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Vannozzi, Francesca, and Davide Orsini. "Il segnalamento del delinquente di Salvatore Ottolenghi." Acta medico-historica Adriatica 20, no. 1 (2022): 139–53. http://dx.doi.org/10.31952/amha.20.1.7.

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Abstract:
I dermatoglifi, essendo completamente diversi da un essere umano all’altro, segnalano la diversità umana. Per questo motivo, e per le loro caratteristiche di unicità, classificazione e inalterabilità, le creste papillari sulla punta delle dita rappresentano elementi di una sicura differenziazione tra una persona e l’altra. Di conseguenza, le impronte digitali sono molto utili nell’identificazione di un essere umano.Salvatore Ottolenghi fu il primo ad utilizzare il sistema di impronte digitali per identificare gli individui e introdusse questo sistema nel suo “Cartellino di riconoscimento” nel 1902. Essendo sicuro della validità scientifica di questo metodo, lo considerava libero da potenziale interpretazione personale. Secondo lui “le impronte digitali, per loro natura, formano disegni speciali dalla nascita; questi non cambieranno per tutta la vita e saranno assolutamente diversi da un essere umano a un altro”. Questo metodo di identificazione delle impronte digitali fu immediatamente perfezionato da Giovanni Gasti, scelto da Salvatore Ottolenghi come suo assistente personale presso la Scuola di Polizia Scientifica. Per questo motivo, il metodo è stato chiamato “Sistema Gasti (Sistema Gasti)”. Fu usato per tutto il Novecento.
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Gabriella Taddeo. "Nuove strategie per esplorare il campo emergente delle competenze digitali informali e per il mondo del lavoro 4.0." IUL Research 1, no. 1 (July 24, 2020): 106–17. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i1.29.

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Abstract:
Il contributo offre alcune riflessioni sul tema delle competenze digitali, per come esse sono state sviluppate a livello teorico e di policies. Il saggio evidenzia come, ad oggi, la tendenza sia soprattutto quella di creare framework generali e strumenti per l’analisi standardizzata di queste competenze, ma in alcuni casi questi strumenti possono rivelarsi insufficienti a interpretare un ambiente in costante mutamento. Per questo motivo, soprattutto nel contesto delle competenze digitali informali, e di quelle relative al mondo del lavoro nei contesti di innovazione legati all’emergere del paradigma di Industria 4.0, il saggio propone di affiancare, agli approcci basati su framework per la standardizzazione e misurazione, strumenti bottom-up, di tipo micro-etnografico.Questi strumenti, infatti, sono in grado di interpretare il cambiamento dal basso, catturando competenze informali, micro-innovazioni, interpretazioni locali e trend in controcultura, e dando spazio quindi a una visione non normativa, ma ricettiva alle competenze digitali del futuro.
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Corritore, Renzo P. "Un problema negletto. Per un riesame della questione annonaria nelle cittŕ di antico regime." STORIA URBANA, no. 134 (June 2012): 5–9. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134001.

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Abstract:
Approvvigionamento - Mediterraneo - Mercato - Storia urbana - Adam Smith, Ferdinando Galiani«Le leggi riguardanti il grano possono ovunque essere paragonate alle leggi riguardanti la religione. Il popolo si sente tanto interessato a ciň che attiene alla sua sussistenza in questa vita, o alla sua felicitŕ di una vita futura, che il governo deve assecondare i suoi pregiudizi e, per conservare la tranquillitŕ pubblica, deve instaurare un sistema che la popolazione stessa approvi. Č forse per questo motivo che raramente si trova instaurato un sistema ragionevole riguardo a questi due problemi essenziali» (Digressione concernente il commercio dei grani e le leggi sui grani, in La Ricchezza delle Nazioni). I saggi raccolti in questo numero monografico di «Storia Urbana» vogliono verificare la fondatezza di questo passo, assai noto, di Adam Smith sull'irrazionalitŕ dei sistemi annonari durante l'ancien régime, concentrandosi sul rapporto fra approvvigionamento cittadino (annona) e strutture urbane in importanti centri del Mediterraneo. La resilienza di tali istituzioni, ma anche la loro capacitŕ di adattarsi a contesti radicalmente diversi, mutando la loro natura secondo il contesto e la congiuntura, fanno ritenere quanto meno semplicistica tale affermazione. Č auspicabile quindi una riapertura del dossier sussistenza e approvvigionamento nelle cittŕ e negli stati dell'etŕ pre-industriale secondo schemi piů aggiornati e in un orizzonte spazio-temporale meno angusto.
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Missagia, Andrea, and Feliciano Tosetto. "La Madonna Lactans tra Cristianesimo ed Islam. La vita di un motivo attraverso devozione popolare, arte ed élite politiche." Eikon / Imago 11 (March 1, 2022): 93–105. http://dx.doi.org/10.5209/eiko.76107.

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Abstract:
Esplorando dal punto di vista storico, antropologico e artistico l'incredibile successo e diffusione del motivo della Madonna Lactans, il presente scritto si propone di indagare le dinamiche politiche associate al motivo stesso e alla devozione ad esso correlata. Il motivo è un utile punto di accesso per indagare quali orizzonti simbolici, soprattutto legati alla corporeità, vengano attivati nel difficile rapporto tra élite di potere e cultura popolare nello stabilire la legittimità politica. Questa indagine si prefigge di esplorare questo rapporto in diversi contesti socio-culturali del Mediterraneo arricchendo l'analisi tramite una comparazione tra la censura post-tridentina sul motivo e la ripresa del tema nell’impero mughal tra il secolo XVI ed il XVII.
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Moretti, Bruno. "Presso usato con valore differente da ‘vicino a’." X, 2019/3 (luglio-settembre) 10, no. 3 (July 19, 2019): 17–19. http://dx.doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3196.

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Abstract:
L'Accademia della Crusca ha ricevuto negli ultimi tempi parecchie richieste di informazioni relative all'uso corretto della preposizione presso. Il nucleo di queste domande concerne la questione se presso abbia unicamente il valore di ‘vicino a, in prossimità di’ (come per esempio in "l'interruttore è presso la porta") e se per questo motivo siano da considerare errati altri usi, come per es. in "il documento è depositato presso la pretura", nei quali non si ha veramente una relazione di vicinanza ("vicino alla pretura"), ma si fa piuttosto riferimento all'essere "in un luogo determinato". Un lettore ha segnalato come questo uso si ritrova anche sul sito dell'Accademia della Crusca, dove si fa riferimento a "Il gruppo Incipit presso l'Accademia della Crusca".
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Fragola, Massimo. "L'azione dell'Unione europea." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 30 (September 2020): 38–46. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-030004.

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Abstract:
La competenza dell'Unione europea in materia di turismo è una competenza minima e residuale giacché gli Stati membri non hanno espresso, sinora, la volontà politica di trasferirla all'Unione. Per questo motivo può dirsi che l'Unione non abbia una politica comune del turismo. Questo approccio è stato rispettato anche durante la pandemia da coronavirus.
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Brambilla, Paolo, Francesco Barale, Edgardo Caverzasi, and Jair Constante Soares. "Anatomical MRI findings in mood and anxiety disorders." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 11, no. 2 (June 2002): 88–99. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005558.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Gli studi con Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) hanno permesso la valutazione in vivo dell'anatomia cerebrale di vari disturbi psichiatrici e l'approfondimento degli ipotetici circuiti cerebrali disfunzionali coinvolti nella patofisiologia di queste malattie. In questo articolo abbiamo revisionato la letteratura comprendente gli studi con RMN condotti nei disturbi dell'umore e d'ansia. Metodi – Tutti gli studi in Inglese con RMN condotti in pazienti con disturbo dell'umore o d'ansia pubblicati tra il 1966 ed il gennaio 2002 sono stati identificati attraverso una ricerca Medline, completata dall'analisi manuale delle referenze bibliografiche. Risultati – Differenti aree anatomiche cerebrali sembrano essere coinvolte nei diversi sottotipi di disturbo dell'umore. Infatti, l'ippocampo ed i gangli della base sembrano essere anormali nei disturbo unipolare, mentre l'amigdala ed il cervelletto in quello bipolare. Questo suggerisce che le due malattie abbiano un substrata biologico distinto. Per quanto riguarda i disturbi d'ansia, le regioni orbito-frontali ed i gangli della base sembrano avere un'anatomia anormale nei disturbo ossessivo-compulsivo, i lobi temporali nei disturbo da attacchi di panico e l'ippocampo nei disturbo post-traumatico da stress. Conclusioni – I dati della letteratura riassunti in questo articolo suggeriscono che specifiche aree cerebrali siano coinvolte nella patofisiologia dei disturbi dell'umore e d'ansia. Tuttavia, gli studi a tutt'oggi a disposizione sono stati condotti su campioni relativamente piccoli di soggetti, spesso sottoposti a medicamenti psicotropi, e sono in gran parte studi trasversali. Per tale motivo gli studi con RMN in futuro dovranno avere un disegno di tipo longitudinale ed arruolare campioni più ampi di soggetti, possibilmente senza trattamento psicofarmacologico, al primo episodio di malattia o ad alto rischio di sviluppare un disturbo dell'umore o d'ansia. Inoltre, l'associazione di questo tipo di ricerche con studi di tipo genetico potranno essere estremamente utili per separare anomalie anatomiche cerebrali di stato da quelle di tratto e per ulteriormente caratterizzare la patofisiologia di questi disturbi.
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Rapone, Anna Maria. "Meglio che sia maschio o femmina? Il lavoro con pazienti affetti da DSD (Disordini della Differenziazione Sessuale)." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 30 (June 2010): 63–89. http://dx.doi.org/10.3280/pr2009-030005.

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Abstract:
In questo lavoro l'autrice (psicologa-psicoterapeuta sistemico-relazionale) riporta l'esperienza clinica, nell'ambito di un ambulatorio multidisciplinare, con pazienti nati con un "Disordine della differenziazione sessuale" (DSD). Attraverso questo lavoro, l'autrice si pone come primo obiettivo quello di offri- re alcune chiarificazioni in questo ambito clinico, rispetto al quale, per la sua estrema delicatezza e complessitŕ si possono ingenerare confusioni. Per questo motivo, nella prima parte viene dato spazio all'illustrazione di alcune classificazioni: (classificazione sessuale, patologie dei genitali maschili e femminili, Disordini della Differenziazione Sessuale). La seconda parte del lavoro invece illustra l'analisi psicologica del paziente con patologie dei genitali, ed il relativo lavoro effettuato dall'autrice nell'ambulatorio multidisciplinare, nonché la specificitŕ della psicoterapia con pazienti affetti da DSD, nell'ottica sistemico relazionale. A conclusione viene presentato un caso esemplificativo.
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Giacomini, P. G., S. Rubino, S. Mocella, M. Pascali, and S. Di Girolamo. "Approach to the correction of drooping tip: common problems and solutions." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 4 (August 2017): 295–302. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-911.

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Abstract:
La punta cadente è una fastidiosa deformità estetica e funzionale del naso. L’aspetto della punta è influenzato da aspetti sia statici che dinamici. Per questo motivo, appare logico tenere in considerazione questi fattori nel pianificare la correzione chirurgica di questa deformità. Molti studi hanno affrontato questo argomento, ma il trattamento resta controverso. Per rendere efficace la chirurgia della punta appare indispensabile identificare le caratteristiche anatomiche fondamentali della punta stessa. Diversi angoli e misure possono essere calcolati per definire la posizione della punta tra cui: l’angolo nasolabiale, l’asse della narice, l’angolo di rotazione della punta in rapporto al piano di Francoforte, l’angolo columellare-facciale. L’obiettivo di questo studio è focalizzare l’attenzione sulla nostra esperienza personale sulle alterazioni anatomiche del naso che meritano una correzione e sulle procedure chirurgiche necessarie per ottenere risultati soddisfacenti nel trattamento della punta cadente. Nel presente studio sono stati presi in considerazione la proiezione e la rotazione della punta pre e post-operatorie. La correzione della punta cadente è stata ottenuta mediante settorinoplastica aperta o chiusa a seconda dei casi. La tecnica prevalentemente usata per riposizionare la punta è risultata essere il raddrizzamento del setto (41/41 casi) e la tecnica Tongue-in-groove (36/41 casi) (87,6%). Lo strut columellare è stato impiegato in 8/41 pazienti (19,51%). Resezioni cefaliche delle cartilagini alari sono state applicate in 29/41 pazienti (70,73%). Suture per ri-orientare le cartilagini alari sono state impiegate in 18/41 casi (43,9%). Il Lateral crural overlay è stato necessario in 2/41 casi (4,8%). Il presente articolo rivaluta le principali varianti anatomiche del naso che meritano correzione e le tecniche chirurgiche utilizzabili per semplificare il processo decisionale preoperatorio.
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Di Pietro, Maria Luisa, and Stefano Fornaroli. "Mass-media e prevenzione dell'infezione da HIV e della tossicodipendenza." Medicina e Morale 42, no. 4 (August 31, 1993): 733–65. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1050.

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Abstract:
In materia di prevenzione dell'infezione da HIV e della tossicodipendenza sono stati messi in atto, nel corso di questi ultimi anni, numerosi interventi: "spot" televisivi e radiofonici, opuscoli distribuiti nelle scuole, negli aeroporti e sulle riviste, videocassette e libri. Si rendeva, ora, necessario verificare l'efficacia di questi interventi ovvero il rapporto aspettative/risultati in previsione, anche, di nuove campagne di informazione. E' stato questo il motivo che ha spinto gli Autori di questo articolo a condurre, tra gli adolescenti ("target" privilegiato delle suddette campagne), un'indagine tesa a valutare il loro grado di soddisfazione per quanto appreso. A tale scopo sono stati intervistati- mediante questionario- 2.758 studenti degli ultimi tre anni dei Licei scientifico e classico e dell'Istituto Magistrale: gli studenti di sesso maschile e femminile risiedevano in ambiente urbano nelle diverse regioni italiane del Nord, Centro e Sud Italia.
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Niccolini, Irene. "L'importanza del Medico di Medicina Generale per la diagnosi e la gestione del paziente con rene policistico: Dal Congresso SIMG di Firenze, la grande promessa di AIRP." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4 (December 16, 2013): 358–60. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1077.

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Abstract:
Il Medico di Medicina Generale è un referente fondamentale per affrontare la malattia da rene policistico autosomico dominante che non solo è diffìcile da diagnosticare ma ha anche caratteristiche sistemiche che spesso compromettono altri organi oltre ai reni. Per questo motivo, AIRP Onlus (Associazione Italiana Rene Policistico), in occasione del XXX Congresso Nazionale SIMG, ha presentato alla comunità scientifica di Medicina Generale i due volumi dedicati alla malattia, distribuendoli ad oltre 7.500 medici. Una grande opera di sensibilizzazione e sostegno per tutti i pazienti e le loro famiglie. Come dimostrato anche da uno studio epidemiologico-conoscitivo condotto dal Dott. Salvatore Campo nella regione Sicilia, è molto importante che la classe medica possa conoscere e diagnosticare correttamente questa patologia per la presa in carico completa del paziente.
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Sikora, Adam Ryszard. "Trzy wymiary „słowa Bożego” gwarantujące tożsamość Kościoła (1 J 1,10; 2,5.7.14)." Verbum Vitae 13 (January 14, 2008): 179–96. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1463.

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Abstract:
L'annalisi dei testi che riguardano la natura e il ruolo della Parola di Dio si concentra sui quttro testi dalla Prima Lettera di s. Giovanni (1,10; 2,5.7.14) perche solo in questa Lettera la parola logos si riferisce alla Parola di Dio. L' esegesi di quattro testi ci da una idea globale sulla natura e sul ruolo della Parola divina.Logos tou Theou appare come la rivelazione portata da Gesu in cui viene sottolineato il motivo soteriologico (1,10; 2,14) e il motivo dell'amore fraterno (2,5.7). La Parola di Dio si identifica con il precetto dell'amore vicendevole che condiziona l'identita cristiana. La Parola si rivela pure come la forza interiore che illumina il credente e che gli fa vincere il Maligno. In questo modo il suo ruolo per la Chiesa e didattico e formatrice.
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Cinquini, Lino, Paolo Collini, Alessandro Marelli, and Andrea Tenucci. "I cambiamenti del costing nelle aziende manifatturiere italiane: risultati di una ricerca comparativa." MANAGEMENT CONTROL, no. 1 (April 2011): 11–40. http://dx.doi.org/10.3280/maco2011-001002.

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Abstract:
Rispetto agli studi sulle "nuove" pratiche dila dottrina italiana ed internazionale ha rivolto molta attenzione agli aspetti tecnici e teorici dei modelli. Tuttavia tale dibattito non si č esteso con uguale intensitŕ al processo di diffusione di tali tecniche innovative nel lungo periodo; in particolare appare ridotta l'indagine sul carattere del processo di apprendimento e sul ruolo del cosiddetto "effetto moda" () nei cambiamenti dei sistemi di calcolo dei costi (). Per questo motivo il presente articolo rielabora i risultati di due indagini condotte a distanza di dieci anni in Italia aventi per oggetto scopi informativi e tecniche di allocazione dei costi. In particolare questa ricerca mette a confronto i risultati per analizzare le modalitŕ di adozione di tecniche progredite quali l'Activity-Based Costing e il Target Costing in aziende manifatturiere operanti sul nostro territorio. Questo lavoro intende pertanto contribuire alla comprensione del processo di cambiamento nei sistemi contabili (Ax e Bjřrnenak, 2007) e ne conferma la presenza caratterizzata da modalitŕ di sviluppo non lineari nel lungo periodo (Burns e Vaivio, 2001).
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Schuster, Liza. "Dublino II ed Eurodac: esame delle conseguenze (in)attese." MONDI MIGRANTI, no. 3 (March 2010): 37–56. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003003.

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Abstract:
Anche se il numero di richiedenti asilo in Europa sta calando, le politiche di asilo della maggior parte degli Stati membri dell'Unione continuano ad essere condizionate dalla paura di un ipotetico aumento. Di conseguenza, gli Stati membri si rifiutano di affrontare la questione del numero crescente di persone intrappolate tra Eurodac e Dublino II. Tra questi, le migliaia di persone che transitano attraverso la Grecia e la Spagna, dove in teoria dovrebbero presentare domanda di asilo, ma dove in realtŕ hanno scarse possibilitŕ di presentare la richiesta, quasi nessuna chance che la stessa venga esaminata in modo adeguato e ancor meno che lo status di rifugiato venga loro concesso. Questo articolo affronta due questioni. Si argomenterŕ che la preoccupazione degli Stati membri consiste di fatto nel ridurre al minimo il numero delle persone in grado di richiedere asilo, piuttosto che nell'assicurare l'accesso a questo status a tutti coloro che potrebbero averne i requisiti; in altre parole, la retorica dell'abuso č uno stratagemma per evitare la responsabilitŕ di garantire protezione alle persone che ne hanno bisogno. In secondo luogo, si sosterrŕ che l'assunzione sottesa a questi diversi provvedimenti, ovvero che non si ha il diritto di scegliere dove presentare la domanda, dŕ evidenza del fallimento nel riconoscere i richiedenti asilo come esseri umani autonomi (o esseri umani tout court) e del motivo per cui queste politiche non funzionano nemmeno dal punti di vista degli Stati.
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Mojzeš, Marcel. "Tre approcci alla riforma liturgica nella Chiesa greco-cattolica ucraina nel XXˆ secolo: C. Korolevskij, A. Šeptytskyj, P. Galadza." E-Theologos. Theological revue of Greek Catholic Theological Faculty 1, no. 2 (November 1, 2010): 205–22. http://dx.doi.org/10.2478/v10154-010-0018-2.

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Abstract:
Tre approcci alla riforma liturgica nella Chiesa greco-cattolica ucraina nel XXˆ secolo: C. Korolevskij, A. Šeptytskyj, P. Galadza Questo articolo analizza i tre approcci alla riforma liturgica nella Chiesa greco-cattolica ucraina nel XXˆ secolo: quello di C. Korolevskij, di A. Šeptytskyj e quello di P. Galadza. Il primo ed il secondo approccio, realizzato dalle edizioni romane della recensione rutena dei libri liturgici slavi, si limitava soltanto al rito ruteno. Il motivo principale di questa riforma era rimuovere la latinizzazione per avvicinarsi meglio alle Chiese ortodosse, e per aiutare così l'unione delle Chiese dissidenti alla Chiesa di Roma. Questo approccio si basava sulla visione ecumenica pre-conciliare, prima del Vaticano IIˆ. Invece P. Galadza invita a rivallorizzare il problema della latinizzazione alla luce di un cambiamento del paradigma nell'ecclesiologia. Dall'altra parte il suo approccio alla riforma liturgica si allarga a tutto il rito bizantino. Per Galadza il processo della riforma liturgica è simile a quello del restauro di un'icona. Similmente, come l'icona non si restaura soltanto per ritrovare l'armonia dell'immagine restaurata, ma per poter riconoscere meglio il prototipo di cui l'icona è l'immagine, così anche lo scopo della riforma liturgica è di ritrovare le forme più adatte per rivelare la realtà cristiana che è la salvezza in Gesù Cristo.
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Fabbrini, Sergio. "IL GOVERNO DEL LEADER-CON-PARTITO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, no. 3 (December 1991): 471–522. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017871.

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IntroduzioneLo scopo di questo saggio è il seguente: individuare lestrategie di azione governativaadottate e adottabili nelle democrazie occidentali. Per quanto riguarda quelle adottate, molto è stato scritto, anche se con poca sistematicità analitica. Si tratta allora di porre ordine nel materiale disponibile, e ciò sulla base dei due approcci che hanno fin qui orientato l'interpretazione dell'azione governativa (quello delgoverno del partitoe quello delgoverno del leader), per quindi sottoporli ad una verifica logica ed empirica. Per quanto riguarda quelle adottabili, o meglio per quanto riguarda quella adottabile (ilgoverno del leader con partito), si tratta di argomentarne le ragioni (logiche ed empiriche) giustificative e, quindi, di definire le condizioni che potrebbero renderla realizzabile. Il mio sforzo è motivato dal fatto che ritengo i due approcci dominanti deboli sul piano descrittivo e carenti su quello analitico: per questo motivo tento di delineare le caratteristiche di un terzo (per me: piò adeguato su entrambi i piani) approccio all'azione governativa.
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Russo, Federico. "Problemi di politica edilizia locale nelle orazioni di Dione di Prusa." ACME 74, no. 1 (November 26, 2021): 51–68. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/16792.

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Abstract:
Alcune orazioni di Dione di Prusa testimoniano i temi che furono al centro della competizione politica a Prusa e in altre città della Bitinia. Tra questi, un ruolo particolare è rivestito dal programma di monumentalizzazione edilizia voluto – e in parte finanziato – da Dione per la sua città, che fu motivo (o pretesto) di attacco politico da parte dei suoi avversari. Si indagano qui i possibili riferimenti legislativi in base ai quali Dione fu accusato, tra le altre cose, di non aver portato a termine edifici promessi alla comunità o di aver raso al suolo alcune aree della città stessa per far spazio a nuovi fabbricati. L’analisi della contemporanea legislazione edilizia a Roma mostra come problemi di questo genere fossero particolarmente sentiti nel II secolo d.C., inducendo gli imperatori a legiferare in materia a più riprese.
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Eccher, Christian Gianfrancov. "DECOLONIZZARE LA MENTE DEGLI ITALIANI." Годишњак Филозофског факултета у Новом Саду 46, no. 1 (July 19, 2021): 139–48. http://dx.doi.org/10.19090/gff.2021.1.139-148.

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Abstract:
In questo lavoro, ci occuperemo dell’estremo provincialismo che ha caratterizzato e caratterizza gli studi di italianistica. L’Italia, infatti, è un paese che ha perso il passo con la modernità già nel XV secolo, quando il resto d’Europa si apriva al fenomeno della „mondializzazione“. Dimostreremo come, da allora, l’Italia si sia rifugiata nel mito della Classicità e del Rinascimento, da cui non è riuscita a uscire neanche dopo che il paese si è unito in un’unica entità statuale. La grande emigrazione della fine del XIX e dell’inizio del XX secolo ha contribuito a sprovincializzare molti italiani, ma non l’arte, la letteratura e la critica letteraria. Questa, poi, ha fatto di tutto per rimuovere il periodo e le atrocità coloniali italiane in Africa. Nel secondo Dopoguerra, mentre in tutta Europa cominciava a prendere piede la critica al colonialismo, la borghesia italiana (che deteneva il potere economico, politico e culturale) preferiva ignorare il proprio scadaloso operato nel corno d’Africa, in Grecia e in Albania. Allo stesso tempo, ignorava la viva letteratura di frontiera, quella istriana. Proprio per questo motivo, nella seconda parte di questo lavoro ci occuperemo del romanzo dell’istriano di adozione Eros Sequi, “Le case di Pothia” uno spaccato sulla realtà del colonialismo italiano nel Dodecaneso e sulla società istriana e jugoslava degli anni Cinquanta del secolo scorso.
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Szewczul, Bożena. "Ewangeliczna rada czystości podejmowana ze względu na królestwo niebieskie (kan. 599 KPK/1983)." Prawo Kanoniczne 51, no. 1-2 (June 5, 2008): 121–38. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2008.51.1-2.07.

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Abstract:
Il canone 599 CIC/1983 cerca di dare una definizione compléta ed evangelica insieme del consiglio evangelico di castità. Uno dei tre elementi essenziali della definizione è motivazione del consiglio di castità cioè assunzione per riguardo al regno dei cieli. La castità è segno spéciale dei beni celesti e soprattutto del „mistico sposalizio” del Cristo con la sua Chiesa, perció la vocazione divina alla castità consacrata comporta che la persona si senta scelta da Cristo e non ceda a nessuno il proprio amore per il regno dei cieli. A questo motivo è stato dedicato tutto l’articolo. L’autrice di questo articolo présenta la precedenza del consiglio di castità in una triade dei consigli evangelici, spiega la natura del consiglio, la sua origine evangelica, l’espressione regno dei cieli, e alla fine la vita in castità assunta per il regno dei celi.
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Cadamuro, Alessia, Annalisa Versari, and Piergiorgio Battistelli. "Processi di autovalutazione in etŕ evolutiva: aspetti metacognitivi e stili attributivi." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2013): 387–416. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-003004.

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Abstract:
Lo scopo di questa ricerca e lo studio della capacita di autovalutazione di 271 alunni della scuola primaria e secondaria ai quali sono state proposte due prove di ragionamento aritmetico e formale. Ai soggetti veniva richiesto di stimare il numero di risposte esatte che ritenevano di avere dato e successivamente di confrontare la propria prestazione con quella di soggetti a loro simili. I risultati dimostrano che per tutti i soggetti e in tutte le prove tra i punteggi reali e gli indici dell'autovalutazione vi e una relazione negativa e significativa. L'analisi dei giudizi comparativi conferma i risultati ottenuti da Kruger e Dunning (1999): i soggetti meno abili tendono a sovrastimare significativamente la loro prestazione mentre i soggetti piu abili tendono a sottostimarla. La prima tendenza e presente in tutte le fasce di eta ma la seconda emerge in misura significativa in seconda media. Questi risultati possono essere interpretati come la verifica che l'accuratezza della valutazione comparativa dipende da molte variabili, alcune di natura cognitiva e metacognitiva, altre riferibili all'autorappresentazione. Per questo motivo questi bias nell'autovalutazione sono stati riportati anche alla prospettiva dello stile attribuzionale causale (fattori interni vs esterni; controllabili vs non controllabili). In conclusione i processi cognitivi e metacognitivi vanno ricondotti anche alle dinamiche dell'autorappresentazione soggettiva ed ai bisogni della salvaguardia dell'immagine di se.
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Carola, Joseph, and Lorivaldo Do Nascimento. "L'EDUCAZIONE DELL'UMO IN AGOSTINO D'IPPONA." Educere et Educare 15, no. 34 (May 13, 2020): 10. http://dx.doi.org/10.17648/educare.v15i34.23343.

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Abstract:
RIASSUNTO: Questo studio trattera dell'educazione dell'uomo in Agostino di Ippona. Nella concezione agostiniana educare significa liberare l'uomo dei vizi e realizzare la sua originale apertura all'essere transcendente che é Dio. Tuttavia, l'uomo soltanto può ritornare a Dio se, per primo Dio viene al suo inccontro. Per questo motivo, fin dal momento della creazione, Dio si fa presente nell'uolo, il quale fu creato non soltanto da Dio, ma anche per Dio. Dio educa l'uomo dall'interno attraverso la presenza ontologica ed anche per mezzo della presenza illuminante, dalla quale l'uomo há bisogno per conoscere la vera volontà divina. Ma, per l'uomo non basta solo conoscere. Per essere educato nel cammino del bene l'uomo bisogna anche essere mosso dall'Amore dal proprio Dio. Illuminato nel conoscere e mosso dall'Amore per agire com retitudine, l'uomo viene educato e può lavorare nella costruzione della Cittá di Dio sulla terra. L'educazione dell'uomo in Agostino include le questioni dell'essere, del conoscere, dell'agire. L'educazione per Agostino include le grandi parti della filosofia: metafisica, gnoseologia, ética e politica.
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Raito, Marika. "Moderne biotecnologie per la cura delle “lesioni difficili”." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4 (January 15, 2014): 323–27. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1066.

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Abstract:
Il diabete mellito è una delle patologie a maggior impatto socio-sanitario. Circa il 15% degli oltre 200 milioni di pazienti affetti da diabete nel mondo sviluppa lesioni ulcerative degli arti inferiori di varia natura: ischemica pura, neuro ischemica, neuropatica o dovute ad infezione locale; il 50% di esse portano ad amputazione. Una caratteristica tipica del diabetico è spesso la mancanza del sintomo più precoce dell'arteriopatia periferica: la claudicatio “intermittens” spesso presente in concomitanza con la neuropatia sensitiva che produce un'alterata percezione del dolore: per questo motivo la prevenzione primaria e secondaria dell'ulcera del piede è uno degli obiettivi principali del sistema sanitario. In questa revisione vengono presentate le diverse tipologie di medicazioni avanzate che vengono utilizzate nella nostra struttura per la cura delle ferite difficili, ricordando che la multidisciplinarietà e la multi professionalità sono imprescindibili per l'organizzazione sanitaria che intenda affrontare la gestione delle sempre più presenti lesioni difficili nei pazienti ospedalizzati. La creazione di centri d'assistenza specializzati nella cura delle ulcere del piede diabetico in pazienti emodializzati che dispongano di figure professionali complementari - dermatologo, chirurgo vascolare, diabetologo, chirurgo plastico, nefrologo e personale infermieristico specializzato - rappresenta la soluzione più completa alle problematiche descritte grazie ad una crescente sensibilizzazione dei professionisti sanitari coinvolti e ad un apprezzabile miglioramento dello stile di vita dell'assistito.
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CIARDI, MARCO. "MEN OF LETTERS AND SCIENCE. THE CASE OF XAVIER DE MAISTRE (1763-1852)." Nuncius 12, no. 2 (1997): 447–69. http://dx.doi.org/10.1163/182539197x00825.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title Scienza e letteratura sono sempre state in stretto collegamento fra loro, seppur con modalit assai differenziate. Com' noto, infatti, la distinzione fra le cosiddette due culture un prodotto dell'et contemporanea. Per tale motivo non affatto sorprendente trovare celebrati scrittori o poeti attivamente impegnati nel settore della ricerca scientifica. Questo articolo prende in esame il caso di Xavier de Maistre, autore del famoso Voyage autour de ma chambre.
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Crafa, Andrea, Rosita A. Condorelli, Rossella Cannarella, Sandro La Vignera, and Aldo E. Calogero. "Ruolo del volume piastrinico medio nella disfunzione erettile a patogenesi arteriosa." L'Endocrinologo 22, no. 2 (March 5, 2021): 98–102. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00839-y.

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Abstract:
SommarioIl volume piastrinico medio (VPM) è un parametro che sta acquisendo sempre maggiore importanza nella stratificazione del rischio vascolare sistemico dal momento che è in grado di predire il grado di attività piastrinica. Piastrine più attive sono infatti più trombogeniche e contribuiscono al processo di aterosclerosi che, a sua volta, è la principale causa della disfunzione vascolare. La disfunzione erettile (DE) è una condizione che impatta notevolmente sulla qualità della vita di un uomo e, tra le varie cause, la DE su base vascolare arteriosa è quella che ha la prevalenza maggiore. Per questo motivo, alcuni studi hanno cercato di valutare la relazione tra i valori di VPM nei pazienti con DE, suggerendo che questo parametro può essere considerato uno strumento per la diagnosi precoce della DE oltre che un possibile nuovo bersaglio terapeutico, facilmente valutabile.
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Eckmann, Augustyn. "Poszukiwanie i widzenie Boga w życiu i nauczaniu świętego Augustyna." Verbum Vitae 16 (December 14, 2009): 211–28. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1532.

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Abstract:
Il punto di partenza per il pensiero teologico di sant’Agostino e la filosofia. Nelle sue ricerche lui attinge dal pensiero greco (soprattutto da Platone ), poi dalla Sacra Scrittura e dai lavori dei precedenti filosofi cristiani, e in fine dalla sua propria esperienza. Come materia principale delle sue considerazioni egli prende Dio e l’anima. In questo modo le sue richerche filosofiche hanno un carattere religioso. Il motivo per cui Agostino limita le sue indagini a questi due punti proviene dal fatto che lui cerca la verita, e cioe Dio che fa fe lice l’anima com e la parte piu im portante e piu buona dell’uomo. Sant’Agostino considera l’uomo nella sua condizione umana, la quale si carattenzza di una frattura interiore nella sua ricerca della felicita, consistente nella contemplazione di Dio. La fe lici ta dell’uomo viene non dal stesso cercare la verita, ma dal possederla.
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Dziadosz, Dariusz. "Przymierze Dawidowe w deuteronomistycznej historii Izraela." Verbum Vitae 4 (December 14, 2003): 29–51. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1979.

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Abstract:
Lo scopo di quest'articolo e la presentazione critica e sistematica dei risultati della ricerca sui problemi principali che pone l'oracolo profetico 2Sam 7,5-16 ed anche il tentativo di stabilire la direzione in cui vanno gli esegeti nello spiegare le difficolti piu acute circa le parole di Natan. Per questo motivo prendiamo in considerazione due piste metodologiche. Mediante l'approccio sincronico, esamineremo la versione definitiva dell'oracolo divino come pure la linea teologica del suo ultimo redattore. La nostra attenzione dedicheremo pero prima di tutto all'approccio diacronico, per ricostruire tutto il processo redeazionale della profezia, cioe arrivare, per quanto sara possibile, sia al nucleo originale dell'oracolo, sia alle successive aggiunte redazionali .
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Caravale, Giorgio. ""A mutual admiration society". Amicizie intellettuali alle origini del legame tra George L. Mosse e l'Italia." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (May 2012): 79–111. http://dx.doi.org/10.3280/mon2011-003003.

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Abstract:
Il saggio si sofferma sulla rete di amicizie intellettuali di George L. Mosse in Italia. Per quale motivo Mosse era cosě affezionato all'Italia, perché il nostro paese contava cosě tanto per lui e perché l'Italia č forse il paese che ha attribuito piů riconoscimenti al lavoro dello storico tedesco? Queste pagine rispondono a tali interrogativi prendendo in considerazione l'ammirazione che Mosse nutriva per Benedetto Croce, la sua fascinazione per la cultura barocca italiana, la sua prima vera amicizia intellettuale con Giorgio Spini nei primi anni Sessanta del secolo scorso, lo stretto legame con l'editore Vito Laterza e naturalmente la sua grande amicizia con lo storico del fascismo Renzo De Felice. In particolare, quella che č stata felicemente definita una «mutual admiration society», questo legame cosě importante per comprendere il destino dell'opera di Mosse in Italia, viene ricostruito attraverso il filtro dell'influenza esercitata dal grande storico Delio Cantimori sull'allievo De Felice, nonché attraverso il ricco epistolario di Michael Ledeen, giovane allievo americano di Mosse, giunto in Italia negli anni Settanta per studiare con De Felice. Alcune lettere inedite scambiate tra Mosse e De Felice sono pubblicate qui in appendice per la prima volta, insieme ad altri documenti inediti.
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Di Nubila, Renato Domenico. "Il nuovo apprendistato: a lezione dalla crisi per un patto di reciprocitŕ sociale tra giovani e imprese. il valore dell'apprendere in situazione di lavoro. indicazioni, proposte e strumenti per l'intesa tra apprendista e tutor." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 99 (May 2013): 27–48. http://dx.doi.org/10.3280/qua2013-099003.

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Abstract:
La crisi presenta il suo doppio volto: di devastazione sociale ed economica, ma anche di nuove potenzialitŕ "emancipative". Da un'economia della competizione sfrenata si avverte il bisogno di un nuovo modello di sviluppo verso un'economia della collaborazione. L'apprendistato si pone in questa logica collaborativa, quasi un'"audace impresa" per un patto di reciprocitŕ sociale tra azienda e apprendista. Il tutto sulla scia dei nuovi passaggi imposti dalla societŕ della globalizzazione: dall'io-globale al cittadino- globale alle prese con momenti di delirio di onnipotenza e momenti di incertezza, debolezza e di solitudine; da una Gesellschaft globale, non piů rassicurante, superficialmente unificante, per volgersi alla ricerca di un "ritorno alla comunitŕ", come ad una Gemeinschaft, globalmente piů umana, garante di un reciproco riconoscimento. Č cosě anche nel passaggio dal Training al Learning, per "costruire insieme" un'esperienza di condivisione. Il valore dell'apprendimento "in situazione" propone forme nuove, tempi nuovi, modalitŕ diverse dall'aula tradizionale, stimolando esperienza, riflessivitŕ, situazionalitŕ e soggettivitŕ attiva. L'esperienza si arricchisce, in questo modo, di pratica riflessiva (Erfahrung) e la riflessione si esprime in modi diversi: in action (riflettendo sul momento), on action (dopo l'evento), for action (per un obiettivo o motivo particolare), with action (con consapevolezza per le future azioni). In questo modo si apprende con il lavoro e attraverso il lavoro, potendo passare dal lavoro studiato al lavoro praticato. Il tutto come frutto di un'intesa, di un'intelligente alleanza tra impresa e apprendista, sotto la guida del tutor nel suo ruolo di facilitatore, di allestitore, di coach, di valutatore, nell'uso saggio di alcuni strumenti e di coerenti comportamenti di promozione e di crescita per i due alleati: l'apprendista e l'impresa.
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Ziolkowski, Adam. "The Plundering of Epirus in 167 B.C: Economic Considerations." Papers of the British School at Rome 54 (November 1986): 69–80. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200008850.

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Abstract:
IL SACCO DELL'EPIRO NEL 167 a.C: LE CONSIDERAZIONI ECONOMICHENell'articolo si esamina il motivo del sacco dell'Epiro nel 167 a.C., ordinato dal Senato e eseguito da Lucio Emilio Paolo. Non sonso convincenti recenti spiegazioni che ricercano questo motivo nelle ragioni politiche o nel ricordo dell'invasione di Pirro. Per spiegare una decisione che ebbe come effetto la più grande caccia all'uomo nella storia di Roma (150 000 prigionieri), bisognerebbe considerare la grande richiesta di mano d'opera di schiavi, conseguenza dello sviluppo dell'economia schiavistica in Italia dopo la scconda guerra punica. Secondo l'autore il sacco dell'Epiro deve essere messo in relazione alia diminuzione della popolazione di schiavi in Italia, causata dalla grande pestilenza del 175–174 a.C. Questo deficit fu ulteriormente aggravato dalla politica conciliatoria propugnata dal Senato nei confronti degli stati confinanti in vista della prossima guerra con Perseo e dagli insuccessi dei primi anni della guerra macedone. La decisione del Senato mirava a risolvere la carenza di schiavi in Italia: la scelta cadde sull'Epiro perchè esso era l'ultima tappa del viaggio di Paolo, esecutore dell'ordine senatoriale, e vicino ai grandi porti di Brindisi e Taranto.
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Eibenstein, Rebecca, and Adele Fabrizi. "Abuso sessuale e PTSD complesso: gli effetti dello stress traumatico cronico sul sistema immunitario. Strategie d'intervento." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 1 (June 2021): 23–43. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2021-001002.

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Abstract:
Il lavoro presenta le principali caratteristiche del PTSD complesso nel contesto dell'abuso sessuale e l'impatto che questo disturbo e la condizione di stress cronico ad esso associata può avere sulla persona traumatizzata, in particolar modo sul sistema immunitario. Una caratteristica importante del sistema immunitario è la sua capacità di reagire in modo differente in base allo stimolo specifico, ma anche la capacità di apprendimento e di memoria, mostrando come questo sistema si strutturi fondamentalmente in rapporto con l'ambiente. È sempre più evidente che le diverse modalità di risposta del sistema immunitario non dipendono solo dal ti-po di stimolo (ad esempio, virus, batteri), ma anche dal microambiente e dalle condizioni generali dell'organismo, dunque anche dallo stress psicologico. È chiaro, pertanto, come il sistema immunitario sia in grado di interagire con il sistema ner-voso e quindi con i fenomeni mentali e relazionali. Lo stress psichico di tipo croni-co che si osserva in coloro che hanno subito un trauma cumulativo interpersonale può quindi costituire un importante fattore di disfunzione del sistema immunitario, con un'alterata risposta che è alla base di molte patologie in cui il sistema immunitario svolge un ruolo cruciale. Oltre a ciò, nelle persone vittime di abuso è stato rilevato uno sfasamento del sistema nervoso autonomo, per cui risultano essere iperattiva-te da un sistema viscerale che invia loro un continuo segnale di pericolo. Questa condizione ha importanti ripercussioni anche sulla capacità interattiva e sociale, con un grave impatto sul benessere psicofisico della persona. Per questo motivo, è necessario sviluppare interventi basati su un approccio multidisciplinare e biopsi-cosociale che aiutino le persone traumatizzate a risintonizzare la regolazione au-tonomica per favorire la fiducia e un coinvolgimento sociale spontaneo, e ad ela-borare le componenti emotive e somatiche dell'esperienza traumatica.
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Sette, Raffaella, and Simone Tuzza. "Abuso su minori in contesti istituzionali a carattere religioso: la parola agli operatori." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 2 (August 2021): 15–31. http://dx.doi.org/10.3280/siss2021-002002.

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Abstract:
I criminologi si trovano sempre più spesso ad affrontare la problematica relati-va al verificarsi di abusi e maltrattamenti su minori. Tale questione, però, risulta difficilmente indagabile per via della natura fragile delle vittime e per i contesti in cui solitamente si verificano questi eventi e cioè gli ambienti familiari o quelli a ca-rattere istituzionale (come scuole, centri ricreativi e sportivi, strutture ecclesiastiche). Negli ultimi anni alcuni scandali relativi ad abusi perpetrati nei confronti dei minori all'interno di organizzazioni religiose e/o di ispirazione religiosa hanno de-stato l'interesse dell'opinione pubblica angloamericana, ma non solo. Questo particolare tipo di contesto in cui vengono perpetrati tali abusi su minori conduce a dover affrontare la questione sotto molteplici aspetti. Difatti, in deter-minati ambienti, molti fattori concorrono a rendere difficoltosa l'individuazione dell'abuso che risulta, per questo motivo, estremamente sottostimato. Il presente articolo, grazie alle informazioni ricavate da interviste semi-strutturate e focus group effettuati con criminologi, operatori del controllo sociale, educatori ed assistenti sociali nell'ambito della ricerca europea "SAFE - Suppor-ting Action to Foster Embedding of child safeguarding policies in Italian faith led organizations and sports club for children" (grant agreement n° 856807), si concentrerà sulla problematica degli abusi sui minori in organizzazioni religiose e/o di ispirazione religiosa con il fine di raccogliere nuovi elementi sul fenomeno, carat-terizzato da un elevato numero oscuro, e di proporre strategie d'intervento per la prevenzione della vittimizzazione. La partecipazione allo studio di testimoni signi-ficativi impreziosisce la pertinenza dell'approccio qualitativo proposto ed è utile per mettere in evidenza una questione scarsamente trattata dalla ricerca socio-criminologica italiana.
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Di Cesare, Gianluigi. "Individuazione e cura di Sé: il rifiuto del potere." STUDI JUNGHIANI, no. 33 (September 2011): 99–113. http://dx.doi.org/10.3280/jun2011-033008.

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Abstract:
Che la storia della psichiatria sia da sempre indissolubilmente legata con il potere č cosa sufficientemente nota da non richiedere, almeno apparentemente, ulteriori indagini. Che perň questo legame sia il piů delle volte ridotto esclusivamente al problema dell'esercizio di una violenza, tralasciando sullo sfondo tutte le dinamiche di potere effettivamente all'opera, č forse meno noto o, piů opportunamente, sufficientemente rimosso. Questo problema č ancora piů vero se l'indagine non si limita alla psichiatria in senso stretto, ma si estende alla psicoanalisi o alle varie psicoterapie. La tesi di questo lavoro č che il pensiero di Jung si distacchi da tutti gli altri e acquisti una sua assoluta specificitŕ che ne costituisce al contempo il valore inestimabile e un fortissimo limite dal punto di vista dell'operativitŕ e della trasmissibilitŕ, proprio perché abdica, fin dall'inizio, a ogni esercizio di potere, offrendosi invece come una continua ricerca esperenziale. Proprio per questo motivo il pensiero e l'opera di Jung si inscriveranno all'interno di un percorso che potremmo definire di "cura di sé" in opposizione a quei percorsi che, privilegiando gli aspetti esplicativi e interpretativi si inscrivono piuttosto all'interno di una "conoscenza di sé".
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Gieniusz, Andrzej. "Nadzieja dla niewinnie cierpiącego stworzenia (Rz 8,19-22)." Verbum Vitae 9 (January 14, 2006): 71–104. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1402.

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Abstract:
Il testo di Rm 8,19-22 appartiene all'argomento che mira alla difesa della tesi dell'Apostolo che le attuali sofferenze non contrastano con la gloria che dovra essere rivelata nei credenti (cf. Rm 8,18). Una tale difesa va fino al versetto 30 e il nostro brano ne fa la prima parte. Dopo aver ascoltato questi versetti, cosa possono pensare gli uditori di Paolo dell' affermazione che le sofferenze del tempo presente non minacciano la loro gloria futura?Con l'esempio della creazione l'Apostolo ha sfidato con successo il principio della retribuzione e ha dimostrato che tale principio non puo essere usato in modo indiscriminato come una chiave di interpretazione per ogni tipo di sofferenza: non sempre la sofferenza e una punizione. Soffrire non significa necessariamente essere colpevoli, ed e cosi gia dall'inizio della storia del mondo. Dopo aver letto questi versetti, la sofferenza rimane misteriosa come sempre, ma almeno non e indice di colpa e dunque non e un motivo per essere senza speranza. Al contrario, essa, in quanto immeritata, da il diritto di attendere un futuro migliore e, in un certo senso, ne e una garanzia.La conclusione che gli ascoltatori/lettori di Paolo sono ora in grado di raggiungere - e sono invitati a farlo - e la seguente: se la creazione innocente continua a soffrire fino ad ora e tuttavia, nonostan te tale sofferenza, ha garantita in futuro la liberazione da Dio, non c'e motivo per credere che nel tempo della giustificazione la loro sofferenza dovra esser vista come indizio della loro colpevolezza e come punizione di Dio. Il semplice fatto che soffriamo non deve significare che la nostra giustificazione e eo ipso messa a repentaglio. Di conseguenza, non c'e neppure motivo per pensare che tale sofferenza dovrebbe spogliarci della gloria che deve essere rivelata. Al contrario, come nella creazione cosl nel nostro caso, questo tipo di sofferenza non puo che gridare verso la gloria futura. Sofferenza dei credenti, quindi, non e una minaccia ma piuttosto una garanzia della loro gloria futura, perche l'agire di Dio puo essere al di la di ogni umana comprensione, ma mai arbitrario o capriccioso. ,,Lui, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato. in sacrificio per noi tutti, com e non ci dara in dono insieme a lui tutte le cose?" (Rm 8,32).
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Fiori, Angelo, and Maria Luisa Di Pietro. "Accertamento della morte: normativa vigente e prospettive future." Medicina e Morale 42, no. 5 (October 31, 1993): 945–60. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1043.

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Abstract:
Tra le cause che hanno ritardato in sede parlamentare l'approvazione del DDL n. 3280/1988 sui trapianti di organi, vi è stata la difficoltà di raggiungere un accordo sulla definizione dei criteri per l'accertamento della morte, difficoltà suffragata anche dall'avvertita esigenza di non subordinare tale atto diagnostico al solo scopo di prelevare organi ex-cadavere. Per questo motivo l'attuale tendenza legislativa è di scindere il problema dell'accertamento di morte da quello dei trapianti di organo, indicando così criteri unici anche a fronte di necessità diverse (quali, ad es., l'uso o meno di tecniche di rianimazione artificiale). A tale scopo sono stati presentati nel corso della X e della XI legislatura alcuni DDL (n. 4613/1990; n. 3280ter/1990; n. 764-A/1993), i cui contenuti vengono presi in esame dagli autori di questo articolo e confrontati con le normative vigenti in altri paesi. Tale analisi è preceduta da un excursus storico sull'evoluzione della normativa italiana in materia di accertamento di morte (dal Ro n. 448/1892 al DM 9/1(1 970) e dall'esposizione dei contenuti della normativa attuale.
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Evers, di Stefan, and e. Carlo Lisotto. "Algoritmo del trattamento dell’emicrania." European Neurological Review 8, no. 2 (2013): 149. http://dx.doi.org/10.17925/enr.2013.08.02.149a.

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Abstract:
Nel corso di un simposio satellite tenutosi nel corso del XXI Congresso Mondiale di Neurologia 2013 è stata presentata la terza edizione della Classificazione Internazionale delle Cefalee, con una descrizione sintetica delle variazioni apportate rispetto alla precedente edizione, che riflettono l’importanza della diagnosi basata sulla fenomenologia piuttosto che sull’eziologia dei disturbi. Per questo motivo è stato creato un algoritmo di trattamento per l’emicrania, mirato a valutare il percorso corretto e a rafforzare il messaggio che i triptani rappresentano l’opzione terapeutica più efficace. Nel corso del simposio sono state inoltre discusse le nuove linee guida sui parametri di efficacia utilizzati negli studi clinici, sottolineando l’importanza della protratta scomparsa del dolore senza recidiva, un parametro di grande rilevanza per i pazienti. Gli studi incrossoverdi preferenza del paziente rappresentano un reale confronto intra-individuale tra diversi triptani e consentono di valutareendpointsmultipli definiti dalla preferenza del paziente invece che dallo sperimentatore. Negli studi clinici frovatriptan ha mostrato una tollerabilità favorevole e un effetto protratto nel tempo, con un tasso di recidive inferiore a quello riportato con gli altri triptani. Questi risultati sono stati ottenuti dai diversi studi di preferenza condotti in Italia e in altri paesi europei.
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Fernandez, Isabel. "Dare sollievo, fare prevenzione e promuovere la salute mentale in un contesto di guerra." PSICOBIETTIVO, no. 3 (December 2022): 19–30. http://dx.doi.org/10.3280/psob2022-003002.

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Abstract:
Il contributo della terapia EMDR (Eye Movement Desensitiza- tion and Reprocessing) nel campo del trauma è stato molto significativo. Secondo la ricerca e le linee guida internazionali, la terapia EMDR può dare un grande contributo alle popolazioni esposte a esperienze traumatiche. Per questo motivo, dopo l'inizio della guerra in Ucraina, è stato importante integrare l'EMDR in iniziative di supporto psicosociale che sono state attuate nei diversi Paesi con i rifugiati ucraini. Il protocollo EMDR è stato opportunamente adattato e integra- to, mentre si lavorava in condizioni instabili, con diverse popolazioni esposte a situazioni create dalla guerra.
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Piccoli, Lorenzo. "La trasformazione del regime globale di mobilità durante la pandemia di COVID-19." MONDI MIGRANTI, no. 1 (March 2021): 45–60. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-001003.

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Abstract:
Questo articolo propone un'analisi preliminare di tre importanti cambiamenti in-dotti dalla pandemia di COVID-19 su quello che è stato definito "il regime globale di mobilità" (Schiller e Salazar, 2013), o l'insieme delle regole e dei meccanismi in-ternazionali di governance che normalizzano gli spostamenti di alcuni viaggiatori e criminalizzano quelli di altri. L'articolo si focalizza sui cambiamenti occorsi in ma-teria di cittadinanza (il livellamento della funzione dei passaporti nazionali), mobi-lità internazionale (l'accesso differenziato agli spostamenti per diverse categorie di persone) e gestione dei confini (l'inasprimento della sorveglianza dei viaggiato-ri). L'articolo mostra che le restrizioni adottate durante la pandemia di COVID-19 hanno sospeso alcuni dei privilegi che caratterizzavano il regime globale di mobili-tà (per esempio, temporaneamente indebolendo la funzione del passaporto degli Stati Uniti d'America come lasciapassare per viaggiare nel resto del mondo), ma hanno anche creato nuovi effetti discriminatori (per esempio, la chiusura dei corri-doi umanitari, la separazione di famiglie e coppie in movimento e il blocco di molti migranti in Paesi dove non avevano pianificato di rimanere). Al momento attuale, è difficile immaginare un rapido ritorno alle regole che disciplinavano la mobilità internazionale prima della pandemia di COVID-19. Questo è il motivo per cui è importante studiare le restrizioni adottate durante la pandemia e comprendere il loro possibile impatto a lungo termine su gruppi differenti della popolazione.
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Mitchell, Juliet. "Psicoanalisi, fratelli e gruppo sociale." SETTING, no. 32 (February 2013): 5–27. http://dx.doi.org/10.3280/set2011-032001.

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Abstract:
Nell'articolo si sostiene che, contrariamente all'ipotesi piů diffusa, i fratelli e le sorelle non vengono presi in esame nel materiale clinico. Il motivo per cui non prestiamo loro attenzione, e li riscopriamo soltanto saltuariamente, č che non hanno una collocazione autonoma nella teoria psicoanalitica. Si suggerisce che quello che l'autrice designa come il "trauma del fratello" possa costituire un momento fondativo per una collocazione dei fratelli nella metapsicologia che conseguentemente si dovrŕ dotare anche di uno sviluppo lungo un asse orizzontale. Dopo avere esaminato quest'aspetto, l'articolo analizza come il rito di passaggio, che segue un trauma generico di questo tipo, porti direttamente alla vita sociale. Si tratterebbe di una vita sociale improntata al genere, che si distingue dalla "differenza sessuale" iniziata con il complesso di castrazione.
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Stokłosa, Marek. "Legalne przebywanie zakonnika poza wspólnotą zakonną." Prawo Kanoniczne 53, no. 1-2 (January 9, 2010): 105–28. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2010.53.1-2.06.

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Abstract:
Uno tra i doveri della vita religiosa si riferisce all’obbligo di residenza nella propria casa religiosa nella quale i membri della comunità osservano la vita comune dell’istituto. L’oggetto proprio della norma canonica del can. 665 § 1 è la permanenza abituale del religioso nella propria casa religiosa. Tuttavia, per esigenze dello stesso istituto, come pure per motivi personali, il religioso può assentarsi dalla propria casa religiosa, però con l’autorizzazione del competente superiore. Questo allontanamento potrebbe essere trattato come una semplice uscita quotidiana, o può diventare una vera assenza di breve termine, o un’assenza prolungata. Tutte queste uscite quotidiane per ragioni tanto ministeriali, quanto personali, devono essere regolate dai superiori locali, non dai superiori provinciali, per mezzo di permessi concessi secondo le usanze della rispettiva comunità, che possono essere ad actum o abituali, espressi o taciti, o anche impliciti e presunti. Il diritto comune, dopo aver stabilito l’obbligo di risiedere nella propria casa di assegnazione, determina che spetta al superiore maggiore, con il consenso del suo consiglio, concedere, per una giusta causa, a un religioso, di vivere fuori delle comunità dell’istituto (“extra domum instituti”) per un tempo che non superi la durata di un anno, a meno che non si tratti di malattia del religioso, tempo dei suoi studi, o di apostolato svolto in nome dell’istituto. È da osservare il fatto che la suddetta norma del diritto comune fa tacitamente una distinzione tra assenza prolungata dalla propria casa per dimorare in un’altra casa dell’istituto, dall’assenza prolungata dalla casa dell’istituto in genere. Considerando che il primo tipo di assenza non viene contemplato dal diritto comune, il diritto proprio potrà stabilire norme applicative più particolareggiate. Il superiore maggiore, con il consenso del proprio consiglio, può concedere, a norma del can. 665 § 1, la licenza di assenza dalla casa dell’istituto per un periodo superiore a un anno per motivo di malattia, di studio o di apostolato svolto a nome dell’istituto.
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Medda, Laura. "Scrivere per il teatro Il mondo sardo nei racconti drammatici di Giuseppe Dessì." Revista Italiano UERJ 12, no. 1 (September 5, 2021): 18. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.61943.

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Abstract:
ABSTRACT: Questo articolo riguarda i testi per il teatro dello scrittore sardo Giuseppe Dessì (Cagliari, 1909 – Roma, 1977). Nell'ordine, presentiamo i Racconti drammatici - Qui non c'è guerra, La Giustizia - (Feltrinelli, 1959) e il dramma storico Eleonora D'Arborea (Mondadori, 1964). Importante autore di romanzi e racconti, in questi testi, Giuseppe Dessì rappresenta la complessità del mondo sardo in linea di continuità con quanto espresso nelle sue pagine narrative e saggistiche. Il teatro permette allo scrittore di sperimentare un nuovo linguaggio capace di rappresentare, attraverso i personaggi, non solo azioni e fatti ma anche atmosfere, percezioni e poetiche ragioni caratterizzanti i significati più profondi della sua scrittura. La produzione teatrale dell'autore, ancora oggi considerata di minor rilevanza e non abbastanza studiata dalla critica, è degna invece di maggiore attenzione e approfondimenti: per questo motivo, abbiamo deciso di presentare la figura di Giuseppe Dessì attraverso tre importanti testi drammatici poco conosciuti al grande pubblico estero.Parole chiave: Giuseppe Dessì. Letteratura italiana. Teatro. Narrativa. Sardegna. RESUMO: Este artigo trata da textos para o teatro do escritor sardo Giuseppe Dessì (Cagliari, 1909 – Roma, 1977). Apresentamos os Racconti drammatici - Qui non c'è guerra, La Giustizia - (Feltrinelli, 1959) e o drama histórico Eleonora D'Arborea (Mondadori, 1964). Importante autor de romances e contos, nestes textos, Giuseppe Dessì representa a complexidade do mundo sardo em paralelo com o que expressa nas suas páginas narrativas e ensaísticas. O teatro permite ao escritor experimentar uma nova linguagem capaz de representar, através das vozes dos personagens, não apenas ações e fatos, mas também os ambientes, as percepções e as poéticas, que permeiam os significados mais profundos da sua escrita. A produção teatral do autor, ainda hoje considerada de menor relevância e não suficientemente estudada pela crítica, é digna de maior atenção e aprofundamento: por esse motivo, decidimos apresentar a figura de Giuseppe Dessì através de três importantes textos dramáticos pouco conhecidos do grande público estrangeiro.Palavras-chave: Giuseppe Dessì. Literatura italiana. Teatro. Narrativa. Sardenha. ABSTRACT: This article concerns the texts for the theater of the Sardinian writer Giuseppe Dessì (Cagliari, 1909 - Rome, 1977). In order, we present the Racconti drammatici - Qui non c'è guerra, La Giustizia - (Feltrinelli, 1959) and the historical drama Eleonora D'Arborea (Mondadori, 1964). Important author of novels and short stories, in these texts, Giuseppe Dessì represents the complexity of the Sardinian world in line with what is expressed in his narrative and non-fiction pages. The theater allows the writer to experience a new language capable of representing, through the characters, not only actions and facts but also atmospheres, perceptions and poetic reasons characterizing the deepest meanings of his writing. The theatrical production of the author, still today considered of minor importance and not sufficiently studied by the critics, is instead worthy of greater attention and insights: for this reason, we have decided to present the figure of Giuseppe Dessì through three important dramatic texts little known to the large foreign public.Keywords: Giuseppe Dessì. Italian literature. Theater. Fiction. Sardinia.
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Di Pietro, Maria Luisa, and Elio Sgreccia. "Etica della responsabilità in oncologia ginecologica." Medicina e Morale 48, no. 6 (December 31, 1999): 1057–71. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.787.

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La gestione di una patologia neoplastica della sfera ginecologica rappresenta sempre un momento carico di responsabilità e di tensioni per la paziente e il medico. Alla paura – della pazienza . di avere un cancro e all’incertezza dell’esito delle terapie, si aggiunge anche il dolore di subire una mutilazione in organi considerati basilari per la strutturazione e il riconoscimento della propria identità femminile con le conseguenti incapacità di procreare o difficoltà, nel caso in cui la donna sia gravida, di portare avanti la gravidanza. Le situazioni difficili e conflittuali, con cui la paziente e il medico si dovranno inevitabilmente confrontare, vengono affrontate nella letteratura bioetica con il riferimento al principialismo e, in particolare, al principio del rispetto dell’autonomia e al principio della beneficialità. Ma il riferimento al principialismo più che risolvere acuisce spesso le situazioni di conflittualità, soprattutto in questo caso ove i diritti da tutelare non sono solo e sempre quelli della donna e del medico, ma anche del feto qualora la donna sia in gravidanza. È per questo motivo che gli Autori propongono di far riferimento alla categoria morale della responsabilità, nella quale l’autonomia della paziente e del medico si incontrano con il bene da cui nascono e per cui vivono. Un’etica della responsabilità che nell’ambito della oncologia ginecologica viene chiamata in causa almeno in tre momenti: nella prevenzione, nella scelta terapeutico, nell’assistenza.
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Molteni, Ilaria. "High cultures e low cultures visualizzate: le metamorfosi del “Sacro Catino” di Genova tra temi cavallereschi e miti di fondazione." Eikon / Imago 11 (March 1, 2022): 107–18. http://dx.doi.org/10.5209/eiko.78846.

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Il “Sacro Catino”, oggetto esotico giunto a Genova intorno al 1100, riceve diverse identificazioni tra XII e XIII secolo: da manufatto meraviglioso a santo Graal, reliquia della Passione. Analizzando le identificazioni del catino alla luce del dialogo con il mondo letterario, questo saggio indaga la trasformazione di temi esclusivi e complessi in elementi della memoria cittadina. L’articolo si concentra dapprima sull’appropriazione del motivo del Graal, e mostra come proprio il trattamento visuale che il tema riceve nei romanzi arturiani fa di questa letteratura il veicolo ideale per identificare il catino con il Graal e visualizzare così dogmi e misteri eucaristici. La seconda parte prende in esame il luogo in cui l’associazione catino-Graal viene fissata, la Chronicadell’arcivescovo di Genova Jacopo da Varagine, e descrive come quest’opera sia all’origine della costruzione di una scenografia monumentale dedicata ai miti di fondazione genovesi che trova posto nella cattedrale e alla quale partecipa anche il catino. Il catino è dunque coinvolto in un rapporto di circolarità tra letteratura tradizionalmente destinata a pochi e monumentalizzazione dei temi letterari e al contempo è testimonianza visuale e tangibile di strategie che sfruttano la gradazione di piani culturali high e low per la costruzione della memoria collettiva.
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Russo, R., P. Lisi, and R. Corciulo. "Deficit Reversibile dell'ultrafltrazione in Dialisi Peritoneale." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 22, no. 2 (January 24, 2018): 11–15. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2010.1205.

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Il caso clinico descrive una condizione reversibile di deficit dell'ultrafltrazione, in un paziente in trattamento dialitico peritoneale da 14 mesi, che giungeva alla nostra osservazione per uno stato di iperidratazione. Per tale motivo, il paziente veniva trasferito da un trattamento dialitico manuale (CAPD) a uno automatizzato (APD) con l'utilizzo di una soluzione di icodestrina durante la sosta lunga notturna. Il quadro clinico non migliorava e pertanto veniva sottoposto a test di adeguatezza dialitica e permeabilità peritoneale (PET). L'analisi dei dati del PET e dei parametri derivati (volume residuo) permettevano l'elaborazione di un'ipotesi diagnostica che veniva successivamente confermata da un esame radiografico diretto dell'addome. I tentativi medici, di risolvere il problema clinico rilevato, non sortivano alcun effetto e di conseguenza, si ricorreva ad un trattamento chirurgico in videolaparoscopia. All'intervento seguiva un recupero dell'ultrafltrazione e il ritorno del paziente ad uno stato di normoidratazione. Vogliamo, con questo caso clinico, portare all'attenzione del lettore una delle cause più frequenti di dropout della dialisi peritoneale: il deficit di ultrafiltrazione. Questa complicanza, nei pazienti che non hanno un'elevata età dialitica, è spesso reversibile e può essere trattata con successo.
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Staiano, Sandro. "LA FRATTURA NORD-SUD. L’ASIMMETRIA TERRITORIALE COME QUESTIONE DEMOCRATICA." Il Politico 251, no. 2 (March 3, 2020): 268–307. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.249.

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Lo schema analitico delle fratture elaborato da Stein Rokkan e Seymour M. Lipset può essere utilmente applicato alla "questione meridionale", in quanto riguarda la doppia dimensione del processo politico, caratterizzato da conflitti culturale-territoriali ed economicofunzionali Passando da queste opzioni metodologiche, per quanto riguarda il "Mezzogiorno", è importante notare che le premesse costitutive prevedevano il superamento della frattura all'interno dei processi di democratizzazione dell'ordinamento giuridico guidati dai partiti politici e basati, in larga misura, sulla regionalizzazione; il ritardo nell'attuazione delle Regioni, tuttavia, ha portato immediatamente al carattere centralizzato e tecnocratico delle grandi riforme volte a incidere sulla condizione meridionale: la riforma agraria e l'intervento straordinario attraverso la "Cassa per il Mezzogiorno". E, una volta costituite, le Regioni non sono più quelle auspicate dall'assemblea costituente: da enti legislativi e pianificatori, diventano minuscoli organi amministrativi affollati di dipendenti, in sistemi ipertrofici. Diventano quindi il veicolo di infiltrazione dei partiti politici - lontani dall'idea costituzionale - che pervadono le agenzie che avrebbero dovuto occuparsi della frattura Nord-Sud. Le politiche - dopo un primo successo - si degradano e falliscono. Ma l'asimmetria territoriale rimane la questione principale. Senza risolverla, l'Italia sarà sempre meno adeguata ad affrontare la concorrenza nella dimensione europea e internazionale: al "ritardo" del "Mezzogiorno" si aggiunge ora quello dell'intero Paese. Per questo motivo, i nuovi impulsi per una "separazione del Nord", nell'illusione di creare piccole patrie economiche su scala regionale, sono particolarmente rischiosi.
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Luppino, Olga Ines, Gemma Battagliese, Maria Caccetta, Chiara Baglioni, Silvia Carlucci, Alessandra Mancini, Sabina Marianelli, and Carlo Buonanno. "Efficacia dei programmi di intervento cognitivo-comportamentali per i disturbi esternalizzanti in etŕ evolutiva: una metanalisi." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 31 (December 2012): 47–50. http://dx.doi.org/10.3280/qpc2012-031005.

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I disturbi esternalizzanti rappresentano la piu comune e persistente forma di disadattamento nell'infanzia. Proprio per questo motivo lo sviluppo di trattamenti basati sull'evidenza costituisce un'urgenza sociale. L'obiettivo del presente studio e quello di condurre una metaanalisi sistematica e quantitativa di studi randomizzati controllati finalizzati a valutare l'efficacia di programmi di intervento psicologico sui disturbi esternalizzanti in eta evolutiva. La ricerca bibliografica e stata condotta sulle banche dati PsycInfo e PsycArticles, Medline, PubMed ed EBSCO. Gli articoli sono stati selezionati e valutatati da giudici indipendenti. Dai risultati si evince che i trattamenti cognitivo comportamentali sono efficaci nel trattamento delle condotte esternalizzanti, quando invece si prendono in considerazione i comportamenti internalizzanti e la depressione materna non si evincono differenze significative tra il gruppo sperimentale trattato con interventi cognitivo-comportamentali ed il gruppo di controllo. Al fine di produrre un miglioramento del funzionamento globale i trattamenti per le condotte esternalizzanti potrebbero beneficiare di interventi diretti ai sintomi internalizzanti del bambino e alla depressione genitoriale.
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Lombardi, Duccio. "Decellularizzazione d'organo: matrici fisiologiche per la generazione di organi in vitro." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 3 (August 26, 2013): 244–47. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1046.

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I disordini nefrologici cronici sono, a oggi, una tra le patologie a maggiore diffusione globale, la cui ricaduta economica ha profondi effetti sui Sistemi Sanitari Nazionali di tutto il mondo. Tali patologie di natura cronica general-mente progrediscono sino all'insufficienza d'organo, ren-dendo necessarie per il paziente terapie sostitutive come il trapianto d'organo. Allo stesso tempo, però, la richiesta di organi per il trapianto supera ampiamente la disponibilità degli stessi, motivo per cui la ricerca si sta sempre più focalizzando sullo sviluppo di nuove soluzioni che possano risolvere tale problematica. Una tra le soluzioni che riscuo-te, a oggi, maggiore successo è quella basata su protocolli che prevedono la decellularizzazione d'organo. La finalità di tali protocolli è quella di fornire impalcature biocompatibili su cui impiantare cellule dello stesso paziente, così da poter dare nuova e completa funzionalità all'organo e, allo stesso tempo, eliminare il rischio di rigetto da parte del ricevente. In questo articolo saranno, perciò, presentate, in campo nefrologico, le principali caratteristiche della decellularizzazione d'organo, così da poter avere una prospettiva di quello che potrebbe potenzialmente essere il futuro della medicina del trapianto.
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Świto, Lucjan. "Istota "bonum prolis"." Prawo Kanoniczne 45, no. 3-4 (December 20, 2002): 53–105. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2002.45.3-4.03.

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Sempre più spesso capita che il titolo, per cui si prendono in considerazione le cause di invalidità del matrimonio, è una simulazione del consenso matrimoniale, che si concretizza nell’atto positivo della volontà che causa l’esclusione del bonum prolis. La suddetta nozione di bonum prolis da una parte non si manifesta in nessuno dei contesti del diritto canonico, dall’altra viene comunemente usata dalla canonistica e perciò suscita tante ambiguità. La definizione precisa del contenuto, accettato dalla tradizione canonistica e dalla giurisprudenza rotale del termine bonum prolis, è oggetto di questa esclusione ehe causa l’invalidità del matrimonio, provoca tante difficoltà e la giusta opinione su questo problema è oggetto di dibattito. La discussione è legata all’interpretazione della norma giuridica del can. 1101 § 2 CIC/1983, a cui nella codificazione del diritto canonico del 1917 corrispondeva il can. 1086 § 2, perché la dottrina canonistica e la giurisprudenza rotale affermano unanimemente ehe il contenuto del termine bonum prolis implicitamente si conclude in questo, la cui esclusione conforme al can. 1101 § 2 CIC/1983, che si è formato per via dell’evoluzione del can. 1086 § 2 CIC/1917 - causa l’invalidità del matrimonio. Lo scopo del tema assunto era una prova della definizione del termine bonum prolis nel contesto della simulazione del consenso matrimoniale che causa la sua esclusione. L’autore cercava di rispondere alla domanda, quale è la genesi di questa nozione, quale contenuto a questo termine attribuiva la dottrina e la giurisprudenza rotale sotto il vecchio codice ed anche quale contenuto si ascrive ad essa alla luce del nuovo codice. L’analisi della dottrina e della giurisprudenza rotale è arrivata all’affermazione che il termine bonum prolis venne preso dall’insegnamento di sant’Agostino sui tre beni matrimoniali per esprimere l’oggetto fondamentale costituente il matrimonio. Inizialmente il contenuto del bonum prolis, era collegato al can. 1086 §2 CIC/1917, in seguito venne riferito al cosiddetto ius in corpus. Tuttavia questa formula del canone, che riduceva il contenuto del bonum prolis a ius in corpus, risultò insufficiente per tutti i casi della simulazione del consenso matrimoniale, per questo motivo si avverte la necessità di una nuova redazione della suddetta norma giuridica. Nel nuovo codice il bonum prolis si riferisce - nello spirito del can. 1101§ 2 CIC/1983 – al’ „essenziale elemento del matrimonio” ed, in conformità alla comune pratica della giurisprudenza rotale, il suo contenuto comprende i seguenti diritti-obblighi matrimoniali, i quali occorre trattare come uno solo, completando il diritto matrimoniale trasmesso reciprocamente dalla coppia di sposini nel momento dell’espressione del consenso matrimoniale, che per sua natura è esclusivo, fino alla morte, e non ammette né interruzioni, né limiti. Il diritto al fecondo atto matrimoniale (ius ad coniugalem actum), il cui aspetto dell’unione è indissolubilmente legato all’aspetto della procreazione. Poi il diritto alla prole (ius ad prolem), in altre parole il diritto alla procreazione (ius ad procreationem), ovvero il diritto alla generazione e alla nascita della prole per mezzo del pieno atto matrimoniale (copula perfecta). Infine il diritto all’educazione (ius ad educationnem), nel significato di bonum physicum prolis, cioè il diritto-obbligo dell’assicurazione alla prole di un minimo di educazione, cioè il mantenere il feto del nasciturus in vita, la sua nascita, la premura nel sostenere lui e il complesso delle sue membra in vita, infine l’accoglienza del neonato natus e la possibilità della crescita e dello sviluppo come persona umana. Il diritto all’educazione morale-religiosa della prole, ossia l’elemento del bonum spirituale prolis, non rientra nel contenuto del bonum prolis.
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Grandi, Tommaso. "“In camera oscura.” Fenomenologia del notturno ed estetica dell’indefinito in Giacomo Leopardi." Quaderni d'italianistica 43, no. 1 (January 26, 2023): 81–99. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v43i1.40180.

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Questo contributo analizza i temi della notte e dell’indefinito nell’opera di Giacomo Leopardi, muovendo dalla concezione preromantica del notturno, dalla Philosophical Enquiry di Burke e dalla meditazione zibaldoniana intorno al primato gnoseologico della facoltà immaginativa. Attraverso il confronto con il pensiero di Novalis sul motivo della lontananza e con la psicologia sartriana de L’imaginaire (1940), s’intende mostrare come la notte, nell’opera leopardiana, rappresenti la dimensione estetica privilegiata per la manifestazione dell’immaginario, in una prospettiva che, non solo delinea un’estetica del lontano e dell’indefinito, ma apre anche alla specificità fondativa, nei confronti della coscienza, dell’atto immaginativo, operando lo stesso ribaltamento nella gerarchia delle facoltà che Sartre porrà in essere oltre un secolo più tardi.
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Mangiameli, Agata Amato. "LA LIBERTA E I SUOI LIMITI. FRA PENSIERO MODERNO E DIRITTO." DELICTAE: Revista de Estudos Interdisciplinares sobre o Delito 5, no. 8 (April 26, 2020): 07. http://dx.doi.org/10.24861/2526-5180.v5i8.119.

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Nonostante le grandi conquiste della modernità, nonostante il suo evidente sforzo per collocare l’individuo al centro e il mondo in periferia, il discorso giuridico è nato e si è sviluppato sotto il segno dell’individualismo possessivo. La libertà di ogni individuo può essere legittimamente limitata solo dagli obblighi e dalle forme che sono necessari per assicurare agli altri la stessa libertà. La società consiste in una serie di relazioni mercantili e più in particolare è un’invenzione dell’uomo per la tutela della libertà individuale della propria persona e dei beni e, quindi, per il mantenimento di relazioni di scambio disciplinate tra gli individui, considerati come proprietari di sé stessi. Entrambe le pretese dell’epoca moderna – il diritto è solo diritto privato/il diritto è solo diritto pubblico – non riescono a dare conto delle infinite sfumature di cui si compone la giuridicità. Per questo motivo, l’odierna giustificazione della obbligatorietà delle norme deve essere in grado di integrare le fondamentali acquisizioni del moderno con quei principi essenziali del vivere civile – come, ad esempio, la solidarietà – che la stessa modernità ha messo tra parentesi e rinnegato. Parole-chiave
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Tullock, Gordon. "Arrow and All That*." Journal of Public Finance and Public Choice 12, no. 1 (April 1, 1994): 3–14. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539798.

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Abstract La divisione tra «matematica della democrazia» e i comuni sentimenti nei riguardi del sistema democratico è molto antica. Questo è vero, oltre che per Condorcet, primo studioso che individuò il paradosso delle maggioranze cicliche, anche per Lewis Carroll e Duncan Black.In realtà quello che maggiormente preoccupa non è tanto la prova formale dell’incoerenza nelle decisioni a motivo della ciclicità delle maggioranze, quanto il fatto che, a seconda del metodo elettorale, si possono ottenere risultati molto diversi.I metodi suggeriti per sfuggire al paradosso sono stati diversi. Uno di essi è l’argomentazione che il ciclo sarebbe infrequente. Un altro metodo è quello di sostenere che alcune delle condizioni su cui esso è fondato sono troppo restrittive. Un altro ancora è costituito dal teorema dell’eletto mediano, dovuto a Duncan Black. Altra soluzione è quella, prospettata da Edward Clarke, di misurare numericamente l’intensità delle preferenze. Infine, un altro metodo è quello dello scambio di voti (logrolling), che come ha riconosciuto lo stesso Arrow elimina il problema della ciclicità delle maggioranze.
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