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Dissertations / Theses on the topic 'Pianificazione strategica'

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1

TREZZI, SIMONE. "La pianificazione aziendale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2009. http://hdl.handle.net/10281/7363.

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Abstract:
Nell'ambito dell'economia e della gestione delle aziende, l’ottica di "guardare al futuro" costituisce senza alcun'ombra di dubbio uno dei punti di forza fondamentali che permettono all’azienda stessa di continuare a vivere ed a crescere nel tempo. La pianificazione aziendale sta alla base di questo processo di sviluppo e di continuità della vita di un'azienda, la quale, senza di essa, si ritroverebbe a seguire obiettivi esclusivamente di breve periodo, quali, ad esempio, il conseguimento di dividendi e l'incremento del valore delle azioni. La gestione aziendale di breve periodo da sola non è dunque sufficiente a garantire all'azienda di poter continuare a vivere nel tempo. Con la pianificazione l'azienda stabilisce i propri obiettivi, le sue linee guida e tende a concentrare i propri sforzi affinché questi siano raggiunti. Il presente lavoro è suddiviso in due sezioni: una sostanzialmente teoria e un'altra applicativa. La parte teorica cerca di valutare, dapprima, in maniera critica quello che è stato il pensiero dottrinale, espresso da numerosi scrittori in ambito economico aziendale, del concetto di pianificazione. Per capire a fondo l'importanza di questo strumento, è inoltre fondamentale capire in quale fase della gestione è collocata. La teoria zappiana dell'economia aziendale ci porta a collocare la pianificazione nell'ambito del cosiddetto sistema di amministrazione e controllo e, più precisamente, all'interno del sistema di pianificazione, programmazione e controllo. Non è tutto. Il concetto di pianificazione è di per sé legato a quello di strategia. La fusione di questi due ambiti di studio origina la pianificazione strategica: è dunque indispensabile conoscere alcuni concetti che stanno alla base della gestione strategica dell'impresa. Il piano rappresenta poi il risultato, o meglio, l'output del processo di pianificazione. E' allora importante capire come si costruisce, quali sono le sue componenti, e come esso non sia nient'altro che la rappresentazione della dimensione quantitativa e qualitativa della pianificazione stessa. La seconda parte, invece, è costituita dalla realizzazione di un piano pluriennale o business plan e dalla sua applicazione ad una azienda industriale di medie dimensioni.
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2

Xhelili, Dijasela <1987&gt. "Pianificazione Strategica e Sistemi Informativi - Un caso aziendale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3946.

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Abstract:
Implementazione di un sistema informativo aziendale, pianificazione strategica legata alla tecnologia in azienda e le fasi di progettazione del Portale sell-out per i fornitori dell'azienda Sonepar S.p.A.
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3

Spattini, Silvia. "PIANIFICAZIONE STRATEGICA NELLA RICERCA NON ACCADEMICA: IL CASO ADAPT." Doctoral thesis, Università di Siena, 2023. https://hdl.handle.net/11365/1226734.

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Abstract:
La ricerca ha inteso verificare l’ipotesi per cui le organizzazioni di ricerca non accademica possano necessitare di sviluppare processi di pianificazione strategica per riuscire a crescere e strutturarsi oltre le fasi iniziali caratterizzate dall’entusiasmo e della spinta propulsiva dei fondatori. I dati disponibili dimostrano, infatti, come tali organizzazioni abbiano dimensioni molto contenute (il numero medio di addetti alla ricerca e sviluppo risulta essere di 14 unità, mentre quello dei ricercatori è 10 unità (2018)) e, pertanto, è verosimile che siano assenti figure manageriali dedicate espressamente all’organizzazione, alla programmazione e al controllo. Peraltro, gli studi dimostrano come per le organizzazioni non profit le criticità inizino proprio dalla definizione degli obiettivi che tendono a rimanere vaghi. La ricerca è stata condotta su un caso di studio rappresentato da ADAPT, per cui si sono analizzate la natura dell’ente, la sua struttura, le principali attività, il suo sviluppo e crescita per arrivare a comprendere l’evoluzione dello stile di direzione e della modalità di formazione delle scelte strategiche, nonché verificare se e in quale misura siano applicati i principi della teoria della pianificazione strategica. È emerso che la crescita delle dimensioni di ADAPT ha reso necessario progressivamente un cambiamento della strutturazione dell’organizzazione, dello stile di gestione e coordinamento delle persone, strumenti adeguati a supporto dell’organizzazione e delle attività, fino alla necessità di una modifica del processo decisionale. ADAPT ha gradualmente adottato una modalità di formazione delle decisioni partecipata e condivisa e il relativo processo decisionale si è parzialmente strutturato e formalizzato. È stato un processo graduale, emerso in modo induttivo dalla sperimentazione, non si è proceduto decidendo di applicare sistematicamente i principi e la teoria della pianificazione strategica. Proprio il fatto che si sviluppino tali dinamiche che cercano di dare risposte all’esigenza di modificare il metodo di coordinamento, di gestione delle persone e di formazione delle decisioni potrebbe dimostrare la necessità di maggiore formalizzazione del processo di pianificazione strategica. Queste dinamiche spontanee e nate dall’intuizione hanno, tuttavia, introdotto alcuni elementi di strutturazione e formalizzazione dei processi di pianificazione. Pertanto, per dare una risposta completa alle esigenze emerse, pare opportuno e necessario completare il percorso verso una maggiore codificazione della pianificazione strategica e la definizione di un piano strategico che espliciti gli obiettivi (che tendenzialmente sono “intuiti” o anche individuati, ma non chiaramente espressi e definiti) e i progetti per la realizzazione degli stessi entro specifici termini con la verifica del raggiungimento dei relativi valori-obiettivo degli indicatori definiti. Anche se ADAPT non ha completato il processo verso una piena codificazione della pianificazione strategica, è tuttavia possibile affermare che allo stato attuale i passi verso tale formalizzazione abbiano portato benefici e consentito di superare punti di svolta e di crescita. Tuttavia, poiché il caso di studio è costituito da ADAPT e ADAPT non ha ancora portato a compimento il processo di formalizzazione, non è, invero, possibile rispondere completamente alla domanda di ricerca. Soltanto una verifica successiva alla implementazione di un piano strategico formalizzato secondo i principi e le teorie della pianificazione strategica potrebbe definitivamente confermare che una pianificazione strategica formalizzata possa contribuire a supportare una adeguata crescita di una organizzazione di ricerca non accademica.
This research aimed to verify the hypothesis that non-academic research centres may need to develop strategic planning to grow and establish following the initial phases – which draw on the founders’ enthusiasm and driving force – and to evolve and survive beyond their input. Available data show that these organizations are very small (the average number of R&D personnel is 14 units, while the average number of researchers is 10 units (2018, in FTE units)). For this reason, the absence of managerial figures expressly dedicated to organization, planning and control is likely. Furthermore, studies show for non-profit organizations that critical issues begin precisely when objectives are loosely defined. The research was based on a case study represented by ADAPT, for which the nature of the institution, its structure, the main activities, its evolution and growth in terms of collaborators and activities were analysed to understand the evolution of the management approach and the way strategic choices are made and verify whether and to what extent the principles of strategic planning theory were applied. It emerged that ADAPT’s growth has made it necessary to change the structure of the organization and the style of management and coordination of people, of adequate tools to support the organization and activities, up to the need for a change in the decision-making process. ADAPT has progressively adopted a participatory and shared decision-making approach and the related decision-making process has been partially structured and formalized. It was a process that gradually emerged inductively from experimentation. ADAPT did not proceed by deciding to systematically apply the principles and theory of strategic planning. The fact that these dynamics are developed in order to respond to the need to change the method of coordination, people management and decision making could demonstrate the need for greater formalization of the strategic planning process. These spontaneous dynamics born from intuition have, however, introduced some elements and fragments of formal strategic planning. Therefore, to give a complete response to the needs that have emerged, it seems appropriate and necessary to complete the path towards wider codification of strategic planning and the definition of a strategic plan that define strategic objectives (which tend to be the result of brainchild or even identified, but not clearly expressed and defined), relevant projects, deadlines with the control of the achievement of the relative target values of the defined indicators. As the case study focuses on ADAPT and the latter has not completed the process towards a full codification of strategic planning, it is not possible to provide a definitive answer to the research question put forward. Only a verification following the implementation of a strategic plan formalized according to the principles and theories of strategic planning could definitively confirm that a formalized strategic planning can contribute to supporting an adequate growth of a non-academic research institutions.
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4

CARUCCIO, LORENZO SILVIO. "LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA NEL SISTEMA DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/259964.

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Abstract:
The thesis analyses the main issues posed by the implementation of Strategic Environmental Assessment (SEA) within the Italian physical planning system in the perspective of sustainable development principle, as elaborated in the supranational and European context. The proper implementation of the European Directive 2001/42CE in the national legal framework has revealed problematic as regards the definition of its scope and, specifically, the procedural patterns to be followed and guaranteed in order to ensure an high level of environmental protection in planning processes through early and effective integration of sustainability objectives in public decision-making. After more than ten years since Directive 2001/42CE adoption, sensitive issues still remain to be addressed in order to assess the effectiveness of the implementation both at legislative and administrative level. Taken previously into account the contents and main critical aspects of planning traditional discipline and practice, yet to be reformed at national level, the research work attempts to highlight the pre-conditions to be fulfilled for SEA proper implementation and the need of institutional adaptation of planning instruments and their relationships, in accordance with environmental systems complexities.
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5

CAPRINI, ARMANDO ATTILIO. "METODI E MODELLI PER LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEL TRASPORTO MERCI." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 1995. http://hdl.handle.net/10077/14655.

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6

Gentile, Marco Michele. "La pianificazione strategica nelle imprese di servizi: il caso UIRNet S.p.A." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/726/.

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7

Moresco, Gianluca <1998&gt. "La pianificazione strategica nelle attività commerciali: il caso Mar-Auto s.r.l." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21863.

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Abstract:
Questo elaborato affronta nel primo capitolo la pianificazione strategica, la quale, consente di indirizzare gli sforzi aziendali in un’unica direzione. La pianificazione strategica si rivela fondamentale per il posizionamento aziendale e per il perdurare dell’attività nel lungo termine. Nel secondo capitolo si indaga il ruolo della sostenibilità nel contesto globalizzato odierno. La sostenibilità è un fattore caratterizzante dei prodotti e delle imprese, di conseguenza, si analizza come questa possa essere un elemento in grado di costruire e costituire il vantaggio competitivo. Nel terzo capitolo si analizza il business Plan come strumento di pianificazione di medio/lungo termine in grado di svolgere un ruolo centrale per le imprese. Lo strumento viene esaminato in modo approfondito e vengono individuati eventuali punti di forza e di debolezza che lo rendono attuale ma allo stesso tempo non onnipotente. Nel quarto capitolo l’attenzione si sposta sul controllo di gestione, il quale consente al management di avere un ruolo di ispezione e di verifica sulle attività svolte all’interno dell’azienda e garantisce la possibilità di assumere scelte informate. Infine, si esamina il caso aziendale, in particolare, si analizza una concessionaria di automobili che sta affrontando un periodo di cambiamento strategico dovuto alle incertezze del settore. Viene svolta un’analisi sull’ambiente interno ed esterno al fine di individuare il posizionamento aziendale. Attraverso il software “Leader” vengono approfonditi gli indici e gli schemi economici ed infine si passerà all’attività di budgeting considerando le incertezze strategiche trattate. Nella parte finale del capitolo l’autore proverà a fornire dei consigli sulla base della propria esperienza e dell’analisi effettuata.
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8

Olivieri, Giulia. "PATRIMONIO DI EDILIZIA SCOLASTICA: PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEGLI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE FUNZIONALE ED ENERGETICA." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2015. http://hdl.handle.net/11392/2389026.

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9

PALLONE, Ester. "VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA E PIANIFICAZIONE URBANISTICA: UNA INTEGRAZIONE POSSIBILE. Esperienze, ricerca e prospettive per l'evoluzione degli strumenti urbanistici." Doctoral thesis, La Sapienza, 2005. http://hdl.handle.net/11573/917203.

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10

Scagliarini, Olivia. "Pianificazione strategica e progettazione del sistema di comunicazione del Sistema Museale d'Ateneo di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L'elaborato è nato durante il Laboratorio di Design dei Sistemi, nel quale è stato coinvolto SMA (Sistema Museale d'Ateneo di Bologna) come caso di studio. Attraverso un’analisi dell'organizzazione del Sistema Museale, dai servizi offerti alla comunicazione, è stata focalizzata l'osservazione sull'esperienza offerta al pubblico. Obiettivo della ricerca è quello di ottenere una panoramica generale, evidenziando i possibili interventi progettuali, atti a migliorare i punti di frizione attualmente presenti. L’indagine sul Sistema Museale si è sviluppata attraverso un processo user centered, nel quale sono state applicate le metodologie del service design, come interviste e service safari, per la raccolta di informazioni da analizzare. L’obiettivo di questo studio è quello di determinare una strategia organizzativa, capace aumentare l'affluenza, la frequentazione e la visibilità degli spazi museali. Una pianificazione strategica dell'intero Sistema Museale, attraverso l’elaborazione di uno scenario futuro in cui SMA acquisisce una maggiore riconoscibilità all’interno del tessuto urbano, identificandosi come distretto museale. La proposta elaborata si struttura in cinque diversi interventi: creazione di un masterplan dell’area, inserimento di un nuovo punto informativo, progettazione di un’identità visiva dinamica, miglioramento dell’esperienza di fruizione dei percorsi museali e creazione di una rete di collaborazioni tra ateneo e musei. Il risultato ha portato allo sviluppo di diversi touchpoint coi quali l’utente entra in contatto durante la fruizione dei servizi museali. Attenzione particolare è stata data ai servizi offerti alle famiglie, ricercando modalità di fruizione più coinvolgenti, proponendo un percorso di formazione, che accompagna il visitatore in un’esperienza personale, capace di appassionare prima, durante e dopo la visita.
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Monterosso, Chiara <1997&gt. "Il modello del Business Plan e la pianificazione strategica in ottica di sostenibilità ambientale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20401.

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Abstract:
La necessità di restare al passo con i cambiamenti che si susseguono sempre più in modo veloce e dinamico, ha portato le realtà aziendali a dover continuamente rivedere la propria organizzazione e le sue strategie per acquisire o continuare a mantenere una posizione di vantaggio competitivo. Per questo, la possibilità di seguire un preciso processo strategico, che permetterà di definire in modo dettagliato la strategia da implementare, aiuterà le realtà aziendali a tenere in considerazione tutti i fattori endogeni ed esogeni che potrebbero influenzarla. All’inizio del processo strategico la strategia è rappresentata da un flusso di idee astratte, per questo è necessario che le organizzazioni abbiano a disposizione uno strumento che permetta di tradurre per iscritto tali idee, ovvero il Business Plan, un documento che racchiude al suo interno un piano d’azione che segue le intenzioni dei vertici aziendali e la direzione verso cui vorranno portare l’azienda nel medio-lungo periodo. Il Business Plan si compone di varie parti che descrivono la struttura di un’organizzazione e dei suoi piani d’azione, e soprattutto negli ultimi anni ha dovuto introdurre anche il concetto di sostenibilità, un tema che si sta facendo sempre più spazio all’interno delle realtà aziendali visti gli impegni presi sia a livello europeo che internazionale dagli stati nazionali. Verrà quindi introdotto il termine di Sistema di Gestione Ambientale (SGA), uno strumento che supporta un’organizzazione nel rispetto delle normative vigenti in ambito ambientale attraverso un modello che punta a migliorare in modo continuativo le prestazioni ambientali grazie ad una pianificazione PDCA, ovvero Plan-Do-Check-Act. Una successione di fasi che si avvicina molto al processo strategico elaborato per realizzare una qualsiasi strategia e il relativo Business Plan. Le due normative a cui le organizzazioni fanno riferimento per gestire la propria politica ambientale e per redigere il Sistema di Gestione Ambientale (SGA) sono il Regolamento EMAS III e la Certificazione UNI EN ISO 14001:2015, le quali permettono di ottenere un certificato di conformità del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) adottato dall’organizzazione. Oltre a prevedere un piano d’azione per implementare la strategia elaborata, il Business Plan è anche un utile mezzo di comunicazione. Infatti, viene utilizzato anche per comunicare con l’esterno un eventuale progetto, in particolare parla agli stakeholder, ovvero quei soggetti definiti “portatori di interesse” che mostrano attenzione verso un determinato progetto di business che un’azienda ha deciso di perseguire e in che modo ha scelto di farlo. L’obiettivo del coinvolgimento degli stakeholder, ovvero il cosiddetto stakeholder engagement, è quello di conoscere le loro aspettative e di fornire precise informazioni sui propri progetti e strategie verso l’esterno per rispondere alle esigenze di tali stakeholder. Una volta comunicati agli stakeholder gli obiettivi prefissati che l’organizzazione punta a raggiungere, è necessario raccogliere informazioni sui risultati ottenuti con l’implementazione della strategia elaborata. In un’ottica di sostenibilità e di politiche ambientali interne, si parla di rendicontazione ambientale e dei relativi strumenti che hanno definito e introdotto degli standard di rendicontazione della performance sostenibile che qualsiasi tipo di organizzazione può applicare al suo interno. Se si volesse combinare il tema della sostenibilità con le modalità con cui viene sviluppata una strategia, ovvero tramite la sequenzialità del processo strategico e l’elaborazione di un piano d’azione prendendo spunto dal modello del Business Plan, si può giungere alla realizzazione del cosiddetto Piano di Sostenibilità, con il quale un’organizzazione può comunicare all’esterno idee, progetti, obiettivi e priorità seguendo una nuova prospettiva, ovvero quella sostenibile.
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CUTAIA, Fabio. "Paesaggio e ambiente negli strumenti di pianificazione. Una possibile integrazione attraverso la Vas." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91303.

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Abstract:
Considerata l’intima appartenenza del paesaggio e dell'ambiente alla disciplina di governo del territorio, purtroppo negata e passata in secondo piano nella prassi italiana, ci si è posti l’obiettivo di individuare dispositivi atti a ricondurre a unità operativa i differenti approcci con i quali la disciplina urbanistica, la pianificazione paesaggistica e la tutela ambientale hanno affrontato il tema del governo del territorio fino a oggi. Dalla ricerca condotta nell’ambito del dottorato, è stato rilevato che la procedura di Valutazione ambientale strategica, se ben costruita, può dispiegare appieno le sue reali potenzialità ed essere considerata la cerniera ‘trasversale’ che consenta l’integrazione, nel piano, della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Nel corso dello studio è sorto un preciso interrogativo: come integrare, in un contesto quale quello della Vas in cui si procede principalmente mediante indicatori, una valutazione il più possibile oggettiva, condivisa, partecipata e trasmissibile della dimensione culturale e percettiva del paesaggio? Per questo motivo, vengono esaminati casi di studio e batterie di indicatori e, in fine, è proposto un "metodo" di valutazione dei probabili effetti della pianificazione sul paesaggio.
The intimate link between landscape, environment and urban planning has long been denied and underestimated. We established the importance of identifying tools used to integrate the various approaches that “urbanism” and landscape planning adopt to deal with urban planning to date. It was observed that the process of strategic environmental assessment’s real opportunity can be fully exploited, if properly devised, to become the “cross linkage” to facilitate plan integration of the environmental, economic and social sustainability. During the study, a specific question arose: how can we complete in range of SEA acting by the use of indicators, the most objective, shared and involving assessment that can communicate the cultural and perceptible dimension of landscape? For this reason, we examined case studies and several indicator batteries and, finally, proposed a "method" for the assessment of the planning's effects on the landscape.
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Paci, Federico <1979&gt. "Metodologie per lo sviluppo della pianificazione strategica. Esemplificazioni e verifiche di fattibilità su aree di studio." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1288/1/Paci_Federico_Metodologie_per_lo_sviluppo_della_pianificazione_strategica_Esemplificazioni_e_verifiche_di_fattibilit%C3%A0_su_aree_di_studio.pdf.

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Paci, Federico <1979&gt. "Metodologie per lo sviluppo della pianificazione strategica. Esemplificazioni e verifiche di fattibilità su aree di studio." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1288/.

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GALLINA, PAOLA. "La pianificazione strategica per il governo del territorio: un nuovo modo di fare o un "neologismo"." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2006. http://hdl.handle.net/11578/278229.

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CRISTOFERI, FILIPPO. "PIANIFICAZIONE STRATEGICA E PROGRAMMAZIONE INTEGRATA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. IL CASO DI REGIONE LOMBARDIA ALL'INIZIO DELLA IX LEGISLATURA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1413.

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Abstract:
Il presente percorso di ricerca si è posto l’obiettivo di contribuire al consolidamento metodologico di una pianificazione strategica e di una programmazione operativa funzionali all’attività della pubblica amministrazione regionale. Si è analizzata l’esperienza di Regione Lombardia all’inizio della IX legislatura attraverso una impostazione metodologica basata su un longitudinal case study, allo scopo di individuare delle regolarità che potessero condurre verso una analitical generalization secondo un’ottica di policy research a garanzia della trasferibilità e della utilizzabilità delle regolarità tracciate. L’approccio sostanziale volto a fare emergere gli elementi, le tecniche, le metodologie e gli strumenti sviluppati ha permesso di riscontrare delle regolarità che sono indipendenti dal contesto particolare. Tra gli altri si citano l’importanza della continuità, l’integrazione e la trasversalità del processo, e la funzione fondamentale di una struttura organizzativa dedicata al processo strategico e di un sistema informativo a supporto. Si auspica che le considerazioni metodologiche di sintesi pongano le basi, in alcune amministrazioni regionali, per un ripensamento dei propri modelli e sistemi di pianificazione strategica e programmazione operativa.
The aim of this research is to contribute to the methodologic improvement of strategic and operation integrated planning in public administration system. Through a methodological approach based on a longitudinal case study, this work analyzes the experience of Lombardy Region at the begining of ninth legislature in order to identify regularities that could lead to a analitical generalization. A policy research approach has been usefull in order to guarantee susteinable future application in different regional contexts. The substantive approach has the aim to bring out the elements, techniques, methodologies and tools that have been developed in Lombardy experience. This allowes us to detect regularities that are independent of the particular context. Among others, for example, the importance of continuity, integration and versatility of the process, and the presence of a department dedicated and a supporting information system that support and implement strategic process. The hope is that the final methodological considerations will be usefull to some regional governments to re-model their strategic and operational processes and systems.
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CRISTOFERI, FILIPPO. "PIANIFICAZIONE STRATEGICA E PROGRAMMAZIONE INTEGRATA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. IL CASO DI REGIONE LOMBARDIA ALL'INIZIO DELLA IX LEGISLATURA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1413.

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Abstract:
Il presente percorso di ricerca si è posto l’obiettivo di contribuire al consolidamento metodologico di una pianificazione strategica e di una programmazione operativa funzionali all’attività della pubblica amministrazione regionale. Si è analizzata l’esperienza di Regione Lombardia all’inizio della IX legislatura attraverso una impostazione metodologica basata su un longitudinal case study, allo scopo di individuare delle regolarità che potessero condurre verso una analitical generalization secondo un’ottica di policy research a garanzia della trasferibilità e della utilizzabilità delle regolarità tracciate. L’approccio sostanziale volto a fare emergere gli elementi, le tecniche, le metodologie e gli strumenti sviluppati ha permesso di riscontrare delle regolarità che sono indipendenti dal contesto particolare. Tra gli altri si citano l’importanza della continuità, l’integrazione e la trasversalità del processo, e la funzione fondamentale di una struttura organizzativa dedicata al processo strategico e di un sistema informativo a supporto. Si auspica che le considerazioni metodologiche di sintesi pongano le basi, in alcune amministrazioni regionali, per un ripensamento dei propri modelli e sistemi di pianificazione strategica e programmazione operativa.
The aim of this research is to contribute to the methodologic improvement of strategic and operation integrated planning in public administration system. Through a methodological approach based on a longitudinal case study, this work analyzes the experience of Lombardy Region at the begining of ninth legislature in order to identify regularities that could lead to a analitical generalization. A policy research approach has been usefull in order to guarantee susteinable future application in different regional contexts. The substantive approach has the aim to bring out the elements, techniques, methodologies and tools that have been developed in Lombardy experience. This allowes us to detect regularities that are independent of the particular context. Among others, for example, the importance of continuity, integration and versatility of the process, and the presence of a department dedicated and a supporting information system that support and implement strategic process. The hope is that the final methodological considerations will be usefull to some regional governments to re-model their strategic and operational processes and systems.
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Coccia, Morgan. "La business Intelligence per la pianificazione strategica: implementazione di un sistema di reportistica in SCM Group spa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
L’elaborato ha come oggetto l’analisi dello stato attuale dell’evoluzione dei sistemi di Business Intelligence utilizzati fino ad oggi. Lo studio è concentrato su un caso pratico: il cambiamento in atto nella funzione ICT della SCM GROUP SPA. Le aziende operanti in tutti i mercati attuali, soprattutto quelli maturi come quello oggetto di questa tesi, per non essere escluse dalla crescente competitività e per rispondere rapidamente alle turbolenze del mercato, devono comprendere e gestire in maniera rapida e precisa la grande mole di dati che vengono raccolte grazie ad applicazioni come il CRM e l’ERP. Questa tesi prende spunto direttamente dalle necessità nate nella SCM GROUP di avere un’unica piattaforma per l’analisi dei dati ed un adeguato sistema di reporting e dashboards, fino ad ora assente; quindi nel primo capito saranno analizzati argomenti “teorici” focalizzandomi su strumenti di BI quali data warehouse, analisi predittive e what if, concentrandomi nell’evidenziare aspetti positivi e negativi ed il grado di diffusione di tali tecnologie. Nel secondo capito tratterò Big data e tecniche di visualizzazione dei dati, ad oggi ci sono numerosi strumenti per la visualizzazione cercherò, brevemente, di classificarli. Nel terzo capitolo entrerò nella mia esperienza aziendale partendo da una presentazione della SCM GROUP fino alla descrizione dell’as is attuale dell’ICT aziendale. In questo capitolo esporrò il lavoro di analisi fatto per il market intelligence al fine di determinare le necessità per il nuovo data warehouse ed entrerò nel dettaglio dei compiti e operazioni che coinvolgono il market intelligence. Concluderò questo elaborato mostrando il cambiamento apportato dal market intelligence in SCM GROUP, quindi mostrerò come sia possibile utilizzare uno strumento di visualizzazione avanzata dei dati come POWER BI di Microsoft per realizzare la pianificazione strategica di una grande multinazionale.
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Bacilieri, Margherita. "Modelli e metodi di supporto alla pianificazione strategica di un network produttivo-distributivo nella industria del catering." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L'obiettivo del lavoro è stato lo sviluppo e la validazione di modelli e metodi di supporto alla pianificazione strategica della rete produttivo-distributiva di un'azienda operante nel settore del catering e l’applicazione dei suddetti al caso CAMST. In questo elaborato, è stata sviluppata una gerarchia di modelli di ottimizzazione per il supporto decisionale che lavorano in sequenza a diversi livelli: localizzazione delle cucine centralizzate, dette CuCe, definizione delle loro capacità produttive per ciascun regime di produzione dei pasti possibile, allocazione dei clienti alle CuCe che li dovranno servire e routing dei giri di consegna. I suddetti modelli permetteranno di ottimizzare e semplificare le decisioni di locazione delle capacità produttive e allocazione dei clienti alle Cuce, tenendo in considerazione i vincoli principali, tra cui rispetto della domanda dei clienti, delle capacità produttive e di copertura, e tendendo alla minimizzazione della funzione obiettivo di costo totale.. I modelli sono stati lanciati su un orizzonte temporale annuale, per lo strategico, e mensile, per l’operativo, e sono stati eseguiti tramite il software AMPL e il risolutore Gurobi. Per poter valutare la bontà e le performance degli scenari migliorativi proposti dal modello sono stati effettuati lanci per tre scenari differenti Per tutti questi scenari sono state valutate le performance singolarmente e in un’ottica comparativa, andando a stimare i costi di investimento e i costi operativi sostenuti e le caratteristiche dei flussi instaurati dal modello. In particolare, è stata stimata l'incidenza delle diverse categorie di costo sull’€/pasto e, su tale valore, è stata determinata l’ottimalità dello scenario TO-BE
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Sirri, Gabriele. "Modelli matematici per la pianificazione strategica di pallet network cross-docking per la distribuzione espressa di merce." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L’utilizzo di strutture cross-docking si traduce nell’implementazione della filosofia just-in-time all’interno del ciclo di distribuzione, permettendo quindi, a costo di una maggiore complessità di gestione, servizi più rapidi ed efficienti. Per un’efficace pianificazione strategica, i network di questo tipo dovrebbero però appoggiarsi ad analisi precise e quantitative, specialmente in caso di un elevato numero di nodi. Il modello qui riportato si fonda sulle teorie della Ricerca Operativa e si riferisce al caso One Express, azienda leader nel servizio di pallet network italiano. L'obiettivo è quello di individuare la migliore struttura di rete, minimizzando i costi totali degli affiliati e massimizzando le saturazioni dei truck utilizzati per le movimentazioni. Dopo una breve descrizione dell’azienda (Capitolo 2) e dell’approccio seguito (Capitolo 3), si riporta dettagliatamente il modello di ottimizzazione sviluppato ad hoc per il caso One Express (Capitolo 4). Per favorire una corretta pianificazione strategica, nel Capitolo 5 vengono presentati i risultati di una complessa analisi multi-scenario, approfonditi poi nel Capitolo 6 tramite una serie di confronti. Alcune alternative possibili sono invece raccolte all’interno del Capitolo 7, affrontate qui solamente a livello teorico. Per le considerazioni finali riguardanti i risultati ottenuti e gli eventuali sviluppi futuri si rimanda infine al Capitolo 8.
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Scapolo, Marco <1988&gt. "L'applicazione della Business Intelligence e delle tecniche di CRM nella pianificazione strategica di marketing: il caso CEEI Srl." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4855.

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Abstract:
Il progetto prevede un'analisi completa dell'azienda padovana CEEI Srl e tramite le informazioni sui clienti ottenuti in azienda, mediante lo studio dei database e dei dati disponibili, procedere ad una profilazione dei clienti mediante tecniche di Business Intelligence e CRM in modo da poter poi sviluppare e proporre un piano di marketing congruente con le informazioni ottenute dalle analisi.
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Caravello, Stefano <1988&gt. ""Il Business Plan, dai benefici ai limiti della Pianificazione Strategica: Il rilancio della Linea Spidocook di Unox S.p.a."." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8044.

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Abstract:
La tesi mira a ripercorre le fasi del processo di business planning attraverso un'analisi che traendo spunto dal concetto di strategia giunge ad una disamina dei pregi e dei limiti della pianificazione strategica. Il contesto teorico così prospettato fungerà da prologo alla redazione di un vero proprio business plan che cercherà di delineare la via per il rilancio di un prodotto dell'azienda presa in esame.
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Masini, Laura. "STATUS QUO[LA] Protocollo di valutazione del patrimonio edilizio scolastico esistente per la pianificazione strategica degli interventi di riqualificazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La presente tesi di laurea si occupa del tema della pianificazione strategica degli interventi di recupero dell’edilizia scolastica esistente, un patrimonio immobiliare complesso e consistente in circa 42.000 edifici di proprietà pubblica. L’ambito in cui si muove la tesi è quello dei parchi di edilizia scolastica, gestiti da uno stesso ente o amministrazione in un area geograficamente circoscritta. La molteplicità ed eterogeneità delle problematiche che investono il parco, che interessano fra gli altri i temi dell’adeguatezza spaziale, della sicurezza, sotto il profilo antisismico ed impiantistico, e del consumo energetico, rendono particolarmente complessa la fase di programmazione degli interventi da effettuare. Per consentire agli enti pubblici di investire le esigue risorse disponibili in interventi di riqualificazione efficaci, sono necessari strumenti di supporto al processo decisionale, in grado di valutare le questioni di tipo tecnico-prestazionale ed anche gli aspetti procedurali. L’ output della presente tesi è costituito dalla elaborazione di una metodologia di analisi multicriteria (o multicriteriale) che, tramite una procedura definita, consenta di ordinare secondo una graduatoria di priorità di intervento le scuole di un parco edilizio. La scelta del sistema multicriteriale deriva dalla necessità di costruire un metodo che fornisce al soggetto decisore un supporto finalizzato a realizzare un compromesso accettabile fra diversi obiettivi. A partire dallo stato attuale del patrimonio scolastico italiano, e dal divario prestazionale riscontrato rispetto agli standard attesi, sono stati definiti gli obiettivi di miglioramento. Questi obiettivi costituiscono i criteri di valutazione, cioè i parametri attraverso i quali le scuole sono confrontate tra loro e ricondotte in un sistema gerarchico ordinato per priorità di intervento.
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Maldina, Sara <1989&gt. "La pluralità del paesaggio come risorsa strategica. Una proposta metodologica per l'integrazione dei valori e dei servizi del paesaggio nei processi di pianificazione territoriale in Emilia-Romagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9228/1/Maldina_Sara_tesi.pdf.

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Abstract:
Il concetto di paesaggio ha storicamente un carattere ambiguo e transdisciplinare. Se a livello teorico, le molteplici accezioni hanno contribuito a definire l’ampio ambito di valenza semantica del paesaggio, nelle pratiche di pianificazione, esso è spesso oggetto di approcci settoriali e non coordinati. I cambiamenti ambientali e climatici che caratterizzano il nostro tempo hanno portato, tuttavia, a una considerazione più profonda dell'importanza del paesaggio in quanto manifestazione tangibile del rapporto essere umano-ecosistema. In questo quadro, la ricerca mira ad affermare come il paesaggio, concetto di margine tra la sfera sociale e ambientale, alludendo a diverse dimensioni temporali e rimandando a legami soggettivi, identitari ed emozionali, possa essere leva catalizzatrice in grado di mobilitare le persone e di tradurre molteplici istanze in azioni integrate. Assumendo una prospettiva transdisciplinare e pragmatica, la tesi ha l’obiettivo di contribuire all’integrazione degli approcci ecologico-ambientali e semiotico-culturali nell’analisi del paesaggio, definendo una metodologia e degli strumenti di supporto agli amministratori per la più efficace integrazione del valore plurimo del paesaggio nella pianificazione locale e sovralocale. A questo scopo, muovendo da una riflessione sull’evoluzione storica del concetto e sulle sue declinazioni contemporanee, attraverso un’analisi del contesto normativo italiano ed europeo e una ricognizione di alcuni strumenti di lettura e valutazione del paesaggio, la ricerca giunge a definire una proposta metodologica diretta ad indagare i molteplici valori del paesaggio e a supportare i processi decisionali per la gestione dello stesso. Infine, gli approcci e i metodi proposti sono declinati in relazione al contesto normativo dell’Emilia-Romagna, definendo alcune misure per l’integrazione dei valori del paesaggio negli strumenti di governo del territorio, con l’obiettivo di rafforzarne il ruolo strategico come erogatore di servizi e di valori e come ambito di sperimentazione di una rigenerazione territoriale diffusa, sostenibile e modellata sul contesto.
The concept of landscape has historically an ambiguous and transdisciplinary character. While at the theoretical level, the many interpretations have contributed to defining the wide semantic scope of landscape, in planning practices it is often the subject of sectoral and uncoordinated approaches. The environmental and climatic changes that characterize our time have however led to a deeper consideration of the importance of landscape, as a tangible manifestation of the human-ecosystem relationship. In this framework, the research intends to demonstrate how the landscape, alluding to different temporal dimensions and referring to subjective, identity-related and emotional ties, can be a catalyst lever able to mobilize people and to translate multiple instances into integrated actions. Taking a transdisciplinary and pragmatic perspective, the thesis aims to contribute to the integration of ecological-environmental and semiotic-cultural approaches, defining a methodology and some tools to support policy-makers and designers for the effective integration of the plural value of landscape in local and regional planning. To this end, the thesis presents a reflection on the historical evolution of the concept and its contemporary declinations, an analysis of the Italian and European regulatory context and a survey of tools for landscape evaluation. On these bases, the thesis comes to define a methodological proposal for landscape analysis, planning, and management. Finally, the proposed approaches and methods are declined in relation to the regulatory context of the Emilia-Romagna region, defining measures for the most effective integration of landscape values into the governance system, to strengthen its strategic role as a provider of services and cultural values and as a promoter of a sustainable, inclusive and place-based regional regeneration.
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Sgatti, Federico. "Pianificazione strategica e operativa: dalla mappatura di processo all'efficientamento dei flussi di approvvigionamento in un sistema manufatturiero complesso - Il caso Eurovo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23795/.

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Abstract:
L'elaborato, sviluppato durante 6 mesi di tirocinio in Eurovo srl, contiene la riorganizzazione di un magazzino tramite analisi di Pareto e analisi ABC e la ristrutturazione del processo aziendale di approvvigionamento: partendo dalla situazione as-is e arrivando alla creazione di una situazione to-be che è ora implementata in azienda. A corollario della ristrutturazione del processo sono stati creati e implementati diversi KPI come: obsolescenza, copertura, stock out e due vendor rating creati totalmente da zero e forgiati sul contesto aziendale. Il tutto per portare Eurovo verso una logica kaizen di miglioramento continuo.
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Senatore, Ileana, Pietro Pantano, and Pietro Orlando De. "Complessità e pubblica amministrazione: la pianificazione strategica e il sistema di misurazione e valutazione della performance: il caso della Agenzia delle entrate." Thesis, Università della Calabria, 2016. http://hdl.handle.net/10955/1339.

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ROLANDO, DIANA. "Pianificazione strategica e operativa in fase preliminare: valutazioni a supporto delle strategie di sviluppo nei progetti di trasformazione complessi. L’approccio Strategic Choice applicato al caso della Tangenziale Est di Torino." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2009. http://hdl.handle.net/11583/2538691.

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Abstract:
I grandi progetti di sviluppo, negli ultimi anni costantemente al centro di accesi dibattiti sulle trasformazioni urbane e territoriali (in corso o già realizzate), rappresentano sempre più luoghi reali e virtuali di incontro e scontro tra idee, interessi economici, posizioni politiche ed esigenze sociali. Se da un lato si prospettano scenari caratterizzati da grandi interessi, grandi investimenti e grandi profitti, dall’altro emerge un contesto in cui le competenze vengono messe sempre più in discussione, un contesto in cui sono numerosi i soggetti, istituzionali e non, che si sentono chiamati in causa in qualità di stakeholders. In Italia – e non solo in Italia – le trasformazioni urbane e territoriali non costituiscono più ambito privilegiato delle pubbliche amministrazioni, ma stanno diventando un terreno in cui imprenditori, professionisti, rappresentanti del mondo accademico e gli stessi cittadini vogliono manifestare le proprie esigenze, le proprie posizioni e le proprie valutazioni. La complessità metodologica e procedurale che sta alla base di questo tipo di progetti è un fattore imprescindibile che sottolinea l’assoluta necessità di un approccio multidisciplinare e di un coordinamento interdisciplinare pianificato fra i soggetti coinvolti e fra le molteplici variabili da controllare e da valutare. Durante la fase preliminare (briefing) dei progetti di sviluppo è infatti assolutamente fondamentale compiere un’accurata e dettagliata analisi dei rischi e delle incertezze legate progetto, al fine di individuare le decisioni strategiche da prendere e le soluzioni progettuali ottimali; la strutturazione dei problemi decisionali di diversa natura costituisce quindi una valutazione da effettuare prima di pianificare operativamente l’iter del progetto, affinché risulti ancora possibile apportarvi modifiche, senza incidere ed incrementare eccessivamente i tempi e i costi programmati in partenza. La pianificazione strategica di un intervento richiede pertanto di essere supportata da una metodologia di valutazione/pianificazione flessibile e multidisciplinare come lo Strategic Choice Approach, in grado di facilitare la fase operativa successiva e di porre le basi per una più condivisa legittimazione, garantendo il rispetto del concetto di “sostenibilità” nelle sue varie accezioni. In questo senso è quindi importante un approccio ai progetti che ponga le basi per una legittimazione e una sostenibilità a 360 gradi, soprattutto in caso di trasformazioni che, pur non avendo ancora alcuna traduzione formale, prefigurano già importanti ricadute economico-finanziarie, tecniche, ambientali, politiche e sociali a livello architettonico, urbanistico o territoriale. È proprio in questa ottica che si colloca il processo decisionale che ha caratterizzato la prima fase (fase A) dei lavori del Comitato di pilotaggio, costituito su volontà della Provincia di Torino (Settore Viabilità) per individuare il corridoio territoriale all’interno del quale progettare il tracciato per la futura Tangenziale Est di Torino. L’incarico a un gruppo multidisciplinare di docenti del Politecnico di Torino, parte integrante del Comitato di pilotaggio, è stato finalizzato non solo ad individuare il corridoio territoriale ottimale, attraverso una consulenza di carattere tecnico-scientifico, ma anche ad aprire un dialogo diretto con le amministrazioni locali dei comuni coinvolti dall’opera, in una fase delicata come quella di strutturazione del brief di progetto. Parallelamente ai lavori del Comitato di pilotaggio si è voluta sperimentare un’applicazione della metodologia SCA (Strategic Choice Approach), al fine di verificarne l’efficacia quale possibile strumento di supporto ad un organo istituzionale composto da numerosi stakeholders chiamati ad esprimersi su un progetto. È infatti proprio in questa direzione che si intende sottolineare l’importanza e l’utilità di uno strumento di analisi e valutazione come quello proposto, in grado di fornire un punto di riferimento metodologico “metaprogettuale”, a metà tra la pianificazione strategica e quella operativa, utile agli attori coinvolti per l’impostazione e il coordinamento di un processo decisionale concertato, trasparente e attento a tutti quei fattori di incertezza non risolti che potrebbero pregiudicare la sostenibilità dell’intervento.
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Breslas, Grigore. "Riqualificazione del Data Warehouse UniBO: un dashboard per il Piano Strategico d'Ateneo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20756/.

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Abstract:
L’obiettivo del lavoro di tesi è quello di creare un dashboard per il Piano Strategico d’Ateneo, documento che viene redatto ogni tre anni. Dopo la sua redazione, annualmente vengono monitorati i Key Performance Indicators (KPI) per controllare se si stanno perseguendo gli obiettivi prefissati dal piano ed eventualmente intervenire. Ogni anno, gli indicatori vengono calcolati attraverso elaborazioni manuali su fogli di calcolo, e questo implica un elevato numero di ore annue dedicate a tale scopo. Il principale vantaggio della creazione di un dashboard è la riduzione drastica dei tempi dedicati al calcolo dei KPIs. Un altro vantaggio è quello di avere sempre dati aggiornati e certificati. Per arrivare a questo risultato, si è dovuto prima fare un’analisi del patrimonio informativo del Data Warehouse, per capire se tra i fatti che monitora ci sono anche quelli necessari per il calcolo degli indicatori del Piano Strategico. Poi, è stata fatta un’analisi approfondita dell’indicatore per capire la metrica usata per il suo calcolo. Si è usato Indyco nella fase di progettazione degli indicatori e poi MicroStrategy Desktop nella fase di implementazione degli stessi. Una volta che i KPI sono stati replicati sul Data Warehouse è stato possibile, usando MicroStrategy Web, creare il dashboard. Nell’elaborato viene inizialmente presentata brevemente la Business Intelligence mettendo al centro il Data Warehouse (DW). Poi, viene presentato il progetto di riqualificazione, con particolare enfasi sull’utilizzo del DW e sul processo di certificazione dei dati. Successivamente vengono illustrate le tecnologie che hanno consentito la realizzazione del cruscotto, per poi passare alla descrizione del processo di definizione del Piano Strategico d’Ateneo. Infine, vengono descritte le attività che hanno portato alla realizzazione del dashboard.
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Pizzo, Barbara. "Il paesaggio come costrutto strategico. A proposito del rapporto tra paesaggio e pianificazione." Doctoral thesis, La Sapienza, 2005. http://hdl.handle.net/11573/917197.

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Abstract:
A partire da una riflessione critica sul rapporto tra paesaggio e pianificazione e sulle implicazioni che ogni concezione di paesaggio porta con sé, la tesi si propone, quale contributo «potenzialmente operativo», di risolvere il nesso tra oggetto, disciplina e strumento. Perseguendo questo obiettivo sono stati circoscritti i campi all’interno dei quali si direbbe possibile rintracciare una soluzione ragionevole. Nella sua complessità, il paesaggio sembra potersi esprimere molto più attraverso politiche e pratiche di pianificazione «debolmente» codificate e istituzionalizzate. Le ragioni devono essere rintracciate in parte nella stretta connessione al tema delle politiche «come pratiche di “beni comuni”», in parte nella definizione stessa del loro campo di azione. Esse risultano le più congruenti con le definizioni di paesaggio proposte (anche) perché appartengono allo stesso paradigma: in sostanza, sono le sole a poterlo «comprendere». Nelle ragioni del riavvicinamento dei concetti di paesaggio e immagine, all’interno del discorso sul ruolo delle immagini come strumento di conoscenza, decisione e azione, sembra trovare giustificazione lo spostamento della dimensione paesistica verso quei modi della pianificazione che sono stati definiti della «concertazione territoriale». Il ricorso a tali pratiche inserisce i discorsi sul paesaggio in una dimensione costruttiva. Al suo interno, l’elaborazione di immagini di paesaggio come quadri di senso condivisi non va solo in direzione della formazione del consenso su obiettivi di sviluppo o di tutela, ma può essere intesa come un vero e proprio processo di costruzione (via rielaborazione) del paesaggio. Queste pratiche potrebbero trovare posto all’interno di processi di tipo strategico.
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Bragagnolo, Chiara. "Improving the consideration of cumulative effects in Strategic Environmental Assessment of spatial plans: A case study in the peri-urban region of Milan." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2011. https://hdl.handle.net/11572/368792.

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Abstract:
Most of the significant changes on the environment have resulted from individually minor but collectively significant human actions and decisions. This kind of consequences has been defined Cumulative Effects (CE) and their systematic consideration can be attributed to the scientific basis and institutional context of Environmental Assessment (EA) theory and practice. However, although Strategic Environmental Assessment (SEA) has been largely recognised as one of the most appropriate procedure to support spatial and land use plans in managing CE; the advancement in integrating the assessment of CE into SEA practice has been often stated slow to evolve, suggesting a gap between SEA theory and practice in treating cumulative effects and confirming that further investigation on this subject is required. This research aimed to propose and apply a methodological approach to improve the consideration of CE in SEA of spatial plans, by focusing on the Italian spatial planning system and urban regions. It was developed according to the main findings and shortcomings emerging from the academic literature and the exploration of SEA practice through: an international expert survey; a systematic review of SEA documents; and a couple of real-life SEA case studies following during the research period. Among the most important were: the lack of scoping of relevant resources (or Valued Ecosystem Component); the scarce exploration of future decisions and consequences; and the requirement of a more evidence-based assessment of CE. The methodological approach was then developed for SEA of regional spatial plans, consisting of four main tasks: the selection of significant valued resources; the identification of other relevant decisions (projects, plans and policies) which together with the spatial plan could contribute to CE; the generation of land use scenarios; and the prediction of CE through indicators. Then, the methodological approach was tested in a case study selected within the peri-urban region of Milan, representing one of the most urbanised and industrialised part of Italy, with significant urban pressures on existing protected areas and remaining rural patches. Firstly, the regional green infrastructure was selected as the most important regional valued resource (or VEC); then, three important ‘future policies’ were identified (i.e. highway transportation corridor, protected areas conservation plans, and rural policies). Subsequently, a set of future land use scenarios were developed and made spatially explicit, starting from a couple of regional land use maps. Then, the regional cumulative effects on the selected valued resource (e.g. habitat fragmentation, surface runoff, etc.) were assessed against a range of future conditions through a core set of indicators, mainly quantitative and spatially explicit, simulating relevant environmental processes, such as hydrological cycle, local surface temperature, ecological connectivity. They were all selected and computed starting from land cover data, allowing the combined effects to be quantified and land use scenarios to be compared. The results mainly showed that the method provided an applicable means to, firstly, transfer policies and decisions into maps, and then, predict their combined effects on selected VEC. Moreover, it can be straightforwardly included in SEA of regional spatial plans in order to support a more evidence-based CE analysis, by adding spatial thinking to decision-makers and improving the understanding and the perception of the cumulative consequences of their “minor†decisions under uncertain future policy contexts.
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Santangelo, Angela <1985&gt. "Energy behaviour-driven strategies for the effective renovation of the public housing stock." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/9047/1/santangelo_angela_tesi.pdf.

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Abstract:
The overall aim of the research is to contribute to promote urban regeneration through the energy renovation of residential buildings. The goal is to show, on the one side, the relevance of the occupant behaviour, at present seldomly included in the consideration of the measures to be adopted to renovate the buildings; on the other side, the relationship among stakeholders involved in the renovation process. The specific aim is to assess the impact of household behaviour on energy-related policies and practices tailored at reducing the energy consumption and at increasing energy efficiency of buildings. The outcomes shall support decision-makers, planners and stakeholders to design and implement energy policy instruments and strategies to regenerate the existing built environment, with a focus on the residential sector. Despite the limited size of the Italian public housing stock, due to the favourable situation of public housing providers, having an exclusive role in building management, and similar regional regulations and procedures to comply with, the public housing sector is considered as the case study for this research. Chapter 2, 3 and 5 make an extensive use of literature review as main methods to investigate energy behaviour models in all the most relevant disciplines dealing with behavioural studies, the policy frameworks, the determinants of household energy behaviour, the strategies to promote behavioural change and the main characteristics of the Italian public housing stock in terms of roles and responsibilities. Chapter 4 describes quantitative research methods as statistical analysis on the census data, and qualitative research method for the analysis of the questionnaires resulting from the survey. Chapter 6 applies building energy simulation to investigate the impact of behaviour and to build scenarios to inform decision-makers, while in Chapter 7 a multi-criteria decision-making tool is adopted, and new solutions suggested.
L'obiettivo generale della ricerca è quello di contribuire alla promozione di processi di rigenerazione urbana attraverso il retrofit degli edifici residenziali, per mostrare da un lato, la rilevanza del comportamento degli occupanti, attualmente raramente incluso tra le misure da adottare per la riqualificazione; d'altra parte, la relazione tra gli attori coinvolti nel processo di riqualificazione, al fine di suggerire nuove misure per migliorarne l'efficacia. L'obiettivo specifico è quello di valutare l'impatto del comportamento energetico delle famiglie sulle politiche e le pratiche per ridurre i consumi energetici e aumentare l'efficienza degli edifici. I risultati sono pensati per supportare i decisori e i pianificatori a progettare e attuare strumenti e strategie per rigenerare l'ambiente costruito, con particolare attenzione al settore residenziale. Nonostante le esigue dimensioni dello stock abitativo pubblico, caratteristiche irripetibili quali la proprietà unica, la natura pubblica e le analogie tra le normative e procedure regionali, sono le ragioni alla base della scelta come caso di studio privilegiato per questa ricerca. I capitoli 2, 3 e 5 fanno ampio uso della revisione della letteratura esistente come principale metodo per studiare i modelli e le determinanti del comportamento; le strategie per incentivare un cambio di paradigma nel comportamento, secondo diversi livelli di governance; le principali caratteristiche del patrimonio abitativo pubblico italiano in termini di ruoli e responsabilità. Il capitolo 4 presenta due diversi approcci all'argomento, utilizzando sia metodi di ricerca quantitativi su dati statistici, che metodi di ricerca qualitativa per l'analisi dei questionari. Il capitolo 6 applica un modello di simulazione energetica allo studio dell'impatto del comportamento al fine di costruire scenari per supportare i decisori locali nelle loro scelte. Infine, nel capitolo 7 vengono illustrati i risultati di un’analisi multi-criterio per determinare l’impatto degli utenti sulle strategie per il risparmio energetico e formulate nuove proposte.
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Beltrano, Anna Maria. "Monitoraggio delle risorse alieutiche con l'ausilio di sistemi informativi geografici in una riserva naturale marina e sito natura 2000." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2555.

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Abstract:
2006/2007
L’obiettivo di tale studio è stato quello di implementare un Sistema di Informazione Geografica (GIS) per il monitoraggio dell’attività di pesca e delle risorse alieutiche, considerando le marinerie delle Isole Egadi, a rappresentanza di alcune tipologie di base dell’attività di pesca artigianale e per i diversi vincoli ambientali che in quest’area insistono quali la Riserva Naturale Marina e i Siti Natura 2000, al fine di suggerire opportune strategie di protezione sia per le risorse pescabili che per l’ambiente. Quindi un sistema esperto a supporto delle decisioni, che consenta di visualizzare i complessi scenari nell’ambito della valutazione delle risorse alieutiche nella dimensione spazio-temporale (Spatial Decision Support System), orientato alla pianificazione territoriale per un uso sostenibile delle risorse naturali, sinergica e coordinata tra i vari enti territoriali preposti. Nel corso di tale studio è stato messo a punto un data-warehouse, orientato alla pianificazione territoriale contenente differenti tipologie di dati ambientali, un database relazionale (RDBMS) contenente i dati riguardanti la pesca e la flotta, e un GIS in grado di gestire, analizzare, integrare dati eterogenei, riferendoli alle rispettive posizioni geografiche, finalizzato nello specifico ai seguenti obiettivi: - Studio delle caratteristiche ambientali dell’area di interesse; - Caratterizzazione della struttura della flotta per ciascun porto; - Variabilità degli attrezzi utilizzati nel tempo e nello spazio in ciascun porto; - Indagine delle specie catturate, qualitativamente e quantitativamente; - Indagine dello sforzo di pesca e cattura per unità di sforzo (CPUE), nello spazio e nel tempo; - Analisi dei principali parametri chimico-fisici ambientali (temperatura, salinità, ossigeno, etc); - Rilevazione delle condizioni climatiche e meteo-marine; - Individuazione di specie e habitat di elevato valore ecologico; - Valutazioni ambientali e indicazioni gestionali. In particolare, è stata indagata l’area di studio, gli aspetti geologici, biologici, con particolare rilievo ad habitat e specie di interesse scientifico e/o ecologico, mediante ricerche bibliografiche e campagne sperimentali in mare. Sono state realizzate le indagini inerenti la pesca e la flotta mediante i seguenti metodi: metodo indiretto e metodo diretto. Il metodo indiretto ha compreso la raccolta dei dati settimanalmente mediante rilevazione allo sbarco, per un intero anno. Il metodo diretto ha compreso la realizzazione di campagne sperimentali opportunamente pianificate, utilizzando come campionatore diverse tipologie di imbarcazioni e attrezzi delle marinerie dell’area, per la raccolta diretta di dati, sempre nell’arco di un anno. Durante le pescate sperimentali si è fatto uso di strumentazione GPS (Global Positioning System) per registrare le coordinate geografiche del punto iniziale, medio e finale dell’attrezzo in pesca. La profondità, a cui sono state effettuate le pescate, è stata registrata mediante ecoscandaglio. I dati oceanografici sono stati prelevati in situ, mediante sonde multiparametriche. Sono state rilevate informazioni riguardo le condizioni climatiche e meteo-marine. E’ stato realizzato un GIS facendo uso del software ArcGIS 9.1 della ESRI. Per la definizione dei temi e per uniformare le informazioni raccolte e catalogate nel datawarehouse, questo è stato strutturato in accordo ad un Thesaurus di Riferimento per Applicazioni ambientali (Environmental Applications Reference Thesaurus, EARTh). I dati riguardanti la pesca e la flotta sono stati elaborati e organizzati in un Database relazionale (RDBMS), che ha permesso la gestione dell’informazione geografica assicurando caratteristiche quali efficienza nelle prestazioni, controllo degli accessi, controllo delle ridondanze, conferendo una formidabile elasticità alla struttura e quindi di analisi spaziale, permettendo così di analizzare i diversi aspetti dei fenomeni. Questo è stato arricchito con collegamenti (hyperlink) a documenti utili (leggi, direttive, vincoli territoriali), immagini (foto di barche, coste, specie, attrezzi), pagine web. Infine, il sistema è stato organizzato in modo che, effettuando differenti interrogazioni ed operazioni quali analisi di dati spaziali (interpolazioni, operazioni di overlay, raster calculator), analisi degli attributi (query o funzioni di ricerca, SQL, summarize, statistics) e analisi integrata (spaziali e attributi), ha permesso di ottenere differenti informazioni nella dimensione spazio-temporale. In conclusione, il sistema è stato predisposto per analizzare e visualizzare i complessi scenari esistenti nell’ambito della valutazione delle risorse alieutiche nella dimensione spazio-temporale (monitoraggio), considerando le caratteristiche ambientali e le diverse problematiche dell’area, in modo da prevedere i possibili scenari futuri (forecasting) creando una modellizzazione della realtà, al fine di: fornire indicazioni nel pianificare una gestione ottimale delle risorse, razionale, integrata e sostenibile, quindi fornire spazialmente una scelta di soluzioni al decisore (Spatial Decision Support System) per la conservazione degli stock ma anche per preservare gli ecosistemi marini; avviare in caso di un’area sottoposta a più vincoli (Riserva Marina, Sito Natura 2000, IBA) una pianificazione concertata e sinergica tra i diversi livelli istituzionali preposti (governance multilivello e interscalare) ed evitare quindi una pianificazione conflittuale o ridondante. Il sistema realizzato potrebbe vedere applicazione nell’ambito delle seguenti pianificazioni: per la realizzazione dei piani di gestione pesca regionali, inerenti il Programma Operativo Pesca - FEP nazionale (Fondo Europeo per la Pesca); per l’elaborazione dei piani di gestione dei Siti Natura 2000; per la predisposizione delle varie fasi della Valutazione Ambientale Strategica (VAS); per la predisposizione di piani territoriali di Gestione Integrata della Fascia Costiera GIZC; nell’istituzione di Aree Marine Protette o Riserve Naturali Marine, Parchi, ed in particolare risulterebbe utile nella pianificazione della zonazione, soprattutto quando in tali aree è presente come forte componente l’attività di pesca, ricoprendo un elevato valore in termini di occupazione, commercio, attività ricreative e quindi di benessere economico.
The objective of this study was to implement a Geographic Information System (GIS) for the monitoring of fishing activities and alieutic resources in the Egadi Islands, as being representative of a few fundamental kinds of small-scale fishing and for various existing environmental restrictions such as the Marine Reserve and Natura 2000 sites. The purpose was to suggest appropriate conservation strategies for both alieutic resources and the environment. In other words, an expert system to decision support, making it possible to visualize complex scenarios in the assessment of alieutic resources in a space-time dimension (Spatial Decision Support System), geared towards spatial planning -for a sustainable use of natural resources- in synergy and coordination among the various authorities in charge. In the study a data-warehouse was set up, geared towards spatial planning and containing various categories of environmental data, a relational database (RDBMS) containing data on fishing and fleets, and a GIS capable of processing, analyzing and integrating heterogeneous data in reference to their respective geographical locations, with the following specific objectives: - Study of the environmental characteristics of the area of focus; - Characterization of the structure of the fleet for each port; - Investigating fishing gear changes in time and space in each port; - Quantitative and qualitative investigation of the species caught; - Analysis of fishing effort and catch per unit effort (CPUE), in time and space; - Analysis of the main environmental -physical and chemical- parameters (temperature, salinity, oxygen, etc.); - Survey of climatic and sea weather conditions; - Identification of species and habitats of high ecological value; - Environmental assessment and management guidelines. In particular, the investigation was carried out on the area of focus, its geological and biological aspects, with special attention to habitats and species of scientific/ecological interest, through bibliographic research and experimental sampling at sea. The investigation on fishing and fleets has been carried out with the following methods: indirect method and direct method. The indirect method has involved weekly collection of data from interviews at landing, over a whole year. The direct method has involved carefully planned sampling trips, using various types of boats and gear of the local fisheries for direct collection of data, also over a whole year. In the sampling process, a GPS (Global Positioning System) was used to record the initial, middle and final geographical coordinates of the fishing gear. Depths of experimental fishing were recorded with an echo sounder. Oceanographical data were obtained on site, with the use of multiparametric probes. Information has been recorded on climatic and sea weather conditions. The GIS was set up using ArcGIS 9.1 software by ESRI. For definitions of topics and to standardize the information collected and filed in the data-warehouse, this has been structured in accordance to the Environmental Applications Reference Thesaurus (EARTh). Data regarding fishing and fleets have been processed and organized in a relational database (RDBMS), which has made it possible to manage geographical information as well as assuring characteristics such as efficiency of performance, access control, redundancy control, thus giving the structure remarkable flexibility also in terms of spatial analysis and the possibility of looking at the various aspects of events. The database has also been enriched with hyperlinks to useful documents (laws, directives, planning restrictions), images (photos of boats, coastlines, species, gear), and web pages. Finally, the system has been organized so as to be able to obtain various kinds of information in a space-time dimension through operations and procedures such as spatial data analysis (interpolation, overlay, raster calculator), analysis of attributes (query or search functions, SQL, summarize, statistics) and integrated analysis (spatial data and attributes). In conclusion, the system has been set to analyze and visualize complex scenarios in the assessment of fishable resources in a space-time dimension (monitoring), taking into consideration the environmental characteristics and various critical factors of the area, so as to forecast possible scenarios and create models of reality with the purpose of: providing indications for optimal, rational, integrated and sustainable resource management, as well as a range of spatial options for decision-makers (Spatial Decision Support System) for the conservation of stock and marine ecosystems; in the case of areas subjected to multiple restrictions [Marine Reserve, Natura 2000 site, IBA (Important Bird Areas)], giving way to a concerted, synergic planning activity among the various authorities in charge (multi-level and inter-scalar governance) and thus avoiding any conflictual, redundant planning. Such system could be applied in the following planning situations: implementation of regional fishing management plans within the national Operational Programme – EFF (European Fisheries Fund); preparing of management plans for Natura 2000 sites; preparation of the various phases of Strategic Environmental Assessment (SEA); preparing of plans for the Integrated Coastal Zone Management (ICZM); institution of Marine Protected Areas or Marine Reserves, Parks, in particular, it would be useful to plan the zoning of this areas protected, especially when fishing activity is strong and of high value for occupation, trade, recreational activities and hence economic welfare.
XX Ciclo
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Bragagnolo, Chiara. "Improving the consideration of cumulative effects in Strategic Environmental Assessment of spatial plans: A case study in the peri-urban region of Milan." Doctoral thesis, University of Trento, 2011. http://eprints-phd.biblio.unitn.it/546/1/PhD_Thesis_BragagnoloChiara.pdf.

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Abstract:
Most of the significant changes on the environment have resulted from individually minor but collectively significant human actions and decisions. This kind of consequences has been defined Cumulative Effects (CE) and their systematic consideration can be attributed to the scientific basis and institutional context of Environmental Assessment (EA) theory and practice. However, although Strategic Environmental Assessment (SEA) has been largely recognised as one of the most appropriate procedure to support spatial and land use plans in managing CE; the advancement in integrating the assessment of CE into SEA practice has been often stated slow to evolve, suggesting a gap between SEA theory and practice in treating cumulative effects and confirming that further investigation on this subject is required. This research aimed to propose and apply a methodological approach to improve the consideration of CE in SEA of spatial plans, by focusing on the Italian spatial planning system and urban regions. It was developed according to the main findings and shortcomings emerging from the academic literature and the exploration of SEA practice through: an international expert survey; a systematic review of SEA documents; and a couple of real-life SEA case studies following during the research period. Among the most important were: the lack of scoping of relevant resources (or Valued Ecosystem Component); the scarce exploration of future decisions and consequences; and the requirement of a more evidence-based assessment of CE. The methodological approach was then developed for SEA of regional spatial plans, consisting of four main tasks: the selection of significant valued resources; the identification of other relevant decisions (projects, plans and policies) which together with the spatial plan could contribute to CE; the generation of land use scenarios; and the prediction of CE through indicators. Then, the methodological approach was tested in a case study selected within the peri-urban region of Milan, representing one of the most urbanised and industrialised part of Italy, with significant urban pressures on existing protected areas and remaining rural patches. Firstly, the regional green infrastructure was selected as the most important regional valued resource (or VEC); then, three important ‘future policies’ were identified (i.e. highway transportation corridor, protected areas conservation plans, and rural policies). Subsequently, a set of future land use scenarios were developed and made spatially explicit, starting from a couple of regional land use maps. Then, the regional cumulative effects on the selected valued resource (e.g. habitat fragmentation, surface runoff, etc.) were assessed against a range of future conditions through a core set of indicators, mainly quantitative and spatially explicit, simulating relevant environmental processes, such as hydrological cycle, local surface temperature, ecological connectivity. They were all selected and computed starting from land cover data, allowing the combined effects to be quantified and land use scenarios to be compared. The results mainly showed that the method provided an applicable means to, firstly, transfer policies and decisions into maps, and then, predict their combined effects on selected VEC. Moreover, it can be straightforwardly included in SEA of regional spatial plans in order to support a more evidence-based CE analysis, by adding spatial thinking to decision-makers and improving the understanding and the perception of the cumulative consequences of their “minor” decisions under uncertain future policy contexts.
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Graziuso, Gabriella. "The design of urban quality: innovative community facilites in support of strategies of urban renewal a methodological proposal." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/2609.

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Abstract:
2015 - 2016
Currently, urban planning theory and practice is focusing on the renewal and enhancement of the existing urban settlements and no longer on enlargement and expansion of the city. Generally, cities are looking for the sustainable use of resources, paying particular attention to environmental and social aspects. The urban quality and collective well-being cannot be separated from the identification of a network, structuring of the city, of infrastructures and services that are not resolved in the themes provided by legislation. In fact, the characteristics, that transform a place into a liveable area, derive from a set of tangible and intangible urban endowments, that evolve continuously according to their type. Without a balance between the built environment and the consequent urban facilities and services, which are named as Standard Urbanistici (Urban Standards) by the Italian legislation, a town can go into crisis. In Italy, almost fifty years on from the issue of the Decree on the Urban Standards (DI no.1444/1968), currently in force, the problems relating to their planning are unresolved and, moreover, exacerbated: application methods, criteria for the users computing, land acquisition processes, raising funding to move from planning to implementation and management of the infrastructures. Noting the failure of attempts to define, a priori, a quantity of universally valid services, it is necessary to rethink the strategies and criteria for the provision of infrastructure. In order to meet the real needs of local communities, which are continuously changing, elastic and flexible facilities must be coupled also with a change in the method for their determination and verification. Consequently, a need for the redefinition of tools to interpret the social dynamics and to ensure and assess a changed concept of urban and environmental quality can be revealed, through the identification of innovative equipment and services. “The Urban Standards are and will be those specific services and facilities which the local community, over time, recognizes as basic and essential for the balanced structuring of the territory, and that are standard, i.e. constant, for its management” (Lr Lombardia no.01/2001). From an initial analysis of the current situation, on the basis of technical references, and from the best practices on services planning, a methodology was developed to evaluate the system of urban standards quantitatively and qualitatively, in order to fully understand what the priorities are and the benefits they can bring. The intent of the methodology is to define an innovative tool to support land use decisions and to implement the planning of services (Piano dei Servizi). From the application to the planning of services of different techniques, tools and models belonging to different disciplines, the methodology has been defined and integrated into the practice of traditional urban planning, thus becoming also a regeneration tool of the urban system. The methodology has been tested in various municipal systems, producing significant results, reflecting the identity of the places and their morphological, social, cultural and economic features. The conclusion of the work also tracks possible future developments, which can turn to an operational simplification of the methodology in order to guide the definition of legislation for new services planning. [edited by author]
Attualmente, le teorie e le pratiche di pianificazione urbana pongono l’attenzione alla riqualificazione e valorizzazione dell’esistente e non più sull’ampliamento e lo sviluppo delle città. In generale, esse sono rivolte all’uso sostenibile delle risorse, ponendo particolare attenzione agli aspetti sociali e ambientali. La qualità urbana e il benessere collettivo non possono prescindere dall’individuazione di una rete, strutturante per la città, di infrastrutture e servizi che non si risolvono nei temi previsti dalla norma. Infatti, le caratteristiche che rendono un luogo in un buon posto per vivere, derivano da una serie di dotazioni materiali e immateriali, che si evolvono in continuazione per tipologia. In mancanza di un bilanciamento tra l’ambiente costruito e le attrezzature e i sevizi che ne derivano (quelli che vengono definiti “standard urbanistici”), la città va in crisi. In Italia, a distanza di quasi cinquant’anni dall’emanazione del Decreto sugli Standard Urbanistici (D.I. no.1444/1968), attualmente ancora vigente, i problemi in materia di standard sono, nonché irrisolti, aumentati di numero: modalità applicative, criteri di calcolo dell’utenza, procedura di acquisizione delle aree occorrenti, reperimento delle risorse finanziarie per passare dalla programmazione all’attuazione ed alla gestione delle opere. Appurati i tentativi di fallimento di definire, a priori, una quantità universalmente valida dei servizi, è necessario ripensare alle modalità e ai criteri da considerare nella definizione della maggior parte delle attrezzature. Con l’intento di incontrare i bisogni reali delle comunità locali, che hanno cambiato il loro aspetto, attrezzature elastiche e flessibili devono essere combinate anche attraverso il cambiamento nel metodo della loro definizione e verifica. Di conseguenza, può essere rilevata la necessità di ridefinire strumenti in grado di interpretare le dinamiche sociali e di assicurare e valutare un diverso concetto di qualità urbana e ambientale, attraverso attrezzature e servizi innovativi. “Gli standard urbanistici sono e saranno quelle attrezzature e quei servizi specifici che a comunità locale, nel tempo, riconosce come basilari ed essenziali per la strutturazione bilanciata del territorio, e che, sono standard, costanti, per la sua gestione” (Legge regionale lombarda, 2001). Da una prima analisi dello stato dell’arte, sulla base della consultazione tecnica nazionale ed internazionale, e le esperienze di pianificazione dei servizi, è tato possibile delineare, a partire dalle diverse sue componenti, un percorso di ricerca che mira alla definizione di una metodologia di localizzazione dei servizi, intesi in un’ottica innovativa rispetto a quella tradizionale. Lo scopo della metodologia è quello di definire uno strumento innovativo di supporto alle decisioni dell’uso del suolo e capace di implementare la pianificazione dei servizi (Piano dei Servizi). Attraverso l’applicazione alla pianificazione dei servizi di diverse tecniche, strumenti e modelli appartenenti a diverse discipline, la metodologia è stata definita e integrata alla prassi di pianificazione urbana tradizionale, diventando quindi anche strumento di rigenerazione del sistema urbano. La metodologia è stata testata in diversi ambiti comunali, producendo dei risultati significativi, che possono rispecchiano l’identità dei luoghi e le loro caratteristiche fisiche, sociali, culturali ed economiche. La conclusione del lavoro traccia anche possibili sviluppi futuri, che possono rivolgersi a una semplificazione operativa della metodologia per poter orientare la definizione normativa di pianificazione dei servizi. [a cura dell'autore]
XV n.s
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Casadei, Ruben, and Gian Paolo Franceschini. "Le trasformazioni dello spazio urbano e delle pratiche di pianificazione. La Darsena di Ravenna come caso di studio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3617/.

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Abstract:
Questa tesi propone una riflessione critica sulle pratiche della pianificazione urbanistica attraverso l’analisi di un significativo caso di studio, costituito dalla Darsena di Città a Ravenna. Questo approccio di ricerca è dal nostro punto di vista una conseguenza della difficoltà di governare le attuali problematiche di sviluppo dello spazio urbano attraverso gli strumenti tradizionali della pianificazione e dell’urbanistica. La tesi ha lo scopo di far emergere temi di dibattito attuale sulle aree di sviluppo urbano, in particolare la complessità dei compiti decisionali riguardanti aree oggetto di interventi di rigenerazione urbana. La definizione “area di sviluppo urbano” si pone come prodotto di un’attiva collaborazione tra Stato, mercato e società civile e costituisce dal nostro punto di vista una vera “questione sociale”. Prenderemo come riferimento il caso della Darsena di Città di Ravenna, oggetto della sperimentazione urbanistica degli ultimi trenta anni, sul quale diversi “stili” e strumenti di pianificazione si sono confrontati, nell’intento di guidare un processo di riqualificazione che ha portato ad oggi a risultati concreti assai limitati. Attraverso gli strumenti consultabili e un rapido sopralluogo infatti, possiamo intuire immediatamente come la realizzazione di interventi sull’area si limiti a casi localizzati come la riqualificazione della raffineria Almagià, la nuova sede dell’autorità portuale e l’ex molino Pineta, oltre agli interventi residenziali riconducibili all’edificio progettato dall’architetto Cino Zucchi e ai nuovi isolati attorno alla parte centrale di via Trieste. Le problematiche di fondo che hanno creato conflitti sono molte, dall’elevata divisione proprietaria alla cesura del comparto con il centro storico data dalla barriera ferroviaria, alla questione relativa al risanamento delle acque e dei suoli, solo per citare le più evidenti. Siamo quindi interessati a capire il problema dal punto di vista del processo di pianificazione per poi concentrare la nostra riflessione su possibili soluzioni che possano risolvere i conflitti che sembrano all’oggi non trovare una risposta condivisa. Per meglio comprendere come rapportarci al caso specifico si è cercato di analizzare alcuni aspetti teorici fondanti del “procedimento archetipico” di pianificazione urbana in contrapposizione con metodi di pianificazione “non convenzionali”. Come lo studio dei primi ci ha permesso di capire come si è arrivati all’attuale situazione di stallo nella trasformazione urbana della Darsena di Città, i secondi ci hanno aiutato a comprendere per quali ragioni i piani urbanistici di tipo “tradizionale” pensati per la Darsena di Città non sono stati portati a realizzazione. Consci che i fattori in gioco sono molteplici abbiamo deciso di affrontare questa tesi attraverso un approccio aperto al dialogo con le reali problematiche presenti sul territorio, credendo che la pianificazione debba relazionarsi con il contesto per essere in grado di proporre e finalizzare i suoi obiettivi. Conseguenza di questo è per noi il fatto che una sensibile metodologia di pianificazione debba confrontarsi sia con i processi istituzionali sia con le dinamiche e i valori socio-culturali locali. In generale gerarchie di potere e decisioni centralizzate tendono a prevalere su pratiche decisionali di tipo collaborativo; questa tesi si è proposta quindi l’obiettivo di ragionare sulle une e sulle altre in un contesto reale per raggiungere uno schema di pianificazione condiviso. La pianificazione urbanistica è da noi intesa come una previsione al futuro di pratiche di accordo e decisione finalizzate a raggiungere un obiettivo comune, da questo punto di vista il processo è parte essenziale della stessa pianificazione. Il tema è attuale in un contesto in cui l’urbanistica si è sempre confrontata in prevalenza con i temi della razionalizzazione della crescita, e con concetti da tempo in crisi che vanno oggi rimessi in discussione rispetto alle attuali istanze di trasformazione “sostenibile” delle città e dei territori. Potremmo riassumere le nostre riflessioni sull’urbanistica ed i nostri intenti rispetto al piano della Darsena di Città di Ravenna attraverso una definizione di Rem Koolhaas: l’urbanistica è la disciplina che genera potenziale, crea opportunità e causa eventi, mentre l’architettura è tradizionalmente la disciplina che manipola questo potenziale, sfrutta le possibilità e circoscrive. Il percorso di ragionamento descritto in questa tesi intende presentare attraverso alcune questioni significative l’evoluzione dello spazio urbano e delle pratiche di pianificazione, arrivando a formulare un “progetto tentativo” sul territorio della Darsena di Città.
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RABELLO, LYRA ANA PAULA. "L'identità culturale e lo sviluppo socio economico della regione Serrana nello stato di Espìrito Santo in Brasile. Una strategia per il governo della trasformazione territoriale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/84.

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Abstract:
Nell'ultimo decennio il processo di sviluppo insediativo ha avuto un impatto rilevante sul territorio della regione di montagna dello Stato di Espírito Santo. Di conseguenza occorre una pressione sull'economia, sull'ambiente e sull'identità culturale della regione. Il contributo di questa ricerca è il suggerimento di uno strumento per il governo della trasformazione del territorio serrano all'associazione per lo sviluppo sostenibile della regione di montagna dello Espírito Santo; un approccio orientato ad utilizzare meglio le risorse del paesaggio culturale della regione per apportare migliorie alla qualità complessiva del territorio Serrano.
The impact of the new rural space developments on spatial quality in the Espírito Santo State mountain region has been intensified in the past decade. It brings pressure to bear on the economy, the environment and the cultural identity with consequences to the health and safety of the region. This research contribution is the suggestion of an additional action programme to the 'Espírito Santo mountain region sustainable development association' ADEMES. A development-oriented approach addressed to make a better use of the Serrana Region's cultural landscape to improve the quality of its changing rural space.
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RABELLO, LYRA ANA PAULA. "L'identità culturale e lo sviluppo socio economico della regione Serrana nello stato di Espìrito Santo in Brasile. Una strategia per il governo della trasformazione territoriale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/84.

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Abstract:
Nell'ultimo decennio il processo di sviluppo insediativo ha avuto un impatto rilevante sul territorio della regione di montagna dello Stato di Espírito Santo. Di conseguenza occorre una pressione sull'economia, sull'ambiente e sull'identità culturale della regione. Il contributo di questa ricerca è il suggerimento di uno strumento per il governo della trasformazione del territorio serrano all'associazione per lo sviluppo sostenibile della regione di montagna dello Espírito Santo; un approccio orientato ad utilizzare meglio le risorse del paesaggio culturale della regione per apportare migliorie alla qualità complessiva del territorio Serrano.
The impact of the new rural space developments on spatial quality in the Espírito Santo State mountain region has been intensified in the past decade. It brings pressure to bear on the economy, the environment and the cultural identity with consequences to the health and safety of the region. This research contribution is the suggestion of an additional action programme to the 'Espírito Santo mountain region sustainable development association' ADEMES. A development-oriented approach addressed to make a better use of the Serrana Region's cultural landscape to improve the quality of its changing rural space.
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Olivastri, Federica. "Razionalizzazione delle strategie produttive in un contesto industriale: il caso Reguitti - Divisione SchlegelGiesse S.p.A." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25818/.

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Abstract:
L’elaborato nasce dall’esigenza di intraprendere un progetto di cambiamento e miglioramento continuo, per la razionalizzazione dei processi attualmente utilizzati dall’azienda Reguitti S.p.A. Gli obiettivi proposti sono molteplici, ma il fine ultimo è quello di favorire una progressiva integrazione delle realtà consociate nel gruppo SchlegelGiesse, incentivando Reguitti nell’ottimizzazione delle politiche produttive e nel conseguimento delle performance poste come standard. L’obiettivo di tesi riguarda l’individuazione di nuove strategie produttive che vadano a ottimizzare l’attuale svolgimento delle attività. A tal fine verrà condotto un accurato studio circa la situazione AS-IS considerando le attuali politiche aziendali. Dalla valutazione sull’impiego dell’attuale software gestionale si cercherà di mettere in risalto le difficoltà relative ad una gestione non ottima del flusso informativo. Incrociando i risultati alle informazioni circa il contesto di riferimento verrà concretizzata l’aspettativa iniziale di progetto: l’utilizzo di strategie Make To Order risulta inadatto per una gestione ottima. Tali valutazioni verranno dimostrate attraverso le analisi su dati storici circa il fatturato generato e le giacenze dell’anno 2021. Definendo alcuni KPI ritenuti interessanti (tempo medio di risposta al mercato; livello di servizio percepito dal cliente; livello di puntualità nella consegna; costo di stoccaggio) si procederà con lo studio delle prestazioni ottenute prima su un’ottica macro, poi considerando le famiglie e i prodotti più rappresentativi per l’azienda. Infine, ci si focalizzerà sull’analisi delle proposte migliorative TO-BE, evidenziando i possibili vantaggi operativi ed economici conseguenti all’adozione delle nuove strategie individuate, discutendo circa l’implementazione di SAP, l’adozione di politiche Make To Stock e Assembly To Order, la razionalizzazione delle giacenze. In conclusione, verrà presentata una valutazione economica generale di progetto.
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FRATERRIGO, Claudia. "LA DISCIPLINA DEL SETTORE ENERGETICO IN UN SISTEMA MULTILIVELLO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91189.

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Abstract:
Da una prospettiva privilegiata, quale quella offerta dal diritto dell’energia, si affronta l’allocazione nei diversi livelli di governo della funzione legislativa e delle funzioni amministrative e, quindi, come in concreto viene utilizzata da ciascun ente la propria quota-parte di competenze. In particolare, si esamina lo spatium operandi riconosciuto all’autonomia legislativa ed amministrativa delle Regioni alla luce della riforma del Titolo V della Costituzione e delle riforme della legislazione nazionale ed europea che si sono succedute, con particolare riferimento allo strumento di pianificazione energetica della Regione siciliana. Inoltre, si considerano le refluenze che l’assetto di competenze nazionali e sovranazionali produce sul procedimento di autorizzazione alla costruzione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, nel quale entrano necessariamente in gioco molteplici parametri, che esprimono altrettanti valori dei quali l’amministrazione deve inevitabilmente tener conto, nell’ambito della discrezionalità amministrativa che la legge le concede. Sovente, invece, a determinazioni amministrative che accordano preferenza alla normativa europea di promozione delle fonti energetiche rinnovabili, fanno da contraltare atti in cui tale normativa è aprioristicamente estromessa dalla ponderazione degli interessi in gioco. Orbene, in questa seconda ipotesi, si ritiene che possa emergere un vizio di “anticomunitarietà” dell’atto amministrativo, il quale non solo risulta contrastante con il quadro normativo europeo in materia di incentivo alle fonti rinnovabili e di riduzione delle emissioni inquinanti, e viepiù non risulta giustificato neppure alla luce della normativa e della giurisprudenza in materia di tutela dell’ambiente, della salute o del paesaggio.
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TRUANT, Elisa. "Pianificazione strategica nel settore dell’igiene ambientale: modelli di business e gestione sostenibile." Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/2318/1526993.

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PETRILLO, ENZA. "“Pianificazione strategica ed Europeanization in Slovenia: Trans-European Networks e nuove territorialità urbane”." Doctoral thesis, 2009. http://hdl.handle.net/11573/783291.

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Barbero, Serena. "L’EVOLUZIONE DELLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA NELLA PROSPETTIVA PRACTICE BASED: IL CASO GENERAL ELECTRIC COMPANY (1945-2008)." Tesi di dottorato, 2009. http://www.fedoa.unina.it/4086/1/Barbero_tesi.pdf.

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Abstract:
La pianificazione strategica è apparsa negli ultimi quindici annianacronistica, almeno apparentemente, perché, come di recente è stato dimostrato, continua ad essere praticata nelle aziende, specie quelle di grandi dimensioni. Nel presente lavoro si illustra e si discute l’evoluzione – dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi – della pianificazione strategica in General Electric (GE), l’impresa che Henry Mintzberg considera la prima ad aver adottato un processo formale (anni ’60) e la prima ad averla accantonata (anni ‘90). La tesi indaga come si sono modificati i ruoli formali, il linguaggio, i processi decisionali, le pratiche e gli attori che, a vario titolo, partecipano all’elaborazione della strategia in una grande e diversificata multinazionale con una prolungata storia di crescita intensa. Più in particolare, si analizzano la prassi strategica ed i canali di governance attraverso la combinazione degli approcci teorici dell’evoluzione intra-aziendale. L’analisi storica della pianificazione strategica in GE (1) fornisce una nuova prospettiva su come la pianificazione è organizzata; (2) suggerisce che caratterizzarla come attività di staff e di line è un’eccessiva semplificazione concettuale; (3) mostra che la sua evoluzione non segue l’innovazione accademica, ma è piuttosto il risultato di un sistema e di una pratica evolutiva indirizzata dalla centralità del ruolo del CEO nella progettazione e realizzazione dell’architettura strategica. La ricerca mostra, in particolare, che (a) i sistemi di pianificazione strategica evolvono nel tempo e sono soggetti a trasformazione quando muta il top management; (b) l’evoluzione non è mai una trasformazione radicale ma è path dependant; (c) il top management dovrebbe progettare un sistema corrispondente al proprio stile di direzione, le proprie attitudini e finalità; (d) nelle aziende, altamente complesse, il cuore del sistema – e quindi le componenti più critiche di progettazione – sono i canali di governance; (e) la pianificazione per essere credibile deve collegarsi strettamente a concrete iniziative strategiche.
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Crifò, Ida. "Sistemi di Business Intelligence, Controllo di Gestione e Health Technology Assessment a supporto della pianificazione strategica dell’A.O.U. “Federico II” di Napoli." Tesi di dottorato, 2013. http://www.fedoa.unina.it/9464/1/crifo_ida_25.pdf.

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Abstract:
Negli ultimi anni, la necessità di un’analisi puntuale dei meccanismi che incidono sull’andamento della spesa pubblica e l’esigenza di individuare interventi mirati al contenimento e alla sua progressiva riqualificazione, sono state più volte al centro dell’attenzione del legislatore. In questo contesto, un ruolo importante è giocato dalla spesa in ambito sanitario, che assorbe un’importante quota dei consumi: in tal senso, viene perseguita la politica di misure per il contenimento della spesa, la cosiddetta “razionalizzazione senza riduzione dei livelli assistenziali”, ma soprattutto il provvedimento sulla spending review ed il Decreto Legge sulla razionalizzazione dell’attività assistenziale e sanitaria hanno reso imprescindibili gli obiettivi di efficienza, controllo e monitoraggio della spesa pubblica. Diventa cruciale, pertanto, un’analisi dell’aggregato di spesa “Sanità” che però risulta di notevole difficoltà operativa a causa della bassa attendibilità dei dati, di una contabilizzazione non uniforme e non analitica, e talvolta errata, dei “fatti” gestionali delle Aziende Sanitarie. Con la spending review è stato introdotto il principio secondo cui occorre intervenire sulla spesa pubblica in modo selettivo e non con tagli o tetti lineari, ossia uguali per tutti gli enti di una stessa tipologia. Tuttavia, tale principio va spesso in contrasto con la logica sostanzialmente finanziaria dei “piani di rientro” che, in moltissimi casi, continuano a privilegiare l’aspetto della spesa, senza una visione complessiva che parta dal rafforzamento delle capacità di governare la domanda e l’offerta di servizi di tutela della salute, comportando il forte rischio di ottenere qualche limitato risultato nel breve periodo e con effetti negativi nel medio e lungo periodo. Una copiosa letteratura evidenzia l’importanza dell’introduzione all’interno delle realtà sanitarie di un sistema di monitoraggio e di controllo di gestione finalizzato a guidare l’organizzazione verso il raggiungimento dei propri obiettivi e volto a diffondere nelle organizzazioni sanitarie la cultura orientata al miglioramento dei comportamenti e delle procedure. Tali sistemi devono essere supportati da strumenti che consentono di effettuare tempestive e corrette valutazioni, tali da innescare un processo veramente efficace di miglioramento continuo. Pertanto le Aziende Sanitarie, ancor più, dovranno porsi come obiettivo quello di dotarsi di un sistema di spending analysis basato sull’utilizzo di software dotati di un’architettura che permettano di armonizzare il sistema contabile, gli schemi di bilancio e, più in generale, le informazioni ma allo stesso tempo diviene necessario implementare un’attività di “intelligenza” sui dati, al fine di effettuare dei confronti significativi fra i costi delle attività svolte e dei servizi erogati, anche attraverso la costruzione di un set di indicatori affidabili che affondano le proprie basi su dati omogenei. Le esigenze informative, pertanto, impongono non solo una tempestiva disponibilità del dato, ma anche una chiara tracciabilità e attendibilità della fonte. Tali esigenze sono ancora più forti nel controllo dell’attività e della spesa sanitaria, specialmente in una Regione come quella campana che presenta un deficit molto forte nel settore sanitario, dove impiega la maggior quota delle sue risorse. Alla luce di ciò, il lavoro presenta l’iter seguito per l’implementazione di strumenti “personalizzati” economico-gestionali, di diversa tipologia, a supporto della programmazione e della pianificazione della strategia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”. Tali strumenti sono stati individuati attraverso l’approfondimento di diverse metodologie descritte in letteratura seguendo tre filoni di ricerca (1) business intelligence, mediante un processo di mappatura dei flussi aziendali e di progettazione di un datawarehouse; 2) controllo di gestione, mediante l’implementazione di una reportistica customizzata e di un processo di budget predisposti sulla base del contesto di riferimento, 3) health technology assessment, attraverso lo sviluppo di un modello di mini-HTA personalizzato), strettamente collegati tra loro e parte di un unico processo di studio volto all’identificazione di modelli ottimali per la pianificazione delle strategie aziendali e la valutazione dei risultati ottenuti, al fine di conseguire obiettivi di maggiore efficienza nella gestione. Il lavoro descrive le applicazioni, le potenzialità e le criticità degli strumenti individuati.
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Marchesi, Leonardo. "Settlement’s strategies: building strategic shelter." Master's thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11144/711.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi di laurea è di produrre un documento che accenda la discussione in merito al ruolo sociale e civile attuale dell’architetto. cosa l’architettura è e cosa l’architetto può permettersi di proporre alla società, questioni “esistenziali”, probabilmente sollecitate da un periodo di crisi economica che suggerisce una riflessione critica sulla responsabilità dell’architettura verso la collettività.Gli ambiti che ho voluto approfondire in questo studio sono state le strategie di insediamento, come momento della progettazione nel quale l’architetto agisce come stratega dell’opera di trasformazione del territorio, l’autonomia e l’eteronomia delle scelte di tali strategie quindi la capacità di indipendenza dell’architetto, e lo studio di alcuni casi di architettura interpretata come strategica.L’architettura strategica è quindi stata interpretata come possibile modello per la nuova colonizzazione di un isola a largo della costa portoghese, proponendo l’insediamento di un rifugio per barche e persone, pensato con uno stretto rapporto tra forma e strategie di insediamento.
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TROMBADORE, ANTONELLA. "Architettura Sostenibile ed e.learning. Nuovi paradigmi per la diffusione e.learning dei principi di Architettura Sostenibile. Sustainable Teaching for Sustainable Architecture. New teaching strategies and tools for education on demand and sustainable energy conscious architecture contents development." Doctoral thesis, 2004. http://hdl.handle.net/2158/703533.

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Abstract:
Dal confronto con i paesi internazionali nasce forte l'esigenza di innovazione nelle metodologie didattiche e nel trasferimento delle conoscenze scientifiche maturate nel corso degli ultimi anni. La ricerca di dottorato si innesta su 4 progetti europei per strutturare contenuti didattici e organizzare moduli sperimentali per la realizzazione di un Master internazionale e.learning, con l'utilizzo di sistemi innovativi di didattica su piattaforma multimediale, rafforzando le azioni di cooperazione con i PVS sul tema dell'architettura sostenibile.
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