Academic literature on the topic 'Patologie del cuore'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Patologie del cuore.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Patologie del cuore"

1

Sharples, M., and B. du Boulay. "Cuore e testa: Il «tutore radiologico» e oltre." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 4 (November 1992): 465–71. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500410.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro tratta dell'insegnamento dell'interpretazione delle immagini mediche basato sul computer. Esso indica i vantaggi dell'assistenza del computer come metodo per fornire una consulenza sistematica accessibile per l'interpretazione delle immagini mediche, nonchè i problemi dati dalla sostituzione o dall'integrazione della figura dell'insegnante. Esso descrive il prototipo di un sistema di insegnamento relativo alle radiografie al torace ed illustra un progetto attualmente in corso per estendere il sistema alle immagini neurologiche della risonanza magnetica. Insegnare ad interpretare le immagini mediche è molto simile all'insegnamento in altre discipline, come la meteorologia, la botanica e la geologia, nelle quali le informazioni si presentano principalmente come immagini visive. Testi di psicologia dell'insegnamento forniscono chiare indicazioni su come insegnare le immagini visive e molte possono essere applicate all'insegnamento riferito alle immagini mediche. Ma le immagini mediche presentano problemi particolari: la qualità dell'immagine è fortemente influenzata da fattori tecnici come il tempo di esposizione; l'immagine è un'astrazione degradata della struttura fisica; le strutture tridimensionali sono ridotte a modulazioni dell'intensità dell'immagine; caratteristiche anatomiche cruciali possono essere nascoste da altre caratteristiche; e le caratteristiche possono assumere un'ampia gamma di valori in pazienti normali e in quelli con anomalie. Nonostante queste difficoltà non esiste un metodo affermato per insegnare ad esaminare le immagini mediche. Generalmente gli studenti imparano sui libri di testo e la loro esperienza di studio di casi è limitata a brevi incontri con un insegnante e un set di immagini scelte ad hoc. I sistemi di insegnamento basato sul computer offrono una soluzione al problema di fornire una consulenza sistematica accessibile. Essi sono stati sviluppati per altri settori della formazione professionale, come l'elettronica, la diagnosi di malattie infettive ed il controllo di processi industriali. Sono in grado di utilizzare varie strategie di insegnamento e di apprendimento, compresi lo sfogliare rapidamente il testo, l'esplorazione guidata, l'assistenza nello studio di casi e l'insegnamento diretto. Un computer può immagazzinare migliaia di immagini interrelate e collegate ad informazioni relative alle loro caratteristiche e alle patologie ad esse associate. Questo database può essere consultato per tenere una «lezione» costituita da una sequenza studiata di immagini esemplificatrici o per correggere le concezioni errate di uno studente mostrandogli immagini comparate.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Radolovic, Doris. "La dipendenza da cocaina: verso un'integrazione delle cure." PNEI REVIEW, no. 1 (April 2021): 85–97. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2021-001004.

Full text
Abstract:
Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che la dipendenza da sostanze è una patologia cronica recidivante ad eziologia multifattoriale, prodotta dall'interconnessione tra la dimensione biologica, psicologica e quella ambientale. La cocaina è la seconda droga illecita più comunemente utilizzata in Europa. Il suo consumo si impone ormai come uno tra i più gravi problemi sociali che gli operatori dei diversi settori si trovano ad affrontare. Comprendere come i diversi fattori coinvolti concorrono a determinare la vulnerabilità all'uso problematico di cocaina rappresenta l'aspetto fondamentale per i futuri progetti di prevenzione e di trattamento di tale patologia. L'integrazione delle cure in questo ambito sembra destinato non solo a modificare l'efficacia del trattamento, ma anche ad aprire nuovi orizzonti di ricerca per quanto riguarda la sua origine e la natura del rapporto che lega funzionalmente tra loro l'aspetto biologico, psicologico e socio-ambientale. Vengono infine esposti alcuni possibili approcci terapeutici nell'ambito della dipendenza da cocaina.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Spola, Roberta. "La tentazione dell’eutanasia neonatale nella gestione del neonato gravemente compromesso / The temptation of neonatal euthanasia in the management of seriously compromised infants." Medicina e Morale 66, no. 4 (October 11, 2017): 439–55. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.500.

Full text
Abstract:
Negli ultimi quarant’anni, lo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate ha comportato in ambito neonatologico un’impennata nella rianimazione e nell’assistenza di neonati estremamente pretermine o con grave patologia, tale da spostare sempre più il limite di sopravvivenza. Parallelamente, si è fatto strada in questi anni un atteggiamento eugenetico verso patologie cosiddette life-limiting, ovvero verso neonati pretermine o affetti da gravi malformazioni. Numerosi interrogativi mettono il medico a dura prova nel quotidiano: quando trattare? Quando sospendere le cure? Che importanza dare all’autonomia dei genitori? I centri di assistenza neonatale hanno dato via via risposte multiformi a tali interrogativi con protocolli e raccomandazioni che risentono alla radice dell’antropologica di riferimento. Il corretto atteggiamento che vuole evitare l’accanimento terapeutico laddove il decesso del bambino è inevitabile e imminente, rischia di sconfinare in ambiti dove si vuole anticipare e programmare la morte del bambino al fine di evitare supposte o ipotetiche sofferenze future, valutate dal medico in base a criteri prefissati. La vita giudicata quindi indegna di essere vissuta non avrà diritto alle cure. Dall’altro lato si sono fatti strada invece approcci terapeutici che hanno come obiettivo il miglioramento della qualità della vita, non tramite la morte, ma tramite la cura. Ne sono esempi la medicina fetale, che tratta le patologie in epoca prenatale e la comfort care, che si prende cura del grave neonato in epoca postnatale. Questo articolo vuole delineare un percorso storico e geografico di tali differenti approcci, cercando di chiarire le basi etiche sottese ad essi. ---------- In the last forty years, the development of ever more advanced technologies has resulted in a surge of intensive care as well as of assistance of extremely preterm newborns or neonates with severe diseases within neonatology, as to move more and more the survival limit. At the same time, it has made its way in recent years a eugenic attitude towards so-called life-limiting illnesses, like preterm infants or those with severe malformations. Several issues put physicians to the test in everyday life: when to treat? When to stop the treatment? How important is autonomy of parents? The neonatal intensive care units have gradually provided multifarious answers to these questions with protocols and recommendations that are influenced by the anthropological reference. The correct attitude, that seeks to avoid aggressive treatment when the child’s death is inevitable and imminent, risks to ending up in areas where the death of the child is anticipated and planed in order to avoid supposed or hypothetical future suffering, evaluated by the physician in accordance to predetermined criteria. Therefore, life judged as unworthy will not have right to care. On the other side, new therapeutic approaches aimed to improve quality of life, not through death, but through the cure have emerged. Examples include fetal medicine, which treats diseases prenatally and comfort care, which takes care of serious baby in the postnatal period. This article will outline a historical and geographical pathway of these different approaches, trying to clarify the underlying ethical basis.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Conti, Adelaide, and Giovanni Zaninetta. "Accanimento terapeutico: esperienza in un reparto di cure palliative." Medicina e Morale 48, no. 4 (August 31, 1999): 721–36. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.797.

Full text
Abstract:
Gli Autori, prendendo spunto da una casistica di pazienti oncologici in fase avanzata, ricoverati e deceduti nell’Hospice Domus Salutis di Brescia nel triennio 1994-96, affrontano il tema dell’accanimento terapeutico nei malati terminali. La casistica comprendente circa 800 pazienti, esamina oltre alla patologia dei singoli pazienti, la terapia farmacologica globale, comprendente sia le specialità farmaceutiche utilizzate, sia le trasfusioni, le infusioni, le pompe di infusione, l’uso di catetere vescicale, di catetere venoso centrale, di sondino naso-gastrico, di monitor cardiaco, di respiratore e l’effettuazione di manovre rianimatorie in fase terminale. Affrontando gli aspetti etici e deontologici dell’accanimento terapeutico, esso viene distinto dalla cosiddetta “continuità terapeutica”, in opposizione all’astensionismo terapeutico. Scopo del lavoro è approfondire l’atteggiamento culturale di fronte a tali problematiche e la sua attenzione nella pratica clinica, tenendo conto che la casistica esaminata riguarda uno dei tre soli Hospices esistenti nel nostro Paese.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Panza, Costantino, and Michele Gangemi. "Lo sguardo interessato del pediatra di famiglia." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2021): 81–93. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001009.

Full text
Abstract:
La figura del pediatra delle cure primarie è definita da quel professionista che non si impegna a curare il bambino limitatamente alle richieste dei genitori o durante i momenti di patologia acuta; il pediatra si prende cura della famiglia e dell'ambiente che si interrelaziona con il bambino; esce dall'ambulatorio per partecipare attivamente alla vita di comunità contribuendo a costruire, affiancato ad altri professionisti, volontari, organizzazioni o agenzie sanitarie ed educative, programmi di sostegno per i genitori e le famiglie che possano essere supportati dalle risorse locali disponibili. Insieme ai servizi sanitari e sociali della comunità locale, il pediatra si impegna nella costruzione di una rete di professionisti con specifica formazione ed esperienza nella promozione della salute del bambino e della sua famiglia e nella prevenzione di stili di vita potenzialmente negativi. Gli autori evidenziano due ambiti della cura che coinvolgono in tal senso la pediatria delle cure primarie a garanzia della salute del bambino, della sua famiglia e della collettività: il maltrattamento e le vaccinazioni.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Colli, Andrea, Andrea De Martino, Giosuè Falcetta, Mariagrazia Croccia, Federico Del Re, Clemente Pascarella, Giacomo Ravenni, Michele Celiento, Carlo Barzaghi, and Maurizio Levantino. "Tricuspid regurgitation: new diagnostic and therapeutic evidences." Cardiologia Ambulatoriale, no. 12020 (January 30, 2020): 58–70. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-1-5.

Full text
Abstract:
L’Insufficienza tricuspidalica (IT) di tipo funzionale, secondaria a patologia delle sezioni sinistre del cuore, è la più frequente forma di patologia della valvola tricuspide nei paesi occidentali, mentre la forma organica, più spesso isolata, risulta meno frequente. Sebbene diversi studi abbiano recentemente dimostrato evidenze in favore di un approccio chirurgico più aggressivo nella correzione dell’insufficienza tricuspidale funzionale, solo una piccola parte di questi pazienti viene trattata; ancor più raro è il ricorso alla chirurgia in pazienti con malattia tricuspidale isolata, a causa dell’elevata mortalità ospedaliera, soprattutto in caso di sostituzione. Ciò evidenzia come sia necessario ridefinire i criteri di selezione dei pazienti e le tempistiche per le procedure chirurgiche isolate. Negli ultimi anni sono state sviluppate diverse opzioni di trattamento percutaneo simili a quelle usate per la patologia mitralica, ovvero con plicatura dei lembi, rimodellamento dell’anulus o sostituzione valvolare. Gli studi scientifici pubblicati finora hanno mostrato dati promettenti in termini di sicurezza ed efficacia. In futuro il trattamento percutaneo potrà rappresentare una valida alternativa per un ampio numero di pazienti con IT inoperabili o ad alto rischio per la chirurgia convenzionale, ma attualmente non è disponibile per un uso generale a causa di limitazioni anatomiche e la necessità di tecniche di imaging avanzate. Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare gli aspetti eziopatogenetici, diagnostici e prognostici dell’IT e di riassumere le opzioni terapeutiche attualmente disponibili alla luce delle moderne acquisizioni tecnologiche nel trattamento percutaneo di una valvulopatia per molti anni sottovalutata.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Maccaferri, Alessandra, and Ada Cozza. "Il caregiving nelle patologie dementigene. Dalla fatica della cura agli interventi integrati." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2020): 55–64. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2020-002006.

Full text
Abstract:
L'allungarsi dell'aspettativa di vita e il conseguente invecchiamento della popolazione ha comportato una crescita esponenziale di soggetti affetti da malattie neurodegenerative in condizioni di cronicità e disabilità permanente. Sono molti i familiari che decidono di prendersi cura dei loro cari a casa, ma spesso nel decorso della malattia si assiste ad un carico della cura che implica un aumento dello stress con un notevole impatto sulla loro salute. Il caregiver diviene così il secondo paziente di cui gli operatori della salute dovrebbero prendersi cura, considerandolo nella sua interezza, complessità e storicità, e basandosi su una visione della persona in un'ottica integrata e multidisciplinare; ciò consentirebbe una presa in carico con risultati positivi non solo sul piano della salute fisica e psicologica, ma anche su quello economico e sociale. Al fine di raggiungere questo risultato, si propongono una serie di interventi multidisciplinari, la cui integrazione permetterebbe una presa in carico totale della persona che presta cure.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Chiara, Maria. "La Voce Dei Pazienti: Storia di Una Brutta Notizia e di un Grande Coraggio: L'esempio di Chiara." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 29, no. 2 (May 25, 2017): 146–47. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2017.648.

Full text
Abstract:
Questa storia ha dentro di sé l'essenza stessa della vita con i suoi alti e bassi, con i colpi avversi della fortuna e con la reazione delle migliori risorse che sono dentro di noi. Con il cuore in mano Chiara, una manager con una vita familiare che fino a quel momento si poteva definire idilliaca, ci racconta il suo percorso: dalla scoperta di una patologia importante all'incontro con le sue risorse interiori, quelle energie vitali che tutti noi abbiamo e che al momento giusto ci fanno dare il meglio di noi stessi. Una storia che ci racconta come, di fronte a grandi difficoltà, si possono affrontare i problemi nel modo migliore possibile, con il giusto realismo ma anche con l'impetuosa tenacia della speranza.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Sterpellone, Luciano. "Ludwig Van Beethoven: La Musica Del Silenzio." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4 (January 14, 2014): 343–51. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1073.

Full text
Abstract:
Nell'estate del 1797 all'età di 27 anni e periodo che coincide con gli inizi dei disturbi uditivi, il musicista contrae una infezione, un tifo addominale dal quale non si riprenderà più completamente, con reiterati disturbi gastrointestinali negli anni a venire. Solo nel ottobre 1802 Beethoven ammette la propria sordità, accompagnata da acufeni, una patologia che avrebbe interessato prima l'orecchio sinistro, poi quello destro, e che sarà progressiva, sino alla sordità completa. Le cure cui verrà sottoposto saranno le più diverse, ma verosimilmente tutte inutili, Beethoven sarà un paziente sui generis, che fa di testa propria, ignorando le prescrizioni dei medici, bevendo molto vino e molto caffè, e non rispettando i dosaggi dei medicinali. Poco risolvono anche i cornetti acustici, applicati a lungo solo all'orecchio sinistro, perché, il destro è già completamente sordo. Viceversa per aumentare l'intensità dei suoni si serve di uno strumento ingombrante, una specie di coperchio di legno che mentre suona interpone tra sé e il pianoforte come cassa di risonanza. Nel 1822, alla prova generale del Fidelio non sente assolutamente nulla di ciò che si canta sulla scena. Nel maggio 1824, al termine di un concerto, una cantante deve prenderlo per le spalle e voltarlo verso il pubblico perché, si renda conto che lo stanno applaudendo freneticamente. Nel 1825 compaiono i segni dell'interessamento epatico con una ematemesi che origina verosimilmente da varice esofagee. Nel 1826 le condizioni generali peggiorano compaiono coliche addominali, diarrea, ittero, e l'asche richiede numerose paracentesi con aspirazione sino a 14 litri. Il 27 marzo del 1827 Ludwig van Beethoven muore, e due giorni dopo ventimila persone seguiranno il feretro; tra i presenti Franz Schubert, ignaro che appena un anno dopo riposerà vicino a Beethoven. Sulla sordità di Beethoven non si è giunti a conclusioni definitive. Otosclérosi, un'affezione dell'orecchio interno, una degenerazione del nervo acustico, una forma post-infettiva come nel tifo addominale, una improbabile degenerazione di origine luetica, un morbo di Paget. Dai reperti autoptici appare molto probabile che la morte del musicista possa essere addebitata ad una malattia epatica, dato che all'esame autoptico questo organo risulta molto più piccolo del normale e molto poco elastico; inoltre ambedue i reni appaiono infiltrati da un liquido marrone e opaco e i calici renali appaiono calcificati. È forse “merito” della sordità se Beethoven ha così interiorizzato la sua vis creativa da vedere aumentata la propria percezione della rappresentazione corticale dei suoni.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Cerruti, Marco. "Terapie fetali: questioni etiche / Fetal therapies: ethical issues." Medicina e Morale 65, no. 4 (October 6, 2016): 403–32. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.441.

Full text
Abstract:
Le diagnosi prenatali sono in grado oggi di individuare numerose patologie che, se curate durante la gravidanza, comportano la guarigione o minori danni per il feto. Queste terapie richiedono però, prima della loro esecuzione, una valutazione etica. La prima parte presenta le varie fasi in cui è possibile intervenire (durante la gravidanza o dopo il parto). Ci sono anche patologie per le quali non esistono cure e che possono portare all’aborto eugenetico, contrario alla dignità dell’essere umano ed emblematico della cultura dello scarto. In questo percorso è fondamentale il counselling. La parte successiva analizza le possibilità terapeutiche. Innanzitutto è opportuno attuare con la coppia una terapia educazionale per comprendere il problema nel suo complesso e consentire una scelta consapevole. Quindi vengono presentate le tecniche d’intervento (medica, trasfusionale, chirurgica, genica). Per le situazioni più drammatiche si indica l’importanza di una terapia dell’accoglienza, anche attraverso le cure palliative e l’esperienza degli hospice perinatali. La terza parte focalizza i criteri di accesso alle terapie fetali in una prospettiva etica. Anzitutto la considerazione del feto come paziente, da trattare con un approccio individualizzato e proporzionato. Si considera inoltre la necessità di un consenso pienamente informato dei genitori, anche per gli interventi di natura sperimentale, e la valutazione delle ulteriori conseguenze della terapia fetale a medio e lungo termine. Quindi viene motivato il rifiuto dell’accanimento terapeutico che può comportare la rinuncia all’ intervento. Una riflessione finale riguarda l’elevato costo dell’intero processo in un’ottica di equità e sostenibilità delle cure. In conclusione, la considerazione del feto come soggetto di cui ci si prende cura e un approccio adeguato al processo diagnosi-prognosi-terapia, consentono di qualificare gli interventi di terapia fetale eticamente corretti per il bene del bambino.----------Through prenatal diagnosis it is nowadays possible to identify several pathologies which, if treated during pregnancy, can result in complete healing or in lesser damages to the fetus. These therapies, however, require an ethical assessment prior to their execution. Part one introduces the various stages in which a clinical intervention is possible (during pregnancy or after delivery). There are a number of pathologies for which no therapy is available and which may lead to eugenic abortion. This is against the dignity of the human being and it is emblematic of a “culture of waste”. In such circumstance, counselling is fundamental. The following section analyzes therapeutic opportunities. First of all, it is appropriate to involve the couple in an “educational therapy” in order to have them understand the problem as a whole and foster an informed choice. Subsequently, intervention techniques are presented (treatment, transfusion, surgery, genetics). For particularly unfortunate situations, the importance of a “welcome therapy”, of the perinatal hospice and palliative care is highlighted. The subsequent section focuses on access criteria to fetal therapies from an ethical perspective. First, the fetus is regarded as a patient to be treated with a personalized and proportionate approach. In addition, the need of an informed consent by parents is highlighted, also for experimental operations, and this leads to the assessment of further consequences that fetal therapy may have in the short-medium term. Also, the refusal of therapeutic persistence is analyzed, which may lead to renouncing treatment. A last consideration concerns the high cost of the whole procedure in terms of equity and sustainability of therapies. Finally, by regarding the fetus as a subject to take care of and fostering an adequate approach to the diagnosis-prognosis- therapy process, fetal therapies may be defined as ethically correct for the welfare well being of the child.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
More sources

Dissertations / Theses on the topic "Patologie del cuore"

1

Siboni, Manuel. "Recente evoluzione degli elettrostimolatori cardiaci." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13145/.

Full text
Abstract:
In questa tesi viene descritta l'evoluzione dei pacemaker, dal primo introdotto nel 1958 fino ai giorni nostri con l'arrivo di tecnologie sempre più efficienti e miniaturizzate. In particolar modo per chi soffre di bradicardia è stato introdotto in commercio dal 2015 il pacemaker più piccolo al mondo: il Micra TPS (Transcatheter Pacing System). Questo pacemaker monocamerale viene inserito nel ventricolo destro del paziente attraverso un sistema di ancoraggio, permettendo una miglior praticità per il paziente rispetto al classico pacemaker "scatola e filo". I vantaggi principali di questo pacemaker sono: dimensioni,durata batteria,materiali e compatibilità con applicazioni per smartphone e tablet.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography