Academic literature on the topic 'Paziente specifico'

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Journal articles on the topic "Paziente specifico"

1

Rosso, F., M. Bruzzone, F. Dettoni, F. Castoldi, S. Marenco, and R. Rossi. "Le guide di taglio paziente specifico sostituiranno la navigazione." LO SCALPELLO-OTODI Educational 26, no. 2 (July 2012): 79–83. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-012-0145-7.

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2

Arrighi, Enrico, Alessandra di Maio, and Vittorio Mapelli. "Capitolo 6: Il costo dei pazienti." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S6 (December 2002): 53–65. http://dx.doi.org/10.1017/s182743310000023x.

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Abstract:
La stima del costo annuo di trattamento (CT paz) del paziente psichiatrico all'interno del DSM ha comportato (figura 6.1): a) la descrizione e quantificazione delle prestazioni ricevute nelle strutture delle UOP nel corso del 2000; b) la valorizzazione del trattamento attraverso la determinazione di costi medi standard delle prestazioni. Data l'ampiezza del campione si è optato per un modello di activity based costing, in cui la stima del costo del prodotto è ottenuta come somma dei costi di singole attività generate dall' organizzazione. Nel caso specifico l'organizzazione, il prodotto e le attività sono rappresentati rispettivamente dalla UOP, dal trattamento complessivo ricevuto dal paziente nel corso del 2000 e dalle singole prestazioni erogate dalle strutture della UOP.La prima fase (punto a) ha utilizzato il flusso informativo regionale Psiche per rilevare le prestazioni erogate nel 2000 per singolo paziente reclutato.
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3

Fabbroni, Roberto, and Claudio Giuseppe Molinari. "Il Principio di Risonanza in un trattamento energetico." Scienze Biofisiche 1 (January 2021): 1. http://dx.doi.org/10.48274/ibi4.

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Abstract:
Nell’ambito della Medicina Complementare e nel nostro specifico campo d’interesse, la Medicina Integrata Informazionale, si parla del Principio di Risonanza come spiegazione degli effetti elettromagnetici tra Operatore e paziente/cliente. Obbiettivo di questo articolo è quello di spiegare il Principio di Risonanza applicato alla trasmissione energetica o elettromagnetica tra persone e nello specifico poi in relazione alla TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea® avvalorando con altri elementi scientifici quella che è la Nuova Medicina: La Medicina Integrata Informazionale - MII
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Loriedo, Camillo, Flavio Di Leone, Maria Chiara Torti, and Silvia Solaroli. "Il trattamento dei Disturbi di Conversione: studio sull'efficacia di un protocollo ipnotico ultrabreve." IPNOSI, no. 1 (July 2010): 5–19. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2010-001001.

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Abstract:
L'obiettivo principale di questo studio, randomizzato e controllato, č stato quello di verificare la validitŕ di un intervento di ipnoterapia ultra breve composta da una-tre sedute ipnotiche, specificamente designata al trattamento di patologie che rientrano nei criteri DSM IV previsti per il Disturbo di Conversione. I risultati ottenuti da un gruppo di controllo, composto da 11 pazienti, avviato all'usuale trattamento medico-psichiatrico di supporto sono stati confrontati con quelli ricavati da un gruppo di 12 pazienti assegnati al nostro protocollo. Tutti i pazienti sono stati valutati prima di iniziare i trattamenti (T0) e a distanza di dodici mesi (T1) mediante l'impiego delle seguenti scale di valutazione: Toronto Alexithymia Scale, Somatoform Dissociation Questionnaire, Symptom Check List -90, Illness Behaviour Inventory, Disability Scale, Clinical Global Impressions e la Scala di Valutazione Globale del Funzionamento. Al follow-up, i pazienti afferenti al nostro protocollo hanno dimostrato un miglioramento statisticamente significativo, non soltanto della sintomatologia, ma anche del profilo psicopatologico registrato mentre il gruppo di controllo ha mostrato una pressoché totale assenza di cambiamenti nello stesso periodo. In conclusione, il protocollo ipnotico ultrabreve sembra essere un intervento efficace e specifico, in particolare se adeguatamente programmato e adattato alle caratteristiche del paziente.
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Fabbroni, Roberto, and Erika Calcei. "Cancro al seno: la TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea® come supporto nella Terapia del Dolore e gestione dell’umore." Scienze Biofisiche 2, no. 1 (June 2021): 1–10. http://dx.doi.org/10.48274/ibi9.

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Abstract:
Lo scopo di questo articolo è quello di segnalare casi di interesse specifico che avvalorano l’utilizzo di tecniche o discipline Bionaturali che rientrano in quella che è definita la Medicina Integrativa Informazionale (MII) e nello specifico come la TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea® può essere di aiuto in ambito oncologico. Tale Metodo sposta l’attenzione dalla malattia al paziente e alle sue necessità complessive di Benessere, in una visione unitaria che lo vede nell’insieme delle sue parti: corpo, mente e spirito (Energia-Informata).
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Fassino, Secondo. "Aspetti specifici del supporto psicologico nella relazione medico-paziente terminale." Medicina e Morale 46, no. 5 (October 31, 1997): 923–37. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.868.

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Abstract:
Le comunicazioni medico – paziente, anche non verbali, attivano trasformazioni emotive e poi biologiche, che agiscono sui sistemi di reazione dell’organismo specie nelle fasi terminali della malattia. La reazione psicologica del malato è il risultato di difese regressive e anche progressive fruibili per processi più avanzati di adattamento e di “senso”. Le reazioni psicologiche del medico sono condizionate da difese dall’angoscia e motivazioni inconsce alla professione, tra sentimenti di impotenza e di onnipotenza. La condanna alla sconfitta induce una riformulazione costante del progetto di cura: la morte come oggetto di cura, non solo fine della cura. È richiesto un supporto psicologico specifico al paziente terminale. La strategia è quella dell’accompagnamento del paziente attraverso le fasi della malattia verso la morte, piuttosto che dell’esplorazione dei vissuti profondi di colpa, indegnità, aggressività. Questi aspetti vengono proposti soltanto se il paziente segnala di volerli e poterli affrontare; in genere, occorre favorire un impiego ottimale dei meccanismi di negazione, di scissione e dei bisogni di trascendenza. L’accompagnamento è una “presenza significativa” che considera il transfert di conoscenza, il contratto di non abbandono, i bisogni di significato e di trascendenza, le dinamiche della separazione, la compromissione di identità, ecc. Tali interventi sono attuabili oltre che da psichiatri o psicologi clinici, anche da medici oncologi e infettivologi, purché formati alla “relazione terapeutica”. Il training deve considerare non solo gli aspetti cognitivi, ma soprattutto quelli emotivi e personali, anche in considerazione dei rischi elevati di burn out che ripetuti interventi di questo tipo comportano. Le competenze sui bisogni psicologici del morente sono parte dei metodi della buona pratica clinica: tra i suoi obiettivi c’è anche la qualità della morte.
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Aveni, Francesca. "Organi interni e oggetti interni, la cura di confine." PSICOBIETTIVO, no. 2 (March 2010): 126–30. http://dx.doi.org/10.3280/psob2009-002008.

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Abstract:
Il testo č un approfondimento del punto di vista psicoanalitico sul trattamento integrato dei disturbi del comportamento alimentare. Esso offre esempi dei significati psicodinamici sottesi alle relazioni del paziente con l'equipe curante e/o i singoli membri di essa. In particolare si esaminano i rischi e i vantaggi della collaborazione tra psicoterapeuta e medico internista nello specifico setting di cura di queste psicopatologie.
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Russo, Gaspare Elios, Tania Gnerre Musto, Massimo Testorio, Anna Rita D’Angelo, Silvia Lai, Barbara Borzacca, Augusto Morgia, et al. "Il consenso informato in aferesi: il punto di vista del nefrologo." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4_suppl (July 30, 2013): S61—S64. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1094.

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Abstract:
L'aferesi ha conosciuto nel tempo, per evoluzione dei materiali d'uso, diversificazione delle tecniche e possibilità di impiego clinico, un progresso tale da rappresentare un presidio terapeutico complesso che richiede specifiche conoscenze e competenze. In Europa, questa attività clinica è stata gestita in maniera poco attenta, tanto che, a oggi, non si riconoscono specifici ambiti di impiego né settori di utenza. Per tale motivo, nel 1993, si è costituito, in seno alla Società Italiana di Nefrologia, il Grappo di Studio dell'aferesi terapeutica. Infatti, in assenza di una specifica o univoca indicazione terapeutica, si rende necessario l'approccio multidisciplinare, che dovrà approdare alla redazione di Linee Guida condivise e a idonei marker di appropriatezza e di efficacia della terapia. Il consenso informato, espressione della volontà del cittadino malato che autorizza il medico a compiere uno specifico trattamento medico-chirurgico, acquisisce un ruolo fondamentale anche nell'ambito dell'aferesi terapeutica. Il medico non ha il “diritto di curare”, ma solo la “potestà” e la “facoltà” di curare su richiesta del paziente, al di fuori dei casi di emergenza. Pertanto, il consenso non è solamente un obbligo deontologico-contrattuale ma l'atto che legittima il trattamento per ogni singolo paziente. Quindi, suggeriamo un percorso standard per l'acquisizione del consenso nell'ambito dell'aferesi.
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Contran, Laura. "Psicoterapia nel pubblico e nel privato. Il punto di vista e l'esperienza di una psicoanalista." PSICOBIETTIVO, no. 3 (February 2011): 17–33. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-003002.

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Abstract:
In questo lavoro si intende prendere in esame la pratica psicoterapeutica dello psicoanalista in un contesto di cura istituzionale e il suo modo di procedere dal punto di vista clinico. Lo specifico della formazione psicoanalitica guida, infatti, il suo approccio al sintomo: ovvero la capacitŕ di mantenere, seppure in unmodificato e allargato, un ascolto in senso analitico. Inoltre, attraverso la descrizione di alcune situazioni cliniche, si vuole evidenziare come i percorsi di cura possano produrre non solo effetti di terapia, ma, nonostante le numerose difficoltŕ, possano divenire l'occasione per il paziente di avvicinarsi all'esperienza di qualcosa che č nell'ordine di una logica dell'inconscio.
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Colucci, Massimiliano. "(Est)etica delle infezioni correlate all’assistenza / (Est)ethics of infections related to assistance." Medicina e Morale 66, no. 4 (October 11, 2017): 457–73. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.501.

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Abstract:
Le infezioni correlate all’assistenza sono un problema mondiale. Si possono prevenire attraverso programmi di igiene e abitudini corrette, come il lavaggio delle mani. Tra le cause ci sono probabilmente le unghie artificiali e gli anelli. Anche se manca un’evidenza definitiva per sostenere il divieto di indossarli durante la prassi assistenziale, in una condizione di incertezza, la migliore presa di posizione sul piano etico è di agire secondo precauzione. Inoltre, l’estetica può essere considerata un valore in sé, ma nell’ambiente sanitario le scelte estetiche non dovrebbero rappresentare un pericolo per il paziente. L’autonomia dei professionisti sanitari andrebbe perciò bilanciata coi principi di non-maleficenza e giustizia, in una prospettiva relazionale: è una questione di responsabilità verso i pazienti, i colleghi e la comunità. Infine, il professionista sanitario ha un suo specifico essere- in-relazione, che è la relazione di cura. Se un paziente affida se stesso a un professionista sanitario, un autentico valore estetico sta nell’impegno a non diminuirne le possibilità di esistenza. Bellezza, in questo caso, significa la migliore igiene delle mani. ---------- Healthcare-associated infections are a problem worldwide. They can be prevented through hygiene programs and good habits, like hand-washing. Among causes there are probably artificial fingernails and finger rings. Even if there is not a definitive evidence to support the prohibition to wear them during healthcare practice, in a condition of uncertainty the best ethical stance is to act according to precaution. Moreover, aesthetics may be considered as a value in itself, but in a healthcare setting aesthetical choices should not pose a threat to the patient. Therefore, health care professionals’ autonomy should be balanced with non-maleficence and justice principles, in a relational perspective: it is a matter of responsibility towards patients, coworkers, and community as well. Finally, the healthcare professional has a proper being-in-relationship, that is the cure relationship. If a patient entrusts himself to a healthcare professional, an authentic aesthetic value may be the commitment to not decrease the possibilities of patients’ existence. Beauty, in this case, means the best hand hygiene.
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More sources

Dissertations / Theses on the topic "Paziente specifico"

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Masci, Alessandro. "Development of a patient-specific computational fluid dynamics model of the left atrium in atrial fibrillation." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13277/.

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Abstract:
La Fibrillazione Atriale è associata a un incremento di quattro-cinque volte del rischio di eventi cerebrovascolari, i quali sono ritenuti responsabili del 15% di tutti gli strokes. In questo contesto, alcuni studi clinici hanno suggerito che la stratificazione del rischio di stroke potrebbe essere sensibilmente migliorata utilizzando le informazioni emodinamiche sull'atrio sinistro e in particolare sull'auricola sinistra. L'obiettivo di questo studio è stato lo sviluppo di un modello fluidodinamico computazionale paziente specifico, il quale potrebbe quantificare le implicazioni emodinamiche della fibrillazione atriale su una base paziente-specifica. Questo modello potrebbe consentire un miglioramento della stratificazione del rischio di stroke del paziente e l'ottimizzazione della terapia. L'acquizione di dati CT dinamici cardiaci è stata utilizzata per derivare il modello anatomico 3D dell'atrio sinistro paziente specifico, tramite la progettazione e l'applicazione di un algoritmo di segmentazione. Successivamente, è stato sviluppato il modello computazionale per risolvere la fluidodinamica all'interno dell'atrio sinistro. I dati Doppler acquisiti in corrispondenza dell’ingresso delle vene polmonari e della valvola mitrale, in pazienti affetti da fibrillazione atriale, sono stati utilizzati per la definizione delle condizioni al contorno del modello fluidodinamico. In questa Tesi, verrà descritto in dettaglio il modello sviluppato e la applicazione di esso su due pazienti affetti da fibrillazione atriale persistente. I risultati hanno evidenziato che il modello ha restituito profili di velocità realistici e ha mostrato una riduzione nello svuotamento di sangue nell'auricola sinistra. Queste indicazioni confermano, mediante un modello computazionale fluidodinamico paziente-specifico, che la fibrillazione atriale aumenta il rischio di stroke a causa di un possibile ristagno di sangue, soprattutto in regioni specifiche, quali l'auricola sinistra.
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Testa, Lilia <1984&gt. "Risposta Immunitaria Epatite B specifica in pazienti affetti da Epatocarcinoma." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4531/.

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Abstract:
Hepatitis B x protein (HBx) is a non structural, multifunctional protein of hepatitis B virus (HBV) that modulates a variety of host processes.Due to its transcriptional activity,able to alter the expression of growth-control genes,it has been implicated in hepatocarcinogenesis.Increased expression of HBx has been reported on the liver tissue samples of hepatocellular carcinoma (HCC),and a specific anti-HBx immune response can be detected in the peripheral blood of patients with chronic HBV.However,its role and entity has not been yet clarified.Thus,we performed a cross-sectional analysis of anti-HBx specific T cell response in HBV-infected patients in different stage of disease.A total of 70 HBV-infected subjects were evaluated:15 affected by chronic hepatitis (CH-median age 45 yrs),14 by cirrhosis (median age 55 yrs),11 with dysplastic nodules (median age 64 yrs),15 with HCC (median age 60 yrs),15 with IC(median age 53 yrs).All patients were infected by virus genotype D with different levels of HBV viremia and most of them (91%) were HBeAb positive.The HBx-specific T cell response was evaluated by anti-Interferon (IFN)-gamma Elispot assay after in vitro stimulation of peripheral blood mononuclear cells,using 20 overlapping synthetic peptides covering all HBx protein sequence.HBx-specific IFN-gamma-secreting T cells were found in 6 out of 15 patients with chronic hepatitis (40%), 3 out of 14 cirrhosis (21%), in 5 out of 11 cirrhosis with macronodules (54%), and in 10 out of 15 HCC patients (67%). The number of responding patients resulted significantly higher in HCC than IC (p=0.02) and cirrhosis (p=0.02). Central specific region of the protein x was preferentially recognize,between 86-88 peptides. HBx response does not correlate with clinical feature disease(AFP,MELD).The HBx specific T-cell response seems to increase accordingly to progression of the disease, being increased in subjects with dysplastic or neoplastic lesions and can represent an additional tool to monitor the patients at high risk to develop HCC
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Capelli, Lorenzo. "Simulazioni paziente-specifiche e stampa3D a supporto della pianificazione chirurgica in ambito cardiovascolare." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23744/.

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Abstract:
Con il termine pianificazione chirurgica si intendono tutte le procedure che precedono l’intervento chirurgico. Le implementazioni della pianificazione sono molteplici in funzione della necessità clinica. In primo luogo, è necessario comprendere qual è il quesito clinico di interesse e l’intervento più adatto. Una volta definito l’intervento, si decidono i parametri clinici che permettono di valutare il successo dello stesso. A queste valutazioni dobbiamo aggiungere le informazioni di cui il clinico necessita prima di effettuare l’operazione. In queste fasi, la capacità di comunicazione tra clinico e ingegnere al fine di ottenere il risultato atteso è fondamentale. Una volta noti questi aspetti è possibile realizzare una vera e propria procedura di surgical planning che può essere applicata in supporto al servizio sanitario in modo da eseguire interventi ed erogare terapie che siano il quanto più specifiche per il singolo paziente. Per il sistema sanitario minori tempi di operazione comportano minori costi ospedalieri, gli operatori coinvolti nell’intervento vedono ridotto il carico di lavoro, infine per il paziente vengono ridotti i rischi di infezione ed i tempi di anestesia. Nuovi sviluppi della pianificazione chirurgica consistono nella possibilità di realizzare simulazioni che permettano al clinico di analizzare il potenziale futuro del paziente e trarne conclusioni. La trattazione è suddivisa in una prima parte di descrizione degli aspetti comuni a tutti i processi di pianificazione chirurgica con una particolare attenzione all’ambio cardiovascolare, ed in una seconda parte dove sono analizzati due studi differenti che verificano l’efficacia dell’impianto di protesi valvolare. L’obbiettivo della trattazione è quello di offrire una panoramica sulle possibili applicazioni future in ambito clinico.
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Riili, Anna <1973&gt. "Studio immunologico per l'individuazione di pazienti trapiantati per cirrosi HBV relata che potrebbero sospedere la terapia con immunoglobine specifiche (HBIG)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2240/.

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Abstract:
Hepatitis B virus (HBV) recurrence after orthotopic liver transplantation (OLT) is associated with poor graft and patient survival. Treatment with HBV-specific immunoglobulins (HBIG) in combination with nucleos(t)ide analogs is effective in preventing HBV reinfection of the graft and improving OLT outcome. However, the combined immunoprophylaxis has several limitations, mainly the high cost and the lack of standard schedules about duration. So far, the identification of markers able to predict the reinfection risk is needed. Although the HBV-specific immune response is believed to play an essential role in disease outcome, HBV-specific cellular immunity in viral containment in OLT recipients is unclear. To test whether or not OLT recipients maintain robust HBV-specific cellular immunity, the cellular immune response against viral nucleocapsid and envelope-protein of HBV was assessed in 15 OLT recipients and 27 individuals with chronic and 24 subjects with self-limited HBV infection, respectively. The data demonstrate that OLT recipients mounted fewer but stronger clusters of differentiation (CD)8 T cell responses than subjects with self-limited HBV infection and showed a preferential targeting of the nucleocapsid antigen. This focused response pattern was similar to responses seen in chronically infected subjects with undetectable viremia, but significantly different from patients who presented with elevated HBV viremia and who mounted mainly immune responses against the envelope protein. In conclusion, virus-specific CD4 T cell–mediated responses were only detected in subjects with self-limited HBV infection. Thus, the profile of the cellular immunity against HBV was in immune suppressed patients similar to subjects with chronic HBV infection with suppressed HBV-DNA.
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Books on the topic "Paziente specifico"

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Garrino, Lorenza, ed. Strumenti per una medicina del nostro tempo. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-837-8.

Full text
Abstract:
Il contributo fornito da questa pubblicazione rappresenta una iniziativa innovativa nell’ambito della formazione per i progetti di miglioramento della qualità delle cure. Nei contesti sempre più si delinea la necessità di modelli teorici, di strumenti e metodologie che favoriscano la compartecipazione della persona e della sua famiglia alle cure. La sinergia tra Medicina narrativa, Metodologia Pedagogia dei Genitori e ICF permette di dare valore alle storie ed alle esperienze dei pazienti, alle competenze educative genitoriali all’interno del patto educativo scuola, sanità e famiglia con un focus sul grado di funzionamento della persona sia essa in condizione di salute o di malattia. In questa nuova prospettiva le azioni di cura mirano a stabilire un rapporto di fiducia che non è più basato su un’adesione acritica a saperi o interventi dati per acquisiti e indiscussi, ma su una concertazione che tiene conto delle competenze situate, concrete e quotidiane del cittadino e delle competenze formalizzate, generali e specifiche dei curanti.
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Book chapters on the topic "Paziente specifico"

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Benucci, Antonella, and Giulia Grosso. "Aspetti interculturali nella comunicazione medico-paziente Il punto di vista del personale sanitario e dei pazienti." In Politiche e pratiche per l’educazione linguistica, il multilinguismo e la comunicazione interculturale. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-501-8/009.

Full text
Abstract:
Healthcare institutions are among the contexts which are heavily characterised by interlingual and intercultural contact. In these contexts communicative ‘short circuits’ can occur due to incomprehension resulting from linguistic and cultural difficulties. Such situations can compromise founding principles of medicine, amongst which equal opportunities for patients’ treatment, scrupulous attention and providing accurate information. The study investigates the perception of the effectiveness of mutual doctor-immigrant patient communication, the linguistic-cultural ‘imagery’ that results from it and the nature and/or absence of specific communication strategies.
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