Academic literature on the topic 'Pianificazione strategica'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Pianificazione strategica.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Pianificazione strategica"

1

Mazza, Luigi. "Difficoltŕ della pianificazione strategica." TERRITORIO, no. 55 (January 2011): 165–70. http://dx.doi.org/10.3280/tr2010-055023.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Mela, Alfredo. "Pianificazione strategica e partecipazione." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 89 (November 2009): 147–69. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-089005.

Full text
Abstract:
-This work proposes some critical considerations about the effective participation level in Italian Strategic Planning. It focuses on participation and governance models in the actual Italian experiences, stressing their problems and their possible alternative and outlining some possible future results for Italian Strategic Planning, with a particular widespread outlook to other processes now developing in some Italian Regions territorial planning experience. Keywords: Urban governance. Public deliberation and participation, empowerment, inclusive design, neo-corporativism. Italian Metropolitan Cities and Areas: Turin case, by Giorgia Bella This work concerns the Italian discussion about metropolitan cities and areas, with a particular attention to Turin. The author focuses on the state of art of the formal constitution of Turin Metropolitan Area (AMT) borders, with particular respect to the strategic lines given by the First and the Second Strategic Plan and considering the internal political debate about possible overlaps between different institutional levels (for example metropolitan government and Provincial government) generated by the creation of the AMT, that could perhaps engender a reorganization of the regional territorial system in the end.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Mazza, Luigi. "Pianificazione strategica e prospettiva repubblicana." TERRITORIO, no. 48 (May 2009): 124–32. http://dx.doi.org/10.3280/tr2009-048022.

Full text
Abstract:
- In order for it to be complete, a planning system cannot be limited to local considerations. A higher level of conceptualisation is required, though very often this is lacking or else is present only formally, hence without any tangible consequences. In the debate of the last few decades, commentators have reached consensus over the fact that strategic planning should be seen not only as being on a higher level than local planning, but above all as a different way of planning. The present article explores the discontent that for several years has been a constant companion of this type of planning and traces the reasons for this in three main issues, all of which boil down to excessive expectations in strategic plans. The piece concludes by arguing that it is possible to design and implement a complete planning system only in a republican perspective, by which is meant using a spirit of ‘constitutional patriotism' as the foundation on which to rebuild an authoritative role for the state in the context of legality accompanied by a renewed sense of responsibility vis-à-vis planning.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Borelli, Guido. "La cittŕ nei manuali di pianificazione strategica." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 89 (November 2009): 191–217. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-089007.

Full text
Abstract:
- Guido Borelli This work begins its considerations stressing the importance that strategic planning has assumed among scientific community and politicians as an innovative tool in urban government construction. Moreover, most frequently scientists, public administrators and politicians put together their experiences building a ‘community of practice'. Available studies have speeded up a systematic knowledge flown in manual book production, written not only to give some guide lines to build strategic plans but to reform the fragmented action logic; in this work the author makes a reconnaissance of these principal Italian manuals, trying to underline how they can reduce urban construction processes complexity, making them a technical activity and a skill.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Vinci, Ignazio. "La pianificazione strategica nelle città del Mezzogiorno." SCIENZE REGIONALI, no. 3 (October 2014): 73–101. http://dx.doi.org/10.3280/scre2014-003004.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Zanin, Filippo, and Eugenio Comuzzi. "Scenarizzazione e pianificazione strategica nei contesti complessi." MANAGEMENT CONTROL, no. 1 (March 2019): 95–120. http://dx.doi.org/10.3280/maco2019-su1006.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Vinci, Ignazio. "Interpretazioni territoriali della pianificazione strategica: una prospettiva globale." TERRITORIO, no. 85 (September 2018): 168–69. http://dx.doi.org/10.3280/tr2018-085023.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Martufi, Fiorenza Maria. "Percorsi, risultati e incertezze nella pianificazione strategica a Pesaro." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 2 (August 2013): 125–37. http://dx.doi.org/10.3280/pri2012-002010.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Angeletti, Sauro. "Ascesa e declino della pianificazione strategica nelle amministrazioni pubbliche?" RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (October 2013): 37–54. http://dx.doi.org/10.3280/sa2013-003003.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Ielen, Lorenzo. "La pianificazione d'emergenza alleata per Trieste, 1945-1954: studi strategici locali e contesto globale." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 295 (May 2021): 9–38. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-295001.

Full text
Abstract:
La dimensione militare della presenza alleata a Trieste tra la fine della Seconda guerra mondiale e i primi anni Cinquanta è stata in genere trascurata dalla storiografia. L'autore si propone di presentare in questa sede i primi risultati di una ricerca in tal senso. Il filo conduttore è costituito dalla pianificazione di emergenza attraverso la quale inglesi e americani cercarono di rispondere, nel tempo, a diversi tipi di minaccia: da un'eventuale aggressione localizzata da parte jugoslava (contemplata almeno fino alla crisi del Cominform del 1948) a un'invasione dell'intera Europa meridionale nell'ambito di un conflitto glo-bale. A seconda del periodo, tale pianificazione seguì degli approcci piuttosto diversi, fortemente condi-zionati dalla disponibilità di risorse e da numerose variabili di natura politica, geografica e strategica. Al fine di contestualizzare adeguatamente il fenomeno, i piani per Trieste verranno inseriti nel quadro più generale dell'evoluzione del pensiero strategico di Londra e Washington agli inizi della guerra fredda.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
More sources

Dissertations / Theses on the topic "Pianificazione strategica"

1

TREZZI, SIMONE. "La pianificazione aziendale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2009. http://hdl.handle.net/10281/7363.

Full text
Abstract:
Nell'ambito dell'economia e della gestione delle aziende, l’ottica di "guardare al futuro" costituisce senza alcun'ombra di dubbio uno dei punti di forza fondamentali che permettono all’azienda stessa di continuare a vivere ed a crescere nel tempo. La pianificazione aziendale sta alla base di questo processo di sviluppo e di continuità della vita di un'azienda, la quale, senza di essa, si ritroverebbe a seguire obiettivi esclusivamente di breve periodo, quali, ad esempio, il conseguimento di dividendi e l'incremento del valore delle azioni. La gestione aziendale di breve periodo da sola non è dunque sufficiente a garantire all'azienda di poter continuare a vivere nel tempo. Con la pianificazione l'azienda stabilisce i propri obiettivi, le sue linee guida e tende a concentrare i propri sforzi affinché questi siano raggiunti. Il presente lavoro è suddiviso in due sezioni: una sostanzialmente teoria e un'altra applicativa. La parte teorica cerca di valutare, dapprima, in maniera critica quello che è stato il pensiero dottrinale, espresso da numerosi scrittori in ambito economico aziendale, del concetto di pianificazione. Per capire a fondo l'importanza di questo strumento, è inoltre fondamentale capire in quale fase della gestione è collocata. La teoria zappiana dell'economia aziendale ci porta a collocare la pianificazione nell'ambito del cosiddetto sistema di amministrazione e controllo e, più precisamente, all'interno del sistema di pianificazione, programmazione e controllo. Non è tutto. Il concetto di pianificazione è di per sé legato a quello di strategia. La fusione di questi due ambiti di studio origina la pianificazione strategica: è dunque indispensabile conoscere alcuni concetti che stanno alla base della gestione strategica dell'impresa. Il piano rappresenta poi il risultato, o meglio, l'output del processo di pianificazione. E' allora importante capire come si costruisce, quali sono le sue componenti, e come esso non sia nient'altro che la rappresentazione della dimensione quantitativa e qualitativa della pianificazione stessa. La seconda parte, invece, è costituita dalla realizzazione di un piano pluriennale o business plan e dalla sua applicazione ad una azienda industriale di medie dimensioni.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Xhelili, Dijasela <1987&gt. "Pianificazione Strategica e Sistemi Informativi - Un caso aziendale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3946.

Full text
Abstract:
Implementazione di un sistema informativo aziendale, pianificazione strategica legata alla tecnologia in azienda e le fasi di progettazione del Portale sell-out per i fornitori dell'azienda Sonepar S.p.A.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Spattini, Silvia. "PIANIFICAZIONE STRATEGICA NELLA RICERCA NON ACCADEMICA: IL CASO ADAPT." Doctoral thesis, Università di Siena, 2023. https://hdl.handle.net/11365/1226734.

Full text
Abstract:
La ricerca ha inteso verificare l’ipotesi per cui le organizzazioni di ricerca non accademica possano necessitare di sviluppare processi di pianificazione strategica per riuscire a crescere e strutturarsi oltre le fasi iniziali caratterizzate dall’entusiasmo e della spinta propulsiva dei fondatori. I dati disponibili dimostrano, infatti, come tali organizzazioni abbiano dimensioni molto contenute (il numero medio di addetti alla ricerca e sviluppo risulta essere di 14 unità, mentre quello dei ricercatori è 10 unità (2018)) e, pertanto, è verosimile che siano assenti figure manageriali dedicate espressamente all’organizzazione, alla programmazione e al controllo. Peraltro, gli studi dimostrano come per le organizzazioni non profit le criticità inizino proprio dalla definizione degli obiettivi che tendono a rimanere vaghi. La ricerca è stata condotta su un caso di studio rappresentato da ADAPT, per cui si sono analizzate la natura dell’ente, la sua struttura, le principali attività, il suo sviluppo e crescita per arrivare a comprendere l’evoluzione dello stile di direzione e della modalità di formazione delle scelte strategiche, nonché verificare se e in quale misura siano applicati i principi della teoria della pianificazione strategica. È emerso che la crescita delle dimensioni di ADAPT ha reso necessario progressivamente un cambiamento della strutturazione dell’organizzazione, dello stile di gestione e coordinamento delle persone, strumenti adeguati a supporto dell’organizzazione e delle attività, fino alla necessità di una modifica del processo decisionale. ADAPT ha gradualmente adottato una modalità di formazione delle decisioni partecipata e condivisa e il relativo processo decisionale si è parzialmente strutturato e formalizzato. È stato un processo graduale, emerso in modo induttivo dalla sperimentazione, non si è proceduto decidendo di applicare sistematicamente i principi e la teoria della pianificazione strategica. Proprio il fatto che si sviluppino tali dinamiche che cercano di dare risposte all’esigenza di modificare il metodo di coordinamento, di gestione delle persone e di formazione delle decisioni potrebbe dimostrare la necessità di maggiore formalizzazione del processo di pianificazione strategica. Queste dinamiche spontanee e nate dall’intuizione hanno, tuttavia, introdotto alcuni elementi di strutturazione e formalizzazione dei processi di pianificazione. Pertanto, per dare una risposta completa alle esigenze emerse, pare opportuno e necessario completare il percorso verso una maggiore codificazione della pianificazione strategica e la definizione di un piano strategico che espliciti gli obiettivi (che tendenzialmente sono “intuiti” o anche individuati, ma non chiaramente espressi e definiti) e i progetti per la realizzazione degli stessi entro specifici termini con la verifica del raggiungimento dei relativi valori-obiettivo degli indicatori definiti. Anche se ADAPT non ha completato il processo verso una piena codificazione della pianificazione strategica, è tuttavia possibile affermare che allo stato attuale i passi verso tale formalizzazione abbiano portato benefici e consentito di superare punti di svolta e di crescita. Tuttavia, poiché il caso di studio è costituito da ADAPT e ADAPT non ha ancora portato a compimento il processo di formalizzazione, non è, invero, possibile rispondere completamente alla domanda di ricerca. Soltanto una verifica successiva alla implementazione di un piano strategico formalizzato secondo i principi e le teorie della pianificazione strategica potrebbe definitivamente confermare che una pianificazione strategica formalizzata possa contribuire a supportare una adeguata crescita di una organizzazione di ricerca non accademica.
This research aimed to verify the hypothesis that non-academic research centres may need to develop strategic planning to grow and establish following the initial phases – which draw on the founders’ enthusiasm and driving force – and to evolve and survive beyond their input. Available data show that these organizations are very small (the average number of R&D personnel is 14 units, while the average number of researchers is 10 units (2018, in FTE units)). For this reason, the absence of managerial figures expressly dedicated to organization, planning and control is likely. Furthermore, studies show for non-profit organizations that critical issues begin precisely when objectives are loosely defined. The research was based on a case study represented by ADAPT, for which the nature of the institution, its structure, the main activities, its evolution and growth in terms of collaborators and activities were analysed to understand the evolution of the management approach and the way strategic choices are made and verify whether and to what extent the principles of strategic planning theory were applied. It emerged that ADAPT’s growth has made it necessary to change the structure of the organization and the style of management and coordination of people, of adequate tools to support the organization and activities, up to the need for a change in the decision-making process. ADAPT has progressively adopted a participatory and shared decision-making approach and the related decision-making process has been partially structured and formalized. It was a process that gradually emerged inductively from experimentation. ADAPT did not proceed by deciding to systematically apply the principles and theory of strategic planning. The fact that these dynamics are developed in order to respond to the need to change the method of coordination, people management and decision making could demonstrate the need for greater formalization of the strategic planning process. These spontaneous dynamics born from intuition have, however, introduced some elements and fragments of formal strategic planning. Therefore, to give a complete response to the needs that have emerged, it seems appropriate and necessary to complete the path towards wider codification of strategic planning and the definition of a strategic plan that define strategic objectives (which tend to be the result of brainchild or even identified, but not clearly expressed and defined), relevant projects, deadlines with the control of the achievement of the relative target values of the defined indicators. As the case study focuses on ADAPT and the latter has not completed the process towards a full codification of strategic planning, it is not possible to provide a definitive answer to the research question put forward. Only a verification following the implementation of a strategic plan formalized according to the principles and theories of strategic planning could definitively confirm that a formalized strategic planning can contribute to supporting an adequate growth of a non-academic research institutions.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

CARUCCIO, LORENZO SILVIO. "LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA NEL SISTEMA DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/259964.

Full text
Abstract:
The thesis analyses the main issues posed by the implementation of Strategic Environmental Assessment (SEA) within the Italian physical planning system in the perspective of sustainable development principle, as elaborated in the supranational and European context. The proper implementation of the European Directive 2001/42CE in the national legal framework has revealed problematic as regards the definition of its scope and, specifically, the procedural patterns to be followed and guaranteed in order to ensure an high level of environmental protection in planning processes through early and effective integration of sustainability objectives in public decision-making. After more than ten years since Directive 2001/42CE adoption, sensitive issues still remain to be addressed in order to assess the effectiveness of the implementation both at legislative and administrative level. Taken previously into account the contents and main critical aspects of planning traditional discipline and practice, yet to be reformed at national level, the research work attempts to highlight the pre-conditions to be fulfilled for SEA proper implementation and the need of institutional adaptation of planning instruments and their relationships, in accordance with environmental systems complexities.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

CAPRINI, ARMANDO ATTILIO. "METODI E MODELLI PER LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEL TRASPORTO MERCI." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 1995. http://hdl.handle.net/10077/14655.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Gentile, Marco Michele. "La pianificazione strategica nelle imprese di servizi: il caso UIRNet S.p.A." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/726/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Moresco, Gianluca <1998&gt. "La pianificazione strategica nelle attività commerciali: il caso Mar-Auto s.r.l." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21863.

Full text
Abstract:
Questo elaborato affronta nel primo capitolo la pianificazione strategica, la quale, consente di indirizzare gli sforzi aziendali in un’unica direzione. La pianificazione strategica si rivela fondamentale per il posizionamento aziendale e per il perdurare dell’attività nel lungo termine. Nel secondo capitolo si indaga il ruolo della sostenibilità nel contesto globalizzato odierno. La sostenibilità è un fattore caratterizzante dei prodotti e delle imprese, di conseguenza, si analizza come questa possa essere un elemento in grado di costruire e costituire il vantaggio competitivo. Nel terzo capitolo si analizza il business Plan come strumento di pianificazione di medio/lungo termine in grado di svolgere un ruolo centrale per le imprese. Lo strumento viene esaminato in modo approfondito e vengono individuati eventuali punti di forza e di debolezza che lo rendono attuale ma allo stesso tempo non onnipotente. Nel quarto capitolo l’attenzione si sposta sul controllo di gestione, il quale consente al management di avere un ruolo di ispezione e di verifica sulle attività svolte all’interno dell’azienda e garantisce la possibilità di assumere scelte informate. Infine, si esamina il caso aziendale, in particolare, si analizza una concessionaria di automobili che sta affrontando un periodo di cambiamento strategico dovuto alle incertezze del settore. Viene svolta un’analisi sull’ambiente interno ed esterno al fine di individuare il posizionamento aziendale. Attraverso il software “Leader” vengono approfonditi gli indici e gli schemi economici ed infine si passerà all’attività di budgeting considerando le incertezze strategiche trattate. Nella parte finale del capitolo l’autore proverà a fornire dei consigli sulla base della propria esperienza e dell’analisi effettuata.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Olivieri, Giulia. "PATRIMONIO DI EDILIZIA SCOLASTICA: PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEGLI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE FUNZIONALE ED ENERGETICA." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2015. http://hdl.handle.net/11392/2389026.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

PALLONE, Ester. "VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA E PIANIFICAZIONE URBANISTICA: UNA INTEGRAZIONE POSSIBILE. Esperienze, ricerca e prospettive per l'evoluzione degli strumenti urbanistici." Doctoral thesis, La Sapienza, 2005. http://hdl.handle.net/11573/917203.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Scagliarini, Olivia. "Pianificazione strategica e progettazione del sistema di comunicazione del Sistema Museale d'Ateneo di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Find full text
Abstract:
L'elaborato è nato durante il Laboratorio di Design dei Sistemi, nel quale è stato coinvolto SMA (Sistema Museale d'Ateneo di Bologna) come caso di studio. Attraverso un’analisi dell'organizzazione del Sistema Museale, dai servizi offerti alla comunicazione, è stata focalizzata l'osservazione sull'esperienza offerta al pubblico. Obiettivo della ricerca è quello di ottenere una panoramica generale, evidenziando i possibili interventi progettuali, atti a migliorare i punti di frizione attualmente presenti. L’indagine sul Sistema Museale si è sviluppata attraverso un processo user centered, nel quale sono state applicate le metodologie del service design, come interviste e service safari, per la raccolta di informazioni da analizzare. L’obiettivo di questo studio è quello di determinare una strategia organizzativa, capace aumentare l'affluenza, la frequentazione e la visibilità degli spazi museali. Una pianificazione strategica dell'intero Sistema Museale, attraverso l’elaborazione di uno scenario futuro in cui SMA acquisisce una maggiore riconoscibilità all’interno del tessuto urbano, identificandosi come distretto museale. La proposta elaborata si struttura in cinque diversi interventi: creazione di un masterplan dell’area, inserimento di un nuovo punto informativo, progettazione di un’identità visiva dinamica, miglioramento dell’esperienza di fruizione dei percorsi museali e creazione di una rete di collaborazioni tra ateneo e musei. Il risultato ha portato allo sviluppo di diversi touchpoint coi quali l’utente entra in contatto durante la fruizione dei servizi museali. Attenzione particolare è stata data ai servizi offerti alle famiglie, ricercando modalità di fruizione più coinvolgenti, proponendo un percorso di formazione, che accompagna il visitatore in un’esperienza personale, capace di appassionare prima, durante e dopo la visita.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
More sources

Books on the topic "Pianificazione strategica"

1

Vinci, Ignazio. Pianificazione strategica in contesti fragili. Firenze: Alinea, 2010.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Associazione italiana di scienze regionali. Conferenza nazionale. Pianificazione strategica per le città: Riflessioni dalle pratiche. Milano: F. Angeli, 2003.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

D'Ascanio, Federico. Pianificazione strategica e strutturale: Verso il nuovo piano. Roma: Gangemi, 2008.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Stefanoni, Alessandra. Pianificazione strategica e definizione della tariffa nel Sii. [Padova]: CEDAM, 2011.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Stefanoni, Alessandra. Pianificazione strategica e definizione della tariffa nel Sii. [Padova]: CEDAM, 2011.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Comunità, urbanistica, partecipazione: Materiali per una pianificazione strategica comunitaria. Milano: F. Angeli, 2008.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Silvia, Rota Francesca, and Staricco Luca, eds. Pianificazione strategica e sostenibilità urbana: Concettualizzazioni e sperimentazioni in italia. Milano: FrancoAngeli, 2004.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

La politica economica delle città europee: Esperienze di pianificazione strategica. Milano: F. Angeli, 2005.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Traversa, Giuseppe. Pianificazione e controllo in un'amministrazione pubblica: Metodi e strumenti per la pianificazione strategica e controllo direzionale. Roma: Aracne, 2003.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Balestrieri, Mara, and Tanja Congiu. Il progetto urbano del territorio: La pianificazione strategica della provincia di Sassari. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2011.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
More sources

Book chapters on the topic "Pianificazione strategica"

1

"La pianificazione strategica trentina come strumento di cooperazione intercomunale." In Interkommunale Zusammenarbeit und überörtliche Raumplanung, edited by Anna Gamper, 111–30. Nomos Verlagsgesellschaft mbH & Co. KG, 2007. http://dx.doi.org/10.5771/9783748930518-111.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

"Dall’urbanistica alla governance territoriale: per una pianificazione strategica dell’ „area vasta“ del Brennero." In Interkommunale Zusammenarbeit und überörtliche Raumplanung, edited by Anna Gamper, 37–56. Nomos Verlagsgesellschaft mbH & Co. KG, 2007. http://dx.doi.org/10.5771/9783748930518-37.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Conference papers on the topic "Pianificazione strategica"

1

Barresi, Alessandra. "Turismo sostenibile come fattore di sviluppo locale." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8006.

Full text
Abstract:
Il presente contributo, in una prima riflessione, sottolinea come il turismo sostenibile costituisca l’occasione per uno sviluppo sostenibile del territorio, soprattutto nei Paesi come il nostro, ricco di un’incomparabile patrimonio storico, culturale e naturale. Da queste considerazioni discende il principale obbiettivo del contributo, ovvero sottolineare l’importanza di una corretta valorizzazione del patrimonio locale per lo sviluppo di un turismo sostenibile,attraverso l’uso dello strumento della pianificazione strategica. Una breve conclusione finale si sofferma su quanto si sta facendo, anche dal punto di vista legislativo, in Sicilia sull’argomento. The present contribution articulates in a first reflection that underlines as the sustainable tourism constitutes the occasion for a sustainable development of the territory, especially in the Countries as ours, rich of an incomparable historical, cultural and natural patrimony. From this consideration it comes down the principal objective of the contribution, or, to underline the importance of a correct valorization of the local patrimony for the development of a sustainable tourism, to effect through the use of the tool of the strategic planning. A brief conclusive mention comes, finally, turned to how much legislated in subject of tourism in Sicily.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Cedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

Full text
Abstract:
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Mininni, Mariavaleria, Luigi Guastamacchia, and Teresa Pagnelli. "Rinaturalizzare/reinventare/riparare: azioni paesaggistiche per il riuso del paesaggio estrattivo: il caso studio della nuova provincia BAT." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8021.

Full text
Abstract:
L’attività estrattiva ha costituito per la Puglia un importante motore di sviluppo economico e produttivo, uso del territorio legato alla sua tradizione storico-costruttiva. In particolare il bacino estrattivo della nuova provincia Barletta – Andria – Trani (BAT), a nord di Bari, in crisi ed in parte dismesso, è stato per la Regione uno dei riferimenti per l’ economia, non sempre sensibile verso le indotte trasformazioni sul paesaggio e territorio. Il presente contributo si propone di indagare quale possa essere il punto d’incontro tra il processo di pianificazione e quello produttivo, al fine di individuare strategie con cui operare il ripristino e la restituzione di usi, significati e valori a siti estrattivi ormai dismessi; attivando proattivamente e propositivamente processi virtuosi capaci di innescare da un lato una migliore gestione del paesaggio e dall’altro la necessaria innovazione nel sistema di gestione del comparto estrattivo risorse per il territorio. Partendo dall’atto di avvio del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), attento al recupero di cave esaurite ed abbandonate, si è cercato di definire un percorso metodologico e progettuale, nel quale il presupposto di riacquisire le cave esaurite in un processo di sviluppo sostenibile del territorio trova, attraverso azioni di paesaggio ripensate come le “3R”: Rinaturalizzare, Reinventare, Riparare, proposte strategiche di trasformazione territoriale in grado di delineare scenari futuri per il territorio e per i nuovi contesti di vita. Operativamente attraverso lo strumento delle linee guida sono state messe a sistema le tre azioni di paesaggio in risposta alle criticità che derivano dai processi e conflitti in atto individuati dai progetti territoriali di paesaggio regionale, con l’obiettivo di pensare al riuso delle cave esaurite per consolidare e valorizzare i caratteri di ciascun contesto di vita, e creare nuovi valori e risignificazione dei luoghi. The mining activity has been an important driver of economic and productive development for the Apulia region, representing a land use inextricably linked to its historical and constituting tradition. In particular, the mining basin of the comprehensive province Barletta - Andria - Trani (BAT), north of Bari, is now undergoing a crisis and has been partly dismissed. However, it has always been an important driving force for the local economy of the region. The consequent problems associated with landscape modification and alteration, land use,waste and sludge proper disposal have never been sufficiently taken into account This paper aims to investigate a possible meeting point between the planning and the production processes, in order to identify recovery and recycling strategies, as well as identifying how to return the dismissed extraction sites their former uses, meanings and values by proactively activating virtuous processes capable of triggering a better landscape management on the one hand and, on the other hand, the necessary innovation of the mining management system, allowing it to be a territorial resource again. Starting from the act of initiating the PTCP (Provincial Territorial Coordination Plan), attentive to the recovery of exhausted quarries and abandoned, we have tried to define a methodological and design, in which the assumption of regaining the exhausted quarries in the process of development sustainable land is, through actions of landscape rethought as the "3R" renaturalise, Reinvent, Repairing, policy proposals of territorial transformation can outline future scenarios for the region and for new life contexts. Operationally, through the instrument of the guidelines have been put in the system landscape of three actions in response to the issues that arise from the processes and ongoing conflicts as identified by the local projects of regional landscape, with the aim of thinking about the reuse of exhausted quarries for consolidate and enhance the characteristics of each context of life, and create new values and re-signification of places.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography