Academic literature on the topic 'Per questo motivo'

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Journal articles on the topic "Per questo motivo"

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Vannozzi, Francesca, and Davide Orsini. "Il segnalamento del delinquente di Salvatore Ottolenghi." Acta medico-historica Adriatica 20, no. 1 (2022): 139–53. http://dx.doi.org/10.31952/amha.20.1.7.

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Abstract:
I dermatoglifi, essendo completamente diversi da un essere umano all’altro, segnalano la diversità umana. Per questo motivo, e per le loro caratteristiche di unicità, classificazione e inalterabilità, le creste papillari sulla punta delle dita rappresentano elementi di una sicura differenziazione tra una persona e l’altra. Di conseguenza, le impronte digitali sono molto utili nell’identificazione di un essere umano.Salvatore Ottolenghi fu il primo ad utilizzare il sistema di impronte digitali per identificare gli individui e introdusse questo sistema nel suo “Cartellino di riconoscimento” nel 1902. Essendo sicuro della validità scientifica di questo metodo, lo considerava libero da potenziale interpretazione personale. Secondo lui “le impronte digitali, per loro natura, formano disegni speciali dalla nascita; questi non cambieranno per tutta la vita e saranno assolutamente diversi da un essere umano a un altro”. Questo metodo di identificazione delle impronte digitali fu immediatamente perfezionato da Giovanni Gasti, scelto da Salvatore Ottolenghi come suo assistente personale presso la Scuola di Polizia Scientifica. Per questo motivo, il metodo è stato chiamato “Sistema Gasti (Sistema Gasti)”. Fu usato per tutto il Novecento.
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2

Gabriella Taddeo. "Nuove strategie per esplorare il campo emergente delle competenze digitali informali e per il mondo del lavoro 4.0." IUL Research 1, no. 1 (July 24, 2020): 106–17. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i1.29.

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Abstract:
Il contributo offre alcune riflessioni sul tema delle competenze digitali, per come esse sono state sviluppate a livello teorico e di policies. Il saggio evidenzia come, ad oggi, la tendenza sia soprattutto quella di creare framework generali e strumenti per l’analisi standardizzata di queste competenze, ma in alcuni casi questi strumenti possono rivelarsi insufficienti a interpretare un ambiente in costante mutamento. Per questo motivo, soprattutto nel contesto delle competenze digitali informali, e di quelle relative al mondo del lavoro nei contesti di innovazione legati all’emergere del paradigma di Industria 4.0, il saggio propone di affiancare, agli approcci basati su framework per la standardizzazione e misurazione, strumenti bottom-up, di tipo micro-etnografico.Questi strumenti, infatti, sono in grado di interpretare il cambiamento dal basso, catturando competenze informali, micro-innovazioni, interpretazioni locali e trend in controcultura, e dando spazio quindi a una visione non normativa, ma ricettiva alle competenze digitali del futuro.
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Corritore, Renzo P. "Un problema negletto. Per un riesame della questione annonaria nelle cittŕ di antico regime." STORIA URBANA, no. 134 (June 2012): 5–9. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134001.

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Abstract:
Approvvigionamento - Mediterraneo - Mercato - Storia urbana - Adam Smith, Ferdinando Galiani«Le leggi riguardanti il grano possono ovunque essere paragonate alle leggi riguardanti la religione. Il popolo si sente tanto interessato a ciň che attiene alla sua sussistenza in questa vita, o alla sua felicitŕ di una vita futura, che il governo deve assecondare i suoi pregiudizi e, per conservare la tranquillitŕ pubblica, deve instaurare un sistema che la popolazione stessa approvi. Č forse per questo motivo che raramente si trova instaurato un sistema ragionevole riguardo a questi due problemi essenziali» (Digressione concernente il commercio dei grani e le leggi sui grani, in La Ricchezza delle Nazioni). I saggi raccolti in questo numero monografico di «Storia Urbana» vogliono verificare la fondatezza di questo passo, assai noto, di Adam Smith sull'irrazionalitŕ dei sistemi annonari durante l'ancien régime, concentrandosi sul rapporto fra approvvigionamento cittadino (annona) e strutture urbane in importanti centri del Mediterraneo. La resilienza di tali istituzioni, ma anche la loro capacitŕ di adattarsi a contesti radicalmente diversi, mutando la loro natura secondo il contesto e la congiuntura, fanno ritenere quanto meno semplicistica tale affermazione. Č auspicabile quindi una riapertura del dossier sussistenza e approvvigionamento nelle cittŕ e negli stati dell'etŕ pre-industriale secondo schemi piů aggiornati e in un orizzonte spazio-temporale meno angusto.
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Missagia, Andrea, and Feliciano Tosetto. "La Madonna Lactans tra Cristianesimo ed Islam. La vita di un motivo attraverso devozione popolare, arte ed élite politiche." Eikon / Imago 11 (March 1, 2022): 93–105. http://dx.doi.org/10.5209/eiko.76107.

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Abstract:
Esplorando dal punto di vista storico, antropologico e artistico l'incredibile successo e diffusione del motivo della Madonna Lactans, il presente scritto si propone di indagare le dinamiche politiche associate al motivo stesso e alla devozione ad esso correlata. Il motivo è un utile punto di accesso per indagare quali orizzonti simbolici, soprattutto legati alla corporeità, vengano attivati nel difficile rapporto tra élite di potere e cultura popolare nello stabilire la legittimità politica. Questa indagine si prefigge di esplorare questo rapporto in diversi contesti socio-culturali del Mediterraneo arricchendo l'analisi tramite una comparazione tra la censura post-tridentina sul motivo e la ripresa del tema nell’impero mughal tra il secolo XVI ed il XVII.
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Moretti, Bruno. "Presso usato con valore differente da ‘vicino a’." X, 2019/3 (luglio-settembre) 10, no. 3 (July 19, 2019): 17–19. http://dx.doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3196.

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Abstract:
L'Accademia della Crusca ha ricevuto negli ultimi tempi parecchie richieste di informazioni relative all'uso corretto della preposizione presso. Il nucleo di queste domande concerne la questione se presso abbia unicamente il valore di ‘vicino a, in prossimità di’ (come per esempio in "l'interruttore è presso la porta") e se per questo motivo siano da considerare errati altri usi, come per es. in "il documento è depositato presso la pretura", nei quali non si ha veramente una relazione di vicinanza ("vicino alla pretura"), ma si fa piuttosto riferimento all'essere "in un luogo determinato". Un lettore ha segnalato come questo uso si ritrova anche sul sito dell'Accademia della Crusca, dove si fa riferimento a "Il gruppo Incipit presso l'Accademia della Crusca".
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6

Fragola, Massimo. "L'azione dell'Unione europea." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 30 (September 2020): 38–46. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-030004.

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Abstract:
La competenza dell'Unione europea in materia di turismo è una competenza minima e residuale giacché gli Stati membri non hanno espresso, sinora, la volontà politica di trasferirla all'Unione. Per questo motivo può dirsi che l'Unione non abbia una politica comune del turismo. Questo approccio è stato rispettato anche durante la pandemia da coronavirus.
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7

Brambilla, Paolo, Francesco Barale, Edgardo Caverzasi, and Jair Constante Soares. "Anatomical MRI findings in mood and anxiety disorders." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 11, no. 2 (June 2002): 88–99. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005558.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Gli studi con Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) hanno permesso la valutazione in vivo dell'anatomia cerebrale di vari disturbi psichiatrici e l'approfondimento degli ipotetici circuiti cerebrali disfunzionali coinvolti nella patofisiologia di queste malattie. In questo articolo abbiamo revisionato la letteratura comprendente gli studi con RMN condotti nei disturbi dell'umore e d'ansia. Metodi – Tutti gli studi in Inglese con RMN condotti in pazienti con disturbo dell'umore o d'ansia pubblicati tra il 1966 ed il gennaio 2002 sono stati identificati attraverso una ricerca Medline, completata dall'analisi manuale delle referenze bibliografiche. Risultati – Differenti aree anatomiche cerebrali sembrano essere coinvolte nei diversi sottotipi di disturbo dell'umore. Infatti, l'ippocampo ed i gangli della base sembrano essere anormali nei disturbo unipolare, mentre l'amigdala ed il cervelletto in quello bipolare. Questo suggerisce che le due malattie abbiano un substrata biologico distinto. Per quanto riguarda i disturbi d'ansia, le regioni orbito-frontali ed i gangli della base sembrano avere un'anatomia anormale nei disturbo ossessivo-compulsivo, i lobi temporali nei disturbo da attacchi di panico e l'ippocampo nei disturbo post-traumatico da stress. Conclusioni – I dati della letteratura riassunti in questo articolo suggeriscono che specifiche aree cerebrali siano coinvolte nella patofisiologia dei disturbi dell'umore e d'ansia. Tuttavia, gli studi a tutt'oggi a disposizione sono stati condotti su campioni relativamente piccoli di soggetti, spesso sottoposti a medicamenti psicotropi, e sono in gran parte studi trasversali. Per tale motivo gli studi con RMN in futuro dovranno avere un disegno di tipo longitudinale ed arruolare campioni più ampi di soggetti, possibilmente senza trattamento psicofarmacologico, al primo episodio di malattia o ad alto rischio di sviluppare un disturbo dell'umore o d'ansia. Inoltre, l'associazione di questo tipo di ricerche con studi di tipo genetico potranno essere estremamente utili per separare anomalie anatomiche cerebrali di stato da quelle di tratto e per ulteriormente caratterizzare la patofisiologia di questi disturbi.
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Rapone, Anna Maria. "Meglio che sia maschio o femmina? Il lavoro con pazienti affetti da DSD (Disordini della Differenziazione Sessuale)." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 30 (June 2010): 63–89. http://dx.doi.org/10.3280/pr2009-030005.

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Abstract:
In questo lavoro l'autrice (psicologa-psicoterapeuta sistemico-relazionale) riporta l'esperienza clinica, nell'ambito di un ambulatorio multidisciplinare, con pazienti nati con un "Disordine della differenziazione sessuale" (DSD). Attraverso questo lavoro, l'autrice si pone come primo obiettivo quello di offri- re alcune chiarificazioni in questo ambito clinico, rispetto al quale, per la sua estrema delicatezza e complessitŕ si possono ingenerare confusioni. Per questo motivo, nella prima parte viene dato spazio all'illustrazione di alcune classificazioni: (classificazione sessuale, patologie dei genitali maschili e femminili, Disordini della Differenziazione Sessuale). La seconda parte del lavoro invece illustra l'analisi psicologica del paziente con patologie dei genitali, ed il relativo lavoro effettuato dall'autrice nell'ambulatorio multidisciplinare, nonché la specificitŕ della psicoterapia con pazienti affetti da DSD, nell'ottica sistemico relazionale. A conclusione viene presentato un caso esemplificativo.
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Giacomini, P. G., S. Rubino, S. Mocella, M. Pascali, and S. Di Girolamo. "Approach to the correction of drooping tip: common problems and solutions." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 4 (August 2017): 295–302. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-911.

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Abstract:
La punta cadente è una fastidiosa deformità estetica e funzionale del naso. L’aspetto della punta è influenzato da aspetti sia statici che dinamici. Per questo motivo, appare logico tenere in considerazione questi fattori nel pianificare la correzione chirurgica di questa deformità. Molti studi hanno affrontato questo argomento, ma il trattamento resta controverso. Per rendere efficace la chirurgia della punta appare indispensabile identificare le caratteristiche anatomiche fondamentali della punta stessa. Diversi angoli e misure possono essere calcolati per definire la posizione della punta tra cui: l’angolo nasolabiale, l’asse della narice, l’angolo di rotazione della punta in rapporto al piano di Francoforte, l’angolo columellare-facciale. L’obiettivo di questo studio è focalizzare l’attenzione sulla nostra esperienza personale sulle alterazioni anatomiche del naso che meritano una correzione e sulle procedure chirurgiche necessarie per ottenere risultati soddisfacenti nel trattamento della punta cadente. Nel presente studio sono stati presi in considerazione la proiezione e la rotazione della punta pre e post-operatorie. La correzione della punta cadente è stata ottenuta mediante settorinoplastica aperta o chiusa a seconda dei casi. La tecnica prevalentemente usata per riposizionare la punta è risultata essere il raddrizzamento del setto (41/41 casi) e la tecnica Tongue-in-groove (36/41 casi) (87,6%). Lo strut columellare è stato impiegato in 8/41 pazienti (19,51%). Resezioni cefaliche delle cartilagini alari sono state applicate in 29/41 pazienti (70,73%). Suture per ri-orientare le cartilagini alari sono state impiegate in 18/41 casi (43,9%). Il Lateral crural overlay è stato necessario in 2/41 casi (4,8%). Il presente articolo rivaluta le principali varianti anatomiche del naso che meritano correzione e le tecniche chirurgiche utilizzabili per semplificare il processo decisionale preoperatorio.
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Di Pietro, Maria Luisa, and Stefano Fornaroli. "Mass-media e prevenzione dell'infezione da HIV e della tossicodipendenza." Medicina e Morale 42, no. 4 (August 31, 1993): 733–65. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1050.

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Abstract:
In materia di prevenzione dell'infezione da HIV e della tossicodipendenza sono stati messi in atto, nel corso di questi ultimi anni, numerosi interventi: "spot" televisivi e radiofonici, opuscoli distribuiti nelle scuole, negli aeroporti e sulle riviste, videocassette e libri. Si rendeva, ora, necessario verificare l'efficacia di questi interventi ovvero il rapporto aspettative/risultati in previsione, anche, di nuove campagne di informazione. E' stato questo il motivo che ha spinto gli Autori di questo articolo a condurre, tra gli adolescenti ("target" privilegiato delle suddette campagne), un'indagine tesa a valutare il loro grado di soddisfazione per quanto appreso. A tale scopo sono stati intervistati- mediante questionario- 2.758 studenti degli ultimi tre anni dei Licei scientifico e classico e dell'Istituto Magistrale: gli studenti di sesso maschile e femminile risiedevano in ambiente urbano nelle diverse regioni italiane del Nord, Centro e Sud Italia.
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Books on the topic "Per questo motivo"

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Per questi motivi. Reggio Emilia, Italia: Diabasis, 2010.

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Saint, Sanjay, Sarah Krein, and Robert W. Stock. La prevenzione delle infezioni correlate all'assistenza. Edited by Alessandro Bartoloni, Gian Franco Gensini, Maria Luisa Moro, and Gian Maria Rossolini. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-331-5.

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Abstract:
Quasi 2 milioni di americani sviluppano ogni anno un’infezione correlata all’assistenza sanitaria e circa 100.000 di loro, per questo motivo, muoiono. Eppure queste infezioni sono ragionevolmente prevenibili attraverso l’adozione e l’attuazione di interventi, basati sull’evidenza, per il miglioramento della qualità delle attività di prevenzione delle infezioni, ma ancora troppi membri del personale ospedaliero si oppongono a queste iniziative. Esiste un know-how tecnico per la prevenzione delle infezioni, ma l’umano problema dell’adattamento spesso non viene trattato e rimane irrisolto. Questo libro è stato pensato per rispondere a tale sfida. In uno stile scorrevole e in un linguaggio semplice, il libro conduce i lettori attraverso una descrizione passo passo di come un intervento per il miglioramento della qualità potrebbe attuarsi in un ospedale modello, individuando i possibili ostacoli e offrendo strategie pratiche per superarli. Il testo si avvale della vasta esperienza clinica personale degli autori, arricchita da esempi, aneddoti e semplici indicazioni pratiche.
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Menegatto, Marialuisa, and Adriano Zamperini, eds. Memoria Viva. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-748-7.

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Abstract:
‘‘Non dimenticare’ e ‘non ricordare’. Da sempre, questi due aspetti contradditori solcano la memoria autobiografica e collettiva di drammatici eventi storici, come la Shoah. Il presente volume, che ha avuto il suo momento genetico in un paio di convegni svoltisi a Pistoia e Firenze durante le celebrazioni della Giornata della Memoria nel 2014, si muove lungo questi due percorsi accidentati del fare memoria. Al centro, il lavoro di Andrea Devoto sulla memoria della deportazione politica in Toscana. Gli autori qui ospitati hanno cercato di tessere legami e segnalare nuove vie di analisi e riflessioni accompagnati dalla consapevolezza che la chiave di volta del passato sta nel presente. Per questo motivo il libro aspira a porsi come partner di dialogo all’interno delle pratiche sociali della memoria e della formazione civica dei cittadini.
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4

editor, Squillacioti Paolo, ed. "Questo non è un racconto": Scritti per il cinema e sul cinema. Milano: Adelphi edizioni, 2021.

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Pitti, Bonaccorso. Ricordi. Edited by Veronica Vestri. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-726-5.

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Abstract:
Mercante, uomo politico e ambasciatore cui la Repubblica di Firenze affidò difficili missioni presso i re di Francia e l’imperatore, Bonaccorso Pitti (1354-1432) ha a lungo affascinato studiosi sia italiani sia stranieri. Sedotti dalla sua poliedrica, passionale e spesso egocentrica personalità, molti fra loro hanno visto in Bonaccorso un precursore – fra gli altri – di Benvenuto Cellini e Casanova. La sua abilità nel gioco d’azzardo, ad esempio, o la spinta autobiografica che anima molte delle sue pagine sono state così enfatizzate a scapito di una lettura globale sia dei Ricordi sia del carattere di Bonaccorso. È appunto per invitare i lettori a una riflessione integrale e debitamente contestualizzata che Firenze University Press ha affidato a Veronica Vestri una nuova edizione di questo celebre ‘libro di famiglia’, introdotto da alcune pagine di Stefano U. Baldassarri che lo collocano all’interno del genere cui esso appartiene, mettendone così in risalto motivi e finalità, entrambi caratterizzati da quella prudente e tenace concretezza tipica del Rinascimento fiorentino.
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Esteban Salvador, María Luisa, Tiziana Di Cimbrini, Emilia Fernandes, Gonca Güngör Göksu, and Charlotte Smith. La corporate governance nelle organizzazioni sportive: un approccio di genere. Report finale 2022. Servicio de Publicaciones Universidad de Zaragoza, 2022. http://dx.doi.org/10.26754/uz.978-84-18321-52-8.

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Abstract:
Il progetto "La corporate governance nelle organizzazioni sportive: un approccio di genere" (di seguito progetto GESPORT), ha l’obiettivo di promuovere l'uguaglianza tra uomini e donne nei processi decisionali nelle organizzazioni sportive in Europa. Il fine ultimo è favorire l'accesso delle donne ai consigli direttivi delle federazioni sportive, coerentemente con le azioni previste per il mondo dello sport da Erasmus +. Allo stesso tempo, Il progetto GESPORT vuole contribuire alle politiche europee per rafforzare e sostenere il buon governo nello sport attraverso una maggiore conoscenza del ruolo femminile nei processi decisionali strategici. In questa sede abbiamo scelto di definire il genere in termini binari, come "maschio" e "femmina". Tuttavia, siamo consapevoli che si tratta di termini ambigui in cui non tutti possono o vogliono essere riconosciuti. Per questo motivo, una parte di questo report è dedicata a tratteggiare qualche riflessione sulla questione del non-binario come identità sociale e transgender nell
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Trainer, Fast. Quaderno Di Scrittura : (vocabolario - per il Cinese - 200 Pagine) Qui Ci Sono 10 Motivi per Cui Avete Bisogno Di Questo Taccuino:. Independently Published, 2019.

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Palinhos, Jorge. Uma Campa é um Buraco Difícil de Tapar: e outros textos. Imprensa da Universidade de Coimbra, 2021. http://dx.doi.org/10.14195/978-989-26-2000-8.

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Abstract:
“… e se houver uma questão subterrânea, subjacente, raiz comum a estas sete peças de Jorge Palinhos, talvez seja: por que motivo uma campa é um buraco tão difícil de tapar – se as vozes são evanescentes, solitárias, tão frágeis e desprotegidas?” (in Posfácio, Pedro Eiras
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Chain, The Creativity. Andrà Tutto Bene... un CAZZO!: 25 Frasi Cattive Da Colorare per Adulti con Motivi Geometrici. per Dire Quello Che Vorresti Ma Non Puoi Sulla Pandemia e Sulle Persone! Independently Published, 2021.

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Canestrari, Stefano. Ferite dell'anima e corpi prigionieri. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg308.

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Abstract:
Il tema del suicidio richiede un confronto con questioni esistenziali fondamentali e il principale rischio di chi affronta un argomento così vertiginoso è quello di non riconoscerne la complessità. La perenne tentazione del giurista è di “chiudere le porte” a una riflessione problematica e sofferta ricorrendo ad equiparazioni che producono effetti semplificatori e occultano la molteplicità delle questioni in gioco. Questo scritto, all’opposto, si pone l’obiettivo di svelare l’inadeguatezza di alcune assimilazioni: la “liceità del suicidio” – principio fondamentale del biodiritto penale – non comporta automaticamente la “liceità dell’aiuto al suicidio”. E il concetto stesso di “aiuto al suicidio” dev’essere analizzato nelle sue numerose sfaccettature: l’agevolazione al suicidio “tradizionale” – provocato da forte sofferenza psicologica ed esistenziale – non può essere equiparata al fenomeno differente e dilemmatico dell’aiuto medico a morire. Il compito di delineare tali distinzioni con nettezza è necessario e urgente, anche alla luce delle recenti e celebri sentenze della Corte costituzionale italiana e di quella tedesca, che per motivi diversi rischiano di generare equivoci e fraintendimenti. L’aiuto al suicidio e il suicidio medicalmente assistito non sono gemelli congiunti e neppure fratelli: sono soltanto parenti che si ribellano a una convivenza forzata. Nell’ambito di queste coordinate il presente volume fornisce un contributo di fondamentale importanza anche nella prospettiva di un dibattito pubblico ponderato sulle questioni di fine vita.
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Book chapters on the topic "Per questo motivo"

1

Svolacchia, Sara. "«Amour qui résonne en mon âme». Dante tra traduzione e memoria poetica in Jacqueline Risset." In L'illustre volgare, 141–54. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2022. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-685-0.09.

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Abstract:
In questo articolo si tenta di indagare il rapporto tra traduzione e scrittura poetica nell’opera di Jacqueline Risset e in particolare nella raccolta L’Amour de loin del 1988. Traduttrice della Commedia in francese, Risset opera nella propria poesia una riscrittura di alcuni motivi danteschi (la donna angelo, qui trasformata in uomo; la topica del primo incontro che passa per la vista; il tema dell’amore da lontano) coniugata con una pratica citazionale in cui i versi di Dante appaiono di volta in volta tradotti, commentati, reinventati.
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Bocksberger, Sophie Marianne. "Ajax from Salamis." In Telamonian Ajax, 7–75. Oxford University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780198864769.003.0002.

Full text
Abstract:
This chapter focuses on the representations of Telamonian Ajax in early Greek hexameter poetry and in archaic art. It broaches the question of the emergence of early Greek hexameter poetry and the way its various traditions relate to one another before focusing on Ajax per se. Various motifs pertaining to Ajax are analysed. First, elements are discussed which might have been inherited from Mycenaean times, such as his shield made of seven bulls’ hides (often identified as a tower shield), his connection with ancient Salamis, or the use of the formula Αἴαντε‎ to refer either to him and Locrian Ajax together or to him and his brother Teucer. The other elements of Ajax’s gesta that are closely examined comprise his genealogy, his supposed invulnerability, his role as ἕρκος Ἀχαιῶν‎ (‘bulwark of the Achaeans’), his conflictual relationship with the goddess Athena, the episode of the ὅπλων κρίσις‎, his madness, his suicide, and finally his connection with his homonym, Locrian Ajax. As a result, the chapter establishes the outline of what constituted the pre-Homeric myth(s) of Ajax, and discusses how the poet(s) of the Iliad received and adapted traditional material pertaining to the hero in the poem.
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TAPIA MEDINA, Ariel Osvaldo. "Les langues « minoritaires dominicaines » : enjeux glottopolitiques." In Langue(s) en mondialisation, 205–14. Editions des archives contemporaines, 2022. http://dx.doi.org/10.17184/eac.5283.

Full text
Abstract:
Sur le sol dominicain cohabitent plusieurs langues qui n’ont pas le statut qu’elles méritent selon leur importance dans le cadre linguistique mondial. Quelques-unes y sont présentes quelques siècles (notamment le français et le créole des migrants haïtiens), d’autres y sont depuis plusieurs décennies, voire depuis plus d’un siècle, (c’est le cas de la communauté anglophone qui demeure au Nord et le Sud-est du pays). Par le biais de l’analyse des différents politiques linguistiques menées au long de l’histoire dominicaine, on élucidera dans une premier temps les motifs pour lesquels ces langues sont restées isolées et restreintes à leurs communautés respectives ; et dans un second temps la situation actuelle de ces communautés linguistiques. La question que l’on doit dès lors se poser est celle de savoir quels sont les enjeux sociopolitiques auxquels elles doivent faire face, ou qu’elles doivent surmonter, au regard de des politiques linguistiques menées à termes pour les successifs gouvernements dominicains.
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Kis-Halas, Judit. "Sacred Sites Reinterpreted: New Age Phenomena at a Hungarian Marian Shrine." In Traces of the Virgin Mary in Post-Communist Europe, 56–74. Institute of Ethnology and Social Anthropology, Slovak Academy of Sciences, VEDA, Publishing House of the Slovak Academy of Sciences, 2020. http://dx.doi.org/10.31577/2019.9788022417822.56-74.

Full text
Abstract:
Marian shrines were always the sites of miraculous healings and spectacular apparitions. Nowadays, they have also become the crystallisation points of the New Age phenomena. Several studies have already pointed out this trend with regard to popular pilgrimage destinations. As far as the Hungarian Marian shrines are concerned, none of them have been systematically examined from this perspective. This chapter aims to provide a deeper in- sight of how a Marian shrine is being re-orchestrated as a specific ‘power place’ in the context of alternative spiritualities, such as New Age religiosity or ethno-paganism at one Marian shrine at Máriagyűd. From the wide-ranging New Age phenomena and religious practices that the author observed during the past decades at Máriagyűd, she chose the prominent example of an esoteric group called Magyar MAGok [Hungarian Seeds], which deals with diverse religious and healing activities. Their programmes include sha- manic drumming sessions, tours to ‘sacred sites’ in Hungary and the Carpathian Basin (mostly Romania), weekend meditations, esoteric workshops, readings on the history and culture of the ancient Hungarians, such as direct kinship between the Hungarians and the Huns, or the identification of the Ancient Hungarians with the Scythians, or the Hungarian origins of the Christian Father God. In accordance with the millennial narrative, they use the elements of the alternative history of the Hungarians as well as other motifs which recall UFO-religions and ET-spiritualities, and last but not least, the idea of healing and cleansing as the basic means leading to universal well-being. The description of their unique rituals and other religious practices is followed by an analysis of the discourse on the contested authority of the shrine. The author of the chapter focuses on the role of the Virgin Mary within their discourse. She found it interesting that Mary is connected with the so-called Boldogasszony (literally [Blessed Woman]), which is a special Hungarian denomination of the Virgin Mary and, at the same time, the alleged goddess of the ancient Hungarians. ‘Boldogasszony’ has been used as a synonym for the Blessed Virgin Mary since the Middle Ages (cf. Madas 2002). The quest for a lost epic and a missing mythology of the Hungarians, which was inspired by national romanticism, resulted in the term gaining an ethnic taste by the end of the 19th century. ‘Boldogasszony’ was the most emblematic female figure of the pantheon in the re-invented Ancient Hungarian religion – the Mother Goddess (Kálmány 1885). With regard to its contemporary use, ‘Boldogasszony’ is also interpreted as the Hungarian equivalent of the Goddess (Bowman 2009), and is also considered Mother Earth (Gaia) and the galactic patroness of all Hungarians par excellence. The author put the manifold interpretations of the Virgin Mary's figure in the centre of attention, highlighting the Catholic Church's standpoint on the emergence of New Age spirituality at Catholic devotional places.
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HEBERLÊ DE ALMEIDA, LIVIA, and JULIO CESAR BRESOLIN MARINHO. "LIVRETO DE RECURSOS DIDÁTICOS PARA O ENSINO DE CIÊNCIAS E BIOLOGIA." In Itinerários de resistência: pluralidade e laicidade no Ensino de Ciências e Biologia. Editora Realize, 2021. http://dx.doi.org/10.46943/viii.enebio.2021.01.340.

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Abstract:
"LIVRETO DE RECURSOS DID?TICOS PARA O ENSINO DE CI?NCIAS E BIOLOGIANOS DIAS ATUAIS, N?S PROFESSORES, ESTAMOS CONSTANTEMENTE PROCURANDO FORMAS DE OTIMIZAR NOSSAS AULAS E FAZER COM QUE OS CONTE?DOS ENSINADOS GANHEM MAIS SENTIDO E SIGNIFICADO PARA OS ALUNOS. GUIMAR?ES (2009, P. 13) EVIDENCIA A IMPORT?NCIA DE UMA ?METODOLOGIA DE ENSINO QUE TENHA EM VISTA A COMPLEXIDADE E A DIVERSIDADE DAS CI?NCIAS NATURAIS E QUE N?O ESTEJA RESTRITA ? SIMPLES MEMORIZA??O?. A PARTIR DESSA EVID?NCIA PODEMOS NOS QUESTIONAR: EXISTE UMA METODOLOGIA ?NICA PARA UTILIZARMOS EM NOSSAS AULAS? A RESPOSTA ? NEGATIVA, POIS O QUE EXISTE S?O METODOLOGIAS (NO PLURAL) ADEQUADAS PARA DETERMINADOS CONTEXTOS E SITUA??ES. ATRELADA A QUEST?O METODOL?GICA, TEMOS O DESAFIO DE COLOCAR O SABER CIENT?FICO (T?O VALORIZADO ATUALMENTE) AO ALCANCE DO P?BLICO ESCOLAR, O QUAL ? VASTO E HETEROG?NEO, VISTO QUE ATUALMENTE ? REPRESENTADO ?POR TODOS OS SEGUIMENTOS SOCIAIS E COM MAIORIA EXPRESSIVA ORIUNDA DE CLASSES E CULTURAS QUE AT? ENT?O N?O FREQUENTARAM A ESCOLA? (DELIZOICOV, ANGOTTI E PERNAMBUCO, 2011, P. 33). TENDO ESSE P?BLICO PLURAL EM NOSSAS SALAS DE AULA, EVIDENCIAMOS A DEMANDA DE PENSAR EM VARIADAS ESTRAT?GIAS DID?TICAS PARA CONTEMPLAR ESSES DIFERENTES PERFIS. DELIZOICOV, ANGOTTI E PERNAMBUCO (2011) NOS AUXILIAM A COMPREENDER QUE UMA DAS FUN??ES DA ESCOLA ? PREPARAR PARA O EXERC?CIO CONSCIENTE DA CIDADANIA, N?O SENDO POSS?VEL QUE SEU ENSINO N?O SEJA PERMEADO PELAS POSSIBILIDADES DO CONHECIMENTO CIENT?FICO. OS AUTORES COMPREENDEM TAMB?M QUE DIVERSAS QUEST?ES EXTRAPOLAM O ?MBITO EXCLUSIVO DAS CI?NCIAS NATURAIS E N?O PODEM SER ENFRENTADAS SEM OUTROS CONHECIMENTOS. DESSA FORMA, NA TENTATIVA DE FORNECER MAIS SIGNIFICADO AOS CONTE?DOS TRABALHADOS EM SALA DE AULA, ATENDER A UMA MAIOR DIVERSIDADE DE ALUNOS E AUXILI?-LOS NO EXERC?CIO DA CIDADANIA APOSTAMOS NA UTILIZA??O DE RECURSOS DID?TICOS DIVERSIFICADOS PARA POTENCIALIZAR O ENSINO. NESTE SENTIDO, A PROFESSORA DO COMPONENTE CURRICULAR DE PR?TICAS FORMATIVAS E EDUCATIVAS II (PFE II), DO CURSO DE LICENCIATURA EM CI?NCIAS BIOL?GICAS DA UNIVERSIDADE FEDERAL DO PAMPA (UNIPAMPA) ? CAMPUS S?O GABRIEL, RS, BRASIL, JUNTAMENTE COM O PROFESSOR COORDENADOR DO PROJETO DE ENSINO ?MODALIDADES DID?TICAS ALTERNATIVAS PARA O ENSINO DE CI?NCIAS E BIOLOGIA?, CADASTRADO NA UNIVERSIDADE, ORGANIZARAM ATIVIDADES PARA ATENDER AS DEMANDAS QUE SE COLOCAM NA FORMA??O INICIAL E CONTINUADA DE PROFESSORES. O PROJETO DE ENSINO, EST? VINCULADO AO COMPONENTE CURRICULAR PR?TICAS FORMATIVAS E EDUCATIVAS II. DESSA FORMA, AS ATIVIDADES INICIARAM NO ?MBITO DO COMPONENTE, CONTANDO COM AS SEGUINTES ATIVIDADES: ESTUDO, LEITURA E DISCUSS?O DE TEXTOS SOBRE M?TODOS E T?CNICAS DE ENSINO; APROFUNDAMENTO DAS FORMAS DE SE ORGANIZAR/PLANEJAR O ENSINO; PLANEJAMENTOS E DESENVOLVIMENTO DE ATIVIDADES ALTERNATIVAS COM CONTE?DOS/TEMAS DAS CI?NCIAS BIOL?GICAS; ELABORA??O DE MATERIAIS DID?TICOS, AVALIA??O DOS MATERIAIS PRODUZIDOS, ELABORA??O DO LIVRETO E REALIZA??O DE UM WORKSHOP PARA PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA DO MUNIC?PIO DE S?O GABRIEL, RS. NO QUADRO ABAIXO PODE-SE OBSERVAR AS ETAPAS DO PROJETO, RESPONS?VEIS PELAS A??ES E O PER?ODO DE REALIZA??O: ETAPA ATIVIDADES RESPONS?VEIS PER?ODO 1? LEITURA E DISCUSS?O DE TEXTOS SOBRE M?TODOS E T?CNICAS DE ENSINO PROFESSORA PFE II E ALUNOS AGOSTO 2019 2? APROFUNDAMENTO DAS FORMAS DE SE ORGANIZAR/PLANEJAR O ENSINO PROFESSORA PFE II E ALUNOS AGOSTO 2019 3? PLANEJAMENTOS DE ATIVIDADES ALTERNATIVAS COM CONTE?DOS/TEMAS DAS CI?NCIAS BIOL?GICAS PROFESSORA PFE II E ALUNOS SETEMBRO 2019 4? ELABORA??O DE RECURSOS DID?TICOS ALUNOS SETEMBRO 2019 5? AVALIA??O DOS RECURSOS PRODUZIDOS ALUNOS OUTUBRO 2019 6? ELABORA??O DE LIVRETO ALUNOS OUTUBRO 2019 7? ORGANIZA??O DO LIVRETO PROFESSORA PFE II E PROFESSOR COORDENADOR DO PROJETO NOVEMBRO 2019 8? ORGANIZA??O DO WORKSHOP PROFESSOR COORDENADOR DO PROJETO E PROFESSORA PFE II NOVEMBRO 2019 9? REALIZA??O DE WORKSHOP PARA PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA DO MUNIC?PIO PROFESSOR COORDENADOR DO PROJETO, PROFESSORA PFE II E ALUNOS DEZEMBRO 2019 10? AVALIA??O DO WORKSHOP PELOS ORGANIZADORES, SEGUNDA OS FORMUL?RIOS DE AVALIA??O DOS LICENCIANDOS EM CI?NCIAS BIOL?GICAS E PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA PARTICIPANTES DO EVENTO PROFESSOR COORDENADOR DO PROJETO E PROFESSORA PFE II DEZEMBRO 2019 JANEIRO 2020 NA ETAPA 1, OS ALUNOS PARTICIPARAM DE ATIVIDADES EM AULA QUE ENVOLVIAM O ESTUDO DIRIGIDO DE TEXTOS E DISCUSS?ES SOBRE RECURSOS DID?TICOS. KRASILCHIK (2004) DEFENDE A UTILIZA??O DA MODALIDADE DID?TICA DISCUSS?O, POIS ATRAV?S DELA H? TRANSI??O DE UMA AULA EM QUE SOMENTE O PROFESSOR FALA, PARA UMA A QUAL EXISTE O DI?LOGO ENTRE TODAS AS PARTES. A DISCUSS?O ESTRUTURADA E ORIENTADA, POSSIBILITOU UMA TROCA DE CONHECIMENTOS E REFLEX?O CR?TICA DOS ALUNOS SOBRE O PAPEL DA UTILIZA??O DE RECURSOS DID?TICOS NO ENSINO DE CI?NCIAS E BIOLOGIA. POSTERIORMENTE, NAS ETAPAS 2 E 3, OS ALUNOS ESTIVERAM ENVOLVIDOS EM ATIVIDADES DE APROFUNDAMENTO TE?RICO SOBRE AS ?MODALIDADES DID?TICAS? (KRASILCHIK, 2004). TAIS ETAPAS VISARAM COMPREENDER E AUXILIAR OS ALUNOS NA ELABORA??O DE PLANEJAMENTOS DE AULA CONTEMPLANDO A INSER??O DE RECURSOS DID?TICOS. LIB?NEO (1994, P. 22) DESTACA A IMPORT?NCIA DO PLANEJAMENTO POR TRATAR-SE DE ?UM PROCESSO DE RACIONALIZA??O, ORGANIZA??O E COORDENA??O DA A??O DOCENTE?. A ETAPA 4, FOI O MOMENTO DEDICADO A ELABORA??O DOS RECURSOS DID?TICOS PELOS ALUNOS. A DEFINI??O DAS TEM?TICAS E/OU CONCEITOS TRABALHADOS POR CADA GRUPO ERA DE ESCOLHA LIVRE, PARTINDO DE SEU TEMA DE INTERESSE. NESSE CONTEXTO, ALGUNS ALUNOS OPTARAM POR ELABORAR MODELOS DID?TICOS, OUTROS CRIARAM JOGOS. ESTE MOMENTO DE IMERS?O DOS ALUNOS POSSIBILITOU ENVOLVIMENTO E MOTIVA??O PARA ELABORA??O DOS RECURSOS DID?TICOS, VISTO QUE SENTIRAM A NECESSIDADE DE PROCURAR INFORMA??ES EM DIFERENTES FONTES, EXPLORANDO A SUA CRIATIVIDADE. BUSCARAM TAMB?M CONTEMPLAR ASPECTOS REGIONAIS (BIOMA PAMPA) E VIABILIZAR A PRODU??O DE TAIS RECURSOS PELOS PROFESSORES (FACILIDADE DE TRANSPORTE E MATERIAIS DE BAIXO CUSTO). A PARTICIPA??O ATIVA DOS ALUNOS TORNOU-OS PROTAGONISTAS NO PROCESSO DE APRENDIZAGEM. DE ACORDO COM COSTA (2000) O PROTAGONISMO, ENQUANTO PARTICIPA??O GENU?NA RESULTA NUM GANHO DE AUTONOMIA, AUTOCONFIAN?A, AUTODETERMINA??O NA CONSTRU??O DA IDENTIDADE PESSOAL, SOCIAL E NO PROJETO DE VIDA. NA ETAPA 5 BUSCOU-SE ANALISAR OS RECURSOS PRODUZIDOS PELOS ESTUDANTES DIALOGANDO COM OS TEXTOS E FUNDAMENTOS TE?RICOS ABORDADOS NA DISCIPLINA. NESTE MOMENTO FOI POSS?VEL REFLETIR SOBRE A ELABORA??O E, POR MEIO DE SUGEST?ES DO GRUPO, APERFEI?OAR AS PROPOSTAS. AO FINAL DESTAS ETAPAS PENSOU-SE EM ELABORAR UM LIVRETO CONTEMPLANDO OS RECURSOS PRODUZIDOS NA DISCIPLINA. O INTUITO DESSE MATERIAL RESIDIA EM SOCIALIZAR A CONSTRU??O DOS LICENCIANDOS E DISPONIBILIZAR, AOS PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA DE S?O GABRIEL, UM MATERIAL COM SUGEST?ES PARA O ENSINO DE CI?NCIAS E BIOLOGIA. ASSIM, NA ETAPA 6 OCORREU A ELABORA??O DO LIVRETO, ONDE CADA GRUPO FICOU RESPONS?VEL DE ESTRUTURAR O PLANEJAMENTO DO RECURSO ELABORADO, DE ACORDO COM OS CRIT?RIOS ESTABELECIDOS NO COMPONENTE CURRICULAR PFE II. POSTERIORMENTE A PROFESSORA DA DISCIPLINA, JUNTAMENTE COM O COORDENADOR DO PROJETO ORGANIZARAM O LIVRETO, UNINDO OS MATERIAIS DOS ALUNOS, ELABORANDO CAPA, PREF?CIO, APRESENTA??O E AS DEVIDAS FORMATA??ES. O LIVRETO (FIGURA 1) SOCIALIZA UM CONJUNTO DE RECURSOS DID?TICOS, ORGANIZADOS NA FORMA DE M?DULOS DE ATIVIDADES, VOLTADAS AO ENSINO DE CI?NCIAS E BIOLOGIA. OS M?DULOS EST?O ORGANIZADOS DA SEGUINTE FORMA: INTRODU??O, OBJETIVOS, MATERIAIS E EXPLORA??O DID?TICA. AL?M DO LIVRETO, COM O AUX?LIO DE UM DOS ALUNOS, FOI ELABORADO UM BLOG QUE APRESENTA ALGUNS RECURSOS DE FORMA MAIS DETALHADA, COM OP??ES DE IMPRESS?ES DE JOGOS E MATERIAIS. FIGURA 1: CAPA DO LIVRETO PRODUZIDO OS RECURSOS DISPONIBILIZADOS NO LIVRETO ABORDAVAM AS SEGUINTES TEM?TICAS: R?PTEIS, C?LULAS, BACT?RIAS, PIR?MIDE ALIMENTAR, SISTEMA GENITAL, SISTEMA DIGESTIVO, SISTEMA CIRCULAT?RIO, SISTEMA IMUNOL?GICO, SISTEMA ARTICULAR E SISTEMA SOLAR. NESTA PERSPECTIVA, FOI ORGANIZADO UM WORKSHOP PARA PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA DO MUNIC?PIO (ETAPA 8), A FIM DE SOCIALIZAR OS JOGOS E RECURSOS DID?TICOS PRODUZIDOS. DADOS OBTIDOS NA AVALIA??O (ETAPA 9) TANTO DOS PROFESSORES PARTICIPANTES, COMO DOS ALUNOS DA LICENCIATURA EM CI?NCIAS BIOL?GICAS DA UNIPAMPA APRESENTAVAM QUE O EVENTO TINHA ALCAN?ADO O SEU OBJETIVO. PALAVRAS CHAVE: ENSINO DE CI?NCIA, ENSINO DE BIOLOGIA, RECURSO DID?TICO, JOGO DID?TICO, FORMA??O DE PROFESSORES. AGRADECIMENTOS AOS ALUNOS DO CURSO DE LICENCIATURA EM CI?NCIAS BIOL?GICAS DA UNIPAMPA PELO EMPENHO NA ELABORA??O DOS RECURSOS. AOS ALUNOS E PROFESSORES DO CAMPUS S?O GABRIEL DA UNIPAMPA QUE COLABORARAM COM A REALIZA??O DO WORKSHOP. AOS PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA DE S?O GABRIEL PELA ACOLHIDA E PARTICIPA??O NO WORKSHOP. REFER?NCIAS COSTA, A. C. G. PROTAGONISMO JUVENIL: ADOLESC?NCIA, EDUCA??O E PARTICIPA??O DEMOCR?TICA. SALVADOR: FUNDA??O ODEBRECHT, 2000. DELIZOICOV, D.; ANGOTTI, J. A.; PERNAMBUCO, M. M. ENSINO DE CI?NCIAS: FUNDAMENTOS E M?TODOS. 4 ED. S?O PAULO: CORTEZ, 2011. GUIMAR?ES, LUCIANA RIBEIRO. ATIVIDADES PARA AULAS DE CI?NCIAS: ENSINO FUNDAMENTAL, 6? AO 9? ANO. S?O PAULO: NOVA ESPIRAL, 2009. KRASILCHIK, M. 2004. PR?TICA DO ENSINO DE BIOLOGIA. EDITORA EDUSP, 2004. LIB?NEO; J. C. DID?TICA. S?O PAULO: CORTEZ, 1994."
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Conference papers on the topic "Per questo motivo"

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Decandia, Lidia. "Rimettere in moto e lavorare il tempo per prendersi cura dei territori contemporanei." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7976.

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Abstract:
Il saggio intende problematizzare e argomentare l’idea che le sopravvivenze del passato presenti nei territori contemporanei non debbano essere trattate come immagini e simulacri di un tempo che non è più, ma piuttosto come dei sintomi, dei segnali, degli inciampi di tempo che possono aiutarci a comprendere e ad avere cura del nostro presente. Un presente che non è una terra desolata e priva di qualità, ma piuttosto un mare che contiene abissi, grovigli vortici in cui si mescolano diverse temporalità. In questo senso il passato, contenuto nel territorio, può essere inteso come una sorta di grande inconscio con cui fare i conti per avviare un lavoro di smontaggio, attraverso cui sciogliere quei grovigli che bloccano il nostro presente, ma anche come un lavoro di scavo che potrebbe aiutarci a portare alla luce perle inabissate, liberare energie sepolte, profezie di futuro dimenticate che potrebbero contribuire a ripensare il nostro presente. E' partendo da questo presupposto che si vuole introdurre il tema della cura. L’idea attorno a cui si intende lavorare è quella di esplorare questo concetto partendo dal presupposto che sia proprio attraverso questo lavoro complesso di erosione e di scavo in profondità che occorra ripartire per stabilire relazioni profonde e significanti con il territorio. Un territorio che non può più essere inteso come una superficie a cui sovrapporre qualsiasi contenuto, ma piuttosto semmai come un “campo di energie” che contiene placente d’ombra, latenze, memorie che entrano in collisione col presente.
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Contreras, Alejandra, Bonnie Leadbeater, and Sybil Goulet-Stock. "The effects tailored interventions on cannabis use motives." In 2021 Virtual Scientific Meeting of the Research Society on Marijuana. Research Society on Marijuana, 2022. http://dx.doi.org/10.26828/cannabis.2022.01.000.01.

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Abstract:
Background: The motives for cannabis affect on cannabis use and cannabis use consequences. Coping with stress is among the frequent motives for cannabis use. However, non stressed youth may use cannabis for self-enhancing motives like boosting confidence. Both motives are associated with higher frequency of cannabis use and more negative consequences (e.g., effects on schoolwork quality). Interventions targeting these distinctive motives may need to be tailored to assist youth trying to reduce cannabis use. The purposes of this study were: to examine the effect of cannabis use interventions on the change in motives of use; and whether motives for use are associated with hours per week using cannabis. Methods: Participants were from a cross national study including US and Canadian youth (n= 781). Participants included in the current analysis were from two Canadian Universities (n = 397, 54% female, median age = 21) were randomized into either the Cannabis eCHECKUP TO GO or Healthy Stress Management (HSM) intervention. Both interventions were administrated online and assessed at baseline and at a 4- to 6-week follow-up. Eligible youth reported using cannabis more than once a week and wanted to reduce their cannabis use. The 19 items to the question “what do you like about cannabis” were used as an assessment of motives for use (e.g., I feel more courageous, I feel more confident, cannabis helps me reduce stress, cannabis helps me sleep). Confirmatory Factor Analysis showed that a 2-factor model of cannabis use motives (self-confidence and stress-coping) fit the data adequately (CFI = 0.795, RMSEA [90% CI] = .063 [.057, .069]) after removing 2 poorly fitting items. Results: Across conditions self-confidence motives (T1: eCHECKUP condition M = 4.05(2.55), HSM condition M = 4.13(2.43); T2: eCHECKUP condition M = 4.09(2.50), HSM condition M = 4.36(2.28)) were endorse less than stress-coping motives (T1: eCHECKUP condition M = 6.48(1.92), HSM condition M = 6.25(1.78); T2: eCHECKUP condition M = 6.20(1.99), HSM condition M = 6.32(1.96)). Stress-coping motives were significantly correlated with the time spent high (hours a week) (T1 r= .21, T2: r=.26). A repeated measures MANOVA showed a significant interaction between time and intervention condition for the stress-coping motives only (F(1)= 4.08, p = .04). Participants in the Healthy Stress Management condition reported a significant decrease in the amount of stress-coping motives at the follow-up. Conclusions: These results demonstrate that motives of cannabis use can change over the course of a short online intervention for students seeking to reduce their use. In particular, the Healthy Stress Management condition helped participants reduce their stress-coping motives at T2. Neither intervention affected self confidence motives in the short term. These may be harder to address and may fuel continued use over time, even for youth hoping to change.
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Buda, Chiara. "Cittadinanze sospese e diritto alla cittá: suspended citizenship and the right to the city." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7905.

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Abstract:
La città globale ha generato una forte ipermobilità delle merci e degli uomini. Cambiano cioè gli attori e i gruppi sociali della scena urbana. Rilevante è la presenza degli immigrati che forniscono manodopera in numerosi ambiti. Le società ospitanti riconoscono, infatti, il ruolo determinante degli stranieri in quanto lavoratori, ma pongono forti resistenze nel riconoscerli in quanto cittadini. In altre parole, restano cittadini sospesi tra il paese d’origine e quello d’arrivo, perché godono di una cittadinanza con revoca. Gli immigrati possono al massimo godere di una cittadinanza sostanziale, nel senso che esiste un insieme di pratiche di cittadinanza, che fanno percepire lo straniero come se fosse a casa propria pur non essendolo. Si tratta delle c.d. pratiche di home making, cioè di addomesticamento dello spazio circostante. Tale riappropriazione del contesto urbano, esprime in realtà la rivendicazione dello straniero al diritto alla centralità e il desiderio di non essere periferizzati. Si tratta del diritto alla città elaborato da Henri Lefebvre nel 1978, inteso come diritto alla vita urbana. Non tutti però godono allo stesso modo di tale diritto: i soggetti più deboli e vulnerabili non hanno voce nei processi decisionali. Ma la vera essenza della cittadinanza contemporanea consiste nel prender parte ad una vita pienamente urbana, per tale motivo i migranti, in quanto attori urbani e portatori di una particolare domanda di città, dovrebbero essere ascoltati dagli amministratori locali. The central topic of this paper is the complex relationship between migrants and the global city, which has created a strong hypermobility of goods and people. There are new actors in the urbane scene: immigrants provide labor in many areas, but they are particularly invisible at the main decision-making levels, especially in those concerning the city design. They are subjected to discrimination: first of all as city users and also as proponents of urban and architectural projects. Our cities are not able to answer the "supply of city" of those who live in, that means they do not fully answer to the people needs and desires. Consequently, the weakest and most vulnerable citizens don’t fully enjoy their right to the city. This right has been presented by Henri Lefebvre around the 70s. According to the French sociologist everyone should enjoy the "right to urban life", that is the possibility to satisfy their aspirations in terms of political, social and environmental impacts in the city.
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Caulk, D. A. "Water Removal From Hydrophilic Fuel Cell Channels." In ASME 2008 6th International Conference on Nanochannels, Microchannels, and Minichannels. ASMEDC, 2008. http://dx.doi.org/10.1115/icnmm2008-62115.

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Abstract:
This paper describes an approximate method for analyzing two-phase flow of gas and liquid water in fuel cell channels whose surfaces are sufficiently hydrophilic for liquid water to wick spontaneously into the channel corners. This analysis is used to address the important question of whether the gas flow at typical stoichiometries in such channels is sufficient to remove all the liquid water generated in a Proton Exchange Membrane (PEM) fuel cell. Since fuel channels are usually much narrower than they are long, it is possible to adopt the usual approximations of lubrication theory and decompose the general solution for the liquid motion into two parts: (1) that driven by the channel pressure gradient, and (2) that driven by surface shear stress from the faster moving gas. When both parts of the solution are combined with the mass balance equations, it is possible to derive a pair of partial differential equations for the water depth and gas flow rate that depend on distance down the channel and time. Steady solutions of these equations are explored to determine the amount of liquid water that accumulates in the channel over a broad range of fuel cell operating conditions.
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Upadhyay, Devesh, and Michiel Van Nieuwstadt. "NOx Prediction in Diesel Engines for Aftertreatment Control." In ASME 2003 International Mechanical Engineering Congress and Exposition. ASMEDC, 2003. http://dx.doi.org/10.1115/imece2003-41196.

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Abstract:
Modern Diesel engines are faced with two major emission challenges in their quest to become an environmentally compatible source of motive power, Nitrogen Oxides (NOx) and Particulate Matter (PM). Advanced techniques, such as High Pressure Common Rail (HPCR) fuel injection combined with multiple injections per cycle, are commonly employed to minimize in-cylinder production of NOx and PM. However, to meet the EPA mandated standards it is essential that an aftertreatment system be used. Typical Diesel aftertreatment systems will employ some form of a NOx reducing catalyst and a particulate trap for PM removal. Lean NOx traps and Selective Catalytic Reduction (SCR) are examples of aftertreatment techniques frequently used in Diesel engine applications. Whatever the method of choice, knowledge of the feed-gas NOx concentration is essential for not only assessing the performance of the NOx reduction catalyst but also for defining the control strategy for the aftertreatment system with respect to the management of the reductant quantity to be injected. In the absence of a dynamic NOx emission model the control algorithm has to depend on either a NOx sensor upstream of the catalyst or a static map of the feedgas NOx level as some function of engine influence factors. While NOx sensors add to the overall system cost, creating an accurate and representative NOx map over the entire engine operating range can be a challenging task. A dynamic NOx model would, in theory solve, both of these problems, however it is essential that the model be simple and implementable in real time. A model that uses inputs that are not available from the standard measurement set is of little use for real time control applications as is a model that predicts the temporal and spatial NOx evolution in the engine combustion chamber as such models tend to be computationally expensive. However, it is essential that the model behave like a fast NOx sensor in predicting cycle averaged NOx emission. In this paper we present an approach to developing such a model and present results from model validation against vehicle data. The basic structure of the model relies on well-known mechanisms that describe the NOx creation and decomposition chemical kinetics. Simplifying assumptions are made to allow available measurements to be used as inputs to the model. This leads to a parametric model where the unknown parameters are estimated using Nelder Mead optimization routine available in Matlab®. Model validation against vehicle data is also presented.
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Hafez, Stéphane Ahmad. "Comment optimiser les formations ouvertes et à distance ? Le cas de PRO FLE à l’Université Libanaise. « L’eau, goutte à goutte creuse le roc ! »." In XXV Coloquio AFUE. Palabras e imaginarios del agua. Valencia: Universitat Politècnica València, 2016. http://dx.doi.org/10.4995/xxvcoloquioafue.2016.2568.

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Abstract:
Dans le cadre d’un projet (un Fonds de Solidarité prioritaire - FSP) mené par l’Ambassade de France, un dispositif de formation ouverte à distance (FOAD) PRO FLE- Professionnalisation en FLE a vu le jour en 2009 au sein de l’Université Libanaise (UL). En si peu de temps, cette formation a remporté un grand succès en milieu universitaire. Ainsi, pour la sixième année consécutive, à peine l’appel d’offres était-il lancé qu’un grand nombre d’enseignants de français s'y sont déjà inscrits. Nombreux sont les facteurs qui expliquent l'engouement des enseignants de français pour ce dispositif. Parmi lesquels, nous citons le concept même de cette formation interactive. PRO FLE offre une flexibilité de temps et de lieu de travail pour des enseignants souhaitant développer leurs compétences professionnelles en didactique du FLE. Il vise à les doter d’outils et d’un cadre de réflexion permettant de choisir des démarches pédagogiques efficaces susceptibles de motiver les apprenants. En outre, il tend à développer l'autonomie d'apprentissage et à faciliter la mise en application des principes pédagogiques décrits dans le Cadre européen commun de référence pour les langues (CECRL). Pourtant, à l'issue d'une formation de quatre mois, les résultats ne sont pas toujours au rendez-vous. Certains stagiaires rendent un dossier pédagogique incomplet et appliquent avec légèreté l'approche PRO FLE d'où la question de savoir si une formation à distance atteint toujours ses objectifs. Pour répondre à cette question problématique, notre communication suit la démarche suivante : - après un rappel des grandes lignes de PRO FLE, nous présenterons les résultats d’une enquête menée auprès d’une centaine de stagiaires et de tuteurs. L’objectif de ce sondage d’opinion est de se pencher sur l’expérience du public libanais dans une formation à distance. - Dans un deuxième temps, nous mettrons l’accent sur le dossier final du module 1 que les stagiaires devaient réaliser pour valider la formation. L’analyse pédagogique d’une trentaine de dossiers permettra de vérifier le degré d’appropriation de PRO FLE dans l’élaboration de fiches didactiques. - Enfin, nous nous intéresserons aux pratiques de classe de trente tutorés. De telles observations de terrain nous éclaireront sur l’application de l’approche PRO FLE ainsi que son impact sur l’enseignement du français au sein de l’UL.DOI: http://dx.doi.org/10.4995/XXVColloqueAFUE.2016.2568
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