuria, maggior rischio di nefrolitiasi e varie alterazioni metaboliche. Mentre è ormai accettato che tali condizioni possono causare un danno renale progressivo nelle persone che già soffrono di patologia renale, meno chiaro è invece l'impatto di un elevato apporto di proteine nei soggetti sani. Una comprensione globale del rischio ad esse correlato è ancora oggi limitata dall'assenza di rigorosi studi a lungo termine sull'uomo e dalla mancanza di una definizione universalmente accettata di High-Protein diet. A tal proposito è bene non indicare diete iperproteiche nei soggetti con GFR
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Colli, Andrea, Andrea De Martino, Giosuè Falcetta, Mariagrazia Croccia, Federico Del Re, Clemente Pascarella, Giacomo Ravenni, Michele Celiento, Carlo Barzaghi, and Maurizio Levantino. "Tricuspid regurgitation: new diagnostic and therapeutic evidences." Cardiologia Ambulatoriale, no. 12020 (January 30, 2020): 58–70. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-1-5.

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Abstract:
L’Insufficienza tricuspidalica (IT) di tipo funzionale, secondaria a patologia delle sezioni sinistre del cuore, è la più frequente forma di patologia della valvola tricuspide nei paesi occidentali, mentre la forma organica, più spesso isolata, risulta meno frequente. Sebbene diversi studi abbiano recentemente dimostrato evidenze in favore di un approccio chirurgico più aggressivo nella correzione dell’insufficienza tricuspidale funzionale, solo una piccola parte di questi pazienti viene trattata; ancor più raro è il ricorso alla chirurgia in pazienti con malattia tricuspidale isolata, a causa dell’elevata mortalità ospedaliera, soprattutto in caso di sostituzione. Ciò evidenzia come sia necessario ridefinire i criteri di selezione dei pazienti e le tempistiche per le procedure chirurgiche isolate. Negli ultimi anni sono state sviluppate diverse opzioni di trattamento percutaneo simili a quelle usate per la patologia mitralica, ovvero con plicatura dei lembi, rimodellamento dell’anulus o sostituzione valvolare. Gli studi scientifici pubblicati finora hanno mostrato dati promettenti in termini di sicurezza ed efficacia. In futuro il trattamento percutaneo potrà rappresentare una valida alternativa per un ampio numero di pazienti con IT inoperabili o ad alto rischio per la chirurgia convenzionale, ma attualmente non è disponibile per un uso generale a causa di limitazioni anatomiche e la necessità di tecniche di imaging avanzate. Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare gli aspetti eziopatogenetici, diagnostici e prognostici dell’IT e di riassumere le opzioni terapeutiche attualmente disponibili alla luce delle moderne acquisizioni tecnologiche nel trattamento percutaneo di una valvulopatia per molti anni sottovalutata.
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Mercuri, A., A. Facchinetti, F. Baruzzi, G. Minonzio, and G. Bonaldi. "Spondilodisciti a localizzazione multipla." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 3 (August 1993): 311–20. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600309.

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Abstract:
Le spondilodisciti rappresentano una patologia di sempre più frequente osservazione, sia per l'incremento in anni recenti di condizioni favorenti (quali la tossicodipendenza, l'AIDS o l'immunodepressione terapeutica), sia per la maggiore sensibilità delle indagini diagnostiche, in particolare della risonanza magnetica, sia infine per l'aumentata invasività diagnostica e terapeutica a carico dei dischi intervertebrali (chirurgia spinale, discografie, trattamenti percutanei per ernie discali). Essa rimane tuttavia una causa non comune di rachialgia, la cui eziologia, per quanto spesso attribuibile con certezza ad un preciso agente patogeno, non è ancora chiarita con certezza in tutti i suoi aspetti. In letteratura le segnalazioni riguardanti localizzazioni discitiche multiple sono in generale scarse. Recentemente sono giunti alla nostra osservazione tre casi di spondilodiscite lombare multipla, meritevoli di descrizione sia per la loro rarità, sia per alcune peculiarity morfologiche e conseguentemente radiologiche. Esse ci consentono inoltre considerazioni di ordine eziopatogenetico generale, anche riguardo la ben più frequente localizzazione singola. La concentrazione nei tempo delle nostre osservazioni ci fa ritenere probabile che anche le localizzazioni multiple siano di fatto più frequenti di quanto usualmente ritenuto e segnalato.
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ODONE, A., S. VISCIARELLI, T. LALIC, F. PEZZETTI, F. SPAGNOLI, C. PASQUARELLA, G. FERRARI, and C. SIGNORELLI. "Carcinomi associati al papillomavirus umano: conoscenze, ruolo e attitudini dei medici otorinolaringoiatri in tema di prevenzione." Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 6 (December 2015): 379–85. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-621.

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Abstract:
L’infezione da papillomavirus umano (HPV), in particolare HPV 16, è un riconosciuto fattore causale delle neoplasie orofaringee. L’incidenza delle neoplasie orofaringee è in aumento in diversi paesi europei, inclusa l’Italia, e negli Stai Uniti dove accurati modelli matematici hanno stimato che supererà quella del cancro alla cervice nella prossima decade. Recenti evidenze scientifiche supportano la potenziale efficacia del vaccino anti-HPV nel controllare quella che è stata definita “l’epidemia di neoplasie HPV-correlate”. In questo contesto, i medici otorinolaringoiatri assumono un ruolo cruciale, non solo nella diagnosi e trattamento di questa patologia, ma anche – come è stato sottolineato dall’American Head and Neck Society – nella prevenzione. Abbiamo condotto un’indagine sulle conoscenze e le attitudini dei medici otorinolaringoiatri italiani in tema di infezione HPV, patologie correlate e prevenzione vaccinale. Si tratta della prima indagine conoscitiva in Italia e in Europa sull’argomento. 262 medici otorinolaringoiatri italiani sono stati reclutati durante il 101° Congresso Nazionale della Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale, tenutosi in maggio 2014. È stato utilizzato un questionario semi-strutturato sviluppato sulla base delle evidenze disponibili in letteratura e del parere di esperti. Le conoscenze e le attitudini sono state descritte e valutate con tecniche di analisi univariata. È stato inoltre costruito uno score composito di conoscenza. I dati dimostrano come i medici otorinolaringoiatri italiani abbiano, in media, un grado di conoscenza buono dell’infezione HPV e un’attitudine positiva nei confronti della prevenzione, in particolare della vaccinazione. I nostri risultati possono essere una utile base per pianificare, implementare e valutare programmi di educazione continua specifici sul tema della prevenzione dell’infezione da HPV. Come dimostriamo nel nostro studio, programmi di educazione continua specifici sono efficaci nell’aumentare il grado di conoscenza dei medici e l’attitudine positiva nei confronti dei programmi di prevenzione; il che contribuisce a promuovere l’adesione alla vaccinazione nei pazienti e nella popolazione generale. Con l’obiettivo generale di controllare l’epidemia di neoplasie HPV-correlate, maggiori risorse ed energie devono essere dedicate alla formazione e alla diffusione della cultura della prevenzione tra i medici otorinolaringoiatri e la comunità medica in generale. In questo contesto, identifichiamo grande potenziale nella collaborazione tra le comunità e le società scientifiche dell’otorinolaringoiatria e la sanità pubblica.
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Simonetti, L., M. Menditto, G. Sirabella, E. Pignataro, and R. Elefante. "L'invecchiamento del rachide." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 3_suppl (October 1994): 53–62. http://dx.doi.org/10.1177/19714009940070s307.

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Abstract:
Le modificazioni del rachide nell'invecchiamento sono note da tempo e vengono spesso raccolte sotto la definizione globale di artrosi vertebrale. La complessità e la molteplicità delle articolazioni intervertebrali ed intersegmentarie della colonna vertebrale, tuttavia, impongono una analisi più dettagliata dei singoli fenomeni che contribuiscono alla instaurazione di quelle modificazioni anatomo-patologiche proprie del complesso degenerativo rachideo senile. Gli Autori procedono alla suddetta analisi, integrando i dati noti dalla Radiologia tradizionale e dalla TC con le acquisizioni più recenti della RM e con le basi patologiche macroscopiche e submacroscopiche rilevabili in letteratura. Tra i vari gruppi di patologia, quella che risulta più ricca di corrispondenze verificabili tra dati neuro-radiologici ed anatomici è quella riguardante l'unità funzionale disco-somatica, con particolare riguardo per l'osteocondrosi intervertebrale. Attraverso l'approfondimento della patologia delle articolazioni cartilaginee, sinoviali e fibrose della colonna vertebrale, si tenta inoltre di fornire un quadro generale, finalistico, delle varie alterazioni vertebrali che sembra condurre verso una visione «protettiva» dell'artrosi vertebrale rispetto a danni più gravi, privilegiando in età senile la funzione statica rachidea rispetto a quella dinamica. Diventa a questo punto chiaro il perchè della difficoltà di tracciare una chiara linea distintiva tra alterazioni «parafisiologiche» dell'invecchiamento del rachide e alterazioni chiaramente patologiche.
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Battistoni, Sara, Elisa Ricci, Rachele Brugnano, Piera Bertoldi, Maurizio Postorino, and Giuseppe Quintaliani. "Piccolo Glossario Per Una Migliore Comunicazione Tra MMG e Specialista Nefrologo." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 1 (March 4, 2014): 19–28. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.855.

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Abstract:
L’insufficienza renale cronica (IRC) è una patologia in progressivo incremento; in Italia circa 3 milioni le persone affette da IRC agli stadi 3-5 sec. K-DOQI, ma una percentuale inferiore al 30% dei soggetti agli stadi 4-5 sarebbe nota presso gli ambulatori nefrologici. A fronte di questa evidenza, che riflette importanti implicazioni nell’ambito della prevenzione primaria, si rilevano, il più delle volte, importanti difficoltà comunicative tra medico di medicina generale (MMG) e specialista nefrologo, in merito soprattutto alla tempistica e alle modalità di follow- up di questi pazienti. Alla luce di questo, abbiamo elaborato un Glossario che include informazioni riguardo all’approccio diagnostico e terapeutico delle complicanze dell’IRC, al fine di identificare precocemente le più frequenti anomalie metaboliche e di ottimizzare la tempistica dei controlli ambulatoriali.
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Boso, Marianna, Irene Famularo, Guido Nosari, Alessandro Castellana, Elena Costantino, Caterina Nardulli, and Maria Teresa Zanini. "Efficacia di Aripiprazolo Long-Acting nel disturbo schizoaffettivo associato a gioco d'azzardo patologico. Un case report." MISSION, no. 53 (May 2020): 17–19. http://dx.doi.org/10.3280/mis53-2020oa9241.

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Abstract:
Il moltiplicarsi dell'offerta di opportunità di gioco d'azzardo anche in luoghi a bassa soglia di accesso e non dedicati in maniera esclusiva (bar, centri commerciali, tabaccherie), ha rinnovato l'interesse degli esperti riguardo ai costi sociali, economici e psicologici associati a tale pratica.Il comportamento del gioco d'azzardo può condurre ad una dipendenza, riconosciuta e classificata dal DSM5 e può comportare la compromissione del paziente dal punto di vista psichico, familiare e sociale. Questa patologia colpisce una percentuale variabile dall'1% al 3% della popolazione generale. Pertanto, in Lombardia, il numero di persone affette da questo problema potrebbe variare fra 100.000 e 300.000.Nel presente case report viene discusso il caso di un giovane con scompenso psicotico di tipo schizoaffettivo e GAP, che si rivolge al SerD.
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Caputo, Marina, Chiara Mele, Alice Ferrero, Ilaria Leone, Paolo Marzullo, Flavia Prodam, and Gianluca Aimaretti. "Principali test di stimolo e di inibizione per la patologia antero-ipofisaria: avvertenze per l’uso nella popolazione di età superiore ai 65 anni." L'Endocrinologo 21, no. 6 (November 13, 2020): 424–31. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00794-0.

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Abstract:
SommarioLa fisiopatologia dell’invecchiamento non è ancora stata del tutto chiarita sebbene numerosi filoni di ricerca siano attivi in questo ambito in considerazione dell’aumento della vita media della popolazione generale. Il sistema endocrino riveste un ruolo critico in questo contesto in quanto, durante l’invecchiamento, avvengono importanti modifiche nel pattern secretorio dell’asse ipotalamo-ipofisi e nella sua sensibilità ai meccanismi di feedback. Risulta pertanto evidente come, nell’ambito della quotidiana pratica clinica, sia necessaria un’interpretazione critica dei principali test endocrinologi per lo studio delle patologie ipofisarie nella popolazione over 65, per la quale spesso non esistono cut-off età-specifici.
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Morelli, Gabriele. "La soluzione paranoidea al tempo della pandemia virale." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2021): 111–20. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-002008.

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Abstract:
L'autore, partendo da un caso clinico, si interroga sugli effetti psichici degli sconvolgimenti sociali, culturali e psichici dei giorni odierni aggravati dalla recente pandemia virale. Viene messo in evidenza l'andamento della psicoterapia prima e dopo l'insorgere della diffusione del contagio a cui hanno fatto seguito le limitazioni legate al confinamento e poi la campagna vaccinale incoraggiata dall'istituzione della carta verde. Anche il terapeuta è coinvolto in dinamiche patogene in cui la realtà entra prepotentemente nel processo terapeutico rischiando di alterare le regole del setting. Il paziente regredisce alla posizione schizoparanoide e sviluppa una sintomatologia delirante di tipo persecutorio facendo un uso massiccio di meccanismi difensivi come la scissione, il diniego, la proiezione e l'identificazione proiettiva. L'autore infine approfondisce il tema della paranoia, patologia che rischia di sfuggire ai sistemi diagnostici, che, spesso presente nella popolazione generale, si svela in momenti particolarmente traumatici.
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Trani, Antonio, Antonio Cardinale, and Pierluigi Antonino Cappiello. "La terapia dell’insufficienza venosa cronica." Cardiologia Ambulatoriale 29, no. 1 (May 30, 2021): 63–72. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-1-8.

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Abstract:
La malattia venosa cronica è una patologia ad altissima prevalenza nella popolazione generale, caratterizzata da andamento cronico e progressivo. Secondo la classificazione internazionale CEAP, viene differenziata in stadi di complessità e gravità crescenti, da C0 a C6. Si è soliti definire gli stadi iniziali C0-C2 nel loro complesso come malattia venosa cronica propriamente detta, mentre gli stadi avanzati C3-C6 definiscono più propriamente l’insufficienza venosa cronica. Senza un trattamento adeguato, la malattia venosa tende a peggiorare e progredire inevitabilmente verso gli stadi più avanzati, caratterizzati dalle ulcere venose. La causa iniziale e l’aggravamento progressivo sono sostenuti da stimoli infiammatori a carico della parete venosa e dei tessuti perivenosi, che provocano un danno strutturale di parete e delle valvole venose, conducendo all’ipertensione venosa e compromettendo la fisiologica funzione del ritorno venoso. In relazione allo stadio e alla severità, la malattia venosa cronica richiede tipologie di trattamento differenziate, sulla base dei sintomi e segni prevalenti, comprendenti l’utilizzo di farmaci venoattivi in associazione con tecniche interventistiche mininvasive e chirurgiche.
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Salvi, Elisa, Vincenzo Guideti, and Andrea Lo Noce. "Temperamento, cefalea e psicopatologia in etŕ evolutiva." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 31 (December 2012): 29–40. http://dx.doi.org/10.3280/qpc2012-031003.

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Abstract:
Lo scopo di questo studio e stato quello di indagare il rapporto tra cefalea, temperamento, e comportamento in un campione di bambini reclutati presso gli ambulatori di Neuropsichiatria di Roma. Si tratta di 150 bambini, 90 maschi e 60 femmine, di eta compresa tra i 6-11 anni, durante il 2011-2012. I problemi di comportamento sono stati valutati attraverso la Child Behaviour Check List (CBCL) e le dimensioni temperamento attraverso il "Questionario Italiano del Temperamento" (QUIT). QUIT e CBCL sono state somministrate ai genitori dei bambini. La diagnosi e stata effettuata in base ai criteri della Classificazione Internazionale della Cefalea (ICHD II). Emicrania e cefalea tensiva hanno mostrato punteggi simili per quanto riguarda le scale principali della CBCL, con differenze significative nella scale dei problemi internalizzanti, dove hanno riportato punteggi peggiori i bambini con cefalea tensiva, e in quella dei problemi esternalizzanti punteggi peggiori per i soggetti emicranici. La cefalea e uno dei sintomi neurologici piu comuni riportati durante l'infanzia, che porta ad alti livelli di assenze scolastiche e si associa a diverse patologie. In generale, emicrania e cefalea tensiva sono associate a depressione, disturbi d'ansia, e ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder). I risultati, confermati dalla letteratura, sembrano sostenere l'ipotesi che ci sia una relazione tra cefalea e comportamenti psicopatologici. Lo sviluppo di una psicopatologia in soggetti con determinati profili temperamentali non e una regola. Dobbiamo porre attenzione nel lavoro quotidiano ad identificare i soggetti a rischio, sia per temperamento o fattori ambientali. L'identificazione precoce di questi fattori di rischio potrebbe dare la possibilita di interventi precoci che potrebbero tenere i bambini lontani dalla patologia.
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Sabattini, L. "L'angiografia diagnostica e terapeutica in Neuropediatria." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (April 1992): 127–34. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s125.

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Abstract:
I problemi posti dalla applicazione delle procedure angiografiche alla popolazione pediatrica età compresa tra 0 e 12 anni, cui siamo soliti aggiungere i casi assimilabili per patologia fino a 16 anni) sono molteplici. Si va dalla induzione sistematica della anestesia generale con intubazione e curarizzazione (le seriografie ultrarapide digitali vanno effettuate in arresto respiratorio) alla utilizzazione di introduttori e cateteri miniaturizzati peraltro compatibili, quando necessario, con gli attuali sistemi coassiali per la navigazione intracerebrale. Pressoché abbandonate, se non in casi eccezionali, le vie di accesso diretto carotideo e vertebrale e le vie di accesso a distanza brachiale e ascellare che pure hanno avuto ampia diffusione in passato anche presso il nostro Servizio. Si usa attualmente la via di accesso femorale arteriosa e/o venosa con applicazione abituale di introduttori perfusi onde ridurre al minimo il trauma sulle pareti vasali. Viene presentata per sommi capi la popolazione pediatrica del nostro Servizio dall'epoca della introduzione dell'angiografia digitale (Luglio 1986 - Luglio 1991) fornendo esempi emblematici di procedure diagnostiche e di procedure di terapia endovascolare con particolare attenzione alle indicazioni e controindicazioni.
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Bompiani, Adriano. "Economia ed etica nello sviluppo del Sistema sanitario italiano." Medicina e Morale 45, no. 5 (October 31, 1996): 923–34. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.898.

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Abstract:
In italia, come nei Paesi industrializzati dell’Europa occidentale, sono intervenuti notevoli cambiamenti demografici ed epidemiologici (invecchiamento della popolazione e aumento del numero di anziani, riduzione della patologia infettiva e aumento delle malattie degenerative), associati a rilevanti fenomeni sociali (contrazione volontaria della fertilità, progressivo aumento del lavoro extradomestico della donna), ai quali fanno riscontro le aumentate capacità di cura delle malattie acute, lo sviluppo incessante della tecnologia e la crescente richiesta di “godimento di salute” come diritto dell’individuo. Tutto ciò ha portato a concepire nuovi assetti sanitari, mentre è venuto meno il welfare state e stenta ad affermarsi la strategia di promozione della salute mediante la prevenzione. Partendo da queste difficoltà e rendendosi conto del rilievo etico di queste problematiche, poichè è indubbia l’estensione del diritto all’assistenza sanitaria a tutti i cittadini, nell’articolo vengono esaminati i rapporti tra il principio di giustizia, tradotto in pratica dal principio di equità, e l’economia sanitaria. Inoltre, delle diverse questioni affrontate (assistenza sanitaria in generale, l’acquisizione delle risorse per la sanità in Italia e negli altri Paesi europei, la proposta del cosiddetto federalismo in sanità, l’impiego delle risorse e la razionalizzazione economica nella spesa) sono evidenziate anche le implicanze etiche e bioetiche relative alle diverse correnti di pensiero: utilitarismo, individualismo-libertario, egualitarismo e personalismo, e se ne ricava che le concezioni della bioetica personalista sono quelle che più servono da supporto all’etica medica tradizionale, sebbene essa richieda un lavoro di interpretazione dei “parametri economici” caso per caso ed una grande responsabilità da parte di ogni operatore sanitario nel gestire le risorse comuni.
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Gallucci, M., O. Migliori, B. Orlandi, A. Bozzao, F. Cardona, and M. Arachi. "Malattie dismielinizzanti." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (April 1992): 19–24. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s104.

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Abstract:
L'aspetto generale di una malattia dismielinizzante è quello di una alterazione diffusa e simmetrica della sostanza bianca. Quest'aspetto può essere considerato specifico e spesso differenziale nei confronti delle patologie della sostanza bianca su base demielinizzante o encefaloclastica. Altro aspetto peculiare è la tendenza alla diffusione dell'alterazione, che non resta confinata in aree focali, ma tende ad avere una distribuzione lobare, emisferica o panencefalica, con possibile coinvolgimento del distretto sottotentoriale. Per quanto concerne l'inquadramento delle singole patologie dismielinizzanti occorre tracciare alcune brevi note per quelle forme che assumono degli aspetti differenziali più tipici. È importante sottolineare che, in forme con aspetti meno caratteristici, la diagnosi deve essere concertata in associazione con gli esami strumentali e di laboratorio e con la valutazione clinica. In conclusione l'apporto che la neuroradiologia reca in termini di diagnosi differenziale tra patologie su base dismetabolico-degenerativo e patologie su base demielinizzante o encefaloclastica è sostanziale. La neuroradiologia, inoltre, può offrire un inquadramento di sottogruppo patologico. Quest'ultimo aspetto è, tuttavia, di minor rilievo visto il generale scarso giovamento terapeutico di queste patologie.
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Russu, Georgiana, Tania Rusu, Ileana Ioniuc, and Stela Goţia. "Osteopenia în copilărie şi adolescenţă." Romanian Journal of Pediatrics 63, no. 4 (December 31, 2014): 447–51. http://dx.doi.org/10.37897/rjp.2014.4.18.

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Abstract:
Osteopenia, termen aparţinând patologiei copilului, este o scădere a masei osoase în raport cu vârsta cronologică, reprezentând o stare intermediară între normal şi osteoporoză. Este o afecţiune plurietiologică, cuprinzând un grup heterogen de boli ale ţesutului conjunctiv cu determinism genetic, dar şi osteopenia dobândită în diverse stări patologice care afectează homeostazia osoasă. Diagnosticul precoce se stabileşte prin măsurarea densităţii osoase prin metode imagistice noninvazive, cele mai utilizate fiind dual-energy x-ray absorbtiometry (DEXA) şi ultrasonografi a cantitativă. Tratamentul la copil se particularizează prin necesitatea adaptării aportului de calciu şi vitamina D atât la nevoile fiziologice ale creşterii, cât şi la cerinţele unei patologii. Tratamentul medicamentos specific cu bifosfonaţi nitrogenici a fost introdus la copii, dar nu este încă bine statuat. Atenţia care trebuie acordată acestei patologii osoase la copil şi adolescent este justificată de valoarea prognostică pentru tot restul vieţii a masei osoase de vârf a vârstei 20-21 ani.
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De Ronchi, Diana, Elisa Bucchi, Monica Pederzini, Sara Scaini, Carmine Petio, Giuseppe Ferrari, and Edoardo Dalmonte. "The prevalence of dementia in a population-based study carried out in Granarolo, Ravenna." Epidemiology and Psychiatric Sciences 11, no. 4 (December 2002): 258–65. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005832.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Valutare la prevalenza della demenza e dei diversi tipi di demenza tra i soggetti con più di 60 anni d'eta residenti a Granarolo (RA) alia data del 31.12.1991. Disegno – Studio di popolazione, articolato in due fasi. Nella prima fase l'intera popolazione anziana e stata studiata mediante test di screening, nella seconda i soggetti positivi ai test sono stati sottoposti ad indagini più specifiche. Principali misure utilizzate – Nella prima fase sono stati utilizzati il Mini Mental State Examination (MMSE) e la Global Deterioration Scale (GDS). Nella seconda fase erano previste una visita medica, una valutazione neurologica, la somministrazione di test neuropsicologici e la diagnosi di demenza in accordo con i criteri del DSM-III-R. Risultati – Dei 557 partecipanti allo studio, 56 risultarono dementi. Per 29 persone fu formulata la diagnosi di Malattia di Alzheimer (AD) e per 14 pazienti la diagnosi di demenza di tipo vascolare (VaD). Il tasso di prevalenza della demenza era 11.1%, 9.1% per gli uomini (95% CI=5.29−12.89) e 12.7% per le donne (95% CI=8.84−16.6). La prevalenza della demenza nel suo insieme, cosi come dell'ad, aumentava in modo esponenziale ogni cinque anni in entrambi i sessi fino ai 90 anni di eta. Le donne evidenziavano una più elevata prevalenza della demenza in generale e di AD rispetto agli uomini e tale dato era più evidente nelle eta più avanzate. Conclusioni – I nostri dati concordano con quelli emersi in altri studi europei ed evidenziano come la prevalenza della demenza aumenti con l'elevarsi dell'eta. Se pensiamo che in Italia i grandi anziani (coloro con più di 80 anni) sono la parte di popolazione che aumenta più rapidamente rispetto alle altre fasce di eta, possiamo attenderci che la demenza diventera sempre più un problema di salute pubblica di grandissima rilevanza, essendo la più frequente patologia della popolazione molto anziana e causa primaria di disabilità e mortalità.
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Cruz, Antonio Augusto Velasco E., Fernando Chahud, and Fernando C. Guimarães. "Patologia dos anexos oculares." Medicina (Ribeirao Preto Online) 30, no. 1 (March 30, 1997): 36–51. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2176-7262.v30i1p36-51.

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Sterpellone, Luciano. "Ludwig Van Beethoven: La Musica Del Silenzio." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4 (January 14, 2014): 343–51. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1073.

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Abstract:
Nell'estate del 1797 all'età di 27 anni e periodo che coincide con gli inizi dei disturbi uditivi, il musicista contrae una infezione, un tifo addominale dal quale non si riprenderà più completamente, con reiterati disturbi gastrointestinali negli anni a venire. Solo nel ottobre 1802 Beethoven ammette la propria sordità, accompagnata da acufeni, una patologia che avrebbe interessato prima l'orecchio sinistro, poi quello destro, e che sarà progressiva, sino alla sordità completa. Le cure cui verrà sottoposto saranno le più diverse, ma verosimilmente tutte inutili, Beethoven sarà un paziente sui generis, che fa di testa propria, ignorando le prescrizioni dei medici, bevendo molto vino e molto caffè, e non rispettando i dosaggi dei medicinali. Poco risolvono anche i cornetti acustici, applicati a lungo solo all'orecchio sinistro, perché, il destro è già completamente sordo. Viceversa per aumentare l'intensità dei suoni si serve di uno strumento ingombrante, una specie di coperchio di legno che mentre suona interpone tra sé e il pianoforte come cassa di risonanza. Nel 1822, alla prova generale del Fidelio non sente assolutamente nulla di ciò che si canta sulla scena. Nel maggio 1824, al termine di un concerto, una cantante deve prenderlo per le spalle e voltarlo verso il pubblico perché, si renda conto che lo stanno applaudendo freneticamente. Nel 1825 compaiono i segni dell'interessamento epatico con una ematemesi che origina verosimilmente da varice esofagee. Nel 1826 le condizioni generali peggiorano compaiono coliche addominali, diarrea, ittero, e l'asche richiede numerose paracentesi con aspirazione sino a 14 litri. Il 27 marzo del 1827 Ludwig van Beethoven muore, e due giorni dopo ventimila persone seguiranno il feretro; tra i presenti Franz Schubert, ignaro che appena un anno dopo riposerà vicino a Beethoven. Sulla sordità di Beethoven non si è giunti a conclusioni definitive. Otosclérosi, un'affezione dell'orecchio interno, una degenerazione del nervo acustico, una forma post-infettiva come nel tifo addominale, una improbabile degenerazione di origine luetica, un morbo di Paget. Dai reperti autoptici appare molto probabile che la morte del musicista possa essere addebitata ad una malattia epatica, dato che all'esame autoptico questo organo risulta molto più piccolo del normale e molto poco elastico; inoltre ambedue i reni appaiono infiltrati da un liquido marrone e opaco e i calici renali appaiono calcificati. È forse “merito” della sordità se Beethoven ha così interiorizzato la sua vis creativa da vedere aumentata la propria percezione della rappresentazione corticale dei suoni.
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Maioni, Melissa. "Il livello di speranza nei pazienti oncologici in cura chemioterapica. Un’indagine sperimentale / The level of hope in the cancer patients receiving chemotherapy. An experimental investigation." Medicina e Morale 67, no. 5 (December 11, 2018): 525–43. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.555.

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Abstract:
La speranza è una caratteristica multidimensionale che coinvolge diverse dimensioni umane, il cui costrutto è stato più volte studiato in molteplici ambiti disciplinari. Il presente studio si propone di: valutare l’impatto della patologia in relazione al livello di speranza; comparare il livello di speranza con altre variabili cliniche e socio-demografiche, attraverso lo studio di 83 pazienti oncologici del Policlinico Campus Bio-Medico di Roma in cura chemioterapica, e di 83 soggetti sani, con caratteristiche socio-demografiche comparabili al campione clinico, a cui sono state sottoposte due scale: l’HHI (Herth Hope Scale) e la SF-12 (Questionario sullo stato di salute). L’analisi statistica utilizzata è finalizzata a valutare l’interdipendenza lineare tra le due variabili considerate (la speranza e lo stato di salute) sulla popolazione in generale e nelle sottopopolazioni considerate, tramite il calcolo dell’indice R2. I risultati mostrano che: a) il campione sperimentale composto per l’84,3% da pazienti affetti da cancro al IV stadio, ha mediamente un medio livello di speranza (media ± es = 35.47 ± 0.78); b) non emerge una correlazione significativa tra lo stato di salute e il livello di speranza; c) non emergono differenze significative riguardo il livello di speranza, mentre emergono delle differenze significative relativamente alla PCS (stato di salute fisica). I dati raccolti indicherebbero come la speranza sia una dimensione indipendente dalla diagnosi, dalla stadiazione della patologia, dal sesso, dal tipo di ospedalizzazione, dallo stato civile e non si modifichi nelle varie fasce d’età. Sembrerebbe un costrutto che si mantiene stabile nel tempo e che viene scarsamente influenzato da altre variabili. ---------- Hope is a multidimensional characteristic that involves different human dimensions, the construction of which has been studied several times in multiple disciplinary fields. The present study aims to: assess the impact of the pathology in relation to the level of hope; compare the level of hope with other clinical and socio-demographic variables, through the study of 83 cancer patients receiving chemotherapy at the Policlinico Campus Bio-Medico in Rome, and 83 healthy subjects, with socio-demographic characteristics comparable to the clinical sample, who were given two scales: the HHI (Herth Hope Index) and the SF-12 (SF-12 Health Survey). The statistical analysis used is aimed at assessing the linear interdependence between the two variables under consideration (hope and health) for the general population and the subpopulations under consideration, by calculating the R2 index. The results show that: a) the experimental sample, 84.3% of which was composed of stage IV cancer patients, had an average hope level (mean ± es = 35.47 ± 0.78); b) there was no significant correlation between health and hope; c) there were no significant differences in hope levels, while there were significant differences in physical health (PCS). The data collected would indicate that hope is a dimension independent of diagnosis, disease stage, sex, type of hospitalization, marital status and does not change in the various age groups. It would seem to be a construct that remains stable over time and is poorly influenced by other variables.
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Bressani, Roberto, Isidoro Cioffi, Carlo Fraticelli, Franco Grillo, Salvatore Pisani, Anna Maria Verri, Fabio Banfi, and Simone Vender. "The suicidal behaviour in the North province of Varese: an epidemiological analysis." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no. 3 (September 2001): 180–85. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005303.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Conoscere dati quantitativi e caratteristiche del comportamento suicidario nell'area nord della Provincia di Varese, comprendente il capoluogo ed i comuni limitrofi (Valceresio, valli del luinese e nord-Verbano), al fine di individuare interventi preventivi. Disegno – Studio epidemiologico-descrittivo. Sono state utilizzate le schede di morte ISTAT del Registro di Mortalità dell'ex Azienda USSL di Varese negli anni 1995-97. Sono stati inclusi i soggetti che al momento del suicidio risultavano residenti. Successivamente i casi delle schede ISTAT sono stati ricercati negli archivi dei servizi psichiatrici, per valutare eventuali contatti. Per costoro sono state rilevate informazioni, quali tentativi suicidari, patologia psichiatrica, data del primo contatto. Setting – Distretti di Arcisate, Cittiglio, Luino e Varese, corrispondenti al bacino di utenza delle Unità Operative di Psichiatria 1 e 2 dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Macchi di Varese. Principali misure utilizzate – Sono stati calcolati i tassi di suicidio deH'area e tramite standardizzazione diretta sono stati confrontati i tassi dei singoli distretti. Risultati – I suicidi sono stati 78 (24 femmine e 54 maschi), con un tasso dell'8.2 per 100.000. In analogia all'andamento nazionale si osserva una diminuzione generale del fenomeno negli ultimi anni, ma non per i più giovani. Ci sono alcune aree geografiche (distretti di Luino e di Arcisate) da monitorare nel tempo, perche una casistica più ampia potrebbe rivelare un rischio più elevato. La fascia d'età giovane e anziana è più colpita nei maschi, e per i due sessi sono particolarmente a rischio i 55-64enni. I mezzi utilizzati differiscono per fasce d'età. Un'alta percentuale di soggetti sono non coniugati o con scarsa istruzione. Meno di un terzo dei casi era entrato in contatto con i servizi psichiatrici. Conclusioni – I dati consentono un confronto con la casistica nazionale e una riflessione sulle caratteristiche del suicidio nell'area di riferimento, al fine di elaborare strategie preventive orientate da un approccio multidimensionale, la cui efficacia potrà essere validata nel tempo attraverso l'attivazione di un osservatorio provinciale.
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Sant'Ana, F. J. F., E. F. Nascimento, J. C. Nogueira, and R. Serakides. "Atividade secretória de tubas uterinas com e sem patologia de porcas adultas nas fases folicular e luteínica." Arquivo Brasileiro de Medicina Veterinária e Zootecnia 56, no. 1 (February 2004): 36–45. http://dx.doi.org/10.1590/s0102-09352004000100007.

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Abstract:
Descrevem-se as características anatomopatológicas e histoquímicas de 124 tubas uterinas de porcas (matrizes) abatidas em matadouros, nas fases folicular e luteínica do ciclo estral. As tubas uterinas foram distribuídas em quatro grupos: LSP- fase luteínica sem patologia tubárica (n=45), LCP- fase luteínica com patologia tubárica (n=19), FSP- fase folicular sem patologia tubárica (n=45) e FCP- fase folicular com patologia tubárica (n=15). Para estudo histoquímico de mucossubstâncias foram utilizadas as colorações de periodic acid Schiff (PAS) com e sem digestão prévia pela amilase salivar e Alcian Blue (AB) em pH 2,5 e 0,4. Utilizou-se a coloração de Ninhidrina-Schiff para evidenciação de proteínas ricas em radicais -NH2. Foram observadas alterações em 34 tubas uterinas. Independente da fase do ciclo estral, as patologias mais comumente encontradas foram os cistos de parede e a metaplasia escamosa. Em menor número foram observados divertículo e adenomiose. A ampola e o infundíbulo foram os segmentos mais afetados. Na fase folicular, o infundíbulo apresentou maior intensidade de secreção de mucossubstâncias neutras e AB 2,5-positivas. Na ampola houve maior intensidade de secreção de mucossubstâncias AB 2,5-positivas, sulfomucinas e de proteínas ricas em radicais -NH2. As patologias não reduziram significativamente a secreção de mucossubstâncias nas regiões adjacentes em nenhum dos segmentos tubáricos, tanto na fase luteínica quanto na folicular. Nas áreas de metaplasia escamosa do epitélio tubárico e nos cistos de parede houve redução da secreção de mucossubstâncias neutras e ácidas.
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Silva, Maria Eduarda Ribeiro da, Victor Hugo Ferreira Vieira Fernandes, Waleff Alves de Sousa, Vinícius de Sousa Lima, Bruno Silva Lacerda, Sandriel Lima Nascimento, Debora Ferreira Matos, and Randal Silva Gomes. "Identificação de manifestações patológicas em pontes de concreto armado e metálicas." Brazilian Journal of Development 8, no. 12 (December 22, 2022): 80318–32. http://dx.doi.org/10.34117/bjdv8n12-233.

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Abstract:
O presente artigo trata-se de uma revisão de literatura que expõe sobre o conhecimento de patologias em pontes, fortalecendo, assim, o acervo literário existente. A ausência de manutenção é uma das condições que mais ocasionam o surgimento de manifestações patológicas, tais como: fissuras e trincas, flambagem, corrosão, desagregação, eflorescência e manchas. Dentro desse contexto, analisou-se diversos artigos e produções científicas que apresentavam no seu escopo patologias em pontes. Então, através de estudos de casos, as manifestações patológicas encontradas foram esclarecidas e aprofundadas, de modo a encontrar os motivos a que levaram a essas patologias. Por fim, chegou-se a conclusão de que as pontes de concreto armado apresentam como principais patologias as fissuras, já as pontes metálicas apresentam a corrosão, química ou eletroquímica, como principal patologia, além da fadiga e a deformação.
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Carvalho, Murilo Bazzo, Natália Ferrer Simões de Sousa, Luísa Lopes Dias da Silva, Mônica Silva Dias Franco, and Rafael Nogueira Araújo de Lima. "LEISHMANIOSE TEGUMENTAR AMERICANA COM PADRÃO CUTANEOMUCOSO DISSEMINADO: UM RELATO DE CASO." Revista de Patologia do Tocantins 8, no. 4 (January 10, 2022): 53–56. http://dx.doi.org/10.20873/uft.2446-6492.2021v8n4p53.

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Abstract:
Introdução: A Leishmaniose Tegumentar Americana (LTA) se configura como uma patologia endêmica ao Estado de Tocantins, sendo responsável por importante morbidade e estigma social. A doença pode se apresentar de diversas maneiras, variando de formas cutâneas localizadas a cutaneomucosas disseminadas, sendo esta última uma apresentação rara e objeto deste trabalho. Desenvolvimento: Paciente com lesões dolorosas ulceradas disseminadas em pele e região cutânea, diagnosticado com leishmaniose tegumentar americana, tratado com anfotericina B lipossomal, apresentando boa resposta à terapia. Considerações finais: Pela gravidade do caso e pela endemicidade das patologias que integram o diagnóstico diferencial, a descrição desta patologia pode auxiliar futuras pesquisas e no reconhecimento precoce de novos casos.
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Sousa, Maria Júlia Alves de, Luiz Otávio Marques Silva, Laís de Melo Gontijo, Lara Daniele Franca, and Nicole Castro Simões. "Elefantíase nostra verrucosa: caso clínico e revisão de literatura." Brazilian Journal of Health Review 5, no. 4 (August 15, 2022): 14251–57. http://dx.doi.org/10.34119/bjhrv5n4-188.

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Abstract:
A elefantíase nostra verrucosa (ENV) é uma patologia rara e desfigurante secundária a um linfedema crônico. Caracteriza-se pelo espessamento e liquenificação da pele em associação a um edema exuberante, observando-se frequentemente lesões hiperqueratósicas, verrucosas e papilomatosas na área afetada. (1) Em estágios mais avançados e como consequência da fibrose progressiva, desenvolvem-se lesões verrucosas, culminando numa aparência musgosa (“mossy appearance"). É uma patologia rara e com elevado impacto, social, estético e funcional, na vida das pessoas acometidas.(2,3) Tem como diagnóstico diferencial patologias benignas, como linfedema pré tibial, lipodermatoesclerose e outras malignas como carcinomas. (4) Objetivou-se relatar o caso de uma paciente diagnosticada com esta patologia com o intuito de contribuir para a literatura com uma revisão dos principais aspectos associados a ela, visto trata-se de uma doença com poucos relato disponíveis.
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Zampetti, Paolo, and Andrea Scribante. "Silvio Palazzi (1892-1979), un pioniere della moderna odontoiatria Italiana." Acta medico-historica Adriatica 19, no. 2 (2021): 323–36. http://dx.doi.org/10.31952/amha.19.2.9.

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Abstract:
Non è facile analizzare una figura complessa come quella di Silvio Palazzi (1892-1979) (fig.1). Senza dubbio fu uno dei personaggi di maggior spicco nel panorama odontostomatologico italiano per circa un cinquantennio, uno dei protagonisti della trasformazione dell’Odontoiatria pionieristica a in quella scientifica, un precursore ed un uomo con una mentalità aperta, dotato di una visione lungimirante. Personalità eclettica, versatile, da certi punti di vista addirittura geniale ma anche imprevedibile, fu al centro della vita accademica e professionale dell’Odontoiatria italiana; pochi possono vantare un’attività didattica, clinica, scientifica come la sua. Divenuto, in età giovanissima, direttore di una clinica che era ancora poco più che un ambulatorio seppe portarla ad un livello di eccellenza che non aveva riscontri in Italia (fig. 2) e che poteva essere paragonato a quello delle grandi cliniche odontoiatriche europee. Fu autore di un “Trattato di Odontologia” (fig. 3 e 4) che ebbe sette edizioni, sui cui si formarono intere generazioni di dentisti, e di oltre cinquecento pubblicazioni scientifiche, in tutti i campi dell’Odontostomatologia; predilesse particolarmente le indagini istologiche ed istochimiche, come spesso ricordava, per avere avuto una preparazione impostata in tal senso dalla sua frequenza presso l’istituto di Patologia Generale di Pavia diretto da Camillo Golgi (1843-1926, Premio Nobel per la Medicina nel 1906). In campo clinico ogni settore della Odontoiatria lo vide attento ed appassionato cultore, in particolare dell’Endodonzia e della Parodontologia. Inoltre, fu un pioniere dell’Implantologia quando questa branca riscuoteva più critiche che successi ed iniziò le ricerche sull’azione profilattica del fluoro quando molti erano contrari. Si batté assiduamente per una differente legislazione odontoiatrica: fu un convinto sostenitore di un Corso di Laurea apposito per la preparazione del futuro odontoiatra, già sin dagli anni Cinquanta: poiché questo progetto sembrava di difficile realizzazione, propose se non altro l’obbligo di una specializzazione post-laurea per garantire una formazione idonea. Accanto a ciò, per il suo modo di porsi spesso aggressivo e polemico si alienò l’amicizia di molti colleghi e si creò numerosi nemici. Certamente fu un personaggio che non può passare inosservato e che merita, ad oltre quaranta anni di distanza dalla morte, una attenta valutazione storica.
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Monteiro da Silva, Bianca Oliveira, and Lioney Nobre Cabral. "Lesões mais Frequentes em Ossos Gnáticos Diagnosticadas no Serviço de Patologia Oral e Maxilofacial da Universidade do Estado do Amazonas entre 2012 e 2018." ARCHIVES OF HEALTH INVESTIGATION 11, no. 3 (November 4, 2021): 388–92. http://dx.doi.org/10.21270/archi.v11i3.5586.

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Abstract:
Introdução: Os ossos gnáticos sustentam os dentes por meio do osso alveolar e estão em adaptação constante quanto à fisiologia presente no meio bucal. Essa dinâmica de complexidade histológica, funcional e anatômica proporciona a esses ossos a capacidade de desenvolver diversas patologias as quais cabem ao cirurgião dentista o diagnóstico. Objetivos: Reconhecer as lesões mais frequentes em ossos gnáticos diagnosticadas pelo Serviço de Patologia Oral e Maxilofacial da Universidade do Estado do Amazonas (SEPAT/UEA), um serviço público de referência no estado. Material e Método: Estudo de natureza epidemiológica analítica-quantitativa, no qual, por meio da análise dos laudos emitidos entre 2012 e 2018 pelo SEPAT/UEA, informações como a patologia e grupos de patologias mais frequentes, faixa etária, sexo e localização anatômica foram recolhidas e agrupadas em tabelas e gráficos. Resultados: Os cistos representaram 35,35% dos casos, doenças da polpa/periápice 33,77% e neoplasias odontogênicas 18,73%. A mandíbula foi mais acometida (57%), no gênero feminino houveram mais casos (55,58%) e a faixa etária mais atingida foi de 18 a 39 anos (36,47%). Conclusão: São necessárias as correlações clínicas para que o patologista possa dar um diagnóstico mais preciso, pois histopatologicamente algumas lesões chegam próximo de serem idênticas, contudo, com a análise dos resultados, pôde-se perceber que mesmo com suas peculiaridades, o Estado segue a linha de outros estados do Brasil, alterando a ordem de colocação do ranking mas as patologias mais frequentes estão presentes também no Amazonas.
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Do Nascimento, Wanderson Soares, Antônio Estanislau Sanches, and Érika Cristina Nogueira Marques Pinheiro. "Fissuras patológicas por movimento térmico em uma residência na cidade de Manaus - estudo de caso." Brazilian Journal of Development 8, no. 11 (November 3, 2022): 71016–27. http://dx.doi.org/10.34117/bjdv8n11-018.

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Abstract:
As patologias em construções são deformidades presentes na construção civil desde os primórdios. Atualmente essas ocorrências são encontradas de forma corriqueira em edificações, provocando riscos à segurança dos moradores. As fissuras por movimento térmico são causadas quando a força de tração é maior, em alguma circunstância, que a resistência do concreto pela oscilação térmica e imprimem uma redução nas peças da estrutura. Quando detectada a tempo, pode-se realizar os devidos reparos, evitando assim danos maiores e possíveis manifestações futuras. Essa patologia deve ser avaliada para ter conhecimento sobre o risco que ela traz para a construção e seus moradores, desta forma este estudo de caso explana as patologias de fissuração, ocasionadas pelo movimento térmico, ampliando assim a experiência e conhecimento com relação ao assunto, suas formas de tratamento e possíveis prevenções.
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Rua, Inês, Rita Ribau, Mariana Fonseca Silva, and Elsa Martins. "Trimetilaminúria, uma doença social? Relato de caso." Revista Portuguesa de Clínica Geral 38, no. 4 (August 31, 2022): 408–11. http://dx.doi.org/10.32385/rpmgf.v38i4.13499.

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Abstract:
A trimetilaminúria ou “síndroma do cheiro a peixe” é uma doença metabólica rara, considerada subdiagnosticada, devida ao défice da enzima flavina mono-oxigenase 3. Esta patologia tem como sintomas a presença de odor a peixe após a ingestão de alimentos contendo precursores de trimetilamina. Não apresenta outros sintomas físicos de relevo, mas pode representar consequências importantes a nível social e psicológico. O conhecimento da patologia e o seu diagnóstico precoce permite reduzir o impacto nocivo a estes níveis, através da adoção de estratégias para reduzir a sintomatologia. Este artigo apresenta um caso clínico de uma doente, do sexo feminino, com seis anos de idade, com trimetilaminúria, realçando a importância da consulta de saúde infantil e juvenil, realizada nos cuidados de saúde primários, para a valorização das queixas apresentadas pelos familiares e para a identificação precoce de patologias raras, mas com potenciais complicações a longo prazo.
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Di Lullo, Luca, Fulvio Floccari, Vincenzo Barbera, Antonio Granata, Antonio De Pascalis, Rossella Faiola, Moreno Malaguti, Alberto Santoboni, Rodolfo Rivera, and Claudio Ronco. "Una tipica manifestazione di Sindrome Cardio-Renale di Tipo 5: lo shock settico." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 3 (September 16, 2013): 248–55. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1047.

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Abstract:
La Sindrome Cardio-Renale (SCR) di Tipo 5 si configura come una sindrome clinica di recente classificazione e viene diagnosticata in un'ampia serie di patologie sistemiche, allorché si assiste a un contemporaneo interessamento secondario di rene e apparato cardiovascolare. I meccanismi fisiopatologici dipendono, sostanzialmente, dalla tempistica con la quale si manifesta una SCR di Tipo 5; ben diverso è il quadro di una forma acuta (sepsi, connettiviti, malattia di Wegener), che si manifesta rapidamente rispetto all'insorgenza della patologia primitiva, in contrasto con quello di una forma cronica (cirrosi epatica e sindrome epato-renale), che esordisce e si sviluppa subdolamente. La diagnosi si basa sul dosaggio dei livelli plasmatici di bio-marcatori di danno cardiaco e renale e sulle tecniche di diagnostica per immagini (ecocardiografia, ecografia addominale). La terapia deve mirare al trattamento della patologia di base e a quello delle complicanze cardio-renali. (Cardionephrology)
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Maturidi, Maturidi. "Strategi Konseling Pada Kasus Agama Pathologis: Radikalisme Agama." At-Taujih : Bimbingan dan Konseling Islam 3, no. 2 (December 30, 2020): 20. http://dx.doi.org/10.22373/taujih.v3i2.7955.

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Abstract:
Agama patologi memuat tentang penyakit-penyakit yang menyimpang dari aturan dan konsep agama yang sesungguhnya. Patologis merupakan sifat kelainan yang keluar dari koridor dan mengubah sesuai dengan keinginan para pelakunya, agama patologis sama artinya dengan keberlainan prinsip dan konsep yang sebenarnya pada agama itu sendiri. Bentuk agama patologi tersebut merupakan bentuk yang yang tidak ada dalam aturan agama seperti radikalisme agama yaitu paham ekstrim. Radikalisme agama merupakan respon penolakann pada keadaan realitas yang terjadi dan menginginkan adanya perubahan terhadap realitas tersebut melalui sebuah tindakan yang menyimpang. Tindakan tersebut mulai dari yang halus sampai yang keras bahkan dengan aksi kriminal, kejahatan dan teror. Penelitian ini bertujuan untuk menjelaskan strategi konseling pada kasus agama pathologis: radikalisme agama. Penelitian ini menggunakan jenis penelitian kepustakaan (library research) yaitu suatu kegiatan penelitian yang dilaksanakan dengan mengumpulkan data dari berbagai jenis literature dari perpustakaan. Hasil penelitian menunjukkan bahwa Radikalisme agama dapat diatasi melalui peran konselor dan proses konseling seperti mengarahkan fungsi prefrontal cortex ke arah yang tepat melalui disputing (menghancurkan konsep yang salah) yang disebut irrational belief. Irrational belief adalah keyakinan yang bertentangan dengan realitas yang ada serta tidak sesuai dengan tujuan jangka panjang seseorang.
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Santos, Miguel Angel. "Patología general de la evaluación educativa." Infancia y Aprendizaje 11, no. 41 (January 1988): 143–58. http://dx.doi.org/10.1080/02103702.1988.10822197.

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Moraes, Lusicleide Galindo da Silva, Manoela De Moraes Gois Nascimento, and Thaise Da Paz Cardoso dos Santos. "Perfil epidemiológico de pacientes ortopédicos atendidos na Fisioterapia em um Centro de Reabilitação." Textura 16, no. 1 (May 20, 2022): 1–15. http://dx.doi.org/10.22479/texturav16n1p1-15.

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Abstract:
A partir da identificação do perfil epidemiológico através da ocorrência das patologias ortopédicas mais frequentes, o fisioterapeuta pode intervir nas necessidades específicas e individuais. Nesse sentido, o presente estudo teve como objetivos delinear o perfil epidemiológico de pacientes atendidos em um centro especializado de reabilitação da rede SUS; traçar o perfil o sociodemográfico; relacionar as principais patologias que acometem os pacientes por faixa etária e sexo; elaborar uma cartilha de orientações posturais e alongamentos para a patologia ortopédica de maior ocorrência. Tratou-se de uma pesquisa documental de corte transversal, natureza descritiva e de abordagem quantitativa. Foi realizado o levantamento de 271 prontuários de pacientes atendidos no período de janeiro a dezembro de 2019. Destes, baseados nos critérios de inclusão e exclusão, 197 foram selecionados e 74 excluídos. Observou-se que o sexo feminino foi o mais afetado (63,96%), numa faixa de idade entre 52 a 61 anos. O diagnóstico mais presente foi a lombalgia/ lombociatalgia (27,92%) seguida de lesões tendinosas (11,17%). Os resultados dessa pesquisa visam contribuir para que o fisioterapeuta conheça cada vez mais as disfunções preponderantes e o público mais acometido, podendo traçar melhores estratégias para a prevenção e tratamento de patologias ortopédicas.
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Cordovil, Pâmela Sara Souza, and Érika Cristina Nogueira Marques Pinheiro. "Manifestação patológica em pavimento flexível - estudo de caso: trecho da Rua Padre Mario - colônia Antônio Aleixo, Manaus/AM." Brazilian Journal of Development 8, no. 11 (November 8, 2022): 72045–58. http://dx.doi.org/10.34117/bjdv8n11-086.

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Abstract:
Será apreciado que as camadas constituintes do pavimento se destinam a suportar da mesma forma outras tensões resultantes de cargas que atuam nas superfícies de apoio. Portanto, o pavimento flexível dominante no Brasil, caracterizado pela ocorrência de deformação elástica, levando à patologia deterioração estrutural. De maneira geral, este trabalho é um estudo de caso que tem como objetivo analisar as patologias encontradas em um trecho de pavimento flexível da Rua Padre Mario, identificar possíveis causas e propor possíveis medidas corretivas. Para métodos, usamos pesquisas pesquisa exploratória, qualitativa e de campo para melhor abordar o tema. No resultado, são apresentadas as principais patologias encontradas nos respectivos pavimentos flexíveis, juntamente com o diagnóstico de aplicação das soluções adequadas de acordo com as necessidades da estrutura de pavimentação. Além disso, a necessidade de adquirir conhecimentos a origem e causa da anomalia, para atingir os objetivos de recuperação declarados, e assim, obtém-se melhor função da estrada e desempenho estrutural.
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Eisenbruch, Renata Volich. "Leitura e diagnóstico do sintoma orgânico." Psicologia USP 11, no. 1 (2000): 137–53. http://dx.doi.org/10.1590/s0103-65642000000100009.

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Abstract:
A psicanálise sublinha a subjetividade do corpo, dos afetos que o habitam, particularmente a angústia. Angústia enquanto afeto que participa das flutuações do nosso corpo. Afeto que mobiliza o corpo. O diagnóstico de certas patologias orgânicas não se faz pelo scanner mas pelo discurso. Referir-se à linguagem ao tratar da psicopatologia e do tratamento psicanalítico é essencial pois o sintoma não é indiferente ao discurso, o sintoma pode ser abordado pelo discurso. Se escolhermos falar do corpo que é atingido pela patologia orgânica nos reportamos ao fato que o corpo vivente não existe sem as incidências do inconsciente sobre ele. Isso nos conduz não somente às coordenadas do gozo do corpo mas também do desejo inconsciente enquanto vetor que parte do Outro materno e pode irromper no real do corpo da criança. A patologia da criança nos permite verificar o que está em questão no infantil. O sintoma é também o elemento que para cada ser, na sua singularidade, se subtrai da homeostase que o simbólico pode oferecer. O mistério da doença orgânica indica que o modelo resultante da estatística, como demonstram manuais de diagnóstico, é um certo resultado de cálculos do qual os indivíduos que encontramos numa clínica psicanalitica se afastam. É nisso que consiste sua subjetividade. A infelicidade estatística de cada patologia nunca fornece a soma das tragédias individuais.
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Vieira, Yohana Gonçalves, Gabriela Maria Benedetti Vasques, Thalita Regina Petrillo, Juliana Evangelista Bezerril, Andressa de Cassia Rais, Rafaela Bonfim Melo, and Paulo Fernandes Marcusso. "Primeiro relato de Platynosomum spp. em um felino doméstico no estado do Paraná, Brasil." Medicina Veterinária (UFRPE) 15, no. 1 (April 7, 2021): 21–27. http://dx.doi.org/10.26605/medvet-v15n1-2380.

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Abstract:
Existem poucos trabalhos descritos sobre infecção por Platynosomum spp. em felinos domésticos, e seus sinais clínicos são muitas vezes inespecíficos. Entretanto, essa patologia é de grande importância na clínica felina e deve estar na lista de diagnósticos diferenciais de patologias do aparelho hepatobiliar. As informações retratadas relatam um caso clínico de platinosomíase por meio de características clínicas, hematológicas, ultrassonográficas, necroscópicas e histopatológicas em um felino doméstico, macho, quatro anos de idade, com acesso à rua, com sinais clínicos de hiporexia, prostração, tentativas de vômitos e mudanças na característica das fezes, diagnosticado com platinosomíase, sendo este, o primeiro registro de platinosomíase no estado do Paraná-Brasil.
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Martini, Mariano, Maria Francesca Vardeu, Filippo Paluan, Nicola Luigi Bragazzi, and Cristina Tornali. "La storia della beta talassemia in Sardegna." Acta medico-historica Adriatica 17, no. 1 (July 1, 2019): 65–90. http://dx.doi.org/10.31952/amha.17.1.4.

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Abstract:
La beta thalassemia rappresenta una delle più comuni patologie autosomiche recessive nel mondo. I Paesi mediterranei, del Medio Oriente e del Sud Est Asiatico sono regioni ad alta prevalenza di beta thalassemia. Le più alte incidenze sono riportate a Cipro, nel Sud Est Asiatico e in Sardegna, correlate molto probabilmente alla pressione selettiva esercitata dal Pl. falciparum, agente eziologico della malaria. In Sardegna, per la rilevanza sanitaria della patologia e in seguito alla pubblicazione dei primi studi scientifici sul morbo di Cooley, sono fiorite importanti scuole di pediatria e genetica medica, che contribuiranno alla definizione dei criteri diagnostici, della terapia e della prevenzione, anche neonatale, dell’anemia mediterranea e delle emoglobinopatie.
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Puentes, Oscar Maurício Oliveira, Aedna Canuto de Sousa Rolim, Antônio Marcos Vinícius Macêdo, Lorena Magalhães de Macedo, João Heitor Basílio de Medeiros, Laudionor Macedo Cruz Neto, and Pedro Walisson Gomes Feitosa. "Análise Epidemiológica de Mortalidade por Doença Cardiovascular no Brasil." ID on line. Revista de psicologia 17, no. 65 (February 28, 2023): 469–79. http://dx.doi.org/10.14295/idonline.v17i65.3639.

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Abstract:
As doenças cardiovasculares são reconhecidas como doenças com maior morbimortalidade, e por isso, consideradas problemas de saúde pública. Referem-se as que afetam o coração e vasos, com diversas características e sintomatologias que podem ser analisados no processo saúde-doença. Um conhecimento amplo de casos e causas, além do embasamento histórico e epidemiológico de informações retrospectivas e contemporâneas ajudam na obtenção de uma visão holística de todo o processo de adoecimento perante essa patologia. Este artigo discute questões relacionadas às doenças cardiovasculares, à partir de uma revisão integrativa. Os resultados demonstraram que uma modificação no estilo de vida é importante para se evitar a incidência das diversas patologias que acomete o miocárdio.
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Martina, V., M. A. Rizzo, C. Uggetti, L. Gravellone, A. Giordano, M. Egidi, and M. Gallieni. "CKD-MBD: un caso di devastanti complicanze vertebrali." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 22, no. 3 (January 24, 2018): 4–8. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2010.1220.

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Abstract:
La complessa patologia ossea dei pazienti affetti da insufficienza renale cronica è oggi definita Chronic Kidney Disease-Mineral and Bone Disorders (CKD-MBD) e comprende quadri patologici differenti tra i quali l'osso adinamico (Adynamic Bone Disease-ABD). Le conseguenze dell'ABD non sono meno invalidanti di quelle che insorgono in corso di iperparatiroidismo secondario. Talvolta le manife-stazioni cliniche di ABD, come le complicanze vertebrali a lungo temine qui descritte, possono avere ripercussioni extrascheletriche tali da richiedere necessariamente un approccio terapeutico neuro-chirurgico invasivo, ma l'esito negativo dell'inter-vento effettuato sulla nostra paziente, per l'insor-genza di un'instabilità secondaria, sottolinea la difficoltà di successo quando si opera selettivamente in una situazione clinica di globale deterioramento del tessuto osseo. A questo proposito potrebbe essere valorizzato l'utilizzo di tecniche chirurgiche meno rigide dell'artrodesi strumentata per compensare la minore elasticità e resistenza dell'osso. Da ciò si desume l'importanza di un attento follow-up clinico del paziente e della necessità di una fattiva collaborazione con altri specialisti (neurologo, neurochirurgo, radiologo) per la prevenzione delle complicanze a lungo termine della patologia ossea del paziente dializzato.
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Kraus, Blahoslav, and Iva Junová. "Generace z pohledu sociální pedagogiky a sociální patologie." SOCIOLÓGIA A SPOLOČNOSŤ / SOCIOLOGY AND SOCIETY 4, no. 1 (June 7, 2019): 13–29. http://dx.doi.org/10.17846/ss.2019.4.1.13-29.

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Bastos, Paulo Henrique Cordeiro, Manuela de Matos Costa de Menezes, Bárbara Azeredo Félix, Matheus Borges de Moraes Mangaraviti, and Bruno Moura Fernandes. "Rabdomioma cardíaco associado a Esclerose Tuberosa e tratamento a base de ImTOR: uma revisão narrativa." Brazilian Journal of Health Review 6, no. 1 (January 25, 2023): 1893–902. http://dx.doi.org/10.34119/bjhrv6n1-149.

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Abstract:
O rabdomioma cardíaco se destaca sendo o principal tumor primário benigno do coração. Quando múltiplos, estão fortemente correlacionados a esclerose tuberosa, uma condição genética de alteração dos genes TSC-1 e TSC-2. Essas mutações influenciam diretamente no cresciemento celular e por fim acabam produzindo tumorações pelo organismo, estando assim fortemente correlacionada aos rabdomiomas cardíacos multiplos. Com isso, essa revisão literária tem como objetivo esclarecer como essas patologias se associam, suas consequências, seu diagnóstico e tratamento. Levando em consideração o caratér maléfico das patologias associadas, destaca-se a importância do conhecimento acerca do assunto para melhor compreensão dessas condições raras, para que se possa fazer o manejo desses pacientes corretamente. Principalmente quanto ao seu diagnóstico, que deve ser realizado precocemente com ecocardiogramas na vida intra-uterina a partir da 17ª semana e seu tratamento de acordo com o comprometimento cardíaco fetal, sendo por muitas vezes necessária a utilização de tratamento cirúrgico, mesmo sendo uma patologia que pode regredir de forma expontânea. Ademais, novas estratégias terapeuticas vem sendo estudadas para o tratamento do rabdomioma associada a esclerose tuberosa com a utilização de Everolimus e Sirulimus, com expectativas otimistas acerca do desfecho desses pacientes.
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Kolić, Marko, Sven Seiweth, and Lovorka Batelja Vuletić. "Zavod prije Zavoda." Acta medico-historica Adriatica 20, no. 2 (2022): 197–214. http://dx.doi.org/10.31952/amha.20.2.1.

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Abstract:
Autorima rada cilj je prikazati osnutak Zavoda za patologiju Medicinskog fakulteta Sveučilišta u Zagrebu. U radu se analiziraju prve godine Zavoda za patologiju, odnosno razdoblje od 1918. do 1922. Naglasak je na izgradnji Zavoda i poteškoćama na koje se pritom nailazilo. U tekstu će biti govora i o osobama koje su bile ključne za pokretanje Zavoda za patologiju. U literaturi se do sada uglavnom navodilo kako je ključna osoba za pokretanje Zavoda za patologiju bio Sergej Saltykow, patolog ruskog podrijetla. Iako je Saltykowljeva uloga neupitna, cilj je rada prikazati još neke koji su u većoj ili manjoj mjeri pridonijeli osnutku Zavoda. Tako će ovdje više riječi biti o Vaclavu Neumannu, Đorđu Joanoviću, Walteru Berlingeru i drugima. Dan je i kraći kontekst s naglaskom na osnutak Medicinskog fakulteta i patologiju u Zagrebu prije osnutka Zavoda za patologiju. Svakako treba istaknuti Prosekturu javnih zdravstvenih zavoda grada Zagreba i zemaljskog zavoda u Stenjevcu te Ljudevita Juraka kao prvog predstojnika. Prosektura je imala ključnu ulogu za razvoj sudske medicine i patologije u Hrvatskoj. Osim dostupne literature, rad je većim dijelom napisan na temelju arhivske građe koja se pretežno nalazi u arhivu Medicinskog fakulteta Sveučilišta u Zagrebu.
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Delgado, Honorio. "Orientación de la enseñanza de la Patología general." Anales de la Facultad de Medicina 8 (November 19, 2014): 82. http://dx.doi.org/10.15381/anales.v8i0.10379.

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Abstract:
La enseñanza de la patología general es cuestión que se halla en verdadera crisis, pues, aunque su utilidad y su significado están en el consenso universal, la naturaleza y los límites de su contenido, así como su técnica y su localización en el curriculum, son materia de interminable discusión.
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Carollo, C., L. Rigobello, and A. Della Puppa. "Cisti liquorali endocraniche: Basi anatomo-patologiche e neuroradiologiche per un moderno inquadramento." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 2 (April 1994): 221–29. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700210.

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Abstract:
Dopo aver passato in rassegna le diverse classificazioni cliniche, anatomo-patologiche e radiologiche ritrovabili in letteratura, gli autori propongono una nuova classificazione neuroradiologica di tipo semeiologico delle raccolte liquorali intracraniche. Essa è basata essenzialmente sull'analisi della situazione encefalica nel suo complesso, con particolare riferimento al parenchima cerebrale, identificando 5 gruppi di patologie: a) raccolte liquorali da variante di sviluppo di strutture parenchimali; b) raccolte liquorali da malformazione primitiva del parenchima cerebrale; c) raccolte liquorali da perdita di tessuto parenchimale già formato; d) raccolte liquorali da anomalie neuroepiteliali; e) raccolte liquorali da malformazione primitiva delle membrane meningee. Sull'inquadramento generale cosi effettuato si inseriscono poi i segni diretti e indiretti derivati dalla semeiotica tradizionale, riconoscibili per tutti i tipi di lesione, che tengono conto sia delle caratteristiche di segnale (RM) o densità (TC) inerenti alla tecnica usata, sia della situazione di riequilibrio o scompenso della raccolta liquida in rapporto con le altre strutture: scatola cranica, parenchima cerebrale, comparto ventricolo-cisterno-sulcale. L'analisi cosi effettuata dovrebbe meglio mettere in sintonia il quadro neuroradiologico con quello clinico e anatomo-patologico.
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